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 RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta MA PER I PRODUTTORI DI VINO L'ALCOL NON ESISTE PROPRIO? http://futura.unito.it/blog/comunicare‐vino‐giovani/ COMUNICARE IL VINO AI GIOVANI: SERVE UN ATTO DI CORAGGIO di Federica Frola venerdì 26 febbraio 2016 ‐‐ 20:02:50 di Sabrina Colandrea e Federica Frola “La comunicazione del vino è ferma, sepolta”: così Federico Quaranta, il “Fede” di Decanter di Radio 2, ha aperto il dibattito “Comunicare il vino ai giovani, tra spinte al proibizionismo(*) e cultura del bere”, che ha chiuso il Festival del Giornalismo Alimentare. “I produttori – ha proseguito – non sanno come fare a comunicare i loro prodotti. Sperperano quantità industriali di denaro per munirsi di blog, perché sono alla moda, e per essere sulle guide. Diventano social senza sapere cosa sia Facebook. Tutti vogliono un sito, ma sono antichi”. Per Fede il successo di “Decanter” si deve proprio al modo semplice con cui tratta l’argomento: “Parliamo di vino come si parla in osteria al quarto bicchiere. Dieci anni fa chi parlava di vino si rivolgeva a pochi esperti. Noi parliamo a milioni di persone. Abbiamo scardinato un sistema, che ora è caduto, ma che al tempo era il fondamento della comunicazione enogastronomica”. Fede ha poi dato la parola a giornalisti enologici e esperti, che si sono interrogati sul modo di comunicare il vino ai giovani, specie davanti alle spinte europee per l’introduzione delle “etichette shock”. “L’Europa segue la cosiddetta ‘alcohol strategy’, approvata dal Parlamento Europeo e valida per 7 anni – ha esordito Alberto Cirio, membro dell’Intergruppo Vino del Parlamento europeo – C’è una sorta di lotta tra chi mantiene posizioni di proibizionismo(*), e vorrebbe l’introduzione di etichette che mostrano incidenti stradali o persone malate(**), e chi ha posizioni più moderate”. Educare a un consumo consapevole(***) significa investire anche nelle scuole perché si parli di vino: “L’Europa deve cercare di proteggere i soggetti deboli e quindi soprattutto i giovani”(****), ha concluso Cirio. “Io ho tristezza per chi beve acqua” è il messaggio di Attilio Giacosa dell’Osservatorio Nazionale Vino e Salute. Uno studio italiano del 2004, per la prima volta, ha identificato una “dose consigliata” di vino, 20 grammi. Chi beve questa quantità ha un rischio più basso di contrarre malattie cardiovascolari rispetto a chi è astemio. Giacosa ne ha scritto anche nell’articolo “Mediterranean way of drinking and longevity”, uscito sulla rivista scientifica “Food Science and Nutrition” nel 2014. “C’è chiusura da parte del mondo medico sul vino. Il nostro era un messaggio forte e avevamo paura che non fosse accettato, ma è vero che il vino ha effetti positivi sull’organismo:(*****) contiene una serie di sostanze che fanno aumentare il ‘colesterolo buono’”. Anche i giornalisti hanno sottolineato l’importanza di comunicare correttamente il mondo del vino: “Credo che si debba puntare sulla qualità dell’informazione, su cosa c’è dietro il vino – ha detto Licia Granello della Repubblica ‐. Vorrei che mi si raccontasse una storia. Voglio sapere che dietro una bottiglia di vino ci sono due mani, c’è una persona che ha pensato di produrre un pezzo della mia vita”. Per Fernanda Roggero di Food 24 “sui giornali ci sono troppo pochi pezzi sul vino, mancano gli approfondimenti sul tema”. Infine, secondo Federico Pizzinelli di Wine News, bisogna “far capire ai giovani prima di tutto che il vino può essere divertente. Poi si racconta la storia e il territorio. Serve un atto di coraggio per comunicare bene il vino”. (*)NOTA: PROTEGGERE LA SALUTE E’ FORSE PROIBIZIONISMO? (**)NOTA: il vino concorre ad uccidere 16.000 italiani in un anno! Penso che segnalare la sua pericolosità in etichetta non sia un reato né tantomeno proibizionismo MA SINCERITA’ e CORRETTEZZA nei confronti dei consumatori!!! (***)NOTA: non esiste il consumo consapevole di una sostanza velenosa e cancerogena più dell’amianto!!! (****)NOTA: è vero: deve cercare di proteggere i giovani da una pubblicità ingannevole che presenta un prodotto cancerogeno come una cosa divertente! (*****)NOTA: ma l’effetto cancerogeno dell’alcol cancella tutti gli effetti positivi! ECCO UN ALTRO RISCHIO PROVOCATO DAL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE http://news.in‐dies.info/24611/ BERE IN GRAVIDANZA PREDISPONE ALL’ALCOL FIGLI E NIPOTI 27 febbraio 2016 Filed under Lifestyle, Salute Posted by IN DIES Bere in gravidanza non solo nuoce al neonato, ma anche ai figli futuri del bambino, per tre generazioni. Uno studio americano ha scoperto che bere anche piccole quantità di alcool durante la gravidanza può aumentare il rischio di dipendenza da alcol addirittura nei figli e nei nipoti. I ricercatori della Binghamton University negli Stati Uniti hanno trovato che bere alcol durante la gravidanza può avere effetti transgenerazionali, che incidono non solo sul feto esposto direttamente, ma anche sulle generazioni future. L’esposizione prenatale all’alcol eleva il rischio di discendenti di essere predisposti alla dipendenza da questa sostanza, in futuro, modificando lo stato neurologico e fisico di una persona. Tali alterazioni vengono trasmesse in via transgenerazionale. Finora gli studi erano stati fatti sui figli, ma non sui nipoti. La ricerca scientifica sul consumo di alcol durante la gravidanza si era concentrata principalmente sugli effetti rilevati sui feti esposti direttamente. Se erano state coinvolte più generazioni, gli studi avevano riguardato solo le attività cellulari, ma non i comportamenti. Alcuni scienziati americani, invece, hanno fatto uno studio su dei ratti femmina in gravidanza, dando la dose equivalente di alcol a un bicchiere di vino per quattro giorni di fila, tra i 17 e i 20 giorni di gestazione, periodo, che corrisponde al secondo trimestre di gravidanza per una donna. Hanno poi testato il comportamento della prole giovanile dei ratti di fronte ad acqua e alcol. La sensibilità all’alcol degli animali è stata misurata iniettando una dose elevata di alcol in grado di ubriacarli, quindi misurando il tempo che impiegavano per recuperare. I risultati, pubblicati sulla rivista ‘Alcoholism: Clinical and Experimental Research’, hanno mostrato che bere alcol durante la gravidanza, anche a basse dosi, aumenta il rischio di alcolismo non solo nel bambino ma anche nei nipoti. I risultati hanno mostrato che nel ratto, quando una madre consuma l’equivalente di un bicchiere di vino per quattro volte, durante la gravidanza, figli e nipoti, fino alla terza generazione, sono più a rischio di alcolismo. L’alcool agisce come una tossina, che interessa le diverse fasi dello sviluppo fetale durante la gravidanza. Gli scienziati non sanno ancora come le abitudini della nonna possano ancora avere un effetto persistente decenni più tardi, anche se sospettano che sia qualcosa che ha a che fare con il cambiamento dell’espressione dei geni dovuto all’alcol. Fonte: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/acer.12978/abstract UNA TESTIMONIANZA SU QUELLO CHE PUO’ SUCCEDERE A CONSUMARE VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI! http://www.cufrad.it/news.php?id_news=23827&dataMail=20160226 HO PREFERITO PERDERE LA BOTTIGLIA... Fonte: [email protected] HO DUE FIGLI ANCORA RAGAAZZINI... ABBIAMO DISCUSSO UN PO'... ED IO HO DOVUTO SCEGLIERE: O IO MI TENEVO LORO E PERDEVO LA BOTTIGLIA O MI TENEVO LA BOTTIGLIA, PERDENDO LORO. HO PREFERITO PERDERE LA BOTTIGLIA Sono Fabrizio ed ho 54 anni, sono titolare di un ristorante in provincia di Torino, e avevo a disposizione abbondanza di alcol; prima potevo essere definito un bevitore sociale, diciamo così, e ciò mi ha dato la possibilità di usare l'alcol come un calmante ... il fatto di bersi un goccetto di vino alla fine della giornata di lavoro, ... poi la classica bottiglia di vino stappata ad una certa ora, verso la metà della serata, e un'altra bottiglia proprio prima di andarsene dal locale. Così piano piano sono scivolato nel tunnel dell'alcol e non mi sono neanche accorto di dove andavo a parare, ritrovandomi così con le mani tremanti ed una testa abbastanza confusa, ... cioè non mi "ritrovavo" più come qualche anno prima. Malgrado io abbia già fatto 24 anni di attività sempre nello stesso ristorante, non mi sono accorto di diventare un alcolista, tranne questo tremore al mattino che mi riportava nuovamente a ".... tirare su le serrande" facendomi due o tre calici di bianco di modo che mi sparisse il tremolio. Giunto a questo punto ho chiesto aiuto al Ser.T.. Ho spiegato tutto ciò che mi stava accadendo e mi è stata data la possibilità di andare per un mese in una Clinica che si occupava di disintossicazione in Piemonte, nel Canavese. Da lì, poi, sono uscito, ma secondo me quel mese non è bastato perchè poi ho avuto una ricaduta da lì a poco tempo e di conseguenza ho dato poco valore a quel mese che avevo passato in clinica, seppur contento di quello che avevo fatto. Finito questo mese mi sono ricollegato alla sostanza pensando di essere diventato padrone della sostanza e invece ora sono qui al CUFRAD per cercare di eliminare questo problema, anche perchè mettevo sempre davanti il bicchiere e poi i miei figli. Allora, a seguito di questa ricaduta, ho richiesto aiuto al mio Sert e la dottoressa che mi seguiva si è messa subito alla ricerca di un posto nella clinica precedente, ma io non ero contento, perchè sospettavo andasse a finire come la volta prima... di conseguenza ho chiesto alla psicologa se c'era la possibilità di prolungare il periodo... È vero, uscito dalla clinica ero abbastanza pulito da un punto di vista fisico, ma probabilmente a livello mentale ero ancora in difficoltà, e proprio per questo adesso sono venuto qui al CUFRAD. Ultimamente, nei mesi scorsi, avrei avuto la possibilità di toccare la sostanza, in quanto sono stato ricoverato all'Ospedale CTO per 28 giorni per un intervento alla gamba, ma non ho avuto nessun "allaccio" con birra, vino, nè con altre sostanze alcoliche. Questo mi ha dato abbastanza fiducia per quanto riguarda il futuro, cioè posso pensare che, terminato il mio percorso di cura qui, io potrò uscire con determinate sicurezze (*), anche perchè comunque ho due figli ancora ragazzini con cui ci siamo messi a tavola, abbiamo discusso un po'... ed io ho dovuto scegliere: o io mi tenevo loro e perdevo la bottiglia o mi tenevo la bottiglia, perdendo loro. Ho preferito perdere la bottiglia. (*) NOTA: appena uscito potrebbe mettersi in contatto con i CAT metodo Hudolin che sono una sicurezza garantita! ECCO I RISULTATI DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI http://www.dire.it/27‐02‐2016/40209‐minori‐alcol‐e‐la‐nuova‐droga‐a‐16‐anni‐gia‐in‐ospedale/ MINORI, ALCOL È LA NUOVA DROGA: A 16 ANNI GIÀ IN OSPEDALE di Andrea Sangermano, giornalista professionista 27.2.16 BOLOGNA – E’ forse l’alcol la vera nuova droga di cui fanno sempre più uso i minorenni a Bologna. E sono soprattutto i ragazzi nati all’estero ad avere i comportamenti più a rischio. Sono i risultati del nuovo studio condotto dal sociologo Raimondo Pavarin dell’Osservatorio epidemiologico dell’Ausl di Bologna, pubblicato a fine 2015 sulla Rivista italiana di medicina dell’adolescenza e presentato mercoledì scorso a un incontro pubblico organizzato dall’Istituto Minguzzi. La ricerca riporta i dati degli accessi ai Pronto soccorso dell’area metropolitana di Bologna tra il 2009 e il 2014 di ragazzi tra i 12 e i 17 anni, per problemi collegati al consumo di alcol: si parla di 391 minorenni, sui 69.672 che si sono rivolti a un Pronto soccorso in questi sei anni. Nel 37% dei casi sono femmine, il 22% sono identificati come non nativi. In media si parla di 6,6 accessi al Ps dovuti all’alcol ogni mille, con un trend in aumento soprattutto tra i maschi (dai sei su mille del 2009 ai quasi nove del 2014) e per i ragazzi non nativi (dai sette del 2009 ai 16 del 2014). L’età media è 16 anni, ma nel 18% dei casi si tratta di ragazzini con meno di 15 anni. La maggior parte arriva di notte (65%) e nel weekend (52%), ma non mancano i ragazzi trasportati in ambulanza (26%) e gli accessi coatti (14%) da parte delle Forze dell’ordine. Nell’11,5% dei casi oltre all’alcol viene riscontrato anche l’uso di sostanze illegali, nel 5% cannabis e nel 4% psicofarmaci. Nella maggior parte dei casi al ragazzo viene assegnato un codice verde (60%), un quarto va in codice giallo. Solo il 2% ha un codice rosso. Per il 13% viene riscontrata un’intossicazione acuta, il 2% va in coma etilico, il 2,6% in overdose. Il 7% presenta anche cadute accidentali. Da notare che il 2,6% se ne va rifiutando ogni trattamento. Nel tempo, segnala Pavarin nel suo studio, “sono in aumento il numero di accessi (98 nel biennio 2009‐
2010, 131 nel 2011‐2012, 162 nel 2013‐2014) e la quota di soggetti che rifiutano il trattamento proposto: erano l’1% nel 2009‐2010, sono stati il 3,7% nel periodo 2013‐2014. Per quanto riguarda le differenze di genere, tra le femmine si osserva “un’età mediamente più bassa, un abuso più elevato di psicofarmaci e una maggiore percentuale di soggetti che rifiutano il trattamento” in reparto. Tra i maschi invece “si rileva una quota più elevata di non‐nativi, di soggetti con accessi coatti, con intossicazioni alcoliche acute e con coma etilici”. I dati, scrive Pavarin, “confermano quanto riportato nella letteratura internazionale ed evidenziano un aumento degli accessi di minorenni” ai Pronto soccorso per problemi di alcol. “La tendenza tra i più giovani a considerare l’alcol come una vera e propria sostanza psicoattiva va osservata con molta attenzione‐ sostiene Pavarin‐ soprattutto in relazione a potenziali politiche di prevenzione. Infatti, le modalità del bere giovanile si stanno differenziando da quelle degli adulti e questo mutamento in corso va esaminato all’interno dei cambiamenti più generali dei consumi alcolici e delle trasformazioni sociali in atto”. Tra l’altro, sottolinea il sociologo, “l’età media del primo consumo è più bassa per sostanze legali come alcol e tabacco, che magari trovano in casa”, rispetto all’età in cui si usano per la prima volta sostanze illegali. “In questo processo‐ segnala Pavarin‐ particolare attenzione va posta ai minori non‐nativi, i quali sembrano maggiormente esposti ai rischi di problematiche alcol correlate”. I motivi del consumo? “Piacere, curiosità, relax e divertimento”, elenca Pavarin. CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI http://ilsaronno.it/2016/02/27/colossali‐sbornie‐due‐malori‐a‐saronno‐e‐uboldo/ COLOSSALI SBORNIE, DUE MALORI A SARONNO E UBOLDO 27.02.2016 SARONNO – Troppo alcol fa male e ne sanno qualcosa due residenti nella zona, che per le loro colossali sbornie sono finiti per stare male, ed hanno avuto bisogno dei soccorsi dell’ambulanza. Alle 2 della scorsa notte, su richiesta di alcuni passanti che avevano visto una persona in chiara difficoltà, una ambulanza del Sos Uboldo è accorsa lungo lo stradone che taglia in due il paese, via 4 novembre ad Uboldo: c‘era un 55enne che stava male ed il personale sanitario ha subito capito di cosa si trattasse, intossicazione etilica. E’ stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, le sue condizioni non sono comunque apparse preoccupanti. Malore, a causa dell’alcol, addirittura di mattina, invece, per un saronnese: l’intervento di una autolettiga è avvenuto l’altro giorno quando erano da poco passate le 9 del mattino. Ma l’interessato si è ben presto ripreso ed in questo caso non è stato necessario il trasferimento all’ospedale. http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/carabinieri‐alcol‐droga‐1.1921338 ALCOL E DROGA: DENUNCIATI QUATTRO RAGAZZI Notte di controlli per i carabinieri di Camerino, identificate oltre 80 persone Matelica (Macerata), 26 febbraio 2016 ‐ Intenso servizio di controllo del territorio messo in atto nella tarda serata di ieri dai militari della Compagnia di Camerino. Identificate circa 80 persone, perquisiti una decina di veicoli: quattro i soggetti denunciati, uno per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e altre tre perché trovati ubriachi alla guida. In controlli messi in atto dai carabinieri, coordinati cal capitano Vincenzo Orlando, hanno riguardato le zone di Matelica, Castelraimondo ed Esanatoglia e hanno visti impegnati circa 20 militari, sia del Nucleo Operativo che delle Stazioni dipendenti dalla Compagnia. Durante i controlli, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, nella zona della stazione di Matelica, hanno “pizzicato” uno studente 17enne di Fabriano, il cui comportamento ha destato sospetto, con addosso cinque grammi di marijuana, già suddivisi in dosi e nascosti in un pacchetto di sigarette. Il minore, denunciato per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato poi affidato ai genitori. Le pattuglie delle Stazioni di Matelica e Castelraimondo, invece, hanno sorpreso tre giovani, di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, alla guida nonostante avessero esagerato nel bere. Per loro è scattato l’immediato ritiro della patente e la denuncia per guida in stato di ebbrezza. Nel corso delle operazioni di controllo, altresì, sono state elevate 10 contravvenzioni per infrazioni al codice della strada, identificate circa 80 persone, perquisiti 10 soggetti e altrettanti veicoli. http://www.panorama.it/sport/calcio/vidal‐alcol‐locale‐torino‐pogba‐ubriaco‐foto/ RISSE, ALCOL E DISCOTECHE: TUTTI I COLPI DI TESTA DI VIDAL 26 febbraio 2016 Matteo Politanò Dopo Juve ‐ Bayern il cileno sarebbe uscito dall'hotel alle 2,30 di notte. Non è la prima volta che accade, il Bayern è furioso (da tempo) Il 6 ottobre 2014, pochi giorni prima di Juventus ‐ Roma, Vidal fu coinvolto in una rissa fuori da un locale di Torino intorno alle 3 di mattina. La rissa fu ripresa da un passante e il giocatore fu escluso dalla formazione titolare. Arturo Vidal ha destato polemiche per il post partita della sfida di Champions League tra Juventus e Bayern Monaco. Dopo la partita, per festeggiare il ritorno in quella che è stata la sua città negli ultimi anni, il cileno è uscito dall'hotel dove alloggiavano i bavaresi alle 2.25 di notte per vivere la movida torinese. Quello di Torino non è che l'ultimo colpo di testa del centrocampista, de tempo nel mirino della stampa tedesca per i suoi atteggiamenti poco professionali e per la sua passione per alcol e divertimenti. Secondo il giornale tedesco Bild Vidal avrebbe più volte avuto problemi con il Bayern per il suo atteggiamento. L'ultimo episodio durante il ritiro invernale dei tedeschi a Dubai quando sarebbe tornato in albergo in piena notte e completamente ubriaco. Sempre secondo la stampa tedesca nelle scorse settimane Vidal avrebbe dimenticato negli spogliatoi la sua busta paga mensile che fa parte del contratto da otto milioni di euro l'anno, una provocazione per mostrare ai compagni il suo stipendio. A settembre 2015 Vidal lascia il ritiro della nazionale cilena. La stampa lo accusa di aver fatto festa fino a tardi in un locale. La realtà purtroppo è però molto più drammatica: aveva lasciato il ritiro per un problema di salute grave del figlio. Questa volta aveva ragione lui... Durante l'ultima coppa America Arturo Vidal si scusò in tv con tutto il Cile dopo un incidente in stato d'ebbrezza. Dopo le lacrime fu graziato sia dal ct Sanpaoli che dalla legge cilena. Arturo Vidal fa ancora parlare di sé per i colpi di testa fuori dal campo di gioco. Il centrocampista del Bayern Monaco, ceduto la scorsa estate dalla Juventus, è tornato a Torino in occasione dell'andata di Champions League tra i bianconeri e i bavaresi. La partita si è conclusa sul 2‐2 ma la notte (fonda) è stata occasione per rispolverare le vecchie passioni. Secondo quanto riferito anche dalla stampa tedesca il giocatore avrebbe infatti abbandonato l'hotel della squadra alle 2,30 per un giro nei locali della sua vecchia città. Un atteggiamento che ha fatto andare su tutte le furie il Bayern Monaco, sempre più stizzito dalle esuberanze del cileno. INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE http://www.picenotime.it/articoli/12995.html ASCOLI, SEMINARIO SU ''ALCOL E SPORT: UN MIX PERICOLOSO'' redazione picenotime.it 26 Febbraio 2016 L’Assessorato allo Sport e Politiche Giovanili del Comune di Ascoli, raccogliendo le istanze di diverse società sportive locali, ha promosso un seminario di formazione‐prevenzione dal titolo “Alcol e sport: un mix pericoloso” in programma domenica 6 marzo, dalle ore 10,00 alle 12,00, presso l’Auditorium della Gioventù nel quartiere Pennile di Sotto. Considerata la forte rilevanza sociale dell’uso sconsiderato di sostanze alcoliche, l’incontro si rivolge alla cittadinanza e, in particolare, al mondo dello sport, dirigenti e allenatori in primis, ma anche ai genitori e a tutti coloro che a diverso titolo si occupano di educazione e formazione dei giovani. Com’è noto, l’abuso di alcol è un dramma molto diffuso nelle società avanzate, difficile da sradicare e capace di arrecare danni irreversibili al soggetto, sia a livello fisico che a livello psicologico, con effetti deleteri sulle sue relazioni umane e così sulle persone che lo circondano. “L'obiettivo di questa iniziativa ‐ spiega il sindaco Guido Castelli – è quello di mettere in guardia i giovani ed informarli sui danni derivanti dall'uso di sostanze alcoliche, nonché sull'importanza di seguire un corretto stile di vita. Non dimentichiamoci ‐ conclude ‐ che lo sport è salute e l’uso di alcol è esattamente il suo contrario”. “Siamo tra le prime città in Italia per numero di tesserati nelle associazioni sportive ‐ aggiunge l'assessore Brugni ‐, sintomo che Ascoli vive di sport. Ma basta poco perché l'impegno, i sacrifici e la passione possano essere vanificati da questa piaga, specie tra le fasce d'età più giovani”. Relatori dell'incontro saranno: ‐ Dott. Serafino Salvi, Specialista in Medicina dello sport di Ascoli Piceno, che tratterà gli aspetti medico‐
sanitari; ‐ Dott. Nello Giordani, Direttore del Servizio Politiche giovanili del Comune, che affronterà le problematiche psico‐sociologiche.