Manuale Presidi

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Transcript Manuale Presidi

“ Tavola spinale”
• La tavola spinale rigida è attualmente il sistema più utilizzato per il trasporto e
immobilizzazione di pazienti coinvolti in eventi traumatici.
• Mantiene la posizione neutra fisiologica della colonna garantendone la stabilità.
• Grazie ad un apposito sistema di fissaggio con cinghie in velcro (Ragno) e di un
sistema fermacapo il paziente può essere sollevato e trasportato in sicurezza
anche in situazioni disagiate: Estricazione, posizione verticale, rotazione laterale
90° in caso di vomito del paziente.
• Si integra con tutti i presidi di immobilizzazione (collare cervicale, estricatore
stecche). Garantisce inoltre un ottimo isolamento termico ed elettrico, facilmente
lavabile e radiotrasparente.
2
“Base cuscino fermacapo”
• Fissare la base del cuscino sulla tavola prima di posizionarla vicino all’infortunato.
Salita
Discesa
1
2
• Passare le due cinghie di fissaggio attraverso le finestre della tavola dal basso
verso l’alto e viceversa, per poi richiuderle sul cuscino con gli appositi velcri cuciti
sulle cinghie.
• Allacciare quindi la terza cinghia facendola passare attraverso il foro centrale
posto all’estremità’ della tavola.
•
Il paziente supino, verrà posizionato sulla spinale con la cucchiaio. Il leader
manterrà manualmente la testa del paziente sino al termine di tutte le operazioni
di imbracatura e immobilizzazione cervicale con fermacapo, coordinando l’equipe
durante queste fasi.
3
“ Cinture di fissaggio (Ragno)”
• Distendere il ragno sul paziente con le aperture
rivolte verso l’alto.
2° SPALLE
1° TORACE
3° BACINO
•
Due soccorritori ai lati del paziente posizionano
le cinghie facendole passare nella fessura della
tavola nella sequenza indicata in figura (Torace
– spalle – bacino – femori – caviglie), tenendo la
cinghia longitudinale ben centrata.
Polsiera
4° FEMORI
Cinghia
centrale
• La cinghia toracica viene fatta passare
all’interno del braccio che verrà allineato e
vincolato nella chiusura della cinghia stessa.
•
Un soccorritore posizionandosi a ponte
ricontrollerà, la tensione delle cinghie trasversali
nella stessa sequenza del posizionamento.
• . Al termine della tensione delle cinghie
trasversali, metterà in tensione la cinghia
longitudinale tramite le apposite fibbie.
4
5° CAVIGLIE
“ Bloccaggio avambracci”
• Bloccaggio tramite la polsiera cucita sulla banda centrale
tra la cinghia toracica ( rossa) e quella del bacino (gialla).
•
Le braccia allineate al tronco, possono essere vincolate
con la cinghia del bacino, quando questa viene chiusa.
“ Immobilizzazione rachide cervicale”
•
Posizionare i cuscinetti laterali appoggiandoli alla
spalla e alla testa del paziente.
•
•
Posizionare una fionda sulla mentoniera del collare
ed allacciarla leggermente arretrata.
Posizionare la seconda fionda sulla fronte ed
allacciarla perpendicolarmente al suo piano.
5
“Limiti e precauzioni”
• Il paziente deve essere legato sulla tavola
prima di essere sollevato e trasportato verso
l’ambulanza.
•
La tavola non deve mai essere sollevata alle
estremità, ma ai lati della stessa
possibilmente da 2 persone per lato, per
evitare flessioni del presidio.
•
Il caricamento su spinale deve essere fatto sempre con l’ausilio della cucchiaio. La
pronosupinazione direttamente su spinale, viene fatta nel caso in cui, sia necessario
porre una barriera tra il terreno e il paziente per proteggerlo ( terreno sconnesso,
Presenza di fango, Presenza di neve ecc.).
• Effettuare gli spostamenti del presidio alla barella, con direzione longitudinale,
posizionando la barella stessa ai piedi del presidio
•
Si presta poco al trasporto di feriti con particolari traumatismi, quali lussazioni d’anca
o pazienti con decubiti obbligati.
•
Per la sua rigidità la tavola spinale è poco tollerata dai pazienti coscienti,in quanto
può causare dolore ed anche lesioni da decubito. Il tempo massimo di permanenza
indicato è di 2 ore.
“ Piegatura Ragno”
1
• Sovrapporre la cinghia caviglie(grigia)
sopra quella dei femori (verde)
2
• Sovrapporre a sua volta le due cinghie
sopra quella del bacino (gialla)
6
3
• Ed in fine sovrapporre le cinghie sopra
quella toracica ( rossa)
4
• Ripiegate quindi a metà tutte le cinghie
sovrapposte e le cinghie delle spalle e
fermatele con l’apposito laccio
“ Pulizia e disinfezione ”
•
Tavola e fermacapo completo: Asportare eventuali liquidi organici con materiale
monouso da smaltire negli appositi contenitori. Lavare con acqua tiepida e sapone
neutro asciugare o lasciare all’aria. Disinfettare quindi con alcool etilico diluito.
•
Ragno: Asportare eventuali liquidi organici con materiale monouso da smaltire negli
appositi contenitori. Lavare con acqua tiepida e sapone neutro asciugare o lasciare
all’aria. Disinfettare quindi passando con alcool etilico diluito. Se il ragno viene inviato
in lavanderia, per evitare deterioramenti dello stesso è necessario richiudere le
cinghie e metterlo dentro una sacca di rete da lavanderia.
7
“ Barella a cucchiaio”
•
La barella a cucchiaio è un presidio efficace e di semplice utilizzo per lo spostamento
dei pazienti traumatizzati dal piano in cui si trovano (strada, pavimento ecc.) al
presidio di trasporto ritenuto più idoneo (tavola spinale o materasso a depressione.
•
La barella a cucchiaio 65 exl, al contrario
di quelle in materiale metallico, se munita di
apposito fermacapo, ed un set di 4 cinghie
è un presidio che può essere usato anche
per l’immobilizzazione e il trasporto. Questo
nel caso in cui, avendo più feriti, fossero già
stati usati gli altri presidi ( tavola spinale materassino a depressione).
“Regolazione lunghezza”
•
Posizionare la barella a fianco del paziente avendo cura di centrare il foro sommitale
all’altezza della mentoniera del collare.
Bloccaggi
Foro sommitale
•
8
• Si aprono i bloccaggi e mantenendo ferma la parte principale si allunga la parte di
supporto degli arti sino a contenere i piedi del paziente, si chiudono quindi i bloccaggi
allungando ulteriormente la barella fino allo scatto di sicurezza.
•
Dividere quindi le due valve azionando i ganci a pulsante posti alle sommità e
posizionare una valva sul lato opposto.
“Posizionamento”
•
Il leader mantiene l’immobilizzazione manuale della testa e coordina i movimenti dei
soccorritori.
•
Due soccorritori ruotano sul fianco il paziente
con il minimo movimento utile per l’inserimento
dell’emivalva. successivamente uno di loro si
sposterà dall’altro lato per eseguire la stessa
operazione e terminare il posizionamento della
cucchiaio con l’aggancio delle due emivalve.
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“Sistema fermacapo”
FASCIA A
VELCRO
BASE
CUSCINO
CUSCINETTI
LATERALI
LACCI
Il sistema fermacapo dedicato alla barella 65 EXL permette di trasformarla in un
sistema di immobilizzazione completo. La conformazione della base, ne permette
l’applicazione sia con paziente a terra, sia con paziente già posizionato sul presidio.
• Un soccorritore mantiene il capo in posizione
neutra con collare già posizionato.
• Un secondo soccorritore fa scivolare sotto la
nuca la base del cuscino e la posiziona ben
centrata rispetto alla testa del paziente.
• Posiziona quindi i cuscinetti laterali uno alla
volta,facendoli appoggiare alla spalla ed alla
guancia del paziente.
• Andrà successivamente a posizionare le due
fasce su mento e fronte attaccandole sugli
appositi velcri.
• Il caricamento se il paziente è ancora al suolo,
avverrà posizionando le valve una alla volta come
di consueto e nella modalità già descritta.
• L’immobilizzazione manuale verrà continuamente mantenuta
fino al completo imbraco del paziente sul presidio con le cinghie.
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“Modalità di Cinghiaggio”
•
Posizionare due delle cinture di sicurezza
incrociandole sulle spalle.
•
Posizionare quindi la terza cintura
sul bacino in corrispondenza delle ali iliache.
•
In caso di necessità è inoltre possibile fissare
le caviglie con una quarta cintura.
• Una volta terminata l’imbracatura, la base del fermacapo verrà fissato al presidio
con l’apposito laccio a velcro posto all’estremità. Tutto il fermacapo dovrà a sua volta
essere fissato con la apposita fascia, posizionandola sulla mentoniera del collare e
vincolandola alla barella, facendola passare nelle fessure laterali e fermandola con le
chiusure a velcro.
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“Limiti e precauzioni”
•
La Cucchiaio non deve mai essere sollevata alle estremità, ma ai lati della stessa
possibilmente da 2 persone per lato, per evitare flessioni del presidio.
•
Come tutti i presidi, trasportare anche la cucchiaio nella direzione dei piedi in modo
tale che il leader possa rimanere alla testa, per valutare il paziente in qualsiasi
momento.
“ Pulizia e disinfezione ”
•
Cucchiaio: Asportare eventuali liquidi organici con materiale monouso da smaltire
negli appositi contenitori. Lavare con acqua tiepida e sapone neutro asciugare o
lasciare all’aria. Disinfettare quindi con alcool etilico diluito.
•
Cinghie: Asportare eventuali liquidi organici con materiale monouso da smaltire negli
appositi contenitori. Lavare con acqua tiepida e sapone neutro asciugare o lasciare
all’aria. Disinfettare quindi passando con alcool etilico diluito.
“ Materassino a depressione”
•
Il materassino a depressione è concepito per l’immobilizzazione dell’intero corpo,
realizzando in modo semplice e rapido un blocco unico tra materasso e paziente.
• Adattandosi perfettamente alle forme del
corpo che vi viene adagiato, dopo
l’indurimento creato dall’applicazione del
vuoto all’involucro interno mediante una
pompa o un aspiratore, esso permette di
immobilizzare, fissare, sollevare e trasportare
il paziente in qualsiasi posizione (supina,
semiseduta o seduta) mantenendo
l’allineamento della testa,del collo e del
tronco.
•
Essendo radiocompatibile, si presta a
seguire il paziente durante le fasi di
diagnostica intra-ospedaliera.
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“ Procedure di applicazione”
• Stendere il materassino sul suolo livellato o sulla barella.
• Distribuire uniformemente il materiale al suo interno ed
eliminare le pieghe.
• Aspirare l’aria in eccesso con pompa o aspiratore.
1
• Il ferito viene sollevato con la cucchiaio
e depositato al centro del materassino
con la testa allineata al bordo
superiore.
• Chiudere le ali e agganciare le cinghie
in modo che vengano sostenute.
• Modellare il materassino ai lati della
testa del tronco e arti inferiori e
deprimere. Non modellare alle
sommità per non creare compressioni
sull’asse longitudinale.
2
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3
“ Effetto culla”
• Nel materassino a depressione modellato preventivamente
si può creare una culla per il trasporto di bambini anche
molto piccoli. Questi, anche se non traumatizzati, ma per
patologie varie non possono viaggiare in braccio alla
madre, possono creare problemi di ancoraggio sulla
normale barella, se non si hanno a disposizione presidi
adatti ai bambini.
•
Per imbottire la culla si possono usare delle traversine
monouso, adagiate sul fondo per renderla più morbida, ed
arrotolate per compensare gli spazi vuoti ai lati.
“Limiti e precauzioni”
•
Per limitare il rischio di abrasioni o tagli del presidio, mettere un lenzuolo sul
materassino prima di adagiarvi il paziente. Questo potrà essere utile anche per lo
spostamento del paziente una volta terminata la fase diagnostica in pronto
soccorso.
•
La rigidità del materassino non è tale da assicurare garanzia di stabilità del
rachide durante le fasi di trasporto a braccia, dalla sede del soccorso al piano della
barella. Una precauzione d’obbligo è pertanto quella di trasportarlo con almeno tre
soccorritori per lato. Nel caso in cui il tragitto sia lungo, è opportuno posizionare la
barella a cucchiaio sotto il materassino, ancorandola allo stesso con le apposite
cinghie.
• La durata media della rigidità dei materassini si aggira circa ai 60 minuti,dopo di
che una diminuzione della rigidità non è da attribuire a lacerazioni perforazioni o
perdite nel corpo valvola. Nei trasporti che superano i 60 minuti infatti è
consigliabile controllare la rigidità ed eventualmente ripristinare la depressione.
.
“ Pulizia e disinfezione”
•
Materassino : Asportare eventuali liquidi organici con materiale monouso da
smaltire negli appositi contenitori. Lavare con acqua tiepida e sapone neutro
asciugare o lasciare all’aria. Disinfettare quindi con alcool etilico diluito.
• Attenzione: Quando si lava il materassino chiudere sempre la valvola per impedire
che dei liquidi possa entrare al suo interno.
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“Corsetto estricatore KED”
• Il ked è un corsetto semi-rigido ideato per consentire
l’immobilizzazione di testa – collo – tronco – anche.
E’ concepito per essere fatto scivolare facilmente
dietro il ferito che si trovi in posizione seduta o
semiseduta in corso di estricazione da un veicolo
incidentato.
• L’immobilizzazione del capo e del collo è garantita
da un supporto rigido posteriore e da due supporti
laterali, il cui fissaggio è assicurato da due cinturini
per mento e fronte. E’ dotato di un cuscino morbido
allo scopo di eliminare l’eventuale spazio libero tra
capo e supporto posteriore
• Il corsetto garantisce la stabilità del tronco e delle anche, avvolgendo la vittima
posteriormente e bilateralmente; dal lato anteriore, il torace è chiuso da tre cinghie
mentre l’immobilizzazione del bacino è garantita da due cinghie inguinali, tutte
munite di chiusura a sgancio rapido. Di norma le cinghie sono munite di fibbie di
colore diverso per facilitarne il corretto riconoscimento in fase di aggancio a due
operatori.
“ Procedure standard di applicazione”
•
•
un soccorritore si posiziona dietro il paziente ed
Immobilizza manualmente testa e collo in posizione neutra.
Un secondo soccorritore, applicherà il collare cervicale
rigido. L’immobilizzazione manuale, dovrà essere
mantenuta per tutta la durata delle operazioni di
posizionamento del ked.
1
Per applicare il corsetto occorre a volte creare lo spazio
utile tra il dorso del paziente e lo schienale del sedile.
Appoggiando una mano tra le scapole e una sul torace si
dovrà allontanare leggermente dallo schienale del sedile il
paziente, con movimenti lenti e progressivi, coordinati dal
soccorritore addetto all’immobilizzazione del rachide.
2
15
•
•
Compatibilmente con le condizioni del veicolo, due
soccorritori si posizioneranno ai due lati e faranno
scivolare il corsetto aperto dietro il paziente. In questa
fase per permettere il passaggio della parte alta del
corsetto, l’immobilizzazione del rachide può essere
mantenuta momentaneamente da uno dei soccorritori ai
lati, mentre quello alle spalle aiuterà a posizionare il ked .
3
Dopo avere posizionato l’estricatore liberare le cinghie
inguinali dalla sommità dell’ estricatore facendole
scorrere lateralmente al paziente, quindi si avvicinano i
lembi laterali del corsetto.
4
• Vanno Agganciate dapprima le cinghie toraciche inferiore
e media senza stringere. Trazionando sulle maniglie
laterali del corsetto, sollevarlo in modo che calzi bene
sotto le ascelle. Stringere quindi a fondo le due cinghie
allacciate in precedenza. Nel caso in cui si sia in
presenza di una donna in stato di gravidanza avanzato,
le cinghie in questione vanno mantenute allentate.
5
• I due soccorritori ai lati, utilizzando il movimento detto a
sega, fanno passare le cinture inguinali sotto la rispettiva
cosci del ferito.
6
•
Agganciare quindi le cinghie inguinali ad occhiello,
verificare che esista un perfetto contatto delle cinghie
con la regione inguinale e stringere. Le cinghie in
questione dovranno essere allentate appena il ferito
viene adagiato a terra con l’ausilio della spinale.
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• Valutata la necessità, di eliminare con il cuscino
morbido l’eventuale spazio tra il corsetto e la nuca del
paziente, si chiudono i due lembi superiori del corsetto
fissandoli con la fascia frontale e quella del mento.
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• Chiudere e stringere la cinghia toracica apponendo una
mano tra il torace e la cinghia stessa per non
compromettere la respirazione. In presenza di un
importante trauma toracico, la cinghia in questione può
essere mantenuta allentata.
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• Controllare il posizionamento del corsetto e la
tenuta di tutte le cinghie. fissare le mani legandole
sull’addome con una benda o i lembi delle cinghie,
allo scopo di evitarne la caduta durante gli
spostamenti.
10
• Iniziare quindi l’estricazione afferrando le maniglie
laterali e contemporaneamente ruotando il
paziente verso l’esterno. Un soccorritore deve
accompagnare gli arti inferiori mentre uno
sosterrà la tavola spinale su cui verrà trascinato
il paziente.
11
17
•
A paziente estricato, il corsetto potrebbe anche essere rimosso facendolo
scivolare da sotto il paziente, è importante comunque allentare le cinghie inguinali
e toracica.
“ Pulizia e disinfezione ”
•
Corsetto : Asportare eventuali liquidi organici con materiale monouso da smaltire
negli appositi contenitori. Lavare con acqua tiepida e sapone neutro asciugare o
lasciare all’aria. Disinfettare quindi con alcool etilico diluito.
• Attenzione: Dopo la pulizia e disinfezione ripiegare le cinture toraciche a
fisarmonica e vincolarle con gli appositi lacci. Agganciare le cinghie inguinali
facendole passare sulla parte alta ed agganciarle sul retro con i velcri. Assicurarsi
che tutti i componenti siano presenti ed integri.
“Sedia portantina pieghevole”
Maniglie ripiegabili
posteriori
Cintura toracica
Cintura femori
Asta blocco
sblocco sedia
Maniglie anteriori
allungabili
Gancio per blocco aste
per discesa scale
•
Cinturino caviglie
Portata Max kg 159
La sedia è uno strumento di trasporto dal luogo di soccorso alla barella. Il suo
impiego è indicato quando il paziente è cosciente è in grado di stare seduto e non
ci sono sospetti di trauma o rischi evolutivi.
18
“Apertura e chiusura”
•
•
Il bloccaggio della sedia in apertura avverrà in modo automatico.
Per la chiusura: appoggiare la sedia a terra inclinata in avanti, sollevare quindi
l’asta di sbloccaggio posteriore e la sedia si chiuderà quasi in modo automatico
“Trasporto dalle scale”
•
Porre particolare attenzione durante la salita e la discesa delle scale, lo sguardo
del paziente deve sempre essere rivolto verso il basso. Un soccorritore
accompagnerà sempre il gruppo durante queste manovre. In caso di pazienti
pesanti il trasporto può essere effettuato anche da tre o quattro persone. Nella
discesa e salita delle scale agganciare le maniglie anteriori in basso.
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“Spostamento sul piano”
• Anche durante il trasporto in piano la stabilità della sedia dovrà essere assicurata
da due soccorritori. La movimentazione eseguita da un solo soccorritore posto alle
spalle del paziente non deve essere mai effettuata in quanto una caduta all’indietro
potrebbe provocare gravi lesioni al paziente.
“ Pulizia e disinfezione ”
•
Sedia : Asportare eventuali liquidi organici con materiale monouso da smaltire
negli appositi contenitori. Lavare con acqua tiepida e sapone neutro asciugare o
lasciare all’aria. Disinfettare quindi con alcool etilico diluito.
• Attenzione: non usare candeggina o acqua ossigenata sulle parti in metallo
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.
“Collare cervicale rigido regolabile ”
•
In commercio vi sono diversi modelli di collari, fissi o regolabili, con diversi sistemi
di regolazione e bloccaggio.
•
Assicurarsi sempre a inizio turno delle
modalità di regolazione del collare in
dotazione.
•
Nella parte anteriore è ricavata una
apertura,che permette di valutare il polso
carotideo in qualsiasi momento.
•
Il collare cervicale deve essere sempre
posizionato a tutti i traumatizzati subito
dopo avere verificato la pervietà delle vie
aeree.
Collare regolabile mod. Ambu
“Per applicare il collare occorre!”
•
•
•
•
Allineare il tratto cranio cervicale in posizione neutra e mantenerlo manualmente.
Rimuovere collane e orecchini e liberare il collo dai vestiti.
Controllare che i capelli non ostacolino il posizionamento del collare.
Scegliere il collare della misura idonea.
“Posizione neutra del rachide ”
•
La posizione neutra consente di ottenere il massimo spazio per il midollo
all’interno del canale vertebrale e permette la
maggior stabilità della colonna.
•
Lo sguardo del paziente deve essere rivolto
in avanti.
•
Devono essere visualizzate due linee
immaginarie, (sguardo – colonna) che si
intersecano perpendicolarmente.
• Nella maggior parte degli adulti mettere uno
spessore di 2 cm. Sotto la nuca, mentre nei bambini al di sotto dei 7 anni le spalle
e la parte superiore del torace devono essere sollevati, poiché le dimensioni del
loro capo spesso causano una flessione della testa.
21
“Preparazione collare rigido regolabile ”
•
Quando si mette in servizio un nuovo collare,
questo si presenterà con la mentoniera ripiegata
all’indietro, è quindi necessario ripiegarla in
avanti in modo tale che non venga poi
erroneamente montato sull’intervento senza
avere eseguito questa operazione.
•
Sganciare i bottoni di bloccaggio tirandoli verso
l’alto e sbloccare le freccette che indicano la
misura tirandole verso l’esterno. Chiudere
completamente la parte anteriore del collare e
spingere le freccette nella loro sede.
“Applicazione con paziente supino”
•
Un primo soccorritore deve stabilizzare
manualmente la testa e il collo, sostenendoli
dolcemente nelle posizione di allineamento neutra. Il
secondo soccorritore dopo aver liberato il collo da
vestiti ecc., inserirà la parte posteriore del collare.
•
Mantenendo la parte posteriore ben salda,
posizionate la parte anteriore, eseguendo una
piccola rotazione della mentoniera dall’alto verso il
basso, per scavalcare il mento del paziente e
posizionatela ben allineata e centrata. Chiudere
quindi il collare con l’apposito velcro.
22
•
eseguire quindi la regolazione della parte anteriore
del collare, facendo in modo che appoggi sullo
sterno e sul mento del paziente. Chiudere quindi i
bottoni di sicurezza premendoli.
“Applicazione con paziente seduto”
•
Un soccorritore allinea e mantiene in posizione
neutra testa e collo del paziente. Il secondo
soccorritore appoggia la parte anteriore del collare
sul torace e la fa scorrere ben centrata lungo lo
sterno del paziente fino a farla aderire al mento.
•
Mantenendo saldamente ferma la parte anteriore del
collare, far passare la parte posteriore di questo
dietro la testa e collo del paziente e allacciarla alla
parte anteriore con il velcro.
•
Ponendosi frontalmente, controllare che il collare
sia ben centrato, eseguire quindi la regolazione della
parte anteriore e chiudere i bottoni di bloccaggio.
23
“Applicazione collare fisso ”
•
Un primo soccorritore (1) deve stabilizzare
manualmente la testa e il collo, sostenendoli
dolcemente nelle posizione di allineamento neutra.
Un secondo soccorritore (2) con il palmo della mano
rileverà la distanza tra il mento e l’apice della spalla
del paziente.
•
La misura così ottenuta dovrà essere riportata sul
collare in corrispondenza del punto di calibratura, e
dovrà coincidere con la parte inferiore del corpo
rigido del collare.
•
Il collare della misura adatta,verrà quindi
posizionato al paziente ( Supino o Seduto ) nelle
modalità descritte in precedenza.
1
2
“Limiti e precauzioni”
•
Se si avverte resistenza durante l’allineamento, non forzare, si potrebbe essere in
presenza di una lussazione cervicale. In questi casi sarà necessario immobilizzare
il paziente nella posizione di reperimento, garantendo per lo più manualmente, la
stabilità del tratto cervicale.
•
L’immobilizzazione manuale, va mantenuta fino all’applicazione dei presidi di
trasporto ( spinale, estricatore, materassino a depressione).
•
Le manovre per il posizionamento del collare cervicale, devono sempre essere
eseguite da due soccorritori.
24
“ Pulizia e disinfezione ”
•
Collare : Asportare eventuali liquidi organici con materiale monouso da smaltire
negli appositi contenitori. Lavare con acqua tiepida e sapone neutro asciugare o
lasciare all’aria. Disinfettare quindi con alcool etilico diluito.
“ Stecche a depressione“
•
Sono costituite da un involucro di materiale plastico contenenti delle biglie in
polistirolo. Il kit in nostra dotazione ne contiene 3 di diverse misure: Avambraccio –
Braccio – Gamba
•
Sono dispositivi che permettono
un’immobilizzazione totale dell’arto in tutte le
sue posizioni.
•
La depressione può essere fatta con la
pompa in dotazione oppure con l’aspiratore
portatile. Queste stecche usano lo stesso
principio del materassino e sono considerate
efficienti se mantengono la rigidità per almeno
60 minuti
“ Preparazione stecca“
•
Distendere la stecca della misura idonea e
distribuirne il contenuto uniformemente.
•
Esercitare una lieve decompressione in modo da
togliere l’aria in eccesso, in questo modo sarà molto
più semplice modellare la stecca attorno all’arto.
25
“ Regole generali immobilizzazione“
•
Rimuovere i vestiti da ogni parte potenzialmente
fratturata: valutare lo stato neurologico e vascolare
distalmente al punto di frattura ( polsi,sensibilità,
motilità). Medicare e proteggere le eventuali ferite
con telino sterile prima di applicare la stecca
•
Bloccare manualmente la frattura a monte e a
valle, sollevare leggermente da terra per
permettere il posizionamento della stecca. Non
trazionare l’arto in caso di fratture esposte.
•
Chiudere la stecca e modellarla attorno all’arto,
lasciando il focolaio di frattura visibile, non fare
passare i lembi di chiusura sul focolaio. Controllare
il polso distale ad immobilizzazione avvenuta.
“Pulizia e disinfezione ”
•
Stecche : Asportare eventuali liquidi organici con materiale monouso da smaltire
negli appositi contenitori. Lavare con acqua tiepida e sapone neutro asciugare o
lasciare all’aria. Disinfettare quindi con alcool etilico diluito
.
• Attenzione: Quando si lavano le stecche chiudere sempre la valvola per impedire
che dei liquidi possa entrare al suo interno.
26
“Tecnica di Roll-over (prono-supinazione) “
•
Il team – leader, si inginocchia dietro la testa dell’infortunato, tenendo presente la
posizione di arrivo del roll - over. Immobilizza quindi manualmente il capo, con
l’avambraccio della mano più vicina al terreno ben aderente alla superficie di
appoggio.
•
Un soccorritore ruoterà in alto
il braccio fulcro della rotazione,
afferrando polso e braccio ed
eseguendo una rotazione raso
terra con il palmo della mano
rivolto verso il terreno, quindi
allinea il braccio opposto al
tronco del paziente.
•
Il secondo soccorritore, allinea
gli arti inferiori
•
I soccorritori si posizioneranno quindi dal lato dove avverrà la rotazione, con le
ginocchia, ben aderenti al tronco dell’infortunato, ed incrociando le braccia
ancoreranno rispettivamente, spalla – coscia ; anca – gamba.
•
Qualora fosse presente un
quarto soccorritore, l’efficacia
della manovra ne risulterebbe
aumentata. Egli ponendosi di
fronte al team – leader, afferra
saldamente le caviglie ed
esegue una trazione in senso
longitudinale.
27
•
Al comando del leader inizierà la manovra di rotazione con un unico movimento
coordinato ed armonico fino a raggiungere la posizione sul fianco. A questo punto i
due soccorritori dovranno ruotare le mani poste sulla spalla e sul torace per
sorreggere il corpo durante la discesa e nello stesso tempo arretrare con le
ginocchia.
•
A rotazione completata, il
leader mantiene ancora
l’immobilizzazione manuale del
capo, un soccorritore posiziona
il collare cervicale.
“ Rimozione casco integrale”
•
Il primo passo nell’approccio al traumatizzato con casco integrale consiste nella
rimozione dello stesso al fine di mettere il soccorritore in condizione di valutare e
proteggere la pervietà delle vie aeree, indipendentemente dallo stato di coscienza.
Non vi è motivo per rinunciare alla rimozione del casco tranne nel caso in cui vi
siano corpi conficcati, che rendono impossibile la rimozione dello stesso.
•
La rimozione del casco fatta da soccorritori
esperti, non produce movimenti pericolosi ed è
portata a termine in tempi brevi.
•
Il casco impedisce il posizionamento del collare
cervicale.
•
Il casco indossato aumenta il peso della testa,
esponendo quindi il traumatizzato a maggiori occasioni di mobilizzazione
indesiderata, inoltre per le sue dimensioni, a paziente supino mantiene la testa
flessa in avanti.
28
“Tecnica rimozione casco integrale”
•
Il primo soccorritore si posiziona dietro la testa del ferito,
e blocca il casco afferrandone la parte inferiore e
sostenendo contemporaneamente la base della
mandibola con le dita.
• Il secondo soccorritore si posiziona a lato del ferito, apre la
visiera, e ispeziona per quanto possibile le vie aeree.
•
Rimuove eventualmente gli occhiali e procede poi ad aprire
o tagliare la cinghia di fissaggio del sottogola.
•
Quindi si prende carico dell’immobilizzazione del rachide
cervicale: pone una mano alla base della nuca per reggere la
regione occipitale, l’altra mano bloccherà bilateralmente i
corpi della mandibola, utilizzando da un lato il pollice e
dall’altro indice,medio e anulare.
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•
A questo punto il primo soccorritore può iniziare la
rimozione del casco afferrandolo bilateralmente alla base e
allargandolo quanto più possibile per agevolare il passaggio
delle orecchie. La trazione del casco deve avvenire
lentamente e secondo la direzione dell’asse del rachide, con
movimenti lievemente basculanti in senso Antero – posteriore
atti soprattutto a facilitare il passaggio della mentoniera sul
naso.
• Rimosso il casco, il primo soccorritore riprende
l’immobilizzazione manuale del rachide e quando sarà
posizionato avvertirà il secondo di sospendere la propria
immobilizzazione. Si procederà quindi a posizionare il collare
cervicale
“Aspiratore portatile”
• L’ aspiratore laerdal LSU in
dotazione sulle nostre ambulanze
è un aspiratore elettronico di facile
uso, con dei sistemi a led che
indicano sempre, durante il
funzionamento, i parametri di
aspirazione in uso e l’autonomia
della batteria interna.
•
Permettono inoltre dopo ogni
smontaggio di effettuare una
diagnostica che controllerà se
l’aspiratore in tutte le sue parti è
stato rimontato in modo corretto.
•
E’ tutto in materiale plastico di
facile pulizia e di peso molto
ridotto,l’impianto di aspirazione è
dotato di un filtro e di una sfera
che protegge il motore in caso di
eventuali traboccamenti di liquido
dal vaso verso la pompa.
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•
•
•
Spia di accensione: Questa spia a led
verde ha 3 modalità
Resta accesa permanentemente quando
l’aspiratore è acceso
Lampeggia rapidamente (2 volte al
secondo) durante il test
Lampeggia lentamente (1 volta al
secondo) quando il test viene interrotto
oppure quando la batteria è scarica.
Barra a led che indica il livello di
vuoto effettivo in uso: ogni
segmento completamente acceso
rappresenta 50 mm/hg, se la luce
nel segmento è debole, esso
rappresenta 25 mm/hg
Pulsante test per
verificare efficienza
aspiratore
Spia di alimentazione esterna:
Questa spia a led verde resta accesa
permanentemente quando
l’aspiratore è collegato ad una fonte
di alimentazione esterna sia essa a
12 o 220 volt.
Spia segnalazione guasti : La spia a
led rosso si accende quando viene
rilevato un eventuale inconveniente
di funzionamento dell’aspiratore. Se
si accende è opportuno spegnerlo e
riaccenderlo verificando se la
segnalazione scompare. Se questo
accade si può riprenderne l’uso
altrimenti va sostituito e segnalato il
problema.
Indicatore a led stato di carica
batteria interna
Manopola di accensione e
selezione valore del vuoto
“Accesso modalità test”
+
1
=
2
staccare il sondino ed il
raccordo dal tubo di
aspirazione e controllare
che non vi siano
strozzature sul tubo
Premere il tasto test e girare il selettore su 500, mantenere il tasto test sino a
che sull’indicatore batteria si illumina il led 2 ( circa dopo 3 secondi ) quindi
lasciare il tasto.
3
Occludere bene il tubo di aspirazione e non rilasciarlo sino
a quando non si accenderà il led 1
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“Verifica risultato test”
Terminato il test, l’indicatore del livello di vuoto e quello di carica della batteria visualizzeranno automaticamente i risultati della
fase 1. Per visualizzare i risultati delle fasi 2-3-4 premere semplicemente il tasto test una volta per ciascuna fase. Premendo
ulteriormente il pulsante arrivati alla fase 4 ,verranno visualizzati i risultati della 1 fase e così via (fase 2-3-4-ecc.) Per uscire dal
programma test , ruotare il selettore su zero.
+ 500
+ 450
+ 300
- 100
Fase 1
Verifica se vi sono
occlusioni sui tubi di
aspirazione o se il filtro è
otturato. Se il valore non è
inferiore o pari a 100
verificare se vi sono
strozzature sul tubo e che
il filtro non sia otturato da
liquidi
Fase 2
Fase 3
Verifica l’efficienza di
incremento del vuoto,
in 3 secondi. Se il
valore non è pari a 300
o superiore verificare la
presenza di danni o
perdite sui raccordi.
Accertarsi che l’uscita
di scarico non sia
otturata
Fase 4
Verifica il livello
massimo di vuoto
ottenibile, in 10
secondi. Se il valore
non è pari a 500 o
superiore fare gli
stessi controlli come
per la fase 2
Verifica perdite
d’aria. Verificare
la presenza di
danni o perdite
sui raccordi, tubi
coperchio e
guarnizione del
vaso di raccolta,
e ripetere il test.
“Smontaggio per pulizia”
Per liberare il supporto del
vaso, premere verso il basso
il braccio di sgancio e tirare
verso di sé il supporto
Sfilare il vaso dal supporto e
staccare i tubi di aspirazione
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Aprire il vaso di raccolta
ruotando il coperchio di circa
mezzo giro in senso
antiorario,avendo cura per non
venire a contatto con il liquido
contenuto nel vaso.
Togliere dal tappo del vaso il
raccordo in gomma su cui era
attaccato il tubo di aspirazione
del filtro
Quindi fate uscire la sfera
antitraboccamento dalla sua sede
facendo attenzione a non perderla.
Togliere quindi la
guarnizione in silicone
dal coperchio del vaso,
facendo attenzione nel
montaggio al giusto
posizionamento
“Pulizia e disinfezione”
Attenzione: Il filtro non deve mai essere lavato o bagnato.
• Una volta smontati, tutti i componenti vanno risciacquati prima in acqua
corrente fredda. Successivamente dovranno essere lavati con acqua
tiepida e sapone neutro. Pulire accuratamente tutte le superfici
servendosi di uno spazzolino soprattutto nella sede della guarnizione del
tappo del vaso di raccolta.
• Per una disinfezione accurata dopo avere eseguito le operazioni di
lavaggio preliminare viene consigliato di immergere tutte le parti
compresi i tubi di raccordo in acqua con disinfettante ipoclorito di sodio
con una concentrazione dello 0,5% per almeno 20 minuti per poi
risciacquare con acqua calda corrente ed asciugare. A questo punto
procedere al montaggio di tutti i componenti ed eseguire prima di
rimettere in servizio l’aspiratore il test di verifica per controllare se tutto
è montato in modo corretto:
• Quando vengono eseguite queste operazioni ricordiamo sempre che
l’autoprotezione è la prima cosa da fare, quindi guanti ed occhiali per evitare
di venire a contatto con liquidi organici.
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“Telo portaferiti”
•
Il telo portaferiti viene utilizzato per il trasferimento di pazienti coscienti non
traumatizzati dal luogo del soccorso, ( appartamento) alla barella.
•
Il telo può essere in stoffa spessa e
resistente o in gomma, con delle cinghie
trasversali a distanze regolari che
terminano con delle maniglie che
permettono una buona tenuta durante il
trasporto. Le cinghie trasversali quando si
posiziona il telo sotto al paziente
.dovranno sempre essere rivolte verso il
basso come in figura.
Distendere il telo
a lato paziente
Ruotare il paziente su un lato e
posizionare il telo ripiegato
contro il paziente
SI
Piegare il telo a
metà
Adagiare il paziente sul
telo e ruotarlo dall’altro
lato
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NO
Ripiegare la metà verso
l’esterno e togliere
l’eventuale cuscino
Distendere il telo e
adagiare il paziente
Due soccorritori ruotano il telo con il
paziente in modo che il terzo
soccorritore possa prendere le
maniglie.
Il trasporto deve avvenire con almeno
due soccorritori all’altezza del torace
ed uno ai piedi del paziente.
Porre sempre particolare attenzione nel scendere e salire le scale, il paziente si
deve sempre trovare con la testa verso l’alto.
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