Escursione 16-04

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 Referenti: Daniela Favaretto – Carla Carpanelli Info: 340.7620219 ‐ 333.4184778 ‐ [email protected] Partenza: Domenica 10 Aprile ore 7.30 dal Parcheggio della palestra di Dosson, oppure ore 7,45 dal casello autostradale di Treviso Nord. Riunione gruppi appena fuori il casello autostradale di Vittorio Veneto Nord. Rientro previsto: ore 18.00 Difficoltà: E Percorso quasi completamente in cresta e in campo aperto, con dislivello contenuto e brevi strappi ripidi. Nella parte più alta sono presenti degli accumuli di neve residua che comunque non intralciano il cammino. Lunghezza: 10 km Dislivello: 490 m (compresi i saliscendi) Quota massima: 1502 m (Monte Agnelezze) Tempi: 5 ore Equipaggiamento: Completo da montagna con zaino, scarponi, pile, giacca a vento, cappello, guanti, occhiali, crema solare, utili le ghette e i bastoncini. Pranzo e bevande al sacco, punto ristoro al rifugio Alpino al Pian de le Femene. Cartografia: La Giralpina foglio n° 4 – Sentiero n° 1033 – TV1 Costi auto: A/R 140 km x 0,20 € = 28,00 € + Autostrada 7,40 € ‐ Totale 35,40 € Avvicinamento: Da Dosson si procede verso il casello dell'A27 di Treviso sud, la si percorre fino a Vittorio Veneto Nord, dove ci si immette per un breve tratto sulla SS51, e poi si prende sulla destra la SP35 che si segue fino al centro di Revine Lago, da dove sulla destra si stacca in salita la SP159 che, con diversi tornanti (19 per la precisione) in poco più di sette chilometri, porta in località Pian de le Femene, dove vi è ampia possibilità di parcheggio. Per il rientro si percorre a ritroso lo stesso itinerario. _________________________________________________________________ Prossima escursione: Domenica 1 Maggio 2016 POLCENIGO – PARCO DI SAN FLORIANO CON LA PRIMULA Referente: Emanuela Ramon / Tel. 349.8116300 Presentazione: Giovedì 28 Aprile 2016 ore 21,00 Domenica 10 Aprile 2016 PIAN DE LE FEMENE MONTE AGNELEZZE Proposta da: Daniela Favaretto e Carla Carpanelli L’ambiente è tra i più belli e solitari. Superate Casere Cor attende l’escursionista il vuoto dell’”abbandono”, intriso di silenzi e di musiche naturali. La posizione aerea del percorso consente altresì di spaziare costantemente verso orizzonti di solenne vastità ed anche se la dorsale offre abitualmente scorci di questo respiro, il poter spaziare con lo sguardo dalle vette dolomitiche della Val Belluna a quelli planari dell’Adriatico, costituisce un’occasione di grande suggestione. Lontanissimi e appena percepibili i rumori della civiltà, indistinta la frenetica attività in pianura. Una facile escursione che ben concretizza l’unione tra i concetti di sentiero e di panoramico. Escursione: Si parte dal piazzale‐parcheggio e si transita a lato del monumento delle donne nella Resistenza, inerpicandosi lungo la costa erbosa sparsa di radi pecci e ginepri comuni. Si raggiunge in breve il crinale, da cui lo sguardo può spingersi in basso fino a Revine. Si costeggia un vecchio muro a secco e i pali che sorreggono il filo spinato di delimitazione del pascolo; si lascia sulla sinistra una piccola pozza d’alpeggio e si procede nel pascolo asciutto. Il sentiero procede piacevolmente in quota, la dorsale si scorge in direzione est, si giunge così in pochi minuti ad un piccolo insediamento, si lascia sulla destra una pozza d’alpeggio seguendo la traccia che la percorre, si superano le prime casere restaurate. Il sentiero comincia ora ad inerpicarsi con pendenza sostenuta, si giunge ad una piccola sella da cui si scorge uno scorcio lontano sulla Val Belluna; un singolare monumento a secco sorge lungo il vialetto. Si procede brevemente in falsopiano, quindi si riprende a salire con profonda pendenza fino a raggiungere la sommità del colle, si prosegue ora tra lievi saliscendi. Si giunge così presso alcuni piccoli edifici rustici oggetto di pregevole restauro. Si raggiunge il Col De le Poiatte, in vista di una bella casera; terminato un breve tratto asfaltato la stradina diviene una carrareccia bianca e raggiunge una seconda casera, continuando a salire nel pascolo. Superata una sbarra si scorge sulla destra un edificio affiancato da una grande stalla, si prosegue lungo la mulattiera diretta ad alcuni vecchi edifici pastorali. Direzione indicata su un cartello “Dal Grappa al Cansiglio TV1”. Qui incontriamo Casera Sonego e Casera Frare, che si aggira superando un cancelletto, per riprendere quindi a salire lungo la costa erbosa. La vista può spingersi ora verso la sommità spianata del Monte Pizzoc e le propaggini del Cansiglio occidentale. Si raggiunge così la vetta di Monte Pezza costeggiando un recinto di pascolo. Si continua a salire con moderata pendenza e alla sommità di un costone erboso, sulla destra, si scorgono, i resti di una vecchia malga: si tratta di Malga Pezzetta. In direzione nord‐est, difronte a chi sale, si stagliano ora i profili delle antenne del Col Visentin apparentemente vicinissimi. Si prosegue sul filo di cresta e si raggiunge la modesta sommità di un colle senza nome, da cui ci si abbassa lievemente. Si raggiunge una piccola sella, da qui il sentiero si inerpica ripido per raggiungere la sommità del Monte Agnelezze. La Val Belluna si apre sulla sinistra splendidamente luminosa. Si raggiunge il totem di vetta del Monte Agnelezze, nostra meta odierna e luogo ideale per la pausa pranzo. Per il ritorno si segue a ritroso lo stesso panoramico percorso. Cartina e grafico: La Giralpina foglio n° 4 Scala 1:25000