Venerdì 13 giugno 2008

Download Report

Transcript Venerdì 13 giugno 2008

SELEZIONE DELLA
RASSEGNA STAMPA GARDESANA
Dall’11 al 17 giugno 2016
•
da BRESCIA OGGI
•
dal GIORNALE DI BRESCIA
•
da L’ARENA
•
da L’ADIGE
•
dal TRENTINO
•
dalla GAZZETTA DI MANTOVA
•
dal CORRIERE DELLA SERA
•
ALTRE FONTI
da BRESCIA OGGI
venerdì 17 giugno 2016 – PROVINCIA – Pagina 21
GARDONE RIVIERA. Alfa storiche in passerella
Rombano i motori
Le mitiche «2000» al revival sul Garda
Il leggendario modello fu presentato qui nel '71 Una sfilata e una corsa ricorderanno il legame
Rassegna stampa gardesana
Che festa, domenica, per l'Alfa Romeo a Gardone Riviera. Proprio qui il modello 2000, nelle versioni berlina, coupè e
spider, era stato presentato nel lontano 1971 dall'amministratore delegato Giuseppe Luraghi, tra l'altro presidente del
Vittoriale, residente in paese. Sabato quelle tre vetture partiranno dal museo di Arese, e arriveranno sul lago, per
essere ospitate nella piazzetta Dalmata, all'interno della cittadella di Gabriele D'Annunzio, dove sarà allestito un set
fotografico come in passato.DOMENICA alle 9.30 ritrovo di una ventina di auto storiche e cerimonia di benvenuto. Alle
11.30 la partenza del percorso rievocativo delle ronde di San Michele, diventato famoso per i rally, e sul circuito del
Garda a Salò (salita dei Tormini, Villa, Cunettone, discesa delle Zette), che vide partecipare Tazio Nuvolari, alla sua
prima gara della carriera, Alberto Ascari e tanti campioni, come Villoresi, Farina, Taruffi, Moss.AL TERMINE della corsarevival, il pranzo al Miramonti e l'appuntamento conclusivo a Villa Mirabella. Quindi la visita al parco del Vittoriale,
dove il poeta-soldato nel 1932 accolse Nuvolari e la nuova 1750, regalando una tartarughina d'oro al pilota più veloce
del momento, che aveva appena vinto il Gran premio di Montecarlo.
martedì 14 giugno 2016 – PROVINCIA – Pagina 25
AMBIENTE. Dopo un 2015 di estrema siccità la nuova stagione si apre con il problema opposto
Livelli impazziti sul lago
Ora fa paura la «piena»
Luciano Scarpetta
Garda più alto di 27 centimetri rispetto a un anno fa Gli albergatori: «Rischio mareggiate per le spiagge» Le istituzioni:
«Tranquilli, è questa la quota giusta»
«Che siano bassi o alti, per i livelli delle acque del lago è sempre emergenza». A lanciare l'ennesimo grido d'allarme
sono gli albergatori del Garda, manifestando la loro preoccupazione per un maggio molto piovoso, oltre la media
stagionale e un mese di giugno che sta proseguendo la tendenza. Dalla estrema siccità dell'estate scorsa, a un lago
«pieno» quasi fino all'orlo. Con possibili disagi in entrambi i casi. Possibile, chiedono gli albergatori, che non si trovi un
equilibrio?«IN QUESTI GIORNI - sottolinea in una nota Federalberghi Garda Veneto - abbiamo assistito a intense e
persistenti piogge che hanno portato il lago a livelli che superano lo zero idrometrico di 130 cm, con problematiche
differenti tra basso e alto lago dovute a conformazione, correnti e venti diversi».I timori sono per eventuali
«mareggiate» che potrebbero danneggiare spiagge e strutture, contrassegnando negativamente la stagione balneare:
«Gli operatori turistici - si sottolinea - lamentano una situazione che si protrae da molti, troppi anni e da tempo si
combatte con i problemi dei livelli delle acque, siano essi troppo alti o troppo bassi. Siamo stanchi di dover pagare le
conseguenze di un mancato rinnovo legislativo. Occorre rivedere al più presto la legge del '65 alla luce delle variazioni
climatiche di questi ultimi anni, allo scopo di salvaguardare il turismo, tutelare la sicurezza e garantire la salubrità».DI
DIVERSO AVVISO sono le considerazioni di Aipo e Comunità del Garda, i due enti che tengono monitorata la situazione
dei livelli delle acque del lago: i livelli sono sì molto più alti dell'anno scorso, ma restano nella media storica, mentre
l'anomalia era stata quella del 2015.«Da inizio mese - spiega il segretario della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa gli scarichi dalla diga di Salionze sono quasi raddoppiati, da 60 metri cubi al secondo ai 110 di ieri con un livello del
lago cresciuto, da inizio mese di soli 2 centimetri nonostante le piogge».L'anno scorso, il 13 giugno, il livello era a 103
centimetri, 27 in meno di adesso: «Ma ricordiamoci - ammonisce Ceresa - che ci aspettano tre mesi di incognite e la
siccità può tornare. La scorsa stagione terminò con livelli bassissimi e seri problemi per navigazione e turismo».
martedì 14 giugno 2016 – PROVINCIA – Pagina 25
«Per l'acqua pubblica
referendum nei Comuni»
Rassegna stampa gardesana
Un referendum comunale per coinvolgere i cittadini sul tema della costituzione del gestore unico del servizio idrico
integrato, nell'ambito territoriale ottimale della provincia di Brescia.LO PROPONE Sel basso Garda, con un'iniziativa a
cui si sono uniti spontaneamente alcuni cittadini senza alcuna appartenenza politica, per lanciare all'Amministrazione
comunale di Desenzano, e a quelle di tutti gli altri comuni che aderiscono al Consorzio Garda Uno (una trentina), l'idea
di una consultazione popolare. «La preoccupazione - spiega Francesco Gismondi - è che la gestione della nostra acqua
non sarà più pubblica, contrariamente a quanto deciso dai cittadini nel 2011 con un referendum nazionale».«Dal
Comune di Desenzano, che è socio di maggioranza di Garda Uno - aggiunge Igor Bulgarini, segretario di Sel basso
Garda - ci aspettiamo che svolga la funzione di traino per gli altri Comuni e accolga l'idea di una consultazione diretta
dei cittadini».Il timore è quello che un bene inestimabile come l'acqua del Garda (anche perchè al lago attingono molti
acquedotti dei Comuni rivieraschi) possa essere gestito da altri soggetti, diventando di fatto un bene non più pubblico,
con logiche necessariamente «di mercato» a prevalere sull'interesse collettivo.«Altro rischio - sottolinea Giuseppe
Bongiorno - è un aumento delle tariffe a carico dei cittadini. Non siamo contrari all'idea di un gestore unico anche a
livello provinciale purché sia pubblico». La palla passa ora ai consigli comunali, in questi giorni chiamati ad approvare il
gestore unico. A Desenzano, in particolare, l'argomento è all'ordine del giorno della seduta in programma stasera.
domenica 12 giugno 2016 – PROVINCIA – Pagina 20
Il miracolo-bis sul Garda?
Spunta una «pazza» idea
Perchè non bissare The Floating Piers anche sul Garda? L'idea è stata lanciata dal consigliere della Lega Nord di
Desenzano Rino Polloni che si è rivolto anche a Mariastella Gelmini in qualità di presidente della Comunità del Garda.
Polloni fa sul serio e detta l'agenda: pianificare un business plan e portare «al più presto» la richiesta all'attenzione
dell'artista Christo. Già pronta anche una bozza di progetto. «La lunghezza della passerella è di 4500 metri, e dunque
potrebbe essere riposizionata, senza intralciare la navigazione dei battelli, da Rivoltella e Sirmione, che distano solo
4365 metri», argomenta Polloni. La passerella potrebbe partire dal pontile della passeggiata a lago di Rivoltella, e
approdare vicino al porto di Sirmione. «CERTO I COSTI ci sono - ammette Polloni - ma potrebbero essere ammortizzati
coinvolgendo una cordata di imprenditori. La ricaduta economica coinvolgerebbe tutto il Garda: basta confrontare le
previsioni dei ricavi che il ponte di Christo porterà al lago d'Iseo, 49 milioni di euro». E non sarebbe nemmeno
un'impresa impossibile: «Al termine della performance la passerella verrà smontata per essere riciclata. Potremmo
prenderla noi, trasportandola su rotaia con vagoni merci: la stazione ferroviaria di Sulzano dista solo 164 metri dal
lago, e a Desenzano i cubi in polietilene potrebbero essere stoccati ai magazzini comunali».
sabato 11 giugno 2016 – CRONACA – Pagina 9
I CANTIERI. Bisognerà aspettare pure per l'apertura del cantiere del raddoppio della bretella che dal «Seppiolone»
di Antezzate collega la tangenziale sud alla A35
Brebemi-A4, la connessione slitta di 3 mesi
Mimmo Varone
Il presidente Franco Bettoni ha spiegato come il ritardo sia dovuto alla delibera Cipe per la variante arrivata soltanto il
primo maggio
Slittano di un trimestre i lavori per la realizzazione del casello di connessione diretta tra la A35 Brebemi e la A4. Ancora
tre mesi bisognerà aspettare pure per l'apertura del cantiere del raddoppio della bretella che dal «Seppiolone» di
Antezzate collega la tangenziale sud alla Direttissima. L'autostrada fatta in Project financing deve aspettare ancora per
inserirsi a pieno titolo nel sistema autostradale del Nord. Il presidente Franco Bettoni spiega che il ritardo è dovuto
alla delibera Cipe che ha approvato il progetto definitivo della variante di interconnessione, arrivata solo il primo
maggio. Ora, però, tutto è pronto per avviare lavori da 40 milioni di euro. La procedura per dare il via è avviata da un
Rassegna stampa gardesana
pezzo, e Bettoni spiega che si concluderà giovedì 16 prossimo. In settembre potranno partire i cantieri che dovevano
aprire in questi giorni. E dovrebbero chiudere battenti entro la primavera del 2017. La connessione tra le due
autostrade è prevista sempre ad Antezzate, nello spazio compreso tra il grande svincolo del «Seppiolone», il raccordo
A35-tangenziale sud e la A4. Qui verranno realizzate due rampe autostradali da un chilometro e mezzo in tutto, una in
direzione Venezia e l'altra verso Milano, e metteranno in comunicazione diretta le due autostrade tra Ospitaletto e
Travagliato. Nello stesso tempo verrà fatta l'apposita barriera di esazione. Ormai il progetto esecutivo dell'opera è
praticamente concluso. Dopodiché non ci saranno altre grosse formalità per avviare il cantiere. Il centro dei lavori sarà
sul lato ovest dello svincolo di Antezzate, dove il raccordo Brebemi ora a una corsia per senso di marcia passa sotto la
A4. Proprio lì si innesteranno le corsie di collegamento tra le due autostrade. Chi arriverà da Venezia con la
Serenissima potrà scegliere di passare sulla Direttissima. Viceversa, arrivando da Milano con Brebemi si potrà
proseguire verso Venezia senza giri dell'oca. Ora che a Milano il tracciato della A 35-Brebemi s'innesta nella nuova
tangenziale esterna, la nuova opera permetterà anche a Brescia di velocizzare ulteriormente i collegamenti
autostradali da est a ovest e viceversa, alleggerendo il traffico sulla viabilità locale. L'interconnessione doveva avvenire
attraverso la «Corda Molle», tra lo svincolo della Pedrocca sul raccordo Brebemi e Ospitaletto. Ma è stata fatta solo
dalla Fascia d'oro di Montichiari ad Azzano Mella, e per il resto è ferma da anni. I lavori erano in capo a Centro Padane,
ex concessionaria della A21. La gara è stata vinta dal Gruppo Gavio, che prima o poi dovrà riaprire i cantieri. Proprio in
vista dei tempi lunghi della «Corda molle», Brebemi ha spinto per la soluzione al «Seppiolone» di Antezzate, che è
anche più diretta e connette subito le due arterie in una logica di competizione. Il mancato completamento della
«Corda molle» pregiudica pure il collegamento tra Brebemi e la A21 Brescia-Piacenza. Solo quando sarà finita
permetterà di passare dal casello di Brescia sud al raccordo di Brebemi alla Pedrocca. Ma questo è un dettaglio poco
importante, poichè dal 2017 basterà fare un tratto di A4 da Brescia centro ad Antezzate. E insieme al collegamento è
previsto pure il raddoppio della bretella di circa sei chilometri con due svincoli, che dal «Seppiolone» porta all'ingresso
di Brebemi a Castrezzato. NON È MENO importante. È stata fatta a una corsia per senso di marcia, ma si sapeva che
avrebbe costituito un collo di bottiglia e l'ampliamento era già previsto. Bettoni ricorda che il lavoro avrà un impatto
minimo sul territorio poiché è già tutto predisposto. Sottopassi, sovrappassi e tutte le altre strutture in cemento
armato sono fatti per servire due carreggiate da due corsie più corsia di emergenza, e basterà soltanto aggiungere il
rilevato con il nastro d'asfalto. L'interconnessione con la A4 costituisce un presupposto industriale per l'equilibrio del
nuovo piano economico e finanziario di Brebemi, sulla cui revisione il Cipe aveva espresso parere favorevole il 6
agosto 2015, destinando 260 milioni di euro, cui si aggiungono ulteriori 60 milioni a carico della Regione Lombardia.
Per Bettoni è proprio quella delibera del Cipe (pubblicata in Gazzetta il 29 gennaio scorso) ad aprire nuovi orizzonti.
Oltre al contributo di 320 milioni e alla connessione diretta con A4, ha previsto pure il prolungamento della
concessione per altri sei anni. E per il presidente c'è tutto quanto era necessario. Almeno per ora.
Torna all’elenco dei quotidiani
Rassegna stampa gardesana
dal GIORNALE DI BRESCIA
Rassegna stampa gardesana
Torna all’elenco dei quotidiani
da L’ARENA
venerdì 17 giugno 2016 – PROVINCIA – Pagina 39
TORRI. La sfida sarà il 9 luglio: gli sportivi raggiungeranno Toscolano
Via alle iscrizioni per la traversata a nuoto del Garda
Gerardo Musuraca
Boni: «Per ora non siamo in grado di accogliere più di cento atleti perché ognuno ha una barca d'appoggio per
garantire interventi tempestivi»
Anche nel 2016 ci sarà la traversata a nuoto da Torri a Toscolano Maderno e partirà dal porto di Torri sabato 9 luglio
alle 16. La notizia arriva dal municipio di Maderno e, a darla, è il vicesindaco, Davide Boni. L'anno scorso, dopo sei anni
di interruzione, era ripartita la nuotata più partecipata del lago di Garda, quella che in assoluto conta più atleti intenti
a percorrere i circa sette chilometri che separano la sponda est, veronese, da quella ovest, bresciana.L'anno scorso i
partecipanti, tutti muniti di numero identificativo, muta da subacqueo e palloncino giallo legato in vita, erano stati 88,
Rassegna stampa gardesana
tre in più dell'edizione di sei anni prima. L'organizzazione, con il patrocinio della Comunità del Garda e dei comuni di
Torri e di Toscolano Maderno, era stata fatta dalla S2S e dalla Remiera di Toscolano- Maderno. «Questa traversata»,
aveva spiegato Nevio Borra, del team S2S, «deve diventare un appuntamento internazionale che coinvolge atleti da
tutta Europa. Il più grande lago d'Italia attraversato da parte a parte crea un momento davvero straordinario: l'acqua,
invece che dividere, unisce le due sponde». L'edizione 2016, come ha proseguito ancora il vicesindaco di Maderno,
comune cui spetta anche quest'anno l'organizzazione, «non mancherà di riservare sorprese. Ma diremo tutto un po'
per volta, per ora confermiamo che, grazie alla collaborazione con Torri, stiamo organizzando la traversata, unica nel
suo genere sul più grande lago d'Italia».Ma com'è nata questa idea di collegare, almeno per un giorno, le due sponde?
«La pazza idea è nata dall'impegno di alcuni nuotatori dell'Aido di San Felice e della Remiera di Toscolano-Maderno»,
fanno sapere dal Bresciano. «Era un'occasione per sensibilizzare la gente sull'importanza delle donazioni e dei
trapianti e anche l'Aido di Torri ha sempre collaborato». Nel 2016, invece, l'organizzatore sarà la Fraglia Vela Gabriele
D'Annunzio di Gardone Riviera e «ci saranno numerose sorprese, in vista anche dell'edizione del 2017», come hanno
confermato da Gardone. Ci sarà ancora il patrocinio dei Comuni di Maderno, di Torri e della Comunità del Garda.«La
criticità principale per una sfida di questo genere», hanno confermato dalla Fraglia bresciana, «è garantire la sicurezza
dei nuotatori». «E infatti», ha ripreso il vicesindaco di Maderno, «per ora non siamo in grado di accogliere più di cento
nuotatori». A ogni sportivo in acqua, infatti, corrisponde una barca d'appoggio, in modo da evitare problemi in caso di
malori e per garantire la tempestività degli interventi. Nel 2015, per supervisionare i nuotatori c'erano schierate le
motovedette della Guardia costiera di Salò, dei Vigili del fuoco di Bardolino, della Polizia Nautica di Peschiera, i
gommoni del Gommone club di Verona, i Volontari sommozzatori del Garda, la Guardia di finanza di Salò e quella della
Protezione civile di Torri, oltre a decide di barche di privati. Lo scorso anno solo il comune di Maderno aveva dato un
contributo all'iniziativa. «Quest'anno, invece, sono stati trovati quattro sponsor e sono tutti scaligeri: la Akron come
sponsor tecnico e poi le aziende Ercole Sicurezza, FBS e Komfort», hanno chiuso da Maderno. Le iscrizioni sono aperte.
Tutte le informazioni si trovano sul sito www. xgardaswim.com.
giovedì 16 giugno 2016 – PROVINCIA – Pagina 35
SICUREZZA IN MONTAGNA. Presentata la giornata di prevenzione degli infortuni in quota: sarà domenica a Tratto
Spino
Soccorse 47 persone in un anno
Nei guai escursionisti e ciclisti
Il trend non è in diminuzione: in questa prima parte del 2016 il Soccorso alpino è intervenuto 23 volte , 14 delle quali
sul Baldo
Prevenire gli incidenti di escursionisti alle prese con le camminate estive con la formazione e con nozioni pratiche su
come muoversi in sicurezza in montagna. Sensibilizzare le persone rendendole consapevoli dei rischi e dei propri limiti
negli ambienti montani. È questo l'obiettivo di «Sicuri sul sentiero», la giornata nazionale organizzata dal Corpo
soccorso alpino sul Baldo in collaborazione con la funivia di Malcesine per domenica, l'unica manifestazione in Veneto
organizzata sulla prevenzione degli infortuni estivi in quota. L'evento - presentato ieri mattina in sala rossa in Provincia
dal presidente dell'ente provinciale Antonio Pastorello assieme a Roberto Morandi e Alberto Corà, rispettivamente
capo e vice capo della stazione di Verona del Soccorso alpino, Cristiano Pastorello, volontario della Stazione di Verona
e da Fernando Morando, membro del consiglio di amministrazione di Atf, Azienda Trasporti funicolari di Malcesine - si
svolgerà dalle 10 alle 16 alla stazione di arrivo della funivia a Tratto Spino con la creazione di gruppi di lavoro ogni ora
e mezza in cui verranno affrontate tematiche riguardanti la preparazione fisica, l'alimentazione, il vestiario, la
preparazione dello zaino, le nozioni base di cartografia, la lettura corretta dei bollettini meteo, il comportamento da
adottare in caso di incidente. Gli esperti potranno fornire anche utili consigli su come affrontare sentieri, ferrate,
falesie, grotte e altro ancora.L'evento è stato organizzato in questo periodo perché con l'arrivo dell'estate aumentano
le persone che affrontano un percorso montano senza la minima preparazione. Per esempio ogni anno ci sono turisti
che dal lago salgono sul Baldo in funivia con abbigliamento inadeguato, a volte muniti solo di costume, canottiera e
Rassegna stampa gardesana
infradito, mentre affrontano i sentieri montani a 1.800 metri di altitudine, completamente impreparati a gestire
eventuali cambiamenti climatici. Questo nonostante alla stazione di partenza delle funivia ci siano le informazioni
necessarie e i monitor con dettagli sul meteo e i gradi che i turisti troveranno in quota. Non sorprende quindi scoprire
che la maggior parte degli interventi di soccorso si concentra in montagna e nella stagione estiva. Un fattore che
mette in evidenza la difficile percezione dei rischi, soprattutto da parte di chi ha poca esperienza, anche su percorsi
considerati facili.L'80 per cento degli infortuni riguarda escursionisti che riportano traumi alle gambe e alle caviglie,
spesso perché non si indossano scarpe adeguate con il collo alto. L'altro 20 per cento degli infortuni è dovuto a malori
in quota, oppure capita a chi scende e sbaglia sentiero. In questo caso bisogna tornare indietro fino all'ultimo segnale
avvistato, invece molti insistono nello scendere magari in ciabatte. Non mancano gli infortuni ai cercatori di funghi che
spesso cadono e si feriscono a causa di una scivolata.Facile intuire che per i 27 operatori della stazione di Verona del
Soccorso alpino (ogni giorno almeno due persone sono sempre reperibili 24 ore su 24) il lavoro non manchi. Nel 2015
gli interventi in provincia sono stati 44 (24 per mezzo dell'elicottero), di cui 13 nel comprensorio della funivia di
Malcesine - Monte Baldo, con 47 persone soccorse (37 italiani, 6 tedeschi, 2 cechi, un belga e uno svizzero). Di questi,
20 erano illesi, 11 feriti lievi, 6 feriti gravi, 4 trovati in pericolo di vita e 6 già deceduti al momento del soccorso, o per
malore o per cadute. La maggior parte dei soccorsi ha riguardato escursionisti (27 persone), seguiti da quattro ciclisti
in mountain bike, tre lavoratori in quota, due alpinisti, un arrampicatore e un appassionato di parapendio.Quest'anno
il trend non è in diminuzione visto che dal primo gennaio ad oggi il Soccorso alpino è intervenuto già 23 volte (c'è stato
anche un morto per malore): 14 uscite sono state nella zona dell'alto e basso Baldo, tre delle quali nell'area della
funivia di Malcesine. Con l'evento di domenica la speranza è di veder diminuire le uscite dei soccorritori
martedì 14 giugno 2016 – PROVINCIA – Pagina 34
CASTELNUOVO. È la terza volta in tre anni che avvengono sversamenti al lido Campanello. Delimitata l'area
contaminata
Idrocarburi finiti nel Garda
«Troveremo i responsabili»
Katia Ferraro
Peretti: « Ho incaricato una ditta di fare una video-ispezione delle condotte per risalire ai colpevoli» La puzza non
ferma però i turisti
Tre volte in tre anni consecutivi: è il triste bilancio degli sversamenti di idrocarburi a lago registrati al lido Campanello,
a Castelnuovo. L'ultimo episodio risale a domenica, quando in tarda mattinata ha iniziato a farsi strada nel lago una
sostanza marrone e oleosa fuoriuscita da due tubazioni di scarico di acqua piovana. Sono intervenuti vigili del fuoco,
protezione civile di Castelnuovo e Costermano, Arpav (Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale),
carabinieri e squadra nautica della Polizia per i rilievi. Le operazioni di contenimento e bonifica sono durate fino a
tarda sera impiegando salsicciotti assorbenti ma anche polvere disgregante per favorire la decomposizione degli
idrocarburi, poi aspirati con l'autopompa. Fin da subito la zona contaminata (circa duecento metri di lungolago verso
Peschiera) è stata delimitata impedendo la balneazione. Ieri la situazione sembrava sotto controllo, nonostante
permanesse nell'aria odore simile al catrame. Solo l'area più vicina al porticciolo, in corrispondenza dello scarico da cui
è uscita la maggiore quantità di sostanze, era ancora delimitata dai salsicciotti, che apparivano colorati di nero. Quelli
davanti al secondo tubo di scolo (più avanti in direzione Peschiera) erano invece puliti. Complice il bel tempo, c'era chi
prendeva il sole in prossimità della zona delimitata e qualcuno ha addirittura azzardato una nuotata, ignorando il
divieto. «Pensavamo che la barriera fosse per l'erba appena piantata», dicono due ragazze di Verona ignare
dell'incidente, che non hanno però fatto il bagno. «Ho letto dello sversamento su L'Arena, ma visto il bel tempo sono
comunque venuta a prendere il sole», ha spiegato una signora della Bassa Veronese. L'obiettivo è risalire all'origine
dello sversamento. Per ora sembra essere esclusa la responsabilità di Saima, l'industria meccanica a meno di un
chilometro in linea d'aria dal lago. La sua responsabilità fu accertata nell'episodio del 2014, quando in seguito a
precipitazioni abbondanti l'acqua entrò in una cisterna contenente oli di lavorazione, facendoli tracimare. «Non siamo
Rassegna stampa gardesana
ancora riusciti a capire la causa», riferisce il biologo Giorgio Franzini, responsabile dell'ufficio lago di Garda di Arpav,
ieri in sopralluogo con i tecnici e gli agenti della polizia locale del comune di Castelnuovo. Un altro sversamento era
avvenuto lo scorso anno. «In quel caso», ricorda Franzini, «non si era accertata la provenienza degli idrocarburi, ma
ora con il Comune c'è la volontà di andare a fondo. Domenica il tombino di ispezione di Saima era pulito», aggiunge,
escludendo per ora il suo coinvolgimento. Mentre si attendono i risultati delle analisi per capire la natura degli
idrocarburi sversati, ieri è stato eseguito un controllo chimico-fisico dell'acqua a una profondità di venti centimetri
sotto la zona contaminata. «È ossigenata, la conducibilità rientra nei parametri e non ci sono problemi segnalati dal
valore di PH», commenta Franzini. «Lo stato di sofferenza è limitato alla superficie e l'inquinamento è stato
confinato». «Ho dato incarico a una ditta specializzata di eseguire una video-ispezione delle condotte per risalire ai
responsabili», sottolinea il sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti. «Il problema è la fitta rete di condotte per le
acque meteoriche, dobbiamo capire se c'è qualcosa di interrato lungo il percorso, magari di qualche azienda del
passato». Le perlustrazioni continueranno nei prossimi giorni e come per gli episodi precedenti verrà data notizia di
reato ambientale alla Procura. Per ora contro ignoti
sabato 11 giugno 2016 – PROVINCIA – Pagina 43
MALCESINE. Via libera in Consiglio tra le perplessità dell'opposizione
Impianti a Prada
Un altro «sì» al progetto di Atf
Emanuele Zanini
Mancano solo il parere di Camera di Commercio e assemblea dei soci per un piano da 13 milioni Pastorello:
«Opportunità per il territorio baldense»
Altro passo avanti sul prospettato accordo tra la funivia di Malcesine e Prada. Dopo il via libera del Consiglio
provinciale di mercoledì, giovedì sera il Consiglio comunale di Malcesine (il Comune è socio della funivia di Malcesine
assieme a Provincia e Camera di Commercio) a sua volta ha votato a favore del patto, grazie ai voti della maggioranza
(la minoranza ha votato contro). Il Comune così dà il proprio consenso ad Atf, Azienda trasporti funicolari di Malcesine
a partecipare al bando di concessione degli impianti di linea di Prada, chiusi dall'agosto 2013. Ora si deve esprimere
solo la Camera di Commercio, dopo di che l'assemblea dei soci darà l'ok finale ad Atf per la partecipazione al bando
pubblico che verrà indetto dalla Provincia.In Consiglio, affollato da molti cittadini (tra cui l'ex sindaco Michele
Benamati e il primo cittadino di Brenzone Tommaso Bertoncelli) curiosi di conoscere maggiori dettagli sull'intesa con
la partecipazione anche del presidente della Provincia Antonio Pastorello, del presidente di Atf Daniele Polato e del
direttore Enrico Boni, è stato ribadito l'investimento da 3,6 milioni di euro che la funivia è pronta ad effettuare per
riaprire gli impianti con l'ammodernamento della cestovia del primo troncone fino al baito Turri (ex Mondini) e il
rifacimento del secondo tratto fino a Costabella con una seggiovia biposto. Secondo il piano industriale predisposto da
Atf, a questa cifra, necessaria per la rimessa in funzione della struttura, servirà aggiungere altri nove milioni di euro di
spese correnti vive (costi del personale e dei vari servizi, manutenzioni periodiche, etc, con promozione e marketing
inserite nelle spese già previste per la funivia di Malcesine), per un totale di circa 13 milioni, che verranno ammortati
entro trent'anni, secondo calcoli, come ha spiegato il direttore Boni, che tengono conto di stime pessimistiche
sull'andamento dei passaggi e dei risultati che si otterranno a Prada, proprio per essere certi dei riscontri finali.Il
sindaco Nicola Marchesini ha sottolineato di sostenere il piano predisposto da Atf precisando come nei tavoli di lavoro
abbia tutelato gli interessi del Comune di Malcesine facendo inserire alcune clausole tecniche (tra cui il
prolungamento della gestione di Atf se si sforano i preventivi, inserimento di un rappresentante comunale nell'organo
di vigilanza). «Questo piano», ha ribadito il primo cittadino malcesinese, «si fonda sull'autosostenibilità e sull'articolo
5 dello statuto che consente di investire fuori il territorio previa un'accertata redditività. Siamo convinti», ha aggiunto,
«che l'operazione valorizzerà anche il nostro territorio».Nel suo intervento il presidente Pastorello rivolgendosi al
Consiglio, in particolare alla minoranza, e alla platea ha chiesto «lungimiranza». «Vi chiedo di guardare oltre al
campanile. Di là c'è il sole. Con questo accordo si potranno mettere in rete e in sinergia le bellezze del territorio
Rassegna stampa gardesana
baldense. Non togliamo nulla a Malcesine. Anzi, è una grande opportunità per arricchirla», ha sottolineato. Un
concetto ribadito da Polato che ha insistito sul fatto che la redditività è punto centrale e obbligatorio di tutte le
operazioni portate avanti da Atf, patto con Prada compreso. «Abbiamo realizzato un piano economico peggiorativo al
massimo proprio per essere certi dell'investimento, con cui creeremo anche occupazione. Dopo di noi vogliamo
lasciare un'azienda che continui a fare utili, e sul territorio».La minoranza non ha invece nascosto le proprie forti
perplessità sull'accordo. In particolare Martina Gasparini del gruppo Vivere Malcesine ha sottolineato come il revisore
del progetto, pur approvando il piano, nella sua relazione avesse precisato come il piano «sottostima l'importo degli
investimenti necessari...e non considera, data la loro indeterminatezza, alcuni costi necessari, in primis quelli di
pubblicità e promozione». «Nella migliore delle ipotesi», ha affermato Gasparini, «si rientrerà con le spese dopo oltre
vent'anni».«Sull'operato di Atf è indubbia la nostra fiducia», ha precisato dai banchi dell'opposizione Fabio Furioli,
«ma la conduzione dell'operazione è sbagliata».
Torna all’elenco dei quotidiani
da L’ADIGE
Quello che si può fare
con il vento sul Garda
Velisti, surfer, kiter, jumper Parla la «gente del vento»
Tornerà una grande regata per le barche da crociera
Domani la presentazione dell'evento 2017
curato in collaborazione con «Barcolana»
RIVA - Vela, windsurf, kitesurf, parapendio acrobatico, base jumping o più semplicemente far volare un aquilone.
È nel vento che il Garda trentino - ben più delle vicine sponde veronese e bresciana - ha trovato una delle risorse più
invidiate per attirare ogni anno centinaia di migliaia di turisti sportivi che proprio qui trovano quello che cercano. Qui
perché solo nella parte settentrionale del Garda si può contare sulla forza e la puntualità di un vento come il Peler al
mattino e l'Ora al pomeriggio. Proviamo ad immaginarci, per un attimo, le nostre sponde senza vento. A parte la
calura da pianura padana in città e l'insostenibile radiazione solare in spiaggia, come sarebbe il nostro lago senza vele
e con l'acqua piatta come accade sovente su altri bacini d'acqua dolce?
Al vento, alla sua importanza per la nostra terra, il nostro turismo, la nostra immagine nel mondo, sarà dedicato tra un
anno il primo «Garda Wind Garda», evento voluto da Fierecongressi che per lanciarlo ha scelto la collaborazione con la
«Barcolana» di Trieste, altro marchio ormai indissolubilimente legato ad Eolo.
Se per vedere e toccare con mano il nuovo appuntamento - i tempi lunghi dell'organizzazione fanno pensare a
qualcosa di davvero importante nel calendario delle iniziative altogardesane - ci vorrà un anno, già in questo fine
settimana «Garda Wind Garda» sarà presentato alla stampa nazionale, internazionale, agli operatori economici e
turistici con una preview di tre giorni che avrà il suo clou domani mattina, quando alle 9.30 il Palacongressi ospiterà
un'anteprima della manifestazione per presentarne contenuti, significati, portata e protagonisti.
«Una sfida di questo tipo - spiega Roberto Pellegrini , presidente di Fierecongressi - necessitava di un test sul campo
per comprendere con un anno di anticipo le potenzialità di un simile evento e le forze da mettere in campo per il
2017. Il grande obiettivo per la prima edizione è quello di mettere in rete eventi già esistenti sul Garda Trentino con
eccellenze del territorio. Realtà che esistono ma non sono codificate e rappresentano trend turistici e sportivi: unire il
meglio, aggiungere una regata dedicata alle barche da crociera presenti sul lago, un momento espositivo e di
intrattenimento, e creare un pubblico che sia attratto da un simile evento. La preview è il punto di inizio di questo
percorso che dobbiamo compiere in un anno».
La «Barcolana» - intesa come società che detiene i diritti e organizza per conto della Società Velica di Barcola e
Grignano di Trieste la «Barcolana», la regata più affollata del mondo con il suo corollario di eventi sportivi, culturali e
Rassegna stampa gardesana
di esposizione nautica fieristica - sta lavorando al concept dell'evento con Fierecongressi dallo scorso ottobre:
«Abbiamo un obiettivo in comune - spiega il presidente della "Barcolana", Mitja Gialuz - quello di imbrigliare il vento e
trasformarlo in una risorsa per il territorio. A Trieste, da 48 anni, la "Barcolana" è sinonimo di vela, divertimento,
sport, cultura e incoming, e buona parte di questo successo deriva dalla particolarità del vento di Trieste, la Bora. Con
Ora e Peler il Garda Trentino garantisce condizioni eccezionali. Nel 2017 aggiungeremo una regata dedicata agli
appassionati di vela, con uno spirito simile a quello che sperimentiamo ogni anno a Trieste».
Domani al Pala ci saranno un po' di personaggi che del vento ne sanno qualcosa. Matteo Iachino , windsurfer ligure di
22 anni, Maurizio Di Palma , arcinoto base jumper da tremila salti che vive in Busa, Aaron Durogati , parapendiista
acrobatico, tra i massimi esperti italiani di parapendio, Paolo Sottocorona , meteorologo, Stefano Rizzi , velista da tre
giri del mondo con campagne di Coppa America e vittorie all'Admiral's Cup, Matchu Lopes Almeida , kitesurfer
originario di Capo Verde, un virtuoso del kite, quindi Erik Volpe , anche lui kiter barese di 25 anni, primo al mondiale di
freestyle, infine Matteo Dorotini , kiter di appena 14 anni che nel 2015 ha vinto il campionato italiano juniores di
Kiteboarding. Con un occhio al prossimo quadriennio olimpico, Matteo è un talento naturale del kitesurf.
Ecco la Top Wind People - così definita dagli organizzatori - che domani ci racconterà così il vento e cosa ci si può fare.
D.P.
17/06/2016
«Le produzioni tipiche vanno difese»
Il brand «Lago di Garda»
non va usato a sproposito
davide pivetti
Il brand «Lago di Garda» è l'obiettivo di quanti lavorano, in questi anni, alla promozione turistica e alla valorizzazione
di chi opera in zona sotto diversi aspetti: ospitalità, ristorazione, commercio. Un marchio che funziona già così bene da
portare in qualche caso al suo abuso. È il caso di cui riveriva ieri l'Adige , relativo alle centinaia di prodotti alimentari
(pasta soprattutto ma non solo) che vengono venduti principalmente ai turisti con il logo e la scritta «Garda» ma senza
contenere alcun prodotto proveniente dalla nostra zona. Un po' come quando all'estero si trovano nei supermercati i
prodotti con la bandierina italiana ma fatti in realtà in loco.
«Tutti stiamo lavorando per valorizzare il brand legato al nostro lago - commentava ieri Claudio Miorelli , presidente
altogardesano dei commercianti - ma tutto quello che "indossa" tale brand deve essere coerente, altrimenti non ci
riconoscono più come marchio. Se nell'etichetta di una confezione c'è disegnato il lago, quel prodotto deve arrivare
dal lago.
Non ci fa bene utilizzare il marchio in altro modo. Dobbiamo difenderlo e renderlo sempre più riconoscibile».
Di produzione realmente locale si occupa Massimo Fia , direttore de l'Agraira: «Ognuno segue il suo percorso, noi
valorizziamo il più possibile il nostro prodotto tenendo presente che comunque è sempre più il consumatore che
decide. Consumatore che è sempre più accorto, che ha capacità di discernimento. Dobbiamo stare attenti a quel che
facciamo con l'immagine del nostro lago: in Busa viviamo di luce riflessa, sperando che duri ancora un po'».
Giorgio Planchenstainer è invece referente del gruppo di produttori e appassionati che promuove il broccolo di
Torbole, altra specificità locale: «Operazioni commerciali di quel tipo ritengo siano dannose, non è una bella immagine
per il commercio locale, certo è difficile intercettare il cliente e informarlo su cosa può acquistare. Ci vorrebbe una
legislazione più chiara sull'utilizzo di parole e immagini legate al Garda, che è un richiamo fortissimo».
«Nell'ambito della ristorazione - aggiunge Flavio Biondo , presidente di categoria in Busa - abbiamo aderito al marchio
"Vacanze con gusto", che indica un gruppo di ristoratori che si impegnato ad utilizzare nelle loro cucine prodotti a
chilometro zero. Chi vuol fare veramente la promozione del territorio deve stare sul territorio, altrimenti scadiamo
nella furbizia commerciale.
Ora anche la "Strada del vino e dei sapori" fa parte del consorzio "Vacanze con gusto" (voluto da "InGarda" e
sponsorizzato dai ristoratori) e c'è un responsabile che gira i ristoranti controllando l'utilizzo reale della produzione
locale. Spacciare per gardesano ciò che non lo è significa intaccare tutta la fatica che il vero produttore locale fa per
Rassegna stampa gardesana
emergere, ben sapendo che non può competere con una produzione industriale che viene da lontano. Per questo è
giusto che il cliente-consumatore identifichi come diversi due tipi di produzione diversi».
Il problema, dal punto di vista commerciale, è soprattutto legato ai margini di ricavo. Vendere una confezione di pasta
con il logo del Lago di Garda significa poterla piazzare ad un prezzo assai diverso (fino a 14 euro al chilo, per quel che si
è visto in zona). Margini di ricavo che carne salada, broccolo di Torbole, polenta del Varone, olio altogardesano, susine
di Dro difficilmente potrebbero garantire.
12/06/2016
È la pasta tipica del Garda?
No, e costa 14 euro al chilo
«Spumoni», «trofiette», «pici», ma anche «eliche», «casarecce» e addirittura la «monezzaglia» e le «minchiette»,
solitamente sconosciute a queste latitudini.
Tutto questo e molto altro si trova in vendita in diversi negozi della Busa (alcuni anche in centro storico a Riva) che
negli ultimi anni si sono specializzati in una forma di commercio a metà tra l'alimentare e il souvenir turistico.
Tutto lecito, legale e comprensibile, tutto alla luce del sole (nel senso più reale del termine visto che i prodotti sono
esposti spesso all'esterno dei negozi sulle vie di maggior transito) ma anche qualche stravaganza e forse - ci sia
concesso - un po' di furbizia. Probabilmente non da parte dei singoli negozianti, costretti a misurarsi con il mercato e
con i margini di ricavo, ma piuttosto da chi ha ideato e distribuito a livello nazionale o almeno in buona parte d'Italia
una linea di prodotti che con ogni probabilità viene "personalizzata" in base al luogo di vendita, privilegiando
giocoforza le località turistiche, soprattutto se frequentate dai turisti stranieri.
A balzare immediatamente all'occhio è l'utilizzo massiccio dell'immagine del Garda. Il lago compare ovunque. A volte
accompagnato da indicazioni come «La dispensa del Garda», oppure «Ricordo del Garda», o più semplicemente con
scritte tipo «Lago di Garda» o addirittura «Riva del Garda». In alto c'è la rassicurante indicazione «Cucina tipica
italiana», che già allarga il campo. Il problema è che di tutti questi articoli alimentari che promettono di rinfrescare il
ricordo del lago una volta a casa, non ce n'è uno prodotto realmente in zona.
Qualche esempio. Il limoncino sul quale campeggia l'indicazione «Riva del Garda» arriva dalla bassa veronese che
peraltro non è celebrata per i suoi limoni. Ma questo è niente. La pasta «Dispensa del Garda», a guardar l'etichetta sul
fondo, è prodotta ad Arezzo. Le «Minchiette» con l'immagine del lago e la «Monezzaglia» arrivano dalla zona di Alba,
in provincia di Cuneo, così come molte altre confezioni ammiccanti il Grande lago che sembrano avere il medesimo
produttore piemontese.
Difficile poi capire perché una confezione di pasta variopinta dovrebbe essere indicativa di una cucina italiana che non
colora quasi mai la pasta. Ma è evidente che i colori piacciono ai turisti.
Qualcosa di «nostro» per fortuna si trova. Sui banchi compare ad esempio la pasta «Felicetti», che è trentina, ma
anche piccoli fiaschetti di limoncino che è la cantina «Torboli» di Tenno a produrre.
Il primato dell'originalità però va alle «Farfalle fantasia». Non solo per i colori improponibili, ma anche per il prezzo.
Una confezione da 250 grammi costa 3,5 euro. Sono 14 euro per un chilo di pasta strana. Quanti turisti avranno fatto
bene il conto?
11/06/2016
Torna all’elenco dei quotidiani
dal TRENTINO
È stato realizzato in località Volta di Dro per ripopolare la fauna ittica della Sarca e del Garda
Trota lacustre, inaugurato l’incubatoio
Rassegna stampa gardesana
ALTO GARDA La salvaguardia della fauna ittica del lago di Garda può contare su un nuovo alleato. Nella giornata di
domenica nel terreno messo a disposizione in comodato gratuito da Hydro Dolomiti presso la centrale idroelettrica
Volta di Dro è stato inaugurato alla presenza del sindaco droato Vittorio Fravezzi e del vice sindaco Michela Calzà
l’incubatore per ceppi selvatici di trota lacustre. Un aiuto umano a favore della natura che mette una toppa all’alta
antropizzazione della Sarca aiutando la fecondazione e la riproduzione della tipica trota gardesana. «I fiumi oggigiorno
sono al servizio dell’uomo - ha commentato il presidente dell’associazione pescatori del Basso Sarca Silvano Tabilio per questo il naturale processo riproduttivo della trota è a rischio. Si è quindi deciso - continua il presidente - di creare
un incubatore di valle che dia modo alla trota di riprodursi in un ambiente più idoneo e confacente alle sue
caratteristiche naturali.» Un lavoro che è stato possibile realizzare grazie all’intervento del servizio foreste e fauna
della Provincia in collaborazione con Hydro Dolomiti, che oltre al terreno ha messo a disposizione una piccola sorgente
d’acqua limitrofa, con il contributo della Cassa Rurale, della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro e del Comune di Dro.
«Le trote per riprodursi risalgono la Sarca alla ricerca di acque limpide dove deporre - ha chiarito Tabilio - Grazie a
precedenti interventi della Provincia siamo riusciti a creare delle scale di monta per permetterne la risalita. Questo è
possibile solo fino alla centrale idroelettrica di Fies ed ecco quindi la necessità di un’apposita struttura.» Le trote che
risaliranno la Sarca verranno recuperate senza creare loro traumi, prassi importante per una sicura schiusa delle uova,
portate in vasche per la deposizione e fecondazione e successivamente allevate per 3 o 4 mesi. «Quando saranno
autosufficienti - ha dichiarato Tabilio - verranno riportate nel fiume dove intraprenderanno il loro viaggio fino alle
acque del Garda.» Nel 2016 si attende la liberazione di quasi 50 mila esemplari, ma l’ambizione del progetto appena
inaugurato è quella di arrivare nel 2017 a quota 200 mila. «Le trote a differenza dei salmoni - ha ricordato Tabilio dopo la deposizione non muoiono e questo ci permetterà di far sì che gli stessi esemplari tornino a noi per la
riproduzione successiva.» L’incubatore di valle sarà alimentato dalle acque di una sorgente a monte di 300 metri che
garantirà alle trote acqua limpida e a temperatura costante. Il progetto mira a ripopolare la fauna ittica della Sarca e
del lago di Garda nella maniera più naturale possibile. (l.o)
14/06/2016
Torna all’elenco dei quotidiani
dalla GAZZETTA DI MANTOVA
2016-06-13,
BERTONE, UN INNO ALLA VITA NEL NOME DELLE CICOGNE
Un inno alla vita, ma anche alla magia e al mistero che l'accompagnano: alle Bertone è stata inaugurata ieri Accade
d'incanto, azione artistica di Non Capovolgere, l'associazione che per molti anni si è dedicata al Rio. Si entra nella villa
ed ecco tanti fagotti appesi al soffitto che dondolano alla brezza del pomeriggio e nel controluce svelano bambini da
portare nelle case, come nelle fiabe di un tempo quando la cicogna volava tenendo nel becco i lembi del fagotto. La
scena è avvolta nella musica. L'installazione di Lorella Salvagni è tutt'uno con la musica composta da Barbara Rincicotti
e con le parole pensate da Donata Negrini. «Noi di Non capovolgere, Lorella, Barbara, io, Ambra Alario e Cristina
Bertini - ha spiegato Negrini - creiamo confrontandoci fra noi sulle suggestioni di un luogo». In questo caso è il Parco
delle Bertone (ingresso: 2 euro), a Goito (prima di Marsiletti, venendo da Mantova), il grande giardino romantico
voluto dai conti d'Arco, gestito dal Parco del Mincio con la collaborazione degli Amici di Palazzo Te e dei musei
mantovani, rappresentato ieri dal vicepresidente Paolo Corbellani. «La cicogna nel nord Italia era sparita - ha ricordato
Gloria De Vincenzi del Parco - la sfida di reintrodurla risale a 15 anni fa. Ora qui nascono, si riproducono e vengono
liberate, e anche a chilometri di distanza, capire di vederle con le grandi ali dispiegate. Il 20 maggio sopra lo Stretto di
Messina, è stato avvistato uno stormo di un centinaio di cicogne che dall'Africa tornavano verso il Nord Europa,
qualcuna probabilmente si è fermata qui, per accoppiarsi con le nostre». L'installazione artistica Accade d'incanto si
potrà visitare tutte le domeniche, dalle 16 alle 19, fino al 31 luglio. Per l'inaugurazione è stato stampato un biglietto
Rassegna stampa gardesana
che ricorda le partecipazioni per i battesimi. Dentro si legge il testo di Donata Negrini, riportato in un pannello vicino ai
fagotti appesi al soffitto. «Il tulle che li culla - scrive Donata - ha la consistenza di un soffio e lascia trasparire la
morbidezza di corpi infantili, ancora trattenuti al confine dell'increato… dove il tempo non ha ancora avuto inizio. È il
mistero della vita che accade, il dolce incantamento, che conduce a intonare una ninna nanna meccanica, non
umana». Si evoca così «il dono, il sentimento di gratitudine per un desiderio esaudito, contro ogni previsione». La
pioggia della mattina, che ha impedito la biciclettata da Palazzo d'Arco in città alle Bertone, ma non la visita con gli
ombrelli, ha lasciato posto nel pomeriggio a un sole splendente. La merenda Slow Food c'è stata, ma in versione un
po' ridotta. E quindi si rifarà. Maria Antonietta Filippini
2016-06-13,
SCHIUMA E PESCI MORTI È ALLARME INQUINAMENTO
Acque di color marrone, puzza, schiuma, pesci morti che galleggiano in superficie ed altri che boccheggianti saltano
sulla riva in cerca di ossigeno. La scena di ieri pomeriggio al ponte del mulino di San Martino Gusnago è desolante.
Ancora una volta la Seriola della Piubega è vittima di un piccolo (ma non troppo) disastro ambientale. Ancora una
volta lo sversamento di liquami uccide e sconvolge l’ecosistema di un importante corso d’acqua, il quale nasce in quel
di Carpenedolo (Bs) e poi attraversa i Comuni mantovani di Castiglione delle Stiviere, Medole, Castel Goffredo,
Ceresara, Piubega, Gazoldo Ippoliti ed altri ed è collegato con altri corsi d’acqua quali l'Osone e il vaso Gambino, i quali
dunque stanno patendo lo stesso inquinamento. È trascorso un anno e mezzo dal 29 ottobre 2014, giorno in cui come
accertarono le indagini, l’azienda zootecnica Pigliquaglie di Gozzolina (Castiglione delle Stiviere) sversò cinquemila
metri cubi di deiezioni di suini nel canale, distruggendo flora e fauna per chilometri e chilometri. E dopo quasi 20 mesi
siamo daccapo, a fare i conti con un’altra emergenza ambientale, della quale al momento non si conosce ancora il
responsabile. Da quell’emergenza ambientale - la cui vicenda processuale è ancora in corso - è nato per iniziativa del
Comune di Ceresara un tavolo tecnico-istituzionale che si chiama “Salute ambiente”, il quale ha riunito una ventina di
Comuni dell’Alto Mantovano, la Provincia, l’Arpa, il Parco del Mincio, l’Ato, il Consorzio di bonifica Garda Chiese ed i
gestori del servizio idrico integrato. Recentemente gli aderenti a questo tavolo intercomunale si sono riuniti a
Ceresara per definire il protocollo d’intesa sulla riduzione del rischio idraulico ed il miglioramento della qualità delle
acque, che firmeranno sempre a Ceresara (il Comune capofila) entro la fine di questo mese. Ma per quanta buona
volontà le amministrazioni ci possano mettere - il Comune di Ceresara nel tardo pomeriggio di ieri si è subito attivato,
benché la giornata domenicale non abbia favorito i contatti e la possibilità di effettuare immediati sopralluoghi sul
luogo dello sversamento -, nulla possono contro azioni così scellerate che, talvolta, nascono da presunti errori umani o
accidenti (sviste, rotture, eccetera), ma più spesso da ben precisi calcoli di impunità.
2016-06-11,
PARTE “MINCIO IN CANOA” DOMANI C’È LA PRIMA TAPPA
Anche quest’anno a Romanore, con una grande partecipazione dei cittadini, si è conclusa la nona serata a favore
dell’Istituto Oncologico Mantovano. «Con grande soddisfazione per l’esito della festa – dice il responsabile
organizzativo Roberto Caprara - ringrazio tutti gli sponsor che hanno aderito, tutti i partecipanti e la band di Mirka e i
Rigo Alternando. Un ringraziamento particolare alla famiglia Novellini, per la gentile collaborazione». Ecco tutti i
numeri vincenti della lotteria: 1º premio 3910; 2º premio 1456; 3º premio 1771; 4º premio 1342; 5º premio 2607; 6º
premio 3112; 7º premio 1069; 8º premio 3069; 9º premio 1364; 10º premio 1667; 11º premio 2611; 12º premio 2845;
13º premio 3122; 14º premio 2180; 15º premio 2184; 16º premio 1747; 17º premio 1124; 18º premio 3451.RODIGO
(Rivalta) Discendere il fiume in compagnia di cigni ed aironi, pagaiando immersi in un contesto naturale ricco di
fascino. Questa l’opportunità offerta dal “Mincio in canoa”, la manifestazione turistico-sportiva organizzata dai
volontari del Gruppo canoistico e della Pro Loco di Rivalta che, anche quest’anno, animeranno l’estate, proponendo
tre appuntamenti con le bellezze del fiume. L’avventura comincerà domani con la Pozzolo-Rivalta: 19 chilometri di
emozioni da vivere sull’acqua, percorrendo uno dei tratti più suggestivi del Mincio. Le iscrizioni si apriranno alle 9.30
Rassegna stampa gardesana
della mattina, a valle dello sbarramento artificiale di Pozzolo, dove alle 10 prenderà il via la discesa. Verso le 11 i
partecipanti si fermeranno a Goito per consumare un rinfresco prima di ripartire alla volta di Rivalta. All’arrivo,
previsto attorno alle 13, canoisti ed accompagnatori potranno prendere parte ad un pranzo conviviale che verrà
servito nel loghino di Corte Mincio. La prima tappa è la più avventurosa, poiché ci si imbatte in due piccole rapide, che
i principianti possono evitare ricorrendo al trasbordo. L’assistenza in acqua e a terra verrà garantita dai volontari del
Gruppo canoistico rivaltese, coadiuvati da guardie ecologiche del Parco del Mincio, Canoa club di Goito e Croce Rossa
di Rodigo. La manifestazione proseguirà il 4 settembre con la discesa da Goito a Mantova (un percorso di 23 chilometri
spettacolari che si concluderanno in bellezza con l’arrivo a Campo Canoa). L’ultimo appuntamento sarà dedicato al
tour delle Valli del Mincio, previsto per il 9 ottobre. La manifestazione, che nel 2015 ha visto la partecipazione di oltre
250 persone arrivate da tutta l’Italia, è patrocinata da Provincia, Parco del Mincio e Comuni di Marmirolo, Goito,
Rodigo e Mantova. Per informazioni si può chiamare il numero 339-8995680. Rita Lafelli
Torna all’elenco dei quotidiani
dal CORRIERE DELLA SERA
Martedì 14 Giugno, 2016
BRESCIA
L’Ateneo commemora il socio Attilio Mazza
Fu giornalista, saggista, scrittore, dannunzista, esperto di arte e di tradizioni popolari. Sono molte le qualifiche di
Attilio Mazza, scomparso l’8 febbraio del 2015 a settantanove anni d’età (era nato il 27 febbraio 1935 a Gavardo): una
figura poliedrica e ricca, sfaccettata e versatile che ha frequentato e contrassegnato la cultura bresciana del secondo
dopoguerra. L’Ateneo di scienze lettere e arti, di cui fu socio e consigliere, dedicherà ad Attilio Mazza un pomeriggio di
studi venerdì prossimo a partire dalle ore 16.30 nella storica sede di via Tosio 12. Mazza, da giornalista, fu redattore
de La Voce del popolo dal 1961 al 1962, caposervizio della redazione bresciana del quotidiano cattolico l’Italia dal
1962 al 1967, redattore del Giornale di Brescia dal 1967 al 1974, poi caposervizio della Cultura nello stesso quotidiano
fino al 1993. Dal ‘94 al 2015 ha collaborato con i quotidiani del gruppo Athesis (Arena, Giornale di Vicenza,
Bresciaoggi), dal 2000 al 2008 è stato collaboratore del Corriere della Sera. Il Mazza giornalista sarà ricordato da
Massimo Tedeschi, editorialista del Corriere. Del Mazza dannunzista parlerà Elena Ledda, del critico d’arte Alfredo
Bonomi, dello studioso di tradizioni e storia bresciana Marcello Berlucchi, del Mazza saggista e narratore infine Pietro
Gibellini.
Martedì 14 Giugno, 2016
CORRIERE DEL VENETO - VERONA
Il lago si mobilita ricordando Alessandra Fiaccolate e drappi rossi anche nei negozi
A Garda manifestazione con le maestre e i bimbi della scuola in cui insegnava
VERONA La morte di Alessandra Maffezzoli ha sconvolto le comunità di tutti i paesi del comprensorio Baldo-Garda. Nei
paesi del lago e dell’entroterra drappi rossi sono apparsi a finestre, balconi, giardini, municipi, nelle vetrine dei negozi,
agli eventi del fine settimana. A Bardolino la rassegna letteraria «Parole sull’Acqua» si è tenuta su un palco con
tendaggio e sedie in rosso. I social e i telefonini, dove non si contano le condivisioni degli annunci facebook, hanno
scatenato una mobilitazione di massa, pronta a scendere in piazza per dire basta ai femminicidi. Ovunque sdegno e
segnali di dolore alla ferita collettiva, che colpisce l’intera società. Tantissime le persone già pronte a partecipare alle
fiaccolate di Garda e Pastrengo, volute in due date distinte, proprio per dare modo a più gente possibile di poter
Rassegna stampa gardesana
esserci. La prima giovedì, alle 21 a Garda, con ritrovo nella piazza del municipio sul lungolago. La seconda, a Pastrengo
il 23, alle 20, anche lì con ritrovo nella piazza del Comune.
La manifestazione di Garda è stata organizzata dal gruppo di amministratrici donne e amiche di Alessandra. «Ci
aspettiamo tantissime persone – sottolinea Michela Bertamè - verranno anche tutte le maestre dei paesi vicini di
Torri, Caprino, Bardolino e Lazise, in quest’ultimo caso accompagnate anche dai bambini delle elementari dove
Alessandra ha trascorso il suo ultimo giorno di vita e di scuola. E ci saranno anche i dirigenti scolastici dei comprensivi
di Caprino, Garda e Bardolino. Partecipano anche le associazioni di Telefono Rosa e “Isolinae..” di Verona». Diversi
pure i sindaci che hanno già dato la disponibilità alla presenza in fascia tricolore, in prima fila la sindaca di Cavaion,
Sabrina Tramonte, che per prima ha esposto il drappo rosso al balcone del municipio. Per motivi organizzativi, a
Pastrengo, il drappo rosso fuori dal Comune è stato esposto ieri sera, ma da sabato mattina, nella piazza, è stata
messa la sedia simbolo di «Un posto occupato», la campagna di sensibilizzazione contro la violenza alle donne, con cui
ci si impadronisce di un posto in nome di una vittima di femminicidio.
«Una campagna a cui avevamo già aderito l’anno scorso – spiega la consigliera comunale Michela Venturini – ma
quest’anno il posto è occupato, eccome se è occupato: da Alessandra». Sulla sedia le persone, spontaneamente vi
hanno riposto mazzi di rose, una maglietta rossa e un cofanetto.
Domenica 12 Giugno, 2016
BRESCIA
GARDA E TAV Sì A UNA STAZIONE
Ci sono momenti giusti per fare certe battaglie. E ci sono battaglie che dovrebbero diventare patrimonio comune.
Questo è il momento in cui forze politiche, enti locali, forze economiche e sociali di Brescia e del Garda dovrebbero
unirsi per chiedere a una voce la realizzazione di una stazione della linea Alta velocità a servizio del Basso lago: al
casello di Sirmione, presumibilmente, visto che i nuovi binari dell’Alta velocità affiancheranno la A4, e questo è un
punto abbastanza equidistante dalle stazioni storiche di Brescia e di Verona. L’ipotesi è già stata sollevata e proposta
dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, il bresciano Mauro Parolini, che da gardesano (e da ex assessore ai
Lavori pubblici in Provincia) è ovviamente informato dei fatti. Perché la battaglia va fatta ora? Perché a settembre
Ferrovie Italia presenterà il progetto definitivo per la tratta Brescia-Verona (72 km che costeranno circa 4 miliardi di
euro) e questi sono i giorni decisivi per apportare ai disegni le correzioni, i ritocchi e i miglioramenti del caso. Perché
questo progetto dovrebbe essere sostenuto coralmente? Perché esso rappresenterebbe il vero risarcimento dei costi
che il Garda dovrà comunque sopportare per il passaggio della Tav. Le novità salienti della tratta sono già emerse dalle
dichiarazioni dell’ad di Fs, il bresciano Roberto Mazzoncini, e dei suoi tecnici: la Tav non passerà a sud di Brescia, lo
shunt non si farà e neppure la stazione dell’aeroporto di Montichiari. Sul Garda l’impatto di opera e cantieri verrà
mitigato: no a sette cave di sabbia di prestito, sì a una riduzione del consumo di vigneti che dovrebbe scendere dai 230
ettari iniziali a «soli» 30 ettari (anche se i vignaioli del Lugana attendono rassicurazioni). Nonostante tutto ciò, il Garda
— zona fragile, bella e delicatissima — subirà una ferita senza riceverne alcun beneficio. A meno che si faccia una
stazione (a basso impatto e contenuto ridotto di suolo) dove alcuni dei convogli Tav possano fermarsi, assicurando a
un bacino da 22 milioni di turisti all’anno un collegamento con le altre grandi mete turistiche del Nord Italia e con i
maggiori snodi europei. Dalla stazione Tav potrebbero poi diramarsi linee di trasporto a basso impatto (bus navetta,
auto elettriche e a metano, ecc.) che potrebbero contribuire a ridisegnare la mobilità gardesana. Da sfregio
paesaggistico e ferita ambientale la Tav potrebbe trasformarsi per il Garda nella grande infrastruttura del futuro. Il
mezzo del Grand Tour del XXI secolo, e oltre.
Sabato 11 Giugno, 2016
CORRIERE DEL VENETO - VERONA
Atv, entra in vigore l’orario estivo Il lago «miniera d’oro» per l’azienda
Rassegna stampa gardesana
Servizi turistici sempre più utilizzati, in attesa delle decisioni dei soci sul futuro
VERONA Lunedì 13 giugno, entra in vigore l’orario estivo di Atv, con una sostanziale riconferma del servizio della
scorsa estate. Per quanto riguarda i percorsi, c’è solo un aggiustamento sul 72 che, invece di passare per lungadige
Rubele, via Carducci e via Volta, transiterà da San Fermo, via xx Settembre e via Cipolla, prima di riprendere il
consueto tracciato in Borgo Venezia. Per chi va in Zai, in particolare via Torricelli e Agenzia delle Entrate, bisognerà
prendere il 61 e non più il 23. Infine, per quanto riguarda le linee serali, il 93 transiterà da Castelvecchio (non più da
viale Colombo) e servirà la zona sud di Ca’ di David, San Zeno sarà invece servito dal 91 mentre il 94, invece che Ca’ di
David, andrà a San Michele.
In generale, meno corse rispetto all’«invernale», ma «tarate sulle reali esigenze dell’utenza», spiega il direttore
generale Stefano Zaninelli. Dove invece il servizio di Atv con l’arrivo dell’estate si potenzia è sul lago di Garda, che si
rivela apprezzatissimo dai turisti (soprattutto stranieri) in vacanza. In due anni, da quando l’azienda ha deciso di
investire su nuove corse, i passeggeri sono passati da 170mila a mezzo milione. Merito dei bus ogni mezzora fino
all’una di notte che collegano Malcesine e Peschiera (toccando anche Gardaland) e Verona e Garda, tra cui anche un
diretto. Corse ogni ora, invece, tra Malcesine e Riva, oltre ad una nuova iniziativa commerciale: un pass cumulativo da
20 euro permette di arrivare e tornare da Malcesine e utilizzare la funivia per il Monte Baldo. Da quest’anno oltretutto
tutti i bus per il lago (oltre a quelli per la montagna, San Zeno, Prada, Lessini) sono dotati di portabici. E a proposito di
pass: sono stati ridotti i prezzi, con 10 euro si acquista quello giornaliero valido su tutte le linee, con 20 euro quello da
tre giorni e con 40 quello settimanale. Molto orgoglioso del servizio sul Garda il presidente Atv Massimo Bettarello:
«Ci abbiamo creduto, abbiamo rischiato, e ora veniamo ripagati. Pensiamo anche a quante auto togliamo dalla strada.
Ora l’obiettivo è la mobilità integrata, anche con i servizi di navigazione».
Oltre che per l’orario estivo, la settima prossima è importante anche per le sorti dell’azienda. I soci - Comune di
Verona e Provincia di Verona - devono prendere un’importante decisione: lasciare l’azienda così com’è e mettere a
gara il servizio di trasporto pubblico, con il rischio che arrivi qualcun’altro a soffiarglielo; oppure affidare il servizio «inhouse» (senza gara) a Atv, che dovrebbe però limitarsi a operare a Verona rinunciando a tutta una serie di redditizi
servizi commerciali (come il servizio post-opera, il collegamento con Venezia, con Cattolica, o il prossimo allo studio
con Sirmione) e lasciando a piedi gli autisti delle ditte private con cui collabora. La Provincia pareva essere favorevole
all’ipotesi in-house, ma nell’ultimo consiglio provinciale la delibera è stata ritirata. Giovedì prossimo dovrebbe toccare
al Comune pronunciarsi, che invece propende per la gara.
Sabato 11 Giugno, 2016
CORRIERE DEL VENETO - VERONA
Raid al collettore, furto di rame da 200 mila euro
Peschiera, banda in azione per due notti. Indagano i carabinieri. Tomei: «Tutti danneggiati
PESCHIERA Clamoroso furto di rame al depuratore di Peschiera. Nella notte tra lunedì e martedì, quando erano da
poco passate le due, i malviventi sono riusciti ad entrare nell’area del depuratore. Gli allarmi sono entrati in funzione,
ma non sono serviti a evitare che il colpo andasse parzialmente a segno e che fossero provocati gravi danni al terzo
lotto dell’impianto. I ladri erano entrati dall’alzaia del Mincio, in una zona non controllata dalle telecamere, hanno
tagliato le reti di recinzione e si sono serviti dei mezzi meccanici presenti all’interno della struttura, uno dei quali, un
furgone Renault Mascott, è stato utilizzato per fuggire.
Ma non era finita. Ostinati (e sicuramente audaci) gli stessi ladri sono tornati in azione solo 48 ore dopo, nella notte
tra mercoledì e giovedì, per completare l’opera. Stavolta però non sono riusciti a rubare nulla, visto che erano state
prese nuove e adeguate contromisure e allora, per sfogare rabbia e frustrazione, si sono accaniti contro l’impianto con
una serie di atti vandalici.
«Siamo di fronte a una banda organizzata – commenta Angelo Cresco di Depurazioni Benacensi, la società che gestisce
il depuratore – che conosceva i dispositivi di allarme, il posizionamento delle telecamere e che ha seguito i movimenti
Rassegna stampa gardesana
del servizio di vigilanza. Da parte nostra abbiamo rafforzato i sistemi di controllo e di guardia, ma il furto era studiato e
programmato ed, evidentemente, sapevano cosa rubare e a chi venderlo».
Il depuratore di Peschiera resta comunque in attività, mentre il terzo lotto non è attivo perché sono stati tagliati i cavi
di alimentazione. Ma per Alberto Tomei, presidente di Azienda Gardesana Servizi che assieme a Garda Uno, è
proprietaria dell’impianto, «resta il grande rammarico per un furto che reca danno ad Ags, Garda Uno e a tutti i
cittadini. Le prime valutazioni ci fanno i danni nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro». Più precisamente, il
perito dell’assicurazione ha stimato in 200mila euro i danni per il furto di rame, ma al termine di tutte le verifiche la
cifra potrebbe essere più alta. I danni provocati dai vandalismi, invece, sono di qualche migliaio di euro. Lo stesso
presidente Tomei invita «chi avesse visto qualcosa o potesse fornire informazioni utili sui fatti, a mettersi in contatto
ai Carabinieri di Peschiera che stanno seguendo il caso».
Torna all’elenco dei quotidiani
ALTRE FONTI
Chi ha un grande Passato avrà anche un grande Futuro
Rievocazione cerimonia di presentazione dell’Alfa Romeo 2000
15/06/2016 in Attualità
Si è svolta oggi, nella sede della Comunità del Garda la conferenza stampa di presentazione dell’evento, organizzato
dal Registro Italiano Giulia, che celebrerà i 45 anni di Alfa Romeo 2000 a Gardone Riviera.
Presenti Paolo Stefanel, presidente del Registro, Domenico Pepè, Vice Presidente, Valerio Prignachi e Stefano Borghi
organizzatori del Raduno, il Vice Sindaco del Comune di Gardone Riviera Giampiero Seresina e il Segretario Generale
della Comunità del Garda, Pierlucio Ceresa.
Rassegna stampa gardesana
Dopo il saluto della Comunità del Garda e del Comune di Gardone Riviera, onorati di poter ospitare un evento di
questo tipo, gli appassionati interventi di due Alfisti di eccezione, ovvero dei vertici del Registro Italiano Giulia, hanno
posto l’accento sul significato sportivo, sul senso di appartenenza ad un marchio che ha rappresentato senza alcuno
dubbio “la mamma” di tutte le altre auto. Un auto “che faceva esperienza nelle corse al servizio delle auto ad uso
stradale”. Come ricorda Stefano Borghi, citando Orazio Satta Puliga, essere alfisti “è un modo di vivere, un modo tutto
particolare di concepire un veicolo a motore, qualcosa che resiste alle definizioni, i suoi elementi sono come quei tratti
irrazionali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica, si tratta di sensazioni, di
passione, tutte cose che hanno a che fare più col cuore che con il cervello”.
Valerio Prignachi, organizzatore con Stefano Borghi dell’evento, alfista e socio del Registro, illustra il programma,
semplice, ma filologicamente nel rispetto di quello che era stata quella giornata a Gardone Riviera di 45 anni fa.
L’Alfa Romeo, quell’anno, fece una scelta del tutto inusuale: presentò l’Alfa Romeo 2000 (l’evoluzione della Giulia)
insieme ai modelli 2000 GT Veloce e Spider Veloce, in un luogo di eccellenza, anziché nei saloni automobilistici, come
era ed è normale fare. Scelse Gardone Riviera, perfetto connubio tra un territorio di raro pregio paesaggistico e
l’eccellenza di un marchio come Alfa Romeo. Fautori di questo evento furono Giuseppe Luraghi, mai dimenticato
Presidente dell’Alfa Romeo, Gardonese di adozione, e Rudolf Hruska, grande ingegnere all’Alfa Romeo (direttore
tecnico responsabile dei settori di produzione e progettazione, che sovrintese personalmente alla progettazione e
industrializzazione delle Giulietta Berlina, Sprint e Spider), cugino del dr. Arturo Hruska, fondatore del Giardino
Botanico, ora Fondazione A. Heller.
Una coupé, una spider e una berlina, accompagnata dalla nuova Alfa 2000, partiranno da Arese per arrivare a Gardone
sabato in serata, in cui si darà vita ad un momento “privato” tra i soci e le autovetture (una ventina) dei soci, in
rappresentanza delle diverse tipologie, prodotte tra il 1962 e il 1977.
Le tre auto dell’epoca e la nuova Giulia saranno sotto i riflettori dei fotografi, la domenica mattina, nella piazzetta
Dalmata del Vittoriale, dove, nel 1932 ci fu il famoso incontro, in occasione del quale Gabriele d’Annunzio regalò la
tartaruga a Tazio Nuvolari, che poi ne fece in seguito il suo simbolo. Anche in questa occasione l’Alfa Romeo era ospite
d’onore in occasione della presentazione della Alfa Romeo 1750.
Si ricorderanno i legami di questo grande marchio con il Garda: il circuito del Garda (percorrendo in una breve prova
speciale alle Zette di Salò, unico tratto rimasto intatto rispetto all’originale circuito), gara a valenza mondiale e luogo
dove tanti piloti trovavano collegamento con Montecarlo e dove esordì Tazio Nuvolari e vide la partecipazioni di tanti
altri notissimi sul piano internazionale e che caratterizzò il territorio dal ’20 al ’60; percorrendo il tratto che da Salò
porta a San Michele ricordando il Rally del Garda, notissimo per essere una delle prove speciali più affascinanti del
mondo, dove l’Alfa, pur con alcuni problemi, partecipò.
La conclusione, che anticipa una visita al Vittoriale degli Italiani, è prevista alla Villa Mirabella, in una breve cerimonia
di premiazione e commiato, dove verranno offerte delle bottigliette – “Calamaio di d’Annunzio” – di olio extravergine
di Oliva (da olive provenienti dal parco del Vittoriale degli Italiani) della Latteria Turnaria di Tignale.
Si conclude con i ringraziamenti vivissimi al Registro Italiano Giulia, al Comune di Gardone Riviera, alla Comunità del
Garda e al Vittoriale degli Italiani, la cui collaborazione è stata fondamentale per la realizzazione dell’evento
Bisse sulla linea di partenza
Scritto da: redazione GardaPost
2016/06/07 9:03 AM
LAGO DI GARDA - Al via sabato 11 giugno il tradizionale palio remiero della Bandiera del Lago 2016. Nove le regate. Si
comincia da Torri del Benaco.
È di nuovo tempo, dunque, del tradizionale palio di voga alla veneta delle bisse, le tipiche imbarcazioni del Garda.
Rassegna stampa gardesana
Le regate come detto saranno nove, il massimo previsto dal regolamento. Sono tutte in programma di sabato, quattro
sulla riviera bresciana, cinque su quella veronese. L’inizio del campionato che ogni anno riaccende i mai sopiti
campanilismi tra i paesi del lago è previsto per sabato 11giugno a Torri del Benaco.
Il 18 giugno la prima regata bresciana, a Sirmione; il 25 giugno bisse in acqua a Bardolino. Seguono due regate
consecutive lungo la sponda bresciana: il 2 luglio a Gardone Riviera e il 9 luglio a Desenzano. Si torna in Veneto
il 16 luglio con la regata di Peschiera, il 23 luglio con quella di Garda e il 30 luglio con quella di Lazise.
Infine si torna nel bresciano il 6 agosto per la finalissima di Gargnano che assegnerà i titoli in palio.
Tutte le regate si svolgeranno in “notturna” (inizio manifestazione alle 18.30 e regate attorno alle 20), tranne quella di
Bardolino, che avrà luogo in orario “serale”, con inizio alle 17.30.
La formula dell’evento è sempre la stessa: sfilata a terra degli equipaggi con sbandieratori e musici, sfilata in acqua
con saluto al pubblico e in conclusione le gare per conquistare i punti che alla fine assegneranno la Bandiera del Lago
al primo equipaggio maschile e la Coppa del Garda a quello femminile.
Sono iscritti 17 equipaggi maschili e 6 femminili (qui l’elenco).
Rispetto allo scorso anno nella competizione mancano le imbarcazioni di Cassone, Lazise, Monte Isola. Da segnalare il
secondo equipaggio femminile di Peschiera del Garda e l’esordio per la prima volta di un equipaggio femminile sulla
sponda bresciana, la Sirenetta di Gardone Riviera in competizione per la “Coppa del Garda”.
Il presidente della Lega Bisse, Marco Righettini, auspica un campionato agguerrito, che rilanci lo spirito di sportività e
competizione tra i paesi partecipanti, in vista del 2017, anno in cui si celebrerà il 50° anniversario della Lega Bisse.
Torna all’elenco dei quotidiani
A cura dell’Ufficio Stampa della
COMUNITÀ DEL GARDA
Villa Mirabella
Via dei Colli 15
25083 Gardone Riviera (BS)
Tel. +39 0365 290411 - Fax +39 0365 290025
[email protected]