Libera Cooperazione aprile

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Transcript Libera Cooperazione aprile

Periodico on line in rete
all’indirizzo
www.agci.it
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ED IN TE
Mensile di informazione dell’AGCI
Associazione Generale delle Cooperative Italiane
Aprile 2016
www.agci.it
Capitale e Lavoro
nelle stesse mani
Giuseppe Mazzini
A.G.C.I.
ASSOCIAZIONE GENERALE
DELLE COOPERATIVE ITALIANE
L’AGCI, Associazione Generale delle Cooperative Italiane, nasce a Roma nell’ottobre 1952 ed
ottiene, ai sensi e per gli effetti del D.L.C.P.S. n.
1577 del 14/12/1947, ufficiale riconoscimento giuridico con Decreto del Ministro per il Lavoro e la Previdenza sociale del 14/12/1961, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale del 22 febbraio 1962, n. 48.
L’AGCI è frutto dell’iniziativa di un gruppo di
sodalizi di ispirazione repubblicana, liberale e
socialdemocratica, che si distacca dalla Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue, per dar vita, così
come era precedentemente avvenuto per i cooperatori cattolici, ad una nuova Centrale cooperativa.
A riprova degli ideali che sono alla base delle
sue origini, l’AGCI può vantare, quale suo primo
Presidente, una delle espressioni più alte dei valori
laici e libertari: Meuccio Ruini.
L’AGCI è, quindi, per storia, ma anche per consistenza, una delle tre maggiori Associazioni Nazionali di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del Movimento cooperativo: si tratta di un’Organizzazione senza fini di lucro, libera ed indipendente che, fedele agli ideali mazziniani ed in armonia con i valori fondanti individuati dall’International Co-operative Alliance (ICA), promuove la diffusione, il consolidamento, l’integrazione e lo sviluppo del Movimento stesso, nel rispetto dei princìpi
di democrazia e di mutualità, nonché nell’interesse
generale dell’economia del Paese.
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
L’AGCI ha la propria sede centrale in Roma ed
una organizzazione articolata, sull’intero territorio
nazionale, in 19 rappresentanze regionali, 8 provinciali, 5 interprovinciali ed in 35 delegazioni territoriali.
Vi sono, inoltre, 8 Associazioni settoriali di
categoria, di cui fanno parte tutti gli enti che, indipendentemente dall’area geografica di appartenenza, esercitano la medesima attività economica
o attività connesse ed affini:
AGCI Abitazione è l’organismo di settore al
quale aderiscono tutte le cooperative di abitazione
e/o loro Consorzi iscritti all’Associazione.
AGCI Agr.It.Al. opera su tutto il territorio
nazionale attraverso due Dipartimenti - specializzati nel comparto della pesca e dell’agricoltura – e
riunisce anche le cooperative aderenti attive nel
settore del consumo.
AGCI Credito e Finanza raggruppa Banca AGCI
S.p.A., le Banche di Credito Cooperativo, le Banche
Popolari, General Fond SpA, le cooperative ed i
Consorzi Garanzia fidi, G.F.C. – Gruppo Finanza
Cooperativa, Cifap ed altre imprese che esercitano
attività finanziaria, come le Società di Mutuo Soccorso.
AGCI Culturalia è l’organizzazione di rappresentanza delle cooperative aderenti all’Associazione operanti nei settori della cultura e dello spettacolo, del turismo e dei beni culturali ed ambientali, dello sport e del tempo libero.
AGCI Editoria è l’associazione nazionale delle
cooperative editoriali, giornalistiche e della comunicazione.
AGCI Produzione e Lavoro è l’organismo di settore che riunisce le cooperative dei settori manifatturiero, costruzioni (edilizia abitativa, industriale e stradale), impiantistica, opifici metalmeccanici e tutto
quanto sia riconducibile alla produzione di beni.
AGCI Servizi di Lavoro è l’associazione di settore cui fanno capo le cooperative di movimentazione merci, logistica e facchinaggio; autotrasporto di cose e persone, taxi ed autonoleggio; globalservice, manutenzione, pulizia, igiene e sanificazione; servizi socio-sanitari; servizi di consulenza e
progettazione per imprese; vigilanza e portierato;
turismo e ristorazione.
AGCI Solidarietà è l’associazione di settore che
si occupa della promozione, della rappresentanza e
dell’assistenza nei confronti delle cooperative
sociali aderenti.
Nel 2010, l’AGCI ha ottenuto l’iscrizione alla
prima classe dell’Albo nazionale degli enti di Servizio civile, con la conseguente abilitazione a presentare, in corrispondenza della pubblicazione degli
appositi bandi da parte dell’UNSC, progetti da realizzare presso le proprie sedi di attuazione accreditate, distribuite sull’intero territorio del Paese.
L’Associazione aderisce inoltre ad importanti
Organismi europei ed internazionali di rappresentanza della Cooperazione (Cecop, Cogeca, Cecodhas, Cicopa, Cooperatives Europe, ICA), nei quali
contribuisce, con propri esponenti, alla tutela ed
alla promozione delle società cooperative nei
diversi ambiti territoriali e settoriali, attraverso
programmi e progetti di sviluppo, iniziative di studio e di approfondimento, di assistenza e consultazione, di concorso all’elaborazione degli indirizzi
legislativi, economici e sociali che interessano il
Movimento cooperativo. In particolare, nel Board
dell’International Co-operative Alliance, è stato
eletto un dirigente AGCI, che vi rappresenta la
Cooperazione italiana.
Attualmente sono associate ad AGCI oltre
8.000 cooperative, con circa 470.000 soci, 105.000
occupati ed un fatturato pari a più di 8 miliardi di
euro.
COMPITI E FINALITÀ
Nell’ambito delle sue finalità generali e dei
suoi compiti istituzionali, l’Associazione – svincolata da condizionamenti partitici ed animata dall’intento di valorizzare il lavoro e l’impegno civile dei
cooperatori – si occupa, per conto delle cooperative aderenti, della gestione di attività di informazione, di consulenza sulle problematiche fiscali,
legislative e del lavoro, di tutela e di scambio, di
collegamento strategico tra le imprese, di servizio,
di coordinamento politico/organizzativo, di diffusione della coscienza e della conoscenza cooperativa, di formazione tecnica e professionale dei cooperatori: tutto ciò, anche attraverso la costruzione
di proficui rapporti con gli omologhi settori delle
altre Organizzazioni, con le rappresentanze sindacali, con le Istituzioni e con le strutture amministrative pubbliche.
L’AGCI è firmataria di 14 CCNL, di 1 Accordo
per la gestione dei servizi ai beni culturali e di 1
Protocollo sul facchinaggio.
L’Associazione segue costantemente gli sviluppi delle normative italiane, europee ed internazionali di interesse per le imprese in generale e per le
società cooperative in particolare; svolge un’azione
di informazione e di aggiornamento nei confronti
dei soci, prevalentemente tramite gli strumenti
della rassegna stampa quotidiana e delle circolari
elaborate dall’Ufficio studi/legislativo e relazioni
industriali; fornisce consulenze sulle problematiche
afferenti alla vita societaria degli iscritti; assume
funzioni di interlocuzione e stimolo nei confronti
delle competenti Autorità, specie con riferimento
alla Direzione generale per le Piccole e Medie
Imprese e gli Enti cooperativi presso il Ministero
dello Sviluppo Economico.
L’AGCI è inoltre competente ad espletare la
vigilanza sulle cooperative aderenti, finalizzata a
verificare, in particolare, attraverso la revisione,
annuale o biennale, il possesso dei requisiti mutualistici.
L’Associazione assiste altresì le proprie associate anche negli ambiti delle relazioni industriali,
della promozione di nuove cooperative, della tutela della privacy, della sicurezza sul lavoro e della
formazione.
L’AGCI è cofondatore e gestore di strumenti di
bilateralità attraverso i quali, nel rispetto delle
norme contrattuali stipulate con i rinnovi dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, eroga servizi
alle imprese aderenti ad essa ed ai richiamati enti
bilaterali.
Infine, l’Associazione fornisce alle imprese
iscritte servizi nell’ambito del credito, della formazione e della progettazione.
Nel 2011, l’AGCI ha dato vita, insieme a Confcooperative e Legacoop, all’Alleanza delle Cooperative Italiane, coordinamento stabile tra le tre
maggiori Organizzazioni cooperative del Paese.
STRUTTURE COLLEGATE
L’AGCI Nazionale dispone di specifiche strutture collegate, costituite al fine di fornire alle imprese associate un supporto qualificato e professionalmente valido negli ambiti di particolare rilevanza
per lo sviluppo di una sana ed efficiente imprenditorialità cooperativa. Tra queste ricordiamo:
BANCA AGCI S.p.A.
Autorizzata all’esercizio dell’attività creditizia
con provvedimento dell’Autorità di vigilanza del
28 marzo 2007, Banca AGCI SpA è un Istituto di credito che opera prevalentemente con le piccole e
medie imprese, quale strumento per il supporto, il
consolidamento e lo sviluppo delle cooperative
aderenti all’Associazione, nonché dei soci e dipendenti delle stesse.
CONSEF
Costituito nel 2009, il Consorzio Nazionale
Servizi Finanziari si propone di mettere in rete e far
funzionare in modo sinergico le strutture, operanti nel settore del credito, di cui AGCI dispone, al
fine di: offrire servizi finanziari efficienti, efficaci e
di qualità alle cooperative aderenti all’Associazione; indirizzare le stesse verso la capitalizzazione e
la costruzione di idonei strumenti di finanza di
sistema; consentire il superamento delle difficoltà
di accesso al mercato del credito, l’accelerazione
dei processi di concentrazione ed integrazione, il
rafforzamento delle capacità imprenditoriali e
manageriali.
GENERAL FOND S.p.A.
Costituita nel 1993, la società gestisce, senza
scopo di lucro, il Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, alimentato
dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative
aderenti all’Associazione e dai patrimoni residui di
quelle poste in liquidazione.
La Società opera nella promozione e nel finanziamento di nuove imprese ed iniziative di sviluppo
della cooperazione, con preferenza per i programmi diretti all’innovazione tecnologica, all’incremento dell’occupazione ed allo sviluppo del Mezzogiorno.
GFC – GRUPPO FINANZA COOPERATIVA
Costituito nel 2012 per l’erogazione del credito alle cooperative dell’AGCI, GFC opera a livello
nazionale e svolge attività finanziaria sia nei confronti della cooperazione, sia delle Piccole e Medie
Imprese (PMI).
CONSORZIO NAZIONALE
MEUCCIO RUINI
Costituito in forma di società cooperativa consortile nel 2009, quale Ente di emanazione dell’AGCI, doverosamente intitolato al primo Presidente
dell’Associazione, vero e proprio Padre della Patria,
il Consorzio Nazionale Meuccio Ruini per la formazione, i servizi al lavoro e l’innovazione tecnologica si propone, in via prioritaria, di: partecipare,
direttamente o attraverso le imprese associate, alle
opportunità di finanziamento, in tema di formazione, provenienti da risorse pubbliche regionali,
nazionali, comunitarie ed internazionali; promuovere forme innovative di progettazione della formazione e dei servizi al lavoro; favorire la crescita
qualitativa, professionale e delle competenze, per
l’adeguamento strutturale e la modernizzazione
del tessuto di imprese associate aderenti all’AGCI.
Via Angelo Bargoni, 78 - 00153 Roma
Tel. 06/58327.1 Fax 06/58327.210
[email protected] - www.agci.it
Mensile di informazione dell’AGCI
Associazione Generale delle Cooperative Italiane
Aprile 2016
Libera Cooperazione
Anno XIX - Nuova serie N. 148
Aprile 2016
Editoriale
Registrazione n. 227/1997
del 24.04.1997
Pubblicazione mensile
Invertire la deriva verso il baratro
con l’apporto di tutti
di Rosario Altieri
Periodico on line in rete
all’indirizzo
www.agci.it
Alleanza
Workers buy out: quando i dipendenti salvano
le imprese
Uffici Studi Alleanza: on line il nuovo sito
Alleanza Cooperative Turismo: il lancio di Ales
Editore
Associazione Generale
Cooperative Italiane
Via Angelo Bargoni, 78
00153 Roma
Direttore
Rosario Altieri
Attualità
Direttore responsabile
Raffaella De Rosa
Concept grafico
© Michele Spera
Collaboratori
Raffaella De Rosa, Filippo Turi
Hanno collaborato
a questo numero
Raffaella de Rosa,
Micaela Di Gennaro, Giuseppe Gizzi,
Gabriele Nardini, Silvia Rimondi,
Roberto Rotondo, Francesca Puliti
Segreteria di redazione
Stefano Pasqualini
Tel. 06.58327214
Redazione e Amministrazione
Via Angelo Bargoni 78
00153 Roma
Tel. 06.58328347 - Fax 06.58328350
[email protected]
www.agci.it
Chiuso in redazione
27 Aprile 2016
In copertina:
Viviamo in un Paese che
sembra avviato verso una
deriva dalla quale è sempre
più difficile immaginare di
ritrarsi agevolmente
ed in tempi brevi
I lavori in corso su ordinazione
Gian Luigi De Gregorio
Nuovo Codice degli Appalti
Silvia Rimondi
La riforma delle BCC
Giuseppe Gizzi
Guida MISE alle agevolazioni per le imprese
Pari Opportunità
Donne e Parità: l’altra metà del cielo dell’Alleanza
Raffaella de Rosa
Sociale
Papa Francesco in visita al CARA di Castelnuovo,
gestito dalla coop Auxilium
Roberto Rotondo
Associazione
Convenzione AGCI e Sistema Cooperativo
Silvia Rimondi
AGCI Abruzzo al V Forum Europeo
sull’Imprenditoria Sociale in Bulgaria
Accordo tra AGCI e Professione in Famiglia
Dalle Regioni
AGCI Toscana: “Andirivieni” per i diversamente abili
AGCI Calabria: #TuFratelloAmico a Mileto
AGCI Valle d’Aosta: primo albergo assistito
per anziani e disabili
Formazione
Due Mari di Sicurezza sbarca all’Info-Day di Roma
Gabriele Nardini
Consorzio Meuccio Ruini e Progetto C.R.eS.C.O.
Micaela Di Gennaro
Libri
Pietro, Giuseppe e il Lenzuolo
INVERTIRE LA DERIVA
VERSO IL BARATRO
CON L’APPORTO DI TUTTI
Rosario Altieri
inizio della grave crisi economica che ha interessato
l’Italia ormai da otto lunghi anni è stata più volte al
centro delle riflessioni dei politici, degli economisti,
degli imprenditori e dei lavoratori e, altrettanto spesso, le valutazioni si sono rivelate molto discordanti.
È indubbio che non sempre i giudizi espressi sono
stati suggeriti da dati ufficiali e da una analisi rigorosamente ancorata ad interpretazioni oggettive del contesto e
delle responsabilità; d’altronde, le conclusioni alle quali si è
giunti sono state sovente influenzate dalle posizioni politiche di
condivisione o di dissenso nei confronti delle maggioranze che
si sono succedute nel corso del tempo alla guida del Paese.
È, però, altrettanto vero, così come ho avuto modo di rilevare
in diverse circostanze sulle colonne della nostra rivista o su altre
testate che hanno ospitato qualche mia opinione, che molte
responsabilità che hanno visto l’economia italiana stentare
rispetto ad altre in diretta sua competizione vanno ascritte a chi,
a prescindere dal colore politico, ha governato l’Italia negli ultimi decenni.
Viviamo in un Paese che sembra avere smarrito i valori e gli
ideali che Gli avevano consentito di risorgere dalle ceneri della
catastrofe di una guerra affrontata e combattuta dalla parte
sbagliata (se mai può esserci una parte giusta in un conflitto
armato).
Viviamo in un Paese che ha gradualmente, ma inesorabilmente, consumato un rapporto di fiducia tra le Istituzioni ed i cittadini, determinando uno scollamento mai fatto registrare tra la
rappresentanza politica ed il Popolo.
Viviamo in un Paese che sembra avviato verso una deriva
dalla quale è sempre più difficile immaginare di ritrarsi agevolmente ed in tempi brevi.
È vero che, almeno per quanto concerne la politica degli
annunci e la rivendicazione del Governo a decidere e scegliere,
sembra cominciata la stagione delle riforme, mettendo mano ad
Editoriale
L’
VIVIAMO IN UN
PAESE CHE SEMBRA
AVERE SMARRITO I
VALORI E GLI IDEALI
CHE GLI AVEVANO
CONSENTITO
DI RISORGERE
DALLE CENERI
DELLA CATASTROFE
DI UNA GUERRA
AFFRONTATA
E COMBATTUTA
DALLA PARTE
SBAGLIATA (SE MAI
AGCI / Aprile 2016 / 4
L’UNICA VERITÀ,
CHE APPARE
EVIDENTE, È CHE IL
NOSTRO PAESE,
CHE PURE
È RIUSCITO IN ANNI
DIFFICILI ED IN
CONDIZIONI A DIR
POCO DISPERATE
AD IMBOCCARE LA
STRADA MAESTRA
DEL RISANAMENTO
E DELLO SVILUPPO,
SI TROVA
RIPIEGATO SU SE
STESSO, MENTRE LA
NOSTRA
ECONOMIA
ARRETRA SEMPRE
DI PIÙ RISPETTO A
QUELLE DEGLI ALTRI
PAESI, MENTRE LA
QUESTIONE
MORALE FA
REGISTRARE LIVELLI
PATOLOGICI MAI
RAGGIUNTI NEL
una serie di provvedimenti legislativi, anche di una certa rilevanza, tali, si dice, da cambiare l’Italia, da ammodernare le Sue Istituzioni, da renderne più snella e maggiormente produttiva la
Pubblica Amministrazione.
È altresì vero che alcune riforme abbiano visto la luce e che
alcune ataviche norme siano state interessate da modifiche, a
volte, anche sostanziali.
Quello che, tuttavia, è sempre apparso necessario agli osservatori più attenti, ma anche alle imprese, ai lavoratori, alle famiglie ed ai cittadini è che la questione non risiede nel cambiare, a
prescindere dalla qualità e dalla coerenza delle norme che si
intenda introdurre a modifica di quelle precedenti con gli interessi generali del Paese; viceversa, occorre rimuovere quelle che
determinano condizioni di scarsa competitività, maggiori oneri
per le imprese, maggiori incombenze per i cittadini nella conduzione della vita quotidiana, tempi assolutamente insopportabili
per avviare una qualsiasi attività, il ricorso a procedure eccessivamente complesse per far fronte agli obblighi tributari, una
carenza dei servizi essenziali ed una scadente qualità degli stessi, ove essi vengano erogati.
In poche parole, ciò che appare necessario è che si determinino, attraverso un percorso di riforme opportune e ragionate,
le condizioni per passare da una società caratterizzata da elementi di arretratezza ed inadeguatezza ad una più moderna, al
passo con i tempi e che affianchi i cittadini, in ogni loro esigenza, per rendere meno oneroso il rispetto delle regole di
civile convivenza.
Un esame attento dei contenuti delle riforme fino ad ora
decretate dal Governo e convertite in legge dal Parlamento, nella
quasi totalità dei casi attraverso il ricorso al voto di fiducia, ci
consolida nel convincimento che i provvedimenti approvati non
abbiano colpito nel segno.
Di recente è stata perfezionata definitivamente la riforma
costituzionale, con la quale è stato superato il sistema del bicameralismo perfetto e, si dice, si è resa più snella la procedura di
approvazione delle leggi.
È sicuramente vero. Va, però, anche tenuto presente che sono
state apportate modifiche sostanziali ad un ordinamento che presuppone una democrazia rappresentativa e che, per questo, ha
basato la sua forza nell’equilibrio dei poteri, garanzia assoluta
perché non vi fosse la prevalenza dell’uno sugli altri.
Orbene, il testo approvato – e per il quale è stato previsto un
referendum confermativo – ha operato anche sulla modifica di
alcune prerogative assegnate a ciascuno dei tre poteri fondamentali, con il rischio concreto di determinare una alterazione dei
richiamati equilibri tra di loro.
Altre riforme sono pure andate in porto, come quella del lavoro, senza che siano state determinate le condizioni indispensabili per pervenire ad un aumento delle opportunità occupazionali.
AGCI / Aprile 2016 / 5
Editoriale
PUÒ ESSERCI UNA
PARTE GIUSTA IN
UN CONFLITTO
ARMATO).
VIVIAMO IN UN
PAESE CHE HA
GRADUALMENTE,
MA
INESORABILMENTE,
CONSUMATO
UN RAPPORTO
DI FIDUCIA TRA
LE ISTITUZIONI
ED I CITTADINI,
DETERMINANDO
UNO
SCOLLAMENTO
MAI FATTO
REGISTRARE TRA LA
RAPPRESENTANZA
POLITICA ED IL
POPOLO.
VIVIAMO IN UN
PAESE CHE SEMBRA
AVVIATO VERSO
UNA DERIVA DALLA
QUALE È SEMPRE
PIÙ DIFFICILE
IMMAGINARE DI
RITRARSI
AGEVOLMENTE
ED IN TEMPI BREVI.
Editoriale
PASSATO, MENTRE
LE ISTITUZIONI, CHE
DEVONO
RAPPRESENTARE IL
BALUARDO DELLA
DEMOCRAZIA,
RISCHIANO UNA
CRISI DI
CREDIBILITÀ SENZA
PRECEDENTI.
OCCORRE CHE
TUTTI RECUPERINO
LA MASSIMA
DETERMINAZIONE
NEL TENTATIVO
DI INVERTIRE LA
TENDENZA VERSO
IL BARATRO.
LE ISTITUZIONI
TORNINO AD
ESSERE SERVITE E
NON AD ESSERE
OCCUPATE; I PARTITI
A DISEGNARE UN
FUTURO PIÙ
APPREZZABILE E LE
RAPPRESENTANZE,
ECONOMICHE E
SOCIALI, A
PRIVILEGIARE GLI
INTERESSI
GENERALI SU
QUELLI DI PARTE!
È assolutamente apprezzabile il lavoro svolto dal Governo
riguardo alle politiche passive del lavoro, ma manca una strategia compiuta in quelle che vengono definite le politiche attive.
Si discute molto sulla riforma della previdenza, ma la discussione continua a riguardare il consenso o il dissenso che tale
argomento provoca nell’opinione pubblica e la tentazione di tornare sui passi compiuti sulla strada del riequilibrio dei conti
INPS si manifesta con sempre maggiore insistenza.
Molti altri potrebbero essere gli esempi e con sempre maggiore chiarezza finirebbero per emergere insufficienze, lacune, insicurezze o mancanza di un progetto circa la società che vorremmo ridisegnare.
L’unica verità, che appare evidente, è che il nostro Paese, che
pure è riuscito in anni difficili ed in condizioni a dir poco disperate ad imboccare la strada maestra del risanamento e dello sviluppo, si trova ripiegato su se stesso, mentre la nostra economia
arretra sempre di più rispetto a quelle degli altri Paesi, mentre la
questione morale fa registrare livelli patologici mai raggiunti nel
passato, mentre le Istituzioni, che devono rappresentare il
baluardo della democrazia, rischiano una crisi di credibilità
senza precedenti.
Occorre che tutti recuperino la massima determinazione nel
tentativo di invertire la tendenza verso il baratro.
Le Istituzioni tornino ad essere servite e non ad essere occupate; i partiti a disegnare un futuro più apprezzabile e le rappresentanze, economiche e sociali, a privilegiare gli interessi generali su quelli di parte!
AGCI / Aprile 2016 / 6
WORKERS BUY OUT
QUANDO I DIPENDENTI
SALVANO LE IMPRESE
Dal fallimento alla ripresa
ecco come i dipendenti fanno rinascere
le imprese
uecentosessanta
casi, la metà ancora
attivi, con una vita
media superiore a
quella delle altre
imprese, concentrati
soprattutto in Toscana, Emilia Romagna e Marche. È l’identikit dei
workers buy out italiani censiti da
Euricse e presentati il 22 marzo
scorso al Palazzo della Cooperazione.
I workers buy out (Wbo), sono
uno degli esempi delle risposte
che la cooperazione riesce a dare
durante le crisi siano esse sistemiche o aziendali. Nascono su iniziativa dei dipendenti di un’impresa a rischio fallimento, si organizzano danno vita a una cooperativa
che ne rileva le attività provando a
dare nuova linfa all’esperienza
imprenditoriale oramai agli sgoccioli.
Le cooperative di lavoro definite come workers buyout, o
impresas recuperadas, rappresentano interessanti realtà in cui i
dipendenti hanno acquisito la proprietà delle imprese presso cui
erano impiegati e che erano state
poste in liquidazione o rischiavano la chiusura. Non si tratta di un
fenomeno nuovo, né in Italia né a
livello internazionale, poiché si è
assistito a processi di conversione
molto eterogenei, riportando casi
di lunga occupazione così come di
riconversioni assistite. Solo con la
crisi tuttavia queste organizzazioni sono riuscite ad attirare l’attenzione dei media, che sempre più
spesso riportano le storie affasci-
Alleanza
D
nanti degli operai che salvano le
aziende e i posti di lavoro con
implicazioni rilevanti anche a
livello socioeconomico nei loro
contesti di riferimento.
Wbo: la ricerca Euricse
Ma come si struttura questo
universo delle oltre 250 cooperative di lavoro nate da Wbo in Italia?
Quali sono i tassi di resilienza di
queste organizzazioni? Come
avviene il processo di buyout?
Alla luce delle molte domande
ancora aperte su cui ci si può
interrogare, il seminario cerca di
dare prime risposte aprendo al
dibattito di studiosi ed esperti,
offrendo un’analisi complessiva
del fenomeno, attraverso la ricerca
realizzata da Euricse e le testimonianze concrete delle organizzazioni di rappresentanza e delle
imprese che hanno intrapreso questo percorso.
Due terzi dei Wbo italiani sono
stati realizzati in imprese che avevano non più di 49 dipendenti, un
quinto delle operazioni è stato
portato a termine in Toscana
AGCI / Aprile 2016 / 7
(22%), il 15% in Emilia Romagna
e a seguire, con poco meno di un
caso su 10, in Lombardia. In due
terzi dei casi le imprese recuperate erano attive nel settore industriale, servizi, edilizia e commercio completano i dati dell’analisi
settoriale.
«Ciò che emerge dalle nostre
ricerche – ha spiegato Gianluca
Salvatori, amministratore delegato di Euricse – è che il processo di
workers buy out permette non solo
di salvare l’impresa ma anche di
rinnovarla, riconvertirla arrivando
a costruire nuove opportunità su
basi solide. Non a caso la vita
media dei Wbo è superiore a quelle registrate per le altre imprese».
Per l’Alleanza delle Cooperative Italiane hanno partecipato il
presidente Rosario Altieri, il copresidente Maurizio Gardini e
Luca Bernareggi, che hanno evidenziato la capacità di queste
imprese di trasformare le difficoltà in opportunità, grazie al coraggio dei lavoratori che decidono di
investire in prima persona sul proprio futuro.
NUOVO CODICE DEGLI APPALTI
IL SEMINARIO DI
APPROFONDIMENTO
ORGANIZZATO DALL’UCSI
IN COLLABORAZIONE
CON AGCI E ANIEM
Attualità
Silvia Rimondi
l 15 marzo 2016, presso
l’Università UniPegaso in
Roma, si è tenuto un
seminario dedicato al
tema “Anticipazioni in
riferimento ai recenti
interventi del Legislatore
in materia di contratti
pubblici, dalle direttive comunitarie 23/2014, 24/2014 e 25/2014 al
Nuovo Codice degli Appalti attraverso la legge delega n. 11/2016”.
L’iniziativa è stata promossa dall’Unione Consorzi Stabili Italiani,
in collaborazione con l’Associazione Generale delle Cooperative Italiane e con l’Associazione Nazionale Imprese Edili Manifatturiere.
Ha moderato i lavori il Presidente di AGCI Calabria, Ferdinando Verardi, il quale ha introdotto le complesse tematiche in
discussione, dando la parola ai
numerosi relatori che, nell’ordine,
hanno trattato i seguenti argomenti: le principali novità introdotte,
la qualificazione dei concorrenti,
la partecipazione alle gare, i criteri di aggiudicazione dei contratti,
l’esecuzione dell’appalto.
Dopo le relazioni dei giuristi e
dei tecnici, che hanno approfondito tutti gli aspetti innovativi ed
anche i profili critici connessi alla
sopra citata legge delega, il Presidente Nazionale AGCI, Rosario
Altieri, nelle sue apprezzate conclusioni, ha innanzitutto sottolineato l’anomalia di una normativa
al momento, di fatto, inapplicabile, nell’attesa della pubblicazione
delle Linee guida da parte dell’ANAC.
In un ordinamento democrati-
I
co – ha continuato Altieri – il
completamento di una riforma
dovrebbe essere affidato al Parlamento e demandato ai decreti
attuativi, anziché dipendere dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, pur nel rispetto dell’operato
di quest’ultima, che viene sempre
più investita di poteri, competenze, ruoli e funzioni di grande rilevanza, anche in rapporto all’impatto sul sistema economico del
Paese. In una democrazia rappresentativa, infatti, è il Parlamento
ad avere delegata dal Popolo la
sua sovranità ed è esso stesso a
doverla esercitare.
Per quanto concerne la lotta
alla corruzione, ha aggiunto il Presidente Nazionale AGCI, non è
attraverso Organismi monocratici
che essa può essere condotta, ma
riconsegnando alle sedi competenti la titolarità a garantirla con leggi
chiare e severe, nonché tramite
una loro altrettanto trasparente
applicazione. È evidente che il
reato di corruzione si consumi in
costanza di un corruttore e di un
corrotto: è quindi necessario per-
AGCI / Aprile 2016 / 8
seguire con determinazione
entrambi i soggetti e non scaricare
aggravi burocratici ed improbabili
adempimenti su quegli imprenditori che, quotidianamente, svolgono il proprio lavoro nel pieno
rispetto di tutte le norme vigenti.
Un’ulteriore riflessione Altieri
l’ha proposta riguardo all’opportunità di concentrare esageratamente gli enti appaltanti e di indire gare di valore sempre più ingente: l’esperienza ci conferma che
sottrarre alle sedi periferiche la
gestione degli appalti, lungi dall’aver determinato i risultati sperati, ha solo generato ulteriori costi,
aumentando altresì i casi di contaminazione corruttiva.
Il Presidente Nazionale AGCI
ha quindi concluso il suo intervento evidenziando come, peraltro,
l’eccessiva concentrazione contrasti con gli interessi di un sistema
produttivo costituito per il 98%
circa da piccole e medie imprese,
in quanto dà maggiore spazio alla
pratica di subappalti spesso gestiti
al di fuori delle più elementari
regole.
ALES “Razionalizza, ma va migliorato
il rapporto pubblico-privato”
l lancio di Ales è un
chiaro segno di
razionalizzazione
delle risorse e va in
una direzione che
aiuta a fare chiarezza. Tuttavia auspichiamo che il ricorso
alla modalità in house venga limitato, così come prevede la normativa europea in materia di appalti,
in via di attuazione con il nuovo
codice”. Così Andrea Ferraris,
presidente dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane Turismo e
Beni Culturali ha commentato il
recente lancio di Ales, la società
del MiBACT che accorpa le due
preesistenti e che si occuperà del
rapporto tra pubblico e privato
all’interno del Ministero.
Prosegue Ferraris: “Il ruolo del
privato, in particolare di quello
non profit come la cooperazione
culturale, andrebbe valorizzato per
le sue professionalità’ e competenze, per la capacità di dare occupazione stabile a molti giovani. Il
privato nella cultura non è, infatti,
‘‘I
solo mecenatismo e volontariato.
È anche impresa che genera sviluppo ed occupazione.
“E affinché la cultura divenga
sempre più elemento di un nuovo
sviluppo per i territori e per il
Paese é fondamentale che vengano valorizzate tutte le energie in
campo. Riteniamo pertanto che ci
siano ampi margini di miglioramento nel rapporto pubblico privato ed auspichiamo di trovare
interlocutori attenti e disponibili al
dialogo”.
“Evidenziamo la necessità di
un maggiore confronto sulle occasioni di crescita e creazione di
opportunità connesse alle gestione
e valorizzazione, conservazione e
ricerca dei beni culturali. La cooperazione culturale può porsi
come interlocutore disponibile ed
attento. È auspicabile, dunque,
che venga rafforzata la strada di
collaborazione tra pubblico e privato. La cooperazione culturale
si candida ad essere partner delle
istituzioni in questa fase di rilancio della cultura del nostro Paese”.
ONLINE
IL NUOVO SITO
DEGLI UFFICI STUDI
DELL’ALLEANZA
L’esperienza cooperativa
costituisce una parte significativa della realtà economica e
sociale del nostro Paese. Essa,
tuttavia, è ancora poco conosciuta così come poco comprese sono le complesse problematiche che la distinguono.
Nell’ambito della costruzione
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane quale movimento
unitario, gli Uffici Studi delle
tre storiche organizzazioni di
rappresentanza (Ufficio Studi
AGCI, l’Area Studi di Confcooperative e il Centro Studi Legacoop) hanno intrapreso, dal
2013, una attività comune di
studi ed analisi sul movimento
cooperativo e non solo. Con le
ricerche e gli studi condotti
direttamente e con quelli prodotti dalle molteplici istanze
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, si propone di dare
un contributo per una sempre
maggiore e migliore conoscenza della peculiare esperienza
cooperativa e si propone altresì
di concorrere a fornire elementi di riflessione sulla dinamica
economica e sociale del nostro
Paese.
All’indirizzo www.alleanzacooperative.it/uffici-studi è
possibile trovare tutte le pubblicazioni già realizzate e diffuse dagli Uffici Studi, e le iniziative in corso.
AGCI / Aprile 2016 / 9
Alleanza
ALLEANZA COOPERATIVE
TURISMO
I LAVORI IN CORSO
SU ORDINAZIONE
La Legge di Stabilità per il 2016
ha previsto la possibilità di operare
un super-ammortamento per
gli investimenti in beni materiali nuovi
Elemento essenziale per
qualificare un lavoro in corso
su ordinazione è la presenza
di un contratto ad hoc
stipulato tra l'appaltatore
ed il committente, in forza
del quale viene affidata
l'esecuzione dell'opera e/o
del servizio.
Attualità
Gian Luigi De Gregorio
lavori in corso su ordinazione1 sono contratti a
durata
normalmente
ultrannuale per la realizzazione di un bene, di una
combinazione di beni
oppure per la fornitura di
beni/servizi non di serie e
che insieme formino un unico progetto2. Il contratto -contratto di
appalto - ha quindi da un lato il
committente che richiede l’esecuzione di un lavoro secondo proprie
specifiche esigenze e dall’altro
l’impresa esecutrice che deve
attenersi alle specifiche del committente.
L’Organismo Italiano di Contabilità, attraverso l’emanazione
del principio OIC 23 individua
due tipologie di contratti:
1) contratti a prezzi predeterminati, in cui l’appaltatore si
impegna a portare a termine l’intero lavoro previsto dal contratto
sulla base del prezzo contrattuale
fisso o dei prezzi determinati sulle
singole voci di lavoro;
2) contratti con prezzo basato sul costo consuntivo più il
margine, in cui l’appaltatore si
impegna a portare a termine l’intero lavoro previsto dal contratto
senza predefinire un prezzo, ma
calcolandolo in funzione dei costi
da essa sostenuti, specificamente
previsti dal contratto e maggiorati
di una percentuale dei costi stessi
a titolo di recupero di spese generali e di altre spese non specificamente rimborsabili.
Due sono i criteri3 con cui si
può procedere alla valutazione
I
dei lavori in corso su ordinazione:
1) il “criterio della commessa
completata”4 secondo cui i lavori
in corso sono rilevati al costo e il
ricavo con il relativo margine
viene iscritto in bilancio solo
quando i lavori sono ultimati;
2) il “criterio della percentuale di completamento” secondo cui il ricavo è imputato ad ogni
esercizio in cui vengono eseguiti i
lavori in proporzione alla percentuale di completamento dell’opera, rispettando il principio di
competenza.
Per lavori di durata ultrannuale si intendono quelli che si
riferiscono ad un contratto che
investe un periodo superiore ai
dodici mesi, considerando il
tempo intercorrente tra la data di
inizio della realizzazione dei beni
e/o servizi e la data di ultimazione
e consegna dei beni e/o servizi
AGCI / Aprile 2016 / 10
entrambe determinate dal contratto.
Nel caso di lavori ultrannuali
derivanti da un contratto che definisce in modo puntuale le obbligazioni tra le parti, dove non vi sono
fattori esterni contingenti tali da
rendere dubbia la capacità dei
contraenti di far fronte alle obbligazioni, e dove l’esecutore dei
lavori ha la ragionevole certezza
di ottenere il pagamento del corrispettivo man mano che i lavori
proseguono in quanto, ad esempio, il contratto contiene una clausola di congruo risarcimento a suo
vantaggio qualora il committente
recedesse, e dove infine, il risultato atteso dei lavori può essere
attendibilmente misurato l’applicazione del criterio della percentuale di completamente è
obbligatoria, diversamente deve
essere applicato il criterio della
commessa completata.
Il codice civile non identifica
i metodi per definire lo stato di
avanzamento, ma l’OIC 23 prevede i seguenti metodi:
1) metodo del costo sostenuto
(cost to cost): la percentuale di
avanzamento è definita rapportando i costi sostenuti per la commessa ad una certa data sul totale dei
costi stimati. La differenza tra il
corrispettivo previsto ed i costi
complessivamente stimati moltiplicata per la percentuale di avanzamento determina il margine in
corso di formazione. Quest’ultimo, aggiunto ai costi cumulativamente sostenuti, determina il valore della commessa nell’esercizio
di riferimento;
AGCI / Aprile 2016 / 11
eventuali maggiorazioni di prezzo
richieste in applicazione di disposizioni di legge o clausole contrattuali in misura non inferiore al
50%. Difatti, l’accettazione definitiva delle maggiorazioni da parte
del committente comporterà l’inclusione dell’intero importo delle
maggiorazioni tra i corrispettivi
contrattualmente stabiliti.
Va precisato che l’art. 93 del
TUIR costituisce una deroga
all’art. 109, comma 2, lett. b) del
TUIR secondo cui i corrispettivi
relativi alle prestazioni di servizi
si considerano conseguiti e le
spese si considerano sostenute alla
data in cui le prestazioni medesime sono ultimate, mentre nel caso
di nostro interesse le opere ed i
servizi realizzati ed eseguiti concorrono alla formazione del reddito d’impresa quali rimanenze
includendo pertanto anche una
quota parte di utile per cui i relativi costi sono deducibili integralmente negli esercizi in cui sono
stati sostenuti.
Infine, ai fini IRAP la valutazione adottata in sede civilistica
vale anche ai fini dell’imposta
regionale sulla base del principio
di derivazione. L’art. 5, comma 1,
del D. Lgs. 446/1997 stabilisce,
infatti, che “la base imponibile è
determinata dalla differenza tra il
valore e i costi della produzione di
cui alle lettera A) e B) dell’articolo 2425 del codice civile …. così
come risultanti dal conto economico dell’esercizio”.
Segue un esempio.
Supponiamo che in data
01/07/n+1 la “Alfa Società Cooperativa”, leader nella climatizzazione, abbia ricevuto una commessa
di lavoro per l’installazione di un
impianto presso un’azienda industriale per un corrispettivo pattuito
pari a € 100.000 con costi totali
stimati pari a € 70.000 e che la
consegna dell’impianto è previsto
per il 30/06/n+4. Inoltre, ipotizziamo le seguenti percentuali di completamento: 20% al 31/12/2+1 >
55% AL 31/12/n+2 > 95% al
31/12/n+3. L’impianto di condizionamento è ultimato il
10/06/n+4 e il 25/06/n+4 viene
emessa la fattura per il corrispettivo pattuito.
Attualità
2) metodo delle ore lavorate5: lo stato di avanzamento è
calcolato rapportando le ore lavorate rispetto al totale delle ore previste;
3) metodo delle unità consegnate: con tale metodo la valutazione ai corrispettivi pattuiti è
applicata alle sole unità di commessa consegnate o comunque
accettate dal committente. Le altre
unità sono valutate al costo, come
le altre rimanenze;
4) metodo delle misurazioni
fisiche: con tale metodo si procede all’identificazione delle quantità prodotte e alla valutazione delle
stesse ai corrispettivi pattuiti.
Relativamente agli anticipi
ed agli acconti eventualmente
corrisposti sui lavori in corso di
ordinazione, questi devono essere
iscritti tra le passività fino al termine dei lavori. Al momento della
fatturazione, ma solo ad avvenuta
certificazione dei lavori da parte
dell’esecutore, anticipi ed agli
acconti verranno allocati tra i
ricavi.
Naturalmente, qualora i costi
totali stimati siano superiori ai
ricavi totali della commessa, ciò
determinerebbe una perdita da
rilevarsi a decremento di lavori
in corso su ordinazione iscritti
precedentemente in bilancio6.
Tali perdite sono da contabilizzarsi nell’esercizio in cui esse sono
giudicate prevedibili, sulla base di
un’obiettiva e ragionevole valutazione delle circostanze esistenti.
Se la perdita rilevata (ricavi totali
commessa - costi totali stimati)
fosse superiore al valore dei lavori
in corso iscritti in bilancio, l’appaltatore dovrà iscrivere l’eccedenza in uno specifico fondo per
rischi e oneri7.
Per quanto riguarda i costi
pre-operativi, nel caso della valutazione dei lavori con il “criterio
della commessa completata”,
questi vanno rilevati come gli altri
oneri sostenuti per l’esecuzione
dei lavori; mentre, nel caso della
valutazione con il “criterio della
percentuale di completamento”
essi vanno rilevati come costi di
commessa e pertanto rientrano nel
margine di commessa proporzionalmente allo stato di avanzamento dei lavori.
Dal punto di vista fiscale, i
criteri di valutazione dei lavori in
corso su ordinazione sono disciplinati dall’art. 93 del TUIR
(D.P.R. 22 dicembre 1986 n.
917)8. La disposizione presenta,
quale presupposto fondamentale, la durata di esecuzione dei
lavori, che deve essere ultrannuale9 e deve interessare due
diversi periodi d’imposta. La
valutazione deve essere fatta sulla
base dei corrispettivi pattuiti,
imputandoli alle rimanenze dei
lavori in corso, e non imputando i
costi sostenuti, all’avanzamento
dell’opera. Pertanto, le rimanenze,
oltre a rettificare i costi sostenuti
nell’esercizio e in quelli precedenti, comprendono anche il margine
di utile riferibile alla parte di prestazione già eseguita ed imputabile all’esercizio medesimo.
Naturalmente, i corrispettivi
devono essere inclusi tra le
rimanenze se non sono stati
oggetto di liquidazione a titolo
definitivo, perché in tal caso si
qualificherebbero come ricavi. Gli
acconti ricevuti dal committente
in funzione dello stato di avanzamento lavori non concorrono alla
formazione dei ricavi ma assumono rilevanza ai fini della determinazione del reddito in quanto,
essendo erogati per prestazioni già
eseguite, costituiscono elementi
da tenere in considerazione ai fini
della valutazione delle rimanenze.
Nella valutazione dei corrispettivi
si deve tenere conto anche delle
PRINCIPIO
I costi sostenuti nell'esercizio per la realizzazione dell'impianto vanno
imputati al conto economico e il loro ammontare viene calcolato in base alla
percentuale di completamento.
L'utile (margine di commessa) viene determinato solo a chiusura dei lavori
1) VALUTAZIONE CON IL CRITERIO DELLA COMMESSA
COMPLETATA
In sede di chiusura del bilancio al 31/12/n+1
si rileveranno le rimanenze per i lavori in
corso come segue:
Esercizio n+1.
Valore della commessa = (costi sostenuti x percentuale) =
70.000 x 20% = € 14.000
Attualità
Conto economico Esercizio n+1
Costi
Ricavi
Costi sostenuti per la realizzazione dell’impianto
Valore della commessa pari
all’importo dei costi sostenuti10
31/12/n+1
Lavori in corso
su ordinazione
a
Rimanenze finali
dei lavori in corso
su ordinazione
€ 14.000
Rimanenze finali
dei lavori in corso
su ordinazione
a
Variazione dei
lavori in corso
su ordinazione
€ 14.000
01/01/n+2
Rimanenze iniziali
dei lavori in corso
su ordinazione
a
Lavori
in corso
su ordinazione
€ 14.000
31/12/n+2
Lavori in corso
su ordinazione
a
Rimanenze finali
dei lavori in corso
su ordinazione
€ 38.000
31/12/n+2
Rimanenze finali dei lavori
in corso su ordinazione
a
Diversi
€ 38.000
a
Variazione dei lavori
in corso su
ordinazione
€ 24.500
a
Rimanenze iniziali
dei lavori in corso
su ordinazione
€ 14.000
AGCI / Aprile 2016 / 12
Esercizio n+2.
Valore della commessa relativamente all’anno
n+2:
E 70.000 x 35% (55%-20%) = € 24.500
Valore della commessa anno n+1 e anno n+2:
anno n+1 = € 14.000 (esistenza iniziale)
anno n+2 = € 70.000 x 35% = € 24.500
Valore totale (anno n+1 + anno n+2) = €
14.000 + € 24.500 = € 38.500
Al termine dell’anno n+2 si dovranno
innanzitutto rilevare le rimanenze iniziali (€
14.000) e poi quelle finali (€ 38.500), per cui
si avrà una variazione dei lavori in corso su
ordinazione pari a € 24.500 pari proprio ai
costi sostenuti nell’esercizio anno n+2 e,
pertanto, con un margine di commessa pari a
zero.
Esercizio n+3.
Valore della commessa relativamente all’anno
n+3: € 70.000 x40% (95%-40%) = € 28.000
Valore della commessa anno n+2 e anno n+3:
anno n+2 = € 28.500 (esistenza iniziale)
anno n+3 = € 70.000 x 40% = € 28.000
Valore totale (anno n+2 + anno n+3) = €
38.50000 + € 28.000 =
€ 66.500
01/01/n+3
Rimanenze iniziali
dei lavori in corso
su ordinazione
a
Lavori
in corso
su ordinazione
€ 38.500
31/12/n+3
Lavori in corso
su ordinazione
a
Rimanenze finali
dei lavori in corso
su ordinazione
€ 66.500
Esercizio n+4.
Valore della commessa relativamente all’anno
n+4:
€ 70.000 x 5% (100%-95%) = € 3.500
Valore della commessa anno n+3 e anno n+4:
anno n+3 = € 66.500 (esistenza iniziale)
anno n+4 = € 70.000 x 5% = € 3.500
Valore totale (anno n+3 + anno n+4) = €
66.500 + € 3.500 =
€ 70.000
All’anno n+4 si contabilizzano anche i
componenti positivi di reddito (ricavi per €
120.000)
Margine di commessa = € 100.000 –
(66.500+3.500) = € 30.000
Rimanenze finali dei lavori
in corso su ordinazione
a
Diversi
€ 66.500
a
Variazione dei lavori
in corso su
ordinazione
€ 28.000
a
Rimanenze iniziali
dei lavori in corso
su ordinazione
€ 38.500
Attualità
31/12/n+3
01/01/n+4
Rimanenze iniziali
dei lavori in corso
su ordinazione
a
Lavori
in corso
su ordinazione
€ 66.500
25/06/n+4
Crediti vs clienti
a
a
Diversi
€ 122.000
Prestazioni di servizi € 100.000
a
Iva c/vendite
€ 22.000
Variazione dei lavori
in corso su
ordinazione
€ 66.500
31/12/n+4
Variazione dei lavori
in corso su ordinazione
a
PRINCIPIO
I costi e ricavi di competenza vanno imputati in relazione al
completamento della commessa in funzione della percentuale
2) VALUTAZIONE CON IL CRITERIO
DELLA PERCENTUALE DI COMPLETAMENTO
31/12/n+1
Lavori in corso
su ordinazione
a
Rimanenze finali
dei lavori in corso
su ordinazione
€ 20.000
Rimanenze finali dei lavori
in corso su ordinazione
a
Variazione dei lavori
in corso su
ordinazione
38.000
€ 20.000
AGCI / Aprile 2016 / 13
Esercizio n+1. (percentuale 20%)
Valore della commessa anno n+1 = € 100.000
x 20% = € 20.000
Costi stimati della commessa anno n.1 = €
70.000 x 20% = € 14.000
Margine di commessa anno n+1 = € 20.000 € 14.000 = € 6.000
L’impresa esecutrice iscriverà costi di
commessa per € 14.000
ed applicando il criterio della percentuale di
completamento rileverà rimanenze finali per i
lavori eseguiti fino al 31/12/n+1 per € 20.000
(dato dal valore della commessa per la
percentuale di completamento € € 100.000 x
20%).
01/01/n+2
Rimanenze finali dei lavori
in corso su ordinazione
a
Lavori in corso
su ordinazione
€ 20.000
31/12/n+2
Lavori in corso
su ordinazione
a
Rimanenze finali dei
lavori in corso su
ordinazione
€ 55.000
31/12/n+2
Attualità
Rimanenze finali dei lavori
in corso su ordinazione
a
Diversi
€ 55.000
a
Variazione dei lavori
in corso su
ordinazione
€ 35.500
a
Rimanenze iniziali
dei lavori in corso
su ordinazione
€ 20.000
Esercizio n+2. (percentuale 55%)
Valore della commessa anno n+2 = € 100.000
x 55% = € 55.000
Rimanenze iniziali (anno n+1) = € 20.000
Costi stimati della commessa anno n+2 = €
70.000 x 35% (55%-20%) = € 24.500
Margine di commessa anno n+2 = € 55.000 –
€ 20.000 – € 24.500 = € € 10.500
L’impresa esecutrice iscriverà costi di
commessa per € 24.500 ed applicando il
criterio della percentuale di completamento
rileverà rimanenze finali per i lavori eseguiti
fino al 31/12/n+2 per € 55.000 [dato dal
valore della commessa per la percentuale di
completamento € 100.000 x 55%
(20%+35%)].
Esercizio n+3. (percentuale 95%)
Valore della commessa anno n+3 = € 100.000 x 95% = € 95.000
Rimanenze iniziali (anno n+2) = € 55.000
Costi stimati della commessa anno n+3 = € 70.000 x 40% (95%-55%) = € 28.000
Margine di commessa anno n+3 = € 95.000 – 55.000 – 28.000 =
€ 12.000
L'impresa esecutrice iscriverà costi di commessa per € 28.000 ed applicando il criterio della
percentuale di completamento rileverà rimanenze finali per i lavori eseguiti fino al 31/12/n+3
per € 95.000 [dato dal valore della commessa per la percentuale di completamento € 100.000 x
95% (95% anno n+3)].
01/01/n+3
Rimanenze finali dei lavori
in corso su ordinazione
a
Lavori in corso
su ordinazione
€ 55.000
31/12/n+3
Lavori in corso
su ordinazione
a
Rimanenze finali dei
lavori in corso su
ordinazione
€ 95.000
31/12/n+3
Rimanenze finali dei lavori
in corso su ordinazione
a
Diversi
€ 95.000
a
Variazione dei lavori
in corso su
ordinazione
€ 40.000
a
Rimanenze iniziali
dei lavori in corso
su ordinazione
€ 55.000
AGCI / Aprile 2016 / 14
Esercizio n+4. (ultimazione dei lavori
100%)
Rimanenze iniziali (anno n+3) = € 95.000
Costi stimati della commessa anno n+4 = €
70.000 x 5% (100%-95%) = € 3.500
Margine di commessa anno n+4 = € 100.000
– 3.500 – 95.000 =
€ 1.500
01/01/n+4
Rimanenze iniziali
dei lavori in corso
su ordinazione
a
Lavori
in corso
su ordinazione
€ 95.000
25/06/n+4
Crediti vs clienti
a
Diversi
a
€ 122.000
Prestazioni di servizi € 100.000
a
Iva c/vendite
€ 22.000
31/12/n+4
a
Rimanenze iniziali
dei lavori in corso
su ordinazione
€ 95.000
ANNO
UTILE/MARGINE COMMESSA
CRITERIO
COMMESSA
COMPLETATA
PERCENTUALE
COMPLETAMENTO
n+1
€0
€ 6.000
n+2
€0
€ 10.500
n+3
€0
€ 12.000
n+4
€ 30.000
€ 10.000
Tot.
€ 30.000
€ 30.000
NOTE
1. L'art. 2424 del codice civile prevede che
i lavori in corso su ordinazione siano
iscritti nell'attivo dello stato patrimoniale
tra le rimanenze alla Voce C3.
2. L'OIC, l'Organismo Italiano di Contabilità, con il principio OIC 23 fornisce i criteri di contabilizzazione in bilancio di
detti lavori nel caso in cui al termine dell'esercizio l'impresa esecutrice non gli
abbia ultimati.
3. Per le commesse di durata inferiore ai
dodici mesi possono essere utilizzati sia
il metodo della percentuale di completamento che il metodo della commessa
completata.
4. L'art. 2426, comma 1, n. 9, c.c., stabilisce
che “le rimanenze, i titoli e le attività
finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di
acquisto o di produzione, calcolato
secondo il numero 1), ovvero al valore di
realizzazione desumibile dall'andamento
del mercato, se minore; tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i
motivi. I costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione”.
5. Tale metodo si presta soprattutto quando
la componente di manodopera è preminente rispetto alle altre componenti di
costo.
6. Indipendentemente dal criterio di valutazione adottato.
7. Il redattore del bilancio non ha discrezionalità non potendo registrare la perdita
che non eccede il valore dei lavori eseguiti come avveniva in applicazione della
versione precedente dell'OIC 23.
8. 1. Le variazioni delle rimanenze finali
delle opere, forniture e servizi pattuiti
come oggetto unitario e con tempo di
esecuzione ultrannuale, rispetto alle esistenze iniziali, concorrono a formare il
reddito dell'esercizio. A tal fine le rimanenze finali, che costituiscono esistenze
iniziali dell'esercizio successivo, sono
assunte per il valore complessivo determinato a norma delle disposizioni che
seguono per la parte eseguita fin dall'inizio dell'esecuzione del contratto, salvo il
disposto del comma 4.
2. La valutazione è fatta sulla base dei
corrispettivi pattuiti. Delle maggiorazioni di prezzo richieste in applicazione di
disposizioni di legge o di clausole contrattuali si tiene conto, finché non siano
state definitivamente stabilite, in misura
non inferiore al 50 per cento. Per la parte
di opere, forniture e servizi coperta da
AGCI / Aprile 2016 / 15
Appare evidente che l'utile/margine di
commessa è identico indifferentemente dal
criterio adottato per la valutazione dei lavori
in corso su ordinazione, cambia però il suo
andamento negli anni di esecuzione dei
lavori.
stati di avanzamento la valutazione è
fatta in base ai corrispettivi liquidati.
3. (Comma abrogato)
4. I corrispettivi liquidati a titolo definitivo dal committente si comprendono tra i
ricavi e la valutazione tra le rimanenze,
in caso di liquidazione parziale, è limitata alla parte non ancora liquidata. Ogni
successiva variazione dei corrispettivi è
imputata al reddito dell'esercizio in cui è
stata definitivamente stabilita.
5. (Comma abrogato)
6. Alla dichiarazione dei redditi deve
essere allegato, distintamente per ciascuna opera, fornitura o servizio, un prospetto recante l'indicazione degli estremi del
contratto, delle generalità e della residenza del committente, della scadenza prevista, degli elementi tenuti a base per la
valutazione e della collocazione di tali
elementi nei conti dell'impresa.
7. (Comma abrogato)
9. Fiscalmente per le commesse ultrannuali
il criterio della percentuale di completamento fondato sui corrispettivi pattuiti in
base al contratto è l'unico criterio ammissibile.
10.Il margine di commessa emergerà solo
alla conclusione dei lavori.
Attualità
Variazione
dei lavori in corso
su ordinazione
LA NOSTRA BUSTA
ARANCIONE
è il titolo del dibattito,
organizzato da
Società Dolce,
in occasione
dell’Assemblea
dei Soci, sul tema della
assistenza sanitaria
e previdenza integrativa
che si terrà giovedì
21 aprile 2016
alle ore 15,00
presso il
Savoia Hotel Regency
(Bologna,
via del Pilastro 2)
Programma:
Introduce e modera:
Pietro Segata,
Presidente Cooperativa
Sociale Società Dolce
Federico Spiniello,
Direttore Generale
Cooperlavoro
Marco Gaiba
Chiara Bonafini
Posizioni e attese dei socidipendenti nei confronti del
nuovo regolamento interno:
i risultati di un'indagine
d'opinione
Rado Fonda,
Direttore di Ricerca SWG
SpA
La previdenza e il patto
intergenerazionale
Giuliano Cazzola,
Docente di Diritto del
Lavoro Uniecampus
Il Fondo Pensione delle
Cooperative: l'esperienza
Cooperlavoro
Il socio lavoratore
nell'impresa cooperativa
Antonio Rossi,
Avvocato e Professore
Università di Bologna
Il dibattito è pubblico.
Cooperativa Sociale Società Dolce Società Cooperativa
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LA RIFORMA DELLE BCC
NEL QUADRO DELLE
NUOVE REGOLE EUROPEE
Giuseppe Gizzi
i è svolto lo scorso 21
marzo a Roma, organizzato dalla Fondazione Italianieuropei, il
convegno dal titolo
Fare Banca di Comunità nell’era dell’Unione bancaria - La
riforma delle BCC nel quadro
delle nuove regole europee.
I lavori sono stati aperti dall’Onorevole Giovanni Sanga,
membro della Commissione
Finanze a Montecitorio e relatore
del D.L. n. 18/2016 di riforma del
sistema delle Banche di Credito
Cooperativo, che ha sottolineato
come la riforma salvaguardi il
principio di mutualità, nello spirito dell’articolo 45 della Costituzione e come, attraverso lo strumento del contratto di coesione,
non venga meno lo storico principio di territorialità delle BCC,
rimarcando che sulla way out è
stato raggiunto un buon punto di
equilibrio tra visioni opposte.
È intervenuto successivamente
Carmelo Barbagallo, capo del
Dipartimento vigilanza bancaria e
finanziaria di Bankitalia, che ha
rilevato come la riforma risponda
alla necessità di dare risposte al
problema del credito, evidenziando che si contano ben 50 BCC in
sofferenza. In generale, ha spiegato Barbagallo, le BCC soffrono di
costi troppo rigidi, di poca efficienza e hanno la necessità di
razionalizzare i costi di gestione e
di distribuzione. Secondo l’esponente di Via Nazionale, la riforma
è positiva, poiché affida ad una
Attualità
S
capogruppo forte poteri di indirizzo e controllo, secondo i principi
di una sana e corretta gestione.
Sulla way out ha dichiarato che la
libertà di non fare parte del sistema della holding unica, vada contemperata con la necessità di non
indebolire la capogruppo e che la
BCE e Banca d’Italia valuteranno
molto attentamente i profili di
coerenza della way out stessa.
Si è quindi tenuta una tavola
rotonda sul tema della riforma,
coordinata dall’editorialista del
Corriere della Sera Federico
Fubini, alla quale hanno partecipato il Presidente di Federcassse
Alessandro Azzi, l’europarlamentare Roberto Gualtieri, il senatore
Massimo Mucchetti, presidente
della Commissione Industria,
commercio e turismo del Senato e
la professoressa Concetta Brescia
Morra, docente di diritto dell’Economia presso l’Università del Sannio. In particolare, quest’ultima
ha messo in evidenza come, dal
punto di vista europeo, non vi sia
un modello ideale di riferimento. I
principali modelli sono quello
AGCI / Aprile 2016 / 17
olandese Rabobank, con una direzione forte e una ramificata rete
solidale, quello francese del Crédit Agricole che ha la caratteristica di prevedere un ruolo molto
incisivo delle direzioni regionali e
quello finlandese Pohjola Bank,
con la capogruppo che detta un
ruolo di coordinamento ma non di
dominio alle 180 banche di credito cooperative del sistema finlandese.
Ha infine concluso i lavori il
Ministro dell’Economia e delle
Finanze Pier Carlo Padoan, che ha
concentrato il proprio intervento,
in particolar modo, sul tema dell’unione bancaria a livello europeo, sottolineando come la condivisione dei rischi nel contesto
comunitario sia fondamentale,
passando attraverso diversi strumenti che completino il percorso
del mercato unico. L’Italia, ha
osservato il Ministro, sta facendo
la sua parte e la riforma delle Banche popolari, l’autoriforma delle
Fondazioni e la riforma delle BCC
rappresentano un tassello centrale
di questa strategia.
DONNE E PARITÀ
L’ALTRA METÀ DEL CIELO
DELL’ALLEANZA
Pari Opportunità
Raffaella de Rosa
’è consapevolezza in merito
al fatto che le
donne
sono
rappresentanti
e portatrici di
buone pratiche
e che le nostre
azioni continuano ad esercitare la
ricerca delle buone prassi, la loro
divulgazione e la presenza femminile nei luoghi decisionali. Auspichiamo che ognuna delle nostre tre
Organizzazioni, attraverso i propri
congressi, continui a lavorare alla
valorizzazione della rappresentanza del genere femminile”.
Con queste parole di augurio e
di riconoscimento del lavoro svolto dagli Organismi di parità dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, la portavoce Dora Iacobelli ha aperto il primo importante
incontro al completo del Coordinamento unitario delle donne
dell’Alleanza (costituitosi il 18
febbraio scorso e composto dagli
Organismi di Parità di AGCI, Confcooperative e Legacoop), svoltosi
il 10 marzo scorso presso il Palazzo della Cooperazione di Roma.
Un incontro che ha registrato una
partecipazione record di rappresentanti dei coordinamenti femminili delle tre Centrali (43 presenze,
13 delle quali di AGCI), ottima
prospettiva per il percorso che
‘‘C
porterà alla costituzione definitiva
dell’organismo dell’Alleanza
Cooperative Italiane dedicato
alle donne e alla parità di genere, prevista per il 13 giugno prossimo nell’ambito dell’Assemblea
nazionale dell’Alleanza.
Insieme alla portavoce Dora
Iacobelli, vicepresidente Legacoop e presidente Commissione Pari
Opportunità Legacoop, hanno
preso la parola Sandra Miotto
presidente Coordinamento Donne
AGCI e Giovanna Zago, vicepresidente Confcooperative e coordinatrice della Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative.
Nella riunione sono stati
comunicati i lavori di gruppo del
Coordinamento e i temi da sviluppare, nonché fissato il numero delle partecipanti al comitato
esecutivo ristretto a 15 membri
(5 per centrale), con la rappresentanza a rotazione, in linea con
quanto già avviene per l’Alleanza.
Per il nome e il logo definitivi del
nuovo Organismo bisognerà attendere l’Assemblea nazionale dell’Alleanza, ma la maggioranza –
ad oggi – ha trovato l’accordo su
Alleanza Cooperative ItalianeDonne e Parità. Raggiunto anche
l’accordo su un regolamento transitorio fino alla costituzione definitiva.
AGCI / Aprile 2016 / 18
Questi i temi/gruppi di lavoro
esposti:
– Pari opportunità presso il Ministero del Lavoro (gestito dalle
tre Presidenti);
– Obiettivi
dell’occupazione
femminile;
– Comitato Imprenditoria Femminile delle Camere di Commercio, ricordando l’accordo
firmato con la rappresentanza
nazionale ABI per agevolare il
credito femminile e le analisi
sui dati di UNIONCAMERE
relativi all’andamento delle
imprenditrici;
– Rilevazione delle presenze
femminili nella cooperazione
di tutte e tre le centrali cooperative;
– Perfezionare la raccolta dei
dati utili per i progetti futuri;
– Impresa femminile in Europa
con riferimento della Commissione Pari opportunità Europee
alla quale presentare i progetti;
– Lavorare su azioni per le Pari
opportunità coinvolgendo il
genere maschile.
Tra gli spunti più interessanti
emersi durante questo proficuo
incontro “al femminile” dell’Alleanza, ci piace segnalare il richiamo al capitolo delle risorse economiche che le Associazioni
dovranno mettere in campo per
blea costitutiva, sottolineando
l’importanza di coinvolgere le
cooperative che abbiano testimonianze e progetti realizzati da proporre come buone prassi nell’Assemblea stessa.
Sandra Miotto, in particolare,
ha voluto porre l’attenzione sulla
proposta di elaborazione di una
legge sulla discriminazione di
genere da presentare al Governo a
nome dell’Alleanza, di incentivare
realizzazioni di nidi per le imprese, di confrontarsi con i sindacati
per proporre protocolli su violenze
e mobbing, di valorizzare i congedi parentali che ad oggi perdono il
70% circa del valore salariale e di
prolungarli, di presentare una proposta di flessibilità sul pensionamento, di dare sostegno alla nuove
imprese femminili non solo nel
sociale creando una cultura diversa nel genere maschile e stimolare
la crescita del benessere nelle
imprese.
AGCI / Aprile 2016 / 19
L'articolo realizzato da Repubblica sul
Welfare aziendale e sulle buone pratiche
delle cooperative dell’Alleanza
Pari Opportunità
poter consentire al gruppo di lavorare e sviluppare le nostre attività
ed i vari progetti che verranno
approvati; il riconoscimento dell’importanza della comunicazione interna ed esterna delle attività e iniziative, che è stata inaugurata da un ampio articolo realizzato da Repubblica sul Welfare
aziendale e sulle buone pratiche
delle cooperative dell’Alleanza
(foto a destra); la proposta di un
progetto di servizi di asilo nido
per le dipendenti e collaboratrici
dell’Alleanza; riflessioni sulla
cultura di formazione per la
carriera femminile; rafforzamento della partecipazione territoriale
ai gruppi di lavoro; rafforzamento della presenza femminile
nella dirigenza e nelle rappresentanze regionali dell’Alleanza;
coinvolgimento dell’Intergruppo voluto dalla Presidente della
Camera Laura Boldrini, a cui si
chiederà di partecipare all’Assem-
Sociale
«O
gnuno di noi
ha una storia
addosso,
ognuno di voi
ha una storia
addosso.
Tante croci,
tanti dolori:
ma ha anche un cuore aperto che
vuole fratellanza».
Quando Papa Francesco ha
rivolto queste parole agli oltre 890
migranti del Centro Accoglienza
Richiedenti Asilo di Castelnuovo
di Porto, durante la celebrazione
del Giovedì Santo, lo scorso 24
marzo, accanto a loro c’erano i
114 operatori della cooperativa
sociale Auxilium, che lavorano
stabilmente in questo centro che è
tra i più importanti del sistema di
accoglienza per i rifugiati in Italia,
cooperativa aderente ad AGCI. E,
ascoltando le parole del Papa,
ognuno dei responsabili e degli
operatori di Auxilium ha pensato
che era quello il senso del loro
lavoro di medici, di psicologi, di
mediatori culturali, di insegnanti
di lingue, di addetti alla cura della
persona, di consulenti amministrativi per i migranti: rendere possibile a quel “cuore aperto che vuole
fratellanza” di essere accolto e
aiutato a trovare la propria strada e
il proprio posto nel mondo. Un
lavoro quotidiano, quello della
cooperativa Auxilium (che dal 7
aprile del 2014 gestisce il
C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto)
che dimostra anche come la
forma cooperativa in generale e
la cooperazione sociale in particolare, quando sono vissute con
intelligenza, professionalità e
onestà, rappresentano lo strumento più efficace ed economico
per raggiungere gli scopi di
equità sociale, integrazione e
promozione della persona. Per
questo, ad accogliere il Papa al
C.A.R.A. il 24 marzo, insieme al
fondatore della cooperativa Auxilium Angelo Chiorazzo, al Presidente di Auxilium Pietro Chiorazzo e al direttore del CARA Akram
Zubaydi, c’era Rosario Altieri,
presidente di AGCI e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Quello di Castelnuovo di Porto
non è il solo centro accoglienza
“È BELLO VIVERE INSIEME
COME FRATELLI”
Papa Francesco in visita ai migranti
del CARA di Castelnuovo di Porto
gestito da Auxilium:
il ricordo di una giornata storica
Roberto Rotondo
gestito dalla cooperativa sociale
Auxilium, nata a Senise (Pz) nel
1999 per iniziativa di alcuni universitari lucani che studiavano a
Roma e divenuta in poco più di
quindici anni una delle realtà più
significative della cooperazione
sociale in Italia, con oltre 1500
dipendenti, a cui è sempre riconosciuto appieno il contratto di categoria.
È dal 2007 che la cooperativa
opera anche nel sistema nazionale
di accoglienza dei migranti e oggi
gestisce in Puglia, per conto del
comune di Bitonto, Bari, il Sistema di protezione per richiedenti
asilo e rifugiati. Inoltre, dall’inizio
del 2013, in Sicilia, Auxilium
gestisce il Centro richiedenti asilo
di Caltanissetta. Sempre con una
“quotidiana aspirazione all’eccellenza”, come recita un loro slogan,
e con la ricerca costante di far
avvicinare il territorio e le istituzioni al mondo dei migranti attraverso tantissime iniziative. Una su
tutte le “Porte aperte al C.A.R.A.”.
Ma all’interno dei suoi Centri di
Accoglienza, Auxilium ha messo
in atto una serie di progetti che
hanno l’obiettivo di creare le condizioni più favorevoli per integrare gli stranieri che arrivano in Italia e per stabilire dei contatti di
AGCI / Aprile 2016 / 20
contaminazione culturale. Al
C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto,
per esempio, dove la stragrande
maggioranza degli oltre ottocento
ospiti ha un’età compresa tra i 19
e i 26 anni e proviene da 26 diversi Paesi del Mondo, Auxilium ha
organizzato laboratori di fotografia, gruppi sportivi, corsi. Soprattutto ha aggregato i ragazzi ospiti,
che nella maggior parte sono
musulmani, in giornate di preghiera comune e di riflessione sulla
pace. Il 17 gennaio 2016, inoltre,
300 ospiti e operatori del
C.A.R.A. hanno partecipato assieme al Giubileo dei Migranti in
Piazza San Pietro, portando un
enorme striscione realizzato
cucendo assieme le 26 bandiere
dei loro Paesi di origine con al
centro la scritta “Grazie Papa
Francesco”. Il 24 marzo il Papa, al
termine della messa ha autografato lo striscione, che oggi campeggia nella sala delle riunioni accanto alla mensa.
Ma, nonostante la lunga esperienza e i tanti riconoscimenti
ottenuti sul campo, nella memoria
degli operatori e dei responsabili
di Auxilium, il 24 marzo 2016
resterà una data fondamentale per
la loro storia. Anche per la consapevolezza di essersi trovati a vivere un evento che non aveva solo un
significato umano e religioso, ma
anche “politico” per la promozione della pace nel mondo: Papa
Francesco, infatti, ha detto a chiare lettere quel giorno che quel
gesto della lavanda dei piedi era la
risposta ai tragici attentati di Bruxelles che hanno sconvolto l’Euro-
AGCI / Aprile 2016 / 21
Sociale
pa. Proprio per questo le immagini del Papa che ha lavato e baciato
i piedi a undici migranti e a
un’operatrice del C.A.R.A. (solo
cinque erano cattolici, tre erano i
musulmani, tre i copti e uno indù)
hanno raggiunto i luoghi più
remoti del mondo, specie nei Paesi
non cristiani, commuovendo
milioni di persone. Così come ha
colpito tutti il passaggio del Papa
al termine della messa tra le file di
sedie per salutare uno per uno tutti
gli 892 ospiti del centro, fermandosi, senza fretta, per una parola,
un abbraccio, una benedizione.
Un’attenzione alla singola persona
che è anche l’obiettivo di chi lavora in Auxilium. Anche la familiarità e la simpatia che Papa Francesco ha riservato agli operatori ha
colpito non poco: li ha salutati uno
per uno, ha fatto foto di gruppo, ha
scherzato scambiando qualche
battuta sul lavoro e sul coro che ha
accompagnato la messa.
Tre settimane dopo la visita del
Papa, l’emozione è ancora palpabile al C.A.R.A. anche se alcuni
degli ospiti sono partiti per una
nuova destinazione, secondo il
programma dell’Unione Europea
di Relocation. Tra loro anche
Luchia, la ragazza Eritrea copto
ortodossa, che aveva dato alla luce
una bambina il giorno che era
sbarcata in Italia sei mesi fa, dopo
un viaggio terribile durante il
quale era stata anche imprigionata
nelle carceri libiche. Luchia è
andata in Francia come desiderava, ma conserverà sempre il ricordo del Papa che le ha lavato i piedi
e ha benedetto la figlia che si chiama Libertà. Così come è partita,
ma per il Portogallo, l’intera famiglia Amin, di origine palestinese
ma trapiantata in Iraq, poi fuggita
in Siria e, infine, in Europa, sempre a causa della guerra: composta
da ben quattro generazioni, dalla
bisnonna Taquia ai nipoti Rosshdi
e Mohammad, il loro incontro con
il Papa prima della messa è stato
tra i momenti più toccanti e sorprendenti. Come quando Hassan,
il figlio della signora Taquia, ha
detto al Papa: «Qui mi hanno
accolto come se fossi uno della
loro famiglia» . Il riconoscimento
più importante per gli operatori di
Auxilium.
SISTEMA COOPERATIVO
L’AGCI SIGLA
UNA CONVENZIONE
POLITICO-ASSOCIATIVA
Associazione
Silvia Rimondi
AGCI ha sottoscritto
una convenzione con
Sistema Cooperativo, Associazione Nazionale Sindacale di
rappresentanza e tutela delle imprese
cooperative, avente
sede a Roma e costituita alla fine del 2013 per volontà
di un gruppo di Organizzazioni
attive in numerose Regioni d’Italia
ed operanti in diversi settori economici.
In particolare, a livello territoriale, Sistema Cooperativo vanta
una presenza significativa in Campania, Puglia e Lombardia, mentre
per quanto riguarda le tipologie di
attività, i settori nei quali si registra una maggiore concentrazione
delle imprese e dei consorzi ad
esso associati sono i seguenti:
multiservizi, trasporti e logistica,
servizi alla persona.
L’intesa è finalizzata ad instaurare forme di collaborazione tese
L’
ad assicurare alle imprese aderenti a Sistema Cooperativo una
gamma di servizi quanto più
ampia possibile, anche relativamente al coordinamento dell’attività di vigilanza che le Centrali
giuridicamente riconosciute esercitano su delega del Ministero
dello Sviluppo Economico.
L’accordo siglato prevede che
ciascuna delle parti firmatarie, nel
rispetto delle reciproche disposizioni statutarie e regolamentari,
mantenga inalterata la propria
autonomia, senza assumere alcuna
forma di potere, controllo e condizionamento nei confronti dell’altra.
La contestuale adesione ad
AGCI di Sistema Cooperativo e
delle imprese ad esso iscritte è
volta a consentire a quest’ultima
Organizzazione di rafforzare la
propria posizione politico-sindacale nell’ambito dell’associazionismo di rappresentanza delle
imprese cooperative.
AGCI / Aprile 2016 / 22
GUIDA MISE
ALLE
AGEVOLAZIONI
PER
LE IMPRESE
È disponibile, sul sito del
Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), un utile vademecum, in italiano ed in inglese, in materia di agevolazioni
riservate alle imprese al fine di
consentire la modernizzazione,
il consolidamento ed il rafforzamento della competitività
del sistema produttivo del
Paese, anche attraverso azioni
mirate ad incentivare il rilancio
degli investimenti e l’internazionalizzazione. Le misure
riportate nell’handbook sono
suddivise in quattro macroaree di intervento: sostegno
alla competitività, sostegno
all’innovazione,
efficienza
energetica, internazionalizzazione. Vi è inoltre un focus
speciale sulle Start-up e PMI
innovative. Per ciascuna delle
agevolazioni, il manuale prevede una scheda con l’indicazione dei beneficiari, l’entità
del contributo, le modalità di
richiesta e le relative scadenze.
INTERNAZIONALIZZAZIONE
IN BULGARIA
AGCI ABRUZZO E SOTECNA
AL V FORUM EUROPEO
SULL’IMPRENDITORIA SOCIALE
Plovdiv, Bulgaria 31 marzo-3 aprile 2016
al 31 marzo al 3
aprile 2016 si è
tenuta nella città di
Plovdiv in Bulgaria,
il quinto Forum
Europeo sull’imprenditoria
sociale, che coincide con il centoventesimo anniversario del movimento cooperativo
in Bulgaria. Organizzatori di questo Forum sono stati la Commissione Europea, il Ministero del
Lavoro e delle politiche sociali
della Bulgaria, la Confederazione
Europea delle Cooperative sociali
e dell’industria (CECOP-CICOPA), l’Unione nazionale delle
Cooperative (NUWPC) e 8 organizzazioni non governative.
SOTECNA Soc. Coop. ha partecipato, quale cooperativa aderente ad AGCI, illustrando le attività
svolte nel settore dell’abitare
sociale e del recupero del patrimonio storico architettonico da
utilizzare con finalità socio-assistenziali.
AGCI ha preso parte, per la
prima volta, al quinto Forum Europeo sull’imprenditoria sociale. La
manifestazione ha avuto inizio con
la cerimonia d’inaugurazione alla
quale erano presenti il Direttore
della fiera internazionale, il sindaco della città di Plovdiv, il Presidente del CECOP-CICOPA
EUROPA, il Ministro del Lavoro e
delle politiche sociali della Bulgaria, il Presidente del Comitato
Economico e Sociale Europeo.
Il gruppo dei cooperatori italiani AGCI Abruzzo, SOTECNA
Soc.Coop., Confcooperative Bre-
Associazione
D
scia, Conast, Cooperativa Mexis,
Cooperativa Sociale Tempo Libero, Cooperativa Sociale Il Melograno ha incontrato il Presidente di
CECOP-CICOPA Europa, Bruno
Roelants.
AGCI Abruzzo e SOTECNA
Soc.Coop. hanno partecipato alle
tavole rotonde e ai dibattiti sull’imprenditoria sociale mettendo
in evidenza le esperienze messe in
atto dalle numerose realtà regionali e nazionali aderenti all’AGCI.
SOTECNA Soc.Coop., per quanto
attiene le attività proprie, ha posto
in evidenza quanto prodotto nel
campo della progettazione dell’abitare sociale per conto del consorzio ECHOS e nel campo della
Rigenerazione Urbana, tema questo di estrema attualità nel dibattito culturale europeo, soffermandosi con particolare attenzione al
recupero degli edifici storici da
riutilizzare con finalità socio-assistenziali.
Le attività evidenziate sono state
accolte con particolare interesse,
suscitando l’attenzione delle autorità presenti e dei partecipanti verso i
progetti proposti, in considerazione
delle numerose realtà degradate e
delle aree industriali dismesse nel
territorio della Bulgaria.
SOTECNA Soc.Coop., Socie-
AGCI / Aprile 2016 / 23
tà di ingegneria è stata premiata
al Forum sull’imprenditoria
sociale per aver esposto la propria attività. Il presidente, Arch.
Marco Lucidi, ha ritirato il premio
per i Servizi innovativi all’imprenditoria sociale. I lavori si
sono alternati tra tavole rotonde e
discussioni su nuove idee per lo
sviluppo dell’imprenditoria sociale. AGCI Abruzzo, Confcooperative
Brescia
e
SOTECNA
Soc.Coop. hanno partecipato alla
conferenza
sull’imprenditoria
sociale: modelli innovativi di
inclusione e occupazione. Erano
presenti rappresentanti della Commissione Europea, Ministri del
governo bulgaro, membri del Parlamento Europeo, il Presidente di
CECOP-CICOPA
EUROPA.
AGCI Abruzzo, Confcooperative
Brescia e SOTECNA Soc.Coop.
hanno partecipato alla tavola
rotonda sulle nuove leggi dell’economia sociale sulla cooperazione
internazionale tra le imprese sociali. Le opportunità offerte dalla
Bulgaria sono estremamente
rilevanti in considerazione delle
capacità che le nostre cooperative possiedono per mettere in atto
progetti di sicuro interesse nell’ambito dei programmi della
Comunità Europea.
AGCI TOSCANA
“ANDIRIVIENI”
DOVE LA PIZZA È SERVITA
DA CAMERIERI SPECIALI
Apre a Terranuova Bracciolini il ristorante
gestito dalla cooperativa Arkadia 2, che
impiega diversamente abili in cucina e in sala
Dalle Regioni
Francesca Puliti
ndirivieni non è
solo un nome simpatico, è un auspicio: ha aperto lo
scorso marzo a Terranuova Bracciolini, il ristorante
gestito dalla cooperativa sociale di tipo B Arkadia 2,
che impiega diversamente abili in
cucina e in sala. E convince gli
avventori a tornare a cena, a suon
di tapas, bruschette, taglieri e
pizze speciali.
A
La pizzeria Andirivieni è stata
ricavata nel vecchio circolo Arci –
in via Roma - di cui ha perso ogni
sembianza: difficile riconoscere le
tracce del circolo nella sala arredata in maniera moderna e accattivante. L’idea è stata sviluppata
dall’associazione Arkadia, che
aveva realizzato – e tuttora segue –
il progetto “Stasera cucino io”,
pensato per dare l’opportunità ai
disabili non solo di imparare a
cucinare ed essere più autonomi,
ma di esprimere la propria personalità. Dalla “scuola” di “Stasera
cucino io”, che prosegue tuttora
nel Comune aretino, sono emersi i
talenti dei giovani che oggi lavorano per la cooperativa Arkadia 2,
appositamente creata per dare
seguito al progetto, affiancati da
esperti professionisti.
A seguire l’intero processo di
costituzione della nuova realtà
cooperativa, il responsabile di
Agci Solidarietà Toscana, Federico Pericoli. “Questo progetto
coniuga felicemente solidarietà e
imprenditorialità – dichiara Pericoli - con la creazione di posti di
lavoro e il mantenimento di un
alto livello dell’attività. Una
dimostrazione di come la cooperazione sociale possa dare risposte
concrete a esigenze del territorio”.
AGCI / Aprile 2016 / 24
AGCI CALABRIA
#TuFratelloAmico
#TuFratelloAmico si è voluto chiamare il convegno di sensibilizzazione contro la discriminazione razziale, svoltosi il
17 marzo scorso a Mileto (VV)
in
seno
al
progetto
Giosuè–Giovani per il sociale,
finanziato dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri l’Istituto
per la Famiglia Sez. 278 Ionadi
(VV) e la Cooperativa Sociale
Vibosalus, con il patrocinio del
Comune di Mileto (Assessorato alle Politiche Sociali) e in
collaborazione con l’Associazione di Promozione Culturale
Benessere e Salute Onlus, la
Cooperativa Sociale Terra Promessa, la sezione IPF 319 Gallico (RC). All’evento hanno
partecipato i ragazzi delle scuole che si sono confrontati con i
giovani immigrati del Centro
minori Sprar “La Normanna”,
gestito dall’associazione Sud
per l’Europa. La finalità del
convegno è stata quella di offrire spunti di riflessione ai giovani partecipanti sull’accoglienza
di profughi e richiedenti asilo,
accoglienza che richiede innanzitutto esercizio di umiltà e
senso di fratellanza.
Valle
d'Aosta
Lombardia
Piemonte
Liguria
Emilia Rom
Toscan
i chiama La Maison des
Bons Sentiments il
primo albergo assistito
rivolto in modo particolare agli anziani e
alle persone con disabilità, inaugurato dalla
Cooperativa Sociale
“Le Soleil” di Hone (Ao) il 19
marzo scorso a Challand-SaintVictor (Val d’Ayas – Valle d’Aosta). In questa vera e propria maison du bien être i servizi offerti
dalla cooperativa – aderente ad
AGCI e operante sin dal 2001 nei
servizi socio sanitari in Valle
d’Aosta - sono volti a garantire lo
“star bene”, inteso sia come integrità funzionale che come percezione della persona verso se stessa
e il suo ambiente, in un approccio
olistico alla persona che desidera
trascorrere del tempo di qualità
preservando il benessere fisico,
psichico e sociale e ritrovando
tutte le comodità con in più la piacevolezza di poter fare nuove
conoscenze, essere accudita e coccolata, trascorrere le giornate in
modo attivo e stimolante, senza
doversi preoccupare delle eventuali piccole necessità di assistenza quotidiana.
Lo staff è composto da personale alberghiero ma anche assistenziale e infermieristico qualificato che, per garantire la piena
soddisfazione di tutte le esigenze
legate all’anziano, al malato o al
disabile cui spesso fanno fronte
familiari o badanti, su richiesta
fornisce servizi alla persona come
igiene personale, alzata e messa a
letto, assistenza notturna o h24,
S
AGCI VALLE D’AOSTA
LA COOP SOCIALE
“LE SOLEIL” INAUGURA IL
PRIMO ALBERGO
ASSISTITO DEDICATO AGLI
ANZIANI E ALLE PERSONE
CON DISABILITÀ
manicure, coiffeur, e servizi infermieristici come medicazioni, iniezioni e misurazione della pressione.
Il soggiorno presso questo
albergo assistito può essere un
utile supporto alle famiglie che
abitualmente si prendono cura dei
loro cari e che per un periodo
necessitano di un servizio che si
prenda in carico la situazione
offrendo tutti i comfort di una piacevole vacanza in compagnia.
Il periodo di soggiorno dei
nostri ospiti non ha vincoli: potrà
essere limitato a qualche giorno
per coloro che vogliono concedersi un’esperienza rilassante in questo tranquillo paesino di montagna, oppure trasformarsi in una
permanenza di diverse settimane o
mesi per persone che hanno piacere di trasferirsi in un ambiente elegante e godere della compagnia
degli altri ospiti per periodi più
lunghi.
La Maison des Bons Sentiments dispone di 20 camere tra
singole e doppie ampie, luminose
e dotate di servizi igienici autonomi e di 4 camere totalmente dedicate e attrezzate per clienti con
disabilità in cui sono presenti letti
articolati e ampi bagni con abbattimento totale delle barriere architettoniche.
Gli ampi spazi presenti si prestano ad incontri, momenti danzanti, pranzi e cene conviviali.
L’attenzione al cliente ed alle
sue esigenze, i servizi di estetica e
di bien être, la cura degli spazi
comuni, una cucina leggera e semplice ma molto gustosa che propo-
AGCI / Aprile 2016 / 25
ne anche piatti della tradizione,
intrattenimenti organizzati e
momenti di animazione fanno dell’Albergo La Maison des Bons
Sentiments la scelta giusta per i
nostri ospiti e per coloro che
vogliono sapere i propri cari felici
avvolti in un clima di benessere,
vitalità e serenità.
Per permettere ai nostri ospiti
di godere della compagnia del
proprio amico a quattro zampe,
accogliamo anche animali di piccola taglia. Sono previsti spazi e
modalità specifiche per tutelare
l’igiene e la serena convivenza.
Per informazioni,
www.lamaisondesbonssentiments.it
[email protected]
+39.3459331076
Dalle Regioni
Trenti
Alto Ad
Associazione
ASSISTENZA
ALLE FAMIGLIE
ACCORDO DI
COLLABORAZIONE
TRA AGCI E PROFESSIONE
IN FAMIGLIA
stato sottoscritto il
16 febbraio scorso
l’accordo di collaborazione
tra
AGCI e l’Associazione PF (Professione in Famiglia).
L’accordo condivide una serie di iniziative congiunte
allo scopo di migliorare le forme
di assistenza verso le famiglie, in
particolare per i soggetti più
deboli. Professione in Famiglia è
un’Associazione che aiuta le famiglie attraverso prestazioni professionali e convenzioni vantaggiose
e mutualistiche, fondata sull’assunto che la gestione di una famiglia è un impegno rilevante, con le
caratteristiche di una professione
vera e propria. Ad oggi PF rappresenta 63.000 famiglie e si propone
come punto di aggregazione per le
forme associative locali o nazionali interessate a condividere
obiettivi comuni a tutela dei soggetti più svantaggiati.
È
“L’accordo con Professione in
famiglia si inserisce per AGCI nel
più vasto obiettivo di allargare per
la nostra Associazione, politiche e
azioni dirette alla cura dei lavoratori e delle loro famiglie – ha
dichiarato Carlo Scarzanella,
Vice Presidente di AGCI - Da qui
la nascita, qualche mese orsono,
anche della nostra Mutua sanitaria
“Salute Amica”. L’accordo con
Professione in famiglia arricchisce
e consolida questa percorso”.
“L’intento è collaborare davvero nel sostegno alle famiglie spe-
cialmente quelle che combattono
con il problema della non autosufficienza – ha dichiarato Aldo
Amoretti, Presidente di Professione in Famiglia - Il mondo della
cooperazione già è presente con
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tante strutture che operano; il
lavorare insieme può dare risultati
migliori è ottenere più ascolto da
una politica che non ha ancora
deciso di affrontare il problema
come si dovrebbe”.
PROGETTO “DUE MARI DI
SICUREZZA”
UN IMPEGNO DELL’AGCI
Grande successo per il primo evento
organizzato da AGCI Lazio nell’ambito di INFODAY del Forum Terzo Settore Lazio
rande affluenza di
studenti e partecipazione per
il
primo evento del
Progetto
“DUE
MARI DI SICUREZZA”, realizzato da AGCI
Lazio all’interno della manifestazione INFO-DAY del Terzo Settore, organizzato dal Forum Terzo
Settore Lazio e svoltosi il 5 aprile scorso presso “Porta Futuro” in
via Galvani a Roma.
INFODAY “Lavoro e terzo
settore” è stata una iniziativa
voluta dal Forum Terzo Settore del
Lazio in partnership con Capitale
Lavoro, con lo scopo di facilitare
l’incontro tra domanda e offerta di
lavoro.
La giornata è stata un momento di scambio tra il mondo della
scuola e dell’Università, tra gli
operatori e i volontari, tra i professionisti che vogliono rimettersi in
gioco e intraprendere un percorso
lavorativo diverso, orientato alla
promozione di valori forti, alla
tutela del bene comune e all’innovazione sociale. Un’importante
occasione di confronto col mondo
della Ricerca socio-economica,
della Formazione, delle associazioni professionali, del mondo
della Cooperazione Sociale e con
le Istituzioni.
Questi i numeri di Info Day:
oltre 300 persone, di cui la maggior parte studenti degli Istituti
Superiori e Universitari, 10 istituti
superiori presenti provenienti da
Roma e dal Lazio, 20 associazioni
presenti con banchetti che hanno
G
dato informazioni e risposto alle
domande dei partecipanti.
AGCI Lazio è stata presente
tutta la giornata con una postazione a disposizione degli studenti
delle scuole superiori ed universitari, finalizzata alla costruzione
del proprio curriculum vitae,
all’orientamento verso le possibilità occupazionali offerte dal
mondo della Cooperazione e del
Terzo Settore. AGCI Lazio ha
inoltre attivamente contribuito
all’organizzazione del-l’evento,
anche e soprattutto per il tramite
del Vice Presidente e Responsabile AGCI Lazio Terzo Settore
Eugenio De Crescenzo.
Nell’ambito delle attività svolte da AGCI Lazio all’interno di
Info Day, una parte importante è
stata riservata al coinvolgimento
di tutti gli studenti presenti sulle
tematiche della Sicurezza Stradale, come previsto dal Progetto
“DUE MARI DI SICUREZZA”
(Azione coordinata di formazione
e comunicazione rivolte ai giovani
per la prevenzione dell’incidentistica stradale giovanile, sviluppata
dall’AGCI e dal Consorzio Meuccio Ruini sulle aree territoriali di
Marche, Lazio, Abruzzo, Campania).
Agli studenti sono stati somministrati degli appositi questionari
atti a rilevare il loro livello di
conoscenza delle norme comportamentali di sicurezza stradale.
Alla fine sono stati raccolti 70
questionari compilati, le cui risposte verranno elaborate per ricavarne dei dati statistici riguardo alla
consapevolezza, da parte dei gio-
AGCI / Aprile 2016 / 27
vani, dei rischi legati ad un comportamento irresponsabile quando
si è alla guida di un mezzo stradale.
Sono state distribuite, agli studenti ed al corpo docente che li
accompagnava, centinaia di brochure informative e numerosi gadgets (pennette USB con il logo del
progetto) che sono stati molto graditi da studenti e insegnanti.
L’iniziativa ha suscitato notevole interesse presso le insegnanti,
a cui sono state fornite informazioni più approfondite e che si
sono mostrate disponibili ad accogliere, presso gli Istituti Scolastici
di riferimento, le Conferenze Scolastiche sulla Sicurezza Stradale
che si svolgeranno nel corso dei
prossimi mesi.
Formazione
Gabriele Nardini
C.ReS.C.O.
PROCEDONO LE ATTIVITÀ
DEL PROGETTO
REALIZZATO DAL
MEUCCIO RUINI
Fon.Coop, Avviso 25
Formazione
Micaela Di Gennaro
l Progetto C.R.eS.C.O.
(Comunicazione, Relazione e Sostegno alla
Crescita e all’Organizzazione) è dedicato alle
cooperative AGCI del settore sociale e viene realizzato dal Consorzio
nazionale Meuccio Ruini in risposta all’avviso 25 di Fon.Coop. Il
progetto C.R.eS.C.O, non è solo
formazione, ma comprende anche
altre attività indirizzate a migliorare globalmente la qualità dei servizi forniti.
In questo senso, si sono concluse le azioni iniziali non formative relative alla promozione dell’iniziativa con la realizzazione
del Logo e dello slogan presentati ufficialmente al Comitato di
pilotaggio il 9 marzo scorso, presso la sede del Consorzio Meuccio
Ruini.
In linea con l’approccio delle
attività euristiche previste dal progetto, lo spunto per il logo è stato
offerto da un disegno del piccolo
Luca Laino di quattro anni che
frequenta la scuola materna e un
corso di “arti grafiche” a Roma.
Inoltre è stata avviata ed è in
corso di svolgimento l’attività
formativa in Calabria presso la
Cooperativa Pace Salus.
I
AGCI / Aprile 2016 / 28
PIETRO, GIUSEPPE
E IL LENZUOLO
Libri
Il recupero della Sindone
e la sua custodia: un romanzo storico
li Autori di questo
agile volume, più
storico che romanzesco, avanzano
ipotesi sul recupero della Sindone
dal Sepolcro e
sulla sua custodia
dopo la crocifissione. Il racconto, però, non si limita a questo;
con dei flashback narrativi tra
Roma, città da cui prende inizio
la missione evangelizzatrice di
Pietro nel 42, e Gerusalemme,
dove Giuseppe d’Arimatea è il
protagonista degli eventi della
G
sepoltura, della deposizione e
della custodia del sacro Telo,
viene riproposta la lettura della
Passione, Morte e Resurrezione
di Gesù in maniera talmente
puntuale, che il lettore non
potrà non sentirsi partecipe,
come se fosse spettatore attivo
(dalla presentazione di Rafael
Pascual L.C.).
Autori: Walter Memmolo,
Angelo R. Memmolo
Collana: Storia, Filosofia,
Religione
AGCI / Aprile 2016 / 30
WALTER MEMMOLO, chirurgo,
specialista in studi sindonici. Ha prestato la sua opera professionale presso strutture ospedaliere della Regione
Campania e, di recente, presso
l’Ospedale San Francesco di São Filipe nell’isola di Fogo, Repubblica di
Capoverde. Ha fondato il Gruppo
Napoletano di Sindonologia, di cui è
Presidente.
ANGELO R. MEMMOLO, già
docente di Lettere. Ha pubblicato testi
scolastici di storia antica e letteratura
greca. Attualmente cura il sito internet del Gruppo Napoletano di Sindonologia.
Nuova Sabatini Ter
La Legge Sabatini è giunta
alla sua terza versione in
seguito alle modifiche contenute nel Decreto interministeriale del 25 gennaio
2016, finalizzate a semplificare le procedure di richiesta dei contributi previsti
per l’acquisto di beni strumentali (nuovi macchinari,
impianti, attrezzature, etc.)
da parte delle imprese,
oltre che a ridurre i tempi
di emissione e concessione
degli stessi.
Tra le novità, i soggetti
interessati potranno reperire le risorse non solo
attraverso il plafond di
Cassa Depositi e Prestiti,
ma anche direttamente
dalle banche e dalle società
di leasing. Inoltre, non
occorrerà più la garanzia di
un commercialista o revisore legale per la certificazione del completamento dell’investimento.
Le domande di accesso
all’agevolazione potranno
essere inviate a partire dal
2 maggio 2016 alle condizioni e con le modalità specificate sul sito del MISE
(sezione “Beni strumentali
– Nuova Sabatini”), così
come individuate nella circolare n. 26673 del 23
marzo 2016, nella quale
sono altresì definiti gli
schemi di domanda e di
dichiarazione da utilizzare,
nonché l’ulteriore documentazione da presentare.
Un mondo di
Cooperazione:
al via il format televisivo
di AGCI Alto Adige
Südtirol
su Video 33
Che cosa vuol dire fare cooperativa? Cosa vuol dire
affidarsi ad una cooperativa e quali sono i vantaggi
per i soci e per i fruitori dei
servizi offerti? E perché la
cooperativa può essere
considerata un modo alternativo e, se vogliamo, più
sano di fare azienda, di
produrre lavoro, di offrire
beni e servizi?
Per dare risposta a questi
interrogativi della gente
comune e promuovere la
cooperazione sana e vera,
è partito lunedì 11 aprile
“Un mondo di Cooperazione”, il format di 6 puntate
in onda su Video 33, la
prima Tv locale della Provincia di Bolzano, ideato
da AGCI Alto Adige Südtirol e realizzato anche con il
sostegno della PA di Bolzano–Ufficio cooperazione. Il
format, con ospiti in studio
e servizi esterni, andrà in
onda ogni lunedì, mercoledì e venerdì per 6 settimane.
“Un mondo in cooperazione”, in particolare, intende
cercare di dare una risposta
snella e comprensibile ai
quesiti che riguardano il
AGCI / Aprile 2016 / 31
AGCI
Attualità
AGCI
Iniziative
AGCI
Notizie
AGCI
Appuntamenti
ITALIAN EMPLOYERS’ DAY
Alleanza delle
Cooperative alla tavola
rotonda
“Italian Employers’ Day” è
la tavola rotonda che il
Ministero del Lavoro ha
dedicato nell’aprile scorso
ai servizi pubblici per l’impiego che, nell’ambito
delle attività della Rete
europea dei servizi pubblici
per l’impiego (cd. PES Network), è stato orientato ad
avviare
un
confronto
costruttivo sul ruolo che i
servizi pubblici per l’impiego possono avere nei confronti delle imprese.
Infatti, è emersa l’esigenza
di consolidare la collaborazione tra i servizi pubblici
per l’impiego e i datori di
lavoro, nonché di sviluppare iniziative congiunte per
lo scambio di informazioni
e prassi, il confronto integrato e la modernizzazione
dei servizi per l’impiego.
In questo quadro di riferimento si sono confrontati
il Ministro Poletti e le principali associazioni di rappresentanza
datoriale:
Alleanza delle Cooperative, Rete Imprese e Confindustria. In particolare –
Vincenzo Mannino coordinatore di Alleanza – ha sottolineato che dopo molti
anni, spesso invocata anche
dal sistema cooperativo,
abbiamo una riforma del
mercato lavoro che ha il
merito e il coraggio di aver
riformato contestualmente
le politiche passive e le
politiche attive. Un primo
tentativo di mettere in rete
pubblico e privato che va
nella giusta direzione.
Avremmo voluto qualcosa
di ancor più avanzato
rispetto alla partecipazione
del privato, ma contiamo
su miglioramenti futuri.
nostro mondo presentando
esempi concreti di cooperative di successo sul territorio altoatesino, a cominciare dalla stessa cooperativa che ha prodotto il format – Formatv s.c.s. Onlus –
nata nel 2015 proprio sotto
l’ala di AGCI e specializzata
in produzioni audio-video,
a dimostrazione che il
mondo della cooperazione
può e deve abbracciare
qualsiasi settore dell’economia e produzione.
AGCI Alto Adige Suedtirol
è sul territorio altoatesino
la più giovane centrale
cooperativistica che raggruppa al suo interno un
elevato numero di cooperative di ogni tipologia:
sociali, di consumo, di produzione lavoro, cooperative edilizie e di servizi. Si
tratta di un mondo variegato e in continua crescita,
che garantisce spesso qualità in beni e servizi più elevata che nel normale mercato e anche in un’ ottica di
mutualità.
La prima puntata – con
ospiti in studio il Presidente di AGCI Alto Adige Südtirol Giulio Clamer e il vicedirettore Nicola Grosso –
ha introdotto il mondo
della cooperativa in generale. Le puntate successive
presenteranno più in profondità le singole tipologie
di cooperativa, dando voce
ai diretti protagonisti delle
cooperative stesse per arrivare, nell’ultima puntata
insieme anche al direttore
Fabrizio Tiego, a tirare le
somme dei temi affrontati.
Guarda i video:
ww.agci.bz.it
(canale YouTube)