Palazzo Nicola Amore, è zuffa nel PD anastasiano

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Palazzo Nicola Amore, è zuffa
nel PD anastasiano
“Caro Peppe,
posso conoscere la tua idea, come consigliere comunale del Pd,
circa la proposta di Raffaele Coccia, altro consigliere
comunale del Pd, di restaurare palazzo “Nicola Amore”?”
Da questo post, pubblicato sulla pagina personale Facebook
dell’ex consigliere comunale dott. Giovanni Barone, si è
innescata una vivacissima discussione che ha coinvolto diversi
esponenti del Partito Democratico.
A quanto pare, sia il consigliere Peppe Maiello, interrogato
da Barone sull’argomento, che la segretaria di partito Grazia
Tatarella, hanno sposato una posizione del tutto diversa da
quella del consigliere Coccia. Anzi, a leggere una delle varie
risposte lasciate dalla Tatarella, pare che l’iniziativa di
Raffaele Coccia, che ricordiamo è impegnato nella ricerca di
fondi per ristrutturare palazzo Nicola Amore, sia del tutto
personale: “La linea politica del Pd Anastasiano sul recupero
di palazzo Nicola Amore è quella appena espressa dal
consigliere Maiello e talvolta le proposte assumono carattere
personale e non condiviso” ha così commentato la segretaria
dei Democratici.
Ma non è finita di certo qui. Sulla scia delle prime
schermaglie, al pubblico confronto, uscito stranamente dalle
quattro mura della sezione, si sono aggiunte ulteriori voci,
alcune di queste alquanto autorevoli.
L’ex assessore all’ambiente nel decennio Jervolino, Giuseppe
Cortese, solitamente riservato come profilo social, ha
espresso, senza minimi termini, il proprio sostegno a Raffaele
Coccia. A Cortese, in rapida successione, hanno fatto eco:
Lello Mollo, ex assessore giunta Jervolino, Antonio Dobellini
ex consigliere comunale durante la giunta di Carmine Pone. A
questi, poi, si sono avvicendati altri tesserati che hanno
ulteriormente animato il confronto.
Infine, Giovanni Barone, che qualche settimana fa dichiarava
di essere pronto a candidarsi per le primarie del centro
sinistra, ha fatto sapere che quella iniziativa, che tanto
aveva del sensazionale, era il frutto di una semplice
provocazione. E pure questa è un’altra notizia.
Per tutti gli appassionati di cronaca politica è ben noto il
concetto di “corrente.” Per coloro che invece non masticano
pane e politica, è necessario spiegare di cosa si tratta.
La corrente fa riferimento a quella componente di iscritti,
spesso contraria alle posizioni della maggioranza interna ad
un partito, che mette in atto una serrata dialettica sul
percorso politico da intraprendere. Questa divergenza di
opinioni, però, solitamente, finisce per spaccare in due, o in
più tronconi ideologici, un partito politico.
Ecco, nella sede di Via Marconi, la contrapposizione tra
diverse fazioni che tante volte abbiamo sottolineato e che
puntualmente ci veniva smentita, oggi, per quanto ne possano
dire, appare incontrovertibile. Palese a tutti gli osservatori
offrendo uno spettacolo davvero avvilente per chi dovrebbe
confidare nella loro compattezza per una valida alternativa di
governo.
Nel frattempo, mentre questo articolo viene scritto,
l’assessore alle Politiche Sociali, Cettina Giliberti,
deposita le proprie dimissioni nelle mani del Sindaco Abete.
Un’amministrazione, quella portata avanti da Lello Abete che,
dopo l’addio dell’assessore al Bilancio Di Perna e del suo
vice Sindaco Lucia Barra, perde un altro pezzo. L’ennesimo di
una gestione sempre più confusa e alla perenne ricerca di un
nuovo equilibrio, di un’àncora di salvataggio che, al momento,
prevale sui veri bisogni, sulle effettive necessità dei suoi
cittadini.
Insomma, tra le zuffe del PD; tra gli accoliti dell’ex Sindaco
Esposito in sofferenza per essere ormai distanti dal potere;
tra l’Amministrazione Comunale che si sgretola come un vecchio
muro infiltrato d’acqua, Sant’Anastasia vive in una condizione
di eterna baraonda. Una Babilonia dove nessuno indovina la
lingua giusta per farsi comprendere, decentemente, da
noialtri.
Che dire: riuscirà Sant’Anastasia a riemergere da queste acque
così agitate? Chissà!