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IL SECOLO XIX
19
DOMENICA 10 APRILE 2016
SAVONA
Il bianco, colore di Pasqua
Oggi la Chiesa celebra la terza domenica di Pasqua. Il colore liturgico è il bianco, che caratterizza, fra le solennità
principali, tutto il tempo di Pasqua (dalla Vigilia pasquale
alla Vigilia di Pentecoste esclusa), la Solennità della Santissima Trinità, le Feste Mariane, il Battesimo e il Matrimonio.
Il santo
IL CONTESTATO PROGETTO DELL’EX PARROCO DON CAPALDI È SPUNTATO SUL TAVOLO DELLA GIUNTA
Fornaci, stop al palazzo della parrocchia
Società chiede l’ok a un edificio di cinque piani nell’area vincolata. Il Comune: lo blocchiamo
HANNO DETTO
SILVIA CAMPESE
SAVONA. Il progetto, per via
Saredo, dalla chiesa della Madonna della Neve, esiste. Si
tratta di una palazzina di cinque piani, firmata dallo studio
architettonico Armellino e
PoggiodiSavona.Esisteanche
un nuovo proprietario: la curia, nella persona dell’ex parroco don Alessandro Capaldi,
ha venduto l’area all’immobiliare San Quirico srl, il cui legale rappresentante è Giovanni Toppino.
Un quadro nuovo, emerso
dai documenti in possesso del
Comune di Savona, resi pubblici dal Movimento Cinque
Stelle, a seguito di un accesso
agli atti. Sino ad ora, nonostante i tentativi di approfondimento, non era stato possibileconoscereidettaglie,tantomeno, verificare se la vendita fosse andata a buon fine.
Immediata la denuncia della consigliera pentastellata,
Milena Debenedetti: «Alziamo la guardia: il pericolo cemento, alle Fornaci, è tornato
attuale». Mentre gli assessori
Livio Di Tullio e Sergio Lugaro
buttano acqua sul fuoco: «Il
progetto esiste, ma la giunta
lo boccerà».
Anche perché, sull’area, esiste un vincolo volumetrico,
registrato nella convenzione
del 1957, che era stata firmata
tra curia e Comune. Ed è su
questo ostacolo che, nel faldone della documentazione
su via Saredo, emerge un epistolario tra i legali rappresentanti della curia, lo studio associato Russo, e quello della
San Quirico, Loredana Scalmana. Tema dello scambio di
lettere, la possibilità o meno
di rimuovere il vincolo edificatorio.
A destare sospetto tra i grillini, in particolare, c’è un documento: la dichiarazione di
Il progetto del nuovo palazzo nel cortile di via Saredo
venditadelprogettista,doveè
sbarrata la frase “Gli interventi riguardano immobili/ aree
non sottoposti ad alcun vincolo”. Una asserzione ambigua, che, spiegano dalla giunta, potrebbe essere riferita all’assenza di vincoli normativi
e non a vincoli privati, la convenzione appunto.
«Nonabbassiamolaguardia
– il commento della Debenedetti-. La giunta ha il potere di
eliminare il veto».
«Il vincolo – dice il vicesindacoLivioDiTullio–puòessere rimosso dalla giunta, e poi
dal consiglio comunale, solo a
seguito di un evidente interesse pubblico. Non è questo il
caso. Porterò sul tavolo degli
assessori l’argomento, già nei
L’OSTACOLO
IL MECENATE
Il vincolo sull’area
esiste e può essere
rimosso solo da
giunta e consiglio
Va avanti l’idea
di una benefattrice
di realizzarci un
centro per disabili
LIVIO DI TULLIO
assessore all’Urbanistica
SERGIO LUGARO
assessore ai Quartieri
prossimi giorni, e negheremo
il permesso alla modifica».
«Avevo già assicurato alla Debenedetti che non avremmo
preso in considerazione il
progetto – il commento di Lugaro-. Sta andando avanti, invece, l’ipotesi d’acquisto dell’area da parte di una benefattrice, per realizzare un centro
sociale destinato ai disabili,
con tanto di struttura ricettiva». Il territorio interessato,
però, non è più della curia e il
nuovo accordo di vendita dovrebbe subentrare con la Quirico. Una vicenda ingarbugliata, che era esplosa nel
2013 quando, nell’ambito del
piano casa, don Capaldi aveva
avanzato una operazione immobiliare che prevedeva una
palazzina con box interrato.
La rivolta dei residenti e il vincolo idrogeologico avevano
frenato il piano, stoppato poi
dal ritrovamento della convenzione. Oggi, un nuovo capitolo.
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IL PROCESSO A CINQUE SACERDOTI PER L’USO IMPROPRIO DEI FINANZIAMENTI SI AVVIA A CONCLUSIONE
Fondi regionali per l’oratorio, presto la sentenza
Le somme per la sala polifunzionale sono state restituite da don Capaldi con gli interessi
IL CASO
SAVONA. Una sala polifunzionale oltre alla realizzazione di altri spazi. Il progetto che aveva in mente don
Alessandro Capaldi per
l’area circostante la parrocchia delle Fornaci è andato a
monte e il prete ha deciso di
restituire con tanto di interessi il finanziamento ottenuto dalla Regione.
Il processo per uso improprio dei fondi regionali è ancora in corso in tribunale e
vede alla sbarra altri quattro
parroci oltre alla presidente
del circolo Anspi di Stella,
ma per quello che era stato
definito don cemento il processo ha registrato alcuni
passi importanti.
Come per esempio la deposizione del vice sindaco
del comune di Savona Livio
Di Tullio. «Non abbiamo più
potuto concedere l’autoriz-
zazione alla realizzazione di
alloggi e box a fronte di una
convenzione risalente agli
anni ‘50 tra il vecchio parroco e l’allora amministrazione comunale» ha puntualizzato l’amministratore pubblico. Una versione che ha
trovato la conferma anche
dell’ingegner Bagnasco, anche se la decisione della procura di mandarlo a processo
si è fondata su altri aspetti.
Un fascicolo che ha coinvolto parecchi preti della pro-
vincia che avevano chiesto
finanziamenti in Regione
per sistemare alcuni angoli
delle rispettive parrocchie e
che , invece, alla luce dei
controlli o avevano destinato il denaro ad altri scopi o
non lo avevano utilizzato affatto. Alcuni di loro erano
riusciti a provare le tesi difensive e sono stati archiviati in fase di udienza preliminare.
Don Alessandro Capaldi
G. CIO.
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