Variante Maersk, al via il “processo”

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savona provincia
IL SECOLO XIX
L’INCHIESTA PUBBLICA SULL’INFRASTRUTTURA IN COSTRUZIONE A VADO LIGURE
Variante Maersk, al via il “processo”
SABATO
11 GIUGNO 2016
21
M5S ALL’ ANAC
Colangelo
indagata,
Montagna di dati tecnici contro le paure degli ambientalisti. Ma i dubbi restano la Provincia:
«Aspettiamo»
GIOVANNI VACCARO
SAVONA. «Per quanto attie-
SAVONA. Due ore fitte di dati
tecnici, ma poche domande
concrete nella prima seduta
dell’inchiesta pubblica sulla
variante al progetto della
piattaforma di Apm-Maresk.
Ieri sera nella sala mostre del
palazzodellaProvinciasiètenuto l’incontro per presentare e discutere gli aspetti della
variante, ma in realtà il confronto è stato compresso ed
eventuali ulteriori domande,
così come le risposte ai primi
interrogativi, sono state rimandate alla seconda seduta,
in programma il 28 giugno, in
sede ancora da stabilire.
Tra il pubblico il sindaco
Monica Giuliano, così come il
collega di Bergeggi, Roberto
Arboscello, e le due candidate
per il Comune di Savona, Cristina Battaglia e Ilaria Caprioglio, che però non sono intervenute. Sul palco gli ingegneri di Technital, l’impresa che
sta eseguendo gli studi sulle
ripercussioni della variante
“tutto interrato” della piattaforma, hanno sciorinato una
quantità di dati enorme, tanto da sfiancare la platea che,
dopo un’ora di analisi sulle
correnti e sul comportamento dei diversi materiali trasportati dal mare, ha iniziato
a rumoreggiare. Solo che, al
momento di porre le osservazioni da parte di associazioni
e comitati, pochi hanno alzato la mano. La proposta più
IL “RIBALTONE”
Il progetto iniziale
era il migliore
e ora si cambia idea
radicalmente
ROBERTO CUNEO
ambientalista e consigliere a Vado
La sala della Provincia gremita durante il dibattito
calzante è arrivata a sipario
calato dal consigliere di opposizione vadese Pietro Bovero: «Da questa situazione
non si può uscire, perché ciascuna parte resterà sulle proprie posizioni. L’unica soluzione è che l’Autorità portuale stanzi i soldi necessari per
una commissione esterna
che esamini la variante del
progetto e verifichi se è compatibile con le esigenze del
territorio».
Gli ingegneri di Technital
hanno spiegato che la soluzione completamente interrata offrirebbe le migliori garanzie per la durabilità della
struttura, la resistenza al moto ondoso e per ospitare il sistema di alimentazione elettrica delle banchine. E darebbe anche garanzie di tutela
dell’ambiente marino e delle
spiagge.
Tesi ovviamente contestate dal pubblico, circa 120 persone. «Ciò che Apm presenta
ora è però una restaurazione,
non una variante – è intervenuto Roberto Cuneo, consigliere di opposizione a Vado e
presidente di Italia Nostra Liguria, che con il Wwf aveva
chiesto l’indizione dell’inchiesta pubblica -. Si torna indietro di sedici anni. Le stesse
imprese che avevano detto
chel’impalcatoeralasoluzione migliore oggi dicono che
l’interramento è migliorativo.Nonècredibile.Inoltreera
stata fatta una gara internazionale prevedendo la strut-
tura a impalcati, ora si cambia
radicalmente il progetto. E
poi ci si mette dentro anche la
modifica alla diga foranea,
senza fare una nuova gara».
Un vadese ha posto infine
un dubbio: «Gli studi hanno
simulato le ripercussioni
quando la piattaforma sarà
costruita, ma vorremmo sapere cosa succederà quando
si faranno i dragaggi su un
fondale altamente inquinato
come quello di Vado».
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ne alle indagine in corso per
corruzione e abuso d’ufficio,
l’Amministrazione si riserva
di assumere decisioni solo a
chiusura del procedimento
in corso».
Sul caso Colangelo -il segretario della Provincia indagata per il caso della società pubblica Tecnocivis
venduta al gruppo Barbanoha preso posizione la Provincia, tramite Patrizia Gozzi, responsabile della trasparenza ed anticorruzione a
Palazzo Nervi. La posizione
della Provincia emerge dai
carteggi tra l’assessore regionale Giovanni Berrino
(trasporti) e il gruppo dei
Cinquestelle che chiedevano conto del ruolo di presidente ricoperto da Giulia
Colangelo del collegio sindacale dell’Agenzia regionale per il trasporto pubblico
locale. La Regione era stata
chiamata in causa dal consigliere regionale “grillino”
Andrea Melis per valutare
una possibile situazione di
“incompatibilità/inconferibilità”. Berrino ha girato la
segnalazione sulla Colangelo all’Agenzia regionale sul
trasporto e alla Filse che ne
detiene una quota di partecipazione. Segnalazione che
il M5S a sua volta ha mandato all’ anticorruzione dell’Anac di Cantone
A. P.