scontrini renzi • reddito di cittadinanza• immigrazione acqua • mutui

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5STELLE
VOLANT INO DE LLE ATTIVITÀ PA RLA MEN TA RI - 1 A PRILE 2016
5 GIORNI
SCONTRINI RENZI • REDDITO DI CITTADINANZA • IMMIGRAZIONE
ACQUA • MUTUI • TRIVELLE
GOVERNO SPORCO DI PETROLIO
TUTTI A CASA
Scandalo “Tempa Rossa“ a Potenza, dopo la Guidi si dimettano anche
Renzi e la Boschi hanno tutti le mani
sporche di petrolio. Tutti sapevano
dell’emendamento vergogna a favore
della compagnia petrolifera Total, perchè il Movimento 5 Stelle lo denunciò
prima a metà ottobre 2014 durante lo
“Sblocca Italia” e poi clamorosamente
di fronte a tutta l’aula del Senato ed il
governo il 18 dicembre 2014. Con questo scandalo si capisce perchè il Pd ed il
governo tifano per l’astensione sul re-
ferendum delle trivelle in programma
il prossimo 17 aprile. Un referendum
che intacca gli interessi delle compagnie petrolifere, e per cui il Movimento 5 Stelle chiede a tutti i cittadini di
recarsi alle urne e votare “Sì”. Un “Sì”
per cancellare le proroghe delle concessioni alle piattaforme estrattive sottocosta. Tornando alla vicenda Guidi,
il compagno indagato dalla Procura
concordava con l’amata emendamenti
a favore degli impianti di Total legati
al deleterio provvedimento “Sblocca
1
Italia”. La Guidi chiedeva a sua volta
l’avallo della Boschi, il tutto con Renzi
che blindava i provvedimenti mettendo il voto di fiducia. L’emendamento
marchetta al centro dello scandalo venne per prima denunciato alla
Camera dal Movimento 5 Stelle con
Mirella Liuzzi il 17 ottobre 2014, poi
tornarono alla caricacon la legge di
stabilità a dicembre e venne scoperto
da Gianni Girotto e denunciato in aula
da Andrea Cioffi.
Tutti sapevano, tutti a casa!
5 GIORNI A 5 STELLE • 1 APRILE 2016
BENVENUTA
POVERTÀ
RENZI, FUORI GLI SCONTRINI
IL TAR DI FIRENZE HA DISPOSTO CHE IL COMUNE DEVE FORNIRE
LE RICEVUTE DELLE SPESE DI RAPPRESENTANZA DI RENZI SINDACO
In Italia 6 pensionati su 10
percepiscono una pensione inferiore ai 750 euro: ciò
vuol dire che oltre 6 milioni
di pensionati galleggiano a
ridosso della povertà o ne
sono completamente immersi. Ci sono poi i dati Istat
sul lavoro: a febbraio 2016
il tasso di disoccupazione è
in risalita all’11,7%. Un vero
capolavoro targato Renzi:
pensionati e disoccupati ringraziano.
A LIVORNO
PER IL REDDITO
Sabato 9 aprile a Livorno a
partire dalle 16,30 la festa
del MoVimento 5 Stelle
per il reddito di cittadinanza locale varato dalla
giunta Nogarin. Del resto
si tratta del primo punto
del programma del M5S e
laddove il movimento è al
Governo, mantiene la parola e rispetta il programma votato dai cittadini.
E a Livorno il reddito di
cittadinanza è realtà.
Ora gli scontrini devono
venire fuori, nessuna scusa è più buona. Il Tar di
Firenze è infatti intervenuto sulla lunga querelle
riguardante le spese di
rappresentanza di Renzi risalenti a quando era
sindaco. Si tratta approssimativamente di una
cifra attorno ai 500mila
euro, ma non si può sapere esattamente per cosa li
abbia spesi Renzi. Su questo caso c’è stato un comportamento a dir poco
vergognoso da parte del
Comune guidato oggi da
Dario Nardella che, nonostante le ripetute richieste
di accesso agli atti inoltrate dalle due consigliere
del M5S - Silvia Noferi e
Arianna Xekalos – non ha
mai fornito nulla, ledendo
quindi uno dei diritti di
ogni cittadino, ovvero conoscere come le pubbliche
amministrazioni spendono i soldi di tutti. Per questa ragione è stato avanza
un ricorso al Tar. Nel mentre il Comune, stretto dalla pressione del M5S, e per
scansare una pesante condanna pubblica, ha consegnato alle due consigliere
un elenco, incompleto,
senza specifiche e per nulla esauriente. Così il Tar
ha messo nero su bianco
quanto il M5S sostiene
da sempre: “L’accesso dei
consiglieri comunali – si
legge nella sentenza - è
PALAZZO VECCHIO
CONDANNATO ANCHE
A PAGARE LE SPESE
LEGALE SOSTENUTE DA
DUE CONSIGLIERE M5S
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strumento di controllo e
verifica del comportamento dell’amministrazione,
in funzione di tutela di
interessi non individuali,
ma generali, e costituisce
espressione del principio
democratico dell’autonomia locale e della rappresentanza
esponenziale
della collettività”.
Quindi, in buona sostanza, il Comune deve tirare
fuori gli scontrini di Renzi.
E questa è una grande vittoria non tanto per il M5S,
quanto per tutti i cittadini
che hanno il diritto/dovere di sapere cosa Renzi
abbia fatto coi loro soldi.
E il pensiero torna a Ignazio Marino, l’ex sindaco di
Roma dimessosi proprio
per le spese di rappresentanza allegre.
Le sue erano di circa 30mila
euro, quelle di Renzi sono
sedici volte tanto.
5 GIORNI A 5 STELLE • 1 APRILE 2016
AUGUSTA, NIENTE HOT SPOT
VITTORIA
DEL
M5S
DA MESI SI DENUNCIAVANO I RISCHI PER LA SICUREZZA NAZIONALE
ACQUA, SI
VOTA LA LEGGE
TRABOCCHETTO
Pietro, sindaco M5S del comune di Augusta, ha subito la decisione di installare
una tendopoli nel porto
della cittadina siciliana. Ma
non è l’accoglienza il problema in questione, il caso,
infatti, è di sicurezza nazionale. Il porto di Augusta, di
recente è stato scelto come
sede di autorità portuale,
ed è stato definito un porto “Core”: ovvero un luogo
che, per la sua posizione
strategica, è destinato a
essere al centro delle rotte
Si voterà questa settimana alla Camera la legge
di iniziativa popolare
sulla ripubblicizzazione
dell’acqua. O, almeno,
questo era il senso della
legge a prima firma della
portavoce M5S Federica
Daga. Ma un emendamento del Pd ha di fatto
introdotto la possibilità
che i privati continuino
a lucrare sull’acqua. Per
questo il M5S ha tolto le
firme alla legge, e ovviamente voterà no.
Ad Augusta non sarà istituito nessun hot spot. Ecco
l’epilogo di una vicenda che
il MoVimento 5 Stelle ha
denunciato a tutti i livelli,
da quello comunale, a quello regionale, fino a finire in
Parlamento tramite le portavoce siciliane, Marialucia
Lorefice e Maria Marzana,
di fronte alle quali il ministro dell’Interno, Angelino
Alfano, ha capitolato e affermato: “Ad Augusta non
si farà l’hot spot”. Da mesi,
infatti, Maria Concetta Di
commerciali internazionali.
I danni economici derivanti sarebbero stati nefasti, e
non solo per l’Italia. In più
su Augusta insistono l’arsenale della Marina militare, una base Nato e uno
dei centri petrolchimici più
grandi d’Europa. Insomma, un rischio clamoroso
di fronte ai terroristi che si
infiltrano nei gommoni dei
migranti. Ci voleva il M5S
per farlo capire ad Alfano.
Ora guardia alta affinché
dalle parole si passi ai fatti.
IL PD HA INTRODOTTO LA “RIPRIVATIZZAZIONE” DEL NOSTRO BENE
PIÙ IMPORTANTE
SOSPESI
PER
AVER
DIFESO
I
CITTADINI
LA CAMERA PUNISCE 42 DEPUTATI M5S PER LE PROTESTE CONTRO IL DECRETO MUTUI
Cinque giorni di sospensione dai lavori parlamentari.
Questa la sanzione comminata a 42 deputati del MoVimento 5 Stelle dall’ufficio di presidenza della Camera,
che questa settimana si è riunito proprio per decidere la
misura da applicare contro i portavoce del M5S che, lo
scorso 2 marzo, avevano bloccato i lavori della Commissione Finanze per protestare contro il decreto Mutui. Da
parte dei pentastellati non c’è stato alcun passo indietro
rispetto all’accaduto e, anzi, hanno rivendicato quell’azione realizzata per difendere i cittadini dal tentativo
di sopruso del Governo. L’azione compiuta davanti alla
commissione Finanze il è stata fondamentale per sollevare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tentativo
di Renzi di permettere alle solite banche di mettere in
vendita le case dei cittadini in caso di inadempimento
per morosità di sette rate del mutuo. Il polverone che
si è sollevato sul caso è stato tale da costringere Renzi a
correggere il tiro, alzando le rate a 18. Insomma, il MoVimento considera queste 42 sospensioni una medaglia
al valore per servigi resi ai cittadini italiani.
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5 GIORNI A 5 STELLE • 1 APRILE 2016
M5S DENUNCIA PD
PRO ASTENSIONE
IL PARTITO DI RENZI ED IL VICEMINISTRO BELLANOVA
DENUNCIATI DAL M5S PER LA CAMPAGNA ASTENSIONISTICA SUL REFERENDUM TRIVELLE
L’invito all’astensione sul
referendum contro le trivellazioni marine del 17 aprile
da parte del Pd e della vice
ministro all’industria Teresa
Bellanova (Pd) viola la legge per questo il Movimento
5 Stelle tramite il senatore
Maurizio Buccarella ha presentato presso il Comando
dei Carabinieri del Senato
un esposto alla Procura della
Repubblica. Due gli articoli
di legge violati: il n. 98 del
DPR 361/1957 sulle elezioni
e l’articolo 51 comma 2 della
legge n. 352 del 25/05/1970
che disciplina i referendum.
L’invito all’astensione che segue la antidemocratica scelta politica della segreteria
Pd di fare campagna per non
recarsi al voto, è arrivato con
un’intervista della Bellanova
su L’Unità del 27 marzo dove
la viceministro ha dichiarato
‘ “Se vogliamo far prevalere
la ragione, la cosa più saggia
da fare il 17 aprile è non an-
dare a votare”. Le leggi parlano chiaro e dicono che ‘ è
punito con la reclusione da
sei mesi a tre anni e multa da
600.000 a 4 milioni di lire, il
pubblico ufficiale e comunque chiunque investito di
un pubblico potere o funzione civile che, abusando
delle proprie attribuzioni e
nell’esercizio di esse, si adopera, fra l’altro, ad indurre
gli elettori all’ astensione’.
Leggi che si applicano anche in caso di referendum
dal momento che il mancato
raggiungimento del quorum
inficia il risultato stesso della
consultazione.
TUTTE LE INFO SU:
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Volantino delle attività parlamentari - 1 aprile 2016
a cura degli uffici comunicazione M5S di Camera e Senato
parlamentari5stelle.it
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