E ditoriale Cambiamenti climatici, una seria minaccia alla sicurezza

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Maggio 2016
Volume 4, Numero 4
E
ditoriale Cambiamenti climatici, una seria
minaccia alla sicurezza alimentare
SOMMARIO
Editoriale………………………………..………….…………...…... 2
Le conseguenze strutturali sull’ecosistema provocate dai
cambiamenti climatici stanno ormai diventando una realtà incontrovertibile a cui l‘uomo dovrà far fronte con
estrema urgenza. L’adozione di piani d'azione nazionali in
materia di clima, finalizzati a ridurre le rispettive emissioni, rappresenta un primo passo in tale direzione.
Cinque domande…………………………..……………………… 3
C
 Residui di farmaci veterinari, online il report Efsa
Parliamo di…………………………………..……………………… .4
Sicurezza alimentare extra CE
 Usa, dalle tradizioni Navajo, alcune regole di sicurezza
alimentare…………………….…………………………………… ...4
News dalla comunità scientifica
 Salute animale, Italia esente dalla peste suina
classica……................................................................5
2014………............................................................ .5
inque domande sulla celiachia
La dieta gluten free è ormai “di moda”, complice
il diffondersi, in particolare sul web, di falsi miti
e informazioni scorrette su allergie e intolleranze, nonché
test diagnostici privi di qualsiasi fondamento scientifico.
Abbiamo cercato di fare chiarezza sulla celiachia con un
esperto dell’Iss.
 Sale iodato, la formazione parte dai banchi di scuola. 5
 Resistenza agli antibiotici, il modello danese…………… 5
Nello specchio della stampa…………………………....... 6
Sicurezza alimentare: aggiornamenti da EUR-Lex…6
Aggiornamenti da Efsa…………………………..……….….. 6
APPUNTAMENTI
 International Conference on Advances in Human
Nutrition , Food Science & Technology 2016, 26/27
giugno 2016, Toronto (Canada)
P
 5th International Conference on Agriculture & Hor-
arliamo di… Rapporto 2015 sulla cooperazione
scientifica
E’ online, sul sito di Efsa, l’annuale rapporto sulla cooperazione scientifica per il 2015. Eccone di seguito una sintesi e qualche spunto di riflessione.
ticulture, 27/29 giugno 2016, Cape Town, South
Africa
 The Food Defense Conference, 29/30 giugno 2016,
Minneapolis (USA)
 Food Allergy Summit 2016, 5/7 luglio 2016, London,
United Kingdome
 4th International ISEKI (European Association for
Integrating Food Science and Engineering Knowledge Into the Food Chains) Food Conference, 6/8 luglio 2016, Vienna, Austria
 Institute for Food Technologists Annual Meeting,
16/19 luglio 2016, Chicago (USA)
Editoriale Cambiamenti climatici, una seria minaccia
alla sicurezza alimentare
di Carlo Brera, Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, Iss
La Convenzione delle Nazioni unite sul
cambiamento climatico ha definito quest’ultimo come “un fenomeno attribuibile
direttamente o indirettamente all’attività
dell’uomo in grado di alterare la composizione dell’atmosfera globale”. L’accordo di
Parigi raggiunto lo scorso anno costituisce
il primo atto della presa di coscienza da
parte delle autorità governative mondiali
sulla necessità di mantenere l'aumento
della temperatura media globale al di sotto
di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali
e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°
C.
Tra i primi settori ad essere fortemente
interessati vi è il comparto agroalimentare, dove già ora i cambiamenti
climatici costituiscono una minaccia alla
sicurezza alimentare (food security) e alla
sicurezza d’uso dei prodotti alimentari
(food safety). In questo contesto, le micotossine occupano uno dei primi posti, in
quanto in grado di rendere indisponibile
circa il 25% dei raccolti (dato Fao) nel mondo e di costituire un serio problema di salute per l’uomo e per le specie animali.
Già nel 2009, chi scrive ha partecipato alla
pubblicazione di un lavoro scientifico che
indicava come le varie componenti dell’ecosistema (aumenti della temperatura,
variazione delle precipitazioni, siccità, CO2
atmosferica), potessero essere influenzate
dai cambiamenti climatici con la creazione
di condizioni favorevoli all’insorgere di
rischi emergenti (micotossine, pesticidi,
elementi in traccia). Il recente lavoro pubblicato su Scientific Reports-Nature finanziato nell’ambito dei progetti di ricerca
previsti dall’art. 36 del Regolamento istitutivo di Efsa, ha di fatto confermato quanto
già previsto nel 2009 e focalizzato l’attenzione sull’aumento dei rischi derivanti dalla
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presenza di aflatossina B1 nel mais, per
effetto del riscaldamento del pianeta.
Lo studio, coordinato dalla prof.ssa Paola
Battilani dell’Università cattolica del Sacro
cuore di Piacenza, descrive, sulla base di
un modello predittivo, come un aumento
della temperatura media di 2°C, quindi in
pratica dello stesso ordine di grandezza del
livello di contenimento deciso dall’accordo
di Parigi, possa corrispondere ad un serio
aumento della micotossina più ad alto rischio, l’aflatossina B1, in quanto genotossica ed epatocancerogena.
Quanto previsto deve, perciò, sensibilizzare le politiche agricole di tutti i governi per
contenere in modo efficace gli attacchi in
campo di ceppi fungini tossigeni e i possibili aumenti dei livelli di concentrazione della
tossina a partire dalla fase di post-raccolto.
Appare, pertanto, quanto mai attuale e
tempestivo il monito che scaturisce dai
risultati dello studio, vale a dire intensificare e applicare in modo sistematico le attività preventive (previsioni meteo, sviluppo
della ricerca genetica per selezionare varietà resistenti, lotta biologica, adozione di
Buone pratiche agricole) che abbiano il
preciso scopo di migliorare la safety delle
materie prime, al fine di assicurare una più
consistente food security.
Cinque domande sulla celiachia
Risponde Marco Silano, Iss
1.
Cos’è il glutine?
l glutine è un complesso proteico presente nella farina di cereali come grano, farro, segale,
orzo e negli alimenti che li contengono: pane, pasta, pizza, biscotti. Va anche detto che il
glutine si può trovare negli alimenti come ingrediente, come additivo e come contaminante
nella filiera produttiva perché alimenti che non lo contengono sono venuti a contatto diretto o indiretto con alimenti che lo contengono.
2.
Cosa è la celiachia ? Perché alcune persone ne sono affette ?
La celiachia è un’enteropatia infiammatoria con tratti di auto-immunità, scatenata dal glutine in soggetti geneticamente predisposti. L’organismo umano digerisce il glutine con estrema difficoltà, i peptidi derivati dalla digestione gastro-intestinale del glutine, lunghi anche
fino a 33 aminoacidi, rimangono per molto tempo nel nostro intestino per poi essere eliminati nella maggior parte della popolazione. Nei celiaci, invece – 600 mila in Italia le diagnosi
attese, ma circa sette persone su 10 non sanno di esserlo- il glutine riesce a ‘passare’ nell’intestino provocando un’infiammazione della mucosa di tutto l’intestino.
3.
Come avviene la diagnosi di celiachia?
In caso di sospetto clinico, il primo accertamento cui sottoporsi è il dosaggio nel sangue
degli anticorpi anti-transglutaminasi. Se da un lato la celiachia è la malattia più sottostimata, dall’altro è anche quella che ha un altissimo numero di diagnosi sbagliate. Questo a
causa di diagnosi fai-da-te, risposte cercate su Internet e sui social network, “mode” e falsi
miti secondo cui togliere il glutine dalla dieta fa comunque bene a tutti, anche se non celiaci.
4.
Quali alimenti sono permessi per i celiaci?
Riso, mais, grano saraceno e miglio sono i cereali più diffusi che non contengono glutine.
Per anni l’avena è stata vietata ai celiaci perché contenente una proteina simile al glutine,
attualmente invece è permessa purché appartenente a varietà sicure e non contaminate.
Carne, pesce, latte e derivati, legumi, verdura e frutta non contengono glutine. Va sottolineato che la dieta è l’unica terapia possibile per i celiaci, la sola che permette la remissione
dei sintomi e la prevenzione delle complicanze.
5.
Cos’è la sensibilità al glutine non celiaca
Si tratta di una condizione, della cui esistenza al momento non ci sono evidenze scientifiche
certe, la cui diagnosi è basata su sintomi prevalentemente gastro-intestinali, auto-riferiti dal
paziente e correlati dallo stesso all’assunzione di glutine. Tale correlazione è nella maggior
parte dei casi inficiata dall’effetto placebo/nocebo dell’assunzione di glutine. Il primo studio
ben condotto al riguardo (i pochi che lo hanno preceduto hanno mostrato numerosi limiti
metodologici) è stato condotto nel 2015 dal gruppo del prof. Corazza dell’Università di Pavia: un cross-trial in doppio cieco con 60 pazienti già diagnosticati con sensibilità al glutine.
Il risultato ha mostrato che solamente in due di loro, nel passaggio dal placebo al glutine,
peggioravano i sintomi. Un risultato davvero esiguo per essere riproducibile e quindi scientificamente valido. I pazienti per di più avevano altre problematiche di base (sindrome del
colon irritabile).
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Parliamo di… Rapporto 2015 sulla cooperazione
scientifica
a cura dell’Ufficio 3 Efsa e Focal point (Ministero della salute)
Lo scorso aprile Efsa ha pubblicato sul suo
sito l’annuale rapporto (link) sulla cooperazione scientifica per il 2015, rapporto che è
il risultato di un programma strategico pluriennale volto a migliorare l’efficacia dei
pareri emessi, nonché della comunicazione
tra i soggetti coinvolti. In tale contesto si
inserisce la “strategia Efsa 2020” che mira
ad una sempre maggiore cooperazione tra
gli Stati, e in cui assume un ruolo essenziale
il Foro consultivo (Advisory forum), organismo di consulenza strategica del Direttore
esecutivo di Efsa.
Proprio l’Advisory forum ha proposto l’aggiornamento effettuato nel 2015 delle reti
scientifiche di Efsa che, entro la fine dell'anno, cresceranno di 16 unità, grazie anche ai
Focal point nazionali che hanno garantito
un flusso informativo dinamico tra Network
e Foro consultivo.
In considerazione della necessità di concentrare il lavoro in aree di maggiore interesse
per la valutazione del rischio è stato commissionato da Efsa uno studio, “progetto
Delphi”, a cui hanno partecipato i vari Stati
membri segnalando i temi prioritari.
Il coordinamento delle attività di comunicazione tra le Autorità nazionali e l'Efsa rappresenta un tema fondamentale per il quale
nel 2015 numerose sono state le iniziative:
 pubblicazione di linee guida per la comunicazione sulla food safety (When food
is cooking up a storm);
 workshop sulla comunicazione del rischio nel corso delle emergenze;
 visita del Direttore esecutivo di Efsa in 12
Paesi membri per una maggiore cooperazione attraverso workshop, programmi di
lavoro pluriennali ed altre iniziative;
 nuovi accordi stipulati con i Focal Point,
che assumono un ruolo chiave nella realizzazione di eventi scientifici, nella cooperazione a livello operativo, nella divulgazione delle informazioni;
 sostegno tecnico scientifico alle attività
del Codex Alimentarius in linea con il
programma di Efsa sulla cooperazione
scientifica internazionale 2014-16;
 gestione della rete di agenzie dell'Ue su
pareri scientifici (Eu-Ansa).
Ulteriori obiettivi di Efsa sono rappresentati
sia dalla formazione scientifica (40 convenzioni e oltre 500 appalti durante il periodo
2011-2015) e dalle iniziative in merito (12
corsi di formazione per un totale di 300
esperti coinvolti nel 2015) sia dalla comprensione dei rischi emergenti, che ha portato ad avviare nel 2015 un progetto di lavoro che anticipa la collaborazione con
Paesi prossimi candidati a far parte della
Ue.
L’Authority ha mostrato interesse anche in
aree innovative, quali la valutazione del
rischio e della salute delle api e delle piante,
mentre continua la stretta collaborazione
con l'Agenzia europea per le sostanze chimiche, con il Centro europeo per la Prevenzione e il controllo delle malattie (in particolare per le zoonosi e la resistenza antimicrobica) e con l'Agenzia europea per i medicinali, nonché lo scambio di informazioni su
nanomateriali, pesticidi e valutazione del
rischio ambientale.
Il documento completo può essere consultato al link: https://www.efsa.europa.eu/
sites/default/files/corporate_publications/
files/scientificcooperation15ar.pdf
Sicurezza alimentare extra CE
Usa, dalle tradizioni Navajo alcune regole di sicurezza
alimentare
La dieta dei Navajo è molto più rigorosa delle nostre legislazioni sulla food safety. Parte
da questo assunto Dave Nezzie, dell’Università dell’Arkansas, originario della tribù dei
Navajo, nella sua riflessione provocatoria sulle regole alimentari di questo popolo che
non mangia animali addomesticati (polli e maiali), vieta la carne esotica e usa il coltello
solo per tagliare, mai come una forchetta. Evitando così Salmonella, E. coli e molte altre
tossinfezioni.
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News dalla comunita scientifica
Salute animale, Italia esente dalla Peste suina classica
Paese indenne per la Peste suina classica. E’ questo il titolo, o meglio lo stato sanitario, riconosciuto all’Italia, nel corso
della sua 84esima Assemblea generale, dall'Organizzazione mondiale per la salute animale che aveva già riconosciuto in
passato al nostro Paese lo stato sanitario di indenne per l'Afta epizootica, la Peste equina e la Peste dei piccoli ruminanti. Analogo risultato è stato raggiunto per l'Encefalopatia spongiforme bovina (Bse) per cui, dal 2013, l'Italia vanta lo
stato di Paese a rischio trascurabile, mentre il Centro di referenza per lo studio e le ricerche sulla Bse dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta è stato designato centro di riferimento mondiale per tale
malattia e per la scrapie.
Residui di farmaci veterinari, online il report Efsa 2014
Composti ormonali, metalli pesanti e micotossine. Sono queste le principali sostanze di cui il rapporto Efsa, pubblicato
di recente, sui residui di farmaci veterinari e sostanze non consentite in animali e alimenti di origine animale, ha individuato delle non conformità rispetto ai limiti stabiliti dal Regolamento Ue 37/2010. Nel mirino, in particolare, i lattoni di
acido resorcilico (composti ormonalmente attivi), alcuni metalli e micotossine. Le non conformità riscontrate sono solo
lievemente superiori in relazione a quelle dei sette anni precedenti (2007-2013), in un contesto, oltretutto, di bassissime frequenze di sostanze proibite trovate nei campioni esaminati. Segno di efficacia del monitoraggio Ue.
Sale iodato, la formazione parte dai banchi di scuola
Al via il progetto “Iodoprofilassi nelle scuole”, grazie ad un Protocollo di intesa per il triennio 2016-2019 tra Miur, Iss
(dove è attivo l’Osservatorio nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi), Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica e altre società scientifiche e associazioni di pazienti. L’iniziativa è rivolta a tutte le scuole primarie e
secondarie di primo grado italiane. L’obiettivo è quello di formare gli insegnanti sul tema della prevenzione, grazie ad un
più ampio utilizzo del sale iodato, dei disordini da carenza iodica, perché essi formino i loro studenti e questi, a loro volta, le proprie famiglie.
Resistenza agli antibiotici, il modello danese
La Danimarca dal 2009 è riuscita a ridurre del 20% l’uso degli antibiotici negli allevamenti, raggiungendo livelli di consumo che, al momento, nessun altro Paese può vantare. Questo è stato possibile grazie ad un sistematico monitoraggio nelle fattorie del
consumo di questi farmaci, nonché a linee guida scrupolose e restrittive..
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Nello specchio della stampa
Breve rassegna degli articoli più significativi pubblicati su quotidiani e
magazine nazionali e internazionali nell’ultimo mese sul tema della
sicurezza alimentare
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Sicurezza alimentare: aggiornamenti
da EUR - Lex
La politica di sicurezza alimentare dell’Unione europea (UE)
mira a proteggere i consumatori, garantendo allo stesso tempo il regolare funzionamento del mercato unico.
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Aggiornamenti da Efsa
Consultazioni pubbliche aperte
L’EFSA indice periodicamente delle pubbliche consultazioni su tematiche scientifiche specifiche al suo mandato; le parti interessate
e privati cittadini sono invitati a trasmettere informazioni e dati
utili per contribuire a pubbliche consultazioni ed a coadiuvare
l’EFSA nell’adempimento dei suoi compiti e della sua missione.
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