seduta_n. 70, 4 a riunione, dell`8 febbraio 2017

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Resoconto Stenografico
X Legislatura
Seduta Pubblica n. 70
4 ͣ riunione
di
Mercoledì 8 Febbraio 2017
(ore 10.00)
Edizione non revisionata
Resocontazione
Servizio Giuridico Istituzionale
2.3.2
X LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 8 FEBBRAIO 2017
CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
70.
SEDUTA DI
MERCOLEDI’ 8 FEBBRAIO 2017
(4ª riunione)
PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE STORACE
INDI
DEL VICE PRESIDENTE CIARLA (ore 14,59)
**********
Ufficio di Presidenza
Presidente: Daniele Leodori
Vicepresidenti: Mario Ciarla, Francesco Storace
Consiglieri Segretari: Maria Teresa Petrangolini; Gianluca Quadrana; Giuseppe Simeone
Gruppi consiliari
Centro Democratico: Cd (c.g. Piero Petrassi); Cuoritaliani: Ci (c.g. Daniele Sabatini); Fratelli d’Italia: FdI
(c.g. Giancarlo Righini); Gruppo misto: Misto (c.g. Pietro Sbardella); Il Popolo della Libertà: PdL-FI (c.g.
Antonio Aurigemma); La Destra: LaD (c.g. Francesco Storace); Lista Civica Bongiorno-Obiettivo Lazio:
LB-OL (c.g. Marino Fardelli); Lista Civica Nicola Zingaretti: LcZ (c.g. Michele Baldi); Lista Storace: LS
(c.g. Olimpia Tarzia); Movimento 5 stelle: M5s (c.g. Silvia Blasi); Partito Democratico: Pd (c.g.
Massimiliano Valeriani); Partito Socialista Italiano per Zingaretti: Psi (c.g. Daniele Fichera); Sinistra
Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: Si-Sel (c.g. Gino De Paolis).
Giunta regionale
Presidente: Nicola Zingaretti
Vicepresidente: Massimiliano Smeriglio
Assessori: Formazione, Turismo, Ricerca, Scuola e Università: Massimiliano Smeriglio; Ambiente, Rifiuti e
Rapporti con il Consiglio Regionale: Mauro Buschini; Politiche del Territorio e Mobilità: Michele Civita; e
Sviluppo economico e Attività produttive: Guido Fabiani; Agricoltura, Caccia e Pesca: Carlo Hausmann;
Cultura e Politiche giovanili: Lidia Ravera; Infrastrutture, Enti Locali e Politiche Abitative: Fabio Refrigeri;
Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio: Alessandra Sartore; Lavoro, Pari Opportunità e Personale:
Lucia Valente; Politiche Sociali, Sport e Sicurezza: Rita Visini.
INDICE
Ordine del giorno
(La seduta riprende alle ore 10,40)
PRESIDENTE…………………………………5
Question time
PRESIDENTE…………………………………5
Interrogazione a risposta immediata n. 569 del
giorno 2 febbraio 2017, proposta dal consigliere
De Lillo, concernente: “Conferenza dei servizi e
iter autorizzativo per il nuovo stadio della Roma”
PRESIDENTE………………………………5,6,8
DE LILLO (Ci)………………………………….5
CIVITA, Assessore……………………………..6
Interrogazione a risposta immediata n. 572 del
giorno 3 febbraio 2017, proposta dal consigliere
Aurigemma, concernente: “Concessione a canone
ricognitorio al Comune di Subiaco case
cantoniere ex Anas”
PRESIDENTE………………………………….8
AURIGEMMA (PdL-FI)……………………..8,9
SARTORE, Assessore………………………..…9
Seduta precedente n. 71 di giovedì 2 febbraio 2017
Riunioni precedenti giovedì 19, mercoledì 25 gennaio e mercoledì 1 febbraio 2017
X LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 8 FEBBRAIO 2017
Interrogazione a risposta immediata n. 442 del
giorno 6 luglio 2016, proposta dalla consigliera
Corrado, concernente: “Richiesta di chiarimenti
urgenti su gestione patrimonio immobiliare delle
Ipab Istituto San Michele e Santa Maria in Aquiro
– Mancata vigilanza della Regione Lazio ex art.
44 L. 6972/1890, nonché ex deliberazione di
Giunta regionale del Lazio del 04.08.2015 n.
429”
PRESIDENTE……………………10,11,12,14,15
CORRADO (M5s)…………………….........10,15
SARTORE, Assessore…………………………12
ottobre 2015, di iniziativa dei consiglieri
Patanè, Bianchi, Buschini, Sabatini, Tarzia,
Aurigemma,
Sbardella,
Righini,
Baldi,
Carrara, Valentini, Bonafoni, Giancola, De
Paolis, Petrassi, Quadrana, Fichera, Avenali,
Fardelli, Vincenzi, Valeriani, Panunzi, Lena
concernente: Norme per la realizzazione,
manutenzione,
gestione,
promozione
e
valorizzazione dei grandi itinerari culturali
europei, delle vie consolari romane e del
patrimonio escursionistico della regione Lazio.
Modifiche articolo 12 L.R. 06/08/2007 n. 13
Relazioni
Interrogazione a risposta immediata n. 510 del
giorno 10 novembre 2016, proposta dal
consigliere Santori, concernente: “Grave carenza
di personale presso la UOC di pediatria dell’AO
San Camillo-Forlanini”
PRESIDENTE…………………………………15
SANTORI (FdI)…………………………….15,17
SARTORE, Assessore…………………………17
Interrogazione a risposta immediata n. 568 del
giorno 31 gennaio 2017, proposta dal consigliere
Simeone, concernente: “IPAB Santa Margherita”
PRESIDENTE……………………………...17,18
SIMEONE (PdL-FI)…………………………...18
Interrogazione a risposta immediata n. 571 del
giorno 3 febbraio 2017, proposta dalla
consigliera Denicolò, concernente: “Terremoto
nel centro Italia e ricostruzione patrimonio
artistico-culturale tramite fondi SIE”
PRESIDENTE……………………………...18,20
DENICOLO’ (M5s))……………………….18,20
SARTORE, Assessore…………………………19
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE…………………………………26
PATANE’ (Pd)………………………………...26
SMERIGLIO, Assessore……………………….29
CARRARA (Pd)……………………………….30
Ordine dei lavori
PRESIDENTE…………………………………32
SIMEONE (PdL-FI)…………………………...32
Discussione generale
PRESIDENTE……………………………...32,34
BIANCHI (Si-Sel)……………………………..32
(La seduta è sospesa alle ore 12,57 e riprende
alle ore 14,59)
PRESIDENTE…………………………………35
(La seduta è sospesa alle ore 15,00 e riprende
alle ore 15,12)
PRESIDENTE……………………………...35,39
PERNARELLA (M5s)…………………………35
SIMEONE (PdL-FI)…………………………...36
CANGEMI (Ci)………………………………..37
RIGHINI (FdI)…………………………………38
PRESIDENTE…………………………………20
Discussione e votazione dell’articolato
Ordine dei lavori
PRESIDENTE…………………..20,22,23,24,26
BARILLARI (M5s)…………………………..20
CANGEMI (Ci)………………………………21
VALERIANI (Pd)……………………………22
BLASI (M5s)…………………………………23
BONAFONI (Si-Sel)…………………………23
SABATINI (Ci)………………………………24
CORRADO (M5s)……………………………25
Proposta di legge regionale n. 298 del giorno 29
PRESIDENTE…...39,42,44,45,46,47,48,49,50,51
…………………………………………..52,53,54
PATANE’ (Pd)………………39,40,46,47,51,52
SARTORE, Assessore…39,43,45,46,47,48,49,50
…………………………………………51,52,53
CORRADO (M5s)……………………………39
PERILLI (M5s)……………………………….41
PERNARELLA (M5s)……42,43,45,49,50,51,53
BIANCHI (Si-Sel)………………………43,48,53
AVENALI (Pd)……………………...44,46,47,53
RIGHINI (FdI)…………………………….48,52
X LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 8 FEBBRAIO 2017
SABATINI (Ci)……………………………….53
Ordini del giorno
PRESIDENTE…………………………………54
(La seduta è sospesa alle ore 16,41 e riprende
alle ore 16,46)
PRESIDENTE…………………………………54
Ordine del giorno D06/1 del giorno 8 febbraio
2017, presentato dai consiglieri Blasi, Denicolò,
Pernarella,
Corrado,
Porrello,
Barillari,
concernente: Aree demaniali
PRESIDENTE…………………………………55
BLASI (M5s)…………………………………..55
STORACE (LaD)……………………………...55
Votazione
PRESIDENTE…………………………………55
Dichiarazioni di voto
PRESIDENTE……………………………...55,60
VALERIANI (Pd)……………………………..56
PERNARELLA (M5s)…………………………56
AURIGEMMA (PdL-FI)………………………56
SABATINI (Ci)………………………………..57
RIGHINI (FdI)…………………………………58
BIANCHI (Si-Sel)……………………………..58
TARZIA (LS)…………………………………..59
Votazione finale
PRESIDENTE…………………………………60
PETRASSI (Pd)……………………………….60
SIMEONE (PdL-FI)…………………………..60
(La seduta termina alle ore 17,12)
Atti consiliari
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Regione Lazio
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La seduta riprende alle ore 10,40)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
STORACE
PRESIDENTE. Iniziamo i nostri lavori con i
question time.
Question time
PRESIDENTE. Iniziamo i nostri lavori con i
question time, invertendo le interrogazioni e
cominciando da quella del consigliere De
Lillo sullo stadio della Roma. Saremo tutti
molto attenti.
Interrogazione a risposta immediata n. 569
del giorno 2 febbraio 2017, proposta dal
consigliere
De
Lillo
concernente
“Conferenza dei servizi e iter autorizzativo
per il nuovo stadio della Roma”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
n. 0.33, reca: Interrogazione a risposta
immediata n. 569 del giorno 2 febbraio 2017,
proposta dal consigliere De Lillo concernente
“Conferenza dei servizi e iter autorizzativo
per il nuovo stadio della Roma”.
Risponderà l’assessore Civita.
Ha chiesto di parlare il consigliere De
Lillo. Ne ha facoltà.
DE LILLO (Ci). Grazie, Presidente. La
ringrazio soprattutto per aver anticipato
questa question-time perché ho un problema
personale che mi porta ad allontanarmi e poi
a ritornare in Aula più tardi. Ringrazio anche
l’Assessore.
La mia richiesta è quella di avere un
aggiornamento dopo un fatto sicuramente
importante e nuovo che merita una relazione
da parte sua, Assessore, sullo stato dell’arte,
sullo stato del programma della Conferenza
dei servizi che riguarda questa importante
opera dello stadio della Roma.
Roma Capitale ha chiesto, ed è nella sua
facoltà, da quello che so, una volta, durante il
procedimento, la sospensione di 30 giorni per
approfondire la questione e per mettere in
atto le loro richieste.
Mi collego con questa question-time per
chiedere anche, a riguardo della questione,
alcune precisazioni, innanzitutto su questa
novità; quindi, se ci relaziona e ci dice come
stanno le cose. E poi una richiesta ancora
maggiore, più politica, che le chiedo da
amministratore di questo ente riguarda la
Regione.
Sentendo anche i comunicati stampa –
l’ultimo di Zingaretti, ma anche le sue
dichiarazioni sia qui in Aula che sulla stampa
–, la Regione, secondo il mio parere, sta,
forse un po’ troppo passivamente, guardando
lo svolgere di questi atti, quando in realtà io
le ho più volte detto, anche in Commissione,
che ritengo che la questione in Campidoglio
sia ormai terminata, al momento in cui è stata
votata, dalla precedente maggioranza Marino,
la delibera interesse pubblico.
Ora la questione è passata nella Conferenza
dei servizi, quindi è del tutto di competenza
regionale. È vero però che la Regione sta
seguendo questo procedimento in maniera
passiva, rimandando, nel gergo pallavolista,
la palla dall’altra parte della rete, per capire
questa nuova maggioranza, che secondo me –
io l’ho detto più volte – è arrivata a
procedimento terminato, quindi i suoi
compiti sono finiti, la nuova Giunta Raggi,
per cui è un procedimento che spetta
solamente alla Regione e che invece stiamo
cercando di non prendere in mano come
nostro Ente.
Inoltre, tra le varie cose che ci vengono
dette, almeno a livello di stampa, ma anche
ufficialmente in Commissione, l’assessore
Berdini, continua a dire di essere d’accordo
con lo stadio della Roma, ma non con questo
progetto, perché lui dice che lo stadio della
Roma deve esser aver fatto da un’altra parte
ed è assolutamente contrario a questo
procedimento, quindi non si può essere
favorevoli a uno stadio aleatorio, a un’opera
che avviene da un’altra parte.
Questo procedimento è ubicato in quella
situazione con quelle caratteristiche, quindi
vogliamo sapere se è nelle sue conoscenze
questa decisione, sempre che, ritengo
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
l’assessore Berdini sia ancora in carica nelle
prossime ore, in quanto…
PRESIDENTE. Agostini, lei è della Lazio?
DE LILLO (Ci). … ormai palesemente in
contrasto, anche dalle ultime dichiarazioni
che sono uscite sulla stampa, con la Sindaca
di Roma.
Infine, ripeto, questa colpevole assenza di
pilatesca memoria da parte della maggioranza
Zingaretti su questa questione, che è un’opera
assolutamente importante, forse sarà la più
importante della vostra legislatura, della
nostra legislatura, e mi chiedo se è giusto che
la politica venga superata e addirittura
sostituita da personaggi pubblici importanti,
tipo il capitano della Roma o l’allenatore
della Roma. Questa è la sconfitta più grande.
Siccome non riusciamo a dare una risposta a
nessuno, intervengono personaggi sportivi…
PRESIDENTE. Grazie, collega De Lillo.
DE LILLO (Ci). …a dire “facciamo
quest’opera”.
Queste cose le volevo chiedere e
soprattutto chiedere alla Regione di
assumersi l’impegno a riprendere in mano
questo procedimento.
PRESIDENTE. Assessore Civita, “famo sto
stadio”, come si dice.
Ha chiesto di parlare l’assessore Civita. Ne
ha facoltà.
CIVITA, Assessore. In primo luogo le
notizie. Come sa, la Conferenza di servizi per
legge ha 180 giorni di tempo e può essere
sospesa una sola volta per richiedere, da parte
delle Amministrazioni e degli Enti che fanno
parte della Conferenza, tempo per valutare il
progetto definitivo.
In data 30 gennaio la Regione Lazio ha
ricevuto una richiesta formale a firma della
Sindaca Raggi e dal Rappresentante unico
comunale, con la quale è stata chiesta la
sospensione dei termini del procedimento
appunto per 30 giorni, con la motivazione
che lo schema di convenzione è da valutare e
da approvare dalla Conferenza stessa. È stato
trasmesso dal proponente solo il 20 gennaio.
Ricordo sommessamente, senza fare
polemica, che lo schema di convenzione è lo
strumento in mano al Comune più importante
per determinare le condizioni e i tempi per la
realizzazione dell’opera. Ripeto, in mano al
Comune, è uno strumento pubblico. Quindi,
solitamente sono i Comuni che fanno e
decidono lo schema di convenzione. Quindi,
essendo uno strumento importante, al di là
dell’anomalia che lo schema di convenzione
è stato richiesto al proponente da parte del
Comune, la Regione Lazio, ma anche tutti gli
altri Enti presenti, perché è una decisione
presa all’unanimità da tutta la Conferenza di
servizi, ha accolto la richiesta di sospensione.
Questa richiesta di sospensione è stata
accolta anche perché il Rappresentante unico
dello Stato, che deve esprimere il parere
unico da parte dello Stato italiano, quindi che
deve fare una sintesi di tutti i pareri dei vari
Ministeri coinvolti nell’analisi del progetto,
aveva chiesto, anche lui, un po’ di tempo per
poter arrivare all’espressione del parere
unico.
Le due procedure in capo alla Regione,
invece, sia la procedura VIA sia la procedura
VAS, risultano sostanzialmente completate.
La procedura VAS è totalmente completata,
la procedura VIA è in via di completamento,
manca solo, su quest’ultima, la certezza sulle
procedure urbanistiche.
La sospensione, quindi, è stata motivata da
tutti i membri per acquisire tutti i pareri unici
degli Enti sul progetto definitivo e per avere
certezza sulla procedura urbanistica, sulla
quale – ne abbiamo discusso ampiamente – io
ricordo che nei tre commi della cosiddetta
legge sugli stadi non c’è alcuna deroga alle
normali procedure urbanistiche. Quindi, la
delibera fatta a suo tempo dal Consiglio
comunale di Roma Capitale ha dato il
pubblico interesse e ha dato parere positivo
sull’ipotesi di fare la variante. Al Comune è
stato chiesto esplicitamente se quella delibera
aveva anche una valenza urbanistica e, a
firma del dirigente del Dipartimento
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
urbanistica del Comune di Roma, è stata
esclusa formalmente questa possibilità, che la
delibera a suo tempo presa aveva valore di
pubblico interesse ed era un indirizzo per
predisporre la variante urbanistica.
Quindi, abbiamo chiesto al Comune di dare
certezze sulle procedure urbanistiche in atto.
Il giorno successivo, è arrivato il parere unico
non favorevole da parte del rappresentante
unico di Roma Capitale. Ricordo, anche qui
senza fare polemica, che il parere non
favorevole è stato dato su un progetto
definitivo che lo stesso Comune di Roma
cinque mesi prima ha trasmesso per la
valutazione della Conferenza dei servizi
decisoria. Il progetto definitivo in questi mesi
è stato maggiormente approfondito. Ha
affrontato ancor più nel dettaglio le varie
questioni. Quindi, se posso dare una
valutazione del tutto personale, è stato
migliorato in questi mesi. Se si pensava che
non era positivo il parere, potevamo
risparmiare questi cinque mesi.
Abbiamo ricordato che in questa fase i
pareri unici saranno, dei vari rappresentanti
degli enti, il primo elemento di valutazione
che farà la Conferenza dei servizi. Per essere
ancora più chiaro, se rimangono questi pareri,
difficilmente – lo deciderà la Conferenza, che
esaminerà nel merito – si potrà andare avanti.
Il parere del Comune di Roma non è un
parere tra gli altri: è il parere del proponente,
cioè del soggetto che ha dato l’interesse
pubblico e che ha avviato tutta la procedura.
Adesso noi stiamo aspettando gli altri
pareri. Anche la Regione esprimerà il suo
parere. Già lo ha fatto in sede di VIA e di
VAS, come l’hanno fatto tutti gli altri enti. In
questo caso, devo dire che la procedura di
VAS si è chiusa favorevolmente. Tutti i
pareri espressi di tutti gli enti, compreso
quello del Comune, sono favorevoli sulla
procedura di VAS. Verranno esaminati tutti i
pareri che vengono dati e, nel pieno rispetto
delle norme, la Conferenza dei servizi si
determinerà.
Un’ultima cosa la volevo dire. Noi adesso
siamo responsabili di una procedura e stiamo
provando a svolgerla nel modo migliore e più
trasparente. Tutti i documenti sono pubblici,
pubblicati sul sito della Regione in tempo
quasi reale, per dare certezza su un’opera
molto importante. In questa fase non contano
le dichiarazioni, ma contano gli atti formali e
le carte che arrivano alla Conferenza dei
servizi. Credo che questo sia il più
importante contributo che può dare la
Regione. Per questo abbiamo fatto l’ufficio di
scopo e per questo abbiamo, con serietà,
affrontato un tema così complicato che
consideriamo importante, perché gli stadi per
le squadre di calcio sono, nell’epoca
moderna, importanti, ma è importante –
riteniamo – soprattutto per i servizi e le
infrastrutture di un quadrante della città che
ha bisogno, al di là del tema stadio, di
interventi per migliorare la qualità della vita
dei cittadini.
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare, per la replica, il
consigliere De Lillo. Ne ha facoltà.
DE LILLO (Ci). Grazie, Presidente.
Ringrazio l’Assessore. Solo per aggiungere
il fatto che io ritengo che uno dei fondamenti
principali della democrazia degli enti locali
sia l’unicità dell’amministrazione pubblica.
Una maggioranza che segue un’altra
maggioranza non può interrompere dei
procedimenti che sono stati presi prima,
appunto, da degli amministratori. Il Comune
di Roma ha preso delle decisioni in base alla
scelta di pareri tecnici, e io convengo con lei
che non sia possibile, con il cambio di una
maggioranza
politica,
che
questa
convenzione venga stravolta. Però nello
stesso tempo, quello che lei afferma, cioè che
il nostro ente, in particolare la Regione, è
favorevole a portare avanti questo progetto,
non mi pare esca chiaramente, non so per
quale motivo politico (o meglio, lo deduco).
È evidente che la Regione Lazio è d’accordo
a portare avanti questo procedimento così
com’è.
Il mio dubbio, Assessore, è che se come
abbiamo detto la Conferenza di servizi segue
questo progetto nella sua interezza, se
Atti consiliari
8
Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
vengono a variare importanti capisaldi di
questo procedimento, cioè le infrastrutture,
come richiesto dal Comune, si vogliono
meno infrastrutture in cambio di una minore
cubatura. Questo secondo me porterà, ne
sono convinto, ad annullare totalmente il
progetto e quindi a parlare di un’altra cosa,
come appunto vuole l’assessore Berdini.
Grazie.
PRESIDENTE. Colleghi, passiamo alle altre
interrogazioni
alle
quali
risponderà
l’assessore Sartore. Il collega Aurigemma mi
ha chiesto di anticiparne una a sua firma.
Se non ci sono osservazioni, passiamo
all’interrogazione n. 572.
Interrogazione a risposta immediata n. 572
del giorno 3 febbraio 2017, proposta dal
consigliere
Aurigemma
concernente
“Concessione a canone ricognitorio al
Comune di Subiaco case cantoniere ex Anas”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
n. 0.35, reca: Interrogazione a risposta
immediata n. 572 del giorno 3 febbraio 2017,
proposta
dal
consigliere
Aurigemma
concernente
“Concessione
a
canone
ricognitorio al Comune di Subiaco case
cantoniere ex Anas”.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Aurigemma. Ne ha facoltà.
AURIGEMMA (PdL-FI). Grazie Presidente,
Assessore, colleghi.
Io intervengo su questa interrogazione
perché mi sembra che l’iniziativa partorita
dalla volontà dell’assessore Sartore di
rivalutare il patrimonio della nostra Regione,
in particolar modo quello delle case
cantoniere, sia stata un’ottima intuizione per
cercare non solo di valorizzare il patrimonio
ma anche per cercare di svolgere attività
sociali inerenti, nell’ambito dei Comuni della
nostra Regione.
Nella fattispecie vengo qui ad interrogare
l’Assessore perché col bando fatto ormai da
qualche anno, sono stati concessi degli
immobili, nella fattispecie delle case
cantoniere, nel Comune di Subiaco, che ha
presentato un progetto di riqualificazione
delle due strade cantoniere che insistono sul
proprio Comune, con un canone di affitto
penso abbastanza moderato. Si parla infatti di
un canone per svolgere attività sociali, con
l’impegno, da parte dell’amministrazione del
Comune di Subiaco, di ristrutturare
l’immobile, di pagare l’affitto e di svolgere
attività inerenti assistenza e attività sociali, in
particolar modo per quello che riguarda il
territorio e la possibilità di fare delle case per
assistere la violenza sulle famiglie, la
violenza di genere, attività sociali utili,
penso, nell’ambito dell’amministrazione
nell’ambito della Valle dell’Aniene.
Questo immobile fu concesso, se non
sbaglio e se le date riportate e il lavoro fatto
dall’Ufficio sono giusti a ottobre-novembre
2015. È passato oltre un anno e questi due
locali, nonostante il progetto presentato dal
Comune,
sono locali completamente
fatiscenti, vengono utilizzati come deposito
per il sale o per altri impegni
dell’Amministrazione comunale. Mi risulta
che non sia stato ancora pagato, nonostante
sia trascorso quasi un anno e mezzo nessun
tipo di canone di affitto. L’interrogazione
quindi è volta a comprendere cosa sta
facendo la Regione nei confronti dell’inerzia
e
dell’incapacità
dell’Amministrazione
comunale di Subiaco, cosa intende fare, visto
che mi sembra che esistano anche
documentazioni
di
lettere
che
l’Amministrazione regionale ha scritto al
Comune di Subiaco, sollecitando non solo il
pagamento dell’affitto ma anche la
realizzazione del progetto. Il Comune di
Subiaco si è aggiudicato questi due immobili
per aver presentato un progetto ed aver preso
degli impegni ben precisi nei confronti della
Regione Lazio per la realizzazione
dell’opera.
(segue t. 2)
È passato un anno e mezzo, senza nulla di
tutto ciò. Non siamo nuovi, d’altronde, ad
episodi
del
genere
da
parte
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Atti consiliari
Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
dell’Amministrazione di Subiaco, basti
vedere gli impegni presi sull’ospedale o sul
trasporto pubblico nella Valle dell’Aniene.
Vorremmo capire se l’Amministrazione
regionale è in grado di rispondere e
sollecitare l’inerzia dell’Amministrazione
comunale di Subiaco e se è in grado di
mettere anche un freno ai numerosi impegni
che il Sindaco di Subiaco continua a
prendere, per poi puntualmente non
rispettare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di
l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.
parlare
SARTORE, Assessore. Grazie. Consigliere
Aurigemma,
prendo
questa
sua
interrogazione da un lato in modo positivo,
perché ha riconosciuto che abbiamo messo a
disposizione del territorio molte proprietà
immobiliari dell’ex ANAS, pervenute a noi,
che stavano chiuse, o comunque erano
occupate abusivamente. Abbiamo sollecitato
anche da parte di associazioni, fondazioni e
Comuni l’utilizzo per fini sociali, culturali,
ma anche di protezione civile, quindi secondo
me è stata una buona operazione, ma lei l’ha
riconosciuto.
In effetti, il Comune di Subiaco ha avuto in
concessione questi beni presentando due
progetti, uno è un Centro di prevenzione a
sostegno della famiglia, con un canone
ricognitorio di 889.000 euro l’anno e il
secondo è la Casa protetta per le donne e
minori vittime di violenza. Quindi i progetti
erano anche importanti. Su questo era stato
conteggiato un canone ricognitorio di 2.042
euro l’anno. Entrambe le concessioni hanno
una durata di sei anni, come sempre facciamo
anche nei confronti dei Comuni.
Cosa è successo? In effetti, per non ripetere
tutto quello che lei già sa sicuramente, non
hanno né pagato, né iniziato i lavori. Quindi,
siccome la mancata realizzazione entro
dodici mesi dal rilascio della concessione
comporta la decadenza della concessione,
l’interlocuzione
da
parte
dell’Amministrazione regionale è stata fatta
col Comune di Subiaco. Sono state scritte già
due note consecutivamente. A questo punto,
il Comune di Subiaco, scrivendo esso stesso,
ha chiesto all’Amministrazione la possibilità
di non farlo immediatamente decadere dalla
concessione perché opererà sicuramente
entro i primi di questo anno, insomma nel
primo periodo di questo anno.
Quindi, al momento c’è stata una volontà di
non infierire, però se entro sessanta giorni il
Comune di Subiaco non paga, o non procede
almeno all’inizio della realizzazione dei
progetti verrà revocata la concessione.
Siccome ci troviamo sempre di fronte ai
Comuni – non è una fondazione e non è
un’associazione privata –, cerchiamo di
agevolarli,
però
effettivamente
l’interlocuzione c’è stata. Se il Comune non
farà il proprio dovere entro 60 giorni,
revocheremo la concessione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Aurigemma. Ne ha facoltà.
AURIGEMMA (PdL-FI). Grazie, Presidente.
Apprezzo l’onestà intellettuale con la quale
l’Assessore conferma anche lei l’inerzia
dell’Amministrazione comunale di Subiaco,
però, vede Assessore, io non ho problemi. Lo
scopo lo condivido pienamente. Al di là degli
schieramenti e dei partiti, l’impegno che ha
mostrato questa Amministrazione, nel cercare
di valorizzare e rilanciare attività sociali sul
territorio, è stato importante.
I Comuni che hanno partecipato sono stati
tantissimi. Il Comune di Subiaco è l’unico
che non ha rispettato quanto annunciato. Non
solo. Ravviso anche un eventuale danno
erariale, non solo per il mancato introito da
parte delle casse dell’Amministrazione
regionale, ma soprattutto la mancata
realizzazione di quella che è stata l’attività, il
progetto che ha fatto assegnare al Comune di
Subiaco questi due immobili; tra l’altro,
come diceva lei a dei canoni abbastanza
simbolici, perché 2.000 euro l’anno o 800
euro l’anno sono canoni simbolici che penso
l’Amministrazione regionale abbia preso in
considerazione, più che altro per l’attività da
svolgere.
Atti consiliari
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Personalmente procederò per tutte le vie,
anche perché penso sia importante oggi
ridare un po’ di credibilità alla politica.
Avere un’Amministrazione che continua a
prendere impegni all’interno della Valle
dell’Aniene, che è una delle zone più
disagiate della nostra Regione per poi
puntualmente non rispettarli, penso sia un
segnale che quella sana politica, fatta da
attività e da progetti che lei ha portato avanti,
debba
essere
rispettata,
e
quindi
personalmente cercherò in tutti i modi di
stimolare e spingere tutte le forze politiche in
campo per cercare di sopperire alla
negligenza e all’inerzia dell’Amministrazione
comunale di Subiaco. Nello stesso tempo,
sarò solerte, attento e vigile affinché entro
sessanta giorni, cosa che immagino accadrà,
saremo pronti insieme ad andare a Subiaco
per riprenderci l’immobile, assegnarlo
casomai a qualche ente o a qualche
associazione che sia in grado di sopperire
all’incapacità di questa Amministrazione
comunale.
Interrogazione a risposta immediata n. 442
del giorno 6 luglio 2016, proposta dal
consigliere Corrado concernente “Richiesta
di chiarimenti urgenti su gestione patrimonio
immobiliare delle IPAB Istituto San Michele
e Santa Maria in Aquiro – Mancata vigilanza
della Regione Lazio ex art. 44 l. 6972/1890,
nonché ex deliberazione di Giunta regionale
del Lazio del 04.08.2015 n. 429”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
n. 0.30, reca: Interrogazione a risposta
immediata n. 442 del giorno 6 luglio 2016,
proposta dal consigliere Corrado concernente
“Richiesta di chiarimenti urgenti su gestione
patrimonio immobiliare delle IPAB Istituto
San Michele e Santa Maria in Aquiro –
Mancata vigilanza della Regione Lazio ex
art. 44 l. 6972/1890, nonché ex deliberazione
di Giunta regionale del Lazio del 04.08.2015
n. 429”.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Corrado. Ne ha facoltà.
CORRADO (M5s). Grazie, Presidente.
Premetto brevemente di che cosa si parla e
di che cosa sono le IPAB, per chi ci ascolta e
non conosce questi enti.
Le IPAB sono Istituzioni pubbliche di
assistenza e beneficenza che si collocano a
livello giuridico tra gli enti pubblici vigilati
dalla Regione e che sono proprietarie di
immensi patrimoni immobiliari, frutto di
donazioni e lasciti nella maggior parte dei
casi, i quali in base ai propri statuti
dovrebbero essere messi a reddito mediante
locazioni e i cui proventi dovrebbero
permettere l’erogazione di servizi sociali
gratuiti, nonché garantire il raggiungimento
degli scopi che ogni statuto prevede.
In questa interrogazione mi soffermo sul
patrimonio immobiliare di due IPAB, che
sono tra le più grandi della nostra regione,
l’Istituto Romano San Michele e la Santa
Maria in Aquiro.
Con riferimento all’Istituto Romano San
Michele, questa IPAB è proprietaria di un
prestigioso complesso immobiliare in Piazza
della Repubblica, che a mio avviso è al
centro di una complessa vicenda con
riferimento a un contratto di sublocazione,
che esiste in questi immobili, da parte della
società Alimentum, che è meglio nota come
Eataly, dei locali che un tempo venivano
utilizzati dalla catena di McDonald’s.
Questo complesso immobiliare molto
prestigioso presenta due ordini di problemi.
Innanzitutto rispetto all’evento sublocazione,
nel contratto originario la sublocazione era
prevista soltanto a determinate condizioni,
che riporto dettagliatamente (non mi
soffermo sui singoli dettagli perché è molto
lunga l’interrogazione). Dalla semplice
disamina del sito dell’Istituto Romano San
Michele emerge una serie di contenziosi
esistenti tra l’Istituto Romano San Michele e
la Boscolo Hotel, che è il conduttore
dell’immobile di proprietà dell’IPAB.
Quindi, anche rispetto ad altri immobili che
sono sempre di proprietà dell’IPAB, si
sarebbe dovuta eseguire una valutazione più
attenta rispetto al continuare questo rapporto
contrattuale
e
soprattutto
prevedere
Atti consiliari
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addirittura la sublocazione.
Il problema che riguarda tutto il complesso
immobiliare è che, posta la centralità e il
prestigio della zona nella quale risulta
collocato l’immobile, non risulta chiara
l’effettiva redditività dello stesso patrimonio
immobiliare. Se si va a vedere le voci di
bilancio, almeno alla data di stesura
dell’interrogazione, risultava aggiornata
l’entrata per i canoni di locazione all’anno
2014.
Riguardo, invece, all’Istituto Santa Maria
in Aquiro, i problemi sono diciamo di due
ordini. Innanzitutto precedentemente, nel
luglio
2015,
avevo
già
fatto
un’interrogazione, a cui rispose l’assessore
Visini,
rispetto
alla
modifica
del
Regolamento sull’ordinamento generale degli
uffici e dei servizi dell’IPAB che ha
modificato un articolo riguardo alla nomina e
alle competenze del Segretario generale
dell’IPAB. A seguito di questa modifica
regolamentare viene conferito l’incarico di
Segretario generale al dottor Basile, un
magistrato con qualifica di ruolo della Corte
dei conti, e all’allora interrogazione che
metteva al centro la vicenda della modifica
del regolamento e quant’altro l’assessore
Visini rispose che la struttura regionale
competente aveva avviato gli opportuni
accertamenti, che si stava procedendo a un
esame accurato rispetto a quanto era
evidenziato nell’interrogazione e che la
risposta che mi stava dando in quella data
sarebbe stata integrata non appena conclusi
gli accertamenti. Ebbene, sono passati 15
mesi da quella comunicazione e non è stata
data alcuna integrazione di risposta rispetto
agli accertamenti e all’esame accurato che
era previsto.
Rispetto agli immobili di questa IPAB,
viene fatta la modifica regolamentare e viene
nominato il nuovo Segretario generale. La
prima cosa che fa il dottor Basile, insieme al
presidente Massimo Pompili, è la modifica di
un contratto di locazione in essere tra gli
Istituti di Santa Maria in Aquiro e il Senato
della Repubblica. Che cosa si va a
modificare? Si va a modificare un vecchio
contratto di locazione, del 2003, in cui il
Senato della Repubblica ha preso in
locazione dall’ISMA un’ala dell’ex ospizio
degli orfani in Piazza Capranica. Parliamo di
più di 3.000 metri quadrati destinati agli
uffici dei senatori. Il contratto di locazione
aveva una durata di 18 anni più 18, il canone
annuo previsto per i primi 18 anni era poco
più di 400.000 euro all’anno e c’era la
previsione di 850.000 euro all’anno per i
successivi 18 anni in virtù di una clausola,
prevista nel contratto di locazione: visto lo
stato fatiscente dell’immobile e la necessità
di ristrutturazione, il Senato accettava
l’immobile nello stato di fatto in cui si
trovava e si impegnava a provvedere ai lavori
di ristrutturazione con rinuncia alle migliorie
apportate. In virtù di queste migliorie che
doveva apportare, era prevista una riduzione
del canone per i primi 18 anni.
Che cosa accade? Il Senato della
Repubblica affida i lavori di gestione al
Provveditorato delle Opere Pubbliche per il
Lazio e cofinanzia i lavori di ristrutturazione
per un importo di poco più di 4 milioni di
euro, a fronte – si legge negli atti – di una
spesa complessiva che, al termine dei lavori,
è ammontata a circa 26 milioni di euro.
Quindi, c’è un aumento di spesa, rispetto a
quanto era previsto, di 21 milioni di euro. A
fronte di questo, delle migliorie e della
compartecipazione alla spesa per i lavori di
ristrutturazione da parte del Senato, il
Segretario generale e il presidente dell’ISMA
modificano, insieme al Senato, il contratto di
locazione e riconoscono al Senato migliorie
pari a poco più di 4 milioni di euro,
nonostante l’esistenza nel contratto della
clausola di rinuncia del Senato a queste
migliorie.
Pertanto, l’ISMA non solo ha incassato la
metà del canone di locazione per il periodo
durante il quale sono stati eseguiti i lavori di
migliorie...
PRESIDENTE.
Corrado.
Concluda,
consigliera
CORRADO (M5s). ...ma non percepirà più il
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canone di locazione fino al 2029, fino a
quando scadrà il contratto.
Rispetto alla gestione immobiliare c’è
un’altra vicenda – e mi avvio a conclusione –
che riguarda un altro immobile di prestigio,
sempre dell’ISMA: un immobile ubicato al
centro di Roma, di fronte al Pantheon. In una
determinazione con la quale viene concessa
la locazione di questo immobile, ed è una
determinazione del 2016, determinazione
dell’ISMA, viene descritto questo immobile
con una superficie pari a 44 metri quadrati e
viene...
PRESIDENTE. Però
consigliera Corrado.
deve
concludere,
CORRADO (M5s). ...viene accettato un
canone di 572 euro.
Che cosa accade? Se si torna indietro nel
tempo, nel 2013, la stessa ISMA aveva fatto
un avviso per la locazione dello stesso
immobile che dichiarava essere, invece, di
107 metri quadrati, e allora si partiva da una
base d’asta di 2.347 euro al mese. C’è una
differenza molto sostanziale.
L’interrogazione
che
io
facevo
all’assessore Visini, che oggi non è presente,
era di chiarire i motivi della mancata
vigilanza da parte della Regione rispetto alla
reiterata e palese violazione degli scopi
statutari di queste due IPAB circa la gestione
del patrimonio di entrambe, secondo,
ovviamente, quanto poi è meglio e più
dettagliatamente
descritto
nell’interrogazione.
Grazie.
PRESIDENTE. Colleghi, i testi sono
abbastanza eloquenti.
Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore.
Ne ha facoltà.
SARTORE, Assessore. Purtroppo la risposta
sarà un po’ lunga, perché è lunga anche
l’interrogazione.
In ordine alle questioni rappresentate
circa...
PRESIDENTE. Assessore, possiamo anche
chiudere i question time con questa e le altre
le rimandiamo. Io non posso far fare le
interrogazioni per due ore.
SARTORE, Assessore. Comunque, verrà
anche depositata.
Circa la gestione patrimoniale dell’Istituto
Romano di San Michele, con particolare
riferimento alla locazione dell’immobile sito
in Roma, in Piazza della Repubblica, punti
nn. 5 e 6 dell’interrogazione.
Detta IPAB ha evidenziato che ai sensi
dell’articolo 7 del contratto di locazione
stipulato tra l’Istituto e la Boscolo Hotel spa,
l’immobile poteva essere sublocato da detta
società esclusivamente a società controllate e
collegate alla stessa ai sensi dell’articolo
2359 del codice civile.
Per quanto sopra, la Boscolo ha sublocato
l’immobile all’Alimentum S.r.l., essendo
quest’ultima società collegata alla prima, ai
sensi del medesimo articolo 2359.
I
contenziosi
evidenziati
nell’interrogazione riguardante i rapporti di
locazione tra la Boscolo Hotel e l’IPAB
riguardano unità immobiliari per le quali la
società pur non essendo morosa alla scadenza
del contratto, non aveva effettuato il rilascio
volontario e pertanto si era reso necessario
avviare le procedure di sfratto.
Ad oggi, detti contenziosi si considerano
conclusi con la cessazione della materia del
contendere, anche con riferimento al
pagamento delle spese legali dovute dalla
società all’IPAB (quindi questa questione si è
conclusa).
Nel merito, invece, di quanto evidenziato ai
punti 7 e 8 sul commissario straordinario
dell’IPAB, va rappresentato che la redditività
dell’immobile oggetto dell’interrogazione è
pari a 350.000 euro l’anno, desumibile sia dal
sito
della
sezione
amministrazione
trasparente beni immobili e gestione del
patrimonio, canoni di locazione e affitto.
Nella medesima sezione è riportato ed
aggiornato
periodicamente
l’intero
patrimonio immobiliare dell’ente, nonché i
relativi canoni di locazione percepiti,
Atti consiliari
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corredato da un grafico esplicativo attestante
l’andamento della redditività immobiliare
conseguito annualmente dall’Istituto.
Con riferimento agli atti posti in essere dal
precedente Presidente dell’Istituto, gli stessi
sono stati e sono tuttora oggetto di una
ricognizione interna che ha consentito già di
individuare, tra gli atti posti in essere, taluni
potenzialmente illegittimi, alcuni nulli e altri
annullabili, quindi si sta facendo tutta una
ricognizione complessiva.
Alcuni di questi atti sono stati annullati per
vizi addirittura di eccesso di potere, altri
convalidati e per altri si sta procedendo ad
una verifica degli effetti che hanno posto in
essere.
Su Santa Maria in Aquiro, concernente il
riferimento alla donazione di scopo
dell’immobile di via piazza Capranica,
Collegio
Salviati,
il
complesso
è
riconducibile appunto a questo Collegio
Salviati. Risulta costruito a seguito della
donazione della somma di 10.000 scudi, e qui
c’è tutta una storia, se possiamo passare, che
forse sapete bene. L’ISMA, per perseguire gli
scopi statutari appunto, utilizza gli introiti
derivanti dalla locazione di beni propri,
proprio per il sostegno ad anziani e minori in
situazioni di disagio.
L’immobile avrebbe subìto un cambio di
destinazione d’uso nel 2003, a seguito della
conferenza
di
servizi
indetta
dal
Provveditorato delle opere pubbliche,
unitamente al Comune di Roma, al Ministero
dei beni culturali e alla Regione Lazio, i quali
hanno espresso parere favorevole in tal senso.
Qui c’è una nota rilasciata il 2 luglio del
2003, comunque la deposito, per cui si può
andare a vedere.
L’ex cda aveva deliberato di realizzare
l’asilo
nido,
prevedendo,
appunto,
sommariamente, una spesa di 240.000 euro,
senza peraltro tener conto dei costi di
avviamento e mantenimento dell’asilo.
Successivamente l’IPAB avrebbe partecipato
ad un avviso pubblico regionale, al termine
del quale risultava beneficiario di un
contributo di 216.000 euro mai introitato.
Nel 2012 interveniva una perizia che
stimava l’importo dei lavori da effettuarsi per
la realizzazione dell’asilo in 672.000 euro,
costo che non poteva essere sostenuto in
alcun modo dall’ente, stante l’evidente
disavanzo dell’esercizio finanziario 2013 e il
debito fuori bilancio derivante da una cartella
esattoriale notificata ad Equitalia con
riferimento ai tributi a carico dell’immobile
di Cosenza.
L’immobile di via della Guglia quindi non
può essere in alcun modo adibito ad asilo
nido
poiché
mancante
di
idonee
caratteristiche strutturali. Il progetto quindi è
stato abbandonato nel 2014 dal cda. Sulla
questione, invece, dell’immobile di via dei
Pastini, n. 15, evidenziamo che a seguito
dell’approvazione del nuovo Regolamento
delle collocazioni sono state avviate
procedure atte a verificare la reale
consistenza degli immobili della proprietà
dell’ISMA.
(segue t. 3)
Rispetto a detto cespite la nuova perizia ne
determinava una superficie totale calpestabile
pari a 44,15, oltre a un terrazzo di 160 metri
quadri.
La perizia, redatta dal geometra che è stato
menzionato nell’interrogazione antecedente
alla pubblicazione dell’avviso redatto dal
precedente Segretario generale, evidenziava
una superficie di 92,65 metri quadri, di per sé
contrastante con le indicazioni contenute nel
detto avviso. L’istituto ha adottato tutte le
procedure codificate dal Regolamento per
locare l’immobile, tenendo conto che lo
stesso necessitava di lavori di manutenzione,
giungendo all’aggiudicazione solo a seguito
del quinto avviso.
Sulla questione inerente ai rilievi e alle
osservazioni mosse in merito alla transazione
sottoscritta con il Senato della Repubblica
per la conduzione dei locali siti in Roma a
piazza Capranica, si precisa che il contratto
di locazione, stipulato nel 2003, prevedeva
per i primi 18 anni una riduzione del canone
del 50 per cento, stante la necessità di
effettuare i lavori di adeguamento
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dell’importo complessivo di 4.020.816.
Pertanto il Senato avrebbe versato l’importo
di euro 426.839,26 annui, a fronte di un
canone di 853.678; quindi il 50 per cento
perché avrebbe fatto i lavori.
I lavori di riqualificazione e adeguamento
dell’edificio hanno avuto conclusione
effettiva solo nel 2014. Ad aprile 2011 i
lavori erano completati per il 41 per cento
della superficie locata; a febbraio 2013
completato l’ulteriore 51 per cento e a marzo
completato il restante 8 per cento,
determinando, causa modifiche strutturali e
adeguamenti
determinati
anche
dall’evoluzione normativa in materia, una
spesa complessiva di 26 milioni.
Dette migliorie hanno comportato un
ulteriore arricchimento per gli immobili di
proprietà dell’ISMA del valore di 22 milioni.
Stante quanto sopra, il Senato della
Repubblica, nel dicembre 2013, sentita
l’Avvocatura generale dello Stato, ha
richiesto di rinegoziare il canone di
locazione, poiché solo nel 2011 aveva potuto
godere effettivamente dell’immobile, seppur
in maniera parziale.
L’Agenzia del demanio, inoltre, aveva
espresso parere nel senso di ritenere
necessario l’arco temporale pari a 40 anni, in
ordine alla possibilità di ammortizzare i
maggiori costi dei lavori effettuati rispetto a
quelli originariamente preventivati. Gli
ISMA hanno pertanto avviato le procedure in
Senato finalizzate al raggiungimento di un
accordo transattivo, che poi è stato approvato
nel CdA dell’IPAB, il quale non tiene conto
del maggior arricchimento del valore
dell’immobile di proprietà dell’IPAB, quanto
piuttosto dei soli canoni di locazione versati
dal Senato, nell’importo complessivo di
4.164.345, per tutto il periodo in cui aveva
potuto godere del bene.
Detta transazione prevede che la
decorrenza del contratto di locazione viene
convenzionalmente spostata al primo marzo
2011 e, contestualmente, il recupero di
quanto versato nel periodo del mancato
godimento, in parte mediante il pagamento
ridotto dei canoni, e per altra parte mediante
l’utilizzazione gratuita del bene dal primo
gennaio 2018, al 31 maggio 2029.
Quanto sopra non ha determinato alcun
danno erariale per gli ISMA, i quali dalle
migliorie apportate dal Senato hanno ricevuto
un
rilevante
vantaggio
economico
corrispondente al maggior valore del bene
locato. L’efficacia del contratto di locazione
era tra l’altro subordinata alla condizione
risolutiva corrispondente alla richiesta di
modifica della destinazione d’uso del bene da
parte degli ISMA da effettuarsi entro il 31
dicembre 2003, cosa che sembra non essere
stata effettuata dalla precedente gestione.
Nel merito di eventuali integrazioni
contrattuali intervenute nel tempo e poste in
essere dalla precedente gestione, sono stati
trasmessi esposti alla Procura della
Repubblica, alla Corte dei Conti e all’ANAC
per l’accertamento di eventuali responsabilità
anche di natura erariale.
L’ultimo punto è la questione del
Segretario generale. In ordine alle modifiche
del Regolamento degli uffici dell’ISMA e la
conseguente nomina del dottor Basile…
PRESIDENTE. Scusi, stiamo dando il colpo
di grazia all’istituto del question-time.
Colleghi, proporrò di abolirlo il questiontime, perché se dobbiamo fare in questa
maniera è assurdo. Lo dico a beneficio dei
colleghi.
Prego, continui pure.
(Interruzione di un Consigliere)
Non si può proprio fare questa roba.
(Interruzione di un Consigliere)
Allora concentriamoci su quella in
Capigruppo, ma non è pensabile che…
L’istituto del question time serve a fare
chiarezza…
(Interruzione di un Consigliere)
Una risposta così, con tutta la buona
volontà dell’assessore Sartore, non la capisce
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nessuno. Io questo voglio dirvi.
SARTORE,
Presidente?
Assessore.
Completo,
PRESIDENTE. Prego.
SARTORE, Assessore. Dunque, per la
nomina del dottor Basile, viene rappresentato
che detta circostanza è stata chiarita in più
occasioni, da ultimo in sede di riscontro di
una nota del Ministero dell’economia e delle
finanze trasmessa dall’Ufficio di Gabinetto
della Regione, e si precisa che, a differenza
di quanto previsto in passato, con il nuovo
Regolamento degli Uffici e servizi
dell’ISMA viene attuata una netta
separazione tra politica e amministrazione
distinguendo, a differenza di quanto avvenuto
in passato, la figura del Segretario generale e
quella del dirigente di ruolo.
Il ruolo del Segretario generale è ricoperto
da un soggetto in possesso delle
caratteristiche individuate nel Regolamento
citato e riceve un incarico di carattere
fiduciario da parte del consiglio di
amministrazione dell’ente. Il consigliere
Basile è stato collocato dalla stessa Corte dei
conti fuori ruolo per tutto il tempo previsto
per l’espletamento dell’incarico.
Il compenso percepito dal Segretario
generale da un lato risulta inferiore a quello
percepito dal dirigente di ruolo e dall’altro,
seppur aggiuntivo rispetto agli emolumenti
percepiti, pensione INPS e retribuzione quale
Consigliere della Corte dei conti, non supera
il tetto massimo previsto dalla legislazione
vigente.
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Corrado. Ne ha facoltà.
CORRADO (M5s). Sarò breve nella replica.
Mi ritengo parzialmente soddisfatta perché,
mentre è stata chiara e anche aggiornata la
risposta rispetto ai quesiti posti sul San
Michele, rispetto alla gestione degli immobili
dell’IPAB Santa
Maria
in Aquiro
permangono alcune perplessità, come quella
del perché comunque vengono riconosciuti i
quattro milioni di euro di migliorie quando
nel contratto di locazione era prevista una
clausola di rinuncia da parte del Senato
rispetto a tali migliorie.
Così come rispetto all’immobile che sta di
fronte al Pantheon, non è chiaro come si
passa da una precedente valutazione risalente
al 2013 per più di 100 metri quadrati per un
valore di base d’asta allora di oltre 2.000 euro
e si arriva, invece, nel 2016 a determinare
nell’avviso una definizione di ben 44 metri
quadrati, quindi addirittura 60 metri quadrati
in meno rispetto alla valutazione dello stesso
immobile negli anni precedenti e con un
canone di locazione che è meno di un terzo di
quello previsto nel precedente avviso.
Quindi, rimangono un po’ di punti non chiari.
Prenderò il dettaglio della risposta per
vedere
se
trovo
soddisfacimento.
Ovviamente, anch’io stessa ho proceduto a
fare un esposto alla Procura della Repubblica
e agli enti competenti rispetto a vicende che
personalmente ritengo anomale di gestione di
questo patrimonio.
PRESIDENTE. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 510
del giorno 10 novembre 2016, proposta dal
consigliere Santori concernente “Grave
carenza di personale presso la UOC di
pediatria dell’AO San Camillo Forlanini”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
n. 0.31, reca: Interrogazione a risposta
immediata n. 510 del giorno 10 novembre
2016, proposta dal consigliere Santori
concernente “Grave carenza di personale
presso la UOC di pediatria dell’AO San
Camillo Forlanini”.
Ha chiesto di parlare il consigliere Santori.
Ne ha facoltà.
SANTORI (FdI). Grazie, Presidente.
Torniamo sulla questione sanità pubblica,
che ha delle grandissime eccellenze, ma che
questa Amministrazione Zingaretti sta
Atti consiliari
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distruggendo in quasi tutti gli ospedali e le
ASL del territorio proprio per un
atteggiamento che non è in linea con la
crescita di queste strutture e in particolare
sulla questione delle nascite. A breve
presenterò anche un’interrogazione puntuale
per quanto riguarda il reparto di ginecologia e
ostetricia del Pertini, dunque dell’ASL RM/2.
Rispetto a questa interrogazione a risposta
immediata che riguarda l’unità complessa di
pediatria dell’Azienda ospedaliera San
Camillo Forlanini, mi sono sentito in dovere
di riportarla all’attenzione dell’Aula,
considerato anche il fatto che fu presentata
dal sottoscritto il 10 novembre 2016.
Che cosa accade in questo reparto? Un
reparto realmente di grandissima eccellenza,
ci sono stati pochissimi, quasi mai, problemi
per quanto riguarda la soddisfazione dei
pazienti e delle mamme che hanno partorito
all’interno di questa struttura, però in quella
realtà – abbiamo già avuto modo di dirlo –
non ci sono le scale antincendio, c’è un
problema reale di sicurezza, e lo ribadisco in
quest’Aula perché già è stata oggetto di
interventi da parte del sottoscritto, oltre a
video che dimostravano tutto questo.
Oggi vorrei concentrarmi sulla gravissima
situazione
dell’organico,
che
non
consentirebbe il regolare svolgimento delle
attività di questo reparto, nonostante, viste le
iniziative intraprese e quanto disposto, non
sarebbe necessaria la copertura dei turni
relativi ai mesi di novembre e dicembre,
questo nel momento in cui ho presentato
l’interrogazione. Naturalmente, mi sono
informato. Le questioni sono andate avanti
anche nel periodo di gennaio, anche se il
direttore generale, il dottor D’Alba, insieme
alla direttrice sanitaria Orazi e alla direttrice
amministrativa, ad ottobre hanno inviato una
nota ufficiale a tutti i dirigenti medici pediatri
di questa struttura chiedendo di sopportare
questa situazione fino all’arrivo di ulteriore
personale a supporto, con la copertura dei
turni di servizio, nel comune obiettivo di
garantire la continuità del servizio e
dell’assistenza sanitaria. Questa nota
ufficiale, naturalmente, garantiva anche
l’impegno, da parte del direttore generale, di
rendere disponibile in tempi stretti le risorse
umane che venivano indicate e che non
consentivano – come detto – lo svolgimento
regolare delle attività.
Più volte i medici di pediatria hanno
ribadito questo forte disagio, anche per il
livello ambulatoriale, così come delle
dimissioni protette. Inoltre, ci hanno riferito
che ora la carenza è anche sul personale
infermieristico. Quindi, aggiungo questa, per
le dimissioni protette, ma anche al pronto
soccorso
pediatrico.
Noi
dobbiamo
assolutamente intervenire, perché è un
presidio fondamentale per tanti bambini in
quella realtà e, dunque, per tante famiglie. È
un fiore all’occhiello della sanità laziale e
dell’intera città di Roma, che svolge un
servizio per un bacino di utenza molto vasto.
Capiamo la presenza del Bambino Gesù,
che è una realtà comunque privata, un punto
di riferimento per tanti, però non possiamo
uccidere la sanità pubblica, quindi le grandi
professionalità che vi sono all’interno, per
altre questioni che non ci competono. O
meglio, se il Bambino Gesù è un’eccellenza,
e lo riconosciamo tutti, non possiamo, a
questo punto, mettere in secondo piano le
nostre importanti attività. Si paventa da molti
mesi la chiusura di questo reparto. Lo hanno
proprio detto ufficialmente.
Si interroga il Presidente della Giunta,
onorevole Zingaretti, al fine di sapere in quali
tempi si provvederà a potenziare le unità
mediche necessarie – e infermieristiche,
aggiungo – al pieno funzionamento di tale
unità complessa del San Camillo-Forlanini,
quante unità si intende assegnare per poter
ristabilire immediatamente le condizioni di
lavoro conformi alla normativa legale e
contrattuale vigente, compatibile con il
delicato servizio di assistenza medica svolta
nei confronti dei bambini.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie a lei.
Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore.
Ne ha facoltà.
Atti consiliari
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SARTORE, Assessore. Nel 2016, con i
decreti commissariali n. O/0056 e n.
U/00883, l’azienda ospedaliera San CamilloForlanini è stata autorizzata all’assunzione di
tre dirigenti medici disciplina pediatrica e un
dirigente medico disciplina chirurgia
pediatrica.
Inoltre, con ulteriore decreto del 23
dicembre 2016, è stato approvato il budget
assunzionale per l’anno 2017 che per il San
Camillo-Forlanini ammonta a 3.926.000
euro. Tale decreto tratta della stabilizzazione
del personale avente i requisiti previsti dal
DPCM 6 marzo 2015, procedura che prevede
l’espletamento di apposite prove selettive
riservate esclusivamente al personale in
possesso di tali requisiti.
Infine, è previsto il ricorso all’indizione
delle procedure concorsuali straordinarie
previste dalla legge n. 208/2015 e a nuove
assunzioni, al fine di sopperire ad eventuali
ulteriori carenze di organico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per la
replica, il consigliere Santori. Ne ha facoltà.
SANTORI (FdI). Mi scusi, Assessore, ma io
non comprendo la risposta. Lei mi dice che
sono stati fatti dei decreti e che sono stati
indetti dei concorsi per la stabilizzazione.
Quelli sono già medici che esistono: verranno
solo stabilizzati.
(segue t. 4)
Verranno fatti dei concorsi: in particolare per
Ginecologia e Ostetricia del San Camillo,
solo per il posto di primario, di concorsi ne
sono stati fatti due, e ancora non si sa come
va a finire quella vicenda.
Insomma, lei mi sta dicendo che verranno
fatti dei concorsi: sì, okay, tutto bello, tutto
straordinario, come dice Virginia Raggi,
“bellissimo, bellissimo, straordinario”, però il
tema è quello che accade realmente dentro
questo ospedale. Questi dirigenti medici,
cioè, se sono stati chiamati con un decreto
per lo scorrimento delle graduatorie, sono
arrivati o no? Prima cosa. Stanno facendo
servizio? No, glielo dico perché la situazione
è drammatica. Sulla questione degli
infermieri non si sa nulla.
Questo cioè rimane, e nonostante tutto
questo allora vuol dire che l’amministrazione
regionale, dunque la Giunta, sta scaricando
sul direttore generale D’Alba, cioè, è stato
fatto un decreto e D’Alba dovrebbe assumere
queste persone. Che cosa è accaduto? Io mi
ritengo totalmente insoddisfatto. Io capisco,
l’Assessore non è competente in questa
materia, l’hanno mandata qui a leggere la
lettera della direzione sanitaria, però
sostanzialmente noi qui non abbiamo
ricevuto risposta su quello che accade
all’interno di quella struttura fondamentale.
Non si sa, cioè, se sono o vengono assunti,
quando vengono assunte. Le domande,
nell’interrogazione a risposta immediata,
erano puntuali. Giustamente il presidente
Storace dice di essere rapidi, brevi e anche
puntuali nelle domande, per fare chiarezza.
Ma qui non si è fatto nulla, è una chiarezza
che non esiste, perché se ci sono delle
domande vanno date delle risposte.
Diciamo allora al dottor D’Amato, che è il
dirigente della cabina di regia, di scrivere
delle risposte di carattere politico e dare delle
informazioni, o comunque, di fare chiarezza
e dare serenità a chi lavora in quella struttura
e alle tante famiglie e bambini che ogni
giorno si rivolgono a quella importante
eccellenza che viene abbandonata dal
presidente Zingaretti. Ed è chiaro con questo
tipo di risposte.
Interrogazione a risposta immediata n. 568
del giorno 31 gennaio 2017, proposta dal
consigliere Simeone concernente “IPAB
Santa Margherita”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
n. 0.32, reca: Interrogazione a risposta
immediata n. 568 del giorno 31 gennaio
2017, proposta dal consigliere Simeone
concernente “IPAB Santa Margherita”.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Simeone. Ne ha facoltà.
Atti consiliari
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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
SIMEONE (PdL-FI). Grazie, Presidente,
però io non vedo in Aula l’assessore Visini.
Questa interrogazione ce lo portiamo dietro
da un anno, l’ho presentata nel marzo del
2016, è stata calendarizzata nei question time
nell’aprile 2016. L’assessore Visini in quella
seduta mi chiese di ritirarla perché doveva
ancora fare degli approfondimenti.
Ne ho presentata un’altra, con richiesta di
risposta scritta, ad aprile del 2016 e non ho
avuto risposta dall’aprile del 2016 ad oggi.
La settimana scorsa ho presentato il
question time e l’assessore Visini non è in
Aula. Senza niente togliere all’autorevole
presenza dell’assessore Sartore, Presidente,
questa interrogazione la ritiro e la ripresento.
Gradirei la presenza in Aula dell’assessore
Visini, perché in primo luogo mi deve
spiegare questo ritardo di un anno. Grazie.
PRESIDENTE. Quindi se ho capito bene è
accantonata per essere ripresa la prossima
settimana: un anno e una settimana.
Grazie a lei consigliere Simeone. Va bene.
Interrogazione a risposta immediata n. 571
del giorno 3 febbraio 2017, proposta dal
consigliere
Denicolò
concernente
“Terremoto nel centro Italia e ricostruzione
patrimonio artistico-culturale tramite fondi
SIE”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
n. 0.34, reca: Interrogazione a risposta
immediata n. 571 del giorno 3 febbraio 2017,
proposta
dal
consigliere
Denicolò
concernente “Terremoto nel centro Italia e
ricostruzione patrimonio artistico-culturale
tramite fondi SIE”.
Passiamo all’ultima interrogazione, un’ora
dopo l’apertura del Consiglio.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Denicolò. Ne ha facoltà.
DENICOLÒ (M5s). Grazie, Presidente.
Questa interrogazione, certo, è sul tema…
PRESIDENTE. I colleghi che sono vicini alla
Denicolò possono evitare il capannello?
Patanè e Avenali, deve parlare la collega
Denicolò. Prego.
DENICOLÒ (M5s). Anche perché si tratta di
cultura, quindi magari il Presidente della
Commissione cultura potrebbe essere
interessato.
Dicevo: Presidente, si parla di terremoto,
ma l’interrogazione è focalizzata su un
ambito ben definito, quello di cui si è parlato
anche recentemente, della ricostruzione del
patrimonio storico e artistico in queste zone,
ahimè, veramente messe a dura prova dal
sisma.
Magari questa non era la cosa più
importante e più urgente, al momento, perché
si è parlato naturalmente della buona
sistemazione delle persone, innanzitutto,
delle difficoltà grandissime delle aziende,
principalmente aziende agricole, perlomeno
nelle nostre aree, e poi naturalmente del
territorio in quanto tale, con tutte le sue aree
urbane.
C’è però anche un patrimonio che per
esempio noi sappiamo essere stato censito
anche dallo stesso Salvatore Pirozzi, sindaco
di Amatrice, un patrimonio, dicevamo,
storico e artistico che rende la reale identità
di questi territori.
Subito dopo le prime scosse di terremoto,
quindi parliamo di fine agosto, a ridosso
appunto di questo primo evento sismico, una
collega
all’Europarlamento
ha
fatto
un’interrogazione
alla
Commissione
Europea, per capire se potessero essere
utilizzati i fondi europei anche in
quest’ambito, quindi per la ricostruzione,
ricognizione e messa in sicurezza del
patrimonio storico e artistico.
La risposta della Commissione è stata
piuttosto confortante. La Commissione ha
parlato
infatti
di
conservazione
e
valorizzazione del patrimonio culturale come
di capitoli di spesa dove è possibile utilizzare
i fondi europei.
Purtroppo, per scelte derivanti anche dalla
tipologia della nostra Regione rispetto ai
fondi europei, ad esempio nella regione
Marche, circa 30 milioni di euro di fondi
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europei sono stati già previsti nel piano
operativo regionale con questa finalità;
mentre, per quanto riguarda la Regione
Lazio, dove ci sono state altre esigenze,
anche di strategia politica, che qui non voglio
mettere in discussione, non si è optato per
questa scelta, per cui al momento ci
sarebbero, secondo le fonti di questa collega,
zero fondi per gli interventi di ricostruzione
al patrimonio storico-artistico nelle zone
interessate dal sisma.
Come dicevo, la Commissione ha
confermato sia che si possono utilizzare, sia
che il programma operativo regionale, che
era stato approvato dalla Commissione a
febbraio 2015 per quanto riguarda la nostra
Regione, poteva essere modificato alla luce
di questi nuovi accadimenti e una parte di
questi fondi destinata a sostenere progetti di
rivalorizzazione del patrimonio storico
artistico di questi territori tanto martoriati,
però le Regioni devono farsi sentire in
Europa e comunicare questa loro decisione.
L’interrogazione è rivolta al presidente
Zingaretti e agli Assessori competenti per
chiedere se si è pensato di fare qualcosa in
questo ambito e eventualmente che cosa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di
l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.
parlare
SARTORE, Assessore. Logicamente la
ricostruzione sul terremoto è di competenza,
come sa l’interrogante, del Commissario
straordinario, in base alla legge n. 229 del
2016, e prevede misure relative anche ad
interventi sui beni culturali, tutto a carico del
bilancio dello Stato, però stiamo lavorando
col Governo, insieme alle altre Regioni
coinvolte nel territorio, per condividere le
modalità di riparto, di utilizzo e destinazione
di una parte di risorse aggiuntive del fondo
FERS, così come ha detto l’interrogante che,
a seguito della revisione e della
ricollocazione dei fondi SIE, dovrebbero
essere attribuite all’Italia, come dalla
proposta che è stata fatta della Commissione
in merito all’adeguamento tecnico del quadro
finanziario per il 2017 e all’evoluzione del
reddito nazionale lordo e adeguamento delle
dotazioni per la politica di coesione.
A seguito del perfezionamento di queste
decisioni, che si stanno appunto in questo
momento perfezionando, saranno definite le
risorse aggiuntive da destinare a ciascuna
Regione interessata per gli interventi di
prevenzione del rischio sismico da
aggiungere all’attuale dotazione del POR
FESR 14/20.
Ciò determinerà comunque l’attivazione
delle procedure di modifica del POR, in
termini di attività e piano finanziario, ed in
quella sede si valuterà quindi l’opportunità di
inserire un’azione a favore del recupero del
patrimonio culturale – diciamo che c’è una
procedura da espletare che si sta facendo
adesso – sulla base di una valutazione che
tenga conto del numero degli interventi del
fabbisogno finanziario e della compatibilità
dei tempi di realizzazione con i termini fissati
da regolamenti per l’utilizzo dei fondi, anche
in considerazione di ciò che sarà previsto nei
fondi nazionali per la ricostruzione dei beni
culturali a beneficio di ciascuna Regione.
Per dare alcune informazioni sulla
questione dei beni culturali del territorio del
Lazio, dalle informazioni assunte dall’Unità
di Crisi del Ministero dei beni culturali sul
territorio colpito sono pervenute oltre 300
segnalazioni, fino agli ultimi episodi
determinati dagli eventi, sui quali si stanno
effettuando le verifiche con gli architetti e gli
storici dell’arte del Ministero e gli ingegneri
strutturisti indicati dalla Protezione civile.
L’attività di raccolta delle macerie, svolta
in collaborazione con la Regione Lazio, che
ha già individuato il deposito di Amatrice e
anche il deposito per Accumoli e i soggetti
autorizzati al trasporto, è notevolmente
avanzata rispetto alle altre regioni. Ciò ha
consentito di effettuare già la raccolta, la
catalogazione e il trasporto di 8.500
tonnellate di macerie di tipo A (beni
vincolati), di tipo B (beni storici) e di 15.000
tonnellate di macerie comuni, al 31 gennaio.
Quindi, siamo molto avanzati rispetto anche
agli altri, perché la raccolta delle materie è
già stata in parte catalogata per la parte dei
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Beni culturali.
Sono stati messi in sicurezza nel deposito
di Cittareale oltre 2.000 beni mobili e 50
metri lineari di beni archivistici presso
l’Archivio di Stato di Rieti.
Sono in corso le attività di progettazione e
messa in sicurezza dei seguenti siti: Basilica
di San Francesco ad Amatrice, Museo Civico
di Amatrice, Santa Maria delle Grazie a
Varoni, Santuari della Madonna di Filetta e
dell’Icona Passatora, chiese del complesso
Don Minozzi e Sant’Agostino.
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Denicolò. Ne ha facoltà. Breve, per favore, la
replica.
DENICOLÒ (M5s). Grazie, Presidente.
Non posso che considerarmi soddisfatta
della risposta sia per gli aggiornamenti che
sono stati forniti sul lavoro che attualmente si
sta facendo e che è già stato portato a
compimento sia soprattutto per quanto
riguarda la presa in conto di questo aspetto di
eventuale revisione anche del programma
operativo regionale, che mi rende tanto più
soddisfatta anche alla luce del fatto di aver
scoperto, tramite questa interrogazione, ma
era una cosa che era già emersa, che anche il
Patto di stabilità per tutto quello che concerne
le situazioni emergenziali collegate al
terremoto non deve essere rispettato. Per cui,
su questo fronte sono sicuramente
ampiamente soddisfatta.
Ringrazio l’Assessora per la precisione.
PRESIDENTE. Grazie, colleghi.
Passiamo alla seduta ordinaria
Consiglio.
del
- Sono state presentate le proposte di legge
n. 364 e n. 365;
- Interrogazioni a risposta scritta: dal n.
1525 al n. 1530;
- Interrogazioni a risposta immediata: dal n.
569 al n. 573;
Il consigliere Abbruzzese ha ritirato
l’interrogazione n. 457 a risposta immediata.
I consiglieri Bonafoni e Storace hanno
sottoscritto la proposta di legge n. 267.
Ai sensi dell’articolo 1, comma 19, della
legge regionale n. 18/2014, è pervenuta una
delibera di Giunta sulle variazioni di bilancio.
Per missione istituzionale sono assenti il
consigliere Valentini e il presidente
Zingaretti.
*****
Ordine dei lavori
PRESIDENTE Ha chiesto di parlare il
consigliere Barillari. Ne ha facoltà.
BARILLARI (M5s). Grazie, Presidente.
Chiedo la sua verifica su un fatto accaduto
qui in Consiglio. Noi abbiamo presentato una
mozione la settimana scorsa, la n. 434, in cui
denunciavamo una serie di ingerenze
politiche in un ospedale importante di Roma.
Questa mozione…
PRESIDENTE. Scusi, non si sente. Può
alzare in qualche maniera il microfono?
Grazie.
*****
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico, ai sensi del
Regolamento del Consiglio regionale, che
sono stati presentati i seguenti atti:
BARILLARI (M5s). Sì, mi avvicino.
Abbiamo presentato una mozione su un
ospedale di Roma su cui ci sono ingerenze
politiche molto rilevanti e questa mozione è
stata censurata per trentasette volte. Quindi,
vorrei capire se è un problema di privacy…
Scusate, sono stati censurati anche i nomi
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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
relativi all’attuale Commissario straordinario
e all’attuale Dirigente della sanità del Lazio,
che non sono nomi sicuramente su cui c’è
privacy o c’è riservatezza. Quindi, o c’è un
segreto di Stato su questa mozione, o vorrei
capire se è possibile verificare se è stato
abusato questo utilizzo della privacy, oppure
c’è qualcos’altro.
Grazie.
PRESIDENTE. Collega Barillari, sono in
grado di darle qualche informazione.
A seguito delle complicate norme in tema
di
anticorruzione
ci
sono
diverse
interpretazioni sulla possibilità di scrivere
nomi o meno all’interno degli atti. Anch’io la
penso come lei, però è un giudizio personale,
sulla possibilità di pubblicare tutto ogni volta.
Se lei mi fa la gentilezza di dare al suo
Capogruppo la mozione, e se poi vuole darla
anche a me, questo è un tema che in
Conferenza dei Capigruppo va affrontato, in
modo da poterlo risolvere.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Cangemi. Ne ha facoltà.
CANGEMI (Ci). Presidente, prendo la parola
sull’ordine dei lavori per sollevare una
questione che ha coinvolto anche il Consiglio
regionale. Lei non dimenticherà, o non ha
dimenticato, che qualche giorno fa abbiamo
votato una mozione, con un voto unanime,
rispetto alla questione dei lavoratori Sky, cioè
quei lavoratori, a cui va la mia solidarietà in
quanto Presidente della Commissione
vigilanza sul pluralismo dell’informazione,
che stanno manifestando questa mattina di
fronte a Montecitorio per la questione che
vede 150 esuberi e 300 trasferimenti da
Roma alla sede di Milano.
Senza riaprire la questione, tutti i colleghi
conoscono bene quello che sta succedendo,
molti hanno partecipato ai lavori della
Commissione, che è stata convocata per due
volte in audizione con le parti sociali,
Presidente, mi è stato chiesto di tenere un
profilo istituzionale nella vicenda e nella
fattispecie della situazione. Ad oggi...
PRESIDENTE. Nessuno ha dubbi sul suo
profilo istituzionale.
CANGEMI (Ci). Grazie. Lei è sempre così
generoso con me nei commenti e nelle
considerazioni, anche personali, oltre che
politiche. Questo, comunque, non le darà il
mio voto la prossima volta. Lei questo lo sa.
Detto questo, Presidente, noi abbiamo
votato una mozione dove si è chiesto di
inserire... Come può vedere dagli atti, questa
mozione ha avuto un’aggiunta a penna che
dice di impegnare il Presidente e la Giunta
regionale...
Ricordo che l’assessore competente in
materia, il barone Fabiani, per due volte non
è venuto in audizione, pur essendo stato
gentilmente invitato. Quindi, non ha avuto
neanche l’accortezza e l’eleganza di
comunicare alla Commissione che non
poteva venire. Mi è stato chiesto di inserire,
oltre al Presidente della Giunta regionale, “di
comune accordo con la Sindaca di Roma
Capitale” rispetto a tutte quelle iniziative
volte a tutelare i lavoratori Sky. Il
Vicesindaco di Roma è venuto in
Commissione e ha parlato per conto e per
nome del Sindaco dicendo che il Sindaco era
disponibile a fare fronte comune con il
Presidente della Regione su questa vicenda,
proprio per dare più peso e più importanza al
problema. Io ho scritto sia al Presidente della
Regione che al Sindaco di Roma spiegando le
ragioni e annunciando la richiesta della
Commissione e la disponibilità di Roma
Capitale. Io non ho notizie sull’operato, ad
oggi, del Presidente della Regione.
Il Presidente della Regione, chiaramente,
non mi ha risposto. Troppa grazia,
Sant’Antonio. Nessuno chiedeva che si
abbassasse a tanto il Presidente della
Regione, a rispondere a un umile Presidente
di Commissione, però io pensavo che, nel
frattempo, visto che la vicenda stringe e visto
che il Presidente della Regione Lazio è un
uomo di sinistra, tanto cara alla difesa e alla
tutela dei lavoratori, nel frattempo – dicevo –
avesse attivato alcune procedure. Non mi
risulta che ci sia stato un incontro o un
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
confronto e non mi risulta che siano stati
convocati i vertici Sky da parte del Presidente
della Regione. Questo è un fatto veramente
grave. Qui parliamo, oltre che dell’immagine
e del danno che questa operazione porterà
alla città di Roma e alla sua regione, anche
della preoccupazione e del dramma di tante
famiglie che rischiano, in alcuni casi, una
migrazione a Milano e, in altri casi ancora
peggiori, la perdita del posto di lavoro.
Penso che il Presidente della Regione,
tramite il Capogruppo del PD che è anche
membro di quella Commissione, che ha
partecipato e ha contribuito ai lavori anche di
quella mozione, possa magari segnalare al
Presidente questa preoccupazione. Ognuno,
lo dico al collega Valeriani, fa il suo lavoro,
io dai banchi dell’opposizione. Chi governa
quindi dovrebbe prendersi la responsabilità
del problema, dovrebbe affrontare con
attenzione e soprattutto con tempestività la
questione in esame, perché a breve Sky
deciderà definitivamente la chiusura della
sede romana.
Conoscendo la sua sensibilità, a parte gli
scherzi, volevo appunto citare questa
situazione, che chiaramente piano piano mi
vede sfilare dal mio ruolo istituzionale,
quindi riprendo la mia attività politica di
martellamento di fronte al fuggiasco
Zingaretti.
PRESIDENTE. Grazie.
Prima di dare la parola al collega Valeriani,
voglio segnalare al proponente della
questione sull’ordine dei lavori che la
Presidenza stessa ha già disposto che gli
uffici preparino gli atti per il presidente
Leodori per segnalare al presidente Zingaretti
la necessità di attuare la mozione approvata.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Valeriani. Ne ha facoltà.
VALERIANI (Pd). Il tema è molto serio, e
sulle cose serie, come è nostra abitudine,
dobbiamo essere corretti.
Il consigliere Cangemi ha preso
un’iniziativa concordata con tutti noi e ha
fatto benissimo a convocare in audizione le
organizzazioni sindacali e i vertici aziendali,
perché questo tema di Sky interessa in modo
autentico tutte le forze politiche.
Il fatto che Sky possa trasferire a Milano
una parte importante delle sue produzioni è
un altro colpo che si dà a una città che piano
piano sta vedendo trasferire grandi direzioni
e grandi cuori produttivi altrove. Forse questo
è il piccolo ulteriore segnale di un
decadimento oggettivo.
Il consigliere Cangemi, quando ci ha
proposto questo percorso, ha trovato la
disponibilità
della
maggioranza
a
concordarlo, anche perché, io lo vorrei
ricordare, il presidente Zingaretti è stato il
primo, inascoltato, a polemizzare anche con
colleghi
dello
stesso
schieramento.
Ricorderete la polemica non velata ma
squadernato su tutti i giornali con il Sindaco
di Milano, Sala, quando il presidente
Zingaretti per primo ha elevato parole di
fuoco contro questa eventualità.
Ora, non c’è nessuna fuga dalle
responsabilità, consigliere Cangemi. Lei ha
fatto lodevolmente il suo lavoro, le saremo
tutti affianco. Ognuno di noi sta sostenendo
questa vertenza, ci sono colleghi nostri che in
questo momento sono anche presenti alla
mobilitazione.
Io posso dire che il presidente Zingaretti sta
convocando le organizzazioni sindacali e il
CDR, credo che lo farà tra venerdì e lunedì.
Saremo conseguenti con gli impegni presi
nella Commissione e mi auguro che tutti
quanti facciano il proprio compito.
Non ho potuto partecipare all’ultima
Commissione perché in contemporanea,
ricorderà bene, molti di noi erano presenti in
una Commissione altrettanto importante, si
discuteva di una possibile riforma della legge
elettorale. Mi avrebbe fatto molto piacere
essere partecipe anche alla II Commissione,
perché in presenza del Vicesindaco di Roma,
senza polemica, avrei voluto chiedere quanto
magari possono incidere alcune scelte
amministrative legittime, ma comunque
scelte che hanno delle ricadute sulla città, che
compie quest’Amministrazione, per dare
segnali di “via tutti” da questa città, perché è
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
facile a sostenere una mozione, è facile dire
“facciamo fronte comune”, però poi quando
questa città tutti i giorni si indebolisce e via
via fa in modo che i grandi progetti di
trasformazione, le grandi cose che
coinvolgono la capitale del Paese non ci sono
più, io mi chiedo come sia possibile
fronteggiare questo decadimento: una volta
Alitalia, una volta Almaviva, una volta Sky,
una volta Telecom. Questa città piano piano
sta morendo e noi non fronteggiamo questa
deriva, soltanto con le intelligenti iniziative
consiliari, consigliere Cangemi, ma forse ci
sono ragioni più strutturali di queste.
chiaramente non ha alcun riferimento e non
ha niente a che vedere con questa, ma anche
le precedenti Amministrazioni comunali.
Questo va detto. Lo trovo proprio un pretesto
assurdo e di basso livello quello che è stato
usato.
PRESIDENTE. Va bene.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Bonafoni. Ne ha facoltà.
Intanto mi dicono gli uffici che la mozione
è stata già trasmessa. Ritrasmetteremo anche
il dibattito che si è svolto in Aula su impulso
di Cangemi.
Prego, collega Bonafoni.
(segue t. 5)
Comunico che il presidente Zingaretti
incontra tutte le organizzazioni sindacali e
CDR tra venerdì e lunedì (credo più venerdì).
Si stanno definendo i dettagli di questo
incontro. Poi ci saranno ragguagli, credo
anche nella sua Commissione, per quello che
sarà il percorso futuro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Blasi. Ne ha facoltà.
BLASI (M5s). Presidente, intervengo perché
qui, anche su questioni che riguardano i
lavoratori, si cerca sempre la polemica.
Trovo veramente scorretto, ma anche di
basso livello, inserire in qualsiasi contesto la
polemica politica. Siccome questa era una
mozione firmata da tutti i Capigruppo e tutti
la stiamo sostenendo, non vedo il motivo di
spezzare questa sintonia che si era creata tra
tutte le forze politiche rispetto a un tema che
a tutti sta a cuore, come quello della perdita
dei posti di lavoro.
Detto questo, trovo assurdo che il
Capogruppo del PD ci venga ad attribuire le
responsabilità di fallimenti di società con
valenza internazionale. Lo trovo proprio…
Fallimenti all’Amministrazione comunale
attuale del Movimento 5 Stelle, venga ad
attribuire le responsabilità di fallimenti che
riguardano società che hanno una valenza di
livello internazionale, il cui fallimento
BONAFONI (Sel). Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente perché è stata
chiamata in causa una polemica politica. In
realtà, mi pare…
PRESIDENTE. Tutto sommato non è una
polemica politica.
BONAFONI (Sel). Appunto. Ci sono
questioni di confronto. Per una volta
concordo con lei, Presidente pro tempore
Storace.
PRESIDENTE. E non è la prima volta.
BONAFONI (Sel). Raramente accade, ma
quando è lì in parte subisco il ruolo, ma solo
in parte.
Detto questo, vengo alla polemica politica.
Qui ci stiamo confrontando intorno ai destini
di una città e di un territorio. Peraltro, è un
confronto iniziato in Commissione. Forse la
collega Blasi non legge tutti i comunicati che
escono sulle agenzie, perché il primo fra voi
è stato il collega Porrello a rompere ieri una
consonanza che noi adesso invece vogliamo
rivendicare rispetto al tema Sky, appunto
piegando alla polemica politica, come aveva
fatto e qui mi permetta non il Presidente, ma
il consigliere Cangemi, e su questo punto in
particolare, visto che lei rivendica, collega
Cangemi, uno scivolamento verso il suo
ruolo politico, le chiederei con accortezza di
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
gestire la Commissione sempre meglio, come
ha fatto finora, da Presidente e poi magari di
firmare certi comunicati da consigliere
dell’opposizione, perché altrimenti entra in
conflitto rispetto a quella consonanza
concerto fra Roma e Regione, fra forze
politiche in una Commissione che è stata
costruita, mi permetta, su impulso della
maggioranza, raccolta in maniera brillante da
lei, con il coinvolgimento fattivo del
consigliere Porrello, con la proposta della
mozione del consigliere Agostini. Per cui
rimettiamo in fila un pochino anche come
sono andate le vicende. Il primo a intervenire
è stato il presidente Zingaretti, proprio
all’indomani della vicenda Almaviva, 1.666
persone, vicenda Almaviva che è stata la
Regione a prendere in mano per prima, prima
ancora nel Governo nazionale. Interveniamo
per dire: attenzione, qui c’è una fuga da
Roma, che è data inevitabilmente anche –
abbiamo letto i giornali anche oggi,
consiglieri 5 Stelle – da una fragilità del
Governo di Roma. Quindi, se poi si prende
atto di quella fragilità accade anche che si
prendano delle decisioni conseguenti. Ciò
non toglie che noi pensiamo, e lo abbiamo
detto, e lo ha detto Cangemi, lo ha detto
Porrello, lo ha detto Agostini, da ultima mi ci
metto io, che Sky stia facendo un errore
grandissimo, tra l’altro mentendo, mi si
consenta, rispetto alla vulgata che rende
pubblica sulla vicenda romana. Che cosa dice
Sky? Dice: “È volontario quello che vi
stiamo chiedendo, cari lavoratori e cari
lavoratrici, perché vi chiediamo se avete
voglia di spostarvi o di andare prima a casa”,
mettiamola così.
Dopodiché dice che la sede di Roma la
chiude. Noi su questo ci dobbiamo
concentrare. Non è polemica politica. Si
tratta del destino di tutte quelle persone, 860
o quante sono, e si tratta anche del buon
lavoro che possiamo mettere in piedi qui.
Vi prego. Questo è quanto. Venerdì ci sarà
l’incontro fra il presidente Zingaretti e i
sindacati, andiamo avanti e i comunicati
firmateli con la dizione giusta da adesso in
poi.
PRESIDENTE. Collega Bonafoni, solo una
precisazione
come
Presidente.
La
Commissione affidata all’opposizione non è
una concessione della maggioranza, è lo
Statuto che lo dice. Quindi, c’è un motivo.
I consiglieri Corrado e Sabatini hanno
chiesto la parola. Un attimo. Però, interventi
come questo uno per Gruppo credo che sia
già più che sufficiente; sennò, facciamo un
dibattito che non finisce più. Io credo che le
posizioni siano estremamente chiare. Il
collega Cangemi…
(Interruzione di un Consigliere)
Chiedo scusa.
Dicevo, il collega Cangemi ha sollevato
una questione importante, i Gruppi si sono
espressi, non c’è nulla da votare, per cui non
riesco a capire questo dibattito quanto deve
durare. Quindi, io passerei all’ordine del
giorno con la discussione della legge n. 298.
(Interruzione della consigliera Corrado)
Su che altro tipo di ordine dei lavori? Se è
sulla questione, non le do la parola.
(Interruzione della consigliera Corrado)
Perché uno per Gruppo è sufficiente.
(Interruzione della consigliera Corrado)
Allora, interviene prima Sabatini. Colleghi
ovviamente – e lo dico anche al Capogruppo
del PD – in Conferenza dei Capigruppo…
Valeriani, chiedo scusa. In Conferenza dei
Capigruppo – io lo devo dire a tutti i Gruppi
– questa questione andrà prima o poi
modulata, perché non è pensabile che i
dibattiti durino all’infinito sull’ordine dei
lavori. Io ho sempre partecipato ad
Assemblee in cui si interviene uno per
Gruppo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Sabatini.
Ne ha facoltà.
SABATINI (Ci). Grazie, Presidente.
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
Qui non si capisce gli assist, consigliere
Simeone, quanto siano volontari e quanto
siano involontari. Questo sinceramente inizia
a essere complicato da capire, anche perché è
nella libertà di ciascun Consigliere dire
assolutamente ciò che pensa e iniziamo a
essere nella difficoltà di capire quali siano le
posizioni reali.
Questo è un tema estremamente serio e ha
il carattere dell’urgenza, ecco perché
probabilmente il dibattito di oggi assume
qualche intervento in più rispetto a un
qualsiasi altro tema, ma assume l’urgenza
perché rappresenta un momento importante,
grave di una situazione – non definiamola
crisi – aziendale importante, che ha degli
effetti immediati sulla vita di tanti lavoratori,
ma che rappresenta anche qualche cosa oltre
le antenne televisive di Sky, rappresenta una
fragilità, lo ha detto adesso la consigliera
Bonafoni, non tanto e non solo – e io vorrei
essere serio e restare serio, perché se
chiediamo a tutti di rappresentare il ruolo
istituzionale prima ancora che quello politico
dobbiamo essere anche seri – inevitabilmente
la fragilità mediatica anche del Campidoglio
in questo momento, che è da mettere in
rilievo, come è da mettere altrettanto in
rilievo che il Comune di Roma insiste in una
regione che non è governata dai 5 Stelle.
Quindi, credo che dobbiamo essere seri da
questo punto di vista. E se è governata da
altri e non dai 5 Stelle, è vero pure, collega
Valeriani, che se non ricordo male l’ultima
dichiarazione del presidente Zingaretti sul
tema è del 18 gennaio. Insomma, è passato
qualche giorno, è passato quasi un mese. Fra
poco è San Valentino e non riusciamo a
festeggiare questa giornata con delle novità
importanti per questi lavoratori.
Io credo che sia non importante ma
doveroso che il presidente Zingaretti incontri
i sindacati. Presidente Valeriani, i sindacati
noi li abbiamo già incontrati due volte, quindi
sarebbe bene che lo facesse anche il
presidente Zingaretti.
Qui il tema vero è chi riesce a imbrigliare
la società, l’azienda in un ragionamento serio
con le Istituzioni. Questo è il tema vero. Che
oggi alcuni colleghi abbiano partecipato
all’iniziativa è lodevole, è apprezzabile.
Probabilmente la concomitanza del Consiglio
non ha consentito che alcuni di noi
partecipassero. Ma il tema vero è se
Zingaretti… Presidente Valeriani, mi stavo
rivolgendo a lei. Se Zingaretti ha la volontà e
soprattutto la forza di rapportarsi, in quanto
Governatore di questa Regione, con
un’azienda forte, importante, che ha dei
confini societari che vanno oltre i confini del
nostro Paese, e si riesce a richiamarla a delle
responsabilità di natura sociale che insistono
su questo territorio. E su questo ancora non
siete in grado di dirci quando Zingaretti
convoca la società, se lo ha già fatto e se
l’azienda ha risposto picche. Zingaretti
continua a essere assente da questo dibattito e
da questa problematica. Stiamo chiedendo in
tutti i modi di darci un riscontro contrario
rispetto a questo. Nonostante i nervosismi,
che mi sembra di intuire dall’altra parte
dell’Aula, questa, per ora, rappresenta la
verità dei fatti.
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Corrado. Ne ha facoltà.
CORRADO (M5s). Grazie, Presidente.
È necessario intervenire nuovamente non
perché ci sia una dissonanza rispetto alle
dichiarazioni che ha fatto il mio Capogruppo,
ma sono necessarie delle precisazioni perché
qui si millanta anche quello che non esiste.
La collega Bonafoni parlava degli articoli
di oggi della stampa, che nulla hanno a che
vedere con la questione della vertenza Sky.
Dovrebbe, forse, rileggere quelli di ieri, in
cui in una nota uscita dal Campidoglio si
rendeva noto a tutti che la Sindaca ha già
incontrato, proprio ieri, insieme all’Assessore
allo sviluppo, l’Assessore al bilancio,
l’Assessore alla cultura (c’era quasi mezza
Giunta), i sindacati, le sigle sindacali che
seguono la vertenza Sky e ha invocato
proprio l’intervento del Governo su questo
tema, che ha la competenza, in questo caso.
Bisogna
essere
oggettivi
e
onesti
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Atti consiliari
Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
intellettualmente e ricondurre le competenze
alle varie Istituzioni che governano questo
Paese. Ha chiesto l’intervento esplicito del
Governo riportando all’attenzione dello
stesso anche il ruolo importante e centrale
che ha la Capitale, che si sta vedendo,
ovviamente, svuotare di migliaia di posti di
lavoro. Vi ricordiamo che, a parte Sky, c’è
anche la questione Almaviva, Tim, ci sono
tutte le grandi multinazionali che stanno
trasferendo altrove le proprie sedi.
Ricondurre questi fattori, che sono insiti al
disastro socioeconomico presente nel nostro
Paese in questo momento, e non solo in
questo momento, ma da un bel po’ di tempo,
alla Giunta Raggi, mi sembra alquanto
strumentale e una polemica politica, come
diceva poc’anzi la mia Capogruppo.
PRESIDENTE. Bene. Il dibattito si è
concluso.
*****
Proposta di legge regionale n. 298 del
giorno 29 ottobre 2015, di iniziativa dei
Consiglieri Patanè, Bianchi, Buschini,
Sabatini, Tarzia, Aurigemma, Sbardella,
Righini, Baldi, Carrara, Valentini,
Bonafoni, Giancola, De Paolis, Petrassi,
Quadrana, Fichera, Avenali, Fardelli,
Vincenzi, Valeriani, Panunzi e Lena
concernente:
Disposizioni
per
la
realizzazione, manutenzione, gestione,
promozione e valorizzazione della rete dei
cammini della regione Lazio. Modifiche
alla legge regionale 6 agosto 2007, n. 13,
concernente l’organizzazione del sistema
turistico laziale e successive modifiche
Relazioni
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto
2, reca: Proposta di legge regionale n. 298 del
giorno 29 ottobre 2015, di iniziativa dei
Consiglieri Patanè, Bianchi, Buschini,
Sabatini, Tarzia, Aurigemma, Sbardella,
Righini, Baldi, Carrara, Valentini, Bonafoni,
Giancola, De Paolis, Petrassi, Quadrana,
Fichera, Avenali, Fardelli, Vincenzi,
Valeriani, Panunzi e Lena concernente:
Disposizioni
per
la
realizzazione,
manutenzione, gestione, promozione e
valorizzazione della rete dei cammini della
regione Lazio. Modifiche alla legge regionale
6 agosto 2007, n. 13, concernente
l’organizzazione del sistema turistico laziale
e successive modifiche.
Comunico all’Assemblea che nel corso
della seduta sarà convocata, se necessario, la
Commissione bilancio. Per convocarla serve
almeno il Presidente o uno dei due
Vicepresidenti, che non vedo.
Il consigliere Patanè credo che voglia
illustrare la legge. Poi interverrà la Giunta e
poi apriremo la discussione.
Ha chiesto di parlare il consigliere Patanè.
Ne ha facoltà.
PATANÈ (Pd). Grazie, Presidente.
Questa proposta di legge nasce dalla
maggior parte delle forze politiche presenti in
Consiglio regionale, quindi è ampiamente
condivisa. Credo che ci sia soltanto un
Gruppo che non ha firmato la proposta di
legge. Gli altri Gruppi l’hanno firmata tutti.
L’iniziativa nasce da me e dalla consigliera
Bianchi, che abbiamo lavorato su una prima
stesura, una redazione materiale della legge,
anche perché in questo campo non c’è un
riferimento nazionale. Ci sono dei riferimenti
regionali che, però, sono molto diversi da
quello che noi intendiamo fare con questa
proposta di legge. Per esempio, le leggi
dell’Emilia-Romagna e della Liguria sono
leggi che regolano l’attività escursionistica. Il
Lazio ha, invece, una sua peculiarità data
dalla presenza di Roma e da uno dei più
grandi brand, ma anche marchi antichi, che
noi sentiamo ripetere, cioè “tutte le strade
portano a Roma”. Come dice spesso la
consigliera Bianchi, non soltanto tutte le
strade portano a Roma, ma tutte le strade
partono da Roma. Questo affronta uno dei
problemi più importanti che fa di questa
legge non semplicemente un provvedimento
spot, ma la inserisce all’interno di tutti i
provvedimenti, sia programmatori che
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
legislativi, che sul tema del turismo, in
particolare, noi abbiamo approvato nel corso
di questa legislatura.
Parto da questo per dire che due dei più
grossi problemi che nel Piano triennale del
turismo abbiamo ampiamente citato o tentato
di risolvere sono esattamente questi, cioè i
giorni di permanenza nella nostra regione,
che sono pochi, circa due giorni e mezzo, e il
fatto che il nostro turismo sia troppo legato
alla città di Roma e alla metropoli, mentre
dovremmo tentare di far sì che il nostro
turismo diventi un turismo diffuso. Questi
sono due dei problemi più gravi che abbiamo
affrontato con il Piano triennale del turismo,
e questa legge è un pezzo del ragionamento
che tende ad affrontare questi due problemi,
cioè tende a dire: noi dobbiamo andare verso
un turismo più lento, verso un turismo che
non stia soltanto a Roma ma che consenta di
scoprire, di far conoscere, di valorizzare, di
promuovere le bellezze straordinarie che
abbiamo in tutta la nostra Regione, nelle
nostre province, da Latina, a Frosinone, a
Rieti, a Viterbo, nella provincia di Roma.
Tutte le vie che noi abbiamo e tutti i cammini
che storicamente sono presenti nella nostra
regione, affrontano e attraversano tutti i
territori della Regione Lazio.
Che cosa fa questa legge? Questa legge
crea un contenitore, la Rete dei Cammini del
Lazio. All’interno di questo contenitore, noi
mettiamo quattro tipi di cammini e di vie. Le
prime ovviamente sono le 29 vie consolari
divise tra consolari di primo livello, cioè
quelle che partono dal centro di Roma e le
consolari di secondo livello, affluenti a delle
vie consolari principali. Poi ci sono i
cammini che sono riconosciuti dal Consiglio
d’Europa, in questo caso noi nel Lazio ne
abbiamo due, la Francigena del nord e la
Francigene del sud. Poi ci sono quei
Cammini che verranno riconosciuti con legge
regionale, e già questa legge regionale, negli
emendamenti ampiamente condivisi anche
con l’opposizione tenta di inserire all’interno
della Rete dei Cammini del Lazio, cinque
cammini importanti. C’è un emendamento
firmato da diversi consiglieri di diversi
Gruppi che tende a inserire il Cammino di
San Francesco, il Cammino di San
Benedetto, la via Amerina, il Cammino dei
parchi e il Cammino di Canneto, che si trova
in provincia di Frosinone e tutti gli altri che
verranno inseriti, successivamente, con legge
nazionale o legge regionale.
Si occupa molto approfonditamente anche
di tutto il tema della sentieristica. Tenderò a
dire quali sono i punti principali, lasciando
alla collega Bianchi, agli altri consiglieri, al
consigliere Carrara e al Vicepresidente
Smeriglio, le altre considerazioni.
Un punto fondamentale è quello della
dichiarazione di interesse pubblico. Tutti i
Cammini che entrano a far parte della rete dei
Cammini del Lazio, per la prima volta, con
una normativa all’avanguardia, avranno la
dichiarazione di interesse pubblico. Questo
significa che quello che per esempio un
importante giornalista come Rumiz ha
affrontato e ha portato alla luce tutte le
difficoltà che si hanno nel percorrere la via
Appia, da Roma a Brindisi e ritorno, ha
affrontato pezzi della Regina Viarum, che è
sicuramente la consolare più conosciuta,
anche da un punto di vista proprio
archeologico e storico: ha più stazioni,
monumenti naturali e appunto storici da
valorizzare. Già in quella via, i problemi di
costruzioni abusive, di distruzione dell’antico
tracciato e anche il fatto che la geografia è
cambiata, non consente sempre un cammino
fluido lungo tutta la tratta.
Questa dichiarazione di interesse pubblico
consente alla Regione di stabilire per
esempio servitù di passaggio laddove ci siano
pezzi di proprietà privata, oppure, in alcuni
casi, laddove vi siano state occlusioni
indebite come cancelli che hanno reso
indebitamente il Cammino e quel pezzo di
territorio privato, una facile rimozione da
parte delle istituzioni.
(segue t. 6)
Io penso che questa sia già un’innovazione
importante che si accompagna ad altre, come
il fatto che fino ad oggi, lungo queste vie e
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
lungo questi Cammini non c’è stata
un’infrastrutturazione
che
seguisse
i
camminatori e i pellegrini.
Oggi noi costituiamo un’infrastrutturazione
di ricettività importante attraverso le Case del
camminatore, che potranno essere realizzate
entro un chilometro di raggio d’azione
proprio dalla via e dal tracciato e questo
consente nuova occupazione, consente di
dare somministrazione ai pellegrini e ai
camminatori. Questo consente anche di
realizzare delle strutture ad hoc dove non si
paga chissà quanto, ma, come sul Cammino
di Santiago, consente di avere una
somministrazione e una ricettività a basso
costo.
Creiamo
anche,
attraverso
un
provvedimento economico, il Fondo unico
per i cammini nel bilancio regionale. Che
significa? Erano sparpagliati in mille rivoli i
soldi che servivano per la promozione, per la
valorizzazione, per la realizzazione e per la
manutenzione materiale. Oggi noi creiamo
questo unico fondo dove sono allocate le
risorse per poter far fronte alle necessità.
La governance come è realizzata? Abbiamo
studiato diversi tipi di governance che ci
sono su questa materia, come quello che
realizza la Regione Galizia, oppure quello
che realizzano altre regioni italiane o quelle
svizzere, eccetera. Si va da una gamma di chi
costituisce addirittura enti pubblici per la
gestione di questi cammini a invece chi ha
una gestione più da laissez-faire, cioè una
sorta di concessioni che si danno sul territorio
in cambio di una manutenzione per un pezzo
di chilometraggio di cammino. Noi, invece,
abbiamo stabilito e abbiamo studiato, insieme
ai
colleghi
dell’opposizione,
in
Commissione, questa governance che
prevede, sotto l’Agenzia del turismo, un
coordinamento che è fatto dai direttori delle
diverse Direzioni che sono implicate, che
sono chiamate per funzione a dire la loro,
dalla Direzione Ambiente, alla Direzione
Cultura, alla Direzione Infrastrutture.
Ovviamente c’è anche il CAI, perché il
CAI, per legge nazionale, si deve occupare
della segnaletica sulla sentieristica. Ci sono
poi tre rappresentanti delle aree naturali
protette e i rappresentanti del Forum. Noi
creiamo con questa legge il Forum delle
associazioni dei camminatori. Questo è un
punto qualificante. I cammini sono fatti dai
camminatori e le associazioni sono quelle che
conoscono quel territorio, che lo conoscono
pezzo per pezzo, e devono fornire le
indicazioni strutturalmente al coordinamento
che abbiamo costituito presso l’Agenzia del
turismo, devono costituire un punto di
riferimento costante, con delle relazioni
semestrali per indicare al coordinamento non
soltanto gli eventuali cammini da riconoscere
ulteriormente, qualora ce ne fossero, ma
anche indicare quali interventi materiali sul
territorio svolgere. Se accade una frana, se un
pezzo di cammino si interrompe, loro lo
sanno e possono dare indicazioni.
L’ultima cosa che voglio dire, che penso
sia importante, ancora in maniera innovativa
penso abbiamo fatto davvero un lavoro di
avanguardia e di innovazione, proprio
partendo dall’esperienza che noi abbiamo
avuto per esempio nel Lazio, dove il
Cammino di Francesco, che era una sorta di
anello nella Valle Santa che congiungeva
tutti i luoghi francescani, che è meraviglioso
di per sé, ma da un punto di vista
amministrativo non ha funzionato secondo le
sue potenzialità, perché non c’era un volano,
un motore di promozione e di valorizzazione,
proprio sull’indicazione che la Provincia di
Rieti, che il Comune di Rieti, che i Comuni
che fanno parte della Valle Santa ci hanno
dato, un Consiglio e un’audizione, noi
abbiamo previsto la costituzione e la
possibilità che l’Agenzia del turismo possa
affidare a un ente gestore, misto pubblicoprivato, del quale fanno parte i Comuni che
stanno sul cammino, ma anche le
associazioni, le Camere di commercio, cioè
tutti coloro che possono essere davvero
operativamente sul territorio soggetti che
mirano allo sviluppo e alla promozione di
quel determinato territorio.
La governance, quindi, dovrebbe essere la
seguente:
il
coordinamento
fa
la
programmazione; il forum è l’associazione
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
della partecipazione; l’ente gestore potrebbe
essere operativamente colui che si occupa sul
territorio di tutte le necessità.
Ho
finito,
Presidente.
Voglio
semplicemente ringraziare davvero tutti i
firmatari, che evito adesso di citare, tutti i
Gruppi consiliari che hanno firmato la
proposta, con i quali abbiamo lavorato agli
emendamenti, naturalmente la Commissione,
il presidente Carrara, l’assessore Smeriglio,
la consigliera Bianchi e tutti, che hanno
contribuito in maniera così decisiva – io
penso – a redigere una legislazione davvero
d’avanguardia, e la nostra è la prima Regione
che lo fa in maniera bipartisan.
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare l’assessore Smeriglio.
Ne ha facoltà.
SMERIGLIO, Assessore. Grazie, Presidente.
Pochissime battute…
PRESIDENTE. Assessore Smeriglio, le
chiedo scusa. Informo l’Aula che alle 13
sospenderemo i lavori. Poi, alle 14 si riunisce
la Capigruppo. Alle 15, se la Capigruppo sarà
finita, ci riaggiorniamo.
Prego.
SMERIGLIO, Assessore. Grazie.
Intanto ringrazio il consigliere Patanè e
tutti i Consiglieri di maggioranza e di
opposizione che hanno lavorato alla proposta
di legge n. 298.
Io penso che sia un passaggio molto
importante per la Regione Lazio. Noi siamo
stati sollecitati in ingresso al Giubileo della
Misericordia direttamente dal monsignor
Fisichella e dal cardinale Ravasi sulla
necessità di rafforzare in quel caso una
possibilità, che era quella di garantire il
pellegrinaggio a piedi verso Roma durante il
Giubileo.
Come è noto, per me non sono materie in
cui sono particolarmente ferrato, ma lì
abbiamo scoperto un mondo, un mondo di
impegno,
di
associazionismo,
di
valorizzazione della coscienza di luogo, delle
identità locali, dei borghi, un mondo che ha
una caratterizzazione anche spirituale, ma
non solo spirituale. Per me è stata una
scoperta importante anche dal punto di vista
del modello di sviluppo e anche
dell’approccio alla costruzione di una politica
sul turismo, che un po’ stava nelle cose che
accennava il consigliere Patanè, e cioè di
come intanto proviamo a spostare
l’attenzione dalle straordinarie bellezze della
città di Roma sull’intero territorio regionale,
ma anche l’idea di proporre una modalità di
esperienza emotiva, spirituale, con sé stessi
diversa da una fruizione turistica più legata al
consumo delle cose.
Per me sta qua l’importanza della legge, nei
dettagli che sono stati detti. Ci sono dei
cammini straordinari, che sono quelli peraltro
citati dal progetto di legge, ad esempio la Via
Francigena del nord e del sud, che poi al sud
coincide di più con la Via Appia Antica. A
nord abbiamo fatto un lavoro in ingresso a
Roma esattamente su richieste e necessità
giubilari. C’è anche il Cammino di
Francesco, che è quello che veniva citato
adesso, che è un cammino particolare, perché
è un cammino che si muove intorno alla
Valle Santa. C’è il Cammino di San
Benedetto, che è un cammino che ha visto
una presenza associativa e di volontariato dei
piccoli comuni straordinaria, che persino al di
là
dell’intervento
pubblico,
nella
disattenzione dell’intervento pubblico ha
consolidato una piccola nicchia di turismo di
qualità. E poi anche gli altri che verranno,
perché è chiaro che stiamo aprendo una
strada. Anche la connessione tra i cammini,
l’offerta turistica, la ricettività, che deve
essere all’altezza e in coerenza con
l’approccio culturale che i cammini
propongono. Da qui, anche il bando, che
uscirà a giorni, sempre del turismo, tra i
borghi e i cammini, anche qua provando a
valorizzare la straordinaria bellezza e
specificità della nostra regione.
Secondo me, la legge è davvero importante
perché sposta, riconosce e valorizza delle
cose che già esistono, che i cittadini o le
Amministrazioni locali hanno messo in piedi
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
partendo da un’esigenza locale. Riconosce
questa straordinaria capacità anche di
incontro. La Francigena, che parte da
Canterbury e finisce a Gerusalemme (perché
così è), è anche un racconto al contrario di un
flusso di incontro che, in una fase come
quella che stiamo attraversando, di confini,
difficoltà di relazione tra le Nazioni... Perché
noi siamo un pezzo. La nostra Francigena è
un pezzo dentro un sistema più complesso,
non solo nazionale, ma internazionale, che è
molto significativo.
Mi convincono anche i modelli di
governance
che,
da
un
lato,
responsabilizzano l’agenzia e, dall’altro,
costruiscono anche una rete, un forum fatto
dalle associazioni, cioè da quelli che queste
cose le fanno funzionare perché ci credono.
Secondo me, anche l’apertura a una gestione
pubblico-privata va nella direzione giusta
della valorizzazione.
Non la faccio più lunga, perché dal punto di
vista dell’articolato discuteremo, ma in realtà
le cose fondamentali sono state già raccontate
dal consigliere Patanè. A me interessava dire
che è assolutamente dentro una coerenza che
negli ultimi tre anni abbiamo tenuto nella
valorizzazione di un patrimonio di cui, forse,
ci eravamo accorti poco. Questo è un po’ il
punto. Sempre tutti concentrati sulle grandi
questioni,
sui
grandi
siti
turistici,
archeologici, dei beni culturali. Qui stiamo
facendo
un’operazione
opposta,
sostanzialmente, e che probabilmente porterà
anche economie – attenzione – di piccolo
taglio, però le porterà dove, magari, in questo
momento, nel piccolo borgo che accompagna
il cammino, c’è poco o nulla.
Questa è l’occasione di mettere in campo la
sperimentazione di un modello di sviluppo
diverso, che non è quello dello
spopolamento, ma è quello di provare a
riportare funzioni laddove passano i
cammini.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore.
Ha chiesto di parlare il presidente Carrara.
Ne ha facoltà.
CARRARA (Pd). Grazie, Presidente.
Solo qualche nota a seguito degli interventi
che si sono succeduti, per dire che questa è
una legge ampiamente condivisa, e lo si è
visto anche all’interno della Commissione,
dove certamente si è lavorato sul testo, ma i
cui intenti – gli intenti di questa legge – sono
stati dibattuti anche con grande interesse.
Oltre a essere una legge che mette in moto un
meccanismo di tutela e valorizzazione delle
vie della regione Lazio, è anche una legge
che propone un’idea. Da questo punto di
vista, è stato anche bello vedere colleghi in
Commissione che, dopo le audizioni, che
sono state anche numerose, si sono resi
partecipi, con una volontà comune, per
migliorare questo testo.
Il mio interesse qui, in questo breve
intervento, è quello di lanciare qualche
stimolo, qualche suggestione. La struttura e
l’architrave su cui si poggia la legge le ha ben
descritte il collega Patanè. A me interessava
dire che una legge di questo tipo è una
classica legge che propone un’idea, che
suggerisce un modo di essere ai cittadini,
quindi fa sì che la maggioranza proponga
un’idea di come vorrebbe fosse la regione.
Certo, dopo bisogna che la legge funzioni,
sia applicata e che tutto quello che c’è scritto
abbia anche risorse adeguate, ma a me
interessa fare qualche appunto proprio su
questa prima parte, sul perché questa legge
rappresenta, almeno per quanto riguarda la
maggioranza e anche il mio pensiero, un bel
modo di comunicare qualcosa che per i
cittadini può essere utile, non solo dal punto
di vista economico, non solo dal punto di
vista
della
ricostruzione
e
della
conservazione delle nostre vie naturalistiche,
ma anche dal punto di vista di come i
cittadini e i turisti possono beneficiarne dal
punto di vista umano.
Mi ha colpito la frase di un famoso poeta e
scrittore statunitense, Thoureau, che dice “Se
sei un uomo libero, allora sei pronto a
metterti in cammino”. In fin dei conti, questa
legge, ha un po’ questa ambizione, quella di
ricostruire le vie, di stimolare le persone,
cittadini e turisti a un’avventura diversa nel
31
Atti consiliari
Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
conoscere le nostre bellissime zone
naturalistiche, attraverso il cammino, e quindi
a riscoprirne anche la libertà che risiede nel
cammino.
Volevo sottolineare solo quattro punti che a
mio avviso rappresentano un po’ il cuore di
questa legge, che poi è concreta nelle sue
forme. Il primo ha proprio a che fare con il
pensiero. Questa legge, cioè, in fin dei conti,
se ci pensate, investendo nel camminare,
riprende tutta una corrente di pensiero che
fino ai giorni nostri definisce il cammino
come uno dei luoghi privilegiati in cui si
riflette e si pensa. Non vorrei partire da
troppo lontano, per non prendere troppo
tempo, ma se ci pensate, Platone faceva
filosofia camminando. La scuola peripatetica
appunto, di Aristotele (“peripatetico” vuol
dire camminare intorno): si pensava, si
discutevano i problemi della città, anche
quelli
politici,
camminando,
perché
camminare assieme permette di stimolare, di
dialogare, di affrontare meglio i problemi.
Potrebbe essere che questo Consiglio possa
diventare un giorno peripatetico – chi lo sa, ci
mettiamo a camminare fuori nel parco.
Ovviamente è una battuta, ma per dire che
investire sul cammino ha qualcosa di più del
semplice valore economico. Raimbeau amava
camminare, come Rousseau…
(Interruzione
Lena…”)
di
un consigliere:
“Pure
Questo non lo so, ma sono tantissimi. È
fortissimo, profondo e fecondo il rapporto
che c’è con il pensiero, la riflessione anche
politica e il camminare.
Duccio Demetrio, che ha scritto un
bellissimo libro al riguardo, La filosofia del
cammino, si intitola, dice, a riguardo,
trasportando questo ragionamento ai giorni
nostri: le scarpe con cui si cammina sono il
simbolo del tornare a pensare con la propria
testa, mentre le automobili sono il simbolo
del sottomettersi alle filosofie altrui.
Nel momento in cui si fa una legge di
questo tipo, è chiaro che dobbiamo secondo
me avere ben presente che andiamo a
proporre anche questo ai cittadini, quindi è
un modello, è un’idea politica e di pensiero
ed è per questo che secondo me ha un valore.
Ultimo punto sul camminare. I chiostri:
parliamo chiaramente di un’esperienza che ha
le radici a Roma. I chiostri, nella clausura,
quindi nell’idea di un misticismo che non
esce dal mondo ma che sta chiuso – uno che
non camminavano e invece no – servivano
proprio a questo, a camminare perché
camminare migliorava il rapporto, in quel
caso con la salute o con la meditazione.
Quindi, anche l’architettura si piegava al
camminare.
Il secondo punto, andando velocemente, è
che una legge di questo tipo, l’hanno detto
bene sia il collega Patanè che l’assessore
Smeriglio, contrappone un modello di
lentezza al modello dominante della velocità.
È evidente che chi cammina decide di
soffermarsi sulle cose. Che la Regione, o una
legge, che spero abbia ovviamente il maggior
grado di condivisione possibile, decida di
investire sulla lentezza, su un modo diverso
di vivere le cose, è un segno che si dà, chiaro.
È un segno che dice: creiamo degli spazi in
cui ognuno possa riprendersi il tempo che
ogni giorno ci è rubato. In fin dei conti il
camminare, questo tipo di esperienza, sia
essa spirituale, sportiva, escursionistica, che
serve semplicemente per intrattenimento e
divertimento, dona e ridona al cittadino la
possibilità di riappropriarsi del proprio
tempo, del tempo per sé e del tempo dello
stare con gli altri, senza fughe e senza corse.
Questo è un altro valore importante che ha
questa legge.
L’investimento, dunque, non è solamente
chiaramente importante nella conservazione
dei cammini, ma se i camini funzionano noi
facciamo sì che il cittadino si ponga la
domanda su un modo diverso di passare e di
spendere il proprio tempo.
Terzo punto. Manca pochissimo alla fine
del mio intervento. Noi ci siamo domandati
spesso, dal punto di vista delle politiche del
turismo e anche economiche e di sviluppo
quale fosse l’identità della nostra Regione da
questo punto di vista. Questa legge risponde
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
ad una domanda, che è proprio una domanda
di identità. È chiaro che la storia racconta che
la nostra regione è vissuta di cammini, perché
chi veniva a Roma, prima di arrivare a Roma,
percorreva una via dove si formavano
agglomerati urbani che fornivano assistenza,
alloggio, cibo, bevande.
Le economie delle vie che portavano a
Roma erano delle economie ben presenti e
sono parte della nostra storia.
Partire da questa legge per ricostruire
un’identità turistica della Regione Lazio,
secondo me, ha molto senso. Ha molto senso
perché permette di mettere attenzione non
solamente a Roma, ma in tutto ciò che la
circonda, senza dimenticare Roma, cioè
riconnettere la periferia con il centro, dando
valore alla periferia proprio perché permette
di portare persone al centro.
Di conseguenza, trovo che questo sia un
altro valore importante da comunicare a
questo punto – questo è il quarto punto che
volevo trattare – dal punto di vista
economico, perché tutta questa legge non ha
semplicemente (potrebbe apparire dal mio
intervento) un valore romantico, ma ha un
valore economico. È possibile produrre
economie, posti di lavoro e valorizzare anche
zone depresse della nostra regione attraverso
questo tipo di investimenti? La mia risposta
personale è sì, perché i numeri che muovono
questo tipo di turismo non sono numeri
indifferenti sono numeri importanti e sono
numeri che, però, hanno bisogno di servizi e
hanno bisogno di cura perché è un turismo,
seppur semplice, al tempo stesso esigente. Di
conseguenza, a mio avviso, questa legge
unisce, come ho tentato di descrivere,
pensiero, cultura, identità ed economia in un
meccanismo che se dovesse funzionare è un
meccanismo che andrà a sviluppare e a
stimolare anche molti privati, che spero
possano investire in questo tipo di percorsi.
Un’ultima nota, e chiudo. In fin dei conti,
in una società opulenta, la proposta del
cammino che necessita di scelte essenziali,
soprattutto le scelte del con chi si cammina,
perché un cammino lungo ha bisogno dei
compagni scelti per bene perché sennò è un
dramma, ma anche di scelte essenziali dal
punto di vista del che cosa si mettere nello
zaino, fa sì che suggerire questo tipo di
proposta significhi anche suggerire al
cittadino un modo di pensare e di vivere di
cui c’è enormemente bisogno oggi e credo
che sia compito di un ente pubblico come la
Regione avrà il coraggio di proporlo e anche
di conseguirne dei risultati economici.
Grazie.
Ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Simeone sull’ordine dei lavori.
Ne ha facoltà.
SIMEONE
(PdL-FI).
Giusto
per
comprendere come saranno organizzati i
lavori. Atteso che alle 14,00 c’è la
Conferenza dei Capigruppo, Presidente,
come ci orientiamo per questa ora e più che
manca alle 14,00? Andiamo avanti fino a un
certo orario e poi sospendiamo oppure
andiamo di lungo fino alle 14,00?
PRESIDENTE. Potremmo anche fare una
bella camminata!
Come ho già comunicato prima, alle 13,00
presumibilmente dopo l’intervento della
collega Bianchi, sospendiamo i lavori. Poi
alle 14,00 ci sarà la Capigruppo e alle 15,00
riprendono i lavori se la Capigruppo è finita.
Comunque, incede il presidente Leodori che
potrà anche contraddire le mie disposizioni.
Discussione generale
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Bianchi. Ne ha facoltà.
BIANCHI (Sel). Grazie, Presidente. Le parti
più importanti di questa legge sono già state
enunciate anche negli interventi che mi
hanno preceduto e hanno a che fare
soprattutto con quella che è l’ispirazione che
sta sotto questa proposta di legge, una
proposta di legge che questo Consiglio si
accinge a discutere in quest’Aula e che
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
immediatamente riconnette quest’Aula ad un
fuori, ad un fuori che esiste, che accade
normalmente e che è un mondo, un mondo
che funziona, un mondo che, per quanto noi
tendiamo a relegare in uno spontaneismo, in
realtà ha a che fare con un’organizzazione
ben
strutturata,
un’organizzazione,
un’organizzazione alla quale noi tentiamo di
dare delle risposte precise.
Questa mattina, arrivando in Consiglio,
leggevo un post di un sindaco di un Comune
della provincia da cui provengo che si
lamentava di come non ci siano possibilità di
promozione turistica sui territori, di come
non ci siano occasioni di sviluppo turistico.
Questa cosa mi è dispiaciuta molto, per il
semplice motivo che evidentemente c’è
bisogno di segni che partano da quest’Aula
per far sì che anche il fuori, laddove le cose
già accadono, ma che ancora non vengono
riconosciute, veda qui segni tangibili anche
con una legge che riconoscano quello che già
accade, quello che già è, quelle potenzialità
che un territorio può esprimere. Se la politica
può avere un ruolo maieutico, io credo che in
questo caso se lo possa intestare in maniera
edificante.
La legge sui cammini come quella che noi
abbiamo in discussione in quest’Aula ha due
atout di riferimento, che hanno a che fare
soprattutto con un modello di sviluppo
sostenibile. Spesso infarciamo i nostri
discorsi con l’attenzione a un nuovo modello
sostenibile ed economico. Ma soprattutto la
matrice chiara in cui si inserisce è quella
dell’innovazione
sociale,
perché
l’innovazione sociale è qualcosa che soddisfa
i bisogni, parte da proposte e da passioni e
propone dei modelli molto più efficaci di
quelli che sono già sul campo, che hanno a
che fare con una dimensione spiccatamente
collettiva che non appartiene tanto
all’immaginario di un attore singolo ma
quanto alla capacità collettiva di partire da
un’intuizione, di svilupparla, sino a
trasformarla in pratica diffusa. Questa in tutto
ciò che è il mondo dei cammini e che ruota
intorno al mondo dei cammini è una pratica
già operativa.
In realtà noi cosa tentiamo di fare con
questa legge? Ho visto che il consigliere
Patanè ha citato una mia battuta, ma ne ho
anche un’altra. In genere, girando un po’ per
i territori mi veniva sempre ironicamente da
dire: un pezzo di Via Francigena non si nega
a nessuno. Questo per giustificare il
proliferare di tabelle e tabelline che molto
spesso hanno fatto sì che nella nostra regione
si
incrociassero
anche
in
maniera
diversificata indicazioni stradali riguardo
appunto a quello o a quell’altro percorso.
Ecco, noi tentiamo di dare una
sistematizzazione a tutto il sistema per
ottimizzare al meglio le risorse non solo
economiche che potremmo mettere su questo
tipo di intervento, ma soprattutto le risorse
programmatorie, le risorse programmatiche e
le risorse di capitale umano che può
intervenire su questo fronte per contribuire a
delineare meglio il programma di una rete dei
cammini.
Questo perché? Perché sono sempre partita
dalla suggestione che il Lazio abbia
un’infrastruttura importantissima e che
questa infrastruttura sia il paesaggio, il
paesaggio che è attraversata da una dorsale,
qual è quello dell’Appennino, un Appennino
che in questo momento è un Appennino ferito
dal terremoto, e questa dorsale mette in
connessione tutti i nostri territori per il
tramite non soltanto dei cammini come noi li
conosciamo, come le vie consolari o i
cammini religiosi, ma anche per il tratto
escursionistico.
Su questa legge si fondano anche due
interventi importantissimi: la bellezza che
diventa un motore di economia e, quindi, il
tangibile che si sposa con l’intangibile.
Abbiamo un patrimonio straordinario, un
patrimonio che aspetta di essere riconosciuto
come la tela e la trama su cui connettere tutta
una serie di interessi. Quindi, non tutte le
strade portano a Roma o partono da Roma,
ma possiamo immaginare il Lazio veramente
come una terra dei cammini.
Ci sono dei punti particolari, secondo me,
che possono essere d’aiuto anche nella
discussione dei lavori d’Aula. Innanzitutto, i
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
valori che discendono dal riconoscimento di
questa rete dei cammini è un riconoscimento
che va non soltanto ai camminatori in quanto
tali, ma anche ai camminatori come “custodi”
del sistema. Lì dove i luoghi vengono
frequentati, soprattutto se sono luoghi lontani
o marginali, il valore di una consuetudine, di
un utilizzo di quel territorio può portare al
contrasto dei reati ambientali, ma anche
all’abbandono delle aree naturali. Infatti, con
i cammini c’è una costante manutenzione del
territorio, con interventi costanti sui sentieri.
Noi auspichiamo che questa parte qui sia il
cuore più importante della programmazione
annuale che vogliamo disciplinare all’interno
della rete.
I punti essenziali della legge sono stati già
individuati dal consigliere Patanè. Io vorrei
inserire altri due elementi. Innanzitutto,
l’accento sui luoghi minori. Lo abbiamo
definito, lo abbiamo voluto espressamente
nell’ambito di un emendamento. Questo
perché, facendo riferimento anche a quella
“invocazione” del Sindaco che riportavo
prima, ci sono dei luoghi sui quali, forse, vale
la pena accendere un po’ i fari. Hanno delle
potenzialità, ci sono delle peculiarità e,
magari, inseriti all’interno di un sistema che
funzioni, può arrivare quell’energia per
osmosi, un’energia positiva, che può
ravvivare anche le piccole comunità.
Del catasto dei sentieri abbiamo già parlato.
Mi piace soltanto mettere in luce una cosa
molto importante. Vogliamo che questo
catasto sia in open data, cioè con un
aggiornamento costante, il fatto che siano gli
stessi camminatori che, comunque, rendono
fruibile subito i dati inerenti ai cammini che
si vogliano affrontare. Soprattutto, cosa
importante,
l’open
data
può
dare
immediatamente
conoscenza
se
su
determinati sentieri o determinati cammini ci
siano degli ostacoli o degli impedimenti. Lì
dove noi immaginiamo il cammino soltanto
come un’attività di un certo tipo, in realtà
diventa un’esperienza veramente fruibile a
tutti, soprattutto ai portatori di handicap o di
disabilità. Quindi, il fatto di avere un catasto
open data con la possibilità di essere
aggiornato in maniera immediata su quelli
che possono essere gli impedimenti nella
fruizione di un determinato sentiero ci
sembra veramente un elemento, per quanto
ovvio e logico, importante per il fatto che
un’Amministrazione si ponga anche questo
specifico obiettivo.
Dell’ospitalità abbiamo già parlato.
Secondo me, è importantissimo il tema della
governance e l’accento su questo elemento
l’ho
già
fatto
precedentemente
nell’intervento. I cammini, per quanto frutto
di un’ispirazione così alta, come si legge
nelle citazioni che ci ha fornito il presidente
Carrara, non si fondano su uno spontaneismo.
Quindi, una governance è importante per
esaltare quello spontaneismo, per esaltare
quei rilievi anche di ispirazione che sono
dietro una pratica, come quella del
camminare, ma che in qualche modo, se
opportunamente riconosciuta, in quel
riconoscimento, crea anche la base di
sviluppo, di crescita non soltanto economica,
ma anche identitaria e culturale di tutti i
luoghi della nostra bellissima regione, come
Lazio terra dei cammini.
PRESIDENTE. Grazie.
(Interruzione della consigliera Pernarella)
Collega Pernarella, tre minuti? Prego,
allora.
(Interruzione della consigliera Pernarella)
Sennò ricominciamo dopo. Non succede
nulla.
(Interruzione della consigliera Pernarella:
“Come preferisce”)
Facciamo dopo.
La seduta è aggiornata alle ore 15.00.
(La seduta è sospesa alle ore 12,57)
(segue t. 7)
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
(La seduta è sospesa alle ore 12,57 e
riprende alle ore 14,59)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
CIARLA
PRESIDENTE. Comunico che è convocata
alle ore 15 la Commissione bilancio per
l’esame degli emendamenti alla legge n. 298.
A
conclusione
dei
lavori
della
Commissione, riprenderemo i lavori del
Consiglio.
(La seduta è sospesa alle ore 15,00 e
riprende alle ore 15,12)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
CIARLA
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Pernarella. Ne ha facoltà.
PERNARELLA
(M5s).
Sono
quasi
emozionata. Non ho mai parlato davanti a
così tanta gente. Si sa, sono altri gli
argomenti che attirano l’attenzione dei miei
colleghi. Probabilmente questa legge non è
molto appetibile, non ha attirato gli interessi,
le mire di molti dei miei colleghi. È un
peccato però perché, nonostante il Gruppo
del Movimento 5 Stelle non sia tra i firmatari
di questa legge, nonostante sia l’unico
Gruppo rappresentato in Consiglio regionale
che non abbia firmato la legge, questa è una
di quelle leggi che per affinità culturale, di
vedute, anche di attenzione politica verso
alcuni temi, che sono appunto quello della
lentezza, della decrescita, di portare avanti un
tipo di turismo che non sia il turismo dello
sviluppo a tutti i costi, ma che sia invece il
turismo della meditazione, è sicuramente uno
dei temi che ci trova più vicini ai proponenti
di questa legge.
È una proposta di legge che in realtà ci è
piaciuta anche nelle modalità: è stata una
legge molto partecipata. Personalmente, ho
partecipato anche a uno dei convegni che si è
tenuto qui in Regione, sono intervenuta e ho
avuto modo di vedere con i miei occhi quante
associazioni aspettavano questa legge.
È una proposta di legge che mi trova
particolarmente vicina culturalmente, perché
sono nata sulla Via Appia, perché la Via
Appia in molti punti della mia provincia si
interseca con altri cammini di fede, quella
stratificazione di cui parlava il consigliere
Patanè, mi sembra, perché la Via Appia sta
partecipando a un percorso del MiBAC per
essere riconosciuta come patrimonio
dell’UNESCO e vede indistintamente
associazioni, gruppi di persone, comitati,
singoli cittadini che raccolgono le firme, che
vanno ad accogliere tutte quelle iniziative che
si sviluppano attorno a questi cammini.
Ci sono piaciute due cose in particolare.
Non arriverò ai livelli di romanticismo
toccati dal presidente Carrara, però
sicuramente partire dalle vie dei pellegrini
non è soltanto qualcosa che appartiene alla
cultura cattolica, perché sappiamo benissimo
che camminare, tornare in contatto con la
natura è avvicinarsi a quella parte spirituale,
ancestrale, che è patrimonio dell’umanità,
dell’uomo, che ogni volta, a seconda della
propria religione, del proprio credo, alza gli
occhi al cielo o guarda la madre terra per
tornare a quello che è di spirituale, senza
mettere bandiere religiose o di nessun altro
credo.
Tutti noi quando abbiamo incontrato su un
sentiero un altro camminatore lo abbiamo
sentito fratello. Questo è sicuramente uno
degli aspetti più importanti di questa legge.
Infatti, sappiamo benissimo che molte
persone come saluto utilizzano “buona via”,
“buona strada”, perché questa è la cultura che
si vuole portare all’interno di quest’Aula oggi
e che si vuole cercare di trasmettere ai
cittadini del Lazio.
Purtroppo però – c’è un “purtroppo” –
questa proposta di legge sarebbe stata troppo
buona se non ci fosse stato questo fatidico
articolo 5, che a me non piace per niente, che
abbiamo chiesto di abrogare, perché
crediamo che tutta quell’attività di
partecipazione e di coinvolgimento dei
cittadini, delle associazioni, di tutto un
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
mondo che già intorno ai cammini, alle
mulattiere vive e lavora, e lo fa in maniera
gratuita, venga un po’ spazzata via da questo
ente che non si sa se si creerà, se non si
creerà, se sarà qualcosa che andrà al di sopra
delle associazioni che, invece, già vivono
questo ambiente, questa fantastica vita nei
boschi, come la chiamo io. E non si capisce
perché non si può fare mai una cosa fatta
bene dall’inizio alla fine, perché si deve
sempre andare in deroga alle cose che
potrebbero benissimo funzionare grazie al
contributo dei cittadini. Invece, ci si mette
sempre qualcosa che deve gestire.
C’è un punto che ci preoccupa
particolarmente su questo ente che dovrebbe
gestire i diritti di accesso ai cammini.
Crediamo che sia pericoloso. Se da una parte,
con l’articolo 3, diciamo che questa parte di
patrimonio deve essere condivisa e deve
essere fruibile a tutti, non vorremmo che poi
arrivasse l’ente che si fa pagare l’ingresso,
che decide chi entra e chi non entra.
Ricordiamoci sempre che la natura è casa di
tutti e che, quindi, non ci deve essere nessuno
che deve predominare sugli altri.
Mi dispiace chiudere con questa nota
dolente, perché effettivamente è una legge
che ci piacerebbe veramente molto. È una
legge che porta avanti due princìpi buoni.
Voglio concludere questo mio intervento con
una nota positiva. Ci sono due cose che a me
sono piaciute particolarmente di questa legge.
Una è il riconoscimento dell’ospitalità
gratuita, che è l’ospitalità su cui si è basata
sempre la vita dei camminatori e dei
pellegrini. Questo riconoscerlo, questo
metterlo nero su bianco... Va bene la casa del
pellegrino, va bene l’occupazione e lo
sviluppo, ma va bene anche rimanere e
ritenere quelle che sono le cose fondamentali,
le case dei pellegrini, l’ospitalità gratuita.
Un’altra cosa che a me è piaciuta
moltissimo si trova all’articolo 7, comma 9,
in cui si riconosce il ruolo del narratore di
comunità, una figura che, probabilmente, sta
scomparendo, cioè la figura dell’anziano che
racconta le storie di quel territorio,
dell’anziano che conosce le leggende, gli
aneddoti del bosco. Queste sono le cose che
veramente ci piacciono della legge e
speriamo che ci sia un piccolo margine, una
possibilità di discussione su quello che,
invece, purtroppo, rischia di rovinare un gran
bel lavoro.
PRESIDENTE.
Grazie,
consigliera
Pernarella.
È in distribuzione il subemendamento, a
firma
dell’assessore
Sartore,
all’emendamento 17, così come era stato
annunciato in Commissione.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Simeone. Ne ha facoltà.
Si prepari il consigliere Cangemi che, con
la consueta disponibilità, ha acconsentito allo
scambio.
SIMEONE (PdL-FI). Grazie, Presidente.
Grazie anche al collega Gangemi, che mi ha
dato la possibilità di intervenire prima di lui,
perché ho un impegno in ufficio e poi
riscendo in Aula.
Intanto, per esprimere tutta la positività in
questa proposta di legge. Mi sembra il viatico
giusto per portare in esame le proposte di
legge. Complimenti anche alla Commissione,
che ha saputo raccogliere e condividere con
tutti i commissari, quindi con tutta la
partecipazione... La proposta porta la firma
del Capogruppo Aurigemma, che ha firmato
anche in condivisione con tutto il Gruppo.
Quindi, ha partecipato man mano e abbiamo
condiviso con lui tutto quello che di buono
c’è in questa proposta di legge, che ci trova
particolarmente favorevoli. Perché? Perché
riscopre un po’ le origini attraverso i
cammini storici, religiosi, culturali.
Abbiamo un’esigenza in questo territorio
per ampliare l’offerta turistico-religiosa o
culturale. Dobbiamo fare un’offerta unica e
completa.
Certo,
tante
volte
non
comprendiamo come alcuni di questi
pezzetti, per esempio...
Il consigliere Cangemi ma ha dato la
possibilità di parlare, ma non di interrompere.
Quindi, mi dovrebbe anche ascoltare. Grazie.
Dicevo che dobbiamo approfittare di tutte
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
queste occasioni, quindi che siano questi
cammini, o penso, per esempio, a quello che
di positivo portano le aree naturali protette
che, però, non riescono a decollare perché i
piani di assetto tardano ad approvarsi. Siamo
indietro di 12-13 anni dalla presentazione
all’esame di questo Consiglio.
Io credo che la forte valorizzazione delle
aree naturali protette passi attraverso
l’approvazione del Piano di assetto, perché il
Piano di assetto dà la dimensione giusta in
quel parco dove si può fare qualcosa, dove
bisogna proteggere, dove ci stanno anche le
aree di ristoro e le aree di svago.
Queste
devono
essere
inserite
assolutamente, altrimenti facciamo dei
cammini che poi camminano nelle aree
protette, ma solamente vincolate con tutto il
vincolo assoluto e senza una ragione
principale. Quindi, proprio per stare in linea
con quanto è nell’articolo 1 (oggetto e
finalità), lo leggo testualmente perché deve
essere fatto tesoro da parte nostra: “La
Regione attua una politica integrata di
manutenzione, gestione e valorizzazione del
cammino, al fine di promuovere lo sviluppo
sostenibile del territorio con particolare
attenzione alle zone a maggior criticità
economica, ai ruoli minori del patrimonio
naturale, storico e paesaggistico e delle
tradizioni locali nonché la conoscenza, il
recupero, la salvaguardia del patrimonio
escursionistico regionale anche al fine di
sviluppare
il
turismo
ecosostenibile,
sostenere il pellegrinaggio, diffondere la
pratica per tutti dell’escursionismo e delle
attività sportive e ricreative all’aria aperta ad
esse correlate, assicurare la continuità previa
intesa e la connessione con le reti dei percorsi
delle regioni limitrofe”.
Tutto questo dobbiamo non lasciarlo solo
come dichiarazione di principio, ma
dobbiamo continuare con i fatti. Quindi,
l’unicum a cui facevo riferimento prima deve
essere veramente svolto e realizzato con i
parchi e con tutto quello che di naturale, di
straordinario abbiamo sul nostro territorio.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simeone.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Cangemi. Ne ha facoltà.
CANGEMI (Ci). Presidente, per esprimere
un mio giudizio in discussione generale su
questa iniziativa di legge di tanti consiglieri
di
maggioranza
e
di
opposizione.
Chiaramente vedo la firma del mio
capogruppo Sabatini, che ha seguito i lavori e
in parte ha dato la sua disponibilità a questa
legge, che è una di quelle leggi che trovano
convergenza, è una di quelle leggi che
sostanzialmente mettono d’accordo l’intero
Consiglio regionale.
Ringrazio, per il lavoro svolto, il primo
firmatario, che è il collega Patanè, anche per
la sua illustrazione, perché di fatto è entrato
nei dettagli di una legge che comunque è una
legge articolata in 13 punti. Alcuni, mi
sembra di capire, hanno evidenziato,
attraverso l’intervento di alcuni colleghi,
delle criticità, ma parliamo comunque di
aspetti marginali rispetto a una legge che,
come ha spiegato il vicepresidente Smeriglio,
è una legge che riguarda la nostra Regione
nell’aspetto legato non solo al turismo
religioso, ma alla valorizzazione del
patrimonio storico, artistico e architettonico
della nostra Regione. Si è parlato e ha parlato
di identità, di borghi, ha parlato di
spiritualità. Ognuno mette una bandiera
attraverso l’idea di spiritualità che ha, ma
comunque questa legge ha portato a una
conversione
perché
l’intervento
del
Vicepresidente ha parlato di spiritualità
rispetto anche alle parole di Fisichella, di
Ravasi. Quindi, si è appellato a persone
importanti per quanto riguarda anche il
valore culturale, oltre che spirituale, della
nostra religione cattolica.
È un processo importante, perché è un
processo che anche nella scelta di
programmazione vuole valorizzare un’idea
che parte da lontano, e parte da lontano con il
coinvolgimento della città di Roma, dei tanti
municipi della nostra città, è un percorso che
vede la Via Francigena, vede il
coinvolgimento generale intorno a questo
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
processo di associazioni, del mondo del
volontariato, vede la partecipazione anche
nell’idea di una partnership diversa rispetto
anche al pubblico-privato, quindi è una
proposta che mette, per usare un termine
proprio di questa proposta di legge, in
cammino anche quelle prospettive di
sviluppo alternativo e diverso che dobbiamo
mettere in campo in questa regione.
Si parla, appunto, non solo di realizzazione,
ma anche di manutenzione, gestione,
promozione e valorizzazione, elementi
centrali proprio in questa idea di itinerari
culturali europei, soprattutto valorizzando il
patrimonio della nostra regione partendo da
quello che è il valore aggiunto della città di
Roma.
Noi abbiamo messo in campo in questi
quattro anni una serie di iniziative consiliari
molte delle quali hanno prodotto poi delle
leggi. Io non so questa Regione come sarà
ricordata. Non voglio adesso aggiungere
nulla di polemico, me lo risparmio per altre
occasioni, però questa è una Regione che sarà
ricordata per alcune leggi importanti. Molte
leggi, secondo me, ce le potevamo anche
risparmiare per non ingolfare una macchina
di per sé già complessa come quella della
Regione Lazio, ma questa forse è una di
quelle leggi che possiamo sicuramente
ricordare come un fatto positivo in questa
Regione. Ripeto, è un fatto di valorizzazione,
una legge tra quelle che tendono a portare
qualcosa in più rispetto a diminuire un
qualcosa nell’aspetto anche della nostra idea
di politica e di azione di governo. Quindi, è
una legge che va in quella direzione, lo dico
al consigliere Patanè. Credo che sia una legge
che sarà accolta bene anche dal mondo
dell’associazionismo, del volontariato e, a
sentire le parole dell’assessore Smeriglio,
anche dalla stessa diocesi, dalla Curia, dal
Vaticano. Insomma, sostanzialmente è una
legge che può portare qualcosa nell’idea
anche di sviluppo.
Nel testo della proposta di legge quando
voi
sottolineate
“realizzazione,
manutenzione, gestione, promozione e
valorizzazione” credo che siano quegli aspetti
che sono un valore aggiunto in un processo
innovativo che questa Regione deve mettere
in campo.
Quindi, al di là poi degli emendamenti che
tenteranno di modificare o migliorare alcuni
aspetti, credo che bene abbia fatto il collega
Sabatini a firmarla a testimonianza di un
ottimo lavoro.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cangemi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Righini.
Ne ha facoltà.
RIGHINI (FdI). Grazie, Presidente.
Ho inteso sottoscrivere questa proposta di
legge, avente come primo firmatario il
collega Patanè, che ringrazio per l’idea e per
aver portato in Aula un dibattito
importantissimo su una legge che riesce a
conciliare e coniugare una serie di temi
straordinariamente importanti per la nostra
regione, perché con questa proposta di legge
si raggiunge l’obiettivo di valorizzare un
patrimonio ambientale e naturalistico
straordinario, di coniugarlo con significativi e
importantissimi aspetti culturali e religiosi
della nostra regione, insieme alla cultura
della difesa dell’ambiente, alla salute umana,
perché le doti e le qualità che sottostanno al
camminamento sono state egregiamente
illustrate dal presidente Carrara.
L’attività emendativa, ovviamente, non si è
resa necessaria, se non per piccolissime
considerazioni, che abbiamo peraltro
condiviso con il collega Patanè. Spero che
questa legge possa essere licenziata già oggi,
in modo tale da poter produrre quanto prima
gli effetti positivi di rilancio del settore, di
valorizzazione
del
turismo
e
di
riconoscimento
importante
e
di
valorizzazione di un patrimonio straordinario
come quello della nostra regione, di cui
poche regioni dispongono, e che penso possa
essere veramente anche una grandissima
opportunità in termini economici. Sono
sicuro che la valorizzazione e la conoscenza
di questa rete di camminamenti possa
diventare anche un’opportunità straordinaria
di attrazione di turisti che vengono fuori dalla
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
nostra regione.
Nel resto della discussione sui singoli
articoli di legge mi riservo di intervenire
nuovamente. Spero anche che l’Aula si
riempia quanto prima, per poter licenziare
rapidamente questa proposta di legge.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie.
Non abbiamo altri interventi in discussione
generale.
Discussione e votazione dell’articolato
PRESIDENTE.
Passiamo
all’esame
dell’articolato.
Articolo 1. Lo diamo per illustrato,
consigliere Patanè. Va bene.
Non ci sono emendamenti.
Dichiarazioni di voto? Non ci sono.
Metto in votazione l’articolo 1. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
l’allocazione era più precisa, dal punto di
vista formale, in quello della consigliera
Bianchi.
Parere favorevole.
PRESIDENTE.
Metto
in
votazione
l’emendamento 300, con parere favorevole
dell’Assessore. Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Le dichiarazioni di voto sull’articolo 2 non
ci sono.
Metto in votazione l’articolo 2, così come
emendato. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 3. Lo diamo per illustrato.
Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l’articolo 3. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Articolo 2. Lo diamo per illustrato.
Abbiamo due emendamenti. Il primo
emendamento, il 299, a firma Abbruzzese e
Aurigemma, decade.
Abbiamo l’emendamento 300, a firma della
consigliera Bianchi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Patanè.
Ne ha facoltà.
(Il Consiglio approva)
PATANÈ
(Pd).
L’emendamento
dei
consiglieri Abbruzzese, Aurigemma, Palozzi
e Simeone, che noi condividiamo, è uguale
all’emendamento della consigliera Bianchi.
Sono le stesse identiche parole.
Siccome l’allocazione della consigliera
Bianchi forse è più corretta, perché è nello
stesso articolo, nello stesso comma, quindi è
la stessa cosa, alla fine voteremmo quello
della consigliera Bianchi.
Articolo 5. Lo diamo per illustrato.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Corrado. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE. Va bene.
Parere della Giunta?
SARTORE, Assessore. In effetti, sono
identici. Hanno lo stesso contenuto, ma
Articolo 4.
Idem, non ci sono emendamenti.
Lo metto in votazione. Chi è favorevole?
Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
CORRADO (M5s). Una richiesta, Presidente:
se, invece, sull’articolo 5 ci può essere
un’illustrazione,
un
intervento
del
proponente. Abbiamo qualche riserva. È
l’articolo cruciale che, sostanzialmente, ci ha
visti contrari rispetto all’impianto.
Come diceva la mia collega Pernarella in
fase di discussione generale, siamo
favorevoli a tutta l’impostazione della legge,
ma rispetto all’istituzione dell’agenzia come
ente gestore abbiamo qualche riserva. Quindi,
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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
se ci può essere un’illustrazione, in questo
senso, abbiamo modo di chiarirci un po’ le
idee.
PRESIDENTE. Bene, consigliera Corrado.
Ha chiesto di parlare il consigliere Patanè.
Ne ha facoltà.
PATANÈ (Pd). In realtà, l’articolo 5 riguarda
l’ente gestore. Sono a conoscenza delle
perplessità della consigliera Pernarella,
perché ne abbiamo discusso in Aula.
Vorrei tentare di spiegare bene che cos’è
questo ente gestore e che cosa rappresenta,
proprio perché lo considero addirittura un
articolo qualificante per questa legge, che la
mette all’avanguardia rispetto alle altre. Noi
che cosa abbiamo a livello di governance?
Noi abbiamo, da un lato, il coordinamento
che sta sotto l’agenzia del turismo e che è
fatto dai diversi direttori e dai rappresentanti
delle associazioni. Il forum manda tre
rappresentanti nel coordinamento, il quale
programma le attività. Poi abbiamo il Forum,
che è l’organismo di partecipazione, perché i
cammini sono fatti dai camminatori ed è
necessario che loro ci diano le indicazioni.
Dopodiché, noi abbiamo la necessità di uno
strumento operativo nella sostanza. Faccio un
esempio di quello che le associazioni ci
hanno raccontato in Commissione. Se
avviene uno smottamento del terreno, una
frana, oppure se c’è un’occlusione del
terreno, del cammino, per qualsiasi tipo di
ragione, può essere geografica o può essere
di tipo strumentale…
(Interruzione di un Consigliere)
Mi rivolgo al Presidente. È ovvio che ci
vuole uno strumento operativo. Finora che
cosa è successo? Che le associazioni, di tasca
loro, riparassero quel tipo di occlusione o di
intervallo che c’era nella via. Facevano una
colletta e realizzavano una scaletta piuttosto
che un piccolo ponticello a spese loro.
Questo intervento materiale sul territorio non
lo può fare né il coordinamento, che ha una
funzione programmatoria, né le associazioni,
che invece devono avere nella nostra legge
una funzione di partecipazione, devono
segnalare. Qual è lo strumento operativo che,
invece, sul territorio si occupa di fare
materialmente queste cose e al quale noi, in
qualche modo, il coordinamento può
delegare? Vorrei sottolineare che non è che
noi sui singoli cammini dobbiamo, ma
l’agenzia può delegare ad uno strumento, che
è appunto l’ente gestore, che è un ente
pubblico-privato. Perché è pubblico-privato?
Noi abbiamo scritto che ne devono far parte i
Comuni, lungo i quali la via si dipana, le
associazioni, che non sono escluse da questo,
ma fanno parte dell’ente gestore, sono loro i
motori dell’ente gestore, sono loro che
andranno a operare sul territorio, sono le
associazioni dei camminatori che fanno parte
anche del Forum e che in qualche modo
partecipano con le loro rilevazioni, con le
loro proposte, con le loro indicazioni anche
all’attività di pianificazione. In questo caso,
attraverso l’ente gestore, li facciamo
partecipare all’operatività dei cammini, alla
manutenzione e alla indicazione.
Io penso che questo sia uno strumento
innovativo,
perché
attraverso
questo
meccanismo di alleanza tra il pubblico e le
Istituzioni, quindi il Comune, può essere la
Camera di commercio, può essere la
Provincia e le associazioni noi realizziamo,
secondo me, un meccanismo virtuoso che
fino adesso non c’è mai stato e che per
esempio sul Cammino di Francesco, che noi
abbiamo come unico esperimento oggi, ha
avuto dei piccoli problemi.
Noi gli affidiamo la possibilità di essere
volano e motore dello sviluppo e della
promozione di quel cammino, ma non con un
meccanismo, con un ente che estirpi la
volontà e la capacità di operare di chi ci
cammina e di chi ha passione per quella cosa,
ma che lo include dentro questa operatività.
Ecco perché io penso che questo articolo 5
sia fondamentale se noi vogliamo veramente
sviluppare, perché altrimenti senza questo
articolo 5 che cosa avremmo? Avremmo il
coordinamento che pianifica e le associazioni
che partecipano con la relazione semestrale,
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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
ogni sei mesi, a dire al coordinamento: “è
successo questo, ti segnalo questo nuovo
cammino”, eccetera.
Poi, operativamente, chi va a farlo?
Abbiamo bisogno di un ente misto pubblicoprivato, misto pubblico-terzo settore che si
occupi materialmente della cosa. Ecco il
significato di questo articolo 5, che io
considero ugualmente importante rispetto a
tutto il resto dell’articolato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Perilli. Ne ha facoltà.
PERILLI (M5s). Presidente, rispondo al
consigliere Patanè rispetto a una discussione
che in realtà non è avvenuta in Commissione
per noti fatti che ci hanno visto fuori dalla
Commissione. Però, vorrei difendere
l’emendamento della consigliera Pernarella
su un presupposto.
Consigliere Patanè, mi rivolgo a lei rispetto
al discorso che è stato fatto, una cosa è
l’alleanza, una cosa è la sostituzione. Una
cosa è attrarre l’attività, l’operato di queste
associazioni e renderlo funzionale a quello
che ci si propone di fare, altra cosa è dire
all’agenzia di essere sostituita, perché il
punto b) è quello importante, il paragrafo 2,
dove si enuncia un principio generale nel
rispetto anche delle norme generali di settore,
statale, eccetera, poi all’articolo 5, comma 2,
si dice “a disporre della titolarità dei diritti
sul cammino, a stipulare accordi, ad accedere
ai finanziamenti pubblici, a promuovere”,
praticamente non si capisce più né il ruolo
della Regione né il ruolo dell’agenzia.
Anche in altri casi abbiamo un’agenzia, per
esempio nella Protezione civile, è una cosa
diversa, ma nessuno si sogna… Allora che
cosa ci sta a fare l’agenzia? Che cosa ci sta a
fare l’Istituzione Regione? Cosa ci stanno a
fare tutte le valutazioni che sono in capo a chi
deve poi in qualche modo, pensando questa
legge, attuare le linee programmatiche.
Io lo sto dicendo a livello di dibattito,
siamo in discussione generale e mi dispiace
non averlo potuto sollevare in Commissione
quando sicuramente c’era anche questa
intenzione di arrivare a una dialettica su
questo punto, però è evidente che c’è una
sostituzione. Tra l’altro, secondo me, è anche
uno dei dubbi non dico di legittimità, ma di
funzionalità vera: cioè, si può verificare,
Consigliere, esattamente l’opposto di quello
che lei auspica. Insomma, se lo spirito di
questo articolo è quello di coinvolgere e
rendere attori protagonisti quelli che
sarebbero, invece, in caso contrario messi in
condizione di non operare direttamente,
secondo noi in realtà questa non chiarezza, a
partire da “ente gestore”, che è una formula
assolutamente troppo vaga, tutte queste
funzioni, ripeto, di sostituzione rispetto ai
poteri che, invece, può e deve avere
un’Istituzione, comunque dialogando con
queste associazioni e dando loro quello che
serve, rischia invece di creare una
confusione, una coabitazione di poteri diversi
e di iniziative e paradossalmente di non fare
bene al settore. È veramente vago.
Iniziare a dire l’“ente gestore”, la “titolarità
dei diritti sul cammino” – ripeto i punti
fondamentali –, gli “accordi con soggetti
pubblici e privati”, una cosa, questa, che
anche in altre leggi abbiamo declinato,
“accedere ai finanziamenti”, “promuovere
l’utilizzo di un unico logo e anche il
merchandising”, sono cose che, secondo me,
devono
invece
passare
per
una
istituzionalizzazione, che però tenga conto
dei problemi che ha detto lei. Non ci può
essere sostituzione, insomma.
Di questo articolo 5 io capisco anche la
ragione, però cerchiamo di comprendere se
può essere un articolo che, nell’aprire
indiscriminatamente, risulta essere troppo
vago e completamente inefficace rispetto a
quello che, invece, è il ruolo regionale, che
va rivendicato.
Adesso vedremo negli emendamenti della
consigliera Pernarella, perché questo è
abrogativo e di principio, basandosi proprio
sulle argomentazioni che ho detto io. La
prego di considerare che possono andare
nella direzione opposta da quella da lei
auspicata.
Poi vediamo quello che si può eliminare,
Atti consiliari
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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
tra l’altro, nel comma 2 perché mi sembra
fuori luogo.
Grazie.
PRESIDENTE. Siamo all’emendamento 307
della consigliera Pernarella.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Pernarella. Ne ha facoltà.
PERNARELLA (M5s). Grazie, Presidente.
Ci siamo proposti di essere collaborativi su
questa legge, ma vi sono forti criticità che noi
riscontriamo, sia per tutte le argomentazioni
che ha espresso il consigliere Perilli sia
soprattutto perché questo articolo, a nostro
parere, rischia di snaturare il principio di
partecipazione che la legge si propone, in
particolar modo con il forum.
(segue t. 8)
Ci sono dei punti che ci lasciano
particolarmente preoccupati, che sono
appunto quella di disporre della titolarità dei
diritti sul cammino. Io capisco anche la ratio
che ha guidato i proponenti della legge a
pensare un ente sul modello dell’ente che
gestisce il Cammino di Santiago o altri
cammini importanti in Europa. Purtroppo,
però, sappiamo che la realtà del nostro
territorio è diversa, che gli enti che vengono
immaginati sono – lo apprendo dalle parole
del consigliere Patanè – degli enti misti
pubblici-privati, dove però purtroppo
entreranno, per forza di cose, tutte quelle
corporazioni che con gli interessi dei cittadini
e delle associazioni che lavorano e che
esistono già da anni, senza il minimo
riconoscimento, verranno indubbiamente
spazzate via. Nel momento in cui si aprirà
alle varie [audio incomprensibile] di tutte le
categorie di lavoratori, mancherà il principio
fondamentale della partecipazione dei
cittadini.
Ecco perché noi chiediamo di rivedere
questo articolo e ne chiediamo l’abrogazione.
Non abbiamo pensato di fare ostruzionismo
perché, oltre che eliminarlo, non ci viene in
mente
nessun’altra
possibilità.
Non
cercheremo di fare ostruzionismo su questo
articolo. Cerchiamo di sviluppare la
discussione più democratica possibile
portando avanti quelli che sono i nostri dubbi
e le nostre paure su questo articolo.
Vorremmo, almeno da parte della
maggioranza, dei proponenti, la possibilità di
intervenire in qualche modo, anche magari
con un chiarimento per quanto riguarda il
disporre della titolarità dei diritti.
Crediamo, in particolar modo, che vada
proprio in contraddizione con quello che
esprime la stessa legge nell’articolo 3. Noi
vogliamo combattere l’abusivismo, vogliamo
combattere chi si è appropriato in maniera
illecita di questi cammini, per poi sostituire la
titolarità a un ente? Che cosa significa
disporre dei diritti del cammino? Che tipo di
proprietà – passatemi questa parola –
legislativa si ha su una zona che, comunque,
appartiene al demanio, appartiene a tutti i
cittadini? Levarlo dal privato per poi darlo in
mano a un ente che ne dispone a suo
piacimento, un ente che vediamo non ben
identificato, un ente che dovrà essere creato
ad hoc, probabilmente, apre uno scenario di
enti fallimentari che vivono già nella nostra
regione.
Io non voglio aprire la polemica sui parchi,
perché io sono una fautrice, una sostenitrice
dei parchi, ma dei parchi ben gestiti, che non
aspettano la manna dal cielo, non aspettano il
finanziamento pubblico per fare la
manutenzione dei sentieri, ma che si
organizzano, che mettono in campo tutta la
parte migliore della società. Penso a chi si
rivolge allo scoutismo, penso a chi si rivolge
a quelle associazioni storiche, penso
all’associazione dei dodici, penso a tutte le
associazioni nate intorno alla via Francigena.
Penso a quelle associazioni che, fino ad oggi,
hanno, solamente con il loro impegno e la
loro attività volontaria, portato avanti questi
cammini, che oggi si troveranno scalzati –
perché qui apriamo una possibilità ampissima
– dall’ente gestito politicamente con il
Presidente, il commissario, il Segretario e
tutto ciò che sappiamo benissimo inficiare e
corrompere un sistema che noi, nella Regione
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
Lazio, conosciamo fin troppo bene.
Ecco perché chiedo al proponente di
rivedere e di ripensare questo articolo.
PRESIDENTE. Parere della Giunta?
SARTORE, Assessore. Il parere della Giunta
è contrario, anche se si comprendono le
motivazioni del proponente sulla questione
dell’ente gestore. Richiamo il fatto che questa
è anche una facoltà. In effetti, potrebbe farlo
l’agenzia. Lo può fare attraverso quest’altro
strumento, se vuole.
L’ente gestore, comunque, dovrà essere
individuato – dice la norma – sulla base del
rispetto della disciplina europea statale e
normativa vigente. Non conosco le
intenzioni. Magari l’ha spiegato il consigliere
Patanè, che può essere fatto anche da soggetti
dei Comuni, credo. No, consigliere Patanè?
L’ente, qui, non è individuato. Si dice che
può svolgere alcune funzioni, però nel
complesso la norma non dice che ente è.
Quindi, sostanzialmente, si dovrà individuare
questo soggetto, ma può essere che sia
promosso anche dalla base dei Comuni.
Quindi, fin quando questo soggetto non
sarà nato, è in testa all’agenzia del turismo
questa attività. Io così capisco la norma. È un
ente che si vedrà nascere dal basso. Questo
capisco. Non c’è scritto che ente è, e non lo si
potrebbe neanche scrivere.
Con questi chiarimenti e raccomandazioni
quindi anche nell’attuazione della norma, il
parere è contrario nella soppressione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Bianchi. Ne ha facoltà.
BIANCHI (Sel). Grazie, Presidente. In realtà,
volevo aggiungere ben poco a quanto ha
detto ora l’Assessore, perché il richiamo è
appunto ad una facoltà e non, quindi, ad una
obbligatorietà in capo al coordinamento.
Vorrei, però, soltanto dare un ulteriore
elemento di riflessione alla collega
Pernarella.
Noi, in realtà, quando abbiamo immaginato
questa disciplina sui cammini avevamo ben
chiare le ispirazioni, che sono comunque ben
rappresentate anche da quanto da lei detto.
Abbiamo ben chiaro quanti sono anche i
soggetti che animano un territorio e animano
il cammino, che non è però soltanto proprietà
di un territorio, ma di più pezzi di territorio.
Accade che poi questo cammino, al di là del
principio ispiratore con cui nasce, al di là
della partecipazione dei soggetti che in
qualche modo lo animano, lo fanno esistere e
lo rendono vivibile, fruibile e soprattutto lo
creano, questo cammino può diventare anche,
passatemi il termine, un “brand”. Quindi,
quando io parlo del Cammino di San
Francesco e quando parlo del Cammino di
Benedetto di che cosa sto parlando? Sto
parlando di varie porzioni di territorio che su
quel cammino insistono e delle attività che
questo cammino genera, che non è soltanto il
cammino in sé, quindi il pellegrino che
percorre il tratto individuato, quanto piuttosto
anche tutte le attività che possono essere
organizzate dagli enti locali che su quel tratto
di cammino insistono; le attività che possono
essere organizzate dai privati che su quel
tratto di cammino insistono.
Il fatto di avere un ente gestore che può
anche nascere dalle associazioni e dagli enti
locali stessi può dare maggiore efficacia, ma
soprattutto maggior tutela a quel tratto di
cammino e a quel cammino nel suo insieme.
Quindi, io credo che questo dell’ente gestore
sia un concetto che va salvaguardato sia
nell’ottica della possibilità della sua esistenza
e della sua definizione, quanto piuttosto nella
sua finalità proprio di mantenere il valore di
ciò che è quel cammino. Questo valore io lo
posso mantenere se ho un’idea organica delle
varie attività che in maniera spontanea e
volontaria e assolutamente sotto questa
dimensione hanno sempre comunque animato
i cammini nella loro essenza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Pernarella. Ne ha facoltà.
PERNARELLA (M5s). In dichiarazione di
voto, Presidente, ovviamente per dichiarare il
nostro voto favorevole all’emendamento e
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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
per dire che le rassicurazioni sia
dell’Assessore che della consigliera Bianchi
non mi hanno reso più tranquilla.
L’articolo, per come è scritto, non è chiaro
su che tipo di ente sarà. Non si capisce se
l’agenzia lo gestirà e in che modo. C’è anche
il rischio che si cerchi di creare un’ennesima
agenzia, che però sarebbe in contraddizione
con la legge n. 4. Quindi, vorremmo che si
sgombrasse il campo da ogni dubbio. Mi
sembra il minimo scrivere che debba essere
in accordo e nel rispetto della disciplina
normativa vigente, altrimenti, Assessore, non
staremmo proprio qui a parlarne.
Sapevo che con una legge così ampiamente
condivisa il nostro emendamento non sarebbe
stato accolto, però mi dispiace moltissimo
perché questo articolo è arrivato in fase già
iniziata di questa legge. È stato un articolo
che è arrivato dopo un po’, non era nell’idea
di chi a questa legge ha partecipato fin
dall’inizio. Sono state le stesse associazioni a
porre un dubbio su questo ente, proprio
perché, purtroppo, io vivo nel mondo reale e
vedo come lavorano gli enti esistenti nella
nostra regione.
Sarà nostro compito vigilare, come
facciamo sempre, e stare con il fiato sul collo
anche in questo caso.
PRESIDENTE.
Grazie,
consigliera
Pernarella.
Mettiamo in votazione l’emendamento 307,
con il parere contrario dell’Assessore. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio non approva)
Emendamento 308, consigliera Avenali.
Ha chiesto di parlare la consigliera Avenali.
Ne ha facoltà.
AVENALI (Pd). Anch’io condivido il
ragionamento che veniva fatto dai colleghi 5
Stelle, non credo che abbiamo bisogno di un
ulteriore ente gestore, ma non lo paragonerei
agli Enti Parco come è stato fatto, perché in
realtà gli Enti Parco devono gestire un
vincolo superiore che gli viene affidato per
legge e che è fondamentale che sia gestito da
un ente superiore rispetto ai livelli territoriali
comunali.
In questo caso, però, io ritengo – ed è anche
questo il senso dell’emendamento –che sia
fondamentale il fatto che ci sia una visione
unitaria, che si vada in una direzione, che sia
necessario – e spesso sono stati fatti degli
esempi anche in Commissione – che ci sia la
cartellonistica uguale su tutto il percorso che
identifica quel percorso, che si intervenga su
un percorso. Insomma, è fondamentale che si
faccia una gestione e, quindi, la
manutenzione piuttosto che lo sviluppo di
attività finalizzate allo sviluppo dei cammini,
eccetera, eccetera.
Questo è un obiettivo fondamentale e
importante che deve avere la legge, però allo
stesso tempo non è che gli enti coinvolti in
quel tratto di cammino, che possono essere
Comuni, che possono essere Province, che
possono essere Enti Parco, perdono la
competenza su quel tratto di strada…
Scusate, se qualcuno mi ascolta. Grazie.
Sennò parlo da sola.
PRESIDENTE. Consigliere Valeriani, la
prego di mettersi seduto. Consigliere Lena, la
prego.
Prosegua, consigliera Avenali.
AVENALI (Pd). Il consigliere Lena mi stavo
ascoltando, in realtà.
Dicevo, il permesso su quella strada
piuttosto che la manutenzione su quel tratto
di strada continuerà a spettare al Comune
piuttosto che alla Provincia, cioè al soggetto
competente. Non è che questa legge può
espropriare i compiti che hanno già altri Enti.
Quindi, in quest’ottica proporrei di dire che
ci sia un coordinamento della gestione, della
manutenzione, della valorizzazione, cioè che
questo Ente gestore possa fare un
coordinamento, ma non si sostituisce alla
gestione, alla manutenzione, eccetera,
eccetera, che rimangono per forza di cose di
competenza degli altri Enti.
PRESIDENTE. Parere della Giunta?
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SARTORE, Assessore. Il parere è contrario,
ma non è contrario perché non si può fare il
coordinamento. Il coordinamento sta in testa
all’agenzia. Se non c’è il soggetto gestore
perché non è stato individuato attraverso una
gara, ed è per questo che viene indicata la
disciplina europea o statale vigente, o
attraverso un in house, perché non c’è altra
alternativa, non è che esiste che entra un altro
Ente in gioco, è evidente che il
coordinamento non può che stare in testa
all’Amministrazione, nel nostro caso
all’Agenzia
del
turismo
e
all’Amministrazione regionale. Quindi, è
impraticabile proprio. Cioè, il coordinamento
sta nell’Amministrazione.
Ove l’Amministrazione non potesse gestire
direttamente, farà la gara per individuare il
soggetto per gestire quest’altra questione, o
lo farà in house. Questa è la situazione.
Certo, il coordinamento è un’attività
prettamente
amministrativa
dell’Amministrazione, centrale o regionale o
comunale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Pernarella. Ne ha facoltà.
schiaffo alla gestione di enti pubblici e
imparare dagli errori, ripeto, visto che
probabilmente questa Giunta di errori in
questione di gestione di enti collegati e,
soprattutto, di enti che gestiscono delle parti
importanti del nostro territorio, delle
ricchezze fondamentali del nostro territorio,
che purtroppo sono lì per un motivo... Un
parco naturale non può essere in un luogo o
in un altro. È espressamente in un luogo. Un
cammino di fede è espressamente in un
luogo. Un sentiero, una mulattiera sono solo
in quel luogo. Quindi, è importante fare
tesoro delle esperienze negative, cosa che,
purtroppo, però, su questo articolo non si
riesce a fare.
PRESIDENTE. Bene.
Metto in votazione l’emendamento 308,
con parere contrario dell’Assessore. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio non approva)
Metto in votazione l’articolo 5. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
PERNARELLA (M5s). Ovviamente per
dichiarazione di voto, Presidente.
Come Gruppo consiliare esprimiamo il
voto favorevole all’emendamento per una
questione di principio fondamentalmente.
Siamo rincuorati dal fatto di non essere gli
unici a temere questo articolo e pensiamo che
bisognerebbe cambiare il titolo almeno,
bisognerebbe abrogare la lettera a) del
comma 2. È un segnale che ci rincuora.
Vorrei precisare anche quanto da me detto
riguardo il funzionamento degli enti e i
parchi in generale. Ribadisco che sono una
accanita e strenua sostenitrice dei parchi
naturali
della
regione
Lazio,
ma
probabilmente la gestione di questi parchi
crea delle difficoltà. Purtroppo, non bisogna
chiudere gli occhi su quelle che sono le cose
che non funzionano. Magari imparare dagli
errori, evitare di trasformare i commissari in
Presidenti e fare queste cose che sono uno
Articolo 6.
Non ci sono emendamenti.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si
astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 7.
Non ci sono emendamenti.
Lo mettiamo in votazione. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 8.
Emendamento 316, a firma della
consigliera Avenali.
Ha chiesto di parlare la consigliera Avenali.
Ne ha facoltà.
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AVENALI (Pd). Questo è un emendamento
che ho fatto perché credo che la rete dei
cammini sia un organismo che debba dare
degli indirizzi politici, evidentemente, alla
gestione dei cammini.
È evidente che ci saranno i tecnici, le
direzioni, i funzionari che lavoreranno
nell’attuazione degli indirizzi politici, ma
credo che questo organismo, così come tanti
altri ne abbiamo... Noi abbiamo anche il
Comitato tecnico faunistico venatorio
regionale. Il Comitato tecnico faunistico
regionale è presieduto dall’Assessore
all’agricoltura. È composto dalle associazioni
venatorie, dalle associazioni ambientaliste,
dalle associazioni degli agricoltori, eccetera,
ma
è
presieduto
dall’Assessore
all’agricoltura. È evidente che non è
l’Assessore che fa il calendario, ma sono i
tecnici che lo predispongono e lavorano sulle
indicazioni e sugli indirizzi.
Con questo emendamento si propone di
sostituire che questo organismo sia
presieduto dalla direzione del turismo, dal
direttore dell’agenzia del turismo, ma che sia,
invece, presieduto dall’Assessore competente
in materia di turismo o da un suo delegato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Patanè. Ne ha facoltà.
PATANÈ (Pd). Presidente, avendo parlato
con la consigliera Avenali, siamo d’accordo
su questo emendamento. L’unica cosa, se
fosse possibile, se la consigliera è d’accordo,
è, invece che renderlo sostitutivo della
posizione del direttore dell’agenzia, che
comunque deve stare necessariamente
all’interno del coordinamento, renderlo
aggiuntivo e dare all’Assessore, a quel punto,
la presidenza del coordinamento. Se era
possibile questa riformulazione, se la Giunta
è d’accordo.
accettiamo l’emendamento così come
riformulato anche dal consigliere Patanè. Lo
riformulo io. Si aggiungerebbe una lettera,
logicamente. Poi nel coordinamento formale
lo sistemate.
Prima verrebbe a) e poi aa). “Assessore
competente in materia di turismo o suo
delegato che lo presiede”. Questo diventa a).
Il secondo aa) diventa: “Il direttore
dell’Agenzia
generale
del
turismo”.
Togliamo “che lo presiede” perché lo
presiede l’Assessore.
Prima della lettera a), inserire alla lettera a)
attuale “eliminare le parole ‘che lo
presiede’”. “Lavori Pubblici” lo possiamo
sostituire con “Infrastrutture”. È lo stesso.
Prima della lettera a) del comma 1
dell’articolo 8, inserire “a) l’Assessore
competente in materia di turismo o suo
delegato che lo presiede”. Alla lettera attuale
a) che diventerà b), poi nel coordinamento lo
sistemeranno, eliminare le parole “che lo
presiede” perché sarà sempre l’Assessore e
poi magari lo delegherà. Sostituire alla lettera
b) le parole “lavori pubblici” con
“infrastrutture”.
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione
l’emendamento così come riformulato.
Ha chiesto di parlare la consigliera Avenali.
Ne ha facoltà.
AVENALI (Pd). Io accetto la riformulazione
sul primo punto dell’Assessore, però siccome
il punto b) interviene sul secondo
emendamento in questo modo me lo fa
cadere…
(Interruzione di un Consigliere)
Su quello non
riformulazione.
ero
d’accordo
sulla
PRESIDENTE. Il 317.
PRESIDENTE. Sentiamo il parere della
Giunta e se l’Assessore ha intenzione di fare
questa riformulazione.
SARTORE, Assessore. A questo punto,
(Interruzione dell’assessore Sartore)
È d’accordo con
consigliera Avenali?
la
riformulazione,
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Bene. Adesso mettiamo in votazione
l’emendamento 316, con il parere favorevole
dell’Assessore. Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
PRESIDENTE. Parere della Giunta?
(Il Consiglio approva)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Patanè. Ne ha facoltà.
Emendamento 317, Avenali. Parere della
Giunta?
SARTORE, Assessore. Contrario.
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione
l’emendamento, con il parere contrario
dell’Assessore. Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio non approva)
Emendamento 318, Avenali.
Ha chiesto di parlare la consigliera Avenali.
Ne ha facoltà.
AVENALI (Pd). Anche nelle relazioni
introduttive da tutti quanti è stata
ampiamente sottolineata l’importanza delle
aree protette su questi cammini. La maggior
parte, se non la totalità dei cammini, interessa
aree protette regionali e non regionali.
Quindi, io credo che sia fondamentale e
importante che all’interno della rete siano
rappresentati quantomeno gli enti parco
regionali, cioè i tredici enti parco regionali.
Attualmente, invece, sono visti solamente tre
rappresentanti. Ovviamente la risposta non
può essere meglio tre che niente, perché in
realtà, siccome tutti questi cammini
interessano i parchi, devono essere presenti in
questa rete. Quindi, l’emendamento va in
questo senso.
Ce n’è un altro, li spiego insieme. In
alternativa a questo ce n’è un altro
successivamente che, per ovviare al fatto
della numerosità, propone di mettere i
rappresentanti di Federparchi Lazio, che è la
Federazione dei Parchi del Lazio. Quindi, o
l’uno o l’altro, insomma.
Queste sono le due proposte che faccio.
SARTORE, Assessore. Lo può dire il
consigliere Patanè?
PATANÈ (Pd). Avevamo discusso di questo
in Commissione. In realtà ci sono già tre Enti
Parco nel coordinamento, per cui ovviamente
metterne tredici significherebbe far diventare
il coordinamento non uno strumento
operativo ma una cosa pletorica.
Mi convince, invece, a questo punto,
lasciando i tre rappresentanti dell’Ente Parco,
tanto per parlare degli emendamenti anche
successivi,
quello
della
consigliera
Pernarella, che invece dice “scelti garantendo
il principio della turnazione”. Quindi,
facciamo sì che tutti gli Enti Parco che
possono stare comunque nel forum possano
sedere nel coordinamento tutti quanti a
turnazione, ovviamente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Patanè.
Parere della Giunta sull’emendamento 318?
SARTORE, Assessore. Contrario.
PRESIDENTE. Lo mettiamo in votazione
con il parere contrario. Chi è favorevole? Chi
è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio non approva)
Emendamento 319, Patanè.
Parere della Giunta?
SARTORE, Assessore. Favorevole.
PRESIDENTE. Lo mettiamo in votazione
con il parere favorevole dell’Assessore. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Emendamento 320, Pernarella.
Parere della Giunta?
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SARTORE, Assessore. Favorevole.
PRESIDENTE. Lo mettiamo in votazione
con il parere favorevole dell’Assessore. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Subemendamento D01/01, Righini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Righini.
Ne ha facoltà.
RIGHINI (FdI). Grazie, Presidente.
Ritengo opportuna la presenza, tra i tanti
organi ed enti individuati nella condivisione
di questa importante attività, di un
rappresentante del FAI (Fondo Ambiente
Italiano).
È notorio come ormai il FAI sia un ente di
primaria importanza anche nella conoscenza
di tutta la materia di cui stiamo discutendo e
peraltro può anche essere una opportunità
perché, come sappiamo, è un fondo che
dispone anche di risorse periodicamente e
magari può anche essere coinvolto
nell’attività di finanziamento rispetto a
importanti valorizzazioni paesaggistiche,
naturalistiche e di sentieri che si andranno a
individuare con questa legge. Quindi, ritengo
che la presenza di un rappresentante del FAI
possa essere utile, oltre che qualificata come
presenza.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Bianchi. Ne ha facoltà.
BIANCHI (Sel). In realtà credo, consigliere
Righini, che il rappresentante del FAI abbia
possibilità di esplicitare al meglio il suo ruolo
nel forum, che è quello previsto nell’articolo
9, perché nell’articolo 8 l’intenzione è
proprio
quella
di
mantenere
un
coordinamento più cogente, cioè quelli che
comunque
in
realtà
intervengono
operativamente sul cammino e hanno
funzioni anche legislative. Il fatto di aver
esplicitato il CAI è perché il CAI
operativamente è l’ente che a livello
nazionale è individuato come l’ente per la
segnaletica dei sentieri.
Questo proprio per mantenere i due livelli,
quello più tecnico-operativo, che è questo del
coordinamento individuato nell’articolo 8, e
quello di pianificazione e programmazione,
quindi più di indirizzo, che è quello indicato
nell’articolo 9, il forum. Quindi, per il FAI,
per le attività di promozione e valorizzazione
che esplica a livello nazionale, ha
probabilmente più senso una sua collocazione
nel forum che non nel coordinamento. E
questo vale anche per la Federparchi,
prendendo
spunto
anche
dall’altro
emendamento presentato dalla collega
Avenali, che agisce sempre sullo stesso
punto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Righini. Ne ha facoltà.
RIGHINI (FdI). In effetti, la considerazione
della collega Bianchi è stata oggetto di una
mia valutazione. Ho ritenuto opportuno, vista
la presenza sia del rappresentante di
Federparchi che del FAI, che svolgano
attività all’interno del coordinamento, proprio
per le competenze specifiche che hanno.
Il Forum, chiaramente, è tutt’altro tipo di
attività. Io non mi priverei di una
collaborazione assolutamente competente in
questa materia, ma è una valutazione che
lascio a voi. Mi sembra veramente singolare
relegare nel forum una presenza qualificata
come quella che può esprimere un
rappresentante del Fondo Ambiente Italia.
PRESIDENTE. Sentiamo il parere….
(Interruzione della consigliera Pernarella)
…ah, consigliera Pernarella…
(Interruzione della consigliera Pernarella)
Esatto.
Parere dell’Assessore?
SARTORE, Assessore. Questo disegno di
Atti consiliari
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legge è di iniziativa consiliare, quindi io
ascolto i Consiglieri, giustamente. È evidente
che, se non c’è un parere favorevole, io mi
allineo ad un parere non favorevole.
Detto questo, ricordo ai presentatori che
nell’articolo 8 è previsto che ci siano nel
coordinamento
quattro
rappresentanti
designati dal forum. È evidente che, se
saranno dentro al forum, saranno anche loro
rappresentati nell’ambito del coordinamento.
Non vedo come non possa non essere
rappresentato, magari, il FAI.
A questo punto, rimane il principio per cui
nella discussione in Commissione è stato
detto che questi soggetti sarebbero stati
rappresentati comunque attraverso il forum.
Quindi, il parere è non favorevole.
PRESIDENTE. Chiarissima la spiegazione
dell’Assessore.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Pernarella. Ne ha facoltà.
PERNARELLA (M5s). Grazie, Presidente.
Per dichiarare anche il nostro voto
contrario a questo emendamento. Oltre al
fatto che crediamo che il luogo naturale delle
associazioni sia all’interno del forum, il
nostro voto è sempre contrario laddove
all’interno di un testo di legge si mettano i
nomi e i cognomi. Anche se è il nome di
un’associazione grande e riconosciuta, è
comunque un’associazione che ha lo stesso
diritto di un’altra associazione alla quale si
vieta la possibilità di crescere.
Ecco perché noi crediamo che all’interno di
un testo di legge non si dovrebbero mai
mettere i nomi e i cognomi e, passatemi il
termine, in questo caso, il nome di
un’associazione.
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione il
subemendamento, con parere non favorevole
dell’Assessore. Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio non approva)
Emendamento 321, Avenali.
Parere dell’Assessore?
SARTORE, Assessore.
motivazioni, contrario.
Per
le
stesse
PRESIDENTE. Lo mettiamo in votazione,
con parere contrario dell’Assessore.
(Interruzione di un Consigliere)
Respinto, sì.
Siamo in votazione. Chi è favorevole? Chi
è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio non approva)
Emendamento 322, consigliera Pernarella.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Pernarella. Ne ha facoltà.
PERNARELLA (M5s). Non so se questo
faceva parte del blocco in discussione in
bilancio. Noi chiediamo che questa struttura
di supporto, che sicuramente è necessaria per
gestire qualcosa di nuovo all’interno della
Regione Lazio, venga comunque gestita
all’interno degli uffici e senza oneri
aggiuntivi per il bilancio regionale.
PRESIDENTE. Questo è uno degli
emendamenti che sono stati rinviati all’Aula
dalla
Commissione
bilancio.
Gli
emendamenti 6, 13, 17 e 18 e i relativi
subemendamenti. Nella Commissione che si
è tenuta è stato deciso all’unanimità di
rinviarli all’Aula.
Assessore Sartore, parere della Giunta.
SARTORE, Assessore. Non posso che dare
parere favorevole. L’avrei dato anche in
Commissione bilancio. Se poi si ritiene di
esprimere un’altra votazione, allo stato
dell’arte, così com’è scritta, il parere è
favorevole.
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione
l’emendamento della consigliera Pernarella,
con parere favorevole dell’Assessore. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
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(Il Consiglio approva)
Mettiamo, ora, in votazione l’articolo 8,
così come emendato. Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 9.
C’è un emendamento della consigliera
Pernarella, il 325.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Pernarella. Ne ha facoltà.
PERNARELLA (M5s). È ritirato.
PRESIDENTE. Ritirato.
Mettiamo in votazione l’articolo 9. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
PRESIDENTE. È ritirato.
Mettiamo in votazione l’articolo 9. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 10. Non ci sono emendamenti. Lo
mettiamo in votazione.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si
astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 11. Subemendamento D01/2,
Pernarella.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Pernarella. Ne ha facoltà.
PERNARELLA (M5s). In realtà, se non
ricordo male, perché è passato un po’ di
tempo, questo è un subemendamento a un
mio emendamento perché c’è una parte
dell’articolo, che non trovo…
PRESIDENTE. Può illustrarli insieme
subemendamento ed emendamento.
PERNARELLA (M5s). Sì. Si parla appunto
delle modalità con cui la Regione andrà a
fare gli accordi con i privati nel caso in cui il
cammino interagisse su proprietà private e
quant’altro.
Secondo noi, non è possibile imporre al
privato un’accettazione dell’accordo, perché
originariamente era scritto che la Regione,
dopo un tentativo, sarebbe comunque andata
avanti tramite procedure legali. Noi crediamo
proprio che si debba cambiare dicendo che si
possono fare degli accordi, ma che non debba
essere perentorio. Questo perché, secondo i
nostri uffici legali, questo tipo di approccio
interventista e assolutista darebbe adito a dei
contenziosi che non crediamo che la Regione
Lazio possa permettersi.
Ecco perché, magari anche con il ristoro
del Legislativo, se ha avuto modo di vederlo,
crediamo che riformulato in questa maniera
sia meno a rischio. Semplicemente questo.
PRESIDENTE. Parere dell’Assessore?
SARTORE, Assessore. Il parere è contrario a
questa riformulazione. Così com’è formulato
nel testo, si tratta di un accordo che è
sostitutivo di provvedimento così come
previsto anche dalla 241. Qual è il problema?
Non riesco a capire qual è il problema del
contenzioso. Ove si raggiunga l’accordo, che
è sostitutivo di provvedimento, forse
l’accordo
stesso
prevedrà
forme
compensative che possono essere anche
diverse dall’indennizzo. Possono essere
anche, come è scritto nella norma, di
interesse di chi possa in qualche modo
svolgere un’attività su quel territorio. Io
lascerei proprio l’accordo, che è sostitutivo di
provvedimento così come dice la 241. Mi
sembra, invece, che vada forse verso l’altra
considerazione che ha fatto la consigliera
Pernarella il testo così com’è. Certo è che
comunque è disciplinato per normativa.
Quindi, ove dovesse succedere che non c’è
l’accordo è evidente che subentrano altri
provvedimenti alternativi. È evidente. Se
subentrano altri provvedimenti alternativi, di
conseguenza subentrerà la disciplina
Atti consiliari
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Regione Lazio
X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
connessa. Quindi, se ci sarà un esproprio o
qualcosa del genere o utilizzo di diritti reali
tipo servitù dovranno essere compensati.
Se il contenzioso ci può essere, ci può
essere in tutte e due le fattispecie, meno ci
sarà con l’accordo, perché si disciplinerà
nell’accordo qual è la compensazione voluta
dal privato.
PRESIDENTE. Parere della Giunta?
SARTORE, Assessore. Favorevole.
PRESIDENTE. Lo mettiamo in votazione
con il parere favorevole dell’Assessore. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
PRESIDENTE. La consigliera Pernarella ha
ritirato il subemendamento e l’emendamento.
Siamo arrivati all’emendamento 331,
Pernarella.
(Interruzione dell’assessore Sartore)
È collegato anche questo all’altro. È
ritirato.
Emendamento 332, Pernarella. È sempre
collegato. Sono tutti connessi. Il 332 è
ritirato. Il 333 uguale, è ritirato. Il 334,
consigliera Pernarella. Siamo al 334.
Ha chiesto di parlare la consigliera
Pernarella. Ne ha facoltà.
PERNARELLA (M5s). Questo lo teniamo
perché è un altro argomento. Si parla delle
servitù. Infatti, noi diamo la possibilità per
legge di entrare oltre a chi si debba occupare
di assistenza e di manutenzione. Io volevo
mettere anche di assistenza alle attività
connesse, e faccio un esempio. Nel caso in
cui dentro quel tratto di sentieristica si faccia
un’attività, per esempio, di sport attivo, che è
quello che è stato considerato tra le varie
possibilità di utilizzo, si deve dare la
possibilità anche a chi fa assistenza, e penso
alle macchine con l’attrezzatura, piuttosto
che a chi porta i kayak, piuttosto che a tutte le
attività che si svolgono intorno a sport,
intrattenimento e quant’altro, di accedere. È
soltanto in questo senso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Patanè. Ne ha facoltà.
PATANÈ (Pd). Parere favorevole a questo
emendamento.
L’emendamento 335 mi sembra collegato a
quelli ritirati. È giusto, consigliera
Pernarella? Ritirato. Lo chiedevo per
conferma.
Mettiamo in votazione l’articolo 11, così
come emendato. Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 12.
L’articolo 12 non ha emendamenti. Quindi,
lo mettiamo in votazione direttamente. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 13.
L’articolo 13, idem, è senza emendamenti.
Lo mettiamo in votazione. Chi è favorevole?
Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 14.
L’articolo 14 è senza emendamenti. Lo
mettiamo in votazione. Chi è favorevole? Chi
è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 15.
Emendamento 345, a firma dei consiglieri
Patanè e Bianchi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Patanè.
Ne ha facoltà.
PATANÈ (Pd). È un emendamento tecnico
richiesto dal Legislativo, questo.
Atti consiliari
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contrario? Chi si astiene?
PRESIDENTE. Parere dell’Assessore?
(Il Consiglio approva)
SARTORE, Assessore. Favorevole.
PRESIDENTE. Lo mettiamo in votazione
con il parere favorevole dell’Assessore. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Mettiamo in votazione l’articolo 15, così
come emendato. Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 16.
L’articolo 16 non ha emendamenti. Lo
mettiamo in votazione. Chi è favorevole? Chi
è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Siamo ora arrivati agli articoli aggiuntivi.
Il primo è D01/03, subemendamento
all’emendamento a pagina 350, consigliere
Righini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Righini.
Ne ha facoltà.
RIGHINI (FdI). Grazie, Presidente.
Si introduce, relativamente al comma 1,
quindi il Cammino di San Benedetto, un
richiamo espresso al Comune di Subiaco,
che, come è notorio, è il comune che per
antonomasia ha ospitato San Benedetto.
Quindi, ritengo che una citazione a questo
riguardo possa essere utile anche al
riconoscimento territoriale importante.
Grazie.
Subemendamento D01/04, Righini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Righini.
Ne ha facoltà.
RIGHINI (FdI). Presidente, io ho presentato
due subemendamenti e non so quale delle due
formule possa essere ritenuta accoglibile. Si
fa un riferimento alla presenza francescana
nella Sabina Romana e nel Comune di
Palombara Sabina c’è espressamente un
monastero francescano, però ovviamente gli
insediamenti sono più di uno nella zona della
Sabina, quindi quale dei due dovesse trovare
accoglimento. Però, la presenza del
monastero francescano è solo nel Comune di
Palombara. Negli altri ci sono racconti di
presenza di San Francesco nella zona.
Quindi li rimetto entrambi alla valutazione
dell’Aula.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Patanè. Ne ha facoltà.
PATANÈ
(Pd).
Nella
formulazione
dell’articolo avevamo tentato quanto più
possibile di nominare comuni specifici, per
cui, consigliere Righini, io accoglierei la
formulazione più vasta, cioè nella Sabina
Romana.
RIGHINI (FdI). Ritirato.
PRESIDENTE. Il subemendamento D01/04 è
ritirato.
Subemendamento D01/05. Parere della
Giunta?
PRESIDENTE. Parere della Giunta?
SARTORE, Assessore. Favorevole.
SARTORE, Assessore. Favorevole.
PRESIDENTE. Lo mettiamo in votazione
con il parere favorevole dell’Assessore. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione il
subemendamento con il parere favorevole
della Giunta. Chi è favorevole? Chi è
(Il Consiglio approva)
Atti consiliari
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Subemendamento D01/6, Sabatini.
Ha chiesto di parlare il consigliere Sabatini.
Ne ha facoltà.
D01/8, Avenali.
Ha chiesto di parlare la consigliera Avenali.
Ne ha facoltà.
SABATINI (Ci). Grazie, Presidente.
A proposito della Valle Santa di Rieti,
richiamata nell’emendamento dei colleghi,
cofirmato anche da me, si fa un riferimento
espresso ai Comuni di Cottanello e Configni,
in quanto parti integranti di quella che è
comunemente considerata la Valle Santa di
Rieti.
AVENALI (Pd). Qui si parla del percorso dei
parchi, che da Rieti arriva al Comune di
Roma. In questo momento, non è esclusa,
sostanzialmente, la variante dei parchi di
ingresso a Roma della via Francigena, che è
una delle aree protette del Comune. E poi si
prevede di inserire le aree protette del
Comune di Roma interessate.
PRESIDENTE. Parere della Giunta?
PRESIDENTE. Parere della Giunta?
SARTORE, Assessore. Favorevole.
SARTORE, Assessore. Favorevole.
PRESIDENTE. Lo mettiamo in votazione,
con parere favorevole dell’Assessore. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
PRESIDENTE. Non contrario.
Lo mettiamo in votazione. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
(Il Consiglio approva)
D01/7, Panunzi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Patanè.
Ne ha facoltà.
D01/9, Bianchi.
Ha chiesto di parlare la consigliera Bianchi.
Ne ha facoltà.
PATANÈ (Pd). Presidente, per richiamare
che c’è una legge che si era occupata
precedentemente della via Amerina – forse lo
vuole illustrare il consigliere Panunzi – che
indicava già l’esatto tracciato.
Quindi, il richiamo a quella legge è quasi
doveroso, visto che c’è già una legislazione
esistente regionale sul tema della via
Amerina e sul suo tracciato.
BIANCHI (Sel). Velocemente. Questo
subemendamento, in realtà, è presentato a
firma congiunta con i consiglieri Abbruzzese
e Fardelli, per quanto riguarda il
riconoscimento del cammino di Canneto non
soltanto per la sua particolare valenza
religiosa e storica, legata molto alle
tradizioni, ma perché è anche un cammino
particolare che mette in connessione due
tratti molto interessanti della regione Lazio e
della regione Abruzzo.
PRESIDENTE. Va bene, consigliere Patanè.
Sentiamo il parere dell’Assessore.
PRESIDENTE. Parere della Giunta?
SARTORE, Assessore. Favorevole.
SARTORE, Assessore. Favorevole.
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione il
subemendato D01/7, con parere favorevole
dell’Assessore. Chi è favorevole? Chi è
contrario? Chi si astiene?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per
dichiarazione di voto, la consigliera
Pernarella. Ne ha facoltà.
(Il Consiglio approva)
PERNARELLA (M5s). Mi dispiace, perché a
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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
un certo punto tutti quanti i bei discorsi fatti
in Commissione, cerchiamo di parlare di una
rete, cerchiamo di parlare del territorio del
Lazio, e poi, naturalmente, quello che
avviene sempre qui dentro è che si deve
portare la bandierina a casa.
A me non piace. Mi dispiace, lo devo dire,
visto che non lo dice nessuno, che a un certo
punto a questa legge verrà fatto un articolo
aggiuntivo in cui ci mettiamo i nomi e i
cognomi di tutti i santi, di tutti i cammini,
dalla Sgurgola fino a Canneto.
Penso che sia deprimente snaturare,
ogniqualvolta si cerca di fare un’attività per
la regione Lazio, e necessariamente mettere il
cappellino e la bandierina.
Ecco perché non solo siamo contrari, ma
vorremmo ulteriormente richiamare a una
certa responsabilità i Consiglieri, che è vero
che hanno un collegio elettorale, ma che qui
dentro stanno rappresentando tutta la regione
Lazio. Quel cammino che ci dimenticheremo
potrà non avere lo stesso riconoscimento di
quello che viene scritto per legge qui dentro.
Ecco perché io invito soprattutto i Consiglieri
proponenti a votare contrario a questi
emendamenti.
PRESIDENTE. Grazie per il suo richiamo,
consigliera Pernarella.
Pongo in votazione il subemendamento
D01/9. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
(Il Consiglio non approva)
Subemendamento
Decade.
D01/10,
Fardelli.
(Interruzione di un Consigliere)
Quello è decaduto. Fardelli non è presente
in Aula.
(Interruzione di un Consigliere)
Quello precedente è respinto perché avete
votato contro. Non è che la Presidenza può
cambiare l’esito del voto.
Mettiamo in votazione l’emendamento,
così come subemendato. Chi è favorevole?
Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Siamo arrivati all’articolo 17.
Subemendamento D05/1 dell’assessore
Sartore. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Mettiamo in votazione l’emendamento così
come subemendato, che sostituisce tutto
l’articolo. Chi è favorevole? Chi è contrario?
Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Articolo 18. Non ci sono emendamenti. Lo
mettiamo in votazione.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si
astiene?
(Il Consiglio approva)
Mettiamo ora in votazione il titolo. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Ordini del giorno
PRESIDENTE. È pervenuto un ordine del
giorno a firma dei consiglieri Blasi ed altri.
I proponenti vogliono illustrarlo. Cinque
minuti di sospensione per permettere la
distribuzione.
Prego. Riprendiamo alle ore 16,45.
(segue t. 9)
(La seduta è sospesa alle ore 16,43 e
riprende alle ore 16,46)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
CIARLA
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PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Ordine del giorno D06/1 del giorno 8
febbraio 2017, presentato dai consiglieri
Blasi, Denicolò, Pernarella, Corrado,
Porrello, Barillari, concernente: Aree
demaniali
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Blasi. Ne ha facoltà.
BLASI (M5s). Grazie, Presidente.
Questa legge all’articolo 2 fa riferimento
tra i percorsi che si intendono valorizzare del
patrimonio escursionistico, al comma e), a
quell’insieme di percorsi molto diffusi nella
nostra regione nelle aree rurali, magari di
minore valenza storica rispetto a quelli citati
prima, ma che comprendono strade,
carrarecce, mulattiere, tratturi, piste ciclabili
e sentieri, oltre a piste e strade vicinali,
interpoderali e comunali che sono inserite nel
catasto.
Rispetto a questo l’articolo 5 prevede che
anche queste strade o comunque questi
percorsi possono essere sottoposti a un ente
gestore che può disporre della titolarità dei
diritti sul cammino, sapendo però che le aree
demaniali e l’accesso alle aree demaniali
lungo tutta la costa, sulle aree fluviali, sulle
aree lacuali è libero e gratuito, in realtà
secondo noi questo diritto di titolarità sul
cammino dovrebbe essere evitato, escluso
proprio su quelle aree. È già previsto dalla
legge, ma siccome si parla di un mondo
molto vasto specialmente sulla nostra costa,
che ha un gran valore anche a livello
escursionistico e che spesso è in realtà
impedito perché già ci sono reti e cancelli,
ora gli diamo pure un diritto di titolarità sul
cammino e, quindi, il pagamento di un
tributo, insomma va ribadito questo concetto.
PRESIDENTE. È chiara l’importanza del
tema che è stato proposto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Storace.
Ne ha facoltà.
STORACE (LaD). Una sola osservazione sul
metodo seguito anzitutto. Si sta dicendo con
questo ordine del giorno che la Giunta deve
escludere una determinata fattispecie rispetto
alla normativa che abbiamo approvato.
Prima questione che vi pongo: non è atipico
divieto da inserire in una norma e non in un
ordine del giorno? Che valenza avrà questo
ordine del giorno?
Seconda: qual è lo strumento con cui la
Giunta voi proponete che intervenga per
poter vietare quello che volete vietare?
Sennò, sono chiacchiere in libertà. Io credo
che un domani uno potrebbe dire alla Giunta:
“Ah, non avete fatto questo”. Ma qual è lo
strumento normativo?
Io su un ordine del giorno come questo
sarei prudente e nel presentarlo e
nell’approvarlo. Però, poi in quest’Aula è
successo di tutto, quindi può succedere pure
questo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Blasi. Ne ha facoltà.
BLASI (M5s). C’è l’Agenzia regionale del
turismo che poi presiederà la definizione
della rete dei cammini del Lazio. Insomma, ci
sono degli enti che dipenderanno dalla
Giunta e dalla stessa Regione che andranno a
definire nello specifico il catasto di tutti i
cammini e dei percorsi…
(Interruzione del consigliere Storace)
In questa fase, visto che siamo arrivati in
questa fase di discussione finale della legge,
intervengo in questa maniera, come posso,
per ribadire questo concetto. Comunque, ci
sono spazi di intervento da parte della Giunta
proprio dettati dalla legge che stiamo per
approvare, in varie maniere anche.
PRESIDENTE. Non ho altri interventi
sull’ordine del giorno.
Votazione
PRESIDENTE. Mettiamo, quindi, in
votazione l’ordine del giorno, prima
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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
firmataria la consigliera Blasi. Chi è
favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
PRESIDENTE.
Se
qualcun
altro,
ovviamente, vuole lasciare a verbale la
dichiarazione di voto, non c’è problema.
Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di
voto, la consigliera Pernarella. Ne ha facoltà.
Dichiarazioni di voto
PRESIDENTE. Passiamo ora alle
dichiarazioni di voto sulla proposta di legge
nel suo complesso. Ci sono dichiarazioni di
voto?
Ha chiesto di parlare il consigliere
Valeriani. Ne ha facoltà.
VALERIANI (Pd). Grazie, Presidente.
Solo per lasciare a verbale, ovviamente,
che
il
Partito
Democratico
vota
convintamente questa proposta di legge per le
tante ragioni esposte durante questa
discussione dal consigliere Patanè e da altri
colleghi.
Credo che ci siano tanti modi per investire
sul nostro patrimonio culturale, ambientale e
storico e credo che questo sia un modo
intelligente, quello di valorizzare una
caratteristica peculiare del nostro territorio,
quello dei cammini religiosi, cammini di
fede, cammini culturali.
Tra l’altro, mi piace anche sottolineare che
questa legge è anche frutto di una
condivisione molto, molto larga da parte dei
diversi Gruppi politici presenti in quest’Aula,
purtroppo non proprio di tutti, ma la spinta
che c’è stata è un altro segno, secondo me,
concreto di quanto questo Consiglio a volte
può produrre in modo condiviso delle norme
utilissime. È la prima legge di questo tipo nel
panorama legislativo regionale, quindi credo
che possa essere un elemento di vanto, di
orgoglio e di soddisfazione da parte di tutti.
Ovviamente,
voglio
ringraziare
il
promotore, il primo firmatario della legge, il
consigliere e collega Patanè, e tutti gli altri
colleghi che hanno voluto sottoscrivere
questo testo molto importante.
Annuncio il voto favorevole da parte del
Partito Democratico. Immagino di poter
parlare anche a nome di tutta la maggioranza.
PERNARELLA (M5s). Grazie, Presidente.
Sicuramente, anzi inaspettatamente anche il
nostro sarà un voto favorevole alla legge.
Non succede spesso che il Movimento 5
Stelle voti favorevolmente una legge in cui si
pensa che ci sia una forte criticità. Lo
facciamo perché sappiamo che questa legge è
attesa nella regione Lazio, perché crediamo
convintamente nel fatto che bisogna
riconoscere a una larga fascia della
cittadinanza che opera, che vive e che ha reso
possibile la scrittura di questa legge... Che
venga riconosciuto dall’Istituzione, dalla
Regione il lavoro svolto in questi anni, in
totale silenzio, senza il riconoscimento di
nessuno e senza trarre profitto da questa
attività.
È la classica decisione che si fa mettendo
sul piatto della bilancia le cose positive e le
cose negative. È vero che non abbiamo
firmato questa legge. Non lo abbiamo fatto
perché credevamo di poter influire in maniera
maggiore sull’articolo 5. Pensavamo di poter
stimolare un aspetto, quello di responsabilità
e di opportunità. In quest’Aula dico spesso
che l’opportunità e la moralità non vanno
molto di moda. Non è, questo, un caso
eclatante. Ne abbiamo visti sicuramente di
peggiori, però non vorremmo che questo
articolo 5 venisse utilizzato da qualcuno che
oggi siede in Consiglio e che, magari, domani
troverà occupazione in questo ente. Anche in
questo vigileremo, ovviamente. Lo abbiamo
promesso, e di solito manteniamo le nostre
promesse, ma crediamo fortemente di dover
restituire al Lazio un patrimonio naturalistico
che è di proprietà di tutti i cittadini.
Ecco perché crediamo importante il nostro
voto. Siamo felici che la nostra attività
emendativa – che, come avete potuto vedere,
è stata veramente minima e di buonsenso –
sia stata accolta per la maggior parte.
Pensiamo che, nel rispetto delle diversità, del
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Atti consiliari
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X LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 70 DEL 8 FEBBRAIO 2017
confronto democratico, anche quest’Aula
ogni tanto riesca a produrre qualcosa di
buono.
PRESIDENTE.
Grazie,
Pernarella.
Ha chiesto di parlare il
Aurigemma. Ne ha facoltà.
consigliera
consigliere
AURIGEMMA (PdL-FI). Grazie, Presidente.
Parlo da firmatario della legge, quindi
penso di non essere additato tra coloro che
vogliono strumentalizzare questo problema.
Sono contento delle parole dette dal
Capogruppo di maggioranza. Siamo tutti
contenti di approvare questa proposta portata
avanti dal collega Patanè, però mi auguro che
altrettanta solerzia possa essere fatta sulle
tante problematiche che noi abbiamo posto,
che forse sono un po’ più attinenti ai
problemi della gente.
Io voglio parlare dei precari della sanità,
dove aspettiamo la convocazione in
Commissione sanità della proposta di legge
che è stata presentata dal collega Simeone e
sottoscritta da molti colleghi del centrodestra.
Così come parlo dei 1.660 lavoratori di
Almaviva, dove abbiamo provato a discutere
all’interno dell’Aula un ordine del giorno che
non è stato portato all’attenzione. Così come
delle tante problematiche che più volte
vengono poste all’attenzione di quest’Aula e
che, forse, sono un po’ più attinenti alle reali
esigenze di quelle persone, della nostra
regione, di quei cittadini che vivono
all’interno del nostro territorio e che
quotidianamente
affrontano
difficoltà
abbastanza
elevate
per
cercare
di
sopravvivere, di mantenere una famiglia, di
mantenere un’impresa e di mantenere le
proprie attività.
Mai come in questo caso le Istituzioni e la
politica dovrebbero cercare di dare risposte,
risposte che troppo spesso latitano. I
problemi non si possono continuare a
nascondere sotto il tappeto, ma debbono
necessariamente essere affrontati nei luoghi e
nei posti giusti. Sono tre settimane che
dibattiamo della legge sulla canapa, dei
cammini religiosi, ma sono mesi se non anni
che non riusciamo a dare risposte sui reali
problemi della gente, dalle prestazioni
sanitarie, dalla stabilità del posto di lavoro,
dal lavoro che spesso si perde come nel caso
di questa grossa azienda di call center che ha
serie difficoltà nei confronti dei lavoratori e
continueremo a sentire interventi che
continuano ad essere lontani anni luce dalle
reali esigenze dei cittadini del nostro
territorio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Sabatini. Ne ha facoltà. Segue il
consigliere Righini.
SABATINI (Ci). Grazie, Presidente. Soltanto
un cenno per ribadire quanto detto dal
consigliere Cangemi in fase di discussione
generale. Avevamo anche condizionato una
valutazione complessiva all’andamento dei
lavori. Mi sembra che i lavori stessi siano
andati nella direzione giusta, cioè quella di
proseguire il lavoro già svolto in
Commissione attraverso la condivisione delle
proposte che sono andate ad arricchire un
testo che già era uscito in maniera non solo
condivisa, ma in maniera assolutamente
valida e rispettosa dell’intento iniziale dalla
Commissione Cultura.
Ringrazio i colleghi, il collega Patanè e il
collega Carrara, che anche quando sembrava
che la proposta di legge potesse essere
destinata a lidi meno formalmente esposti di
visibilità ed evidenza invece hanno non so se
combattuto, ma quanto meno hanno garantito
il loro impegno affinché la proposta di legge
potesse continuare e venire in questa
Commissione per assumere un ruolo diverso.
Il ruolo di una legge regionale, una legge che
evidenzio in maniera positiva. Sono contento
del dibattito snello che c’è stato, però non
vorrei far passare questa proposta di legge,
che si accinge a divenire legge, in maniera un
po’ troppo semplicistica. Riflettevo in queste
ore, oggi, sul fatto che questa è una legge non
solo simbolica, è anche una legge di grande
concretezza, ma è una legge che faremo male
a non considerarne il significato simbolico e
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anche di acceleratore. È una norma che più
della canapa, consigliera Bonafoni, potrebbe
rappresentare un valido precedente. Si prende
in considerazione il patrimonio artistico,
religioso, culturale, architettonico di questo
territorio, si cerca di metterlo in rete, si cerca
di valorizzare non soltanto il patrimonio
stesso, ma anche coloro che operano lungo
questi tracciati, lungo questi itinerari, lungo
questi camminamenti e percorsi e si cerca di
fare quello che in questa Regione potrebbe
essere semplice da fare: valorizzare il nostro
territorio per fini turistici. Poteva essere,
ormai al quarto anno, la nostra principale
attività. Non lo è stata in questi anni. Ben
venga che il quarto anno arrivi questa legge.
Forse abbiamo perso un pochettino di tempo,
ma comunque riteniamo positivo che la
norma sia arrivata al traguardo e siamo
contenti che le nostre proposte già in
Commissione sulla Francigena del nord siano
state recepite ed inserite, siamo contenti che
anche quest’oggi le nostre proposte sulla
Valle Santa di Rieti siano state prese in
considerazione.
Anche per questi motivi non possiamo che
dichiarare il nostro voto favorevole a questa
legge.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il
consigliere Righini. Ne ha facoltà.
RIGHINI (FdI). Grazie, Presidente. Penso di
aver già espresso ampiamente la mia
opinione riguardo a questa proposta di legge
in occasione della discussione generale.
Intervengo per dichiarazione di voto
solamente per riconfermare la bontà di questo
testo. Ringrazio i colleghi per i
subemendamenti che sono stati approvati. Ho
il rammarico della mancata inclusione del
rappresentante del FAI, che spero possa
trovare comunque ospitalità all’interno del
Forum, per portare un importante contributo
di idee riguardo a questi temi.
Condivido le considerazioni del collega
Sabatini, che mi ha preceduto: questa è una
legge che, come abbiamo già avuto modo di
dire, produrrà sicuramente degli effetti
significativi, è un modo importante e
interessante per attrarre turismo, coniuga una
serie di aspetti che vanno dal turismo
all’aspetto religioso, all’aspetto culturale, al
richiamo di importanti tradizioni della nostra
regione, peraltro in ambienti di grandissimo
pregio ambientale e naturalistico, quindi sono
sicuro che riuscirà a produrre i suoi effetti.
Voglio sperare che quanto prima questa
attività parta e soprattutto che venga data
ampia diffusione delle opportunità che questa
legge creerà in termini di indotto. Anche le
modifiche introdotte relativamente al sistema
extralberghiero sono delle grandi opportunità
anche di rilancio del territorio per creare
nuova occupazione.
Io penso che con poche risorse siamo
riusciti a sortire un grande effetto, che sarà
sicuramente moltiplicatore per l’economia e
per la crescita della nostra regione.
Con questo ovviamente annunciamo il voto
favorevole del Gruppo di Fratelli d’Italia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la
consigliera Bianchi. Ne ha facoltà.
BIANCHI (Sel). Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo voglio lasciare anch’io
a verbale una sorta di testimonianza finale
per il percorso che è stato fatto e per il grande
progetto di un “Lazio: terra dei cammini” che
oggi è finalmente realtà nella nostra regione.
In questa fase credo che sia anche
d’obbligo, però, una serie di ringraziamenti,
ringraziamenti che vanno fatti a tutte le
persone che hanno accompagnato il nostro
percorso in Commissione per la stesura di
questa legge. Voglio ricordare alcuni
momenti che il collega Patanè ci ha proposto
qui in Consiglio con un’iniziativa che era
“L’elogio del camminare” che ha raccolto
veramente una molteplicità di mondi rispetto
a questo tema. Va di moda dire un modello
partecipato, io credo che sia qualcosa di più
di una semplice partecipazione, ma sia stato
proprio dare concretezza e rilievo ad una
realtà che c’è, che esiste.
Voglio
ringraziare
anche
i
miei
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collaboratori, perché in realtà prima del testo
che noi abbiamo portato in Aula, quindi la
proposta di legge n. 298, c’era un’altra
proposta di legge, la n. 258, che è poi
confluita in questo testo del consigliere
Patanè, alla cui stesura c’è stato un fattivo
contributo da parte anche di alcuni miei
collaboratori.
Con il consigliere Patanè questa proposta
l’abbiamo presentata in un luogo simbolo di
questa regione, la Certosa di Trisulti, in
un’iniziativa che ha dato veramente per la
prima volta l’idea precisa di quale sia il
mondo che noi rappresentiamo quando
parliamo di cammini, quando parliamo di
escursionismo.
Prima è stato fatto un richiamo dal
consigliere Aurigemma rispetto a un
disancoramento di questo tema da una
probabile realtà, come se le realtà che noi
dobbiamo
raccontarci
in
quest’Aula
consiliare dovessero avere un hardware
sostanzioso, per cui se parliamo di sviluppo o
se parliamo di problemi reali parliamo di
altro, come se questa fosse filosofia. Allora,
io non so se si può chiamare filosofia un
settore che conta al suo attivo circa 250
milioni di pellegrini ogni anno in Europa,
102 milioni di visitatori delle aree naturali
italiane, che generano un indotto di 12
miliardi di euro. Solo sulla Via Francigena
nel 2015 ci sono stati oltre 300.000
pernottamenti tra B&B e ostelli. Se solo
immaginiamo, quindi, questi numeri, se solo
immaginiamo 102 milioni di visitatori che
prendono anche un solo caffè, possiamo
immaginare che tipo di indotto economico,
anche una cosa così filosofica, possa generare
sui nostri territori.
Quindi provare a immaginare che
l’economia che noi come modello vogliamo
mettere in campo nella Regione Lazio possa
avere un forte principio ispiratore, legato –
perché no? – anche a quella che vogliamo
magari in maniera irridente relegare soltanto
a un concetto filosofico, ci rendiamo in realtà
conto che un nuovo modello di sviluppo è
possibile già a partire dall’immaginare un
progetto come quello del “Lazio: terra dei
cammini”.
Rimane un solo rammarico, sinceramente.
Rimane il rammarico per aver visto respinto
un emendamento che voleva inserire
all’interno
dell’articolo
18-bis
il
riconoscimento di un cammino come il
Cammino di Canneto. Mi dispiace soltanto
che sia stato probabilmente interpretato come
l’emendamento “straccia vesti” o comunque
l’emendamento di spartizione di non si sa che
cosa. È fatto chiaro nella legge quali sono i
presupposti per cui un cammino possa ambire
ad essere riconosciuto. È fatto chiaro nella
legge quali sono i parametri per cui un
cammino possa essere individuato come un
cammino riconosciuto all’interno di questo
nostro coordinamento. Quel cammino ne
aveva tutte le potenzialità, tutti i numeri e
tutta la storicità.
Auspico che, in sede di operatività di
questa legge, il coordinamento possa
prendere in considerazione anche il
reinserimento a pieno titolo di quel cammino
all’interno della rete dei cammini nel Lazio,
quindi di questo nostro sistema terra dei
cammini, annunciando, così, il mio voto
favorevole e il voto favorevole del mio
Gruppo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per
l’ultima dichiarazione di voto, la consigliera
Tarzia. Ne ha facoltà.
TARZIA (LS). Grazie, Presidente.
Per annunciare, naturalmente, il voto
favorevole, essendo anch’io tra i firmatari di
questo testo.
Ringrazio il collega Patanè. Ricordo che
abbiamo iniziato un percorso a inizio
legislatura, in cui si fece anche un convegno
su questo tema. Credo che sia una legge che,
con il contributo di tutti, sicuramente, punta
finalmente a una valorizzazione di quelli che
sono i cammini, attraverso proprio uno
sviluppo sostenibile e, soprattutto, facendo
particolarmente attenzione alle zone di
maggiore criticità. Quindi, un percorso che
tende a valorizzare, ovviamente, sia il
patrimonio naturale, paesaggistico, storico,
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ma anche la valorizzazione della dimensione
del vivere a contatto con la natura, quindi
all’aria aperta, di attività sportive, attività che
si dovrebbero incentivare, soprattutto presso i
nostri giovanissimi.
Certamente, un volano di aiuto per quello
che riguarda il turismo nella nostra regione e
certamente anche una valorizzazione della
dimensione interiore e spirituale, che non
vuol dire necessariamente religiosa, ma
interiore e spirituale che il cammino, inteso
come pellegrinaggio, suscita in chiunque si
accinga ad avviarlo.
Quindi, sostenere tutto questo percorso.
Alla fine, è un testo che mette insieme questi
elementi, che ne esce in maniera armoniosa e
che speriamo venga immediatamente messo
in atto.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Tarzia.
Non
abbiamo
altri
interventi
in
dichiarazione di voto. Quindi, prego i
colleghi di inserire il badge.
Votazione finale
PRESIDENTE. È aperta la votazione,
mediante procedimento elettronico, della
proposta di legge.
(Segue la votazione)
Dichiaro chiusa la votazione.
Consigliere
Petrassi,
comunichi
microfono il suo voto.
al
PETRASSI (Cd). Favorevole.
PRESIDENTE. Comunico il risultato della
votazione:
Favorevoli
Contrari
Astenuti
34
0
0
(Il Consiglio approva)
Metto in votazione l’autorizzazione al
coordinamento formale. Chi è favorevole?
Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare
Simeone. Ne ha facoltà.
il
consigliere
SIMEONE (PdL-FI). […] Non vale? Sì. A
verbale uguale.
PRESIDENTE. A verbale.
SIMEONE (PdL-FI). Okay, grazie.
PRESIDENTE. La seduta
Grazie.
è
terminata.
La seduta termina alle ore 17,12
******************************
Responsabile Resocontazione
Dott. Stefano Mostarda