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FEDERAZIONE CONFSAL-UNSA

Coordinamento Nazionale MEF

__________________________________________________________________________________________ SEGRETERIA NAZIONALE Via Napoli, 51 - 00184 Roma - tel. 06.4819660 - fax 06.48919144 web: http://www.unsamef.it/ e-mail: [email protected]

COMUNICATO N. 50 DEL 6 APRILE 2016 AGLI ISCRITTI

“UNA SCELTA NON FACILE”

Dopo anni di aspettative andate deluse per il blocco normativo che ha impedito il rinnovo contrattuale, l’

UNSA

, com’è noto, ha sottoscritto lo scorso 30 marzo l’accordo sullo sviluppo delle

progressioni economiche

che porterà benefici economici a 6.390 colleghi, con l’importante e decisivo

impegno tra le parti

di completare, entro il 2017, tale percorso anche per tutto il restante personale. Tempo un anno, tale accordo permetterà, quindi, a tutti i lavoratori del MEF di vedersi riconosciuta in busta paga una parte cospicua delle risorse disponibili nel FUA. E’ appena il caso di ricordare il rischio corso dai lavoratori del MEF a seguito del tentativo, poi fallito, da parte del Governo di apportarvi tagli discriminanti. Con questo spirito l’

UNSA

si è seduta al tavolo delle trattative

chiedendo ed ottenendo

, in primis, dall’Amministrazione

l’aumento da 11 a 13 milioni

delle risorse da impegnare al fine di affrontare le prescritte procedure e cercando, poi, di attuare una precisa ed attenta mediazione per salvaguardare i diritti contrattuali di tutti i colleghi, anche di quelli che, ahinoi!!, non erano rappresentati al tavolo nazionale. Abbiamo posto al centro del dibattito il

contratto nazionale di lavoro

, ponendo la massima attenzione sul raggiungimento del giusto equilibrio tra la meritocrazia e la professionalità data dall’anzianità di servizio e accettando l’ineludibile sfida posta dall’Amministrazione allorquando ha introdotto la

“Formazione”

; criterio, quest’ultimo, previsto dal contratto e fortemente voluto,

con pregiudiziale

, dalla stessa Amministrazione. In pratica, se non avessimo accettato di portare a termine il modello contrattuale proposto, saremmo rimasti senza progressioni economiche e la “formazione” con valutazione l’avrebbe comunque,

motu proprio,

portata a termine l’Amministrazione. La beffa, in questo caso, sarebbe stata doppia poiché,

nell’ottica di future progressioni economiche, tale “formazione” così concepita avrebbe, comunque, avuto titolo e valenza con modalità e termini unilaterali.

Ora, premesso che, per una parte dei colleghi il pomo della discordia era rappresentato dalla valutazione che l’Amministrazione avrebbe esercitato mediante le operazioni in sede di “formazione”, va preliminarmente detto che la bozza presentata dal Capo Dipartimento, Cons. Luigi Ferrara, nella seduta del 23 aprile prevedeva

uno sbarramento sulle graduatorie

inaccettabile (il tetto dei 45 punti) e

una forbice di 30 punti che avrebbe potuto sovvertire completamente la

graduatoria data dalla somma dei punteggi ottenenti tra professionalità e titoli di studio posseduti

. A tutto ciò bisognava aggiungere l’aggravante che, in sede di esame

, il lavoratore non sarebbe stato destinatario di nessun punto in caso di un considerevole numero di risposte sbagliate. Tale posizione, in parte già condivisa anche da alcune OO.SS. tra le più rappresentative

, ha indotto l’

UNSA

a contestare fortemente l’impianto proposto dall’Amministrazione ottenendo l’assegnazione di

12 punti a tutti i colleghi che porteranno a termine il solo percorso formativo, come certificazione di formazione

. I restanti 18 punti verranno assegnati nell’esame finale

in proporzione al numero delle domande con risposta esatta

, avendo garanzia che i previsti test si svolgeranno sul pc della propria postazione di lavoro. La nostra è stata “

una scelta non facile”

, frutto di una dura contrattazione che ci ha costretto a rinunciare ad una parte delle nostre proposte pur di concedere una importante opportunità a migliaia di colleghi che in questi momenti di crisi non disdegneranno certamente un significativo miglioramento economico.

Ecco perché siamo convinti che l’attività sindacale vada interpretata nel rispetto dei ruoli e che le norme esistono solo per regolare tanto le relazioni sindacali quanto le modalità e le materie contrattuali.

Adesso lasciatemi uno spazio per alcune considerazioni personali (penso di poterlo fare anche perché

i comunicati che scrivo io li firmo!

). Dispiace assistere a ciò che sta avvenendo, purtroppo anche al di fuori della naturale dialettica; permettetemi di dirlo,

sindacati contro sindacati

è certamente “un brutto spettacolo” e diventa indecoroso quando si arriva ad

inviare i modelli di revoca ai lavoratori!!!!!!

Perché non li si invitano anche a non partecipare alle Progressioni?????

Del resto, una vera protesta non dovrebbe essere indirizzata solo contro i sindacati che hanno firmato l’accordo ma anche contro l’Amministrazione che addirittura lo avrebbe preteso ancora più penalizzante. Scusatemi per lo sfogo, lungi da me dare lezione a qualcuno. La mia è soltanto una riflessione fatta a mente fredda dopo queste giornate di tensione ed ha il solo scopo di invitare tutti a difendere la propria e l’altrui libertà sindacale sino a che questa (e chissà per quanto ancora!) ci verrà data dalla nostra Costituzione. Chi avrà sbagliato è giusto che paghi (sindacalmente), ma solo alla fine di tutta l’operazione. E solo allora!

I nostri iscritti, vi assicuro, quel giorno non avranno certo bisogno del maestro o della maestrina per compilare una revoca sindacale

ed io, in quel momento, ne prenderò atto e ne farò tesoro come siamo abituati a fare Organizzazione.

autonomamente

da oltre sessant’anni nella nostra

Fraterni saluti IL SEGRETARIO NAZIONALE Massimo Cassone