La Dinamo tra i soci della nuova Eurocup

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La Dinamo tra i soci della nuova Eurocup
La licenza triennale porterà solo vantaggi, anche economici. Fip e Lega basket potrebbero far convivere Euroleague e Fiba
di Mario Carta
» SASSARI
La Dinamo ha centrato la vittoria sinora più prestigiosa della
sua traballante stagione fuori
dal campo a Barcellona, dove
lunedì notte il presidente Stefano Sardara (c'era anche il coach prò tempore Federico Pasquini, ma nella sua prima veste di general manager) ha firmato l'accordo con l'Euroleague che garantisce alla società
sassarese tre anni di licenza
per la partecipazione all'Eurocup, seconda competizione
per importanza gestita dall'Euroleague. Con la Dinamo per
l'Italia Trento e Reggio Emilia,
mentre Milano è l'unica ad avere la licenza (decennale) per il
piano superiore, l'Eurolega.
Tre stagioni internazionali
assicurate a prescindere dai risultati maturati in campionato
vogliono dire prestigio, ma
non solo. Vogliono dire più peso sul mercato nella scelta dei
giocatori, più visibilità per gli
sponsor e più autostima, perché la chiamata della Dinamo
a un convivio che vede coinvolte tutte le maggiori realtà del
basket europeo vuol dire implicitamente riconoscere affidabilità, competitività e capacità organizzative made in Sassari.
Considerazioni non estranee alla scelta della Dinamo e
delle due altee società italiane,
ma non le uniche. Da quest'anno infatti l'Euroleague sarà più
ricca. Nella top class che vedrà
sfidarsi tra le altre Milano,
Cska, Madrid, Fenerbahce vengono messi a correre oltte 600
milioni di euro, e le Big 20 hanno già assicurato che quelle
che destineranno alla competi-
zione sorella minore, l'Eurocup, non saranno briciole.
Qualche milione è garantito. E
va considerato l'incentivo di
una serie di incassi assicurati.
Sardara e gli altri due presidenti italiani accettando la licenza triennale dell'Eurocup
hanno sfidato Federbasket e
Lega, della quale Stefano Sardara è dirigente di vertice. I
due organismi coordinatori
del basket italiano avevano infatti aderito all'iniziativa della
Fiba, che lunedì a Parigi presenterà le sue nuovissime eurocompetizioni. Tre giorni prima, a Fiumicino l'assemblea
italiana è chiamata a ratificare
l'accordo con la Fiba, che agirà
attraverso la sua emanazione
New.Co, e il parterre si presenta spaccato. Il presidente Fip
Sandro Petrucci e - pare - anche il presidente Coni Giovanni Malagò, sono chiamati a dirimere le eventuali controversie anche se, dato ormai per acclarato il no alla Fiba di 4 club,
si potrebbe imboccare la doppia corsia Euroleague-Fiba.
C'è poi chi sostiene che la Dinamo e le altre potrebbero essere escluse dal campionato,
ma viene ritenuta «vox populi»
e rifiutata, anche sulle basi del
diritto comunitario. Chi ha
aderito all'Eurocup sostiene infatti che c'è spazio anche per la
Fiba, e ricorda che le licenze
europee sono sempre esistite.
Viene fatto inoltre presente
che fino a pochi anni fa in Italia
venivano addiritture rifiutate,
e ricordato che alla riunione di
lunedì a Barcellona, oltre ai
club erano rappresentate anche 4 autorevoli leghe europee. E che Fip e Legabasket so-
LEGABASKET
no socie dell'Euroleague, che
ha un knowhow consolidato.
Oltre alle ragioni dettate dalla logica ci sono poi quelle di
diritto, a far forti Sassari, Trento e Reggio, e a chi obietta che
il merito non viene premiato,
perché per esempio Venezia se
vincesse il campionato non
giocherebbe in Europa, replicano che è proprio questo uno
degli spazi che andrà a colmare la Fiba, organismo esordiente, a fronte della ben più collaudata (16 anni) Euroleague, e
che anche nella situazione attuale non viene garantito un
posto a chi vince lo scudetto in
Italia. C'è spazio per tutti, insomma, e anzi la concorrenza
potrebbe innalzare il livello
delle manifestazioni.
La Dinamo si gode comunque un riconoscimento che
nessuno può toglierle, vada come vada l'assemblea italiana
di giovedì. Quattro stagioni in
Europa sono state sfruttate al
meglio, dalle prime due in Eurocup alla prima in Euroleague
(con invito) alla seconda (come campioni d'Italia). Oralalicenza triennale viene considerata un premio al progetto-Dinamo, che è piaciuto a tal punto da portare i dirigenti dell'Eurolega a non farsi condizionare
dal momento negativo sotto il
profilo agonistico. Una chiamata che arriva non all'apice
del percorso ma in un momento di down, e che assume un
valore superiore, che la Dinamo intende sfruttare. Nella visibilità internazionale, negli
aspetti economici ma soprattutto nel confronto, il miglior
additivo possibile nel basket,
in particolare per una realtà di
provincia come Sassari.
Un'immagine della riunione dell'Euroleague lunedì a Barcellona, sulla destra Sardara e Pasquini
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