Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico

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Psicologia delle emozioni:
inquadramento teorico
EMOZIONE = PROCESSO COMPLESSO E
MULTIFATTORIALE
Emozioni = processi complessi e multifattoriali, composti
da:





valutazione della situazione
attivazione dell’organismo
espressione e manifestazione delle risposte emotive
prontezza e preparazione all’azione
Per la sua complessità è corretto parlare di esperienza
emotiva
Luigi Anolli - Le emozioni
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
 L’esperienza emotiva è stata da sempre studiata
dall’uomo, da filosofi e teologi, da letterati e da
artisti

In psicologia le emozioni sono state affrontate in
termini empirici e sperimentali
Luigi Anolli - Le emozioni
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1.
2.
3.
4.
5.
6.
La teoria periferica
La teoria centrale
La teoria cognitivo-attivazionale
Le teorie dell’appraisal
Le teorie psico-evoluzionistiche
Le teorie costruttivistiche
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
1. La teoria periferica
Nel 1884 James propose per primo una definizione empirica e
verificabile di emozione
emozione = «sentire» le modificazioni periferiche dell’organismo
(teoria periferica o teoria del feedback)
Di conseguenza: «non tremiamo perché abbiamo paura, ma
abbiamo paura perché tremiamo»
Evento emotigeno->modificazione neurovegetativa s.n.periferico
Dall’evento semplicemente percepito all’evento emotivamente
sentito = percezione di modificazioni neurovegetative
James propone una radicazione biologica dell’emozione (concetto
di attivazione fisiologica), soprattutto nei visceri
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Psicologia delle emozioni: un inquadramento teorico
A ogni emozione corrisponde una distinta e specifica configurazione
di attivazioni neurofisiologiche
La formulazione della teoria di James fu testata sperimentalmente
da Sherrington e da Cannon e fu ritenuta infondata perché:
• cani con midollo spinale e nervo vago reciso: hanno reazioni
emotive
• i visceri hanno:
• una sensibilità troppo scarsa,
•una risposta troppo lenta e
• una motilità troppo indifferenziata
Tuttavia il punto di vista periferico è rimasto attivo con teorie più
recenti e più elaborate
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
A) Ipotesi del feedback facciale
Sostiene che:
le espressioni facciali forniscono informazioni propriocettive,
motorie, cutanee e vascolari che influenzano il processo
emotivo
Esistono due versioni di questa ipotesi:
• forte: le espressioni facciali, da sole, sono sufficienti a
generare l’emozione
• debole: il feedback facciale aumenta soltanto l’intensità
e la durata dell’emozione
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
Per verificare questa ipotesi sono stati impiegati due
paradigmi:
1. «esagerazione-inibizione»
2. «induzione muscolare»
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1) PARADIGMA ESAGERAZIONE-INIBIZIONE
Soggetto deve modificare volontariamente le espressioni
facciali delle emozioni ESAGERANDOLE o INIBIDENDOLE
Exp. Soggetti valutano stimoli aversivi (shock elettrici)/scene
film come meno dolorosi/più piacevoli quando cercano di
inibire le espressioni facciali
2) PARADIGMA INDUZIONE MUSCOLARE
Soggetto deve contrarre volontariamente i muscoli facciali
implicati in una data emozione:
Exp. matita tra le labbra VS matita tra i denti = < o >
divertimento nel guardare cartoons
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Esistono evidenze empiriche per la versione debole dell’ipotesi
del feedback facciale; per contro, la versione forte è
ancora da approfondire
In questa linea di ricerca è importante la teoria
dell’autopercezione di Laird, secondo cui ci sono soggetti
più sensibili ai segnali da essi prodotti e quindi alle
espressioni facciali.
in base a tale prospettiva gli effetti del feedback facciale
sono riscontrati in modo più frequente negli individui che
prestano più attenzione focale ai segnali da essi stessi
prodotti rispetto a quelli che non hanno questa attenzione
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
B) Teoria vascolare dell’efferenza emotiva
A fronte del sistema vascolare del volto, una certa modalità e
ritmo della respirazione nasale assicurano il raffreddamento
termico della regione talamica, sotteso al mantenimento degli
stati emotivi positivi (raffreddamento ipotalamico), mentre un
innalzamento del valore termico ipotalamico è associato a stati
edonici negativi
Regolazione respiratoria (attivaz. periferica) induce regolazione
emotiva
antiche pratiche orientali: yoga, meditazione trascendentale,
etc.
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
Il superamento del cosiddetto “errore di cartesio”
Damasio interpreta la teoria di James come il superamento del
cosiddetto “errore di Cartesio”, che proponeva un dualismo
radicale fra mente e corpo.
Damasio propone una concezione unitaria dell’organismo secondo
cui occorre prevedere la “mentalizzazione del corpo” e la
“somatizzazione della mente”
Emozioni = convergenza sinergica tra mente e corpo, poiché sono
processi mentali (processi valutativi della situazione) ma hanno
come teatro il corpo (modificazioni somatiche concorrenti s.n.p.)
Sentimento ≠emozione: ciò che consente di sentire l’emozione in
modo consapevole
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
Damasio opera una distinzione tra:
emozioni primarie: risposte spontanee, innate e precodificate
dell’organismo a determinate condizioni ambientali. Sono
riconducibili a 5 famiglie: gioia, tristezza, collera, paura e
disgusto.
emozioni secondarie: connesse con l’apprendimento e con
l’esperienza personale (es: colpa, vergogna, orgoglio)
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
2. La teoria centrale
In opposizione alla teoria periferica, Cannon propone la teoria
centrale delle emozioni
Le emozioni sono attivate e regolate a livello del sistema
nervoso centrale, e nello specifico a livello della regione
talamica (≠attivazione viscerale, s.n.periferico)
Cannon studiò in particolare la reazione di emergenza, ponendo
in evidenza le funzioni dell’arousal simpatico:
configurazione di risposte neurofisiologiche che covariano
simultaneamente alla comparsa dell’emozione:
> battito cardiaco, respirazione, sudorazione, vasocostrizione
gastroenterica e cutanea, incremento valori glicemici,
diminuzione salivazione, dilatazione pupilla e piloerezione
Osservato da Cannon nelle emozioni fondamentali e nelle
forme di eccitamento (fame, sessualità)
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
Unicità vs. molteplicità dei sistemi neurofisiologici sottesi
alle emozioni
Ipotesi di Cannon
Ipotesi di James
tutte le emozioni
presentano la stessa
configurazione di
risposte fisiologiche
osservate nella
reazione di emergenza
Pattern specifici:
ogni emozioni presenta
una propria specifica
configurazione di
risposte fisiologiche
Allo stato attuale l’ipotesi di Cannon e l’ipotesi di James
non risultano empiricamente confermate
Anche se
≠parametri fisiologici di ≠ emozioni (collera= > pressione
sistolica,> temp cut, > tensione musc, vasodilataz periferica;
paura=> pressione diastolica,<temp cut,> attività gastrointestinale
 Tali risultati necessitano ulteriori conferme
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Psicologia delle emozioni: inquadramento teorico
Il sistema limbico e l’ipotalamo
Papez (1937) propone l’ipotesi circa un circuito di aree
cerebrali coinvolte nell’elaborazione e regolazione delle
emozioni (circuito di Papez): ipotalamo, talamo anteriore,
giro cingolato, ippocampo
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Successivamente MacLean integrò il circuito di Papez con
altre regioni: amigdala, nuclei del setto, etc. costituenti il
sistema limbico (sistema deputato a regolazione delle
emozioni)
Aree del sistema limbico importanti in riferimento alle
emozioni:
a) IPOTALAMO & b) AMIGDALA
ipotalamo
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1°
Psicologia delle emozioni: un inquadramento storico e teorico
a) Funzioni emotive dell’ipotalamo
Funzione di coordinamento del sistema autonomo (simpatico
e parasimpatico) e regolazione centrale ambiente interno
dell’organismo
Stimolazione di specifici siti dell’ipotalamo nella regione
mediale produce risposte affettive complete (difesa affettiva,
attacco predatorio, aggress.)
Stimolazione ipotalamo mediale e posteriore produce
principalmente risposte simpatiche arousal ergotropico (a
forte attivazione)
Stimolazione ipotalamo anteriore e laterale produce
principalmente risposte parasimpatiche arousal trofotropico (a
bassa attivazione)
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1°
Psicologia delle emozioni: un inquadramento storico e teorico
b) Funzioni emotive dell’amigdala
Ruolo nella valutaz emotiva delle situazioni elicitanti
La sindrome di Kluver e Bucy ha posto in rilievo l’importanza
dell’amigdala nella vita emotiva dell’organismo (amigdala =
computer dell’emozionalità)
Scimmie Rehsus
Lesione amigdala = assenza di paura, diminuzione
aggressività, ipersessualità
Uomo
Disturbo neurologico raro (causato da encefalite erpetica,
traumi, lesioni)= bulimia, ipersessualità, diminuzione
dell’aggressività e paura
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L’amigdala presenta una posizione strategica


circuito subcorticale (proiezioni amigdala-talamiche):
sistema di valutazione rapido e immediato, pressoché
automatico (= elaborazione precognitiva degli stimoli)
circuito corticale (proiezioni amigdala-talamo-corticali):
processi cognitivi superiori di valutazione degli eventi
emotigeni
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1°
Psicologia delle emozioni: un inquadramento storico e teorico
In sintesi: teoria di Cannon vs teoria di James
Ci troviamo di fronte a due teorie contrapposte, entrambe vere
in quanto entrambe hanno colto degli aspetti particolari e
specifici della vita emotiva, senza però riuscire a esaurirne la
complessità
MA
Entrambe si sono limitate agli aspetti biologici dell’emotività,
ignorando gli aspetti più psicologici
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ANNO
Filosofia, letteratura, etc
Prima del 1884
JAMES
1884
CANNON
1927
PAPEZ e McLEAN
Ψ
SCHACHTER e SINGER
SCHERER
1937 e 1949
1962
Anni ‘80
Rivista “EMOTION”
2000
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3. La teoria cognitivo-attivazionale delle
emozioni
Schachter (1962): concezione psicologica delle emozioni
attraverso la teoria cognitivo-attivazionale o teoria dei due fattori
L’emozione è la risultante di due componenti distinte:
1 componente di attivazione fisiologica dell’organismo
(AROUSAL)
2 componente Ψ cognitiva di percezione dello stato di attivazione
fisiologica e sua spiegazione in funzione di un evento emotigeno
In questo processo particolare attenzione è dedicata
all’attribuzione causale che stabilisce una connessione fra queste
due componenti, in modo da attribuire (SPIEGARE) la propria
attivazione corporea a un evento emotigeno
VALUTAZIONE COGNITIVA DELLA SITUAZIONE E ETICHETTAMENTO
DELL’ESPERIENZA EMOTIVA Luigi Anolli - Le emozioni
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2 modalità con cui emozione ha origine
Tipica- vita quotidiana: processo rapido e quasi non
consapevole: valutazione situazione, percezione attivazione
e sua attribuzione causale
Sono consapevole del risultato “mi sento arrabbiato”
• Arousal non spiegato: Processo maggiormente
consapevole e deliberato di attribuzione causale del proprio
arousal a qualche situazione/evento
farmaci, fluttuazioni ormonali,etc. modificano arousal
Arousal non spiegato
A che cosa lo attibuisco? A quale situazione/evento?
In funzione della situazione cui lo attribuisco
 EMOZIONE
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Sulla base di questi assunti:
1) se un individuo è indotto ad attribuire
erroneamente un’attivazione non spiegata a una
situazione emotivamente pertinente, la sua risposta
sarà emotiva  ATTRIBUZIONE IN FUNZIONE DEGLI
INDIZI EMOTIVI del CONTESTO
2) se l’attivazione fisiologica VIENE ridotta, risulterà
ridotta anche l’intensità dell’esperienza emotiva
3) Se un soggetto è indotto ad attribuire
erroneamente la propria attivazione fisiologica, in
parte o interamente, a una situazione neutra (non
emotiva), anche la sua risposta risulterà attenuata
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A) Attribuzione erronea dell’arousal a indizi emotivi
Esperimento di Schachter e Singer (1962)
Hp: La combinazione della attivazione fisiologica indotta
attraverso i farmaci (epinefrina) e l’assenza di informazioni o
la presenza di informazioni erronee sulla causa
dell’attivazione stessa avrebbe aumentato la responsività del
soggetto agli indizi contestuali pertinenti a livello emozionale
Manipolazione di:
-stato fisiologico
-informazioni sullo stato fisiologico
-aspetti cognitivi legati a indizi contestuali
Ipotesi confermata nell’ambito dei risultati dell’esperimento
MA non confermata da ricerche successive
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B) Effetti della riduzione dell’arousal sull’emozione
No conferma sul piano empirico
-studi sulle lesioni al midollo spinale
-Studi con farmaci betabloccanti (inibitori dei recettori
adrenergici)
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C) Il paradigma dell’attribuzione erronea
l’intensità dell’esperienza emotiva diminuisce se il soggetto è
indotto ad attribuire erroneamente la propria attivazione
fisiologica a cause «neutre»
“attribuire erroneamente proprio arousal aiuta a diminuire la
paura?”
ambito sperimentale (in laboratorio): tollerano > paura shock
elettrici se attribuiscono erroneamente la loro attivazione a
farmaco eccitante (che in realtà è un “placebo”)
ambito clinico (dist. ansia): attribuzione erronea difficile e
inefficace
 l’attribuzione erronea funziona soltanto in situazioni nuove
quando il soggetto non si è ancora dato una spiegazione della
sua condotta emotiva
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L’ipotesi dell’informazione preparatoria
Leventhal
In alternativa al paradigma dell’attribuzione erronea
informazione corretta sui sintomi da attendersi in una
condizione di stress riduce l’incertezza e l’ambiguità,
attenuando le reazioni di ansia
Concentrazione sulle caratteristiche nocive di uno stimolo
doloroso favorisce > tollerabilità dolore (test pressorio del
freddo, endoscopia, parto) rispetto a distrazione dalle
stesse
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Il paradigma del transfer di eccitazione
L’attivazione (AROUSAL) di qualsiasi emozione non cessa
repentinamente, ma si esaurisce in modo lento  un soggetto
può attribuire il residuo dell’attivazione per l’emozione A alla
successiva emozione B (di altro tipo)  incremento della
reazione emotiva nella situazione B
Cyclette
(Alto arousal)
> AGGRESSIVITA
 insulto  possibilità di vendetta
Perline
(basso arousal)
Esperimento di Zillman
< AGGRESSIVITA
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LIMITI:
• interpretazione FORTE teoria di Schachter = NO: le reazioni
emotive NON sono manipolabili interamente mediante indizi
situazionali
• Scissione dualistica tra FISIOLOGICO (arousal) e
COGNITIVO (proc. attribuzione)
• interpretazione DEBOLE = arousal effetto di feedback su
intensificazione emozione e rapporto emozione attivazione
fisiologica è mediato da processo di attribuzione causale
 SVOLTA FONDAMENTALE: ASPETTI PSICOLOGICI
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4. Le teorie dell’«appraisal»
Le emozioni dipendono dal modo con cui gli individui valutano e
interpretano gli stimoli del loro ambiente.
Questa concezione si contrappone a quella della psicologia
ingenua, secondo cui le emozioni sono passioni irrazionali, di
breve durata, simili ad attività istintuali, che sorgono in modo
involontario e automatico, senza che siano richieste
dall’individuo.
Le teorie dell’appraisal sottolineano invece il legame fra gli
aspetti emotivi e gli aspetti cognitivi, poiché l’elaborazione
cognitiva è sottesa all’esperienza emotiva.
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le emozioni dipendono dalla valutazione cognitiva (appraisal)
degli stimoli/situzaioni
L’appraisal degli antecendenti situazionali orienta e qualifica
l’esperienza emotiva del soggetto
Il termine “appraisal” indica un atto diretto e immediato di
conoscenza che integra la percezione e del quale si può
diventare consapevoli solo a percorso concluso.
Legame fra gli aspetti emotivi e gli aspetti cognitivi, poiché la
VALUTAZIONE cognitiva è sottesa all’esperienza emotiva
≠ Esperienza emotiva derivano da ≠ nel modo con cui si
interpretano le situazioni
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Il significato situazionale
Le emozioni sono l’esito di come percepiamo e valutiamo le
condizioni ambientali rispetto al nostro benessere e al
raggiungimento dei nostri scopi
Emozioni non compaiono in maniera gratuita e casuale,
all’improvviso, ma sono la conseguenza di un’attività di
conoscenza e di valutazione della situazione in riferimento agli
interessi dell’individuo medesimo
Emozioni sorgono in risposta alla struttura di significato di una
situazione
Il significato situazionale contribuisce a spiegare le diverse
emozioni, la loro intensità e la dimensione soggettiva
dell’esperienza emotiva (differenze individuali)
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Emozioni = risposte soggettive con elevato grado di
flessibilità e maggiori gradi di libertà dell’individuo
soggette a processi intenzionali di regolazione
(parzialmente controllabili dall’individuo anche mediante
la VALUTAZIONE COGNITIVA) - meccanismo di
decoupling/dissociazione tra S-R
≠
Riflessi = processi geneticamente determinati e
prestabiliti, universalmente condivisi, con svolgimento
automatico e involontario, meccanismo di
coupling/associazione S-R
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La valutazione può differenziarsi sia per il livello di
elaborazione che per il tipo di elaborazione.
LIVELLO DI ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE: si
distingue in
-processo iniziale: automatico, immediato, rapido,
elaborazione della situazione limitata a aspetti essenziali,
schematica ed intuitiva (casi di emergenza e allerta)
- processo esteso: elaborazione più estesa, attenta e
consapevole della situazione in relazione ai propri scopi.
Utilizzato abitualmente.
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TIPO DI ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE si
distingue in (Lazarus, 1991):
-valutazione primaria: riguarda la valutazione di quanto
-la situazione sia pertinente con gli scopi dell’individuo
(pertinenza)
-La situazione faciliti il perseguimento di questi scopi
(congruenza)
-valutazione secondaria: riguarda la valutazione di
- capacità del soggetto di far fronte all’evento emotigeno
(problem-focused coping),
- capacità del soggetto di gestire le sue condotte emotive
(emotion-focused coping),
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Scherer (anni ’80) ha elaborato una griglia di
valutazione dello stimolo/della situazione
(stimulus evaluation check, SEC) sistema di
valutazione
secondo una sequenza lineare progressiva distinta in
cinque livelli:
1.
2.
3.
4.
5.
novità dello stimolo
piacevolezza / spiacevolezza della stimolo
rilevanza per gli scopi e bisogni dell’organismo
capacità di far fronte allo stimolo
compatibilità con norme sociali e immagini di sé
modello processuale
fasi non rigide e fisse ma prevedono salti e rivalutazioni
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DIMENSIONI VALUTATIVE
1. NOVITA’: Valutazione della novità della situazione.
Se c’è discrepanza tra ciò che si aspetta l’individuo e la
situazione (nuova, insolita)=risposte di sorpesa, curiosità,
esplorative ma anche paura e apprensione
2. PIACEVOLEZZA INTRINSECA (valenza edonica):
Valutazione della piacevolezza della situazione = risposte di
avvicinamento o allontanamento.
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DIMENSIONI VALUTATIVE
3. SIGNIFICATIVITA’ DELL’EVENTO PER GLI SCOPI:
Individuo valuta:
• Se la situazione è pertinente al raggiungimento
dei propri scopi
•Se e quanto la situazione favorisce o ostacola
raggiungimento dei propri scopi
N.B. Una situazione piacevole che impedisce il raggiungimento
di uno scopo può suscitare emozioni negative
SCOPO=DIETA
Es. RABBIA
COLPA
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4. CAPACITA’ DI FAR FRONTE ALL’EVENTO:
Individuazione della causa dell’emozione
Valutazione del grado di controllo che si può esercitare sulla
situazione
Valutazione delle risorse mentali necessarie per modificare
la situazione
Esistono vari forme di coping:
- primario (far fronte direttamente all’evento)
- secondario (controllare le proprie risposte emotive)
- attivo (preparazione per entrare in azione)
- passivo (preparazione alla difesa-chiusura)
- intrapsichico (rivalutare la situazione iniziale)
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2°
L’esperienza emotiva
5. COMPATIBILITA’ CON LE NORME E CON L’IMMAGINE DI SE’:
Il soggetto valuta se un evento (o un azione) è conforme e
coerente a:
- standard esterni : norme sociali, valori e convenzioni
culturali della società
- standard interni: propri principi morali, immagine di sé,
ideali.
Radar
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1°
Psicologia delle emozioni: un inquadramento storico e teorico
Le teorie dell’«appraisal» sostengono la prospettiva
dimensionale: emozioni = variano secondo dimensioni
continue quali
(Schlosberg, 1952)
DISPIACERE
RIFIUTO
SONNO
VALENZA EDONICA
LIVELLO DI INTERESSE
PIACERE
ATTENZIONE
TENSIONE
AROUSAL
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1°
Psicologia delle emozioni: un inquadramento storico e teorico
5. Le teorie psicoevoluzionistiche
Tomkins (anni 60) riprende il pensiero di Darwin
concezione psicoevoluzionistica delle emozioni:
emozioni sono strettamente associate alla realizzazione di scopi
universali, connessi con la sopravvivenza della specie e
dell’individuo
I suoi allievi, Ekman e Izard, hanno dato particolare sviluppo a
questa prospettiva teorica con la tesi innatista dell’espressione
facciale delle emozioni che rafforza l’ipotesi dell’esistenza di
emozioni primarie (gioia, collera, paura, disgusto, tristezza,
sorpresa, disprezzo); le altre emozioni sono considerate miste o
secondarie o complesse (miscela di diverse emozioni primarie
discrete - “teoria tavolozza”)
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EVENTO
ASPETTO
ASPETTO
COMPORTA EFFETTO
COGNITIVO EMOTIVO- MENTO
AFFETTIVO
Minaccia
Pericolo
Paura
fuggire
Protezione
ostacolo
nemici
collera
colpire
Distruzione
Compagno sex
possesso
gioia
accoppiarsi
Riproduzione
Perdita compagno separazione
tristezza
Piangere,
aiuto
Reintegrazione
Compagno
amico
accettazione
Grooming
Affiliazione
Ogg.disgustoso
veleno
disgusto
eliminare
Rifiuto
Nuovo ambiente
Cosa c’è là?
anticipazione
indagare
Esplorazione
Ogg. imprevisto
Cos’è???
Ansia
Allerta,
arresto
Orientamento
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1°
Psicologia delle emozioni: un inquadramento storico e teorico
Le teorie psicoevoluzionistiche e la prospettiva
categoriale
concezione categoriale delle emozioni (Ekman, Izard)
 categorie discrete e distinte, totalità chiuse, non
ulteriormente scomponibili
 invarianti, fisse e universali (tesi innatista)
 esito dell’adattamento filogenetico
Quindi:
• espressioni facciali delle emozioni sono universali
• vi sono configurazioni neurofisiologiche distintive per
ogni emozione
• c’è una continuità mimico espressiva primati-umani
• ci sono antecedenti emozionali universali e comuni
• c’è un’insorgenza rapida e breve durata
• emozioni sono accadimenti involontari che non possono
essere regolati
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1°
Psicologia delle emozioni: un inquadramento storico e teorico
6. La teoria costruttivistica
Averill, Harrè, Mandler
Contrapposizione a pdv psicoevoluzionista
Emozioni = prodotti eminentemente sociali e culturali
• servono più a regolare interazioni che a salvaguardare
sopravvivenza biologica
• derivano dalle pratiche sociali e dalla condivisione di
specifici sistemi di credenze e valori: ogni cultura ha sua
configurazione emotiva
Emozioni = sindromi socialmente costituite e ruoli sociali
transitori, in quanto disposizioni momentanee a comportarsi
secondo date regole
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emozioni = script (assimilazione di valori e credenze- apprendimento
delle regole delle emozioni) orientano cognizione e condotta
Natura prescrittiva delle emozioni: insieme culturalmente prescritto
di risposte e condotte adottate in un dato contesto 
determinismo culturale
funzioni socioculturali (significato funzionale di un’emozione in
riferimento al contesto socio-culturale)
LIMITE:
Emozioni ridotte a semplici abitudini sociali, negando loro valore
soggettivo nel’esperienza personale dell’individuo
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EMOZIONE = PROCESSO COMPLESSO E
MULTIFATTORIALE
Emozioni = processi complessi e multifattoriali, composti
da:






valutazione della situazione
attivazione dell’organismo
espressione e manifestazione delle risposte emotive
prontezza e preparazione all’azione
Per la sua complessità è corretto parlare di esperienza
emotiva
Particolare importanza assume in questo ambito il processo
di valutazione dell’evento: le emozioni sorgono in
relazione agli interessi dell’individuo in un processo di
mediazione fra evento e interessi
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