Serve una soluzione per gli immigrati “illegali”

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Transcript Serve una soluzione per gli immigrati “illegali”

MARTEDI 8 MARZO 2016 • CORRIERE CANADESE
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CANADA
IL COMMENTO
Serve una soluzione per gli immigrati “illegali”
•
L'ONOREVOLE
JOE VOLPE,
EDITORE
TORONTO - La vuota retorica,
l’ampollosità, il linguaggio crudo e il comportamento rude sono
stati la base delle prime fasi dei
dibattiti per le presidenziali americane, al meno nel fronte repubblicano. Se uno vuole essere presidente del Paese più ricco e potente del mondo, deve essere in
grado di “mostrare quanto sei bravo e competente”.
Si è sviluppato un teatro delle
marionette dove l’approccio spietato - sempre in cerca di un capro
espiatorio, mediocre, all’insegna
del “Sono arrabbiato e non sono
disposto più a subire” - generato
da uno degli uomini più ricchi del
mondo e contemporaneamente uno dei bufoni più privilegiati diventa l’ordine del giorno.
Una mentalità da giustizia di
frontiera questa - “non si fanno
prigionieri” - sta mettendo da parte voci più esperte e ragionevoli.
Politiche basate sulla logica e sui
dati vengono messe in secondo
piano da risposte viscerali. Regole
illogiche. Dominano la distrazione e la distorsione.
Il Messico, i messicani e i Latinos sono diventati i surrogati “dell’Invasione Curdo-Siriana”
dell’Europa. La scelta del linguaggio è deliberata. Evoca movimenti di massa di orde illegali e rapaci. Proprio la giusta immagine per
dare corpo alle visioni paranoiche
su quella che è diventata una questione mondiale, e le “illegalità”
che la circondano.
Gli Europei hanno organizzato
ieri un summit per afrontare la
questione migranti/rifugiati. È legata al traico di esseri umani (la
schiavitù dei tempi moderni), lo
spaccio di droga, il giro di armi e
le operazioni militari. Molti Paesi
- Italia, Francia, Inghilterra e Usa hanno già una presenza navale nel
Mediterraneo per operazioni di
monitoraggio e salvataggio e per
creare un efetto di deterrenza.
L’Italia, per esempio, ha assunto
il costo di salvare e dare alloggio
a 140mila “illegali” dalle acque del
Mediterraneo per un periodo di 18
mesi nel 2014-2015.
In Nord America, la questione
dell’immigrazione illegale è stata usurpata dalle dinamiche di ciò
che passa per dibattito sulle politiche demograiche dei repubblicani, escludendo il governatore
Kasich, ultima voce ragionevole.
Quanti immigrati illegali ci sono e
quanto ci costano?
I numeri lanciati costituiscono
una sida per consistenza e metodologia. Appena otto anni fa, la
cifra operativa era di 30 milioni 9% della popolazione degli Usa, e
all’incirca la popolazione Canadese dell’epoca.
Oggi quel numero è stato ridotto a circa 12 milioni da due autorevoli organizzazioni. Siamo appena sotto l’intera popolazione
dell’Ontario. Una strategia del “rimandarli indietro” comporterebbe identiicare, localizzare, incarcerare e trasportare forzatamente
tutta quella gente.
Un ex Ambasciatore del Messico negli Usa, usando la cifra dei 30
milioni, ha calcolato in 120 miliardi di dollari l’intera operazione:
4mila dollari americani - oppure
6mila dollari canadesi al tasso di
scambio odierno - pro capite.
Lui poi si è riallineato al più attuale numero di 12 milioni sin dal
primo calcolo dei costi, ma senza
cambiare la stima pro capite. In altre parole, inseguire questo obiettivo di politica pubblica costerà 72
miliardi di dollari canadesi.
Aggiungiamo al totale la perdita
di PIL che questa “pulizia etnica”
produrrà, più il costo di costruzione di un muro per tenere fuori gli
altri e avremo un’idea più chiara
dei costi associati con queste meditate politiche. I beneici? Ancora non sono chiari.
Il ministero della Cittadinanza
e dell’Immigrazione sta per presentare il suo piano immigrazione
in parlamento. Immigrazione/immigrati illegali probabilmente ca-
ratterizzeranno in modo signiicativo quel piano.
È un problema? Quanto è grande il numero? Nessuno lo sa con
certezza. Tipicamente, in assenza
di dati empirici deinitivi, le istituzioni canadesi si basano su posizioni standard: “10% dei numeri americani”. Un riassunto di un
policy maker/legislatore pigro ci
farebbe pensare che vi siano 1.2
milioni di illegali (la maggior parte di essi persone che sono rimaste dopo la scadenza del visto) dei
quali circa 480mila solamente in
Ontario.
L’ultimo numero è simile a
quello indicato lo scorso anno in
un rapporto della Città di Toronto: 200mila nella area code 416 e
100mila nell’adiacente 905. La Gta
ospita circa la metà della popolazione dell’Ontario.
Vogliamo derivare i costi sulla stessa base delle stime americane? Se sì, un tentativo di rimuoverli dovrebbe costare almeno 7.2
miliardi di dollari. Se questa sia una strada percorribile sta alla decisione di chi governa, se valutare
di andare avanti o meno.
Ciò che è inevitabile è la conclusione che nessuna buona politica demograica ed economica
può emergere senza afrontare la
questione, meglio prima che poi.
Non viviamo nel vuoto. Gli europei e gli americani stanno rispondendo ai trend migratori correnti
e potenzialmente incontrollabili.
Non stanno nemmeno escludendo l’opzione militare.
Dubito che i canadesi abbiano
voglia di essere trascinati dentro
il vortice. I nostri illegali sono qui
e integrati.
Qual è il costo di regolarizzare
il loro status, invece?
ENGLISH VERSION
We need a solution for the “illegal” immigrants
The Honourable Joe Volpe, Publisher
TORONTO - Empty rhetoric,
bombast, crude language rude
behaviour has been the staple of
the early stages of the American
Presidential debates – Republican
version. If you want to be President of the world’s richest, most
powerful country, “you have to
show your stuf”.
A circus sideshow developed
where a ruthless, scapegoating,
mean-spirited “I’m angry and I‘m
not going to take it anymore” approach generated by one of the
world’s richest, most privileged
bufoons became the order of the
day.
A frontier justice mentality –
“hang them high; send them back”
– is drowning more seasoned, reasonable voices. Logic, data-based
policy, takes second place to visceral responses. Illogic rules. Distraction and distortion dominate.
EDITORE - C o n s o r z i o M . T . E . C . C o n s u l t a n t s Italia,
N o . 8 6 V i a M a ri a , 0 3 1 0 0 F r o si n o n e .
M .T . E . C . C o n s u lt a n t s L t d . 3 8 0 0 S t e e l e s A v e . W . , S u it e 3 0 0 ,
Vaughan ON, Canada
REDAZIONE:
Corriere Canadese
Italia, N o . 8 6 V i a M a r i a , 0 3 1 0 0 F r o s i n o n e .
Canada, 2 7 9 0 D u f e r i n S t . , 4 1 6 - 7 8 2 - 9 2 2 2
T o r o nto , O N , M 6 B 3 R 7
AMMINISTRAZIONE:
L'On. Joe Volpe, P . C . , C . D i r . - P r e s i d e n t e E d i t o r e
Francesco Veronesi - D i r e t t o r e
Nicola Sparano - V i c e - D i r e t t o r e
Tipograia
K .T . W E B P r i n ti n g L t d .
2 8 7 B ri d g e l a n d A v e .
T o r o nto , O N , M 6 A 1Z 6
T e l: 4 1 6 - 7 8 2 - 9 2 2 2 - F a x : 4 1 6 - 7 8 2 - 9 3 3 3
E m a i l: a d v e r t i s e @ c o r r i e r e . c o m - i n f o @ c o r r i e r e . c o m
www.corriere.com
Mexico, Mexicans and Latinos
have become the North American
surrogates for the “Syrian-Kurdish Invasion” of Europe. The
choice of language is deliberate. It
evokes mass movements of illegal,
rapacious hordes. Just the right
image to shape paranoid views on
what has become a world-wide
issue, and the “illegalities” that
surround it.
The Europeans held a summit
yesterday to address the migration/refugee issue. It is tied to human smuggling (modern day slavery), drug distribution, gun running and military operations. Several countries - Italy, France, England and the USA - already have
a naval presence in the Mediterranean in a monitoring, search
and rescue and “deterrent capacity. Italy, for example, Assumed
the cost of rescuing and housing
140,000 “illegals” from the waters of the Mediterranean in an
18-month period, 2014-2015.
In North America, the Issue of
“illegal immigration” has been
usurped by the dynamics of what
passes for debate on demographic policy among Republicans, save
Governor Kasich’s last voice of
reason. Just how many “illegal immigrants” are there and what is
their cost to us?
The numbers thrown about
challenge consistency and methodology. A mere eight years ago,
the operative igure was 30 million - 9% of the population of the
USA., and roughly the equivalent
of the population of Canada at
the time. Today that number has
been reduced to approximately 12
million by two credible organizations. That is just under the total
population of Ontario. A “send
them back” strategy in the USA
would involve identifying, locating, incarcerating and forcibly
transporting that many people.
A former Ambassador of Mexico to the USA, using the 30 million igure, posited a $120 billion
USD cost for that exercise: $4,
000 USD per capita, $6,000 CDN
at today’s exchange rate. He has
re-aligned himself with the more
current 12 million number since
irst calculating the cost, but without changing the per capita estimate. In other words, pursuing
this public policy objective will
cost $72 billion CDN.
Add to that total the loss to
GDP that this “ethnic cleansing” will generate, plus the cost
of erecting a wall to keep others
out and one gets a better sense of
the cost analysis associated with
these policy musings. The beneits? Not that clear.
Citizenship and Immigration
Canada is about to present its
Plan and the associated rationale to parliament on Wednesday.
Illegal immigration/immigrants
will probably feature signiicantly in that plan.
Is it a problem? How large is the
number? No-one knows for sure.
Typically, in the absence of deinitive empirical data, Canadian
institution engage in the default
position: “10% of the American
numbers“. A lazy policy-maker’s summary will have us believe that there are 1.2 million “illegals” (mostly Visa overstays)
with about 480,000 of them in Ontario alone.
That latter number is close to
what the City of Toronto indicated in a report last year: 200, 000
in the 416 area code and 100,000
in the adjacent 905 area code. The
GTA is home to approximately
one half of the population of Ontario.
Do we derive costs on the same
pro-rated basis from American assessments? If so, some sort of removal exercise will carry at least
a $7.2 billion outlay. Whether this
is a preferred option is for decision makers to assess and sell or
abandon.
What is inevitable is the conclusion that no sound demographic
and economic policy can emerge
without addressing this issue,
sooner rather than later. We do
not live in a vacuum. Europeans
and Americans are responding
to current and potentially uncontrollable migratory trends. They
are not excluding military options.
I doubt Canadians have an appetite to be drawn into that vortex. Our “illegals” are here and
integrated. What is the cost of
“regularizing” their status instead?