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TRIESTE PHOTO NEWS ANNO XXVII NUMERO 5
«Scatto fotografico»
Scatto, in fotografia, è un concetto complesso,
ricco di significati e risonanze, capace di
portarci nella vertigine degli aspetti più
affascinanti della fotografia. Vediamone alcuni
cominciando dalla dimensione fisica. Possiamo
identificare lo scatto fotografico con il click,
l’azione fisica, che viene prodotta dalla
fotocamera.
Quest’azione
corrisponde
all’apertura
dell’otturatore,
movimento
meccanico fondamentale, determinante, nella
misura in cui ogni foto dipende dalla quantità di
luce lasciata passare attraverso l’obiettivo. Il
click però non avviene per caso, lo scatto
fotografico è a sua volta l’esito di un’azione di
scatto, questa volta non meccanica, ma
movimento umano: l’azione di scatto è il dito del
fotografo che schiaccia il pulsante del suo
strumento. Lo scatto fotografico, dunque,
contiene in sé tanto la fisica della macchina,
quanto la fisica del corpo. In un unico concetto
convergono attore e strumento in rapporto tra
loro: sono io che schiaccio il pulsante, il quale, a
sua volta, apre l’otturatore per un tempo che
sono stato io a determinare. Fisicamente una
fotografia è il risultato di uno scatto, niente di
più: diciamo allora che la foto è stata scattata,
portando alla forma passiva il verbo “scattare”,
come se la fotografia subisse la sua stessa
nascita. Un ulteriore significato del termine
scatto lo troviamo nell’uso corrente, quando si
definisce una fotografia dicendo, per esempio:
“buono questo scatto!”. Allora la foto da passiva
diventa attiva, da oggetto diventa soggetto, si
presenta autonoma, separata dal suo autore,
assume una vita propria nel mondo della
comunicazione. Da qui lo scatto può diventare
simbolo, capace di travalicare il qui ed ora da
cui proviene. Come se il tempo, brevissimo,
dello scatto, avesse il potere di entrare in
un'altra dimensione, dilatata e astratta.
Proviamo ad addentrarci nella dimensione
temporale. Quanto dura uno scatto? I tempi
della fotografia sono espressi in frazioni di
secondo, porzioni minime di tempo rispetto alla
nostra percezione corrente nella vita quotidiana:
per
esempio
pensiamo
ad
un
centoventicinquesimo di secondo (1/125),
quanto dura un tempo così? Poco, pochissimo
per quella che è la nostra capacità percettiva.
Nel termine scatto, allora, è implicita la rapidità?
Possiamo dire di sì. La velocità gli appartiene,
tant’è che a livello concettuale uno scatto è di
per sé, intrinsecamente, veloce. Il termine
velocità di scatto, a livello tecnico, sta ad
indicare il tempo scelto per l’esposizione.
Penso: lo scatto fotografico è veloce come un
battito di ciglia. Ma veloce quanto? Esistono
importanti variazioni del tempo, sfumature che
incidono sull’espressività delle fotografie.
Prendiamo una goccia d’acqua che cade, posso
optare per diversi tempi di scatto:
• imposto un millesimo di secondo (1/1000),
uno scatto con tempo veloce, se voglio
cogliere la forma della goccia;
• imposto un ventesimo di secondo (1/20), uno
scatto con tempo lungo, se voglio che quella
goccia sia visibile nel suo aspetto fluido,
liquido, lattiginoso.
Il tempo di uno scatto di neppure un secondo
viene considerato lungo? Vuol dire che l’azione
di scatto, e la decisione in merito a quando
effettuarla, sono atti molto rapidi. Potremmo dire
che la velocità di scatto definisce anche quanto
sono veloce a dare il comando alla fotocamera
rispetto al flusso degli eventi che scorrono,
inesorabili, davanti ai miei occhi senza
soluzione di continuità e rispetto ai quali compio
una cesura definitiva con un click, che ritaglia
un attimo negli infiniti attimi, una frazione nel
flusso uniforme del tempo. Lo scatto fotografico
contiene in sé allora anche quell’aspetto
temporale corrispondente al momento in cui
una decisione è presa e definisce il momento
della fotografia. Dobbiamo essere pronti a
scattare, concentrati ed attenti, determinati e
rapidi, acuti e veloci. Scattiamo, allora, capaci di
MAGGIO GIUGNO 2016
riflettere ed al contempo di non esitare. Henri
Cartier-Bresson parla sempre dell’attimo come
essenza della fotografia. Se osserviamo i filmati
che ci mostrano questo fotografo in azione, lo
vediamo
passeggiare
per
strada
e,
all’improvviso, saltare e scattare con una
velocità fulminea. Le sue fotografie ci offrono il
senso di attimi ritagliati come icone. Di questa
velocità, tutti sappiamo, per averla vissuta nei
nostri sguardi attraverso il mirino, nei nostri
respiri trattenuti, nella nostra pazienza ad
aspettare, o nella nostra frustrazione per aver
perso più volte l’attimo. Un’altra dimensione
temporale della fotografia è ciò che rende
decisamente straordinaria ed unica questa
invenzione: l’attimo, una volta colto con uno
scatto e diventato fotografia, si pietrifica.
Rimane immobile, tempo fermato, identico a se
stesso per sempre, tempo della memoria. Solo
la fotografia ci offre la magica possibilità di
vedere e riguardare mille volte una stessa
frazione di tempo, ferma e disponibile alla
nostra esplorazione, presenza duratura di
qualcosa che è inesorabilmente scivolato via,
ma di cui possiamo rievocare molto, avendone
catturata almeno una traccia con lo scatto
fotografico. Penso infine ad un’altra risonanza
dello scatto fotografico, che ci riporta alla sua
dimensione fisica, penso alla percezione
sensoriale del click. Quella sensazione
cinestesica e uditiva che ci fa assaporare il
piacere, il potere, di scattare una fotografia, di
sentire fisicamente l’otturatore in azione. A volte
questo piacere può portare alla compulsione
dello scatto, alla replica dell’azione, ad una
serie di scatti per catturare tutto, senza
selezionare, senza decidere. Il gesto allora si
svuota progressivamente di consapevolezza e
di significato, la saturazione abbassa il valore
degli scatti e l’attenzione non si concentra più,
tutto ridiventa un flusso indistinto, anche le
fotografie che ne otterremo.
Manuela CECOTTI
1
CIRCOLO FINCANTIERI-W ÄRTSILÄ GALLERIA FENICE, 2 - 34125 TRIESTE TEL. 040 574397
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TRIESTE PHOTO NEWS ANNO XXVII NUMERO 5
MAGGIO GIUGNO 2016
«14° TriestePhotoFestival»
26, 27 e 28 agosto 2016
Tre giorni di immersione totale nello sconfinato mare della Fotografia. Tre giorni ricchi di novità e di importanti conferme. Questa, nelle nostre
intenzioni, sarà la quattordicesima edizione del «TriestePhotoFestival», confermato, per il secondo anno consecutivo quale Tappa di «Portfolio
Italia», primo e al momento unico Circuito (al mondo) di Festival Fotografici imperniati su incontri di lettura di portfolio. E dunque, ancora una volta,
spetterà al nostro Circolo l’onore e l’onere di avvicinare la nostra splendida Città alla grande Fotografia, alla Fotografia che conta, alla Fotografia di
qualità.
Sede del «14° TriestePhotoFestival» sarà (come nel 2013 e nel 2015) la bella e funzionale ex Sala Teatro del nostro Circolo (ora Sala “Piccola
Fenice”). Ma, nell’occasione, tutti gli ambienti di Galleria Fenice 2 si trasformeranno in altrettanti contenitori per le rassegne in programma, come per le
stimolanti conferenze, l’imperdibile workshop e, ovviamente, le tanto attese letture di portfolio.
Inizieremo venerdì 26 agosto con l’inaugurazione delle mostre "Sulla terra chiamata Palestina" (1985-2005) di Francesco Cito, “Be the bee body be
boom” (bidibibodibibu) di Sara Munari, “Corrispondenze” di Ilaria Abbiento, “Io sono Dario” di Gianluca Abblasio, “Piccoli grandi” di Lorenzo
Zoppolato, “Kolodozero” di Aleksey Myakishev, “Una grande dinastia triestina” di Giuseppe, Carlo, Wanda e Marion Wulz. Presenzieranno
all’inaugurazione tutti gli Autori citati (meno Aleksey Myakishev e, ovviamente, i Wulz), ossia: il napoletano (milanese d’adozione) Francesco Cito,
conosciutissimo e considerato uno dei migliori Fotoreporter al mondo, la milanese (lecchese d’adozione) Sara Munari, Docente di Storia della
fotografia e di Comunicazione Visiva presso Istituto Italiano di Fotografia di Milano, la napoletana Ilaria Abbiento, Vincitrice dell’edizione 2015 di
«Portfolio Italia», il torinese (romano d’adozione) Gianluca Abblasio e l’udinese Lorenzo Zoppolato, secondi classificati nell’edizione 2015 di «Portfolio
Italia».
Sabato 27 daremo inizio al workshop (di due giorni) “L’idea dietro la foto”, condotto da Francesco Cito. Per chi ha intenzione di crescere
fotograficamente, si tratta di un’occasione davvero irrinunciabile.
Dopodiché, sabato 27 e domenica 28, ai tavoli di lettura portfolio, gli Autori partecipanti alla quattordicesima edizione di «Portfolio Trieste» potranno
parlare liberamente con Personaggi dello spessore di Orietta Bay (Critica di Fotografia, Docente di Fotografia e Fotografa operante a Genova),
Silvano Bicocchi (Critico di Fotografia, Docente della FIAF e Direttore del Dipartimento Cultura, abitante a Nonantola, in provincia di Modena), Paolo
Cartagine (Critico di Fotografia e Docente di Fotografia, di Trieste), Maria Teresa Cerretelli (Photo Editor, Curatrice, Critica di Fotografia e
Presidentessa del GRIN, di Milano), Tullio Fragiacomo (Critico di Fotografia, Docente di Fotografia, già Direttore del Dipartimento Web della FIAF, di
Trieste), Lorella Klun (Critica di Fotografia e FotografaNDT
in attività
a Trieste), Fulvio
Merlak di Trieste,
Sara Munari (Docente di Fotografia e Fotografa
No Destructive
Testing
Città sommerse
operante a Lecco), Mario Peliti (Editore Fotografico e Gallerista, di Roma) e Augusto Pieroni (Storico e Critico dell’Arte Contemporanea e delle Arti
Fotografiche, di Roma).
Anche quest’anno i Partecipanti potranno esibire le loro opere, discutere dei loro lavori, incontrarsi e confrontarsi, apprezzare un programma ricco di
avvenimenti. Perché oltre al Workshop, alle Mostre e alle Letture ci saranno anche tre Conferenze: sabato mattina inizierà Maria Teresa Cerretelli con
“Il GRIN, un Gruppo con la passione della Fotografia”; sabato pomeriggio sarà la volta della presentazione del libro “Portfolio!” da parte dell’Autore,
Augusto Pieroni; e poi domenica mattina toccherà a Mario Peliti con “Il radiologo, un fotografo che dice di essere un medico”.
Durante tutte le tre giornate del Festival sarà operativa la “bancarella” di vendita libri fotografici gestita dalla brava e bella Sara Musolino.
Il «14° TriestePhotoFestival» si concluderà alle ore 17.30 di domenica 30 agosto con la conclusione del Workshop e la Premiazione del «14°
Portfolio Trieste».
Un Festival di Fotografia è un evento complesso che presenta molte sfaccettature. Il Circolo Fincantieri-Wärtsilä, in tutti questi anni, ha acquisito una
discreta esperienza, ma soprattutto ha imparato a gestire l’avvenimento per quello che esso realmente è, cioè un’occasione di crescita umana ancor
prima che fotografica. I risultati sinora ottenuti ci confortano e ci inducono a continuare sulla stessa strada.
FULVIO MERLAK
Mercoledì 11 maggio
Mercoledì 25 maggio
“11° Universo Portfolio”
«Notiziario Fotografico»
Archiviata la decima edizione, il Circolo
Fincantieri-Wärtsilä propone l’“11° Universo
Portfolio”, selezione per Portfolio realizzati in
Stampe in Bianco & Nero oppure a Colori, a
tema libero.
Il Portfolio Fotografico (come afferma lo storico
e critico Augusto Pieroni nel suo ultimo,
apprezzatissimo libro intitolato “Portfolio!”) «è
una sequenza di fotografie, sia essa un progetto
coerente o una semplice raccolta».
Lo svolgimento della selezione è previsto
presso la Sede del Circolo, in un’unica serata,
quella dell’11 maggio 2016, con inizio alle ore
18.30.
Ogni Partecipante potrà presentare un numero
di immagini compreso fra un minimo di 4 e un
massimo di 12. Non ci saranno limiti di formato
e sarà accettata qualsiasi tipo di stampa. Si
invitano i Partecipanti a porre sul retro delle
stampe nome e cognome dell’Autore, titolo del
Portfolio e numero progressivo nella sequenza
desiderata dall’Autore stesso.
Anche quest’anno ai tre Autori premiati (con un
bel libro) sarà offerta l’opportunità di esporre i
propri portfolio nell’ambito della Mostra “Piccoli
Mondi”, che si inaugurerà nella “Sala Fenice”
mercoledì 29 giugno 2016 e rimarrà visitabile
fino a venerdì 19 agosto 2016.
Rubrica mensile di notizie d’attualità e
d’informazione, di carattere fotografico, in
videoproiezione.
FULVIO MERLAK
Cristina LOMBARDO
Monologhi: «Dalla finestra»
Mercoledì 25 maggio esamineremo le foto che
andranno a formare la prima raccolta della
prossima stagione per la rassegna “Monologhi”.
Il tema scelto sul quale confrontarsi è “Dalla
finestra”.
Finestra è uno spazio, per lo più rettangolare,
che si apre verso l’esterno e permette alla luce
di entrare in una casa. Il tema scelto per questa
serata di ”Monologhi” ci invita a guardare da
una finestra per partecipare agli accadimenti del
mondo senza per questo parteciparvi, oppure
meditare sul significato di una finestra che è
sempre un occhio aperto sulla società ed i suoi
cambiamenti. Fotografiamo, quindi dalla nostra
finestra, o da una finestra che ci ha colpito
durante i nostri viaggi, rendiamola visibile per
farci capire dove ci troviamo.
Prendiamo una pausa, apriamo la nostra
finestra sul nostro piccolo o grande mondo e
sogniamo.
Risultati 28° Gran Premio
Fincantieri-Wärtsilä
Stampe B&N – dopo 4a serata
1°
2° e.e.
2° e.e.
4° e.e.
4° e.e.
6° e.e
6° e.e
8°
MATKOVICH Silvano
AGOLINI Renata
CREVATIN Gianfranco
SPESSOT Patrizia
STAUBMANN Giancarlo
PLAZZI Giorgio
TOMMASINI Massimo
IALUNA Giuseppe
23 punti
12 punti
12 punti
11 punti
11 punti
9 punti
9 punti
8 punti
Stampe colori – dopo 4a serata
1°
2°
3°
4° e.e
4° e.e
6°
7° e.e
7° e.e
SCRIMALI Furio
TOMMASINI Massimo
PLAZZI Giorgio
AGOLINI Renata
BÖHM Walter
RIVA Roberto
DEGANO Elena
SOSIČ Miran
20 punti
17 punti
15 punti
12 punti
12 punti
10 punti
8 punti
8 punti
11° “Microcosmi” (10 febb. 2016)
1°
2°
3°
BONIVENTO Giulio (La fata Morgana)
RIVA Roberto (Senza di te)
PETRONIO Ernesto (Laguna)
2
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TRIESTE PHOTO NEWS ANNO XXVII NUMERO 5
18 maggio 2016 – 24 giugno 2016
«Street Iphoneography»
Mostra di Enrico Patacca
È lo stato mentale che mi trasforma in
esploratore dei luoghi della quotidianità. È
intuizione e stupore nel cogliere frammenti
dell’ordinario. È occasione di ritrarre soggetti
inconsapevoli in un momento di spontaneità.
È visione istantanea di equilibri formali, in
trame di contrasti. È narrazione di eventi
abituali in chiave surreale. È attenzione
selettiva verso stati minimi del reale
nell’istante in cui si rendono palesi. È
percezione di relazioni tra soggetti, oggetti e
contesti. È composizione di forme attinte
dall’informe o dal conforme.
ENRICO PATACCA
Enrico Patacca ha 59 anni ed è Medico. È
Socio del Circolo Fotografico Veronese fin
dal 1983. Questi i risultati da lui ottenuti nei
Concorsi: 358 opere ammesse in 181
Concorsi FIAF con 65 Premi; 384 opere
ammesse in 128 Concorsi FIAP con 65
Premi, fra cui Premio per il Miglior Autore
Assoluto nel Circuito francese (composto da
7 Saloni) e in quello austriaco (composto da
4 Saloni), 7 PSA Gold Medal, 4 FIAP Gold
Medal, 3 FIAP Silver Medal, 2 FIAP Bronze
Medal, 35 Premi vari, 11 Menzioni d’Onore,
50 riproduzioni su Cataloghi FIAP, Riviste
Fotografiche (“Reflex”, “Tutti Fotografi”,
“Fotografare”,
“Oasis”,
“Meridiani”,
“Il
Fotoamatore”), Annuari e Monografie FIAF.
Secondo Premio al Nikon Photo Contest
International (1990-91), Menzione d’Onore al
Nikon Photo Contest International (1988-89).
Onorificenze AFIAP nel 1990, EFIAP nel
1995. Medaglia d’Oro al Concorso “Al
Thani”(in Qatar) nel 2010. Primo Premio
assoluto (Gran Prix) al Concorso “Al
Thani”(in Qatar) nel 2016.
29 giugno – 19 agosto 2016
Piccoli mondi (2a edizione)
Rassegna di portfolio di Autori Vari
« […] Come mai (si chiede il mio Amico
Augusto Pieroni nel suo recentissimo libro
“Portfolio!”) c’è sempre tanta curiosità
attorno al portfolio fotografico? Eh: perché
non esiste un albero del portfolio e, di
conseguenza, non esiste una regola
naturale per costruirlo. Solo abitudini,
prassi settoriali, tendenze, usi efficaci,
disfunzionalità, pareri, gusti. Le regole si
traggono da usi che cambiano. Ma quando
e perché cambiano? Cambiano quando
qualcuno infrange alcune regole e, così
facendo, ne stabilisce di nuove. Non lo fa
per capriccio, ma cercando un’alternativa
a quel che sapeva fare; non riuscendo a
rispecchiarsi in nessuna delle infinite
alternative a disposizione, l’autore deve
aver cercato un senso più adatto a sé.
Categorie e regole funzionano e vanno
seguite, insomma, sia letteralmente che al
contrario.[…] »
MAGGIO GIUGNO 2016
Il portfolio (lo dicevamo anche lo scorso
anno) è una forma espressiva complessa,
che necessita di progettualità e di
originalità.
Il
Circolo
Fotografico
Fincantieri-Wärtsilä se ne occupa da ben
undici anni, organizzando due specifiche
selezioni: “Microcosmi” in febbraio e
“Universo Portfolio” in maggio. In questi
due lustri abbondanti abbiamo potuto
rilevare una costante crescita qualitativa
dei lavori partecipanti. Ed è per questo che
si è pensato di rinnovare anche
quest’anno l’allestimento di una Mostra,
intitolata “Piccoli mondi”, realizzata con i
sei lavori premiati nelle due selezioni.
“Piccoli mondi” è, quindi, una raccolta di
sintetici complessi coerenti di immagini
che si propongono un’unica finalità, quella
di esprimere delle idee.
FULVIO MERLAK
«Tanti per Tutti»
Mostra di M. Costanzo, J. Gubertini, O. Micol, M. Zonta
Sala Piccola Fenice, 1 giugno 2016 – 19 agosto 2016
Il Progetto FIAF “Tanti per Tutti” è stato ideato con l’obiettivo di sviluppare un’ampia
indagine nel mondo del Volontariato in Italia, ovvero in tutte quelle attività che sono di
supporto al vivere contemporaneo e che si occupano di assistenza sociale, salute,
organizzazioni del tempo libero, cultura e sport, protezione civile, educazione e ricerca,
ambiente, tutela dei diritti, cooperazione e solidarietà internazionale.
Dopo “Immagini del gusto” nel 2008 e “Passione Italia” nel 2011, “Tanti per Tutti” è
un’iniziativa rivolta a quella che probabilmente è la parte migliore del nostro Paese: le tante,
tantissime Associazioni di Volontari che si occupano di solidarietà, di assistenza, di
partecipazione, ma anche di supporto all’arte, allo sport, alla crescita culturale.
Il Circolo Fotografico Fincantieri-Wärtsilä partecipa al Progetto con i lavori di: Maurizio
Costanzo (dedicato all’Associazione Goffredo de Banfield), John Gubertini (contrario alle
barriere e ai pregiudizi verso i Disabili), Olga Micol (rivolto all’A.I.A.S. Associazione Italiana
Assistenza agli Spastici ) e Marinella Zonta (favorevole al Programma Nati per leggere).
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TRIESTE PHOTO NEWS ANNO XXVII NUMERO 5
MAGGIO GIUGNO 2016
Mercoledì 8 giugno
“La Fototerapia: capire la psiche
attraverso le immagini”
Una foto è molto più di un’immagine per
quanto bella possa essere; è un legame con
il nostro passato, una conferma che siamo
esistiti che abbiamo vissuto, com’eravamo,
quanto siamo cambiati e ci aiuta
concretamente a immaginarci nelle diverse
fasi della nostra vita.
«Un buon fotografo è una persona che
comunica un fatto, tocca il cuore, fa diventare
l’osservatore una persona diversa.» (Irving
Penn)
La macchina fotografica non rappresenta
soltanto l’altro, il fotografo, ma anche tutti gli
altri che guarderanno queste foto.
Il soggetto ha l’impressione di trovarsi di
fronte a una testimonianza oggettiva della
realtà, dimenticando che essa non è altro
che una sua costruzione simbolica. E, in
quanto tale, dipende da chi l’ha scattata ma
al tempo stesso può essere variamente
interpretata dai fruitori, poiché non esiste una
sola realtà ma più realtà a seconda dei punti
di vista.
Le foto suscitano una serie di ricordi, le
immagini risvegliano esperienze emozionali
del passato e ridanno vita a sentimenti
dimenticati ed è questa la meraviglia che
possono suscitare. Sono un legame con il
passato. I soggetti della fotografia rimangono
sempre uguali, il passare del tempo non li
sfiora… ma è un momento fissato sulla carta,
un attimo che subito dopo non c’è più.
Le foto forniscono a tutti, a prescindere
dall’età, un modo in più di vedere ed essere
visti, di essere notati; se osserviamo il
fenomeno dei social media ci possiamo
rendere conto di quanto le persone abbiano
la necessità di mostrare agli altri quello che
I NOSTRI VIAGGI a cura di Marinella ZONTA
A giugno (dal 4 al 10), in un periodo per noi inedito, ma meno affollato, meno caldo e meno caro,
visiteremo le ISOLE EOLIE. I panorami straordinari di questo arcipelago, a 40 km dalle coste
siciliane, non hanno lasciato indifferente il cinema. Nel 1949, si svolge tra Stromboli e Vulcano un
duello in celluloide. Roberto Rossellini lascia Anna Magnani per Ingrid Bergman e con lei gira
“Stromboli, terra di Dio”. Anna Magnani, per vendetta, va anche lei a girare nelle Eolie il film che
si intitolerà “Vulcano”. Dieci anni dopo sempre alle Eolie, ma a Panarea, Michelangelo Antonioni
gira “L’avventura” con Monica Vitti. Delle Eolie si abusa, Troisi scippa il paesaggio di Salina per
attribuirlo all’Ischia de “Il Postino”. Ne “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana la storia
finisce nell’arcipelago. Moretti vi gira un episodio di “Caro Diario”…
Insomma tante buone ragioni per non perdere questo viaggio!!! Programmi in sede!
(Notizie tratte da “L’Europa e le vie del Mediterraneo”, Roberto Giardina, tascabili Bompiani)
fanno durante le loro giornate, condividere i
loro pensieri e le loro emozioni. Le foto che
vengono postate su Facebook e altri social
spesso riflettono un modo di vivere e di
essere poco realistico poiché incompleto di
tutte le sfaccettature che una persona ha.
Ognuno mostra ciò che vuole che gli altri
vedano: volti sorridenti, vacanze, posti da
sogno; dimostrare al mondo di essere felici,
soddisfatti e appagati. Una vita attraverso le
immagini che però non mostrano tutta la
realtà della persona.
Durante l’incontro parleremo dell’utilizzo delle
foto durante le sedute in psicoterapia, come
vengono analizzate le foto, cosa si osserva,
la personalità di chi viene fotografato e di chi
fotografa, parleremo del colore come
sensazione che viene recepita dal nostro
cervello e che effetti ha sul nostro organismo,
sul nostro atteggiamento psicologico e sulle
scelte che facciamo nel quotidiano.
Osservare una foto e spiegarsi tramite una
foto a volte è molto più facile che dire le cose
attraverso le parole; la macchina fotografica
come le foto possono rivelarsi un ottimo
strumento terapeutico mediante il quale
sanare la frattura tra il soggetto e l’ambiente.
DOTT.SSA ELIS MILIANI
Psicologa-Psicoterapeuta
ASSEMBLEA ORDINARIA mercoledì 22 giugno 2016
Anche la stagione 2015/2016 sta volgendo al termine e, come da prassi, uno degli ultimi
appuntamenti del mese di giugno è riservato all’Assemblea Ordinaria dei Soci della
“Sezione Foto” del “Circolo Aziendale Fincantieri – Wärtsilä Italia”. L’Assemblea è indetta in
prima convocazione martedì 21 giugno 2016 alle ore 23.30 ed in seconda convocazione la
sera di mercoledì 22 giugno 2016, alle ore 18.30, presso la Sala Fenice del Circolo, in
Galleria Fenice 2, Trieste.
In base a quanto contemplato dal “Regolamento Interno” della “Sezione Foto”, l’Assemblea
sarà presieduta da un Presidente eletto dall’Assemblea stessa. In prima convocazione
l’Assemblea sarà regolarmente costituita con la presenza della metà degli aventi diritto al
voto, presenti in proprio o per delega, da conferirsi ad altro Socio. In seconda convocazione
sarà regolarmente costituita qualunque sia il numero dei Soci presenti, in proprio o per
delega. Ciascun Socio non può essere portatore di più di una delega. Le deliberazioni
dell’Assemblea sono adottate a maggioranza dei voti.
La serata offrirà l’occasione per vagliare le attività del Circolo, fornendo ad ognuno la
possibilità di esprimere pareri o critiche e di prospettare nuove idee o possibili
miglioramenti.
Ordine del giorno:
1. Esame del Resoconto di Attività 2015/16
2. Esame del Bilancio Consuntivo 2015/16
3. Esame del Bilancio Preventivo 2016/17
4. Programmazione delle Attività 2016/17
5. Varie ed eventuali
Concluderanno l’incontro, le Premiazioni degli Autori classificatisi ai primi tre posti nelle due
Sezioni (B&N e CLP) del 28° Gran Premio Fotografico Fincantieri-Wärtsilä.
Mercoledì 15 giugno
«Notiziario Fotografico»
Rubrica mensile di notizie d’attualità e
d’informazione, di carattere fotografico, in
videoproiezione.
“Serata composita”
dedicata a Josef Koudelka, Premio Amilcare
Ponchielli 2015, James Nachtwey
Cos’hanno in comune Josef Koudelka, il
Premio Amilcare Ponchielli e James
Nachtwey? Assolutamente nulla. Oppure, se
lo si preferisce, una grande, grandissima
passione per la Fotografia. Però quella di
mercoledì
15
giugno
(terz’ultimo
appuntamento della stagione) ci è sembrata
l’occasione giusta per presentare tre filmati
che, altrimenti, sarebbero rimasti spenti per
chissà quanto tempo ancora. Nondimeno i
tre filmati sono molto, molto interessanti.
Si inizia con una delle rarissime interviste
rilasciate (oltretutto in Italiano) da Josef
Koudelka (il Fotografo che nel 1968 ha
documentato l'invasione sovietica di Praga).
Un breve viaggio attraverso le sue splendide
immagini, le sue parole e la musica (durata
10’44’’).
Seguirà la proiezione dei lavori finalisti della
dodicesima edizione del Premio Amilcare
Ponchielli, un Riconoscimento creato nel
2003
dal
GRIN
(Gruppo
Redattori
Iconografici Nazionale) e dedicato al ricordo
di uno dei primi photoeditor del giornalismo
italiano, scomparso nel 2001. Il Premio, che
annovera fra i Vincitori delle passate edizioni
Autori del calibro di Giorgia Fiorio (2005),
Massimo Siragusa (2006), Lorenzo Cicconi
Massi (2007), Martina Bacigalupo (2009) e
Alessandro Imbriaco assieme a Tommaso
Bonaventura (2012), è riservato al miglior
progetto fotografico (in pratica un Portfolio)
pensato per la pubblicazione su giornali, libri
o siti Internet, ed è riservato a fotogiornalisti
italiani o residenti in Italia (durata 24’13’’).
Infine avremo modo di vedere il filmato
(corredato
da
moltissime
fotografie
commentate
dall’Autore) del discorso
pronunciato da James Nachtwey (il più
famoso fotografo di guerra dei nostri giorni)
in occasione del conferimento (nel marzo del
2007) del “TED Prize” (Technology
Entertainment Design Prize), un Premio
istituito nel 2005 che attribuisce al Vincitore
un assegno del valore di 100.000 Dollari e la
possibilità di esprimere un desiderio per
cambiare il mondo (durata 21’44’’).
FULVIO MERLAK
4
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