Le vendite di novembre

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Transcript Le vendite di novembre

Il Sole 24 Ore
Mercoledì 13 Gennaio 2016 ­ N. 12
20 Commenti e inchieste
Lettere
DIRETTORE RESPONSABILE
Le risposte
ai lettori
MARTEDÌ
MERCOLEDÌ
GIOVEDÌ
VENERDÌ
SABATO
Roberto Napoletano
VICEDIRETTORI:
Edoardo De Biasi (VICARIO), Alberto Orioli,
Salvatore Padula, Alessandro Plateroti,
Fabrizio Forquet (redazione romana)
SUPERDESK CARTA­DIGITAL:
Caporedattori responsabili: Marina Macelloni
e Guido Palmieri
Ufficio centrale: Daniele Bellasio, Giuseppe Chiellino,
Franca Deponti, Federico Momoli, Giorgio Santilli,
Alfredo Sessa, Alberto Trevissoi (vice)
Segretario di redazione: Marco Mariani
INFORMAZIONE NORMATIVA E LUNEDI: Mauro Meazza
SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA FINANZA:
Christian Martino
UFFICIO GRAFICO CENTRALE: Adriano Attus
(creative director) e Francesco Narracci (art director)
RESPONSABILI DI SETTORE: Luca Benecchi,
Luca De Biase, Jean Marie Del Bo, Attilio Geroni,
Laura La Posta, Armando Massarenti,
Lello Naso, Francesca Padula, Christian Rocca,
Fernanda Roggero, Stefano Salis,
Giovanni Uggeri, Paolo Zucca
SOCIAL MEDIA EDITOR: Michela Finizio, Marco lo Conte
(coordinatore), Vito Lops e Francesca Milano
Inflazione ferma
e Bce in funzione
antidepressiva
G
entile Galimberti,
in un articolo a firma Guido
Tabellini apparso sul Sole del 1°
novembre 2015, dal titolo “Il nemico dell’inflazione zero”, vengono indicati vari strumenti che la Bce potrebbe azionare per far salire l’inflazione. Tra questi, mi ha colpito la possibilità che la Bce possa stampare più moneta versandola direttamente sui depositi e sui conti correnti postali dei cittadini. Proprio non riesco a capire come possa avvenire una cosa del genere.
Antonio Romeo
PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A.
PRESIDENTE: Benito Benedini
AMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu
Lo show di Benigni
e la misericordia del Papa
IL PRIMO LIBRO DI BERGOGLIO
di Carlo Marroni
P
apa Francesco «è così pieno di misericordia che la
potrebbe vendere a etti. Vuoi un etto di misericordia?
Lui te la dà...». E ancora: Francesco è un «rivoluziona­
rio» che sta traghettando la Chiesa verso il Cristiane­
simo «luogo del quale ci siamo dimenticati. Il mondo vuole la condanna, Francesco risponde con la misericordia». È un fiume in piena Roberto Benigni alla presentazione ufficiale del libro del Papa “Il nome di Dio è Misericordia” (Piemme), frutto di una conversazione con il giornalista Andrea Tor­
nielli. L’attore e regista toscano tra risate e battute va al cuore del tema della misericordia e di come Bergoglio – che ha incontrato il giorno prima per la consegna della prima copia del libro, uscito ieri in 86 Paesi ­ la sta traghettando dentro il cuore del popolo, sia dei cattolici che dei non credenti.
Alla presentazione di quello che può essere considerato il manifesto del Giubileo e, più in generale, del pontificato, anche il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, e quindi primo collaboratore di Bergoglio, Zhang Agostino Jianquing, detenu­
to cinese ospite del carcere di Padova, nato in famiglia buddhi­
sta e convertito in prigione al cristianesimo, il direttore della Libreria Editrice Vaticana (che detiene il copyright dei testi papali e della Santa Sede), don Giuseppe Costa, e il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi. Due giorni fa si sono conosciuti di persona, ma il Papa sa bene chi è Benigni: durante l’ultima omelia del 2014, Francesco lo citò (l’attore era impegnato con “I dieci comandamenti” in Rai), definendolo «un grande artista italiano». Poi il Pontefice lo chiamò congra­
tulandosi con lui. Ieri finalmente l’incontro in Vaticano. «Ho fatto di tutto per vederlo», ammette. Benigni in Vaticano, a pieno agio: «Nel Vangelo di Marco Gesù compie il miracolo e guarisce la suocera di Pietro. Ma perché la guarisce? Pietro non insisteva… Perché subito dopo, lei si mise a servirli» racconta alla platea, composta di cardinali, vescovi, sacerdoti e suore di tutti gli ordini e un numero sconfinato di giornalisti e fotografi. Il libro sulla misericordia, aggiunge, «innalza i cuori senza annebbiare il cervello. È come avere il Papa in tasca. Leggetelo sempre, anche in stazione quando attendete il treno in ritardo». Prima di Benigni parlano Zang, il giovane cinese e il cardina­
le Parolin. Il porporato cita un passaggio del libro: “Manca l’esperienza concreta della misericordia. La fragilità dei tempi in cui viviamo è anche questa: credere che non esista possibili­
tà di riscatto, una mano che ti rialza, un abbraccio che ti salva, ti perdona, ti risolleva, ti inonda di un amore infinito, paziente, indulgente; ti rimette in carreggiata. Abbiamo bisogno di misericordia». Per il cardinale in questo passaggio il Papa “tocca un altro punto sensibile, un’altra caratteristica del nostro tempo. Abbiamo smarrito il senso del peccato, ma abbiamo anche smarrito la fiducia nella possibilità di trovare una luce, un appiglio che ci permetta di uscire dalla disperazio­
ne, dal nostro errore, dalle gabbie che talvolta ci costruiamo. La nostra società, che oggi amiamo definire «liquida», sembra aver perduto non soltanto il senso di ciò che è male, ma anche la fede nell’esistenza di Qualcuno che possa salvarci, rigene­
rarci, accoglierci sempre, risollevarci quando cadiamo”.
Con questo libro «il Papa vuole farci entrare, quasi pren­
dendoci per mano, nel grande e confortante mistero della misericordia di Dio. Un mistero lontano dai nostri calcoli umani, eppure così necessario e atteso da noi pellegrini smarriti in questi tempi di sfide e di prove». Padre Lombardi, ricordando l’incontro del giorno prima, cita il Papa, quando dice che la misericordia non è una sua «scoperta», e in questo è sul solco dei predecessori. E un papa del passato, Giovanni XXIII, è evocato da Tornielli, nei saluti conclusivi, quando ricorda il lungo, silenzioso abbraccio di Roncalli con un carcerato, a Regina Coeli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LAPRESSE
A Roma. Roberto Benigni alla presentazione di Il nome di Dio è misericordia, libro­intervista del Papa con Andrea Tornielli
Caro Romeo,
la sua perplessità è giustificata, e
non credo che la Bce farebbe mai una cosa del genere. Ma, per quanto etero­
dossa sia, non sarebbe tecnicamente
impossibile. E la provocazione intel­
lettuale di Guido Tabellini coglie nel
segno. Se nell’economia si crea un vuoto di domanda, bisogna che qual­
cuno ricominci a spendere se non si
vuole che il Paese si avviti in una spira­
le depressiva. Il candidato più ‘facile’
per la spesa è la Banca centrale, il solo organismo pubblico che possa creare soldi dal nulla. Sia John Maynard Key­
di Andrea Biondi
P
er i quotidiani italiani novembre
non è stato il mese della riscossa. I
dati diffusi ieri da Ads indicano
una diffusione complessiva gior­
naliera (cartacea più digitale) a quota 3,78
milioni: ­0,5% rispetto a ottobre. Il mese prima la performance fu peggiore (­2,6%),
ma non c’è da stare particolarmente solle­
vati se si considera che il totale delle copie
diffuse giornalmente in versione cartacea
o digitale superava i 4,16 milioni a novem­
bre 2014. Quindi, a conti fatti, rispetto a un
anno prima il calo dell’intero sistema è di quasi il 9 per cento.
A poco o nulla è dunque servita la spin­
ta, comunque evidente, delle copie digita­
li. A novembre le copie diffuse giornal­
mente in versione digitale si attestavano a
quota 549.543: il 14,5% del totale. Rispetto a
ottobre se ne contavano 10mila in più. Ri­
spetto a un anno prima 32mila in più.
MULTIMEDIALITÀ
Confermato il primato digitale
del Sole per totale e copie
singole (72.462) e crescita
del 17% dei ricavi da contenuti
informativi digitali del sito
È evidente l’incremento, ma è altrettan­
to chiaro che il ritmo di crescita di questo specifico segmento dell’offerta in questa misura non è tale da compensare il colpo che il settore ha ricevuto e ancora sta rice­
vendo dal mercato pubblicitario. Secon­
do i dati dell’Osservatorio Fcp, a gennaio­
novembre i quotidiani hanno registrato una flessione del 7,2% a fatturato, a fronte di una crescita dell’1% negli spazi.
In questo quadro la crescita delle copie
«2.0» non può ovviare al calo dei numeri, né tantomeno può far rimbalzare come dovrebbero i ricavi delle aziende editoria­
li dell’intero sistema. Occorre in tal senso ricordare che il regolamento Ads parla di edizione digitale come di una «replica esatta e non riformattata dell’edizione cartacea in tutte le sue pagine». Lo stesso regolamento ha stabilito che per essere certificate le copie digitali (che possono essere singole, in bundle carta­digitale e multiple, quindi vendute a grandi clienti come aziende, banche o studi professio­
nali) possono essere vendute con un prez­
zo non inferiore al 30% di quello medio di copertina, se si tratta di copie digitali sin­
gole o multiple oppure del 50% se vendute
in abbinata carta­digitale.
Entrando nel dettaglio dei numeri resi
noti ieri da Ads, Corriere della Sera, Il Sole
24 Ore e Repubblica si confermano il pac­
chetto di testa fra i quotidiani italiani più diffusi, nelle loro versioni cartacee o digi­
tali. Nelle diffusioni complessive, anche a
novembre 2015 Il Sole 24 Ore risulta il pri­
mo quotidiano in Italia per numero di co­
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici o meccanici
quali la fotoriproduzione e la registrazione.
DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
Tel.023022.1-Fax023022.214-e-mail:[email protected]
Piero Campomenosi
Paese strano la Cina
Caro Galimberti, Lei è sempre preciso nei suoi articoli, e li seguo, il perché è semplice, amo guardarmi intorno e Lei scrive bene! La Cina [Il Sole 24 Ore del 5 gennaio] è un Paese strano non avendo un politico che spieghi loro le convergenze parallele sono costretti a un doppio binario. Al momento questo doppio binario (privato/stato, industria/agricoltura) non rende le cose facili. Anzi… Inoltre mi è tornato in mente (ho una certa età) quando tanto tempo fa (quasi trenta ma siamo lì) c’era chi parlava della crescita “a bicicletta”, ovvero se in bicicletta vado troppo piano cado così per la crescita se è modesta “cado”. Sembra che sia il caso della Cina. Se in Italia avessimo una crescita del 5/6% i disoccupati Domenico Rosa
sarebbero veramente pochi, mentre nel Katai basta un 6,9 anziché un 7,0 e si scatena l’inferno...
Marco Nagni
dei mercati, che non sembrano avere molta fiducia nella capacità delle eco­
nomie occidentali di crescere anche se
la Cina si espande al 5% e non al 7 per cento. I dati della congiuntura cinese
sembrano preoccupare di più, quando volgono al basso, dei dati della con­
giuntura dei Paesi atlantici, che sono oggi generalmente positivi.
Caro Nagni,
lei ha ragione. Il mondo sembra ip­
notizzato dal rallentamento cinese, an­
che se un tasso di crescita del 5% ­ at­
tualmente il più basso che possa essere
previsto per la Cina – è qualcosa cui tut­
ti i Paesi occidentali metterebbero la La Bulgaria nell’euro
firma. Devo dire che ‘si scatena l’infer­ Caro Galimberti, no’ non tanto in Cina quanto nei timori Vladislav Goranov, premier bulgaro, Caro Campomenosi,
il rapporto della Bce cui lei si riferisce
descrive, in ‘legalese’, una serie di ragioni
per cui la legislazione bulgata non è pie­
namente in sintonia, per quanto riguarda
l'autonomia della Banca centrale, con i requisiti richiesti dal Trattato di Maa­
stricht. Ma si tratta di dettagli da azzecca­
garbugli, che possono essere facilmente messi a posto da una celere riscrittura di
alcuni articoli. Nella sostanza, fa sorride­
re il sospetto che la Banca centrale della
Bulgaria non sia abbastanza indipenden­
te. L’ancoraggio all’euro, che lei menzio­
na, è un vero e proprio ‘currency board’, che toglie ogni grado di libertà alla politi­
ca monetaria della Bulgaria, e la conse­
gna, armi e bagagli, alla Bce stessa: una ‘dipendenza’ che si dissolve nell’indi­
pendenza della Bce.
[email protected]
A novembre crescono gli abbonamenti attivi al sito (paywall) e si attestano a 35mila
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ha affermato, appena eletto nel gennaio 2015, che «l’adesione del Paese all’euro non avrà luogo finché la moneta unica non risolverà i suoi problemi», alludendo al caso Grecia. A me pare che i problemi siano stati risolti. Il lev rimane saldo grazie all’ancoraggio all’euro. Ricordo che 1995­96 la moneta bulgara subì una svalutazione del 300% rispetto al dollaro. Secondo il rapporto della Bce del giugno 2014 la legislazione bulgara non soddisfa tutti i requisiti concernenti l’indipendenza della stessa banca centrale. Esiste una incompatibilità legislativa?
nes (seppellite cassette di banconote e
invitate i cittadini a scavare e spende­
re) che Milton Friedman (buttate giù dall’elicottero pacchi di banconote)
avevano contemplato simili estremi ricorsi. Io direi di più. Per evitare che i beneficiari dei ver­
samenti della Bce non spendano la manna, bisognerebbe che la Bce finan­
zi direttamente la spesa – che so, ponti,
strade, argini... – o sottoscriva obbliga­
zioni irredimibili della Bei o di altri isti­
tuti collegate in presa diretta con pro­
getti di investimento.
Il sistema Sole a quota 411mila copie
SEDE LEGALE ­ DIREZIONE E REDAZIONE:
via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano - Tel. 023022.1 - Fax 0243510862
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Il Sole­24 Ore "Lettere al Sole­24 Ore"
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indirizzo e qualifica
I dati Ads. Primo il «Corriere della Sera» con 390.726 copie, secondo «Il Sole 24 Ore» con 376.775, terza «Repubblica» con 319.126
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Fabrizio Galimberti
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Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso
redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano, telefono (02
o 06) 3022.2888, fax (02 o 06) 3022.2519, ci si può rivolgere per i diritti
previsti dal D.Lgs. 196/03.
Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
pie digitali diffuse e, per il 15esimo mese consecutivo, il secondo quotidiano nazio­
nale per diffusione totale carta più digitale
con 376.775 copie medie, alle spalle del Corriere della Sera (390.726 copie) e pri­
ma di Repubblica (319.126 copie). Le diffu­
sioni complessive per il quotidiano del Gruppo 24 Ore hanno segnato un +0,3% ri­
spetto a novembre 2014, mese che segna­
va già una crescita a doppia cifra su no­
vembre 2013 a fronte del ­3,8% del Corrie­
re della Sera e del ­8,9% di La Repubblica. Anche nella diffusione totale digitale Il
Sole 24 Ore continua ad avere la leader­
ship nazionale, mai ceduta fin dalla prima
rilevazione delle copie «2.0», rese note per la prima volta con riferimento al mese
di gennaio 2013. Le rilevazioni Ads indica­
no in 235.138 le copie digitali complessive,
salite del 19,7% rispetto a novembre 2014. Nello stesso lasso di tempo le copie «2.0»
del Corriere della Sera (82.638) sono sce­
se del 2% e quelle di La Repubblica (57.072) dell’8,8 per cento. Sul fronte digi­
tale Il Sole 24 Ore è primo anche nelle co­
pie digitali singole con 72.462 copie (+12,9% su novembre 2014): primato che mantiene da nove mesi consecutivi. «I 35mila abbonamenti attivi al sito e
una crescita di oltre il 17% dei ricavi da contenuti informativi digitali dello stesso
sito misurano i risultati conseguiti sul campo dalla formula paywall del Sole 24 Ore avviata tre anni fa e rappresentano un
altro tassello importante dell’unicità del sistema multimediale del Sole 24 Ore» spiega il direttore editoriale del Gruppo 24 Ore, Roberto Napoletano. Con i 35mila
abbonamenti (non rientranti nei dati Ads) attivi per le versioni web e mobile de
IlSole24ore.com – primo fra i siti dei gran­
di quotidiani italiani a lanciarsi nell’av­
ventura dei paywall – il “Sistema Sole” ar­
riva così a diffondere giornalmente 411.775 copie giornaliere.
Un sistema, quello del Sole 24 Ore, che è
articolato in 11 quotidiani digitali specia­
lizzati su Lavoro, Fisco, Diritto, Enti Loca­
li e Pa, Finanza, Condominio, Scuola, Edi­
lizia, Sanità, un quotidiano digitale in in­
glese, il sito a pagamento, e servizi come “Buongiorno dal tuo amico Sole” che offre
dalle 6 del mattino scenari, insider e anali­
si sulle Borse in America e in Asia e una se­
lezione di esclusive e di migliori articoli internazionali sul mondo, e “Il Giornale di
domani” che presenta l’anteprima del­
l’edizione del giorno successivo attraver­
so una selezione di commenti e news. Per quanto riguarda gli altri quotidiani
nella “top ten” per diffusioni complessi­
ve, in quarta posizione c’è La Stampa con
205.798 copie diffuse di media, in flessio­
ne del 6,4% rispetto a un anno prima. Se­
guono Gazzetta dello Sport (175.934; ­12,4% annuo); Avvenire (133.534; +13,7%);
Il Messaggero (126.039; ­5,4%) Qn­Il Re­
sto del Carlino (109.773; ­10,05%); Corrie­
re dello Sport 94.541; ­7,6%) e Qn­La Na­
zione (84.352; ­11,3%).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Le vendite di novembre
IL CONFRONTO
L'andamento della diffusione complessiva di copie e abbonamenti cartacei più digitali
dall'inizio della nuova rilevazione a novembre 2015. In valore assoluto e variazione %
TOTALE DIFFUSIONE DIGITALE
I dati di novembre 2015
IL SOLE
24 ORE
500000
CORRIERE REPUBBLICA
DELLA SERA
CORRIERE DELLA SERA
235.138
457.248
403.568
390.726
–14,5%
376.775
+33,8%
REPUBBLICA
350000
82.638
IL SOLE 24 ORE
57.072
319.126
–20,9%
300000
281.545
VARIAZIONE DIFFUSIONE DIGITALE
Novembre 2015­ novembre 2014. In %
LA GAZZETTA
DELLO SPORT
245.639
239.552
IL SOLE
24 ORE
LA STAMPA
200000
+19,6
205.798
–14,1%
175.934
-28,4 %
-2,0
150000
G M
M
L
S
2013
N
G
M
M
L
2014
S
N
G
M
M
L
S
CORRIERE REPUBBLICA
DELLA SERA
N
2015
-8,8
LA TOP TEN DEI QUOTIDIANI
Numero di copie sui diversi canali di vendita
Totale
diffusione
cartacea
+ digitale
Vendite
copie
digitali
(a)
Vendite
copie
digitali
multiple
(b)
390.726
376.775
319.126
205.798
175.934
133.534
126.039
109.773
94.541
84.352
50.285
72.462
54.203
7.758
8.875
444
5.745
3.210
1.452
1.855
5.474
117.074
2.869
1.272
2.007
19
1.896
18
105
55
Corriere della Sera
Il Sole 24 Ore
La Repubblica
La Stampa
La Gazzetta dello Sport
Avvenire
Il Messaggero
QN­Il Resto del Carlino
Corriere dello Sport ­ Stadio
QN­La Nazione
Vendite
abbinate Totale
Totale con
copie vendita Abbonamenti abbonamenti
digitali digitale
pagati sito
sito non
(c) (a+b+c)
e mobile rilevati Ads
26.879
45.602
0
21.070
1.429
7.566
48
0
0
0
82.638
235.138
57.072
30.100
12.311
8.029
7.689
3.228
1.557
1.910
35000
411.775
Fonte: elaborazione Il Sole 24 Ore sui dati Ads
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Certificato Ads n. 7879 del 19-02-2015
Registrazione Tribunale di Milano n. 322 del 28-11-1965
La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 13 Gennaio 2016
è stata di 199.540 copie