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24
Il Sole 24 Ore
Venerdì 8 Aprile 2016 ­ N. 96
Commenti e inchieste
Media
DIRETTORE RESPONSABILE
Roberto Napoletano
Top.Nellanuovarilevazionecarta-web,primoil«Corriere»con409.261
copie, secondo il «Sole» con 390.465, terza «Repubblica» con 291.104
I DATI ADS DI VENDITA E DIFFUSIONE A FEBBRAIO
VICEDIRETTORI:
Edoardo De Biasi (VICARIO), Alberto Orioli,
Salvatore Padula, Alessandro Plateroti
SUPERDESK CARTA­DIGITAL:
Caporedattori responsabili: Marina Macelloni
e Guido Palmieri
Ufficio centrale: Daniele Bellasio, Giuseppe Chiellino,
Franca Deponti, Federico Momoli, Giorgio Santilli,
Alfredo Sessa, Alberto Trevissoi (vice)
Segretario di redazione: Marco Mariani
INFORMAZIONE NORMATIVA E LUNEDI: Mauro Meazza
SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA FINANZA:
Christian Martino
SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA IMPRESA:
Lello Naso
Il Sistema Sole a quota 427.465 copie
Crescono gli abbonamenti attivi al sito (paywall da tre anni) e si attestano a oltre 37.000
UFFICIO GRAFICO CENTRALE: Adriano Attus
(creative director) e Francesco Narracci (art director)
RESPONSABILI DI SETTORE: Luca Benecchi,
Luca De Biase, Jean Marie Del Bo, Attilio Geroni,
Laura La Posta, Armando Massarenti,
Francesca Padula, Christian Rocca,
Fernanda Roggero, Stefano Salis,
Giovanni Uggeri, Paolo Zucca
SOCIAL MEDIA EDITOR: Michela Finizio, Marco lo Conte
(coordinatore), Vito Lops e Francesca Milano
PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A.
PRESIDENTE: Benito Benedini
AMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu
Il veleno olandese
nel futuro dell’euro
IL NO ALL’ACCORDO UE­UCRAINA
di Adriana Cerretelli
L’
antieuropeismo in Europa sembra diventato una
strada senza ritorno. Ogni volta che si tiene un refe­
rendum popolare, i paesi cambiano, l’affluenza alle
urne varia come i quesiti ma la risposta è sempre una sola: no. È successo in Grecia l’estate scorsa, in Danimarca in di­
cembre e ora in Olanda. Potrebbe succedere anche il 23 giu­
gno in Gran Bretagna.
Comunque lo si guardi, per il futuro della costruzione eu­
ropea il caso olandese però ha una portata diversa, poten­
zialmente molto più devastante di tutti gli altri. L’Olanda è uno dei paesi fondatori dell’Unione ma, so­
prattutto, è parte integrante del suo nucleo duro, quello in­
torno al quale molti oggi sognano di riorganizzarla per rilan­
ciarla creando una piccola Europa coesa, circondata da tanti
cerchi concentrici fatti da paesi con livelli di integrazione differenziata. I legami economici, finanziari, commerciali e
culturali dell’Olanda con la Mitteleuropa sono secolari, in­
tricati e, almeno finora, ritenuti indissolubili. Mario Draghi ieri ha ribadito il monito lanciato ai Governi
all’ultimo vertice Ue: «L’unione monetaria resta una co­
struzione incompleta e questo la rende fragile e i suoi paesi vulnerabili agli shocks. Completarla non è un lusso ma una necessità». Per farlo, ci vogliono sforzi a livello nazionale in­
sieme a un serio lavoro collettivo.
Ed è qui, sul lavoro collettivo auspicato dal presidente
della Bce, che il vulnus olandese potrebbe rivelarsi un desta­
bilizzatore insidioso per il destino dell’euro. Che l’intesa franco­tedesca si sia logorata da tempo tra divergenze ideo­
logiche e crescenti conflitti di interesse è cosa nota. Le affi­
nità elettive tra Germania e Olanda, come quelle tra Berlino,
tutta l’area Benelux e l’Austria sembravano invece solide,
inaffondabili anche dopo la grande crisi. Ora il pilastro olandese della piccola Europa barcolla sot­
to i colpi di un euroscetticismo che non esita a prendere in ostaggio il Trattato Ue con l’Ucraina per bocciare euro ed Europa in un rigurgito di paure confuse, irrazionali e anche
autolesioniste visto che moneta unica, commerci liberi in
mercati liberi (ucraino compreso) sono sempre stati l’arci­
noto segreto della prosperità inossidabile del paese. Fino a che punto saranno controllabili le nuove pulsioni
nazionalistiche olandesi che rischiano di abbattersi sull’eu­
ro e sullo stesso ordine di Schengen, l’altra conquista storica
partita proprio dalla costola mitteleuropea dell’Unione? Si potrebbe affermare che il disagio con cui il paese vive
l’Europa ha almeno 11 anni ed è molto simile a quello della Francia (insieme nel 2005 affondarono per referendum l’ euro­Costituzione), eppure finora nessuno dei due ha pro­
dotto strappi irrimediabili. Il problema è che, invece di rien­
trare, il disagio aumenta all’Aja come a Parigi, e a furia di sca­
vare nel consenso dei cittadini potrebbe rendere di fatto ir­
realizzabile qualsiasi seria riforma dell’eurozona. Oltre alle possibili ripercussioni negative su Brexit, c’è al­
tro veleno per l’Europa nel no olandese alla ratifica del Trat­
tato di associazione con l’Ucraina. Non a caso Jean­Claude Juncker, il presidente della Commissione Ue, evoca il ri­
schio di «una crisi su scala continentale». In teoria il peso del referendum di iniziativa popolare era
solo consultivo su un accordo di libero scambio tra l’altro già
ratificato all’unanimità dai 28 paesi dell’Ue, Olanda com­
presa, e dall’europarlamento e già provvisoriamente in vi­
gore. Di fatto però il Governo Rutte ha deciso di tenerne conto chiedendo al parlamento di ridiscutere la ratifica, in­
validando così quella europea, valida solo se unanime. Con conseguenze nefaste prima di tutto per la certezza
giuridica degli accordi internazionali europei. Poi per la cre­
dibilità della politica commerciale Ue, che esiste e funziona
(funzionava?) al contrario della politica estera che latita da sempre ma ora diventa ancora più difficile da immaginare. Infine perché il precedente olandese dei referendum popo­
lari in libertà, in nome dell’assalto della democrazia diretta a
quella rappresentativa, rischia di scatenare partiti e movi­
menti euroscettici facendo dell’Unione un magma in peren­
ne ebollizione, imprevedibile e ingovernabile. Anche se alla fine si imbastirà un fittizio rinegoziato del
Trattato con l’Ucraina per salvare la faccia a Rutte o si ren­
derà di fatto eterno l’accordo attualmente provvisorio, resta
inquietante la nuova faccia dell’Europa, il suo tradimento che si proietta sull’intero continente. Per la gioia della Rus­
sia di Vladimir Putin, naturalmente. «Abbiamo pagato con 8.000 morti e la perdita della Crimea la nostra scelta euro­
pea» ricordava amaro ieri un giornalista ucraino. Purtroppo
l’Ucraina ha scommesso sull’Europa sbagliata. Che oggi tra­
disce se stessa ben prima degli altri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Andrea Biondi
F
ra un anno e l’altro sono venute a
mancare quasi 274mila copie di
media vendute ogni giorno, che
si tratti di copie di carta o in digi­
tale; di copie in edicola o in abbonamen­
to. I dati diffusi, come ogni mese, da Ads
e relativi alle diffusioni dei quotidiani italiani disegnano ancora, per febbraio, un mese senza slanci. I numeri del siste­
ma – sono 62 i quotidiani rilevati da Ads
– sono rimasti sostanzialmente stabili
rispetto a gennaio (3.757.891 le copie dif­
fuse a febbraio), ma rispetto a dicembre
sono calati dell’1,2%: in cifre si parla di
45.500 copie in meno, di media.
Questo è dunque lo stato dell’arte in
un quadro in cui la crescita della pubbli­
cità a gennaio ha lasciato subito il posto al segno meno nel consolidato dei primi
due mesi dell’anno. Facendo infatti rife­
rimento ai dati dell’Osservatorio Fcp (le
concessionarie di pubblicità) si evince un calo dei fatturati pubblicitari per i IL MERCATO
Le 545.531 copie digitali
vendute a febbraio sono salite
del 2,5% rispetto a un anno
prima, dell’1,4% su gennaio e
scese del 3,5% su dicembre 2015
quotidiani dell’1,9 per cento. La raccolta
risulta così scesa da 94,2 milioni di euro a 92,4 milioni. E questo nonostante un aumento degli spazi del 3,1% e seguendo
una flessione del 6,6% (da 742,6 a 694
milioni di euro) nella raccolta pubblici­
taria per tutto il 2015.
Anche per i numeri delle copie digi­
tali, che sono sicuramente in crescita,
il trend già da tempo non è più esplosi­
vo come in precedenza. Le 545.531 co­
pie digitali vendute a febbraio sono sa­
lite del 2,5% rispetto a un anno prima e
dell’1,4% rispetto a gennaio, ma sono
scese del 3,5% rispetto a dicembre 2015.
Segno, questo andamento altalenante,
della struttura stessa delle vendite
«2.0». A ogni modo il loro peso sul to­
tale è del 14,5%: incidenza ancora trop­
po esigua per poter riflettere un ritor­
no positivo sui conti. La diffusione digitale – via smar­
tphone, tablet e Pc – vede sempre in po­
sizione di testa il trio composto dai
quotidiani del Gruppo 24 Ore, Rcs e Gruppo L’Espresso. Il Sole 24 Ore si è confermato sul primo gradino del po­
dio, posizione che ha mantenuto sin
dalla prima rilevazione. A febbraio il dato delle copie digitali diffuse si è atte­
stato a quota 228.141 copie digitali e re­
gistrando un incremento pari a +7,2%
di Camilla Tagliabue
N
on si sente un’«archistar» ma
solo un’architetto «responsabi­
le», e l’apostrofo è d’obbligo
perché il soggetto è una donna:
Jennifer Siegal, americana, classe 1965, progettista di case 2.0, prefabbricati su ruote, spostabili, ecosostenibili, energeti­
camente autosufficienti ed esteticamente
molto belli. È lei la vincitrice dell’arcVi­
sion Prize – Women and Architecture 2016, un premio internazionale di archi­
tettura, declinato al femminile e attento ai
risvolti sociali e ambientali, istituito da Italcementi nel 2013.
Ieri, alla Triennale di Milano, si è
svolta la cerimonia di premiazione di
Siegal e colleghe: alla prima è andato il
riconoscimento ufficiale di questa IV
edizione, mentre Pat Hanson (Canada),
Elisa Valero Ramos (Spagna) e Cazú
Zegers (Cile) hanno ottenuto le Men­
zioni d’Onore e la compianta Gae Au­
lenti il Premio Speciale. Newyorkese di nascita ma californiana
d’adozione – perché lì ora sta l’ombelico del mondo, il «centro creativo» del piane­
ta – Siegal, nel 1998, ha fondato a Los Ange­
les l’Office of Mobile Design, il cui nome allude «alla mia ossessione per la transito­
rietà. Lo studio si dedica a progetti di strut­
ture portabili, smontabili, ricollocabili al­
© Copyright Il Sole 24 ORE S.p.A.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici o meccanici
quali la fotoriproduzione e la registrazione.
PUBBLICITÀ: Il Sole 24 ORE S.p.A. - SYSTEM
DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
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TOTALE DIFFUSIONE DIGITALE
I dati di febbraio 2016
IL CONFRONTO
L’andamento della diffusione complessiva di copie e abbonamenti cartacei più digitali
per i primi cinque quotidiani italiani dall’inizio della rilevazione a febbraio 2016.
In valore assoluto e variazione percentuale
IL SOLE
24 ORE
500.000
CORRIERE REPUBBLICA
DELLA SERA
250.000
CORRIERE DELLA SERA
457.248
200.000
228.141
150.000
409.261
–10,5%
390.465
+38,7%
403.568
REPUBBLICA
100.000
83.715
50.000
55.806
350.000
IL SOLE 24 ORE
0
300.000
291.104
–27,9%
281.545
VARIAZIONE DIFFUSIONE DIGITALE
Febbraio 2016­febbraio 2015. In percentuale
IL SOLE
24 ORE
245.639
239.552
LA STAMPA
200.000
150.000
CORRIERE REPUBBLICA
DELLA SERA
40
203.031
–15,2%
187.143
-23,8%
LA GAZZETTA
DELLO SPORT
G M M
L
S
N
2013
G M M L S N
G M M L
2014
2015
20
+7,2
0
+2,7
S N GF
2016
-15,6
-20
LA TOP TEN DEI QUOTIDIANI
Numero di copie sui diversi canali di vendita
Corriere della Sera
Il Sole 24 Ore
La Repubblica
La Stampa
La Gazzetta dello Sport
Il Messaggero
Avvenire
QN ­ Il Resto del Carlino
Corriere dello Sport ­ Stadio
QN ­ La Nazione
Totale
diffusione
cartacea+
digitale
Vendite
copie
digitali
(a)
409.261
390.465
291.104
203.031
187.143
124.202
120.733
111.554
95.520
86.616
50.871
69.274
52.836
7.651
9.939
5.923
480
1.639
1.482
903
Vendite
Vendite
copie
abbinate
digitali
copie
multiple (b) digitali ( c)
5.582
112.094
2.970
1.347
2.224
2.069
25
0
76
0
27.262
46.773
0
21.321
1.403
51
7.702
0
0
0
Totale Abbonamenti
Totale con
vendita
pagati abbonamenti
digitale
sito
sito non
(a+b+c)
e mobile rilevati Ads
83.715
228.141
55.806
30.319
13.566
8.043
8.207
1.639
1.558
903
37.000
427.465
Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati Ads / Dati abbonamenti pagati sito e mobile del Sole 24 Ore aggiornati a marzo 2016
Siegal, pioniera delle case 2.0
SEDE LEGALE ­ DIREZIONE E REDAZIONE:
via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano - Tel. 023022.1 - Fax 0243510862
REDAZIONE DI ROMA: piazza dell’Indipendenza 23b/c - 00185 - Tel. 063022.1
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le vendite di febbraio
arcVision Prize. Il premio Italcementi all’architettura al femminile
PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A.
AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
rispetto a febbraio 2015 dopo un anno di
crescita su crescita. Sul fronte digitale
Il Sole 24 Ore è primo anche nelle copie
digitali singole con 69.274 copie (+6,1%
su gennaio 2015), primato che mantiene
da un anno consecutivo.
«Proseguiamo nel solco del grande
lavoro avviato tre anni fa con la realizza­
zione di un sistema multimediale carta­
web integrato e un sito in formula
paywall, che ha consentito al Sole 24 Ore
di ottenere una crescita unica sul mer­
cato di ricavi digitali da contenuto infor­
mativo» afferma il direttore editoriale del Gruppo 24 Ore, Roberto Napoletano
che spiega: «Nel 2015 la crescita dei rica­
vi digitali da contenuto informativo del quotidiano e dei quotidiani verticali è stata pari a 8,4 milioni con un incremen­
to del 45%, che si aggiunge alla crescita di circa 10 milioni già registrata nel 2014.
E il sorpasso dei ricavi digitali da conte­
nuto sui ricavi da contenuto in versione
cartacea si è ulteriormente consolidato,
con la componente digitale che è arriva­
ta al 55% del totale dei ricavi da contenu­
to, mentre era al 47% del 2014».
Il podio dei tre primi giornali per co­
pie digitali è completato da Corriere
della Sera (83.715 copie, in aumento su
base annua del 2,7%) e da Repubblica (55.806 copie, in flessione del 15,6%). Il terzetto fa da apripista anche conside­
rando la classifica dei primi tre quoti­
diani più diffusi, in Italia, tout court. Il Corriere della Sera è al primo posto, con
409.261 copie, in miglioramento annuo dell’1,7 per cento. Nella diffusione totale
cartacea + digitale Il Sole 24 Ore registra
390.465 copie medie (+0,2% rispetto a febbraio 2015 e +9,2% rispetto a febbraio
2014), posizionandosi ancora una volta alle spalle del Corriere della Sera, ma davanti a La Repubblica (291.104 copie totali) che fra un anno e l’altro ha perso il
15,9 per cento. Per quanto riguarda Il So­
le 24 Ore, aggiungendo ai dati Ads quelli
del sito ilsole24ore.com – che ha avviato
la formula paywall tre anni fa posizio­
nandosi oggi come primo sito italiano a pagamento, con oltre 37mila abbona­
menti attivi nelle sue versioni web e mo­
bile – viene a delinearsi un “Sistema So­
le” a quota 427.465 di media, al giorno.
Per quanto riguarda gli altri principa­
li quotidiani italiani al quarto posto in classifica c’è La Stampa (203.031; ­9,2% annuo), seguita da La Gazzetta dello Sport (187.143; ­11,5%), Il Messaggero (124.202; ­5,7% nelle copie complessive ma +18% sulle copie digitali salite a 8mila al giorno); Avvenire (120.733; +1% sulle copie totali e +16,5% in quelle «2.0»
salite a 8.200); Qn­Il Resto del Carlino (111.554 copie; ­9,9%); Corriere dello Sport­Stadio (95.520; ­5,7%) e Qn­La Na­
zione (86.616; ­10,4%).
Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso
redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano, telefono (02
o 06) 3022.2888, fax (02 o 06) 3022.2519, ci si può rivolgere per i diritti
previsti dal D.Lgs. 196/03.
Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
La vincitrice. Jennifer Siegal
trove, da case a scuole a negozi». La sua, insomma, è un’architettura, ovvero un’ar­
te, «che si poggia a terra con leggerezza».
La progettista si è detta molto orgoglio­
sa di «rappresentare le donne architetto. Sono cresciuta in un’epoca in cui le mino­
ranze, fossero esse donne o neri o altri, so­
no state protagoniste del cambiamento, portandolo avanti e spesso forzando il fu­
turo. Vorrei vivere in un paese in cui il pre­
sidente è donna, in cui le donne ricoprono
posizioni di prestigio, in politica o in uni­
versità. L’uguaglianza tra esseri umani è fondamentale: per instaurarla e rafforzar­
MODALITÀ DI ABBONAMENTO AL QUOTIDIANO: prezzo di copertina in Italia
¤1,50 dal martedì al venerdì, ¤2 per le edizioni di sabato e domenica e lunedì.
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Sole 24 ORE S.p.A. - Servizio Abbonamenti - Casella Postale 10592 - 20111 Milano, indicando: NOME / COGNOME / AZIENDA / VIA / NUMERO CIVICO /
to una ricca e profondissima eredità. È lei che ci ha insegnato che è possibile cam­
biare faccia agli edifici. Lei, come Gae Au­
lenti, fa parte dell’1% di popolazione che migliora la vita a tutti gli altri: sono loro la sono favorevole anche alle quote rosa». che aprono la porta e ci fanno scoprire un Ma che differenza c’è tra un architetto mondo nuovo».
uomo e una collega? «Penso che una don­
L’arcVision è squisitamente dedicato a
na debba imparare a essere una buona una donna architetto «che dimostri eccel­
comunicatrice, soprattutto per essere lenza qualitativa e attenzione alle questio­
credibile di fronte a clienti e committen­ ni centrali della costruzione: tecnologia,
ti. Ciò non significa però snaturarsi, di­ sostenibilità, implicazioni sociali e cultu­
menticare se stesse o scimmiottare gli uomini. Credo, poi, che una donna sia per
natura una buona leader, una “costruttri­
ce di comunità” e multitasking: io, ad
esempio, sono una designer, ma anche una madre, ma anche un’amica, una viag­
giatrice, una creativa…». A contendersi l’arcVision Prize erano
quest’anno in venti, tra cui l’italiana Ulla Hell in tandem con Eva Castro, e le finali­
ste sono state scremate da una rosa ini­
ziale di 80 nomi. La giuria, anch’essa tutta
al femminile, era composta da architetti (Odile Decq, Yvonne Farrell, Louisa
Hutton, Benedetta Tagliabue), politiche (Vera Baboun, Samia Nkrumah), un’im­
prenditrice (Shaikha Al Maskari), una giornalista (Daniela Hamaui) e un’attri­
ce, nientemeno che da Bollywood (Suha­
sini Mani Ratnam), oltre a Martha Thor­
ne, direttrice del Pritzker Prize, il “No­
bel” dell’Architettura. La prima a vincere il Pritkzer fu Zaha
Hadid nel 2004 (e dal ’79 solo due sono sta­
te le vincitrici), morta lo scorso 31 marzo: «Hadid», commenta Siegal, «ci ha lascia­
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rali». Durante la cerimonia, Carlo Pesenti,
Consigliere delegato di Italcementi, si è speso per «la centralità delle donne nella società», evidenziando «la loro capacità
di costruire un futuro più armonico, la sensibilità di coniugare innovazione tec­
nologica con passione e fantasia, senti­
mento e dedizione». E mettiamoci pure la
bellezza, ché magari non salverà il mondo
ma lo migliora giorno per giorno. «Infatti il design è dappertutto», dice l’architetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Domenico Rosa
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Registrazione Tribunale di Milano n. 322 del 28-11-1965
La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 8 Aprile 2016
è stata di 198.971 copie