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Corriere del Trentino Mercoledì 22 Giugno 2016
TN
Economia
Matrimonio Dolomiti energia-Agsm
Trattativa in esclusiva fino al 31 ottobre. Verona non nasconde successive alleanze con Vicenza. Ipotesi Borsa
T
CORRIERE DEL TRENTINO 22 GIUGNO 2016 PAG. 1
Dolomiti energia alza
lo sguardo fuori provincia: è
stato sottoscritto un memorandum d’intesa con Agsm Verona per studiare una possibile aggregazione delle rispettive società. Nascerebbe un
nuovo soggetto di riferimento
nel territorio del Nordest, con
oltre 2 miliardi di fatturato, in
grado di rappresentare «un
polo di aggregazione per altre
realtà limitrofe» (il pensiero va
a Bolzano, ma anche a Vicenza), in grado di puntare anche
alla quotazione. L’accordo prevede un periodo di esclusiva
reciproca nelle trattative, che
si concluderà il 31 ottobre
2016.
Dall’approvazione venerdì
scorso nei rispettivi cda, parte
un periodo di oltre quattro
mesi in cui si terranno le «due
diligence». Dopodiché occorrerà l’approvazione da parte
dei rispettivi organi societari e
l’ottenimento delle autorizzazioni Antitrust. Un primo confronto fra le due società vede
Dolomiti energia holding con
un fatturato 2015 di 1,3 miliardi, con un Ebitda da 174 milioni di euro e 1400 dipendenti. Il
gruppo Agsm invece nel 2015
ha chiuso con ricavi per 800
milioni di euro, un Ebitda da
82 milioni e 1600 dipendenti.
Il dg di Agsm, Giampietro Cigolini, intravede grosse potenzialità industriali «per la complementarietà dei due gruppi.
Dolomiti energia è molto forte
nella produzione di elettricità,
noi siamo più strutturati nella
distribuzione e nella vendita,
visto che abbiamo clienti in
quattromila Comuni». L’indebitamento netto vale 348 milioni per Dolomiti energia e
280 per Agsm.
Nel dettaglio il gruppo trentino «attraverso società controllate e partecipate è presente in tutta la filiera energetica:
dalla produzione, alla distribuzione e vendita di energia
elettrica e gas. Opera anche
TRENTO
Turismo
Asat e Unat potrebbero
in qualche modo unirsi? La domanda è stata posta nell’assemblea a porte chiuse dell’Asat dello scorso 18 maggio e
solo in questi giorni il tema
viene alla luce, con la pubblicazione della relazione del presidente Luca Libardi nell’ultimo
numero del periodico associativo. Non manca uno scossone
agli associati sul nodo «Apt e
tassa di soggiorno».
TRENTO
Categoria unica
Libardi ragiona sul «sistema
della rappresentanza e sul suo
miglioramento». Le iniziative
di Asat devono essere «sostenute dalla maggior parte degli
associati», perché «un esercito
che si presenta disunito sul
campo di battaglia è fatalmente destinato alla sconfitta».
Quindi occorre lavorare su «coesione e senso di appartenenza», iniziando anche un «percorso di formazione del gruppo dirigente dell’associazione». Ma si deve guardare pure
Centrali
Dolomiti
energia ha una
trentina di
centrali
idroelettriche,
Agsm è forte
nella parte
commerciale
nel campo dei servizi idrici integrati, della cogenerazione e
teleriscaldamento, delle energie rinnovabili e dei servizi
ambientali».
Agsm «fornisce servizi essenziali per il cittadino e per lo
sviluppo delle imprese, degli
enti, delle istituzioni e del territorio. Si occupa di produzione e distribuzione di energia
elettrica, calore e teleriscaldamento, distribuzione di gas, illuminazione pubblica, servizi
smart di telecomunicazioni,
igiene urbana e cura del verde
pubblico».
Da costruire l’architettura
dell’operazione, che potrebbe
1,3
miliardi di euro
Il fatturato di Dolomiti energia nel
2015, con Ebitda da 174 milioni e
1400 addetti
800
milioni di euro
Il fatturato della veronese Agsm,
che ha un Ebitda da 82 milioni di
euro e 1600 dipendenti
vedere l’ingresso di Agsm nella spa trentina e del Comune
di Verona nella controllante
(ha il 47%) Findolomiti, quindi
nel gradino superiore della catena societaria. L’operazione
non sarebbe troppo complessa: Agsm ha un socio unico ed
è il Comune di Verona, Findolomiti è partecipata in quote
uguali (33%) da Provincia, Comune di Trento e Comune di
Rovereto.
Agsm da tempo aveva preso
contatti con Aim, la multiutility di Vicenza. Un cambio di
fronte totale? «Questo memorandum non esclude il coinvolgimento successivo degli
altri territori, a cominciare
proprio da Vicenza» dice Fabio Venturi, presidente di Agsm, il quale è convinto che, a
fine operazione, «può nascere
il quarto o quinto polo nazionale per dimensione».
Per Trento l’ad Marco Merler commenta: «L’idea è di costruire sinergie commerciali e
industriali, viste le specificità
delle due società. Un fattore
importante è quello della vicinanza territoriale. Quanto alla
Borsa, ritengo che potrebbe
essere il passo successivo all’unificazione, ma per ora è
una mia opinione personale.
Infine, per quanto riguarda il
possibile scorporo delle attività di raccolta rifiuti, confermo
che in questa fase stiamo studiando i perimetri delle rispettive organizzazioni e che
lo scorporo della raccolta rifiuti potrebbe essere un’ipotesi di lavoro. Andassimo in
quella direzione, si dovrebbe
farlo in entrambi i territori.
Comunque è assolutamente
prematuro». Sull’operazione
pesa solo in modo indiretto
l’ingresso di Macquarie in Hde
(40%). «Grazie al loro intervento abbiamo lo zaino più leggero per affrontare questo sforzo» chiude Merler.
Enrico Orfano
Proteste
Servizio igiene urbana
Altri due scioperi
indetti l’11 e 12 luglio
TRENTO La protesta dei
lavoratori dell’igiene
urbana sta lasciando
ancora qualche
strascico in città
(come si vede dalla
foto) , ma i disagi
potrebbero
aumentare. A livello
nazionale sono state
indette altre due giornate di sciopero, per
lunedì 11 e martedì 12 luglio. Interessata in
primis proprio Dolomiti energia. La lotta è per
il rinnovo del contratto nazionale
Utilitalia/Ambiene te Fise/Assoambiente,
entrambi scaduti alla fine del 2013.
Uiltrasporti, Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel hanno
dichiarato l’interruzione delle relazioni
sindacali a causa dell’intransigenza datoriale».
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Terragnolo
Scontro Fim Cisl-Fiom Cgil
«Per fare tessere
si spacca l’unità dei lavoratori»
TRENTO Duro «botta e risposta» fra i sindacati
trentini dei metalmeccanici, in particolare Fim
Cisl e Fiom Cgil. A livello nazionale stanno
lottando insieme, con tanto di scioperi, per il
rinnovo del contratto. Ma in questo contesto la
Cisl denunciava un accordo fra Cgil e Dana
sugli straordinari, al fine di recuperare quanto
perso nello sciopero del 10 giugno. Per la Cisl
una rottura del fronte giudicata «grave».
Risponde la Fiom Cgil, con la segretaria
Manuela Terragnolo. «Da mesi i colleghi
cercano visibilità sui media, diffondono
informazioni fuorvianti che hanno messo a
rischio vertenze delicate come Ariston e Pama.
Si spacca l’unità dei lavoratori per fare
tessere». Su Dana Fiom ha ricevuto un
mandato dai lavoratori di firmare l’accordo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Albergatori, l’Asat tende la mano all’Unat
Libardi: «Riflettiamo sull’unificazione formale»
ai «rapporti di collaborazione
con le altre categorie, in particolare Confcommercio». «Sull’imposta di soggiorno abbiamo concordato gran parte delle azioni» ricorda il presidente
dell’Asat, aggiungendo che
«sul territorio molte realtà
hanno da tempo avviato un
percorso di carattere unitario».
Esempi si riscontrano in Val di
Sole e Campiglio. Quindi Libardi pone la fatidica domanda: «È opportuno avviare un
processo per l’unità formale
della categoria»?
Si tratterebbe di una svolta
molto importante: Asat quest’anno compie 70 anni, quindi
ha un’origine più lontana nel
tempo rispetto all’Unat. Negli
anni Ottanta, in corrispondenza della nascita dell’Unione
commercio, una parte degli albergatori dell’Asat si staccò,
andando a costituire la componente alberghiera, «Unat», all’interno della nascente famiglia dell’Unione commercio.
Da notare, poi, che Asat fa par-
Presidente
Luca Libardi è al secondo mandato
alla guida dell’Asat. Nella recente
assemblea privata ha posto la
questione della creazione di
un’unica categoria di albergatori
te di Federalberghi, che è dentro a Confcommercio nazionale. Unat, invece, non è in Federalberghi, ma essendo dell’Unione fa ovviamente parte di
Confcommercio. Tanto che il
presidente dell’Unat, Gianni
Bort, è uno dei vice nazionali di
Confcommercio (oltre a essere
presidente dell’Unione a Trento e pure della Camera di commercio). In passato si è tentato
fonderle, ma il percorso si è
bloccato per questioni legate
all’autonomia delle componenti. Che sia la volta buona?
Lo stesso tema è trattato anche
dal direttore Asat Roberto Pallanch (che dall’Unione di Rovereto proviene), il quale parla di
«opportunità di avviare il processo per l’unità formale della
categoria, che divisa è più debole e meno incisiva».
Apt
La relazione di Libardi ritorna sul tema della tassa di soggiorno: «Se Apt e politica erano a favore della sua introdu-
zione, il nostro mondo si è trovato diviso. Molti colleghi
hanno rinunciato a sostenere
le nostre posizioni. Serviva
unità d’intenti, occorreva muoversi insieme e invece questo
non è avvenuto, perché sono
prevalse logiche che hanno
privilegiato l’appartenenza al
mondo delle Apt, agli interessi
più o meno corporativi che
molte volte lì vi predominano,
o la convinzione che con l’istituzione della tassa sarebbero
state garantite risorse finanziarie sufficienti per operare in
tranquillità». «Molti di noi
hanno ragionato con il retropensiero: in definitiva l’imposta la paga il cliente e non l’albergatore».
Promozione
«In merito alla tassa
di soggiorno
la nostra associazione
si è divisa»
Consorzi obbligatori
«L’imposta non ha portato
risorse aggiuntive, ma la contrario è servita a coprire un taglio di quasi il 70% di finanziamenti provenienti dalla fiscalità generale». «Adesso — prosegue Libard — temiamo
fortemente che i finanziamenti
provinciali caleranno ancora».
L’imposta servirà solo a tenere
a galla le Apt, che in alcuni casi
hanno già chiesto l’incremento. Ma allora, così come sono,
«le Apt hanno un futuro? O
dobbiamo pensare che solo un
supplemento di responsabilità
possa dare un futuro alla promozione? Serve un sistema diverso, ad esempio costituendo
“consorzi obbligatori”, dove
chi beneficia del turismo sia
impegnato nel finanziamento
e nella governance. Il contributo della Provincia resterebbe
importante, ma la gestione sarebbe effettivamente privatizzata».
E. Orf.
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