Contratto mobilità, per i docenti di sostegno rimane l`obbligo di

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Contratto mobilità, per i docenti di sostegno rimane l’obbligo di permanenza di
cinque anni
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Postato da Carmine Cascone il 25 Giu 2016 in Articoli, Istruzione, Primo Piano
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L’Anief contesta la conferma del vincolo quinquennale. Perché questi
insegnanti già sono stati troppo bistrattati e inoltre la Legge 107/2015 non
dice questo: al comma 108 si legge che “il piano straordinario di mobilità
territoriale e professionale su tutti i posti vacanti dell’organico
dell’autonomia, rivolto ai docenti assunti a tempo indeterminato entro l’anno
scolastico 2014/2015”. Punto. Anief, non appena l’Ordinanza sulla mobilità
2016/2017 del personale sarà pubblicata, fornirà precise indicazioni su come
presentare la domanda di mobilità e a chi rivolgersi laddove venisse respinta.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Non è certo sottraendo i diritti dei
docenti di sostegno o reinterpretando la legge – spiega Marcello Pacifico,
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presidente nazionale Anief – che si tutela la continuità didattica agli alunni
disabili. Questa, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, si riscontra solo in un
modo: assicurando la stabilizzazione sugli oltre 33mila posti rimasti vacanti e
che invece continuano ad essere assegnati in “deroga” anziché attraverso
l’organico di diritto. I sindacati maggioritari non dovevano accettarlo. E non
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basta di certo inserire delle dichiarazioni a latere del contratto di mobilità
dove si ricorda che i docenti di sostegno sono come gli altri. Fare sindacato,
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Contratto mobilità, per i docenti di
sostegno rimane l’obbligo di permanenza
di cinque anni
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significa tutelare i diritti di tutti, nessuno escluso.
L’atteggiamento di trascuratezza verso i docenti di sostegno si conferma in
ogni occasione. Anche con il contratto sulla mobilità, sottoscritto in queste
ore al Miur da quattro sigle sindacali rappresentative, agli insegnanti
specializzati nella didattica rivolta agli allievi disabili viene riservato un
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trattamento diversificato e peggiorativo: dopo i numeri risibili delle
assunzioni arrivate con la riforma e quelle previste dal prossimo concorso a
cattedra, malgrado l’emergenza supplenti sia più attuale che mai, l’accordo
Miur-sindacati rappresentativi sottoscritto in queste ore sui trasferimenti del
prossimo anno scolastico, alla luce delle novità previste dalla Legge 107/15,
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prevede che i docenti di sostegno che per l’a.s. 2016/17 vorranno richiedere
mobilità, saranno come sempre sottoposti al vincolo quinquennale.
Terminato il quale, i docenti interessati potranno presentare domanda.
“Nè la trattativa sindacale nè l’emendamento al Milleproroghe – commenta la
rivista Orizzonte Scuola – sono andati a buon fine. L’emendamento infatti è
stato respinto in quanto estraneo alla materia. La soluzione alternativa era
quella di inserire nell’ipotesi del contratto sulla mobilità per il personale
docente per l’a.s. 2016/17, una deroga, come altre introdotte per altre
situazioni”.
Il sindacato Anief reputa questa decisione davvero deludente. Oltre che
illegittima. Perché lo stesso comma 108 della Buona Scuola, prevede che “per
l’anno scolastico 2016/2017 è avviato un piano straordinario di mobilità
territoriale e professionale su tutti i posti vacanti dell’organico
dell’autonomia, rivolto ai docenti assunti a tempo indeterminato entro l’anno
scolastico 2014/2015”. Come, del resto, anche previsto per tutti coloro che
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sono stati immessi in ruolo e “assegnati su sede provvisoria per l’anno
scolastico 2015/2016, partecipano per l’anno scolastico 2016/2017 alle
operazioni di mobilità su tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale, ai fini
dell’attribuzione dell’incarico triennale”.
E poiché non viene riportato da alcuna parte che i docenti di sostegno
debbano essere esclusi da questa norma, Anief si dice pronta sin d’ora a
predisporre i ricorsi per permettere anche a questi insegnanti di partecipare
alle operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2016/17, per ottenere, se in
posizione utile e in presenza di posti liberi, sia il trasferimento su cattedra
“I sindacati maggioritari – continua Pacifico – non dovevano sottostare a
questa richiesta dell’amministrazione. E non basta di certo, se non a lavarsi la
coscienza, chiedendo di inserire delle dichiarazioni a latere del contratto di
mobilità dove si ricorda che i docenti di sostegno sono come gli altri. Il Miur
lo sa bene: si tratta di insegnanti che non meritano questo trattamento,
Codice abbonamento:
“Non è certo sottraendo i diritti dei docenti di sostegno o reinterpretando la
legge – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che si tutela la
continuità didattica agli alunni disabili. Questa, lo abbiamo detto e lo
ribadiamo, si riscontra solo in un modo: assicurando la stabilizzazione sugli
oltre 33mila posti rimasti vacanti e che invece continuano ad essere
assegnati in “deroga” anziché attraverso l’organico di diritto. Invece, il
Governo continua a disattendere il contenuto dellla sentenza della Consulta
n. 80/2010, che annullando i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007,
ha chiesto al Parlamento di superare il vincolo del 70% dell’organico di diritto
previsto dalla Legge 128/2013, approvata durante la gestione del Miur da
parte del ministro Maria Chiara Carrozza”.
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curricolare sua il passaggio di ruolo. È un punto su cui il giovane sindacato
non transige, a costo di arrivare al giudice del lavoro.
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semplicemente perché hanno i medesimi diritti. Fare sindacato, significa
tutelare i diritti di tutti i lavoratori, nessuno escluso. Mentre il leitmotive che
ha caratterizzato questo contratto sulla mobilità è stato quello di
diversificare il trattamento del personale in base a requisiti a dir poco
opinabili”.
Anief, non appena l’Ordinanza sulla mobilità 2016/2017 del personale sarà
pubblicata, fornirà precise indicazioni su come presentare la domanda di
mobilità e a chi rivolgersi laddove venisse respinta.
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