Il caso Oftalmico arriva in Procura “Gravi irregolarità”

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Transcript Il caso Oftalmico arriva in Procura “Gravi irregolarità”

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bufera sull’Oftalmico, l’ospedale di via Juvarra intende chiudere entro il
2016 per trasferirne le specialità tra Molinette e Giovanni Bosco. L’Asl To1, con una serie di
controlli, ha scoperto che sei
medici, tra cui dei primari, hanno interessi nella sanità privata che non hanno dichiarato e
alcuni di loro siedono addirittura in consigli di amministrazione di cliniche. Il direttore generale dell’Asl, d’accordo con l’assessore alla Sanità Antonio Saitta che parla di «gravi irregolarità», ha decisono di portare gli
atti in Procura ipotizzando che
le azioni, e soprattutto le omissioni, da parte dei sei medici
possano configurare reati.
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sono sette pazienti, accompagnati chi dalla mamma, chi dal compagno o
dal fratello, in attesa del turno
nella penombra della sala d’aspetto del pronto soccorso. Davanti all’ingresso della clinica, in
via Juvarra campeggia tutto un
tatzebao di manifesti che incitano: «Salviamo l’ospedale». Uno
recita: «Gli operatori del mercato
di corso Palestro protestano contro la chiusura dell’Oftalmico».
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pistola sepolta nei boschi del Canavese, in una strada
sterrata tra Rocca e Barbania. Una semiautomatica che potrebbe offrire una svolta alle indagini sui due delitti violenti
che hanno insanguinato questa terra tra il 13 e il 18 gennaio. Prima la morte di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte
strangolata e gettata in una vasca di Rivara, poi l’esecuzione con
un solo colpo di Pierpaolo Pomatto, il pregiudicato 66enne di Feletto trovato nelle campagne di Vesignano seminudo e con 10mila euro di banconote fac-simle sparpagliate attorno.
che sia mai stato un
posto per ragazzini, però
i primi nomi che girano
attorno alla Compagnia di San
Paolo appartengono a persone
esattamente di primo pelo. Finora i membri pressoché certi
sono due: il filosofo Pietro Rossi,
che verrà nominato dall’Accademia dei Lincei, classe 1930, e
lo scienziato Alberto Conte, nato nel 1942, espressione dell’Accademia delle Scienze. Ma guardando a tutta la rosa dei possibili futuri componenti la situazione non cambia. Si fatica a trovare under 50, per non parlare dei
trentenni, cui nemmeno sembra interessare l’ipotesi di dare
una mano a gestire la seconda
fondazione bancaria d’Italia e a
suggerire come spendere quei
153 milioni che eroga ogni anno sostenendo cultura, ricerca,
lotta alla povertà e così via.
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l’effetto Masterchef tra i giovani: calano
infatti le iscrizioni al primo anno degli istituti alberghieri e aumentano invece
quelle nei licei in particolare
per gli scientifici, i linguistici e
quelli di scienze umane. In totale in Piemonte saranno 31 mila
i ragazzi che a settembre affronteranno il primo anno delle superiori e più della metà andrà in un liceo. In aumento anche i tecnici calano i professionali.
FINITO
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A MALEDIZIONE dello spoiler in-
combe su Masterchef. Dopo
la festa guastata lo scorso anno da “Striscia la notizia”, che ha rivelato in anticipo il nome del vincitore (Stefano Callegaro), tocca
ora a Dagospia rovinare la vigilia
della semifinale del talent culinario, in onda stasera alle 21 su Sky,
annunciando il podio. Nelle previsioni del sito di gossip, pubblicate
giorni fa, la ventiseienne torinese
Alida — data per favorita dopo
che nella prova in esterna dell’ultima puntata ha stupito il temutissi-
mo direttore delle guide dell’Espresso Enzo Vizzari con un “coniglio e polenta” da alta cucina — si
sarebbe piazzata solo seconda, alle spalle di Erica, la fisioterapista
romagnola. Terzo, a dar retta a Dagospia, il macellaio veneto Lorenzo, quarto lo studente libanese Maradona. Ma sarà vero?
«Vince Alida, è scritto», aveva
vaticinato Lucia, la sindacalista
bresciana, ultima eliminata, prima di abbandonare il programma. Una profezia che era suonata
— data la rivalità tra le due concorrenti — non proprio di buon auspicio. «Me l’ha mandata!», aveva pro-
testato Alida. Che succederà stasera? Pochi dubbi che la bionda ex reginetta di bellezza originaria di
Bra arrivi in finale. A patto che, dopo le molte sgridate del suo “tutor” Joe Bastianich, dimostri di
aver imparato a gestire l’emotività e sfruttare al massimo la tecnica e il talento che indubbiamente
possiede.
Il valzer dei pronostici è aperto.
C’è di dice che le rivelazioni siano
solo pretattica. Alida vuole vincere ma vuole soprattutto «diventare chef». E trovare nella cucina,
che per lei è già stata una cura
dall’anoressia, anche un futuro.
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I sono probabilmente anche
dei primari nella lista dei
medici dell’ospedale Oftalmico che a fine dicembre è arrivata in Procura. La direzione generale dell’Asl To1, in accordo con l’assessore alla sanità Antonio Saitta,
a fine dicembre ha deciso di inviare gli atti alla magistratura. Dalle
carte emerge che cinque medici
avevano interessi in strutture private: risultavano amministratori
delegati e in alcuni casi anche in
possesso di quote in società di cliniche e studi concorrenziali al servizio sanitario regionale. Incarichi
che nel caso di primari sono «incompatibili e inconferibili», per
legge, con il loro ruolo, come spiega Giovanni Camisasca della Cisl
medici. Un sesto, un giorno alla
settimana, nel periodo 2013-2014
e 2015, risultava in servizio contemporaneamente, sia nell’ospedale di via Juvarra sia in una clinica privata.
Su 35 medici, sei erano stati selezionati come campione per le verifiche e per tutti e sei sono state riscontrate «gravi irregolarità».
Una situazione che fa sbottare
Saitta: «Davvero desolante». L’assessore ha deciso ieri di portare i
dati nella commissione regionale
Sanità alla quale era stato chiamato a riferire sul futuro dell’Oftlamico, da anni fra gli ospedali che de-
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ONO arrivati da tutta Italia al Palaruffini di
Torino per contendersi cinque posti di
infermiere: 2.700 persone hanno partecipato
alla preselezione del concorso indetto dall’Asl To3
di Collegno e dall’azienda San Luigi di Orbassano.
Una partecipazione superiore alle attese della
commissione d’esami, dal momento che in genere
ai concorsi pubblici partecipa fra il 50 e il 60 per
cento di chi ha inoltrato mesi prima la domanda:
in questo caso 3.600, quindi la stima era dai 1.800
ai 2.000. Tutte le procedure si sono comunque
svolte in regolarmente: l’arrivo dei candidati
entro le 10, la registrazione veloce grazie a decine
di postazioni, la sistemazione nel palazzetto, la
chiusura delle porte esterne a mezzogiorno. Solo
sei i candidati che dopo avere preso posto per la
prova hanno cambiato idea abbandonando il
concorso. La graduatoria sarà valida per tre anni ricorda l’Asl To3 - e consentirà di acquisire gli
infermieri di cui le due aziende hanno necessità
secondo le disposizioni regionali.
vono trasferire altrove la loro attività.
Ogni anno i medici devono dichiarare di non essere in posizione di incompatibilità con il loro incarico, ed è possibile che qualcuno
di loro, o tutti e sei, abbia dichiarato il falso, omettendo di segnalare
di avere interessi in strutture private in concorrenza con l’attività
dell’ospedale. Anche l’attività in
extramoenia, infatti, dovrebbe essere specificata. «Si tratta di normali controlli del nucleo ispettivo spiega il direttore generale dell’Asl To1 Giovanni Maria Soro - si fan-
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no d’abitudine in tutti gli ospedali
e nei servizi territoriali». In totale
nel 2015 sono stati fatti cinquanta controlli a campione, precisa il
direttore, su tutte le categorie di
lavoratori dipendenti. Solo per i
medici dell’Oftalmico, però, sono
state riscontrate irregolarità gra-
vi. Provvedimenti disciplinari sono stati subito adottati dall’azienda, che ha deciso alcune sospensioni, ma altrettanto rapidamente le
sanzioni sono state impugnate
dai medici che hanno presentato
ricorso. «I provvedimenti sono ancora in corso», dichiara il direttore
amministrativo dell’Asl To1, Vercellino. Il quale nega che da lunedì
scatteranno altre sospensioni, come invece si vociferava ieri fra chi
lavora nell’ospedale di via Juvarra. «Una riunione interna è in programma domani» si limita a specificare il direttore.
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<DALLA PRIMA DI CRONACA
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N pezzo di quartiere, gli ambulanti, che soffrirebbe, s’intende
anche nelle tasche, se il via vai
dei pazienti, continuo al mattino, quasi assente la sera, prendesse la strada
delle Molinette o del Giovanni Bosco, i
due ospedali dove la Regione intende
traslocare la struttura.
Alle sei di sera la penombra è desolante fuori, ma anche dentro, sotto le
due lapidi di marmo grigio appese alle
pareti, una con i nomi dei benefattori
dell’ospedale, l’altra quella dei commissari fino al 1981. Nei corridoi non si
incontra nessuno. La notizia che sei medici sono stati segnalati alla procura
per comportamenti irregolari nell’esercizio della professione appare lontanissima. I paladini del salvataggio, tra i
quali anche primari e dirigenti, non
smettono di ripetere che da qui passagni anno una marea di persone: 53mila
passaggi solo al pronto soccorso. Senza
contare 6.500 interventi di cataratta,
5.000 di maculopatia, 1.200 alla reti-
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na, 180 trapianti di cornea.
«La cittadinanza non può e non vuole fare a meno del suo ospedale», mette
in chiaro il presidente del comitato contro la chiusura, Piercarlo Perruquet, da
15 anni in cura in via Juvarra: «A oggi –
aggiunge – sono state raccolte 65mila
firme contro la chiusura di un ospedale
da poco restaurato con 20 milioni di eu-
ro e con 7 sale operatorie che, se trasferito altrove, non avrebbe mai». Perruquet ha le idee chiare: «Questo non è
un trasferimento, ma lo smembramento di un’eccellenza: capisco che si possa
traslocare quando sarà pronta la Città
della Salute, ma ora spezzettare l’Oftalmico in due è ignobile». E i sei medici
sotto inchiesta? «Non ne so nulla – dice
Perruquet – Io so solo che il professor
Savino D’Amelio, poco tempo fa, ha ridato la vista a un bambino di 5 mesi nato cieco. Quel giorno mi ha abbracciato
e mi ha detto: oggi sono l’uomo più felice del mondo».
Il caso dei sei oculisti agitato dall’assessore Saitta non fa paura a chi si batte contro la chiusura. «Non fanno bene
queste cose» commenta Roberto Scassa della Uil Fp, e precisa: «So che si tratta di episodi risalenti allo scorso autunno, non so perché si è deciso di tirarli
fuori proprio adesso».
Le reazioni del mondo politico non si
fanno attendere. «Forse - osservano i
consiglieri regionali del M5s, Davide
Bono e Stefania Batzella - sarebbero
stati opportuni maggiori controlli negli anni precedenti e non solo in concomitanza con la scelta della giunta di
smantellare l’Oftalmico. Altrimenti
qualcuno potrebbe pensare che il fenomeno sia ben noto all’assessorato e
venga usato in maniera strumentale, a
fini ricattatori, nei confronti di chi si oppone alle scelte del politico di turno».
Per Claudia Porchietto e Gianluca Vignale di Forza Italia la questione è elettorale: «Dopo le critiche del Pd torinese
sul trasferimento dell’Oftalmico il
non-detto da Saitta appare come un
trucco per provare a posticipare il problema ad elezioni comunali avvenute».
Mentre la Lega Nord, con Alessandro
Benvenuto, attacca: «L’assessore Saitta continua a ripetere che la struttura
verrà trasferita, non chiusa. Ma sappiamo benissimo che il frazionamento del
presidio ospedaliero avrà pesanti ripercussioni in termini di efficienza».
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esterrefatto. I cittadini mi mandano segnalazioni, si lamentano, e poi veniamo a sapere che
ci sono medici che hanno questi
comportamenti. A questo punto chiedo di controllare tutti a
tappeto e non solo con verifiche
campione». L’assessore alla sanità Antonio Saitta dice di averci riflettuto. Poi ha deciso che la
trasparenza fosse la strada migliore.
Assessore, quando ha saputo
che all’Oftalmico c’erano gravi irregolarità?
«Prima di Natale il direttore
generale Giovanni Maria Soro
mi ha comunicato gli esiti dei
controlli. Che, sottolineo, sono
di routine. Ha fatto bene il direttore ad andare in Procura. Ho
apprezzato il suo gesto e l’ho incorraggiato ad andare avanti.
D’altronde parliamo di attività
di fatto concorrenziali al servizio sanitario nazionale».
Solo martedì lei ha chiesto
ONO
scusa ad un paziente per le liste d’attesa bibliche e gli interventi rimandati all’ultimo. Un caso?
«Diciamo che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Io ho chiesto scusa, a nome
di tutti, a quel paziente che ha
aspettato 275 giorni e si è visto
rinviare l’operazione: mi sono
preso questa responsabilità.
Ma penso che si debba sapere
che ci sono medici che si com-
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portano male. Ci sono stati controlli: giusto che si rendano pubblici».
Come si svolgono i controlli?
«Si fa un sorteggio, sono stati
controllati sei medici e per tutti
sono stati riscontrate irregolarità. Mi pare un quadro inquietante e a questo punto vorrei una
verifica su tutti. Peraltro so che
lo stanno già facendo. C’è un
sentire comune dei cittadini
che mi mandano segnalazioni:
è un sentire che va ascoltato. Ho
deciso di mandare un segnale
chiaro».
Ha avuto segnalazioni anche
da altri direttori generali?
«No, solo Soro mi ha riportato l’esito dei controlli del nucleo
ispettivo»
Qualcuno ipotizzerà che questo è un attacco di Saitta
all’Oftalmico perchè le resistenze alla chiusura sono fortissime. È così?
«Assolutamente no. Se un altro direttore mi avesse portato
dati come quelli avrei fatto la
stessa cosa».
I medici sono stati sospesi?
«Ci sono stati provvedimenti
disciplinari che sono stati subito impugnati con ricorsi: i procedimenti sono tuttora in corso.
L’azienda si muoverà come deve e la magistratura farà lo stesso. I medici possono lavorare in
regime privato in intramoenia.
Se lo fanno fuori, devono dichiararlo. E certo non devono avere
quote in società private».
Quando avverrà il trasloco
dell’Oftlamico?
«Entro l’anno, ma potrebbe
slittare un po’ perchè si devono
garantire le migliori condizioni
strutturali e organizzative».
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Diario
Che
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La grande festa
delle Olimpiadi
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Penna e Platzer
A PAGINA 62
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TORINO
LA STAMPA
GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO 2016
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
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LA CITTÀ DELLE FABBRICHE
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Correnti occidentali trasportano veloci
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con neve in calo
fino a 600-800
metri.
A difesa
dei pedoni
Scrivete a [email protected]
Su Twitter hashtag #pedoniarischio
Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad
ogni ora del giorno. Zone della
città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una
Blitz della Regione e atti alla procura
76 00 76
investiti
morti
feriti
piazza è una scommessa. Dov’è
pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono
strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai,
semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa
vicino a casa vostra.
PIÙ DI 2000 PERSONE AI FUNERALI DELLA PROFESSORESSA UCCISA. IN CHIESA ANCHE IL PROCURATORE
Sei dirigenti
sospesi
all’Oftalmico
“Concorrenza al pubblico”
LA RICERCA
C’è il software
che garantisce
appalti puliti
Bufera all’Oftalmico. Ieri l’assessore Saitta ha annunciato
la sospensione di sei dirigenti
medici, avvenuta a novembre,
per una serie di irregolarità
nell’ambito della loro professione: un altro «caso» mentre
si allungano i tempi di trasferimento dell’ospedale.
Maurizio Tropano A PAGINA 59
Mondo ALLE PAGINE 58 E 59
La vittima è un pensionato
Litigano per la sigaretta
e lo uccide a pugni
È finita in tragedia la lite tra
due clienti di un bar di strada
del Fortino: Raffaele Carretta,
70 anni, rimproverato per essere entrato nel locale con la
sigaretta accesa, è stato picchiato a morte da Vito Di Dia,
imprenditore di 62 anni.
LODOVICO POLETTO E ALESSANDRO PREVIATI
Addio a Gloria
L
E il paese ringrazia
i carabinieri
Il parroco: “Fermate quel folle”
a donna con il caschetto biondo si fa largo
in mezzo ai banchi. E mentre il carabiniere in divisa, l’ultimo di una fila di uomini
che va lenta verso l’uscita da questa chiesa
stragonfia di persone, lei allunga il braccio e gli
dà la mano: «Grazie. Solo questo, grazie». In
questa giornata in cui le spoglie di Gloria Rosboch ricevono la benedizione cristiana , prima di essere tumulate nel cimitero della città
dov’è cresciuta, Castellamonte e la sua gente
scoprono fino in fondo che cos’è il male.
CONTINUA A PAGINA 55
Massimiliano Peggio A PAGINA 57
Pullman dal Sud per 5 posti all’Asl
NOEMI PENNA
a Puglia e Campania
sono arrivati in bus
turistico. Un viaggio
organizzato dal Sud al Pala
Ruffini per sostenere il concorso per infermieri dell’Asl
To3. Ieri mattina, a «tentare
la fortuna» sono stati in
3500, con lo stesso spirito di
chi prova anche quando sa
che «le condizioni non sono
delle più favorevoli». «In palio» ci sono cinque posti a
tempo indeterminato, di cui
uno al San Luigi di Orbassano, e una nuova vita: «Siamo
pochi, in altri concorsi il rap-
D
La coda al PalaRuffini
porto era anche di duemila a
uno». A far gola è la graduatoria, che durerà tre anni e dovrebbe permettere anche altre assunzioni: «In Piemonte
hanno sbloccato, no?». E fra
ansia e rassegnazione, da chi è
fresco di laurea a chi è un veterano-turista dei concorsi, ci
si mette in coda e si entra incrociando le dita, facendo il
segno della croce. Solo in ottocento potranno proseguire le
prove, i più scaltri nel risolvere «quiz di logica e cultura generale che poco c’entrano con
la professione». E c’è già chi
su Facebook solleva dubbi,
dalla società che si dovrà occupare della valutazione delle
prove («la stessa del concorsone per infermieri di Lodi,
ora sotto inchiesta») ai metodi di distribuzione delle buste.
In fondo, è solo la preselezione
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
SCUOLA
Finito l’effetto
Masterchef
l’Alberghiero
non è più
l’Eldorado
Calo significativo
nelle preiscrizioni
Crescono ancora
scientifico
e linguistico
Maria Teresa Martinengo
A PAGINA 60
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58 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO 2016
I primi controlli degli ispettori dell’Asl sono scattati l’anno scorso: gli atti in Procura
Le
tappe
Oftalmico, la Regione
sospende sei dirigenti medici
La denuncia di Saitta: “Nel privato facevano concorrenza al pubblico”
ALESSANDRO MONDO
NOEMI PENNA
La protesta
La volontà di
trasferire
l’ospedale
tra Molinette
e San Giovanni
ha scatenato
una campagna
di protesta,
anche sui blog,
con presìdi
e raccolta firme
Bufera all’Oftalmico. Una bufera
tra la Regione, da una parte, e un
gruppo di dirigenti medici dall’altro, che esplode in un momento molto delicato per il destino
dello storico ospedale di via Juvarra: ovvero il trasferimento
del presidio - «presumibilmente
entro il 2016 e compatibilmente
con tutte le verifiche e gli adeguamenti logistici necessari», ha
precisato l’assessore Saitta in
quarta commissione consiliare e la sua suddivisione tra Molinette e San Giovanni Bosco. Operazione di per sè laboriosa - in via
Cherasco, alle Molinette, non si
sono più svolti sopralluoghi tecnici - per di più nel bel mezzo della campagna elettorale per le
amministrative.
Le accuse
La logistica
I lavori
di adeguamento
degli spazi
destinati
ad ospitare
l’Oftalmico
non sono
ancora partiti:
i tempi
si annunciano
più lunghi
del previsto
Il trasloco
Entro la fine del
2016 ci sarà il
trasloco dei
reparti e delle
attività
dell’Oftalmico
presso la Città
della Salute
e il San Giovanni
Bosco. Resterà
attivo il pronto
soccorso H24
La nuova grana, ha spiegato
l’assessore cogliendo di sorpresa gli stessi consiglieri, rimanda
a procedimenti e sospensioni
nei confronti di sei camici bianchi a seguito di «gravi irregolarità» emerse durante controlli a
campione, anche sulle visure
camerali, da parte del Nucleo
ispettivo dell’Asl: «Si va dalla titolarità di quote di imprese oculistiche con palese conflitto di
interessi con il servizio sanitario regionale, e addirittura in
concorrenza con lo stesso, fino
alla compresenza, dal 2013 e per
tutto il 2014 e il 2015, in cliniche
private durante lo stesso orario
di servizio».
In particolare, a cinque professionisti che da anni lavorano
insieme in regime di extra-moenia, quindi anche fuori dall’Oftalmico, si addebita la trasformazione del loro studio professionale in una Srl: ovvero in una
società ritenuta in conflitto di
interesse se non concorrente
con il sistema sanitario pubblico. Il tutto in violazione di una
legge del 1951 che impedisce ai
dipendenti pubblici di detenere
quote in società.
Situazione deplorata da Saitta, che pur non volendo generalizzare - «So che all’Oftalmico lavorano ottimi professionisti» -
35
6
dirigenti
contestazioni
medici sono attualmente in
servizio nei reparti
dell’ospedale Oftalmico in
via di chiusura
I controlli a campione da
parte del servizio ispettivo
hanno riscontrato
situazioni irregolari
vuole andare a fondo. Non a caso,
gli atti sono già stati trasmessi in
Procura.
Certo: l’assessore è stato periodicamente informato». Anche
così, alla Procura non risultano
segnalazioni o indagini avviate.
Quanto ai provvedimenti disciplinari, sono stati comunicati
agli interessati a novembre e
sospesi immediatamente, dato
che i medici in questione hanno
fatto ricorso al Tribunale del
Lavoro: l’udienza si terrà domani. E a chi gli domanda perchè
questa vicenda sia stata resa
nota soltanto oggi l’assessore
I controlli
Una storia non di oggi e nemmeno di ieri, ma che data all’anno scorso e di cui la Regione era
a conoscenza. «Le situazioni di
incompatibilità sono emerse
nel 2015, le prime segnalazioni
in Procura sono partite allora conferma Giovanni Soro, direttore generale dell’Asl Torino 1 -.
risponde senza mezzi termini:
«Ho deciso di muovermi perchè
sono state definite tutte le procedure e perchè, pur essendo il
primo a scusarmi con i cittadini
quando all’Oftalmico si creano
le liste d’attesa, pretendo dai dirigenti medici serietà e rispetto
delle regole».
Le reazioni
Immediate le reazioni. Secondo
Davide Bono, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, «forse sarebbero stati opportuni maggiori controlli negli anni
precedenti e non solo in concomitanza con la scelta della giunta di smantellare l’Oftalmico».
«Una campagna denigratoria
per screditare l’ospedale - rilancia Antonio Pilla per la Uil -. Se
dei medici hanno sbagliato è giusto che ne paghino le conseguenze, ma l’annuncio di Saitta è solo
un altro modo per sotterrare
un’eccellenza come l’Oftalmico».
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Claudio Panico, primario
“A posto con la mia coscienza,
lo dimostrerò davanti al giudice”
«Non scherziamo. Molto semplicemente, su consiglio del
commercialista, io e i miei colleghi abbiamo deciso di trasformare in una società lo studio professionale in cui lavoriamo».
revole al trasferimento dell’ospedale dalla sede attuale replica senza scomporsi alle
contestazioni della Regione:
è uno dei professionisti medici finiti nel mirino degli
ispettori sguinzagliati dall’Asl Torino 1.
Intervista
Quando ha ricevuto la notifica
del provvedimento disciplinare?
G
uardi: non ho nessun
problema a parlare
di questa vicenda.
Sono fiducioso che domani,
quando si svolgerà l’udienza al Tribunale del Lavoro, i
provvedimenti disciplinari
finora sospesi saranno annullati». Claudio Panico primario di Oculistica e
Traumatologia Oculare all’Oftalmico, peraltro favo-
«Se ricordo bene, a fine novembre: ho subito fatto ricorso, intendo spiegare al giudice la
bontà delle mie ragioni e dei
colleghi con cui lavoro da anni,
accomunati nell’accusa».
La Regione le/vi addebita la titolarità di quote di imprese oculistiche: quote in cliniche private
o altre società?
REPORTERS
Non ho mai sottratto
un’ora all’ospedale,
la nostra società
non è in conflitto
di interesse
Claudio Panico
primario di Oftalmologia
ospedale Oftalmico
Lavorate in regime di extra-moenia?
«Certo, e in piena trasparenza».
A quando risale questa operazione?
«A quando abbiamo aperto
l’ultimo studio, saranno setteotto anni fa».
Di che genere di società parliamo?
«Di una normalissima Srl».
Perchè l’avete fatto?
«Perchè abbiamo comprato e
1
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Un lettore scrive:
2 «Capisco tutto, ma fino ad
un certo punto. Non ci sono
soldi, e questo non è del tutto
vero, se pensiamo che per
qualcuno o qualcosa che accontenti questi qualcuno, i soldi si trovano. Ad esempio il salotto buono di Torino, per via
dell’immagine della città, per
incrementare turismo e sviluppo delle iniziative culturali,
ma delle nostre periferie e degli anziani che in esse “sopravvivono” che ne facciamo? Non
hanno progetti per il futuro, e
forse neppure ne hanno avuti
per il passato, non portano ricchezza e spesso vivono con
pensioni da fame, dimenticati
da tutti. Il turismo sociale?
Che cos’è? Uno slogan per
riempirsi la bocca?
«A me della mostra che ha
avuto grande successo alla
Gam importa, ma non posso
dimenticare che gli anziani indigenti non vivono né di mostre né di “prime” al Regio, con
1
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i vip arruffianati dai nostri rappresentanti pubblici...».
ANTONIO ZAPPALÀ
Un lettore scrive:
letto che la Corte dei
Conti non si è dichiarata competente a decidere sulla riduzione
del vitalizio dei 42 ex consiglieri
regionali, imitando il Tar che
aveva deciso egualmente. Ma se
nessuno si dichiara competente
cosa succede? Gli ex adesso il vitalizio lo prendono in toto o in
parte? Se l’Inps facesse il conteggio di quanto i suddetti hanno
versato e di quanto percepirebbero col calcolo del sistema retri-
butivo e contributivo, non sarebbe questa un’informazione che,
per opportuna trasparenza, un
normale cittadino avrebbe diritto di conoscere?».
2 «Ho
AM46
Una lettrice scrive:
che la Cavallerizza,
bene comune, è occupata da vario tempo da persone della cultura e non che si sono installate all’interno dei prestigiosi vecchi
edifici. Costoro, al momento, non
accettano alcuna nuova opportunità per l’uso della bella struttura, impedendone anche la riqualificazione di cui necessita.
2 «Leggo
Ora leggo che gli occupanti vi organizzano all’interno “feste private” con invitati, danze, bevande e musica. Nulla contro le feste, ma mi sembra opportuno
proporre che gli occupanti, per
non usare a sbafo le suddette
strutture, almeno paghino il dovuto a chi di dovere per non apparire solo sfruttatori».
ANNA DEROSSI
Una lettrice scrive:
2 «Sono una signora che desidera complimentarsi per il modo
in cui le due cassiere del cinema
Romano svolgono il loro lavoro.
Le mie amiche ed io ci rechiamo
spesso al cinema e non sempre
riceviamo le giuste informazioni
sul tipo di film oppure sulle offerte dei pacchetti inerenti ai diversi programmi; mentre mi sento
di complimentarmi e ringraziare le impiegate del Romano, poiché ogni volta, io e le mie amiche,
siamo accolte dal sorriso e dalla
gentilezza. «Questa loro disponibilità ci predispone al buon animo e spesso andiamo lì proprio
per la loro accoglienza».
LINA COLACILLO E AMICHE
Un lettore scrive:
riallaccio alla lettera
del lettore che lamentava il ser-
2 «Mi
vizio del pane a mani nude in un
negozio del centro. Personalmente ho più volte constatato,
nei banchi di salumi del mercato
da me frequentato (corso Cincinnato), la “sana” abitudine di
tagliare il prosciutto e accompagnare la fetta nel contenitore con
le mani nude (o al massimo coperte da un guanto); stesse mani
che poi prendono i soldi e ti danno il resto. Dopo aver fatto notare tale consuetudine ai vigili del
mercato, ricevo da loro l’assicurazione che verranno ricordate
agli ambulanti le norme igieniche a cui devono sottostare, come l’obbligo di usare le pinze per
i salumi. Sono passati forse due
mesi ma i commercianti continuano ad agire nello stesso modo: nulla è cambiato».
M. BRUNO
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO 2016
.
Cronaca di Torino .59
BUFERA NELLA SANITA’
Retroscena
MAURIZIO TROPEANO
U
La protesta
La giunta regionale ha deciso di chiudere l’ospedale Oftalmico
provocando la mobilitazione di comitati di cittadini
noleggiato una serie di apparecchiature molto costose, indispensabili per fare questo
mestiere: è il caso dei laser per
correggere la miopia. La scelta
di creare una società ad hoc,
ratificata da un notaio, rimandava alla necessità di farci carico delle spese, redistribuendole tra i soci. Non mi pare sia una
colpa».
Il che, però, è vietato dalla legge.
«Una legge del ’51, superata da
quella sull’attività extra-moenia dei medici: la vecchia nor-
ma, infatti, valeva per i dipendenti pubblici ma in senso lato;
quella nuova esonera i medici,
nè fa riferimento al divieto di
lavorare in società».
Siete in concorrenza con il servizio sanitario pubblico?
«Non vedo come. Ciascuno
ha la sua storia: chi mi conosce sa che non ho mai visitato in studio derogando agli
orari ospedalieri, ci mancherebbe, e che per gli interventi ho sempre privilegiato
l’Oftalmico».
[ALE.MON]
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n pool di giuristi dell’Università di Torino e
di ingegneri del Politecnico subalpino e di quello
di Milano hanno messo a punto un modello giuridico per
applicare in Italia il software
per la progettazione tridimensionale. Tecnicamente si
chiama Bim ed è già utilizzato
in molti paesi dell’Unione Europea perchè permette di limitare drasticamente il rischio di corruzione e anche di
ridurre gli sprechi legati a difetti di progettazione, varianti
in corso d’opera, riserve da
parte dei costruttori. La ricerca congiunta ha permesso di
mettere a punto una metodologia per rendere puliti gli appalti che ha trovato una porta
aperta nell’Autorità nazionale
anti-corruzione che ha messo
a disposizione le competenze
dei suoi funzionari per il master di secondo livello sull’innovazione nei contratti pubblici. L’applicazione in Italia
della metodologia in 3D è
spinta con forza dal governo:
«Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio - racconta la professoressa Gabriella Racca, vicedirettore
del dipartimento di Management dell’Ateneo- , vorrebbe
renderlo obbligatorio anche
in Italia ma secondo noi serve
una sperimentazione». Sperimentazione che potrebbe partire proprio da Torino: «La
Regione potrebbe utilizzarlo
per gli appalti milionari del
Parco della Salute».
Si tratta di un grande cantiere che vale almeno 600 milioni. La giunta Chiamparino
ha già chiesto l’aiuto dell’Anac. Raffaele Cantone ha
assicurato che l’Autorità eserciterà una «vigilanza collaborativa». In Gran Bretagna, per
appalti di questo valore, la
progettazione con la metodologia Bim è obbligatoria. Ancora Racca: «La nostra ricerca ha reso possibile uniformare la normativa italiana alle
potenzialità del modello 3D».
Formazione
L’Università
ha coinvolto
l’Autorità
nazionale
contro la
corruzione
nella
preparazione
del master
sull’efficienza
e innovazione
nei contratti
pubblici.
La giunta
Chiamparino
ha chiesto a
Raffaele
Cantone di
collaborare
nell’appalto
per il Parco
della Salute
ANSA
Ricerca di Università e Poli per applicare i progetti in 3D
Appalti puliti, c’è un metodo
“La Regione lo sperimenti
per il Parco della Salute”
600
milioni
È il costo stimato per la
realizzazione del Parco della
Salute con un migliaio di
posti letto
Via faldoni e piante
Ma come funziona questo modello? Di fatto tutto il processo è tracciabile e condiviso a
partire dalla progettazione fino alla previsione dei costi di
manutenzione e di gestione.
Tutte le informazioni sono contenute all’interno del modello
tridimensionale che così permette di abolire i faldoni di carte e la marea di file che accompagnano la partecipazione di
un concorrente ad una gara
d’appalto. Esiste un’unica fonte
di informazione: il data base
che è in grado di dare risposte
in tempo reale alle domande dei
progettisti, di chi deve decidere
l’esito di una gara e anche di un
eventuale controllore pubblico.
Stop ribassi d’asta
Secondo Anna Osello, professoressa associata del Politecnico
di Torino che lavora a stretto
contatto con Giuseppe Martino
di Giuda, ricercatore a Milano,
«il modello permette di ottimizzare i processi rilevando le incongruenze tra i diversi contributi al lavoro di progettazione».
Il modello tridimensionale è in
grado di ridurre gli errori di
progettazione e quelli che possono nascere da informazioni
differenti tra le rappresentazioni e il capitolato. «La certezza
dei dati - spiega ancora Osello riduce al minimo la possibilità
di aggiudicarsi una gara attraverso ribassi d’asta del 70% che
poi si cerca di recuperare con le
varianti progettuali». Insomma, si tratta di una svolta epocale perché cambia il metodo di
lavoro. «Noi che abbiamo fatto
ricerca - conclude Racca - siamo disponibili a sperimentare il
modello per la gara sul Parco
della Salute ma anche a formare i funzionari pubblici».
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