TORINO: L`ospedale unico entro 5 o 6 anni. “Fino ad allora nessuno

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Transcript TORINO: L`ospedale unico entro 5 o 6 anni. “Fino ad allora nessuno

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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 2 MARZO 2016
Metropoli .51
.
ETROPOLI
M
Settimo, un’auto per le cure domiciliari
Una Panda per il Servizio Cure domiciliari
dell’Asl To4. A donarla - in ricordo di
Elisabetta Fragliasso - l’associazione «Il
sorriso di Buba», nata nel 2010 in memoria
di Alessia Busana, scomparsa a causa di una
patologia oncologica.
[N. BER.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Collegno
il caso
Il writer si difende
“Riparerò il danno
ma la mia è pittura”
GIUSEPPE LEGATO
I
l quesito è quanto mai attuale: sono utilizzabili in un procedimento penale le conversazioni intercettate su una chat
Blackberry? L’acquisizione delle conversazioni rispetta le norme di legge che regolano le intercettazioni? Secondo la Dda
di Torino (pm Arnaldi di Balme
ed Enrica Gabetta) assolutamente sì, secondo le difese delle
14 persone coinvolte in una vasta operazione sul narcotraffico
internazionale gestita da un’associazione criminale vicina alla
‘ndrangheta con basi a Volpiano, Leinì e San Giusto Canavese, decisamente no.
Ed è cosi che ieri, di fronte al
gup Elena Rocci, nell’udienza
preliminare, i legali Mauro
Ronco, Luca Maio, Michela Malerba e Ambra Giovene, tra i
tanti, hanno sollevato l’eccezione sull’utilizzo delle conversazioni. Perizie alla mano, stilate
da professori universitari, hanno spiegato come «le intercettazioni a nostro avviso non siano avvenute in maniera regolare come previsto dagli articoli
266 e 267 del codice di procedura penale» dice Ronco.
La questione è molto tecnica.
Va subito detto che gran parte
di questo procedimento su un
ingentissimo traffico di cocaina
dal Sud America scoperto dal
Gico della Guardia di Finanza,
si poggia quasi interamente
sulle conversazioni intercettate
nelle chat utilizzate dai presunti narcos, in testa Nicola Assisi
(difeso da Ronco), nato a Grimaldi (Cosenza) 57 anni, villa a
San Giusto e portafoglio – secondo i pm – carico di grossi
contatti in Brasile e Venezuela.
Da sempre vicino ai cartelli della ‘ndrangheta di Platì dislocati
a Volpiano, è tutt’ora latitante
insieme ai figli Micheal e Patrick. In manette sono finiti invece
Antonio Agresta 55 anni, Giuseppe Perre, 40 anni e Francesco Trimboli, 39 anni, difesi dall’avvocato Luca Maio. Che spiega: «A differenza delle intercettazioni telefoniche nelle quali
avviene la duplicazione della linea e il contenuto della chiama-
MASSIMO MASSENZIO
PATRIZIO ROMANO
«Non sono pentito, ma sono pronto a riparare il
danno». Ako mostra tutta la sfrontatezza dei suoi
20 anni mentre cerca di spiegare perché domenica pomeriggio si è infilato nel sottopasso di via
San Massimo e ha cominciato a dipingere una parete appena ripulita e imbiancata. «Sapevo che
stavo facendo qualcosa di non troppo corretto,
ma quello è il mio linguaggio. Quando dipingo io
riesco a fuggire dalla realtà e da me stesso. So che
per qualcuno sarà difficile comprenderlo, ma con
un pennello in mano io divento una persona migliore». Meccanico in un’officina, studi scientifici
lasciati a due passi dal diploma, Ako da poco più
di un anno ha scoperto la sua vocazione. La came-
La villa di Nicola Assisi - tutt’ora latitante insieme ai figli - a San Giusto Canavese
Volpiano
Processo ai narcos
“Le chat acquisite
in modo illegale”
FOTO ROMANO
Custodia
della prova
Secondo
i legali della
difesa
sarebbe
stato violato
il principio
della custodia
della prova
te afferisce direttamente in procura secondo il principio dell’instradamento, in
questo caso l’attività
di intercettazione di
decriptazione delle
chat Blackberry non è
avvenuta nei server
della procura, ma si è
realizzata all’estero (in Canada), senza richiesta di rogatoria, ed è stata fatta da un soggetto privato senza alcuna tutela della genuinità del dato.
Un soggetto a cui è stato dato il
compito di trattarlo, metterlo
in chiaro e un volta lavorato
consegnarlo. Violando in questo modo il principio di custodia della prova».
In più: ma è davvero cosi?
Secondo la procura non lo è. E,
a dire il vero, esistono già alcune recenti pronunce della Cassazione (agosto e dicembre
2015) che hanno rigettato argomentazioni che in parte riprendono i temi delle eccezioni sollevate ieri dai legali. Riconoscendo che si può intercettare anche senza rogatoria internazionale e sottolineando come comunque esistano filiali della società canadese in Italia.
Il 15 marzo i pm dell’accusa,
fiduciosi di aver agito correttamente e comunque sempre
su autorizzazione del giudice,
replicheranno. Poi il giudice
deciderà.
Il monito
Il sindaco
avverte:
«Non dipingete nel
sottopasso
di via San
Massimo: vi
becchiamo
subito»
retta è stracolma di disegni e molti muri portano
già la sua firma. Nella notte tra sabato e domenica ha sognato il volto di una donna e quella parete
immacolata rappresentava la sua tela perfetta:
«Non sono un writer, io dipingo e con la mia pittura volevo dare forma e vita a quell’immagine. Ho
usato tre latte di vernice blu, rossa e gialla, ma
per finire mancava ancora la bomboletta spray. I
carabinieri, però, sono arrivati prima».
Questa volta Ako è stato denunciato, ma per il
futuro si augura di avere uno spazio dove poter
esprimere liberamente la sua creatività e il sindaco Francesco Casciano raccoglie la sfida: «Ci aiuti a combattere il degrado disordinato dei graffiti.
Poi, per lui come qualsiasi altro artista, un posto
lo troveremo». E chiude con un consiglio. «Nel
sottopasso di via San Massimo non andate a dipingere per due motivi: primo vi becchiamo e poi
quelle pareti sono fatte per essere ripulite in un
amen». Insomma, vernice e fatica sprecate.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Convegno a Chieri
I tempi
dell’appalto
L’ospedale unico entro 5 o 6 anni
“Fino ad allora nessuno chiude”
L’obiettivo - è
stato spiegato - è arrivare
ad avviare
entro fine
anno la
procedura
di gara
d’appalto
ANTONELLA TORRA
«Una cosa deve essere chiara: non si abbandona nulla».
Lo ha dichiarato l’assessore
alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta intervenendo lunedì sera a Chieri,
al convegno «I perché dell’ospedale unico», organizzato dal sindaco di Chieri Claudio Martano. «I vecchi ospedali dell’AslTo5 – ha aggiunto
- continueranno a funzionare
fino a quando non sarà pronto il nuovo, e anche dopo potranno essere sede di servizi
ambulatoriali e territoriali.
Quindi, chi dice che intendiamo chiudere gli attuali ospedali di Chieri, Moncalieri e
Carmagnola dice il falso e lo dice solo per alimentare strumentalmente le paure dei cittadini. La realizzazione del
nuovo ospedale andrà di pari
passo con la riorganizzazione e
il potenziamento dei servizi
territoriali».
Il Direttore Generale dell’AslTo5 Massimo Uberti, e alcuni medici dei tre presidi di
Chieri, Moncalieri e Carmagnola, hanno illustrato le ragioni che stanno alla base del
progetto: «Sarebbe illogico
continuare a rattoppare ospedali vetusti, che necessiterebbero non solo di un ammodernamento e della messa a norma, ma anche di ampliamenti
significativi, visto che attual-
150
milioni di euro
È il massiccio investimento
preventivato per costruire
il nuovo ospedale
dell’Asl-To5
FOTO ANTONELLA TORRA
mente i tre presidi non sono in
grado di ospitare i 460 posti
letto assegnati all’Asl. Servirebbero 40 milioni di euro solo
per mettere a norma gli attuali
ospedali ed evitare che qualcuno domani li chiuda. Pertanto è
la logica a dirci che è preferibile investire 150 milioni per un
nuovo e moderno ospedale».
L’assessore Saitta ha poi illustrato l’iter per la realizzazione del progetto. I lavori potrebbero essere terminati già
tra 5 o 6 anni. «Il gruppo tecnico dell’assessorato sta completando il quadro delle aree per
la localizzazione dell’ospedale,
aree che devono risultare idonee alla luce di precisi parametri fissati nel Protocollo d’intesa: essere baricentriche, rispettare i vincoli ambientali ed
idrogeologici». L’obiettivo è
poter avviare entro fine anno
la procedura di gara d’appalto.
Il finanziamento del nuovo
ospedale avverrà attraverso
una modalità mista pubblicoprivato: una parte di risorse
statali e una parte di finanziamento garantito dal privato
che realizzerà l’opera e gestirà
alcuni servizi non sanitari dietro pagamento di un canone.
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50 .Metropoli
STAMPA
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MERCOLEDÌ 2 MARZO 2016
Candiolo, panettiere spacciava droga
Collegno, sportello catasto in Comune
Venaria, un encomio per le indagini
In auto un 25enne panettiere torinese
nascondeva un panetto di hashish (90
grammi), 6 grammi di marijuana, bustine
di plastica e un bilancino. Incensurato, è
stato arrestato dai carabinieri di Vinovo in
strada Torino (nella foto).
[M. MAS.]
Aprirà a breve a Collegno lo Sportello
catastale. «Un servizio che consentirà ai
cittadini - precisa il vicesindaco Antonio
Garruto - di consultare la banca dati
catastale direttamente qui in Comune senza
doversi spostare».
[P. ROM.]
Il sindaco Roberto Falcone ha consegnato un
encomio al vice comandante della polizia
municipale Mario Pace, all’ispettore Piero
Primucci e all’agente Lorena Tetti per aver
collaborato alle indagini dei carabinieri che
hanno portato all’arresto del piromane. [G. GIA.]
Venaria
Fuoco sul tetto, salvi i due operai
Lavoravano ad una coibentazione: uno s’è calato con una corda, l’altro appeso al cestello
Il tetto
distrutto
GIANNI GIACOMINO
Inquilini
in salvo
Alcuni sono
usciti con
i loro amici
a quattro
zampe
Quando, ieri mattina, le fiamme
e il fumo denso li hanno lambiti,
Francesco Rognetta e Giacomino Garritano, avevano solo una
via di fuga per salvare la pelle.
Provare a scendere dal tetto il
qualche modo. Garritano, ha
trovato una corda di fortuna e,
con una buona dose di coraggio,
si è calato nel vuoto. Rognetta
si è aggrappato al braccio della
gru che lo aveva sollevato con il
cestello su a 20 metri di altezza,
per lavorare in cima al tetto di
un palazzo di cinque piani. Il
48enne di San Mauro è rimasto
per interminabili minuti avvinghiato al braccio metallico, con
la gente da sotto che
gli urlava di non mollare. Questo mentre
le 28 famiglie stavano
scappando dagli appartamenti del condominio di via Sciesa
11, in centro alla città,
con il tetto completamente avvolto dalle
fiamme.
Lo hanno salvato i vigili del
fuoco che, per circoscrivere
l’incendio, sono corsi con 13
squadre, faticando ore per circoscrivere il rogo. Alla fine i due
operai della ditta «Desedime»
di Settimo sono stati soccorsi
dai medici e dagli infermieri del
118. Rognetta è stato trasportato in ambulanza al Cto e Garritano, 68enne di Settimo, al Maria Vittoria. Sono in osservazione, ma per fortuna, le loro
condizioni non sono gravi.
Sulle cause che hanno innescato la prima scintilla stanno
indagando i tecnici del vigili del
fuoco e i carabinieri di Venaria
(che sono tornati negli alloggi
per portare in salvo due gatti).
Di certo c’è solo che i due operai, quando è divampato il rogo,
intorno alle 11,30, erano sul tetto e stavano posizionando una
guaina catramata, con l’utilizzo
di un cannello a gas. In un attimo le lingue di fuoco hanno avvolto tutto il tetto e le mansarde, sollevando sulla città una
I due operai
sono stati
soccorsi e
trasportati in
ospedale
dove sono
stati
trattenuti in
osservazione
Le loro condizioni non
sarebbero
gravi
Tutti gli inquilini in serata
hanno potuto
rientrare nelle
loro case
FOTO COSTANTINO SERGI
FOTO COSTANTINO SERGI
FOTO C. SERGI
L’operaio si rifugia sull’autoscala
Il drammatico momento in cui l’operaio si
aggrappa al cestello per sfuggire alle fiamme
Rivoli
coltre di fumo nero e nauseabondo. Poi sono partiti i soccorsi, con decine di pompieri impegnati a scaricare migliaia di litri d’acqua sull’edificio e carabinieri e gli agenti di polizia municipale costretti a bloccare il
traffico. Con i volontari del 118
pronti ad aiutare chi si sentiva
«soffocare» per aver respirato
il fumo. Fino a tarda sera sono
continuate le operazioni di bonifica dello stabile che non ha
comunque subito danni strutturali. Le 54 persone che abitano lì sono state fatte rientrare
nei loro appartamenti, giudicati agibili.
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Guarda il video su:
www.lastampa.it/cronaca
FOTO MASSENZIO
L’interno dello Juventus Center
Esposto a Vinovo
“La Juventus
deve ancora
500 mila euro”
Un esposto alla Corte dei Conti presentato dal Movimento 5
Stelle riporta l’attenzione su
un presunto debito di 500 mila euro della Juventus nei confronti del Comune. La somma
– 200 milioni di vecchie lire
per cinque anni – era prevista
a margine di un accordo siglato nel 2001 con la società bianconera e i soldi dovevano essere destinati a favore della Piccola Casa della Divina Provvidenza per il recupero dell’ex
Cottolengo e per altri progetti
in campo sociale. Negli anni,
però, i programmi sono cambiati e il fabbricato non è passato nelle mani dell’amministrazione, che ha preferito invece orientarsi verso la costruzione di una nuova casa di
riposo. Il finanziamento, quindi, non è mai arrivato e il capogruppo dei Pentastellati in
consiglio comunale si è rivolto
alla Corte dei Conti: «Chiediamo che sia fatta chiarezza e
che si verifichi la sussistenza
del danno erariale. In tanti anni di discussioni non ci sembra che sia stato fatto nulla di
concreto per recuperare soldi
che farebbero molto comodo
alla comunità vinovese».
Per il momento il sindaco
Gianfranco Guerrini, in carica
dal 2014, non si sbilancia:
«Non ho avuto modo di leggere l’esposto, ma se e quando la
Corte dei Conti ci chiederà
chiarimenti interpelleremo
gli uffici per dare tutte le risposte del caso».
[M. MAS.]
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Orbassano
Nel pronto soccorso
Banda dei cambiamonete
più spazi ai codici rossi Nuova spaccata in un bar
Area più
grande
Permetterà
di trattare 4
pazienti
per volta
Raddoppia l’area dedicata ai codici rossi nel
Pronto Soccorso dell’ospedale di Rivoli. Dalla sala di 28 metri quadrati si passa ad una di oltre 50.
«Finora - spiegano dall’Asl To3 - l’esiguità della
saletta dedicata ai codici rossi, quelli di
maggiore gravità, consentiva soltanto
di accogliere e gestire un paziente per
volta, al massimo 2 e non senza difficoltà, specie quando, contemporaneamente, al lavoro si trovavano 2 équipes». Con un investimento di soli 30
mila euro si è invece riusciti ad allargare lo spazio disponibile. E da ieri pomeriggio la nuova area può ospitare fino a
4 pazienti. «E’ un altro tassello nella soluzione delle criticità del Dea di Rivoli - dice Flavio Boraso, direttore generale dell’Asl To3 -. I codici rossi sono per fortuna numericamente pochi,
(150 l’anno, ndr) ma la loro corretta gestione è
molto importante e delicata».
[P. ROM.]
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Non si fermano le «imprese» delle bande dei cambiamonete che stanno bersagliando bar e tabaccherie in tutta la provincia. Due giorni dopo l’assalto «esplosivo» alla sala giochi Gold Bet di frazione Pasta, la scorsa notte è toccato al bar Company di strada Torino ricevere la sgradita visita
dei ladri di macchinette. Questa volta, però, i banditi non hanno usato il gas per far saltare in aria
la porta sul retro, ma hanno scelto un metodo più
tradizionale e meno rumoroso.
Dopo aver girato verso l’alto la telecamera di
videosorveglianza hanno divelto le grate di ferro
e il vetro della finestra del bagno per poi raggiungere tranquillamente l’interno del locale: «Non
hanno fatto il minimo rumore e nessuno si è accorto di nulla. Erano veri professionisti – commenta il titolare del bar – Purtroppo ormai siamo
sotto attacco, questi videopoker fanno gola a molti, ma qui erano 6 anni che non succedeva più
niente». I ladri hanno avuto tutto il tempo di scassinare due slot machine e un money changer e
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Al bar
Company
Un colpo
«firmato»
quello della
scorsa notte:
anche stavolta la banda
ha scelto di
portarsi via
bottiglie
di liquore
svuotare le gettoniere. Il bottino è ancora in corso
di quantificazione, ma potrebbe superare i 5 mila
euro. «Hanno preso tutte le monetine e non hanno lasciato nemmeno un centesimo – continua il
proprietario – Prima di andarsene hanno scelto
con cura tre bottiglie di liquore dagli scaffali e le
hanno portate via assieme al resto della refurtiva». Il furto delle bottiglie è praticamente una firma sul colpo, che riporta alla mente le tre spaccate consecutive nel bar-ricevitoria «Tu e io» di Ri[M. MAS.]
valta, fra dicembre e febbraio.
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46 .Cronaca di Torino
STAMPA
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MERCOLEDÌ 2 MARZO 2016
I dottori sanzionati per l’attività da privati
Antimafia
Loreto guiderà
la Dda di Torino
“Quale concorrenza,
l’Oftalmico non ha
i nostri macchinari”
1 È Anna Maria Lo-
reto il nuovo capo della Direzione distrettuale antimafia. Assumerà ufficialmente l’incarico oggi, ereditandolo da Sandro Ausiello,
nominato procuratore
capo a Savona. Loreto,
62 anni, attualmente
procuratore aggiunto
del gruppo fasce deboli in procura, ha lavorato con Bruno Caccia ed è tra gli allievi
prediletti di Marcello
Maddalena, l’ex procuratore generale da
poco in pensione.
I medici sospesi si difendono: vogliono screditarci
I ricorsi contro l’Asl
NOEMI PENNA
ANDREA ROSSI
U
Sudoku
na manovra per far
chiudere l’ospedale». I
medici sospesi dall’Oftalmico perché accusati di fare lavorare privatamente la
vedono così: un’operazione
per indebolire e screditare la
struttura di via Juvarra giustificando la scelta della Regione di abbandonarla.
Il giorno dopo la sentenza
del Tribunale (la prima che
coinvolge i sei medici sanzionati) che ha confermato i
provvedimenti dell’Asl To1, e
nel giorno in cui i giudici negano ad altri tre dottori la sospensiva sulla sanzione disciplinare, gli accusati passano al
contrattacco. Ribaltano l’accusa di aver creato una società
(cosa vietata dalla legge) e lavorato in concorrenza con l’Oftalmico: «Le terapie praticate e
i macchinari utilizzat nello studio privato, all’Oftalmico non
esistono, anche perché l’ospedale non ha le risorse per acquistarli. Di quale concorrenza
stiamo parlando, allora?».
Il sudoku
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Due frasi per seppellire un
ricorso. Il giudice del Tribunale del Lavoro Roberta Pastore
ha respinto l’offensiva di Giancarlo Dapavo contro la sospensione di tre mesi inflitta dall’Asl To1 a lui e altri cinque medici dell’Oftalmico. Il provvedimento disciplinare ha origine
dall’accusa di aver lavorato
per anni in concorrenza con
l’ospedale. Dapavo era infatti
amministratore delegato di
Ops: con quattro colleghi aveva trasformato uno studio privato (legittimo) in una società
(vietata), entrando di fatto in
conflitto di interessi e violando
la legge che impedisce ai dipendenti pubblici di detenere
quote in società. Dapavo, invece, oltre che ricoprire il ruolo
di amministratore delegato,
aveva il 15% delle quote e, intanto, continuava a esercitare
la sua professione di dirigente
all’Oftalmico.
Il richiamo
Nel luglio 2015
l’Asl contesta
al medico
la sua doppia
attività e avvia
un procedimento
disciplinare
che termina
con tre mesi
di sospensione
La polemica
I sei medici
fanno ricorso
al Tribunale
Intanto scoppia
la polemica
innescata
dall’assessore
alla Sanità Saitta
durante
una audizione
in commissione
I sei medici che nel privato facevano concorrenza al loro ospedale
Oftalmico, il giudice del lavoro
condanna il dirigente sospeso
Respinto il primo ricorso contro l’Asl: c’è conflitto d’interessi
Sulla «Stampa»
Le contestazioni
Due ruoli incompatibili, secondo l’Asl e la Regione. Non
secondo Dapavo, che contro
la sospensione ha presentato
ricorso in Tribunale. Il giudice l’ha rigettato. «Una sentenza molto accurata, motivata con precisione in tutti i
Giovedì l’affondo dell’assessore alla Sanità Saitta
sui sei medici dell’Oftalmico.
1
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diversi punti della questione», commenta l’avvocato
Vittorio Barosio, legale dell’Asl. Il giudice ha anche condannato il medico al pagamento delle spese legali.
Secondo il Tribunale l’oftalmologo ha mentito quando
nell’aprile del 2015 ha firmato
una dichiarazione in cui certificava di non trovarsi in potenziale conflitto di interessi
quando la Ops esisteva dal
2006. E a poco vale l’argomento secondo cui la società non
abbia mai distribuito utili o
abbia subito perdite o che sia
stata creata, su suggerimento
di un commercialista, non per
raggirare la legge ma solo per
consentire una migliore ripartizione delle spese tra i
cinque soci.
Scattano le sanzioni
Nemmeno la buona fede di Dapavo è considerata un valido
argomento: il medico si trova
«in una condizione di colpa
grave (essendo un dirigente
medico non poteva non comprendere il significato delle dichiarazioni che gli erano state
richieste)». Senza contare che
- rileva più volte il giudice - può
dire di essere stato graziato
dall’Asl: la sua violazione
l’avrebbe potuto portare dritto
al licenziamento, se non fosse
che di fronte alla prima contestazione ha ceduto le sue quote
nella società e si è dimesso dalla carica di ad. L’azienda sanitaria si è quindi limitata alla
sospensione: un provvedimento molto più lieve.
La sentenza farà scattare la
sanzione disciplinare, sospesa
non appena il medico si è rivolto al Tribunale. E probabilmente anticipa l’orientamento
dei giudici che si dovranno
pronunciare anche sugli altri
cinque medici (quattro dei
quali soci di Dapavo) dell’Oftalmico.
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Ieri la sentenza del Tribunale contro il primo dei
medici.
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5
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Junior Sudoku
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Sulla «Stampa»
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
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REPORTERS
La Regione ha deciso di chiudere l’Oftalmico entro fine anno
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a campione, inviato a medici
estratti a sorte. Come sia avvenuta l’estrazione e con quali
criteri non è dato sapere».
Secondo i medici il tentativo
è chiaro: screditare l’Oftalmico
e chi ci lavora, in un momento
già molto complicato per l’ospedale. «Qualche anno fa eravamo
oltre 50, ora siamo 38 e scenderemo ancora per via dei pensionamenti», spiega Claudio Panico, primario delle divisioni di
Oculistica Generale e Traumatologia Oculare, uno dei medici
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Dopo la parentesi ben soleggiata e asciutta intervenuta nella giornata di ieri un vortice
depressionario alimentato da aria fredda tende a portarsi verso le regioni alpine ed
entro sera le valicherà, portando una temporanea variabilità con locali rovesci. Sarà
rapidamente seguito da correnti più asciutte settentrionali, che determineranno un
rinforzo dei venti e il ritorno del sereno nella giornata di domani. Altri fronti nuvolosi si
susseguiranno nei giorni seguenti con intervalli più nuvolosi e qualche pioggia.
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AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
GENOVA
SAVONA
IMPERIA
07.02
La soluzione
dei giochi di ieri
6 7
Condizioni ben soleggiate con venti da
moderati a forti da Nord-Ovest fin su
pianure; addensamenti irregolari sui
settori alpini in quota delle valli torinesi e
valdostane, con un po’ di nevischio. In
serata venti in attenuazione. Temperature
in calo, specie nei valori minimi.
Nella prima parte della giornata
abbastanza soleggiato tra velature e
locali addensamenti, con più nubi sul
Levante ligure e sulle alte valli alpine. Dal
pomeriggio nubi in aumento con rovesci
sparsi e qualche temporale, specie su
zone montane, Biellese, Verbano,
Novarese e Levante ligure.
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Difficile
Il tempo: un po’ di sole poi addensamenti e qualche rovescio, domani ventoso.
AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
GENOVA
SAVONA
IMPERIA
sanzionati. «Con questi numeri
organizzare i turni di marzo è
stato un miracolo e nei prossimi
mesi dovremo ridurre i servizi
ai pazienti». Eppure, «nel 2015
abbiamo incrementato del 12%
le performance rispetto al 2014,
abbiamo fatto 1.500 cataratte in
più. Ma in queste condizioni, e
per di più con le sanzioni disciplinari, saremo costretti a ridurre le operazioni e gli orari di
ambulatorio, aggravando le liste d’attesa».
Medio
il caso
Difficile
Gli avvocati Gianfranco Putaturo, Giovanna Marzo, Franco
Parlani e Alberto Valfrè - che
assistono i medici Caterina Bogetto, Cosimo Belcastro Romolo Protti e Claudio Panico - attendono l'udienza del 4 maggio, in cui il Tribunale dovrà
valutare nel merito il loro ricorso, ma anticipano le contestazioni. La prima riguarda la
concorrenza all’Oftalmico, a loro dire inesistente, anche se
per il Tribunale - nel caso della
sentenza emessa contro il loro
collega Giancarlo Dapavo - per
configurare un illecito è sufficiente che la concorrenza sia
presunta e possibile. In secondo luogo, i tempi: «L’Asl sapeva
dell’esistenza dello studio. Eppure ne ha chiesto conto oltre i
termini previsti dalle normative e attraverso un questionario
15 MAR 23 MAR
12
42 .Langhe e Roero
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 2 MARZO 2016
ALBA: FURTO DOPO UN SOSPETTO «DIVERSIVO» DALL’ALTRO LATO DELLA CITTÀ
Due denunce
Incendiano due auto in sosta
e rubano nel negozio di sport
ISOTTA CAROSSO
ALBA
Hanno dato fuoco a due auto
parcheggiate in corso Europa,
ma era solo un diversivo per
mettere a segno un furto dall’altro lato della città, in corso
Canale, nel negozio di articoli
sportivi Garesio Sport.
Bottino di 20 mila euro
Ieri mattina, verso le 5, mentre le forze dell’ordine confluivano sul luogo del rogo, tre uomini incappucciati forzavano
la porta d’ingresso dell’esercizio commerciale: nonostante
l’allarme, in pochi minuti hanno fatto razzìa di quanta più
merce possibile, da una prima
stima pare per circa 20 mila
euro. Esattamente una settimana prima, nel negozio del
quartiere Mussotto, c’era già
stato un furto con analoghe
modalità: i ladri erano passati
da un’altra entrata laterale e
avevano portato via la merce
esposta sugli scaffali.
Videosorveglianza
A far sospettare un’unica mano dietro ai due furti e all’incendio, la presenza della stessa auto, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza interne al negozio e notata anche in corso Europa pochi minuti prima dell’incendio.
I residenti del condominio
sopra Garesio Sport hanno
sentito suonare l’antifurto,
ma quando si sono affacciati
alle finestre i ladri si erano già
dileguati. Dalle immagini vi-
Ieri mattina alle 5
Le forze dell’ordine sospettano
un’unica mano prima nel rogo
delle vetture in corso Europa
poi nel furto da «Garesio sport»
in corso Canale
SILVIA MURATORE
deo, i tre hanno impiegato meno di dieci minuti a completare
l’operazione. Non si sa, per ora,
se qualcuno abbia notato qualcosa di sospetto lungo corso Canale, sul quale è affacciato il negozio ben visibile dalla strada.
In molti, invece, hanno notato le
due auto bruciate su corso Europa, ipotizzando e segnalando
in un primo momento un possibile incidente.
«Modalità inedita»
«Quella del diversivo è modalità inedita per la Granda e l’Albese - dicono dalla Compagnia
carabinieri di Alba, già al lavoro
per rintracciare l’auto e identificare gli autori del furto - ma
già utilizzata in altre località».
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1 Quella potente Audi TT bianca rubata nel Torinese
era diventata la loro firma. Così, in due mesi, la banda di
quattro albanesi, arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo di Torino, ha messo a segno 21 colpi (18 furti
e tre rapine). Uno a Montà il 16 novembre scorso. Erano
le 18: la padrona di casa, rientrando dal lavoro, ha notato un’auto sportiva con targa tedesca davanti all’abitazione con la porta d’ingresso bloccata dall’interno. Ha
visto tre uomini scappare dal cortile, uno le ha urlato:
«Stai zitta o ti sparo». Bottino: un computer portatile,
un iPad, una macchina fotografica e gioielli per 200 euro. Sono stati arrestati Tomorr Stermillar, 31 anni; Erion
Neziri, 29; Bili Manjani, 30; Klevis Kaci, 20. Alla periferia
di Nichelino trovato arsenale di fucili e pistole.
[F. GE.]
Tagliati
Minaccia
8 mila metri una donna
di bosco
al telefono
Un taglio «selvaggio» di 8 mila metri quadri di bosco in
Valle Uzzone: i responsabili
sono stati individuati e denunciati con l’accusa di furto
aggravato e danneggiamento
in concorso grazie a carabinieri di Cortemilia e Forestale. Si tratta di un operaio romeno abitante in zona e un
boscaiolo titolare di una ditta
di legnami a Canelli (Asti).
Quest’ultimo aveva affittato un’area boschiva a Pezzolo Valle Uzzone per taglio e
rivendita del legname. Da
quei terreni, sconfinando in
quelli vicini, con l’aiutante
aveva tagliato «a raso» una
vasta porzione di bosco in
una zona isolata sulle colline.
Alcuni fra cittadini e cacciatori, notando spostamenti di
uomini e di mezzi in orari
strani, e soprattutto osservando l’area verde gravemente danneggiata, hanno
avvisato i militari.
Successivamente, è scattata la denuncia: il titolare
della ditta di legnami a Canelli, oltre a dover rispondere del reato penale ipotizzato, dovrà pagare la sanzione
amministrativa di qualche
migliaio di euro comminata
dagli agenti della Forestale
per aver violato il regolamento regionale. Inoltre,
avrà l’obbligo di risanare il
bosco distrutto; pulire e sistemare le stradine di collina
danneggiate.
[M. A.]
Una chiamata al «112» in piena notte, una donna «terrorizzata» che dice di essere
chiusa in casa perché minacciata al telefono. La pattuglia
del radiomobile parte subito
e i carabinieri trovano un uomo che urla davanti all’ingresso. È accaduto la scorsa
notte ad Alba.
I militari della Compagnia
locale hanno cercato invano
di calmare un trentacinquenne albese, già noto alle forze
dell’ordine: lui, però, ha continuato a inveire lanciando anche una bottiglia di vetro che
ha colpito un carabiniere, poi
medicato in ospedale per un
taglio a una mano. Poi è fuggito in auto. L’inseguimento è
stato complicato dalla forte
nevicata. Costretto a fermarsi, l’uomo ha speronato la
«gazzella» dei carabinieri che
gli aveva sbarrato la strada.
Un militare ha sfondato il vetro della vettura: l’uomo è stato immobilizzato e arrestato.
Dopo aver «patteggiato»,
l’albese è stato condannato
con rito direttissimo a 9 mesi
di reclusione per violenza e
resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, lesioni personali aggravate, minaccia, ingiuria e guida
in stato di ebbrezza. Applicato anche il nuovo provvedimento depenalizzato per guida senza patente, con multa
di 5 mila euro e fermo ammi[C. B.]
nistrativo dell’auto.
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Enoteca
regionale
APPUNTAMENTO VENERDÌ
Assessore e direttore generale
visitano il reparto sperimentale
del futuro ospedale di Verduno
Il castello
di Mango
(proprietario
è il Comune)
è sede
dell’Enoteca
regionale
del Moscato
Antonio
Saitta
ROBERTO FIORI
VERDUNO
Come saranno le camere di
degenza del nuovo ospedale
di Alba e Bra? La domanda
può sembrare prematura, se
si considera che non c’è ancora una strada di collegamento adeguata e il grande
cantiere fatica a produrre
ritmi di lavoro che garantiscano il rispetto della data di
consegna, fissata dalla Regione esattamente tra un anno, il 31 marzo 2017.
Dopo «colpo» a Montà
Arrestata una banda nel Torinese
Assessore
regionale
alla Sanità
ARCHIVIO BRUNO MURIALDO
COMUNE CONTRO L’EX GESTORE
Fulvio
Moirano
Direttore
generale
dello stesso
assessorato
Ristorante Castello di Mango
Pignorati arredi, mobili
posate, bicchieri e pentole
Raccolta risorse
Tuttavia, la questione non è
affatto secondaria, soprattutto se si considera il fatto
che fra gli obiettivi principali
c’è sempre stato quello di realizzare una struttura d’eccellenza, in grado di valorizzare le risorse umane e offrire un’alta qualità del comfort
alberghiero del ricovero e
un’umanizzazione nel rapporto terapeutico, oltre a una
dotazione tecnologica all’avanguardia. Traguardi per
i quali si sta spendendo con
grande energia la Fondazione Nuovo Ospedale di Alba e
Bra, che in questi anni è riuscita a raccogliere da risorse
private oltre 13,3 milioni di
euro da destinare a questi
obiettivi. «Il traguardo dei 15
milioni di euro che ci eravamo prefissati è dietro l’angolo» dice il presidente della
Fondazione, Emilio Barbero.
Inseguito e bloccato
CRISTINA BORGOGNO
MANGO
Uno degli ultimi progetti è
proprio la creazione di un reparto sperimentale in un’ala
del cantiere di Verduno, dove
sono stati allestiti i prototipi
di dieci future camere di degenza, realizzate dalla Fondazione con le migliore ditte italiane del settore con tanto di
letti elettrici, sollevatori traslanti a binario, attrezzature e
arredi. L’allestimento sarà visitato venerdì dall’assessore
regionale alla Sanità, Antonio
Saitta e dal direttore generale
dell’assessorato, Fulvio Moirano, per una valutazione in
vista della scelta finale del fornitore. Ovviamente, sarà anche l’occasione per monitorare l’andamento complessivo
dei lavori e il rispetto del cronoprogramma.
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Prima la vittoria della causa
legale e la riconquista delle
chiavi, ora gli arredi pignorati. Il «caso» del castello di
Mango è quasi risolto: manca
solo uno chef qualificato per
rilanciare il ristorante e magari creare camere d’albergo,
per dare nuovo lustro all’antico maniero appartenuto ai
Marchesi di Busca e oggi sede
dell’Enoteca regionale del
Moscato.
Lunga «querelle»
L’ultimo atto della «querelle»
che ha visto il Comune proprietario dell’immobile contro il gestore del ristorante in
convenzione dal 2001 - la Castello di Mango Ristorante Albergo srl - è proprio il pignoramento di mobili e arredi, impianti e attrezzature della cu-
cina, posateria, bicchieri e pentolame che appartenevano alla
società, ancora custoditi all’interno dell’edificio dopo la restituzione delle chiavi. «I giudici
hanno accertato numerosi inadempimenti a carico dell’ex gestore, intimando la risoluzione
del contratto e il risarcimento
danni in favore del Comune per
circa 150 mila euro - spiega l’avvocato Enrico Martinetti di
Mondovì, che assiste l’Amministrazione di Mango -. I beni pignorati sono di proprietà della
società che non ha risarcito il
Comune dei danni, in buona
parte determinati dal mancato
pagamento dei canoni di locazione negli ultimi anni. In questo modo il Comune, che aprirà
un bando pubblico, agevolerà il
nuovo gestore evitandogli un
investimento oneroso per allestire cucina e sale da pranzo».
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 2 MARZO 2016
Vercelli e provincia .41
.
In breve
L’ACCORDO TRA COMUNE, SINDACATI E COOPERATIVA
Asili nido, c’è l’intesa sugli stipendi
Tra una settimana le 30 educatrici senza paga da novembre avranno gli arretrati
asili, il sindaco Maura Forte ha
spiegato: «Non ci siamo limitati alla solidarietà nei confronti
delle lavoratrici, ma amministrazione e uffici competenti si
sono prodigati per trovare una
soluzione che oggi sembra raggiunta. Soluzione a un problema che non è dipeso in alcun
modo dal Comune».
SAMUEL MORETTI
VERCELLI
Insieme a una mimosa l’8
marzo le lavoratrici degli asili nido cittadini lasciate senza stipendio per quattro mesi
avranno un altro regalo: i
versamenti degli arretrati.
Ossia le buste paga di novembre, dicembre, gennaio e febbraio. E la tredicesima «dimenticata» dalla cooperativa
Civitas, che per conto del Comune gestisce i nidi del capoluogo e doveva alle dipendenti circa 150 mila euro.
Com’è andata
Percorso difficile
L’accordo è stato raggiunto
dopo che il personale, trenta
fra educatrici, ausiliarie e
cuoche in forza al Peter Pan
di via Donizetti, al micronido
I Cuccioli del Sant’Andrea e
al Girasole di via Baracca, ha
minacciato una protesta. E,
appoggiata dalle famiglie dei
novanta bambini iscritti agli
asili, si è rivolto ai sindacati e
alla prefettura. È stato il Comune ieri a dare notizia dell’intesa raggiunta poco dopo
un incontro in via San Cristoforo al quale hanno partecipato anche i rappresentanti
della banca in cui la cooperativa Civitas, che ha sempre
spiegato il mancato pagamento degli stipendi con difficoltà legate alla crisi econo-
Intervista
GLORIA POZZO
VERCELLI
REPORTERS
Nei tre asili interessati dai mancati pagamenti degli stipendi sono iscritti in tutto novanta bambini
mica, ha i suoi conti correnti:
«È stato sottoscritto tra le parti un accordo - si legge nella nota diffusa da Palazzo di città attraverso il quale si è pervenuti alla garanzia del perfezionamento della liquidazione di
tutte le spettanze dovute al
personale della cooperativa
entro e non oltre la giornata di
martedì 8 marzo».
Soddisfazione
A margine di un incontro con i
sindacati e le operatrici degli
1 Confindustria Vercelli Valsesia ha aderito alla
Convenzione sottoscritta a livello nazionale tra Uni e
Confindustria che permette alle aziende associate di
acquistare l’abbonamento alla consultazione on-line
dei testi di tutte le norme tecniche nazionali, i recepimenti delle europee e le adozioni delle internazionali
Iso a condizioni particolarmente vantaggiose.
[S.M.]
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Ubriaco va a sbattere
Ritirata la patente
1 Incidente alla rotonda di
via Walter Manzone. Una
Ford Ka condotta da un ventitreenne biellese dopo aver
sbandato ha urtato contro
l’infrastruttura. Nessun ferito, ma la polizia stradale di
Vercelli dopo i controlli di rito ha appurato che l’autista
aveva un tasso alcolemico del
quadruplo rispetto al consentito. Per lui è scattato il ritiro della patente.
Formigliana
Un successo la raccolta
di cibo e abbigliamento
1 Grande
generosità dimostrata dagli abitanti di
Formigliana che, nell’ambito
dell’iniziativa organizzata
dalla Caritas diocesana lo
scorso weekend, hanno aderito in massa nella raccolta di
abbigliamento e generi alimentari. Alla fine si sono
contati tre quintali, in tutto,
di materiale da mettere a disposizione degli indigenti.
Asigliano
Dopo 45 anni
si rifà via Roma
1 Circa 62 mila euro per il
totale rifacimento di via Roma. L’amministrazione di
Asigliano ha predisposto i
lavori, che inizieranno a
giorni, per il rinnovamento
totale dell’asfalto sul tratto
principale del paese. Una
manutenzione totale attesa
da 45 anni.
Asl, al via ieri la rivoluzione dei reparti
“Ma per il paziente non cambia nulla”
monari, sistema nervoso, sarcomi, metastasi ossee) siamo
stati inseriti in un circuito per
cui il paziente verrà indirizzato
al centro di riferimento più adeguato alla sua patologia».
Le risposte del direttore generale su riorganizzazione e Oncologia
«Il paziente entra in un circuito il
cui fulcro è il Centro Accoglienza
e Servizi (CAS) dove viene accolto e indirizzato verso la struttura
migliore per ricevere le cure specifiche al caso. Cure che continuano ad essere eseguite anche
da noi se rientrano nei percorsi
stabiliti. Per cure complesse invece il paziente sarà indirizzato
verso la struttura che gli può offrire la miglior garanzia di esito.
Terminata la fase complessa del
trattamento, il paziente torna in
carico a noi per continuare l’iter
presso i nostri ambulatori, al domicilio o in hospice a seconda della necessità».
ccompagnata da dubbi
e perplessità, è partita
ieri la «rivoluzione» dell’Asl, che prevede la scomparsa
dei tradizionali reparti per una
riorganizzazione in «aree».
visti percorsi da un lato di stampo formativo e dall’altro riorganizzativo e strutturale E’ dimostrato in letteratura che la tempistica di realizzazione di questi
percorsi non è mai breve, si parla
di mesi, a volte anche anni».
A
Direttore Serpieri, da molti
fronti giungono perplessità sul
fatto che l’ospedale non sia
preparato e il personale non
formato.
«Quello iniziata ieri è una riorganizzazione che procederà
per tappe. Per affrontare le necessità e garantire sicurezza a
pazienti ed operatori sono pre-
Confindustria
Sconti sugli abbonamenti tecnici
Lo sciopero di protesta era
già stato organizzato dalla
Cgil. E annunciato proprio
per l’8 marzo da Carmine
Lungo e Piero Bodo. Ma è stata soprattutto la rabbia dei
genitori, pronti a scendere in
piazza se i sindacati non si
fossero mossi in fretta, a
sbloccare il pantano: «Queste ragazze - era il loro ragionamento - in molti casi sostengono da sole le proprie
famiglie, e senza quattro mesi di stipendio non sanno più
dove sbattere la testa. Una situazione disperata: oltre ai
mancati stipendi, ci sono stati anche dei licenziamenti, e
coprendo i turni di chi se n’è
andato le operatrici hanno dimostrato grande generosità
dal momento che stavano lavorando gratis in un ruolo così delicato contribuendo a tenere in piedi un servizio fondamentale».
Vercelli
In concreto, cosa cambierà per il
paziente?
Chiara Serpieri
«Al paziente di per sé non cambia nulla. E’ una questione di prospettiva con cui noi operatori
guardiamo l’assistenza, non più
letta come legata strettamente
alla specialità clinica ma appunto al bisogno assistenziale di cia-
scun paziente. Questo consente
una distribuzione più equa di
tutte le risorse rispetto alla organizzazione per reparti».
I medici sono stati coinvolti nella
riorganizzazione?
«Abbiamo lavorato attraverso
gruppi di progetto, sia sul fronte
ospedaliero sia su quello territoriale. Quindi il coinvolgimento è
stato ampio e la discussione anche accesa. Certo, non tutte le
idee e le proposte sono state ritenute coerenti ed adeguate».
C’è molto timore su un forte depotenziamento dell’Oncologia.
La Grappa
dal 1977
www.marolo.com
«Come più volte ribadito, l’organizzazione dell’area oncologica si è basata sulle direttive
regionali che prevedono l’identificazione di centri di riferimento (Hub) e centri Spoke all’interno della rete oncologica
del Piemonte e della Valle d’Aosta. La nostra Asl è stata riconosciuta e confermata come riferimento per alcune patologie
(tumori di colon retto, stomaco,
cutanei, testa collo, tiroide, urologici, ginecologici, ematologici) mentre per altre (mammella, esofago, fegato, toraco-pol-
Come si procederà, quindi?
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