N° 43 del 15/11/2008

Download Report

Transcript N° 43 del 15/11/2008

€ 1,00
Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€
0828.720114 - unicosettimanale.it - [email protected]
Anno X n°43 15 novembre 2008
ASL 2 + ASL 3 = meno ospedali
Piccola guida ragionata
alla crisi della sanità
Parco: Matera ci
crede. Il Pdl no!
Oreste Mottola
Bartolo Scandizzo
Il Parco Cilento e Diano, si sa, non è in
cima ai pensieri del Centro Destra. Ecco
perché, a mesi dal “licenziamento” di
Domenico De Masi, sembra ancora
lontano il tempo della nomina del nuovo
presidente. Il territorio, dopo il sussulto
di coscienza prodotto a seguito delle
frustate di De Masi, si è di nuovo
addormentato nel solco tracciato da anni
di letargo amministrativo e culturale
provocato da commissariamenti e da
inerzia operativa. quello che viene loro
chiesto abbandonando quello spirito di
partecipazione attiva “imposto” da De
Masi. In tutto ciò, il vice presidente
Corrado Matera tenta l’impossibile
rilancio alla roulette del tempo che gli
lascia la politica politicante che sa molto
abbattere e poco costruire.
continua a pag. 2
EBOLI / BATTIPAGLIA
Botte prima
degli esami
Due cretini
che avevano ragione
E.Giacomino/E.Faenza
prima Sele
CAPACCIO
Tributi: ravvedimento
operoso o, a breve,
le ingiunzioni
Turismo: Convezione
tra operatori e
scuole alberghiere
a pagina 5 e 6
PARCO CILENTO DIANO
Intervista
a Corrado
Matera:
“Programmare
lo sviluppo”
sa
Tanto va Saracino allo sparagno
che Vallo ci guadagna
Persano Ecoballe in caserma, protesta dei militari
L’esercito italiano ha collaborato per uscire dall’emergenza rifiuti a Napoli, ora però nel poligono
di Persano i militari si trovano con i rifiuti sotto casa.
Il capo di stato maggiore,
Fabrizio Castagnetti, auspica che «queste ecoballe
siano le prime ad essere
bruciate nell’inceneritore
di Acerra»
Con l’operazione “strade
pulite” i militari hanno
dato - e continuano a dare
- il loro contributo alla soluzione dell’emergenza rifiuti a Napoli, ma ora si ritrovano con le ecoballe
sotto casa, nel poligono di
Persano, e il capo di Stato
maggiore dell’Esercito, Fabrizio Castagnetti, chiede
che appena possibile vengano rimosse. L’alto ufficiale lo ha reso noto in una
audizione davanti alla
Commissione Difesa di Palazzo Madama, ‘sensibilizzando’ sul punto i senatori presenti. Castagnetti ha
ricordato che sul fronte rifiuti è ancora impegnata in
Campania una task force
di circa 900 militari, di cui
800 dell’Esercito.Ha quindi aggiunto che il poligono
di Persano è stato messo a
disposizione per lo stoccaggio delle cosiddette
ecoballe, che sono state sistemate “nelle vicinanze”
degli alloggi dei militari.
Per carità, “nessuno si è lamentato - ha precisato il
capo di Stato maggiore dell’Esercito - e concordo con
Bertolaso”, ma l’auspicio è
che “queste ecoballe siano
le prime ad essere bruciate
non appena entrerà in funzione il termovalorizzatore di Acerra”. Il generale
conclude ricordando come
sia stata assicurata dal sottosegretario Bertolaso una
pronta risoluzione della
questione relativa allo stoccaggio di ecoballe nei pressi di alloggi del personale
nel comprensorio militare
di Persano.
Dalla crisi del sistema sanitario campano il Cilento ne può uscire rafforzato su
Vallo della Lucania, ma Sapri e Roccadaspide potrebbero uscirne se non ridimensionati ma fortemente rallentati
nelle prospettive di crescita. Ed il nome
di Donato Saracino è quello più gettonato per l’ipotetica “superAsl” che andrebbe ad accorpare le attuali 2 e 3. Voci
sempre più insistenti parlano di un possibile spostamento di Saracino (peraltro l’unico tra i promossi a pieni voti insieme a Bruno De Stefano) dalla direzione generale della Asl Salerno 3 verso
la Asl Salerno 1 o Salerno 2 dove, gli attuali vertici, rispettivamente Giovanni
Russo e Federico Pagano, rischiano di
essere sacrificati per far posto ad un direttore gradito al vicepresidente della
giunta regionale Antonio Valiante il
quale, come è noto, ha radici politiche
nel Cilento, territorio di riferimento
della Asl Salerno 3.
LE VOCI E LE IPOTESI
L’ipotesi di una possibile soppressione
degli ospedali di Agropoli, Polla e Roccadaspide come misura per arginare il
deficit regionale per ora non trova conferme all’Asl Salerno 3 di Vallo della
Lucania. «Siamo tranquilli, le soppressioni non ci saranno» rassicura Giuseppe Di Fluri, direttore sanitario dell’azienda sanitaria cilentana. E mentre
nel Cilento ancora si discute ad Eboli
già si taglia, meno 30 posti letto solo
nelle ultime due settimane con interi reparti accorpati con altri. I sei ospedali
da chiudere erano stati originariamente identificati in Agropoli, Roccadaspide e Polla, situati nel territorio dell’Asl
Salerno 3, più quelli di Oliveto Citra,
Scafati e Sarno. La fotografia della situazione è del sindaco di Polla: “In concreto, per l’Asl Sa 3 si parla di chiusura
degli ospedali di Agropoli, Roccadaspide e Sant’Arsenio, con forte penalizzazione di Sapri, ridimensionato a
Pronto Soccorso con i servizi minimi
necessari. Roccadaspide diventa ospedale di lungo-degenza, Agropoli punto
oncologico d’eccellenza: di Sant’Arsenio addirittura non si dà menzione!”.
Massimo Loviso lancia l’allarme
continua a pag . 15
Attualità
2
N°43 15 novembre 2008
Provincia. Viabilità e manutenzione stradale da sinistra a destra
Ripartite in Consiglio le interrogazioni ferme allo stop nei mesi scorsi
Di viabilità si è discusso nell’ultimo consiglio provinciale
E infatti, nell’ambito del question time, il presidente del
Gruppo Consiliare del Partito
Socialista, Ermido Leoni ha dedicato ben tre interrogazioni
alla tematica della viabilità.
Nella interrogazione n. 77 del
30.09.2008, Leoni ha chiesto all’Assessore Provinciale ai Lavori Pubblici e alla Viabilità
Franco Alfieri per quale motivo i lavori di sistemazione stradale della Strada Provinciale
77 (Stella Cilento/Acquavella)
fossero fermi e quando ci sarebbe stata la ripresa. Alfieri ha
assicurato che già in questa
settimana per una spesa di 500
mila euro, sarebbero partiti i
lavori, rimasti fermi per vari
motivi.
Leoni ha poi chiesto chiarimento (interrogazione n 78 del
30.09.2008) in merito alla Strada Provinciale 447 ( variante
alla frana nel comune di Pi-
sciotta): a che punto fosse l’iter
amministrativo dei lavori e
quando fosse previsto, presumibilmente, l’inizio delle operazioni. L’Assessore Alfieri ha
assicurato che si procederà
quanto prima alla giudica definitiva, dato il precedente sequestro penale del fascicolo relativo; bisognerà altresì attendere che la ditta presenti il progetto esecutivo. Ponendo l’interrogazione n. 79 del
30.09.2008, Leoni ha, infine, focalizzato l’attenzione rispetto
al taglio dell’erba sulle Strade
Provinciali, considerando, così
come riferito dall’ufficio addetto, che la somma prevista
per tale operazione sarebbe di
20,000,00 euro per gruppo stradale e visto che il taglio evidenza fenomeni di grave inciviltà (presenza di scatolame,
plastica, bottiglie, contenitori
vari e altro).
Leoni ha proposto ad Alfieri
l’aumento della somma previ-
sta, al fine di effettuare al contempo taglio dell’erba e ripristino ambientale delle strade.
Alfieri ha accolto positivamente l’istanza del presidente del
gruppo consiliare del Partito
Socialista, affermando che, ottenuti maggiori finanziamenti,
avrebbe così proceduto. Sono
rimasti in tema Antonio Lubritto e Andrea Lauro del
Gruppo Consiliare del Pdl. Lubritto ad Alfieri ha chiesto (interrogazione
n
83
del
22.10.2008) se i lavori relativi
alla Strada Provinciale 355 tratto innesto sulla S.S. 19 TER e
innesto con rotatoria sulla strada n 37 fino al Comune di San
Gregorio Magno 10/A e 10/B
sono stati terminati, quanto è
ammontato l’importo del progetto; se vi sono state varianti
in corso d’opera e per quale
importo; chi ha eseguito i lavori e da chi sono stati diretti.
Così Alfieri: “Non solo è previsto l’intervento, ma l’appal-
Ermido Leoni
to sarà più consistente perché
rivolto anche alle Strade Provinciali 65, 225, 429, 268. Non
vi sono state varianti da eseguire. L’impresa è la Cassese di
Sapri, la somma di 792 mila
euro”. In Consiglio, finalmente, sono state smaltite anche
altre interrogazioni, dopo lo
stallo delle scorse settimane.
Maria Laura Pirone
Federalismo
Cambio e ricambio
Quando da noi si parla di rinnovamento, la parola più
usata e abusata è “ricambio”
della classe dirigente.
Quando da noi si pensa alle
nuove generazioni, la parola
più usata è i “giovani” che
hanno più di quarant’anni.
Quando da noi si prende in
considerazione l’eventualità di
riformare qualcosa, si pensa
sempre che a doversi riformare sono le regole che riguardano gli altri o le altre categorie
sociali, in ultima analisi la propria.
Quando hanno dovuto scegliere, gli Stati Uniti, anzi i
suoi cittadini - elettori, ci
hanno dato una grande lezione politica e culturale.
Quando si sono ritrovati nel
vicolo cieco della crisi econo-
mica e sociale più tremenda
dell’ultimo secolo, hanno
messo da parte ogni pregiudizio e hanno votato un 47 enne
al vertice della più grande potenza del mondo.
Quando hanno pescato con le
mani nel sacco i vertici delle
più grandi società d’affari truffare il popolo degli investitori
e dei risparmiatori americani,
li hanno condannati e sbattuti
in prigione per anni.
Quando gli Americani hanno
sentito in pericolo il loro essere nazione, si sono stretti intorno alla loro bandiera e
hanno mandato i loro figli
anche a morire per essa.
La differenza tra una grande
nazione e una nazione che non
sa nemmeno di esistere sta
tutta nel modo in cui si affron-
tano le difficoltà che si trova
ad affrontare.
In Italia siamo sul punto di
stravolgere una Costituzione
nata dalle ceneri della guerra
mondiale in cui ci trascinarono gli zii e i padri dei neofascisti che ora, grazie al voto
degli Italiani dalla memoria
corta, stanno al governo. Mentre negli Stati Uniti la costituzione ha la verde età 250 anni
e nessuno si sogna o si azzarda a metterla in discussione.
Negli Stati Uniti quando gli
stati del Sud decisero di incamminarsi sulla strada della
secessione, ci fu una guerra
che massacrò decine di migliaia di giovani vite militari e
civili. Alla fine il popolo e i
suoi governanti trovarono il
modo di coesistere e di rima-
nere untiti.
Da noi ogni giorno è buono
per picconare i capisaldi della
convivenza unitaria e democratica in barba al fatto che già
una volta il corpo elettorale ha
bocciato l’idea di un federalismo “bastardo” che punta più
a dividere ciò che è unito.
Quella che la Lega Nord ha
messo in campo è una strategia diversa rispetto al passato:
sta provocando un corto circuito economico nelle regioni
meridionali facendo mancare
l’ossigeno economico a servizi essenziali come la sanità e
l’istruzione per arrivare ad
una separazione di fatto della
nazione. E non fanno da meno
quelli che pensano di poter cavalcare il legittimo orgoglio
continua a pag. 3
Agropoli
N°43 15 novembre 2008
3
Turismo
Il comune alla Borsa Mediterranea del turismo
Il Comune di Agropoli sarà
presente con un proprio spazio
espositivo alla XI edizione
della Borsa Mediterranea del
Turismo Archeologico, in programma dal 13 al 16 novembre
al Centro Espositivo Ariston di
Paestum. Una vetrina di prestigio per promuovere e presentare le iniziative turistiche
del centro costiero cilentano.
«E’ di fondamentale importanza – dichiara il Vicesindaco e
Assessore al Turismo, Mauro
Inverso – cogliere appuntamenti di rilievo internazionale
come la Borsa Mediterranea
del Turismo Archeologico per
la promozione del territorio.
L’evento darà l’opportunità,
per la prima volta dopo l’acquisizione ufficiale al patrimonio pubblico da parte del Comune di Agropoli, di presentare ai visitatori della Borsa Archeologica le potenzialità, in
termini di crescita turistica, del
Castello medievale e la politica
di sinergia avviata tra la città
di Agropoli e Capaccio-Paestum.
«Con la riqualificazione del ca-
stello parte anche la valorizzazione dell’intero centro storico,
meta di migliaia di turisti» afferma Alfieri.
«L’approdo, lo scorso settembre – aggiunge il primo cittadino agropolese - di due navi
da crociera nella rada del porto
di Agropoli, con lo sbarco di
oltre 600 turisti inglesi e tedeschi che hanno raggiunto
l’area archeologica di Paestum
con bus navetta, ha evidenziato la necessità di credere con
convinzione sull’integrazione
e sulla sinergia tra due città che
A parer mio
offrono risorse complementari: Agropoli con il mare, il
porto turistico, il più grande a
sud della Provincia di Salerno,
con circa mille ormeggi; Paestum con le strutture alberghiere e, ovviamente, l’area archeologica che registra migliaia di visitatori in tutto l’anno.
Non possiamo, dunque, sottovalutare, ma anzi dobbiamo
incentivare maggiormente ciò
che i due centri possono rappresentare e garantire per il
settore turistico del territorio».
Auguri
In questa settimana
compiono gli anni
Xenia Maiese (25 anni), 15 novembre
Korinne Cammarano (22 anni)
16 novembre
Pietro Mottola (34 anni)
17 novembre
Angelo Cennamo (55 anni)
19 novembre
Gianni Pittella (50 anni), Caterina
Russo (26 anni), Ivan Capozzi (29
anni) 21 novembre
Stefania Zerella (35 anni), Antonella Ottolina (43 anni) 22 novembre
-Paolo Gentiloni (54 anni)
Cento di questi giorni a tutti !
di Catello Nastro
Halloween: ai miei tempi con le uova facevamo la frittata
Venerdì 31 ottobre 2008. Siccome il medico mi ha detto che
devo fare quattro chilometri al
giorno, di mattina o di sera,
non importa, mi faccio la solita
passeggiata che di solito va
dalle ore 19, quando smonto
dal mio servizio di volontariato al Centro Sociale Polivalente
“Città di Agropoli”, fino alle
ore 21, quando arriva l’ora
della cena, seguendo sempre le
indicazione della Dieta Mediterranea, sebbene con qualche
variazione. Poco pane o quasi
niente, insalate a più non
posso, con varie tonalità cromatiche, ma sempre vive, come
in un dipinto impressionista,
molto pesce, ma solo fresco e
cucinato in maniera tale da non
far puzzare tutto l’appartamento, terrore di mia moglie,
(di solito all’acqua pazza…) e
poi frutta, sempre fresca di stagione, ed un paio di bicchieri
di vino (Sangiovese, il nostro
Santo protettore). Qualcuno
potrà obiettare che col pesce ci
vuole il vino bianco.
Ma a dire il vero, la Falanghina, ottimo bianco, la uso solo
come aperitivo quando arrivano gli ospiti. Ospiti importanti,
naturalmente…Nella mia modesta gastronomia sono tradizionalista. I miei lettori, non
solo degli articoli su questo
giornale, ma anche sui siti internet o masochisti lettori dei
miei libri, sfornati a guisa di
emendamenti governativi, ben
sanno che lo scrivente, durante
le feste di Natale, non assaggia
il pandoro e neanche il panettone e nemmeno il panforte. Sì!
Cari lettori, almeno durante le
feste sono razzista: razzista gastronomico. A Natale mangio
solo struffole e castagnelle, ed a
Pasqua mangio solo la pastiera di grano. Che cacchio c’entra tutto questo preambolo
pseudo letterario, con Halloween? Agropoli. Corso Garibaldi. La strada dello “struscio”. Ore 21 di venerdì 31 ottobre 2008. Bambini vestiti
come matti. Mamme vestite
come madri di bambini matti.
Forse matte pure loro. Un vestito da mascherata di Halloween costa una cinquantina di
euro. Un pacchetto di uova, in
confezione da sei, costa quasi
un euro e mezzo. Ma “dolcetti
o scherzetti” che cacchio c’entrano con questa insulsa buffo-
nata stupida e consumista?
Certamente non educativa. Il
bambino penserà che l’uovo,
che appunto esce dal culo delle
galline, è una cosa volgare,
sporca. E quindi un giorno lo
potrà anche scaraventare sulla
faccia di mamma e papà con la
stupida frase “ dolcetti o scherzetti”? Sono solamente stronzate, per indicare a quale punto
è arrivata la società dei consumi. Ma il bello, spesso, capita il
giorno dopo, quando le mammette, sapientemente ed erroneamente acculturata televisiva con programmi di grosso
spessore culturale, tipo “L’isola dei famosi” oppure “Il Grande Fratello”, passando davanti
al padiglione delle uova, nel
supermercato, anche discount,
commentano, come stupide
galline, oppure oche giulive “
Oggi le uova sono aumentate
di dieci centesimi la dozzina.
Di questo passo dove arriveremo?” Ebbene, cari lettori, l’unico augurio che potrei fare a
queste nobildonne falsamente
acculturate, è quello di diventare produttrici di uova. E solo
allora, quando vedrebbero il
loro pargoletto distruggere le
uova in
onore del
novello
dio Hallowen, peraltro protettore di un
popolo che trova i soldi per
fare la guerra, ma non trova i
soldi per equiparare l’assistenza medico-ospedaliera ai bambini di ogni ceto sociale, potrebbero esclamare: “ Figlio
mio, non buttare le uova per
terra solo per divertimento. Ricordati che tua madre per farle
si è fatta un c… così!” Le femministe mi scusino. Ma penso
che anche esse, almeno su questo argomento, sono dalla mia
parte. Ai miei tempi, e parlo del
dopoguerra, quando si faceva
la frittata, con l’olio, o meglio
ancora con la sugna di maiale,
o addirittura col burro fresco,
magari aggiungendo anche
una spolverata di pecorino
grattugiato, era gran festa. I
bambini si leccavano anche la
“tiedda”.
E qualcuno si leccava anche le
dita. A Natale mangerò solo
struffoli e castagnelle. Anche
per queste antiche leccornie
servono le uova.
Quelle di gallina, naturalmente!
continua da pag. 2
Cambio e
ricambio
della popolazioni meridionali proponendo improbabili formazioni
autonomiste che possano bilanciale lo strapotere politico della Lega
Nord.
È troppo tardi!
L’unico modo di controbilanciare la
promessa “federalista” fatta da Berlusconi a Bossi e messa in atto con
la legge finanziaria triennale già
legge dello stato unitario è quello
di mantenere vigile e unita la stragrande maggioranza del paese che,
pur accettando democraticamente
di essere governata da un arzillo
vecchietto settantenne, non è disposta ad essere fatta a pezzi da
una “banda” di esaltati che puntano solo a ribaltare i principi fondanti dello stato unitario per il piatto di lenticchie dell’egoismo contingente.
moncil
Agropoli
4
Approvato il nuovo
regolamento per
gli ormeggi al porto
E ’ s t a t o a p p r ova t o , n e l c o r s o
dell’ultima seduta di Consiglio
c o m u n a l e , i l n u ovo “ R e g o l a mento per la gestione e l’assegnazione degli spazi acquei ai
fini dell’ormeggio e delle attrezzature comunali accessorie
gestite in regime di concessione
d a l C o m u n e d i A g r o p o l i ” , ch e
apporta alcune importanti novità.
N e l l o s p e c i f i c o , i l n u ovo r e g o l a m e n t o s t a b i l i s c e ch e l ’ a s s e gnazione degli ormeggi potrà
avere una durata massima triennale, rispetto ad un solo anno
così come previsto dalla precedente regolamentazione. E’
stato introdotto, inoltre, il registro dei natanti e delle imbarcazioni, nel quale dovranno essere inseriti tutti i dati delle imbarcazioni e dei loro proprietari. Per l’assegnazione dei posti
b a rc a , a n c o ra , s i d ov ra n n o a p plicare dei criteri di priorità
ch e , i n p a r t i c o l a r e , p r e ve d o n o
che il 100% sia riservato innanz i t u t t o a l l e p e r s o n e f i s i ch e e / o
giuridiche residenti nel Comune
di Agropoli da almeno due anni
(nel precedente regolamento
e ra n o t r e g l i a n n i d i r e s i d e n z a
richiesti).
«Il crescente fenomeno della
nautica da diporto negli ultimi
anni – commenta il Sindaco di
Agropoli, Franco Alfieri – ha determinato la necessità di dar
luogo ad una migliore fruibilità
degli ormeggi da parte dell ’ u t e n z a a t t rave r s o u n a n u ova
disciplina dei posti di ormeggio.
E’ stato, quindi, in sede di Cons i g l i o c o m u n a l e , r e vo c a t o i l
precedente regolamento e approvato un nuovo strumento che
va d a a d i s c i p l i n a r e i n m a n i e ra
più organica le crescenti e più
esigenti istanze degli assegnatari».
« I l p i a n o o r m e g g i d ive n t a p i ù
elastico per favorire al meglio la
domanda – spiega l’Assessore al
Po r t o , Fra n c o S c o g n a m i g l i o
– Tra le novità apportate è stato
e l e va t o i l p e r i o d o d i a s s e g n a zione a tre anni per evitare di
fare il bando ogni anno con le
r e l a t ive c o m p l e s s e o p e ra z i o n i
di assegnazione e che sarà anticipato al mese di dicembre. Al
fine di potenziare i servizi connessi alla portualità è necessario, inoltre, attivare servizi qualitativamente competitivi, quali
la videosorveglianza, l’assistenza tramite canale radio VHF, la
teleprenotazione o prenotazione via internet dei posti barca».
N°43 15 novembre 2008
Solidarietà ai rinviati a giudizio per lo scioper dell’ospedale
Meriterebbero una medaglia, invece li processano
Cgil e Sinistra Democratica in
difesa dei rinviati a giudizio
per lo sciopero dell’Ospedale
“Dovrebbero dargli una medaglia, invece li processano…”. Cgil e Sinistra Democratica scendono al fianco dei
rinviati a giudizio per la manifestazione del il 15 dicembre
del 2006 che vide centinaia di
cittadini agropolesi dare vita
ad un corteo a difesa dell’ospedale di agropoli e del diritto alla salute di un intero territorio. “In questi giorni cinque dei manifestanti sono stati
rinvati a giudizio per aver partecipato all’iniziativa che raccoglieva legittime istanze a difesa di una struttura ospedaliera in grado di rispondere al
meglio ad una domanda sociale”, scrivono Carmine Parisi e Gennaro Giordano, di Sd.
“Conosciamo da anni Elvira,
Umberto, Liberato e Gerardo
… conosciamo la loro passione civile e politica, il loro alto
senso della democrazia e della
difesa delle istituzioni, anche
attraverso lotte civili e pacifiche. Esprimendo piena fiducia
nell’operato della magistratura nutriamo la speranza che
tutto si risolva positivamente.
Certi di interpretare i senti-
menti dei tanti uomini e donne
che diedero vita ad una manifestazione con l’unico obiettivo di salvaguardare l’istituzione ospedale ed il diritto ad una
qualita’ alta della sanità sul territorio”, commenta Sd. Sulla
stessa lunghezza d’onda è la
Cgil pensionati che “abbraccia” Umberto Domini, dirigente dell’organizzazione, ma che
nella giornata del 15 dicembre
si comportò da cittadino di
Agropoli ed e del Cilento. I
fatti: Sono stati rinviati a giudizio i cinque agropolesi, già
indagati, che il 15 dicembre
2006 dettero vita, assieme a
centinaia di persone, alla protesta per difendere l’Ospedale
di Agropoli. Per Umberto Domini sindacalista Cgil, Liberato Borrelli allorasegretario D.s.
Agropoli, Elvira Lo Bascio Milano ex preside della scuole
media inferiore e
attuale presidente
dell’Università
della Terza Età,
Gerardo Tafuri
presidente dell’associazione “Vita
Nuova”, Rosanna
Marzocchi medico
Asl Sa3, è arrivato
il decreto di citazione a giudizio emesso dal
Pubblico ministero del Tribunale di Vallo della Lucania
Dott. Renato Martuscielli perché “con altre 300 persone occuparono i binari della stazione ferroviaria di Agropoli causando l’interruzione del traffico ferroviario”. L’udienza è fissata per il 12 Febbraio 2009 e la
difesa sarà affidata agli Avvocati Enzo Migliorino ed Antonello Cammarano. Il rinvio a
giudizio è giunto proprio in un
momento particolare, ossia
mentre ad Agropoli e nel Cilento costiero sta montando
una dura protesta contro il
progetto dell’Assessore Montemarano che prevede, ancora
una volta, la chiusura del
pronto soccorso presso l’Ospedale di Agropoli. “Questo decreto, notificatoci proprio in
questi giorni – afferma il sin-
dacalista Umberto Domini –
sembra uno scherzo del destino, se non proprio una vera
beffa. Nel mentre ancora una
volta gli agropolesi e gli abitanti dei centri attigui si apprestano a riprendere la lotta
in difesa dell’ospedale c’è poi
chi deve rispondere davanti ai
giudici per aver partecipato ad
una manifestazione pacifica
per difendere il diritto alla salute di tutti. Noi tutti – continua Domini – abbiamo comunque una grande fiducia
nei magistrati che dovranno
giudicarci. Siamo certi che le
motivazioni che ci spinsero a
protestare erano condivise da
tutti e che il comportamento
avuto durante la manifestazione da tutti i rinviati a giudizio
fu rispettoso verso le indicazioni delle forze armate. Anche
se con rammarico costato che
tra le centinaia di occupanti
della stazione ferroviaria,
fummo denunciati in cinque e
tutti di orientamento politico
ben noto; sembra quasi che
qualcuno prese a pretesto la
manifestazione per dare una
lezione non tanto per i fatti verificatisi ma più propriamente
per motivi ideologici”.
Calcio Eccellenza
Gerardo Nicodemo lascia la società dopo soli due mesi dal suo ritorno
Nuovo colpo di scena in casa
Agropoli. Nella giornata di ieri
infatti ha rassegnato le dimissioni il presidente Gerardo Nicodemo, che lascia così la società cilentana dopo due mesi dal suo
ritorno al vertice. Un gesto che
tuttavia non manda in crisi il sodalizio biancazzurro, la cui gestione verrà portata avanti dagli
altri esponenti già facenti parte
della compagine societaria, la
quale potrebbe addirittura allargarsi nei prossimi giorni con l’in-
gresso di nuove figure imprenditoriali.
Nicodemo era tornato ad occupare la poltrona di massimo dirigente lo scorso mese di agosto,
ponendo fine ad una estate travagliata vissuta dall’US Agropoli e ad una crisi scaturita in seguito all’improvviso abbandono
nel mezzo della passata stagione dello stesso avvocato pestano. Il suo ritorno aveva permesso alla società di ripartire, e seppur in ritardo di costruire una
squadra per affrontare il campionato di Eccellenza. Tuttavia
l’ambiente in questi due mesi
non ha mai trovato la necessaria
serenità, vuoi per le vicende tecniche, una su tutte il clamoroso
addio del tecnico Santosuosso a
pochi giorni dall’esordio in campionato, vuoi per diverse incomprensioni venutesi a creare
tra lo stesso presidente ed i restanti componenti della compagine societaria. Un fuoco che
bruciava lento sotto la cenere e
che è divampato nel corso di
questa settimana, al punto di indurre Nicodemo a lasciare del
tutto l’Agropoli evitando così lo
scontro frontale con gli altri soci,
i quali continueranno comunque
nella gestione ordinaria della
squadra anche se rimane al momento congelata la carica di presidente, che verrà riassegnata
solo dopo l’eventuale ingresso di
nuovi imprenditori disposti a
dare il proprio contributo alla
causa dei delfini.
Capaccio
N°43 15 novembre 2008
5
Ravvedimento operoso per mettersi in regola con Tarsu, Ici e Tosap
Dilazioni fino a tre anni. Attenzione, i tempi sono stretti
L’amministrazione comunale
di Capaccio ha preso il toro per
le corna e ha riaperto la questione dei tributi non versati
relativi alla Tarsu, Ici e Tosac.
In sostanza ha riaperto la partita per chi non ha potuto o voluto versare a suo tempo quanto prescritto dalle bollette inviate dal comune e ricevute
dagli utenti, nè ha ritenuto di
dover aderire ai condoni già
aperti e chiusi.
Per la verità, già nel recente
passato
l’amministrazione
aveva deliberato due condoni
per consentire ai sosseggi inadempienti di mettersi in regola, ma nonostante la discreta
adesione di molti contribuenti, non fu raggiunto l’obiettivo
di recuperare la quasi totalità
delle entrate previste e poste in
bilancio di previsione come residui attivi.
Ora l’ente ci riprova con alcune novità di rilievo che vanno
incontro alle esigenze della
base dei contribuenti.
Il Consiglio Comunale ha deliberato di attivare la formula
del “Ravvedimento Operoso”,
per andare incontro al grido di
“dolore” che proviene dalla
platea dei contribuenti, semplici cittadini e imprenditori. Il
grido, metaforico, vuole rappresentare il disagio economico e sociale che la comunità capaccese sta attraversando da
tempo e acuitosa nell’ultimo
anno.
Altra novità di rilievo è un sostanziale accordo raggiunto tra
il comune, il consorzio Paestum In e il consorzio dei lidi.
Infatti, è proprio per andare incontro alle citate difficoltà, che
i tre soggetti hanno concordato un approccio “dolce” al problema con una dilazione lunga
di 24 mesi per la riscossione
degli arretrati 2007 e 2008. In
più, per alcune situazioni particolari, l’ufficio tributi può andare anche oltre fino a trentasei mesi. Inoltre, l’accordo prevede di rateizzare anche la
max rata iniziale, che il ravvedimento indica nel 20%, che
sarà diluita come il resto degli
importi.
Gli interessi sono ridotti al minimo di legge e le penali sono
rapportate ad 1/5 del minimo.
C’è poi anche la disponibilità
a riprendere e inserire nell’accordo anche eventuali residui
degli anni antecedenti al 2007.
INoltre, è sul tavolo c’è la volontà del comune a ridurre la
Tarsu fino a far rientrare la delibera del commissario prefettizio che l’aumentò del 20% e
sulla quale pende un ricorso
sottoscritto da oltre trenta operatori turistici. Sono allo studio
le modalità tecniche e formali
per raggiungere l’obiettivo di
un 2009 senza il fardello del
20%. A fronte di un impegno
preciso dell’ente, potrebbe
anche rientrare anche il ricorso pendente al Tar.
L’importanza dell’accordo sta
nel fatto che la situazione di
crisi che attanaglia in territorio
necessita una forte azione unitaria per tentare di risalire la
china della depressione economica. Il fatto di aver sgombrato il campo da’situazioni pregresse, consente un’agibilità
diversa dal passato tra i vari
soggetti.
Comune e consorzi si sono
posti anche l’obiettivo di istituire un tavolo tecnico con
l’obiettivo di studiare le modalità per passare dalla Tarsu
alla Tia che dà più garanzie di
equità e di responsabilità sia
nei confronti dei singoli contribuenti sia delle persone giuridiche. La collettiva che deve
tendere ad una più oculata differenziazione dei rifiuti e a
mettere in atto azioni virtuose
che, da sole potranno ridurre i
costi e la spesa.
C’è poi la sostanziale volontà
dell’amministrazione nel prendere in considerazione e recepire le richieste migliorative
provenienti dal comparto turististico rispetto al Puc in fase
di approvazione. Le strutture
ricettive, in particolare, e turistiche, in generale, devono essere messe nelle migliori con-
dizioni, nei liti della legge urbanistica regionale, di poter affrontare le sfide globali che il
settore turistico dovrà affrontare nel prossimo futuro.
è utile ricordare a chiunque si
trova nelle condizioni di non
aver provveduto a regolarizzare la propria posizione che
sono già pronti per essere spediti gli atti ingiuntivi con cui il
comune intende recuperare, in
modo forzato, quanto ritiene
di dover introitare.
Pertanto è giusto e opportuno
che chiunque si trovi nelle condizioni su esposte, prenda un
appuntamento con il responsabile dell’ufficio tributi per
concordare un incontro presso
l’ufficio tributi al fine di vericiare la porpria posizione e decidere per il meglio.
I tempi sono stretti! La fine del
mese di novembre potrebbe essere già troppo tardi, infatti il
“ravvedimento operoso” non
sarà più possibile a fronte del
ricevimento dell’atto ingiuntivo...
biesse
IL PERSONAGGIO
Giovanni Piano presidente del Cua
E’ CAPACCESE IL PRIMO
PRESIDENTE DEL CUA SALERNO PONTECAGNANO.
Giovanni Piano, pilota civile
di aerei e con oltre un ventennio di esperienza aeronautica, è il primo Presidente del
CUA (Comitato Utenti Aeroporto Salerno Pontecagnano).
L’importante organismo assolverà al ruolo consultivo,
come previsto dalla legislazione italiana nell’ambito
della direttiva europea 96/97
del 15 ottobre 1996, per la corretta attuazione del decreto
stesso, per la determinazione
dei prezzi massimi delle cate-
gorie di
servizi
che
sono oggetto di
eventuale limitazione, per
la determinazione dei servizi stessi
tenuto conto dei loro livelli
qualitativi, per la determinazione dei corrispettivi per
l’uso delle infrastrutture, per
le specifiche tecniche o capitolato d’oneri dei prestatori
dei servizi di assistenza a
terra il cui accesso è sottopo-
sto a limitazioni.
Sul piano operativo, il Comitato collabora con la società di
gestione e la direzione aeroportuale per migliorare gli
standards funzionali dello
scalo.
L’elezione di Piano è stata accolta positivamente negli ambienti dell’aeroporto.
Il suo primo commento Giovanni Piano lo ha rivolto proprio in direzione del ruolo
che si accinge a svolgere, dichiarando che: “Impegnerà
tutte le sue energie affinché si
raggiungano livelli qualitativi
altissimi nel rapporto tra società di gestione ed utenti”.
Capaccio-Paestum
6
Politica
Nasce il coordinamento
cittadino dell’Mpa
Tra gli aderenti gli ex assessori
Nese e Scariati
Al numero civico 37/A di Viale
Della Repubblica in Capaccio Scalo,
alle ore 18:00 del 4/11/2008, si sono
riuniti numerosi cittadini iscritti e
simpatizzanti del
Movimento
Per l’Autonomia del
Sud
ed
hanno dato
vita al coordinamento
cittadino
Domenico Nese
provvisorio
di Capaccio Paestum a coordinamento provvisorio del relativo collegio provinciale, convinti che solo
una grande forza politica autenticamente autonomista, legata agli
interessi del territorio, può fare il
bene della Campania e della provincia di Salerno. Erano presenti
cittadini di tutte le età. Tra i presenti
gli ex assessori Domenico Nese e
Fabio Scariati e molti vecchi amici
del senatore Gaetano Fasolino. È
stato da tutti ribadito l’impegno di
sostenere la politica di centrodestra
sia in sede nazionale che locale con
un particolare accento alla difesa
delle popolazioni meridionali a allo
sviluppo del Mezzogiorno. In questa prima fase l’obiettivo è quello di
aggregare quanti condividono le
proposte dell’MPA: sviluppo del
Mezzogiorno ed in particolare della
regione Campania.
N°43 15 novembre 2008
Paestum In e istituti alberghieri insieme per crescere
Gli operatori turistici di Paestum sottoscrivono una convenzione con le scuole
Il presidente e i rappresentanti
del Consorzio Albergatori “Paestum in”, il preside dell’IPSAR
“R.Virtuoso” di Salerno sede associata “R. Paolillo” di Capaccio-Paestum, il vicepreside dell’IPSAR “A.Moro” di Eboli,
sede di Albanella, hanno firmato un protocollo d’intesa che avvicina il mondo imprenditoriale del settore ricettivo di Capaccio Paestum al mondo della
scuola che forma le nuove leve
da impiegare nel settore.
“ … Confronto e collaborazione
tra imprese, associazioni, istituti professionali serve a determinare un percorso di crescita….L’iniziativa prevede sinergia tra il sistema scuola e operatori turistici con l’obiettivo di
combinare momenti formativi,
di qualificazione e/o aggiornamento professionale … Divulgazione di tematiche legate alla
tipicità e alle produzioni artigianali agroalimentari del territorio… acquisizione di compe-
Da sinistra Michelangelo Tamburrini, Luigi Acanfora, Aurelio Di Matteo, Antonella D’Angelo, Bartolo
Scandizzo e Raffaele Pisacani
tenze professionali …infondere
una cultura d’impresa…”. È ciò
che si legge nel documento che
Antonella D’Angelo e Aurelio
Di Matteo hanno sottoscritto
con il consorzio “Paestum in”
rappresentato da Bartolo Scandizzo..
Ecco i punti d’intesa più salienti: - Calendario di fiere, convegni, seminari, formazione di figure professionali, analisi dei
bisogni formativi, collaborazione nella realizzazione di eventi,
creazione di una banca dati,
borse di studio, laboratori didattici, formazione per gli insegnanti, e gestione comune di siti
web Per Di Matteo, preside dell’IPSAR di Capaccio, è fondamentale penetrare nel tessuto
imprenditoriale del territorio.
Fare esperienze di attività lavorative durante il corso di studio
è importante, forma in maniera
diversa. “Sarebbe auspicabile
avere poli scolastici all’interno
del territorio che sappiano integrarsi con esso”.
Antonella D’Angelo, vicepresi-
L’OPINIONE
L’ altra metà di Paestum
Sembra diventato realtà
l’annuncio di qualche
anno fa:”a partire dalla
Cirio sarà eretto un muro
alto quanto quello di Berlino!”.
Non mi spiegavo tanto accanimento con quella parte
del territorio capaccese, in
cui vivo, e non me lo spiego ancora oggi.
Credo che chi amministra
dovrebbe farlo nell’interesse dell’intera collettività e di tutto il territorio
che rientra nella propria
competenza: i personalismi e i singoli interessi sarebbero coltivati di riflesso, non in via principale.
Si discute di PUC, si raccolgono firme, si realizzano opere “inspiegabili”, si
lanciano accuse…intanto
mancano
infrastrutture
moderne e decenti e il benessere economico continua a riguardare pochi
“fortunati” .
Ma dell’antico splendore
di Paestum non si intende
proprio tenere conto?
Nella culla di antiche civiltà, densa di un patrimonio culturale inestimabile,
sembra un peccato sentire
voci provenienti
dagli
operatori turistici, dai
commercianti e dagli albergatori che lamentano la
crisi.
Certamente la crisi economica (si sta parlando di recessione!) riguarda un momento storico mondiale.
Tuttavia poco interesse è
stato dedicato alla valorizzazione reale del patrimonio esistente, quindi in
particolare alla cultura,
che potrebbe indurre a differenziati canali di sviluppo su tutto il territorio.
Si potrebbero anche prendere in considerazione gli
spunti di eccelse menti
che, nei loro lavori e studi,
hanno inteso“sottoporre
all’attenzione
alcune
nuove idee, che, prendendo in esame taluni aspetti
del patrimonio di cui Paestum è depositaria, potrebbero migliorarne la conoscenza, la fruizione e la valorizzazione, che, evidentemente sono interconnesse in un’unità indivisibile
e costituiscono un’urgenza
primaria del territorio”
(Mario Mello, Per la valorizzazione del patrimonio
storico e archeologico di
Paestum - Napoli 2005)…
Anna Katia Di Sessa
de dell’IPSAR di Albanella, sostiene che è una grossa opportunità per i giovani fare stage e
corsi sapendo di poter contare
sugli albergatori del posto in
prospettiva di un futuro lavorativo.
Raffaele Pisacane, hotel Cristallo, asserisce che questa forma di
collaborazione, tra albergatori e
allievi, è un’integrazione reale e
che ogni forma di esperienza,
dalla pizzeria all’albergo a 5
stelle, è importante.
Luigi Barlotti, titolare del Cerere e Mec, ha confermato l’importanza degli stage come
forma di conoscenza dei giovani per un rapporto di lavoro futuro.
Michelangelo
Tamburini,
dell’hotel Le Palme, sollecita il
corpo docente ad essere più
pratici e a spingere i giovani al
colloquio con il pubblico, alla
conversazione più efficace in
lingua. Meno teoria, più pratica
e più una scelta più consapevole. Per Bartolo Scandizzo far fare
esperienza ai giovani in un sistema di garanzia è ciò che sta
più a cuore agli imprenditori
del settore. L’importante è che
essa sia ben finalizzata. E poi inviterei gli imprenditori a parlare con i ragazzi, a portare esempi di vita vissuta, a trasmettere
il rigore necessario per avere
successo come imprenditori.”
Dopo la firma dell’accordo, i
sottoscrittori si sono impegnati
a rivedersi a stretto giro per
mettere in moto quanto concordato.
Gina Chiacchiaro
N°43 15 novembre 2008
Calore
7
Sanità. Anche a Roccadaspide la Cdl guida l’opposizione
Giuseppe Capuano: “Auricchio preso in giro dai suoi del Pd”
Fondovalle
La strada
è veramente
un’opportunità?
La Fondovalle è senz’altro una opportunità per il rilancio della Valle
del Calore.
La famosa superstrada, la Fondovalle Calore per intenderci, sarà sicuramente l’opera pubblica più
grande che abbia mai interessato il
territorio della Valle del Calore.
La superstrada rovescerà come un
calzino tutta la zona fino a cambiargli il corpo. Sicuramente quest’arteria in un certo senso sconvolgerà l’economia e probabilmente
anche l’anima di questa zona.
I lavori sono iniziati esattamente
nel mese di marzo 2008, si sta lavorando con celerità con un grande
dispositivo di operai e di mezzi su
un tratto di circa 5 Km, poco più
della metà del primo lotto.
Dai paesi del circondario, in particolare da Castel San Lorenzo e da
Aquara si rende già visibile il tracciato di questa strada tanto desiderata da tutti gli abitanti di questa
zona fin dai primi anni Ottanta.
Questa colossale opera, sarà l’anello di congiunzione in soli pochi minuti tra la Valle del Calore e la
Piana del Sele, a far da apri pista la
città di Eboli con il suo svincolo autostradale e poi Battipaglia, Salerno e soprattutto Pontecagnano con
l’aereoporto Salerno-Costa d’Amalfi.
In un momento di crisi economica
cosi lancinante, con le difficoltà
della Cantina Val Calore di Castel
San Lorenzo e della Coop.
Il Marrone di Roccadaspide, l’avvento di questa opera può essere la
svolta per la risalita.
I risvolti di questa via di comunicazione sono tutti positivi, tuttavia
dobbiamo innanzitutto salvaguardare (senza contaminazioni altrui)
le nostre tradizioni e ancor di più
salvaguardare il nostro futuro (che
sono i nostri figli).
Pietrantonio Accarino
Bocciatura del piano ospedaliero campano attraverso il no dei consiglieri regionali della provincia di Salerno di
maggioranza e opposizione. E senza disertare le audizioni in giunta per evitare l’approvazione del documento con il
silenzio assenso. Mobilitazione di tutta
l’Asl Sa 3 amministratori e cittadini compresi. Dubbi sulla riconversione dell’ospedale di Roccadaspide in struttura
riabilitativa per gli alti costi dell’operazione. Nascita di un comitato per incontrare il manager dell’Asl Sa 3, Donato
Saracino e favorire il trasferimento, presso l’ospedale, del centro “Cilento Dial”,
che assiste 32 emodializzati della Valle
del. Calore. Questi, in sintesi, gli argomenti trattati nell’incontro promosso, a
Roccadaspide, il 7 novembre, dal dott.
Giuseppe Capuano, coordinatore comunale di Forza Italia, e intitolato
“Quale sarà la Sanità della Valle del Calore? Quale sarà il destino dell’ospedale
di Roccadaspide?”, «Non si capisce perchè un ospedale in perfetta salute come
il nostro- ha esordito Giuseppe Capuano- rischi quasi la chiusura secondo
quanto previsto dal piano ospedaliero
regionale. Il sindaco si è molto impegnato per l’ospedale, ma è stato preso in
giro perchè invece dell’attivazione della
rianimazione, il plesso è uscito dalla rete
dell’emergenza per assumere una funzione riabilitativa». Riconversione su cui
Capuano è perplesso insieme all’area di
crisi e al silenzio sull’ospedale: « In un
periodo di tagli, la riabilitazione risulta
una presa in giro perchè richiede costi
elevati per adeguare personale e macchinari. Per assistere il malato acuto,
inoltre, l’area critica, sembra un nome
neo inventato, perchè non si capisce chi
ci lavorerà. E non mi spiego il silenzio
sull’ospedale: mantenere una cortina fumogena sul problema è deleterio». E
conclude con una proposta a favore dei
nostri dializzati. «Occorre andare dal
manager Saracino, con una piccola delegazione di cittadini, per conoscere il
motivo del trasferimento o meno del
“Cilento Dial” presso l’ospedale». Fernando Lombardi ha chiesto dell’audizione, a Napoli, del sindaco Auricchio
al consigliere regionale di Forza Italia,
Pasquale Marrazzo. «Il vostro sindaco,
come i colleghi intervenuti, è stato molto
determinato ad esporre le sue ragioniha affermato Marrazzo- ma l’assessore
Montemarano non ha ascoltato nessuno». Ed ha aggiunto che: «La Regione
Campania viene diffidata perchè chiuderà il 2008 con uno sforamento di 307
milioni di euro. Così, il 10 ottobre scorso, i vertici regionali di sinistra hanno
ideato un piano di rientro ospedaliero
che, penalizza anche Roccadaspide. Ma
i responsabili devono ritirarlo e farne un
altro, dopo aver studiato la geografia del
territorio per venire incontro alle sue esigenze. Il piano può essere appoggiato
con il silenzio assenso, entro il 25 novembre, e perciò occorre il voto contrario di tutti i consiglieri regionali e la mobilitazione dei territori coinvolti».
Francesca Pazzanese
Politica. Luigi Pesce con il Nuovo Psi
“Voglio dare voce alle istanze del territorio”
Inizia la corsa alle candidature alla Provincia di Salerno nel collegio “Capaccio-Roccadaspide”. Il dr. Luigi Pesce di Castel S.
Lorenzo, ufficializza la sua candidatura nel
partito: “Nuovo PSI”
Vengo coinvolto dall’amico Giovanni
D’Amato, supporter della candidatura del
dr. Luigi Pesce nel partito “Nuovo PSI” (del
leader a livello nazionale on. Stefano Caldoro) per ufficializzarla sulla stampa.
Il dr. Luigi Pesce, reso libero dai suoi pazienti, ci riceve nell’astanteria del suo studio professionale, per parlare della candidatura e dei motivi che l’hanno spinto a
candidarsi.
Il dr. Pesce, parla della sua intenzione di ufficializzare la sua candidatura alla Provincia nel collegio “Capaccio-Roccadaspide”.
Ci dichiara, che la sua candidatura è sponsorizzata dal segretario del partito Avv. Antonio Fasolino, che abita a Capaccio/Paestum. Apre la discussione con un’afferma-
zione: “Vogliamo fare il consigliere provinciale?”.
Dopo inizia a parlare dei suoi progetti e di
come è nata l’idea.
Luigi Pesce, di Castel S. Lorenzo, di professione, odontoiatra, con studi professionali, a Castel S. Lorenzo e a Capaccio.
Gli chiedo a sua volta, come è nata la sua
candidatura?
“Ho investito in questo territorio anche
professionalmente.
La mia candidatura, è nata dalla voglia di
fare qualcosa per il mio paese e per creare
a livello locale un altro polo di attenzione
che si discosti dai soliti noti della politica
locale, che l’hanno monopolizzata in tutti
questi anni. E, poi, candidandomi in un
partito piccolo, con il gioco delle percentuali, posso essere eletto e questo territorio,
avrà così un rappresentante alla Provincia”.
Ci parli del suo programma?
“Il mio programma è quello di interpretare sul piano economico il territorio, puntando sui prodotti e sulle potenzialità di
quest’area. Viviamo in un momento di crisi,
per cui c’è bisogno di molta coesione e dell’impegno di tutti”.
Cosmo Guazzo
Calore
8
N°43 15 novembre 2008
Ospedale Roccadaspide il punto
Zitti, lasciamo lavorare il sindaco
Il sindaco Girolamo Auricchio,
intanto, persegue la linea del
silenzio intorno alla questione
ospedale. «Ancora niente», afferma a riguardo, lasciando intendere di aspettare l’ufficialità, come conferma l’assessore
Gabriele Iuliano. «Abbiamo
avuto rassicurazioni in merito
al nostro ospedale – esordisce
- ma aspettiamo che le cose diventino ufficiali». E spiega il
silenzio che è calato intorno
alla vicenda. «Il sindaco è in
contatto con i centri direzionali della Sanità campana
dove solo lui può entrare. Sarebbe facile uscire con i megafoni per le strade, urlare o incatenarci, ma in questo momento così delicato, sarebbe
dannoso. Chi fa casino, sa già
di non poter vincere. Inoltre,
tutti i consiglieri regionali
della provincia di Salerno non
possono, per numero, avere
voce in capitolo su Napoli, su
cui nessuno taglia». Ma non è
detto che al silenzio, in caso di
notizie negative dal vicepresidente della Regione, Antonio
Valiante e dall’assessore regionale alla Sanità, Angelo
Montemarano, non possa su-
bentrare un’azione legale in
difesa del presidio. «Le cose
per l’ospedale sono rassicuranti, ma c’è sempre l’imponderabile. Se la situazione dovesse precipitare, inoltreremo
un ricorso al Tar e abbiamo già
contattato un legale». Dopodiché si passerebbe alla fase
della battaglia vera e propria.
«Se il ricorso non dovesse andare a buon fine, scatterebbe
la protesta di tutti. Il sindaco
non permetterebbe mai la
chiusura dell’ospedale e noi
con lui». E l’assessore Iuliano
conclude che «L’ospedale
deve restare nella rete dell’emergenza con il pronto soccorso o l’unità di crisi, mantenere quello che ha ed attivare
anche la riabilitazione. Senza
tralasciare i dati positivi sulla
percentuale dei posti letto occupati, la qualità ed il numero
di prestazioni effettuate, ma
soprattutto, l’importanza del
presidio per i cittadini.
Chi tra tutti noi di Roccadaspide, può dire di non essere
mai passato per il pronto soccorso?».
Francesca Pazzanese
Carillia, apprensione al bar Nettunia
Troppi furti. Denuncia la proprietaria: “Episodi strani”
Due furti in due settimane. È il non invidiabile record del bar “Nettunia” di
Borgo Carillia, nel territorio del comune di Altavilla Silentina, edicola e bar
annesso al distributore di carburanti, gestito da Antonella Voza, residente a
Santa Cecilia. Nel mirino dei ladri, che
hanno forzato la porta di vetro posta all’ingresso - i videopoker e le macchinette tipo “cambiomoneta”, e nell’ultima
visita dei malintenzionati, anche le carte
relative alla documentazione amministrativa dell’attività che comprende
anche il Superenalotto. «Sabato sera ho
chiuso alle 20 – racconta la titolare– non
ho avuto neanche il tempo di tornare a
casa che l’allarme è scattato. Ho avvertito i carabinieri, ma tutte le slot machine del bar erano state già portate via».
Con il furto subito la settimana prima il
danno arriva a 12mila euro. Le strumentazioni erano state affidate alla Voza
in comodato e così, spera la proprietaria, non l’intero danno ricadrà sulle sue
spalle. Idagano i carabinieri della stazione di Borgo Carillia alle dipendenze
della Tenenza di Eboli, diretta dal maggiore Nobile Risi. Si tentadi fare luce su
alcune circostanze che la proprietaria
giudica “inspiegabili”.
I ladri sembrano muoversi perfettamente a loro agio nel loro bar e sfruttano,
con particolare abilità, le zone d’ombra
fra le diverse telecamere che sono sempre in azione. «Questo mi fa paura – dice
Antonella Voza – vuol dire che è gente
che conosce i miei movimenti e l’organizzazione interna del bar. Ho una bambina di quattro anni e non è che guadagni cifre superiori a quella di una dipendente di questo settore». L’attività è
forse entrata nel mirino di ignoti estorsori? «No – aggiunge la Voza – e dico
pubblicamente che quando ciò avverrà
io stessa consegnerò le chiavi del bar alle
autorità». Il bar Nettunia già in passato
è stato più volte oggetto di furti.
N°43 15 novembre 2008
Albanella Altavilla
9
Altavilla
Carabinieri e vigili in azione per la difesa dell’ambiente
Questioni ambientali in primo
piano ad Altavilla Silentina. In
azione i carabinieri e la polizia municipale. La prima vicenda è avvenuta nella frazione di Galdo, al
confine con Matinella. Due anziani avevano trasformato il loro appezzamento di terra in un sito di
stoccaggio di vecchi mezzi agricoli, scarti di veicoli e materiale ferroso. I due sono stati denunciati all’autoritá giudiziaria per aver attivato una discarica abusiva. Nel
terreno, che da mesi fungeva da
discarica, i carabinieri hanno trovato anche scarti provenienti dalla
lavorazione edile. C’erano mattoni e calcinacci gettati alla rinfusa.
Il terreno, che non aveva una adeguata protezione perimetrale, era
diventata l’isola dei rifiuti dove
tutti, soprattutto di notte e di nascosto, andavano a depositare i rifiuti ingombranti. I militari fanno
sapere di aver avviato in questi
giorni un’attivitá speciale di monitoraggio del territorio ai piedi
degli Alburni e lungo l’alveo del
fiume Sele. Stanno scandagliando
soprattutto l’area prospiciente il
fiume. Nelle scorse settimane sono
stati recuperati vecchi copertoni
abbandonati lungo il corso d’acqua. In queste zone di fitta vegetazione è forte anche il fenomeno
del bracconaggio. Nel fine settimana scorso, i carabinieri hanno
denunciato quattro persone che
esercitavano abusivamente l’attivitá venatoria. Sequestrati anche
quattro fucili modificati e un richiamo acustico vietato.
Provette usate scaricate a bordo
strada. Provette da laboratorio, utilizzate per analisi diagnostiche, abbandonate lungo la strada provinciale nel comune di Altavilla Silentina. La microdiscarica di rifiuti speciali è stata scoperta dal personale del locale comando di polizia municipale. Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili
dell’abbandono. Le provette contenenti urina, almeno una cinquantina, sono state rinvenute
lungo la strada provinciale nella
frazione di Borgo Carillia. Si tratta
di rifiuti speciali che andrebbero
smaltiti in appositi siti attraverso
convenzioni che i laboratori di
analisi effettuano con ditte specializzate. Nel corso del recupero dei
presìdi sanitari, i vigili urbani
hanno raccolto diversi elementi
che consentiranno nei prossimi
giorni di scoprire la provenienza
delle provette. Le provette sono
state lasciate al bordo della strada
in prossimitá del fiume senza che
i responsabili si siano minimamente preoccupati delle conseguenze che un simile comportamento incivile ha per l’ambiente e
per la salute pubblica.
Ad Albanella
La questione del malfunzionamento del depuratore di Albanella capoluogo è vecchia. L’impianto è anche oggetto di un’inchiesta
avviata dalla Procura di Salerno.
Di fatto, la cittadina della Piana del
Sele è dotata di due impianti di depurazione situati rispettivamente
nella frazione di Matinella e nel
centro urbano di Albanella. Il depuratore del capoluogo non ha
mai funzionato adeguatamente e
sembra che, per alcuni periodi, sia
rimasto addirittura inattivo e i reflui siano finiti nel canale adiacente senza essere sottoposti al processo di depurazione. Da qui l’inchiesta avviata tempo fa dalla Procura sull’impianto di depurazione. A Persano
Partivano dalla Costiera Amalfitana per andare a caccia abusivamente. Infatti utilizzavano richiami acustici illegali e per questo due
cacciatori di Amalfi sono stati fermati dai carabinieri di Carillia
mentre esercitavano nella zona di
Persano attività venatoria. Sono in
tanti che partono da Positano, Ravello, ma anche da Sorrento per
andare a caccia o nel Cilento o in
Basilicata. A volte ci sono veri e
propri viaggi internazionali ma
A.I. 47 anni e S.I. di 20 si sono
messi a caccia con mezzi abusivi.
Gli stessi che però molti utilizzano nel Parco dei Monti Lattari.
CANTINA VAL CALORE AVVIO ALLA RACCOLTA FONDI
Scatta l’orgoglio dei castellesi che mettono mano al portafoglio
Sono oltre sei mesi, che tutti i
giorni e in tutti i momenti in cui
si dialoga, si parla della crisi
della cantina, sia nelle famiglie
che nel paese. Ogni persona di
questo paese, si è fatta un’idea
della crisi, delle sue motivazioni
che l’hanno provocata e dei soggetti più o meno coinvolti. Il motivo scatenante della crisi, è stata
la poca managerialità nell’affrontare il mercato del vino e dell’olio in un contesto di economia
che si sta trasformando e in un
territorio che ha delle difficoltà
strutturali e di poca informazione sui circuiti che reggono le
leggi di mercato, in regime di
concorrenza e di continua ricerca della qualità, cercando di pagare sempre di meno. La politica, in passato, quando quest’ultima aveva una logica di pensiero e di programmi e non era
come adesso, una sorta di mestiere che le persone in un dato
momento della loro vita decidono di inserire anche l’esperienza
politica nel loro bagaglio personale e familiare, si diceva: “In politica, non importa quello che si
dice di una persona o di un partito, ma basta che se ne parli”.
Oggi, si parla di “partito progetto”, di “crisi delle ideologie” e di
“pragmatismo politico”, che si
basa sull’efficienza del messaggio e dell’efficacia dell’azione. I
politici di oggi, sono operatori
che svolgono un mestiere che li
mette a contatto con la gente, per
cui si crea un rapporto gerarchico di obbligo o di stima professionale. A parte l’analisi politica
e fuori di metafora, così è successo in modo indiretto della
Cooperativa “Val Calore”. Ha recuperato attualità ed è uscita da
quel torpore cinico e mediatico
che la circondava. Quest’azienda, in tutti questi anni è stata gestita con un’idea imprenditoriale artigianale e con poca visione
industriale. E, ancora, come una
sorta di risposta che il territorio
doveva dare, per la presenza di
un prodotto, “la vite” e per una
vocazione che ne permetteva la
sua produzione. Un grande personaggio, originario di castello e
ben inserito nella cultura del
posto, ebbe l’intuizione di mettere insieme tanti produttori locali e della zona per creare un
opificio, ovvero una cantina sociale. Tutti i soci, non hanno seguito direttamente le sorti dell’azienda, ma hanno delegato
altre persone a farsi rappresentare. Non hanno pensato alla trasformazione del mercato in questi anni e alla concorrenza che
regge il prodotto del vino e in seguito quello dell’olio. L’altro elemento scatenante che è stato determinante per la crisi, è stata la
poca remunerabilità del prodotto conferito e la caratteristica del
lavoro dei campi che è di per sé
una vita dura fatta di sacrifici e
senza orari. Si partiva di notte al
mattino e si rientrava di notte la
sera. C’era tra le persone uno
spirito conviviale che alleggeriva la fatica, ma tutto ciò non bastava. Difatti, i genitori, hanno
spinto i loro figli a cercarsi un
posto di lavoro, magari altrove,
ma lontani dalla coltivazione
della terra. La politica, dalla cantina, non sempre ha dato, ma ha
cercato di ricevere appannaggi
per le rendite politiche o ha contribuito a creare personaggi.
Oggi, che la crisi, viene pagata
da tutti e viene vissuta sulla pelle
di giovani e adulti, si sta recuperando il terreno perduto. Sta venendo fuori l’orgoglio dell’appartenenza e quindi di essere
“castellese”. Allo stato, nonostante sono state coinvolte le istituzioni comprensoriali (a parte
la presenza dei vertici delle stesse agli incontri e la loro consequenziale dichiarazione di solidarietà e di essere disponibili a
fare la loro parte), di concreto
non c’è stato niente. L’imprenditoria locale, che è pure scarsa e il
credito che esiste e funziona,
sono stati ed ancora stanno alla
finestra, forse con la convinzione: “Vediamo dove vogliono andare a parare!” Un ruolo determinante, è stato svolto dall’istituzione locale, che si è giocata la
partita ed ha contribuito a svegliare le coscienze, ormai sfiduciate. Nell’ultima assemblea di
domenica 09 novembre u. s. (che
è stata il seguito di tante altre,
convocate con diverse motiva-
zioni), sembra che si stia imboccando la strada giusta, quella di
creare i presupposti per un rilancio industriale dell’azienda
con una sua ricapitalizzare, attraverso una forma di contribuzione scaglionata e a scalare; un
presumibile diverso assetto societario, in futuro; ed è emersa la
necessità di un formare un gruppo dirigente che possa gestire
con più trasparenza, fiducia e
managerialità l’azienda, affinché
possa andare a regime da un
punto di vista produttivo e di gestione. Sembra stia scomparendo lo spauracchio del commissariamento e che stia venendo
fuori quello spirito di collaborazione che è stato il motivo trainante della nascita della cantina.
Se a questo spirito, si unisce nei
fatti, anche la zona, nei suoi diversi ruoli, allora si potrà dire un
giorno, che si è risolta bene una
crisi e si è salvato un territorio e
di tutte le persone coinvolte, si
potrà dire che hanno svolto bene
il loro compito. Anche la stampa, ha giocato bene il suo ruolo.
Ha parlato dell’azienda e dei
suoi indotti, a volte anche in
modo improprio ma lo ha fatto
pensando di fare del bene, non
nel senso di parlarne e basta, ma
per contribuire a creare un’attualità su un problema che meritava di essere seguito e raccontato.
Cosmo Guazzo
I Vigili urbani di Altavilla in alta
uniforme
Matera “presidente” del Parco
“Sviluppo e promozione
del territorio con una
incisiva programmazione”
L’Avvocato Corrado Matera, un
valdianese, a causa dell’assenza del
Presidente, si ritrova alla guida del
Parco Cilento e Diano. A lui abbiamo chiesto un confronto a tutto
campo sui problemi che affliggono
l’ente naturalistico, patrimonio
Unesco.
Quali sono, oggi, gli obbiettivo
dell’ente parco?
L’obiettivo prioritario è l’integrazione tra le aree costiere e le aree interne. Il nostro territorio ha il grande vantaggio, di offrire un paesaggio estremamente variegato, con la
costa cilentana, preziosa da un
punto di vista paesaggistico e per
la qualità delle acque, con le zone
montuose, patrimonio di risorse
faunistiche ed ambientali e con i
centri storici di estremo pregio culturale. E’ importante inoltre realizzare una politica di rivitalizzazione dei centri storici attraverso l’incentivazione del concetto di “paese
albergo” in modo da aprire i centri
storici ai visitatori diventando attrattiva dei turisti stranieri che sono
alla ricerca di un’offerta turistica
completa che nel parco può essere
garantita.
Cosa è stato fatto nel recente passato?
S’è cercata e trovata collaborazione
tra gli enti presenti sul territorio,
raggiungendo, attraverso una virtuosa sinergia, che spero di poter
mantenere come stabile modus
operandi del parco, risultati che
non esito a definire soddisfacenti.
Innanzitutto, si è sperimentato un
programma teso alla prevenzione
degli incendi che, contestualmente,
si è prefisso di eliminare micro discariche presenti nel territorio, causa
principale degli incendi stessi oltre
che vergognoso attentato al paesaggio e alla natura. Il piano ha visto la
fattiva collaborazione del Corpo Forestale dello Stato, delle Comunità
Montane, dei Consorzi per lo smaltimento dei Rifiuti e dell’Ente Provincia di Salerno. Gli incendi, che nel
passato hanno distrutto parte del patrimonio naturalistico, si sono, notevolmente ridotti, come si è ridotta
la presenza dei rifiuti.
continua a pagina 17
Sanità
10
N°43 15 novembre 2008
Pianeta Sanità a sud di Salerno
“E’ criminale continuare a penalizzarci”
continua dalla prima
all’indomani dell’audizione
nella V Commissione consiliare regionale campana, la Commissione Sanità. Le pronte reazioni di istituzioni e popolazioni locali hanno già indotto “Napoli” a più miti consigli. «Tutt’al più - spiega Giuseppe Di
Fluri- come misura estrema, potrebbe esserci il taglio di posti
letto”, afferma il direttore sanitario dell’azienda cilentana.
IL NUOVO PIANO: LACRIME
E SANGUE MA NON PER
TUTTI
Il punto è che però il consiglio
regionale della Campania
“deve” votare il nuovo piano
ospedaliero prima del 30 novembre, se non avverrà la Regione sarà commissariata e a
decidere sarà direttamente il
governo nazionale. Il piano di
rientro dal deficit non starebbe
infatti dando i risultati sperati l’extradeficit dell’ultimo anno è
stato stimato in 157 milioni di
euro - per cui diventa obbliga
l’esigenza di mettere mano al
piano ospedaliero regionale per
stabilizzare il bilancio.
Il territorio cilentano, per le sue
caratteristiche strutturali, ha ottenuto delle deroghe nelle previsioni del piano ospedaliero,
oltre che un potenziamento dei
servizi. Gli assistiti cilentani
sono 267.000 ma distribuiti in 94
comuni che abbracciano una
superficie di 3.080 kmq. Lo
scorso 26 agosto, durante una
visita alle strutture sanitarie del
Vallo di Diano, lo stesso Montemarano aveva dichiarato che
«l’Asl Salerno 3 è una delle
aziende sanitarie campane che
può vantare un’ottima situazione finanziaria, tanto che non
sono previsti tagli nei servizi e
negli organici ma soltanto una
razionale ed articolata riorganizzazione». Il problema è
quello di far permanere nella
rete dell’emergenza gli ospedali di Agropoli, Roccadaspide e
Sapri. I reparti di pronto soccorso, per quanto estremamen-
te costosi, sono il “cuore” pulsante di un ospedale degno di
questo nome e non già una casa
di riposo per gli anziani. Sull’argomento il più duro è stato
Pepe Franco sindaco di Bellosguardo: il potenziamento della
lungadegenza e della riabilitazione, sono un imbroglio a
spese di un area interna dimenticata da tutti i consiglieri regionali in carica. Questa regione
non ci è più amica, dice Franco
Pepe che non certo sono sospettabile di faziosità vista la
mia appartenenza, come quasi
tutti i sindaci della vallata, al
Partito Democratico. La proposta affacciata è di convocare i
consigli comunali per aderire
alla regione della Lucania e lasciare la Campania. I sindaci accusano Mucciolo di tenere poco
al territorio perché tiene più ai
voti pesanti di Salerno e dell’Agro nocerino Sarnese.
AGROPOLI FA LA VOCE
GROSSA
“E’ nostra intenzione”, chiarisce il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, “adottare tutte le misure necessarie per difendere il
nostro ospedale ed evitare che
l’offerta sanitaria destinata ai
cittadini del comprensorio subisca dei ridimensionamenti.
Per questo motivo, in seguito
all’indicazione dei capigruppo,
abbiamo deciso di riunirci per
studiare una linea d’intervento
unitaria”.
In effetti l’ospedale di Agropoli, soprattutto nel corso della
stagione estiva, diventa presidio importantissimo e spesso
vitale per la gestione delle
emergenze sanitarie del territorio di competenza. Con l’entrata in vigore del nuovo piano
sarà necessario, per un soccorso
immediato ed urgente, raggiungere il nosocomio di Vallo
della Lucania.
“Difenderemo e attiveremo
tutte le iniziative possibili a difesa dell’ospedale che rappresenta una risorsa imprescindibile per il territorio. La nostra
battaglia”, ribadisce con chiarezza il primo cittadino de comune capofila dell’area dell’Alto Cilento, “si basa su dati oggettivi: l’ospedale offre i suoi
servizi sanitari ad un bacino di
utenza larghissimo, 70 mila persone di inverno e circa 400 mila
d’estate, gli accessi al pronto
soccorso da inizio anno a fine
settembre ammontano a quasi
15 mila, così come il tasso di occupazione per ricoveri acuti è il
più significativo in Regione
Campania. Chiediamo, quindi”, sottolinea Alfieri, “che vengano presi in considerazione
dati oggettivi prima di compiere scelte non rispondenti alle
reali esigenze del territorio e
che possono solo danneggiare
il diritto alla salute dei cittadini. Affronteremo, perciò, tutte
queste tematiche nel consiglio
comunale congiunto”.
POLLA
Certo, l’ospedale di Polla in
questa delibera ne esce “bene”.
Bene nel senso che rispetto a
quello che succede in giro per
la provincia, per il solo fatto che
non ci toccano ci pare già una
cosa positiva. Ma sicuramente
questo non basta, ed infatti ho
chiesto con forza un potenziamento dell’esistente, attraverso
un ulteriore rafforzamento dei
reparti d’eccellenza della struttura, in particolare per quelli
che possono esercitare un effetto di richiamo verso i comuni
confinanti della Basilicata. Parlo
dunque di Urologia, Geriatria,
Medicina Generale, Chirurgia
generale, Oculistica e Otorinolaringoiatria: in modo da recu-
perare anche risorse economiche, incrementando la mobilità
attiva, e costituire nuovi introiti per l’ospedale di Polla e quindi per la Regione Campania”.
La delibera di giunta non dice
nulla sull’ospedale di Sant’Arsenio. “Ci sia chiarezza su Sant’Arsenio, ospedale per cui è
prevista solo la chiusura! Mi
batto e mi batterò – conclude il
primo cittadino di Polla- perché
Sant’Arsenio possa essere un
polo riabilitativo di eccellenza
a sud della provincia di Salerno. Il piano infatti ne prevede
due: uno a Salerno città, e un’
altro a sud della provincia. Si
ipotizza di creare il secondo ad
Eboli o Battipaglia, ma noi chiediamo che sia individuato a
Sant’Arsenio, nell’estremo sud,
perché noi cittadini stando più
lontani abbiamo bisogno di essere garantiti”.
S. ARSENIO
“In merito al presidio ospedaliero di Sant’Arsenio intendo
precisare che detta struttura
vive al momento la stessa situazione di quella nella vicina
Polla. Non ci sono dunque piani
di taglio posti letto e/o di reparti, né tantomeno ipotesi di
chiusura generale dell’ospedale”, racconta il consigliere regionale Donato Pica.
ROCCADASPIDE (Francesca
Pazzanese)
«Il vostro sindaco, come i colleghi intervenuti, è stato molto
determinato ad esporre le sue
ragioni- ha affermato Marrazzo- ma l’assessore Montemarano non ha ascoltato nessuno».
Ed ha aggiunto che: «La Regio-
ne Campania viene diffidata
perchè chiuderà il 2008 con uno
sforamento di 307 milioni di
euro. Così, il 10 ottobre scorso,
i vertici regionali di sinistra
hanno ideato un piano di rientro ospedaliero che, penalizza
anche Roccadaspide. Ma i responsabili devono ritirarlo e
farne un altro, dopo aver studiato la geografia del territorio
per venire incontro alle sue esigenze. Il piano può essere appoggiato con il silenzio assenso, entro il 25 novembre, e perciò occorre il voto contrario di
tutti i consiglieri regionali e la
mobilitazione dei territori coinvolti». Per l’avv. Rosario Catarozzi (Fi): «Se passa il piano,
sarà negato il diritto alla salute
del territorio. Non esiste una logica politica a riguardo per la
disparità tra Napoli, cui spetta
il primato delle Asl più indebitate, e Salerno. Forza Italia voterà contro il piano e il contropiano dei consiglieri regionali:
meglio il Commissario, a questo punto». Ed il sindaco di Pagani, Alberigo Gambino (Fi) ha
denunciato: «L’assenza della
Provincia anche per l’ospedale
di Pagani per cui sono stati
spesi 63 milioni di euro per la
piastra di emergenza, rete da
cui il plesso è uscito secondo le
disposizioni del piano ospedaliero che, però, può essere impugnato legalmente». Sono intervenuti, inoltre: Gianfranco
D’Alessandro, coordinatore
giovanile regionale per il Polo
della libertà; Danilo Gorrasi,
moderatore dell’incontro, coordinatore giovanile di Roccadaspide per Forza Italia. Hanno
partecipato al dibattito: il primario anestesista della cardiochirurgia del S. Leonardo, Elvira Morena; il consigliere di opposizione, Tonino Miano ed il
presidente del Tribunale per i
diritti del malato sez. di Roccadaspide, Mario Cammarota.
A cura di
Oreste Mottola
N°43 15 novembre 2008 Anno VI N.10 Nuova serie
BATTIPAGLIA
Botte prima
degli esami
continua a pag. II
Due cretini...
che avevano ragione
Chiude l’ex RDB
A casa gli operai
Storie
di Francesco Faenza
di Ornella Trotta
Welfare state campano: il consiglio all’esperto
Si chiama “sindrome obamiana” e colpisce tutti quelli che, fino al 3 novembre hanno odiato gli americani. Anch’io
mi sono ammalata: dal 4 novembre non
riesco ad andare a letto senza aver ripetuto, almeno tre volte ad alta voce:
yes, we can. Il mio medico mi ha spiegato che non è grave e mi ha consigliato di abbassare la voce, specie se è notte
fonda. “Potresti disturbare i vicini”. Ha
detto. Il fatto è che Barack Obama si è
rivolto a “vecchi e giovani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi americani,
gay, eterosessuali, disabili e non disabili”. Ha detto proprio di gay e disabili.
Sto sognando, Nelson Mandela dice
che adesso si può e io gli credo: “Ora
nessuno avrà più paura di sognare perché si avvera un mondo migliore”.
Un’America magica si apre ai nostri
cuori e alle nostre menti. Le sovrane
prerogative del potere presidenziale
degli Stati Uniti vengono conferite ad
un afroamericano. Barak è il primo nero
alla casa Bianca. Ha idee chiare e grinta per sfondare. Il guaio è che mentre
l’America esulta da noi aumentano i
pensieri. Carla Bruni si è tirata fuori e
I
Eboli
CAMPAGNA
di Ernesto Giacomino
Non opino sulla bontà della
riforma Gelmini, e a dire il
vero non può fregarmene di
meno. L’argomento scuola è
da anni uno dei più discussi
in qualunque sede,
istituzionale o familiare, e chincaglierie
tipo il maestro unico o il voto in condotta
non cambiano la sostanza di un sistema
d’istruzione inadeguato e retto da lobbies e
logiche di baronato, in cui il sovrano
interesse della formazione dell’individuo
verrà sempre dopo la guerra delle
graduatorie, i salamelecchi col provveditore
e lo scambio di favori (tangenti?) con
l’amico editore (che, impunito, continua a
vendere fondi di magazzino col prezzo
originario stampato in lire ma raddoppiato
da una furba etichetta adesiva in euro).
Neanche entro nel merito della riforma
universitaria, ci mancherebbe, ognuno
paghi o non paghi quello che vuole o che
può o che deve, alla fine esiste un sistema
meritocratico - snobbato da tutti - secondo
cui i veramente meritevoli o i veramente
disagiati (leggasi: non i greggi diffusi che
fanno mattina fra pub e bar notturni di
Lancusi o Fisciano concludendo zero e
succhiando centoni dai padri possidenti)
arriverebbero comunque alla laurea
sborsando l’equivalente di una settimana
bianca sul Terminillo a mezza pensione.
Quello che mi secca, in realtà, è la solita,
abusata strumentalizzazione delle masse.
Al silenzio degli innocenti troppo spesso
contrapponiamo il casino degli
incompetenti. Manifestanti, sottopolitici
deviati, sovversivi, massaie annoiate.
E, dulcis in fundo, studenti pronti a
malmenarsi in piazza per difendere
prestigio e portafogli dei professori: gli
stessi professori che a memoria d’uomo non
risulta abbiano mai mosso un solo dito per
appoggiare una qualunque
Direttore Responsabile Oreste Mottola
ha precisato: “Io
sono francese”.
La brutta notizia è
che la Regione
Campania ha tagliato i fondi per il
reddito di cittadinanza: 350 euro
mensili a nuclei familiari con reddito
annuo inferire a 5.000 euro. Diciottomila famiglie resteranno prive del sussidio. Non ci sono più risorse Con la
spesa sociale pro-capite pari a 5 euro
non abbiamo speranze. Ripenso al reddito di cittadinanza e alla gioia con cui
lo accolsi nel 2004. Molti percepirono la
misura della legge 2, così si chiama il
reddito di cittadinanza, come uno spreco, lo vedevo invece come un incoraggiamento, un incentivo per quelli che
proprio non ce la fanno. Certo i malfattori ci sono, ma lì intervengono altre variabili ed altre competenze. Intanto mi
chiedo che cosa diremo alle 18 mila famiglie che resteranno prive dei 350 euro
mensili? Che vadano pure … in America?
Il sindaco Melchionda li ha
definiti temerari e sconsiderati, gente che non sa
nemmeno di cosa parla.
Avventurieri, insalubri.
Politici da rinchiudere
nella Guantanamo ebolitana. I due pericolosi ayatollah locali sono compagni
di partito del signor sindaco.
Il primo kamikaze si chiama Mauro Vastola. Il secondo è Giuseppe Bisogno. E
a quanto pare, non erano loro a parlare
a vanvera, nel denunciare una variante
al piano regolatore che puzzava di volgare clientelismo. Ennesima gaffe a Palazzo. Almeno la
verità è stata ristabilita.
Nelle parole del sindaco è stata descritta una Eboli che non esiste. Gente affamata, alle porte di industrie dolciarie.
Padri disperati, famiglie ebolitane profughe, mamme con i capelli strappati,
figli in lacrime, depressi e quasi suicidi, con il ventre africano, scalzi, ignudi
per strada.
Non esiste questa Eboli, caro signor sindaco. E non era il caso di descriverli,
questi scenari inventati, per attaccare
Mauro Vastola e Peppe Bisogno. Abbiamo letto cose inesistenti, per giustificare la più vergognosa variante al
piano regolatore. La maggioranza di Melchionda ha parlato di aziende in fuga da Eboli, si è inventata deserti industriali, catastrofi finanziarie, sceneggiate da guerra punica. Era tutta una farsa, una boutade. Per
incensare una variante clientelare, presentato come un atto indispensabile per
la nostra città.
Vergognosa bugia. Scoperto il
bluff, qualcuno dovrebbe chiedere
scusa a Vastola e Bisogno.
Ad abbattere la variante è giunto il
continua a pag. III
Battipaglia
II
N°43 15 novembre 2008
Politica: nessuna nuova, nessuna buona
Siamo ancora ai riti del secolo scorso
A meno di sei mesi dalle prossime elezioni comunali, il quadro politico cittadino è ancora
ben lontano dall’essere chiaro.
Tanti, troppi i movimenti in
atto nel variegato mondo della
politica battipagliese, con personaggi importanti ancora alla
finestra o in mezzo al guado in
attesa della “buona piena” capace di spingerli verso un posticino di potere. E così, ancora
non chiare appaiono le posizioni di Vito Santese, di Fernando Zara e dell’ex sindaco
Gennaro Barlotti. Eppure i
tempi stringono, ad Aprile si
vota, ma nessuno schieramento ha ancora, non dico ufficializzato, ma quantomeno proposto nomi, programmi o progetti per il futuro della città. Se
nel Pd la lotta si sta portando
su livelli esasperati ed esasperanti, dall’altro lato, la calma
apparente nel Pdl, può trasformarsi in breve in una guerra
per bande, considerando
anche la verve dei protagonisti. Nello schieramento di centro destra, infatti, sembra difficile possa passare, senza morti
o feriti sul campo, la decisione
(un pò calata dall’alto) di affidare la leadership – e quindi la
candidatura a sindaco – a Gerardo Motta. Alfredo Liguori,
già sindaco della città e da
tempo in rottura con l’ex Presidente del Consiglio Comunale, ad esempio pare sia già
pronto con i suoi (e con l’avallo di alcuni influenti politici
nazionali) a costituire una
fronda interna al Pdl, che miri
a scardinare la rete di rapporti
intessuta da Motta e allo stesso
tempo a creare le condizioni
per una verosimile fuga del
proprio gruppo verso lidi più
allettanti (Mpa? Udc? Democratici Uniti?). Alla finestra, e a
lavorare sotto traccia, è impegnato invece Zara, che si sta
guardando intorno, ponderando bene uscite e movimenti.
Capitolo Santese: dopo aver
abbandonato il Pd, ed aver costituito i “Democratici Uniti”,
il buon Vito si è messo a lavoro per costruire un’alternativa
centrista e democristiana da
poter orientare a seconda della
composizione finale degli
schieramenti e della loro validità elettorale. Difficile prevedere l’appeal che questa formazione possa avere, ma di
certo, alla luce anche delle parole pronunciate da Santese,
che sostiene di voler coinvolgere nel suo progetto “ex sin-
daci ed amministratori”, corre
il rischio di rappresentare più
che una novità, una stanca riproposizione di un passato che
cerca di riaffermarsi.
Barlotti, dal canto suo, sta lavorando alla composizione di
almeno tre liste civiche di
estrazione moderata con membri della cosiddetta società civile, che possano sostenere la
sua (anche solitaria) corsa al
palazzo municipale. Rispetto
al periodo immediatamente
successivo alla conclusione
della sua esperienza da Sindaco, pare però abbia rallentato
ritmo e toni della sua campagna, tanto da far valutare la
possibilità d’un suo ripensamento. Quanto al Pd, invece,
la soluzione pare ben lontana
dal districarsi in termini pacifici. Pare sia già tramontata
l’ipotesi che voleva Alfonso
Pace segretario di garanzia e
transizione, la maggioranza
(rimasta orfana di Santese)
sembra ormai orientata sui
nomi di Anzalone o Barbato.
continua alla IV de “il Sele”
di Ernesto Giacomino
Botte prima degli esami
continua dalla prima de Il Sele
protesta dei propri allievi: per
quanto legittima, sacrosanta e
prepagata con corposi bollettini postali.
Ricordo un inverno gelido di
venticinque anni fa, frequentavo il Ragioneria, al Besta di
Battipaglia (sai la novità) i termosifoni servivano al massimo per riempire lo spazio
vuoto sotto le finestre.
Li volevamo accesi, quest’era,
ce ne fregava un ciufolo di
tutti gli intoppi burocratici ed
economici e procedurali per
cui non arrivava la nafta o non
s’avviava il collaudo.
Faceva freddo e c’era da restare in classe, immobili, per cin-
que ore: ce lo consentirete, il
nostro punto di vista era leggermente diverso da quello di
gente che in quelle aule doveva soggiornarci un’oretta fra
lezione, sigarette, chiacchiere
di corridoio e caffè scroccato al
bidello (e poi via a metà giornata, coperti da questo o quel
collega consenziente, ognuno
a farsi il proprio e più redditizio mestiere di avvocato o notaio o commercialista). E
anche. Un anno ci fu la caduta
improvvisa di un calcinaccio
dal soffitto di un’aula, si stampò a mezzo metro dall’occupante dell’ultima fila di banchi. Chiedemmo di verificare
l’agibilità dell’edificio, rifiu-
tandoci di entrarvi fino a sopralluogo avvenuto.
Giorni dopo ci dissero che
erano arrivati i pompieri, avevano fatto le prove con l’idrante, dovevamo rientrare. Ma
non c’era uno straccio di carta,
tanto più che la cosa era avvenuta nella totale assenza di
qualunque rappresentante di
alunni o genitori.
Soli, inascoltati, mortificati,
eravamo sempre costretti a desistere. Si tornava a lezione
dopo qualche giorno di sciopero, spesso i professori interrogavano per ripicca su argomenti ancora sconosciuti, dicevano di averlo spiegato ieri
o ieri l’altro, e che pure a clas-
se vuota valeva lo stesso. Partivano lettere alle famiglie, sospensioni con obbligo di frequenza. Più il famoso sette in
condotta, quello che era indolore per chi se la cavicchiava
ma ghigliottinante per i borderline fra bocciatura o riparazioni a settembre. E allora:
peccato non esserlo oggi, uno
studente.
Avrei volentieri evitato la
scuola in questi giorni di protesta: ma, perdonatemi, decontaminato da qualunque
presa di posizione in merito.
Solo, in realtà, per estranearmi
da tutto e godermi l’ultimo,
prezioso caldo da una panchina della villa comunale.
Eboli
N°43 15 novembre 2008
III
Due cretini che avevano ragione
Variante ritirata e gaffe senza fine
continua dalla prima de Il Sele
contributo di altri consiglieri:
Caprarella, Morrone, Di Benedetto (molti sono rimasti zitti,
muti e complici). Ma a cogliere nel segno sono stati Vastola
e Bisogno. Esiziali sono state le
loro bacchettate alla variante
più insulsa e clientelare. Nessuna fila di gente affamata, alle
porte di Eboli. Nessuna azienda in fuga. Era solo una pagliacciata politica. A Zelig non l’avrebbero fatta
passare. Nel teatrino politico
ebolitano, invece, ha avuto credito. E pure tanto.
La variante è saltata, l’onore di
Bisogno e Vastola è salvo. Chi
li ha diffamati, in un comunicato stampa del 3 novembre,
dovrebbe umilmente battersi il
petto. Chiedere scusa, ammettere l’abbaglio. Vastola e Bisogno hanno denunciato un
modo sporco di fare politica. In
cambio, hanno ricevuto offese
e ingiurie. Ma alla fine hanno
vinto.
La variante al piano regolato-
re è stata ritirata. L’azienda in
questione, ne abbiamo già parlato, non ha alcun diritto ad allargarsi in zona agricola, creando un pericoloso precedente. Ma come si spiega il valzer
delle cretiante?
Quel che è accaduto in settimana, la dice lunga sul
metro di giudizio che domina
a Palazzo. Il 5 maggio, dopo una gara
d’appalto con un solo concorrente, è partita a Eboli la raccolta differenziata. Melchionda l’ha presentata come l’even-
to storico del secolo, dopo lo
sbarco in Normandia. Ci puo’
stare, un sindaco che ama la
propria città, puo’ anche esagerare. E’ il senso del ridicolo
che è venuto meno. A fine giugno 2008, il coro dei cihuahua
a Palazzo ha festeggiato il 66
per cento di raccolta differenziata. L’assessore Infante ha
sorriso per 15 giorni di fila.
Negli uffici stavano svenendo
per il duro lavoro. Ma il risultato ha giustificato i mezzi da
mobbing. Passa un altro mese.
Melchionda, Infante e soci con-
LE PAGELLE
tinuano a complimentarsi per
la differenziata oltre il 60 per
cento. Dal conteggio, sembra
certo, sono state escluse le periferie di Eboli, finite sotto cumuli di immondizia, per tutta
l’estate. Il colpo di genio è arrivato a novembre. Altro brindisi a Palazzo. La percentuale
di differenziata continua a crescere? Ma no, siamo scesi al 58
per cento. Si, proprio così, al 58
per cento. Senza dimenticare le
disastrate periferie. Ma allora
cosa c’è da festeggiare?
Che ai politici ebolitani piaccia
brindare, nulla quaestio. Ma
con un calo del 10 per cento,
senza considerare la moltitudine periferica che non ha mai
fatto la differenziata, c’è da
poco da rallegrarsi.
Lo spumante sarà pure gratis
a Palazzo. Ma se dalla propaganda insulsa si passa alla follia matematica, il problema
non è solo la differenziata in
calo.
Francesco Faenza
di Francesco Faenza
Settimana squassante
Cronaca nera e autostrada insanguinata, si prendono il proscenio. Un 45enne ridotto in
schiavitù scuote la Eboli indifferente. Caso esagerato o inchiesta sconvolgente? In attesa del tribunale del Riesame,
in autostrada si continua a
morire. Il Codacons dà la
colpa all’Anas: le barriere di
protezione, sulla Basentana,
sono basse, roba antica, del secolo scorso. L’Anas risponde
che i soldi per cambiarle non
ci sono. Nelle more, l’insicurezza stradale, un colpo di
sonno per un turno di lavoro
massacrante, provocano quattro morti e tre feriti.
Codacons, voto 7: Tonino Del
Mese torna a dare battaglia.
Ottenuti i segnali sulla rotatoria di via Sturzo, ancora attra-
versata dagli automobilisti da
marciapiede a marciapiede,
denunciata la strabicità dell’altra rotatoria, quella a San
Giovanni (un rondò gigante,
fatto per i tir? ma chi è il progettista così storto?), Tonino
Del Mese scende sulla Basentana. E metro alla mano misura le barriere di protezione.
Basse, vecchie e fatiscenti.
L’Anas gli risponde stizzita.
Noi condividiamo la battaglia
del Codacons. Bitumare solo
d’asfalto le nostre autostrade,
non salva le vite umane. Bisogna rinforzare le barriere.
Un’autostrada moderna non
può dividere le proprie corsie
con un solo guard raill, a 60
centimetri da terra.
Legalità a Eboli, voto 3: case
occupate abusivamente, i vigi-
li urbani tentano due sgomberi. Costretti sono a tornare sui
loro passi. Una donna è incinta, benchè abusiva. Una bambina è malata, anche se i genitori occupano abusivamente la
casa dove vive. Sette giorni di
tolleranza, poi la macchina
degli sgomberi tornerà in
moto. Il problema è il numero
di case occupate abusivamente. Sono 35. A Eboli. I vigili urbani hanno la lista degli abusivi. L’ufficio case pure. Il sindaco conosce bene la situazione. Come mai la macchina
degli sgomberi si aziona un
paio di volte all’anno, per un
paio di casi soltanto?
Vastola e Bisogno, voto 7:
sarà il coraggio dell’isolamento, sarà l’indignazione per i
troppi torti subiti, ma la loro
battaglia produce effetti.
La delibera sull’Apa è stata ritirata. Avevano ragione Bisogno e Vastola. Una variante al
piano regolatore per un’impresa industriale in zona agricola, un’impresa ebolitana che
non ha mai investito nella
zona industriale, nonostante
fosse assegnataria di lotto, era
una scelta clientelare e un pericoloso precedente. La polemica è servita. In attesa di capire dove sia finita l’opposizione istituzionale, l’anonimo
e derelitto Pdl ebolitano, a
rompere le scatole al sindaco
Melchionda ci pensa il Pd,
sponda Cuomo. Battaglia meritoria, risultato confortante.
Avanti con la prossima battaglia, il cimitero privatizzato.
continua a pag. IV
Campagna
IV
continua da pag. III
Le Pagelle
Commercianti del Paterno, voto
3: il trasferimento del mercato del
sabato al Palasele, ha mandato in
tilt molti di loro. Senza quel flusso di gente, non sarà più lo stesso sabato pecuniario. C’è una
ratio però che rende necessario il
trasferimento. E’ la sicurezza
pubbica. Il mercato al Paterno è
un pericoloso imbuto. Per le ambulanze e per i vigili del fuoco.
Se dovesse capitare qualcosa di
grave nelle scuole, nei palazzi circondati dal mercato, nessuno osa
immaginare come possa intervenire la macchina dei soccorsi.
Il trasferimento del mercato al
Palasele è una scelta inevitabile,
per quanto impopolare, .
Una scelta che dovrà prendere
presto, domani è già tardi, il sindaco Melchionda. E’ una scelta di
buon senso. I commercianti che
protestano se ne facciano una ragione. Prima del denaro, viene la
sicurezza dei cittadini e degli studenti.
Mario Minervini, voto 7: checchè ne pensi di lui Melchionda, il
direttore sanitario dell’ospedale
ebolitano sta facendo a sportellate per evitare la chiusura dell’ospedale.
Accorpati quattro reparti, poco
produttivi, Minervini attende
gennaio dell’anno prossimo per
ridare dignità alla chirurgia ebolitana e all’urologia tanto apprezzata in regione Campania.
In settimana si è paventata l’ipotesi della chiusura delle sale operatorie. In assenza degli straordinari, gli anestesisti avrebbero incrociato le braccia. Andare in sala
operatoria senza copertura assicurativa, è come girare in minigonna per le strade di Baghdad.
Di fronte al pericolosa chiusura,
Minervini ha fatto la voce grossa
con Salerno.
Alla fine Pagano ha sganciato lo
straordinario indispensabile per
tenere aperte almeno le sale operatorie. Figuraccia evitata.
Fra. Fae.
N°43 15 novembre 2008
Valle del Sele
Chiude l’ex Rdb mandando a casa gli operai
Il 4 ottobre 2008 sono stati comunicati i licenziamenti negli
stabilimenti “Terrecotte srl Fantini-Scianatico” di Campagna (ancora in fase di contestazione da parte dei sindacati), Oliveto Citra (già firmato
l’atto di mobilità e chiusura) e
Montecorvino Rovella (chiuso
lo scorso aprile). In tutto oltre
85, tra operai ed impiegati, licenziamenti, senza contare
l’Indotto (i lavoratori collegati
alla produzione del laterizio,
sono a conti fatti più del doppio dei lavoratori mandati a
casa dalla “Terrecotte”). Breve
il testo: “Informiamo che la nostra Società ha deliberato di
cessare ogni attività per lo stabilimento produttivo di Campagna al termine della procedura sindacale di prassi”. La
Direzione Aziendale infatti ha
già avviato la cosiddetta “procedura di mobilità” nei confronti dei lavoratori “per cessazione di attività ex art. 4 e 24
n. 2 Legge 223/91”.
Il sindacato, relativamente a
Campagna, si è già mobilitato
in difesa dei lavoratori, avviando le azioni legali necessarie per la salvaguardia dei
posti di lavoro, e si è pure attivato per informare il sindaco
della città coinvolta in questo
disastro, che vede coinvolte
tante famiglie.
A Campagna non si è fatta attendere la risposta del primo
cittadino, Biagio Luongo, che
ha convocato per venerdì 7 novembre 2008, sul Palazzo di
Città i sindacati e i lavoratori.
In quell’occasione furono inviati fax a Ministero del Lavoro, ad Assessori al Lavoro di
Regione e Provincia, nonché,
per conoscenza, al prefetto di
Salerno. Al primo incontro ne è
seguito un altro giovedì 13 novembre (di cui non possiamo
rendicontare, perché il giornale è già in stampa), e si sono seduti intorno allo stesso tavolo
sindacato, industria ed istituzioni, per dare sostegno mora-
le ed interessamento politico ai
lavoratori licenziati. Ma c’è da
scommettere che ne uscirà un
nulla di fatto, perché ormai i
“giochi sono stati già fatti” in
altra sede. In fondo lo dice la
stessa nota aziendale: “Per
quanto sia evidente che la procedura, attese le successive osservazioni di controparte, non
è terminata, si ritiene necessario preavvertire che, comunque si concluda la stessa, tutte
le maestranze devono ritenersi dall’arrivo della presente in
preavviso contrattuale di licenziamento”.
Ora, cerchiamo di capire perché e come si è arrivati a ciò
che sta succedendo oggi.
Agli inizi degli anni settanta,
Rosario Pingaro (costruttore e
socio della Cassa Rurale di Capaccio) e l’ing. Ermanno Grillo
(entrambi col 30%) ebbero
l’idea di costruire uno stabilimento di manufatti, di laterizi.
Lo fecero insieme a Carmelo
Spiotta (azioni del 10%) e alla
RDB (30%) già presente al sud,
e precisamente a Caserta e a
Montesarchio. La scelta cadde
su Campagna per la sua strategica posizione logistica. Ed
infatti fu costruito uno stabilimento proprio di fronte allo
Svincolo autostradale della SaRc. In un secondo momento,
ne fu costruito un altro nell’area industriale di Oliveto
Citra
La “Terrecotte srl - Gruppo
Fantini-Scianatico”, più nota
come ex RDB, ha due stabilimenti, uno a Campagna (“mattoni 21 fori”), Località Difesa
della Maddalena, di fronte all’imbocco Autostradale della
Sa-Rc, ed uno ad Oliveto Citra
(“mattoni tipo a mano”), nella
Zona Industriale. Due impianti “proiettati nel futuro”, si diceva allora, due nuovi e moderni impianti produttivi che
rientrano nel programma di
espansione verso il centro-sud.
La costruzione in provincia di
Salerno di due Stabilimenti per
la produzione di mattoni “a
faccia a vista” e “a pasta molle
ed estrusi”, per la produzione,
si inseriva “nel quadro di rivalorizzazione in atto dei prodotti in laterizio”.
A Campagna la costruzione
dello stabilimento inizia nel
1978 allo svincolo dell’Autostrada SA-RC ed entra in funzione a pieno regime a febbraio 1980. Sorge su un’area di mq
95.000 dei quali 12.600 coperti.
Con una capacità produttiva di
circa 750.000 q.li annui di cotto,
che equivalgono a 40 milioni di
mattoni a 21 fori, suddivisi in
una serie di formati. Dieci anni
dopo, nel 1990, chiude “Latercap” e nasce, dopo un anno,
“Terrecotte campane” del
Gruppo Fantini-Scianatico”
(con gli stessi soci, ma cambiano le quote azionarie) e lo stabilimento, che produceva “materiale tradizionale”, che andava benissimo, viene completamente trasformato e destinato
alla produzione di mattoni trafilati “a faccia vista” (si guarda
bene invece dal farlo Fantini,
sempre al sud, nelle sue aziende, dove è unico proprietario e
dove produce “materiale tradizionale”!). Eppure, si dice, che
“caval vincente non si cambia”.. Si avvia così una riconversione industriale, destinata
alla produzione di “mattoni
trafilati faccia a vista”. Materiali che, però, nel tempo non
si vendevano, ecco spiegato
l’accumularsi nei piazzali di
“inverosimili quantità invendute, anche durante il periodo
di cassa integrazione”.
continua a pag. 15
Dalla seconda de Il Sele
Siamo ancora
ai riti del secolo
scorso
L’opposizione interna, dal
canto suo, non vuole creare –
come tiene a dire Mirra – “una
questione legata a nomi o a
persone”, ma contesta alla
maggioranza “il metodo utilizzato e l’assenza di programmi su cui dovrebbe basarsi un’azione politica”. Sarà
difficile, a quanto pare, risolvere i problemi interni senza
magari dover rinunciare ad
altri pezzi di partito, che sembrano pronti a sfilarsi nei
prossimi giorni: anche questo,
risultato di una fusione a freddo di gruppi dirigenti che fino
ad un anno fa facevano fatica
pure a parlarsi tra di loro. A
questo punto rischierebbe di
saltare definitivamente anche
la candidatura Santomauro,
per un Pd che in poche settimane ha buttato all’aria il lavoro di un anno intero di trattative e negoziazioni. Tanti i
nomi, tante i movimenti, ma
poche le novità per una città
che invece ne avrebbe bisogno
come pane.
Valerio Calabrese
Cronache
N°43 15 novembre 2008
15
IL FATTO IL CONSIGLIERE COMUNALE CARMINE AQUINO DENUNCIA
Albanella:“Dannoso smaltire i rifiuti per fare soldi”
Il sindaco unitamente ai propri
pochi assessori rimastigli fedeli,
vi rassicureranno, vi tranquillizzeranno, vi diranno che una comunità responsabile non può
non occuparsi dello smaltimento dei propri rifiuti, vi diranno
che l’impianto da un milione di
euro produrrà biogas in quantità tale da alimentare l’isola ecologica di Matinella, che essendo lo smaltimento praticato in
cassoni chiusi non emetterà
odori nauseabondi, che il progetto realizzato dall’ufficio tecnico comunale è destinato solo
a risolvere il problema dei rifiuti organici della comunità albanellese.
Quello che non vi diranno è
che il progetto approvato il 30
ottobre ed inviato in fretta e
furia il 31 ottobre alla regione
Campania per essere finanziato, molto probabilmente, non è
redatto dal responsabile dell’ufficio tecnico cui va comunque
addossata la responsabilità di
una sottoscrizione compiacevole, quello che non vi diranno
è che i quantitativi di rifiuti organici prodotti dalla comunità
albanellese sono stati gonfiati di
proposito e che non sono sufficienti ad alimentare l’impianto
per cui bisognerà trattare anche
i rifiuti di altri comuni, quello
che non vi diranno è che l’impianto è incompleto per cui al
termine del processo bisognerà
comunque conferire e pagare
per il trattamento del digestato,
quello che non vi diranno è che
il comune non è in grado di gestire l’impianto per cui occorrerà affidarlo a società esterne,
quello che non vi diranno è che
una volta realizzato tale impianto nel proprio territorio nessuno può assicurarti che in una
regione in continua emergenza
non si utilizzi tale area per sopperire ad emergenze di altre comunità, quello che non vi diranno è che questi signori dopo
aver dissipato le poche risorse
comunali non riescono ad immaginare altro modo per fare
un po’ di soldi che non sia la
svendita del nostro territorio.
Avremmo potuto con il compostaggio domestico risolvere
pressocchè integralmente il problema dei rifiuti organici e inve-
ce, no, hanno preferito rimangiarsi gli impegni assunti in consiglio comunale, in cambio di
un piatto di lenticchie offerto da
terzi interessati al business.
Un appello ai cittadini, ai consiglieri di minoranza e di maggioranza che non condividono
il progetto, uniamo le nostre
forze, impediamo la plastificazione del centro storico di Albanella, impediamo la costruzione dell’impianto di compostaggio anaerobico di matinel-
la, sottoscriviamo, per una volta
nella nostra vita, un patto per lo
sviluppo vero del territorio albanellese: agricoltura, artigianato, commercio di prodotti tipici e soprattutto vera accoglienza turistica. valorizziamo le
eccellenze del nostro territorio,
sosteniamo i giovani diplomati,
i giovani laureati che pensano
di rientrare ed affermarsi ad Albanella.
Lasciamo che il trattamento dei
rifiuti sia alla base dello sviluppo
di altre comunità .
Io mi chiedo come si può solamente pensare di parlare del
piano urbanistico comunale e
contemporaneamente pensare
di realizzare nella frazione che
dovrebbe avere maggiore sviluppo un impianto di compostaggio anaerobico a servizio
anche di altre comunità ?
E’ una politica da folli e chi è
folle, a meno chè non rinsavisca
e ritiri il progetto, non è corretto che abbia responsabilità di
governo del proprio paese.
Il consigliere comunale
Carmine Aquino
Valle del Sele
Chiude l’ex Rdb mandando a casa gli operai
continua dalla IV de “il Sele”
Evidentemente, per accadere
ciò, al Sud manca la “cultura
del faccia vista” ed una rete
vendita appropriata. E forse è
proprio qui il primo errore, voluto e non casuale
Identica cosa succede ad Oliveto Citra, il cui impianto (ubicato su una superficie di m2
61.000 dei quali mq 12.500 coperti, con una capacità produttiva di q.li 720.000 di cotto all’anno, con cui si possono ottenere 24.000.000 di mattoni, ed
una gamma tipologica molto
ampia) è entrato in produzione nel gennaio 1992.
Nel settore produttivo dei mattoni “a pasta molle”, di molto
vicini al “mattone fatto a
mano”, è il più recente, aggiornato e meccanizzato degli
impianti del Paese, con una
tecnologia impiantistica che è
riuscita a conciliare nel più razionale dei modi l’esigenza di
grosse produzioni a bassi costi.
Nel 1994 incominciano i problemi: non si vendono i prodotti per mancanza di vendite
al sud. I Piazzali si riempiono,
comincia il calvario della cassa
integrazione annua da 3 mesi
a 4 mesi. In questi anni, 19932006, l’Azienda cambia diverse
volte nome, passando da “Terrecotte campane” a RDB Holding. I soci (Pingaro-Ermanno
Grillo-Spiotta) in questi passaggi spariscono, rimane la
RDB come unico proprietario
dal 1996 al 2006. Dunque,
guarda caso, tutti gli stabilimenti RDB al Sud passano
sempre, di volta in volta a Fantini. Fantini quindi è tutto al
Sud, mentre il Centro-Nord è
tutto RDB. È come se ci fosse
una “linea maginot”: dal sud
fino a Roma Fantini, da Roma
in su RDB. Non vogliono mettersi reciprocamente il classico
bastone tra le ruote, creando di
fatto un cartello ovverosia un
accordo tacito. E l’antitrust che
fa?.
Nel 2006 l’RDB (che al Sud
mantiene ancora due stabilimenti, guardandosi bene dal
non fare concorrenza a Fantini: uno a Volla-Napoli, per
“gas-beton” o “calcestruzzo alveolato”, ed uno a Bellona-Ca-
serta per “precompresso”) non
ce la fa più. Non si può più
continuare con la Cassa Integrazione. Diventa un peso, si
e se ne vuole sbarazzare. Gli
Stabilimenti di Campagna e di
Oliveto, intanto, negli ultimi
tre anni cambiano nome e diventano “Terrecotte srl”.
Per una questione di immagine, ma non solo, l’RDB non
può chiudere degli stabilimenti costruiti tra l’altro con partecipazione statale. L’escamotage è uno solo: vendere e, guarda caso, c’è sempre Fantini che
compra, però, in questo caso,
non da solo, ma assieme a Scianatico. E una volta comprato,
si può chiudere, licenziare e
vendere stabilimenti, impianti
e macchinari. Sembra quasi
che tutto sia stato fatto, pertanto, con senno e coscienza.
Fra una cessione di ramo
d’azienda in favore di una
nuova società, costituitasi
qualche anno prima, la “Fantini-Scianatico” (che cosa strana,
compra due stabilimenti dichiarati in perdita!), promettendo addirittura nuovi investimenti, in realtà avvenuti, per
il rilancio dell’azienda.
La “Fantini-Scianatico”, presente in Spagna (con tre Aziende), a Campagna Oliveto e
Montecorvino, a Busso (Campapobasso) e Orte, ha chiuso
tutto. Solo Orte funziona al
70%., ma c’è de scommettere
che la prossima vittima sarà
proprio Orte. E, nuovamente
guarda caso, mentre fallisce
“Fantini.Scianatico” al Sud gli
stabilimenti di Fantini lavorano tranquillamente, con grossi
profitti, “il materiale tradizionale”.
Si guarda bene, cioè, dal riconvertire la produzione dove
solo lui è proprietario d’azienda!.
La motivazione, l’alibi delle
chiusure: “C’è una produzione
in più rispetto alla richiesta di
mercato, in una situazione economica catastrofica”. E così
vendono il ramo che hanno
comprato. Più spregiudicatezza di così si muore.
Pur di salvare i propri interessi, non si fanno scrupoli se devono mandare a casa tanti lavoratori. Strano, però, che
un’azienda navigata nel settore, con esperienza, leader nazionale, e non solo, nel settore,
con partecipazioni statali, tra
l’altro, non abbia pensato a costruirsi una rete di mercato, affidandosi ad una rete esistente
che non riesce a vendere il
“faccia vista” che si fa a Campagna, ad Oliveto e a Montecorvino Rovella!.
Mario Onesti
Capaccio-Paestum
Catarozzi commissario
di Forza Italia
Ho ricevuto la nomina a Commissario del Coordinamento Comunale di Capaccio per le dimissioni rese dal professore Antonio Di Benedetto che ringrazio
per tutto quello che ha fatto .
Sono convinto che Di Benedetto,
al quale sarà affidato un compito importante
e prestigioso,
non
farà
mancare
il
suo aiuto; è
stato e sarà
l’anima moderna e pensante
di
Forza Italia,
stimato e conosciuto dirigente.
E’ mia intenzione , insieme al
gruppo consiliare , coinvolgere
l’intero gruppo dirigente al piu’
presto per una rinnovata stagione di successi amministrativi e
politici.
Forza Italia che è forza di governo nazionale e che ambisce a diventare forza di governo degli
enti locali avrà bisogno di tutti i
suoi dirigenti, iscritti e militanti.
Sarà mia cura, nel breve , coinvolgere tutte le espressioni del
partito (gruppo consiliare, direttivo, giovani e donne) e della società civile (mondo dell’impresa,
del sapere, delle professioni etc)
per un processo di rinnovazione
e di ammodernamento che ci
possa portare, con vigore e forza
, all’interno del PdL, con una
proposta credibile e con un progetto di governance per la Provincia di salerno e la regione
Campania.
Non ci esimeremo da dare il nostro immediato contributo sul
tema PUC che oggi appare uno
strumento tanto nebuloso quanto non coerente con le aspettative di crescita del nostro comune.
Più in generale sarà compito di
Forza Italia , in un quadro amministrativo locale, incerto e
privo di progettualità, esprimere una proposta di governo locale che sia espressione di una
classe politica moderna e capace
di guidare il nostro comune fuori
dalla nebbia in cui è caduto.
Esprimo inoltre un sincero ringraziamento agli amici che
hanno condiviso la proposta di
nomina pervenuta dal nostro Coordinatore Provinciale Alberigo
Gambino .Risponderò, con coscienza e passione , al mandato
ricevuto non lesinando impegno
e dedizione a disposizione del
mio comune e del mio partito.
Rosario Catarozzi
Cilento
16
CULTURA
“Libere letture”
alla Veranda
Gentili amici,
vi ricordiamo l’appuntamento di
giovedì 13 Novembre per la rassegna culturale “Libere Letture”,
organizzata da “Arte e Parte” che
ci consentirà di trascorrere un
paio d’ore all’insegna della narrazione e della poesia.
Ci troveremo tutti alla Prima Vineria Letteraria, in via Piave 38,
Agropoli (Sa).
La serata di reading è aperta e
gratuita per gli spettatori, i poeti e
gli scrittori che partecipano all’iniziativa, leggendo e facendosi
leggere.
Per “Incontro con l’Autore”, sarà
presente Francesco Sicilia.
Chiunque liberamente potrà leggere i brevi brani o le poesie che
preferisce.
L’evento sarà ripreso in diretta
dall’emittente web MARXPOWER
(http://www.mogulus.com/mar
xpower), che consentirà a chiunque l’interazione via chat in
tempo reale.
Segnaliamo la possibilità di partecipare attivamente con i propri
scritti alle “Libere letture” anche
attraverso il concorso on line appositamente avviato. Per qualsiasi informazione, potete leggere il
regolamento completo alla pagina http://www.concorsiletterari.net/interna.php?concorso_id=2
00
Auguri
Il 28 Ottobre presso l’Università
degli Studi di Salerno,
Rossella Di Stasi si
è laureala in Giurisprudenza
discutendo la tesi dal titolo:
“I conferimenti in natura nella
nuova disciplina delle società”.
Congratulazioni da papà Vito,
mamma Assunta, dal fratello Nicolangelo, dal fidanzato Vito e
dalla nostra Redazione.
N°43 15 novembre 2008
La riscossa del vino
Presentazione a Vallo per l’ultimo libro di Pignataro
È stato interessante partecipate ad una serata in cui a Vallo
della Lucania cultura, economia e palato si sono incontrati.
A tavola, ovviamente. Ci riferiamo alla presentazione dell’ultima fatica di Luciano Pignataro, scrittore e giornalista
de Il Mattino che il 31 ottobre
ha proposto la «Guida ai vini
della Provincia di Salerno»,
Edizioni dell’Ippogrifo. Un’aula consiliare piena e carica di
attese ha ascoltato le “lezioni”
che i diversi relatori hanno tenuto per illustrare la straordinaria evoluzione che il pianeta vino ha percorso nella nostra regione. “Proprio nella
terra in cui il problema dell’immagine pubblica ha così
sofferto negli ultimi anni – ha
dichiarato l’autore -, ebbene
appunto qui l’affermazione
della qualitativa produzione
del vino ha fatto passi da gigante. Diversamente dal passato adesso l’attenzione di
vino si è basata sulla qualità, e
non sull’aspetto quantitativo,
conferendo alla nostra produzione una considerazione generale di tutto rispetto”. La serata è stata aperta da un soddisfatto Luigi Cobellis, sindaco di Vallo, il quale ha sottolineato che appuntamenti come
la presentazione di un libro
servono ad una comunità per
incontrarsi e saldare il proprio
legame, anche attraverso la discussione sulla crescita e sullo
sviluppo di nuove aziende vinicole.
A parlare dettagliatamente
sulla storia del vino, iniziata
qui grazie ai greci e poi ai romani e alla sua importanza per
le popolazioni campane, ci ha
pensato un pertinente e dettagliato Enrico Malgi di Go
Wine. Poi è toccato a Geppino
D’Amico, con la consueta capacità narrativa raccontare le
trazioni e la poesia presente
nella cultura culinaria del Cilento e Vallo di Diano nei diversi momenti della vita dell’uomo. Elisabetta Manganiello ha ben descritto le aziende
cilentane (che sono la maggioranza di quelle presenti nel
libro di Pignataro) esempio di
novella capacità organizzativa
fatta di innovazione, coraggio
e tradizione, elementi capaci di
creare un’alchimia efficiente ad
imporsi sul mercato per offrire ottimi vini. La serata è proseguita con la ricca (e inedita
per la città) degustazione curata da Maria Sarnataro, delegata dell’Associazione Italiana
Sommelier del Cilento ed Enzo
Crivella, fiduciario della Condotta Golfo di Policastro. Nello
splendido chiostro dell’ex convento dei Domenicani i numerosi presenti (cosa non comune a Vallo), dopo aver partecipato con estrema attenzione al
convegno, hanno potuto assaggiare le innovazioni di alcuni piatti di Angiolina di Pisciotta, degli agriturismi Chiusulelle di Ogliastro e Corbella
di Cicerale, Gelsomare di Ispani, de Il Ghiottone di Santa
Marina e la Cantinella del
Mare di Villammare. Un’occasione per portare nel cuore di
Vallo la cucina più selezionata
del Golfo di Policastro e di due
agriturismi segnalati nella
guida Espresso. Grande poi
l’opportunità di vedere, per la
prima volta insieme, quasi
tutte le cantine del Parco Nazionale del Cilento: Barone,
Botti, Cammarano, Colline Pellaresi, Cantina Rizzo, Case
Bianche, Cobellis, Il Sentiero
del Riccio, I Vini del Cavaliere,
Casa Vinicola Cuomo, Polito,
Rotolo, San Giovanni, Tenuta
Di Bartolomeo, Tipaldi, Verrone, Vini Bios, Vini di Velia, Viticoltori De Conciliis.
La guida è una ricostruzione
storica della viticoltura dalle
origini ai giorni nostri con
l’anagrafica delle 40 cantine.
“Ogni azienda è presentata attraverso i dati essenziali – spiega l’autore, vincitore del premio Luigi Veronelli junior -, le
vicende dei titolari, le schede
dei prodotti sino alla sintesi
delle 5 stelle e dei 13 vini del
cuore attraverso i quali è possibile narrare gli ultimi vent’anni”. La fotografia della
nuova realtà ricca di grandi
maestri e di giovani enologi,
imprenditori e contadini, giornalisti e comunicatori “in uno
scambio ideale di testimone fra
chi ha resistito e chi è chiamato a interpretare il futuro”.
Nicola Nicoletti
L’opinione di Gaetano Fasolino
“Sono per un federalismo non leghista”
Antonio Marino e Bartolo
Scandizzo qualche settimana fa, Moncil sul numero
scorso, aprono un dibattito
interessante sul ruolo del sistema creditizio nel Mezzogiorno e, più in generale,
sulle prospettive di sviluppo del nostro territorio.
Le cifre addotte dimostrano
chiaramente che, anche
negli ultimi anni e ritengo
per colpa di TUTTI, il Mezzogiorno ha continuato a
pagare dazio. Ingiusto.
Come prima, come sempre.
Oggi incombe il Federalismo fiscale.
Il semplice fatto che lo
vuole fortemente la Lega di
Bossi induce a riflettere.
Ma da più parti, da destra
come da sinistra, ci si spertica a ripetere che un buon
Federalismo potrebbe anche
far bene al Mezzogiorno.
In che modo? Responsabilizzando Cittadini ed Amministratori a seguire, d’ora
in poi, percorsi virtuosi. In
parte, sono d’accordo.
E’ ora di smetterla con
mammismo e clientelismo
oltre che con esempi tipo
Castel Volturno o immondizia a Napoli.
Ma il vero problema è un
altro: come può il Mezzogiorno risalire la china e
mettersi alla pari con il Centro-Nord se, a conti fatti, gli
manca ben oltre la metà
delle infrastrutture fondamentali e per giunta, quando i suoi Cittadini vanno in
banca si vedono costretti
(naturalmente non per
colpa degli Istituti locali) a
pagare interessi molto più
salati che nella cosiddetta
Padania?
E allora vada anche avanti
un Federalismo equilibrato
ma a condizione che Gover-
no e Parlamento, finalmente
intenzionati a risolvere la
questione
(meridionale)
mettano in cantiere un
piano di rientro e competitività.
Primo: alleviare il costo del
danaro, ad esempio con sostegni ad imprese e famiglie.
Secondo: avviare la costruzione di strade, ferrovie,
porti ed aeroporti di modo
che se ne pareggi la dotazione con la parte finora
privilegiata del Paese.
Naturalmente, dopo aver
dato un’occhiata a formazione ed altri servizi.
Gaetano Fasolino
Cilento
N°43 15 novembre 2008
17
Corrado Matera ci crede! E fa bene...
“Sviluppo e promozione del territorio con una incisiva programmazione”
continua da pagina 9
Parallelamente, ha preso il via
l’operazione: “Pulizia delle
spiagge e dei Fondali Marini”
promossa dal Sottosegretario
Guido Bertolaso, alla cui realizzazione ho partecipato attivamente in prima persona, ritenendola una priorità per un territorio che vede ancora nelle
splendide coste e nel litorale il
suo principale richiamo e la sua
maggiore ricchezza. Attraverso tale iniziativa, d’accordo con
i Sindaci che hanno aderito, si è
provveduto alla perlustrazione
dell’intera costa cilentana e
sono stati eliminati i punti di
criticità
riscontrati. Nel contempo, fedeli alla scommessa di un parco
“partecipato” si e’ provveduto
a creare gli spazi per ascoltare,
quotidianamente, le esigenze
delle Amministrazioni al fine di
programmare un’azione di rilancio del territorio fortemente
sentita e compatibile con la preservazione delle ricchezze ambientali e con gli equilibri complessivi del territorio.
Il lavoro del consiglio su cosa è
stato incentrato?
Abbiamo avviato una concreta
discussione sulla programmazione 2007-2013. Si è deciso di
ascoltare l’intero territorio al
fine di avviare nuove azioni di
sviluppo miranti al rilancio
dello stesso. In prospettiva bisogna fare in modo che i punti
di forza vadano sempre di più
sostenuti e rafforzati e i punti di
debolezza possano trasformarsi in punti di forza.
Abbiamo inoltre discusso di
un’attività di risanamento ambientale, consapevoli che la conservazione integra del nostro
ambiente deve rappresentare
per tutti noi una assoluta prio-
rità. Abbiamo approvato un regolamento attraverso il quale
l’Ente si è rideterminato sugli
indennizzi relativi ai danni da
fauna, abbiamo inoltre affrontato il problema dei cinghiali stiamo lavorando per l’approvazione di un regolamento finalizzato alla riduzione dell’annoso problema.
Lei è di Teggiano. Questa città
ha avuto la giusta visibilità finora tra le azioni del parco?
Sì! Il Parco ha acquistato splendido palazzo S. Maria ubicato
nel pieno centro storico. Inoltre
sarà recuperato il convento
della SS. Pietà e l’ente è intervenuto in azioni di recupero ambientale. Tutto questo si è verificato sotto il mio mandato.
Per il futuro cosa prevede per
Teggiano?
Spero di realizzare un mio
sogno “la sede distaccata del
Parco in villa S. Maria”.
Già durante il precedente mandato mi adoperai per fare inserire in bilancio alcune risorse
economiche finalizzate proprio
al recupero di parte dello stabile da adibire a sede distaccata
dell’Ente. Vorrei che la gente del
Vallo di Diano sentisse il Parco
molto più vicino alle proprie
esigenze; realizzare una sede
distaccata a Teggiano in uno
splendido palazzo di proprietà
dell’Ente è un modo per realizzare questo contatto diretto.
continua a pagina 22
Corrado Matera ci crede! E fa bene...
Il Parco Cilento e Diano, si sa,
non è in cima ai pensieri del
Centro Destra. Ecco perché, a
mesi dal “licenziamento” di
Domenico De Masi, sembra ancora lontano il tempo della nomina del nuovo presidente. Il
territorio, dopo il sussulto di
coscienza prodotto a seguito
delle frustate di De Masi, si è di
nuovo addormentato nel solco
tracciato da anni di letargo amministrativo e culturale provocato da commissariamenti e da
inerzia operativa. Anche i coraggiosi impiegati che avevano
visto una possibilità di uscire
dall’anonimato in cui li condanna un ruolo subalterno alla
burocrazia, sono rientrati negli
argini del fare limitato a quello
che viene loro chiesto abbandonando quello spirito di partecipazione attiva “imposto” da
De Masi.
In tutto ciò, il vice presidente
Corrado Matera tenta l’impossibile rilancio alla roulette del
tempo che gli lascia la politica
politicante che sa molto abbattere e poco costruire.
I tempi supplementari che gli
sono concessi gli danno l’opportunità di inviare qualche segnale al territorio che sembra,
però, di nuovo impermeabile a
tutto ciò che arriva da un ente
che ha perso il contatto con la
realtà che la legge gli assegna
da tutelare e da rivalutare sia
sotto l’aspetto ambientale sia
per quel che riguarda l’annoso
problema del rilancio sociale ed
economico derubricato a sviluppo sostenibile.
Ed è in questo quadro che s’inserisce il movimentismo di Matera che non ci sta a tenere il cerino acceso in mano in attesa
che la “grande” politica si accordi con il “piccolo” cabotaggio locale per dipanare la matassa in cui si sono ingarbugliati decapitando l’ente (applicando lo spoil sistem) senza avere
la soluzione pronta.
Matera, dopotutto, ha anche
abbastanza memoria storica
dell’ente per essere stato consigliere del parco negli ultimi
anni e conosce l’anamnesi dei
problemi ed anche i vari tentativi di soluzioni immaginati
nelle varie epoche gestionali.
Per fare ciò avrebbe bisogno,
però, anche dell’appoggio incondizionato della struttura
amministrativa dell’ente che
dovrebbe informarlo di quanto
Via Laura, 240 - PAESTUM
Tel (39) 0828 851876 - Fax (39) 0828 851730
www.oleandriresort.com
[email protected]
bolle in pentola e delle varie richieste provenienti dal territorio: mondo imprenditoriale, realtà associative e soggetti istituzionali.
De Masi aveva aperto diversi
tavoli di consultazione istituzionalizzando i rapporti e rendendoli aperti e partecipati. Di
quell’esperienza non resta
molto. Si presume che il tutto
sia fermo in attesa degli eventi,
o peggio ancora, si sia tornati
alle pratiche dell’anticamera
degli uffici per chiedere e non
si sa se ottenere risposte.
Se Matera, e il consiglio che presiede, hanno la forza per rimettere in moto azioni e attenzioni
gradite a molti soggetti interessati ai destini del territorio, allora avrà speso bene il suo
tempo, altrimenti avrà fatto del
movimentismo utile solo a testimoniare la sua buona volontà.
Bartolo Scandizzo
Gastronomia
18
I Vini del cavaliere
volano sempre
più in alto
I vini del Cilento sono in pieno fermento. Degustando e assaggiando
a più riprese mi sono reso conto che
i migliori vini nostrani non sono
solo quelli dei soliti noti. Altre
aziende, dopo il dovuto tirocinio,
si stanno proponendo con forza e
caparbietà con prodotti di tutto rispetto.
È il caso dell’Azienda Cuomo – I
Vini del Cavaliere che la scorsa
estate ha sfornato un Fiano con la
“F” maiuscola. Un vino dal colore
giallo paglierino brillante che all’olfatto emana sentori fruttati di
pera matura al punto giusto e piacevoli note agrumate.
Al gusto ha una grande bevibilità e
una bella e lunga persistenza. La
conferma della qualità consolidata
l’ho avuta solo pochi giorni fa degustando in anteprima (sarà in
commercio il prossimo novembre)
il Cilento Aglianico doc, un vino robusto (14 gradi), ben costruito, profumato, con sentori di frutti di sottobosco, spezie leggere.
Al gusto si presenta con tannini
morbidi che non allappano e sicuramente potrebbe essere il compagno ideale per la nostra cucina di
terra. In più ricordo che circa un
anno fa l’azienda ha sorpreso con
il Nakes, solo 800 esemplari di un
Aglianico passato in barrique e
commercializzati unicamente in
magnum (1,5 l), confezionati in eleganti cassette di legno.
Un vino adatto alle grandi occasioni di festa o per regalarlo ad amici
che sono veri intenditori del nettare di Bacco. Ultimissime novità dell’azienda sono il NYX, un moscato
spumante dolce che si abbina bene
alla nostra pasticceria locale e il
“Gocce di Nakes”, liquore da dopo
pasto ottenuto con vino Nakes, infuso di foglie di amarene e mosto
di amarene fermentate, adatto da
sorseggiare dopo pasto, soprattutto dal gentil sesso.
È vero, “I Vini del Cavaliere” dell’azienda Cuomo volano sempre
più in alto e a giusta ragione si possono considerare dei cilentani di
grande qualità.
Dibbì
N°43 15 novembre 2008
VIAGGI E ASSAGGI
Nel cuore di Paestum l’ “Oasi” del buon gusto e dell’ospitalità
Paestum, come dice un famoso slogan, è la più bella città
della Magna Grecia. Chi ha visitato le altre antiche città greche, situate in altre regioni del
sud, sa perfettamente che quest’affermazione è reale, se non
per altro che i famosi templi
pestani sono i meglio conservati.
Dico di più, neanche il famoso
Partenone di Atene ha la bellezza e il fascino del nostro
Tempio di Nettuno.
Nonostante ciò, Paestum non
riesce ad avere la giusta importanza che merita. Non riusciamo a valorizzare e a vendere quello che la fortuna ci ha
dato. Un esempio del nostro
saper fare nel consumare i
soldi pubblici? Basta fare un
giro delle mura e vedere la
nuova strada che da Porta Giustizia porta verso la stazione.
Non so chi ha creato ed ideato
il manto stradale e con quali
materiali. Dopo le prime piogge è diventata simile a una mulattiera con buche e canaletti
che sono un pericolo per gli
automobilisti.
E io pago! Avrebbe detto il
buon Totò.
Dopo questa piccola introduzione, passiamo alla nostra
meta gastronomica che è il ristorante Oasi di Paestum, locale che in passato ho già recensito altre due volte. Paestum, in realtà, per chi abita al
di fuori del comune di Capaccio, è la zona pianeggiante che
dal Sele va al fiume Solofrone,
ai confini con il comune di
Agropoli. Mentre per gli abitanti del luogo Paestum è unicamente la zona archeologica.
Gli altri posti sono identificati
con il nome della contrada:
Laura, Torre, Licinella, Capaccio Scalo, Spinazzo e così via.
Quindi, sono stato nella vera
Paestum. Per arrivare al locale
è molto semplice: entrati nella
zona archeologica, nei pressi
dell’entrata ai monumenti, il
ristorante è sulla sinistra a 50
La ricetta
Calamarata
metri prima dell’isola pedonale. Dall’ultima visita i cambiamenti strutturali e di personale sono stati minimi. Il proprietario Enzo Di Lucia ha
sempre lo stesso personale:
Franco Napoleone, Giuseppe
Aiello e Cosimo Jannacco in
sala, Gerardo di Sessa e Vincenzo Sparano in cucina. Questo è senza dubbio indice di serietà e professionalità. In un
momento di tempi economici
particolari, avere lo stesso personale è una grande ricchezza.
Passiamo a tavola. L’Oasi dispone di un menu che in genere è destinato ai turisti. Per gli
ospiti abituali la scelta delle
pietanze viene fatta in genere
a voce, in quanto il pesce fresco e alcuni ingredienti di stagione non sono segnalati sul
menu.
Conoscendo l’ambiente, ho lasciato fare tutto al maitre Franco Napoleone che con cura,
cordialità e disponibilità mi ha
servito uno spumantino e delle
frittelline come aperitivo ed ha
continuato con l’antipasto
“Misto mare Oasi”, composto
da calamaretti gratinati, involtino di pesce spada con verdure, alici farcite, polipetti affogati con fagioli di Controne,
bianchetti gratinati e salmone
con cipolla. Come primo mi è
stato portato una gustosa e
ricca calamarata con broccoli e
gamberetti. Continuando con
il mare, ho gustato come secondo dei filetti di orata con
gamberoni su letto di patate.
Ricca e invitante la scelta dei
dolci preparati in casa. Mi sono
lasciato tentare ed ho optato
per un tris: ricotta e pera, castagnaccio e frolla ai frutti di
bosco ben presentati e decorati, che è stato un piacere prima
per gli occhi e poi per il palato.
Come vino, da una ricca selezione soprattutto campana, ho
bevuto il Cilento Bianco Doc
dell’azienda Cuomo – I Vini
del Cavaliere. Un vino corretto
che vale ampiamente il suo
prezzo. Conto: 25/30 euro vini
a parte. Inoltre, all’“Oasi” organizzano spesso serate che
hanno come obiettivo il benessere dell’ospite. In ordine di
tempo segnalo “I Venerdì dell’Oasi”, dove settimanalmente
ci si diverte con musica dal
vivo e tanta gastronomia.
Nella foto: Gerardo Di
Sessa,Vincenzo Sparano, Enzo
Di Lucia, Cosimo Jannacco e
Franco Napoleone.
Ristorante Oasi, Via Magna
Grecia – 84063 Paestum (SA).
Tel. 0828.811935. - Chiuso il lunedì. Voto 81/100.
A cura di
Diodato Buonora
([email protected]
Ingredienti per 4 persone:
320 g di calamarata (pasta tipica di Gragnano)
320 g di calamari freschi di
media grandezza tagliati ad
anelli
6 acciughe di Cetara
320 g di pomodori pelati tagliati a tocchetti
1 pugno di origano
una piccola noce di burro
1 dl di olio extra vergine
d’oliva del Cilento dop
3 spicchi d‘aglio
mezzo bicchiere di vino bianco. )
Preparazione:
in una padella grande mettete a soffriggere gli spicchi
d’aglio con l’olio e quando
sono imbionditi, li togliete
dalla padella ed aggiungete i
pomodori pelati. Aggiungete
i calamari. Lasciate cuocere a
fiamma moderata per circa
10 minuti, avendo cura di
controllare che i calamari si
cuociano senza bruciacchiare, quindi versate il mezzo
bicchiere di vino alzando la
fiamma al massimo. Dopo
poco portate la fiamma al minimo e chiudete la padella
con un coperchio. Dopo un
paio di minuti aggiungete le
acciughe tagliate a pezzettini
e, dopo ancora un minutino
circa, spegnete e spruzzate
con l’origano. Cuocete la calamarata in abbondante
acqua bollente salata. Scolate
la pasta al dente quindi la
versate nella padella, amalgamate bene il tutto e servite.
Vino consigliato: Barbetta
Barbera Sannio Doc, Antica
Masseria Venditti, Castelvenere (BN)
N°43 15 novembre 2008
L’EDITORIALE
Una nuova
esperienza
Anno VI Nuova serie
SALA CONSILINA
La treccia del Vallo
di Antonella Citro
un o
Ecco il fior di
latte griffato
di Antonella Citro
Il Diano è il titolo della nuova avventura
giornalistica che da questo numero in poi
accompagnerà il settimanale Unico. Si
tratta di quattro pagine dedicate alla
realtà del Vallo di Diano. Quattro vetrine
poliedriche che offriranno la possibilità di
saperne di più di politica, di cultura, di
ambiente di sport di attualità e di
spettacolo aprendo gli orizzonti al
dibattito costruttivo e immediato. Grazie
a una nuovissima grafica e a colori più
sgargianti o ammiccanti, il Diano sarà
una realtà dinamica e sempre in
movimento, seppure cartacea, che
permetterà al lettore di accostarsi alle
tematiche più scottanti e più curiose del
momento senza perdere di vista
suggerimenti e riflessioni dall’esterno. Il
Diano sarà anche un modo per potersi
confrontare approfondire e capire cosa sta
succedendo nella realtà dove viviamo e
cosa vogliamo realizzare. E’ d’obbligo
allora rivolgersi alle potenzialità che il
territorio, questo territorio dalle
molteplici sfaccettature offre, per tenere
conto delle straordinarie possibilità
suggerite. Un trampolino di lancio per
mandare di volta in volta messaggi che
argomentano sulle più diverse sfere della
cultura. Senza presunzione o invadenza il
Diano entrerà corposo nelle vostre case.
Largo spazio verrà inoltre offerto alla
collaborazione delle giovani
professionalità che vogliono emergere nel
quotidiano locale avvalendosi di questo
strumento. E’ nata una nuova realtà e
oggi la teniamo a battesimo.
Il Centro Studi Tegea premia i giornalisti che si occupano del Cilento
Teggiano Corleto e Sassano le sedi della manifestazione
Raccogliere l'invito a presenziare alla consegna del premio gironalistico Tegea che
Pietro Coiro organizza da tre anni, è stata
una buona occasione per rimettere piede
nella bella e accogliente Teggiano.
L'apertura dello sguardo che tende ad abbracciare lo slargo della grande e rifatta
piazza San Cono è un buon viatico alla definizione del concetto di bellezza che da
tempo tenta di penetrare le cose e le menti
del nostro territorio.
Entrare in una delle più belle piazze della
Campania e che non teme confronti in Ita-
lia e anche oltre, è un privilegio che è già
toccato a tanti, ma moltissimi ancora devono volerlo e poterlo fare, ecco perché è
giusto indicarne l'opportunità in ogni occasione utile.
continua a pag. due
IL PUNTO
La facoltà sotto casa
La parte meridionale della provincia di Salerno ha conosciuto un imprudente incremento del numero di sedi distaccate
di facoltà o corsi di laurea, promossi da istituti pubblici e privati, nonché da università telematiche.
Da studente universitario, fatico a percepire questa smodata
gemmazione di centri di formazione ed apprendimento accademico sotto casa: l’università di Potenza dista circa 50 chilometri dai centri del Vallo di Diano, peraltro ben collegati
con il capoluogo lucano grazie alle autolinee private; il polo
salernitano è raggiungibile, anche grazie alla sostanziale ultimazione dei lavori sull’autostrada, in circa un’ora; Napoli
è ben raccordata con il Vallo di Diano, anche sulla scorta dell’incremento delle corse giornaliere in pullman. Nel mare
tempestoso del nostro sistema formativo superiore navigano a vista corsi con pochi iscritti, i cui costi per la collettività
sono estremamente gravosi. Mi chiedo quale sia la preparazione assicurata da un percorso di laurea che si svolge in un
centro periferico, spesso non dissimile da quello svolto in una
grande città.
E’ tempo di divellere quest’aura di campanilismo che non
contribuisce alla crescita del territorio: la preparazione dei
giovani come me non può che essere garantita da scambi fecondi con istituzioni consolidate, che non rispondano al falso
ideale dell’università sotto casa, animata dall’inconsistente
proposito di concedere un barlume di formazione a tutti gli
studenti che non volessero abbandonare il territorio d’origine.
Questa strada è impraticabile, in quanto non mette in condizione i giovani di acquisire un vero senso di responsabilità.
I tagli alla formazione universitaria - sia chiaro - sono un pericolo per la crescita del Paese; fingere di non riconoscere i
mali dell’università italiana, accettando che esistano 90 poli
accademici ed oltre 5100 corsi di laurea, molto spesso disertati dagli studenti, è un atto di irresponsabilità, più grande di
ogni nostro desiderio di attaccamento alla terra d’origine.
Carmine Marino
Il fior di latte di Sala Consilina ha un
proprio marchio. All’uopo è stato siglato l’accordo di programma tra la
Provincia di Salerno - Assessorato alle
Attività produttive -, il Comune di
Sala Consilina ed i caseifici salesi.
Tutte le aziende casearie della città capofila del Vallo di Diano esporranno
un proprio marchio quale elemento
distintivo de “la treccia di fior di
latte”.
Il logo del marchio propone su di un
piatto la treccia di fior di latte in uno
al broccolo di rapa, altro prodotto tipico delle colture locali. “L’idea di distinguere la produzione del fior di
latte salese, sottolinea l’assessore provinciale, Corrado Martinangelo, nasce
dalla singolare iniziativa promozionale “Sala…gustando”, che, da tre
anni a questa parte, ha luogo a Sala
Consilina. Con essa i casari salesi, attraverso la formula della spettacolarizzazione, promuovono il proprio
fior di latte”. Ogni anno, nel mese di
settembre, infatti, i casari salesi si cimentano nel tentativo di realizzare un
particolare Guinness, ovvero la realizzazione della treccia di fior di latte più
lunga del mondo.
Si tratta di un’iniziativa molto spettacolare che al tempo stesso mira a promuovere sia la tecnica di lavorazione
dei latticini sia il prodotto fior di latte.
Non a caso, in occasione del Guinness,
piazza Umberto I o una delle strade
principali di Sala Consilina (quest’anno via Mezzacapo), si trasforma in un
caseificio all’aperto dove si procede
alla lavorazione del fior di latte dalla
fase del riscaldamento del latte alla
coagulazione, alla rottura della cagliata, alla filatura e all’intrecciamento e mozzatura a mano. La lavorazione avviene dinanzi a migliaia di spettatori che con entusiasmo incitano i casari a conseguire il singolare Guinness. Per la cronaca va detto che, nelle
due precedenti edizioni di “Sala…gustando”, i casari sono riusciti a realizzare, nel 2006, una treccia di fior di
latte lunga 42 metri e 40 cm, e, nel
2007, superandosi, ne hanno confezionata una lunga ben 56 metri e 50
centimetri.
Il programma di “Sala…gustando”,
edizione 2008, presenta molte novità,
a cominciare dal fatto che la kermesse
diventa itinerante e che al suo interno
è stato inserito anche un concorso di
gastronomia.
continua a pag. quattro
20
N°43 15 novembre 2008
Il Diano
N°43 15 novembre 2008
due
dalla prima
Caso Intergras
Il comune di Buonabitacolo si costituirà parte civile
Nella vicenda Intergras,
il Comune di Buonabitacolo ha fatto sapere
che si costituirà parte civile nel procedimento
penale disposto dal Sostituto Procuratore del
Tribunale di Sala Consilina, Carmine Olivieri,
nei confronti dei legali
rappresentanti
dell’azienda Intergras di
Buonabitacolo, Gennaro
Lamberti ed Emanuele
Leuci, chiamati in giudizio dinanzi al Tribunale di Sala Consilina in
occasione dell’udienza
del 18 febbraio 2009. In
sostanza gli stessi risponderanno per i reati
di cui all’articolo 279 del decreto legislativo 152 del 2006,
che consiste nell’ aver violato
le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera. In modo
specifico, sono state violate le
prescrizioni previste dal decreto dirigenziale regionale
1135 del 2001, in quanto
omettevano il campionamento annuale dei fumi in atmosfera e la trasmissione dei risultati al settore provinciale
di Salerno, omettevano inoltre di mantenere in funzione
il rilevatore dell’ossigeno e
Vallo di Diano che si ritrova ora a dover fare i
conti con una realtà
prospettata ben diversa
da quella immaginata.
Intanto in paese si sprecano voci e ognuno fornisce differenti versioni sulle operazioni e
gestione della struttura
in questione che tra
l’altro risulta essere
molto nota non solo nel
comprensorio valdianese. Non si escludono
a questo punto possibili colpi di scena.
Antonella Citro
della temperatura delle emissioni. Tanto è emerso a seguito degli accertamenti effettuati dai carabinieri del
“NOE” di Salerno, i quali
hanno rilevato che le dette
violazioni sono iniziate sin
dall’1 settembre 2005 e continuate fino ai giorni d’oggi.
Un’accusa di reato alquanto
importante che toccherà alla
difesa smantellare adeguatamente in sede processuale. Si
tratta oltremodo di una faccenda che ha sconvolto non
poco il piccolo centro del
Auguri e complimenti
Congratulazioni a
Biancamaria
Lombardi che ha
conseguito la laurea
in Economia e
direzione delle
imprese presso
l’università Luiss
Guido Carli
di Roma
Chi cerca... trova!
-CEDESI Ristorante in gestione a Capaccio Scalo, posizione panoramica, avviato Ristorante-pizzeria consolidato da unica gestione trentennale. Circa 300 posti con ampio parcheggio e terrazzo panoramico.
Informazioni – 333 4443293 – 0828 725756
LAVORO
Arizona Viaggi ricerca due accompagnatori turistici su bus Gran Turismo per la prossima stagione turistica. È necessaria la conoscenza di almeno una lingua straniera. Per informazioni telefonare allo 0828 724707
oppure scrivere a [email protected]
Azienda cosmetica multinazionale ricerca personale da inserire nel proprio organico con mansioni di responsabili di area con contratto
di agenzia. Requisito preferenziale, per la scelta della candidatura, è una precedente esperienza nella vendita diretta in importanti aziende del settore. Le interessate possono mandare curriculum al fax 0975 520804 e telefonare al numero 320 1413589. Zona da sviluppare: provincia di Salerno, Vallo della Lucania, Cilento,Alto Sele.
OLEANDRI RESORT Struttura turistico ricettiva 4 stelle Cerca Maitre con comprovata esperienza in strutture alberghiere di simile categoria, perfetta conoscenza della lingua inglese e tedesca, buona capacità gestionale, conoscenza del settore enologico.
-FITTASI Roccadaspide appartamento di circa 120 mq in buone condizioni, in località Carpine, al 2° piano di una casa indipendente. Prezzo conveniente. Info e appuntamenti 0828.941659 – 339.7168930
-FITTASI Roccadaspide locali commerciali in via G. Giuliani mt35 circa.
Info 329 8119990
- FITTASI Roccadaspide centro, locale commerciale anche uso studio, mq. 48, alto mt. 4,10, nuovissimo tel. 360/754712 - 0828/941019
- FITTASI Roccadaspide piazza della Concordia, appartamento di tre vani più servizi e ampio terrazzo con sottotetto, senza spese condominiali completamente ristrutturato. Info: Tel 0828 941177
-VENDESI Capaccio Scalo 2 appartamenti siti in via Magna Graecia nelle vicinanze del Consorzio di Bonifica. Primo Piano di fabbricato di maggiore consistenza in parco recintato. Vani 6,5 e mq 110 circa cadauno. Posto Auto. Le unità immobiliari, confinanti lungo
il lato interno, possono essere vendute anche in unica soluzione. Trattativa riservata. Info e appuntamenti 329.0949676.
- VENDESI Casalvelino Scalo a 10 minuti dal mare, appartamento. 140 mq in Parco dei Pini via Tempone Chiarasso n 26, composto
da tre camere: cucina, salone, bagno, box auto tavernetta con accessori e posto auto. € 130.000 trattabili. Tel 333 3832422
-VENDESI Castel San Lorenzo-Località InfitinaVENDESI CASA di 150 mq. in centro storico di Roccadaspide, ristrutturata da poco su tre livelli,10 vani e terrazzo panoramico.Tel.328 6232403
VENDESI attività commerciale ultratrentennale a Roccadaspide (music shop). Per inf.tel.0828/947068;333/9577510
Il Centro Studi Tegea
premia i giornalisti che
si occupano del Cilento
Il premio di giornalismo Cilento
e Vallo di Diano è un evento che
si completa e s'integra con il territorio che vi si riconosce e tramite esso tenta di specchiarsi
nella grande regione Campania.Infatti, il Centro Studi Tegea,
che lo organizza, non si ferma in
un luogo ma è in movimento ed
"in cammino" proprio per questo,
come ha ricordato il presidente
della commissione che assegna il
premio, l'intramontabile Ermanno Corsi.
A testimonianza del fatto che è
l'evento che fa territorio la dislocazione dell'iniziativa: Sassano,
Corleto Monforte e Teggiano.
I tre centri posti nel Parco del Cilento e Diano sono stati, infatti,
le scelte reali, ma anche simboliche, dell'attenzione che Marmo e
Coiro destinano alla scelta delle
sedi destinatarie della manifestazione.
Filippo Marmo, che presiede il
Centro Studi Tegea, è visibilmente soddisfatto per la credibilità e il prestigio che ha saputo
conquistarsi il Premio nei tre
anni di vita, e vede così premiati
gli sforzi messi in atto, unitamente al direttore Pietro Coiro,
vera anima culturale del progetto.
Sulla scelta dei giornalisti da premiare, la commissione è stata attenta a coprire ogni aspetto della
comunicazione. A Firme di giornalisti prestigiose sono state affiancate quelle di interessanti
espressioni del giornalismo locale.
"L'obiettivo futuro è di coprire in
modo significativo ogni parte del
territorio del parco- ha affermato Coiro - continueremo ad intraprendere inizitive di spessore
culturale e tese a dare sostegno
ad ogni passo compiuto nella direzione della definitiva emencipazione di questa terra dall'arretratezza in cui è stata costretta a
vivere da tempi lontani fino alla
sua storia recente".
Ovviamente, tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l'aiuto
delle istituzioni e di soggetti economici del territorio, come la Bcc
Monte Pruno di Roscigno e Laurino, che hanno contribuito a
dare le indispensabili risorse economiche per la realizzazione del
progetto.Ma nache l'ospitalità offerta da don Angelo Spinillo, vescovo di Teggiano e Policastro, è
un forte riconoscimento morale
all'intera impalcatura dell'evento.
Bartolo Scandizzo
Il Diano
t re
N°43 15 novembre 2008
ALDO CICCOLINI,
APPREZZA LUIGI
RANIERI GARGANO,
La Fondazione Giambattista Vico nel Vallo
IL PICCOLO PIANISTA
“Filosofia e felicità” è il
nome del seminario ricadente nell’ambito dei “Laboratori Europei” che la
Fondazione “Giambattista Vico” di Vatolla e l’assessorato alla Scuola del
Comune di Polla hanno
messo in programma
mercoledì 12 e giovedì 13
Novembre a Polla, presso
la Bibliomediateca comunale “don Lorenzo Milani”. Il seminario si è rivolto a laureati e laureandi provenienti da tutta la
provincia di Salerno (20
circa), ed è stato tenuto da
Michele Ingenito, professore associato presso il
Dipartimento di Scienze Vincenzo Pepe
Storiche e Sociali dell’Univer- premiati poi con otto borse di
sità degli studi di Salerno. I studio da cento euro l’una decorsisti hanno approfondito la stinate ai migliori lavori. Le
materia e hanno prodotto al- borse sono messe a disposicuni elaborati che saranno zione con il concorso della
Il famoso concertista italo-francese Aldo Ciccolini, uno dei più
grandi pianisti viventi, già presidente di giuria dei concorsi internazionali di pianoforte della
rai-radio televisione italiana,è
stato ieri in visita al conservatorio
di musica di Salerno per una
“Master-Class” di pianoforte. Qui
ha avuto modo di procedere ad
una supervisione dei migliori
alunni del conservatorio,inclusi i
diplomati e i frequentanti i corsi
di specializzazione post-diploma.
Ma con grande stupore del -l ‘
uditorio che gremiva la sala concerti del massimo Istituto Musicale salernitano,è stato chiamato
ad esibirsi anche un ragazzo di
soli 12 anni, che nel conservatorio
è iscritto non alla classe di pianoforte ma a quella di sassofono.
Con un programma di Mozart e
Debussy Luigi Ranieri Gargano,
pianista 12enne di Sala Consilina,
già 2° premio al Concorso Internazionale di Pianoforte tenutosi a
Maggio alla Reggia di Caserta, è
stato presentato dal Conservatorio di Salerno alla supervisione
del noto Concertista. Il M° Ciccolini, nel congratularsi con il valente pianista napoletano Maurizio Romano, formidabile preparatore di talenti,che segue il piccolo Luigi da circa un anno ha apprezzato l’originalità tecnica e la
maturità interpretativa del piccolo pianista, riconoscendogli inoltre doti non comuni. Il noto concertista, che si è dedicato al
12enne pianista con la stessa attenzione che solitamente riserva
ai professionisti della tastiera nel
corso delle sue “Master-Class” internazionali, ha avuto parole di
vivo apprezzamento per il giovane talento, consigliandogli l’ iscrizione anche alla classe di pianoforte principale in detto Conservatorio.
Antonella Citro
Al via a Polla il seminario Filosofia e felicità
Fondazione (nel numero
di cinque) e dal Comune
(tre, da assegnarsi solo
agli studenti residenti a
Polla). La Fondazione
“Giambattista Vico” nasce
nel 1997 per volontà di
Elena Croce, Gerardo Marotta e Alfonso Andria. In
questi anni ha lavorato
con passione e dedizione,
recuperando il Castello vichiano di Vatolla, oggi è
sede di seminari, convegni e del museo vichiano.
Ultimo lavoro della Fondazione in ordine di
tempo è l’allestimento
della Biblioteca del Parco
Nazionale del CilentoVallo di Diano. La Biblioteca conta oltre diecimila volumi specialistici nel campo
ambientale e nella storia sociale.
Antonella Citro
Matera “presidente” del Parco
“Sviluppo e promozione del territorio
con una incisiva programmazione”
continua da pagina 17
Il Parco non deve essere un’idea lontana dalla
realtà quotidiana, mi impegnerò perché tutti
possano usufruire delle sue potenzialità.
Credo molto nell’idea del “paese albergo”. Abbiamo la necessità di mettere in moto un centro storico attraverso l’utilizzo delle sue tantissime case disabitate e fare in modo che le
stesse possano produrre ricchezze per l’intero paese, per l’intero Vallo di Diano e l’intero
Parco.
Teggiano oltre ad avere uno splendido centro
storico può anche contare su una splendida
zona verde in località S. Marco zona quest’ultima di infinite bellezze paesaggistiche.
Cosa pensa del progetto di fusione tra i parchi del Mediterraneo?
Credo che sia già molto difficile gestire un’area
vasta quale è quella del Cilento e del Vallo di
Diano; vi sono punti di forza e dei punti di debolezza. L’area è molto vasta ed è fondamentale creare dei collegamenti anche tra quelle
che sono le peculiarità singole. Si può immaginare di collegare i vari Parchi, ma credo sia
difficile la creazione di un’area unica che possa
contenerli. I territori troppo vasti finiscono poi
per essere difficili da governare!
Cosa pensa dell’esperienza di Domenico De
Masi?
Ritengo che De Masi Presidente fosse una
grande opportunità per tutto il territorio.
Il Prof. De Masi è una persona determinata e
di tale spessore culturale che sicuramente
avrebbe contribuito al rilancio dell’area. È
stato un peccato aver perso una risorsa intellettuale e umana così difficile da trovare oggi
giorno. Io ho lavorato con lui e, con lui, avevo
delineato alcune soluzioni estremamente interessanti per il territorio.
A quando la nomina del nuovo presidente?
Questo non lo so, non dipende da noi. Bisogna raggiungere degli accordi e non sono in
grado di determinare i tempi. Noi, comunque,
andiamo avanti per la strada che in questi
mesi abbiamo tracciato, attraverso soluzioni
che abbiamo individuato come condivise ed
utili.
È circolata anche l’ipotesi di commissariamento dell’ente. Cosa ne pensa?
I sindaci dei comuni dell’area protetta hanno
espresso un “no” netto e deciso. Il tutto è stato
ufficializzato in un documento firmato da 58
primi cittadini, sia di centro sinistra sia di centro destra, ed inviato al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni
Letta, e al governatore della Campania On.
Antonio Bassolino. Nella nota si legge: “l’Ente Parco guidato da Matera in meno di un
mese, ha instaurato, con tutti gli enti territoriali, rapporti di attiva e significativa collaborazione nella direzione di una seria programmazione di rilancio del territorio”. Mi rammarica molto che tra le 58 firme che hanno
detto no al Commissariamento ritenendolo
inutile e dannoso per il territorio, non ci fosse
la firma del Sindaco di Teggiano.
Perché si parla di blitz, in riferimento alla sua
elezione?
Chi sostiene ciò non fa altro che dire delle cattiverie. Sono stato eletto Vice-presidente, dal
Consiglio direttivo democraticamente e con
una amplissima maggioranza, (dei tredici
componenti con diritto di voto, 9 hanno votato Matera, tre si sono astenuti ed uno ha votato Esposito).
Marco Mea
I premiati Tegea
Marco Ambrogi, a consegnargli il
premio Antonio Sicilia, sindaco di
Corleto Monforte. La motivazione: “
…per aver scritto su Roscigno Vecchia, di storia, arte, religione…”.
Giovanni De Paola, a consegnargli il
premio Michele Di Candia, sindaco
di Teggiano. La motivazione: “…per
aver scritto un libro che parla di violenza –Storia di una ragazza- …”.
Salvatore Medici, premia Arsenio Pecora, sindaco di Sant’Arsenio. La motivazione: “ …comunicatore pubblico e istituzionale…”.
Domenico Parrella, premiato da Corrado Matera, vicepresidente del
P.N.C.D. La motivazione: “…sviluppo del Parco…”
Giuseppe D’Elia, premiato dal Giuseppe Innamorato, senatore della Repubblica. La motivazione: “…l’informazione radiofonica…”.
Lucia Giallorenzo, consegna Donato
Pica, consigliere regionale. La motivazione: “ … il ruolo sociale svolto
in –Banca Amica-…”.
Angelo Greco, premiato da Angelo
Paladino, assessore provinciale all’ambiente. La motivazione: “…cultura popolare con il libro –Novelle
Paesane- …”.
Giovanni Alberto, consegnato da
Gaetano Arenare, assessore provinciale ai beni e alle attività culturali.
La motivazione: “…ordine pubblico,
difesa costante…”.
Mario Orfeo, direttore de “Il Mattino”. La motivazione: “… per aver,
con la sua testata extraregionale, rappresentato e difeso la Campania…”.
Non era presente, per motivi di salute, al suo posto ha ritirato il capo redattore Lino Zaccaria ed ha consegnato il premio Alfonso Andria, senatore della Repubblica.
Tel 0828.720114 Fax 0828.720859
e-mail: [email protected]
url: www.unicosettimanale.it
Direttore Responsabile
Bartolo Scandizzo
Condirettore
Oreste Mottola
[email protected]
In Redazione
Vincenzo Cuoco, Enza Marandino
Segreteria di Redazione
Gina Chiacchiaro
Tiratura: 5000 copie
Grafica ed Impaginazione grafica
Stampa
Cogito Service
Eboli (Sa)
Tel. 0828 346146
Iscritto nel Registro della Stampa periodica
del Tribunale di Vallo della Lucania al n.119
Responsabile Trattamento Dati
Bartolo Scandizzo
Abbonamento annuale 25,00 Euro
Conto corrente postale num. 53071494
intestato a Calore s.r.l.
Il Diano
N°43 15 novembre 2008
q u attro
Carrellata di autorità incaricate della consegna del premio
Tacciono i premiati, parlano i politici
Sabato 8 novembre presso “Audiparlamentare per l’ambiente. Ha
torium Seminario di Teggiano”
ricordato ai presenti che oggi il
terza rassegna del premio nazioproblema più grave per il nostro
nale di giornalismo e multimediapianeta e la scarsità d’acqua. In fulità del Cilento e Vallo di Diano. La
turo essa sarà sempre meno premanifestazione è stata organizzasente e, se non si corre ai ripari,
ta dal Centro Studi Tegea, direttopresto scomparirà. La comunicare Pietro Coiro e presidente Filipzione in tal senso è di fondamenpo Marmo. Ermanno Corsi, presitale importanza per sensibilizzare
dente della commissione che ha
e per formare le nuove generazioscelto i vincitori del premio.
ni. È necessario far assumere la
La serata è cominciata all’insegna
cultura dell’uso appropriato per
della musica. Il coro polifonico
evitare sprechi. “Vengo per impa“Amici della musica di Sant’Arserare- ha concluso - perché la vita è
nio” ha deliziato il pubblico preun continuo apprendistato!”. Dosente con alcune canzoni popolanato Pica invita a non disperdere e
ri: “Vola, vola, vola”, “Sciuri sciu- Antonio Incoranato
a non polverizzare le risorse che
ri”, “Vitti ‘na crozza”, “Era de Maggio”, “Mari- arrivano sul nostro territorio. È necessaria l’omonariello”, “Signore delle cime” ed a conclusione geneità. Noi siamo protagonisti e destinatari.
l’inno nazionale “Fratelli d’Italia”. Il coro polifo- Angelo Paladino condivide le parole di Antonio
nico, diretto per l’occasione da Liliana Palladino, Incoronato. Anch’egli è preoccupato per il futuresiste nel tempo. È nato 32 anni fa e a fondarlo ro della nostra Terra perché ormai stiamo consufu il vescovo di Teggiano don Angelo Spinillo, mando più di quello che produciamo.
padrone di casa. Infatti la sede di consegna dei Alfonso Andria, membro del governo ombra, repremi è il seminario diocesano di Teggiano.
sponsabile delle politiche agricole, evidenzia che
La serata ha visto l’avvicendarsi dei premiati che, in questo momento la preoccupazione è generapurtroppo, non hanno mai detto la loro. Mentre, le per l’ambiente che è “maiuscolo” e collettivo.
di volta in volta, a parlare era il politico di turno Ermanno Corsi, ex presidente dei giornalisti della
che premiava. Gennaro Mucciolo, vicepresiden- regione Campania, come un direttore d’orchete del consiglio regionale della Campania, ha stra, ha saputo sempre dire la parola giusta al mospeso parole di elogio per la manifestazione ed mento giusto anche con un pizzico d’ironia, senza
ha affermato che è necessario utilizzare tutte le tralasciare i suoi moniti. Qualche esempio:
risorse del territorio, le ricchezze, i tesori e di “…nell’informazione le polemiche aiutano… spesfruttare eventuali e possibili fondi che ancora ci riamo di essere in tempo per invertire la rotta…
sono a disposizione per far decollare la nostra l’informazione darà comunque il suo contribueconomia.
to…”
Antonio Incoronato, ex senatore della Repubbli- Infine, il vescovo Angelo Spinillo, augura che la
ca, ha esordito dicendo che ha perso l’abitudine ricchezza che in queste occasioni viene rivelata,
a parlare in pubblico. Forse proprio per questo le possa continuare a crescere: “Questo tipo di masue parole, semplici ma nello stesso tempo di nifestazione contribuisce alla formazione”. Invigrande valenza, hanno incantato il pubblico. È ta quindi ad avere un rispetto sacro della parola
stato il primo firmatario del disegno di legge per e a “riflettere prima di parlare per non pentirsi”.
l’istituzione del Parco Nazionale del Cilento e
Gina Chiacchiaro
Vallo di Diano. Ha fatto parte della commissione
Ecco il fior di latte griffato
continua dalla
prima de Il Diano
Si inizia venerdì, 19
settembre, in Piazza
Umberto I, dove, a
partire dalle ore
19:30,
si
terrà
“Agri...gustando”,
concorso gastronomico di ricette della
cucina tradizionale
della provincia di
Salerno (regolamento e iscrizione sul sito www.salagustando.com).
Seguirà, quindi, uno spazio
dedicato alla terza età con
“Degustando con i nonni del
Piano di Zona S4”. Sabato, 20
settembre, in località Taverne,
l’intera serata sarà dedicata al
prodotto tipico con la degu-
stazione di pietanze a base
del “broccolo di rapa salese”
rigorosamente cucinato secondo antiche ricette.
Spazio anche all’ambiente
con la inaugurazione del
“Parco Acquatico Taverne
Lontrara”, struttura che, gestita e curata dall’associazione A.T.A.P.S. Onlus, ospita
diverse specie ittiche
del fiume Tanagro alcune delle quali, come
il gambero del fiume,
col passare degli anni,
sono divenute rarissime.
Domenica, 21 settembre, infine, a partire
dalle ore 18,30, in via
Mezzacapo, Guinness
dei primati con la treccia di fior di latte più
lunga del mondo. A seguire
degustazione di piatti (orecchiette e broccoli, mozzarella
in carrozza, salsiccia e broccoli, mozzarella pomodori e
frese, zeppole, gelato al broccolo e fior di latte) a base di
prodotti tipici.
Antonella Citro
VOLO
ORI101
ORI102
ORI101
ORI102
ORI103
ORI104
ORI103
ORI104
DA
QSR
MXP
QSR
MXP
QSR
MXP
QSR
MXP
A
MXP
QSR
MXP
QSR
MXP
QSR
MXP
QSR
PART
07:15
09:30
07:15
09:30
16:15
18:30
16:15
18:30
ARR
08:45
11:00
08:45
11:00
17:45
20:00
17:45
20:00
GIORNI*
——-6——-612345—
12345—
———7
———7
12345—
12345—
VALIDO DAL
04/10/2008
04/10/2008
27/10/2008
27/10/2008
26/10/2008
26/10/2008
27/10/2008
27/10/2008
VALIDO AL
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
ORI105
ORI106
ORI105
ORI106
ORI105
ORI106
QSR
BBU
QSR
BBU
QSR
BBU
BBU
QSR
BBU
QSR
BBU
QSR
11:30
15:00
11:30
15:00
11:30
15:00
14:15
15:45
14:15
15:45
14:15
15:45
1—-5—
1—-5—
——5—
——5—
1—-5—
1—-5—
11/10/2008
11/10/2008
01/11/2008
01/11/2008
01/12/2008
01/12/2008
31/10/2008
31/10/2008
30/11/2008
30/11/2008
29/03/2009
29/03/2009
ORI107
ORI108
QSR
BCN
BCN
QSR
11:30
14:00
13:15
15:45
—-4—7
—-4—7
01/12/2008 29/03/2009
01/12/2008 29/03/2009
ORI113
ORI114
ORI115
ORI116
QSR
VRN
QSR
VRN
VRN
QSR
VRN
QSR
07:15
09:15
16:15
18:30
08:30
10:45
17:45
20:00
-2-4-6-2-4-6-2-4-6-2-4-6-
01/12/2008
01/12/2008
01/12/2008
01/12/2008
ORI117
ORI118
QSR
CTA
CTA
QSR
11:30
13:15
12:30
14:15
1234567
1234567
01/12/2008 29/03/2009
01/12/2008 29/03/2009
ORI119
ORI120
ORI121
ORI122
QSR
TRN
QSR
TRN
TRN
QSR
TRN
QSR
07:15
09:30
16:15
18:30
08:45
11:00
17:45
20:00
1-3-5-7
1-3-5-7
1-3-5-7
1-3-5-7
01/12/2008
01/12/2008
01/12/2008
01/12/2008
ORI125
ORI126
QSR
MUC
MUC
QSR
11:30
14:00
13:15
15:45
—3—6—3—6-
29/11/2008 29/03/2009
29/11/2008 29/03/2009
28/03/2008
28/03/2008
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
29/03/2009
* 1 - Lunedì, 2 - Martedì, 3 - Mercoledì, 4 - Giovedì, 5 - Venerdì, 6 - Sabato, 7 - Domenica
Codice IATA
QSR
NAP
MXP
TRN
VRN
CTA
BCN
BBU
MUC
LWO
AEROPORTO
Salerno “Costa d’Amalfi”
Napoli “Capodichino”
Milano “Malpensa”
Torino “Caselle”
Verona “Villafranca”
Catania “Fontanarossa”
Barcellona “El Prat”
Bucarest “Baneasa”
Monaco di Baviera
Lviv “Snilow