Speciale Casa

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Transcript Speciale Casa

L’AMBIENTE
GLI ARMADI
IL BENESSERE
Temperatura
sotto controllo
con meno costi
e senza sprechi
Tutto in ordine
nella “cabina”
fatta su misura
oppure low cost
Una vera Spa
di salute
dentro
il nostro bagno
A PAGINA 8
A PAGINA 13
A PAGINA 9
Casa
PRIMAVERA 2016
Le costruzioni Scegliere materiali a chilometro zero
La luce
L’illuminazione disegna spazi inediti
<
TUTTO CIÒ CHE VI RIGUARDA
PAGINA 11
PAGINA 14
Voglio
una casa
verde
Terrazze e giardini
perfetti. Ecco cosa
e come fare per creare
un’oasi di natura
negli appartamenti
ALLE PAGINE 2 e 3
IL CAFFÈ
Primavera 2016
2 CASA
3
Gli esterni.
Tradizionale.Contemporaneo.
Orientale o new age.Lo spazio
all’aperto non è più solo un elemento
decorativo dell’abitazione,
ma la“cornice”che ne esalta il valore
Sul balcone
Con fiori e alberi da frutto
la terrazza si trasforma
in un’oasi naturale in città
È
V
oglio
una
casa verde
Non si può coltivare
tutto, ma con cure
appropriate crescono
anche alberi da frutto
in vaso e pure il mirto
il sogno di tanti, ma in
particolare di chi ama la
natura: realizzare un
giardino sulla terrazza di casa.
Uno spicchio di verde incastonato nel cemento. E sempre più
famiglie riescono a dare una
pennellata colorata nel proprio
spazio all’aperto. Perché basta
anche qualche metro quadro
per sistemare piante e fuori.
L’importante è scegliere bene.
“Con una avvertenza doverosa:
da noi, anche per effetto delle
temperature invernali, non si
può piantare e coltivare tutto”,
spiega Salvatore Schipani,
giardiniere attivo nel Mendrisiotto. “Però - aggiunge - ci sono piante che da noi non sono
diffuse, ma stanno ottenendo
un buon successo. Penso al ginepro o anche al mirto, che pur
essendo tipiche di un ambiente
mediterraneo resistono comunque discretamente in un
clima come il nostro”. Schipani
ogni tanto riceve richieste apparentemente inusuali. Come
la sistemazione di grandi vasi
con le palme. “Non è impossibile coltivare le palme in terrazza - spiega -, il problema è
quando crescono in altezza e
hanno bisogno d’essere ancorate per via del vento. Per il resto, con una accorta irrigazione
e proteggendole d’inverno dalle gelate si possono anche mettere in vaso alberi da frutto coTERRAZZE FIORITE
Fiori di vari colori
e rampicanti trasformamo
le terrazze in piacevoli
luoghi di relax
me meli, cachi o anche gli ulivi
che negli ultimi anni sono particolarmente richiesti”. Bisogna però sempre calcolare la
dimensione che può raggiungere l’arbusto. Inoltre, una parte della terrazza dovrebbe avere piante sempreverdi, in modo
che in tutte le stagioni dell’anno ci sia la sensazione di trovarsi in una piccola oasi naturale. Un’altra scelta importante
è quella dei vasi. Quelli in cotto
garantiscono una buona escursione termica, ma in questo caso bisogna fare molta attenzione al peso massimo che il balcone può sostenere. Occorre
assolutamente evitare un sovraccarico che potrebbe provocare danni alla struttura.
“Un’altra valutazione da fare è
l’esposizione del balcone spiega ancora il giardiniere -. È
meglio evitare il vento da nord,
che porta le ghiacciate, sviluppando lo spazio verde nella zona più soleggiata e posibilmente riparata. Anche griglie e
strutture in legno, oltre che
utili per far aggrappare i rampicanti, hanno un effetto siepe
importante”.
Un giardino ben curato
per non dover invidiare
la perfetta erba del vicino
EZIO ROCCHI BALBI
C
Il prato è un elemento
dominante e dovrebbe
coprire il settanta
per cento dell’area
a disposizione
he sia tradizionale,
contemporaneo,
orientale o new age
il giardino non è più
solo un elemento
decorativo dell’abitazione, ma
viene sempre più diffusamente
concepito come una “cornice”
della casa stessa. Va da sè che,
come per ogni quadro, la cornice dev’essere all’altezza del suo
compito.
Certo, per avere un bel giardino armonioso bisogna come
minimo saper accostare tra loro
le piante - e questo richiede gusto, ma anche una certa competenza - e non basta considerasi
dei “pollici verdi” per ottenere
il miglior risultato. Ovviamente
è meglio affidarsi ad un esperto, quindi nel nostro caso ci limiteremo a dare una traccia,
affinché il famoso refrain “l’erba del vicino è sempre più verde” non si trasformi in realtà.
In linea generale, due criteri
sono fondamentali nella progettazione di un giardino: l’altezza delle piante, arbusti o
specie fiorite che si scelgono e
l’accostabilità dei colori. Di norma, anche se la fantasia giustamente non deve conoscere limiti, le piantine più alte si inseriscono al centro o ai bordi,
quelle più basse formano le
bordure.
Naturalmente sono molteplici gli elementi che vanno ad
influenzare gli
accostamenti:
dallo stile architettonico e l’epoca dell’abitazione
ai colori prevalenti, dall’esposizione alla luce alla conformazione
dell’area e degli
spazi destinati al
verde, fino al
contesto ambientale e al buon gusto del proprietario. Poi, se le
stesse valutazioni vengono affidate ad un architetto paesaggista
il progetto verrebbe elaborato tenendo conto
dei “valori biometrici strutturali”, della “simmetria ambientale”, ma tutti questi concetti dipendono dal tipo d’utilizzo che
s’intende fare del giardino di
casa. E soprattutto del budget
di cui si dispone.
Fatto sta che, per evitare
l’effetto ridondante di un giardino “affollato” di piante, come
una strada di auto nell’ora di
punta, non bisogna dimenticare
che l’elemento dominante di
ogni giardino è il prato. Di
grandissimo effetto decorativo,
dovrebbe ricoprire circa il settanta per cento dell’area a disposizione. Oltre al colpo d’occhio il prato, unico elemento
calpestabile del nostro giardino, svolge un effetto protettivo
del suolo anche se - inutile negarlo - richiede una manutenzione costante e mirata.
Anche le siepi costituisco
un elemento strutturale che va
oltre l’esigenza di delimitare i
confini perimetrali; svolgono
un importante funzione decorativa e - quando giustamente
utilizzate - condizionano l’impatto visivo della profondità del
giardino.
Un’altra regola da non sottovalutare, prima di destinare
una pianta ad alto fusto al nostro giardino, è quella di essere
lungimiranti nel valutare lo
spazio di cui si dispone, le zone
d’ombra date dall’edificio e le
variabili di crescita della pianta
che andremmo a scegliere. È
vero che un cedro del Libano richiede decenni, se non secoli,
per sprigionare la sua maestosità, ma non è il caso di lasciare
il problema ai nostri figli o nipoti. Le “variabili” dell’area verde, dove la fantasia può avere
libero sfogo, sono invece le
aiuole, indipendentemente che
le si crei con piante perenni o
vivaci, cioè definitive, a cui dedicare periodici sfoltimenti. A
questo tipo di piante spetta una
sorta punto fisso del nostro
giardino, pur lasciando spazio
lasciando spazio ad annuali o
bulbose, o le annuali periodiche, adattandole alla giusta rotazione di fioritura. Le piante
perenni e annuali hanno un
ruolo decisamente “scenografico” nell’architettura del verde,
e creando queste macchie fiorite si possono benissimo associare specie tuberose (tipo dalia,
ipomea, elianto o topinambour)e rizomose (iris, canna fiorifera, rosa di natale) con buon
FSPDDIJ!DBGGFDI
successo.
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Cosa prevede la legge e la nuova tendenza dei “balcony gardening” nei palazzi
I consigli
IL MANTO ERBOSO
Per avere un manto erboso che
risponda a pieno alle nostre
esigenze, la scelta del seme è
fondamentale. Meglio rivolgersi ad
un esperto che valuti le variabili e
abbini la giusta miscela di sementi
Le regole
LE MACCHIE FIORITE
Per avere un bel giardino
armonioso bisogna saper
accostare tra loro le piante,
nel creare le macchie fiorite si
possono associare con successo
specie tuberose e rizomose
LO SPAZIO DELL’AIUOLA
Va realizzata senza inserire
interruzioni o frazionamenti,
devono essere poco profonde,
snelle, con piante in ordine
d’altezza decrescente dal margine
esterno all’interno
LA BORDURA UNIFORME
Per le bordure si può utilizzare
una specie arborea unica,
generalmente con un colore
vivace, che vada a mettere in forte
contrasto il verde predominante,
costante fissa del nostro giardino
I consigli del giardiniere per evitare l’irreparabile
L’esperto
Ecco tutti
gli errori
più comuni
da non
commettere
I
l taglio dell’erba, la potatura, l’acqua... Ci sentiamo tutti
“pollici verdi” poi è il nostro giardino a pagarne le conseguenze. Tanti errori in buona fede che, secondo il 50enne
Gianni Cattaneo, giardiniere paesaggista a Bré sopra Lugano,
continuiamo imperterriti a fare. “L’errore più comune è tagliare
l’erba bassissima pensando così di doverla tagliare meno volte
- esordisce Cattaneo -. Ma la pianta si nutre del suo ‘filo’, basta
una giornata di vento e rischia di bruciare. Mai andare sotto i 4
centimetri d’altezza”. Un altro degli errori più comuni, e spesso
senza rimedio, è la quantità e frequenza dell’irrigazione. “Ogni
pianta ha le sue esigenze, invece la tendenza è bagnare tutte,
troppo o troppo poco, nello stesso modo - spiega -. Si tende a
innaffiare esageratamente; soprattutto perché si pianta di tutto
e di più, indipendentemente dalla compatibilità col nostro clima e il tipo di terreno che si ha a disposizione”.
Anche le aiuole fiorite, fiore all’occhiello della maggior parte dei giardini, non viene esentata dagli errori. “Spesso non si
valuta nè la terra a disposizione, soprattutto in profondità, nè il
tipo di terra - dice Cattaneo -. Le acidofile come le azalee e i
rododendri, ad esempio, sono sì adattissime ai nostri giardini,
ma richiedono un terreno acido. Poi le geophite bulbose, i tulipani, vanno piantati a inizio ottobre se li si vuole fioriti in pri-
mavera. Invece c’è chi lo fa anche a gennaio e
poi si stupisce della mancata fioritura...”
Un capitolo intero meriterebbero gli errori
della potatura, soprattutto delle rose. “Non vanno potate quando si vuole - avverte il giardiniere
-. Le potatura delle rose si fa a fine febbraio, primi
marzo; al limite con una “Nulla di più sbagliato
spuntatura a
inizio inverno. che tagliare l’erba
E anche le or- bassissima pensando
tensie, quando di evitare altri tagli.
sono secche, Mai meno di 4 cm.”
non bisogna
‘rasarle’, ma aspettare di veder apparire le
gemme apicali, che saranno i fiori dell’anno
prossimo. Meglio mantenere la parte secca,
non solo ripara dal freddo, ma nelle zone più
in alto evita che i cervi mangino le gemme”.
Un ultimo consiglio? “Sì, nel dubbio rivolgersi
ad un esperto, almeno si sa a chi dare la colpa”.
Attenzione all’irrigazione
e alla caduta delle foglie,
spesso valgono la“diffida”
P
rima regola: non disturbare. Ecco perché chi possiede un appartamento con terrazza deve fare molta attenzione. All’inquilino
di fianco, del piano di sopra o di quello del piano di sotto. E dunque, occhio alle piante che potrebbero rilasciare in autunno troppe
foglie che finiscono inevitabilmente di sotto, o all’acqua dell’irrigazione che potrebbe bagnare il balcone del vicino. Chi invece è in affitto deve sottostare alle norme stabilite dall’articolo “257f” del Codice delle obbligazioni. Che in premessa spiega che “il conduttore eê
tenuto alla diligenza nell’uso della cosa locata”. Ma soprattutto che
“il conduttore di un immobile deve usare riguardo verso gli abitanti
della casa e verso i vicini”. Chi non rispetta queste indicazioni, “nonostante diffida scritta del locatore”, e “persiste - dice la legge - nel
violare l’obbligo di diligenza o di riguardo per i vicini”, può ricevere
una lettera di rescissione “dal contratto senza preavviso”.
Ma oltre alla legge, poi, ci sono i regolamenti condominiali, che
variano parecchio. E che dunque è bene leggere sino in fondo, sia per
chi diventa proprietario di un appartamento in un palazzo, sia per chi
lo affitta. Perché l’amministratore può inserire, d’accordo con i locatari, regole ancora più rigide rispetto a quelle previste dalla legge. E
può, se le regole vengono violate, inviare diffida. Però, ancora attenzione, quasi tutti i condomini non pongono problemi per quanto riguarda le piante, che anzi vengono viste come un abbellimento dell’aspetto generale del palazzo. Le “terrazze giardino” impreziosiscono, colorano in primavera, rendono meno anonimi i blocchi di cemento. Addirittura il “balcony gardening”, come lo chiamano gli inglesi, è una tendenza che negli ultimi anni sta caratterizzando i progetti di molti architetti. L’importante è non esagerare. Proprio il Caffè
ha pubblicato il caso di un inquilino di un palazzo di Lugano, di
proprietà della Cassa pensioni della città, al quale era stata
notificata una diffida per le troppe piante nel terrazzo. Un al-tro
problema che spesso è diventato oggetto di controversie sono i rampicanti che spesso, per la loro natura o se non vengono potati con frequenza e con accortezza, finiscono per andare ad “aggrapparsi” nelle
pareti della terrazza del vicino. E qui cominciano i guai. Ma il problema più frequente e causa di controversie, sono le grigliate nelle terrazze. Il fumo e l’odore di salsicce e costine, insieme ai rumori (e alla
musica alta) sono il terrore degli amministratori.
Molti regolamenti
dei condomini
possono anche fissare
regole più rigide
rispetto alla normativa
( ¡ VERFFLD O­HFRORJLD
$QFKH LO ::) FRQVLJOLD L QRVWUL SURGRWWL PROWR ULVSHWWRVL GHOO­DPELHQWH SHU WXWWL L ODYRUL LQ JLDUGLQR
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O )U IL CAFFÈ
Primavera 2016
CASA
5
La cucina.
Da sapere
LE DIFFERENZE
Alcune funzionalità dei robot
i frullatori non possono
assolutamente compiere.
I frullatori non sono in grado
di grattugiare o tagliare,
riescono a polverizzare
ma in realtà non a tritare
L’IMPORTANZA DI INVESTIRE
Vale la pena investire nel
migliore. Potreste iniziare
con un modello più piccolo,
più economico, ma un robot
da cucina di buone
dimensioni vi permetterà di
ottenere migliori prestazioni
L’assistente ora è 3.0
e la fatica ai fornelli
è un lontano ricordo
Tanta elettronica,
per casalinghe
di ultima
generazione,
che non vogliono
rinunciare
alla gastronomia
anche se hanno
poco tempo
I prezzi
Si trovano già a poco
più di 100 franchi sino
ai 500.Valutate sempre
la dotazione e il
rapporto qualità prezzo
NOSTRO SERVIZIO
F
rullare, centrifugare,
spremere, tritare, impastare,
affettare,
grattuggiare, spremere, montare, sbattere e
cuocere. In cucina non si finisce
mai di faticare. Ma oggi, sia chi
ama destreggiarsi tra i fornelli
per diletto e chi invece è costretto a farlo, fortunatamente non
mancano gli aiutanti. Uno su
tutti è il robot da cucina che risponde alle diverse esigenze e,
da solo, ingloba tutta una serie
di altri elettrodomestici. Senza
dimenticare la gelatiera per i più
golosi e il mulino elettrico per i
vegetariani.
Sono i robot i veri soccorritori per casalinghe più o meno disperate. Fanno tutto: dalle torte
Frullare, spremere,
centrifugare, tritare,
impastare... In cucina
non si finisce
mai di faticare. Ecco
perché serve aiuto
C’è chi sostiene
che le massaie
moderne non
avrebbero la più
pallida idea di come
si usa un mattarello
agli insaccati, dalla pasta fresca
al pane. Il top della gamma è un
apparecchio capace pure di fare
la marmellata. Nella scelta valutate sempre le dimensioni e il
rapporto qualità prezzo. Ce n’è
già a partire da poco più di 100
franchi, sino a oltre i 500. Valutate la dotazione, assicuratevi
che con un’unica spesa abbiate
tante funzioni e la possibilità di
aggiungere ulteriori funzionalità
non incluse nel kit di base, acquistabili in un secondo momento.
Robot indispensabili anche
per chi ha bimbi. Il brand che da
sempre si occupa del loro benessere è Chicco che dispone di
elettrodomestici con cui cuocere
ed omogeneizzare carne, pesce,
frutta e verdura. Con un sistema
di cottura a vapore intenso garantisce la totale conservazione
dei principi nutritivi e il reale sapore degli alimenti. Inoltre, particolari lame evitano la formazione di bolle d’aria, quelle che
causano le tanto dolorose coliche al bebè.
Tanta elettronica in cucina
non s’è mai vista. Non per niente, tra i venditori di piccoli elettrodomestici (e anche tra le suocere, ad essere sinceri) circola la
battuta che le casalinghe di ultima generazione non avrebbero
la più pallida idea di come si usa
un qualsiasi utensile di cucina di
trent’anni fa, a partire dal mattarello. Una battuta, certo, ma
per capire che proprio campata
in aria non è basta osservare
una qualunque cucina per scoprire che non c’è angolo che non
veda schierati robot, minipimer,
yogurtiere, centrifughe, miniaspirapolvere per le briciole e ci mancherebbe non averlo! l’ultimo modello della macchina
per caffè più trendy. Proprio
questa, nell’ipotetico borsino
degli articoli più quotati è in vetta e continua a macinare record
di vendita.
Insomma, diciamocelo chiaro e tondo. Al di là delle indiscusse capacità singole, la sensazione è che nessuna casalinga
senza il suo corredo di “assistenti automatizzati” non sappia
più come muoversi tra forni e
fornelli. Alla costante rincorsa
dell’ultimo modello, quello che
limiti al minimo ogni intervento
manuale della massaia di ultima
generazione e che si riduca al
semplice gesto di... accendere
un interruttore. Una vita facilitata anche per chi ha scoperto e
intende seguire una dieta naturista, più sana, magari vegetariana e vuole assolutamente affidarsi all’autoproduzione, dalla
colazione alla cena. E allora, sul
ripiano della cucina non può
mancare l’estrattore per preparare succhi freschi a partire da
frutta e verdura. Gli scarti che
rimangono si possono utilizzare
per preparare torte, macedonie
e tante altre ricette. Dimentica-
tevi le bevande alla frutta confezionate, che il più delle volte
contengono una quantità esagerata di zuccheri aggiunti. L’alternativa più economica all’estrattore è la centrifuga, anche se la
resa non è la stessa. Nella cucina
di un vegetariano che si rispetti
c’è sempre anche la macchina
per il latte vegetale, a partire dal
latte di soia, fino a quello di
mandorle o di riso. Anche il
semplice frullatore ad immersione può essere utile in molti
casi. E poi l’essiccatore, uno
strumento molto utile sia per
conservare a lungo frutta, verdura ed erbe aromatiche, sia per
sperimentare alcune ricette tipiche dei menu crudisti, che richiedono di non esporre gli alimenti a temperature superiori ai
40 gradi.
p.g.
PER CHI AMA LE VERDURE...
Affettaverdure o
tagliaverdure, manuali
o elettronici, per preparare
i pasti più velocemente.
Consentono di preparare
gli spaghetti vegetali partire
da carote e zucchine
...E LE ZUPPE
La fioccatrice permette
l'autoproduzione di fiocchi
di cereali, senza zucchero,
conservanti, coloranti
e grassi aggiunti. Si
conservano a lungo e sono
adatti per ogni pietanza
Per i più piccoli
Mini- elettrodomestici
con cui cuocere
e omogeneizzare carne,
pesce, frutta e verdura
evitando le bolle d’aria
IL CAFFÈ
Primavera 2016
6 CASA
7
La tecnologia.
I nuovi televisori a definizione
superiore, schermi come pareti
e suoni da effetti speciali.
Il living-room diventa
una postazione multimediale.
E c'è posto anche per le console
Il frigorifero “parlante”,
il controllo remoto del
sonno dei neonati…
La tecnologia domotica
si trasferisce nelle
tasche di tutti i cittadini
con soluzioni più
pratiche e meno care
La domotica
C
e n’è per tutti i gusti.
Dall’ormai classico controllo in remoto degli impianti di riscaldamento (stufe
comprese) fino all’accensione a
distanza di forni che capiscono i
gusti del proprietario e cucine in
grado di far trovare il pasto caldo
quando si rientra a casa. Nel
mezzo, tutti gli aspetti legati alla
sicurezza della casa, dalle telecamere di controllo visibili anche
in diretta sul telefonino, all’apertura e chiusura di porte, cancelli
e garage senza bisogno delle
chiavi.
Si chiama “internet delle cose” (internet of things) e permette a tutti di avere una sorta di
maggiordomo virtuale in tra le
quattro mura domestiche, perché se in passato la grande rete
si occupava principalmente di
connettere tra loro grandi terminali informatici, oggi sono gli
utenti ad essere connessi, soprattutto con i miliardi di smartphone in circolazione, ma anche
attraverso tablet e computer
personali. E in questa connessione entra sempre più anche la casa, con innumerevoli funzioni ormai gestibili con un semplice
tocco sullo schermo del telefonino. Se un tempo la domotica in
senso stretto era un lusso per
pochi, attraverso questa evoluzione anche la casa è destinata a
cambiare molto rapidamente.
L’elenco dei locali destinati
ad essere rapidamente contagiati da questa evoluzione domotica
non trova soluzione di continui-
Cinesalotto
Spettacolo sul divano
con il grande schermo
Apparecchi 4K ed effetti 3D,
come sfruttare al meglio
il potenziale degli impianti
Un maggiordomo virtuale
con l’“internet delle cose”
tà. In cucina ecco il frigorifero
capace di “leggere” le date di
scadenza dei prodotti e ricordare
al proprietario via sms che il latte è esaurito. In bagno la temperatura si può gestire anche
quando si è in ufficio e presto si
potrà anche trovare la vasca da
bagno bell’e pronta quando si
rientra da un’estenuante giornata di lavoro. E in camera da letto? Tutto programmabile, anche
la sorveglianza dello stato di salute dei bimbi più piccoli durante
il sonno. Se invece in casa c’è il
nonno, un progetto ticinese permetterà nei prossimi anni di te-
ner d’occhio il suo stato di salute
e le sue esigenze anche se rimane solo per qualche tempo.
Altro grande capitolo della
domotica è poi quello dell’infotainment domestico. Con televisori in grado di intercettare i gu-
Il telefonino diventa
una centralina per
la gestione di tutto
(o quasi) quanto
succede dentro casa.
Stando però attenti
alla sicurezza
sti dei differenti utenti e di suggerire questo o quel programma.
Dalla possibilità di gestire in remoto registrazioni e “palinsesto
personale”, passando per le interruzioni di programma in qualsiasi istante per evitare di perdere i momenti salienti di film ed
eventi sportivi.
Il tutto in un universo in continua evoluzione anche alla ricerca della massima sicurezza.
Un settore in cui, in vero, rimane
ancora parecchio lavoro da fare
per raggiungere l’eccellenza assoluta. Ma è soltanto questione
di tempo…
1VCCMJDJUË
MASSIMO SCHIRA
C
’è chi sogna un armadio all’ultimo grido e chi, invece,
Le novità
un’area attrezzata
dove poter guardare
film e serial immergendosi toLE TV 4K
talmente, proprio come al cineHanno una risoluzione
ma. Progettare l’angolo Home
quadriplicata rispetto alle
Theatre non è un’impresa imtelevisioni Full HD. Si passa
da 2 a 8 milioni di pixel.
possibile, basta tenere in consiL’occhio umano può così
derazione alcuni particolari imcogliere un maggior numero
portanti e lasciarsi consigliare
di dettagli
da un esperto per la parte tecnica. Quello che otterremo sarà
un ambiente rilassante, con luci
soffuse, superfici morbide e soffici, lontano dai rumori esterni.
Prima di buttarsi nell’acquisto di videoproiettori, schermi
giganti e impianti audio surround è importante progettare
nei minimi dettagli l’ambiente
che ospiterà il vostro cinema
GLI APPARECCHI 8K
domestico. Non avendo a dispoSono la prossima frontiera,
sizione una stanza da dedicare
con una risoluzione
completamente a quello, la parche è addirittura 16 volte
te della casa più adatta è quasi
maggiore rispetto alle
sempre il salotto.
televisioni più moderne
È bene apportare le modifisul mercato oggi. Ma non
che all’ambiente perché abbia
saranno in vendita presto
un buon grado di assorbimento
acustico e fare in modo che l’intensità dell’illuminazione possa
essere modulata così da poter
avere luci soffuse durante la
visione.
Per assorbire e riflettere
meglio il suono
HOME THEATRE
lo spazio non
Rispetto ai primi apparecchi
può
essere
di qualche anno or sono
troppo minimasono molto più performanti.
Hanno cinque canali o più
le, quindi via lie vanno piazzati seguendo
bera a tappeti,
un ideale triangolo equilatero. tende spesse,
E sono tutti wireless
quadri e elementi d’arredo. Per ottimizzare
al meglio l’acustica della stanza
sarebbe bene raggiungere a un
giusto equilibrio tra superfici riflettenti e assorbenti.
Un impianto Home Theatre
ha da 5 canali audio in su. La disposizione dei diffusori collegati
a questi canali deve seguire un
ideale triangolo equilatero.
EFFETTO 3D
Ai due angoli della base del
Per ottenere l’effetto
triangolo vanno disposti i due
tridimensionale i due
diffusori principali (destro e sidiffusori principali vanno
nistro), il luogo centrale di
posti posti leggermente
ascolto va sistemato al centro
sopra la testa
della base, in corrispondenza
dell’ascoltatore. E gli altri
verso il centro della stanza
del televisore (o dello schermo
di proiezione in caso del videoproiettore).
I diffusori posteriori, quelli
che servono a ricreare l’effetto
3D, vanno sistemati qualche
centimetro al di sopra della testa dell’ascoltatore, mentre tutti gli altri dovrebbero essere
all’altezza della testa della persona seduta. Tutti i diffusori
vanno orientati verso il luogo
centrale di ascolto.
Insomma, tutti coloro che
millantano che la televisione sta
esalando il suo ultimo respiro, si
stanno sbagliando di grosso. E
anzi, anche in previsione di
grandi avvenimenti sportivi o di
prime cinematografiche da urlo,
il miglior modo per socializzare
è sempre quello di trovarsi con
degli amici a casa, con i classici
birra, pizza e pop corn.
Anzi, il cinema in casa è anche meglio della sala di proiezione tradizionale. Infatti, vuoi
mettere il piacere di stoppare
quando si vuole l’immagine, di
riprenderla magari dopo essersi
assetatto per rispondere alla
suocera petulante o semplicemente per andare al gabinetto?
E poi la tecnologia ci dà una
mano prodigiosa perché il successo del cinema in casa passa
per tv dagli schermi sempre più
grandi e ad altissima risoluzione: il 4K. Dove il K sta per
1.000. Dunque 4K sta per
4.000: rappresenta la larghezza
L’ambiente ideale per
sfruttare le grandi
potenzialità degli
home theatre è il
salotto. Ma attenzione
alla disposizione
La curiosità
Il divano adesso è social,
è connesso al mondo
e gli basta un solo un clic
A
Il risultato ideale
trasformerà la stanza
in una moderna sala
proiezioni. Con il
vantaggio di essere
a casa propria
ll’inizio le console di gioco erano state accusate di essere
un mezzo che ci avrebbe ulteriore isolato, sia con la familgia che con il resto del mondo. I primo modelli infatti
erano studiati per un solo utente. Da qualche tempo però, basta
avere una connessione internet e un televisore di ultima generazione, che si può raggiungere chiunque ed ovunque. Finiti
dunque i tempi in cui le partite di calcio si commentavano solo
con i parenti. Ora è possibile scambiare le opinioni anche con, ad
esempio, cinesi, brasiliani, canadesi o neozelandesi.
Questo non solo grazie alle varie Playstation, Nintendo o chi
più ne ha più ne metta, ma anche grazie agli apparecchi ormai
diventati delle vere e proprie stazioni multimediali. Avveniristiche e dall’aspetto sempre più design, queste diavolerie, inimmaginabili ancora meno di una decina di anni or sono, sono ora realtà E sono già pronte a stravolgere tutti i paradigmi finora imposti dalle vecchie tecnologie. Televisori salotti “globali”. Il futuro è oggi.
in pixel dell’immagine. Il 4K
quadruplica la risoluzione dei tv
Full Hd, che passa così da 2 milioni a 8 milioni di pixel. Per
l’occhio umano questo si traduce nella possibilità di cogliere
un maggior numero di dettagli,
con l’immagine
che non perde
di qualità mentre scorre il filmato.
E rispetto
all’UltraHd la
differenza
è
enorme. Semplificando, l’Ultra Hd è il 4K
applicato alla
tv. Mentre al cinema le immagini hanno la risoluzione 4K
(4.096 x 2.160
pixel), quella
del formato Ultra Hd utilizzato dai tv è leggermente inferiore (3.840 x
2.160 pixel).
E dopo il 4K
cosa ci aspetta?
C’è l’8k. Se il
4K offre quattro
volte la risoluzione del Full Hd, l’8K garantisce 16 volte la stessa definizione, con l’incredibile cifra di 33
milioni di pixel. Al momento solo un broadcaster, la giapponese
Nhk, ha dichiarato interesse per
questa tecnologia, che dovrebbe essere utilizzata per trasmettere le Olimpiadi di Tokio del
2020.
Tuttavia, perché i benefici
della definizione dell’immagine
8K siano evidenti, ci sarebbe bisogno di schermi tv di almeno
84 pollici (all’incirca 213 cm di
diagonale), se non più grandi:
un formato decisamente scomodo considerate le dimensioni
di un’abitazione media.
NTDIJSB!DBGGFDI
2!.BTTJNP4DIJSB
Data per spacciata
la televisione
non è morta, anzi
con le nuove
tecnologie è divenuta
uno status symbol
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IL CAFFÈ
Primavera 2016
8 CASA
L’ambiente.
Come utilizzare con intelligenza il climatizzatore
per ottenere, riducendo i consumi energetici, il miglior
comfort ambientale nelle afose giornate estive
La temperatura è giusta
quando ha un “clima”
né
cal
né
fred
Da sapere
D’INVERNO TRA 20-22 GRADI
Evitate di ricreare dei microclimi
africani in casa. Restando fra i
20°-22° si aumenta la sensazione
di benessere, si risparmia energia
e si accresce il grado di umidità
C
D’ESTATE FRA I 22 E I 26 GRADI
Lo sbalzo termico tra ambiente
interno ed esterno non deve
mai superare i 5/6°C. Negli uffici
l’ideale per lavorare è mantenere
le temperature fra i 22 e i 26°
aldo d’inverno, freddo
d’estate. Per garantirsi una
climatizzazione ideale in
casa, come sempre bisogna
armarsi di praticità e buon
senso. Mai troppo, né troppo poco. In
medio stat virtus, come dicevano i latini.
Mentre nelle giornate fredde d’inverno nei locali delle nostre abitazioni
ci si deve confrontare con l’aria troppo
secca, d’estate a farla da padrone è il
caldo soffocante. E siccome è statisticamente provato che più dell’80% del nostro tempo eê trascorso all’interno fra
case e uffici, per la nostra qualità di vita una buona qualità dell’aria eê la cosa
importante per la nostra salute.
Nella stagione invernale, consiglia
ad esempio l’Associazione consumatrici della Svizzera italiana (Acsi), abbassando la temperatura a 20-21° gradi si
1VCCMJDJUË
UMIDITÀ FRA IL 50 E 60%
D’estate, a parità di temperatura
interna, un livello di umidità
più basso trasmette un fresco
più confortevole. L’umidità ideale
è compresa tra il 40 e il 60%.
aumenta la sensazione di benessere, si
risparmia energia e si accresce il grado
di umidità relativa. Insomma bisogna
evitate di ricreare quei microclimi
“africani ” nelle case. Caldo ma non
troppo. Attenti però ad eccedere con
l’uso di umidificatori. Troppa umidità
nell’abitazione è nociva alla salute e all’edificio. Tanto che in Svizzera una casa su quattro presenta segni di eccessiva umidità, cosa che favorisce la proliferazione degli acari. Per un clima interno salubre e gradevole viene consigliato un’umidità dell’aria tra il 30 e il
50%.
D’estate invece con l’avvicinarsi
delle alte temperature l’utilizzo dell’aria condizionata è d’obbligo. Attenti
però ai riflessi condizionati: molto
spesso l’aria condizionata non si accende perché “fa caldo”, ma perché “è
estate”. Con quel che consegue a livel-
lo di costi e consumi. In Svizzera gli apparecchi per il condizionamento dell’aria consumano circa 1200 gigawattora. Durante le settimane estive di
grande caldo l’impiego di condizionatori d'aria e di ventilatori raggiunge i
massimi livelli. Secondo uno studio di
SvizzeraEnergia, ogni anno in Svizzera
si spendono circa 200 milioni per il
condizionamento dell’aria. Pertanto è
opportuno usare questi apparecchi
quando servono e in modo economico.
Ricordandosi che il miglior modo per
risparmiare sull’aria condizionata resta
quello di non utilizzarla a sproposito.
Ricorrendo anche al vecchio ventilatore. Tecnologia un po’ demodé ma non
superata. D’accordo l’aria condizionata
raffredda in modo sensibile l’ambiente,
ma anche un semplice ventilatore può
essere sufficiente a fornire refrigerio.
Un ventilatore molto veloce consuma
in media 60 W a fronte dei 1000-1200
W di un condizionatore medio. Con lo
stesso consumo si può mantenere acceso un ventilatore 20 ore oppure un
condizionatore 1 ora. Comunque A seconda della temperatura esterna,in
estate l’ideale per lavorare è avere una
temperatura ambiente compresa tra i
22 e i 26 °gradi. Parlando di sistemi di
climatizzazione, secondo i parametri
Minergie (lo standard di costruzione
per edifici di elevata qualità e confort
abitativo) per evitare una bolletta esagerata e un inutile spreco di risorse,
basta prestare attenzione a poche cose.
Precondizione fondamentale nella gestione dell’aria condizionata è ovviamente avere una corretta e regolare
manutenzione degli apparecchi. Poi,
occhio al termostato. Non bisogna mai
scendere al di sotto di 5/6 gradi rispetto alla temperatura esterna.
Sarà banale dirlo, ma bisogna tenere porte e finestre assolutamente chiuse mentre è in funzione l’aria condizionata. Basta poi l’uso di un semplice
deumidificatore per ridurre l’umidità
in casa e ridurre quindi il calore percepito dalla persona. È consigliata poi
una buona ventilazione naturale,
aprendole finestre, ovviamente di sera
e di notte. Attenti poi all’efficienza
energetica: i vecchi condizionatori consumare molto di più rispetto ai nuovi.
Non solo la loro tecnologia è più datata,
ma i nuovi condizionatori funzionano
in modo tale che una volta raggiunta la
temperatura abbassano il loro regime
di funzionamento, consumando notevolmente meno. Quindi buttate il vecchio e acquistatene uno nuovo con la
migliore categoria di efficienza: è un
investimento a lungo termine più sicuro ed efficiente.
IL CAFFÈ
Primavera 2016
CASA
9
Il benessere.
Nel locale in cui ci
si ritempra dopo
una giornata di lavoro
mobili, sanitari, luce,
accessori e colori
vanno scelti con cura
CONTRO I MALANNI DI STAGIONE
Le temperature tra i 70 e i 100 gradi
aiutano ad espellere le tossine dal corpo
e sono un ottimo rimedio contro i malanni
di stagione, oltre ad avere un effetto
stimolante sul sistema immunitario
Una vera Spa all’interno del mio bagno
Sauna,doccia con cromoterapia,vasca idromassaggio...la casa diventa un’oasi di relax
PATRIZIA GUENZI
D
Le curiosità
LE CARTE DA PARATI
Impermeabili, creano
soluzioni inedite e fanno
sognare. Motivi grafici e
raffinati, dai temi floreali alle
ispirazioni tessili, dai disegni
ton sur ton a quelli caldi
e mediterranei
I SANITARI GALLEGGIANTI
Se lo spazio è poco il
mercato offre lavamani in
formato mignon e sanitari
sospesi: pezzi
dall’impeccabile stile “old
England, che sembrano
galleggiare sul pavimento
IL WORLD TOILET DAY
Cade il 19 novembre è
indetta dall'Onu per
ricordare che toilette e wc
puliti e funzionanti sono
ancora un miraggio per
oltre 2,3 miliardi di persone
nel mondo
ite la verità. Dopo
la cucina, il locale
più
importante
della casa anche
per voi è sicuramente il bagno. Perché in
un’abitazione rappresenta un
luogo di relax assoluto, dove ritemprarsi nella mente e nel fisico dopo una giornata di lavoro. Certo, l’ideale sarebbe avere a disposizione un vero centro benessere, dotato di sauna,
bagno turco, vasca idromassaggio... Un sogno eh? Eppure,
con qualche accorgimento è
possibile trasformare anche casa vostra in una mini spa, acronimo che sta per salus per
aquam e significa salute attraverso l’acqua.
Il punto di partenza sono le
piastrelle. Non devono assolutamente essere old style, perciò evitate i mattoncini monocolore a mo’ di nido d’ape lungo
tutta la parete.
L’ideale è puntare su rivestimenti in pvc o in
parquet, meglio
ancora, soprattutto per le pareti, il cemento.
Ottimo
anche
l’effetto pietra o
i mosaici per non
scurire eccessivamente il locale. Preferite i toni neutri o i colori chiari. Se amate il nero,
utilizzatelo solo su una parete,
le altre bianche. I sanitari più
adatti per dare un tocco chic e
moderno alla casa, sono senza
base e, di rigore, total white,
con rubinetteria in acciaio lucido, opaco o bianco. Per le forme, tondeggianti o squadrate,
valutate secondo i vostri gusti.
E veniamo all’angolo termale della casa, che può essere
solo la sauna finlandese. Ce n’è
già a partire da 2mila franchi.
Le temperature, tra i 70 e 100
gradi, favoriscono l’espulsione
delle tossine, un ottimo rimedio contro i malanni di stagione,
oltre ad avere un effetto stimolante sul sistema immunitario,
rendendo il fisico più forte. Inoltre, avere una sauna a casa propria evita un sacco di problemi
di igiene, pudore, aromi indesiderati o temperature troppo alte
Il consiglio
Meglio i toni neutri
o chiari. Chi ama
il nero, lo utilizzi solo
su una parete, le altre
bianche. In acciaio
lucido la rubinetteria
o troppo basse. Oltre a quella
finlandese, esiste anche la “sauna famiglia”, a misura di bimbi,
più fresca rispetto alla classica.
Oppure, la sauna alle erbe aromatiche, ideale per chi ama i
profumi intensi. E poi quella a
infrarossi, adatta alle persone
che hanno una circolazione debole e col caldo avrebbero qualche problema.
Dagli asciugamani alle saponette, dall’accappatoio
alle pantofole. Cosa occorre se invitiamo gli amici
E quello per gli ospiti?
Ecco come arredarlo
O
Una bella idea per
garantire più
comfort sono i kit con
mini campioni di
shampoo, balsamo,
creme per corpo e viso
rmai sono più pochi gli appartamenti con un unico bagno.
E una ragione c’è. In tempi frenetici, in cui tutta la famiglia ha orari ed esigenze differenti, poter disporre di almeno due locali wc-doccia evita molte discussioni, sin dal primo
mattino. Se poi arrivano ospiti quel secondo bagno potrà essere
tutto a loro disposizione. Se sono in visita, lì potranno rimettersi
in ordine, se si fermeranno a casa vostra qualche giorno permetterà a voi e a tutta la vostra famiglia di mantenere la privacy.
Pur trattandosi di un bagno per gli ospiti, lo stile deve riprendere quello di tutta la casa. Solitamente, in questi casi la sfida più
grande è costituita dalle dimensioni, quasi sempre ridotte. Bisogna quindi sfruttare bene lo spazio, con speciali soluzioni d’arredo. Dal wc compatto, ma che garantisce un comfort elevato, al lavabo o, meglio ancora, un elegante e molto funzionale lavamani.
La doccia non può mancare, meglio se a livello del pavimento con
divisore in vetro, che si integra in modo armonioso in uno spazio
piccolo-medio e può anche essere posizionata in un angolo. Ideali
i materiali che lasciano passare la luce, come il vetro, e le superfici a specchio che fanno sembrare la stanza molto più grande.
Passiamo agli asciugamani. Meglio chiari, semplici, senza pizzi o fronzoli vari. Ideale il cotone, morbido e molto assorbente,
ma va bene anche la spugna. All’interno del locale, oltre a un
contenitore per fazzoletti e un cestino, bisogna trovare soluzioni
efficaci per tenere a portata di mano degli ospiti altri teli e almeno un accappatoio, una scorta di carta igienica, saponi, cuffie,
shampoo, spazzolini da denti, asciugacapelli. Esistono dei mobili
lavabo che sfruttano in modo efficace lo spazio sotto o armadi che
si sviluppano in altezza, magari ad angolo. Una bella idea per garantire l’ideale comfort ai vostri amici è mettere a disposizione un
kit di quelli che si trovano negli alberghi: mini campioncini di
shampoo e balsamo, dentifricio, esfolianti, creme per il corpo e
per il viso. Farete un figurone, la vostra ospitalità non passerà
inosservata.
Se già avete fatto l’investimento di una sauna non potete
farvi mancare la doccia con
cromoterapia (già a partire da
800 franchi), indispensabile,
dopo tanto calore, per raffreddare il corpo, ristabilire la circolazione e rafforzare il sistema immunitario. Fondamentale equipaggiarla con l’illuminazione adeguata. Stiamo parlando di cromoterapia no? E
allora, la luce verde stimola e
rinfresca, aumentando così
l’effetto raffreddamento. Ottima anche la scelta di variazioni cromatiche a intervalli regolari, come il blu fresco e rilassante, il rosso, caldo e sensuale. Il giallo, invece, vi darà
una sferzata di buonumore.
Venendo alla vasca idromassaggio (a partire da 1500 franchi), anche in questo caso ce
n’è di tutti i tipi, materiali, forme, dimensioni. Tenete presente che più grande è e più
aumenta il consumo di acqua e
di energia.
Insomma, a questo punto
qualche suggerimento su mobili, scaffali, cassettiere e
mensole. Optate per linee pulite, se amate i colori giocate
sui contrasti, ma sempre abbinati al bianco. Non dimenticate il ruolo degli specchi, che
rendono l’ambiente più spazioso e possono dare quel tocco chic in più. E poi le sedie o
gli sgabelli, sempre molto utili. Infine, l’illuminazione. Ormai démodé faretti e mini lucine. Proprio come per le altre
stanze della casa, l’illuminazione può essere un elemento
d’arredo che dà carattere al locale. Se l’altezza ve lo permette, scegliete il classico lampadario a sospensione, tondo e
ricco di luce, proprio come
quelli solitamente pensati per
il soggiorno moderno. Tocco
finale, un po’ di verde, meglio
se in un vaso bianco dal design
che ricorda anche quello dei
QHVFO[J!DBGGFDI
sanitari.
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IL CAFFÈ
Primavera 2016
CASA
11
I materiali.
Costruzioni o rifiniture pregiate
con materiali tradizionali
“fatti in casa” sono sempre
più di moda.Dal marmo
di Peccia al granito
dell’Onsernone fino al castagno
Costruire abitazioni
quasi a chilometro zero
regioni dell’Europa in chiese,
edifici sacri ed altre costruzione
di grande rilievo architettonico.
Non da ultimo la chiesa di Mogno, firmata da Mario Botta.
E proprio la particolare rotondità della chiesa dedicata a
San Giovanni Battista, introduce
il secondo grande materiale ticinese, il cosiddetto granito, che
in realtà è roccia di tipo gneiss.
Sul territorio cantonale se ne
trovano diverse varietà, alcune
di grande pregio e dai molteplici
utilizzi nell’edilizia e nella costruzione. Il granito ticinese è
L’offerta
IL MARMO DI PECCIA
Estratto in circa 600 metri cubici
l’anno, è un prodotto di alta
gamma, adatto ai pavimenti,
ai rivestimenti e ai piani cucina.
È noto a livello internazionale
particolarmente adatto e famoso per la pavimentazione all’interno delle costruzioni e, infatti,
si trovano vari esempi anche in
giro per l’Europa con il sasso ticinese come protagonista.
Le principali zone d’estrazione sono la Riviera, la Valle Maggia e l’Onsernone - dove le cave
sono di proprietà del Patriziato
generale -, da dove il materiale è
partito per diventare un pregiato
pavimento alla volta di aereoporti, stazioni ferroviarie, supermercati e importanti sedi industriali in diversi Paesi europei.
Il passato
IL LEGNO DI CASTAGNO
Versatile, resistente e moderno,
questo tradizionale materiale
è sempre più usato per le
costruzioni anche grazie alla sua
innata resistenza alle intemperie
Lo gneiss ticinese è particolarmente adatto anche al rivestimento
di bagni, scale e piani da cucina.
Oltre naturalmente a prestarsi a
meraviglia quale pavimento per
terrazzi e giardini. Senza dimenticare la tradizione dei muri in
sasso, tipici delle costruzioni ticinesi e spesso rivisitati nelle ristrutturazioni dei rustici, ma
non solo. C’è poi anche la possibilità di reperire piode per i tradizionali tetti, un materiale certamente meno usato rispetto al
passato, ma diventato molto
Se cementifici,fornaci e cave
diventano musei industriali
I
IL VERSATILE GRANITO
Pavimenti, bagni, scale, muri in
sasso… Lo gneiss ticinese è
conosciuto a livello internazionale
per le sue qualità e la sua
versatilità nel mondo dell’edilizia
l legame tra il Ticino e i materiali da costruzione è saldamente radicato nella
storia del cantone. Basti pensare a come, fino a Novecento inoltrato, il cantone
era popolato da numerose industrie di produzione di mattoni, cemento, marmi. Come
ad Arzo, dove l’attività estrattiva del tipico
materiale rosso molto apprezzato per decorazioni era presente fin dal 1300. Dopo la
chiusura, però, l’inserimento della regione
del San Giorgio nel patrimonio Unesco sta
spingendo il locale patriziato ad un’interessante opera di recupero e valorizzazione
delle cave, sfociate in un progetto che prevede percorsi didattici, spazi espositivi e
luoghi d’incontro all’interno dell’antica
area industriale.
Un po’ lo stesso percorso che ha seguito
Ti-Press
S
e il concetto di “chilometro zero” si applica
normalmente soprattutto al ramo alimentare, anche per le abitazioni vi sono materiali e prodotti più legati al territorio rispetto ad altri. Vale anche per il
Ticino, che vanta almeno tre materiali adatti alla costruzione di
alta qualità, capaci di abbinare
carattere, tradizione e modernità dentro e fuori le quattro mura
domestiche. Per applicare a casa
propria (almeno in parte) una
sorta di firma “made in Ticino”.
I grandi settori di prodotti
naturali da cui attingere sono in
sostanza due, la pietra e il legno.
Proprio dal primo scaturisce un
autentico “must” per dare un
tocco unico e di gran classe alla
propria casa: il marmo di Peccia.
Oltre che ad essere noto anche
fuori dai confini cantonali e nazionali per la sua qualità nel
mondo della scultura, il marmo
prodotto nella cava Cristallina in
alta Val Lavizzara è molto apprezzato anche come materiale
per la pavimentazione o il rivestimento in casa. Questo “unicum” a livello nazionale permette di estrarre da una vena molto
generosa incastonata tra granito
e gneiss un prodotto di elevato
pregio utilizzato anche per facciate, cucine e bagni. Analogamente al cosiddetto “marmo di
Arzo”, dove in realtà si estraeva
breccia (fino al 2009, mentre oggi sono in programma importanti progetti di recupero), anche il
marmo di Peccia è noto per essere stato utilizzato in parecchie
pregiato anche a causa dei costi
di costruzione piuttosto elevati.
L’altro grande capitolo è
quello dedicato al legno. Un materiale che si lega saldamente
alla tradizione delle costruzioni
ticinesi, basti pensare alle case
in zone come l’alta Valle Maggia
o la Leventina, dove spesso l’integrazione tra legno e pietra offre edifici davvero spettacolari.
In un cantone come il Ticino, potenzialmente ricco in legname
d’opera, le possibili applicazioni
non mancano. Ad esempio con il
castagno, partito dalle selve ticinesi quale materiale da costruzione per alcuni edifici al porto
di Zugo. Oltre a tutte le applicazioni legate all’opera dei falegnami o nella carpenteria, il legno locale - sia esso castagno o
larice, altra varietà piuttosto
presente nella tradizione ticinese - sta tornando d’attualità anche per i pavimenti, perché si
possono ottenere risultati davvero di qualità superiore.
Mettere una firma “made in
Ticino” alla propria abitazione,
insomma, non solo è possibile,
ma non è neppure difficile. Con
un minimo di ricerca ci si imbatte infatti in prodotti spesso unici, molto moderni e di altissimo
standard qualitativo.
m.s.
un’altra industria legata all’edilizia che ha
molto segnato la storia del cantone, il cementificio di Morbio Inferiore, chiuso dal
2003 e trasformatosi in un’ampia area di
interesse storico, paesaggistico e naturalistico. In particolare con un percorso didat-
tico che racconta i passaggi di lavorazione
della roccia per ottenere il cemento attraverso gli elementi del cementificio che sono stati conservati.
Il Sud del Ticino è però stato in passato
anche terra di mattoni. Numerose nella zona di Novazzano erano infatti le fornaci per
la cottura di queste importanti componenti
per l’industria delle costruzioni. La mancanza di materiali come il sasso, spinse
l’edilizia a scegliere i mattoni in cotto per
realizzare le abitazioni nella zona. Contribuendo così allo sviluppo di un’economia
che ha resistito alle multinazionali del settore fin verso la fine degli anni Settanta.
Sul territorio sono ancora presenti numerose testimonianze di questo recente passato
industriale.
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A
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$"4" CEZANNE
375,-
525,-
625,-
$"4" RENOIR
535,-
635,-
785,-
$"4" MATISSE
595,-
895,-
1.045,-
$"4" PICASSO
695,-
895,-
1.145,-
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© AndreasThiele.Architekt 2014 (2x) und © Wilbert Boeren.
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IL CAFFÈ
Primavera 2016
CASA
13
Gli armadi.
È il sogno di ogni donna.Ma anche di
tanti uomini.Il locale guardaroba
per sistemare abiti,scarpe e biancheria
È
il sogno di ogni donna,
ma anche degli uomini. La cabina armadio,
dove sistemare ordinatamente gli innumerevoli vestiti, golf, camicie, giacche
e pantaloni che riempiono gli armadi. C’è chi può permettersi
un’intera stanza e chi, invece, sacrifica lo spazio della camera da
letto pur d’averne una. Da quella
in formato Ikea a quella hollywodiana realizzata su misura. Ma
per realizzare questo piccolo sogno bisogna innanzitutto rispettare alcune regole di base. La prima: sfruttare tutto lo spazio, in
altezza e in larghezza. Regola numero due: attenti alla posizione
di porte e finestre. Per il resto,
come spiegano gli architetti d’interni, la cabina armadio, può essere progettata in tanti modi.
Perché quella che un tempo
si chiamava la stanza guardaroba
è diventata un classico. Soprattutto oggi che vengono proposte
dai negozi specializzati soluzioni
TUTTO IN ORDINE
Le cabine armadio moderne
ormai sono modulari, per
inserire accessoriin futuro
Cabine armadio per tutti i gusti,
dalle low cost a quelle su misura
modulari e componibili che consentono di creare una struttura
di base attorno allo spazio dove è
poi consentito, in un secondo
tempo, arricchire gli armadi inserendo nuovi pezzi come pensili, barre appendiabiti e altri accessori.
Chi ha una piccola stanza, e
l’ideale sarebbe accanto a quella
da letto, può davvero sbizzarrirsi. Ma chi invece non ha questa
possibilità può, con l’aiuto di un
progettista, ricavare porzioni di
stanza da adibire, come detto,
appunto a cabina armadio. In
questo caso servono sicuramente
intelligenti accorgimenti. Ad
esempio la porta scorrevole, che
può essere “mimetizzata” con la
stessa carta da parati della stanza da letto, nel caso in cui sia
possibile sottrarre qualche metro
Per riuscire ad avere
un po’ d’ordine
si sacrificano corridoi
e ripostigli, ma anche
qualche metro
della camera da letto
quadro proprio allo spazio riservato al sonno e al riposo. Ma chi
non può sfruttare questa soluzione, può però sempre farsi sistemare una porta ad ante, con la
chiusura a libro. Queste ultime,
secondo gli architetti, sono piuttosto pratiche anche perché una
volta aperte occupano la metà
dello spazio. Per sistemare i due
tipi di porte bisogna chiamare
una azienda specializzata. Perché in entrambi i casi è necessario fissare due guide poste sotto
e sopra lo stipite, che hanno necessità d’essere essere pulite per
bene e a intervalli regolari. Tanti
architetti, inoltre, riescono a ricavare la cabina armadio in porzioni di corridoio. Per chi non ha
proprio spazio esiste la soluzione
ad angolo. In pratica si sfrutta un
angolo della camera da letto che
viene chiuso con una parete in
cartongesso, alla quale viene poi
appoggiata la testiera del letto e
accanto viene ricavata una porta
per accedere all’interno.
Ma spesso la via migliore,
senza affrontare sistem è quella
di rinunciare al ripostiglio, gettar via tutto il superfluo che si è
ammassato negli anni in casa, e
costruire qui il proprio locale
guardaroba. In questo modo si
ottiene una razionalizzazione
degli spazi, sfruttando tutti i metri quadri della propria abitazione. Per creare la cabina armadio
è consigliabile, tuttavia, rivolgersi a un professionista. Le
maggiori falegnamerie ticinesi
hanno al loro interno un team
che prende le misure e con particolari software riesce a replicare sul computer la stanza e a offrire una serie di soluzioni per
quanto riguarda mobili e accessori.
Molti per far questi lavori si
rivolgono ad architetti d’interni
che puntano a trovare una continuità tra la stanza guardaroba e
l’intero complesso della casa. In
modo che siano in sintonia e non
risultano due corpi estranei, separati troppo nettamente. In
questo lavoro viene data particolare attenzione ai materiali e ai
colori.
e.r.b.
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Primavera 2016
14 CASA
L’illuminazione.
Lampade e lampadari,
da complementi d’arredo
firmati da noti artisti sono
diventati elementi chiave
dell’architettura d’interni
luce
opere d’arte
ATMOSFERA SOFT
Con la tecnologia Led è mutato
il modo di illuminare la casa.
A sinistra, dall’alto, i colorati
Buster Bulb, l’O-Led di Ron
Gilad per Flos e la Vivid che
si carica con una presa Usb
La
disegna
NOSTRO SERVIZIO
D
Le classiche
LA TIZIO DI SAPPER
La lampada Tizio creata dal
tedesco Richard Sapper nel 1972.
Ha base e testina in alluminio
lucidato e astine in alluminio
brillante anodizzato. È presente
ormai nei musei di mezzo mondo
LA HELIOPOLIS DI LUMEN
La Heliopolis, prodotta da Lumen
Center Italia in collaborazione
con Toshiba Materials. È basata
su una tecnologia che si chiama
Tri-R, e grazie alla tecnologia Led
rende la luce brillante e colorata
LA ZETTEL’Z DI MAUER
La lampada Zettel’z di Ingo Mauer
realizzata prodotta dal 1998.
È composta da acciaio e vetro
satinato. Si compone poi di
quaranta fogli di carta giapponese
termoresistente da personalizzare
LA SHOGUN DI BOTTA
La Shogun è prodotta dal 1986
per Artemide dall’architetto
ticinese Mario Botta. ha una
struttura di lamiera forata dipinta
di bianco con lo stelo in alluminio
sempre dipinto di bianco
corrispondente ottico del Wi-Fi,
dati attraverso la luce. In pratica
la luce viene utilizzata non soltanto per illuminare, ma anche
per trasferire dati ai dispositivi
digitali. Chi accende la luce è immediatamente connesso ad
esempio allo stereo, alla tv o ad
altri apparecchi di casa. È facile
prevedere che nei prossimi anni
il Li-Fi sarà sempre più utilizzato.
Ma accanto all’innovazione c’è
un’altra attenzione che viene po-
all’alto. Dal basso.
Di sbieco. I fasci di
luce attraversano le
stanze, e creano
un’atmosfera ovattata e colorata. Lampade, lampadari, fili colorati e lampadine dalle forme più diverse, hanno ormai trasformato le case e da
complementi d’arredo sono diventati autentici elementi chiave
dell’architettura d’interni.
Ormai non c’è artista, non c’è
architetto o ingenere di respiro 1VCCMJDJUË
internazionale, che non sia misurato nella progettazione di una
lampada, che non abbia ancora
firmato una sua creazione. Una
creazione che va a incrementare
una lunga lista, iniziata dai grandi maestri dell’arte e dell’architettura moderna. E accanto a
questi che sono diventati oggetti
di design, c’è anche una ricorsa
da parte dell’industria dell’illuminazione che a intervalli regolari sforna nuove lampade sempre più tecnologiche. Si va da
quelle che cambiano colore come
in un acquarello moderno, a
quelle che invece si caricano attraverso una chiavetta Usb e oltre la luce contengono dati, ad altre che invece caricano il telefonino attraverso piccole piattaforme capaci
di dialogare
con le batterie.
Perché è finito
il tempo della
luce fioca, giallognola, della
lampadina nuda, appesa a
un unico filo
che veniva giù
dal
soffitto.
Oggi le nuove
lampadine al
led illuminano quasi a giorno le
case, possono essere governate
aumentando e diminuendo l’intensità da interruttori anche essi
sempre più colorati e tecnologici.
Senza dimenticare che grazie alla domotica già oggi è possibile
decidere i tempi di accensione e
di spegnimento delle luci di casa.
E questo è possibile farlo attraverso applicazioni scaricabili sul
telefonino anche quando non si è
ancora arrivati nella propria abitazione.
Accanto a questo processo
che ha messo insieme arte, tecnologia e design, negli ultimi anni si è fatto prepotentemente
avanti un secondo fenomeno.
Quello dell’illuminazione legata
al Li-Fi. Il Li-Fi è una tecnologia
presentata da Harald Haas, docente dell’Università di Edimburgo, in occasione del Ted Global
(Technology entertainment design) nel 2011, la conferenza dove vengono effettuate lezioni dai
maggiori scienziati e divulgatori
del mondo. Li-Fi è l’acronimo di
Light Fidelity, tecnologia che
consente di trasmettere, come il
I modelli
Quando l’arte sposa l’ecologia
Dalla plastica
sino alla carta,
le creazioni
che puntano
all’energia verde
sta quando si progettano impianti elettrici negli appartamenti o
negli spazi commerciali. Ed è il
risparmio energetico. Un rispar-
Grazie alla tecnologia
sono stati creati
apparecchi capaci
di illuminare e anche
di trasmettere dati
ai dispositivi digitali
mio che comincia sin dai dispositivi ormai così raffinati tecnologicamente che consumano davvero poco. La scommessa di domani, secondo gli esperti, sarà quella di mettere insieme appunto
design, dunque begli oggetti artistici, con la tecnologia, ma anche capaci di farci spendere meno di bolletta elettrica. Una sfida
che le aziende stanno portando
avanti. E non da oggi.
m.sp.
N
on c’è solo l’Artemide Tolomeo, ormai un classico,
disegnata da Michele De
Lucchi e Giancarlo Fassina. La
Tizio creata dal tedesco Richard
Sapper nel 1970. O l’Arco di Castiglioni, che ha disegnato anche
la famosa Parentesi, con lo stelo
in acciaio inossidabile e la base
rigorosamente in marmo. Senza
dimenticare l’Arà, lampada del
segmento lusso, disegnata nel
1988 da Philippe Starck, ormai
un classico senza tempo.
Oppure, passando ai lampadari, la Hope prodotta da Luceplan e disegnata da Francisco
Gomez e Paolo Rizzato. Sino ad
arrivare ad Issey Miyake con le
sue lampade In-Ei prodotte, ancora, da Artemide: riciclabili e
piegabili. Sulla stessa scia c’è
un’altra lampada in carta che ha
fatto la storia: la Zettel’z di Ingo
Mauer, con i suoi foglietti bianchi prestampati o da personalizzare. O la rivoluzionaria Heliopolis, prodotta dalla milanese
Lumen Center Italia in collaborazione con Toshiba Materials. È
basata su una tecnologia che si
chiama Tri-R, si basa su una
lampadina Led in grado di riprodurre una luce piuttosto accesa.
Oggi con la tecnologia Led ci sono nuove lampade da poggiare
sul pavimento che liberano fasci
di luce colorata, che possono essere regolati d’intensità e sistemate ovunque. Il Led, inoltre,
consente una riduzione dei consumi che è stata calcolata pari a
80-90 per cento. Ma non solo il
Led è anche resistente. Per gli
esperti è dalle dieci alle trenta
volte più longeva di una vecchia
lampadina a incandescenza. E
tutto questo si traduce poi in un
abbattimento dei costi in bolletta. Un abbattimento calcolato
attorno al dieci per cento. E, ancora, la tecnologia Led che ormai è entrata di diritto nel settore della “green economy”, possiede una caratteristica singolare, e cioè il suo investimento - è
stato calcolato indicativamente si ripaga in un tempo piuttosto
ridotto che va dai 3 ai 5 anni. La
“vita” utile del prodotto, invece,
sempre indicativamente, è di
quindici anni.
Ma in questi anni c’è un altro
aspetto che va sottolineato. Ed è
che il concetto di illuminazione
si è fatto democratico. Perché insieme a oggetti da collezione, di
design, piccoli pezzi d’arte da sistemare nei luoghi più importanti della casa, ci sono tuttavia
importanti produttori che hanno
dato vita a lampade a prezzi accessibili. L’ultimo, per esempio,
è Fatboy, con la sua rivoluzionaria lampada tutta trasparente
che si carica attraverso il computer con una micro Usb e che
ha una autonomia di parecchie
ore. Ma a prezzi accessibili ci sono anche le nuove creazioni della Kartell, colorati e trasparenti.
Semplici e nello stesso di grande
impatto visivo.
IL CAFFÈ
Primavera 2016
CASA
15
Le camerette.
Nelle camere di bambini e ragazzi regna quasi sempre il caos,un
guazzabuglio di abiti, giochi, libri e vari oggetti. Eppure il mercato
offre mille modi per risolvere con mobili leggeri e ingombri modulari
Ecco la stanza che si mette in ordine da sola
Letti a castello,soppalchi,finti ripiani,...l’arredamento è pensato per i figli
LA SOLUZIONE
Un’ottima soluzione sono le
cabine armadio, studiate
apposta anche per integrarsi
in spazi esigui e che possono
fungere da appoggio
I consigli
I COLORI
Dalle tonalità pastello,
neutre e sofisticate, alle
tinte accese e energetiche
che rallegrano l’ambiente
e rendono l’atmosfera
frizzante e stimolante
IL SOPPALCO
Per sfruttare al meglio
spazio e altezza ideale è
un soppalco che permette
di dare vita ad ambienti
separati: la zona giorno
sotto e quella notte sopra
I COMPLEMENTI
Cestoni e contenitori
portatutto o un grande
pouf rigido che può
essere usato sia come
seduta in più sia come
un originale comodino
C
IL DIVANO LETTO
Con la struttura in ferro,
pannelli imbottiti,
sfoderabile, con rete
a doghe in legno, predisposto
per l’inserimento di un
secondo letto estraibile
i vuole meno energia
a togliere un oggetto
dal proprio posto che
a rimettercelo, cita
un aforisma. Lo sanno bene i ragazzi che riordinano
la loro stanza soltanto se costretti dalle urla di mamma e
papà che non ne possono più di
trovare abiti, oggetti, libri, dischi e mille altre cose sparse
ovunque, alle pareti o appoggiati per terra, sulla scrivania e sul
letto. In soccorso a genitori sfiniti, per fortuna è cambiato il
modo di arredare le camerette
dei pargoli. Mobili leggeri, ingombri modulari che ben si addicono ad un inquilino che deve
trovare un posto per ogni cosa.
Proprio come l’interno di una
nave, oggi le camere dei bambini, su su sino all’adolescenza
(vedi sotto), sono diventati veri
e propri scrigni per poter contenere di tutto e di più. Tutto ordinato, facilmente trovabile e altrettanto semplice da rimettere
al suo posto.
Detto questo, prima di andare in giro per negozi alla ricerca
di mobili più “performanti”, liberate gli spazi invasi dai giocattoli infantili, togliete triciclo e
cavallo a dondolo, levate dalle
cassettiere e dalle mensole peluches, bamboline, macchinine
e libri di favole. Solo così potete
capire quanti sono davvero gli
oggetti indispensabili. Perché
per prima cosa, come consiglia
la giapponese Marie Kondo nel
suo libro “Il magico potere del
riordino”, bisogna eliminare gli
oggetti accumulati e disporre
bene gli spazi. Solo dopo aver
capito i reali bisogni potete valutare quali mobili comperare.
E allora, iniziamo dagli abiti.
Rispetto a venti-trent’anni fa i
bambini hanno armadi pieni
zeppi di vestiti. Spesso buttati
dentro alla rinfusa, senza il minimo criterio, dopo le urla della
mamma che si è arresa a riordinarli. E allora, un’ottima soluzione sono le cabine armadio
studiate apposta per integrarsi
anche in uno spazio esiguo, che
possono fare da appoggio al letto. Oltre agli abiti ci stanno zaini, borse, giochi, palloni. Un'altra soluzione per utilizzare tutti
gli spazi disponibili, sono le camerette a soppalco, adatte a
stanze particolarmente piccole
e con pareti non sempre perfette. Grazie a meccanismi a scorrimento, di giorno si libera il
centro della stanza, la sera, in
pochi metri quadri, riecco letto,
scrivania e cassettoni capienti
per riordinare i giochi più voluminosi.
Un altro modo per salvare
spazio è il letto a castello. Ai
bambini diverte l’idea di dormire in alto, ma per la tranquillità
dei genitori servono scale sicure, protezioni per non rischiare
di cadere e meccanismi a ribalta
per riassettare il letto facilmente senza rischiare un’ernia al disco.
p.g.
Casa
TUTTO CIÒ CHE C’È DA SAPERE
PER ABITARE BENE
Speciale Casa
dell’edizione n° 14 de “il Caffè”
Direttore responsabile
Lillo Alaimo
Vicedirettore
Libero D’Agostino
Caporedattore
Stefano Pianca
Caposervizio grafico
Ricky Petrozzi
Società editrice
2R Media
Presidente consiglio d’amministrazione
Martin Werfeli
Direttore editoriale
Giò Rezzonico
DIREZIONE, REDAZIONE E IMPAGINAZIONE
Adolescenti e teenager
Gusto e personalità per più funzionalità
D
DAL MATERIALE
AI COLORI
Prima di iniziare a
fare acquisti genitori
e pargoli devono
accordarsi sul
colore delle pareti,
dei mobilil e il tipo
di materiale
ai 12 anni in su i bambini entrano
nella fase adolescenziale, il che significa nuove esigenze, necessità e desideri sino a quel momento sconosciuti. Tra
questi anche il bisogno di disporre di uno
spazio tutto loro. Ma arredare la camera di
un teenager, sia maschio che femmina, non
è un compito facile poiché ogni singola scelta dovrà, anche, tener conto del suo gusto e
della sua personalità. Perciò, caro genitore,
dovrai inevitabilmente scendere a dei compromessi e prepararti a tutta una serie di discussioni, dal tipo di materiale ai colori. Ma
non perdete subito la calma, la soluzione per
creare un ambiente perfetto, funzionale ed
esteticamente piacevole c’è.
Il pezzo giusto da cui iniziare è il letto,
poi si passa al resto degli arredi che devono
armonizzarsi. Ricordatevi di scegliere un colore base che farà da file rouge all’intero arredamento. E allora, un’ottima idea è il divano-letto che permette di guadagnare spazio
durante il giorno e di poter così aggiungere
una scrivania, un armadio capiente e un comò che si sviluppa in altezza, per metterci
tutto l’occorrente del tempo libero. Mentre
per il computer, meglio scegliere una scrivanie porta pc a scomparsa, tastieran compresa. Anche per le librerie o le mensole esistono opzioni a parete che danno un tocco di colore e che fanno le veci di tanti quadri. Ma la
sola vera esigenza, comune tra genitori e figli, è quella di contenere in uno spazio, quasi
sempre limitato, più cose possibili. In attesa
che Marie Kondo pubblichi un’edizione del
suo metodo anche per i ragazzi.
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57’287
Lettori (dati Mach ‘14-’15)
93’000
Abbonamento annuo Fr. 59.– (prezzo promozionale)
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