Futuro Fedrigoni, servono garanzie

Download Report

Transcript Futuro Fedrigoni, servono garanzie

- giovedì 9 giugno 2016 -
l'Adige -
Pagina: 35 -
«Futuro Fedrigoni, servono garanzie»
Alan Tancredi (Uiltec):
«S’interessi anche Olivi»
PAOLO LISERRE
La notizia del possibile, e anzi probabile, passaggio di mano già entro la
fine di quest’anno di tutta la proprietà
del gruppo «Fedrigoni spa» ha suscitato interesse e attenzione soprattutto tra i lavoratori che giustamente vogliono comprendere il futuro che li
attende nel momento in cui si chiuderà definitivamente una pagina di
storia industriale non solo del Tren-
Preoccupazione
I lavoratori vogliono
capire chi c’è in gioco
e quali sono le prospettive
Alan Tancredi (Uiltec)
tino e dell’Alto Garda ma dell’Italia
intera. Se un futuro nelle mani di soggetti che vogliono speculare o, come
sembrerebbe più probabile, in quelle
di realtà imprenditoriali che intendono investire e consolidare un gruppo
peraltro già solido e affermato.
«Nessuno, e men che meno il sottoscritto e le altre sigle sindacali, intendono fare terrorismo e creare falsi allarmismi - premette Alan Tancredi,
segretario della Uiltec Trentino - Ma
è anche vero che lavoratori e delegati
sono in apprensione perché non è stato detto nulla di ufficiale sebbene si
sappia da un po’ di tempo che la fa-
miglia Fedrigoni vuole passare la mano. Vorremmo capire chi effettivamente c’è in gioco, nella speranza che
si tratti di soggetti che intendono investire e quindi mantenere o addirittura rafforzare gli attuali livelli occupazionali. Oggi come oggi qualche
motivo di preoccupazione c’è, proprio perché da parte della proprietà
non è mai stato comunicato nulla rispetto a queste prospettive e ai probabili acquirenti». Nelle prossime settimane, annuncia lo stesso Tancredi,
le organizzazioni sindacali di categoria formalizzeranno una richiesta di
informativa e, osserva lo stesso segretario provinciale della Uiltec, «sarebbe opportuno che anche l’assessore provinciale all’industria (Alessandro Olivi, ndr.) assuma precise informazioni in merito in modo da poter
mettere in campo tutte le tutele e le
garanzie necessarie per i lavoratori».
Lavoratori dell’attuale gruppo «Fedrigoni spa» che nell’Alto Garda si attestano tra le 500 e le 600 unità tra Cartiera di Varone, Cartiera di Arco e Arconvert. La trattativa molto ben avviata, secondo fonti interne alla stessa
azienda della famiglia veronese, ha
come interlocutore la «Investindustrial» di Andrea Bonomi che per chiudere questa importantissima partita
ha agganciato con riscontri positivi
il gruppo Benetton e nello specifico
la «Edizioni Holding» della famiglia
veneta. La «
Investindustrial» fa parte di BI-Invest
ed è una società d’investimento indipendente leader in Europa con 5.6 miliardi di euro di capitale raccolto tramite i suoi fondi. Il fatturato totale
delle società attualmente partecipate
da «Investindustrial» nel 2015 è stato
di 5,2 miliardi di euro, mentre il margine operativo lordo si è attestato a
0,8 miliardi di euro. Le società attualmente partecipate da Investindustrial
(tra le quali Valtur, Aston Martin e
Gruppo Snai) hanno dato lavoro, sempre nel 2015, a più di 17.800 persone.
- giovedì 9 giugno 2016 -
T R E N T I N O - Pagina: 39 -
Benetton-Bonomi puntano
le cartiere Fedrigoni
Sempre più insistenti le voci di acquisizione del gruppo veneto
Negli stabilimenti di Arco e Varone lavorano circa seicento persone
◗ ALTOGARDA
Da tempo il gruppo Fedrigoni,
colosso nel mondo della carta,
proprietario di tre stabilimenti produttivi nell’Alto Garda, è
sul mercato in cerca di un acquirente. E dopo una serie di
passi in avanti e indietro, nei
giorni scorsi si è fatta più insistente la voce di un interessamento - riportato da Il Sole 24
Ore - da parte della cordata
formata dalla Investindustria
di Andrea Bonomi (per capirsi: l’imprenditore che sta tentando di fermare per conto di
Della Valle e Mediobanca la
scalata di Cairo al Corriere della Sera) e da Edizione Holding,
società di proprietà della famiglia Benetton. Già lo scorso anno Benetton, insieme al fondo
Singapore Temasek, aveva già
tentato una trattativa, poi naufragata.
La notizia interessa in modo particolare l’Alto Garda,
che ospita a Varone e Arco tre
stabilimenti produttivi (tra
questi l’Arconvert) che occupano complessivamente circa
seicento persone. Nelle ulti-
Lo stabilimento Fedrigoni di Varone, uno dei tre presenti in Busa
me settimane ci sono già state
alcune visite da parte dei possibili acquirenti e la situazione
potrebbe subire una svolta in
un arco temporale relativamente breve.
In questa fase i sindacati so-
no alla finestra in attesa di capire gli sviluppi: «Direttamente non abbiamo informazioni
- ha detto Alan Tancredi, della
Uil - quello che sappiamo lo
abbiamo appreso da Il Sole 24
Ore. Certo, ci piacere sapere
“chi”, “che cosa” e “quando” e
soprattutto se ci troviamo di
fronte ad operazioni di carattere speculativo. Vediamo.
Non escludo di chiedere un incontro informativo all’assessore provinciale all’industria
Alessandro Olivi».
Con oltre 2.700 dipendenti,
13 stabilimenti - di cui 9 in Italia, 2 in Spagna e 2 in Brasile 14 impianti di fabbricazione a
macchine continue, 7 impianti di macchine spalmatrici e oltre 13.000 referenze prodotto
in catalogo, il Gruppo Fedrigoni - si legge nel sito dell’azienda - vende i propri prodotti in
oltre 110 Paesi nel mondo. Nel
2014 il fatturato, realizzato per
circa due terzi sui mercati
esteri, è stato pari a 873 milioni.
Il Gruppo è proprietario, tra
gli altri, dei marchi Fedrigoni e
Fabriano. Attraverso Fabriano
Boutique poi il Gruppo Fedrigoni produce e commercializza prodotti di cartoleria fine
venduti tramite 11 boutique
monomarca di proprietà e 4 in
franchising in Italia ed in Cina.