Le relazioni economiche Italia-Giappone
Download
Report
Transcript Le relazioni economiche Italia-Giappone
Il Sole 24 Ore
Martedì 3 Maggio 2016 N. 120
8
La ripresa difficile
Il rischio rallentamento
Abe: «Non dobbiamo nasconderci i rischi che corre
l’economia mondiale ora che anche la Cina rallenta»
I RAPPORTI ITALIAGIAPPONE
G7 per la crescita, asse Renzi-Abe
Il bilaterale a Firenze: «Conto molto sulla leadership del premier giapponese»
Stefano Carrer
FIRENZE. Dal nostro inviato
pUn caloroso abbraccio sotto la pioggia poco fuori l’ingresso di Pa
lazzo Vecchio al «caro Shinzo» ha testimoniato ieri visivamente la sintonia tra Matteo Renzi e il pre
mier giapponese. Al briefing con
giunto nel Salone dei Cinquecento
è balzata sotto i riflettori una co
mune lunghezza d’onda in vista del
prossimo vertice dei Paesi del G7, il 26 e 27 maggio a IseShima: dovrà
lanciare un messaggio “espansi
UNITÀ DI VEDUTE
Il primo ministro italiano
punta sulla flessibilità fiscale
e quello giapponese
condivide politiche fiscali
un po’ più espansive
vo” che rilanci la leadership del gruppo delle nazioni industrializ
zate a supporto della debole con
giuntura economica globale. Ren
zi ha sottoscritto come opportuna e anzi necessaria per l’intero G7 quella che è nota come “seconda freccia dell’Abenomics”, ossia la cosiddetta “flessibilità fiscale”. Un concetto che implica la possibilità di un incremento degli stimoli pubblici se l’economia dà segni di infiacchimento, anche a costo di rinviare un po’ il raggiungimento dei parametri ufficiali di conteni
mento del debito pubblico.
Abe è particolarmente interes
sato a un G7 che “benedica” politi
che fiscali un po’ più espansive: in un Giappone ancora a rischio di re
cessione e di ritorno alla deflazio
ne, secondo molti economisti do
vrebbe essere rinviato il previsto aumento dell’Iva dall’8 al 10% per evitare un pesante impatto dell’in
cremento della pressione tributa
ria indiretta su crescita e prezzi. Il premier l’ha già posticipato una volta e nelle settimane scorse ha chiamato a Tokyo autorevoli eco
nomisti, come i premi Nobel Stigli
tz e Krugman, che gli hanno consi
gliato un altro rinvio. Paul Krug
man, con un’indiscrezione clamo
rosa, ha reso pubblica una domanda che gli ha rivolto Abe: «Come faccio a convincere la Ger
mania a non opporsi a una presa di posizione collettiva in favore di maggiori stimoli fiscali?». La rispo
sta è stata: «Uhm, è difficile!». Il tour europeo del premier – che do
po Firenze toccherà Francia, Bel
gio (dove incontrerà i leader Ue), Germania e Regno Unito è finaliz
zato in buona parte a preparare un summit che rassicuri gli investitori
sulla crescita globale. «Non dob
biamo nasconderci i rischi che cor
re l’economia mondiale, ora che la Cina frena al pari di altri mercati emergenti, specialmente quelli colpiti dal calo dei prezzi delle ma
terie prime», ha sottolineato Abe, che una settimana prima del verti
ce ha convocato a Sendai anche un
summit dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche cen
trali del G7. In questo contesto, è chiaro che
soprattutto i Paesi con un surplus delle partite correnti – come Ger
mania e Giappone – potrebbero spendere di più a sostegno della crescita e suggerire che anche al
tri Paesi lo facciano, visto che i tas
si ai minimi storici consentono un
indebitamento statale assai poco oneroso e d’altra parte le politiche
monetarie hanno ormai raggiun
to i loro limiti di efficacia. Musica per le orecchie di Renzi: «Conto molto sulla leadership di Shinzo Abe per il successo del G7 in par
ticolare sui temi della crescita economica», ha detto. La riluttan
za tedesca, però, si è già manifesta
ta all’incontro delle Confindustrie
dei Paesi del G7, settimana scorsa
a Tokyo, dove il rappresentante di
Berlino ha enfatizzato piuttosto l’importanza di perseverare nel processo di risanamento dei conti
pubblici (altrui), senza mostrare alcun desiderio che il suo governo
spenda di più per fare da traino a un’economia globale in cui anche la locomotiva americana dà segni di rallentamento.
Renzi e Abe hanno poi sottoli
neato insieme l’esigenza di portare
avanti riforme strutturali: entram
bi sono accreditati come “riforma
tori”, anche se nei rispettivi Paesi i cambiamenti procedono tra forti difficoltà e resistenze. Entrambi, poi, vogliono cambiare la Costitu
zione. Poco prima dell’incontro bi
laterale, al Teatro Niccolini, Renzi ha aperto la sua campagna per il sì al referendum d’autunno. E ha an
che raccontato come fosse stato Abe a dirgli: «Visto che mi parli tanto di Firenze, perché non mi in
viti nella tua città del Rinascimen
to?». Ieri l’ha portato anche agli Uf
fizi e poi fino a Palazzo Pitti attra
verso il corridoio vasariano. Del resto, quando fu firmato, esatta
mente 150 anni fa, il primo trattato di amicizia e commercio tra i due Paesi – anniversariooccasione per grandi celebrazioni, soprattut
to all’insegna della cultura la capi
tale d’Italia era proprio Firenze.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rifugiatevi in un‘oasi in città
Immerso in una meravigliosa oasi di 7 ettari, Aspria Harbour Club Milano è
un luogo perfetto dove sport e relax convivono in straordinaria armonia, a 15
minuti dal centro di Milano in zona San Siro.
Scoprite un mondo di sport e benessere per Voi e la Vostra famiglia.
Discover more at aspria.com
Esportazioni e importazioni dell’Italia verso e da il Giappone.
Dati in miliardi di euro
Export
Import
gen-feb
2016
3,90
3,71
2009
2010
2011
2012
2013
2014
’15
0,90
0,65
-0,19 -0,28 +0,51 +2,44 +3,46 +2,65 +2,40 +0,25
Fonte: Mise
Il «peso» del made in Italy
I prodotti al top nell’export e nell’import Dati 2015
Principali prodotti italiani esportati
in Giappone
Articoli di abbigliamento escluso
l'abbigliamento in pelliccia
Autoveicoli
Cuoio: articoli da viaggio, borse, pelletteria
e selleria; pellicce
Medicinali e preparati farmaceutici
Prodotti chimici di base, materie plastiche
e gomma sintetica
Calzature
Principali prodotti del Giappone importati
dall’Italia
Autoveicoli
Macchine di impiego generale
Prodotti chimici di base, materie plastiche
e gomma sintetica
Altre macchine per impieghi speciali
Altri mezzi di trasporto
Altre macchine di impiego generale
Fonte: elaborazione Osservatorio economico Mise su dati Istat
Le relazioni. Al massimo storico gli investimenti del Sol Levante nel nostro Paese
L’Italia attende il salto di qualità
ma il libero scambio resta in bilico
I
nvestimenti giapponesi in Italia al
Le relazioni economiche ItaliaGiappone
Saldo
Riforme
I due leader hanno sottolineato l’esigenza
di portare avanti le riforme strutturali
Mln
di euro
% su
totale
706
12,8
547
9,9
426
7,7
328
5,9
235
4,3
196
3,6
Mln
di euro
% su
totale
411
343
13,2
11,0
258
8,3
197
195
169
6,3
6,2
5,4
massimo storico: da ultimo
Asahi si è “bevuta” la birra Pe
roni, dopo che Hitachi ha conqui
stato i treni di AnsaldoBreda e Mit
subishi Electric ha rilevato i grandi
climatizzatori di DeLclima. Inter
scambio in crescita, da ultimo con una accelerazione delle importa
zioni giapponesi in Italia dopo una
lunga fase di stagnazione: a marzo la bilancia commerciale bilaterale è tornata in passivo ma resta larga
mente in surplus a nostro vantag
gio su base annuale. Contatti poli
tici più intensi che mai, grazie ai tanti vertici G7 “settoriali” – prima e dopo il summit dei leader a fine maggio che stanno portando in Giappone molti ministri italiani. Manifestazioni culturali al top in quantità e qualità nell’occasione del 150esimo anniversario delle re
lazioni diplomatiche aperte nel 1866 dal viaggio a Yokohama della Real Pirocorvetta “Magenta”. Il bilaterale di ieri tra Matteo
Renzi e Shinzo Abe a Palazzo Vec
chio cade in un momento favore
vole nelle relazioni tra Italia e Giap
pone, che nel loro lungo sviluppo sembrano aver tenuto fede al pro
clama originario di 150 anni fa che invocava “pace e amicizia eterna” tra il Re d’Italia e lo Shogun (anzi, a volte siamo stati fin troppo amici, come tra gli anni Trenta e Quaran
ta del secondo scorso…). Un tratta
to che sarà oggetto di una mostra documentale e bibliografica al mi
nistero degli Esteri (nell’ambito di “Farnesina porte aperte”), a margi
ne del convegno sui 150 anni dei rapporti politici l’ 11 maggio. Il mese scorso, poi, si sono evi
denziati in modo clamoroso con
tatti ancora più risalenti. Le autori
tà del quartiere di Bunkyo a Tokyo hanno convocato una conferenza stampa per annunciare il ritrova
mento dei resti dell’”ultimo mis
sionario” in Giappone: l’abate sici
liano Giovanni Battista Sidotti, che
arrivò nel 1708 in una missione quasi suicida sperando di riaprire il
Sol Levante (allora ermeticamen
te chiuso al mondo esterno) al
l’evangelizzazione. Sidotti fu in
terrogato in carcere da un insigne studioso confuciano, Arai Haku
seki, che lasciò interessanti reso
conti dei loro dialoghi improntati a
un rispetto reciproco, oggi testi
monianza di enorme valore sui contatti culturali tra Occidente e Oriente. In questi giorni il pubblico
giapponese che visita la splendida mostra sul Caravaggio e i caravag
geschi al Museo d’arte occidentale di Ueno si sofferma a lungo sull’ul
timo quadro in esposizione: quello
di Tanzio da Varallo sulla crocifis
sione dei francescani ordinata nel 1597 da Toyotomi Hideyoshi, l’uni
ficatore del Giappone. Più rilas
sante la mostra in corso sui gioielli dei Medici, provenienti dal museo degli Argenti di Palazzo Pitti. Ap
pena aperta, poi, una mostra su Pompei, seguita a quelle su Botti
celli e Morandi e precedente una esibizione di capolavori della Gal
leria veneziana dell’Accademia. In direzione opposta, molte manife
stazioni della serie “Giappone in Italia”, che culmineranno in estate alle Scuderie del Quirinale. Quanto ai rapporti politici, al di là
della sintonia tra i due premier, il lo
ro ottimo stato si è evidenziato con la recente firma di un accordo per lo
scambio di informazioni riservate sul fronte della sicurezza. Le rela
zioni economiche bilaterali potreb
bero avere un salto di qualità se ve
nisse firmato l’accordo di libero scambio tra Ue e Giappone, i cui ne
goziati – dopo oltre tre anni appaio
no in una fase di stallo. Questa setti
mana a Bruxelles il premier Abe cercherà di sondare Juncker e Tusk sulla possibilità che una intesa di massima – che era stata prevista in
vano entro la fine del 2015 – possa es
sere raggiunta entro la fine di que
st’anno. Come è noto, l’Italia è favo
revole, a patto che l’Economic part
nership sia “ambiziosa” e comporti L’ANNIVERSARIO
Contatti politici più intensi
di sempre e manifestazioni
culturali al top nell’occasione
dei 150 anni delle relazioni
diplomatiche aperte nel 1866
da parte giapponese alcune conces
sioni superiori a quelle effettuate da Tokyo nell’ambito della TransPa
cific Partnership. A invocare un ra
pido Free trade agreement è soprat
tutto il settore agroalimentare ita
liano, che intravede forti vantaggi potenziali e soprattutto teme lo svantaggio competitivo sui dazi in arrivo nei confronti dei Paesi della Tpp. Al G7 di IseShima i principali protagonisti del negoziato saranno presenti: solo se una decisa volontà politica di raggiungere l’accordo di libero scambio UeGiappone sarà espressa – e non solo in modo for
male – le trattative potrebbero ave
re una accelerazione. Altrimenti, si rischia un imbarazzante rinvio a tempo indeterminato.
S.Car.
© RIPRODUZIONE RISERVATA