Azienda USL Toscana Centro - Prato

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Formazione Medici di Medicina Generale anno 2016
Corso - L’appropriatezza clinica
terzo modulo : appropriatezza nella diagnostica del rischio cardiovascolare
e delle connettiviti
Prima edizione 14/05/2016
Seconda edizione 21/05/2016
Sala Magnolfi, Nuovo Ospedale di Prato S. Stefano
BISOGNI E CRITICITÀ
Leggiamo e condividiamo nella nota di Slow Medicine a proposito del Decreto “Appropriatezza” della
ministra Lorenzin, come il Governo, attraverso un provvedimento calato dall’alto e senza il preventivo
contributo dei professionisti che sono chiamati ad applicarlo, è riuscito a scontentare tutti, portando
alcune regioni, fra cui la Toscana, a soprassedere all’applicazione. Il pericolo del trasferimento di
prestazioni dal pubblico al privato è reale;le farragionosità, le incongruenze e le difficoltà interpretative
e applicative sono numerose; i cittadini ci vedono soltanto nuovi tagli al loro diritto di Salute.
Si fa una gran confusione tra razionamento e appropriatezza. È evidente che quando si parla di
condizioni di erogabilità siamo di fronte a provvedimenti che si propongono di razionare le risorse:
norme sulla base delle quali si decidono quali sono le prestazioni assicurate dal servizio sanitario
nazionale e quali non lo sono. Quando si dice che le prestazioni odontoiatriche si erogano fino a 14
anni, si parla di erogabilità e non certo di appropriatezza, termine che in medicina ha un significato ben
preciso: effettuare la prestazione giusta, in modo giusto, al momento giusto, al paziente giusto.
Anche per l’appropriatezza clinica permangono forti perplessità. A parte la presenza nel decreto di
alcuni bizzarri svarioni, siamo convinti che, soprattutto in campo diagnostico, sia davvero difficile
stabilire a priori, e con valore di legge, cosa sia utile fare o non fare nelle diverse circostanze
che caratterizzano la pratica clinica. È evidente che a questo scopo il medico si debba avvalere di
linee guida, percorsi diagnostici e terapeutici e delle migliori conoscenze scientifiche, ma sulle sue
decisioni influiscono molte altre variabili, quali la credibilità del professionista, le richieste del paziente e
degli specialisti pubblici e privati, i valori, la fiducia del paziente, i margini d’incertezza dei risultati,
l’evoluzione delle conoscenze, il contesto fisico e soprattutto culturale di erogazione delle cure. In
poche parole, partendo dai consigli e dalle indicazioni di una linea guida, queste poi vanno
contestualizzate nella pratica clinica e gestite nella relazione di cura; ben lontano, quindi, da
provvedimenti impositivi, burocratici, validi erga omnes.
Anche per le prestazioni sicuramente inappropriate, per cui un sistema di controllo con indicazioni
regolatorie potrebbe essere auspicabile in linea di principio, la via legislativa è strumento poco efficace.
Si deve arrivare all’assunzione di responsabilità dei medici nelle loro scelte di cura, scelte che attraverso
la relazione con i pazienti e i cittadini devono emergere ed essere condivise, con il loro carico di
beneficio atteso, ma anche di possibile danno. Quando parliamo di pratiche a rischio di
inappropriatezza, quindi, sono da intendere più che come liste di esclusione, come pratiche da utilizzare
dopo un’attenta valutazione del professionista, supportata dall’informazione e dalla condivisione con il
paziente.
Condividiamo ancora il pensiero di Slow Medicine che ritiene come ” l’appropriatezza clinica si possa
migliorare solo se pazienti e cittadini prendono coscienza che esami e trattamenti inappropriati non
solo sono uno spreco ma possono rappresentare una minaccia per la loro salute: basti pensare ai danni
da radiazioni ionizzanti, agli effetti collaterali dei farmaci, alle complicanze di procedure invasive, ai falsi
positivi e alle sovradiagnosi.” Appropriatezza clinica che non deve considerare solo il sovra-utilizzo, ma
anche il sotto-utilizzo, cioè le pratiche che secondo le prove scientifiche apportano benefici, ma che
non vengono erogate a sufficienza.
“Al contrario, la cosiddetta “appropriatezza prescrittiva” secondo regole stabilite da provvedimenti
governativi con l’unico obiettivo dichiarato di ridurre i costi, con minaccia di sanzioni per i medici che
non le rispettano e per di più difficilmente applicabili, non solo rappresenta un implicito razionamento
e un attentato alla professione medica, ma danneggia la relazione medico-paziente e trasmette al
cittadino il messaggio che solo grazie ad un pagamento extra potrà garantirsi quelle prestazioni.”
Contenuti del corso:

Appropriatezza: concettualizzazione in MG
La stratificazione del rischio CV e il follow-up in prevenzione primaria. In appendice note sulla
terapia con in particolare rispetto al problema miopatie

Appropriatezza nella diagnostica delle connettiviti
o segni e sintomi di riferimento quali astenia, febbricola, sinoviti piccole articolazioni, s.
Raynaud, xerostomia, xeroftalmia … intolleranza al sole ecc
o diagnostica di laboratorio in patologie connettivitiche ( connettiviti
indifferenziate/miste, Sjogren, polimialgia reumatica, lupus, polimiosite, sclerodermia )
In appendice valutazione ANA a vario titolo
Obiettivo del corso
Alla luce dei principali dati EBM e delle indicazioni delle linee guida, raggiungere il più alto livello di
appropriatezza clinica possibile:
o nella valutazione del rischio cardiovascolare e nel follow up in prevenzione primaria
o nella diagnostica di laboratorio nel sospetto clinico di connettivite
Docenti :
Dott.Giampaolo Collecchia, MMG, cardiologo
Dott. Emanuele Cassarà, Dott.ssa.Carlotta Nannini, UOC Reumatologia, Prato
Animatori di Formazione :
Dott. Stefano Giovannoni, Dott.ssa Loretta Polenzani, Dott. Mauro Ruggeri
Sede del corso
Sala Magnolfi, Nuovo Ospedale di Prato S. Stefano
Programma
ORARIO
8.15-8.30
8.30-9.00
9.00-9.20
9.20-9.40
ATTIVITA’
DOCENTI
Arrivo e registrazione dei partecipanti.
Pre-test.
Presentazione del corso
Definizione del problema e degli Obiettivi del
Animatori
corso
concettualizzazione della appropriatezza in
MG
G.P.Collecchia
9.40-10.15
la stratificazione del pz a rischio CV e il followup in prevenzione primaria
considerazioni sull’uso delle statine
GP Collecchia
10.15-10.45
Discussione guidata in grande gruppo
Animatori
10.45-11.00
Pausa
11.00-12.00
L’appropriatezza e l'interpretazione degli esami
di laboratorio nel sospetto di connettivite
E.Cassarà- C.Nannini
12.00-13.00
Discussione guidata in grande gruppo
Animatori
Post-test e test di gradimento del corso
13.00-13.15
Chiusura del corso
Referente per la Formazione Cesare Malfanti, UOSD Formazione Educazione e Promozione della
Salute, Azienda USL Toscana Centro, Prato, tel.0574807943 - FAX 0574807937
mail: [email protected]
Al corso sono stati attribuiti 6 Crediti ECM