legge - Trucioli Savonesi

Download Report

Transcript legge - Trucioli Savonesi

18
SABATO
20 FEBBRAIO 2016
savona
IL SECOLO XIX
LA NOMINA DELL’EX ASSESSORE: I RETROSCENA SUL PARERE CHIESTO ALL’ANTI-CORRUZIONE
Rambaudi, avvertimento del Comune
LA PROTESTA
Lettera di Palazzo Sisto alle Opere Sociali ipotizza la sospensione del cda
ALBERTO PARODI
SAVONA. È una nomina a rischio corruzione quella alle
Opere Sociali per cui se ne deveoccuparel’anticorruzione,
l’Anac, l’Autorità nazionale
di Cantone dopo i pareri legali, compreso quello del Comune, che l’hanno bloccata.
L’incarico di amministratore unico all’ex assessore regionale Lorena Rambaudi
(Pd), proposto dal cda di Opere Sociali all’unanimità lo
scorso 12 gennaio, potrebbe
(secondo il Comune) costare
la sospensione di tre mesi al
presidente dell’ente di assistenza Giovanni De Filippi
(nominato dal Comune).
Ora tocca anche a Palazzo
Sisto mettersi di traverso sulla nomina alle Opere Sociali
Servizi spa (stipendio annuo
tra i 60 e i 70 mila euro) che si
occupa di gestione di case di
riposo e di assistenza in città.
La lettera partita dagli uffici
di Palazzo Sisto pochi giorni
fa (lo scorso 16 febbraio) si è
andata ad aggiungere allo
stop già arrivato dei revisori
dei conti e dall’avvocato dell’ente morale Elena Rossi (il
suo parere sull’inconferibilità “è coperto dal segreto professionale, non posso dire
nulla”). Il monito-avvertimento è firmato dal segretario generale Lucia Bacciu (ex
assessore con la giunta Berruti sino al 2009). «Verificare
prima la fattibilità della nomina. Chi fa la nomina contestata rischia la sospensione
per tre mesi dall’incarico.
Quindi chiedere l’intervento
dell’Anti Corruzione».
È il senso della missiva di
quattro pagine tradotto dal
burocratese firmata anche dal
funzionario Antonio Secondo e mandata al sindaco Federico Berruti, al presidente
del cda Giovanni De Filippi e
al responsabile della prevenzione della corruzione in
Opere Sociali, Francesco Cazzato. L’oggetto è chiaro. «Segnalazione in materia di prevenzione della corruzione:
situazione di inconferibilità
ai sensi del decreto legislati-
vo numero 39/ 2013, riguardo alla posizione di amministratore unico della società
controllata Opere Sociali Servizi spa».
Una lettera, da considerare
“parere ostativo”, quella del
Comune in cui non viene mai
nominata direttamente Lorena Rambaudi, già assessore
in Comune, Provincia e Regione. Viene definita “un assessore regionale cessato
dalla carica nel luglio scorso”
e ancora “un assessore della
Regione Liguria cessato dalla
carica 7 mesi fa”.
Infatti nei due anni precedenti la nomina, Rambaudi
non deve aver ricoperto incarichi pubblici. È questa la zeppa.
Dal Comune scrivono: «Si
riteneva fossero già state
esperite le opportune verificheinordineallanominabilità”. E poi “corre l’obbligo di
segnalare che le sanzioni per
il caso di accertata inconferibilità, consistono nel comminare la sospensione del potere di conferimento per 3 mesi, in capo ai componenti degli organi che abbiano
proceduto agli incarichi inconferibili disposta dall’amministrazione vigilante». Ovvero Comune e Regione.
Ieri De Filippi che svolge
l’incarico di presidente Opere Sociali senza indennità, ha
tirato dritto: «Tutti i pareri legali discordanti che abbiamo
sono superati dalla decisione
di chiedere l’intervento dell’anti corruzione»
Da sinistra Lucia Bacciu e Lorena Rambaudi, ex assessori
[email protected]
cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
NON C’È SOLO LA QUESTIONE DI INCONFERIBILITÀ DELL’INCARICO AFFIDATA A CANTONE
Quanti intrecci sconvenienti in vent’anni
per la “guru” delle politiche sociali
È stata dipendente Cooperarci e nello stesso tempo assessore comunale e regionale
L’ANALISI
SOLO Raffaele Cantone, il capo
dell’Anticorruzione, può districare la matassa in cui si sono infilati Comune e l’azienda pubblica Opere Sociali. Se n’è convinto anche il sindaco Federico
Berruti, dopo aver preso atto
che la nomina di Lorena Rambaudi (Pd) alle Opere Sociali
Servizi è diventato un caso di
giurisprudenza
nemmeno
troppo banale.
Tant’è che i pareri degli avvocati discordano su inconferibilitàeincompatibiltàdell’incarico all’ex assessore regionale. I
legali consultati da Rambaudi
prima di candidarsi alla ben remunerata poltrona, sostengono che nulla osta;mentre l’avvocato delle Opere Sociali ha
immediatamente
segnalato
l’inconferibilità. Vediamo di capire perché, procedendo per
supposizioni. L’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo numero 39 del 2013 vieta il conferimento di un incarico in una
società di diritto pubblico a chi
ha ricoperto cariche pubbliche
nei due anni precedenti. È il caso di Rambaudi che fino alla primavera scorsa era nella giunta
Burlando. Ma l’ex assessore
obietta che le Opere sociali Servizi sono una società di diritto
privato, quindi esclusa dalla
legge. Sullo sfondo c’è poi un’altra questione: Rambaudi si appresta a diventare amministratore unico di Opere Sociali Servizi spa, di cui è socio al 32 per
centoilCress.Echic’ènelCress?
Ungruppodicooperativesociali fra le quali Cooperarci, che ha
fra i propri dipendenti proprio
Rambaudi, seppure in aspettativa da anni. Dunque l’ex asses-
Raffaele Cantone
sore sarebbe contemporaneamente amministratore unico
della Opere Sociali spa e dipendente di una cooperativa ad essa associata chiamata come
Cress a ratificare la nomina che
deve passare al vaglio dell’assemblea dei soci.Ha probabilmente ragione Lorena Rambau-
di a sostenere il suo primato di
conoscenze nel settore dei servizi sociali. Un primato addirittura familiare, perché pure il
marito, dirigente dei servizi sociali a Palazzo Sisto, è un esperto del settore. La coppia era già
finita sotto i riflettori alla fine
degli anni Novanta, quando
Rambaudi era assessore ai servizi sociali in Comune e il marito il suo dirigente di riferimento. Non solo, già allora l’assessore era dipendente di Cooperarci
in aspettativa. Un altro potenziale conflitto di interessi. Discorso analogo quando Rambaudi approda in Regione, senza mai interrompere il rapporto
di lavoro con Cooperarci. È bene
precisare che a Rambaudi non è
mai stato contestato alcun
comportamento illegale, tuttavia gli intrecci sconvenienti sono palesi e ormai ventennali.
B.L.
Il magistrato Chiara Venturi
Tribunale sporco
e il pm si pulisce
l’ufficio
per solidarietà
SAVONA. «La mia è una provocazione, ma è giusto dire
in che condizioni sono gli uffici». La provocazione non
consiste nell’aver preso in
mano una scopa per pulire il
suo ufficio, ma nel farsi fotografare. Ieri mattina il sostituto procuratore Chiara Venturi ha voluto rendere pubblico quello che succede a
palazzo di giustizia a causa
dei problemi legati all’appalto del servizio di pulizia.
Una situazione segnalata
una settimana fa dalle addette dell’impresa che hanno
scioperato per le condizioni
di lavoro. Le dipendenti dell’impresa di pulizie hanno
segnalato il pagamento degli
stipendi in ritardo e un monte ore (due) troppo esiguo
per poter mantenere il Tribunale in condizioni decorose. Tanto che gli impiegati
devono contribuire in maniera autonoma. E allora il
pm Venturi, in qualità di presidente della sottosezione di
Savona dell’Anm, ha deciso
di metterci la faccia: «La situazione in cui si trovano le
signore che puliscono non è
corretta. Secondo l’appalto
dovrebbero pulire il palazzo
in due ore. Vi sembra possibile? Tra l’altro, anche se da
novembre non sono pagate,
vengono ugualmente, fanno
più ore del dovuto e pagano
perfino i prodotti per pulire
di tasca loro».
La soluzione secondo il
magistrato può essere solo
una: «Andrebbe rifatto l’appalto prevedendo un incremento delle ore destinate alla pulizia del tribunale».
O. S.
“QUI NON SI GIOCA CON LA VITA”. LO SLOGAN PER LA LOTTA ALL’AZZARDO
Adesivi e calciobalilla: al via la campagna anti-ludopatia
Presentate le iniziative anti slot di amministrazione comunale e Ascom. Appuntamento alle 17 in piazza Sisto
SAVONA. «Qui non si gioca
con la vita».
Sarà questo l’adesivo che i
locali, che hanno detto “no”
alle slot machine, potranno
esporre sulle proprie vetrine.
L’hanno annunciato, ieri, gli
assessoriIsabellaSorgini,Elisa Di Padova, Sergio Lugaro e
Paolo Apicella in una conferenza stampa in Comune.
Dove sono state presentate la
campagna di comunicazione
e le iniziative per il progetto
che mira a combattere la ludopatia.
Flash mob, manifesti e una
campagna su facebook sono
solo alcune delle iniziative,
atte a sensibilizzare l’opinione pubblica.
Un tema più che mai attualeediscusso,quellodelgioco,
in questi giorni, per due motivi. In primis l’alta cifra pro
capite, quasi 1.800 euro, spesa dai savonesi, nel gioco
d’azzardo legalizzato.
La recente ordinanza del
sindaco Federico Berruti, poi,
che ha imposto un giro di vite
sugli orari di accensioni delle
macchinette, ha messo in
subbuglio il mondo delle sale
giochi, dei tabaccai e dei gestori. Eppure, a fronte di una
fetta di persone che difende il
gioco, l’opinione pubblica
chiede un impegno per contrastare il fenomeno della dipendenza, che ha rovinato
non solo singoli, ma, indirettamente, intere famiglie.
Si partirà oggi, a Savona,
ore 17 in piazza Sisto IV, con
la presenza di uno stand in-
La presentazione dell’iniziativa a Palazzo Sisto
formativo, oltre ad alcuni
giochi messi a disposizione
dall'associazione “Atlantide”
e attività ludiche coordinate
dall'associazione, proposte
come alternativa al gioco
d'azzardo. In contemporanea, verranno diffuse testi-
monianze audio di persone
vittime del gioco d'azzardo
patologico e di familiari coinvolti.
Tra i giochi, a disposizione
anche il calciobalilla, protagonista dell'iniziativa “Calciobalilla Tour” promossa da
Atlantide, in collaborazione
con Ascom. Presente anche il
Sert dell’Asl savonese che organizzerà, insieme al Comune e a tutti i soggetti coinvolti
nella campagna e nel progetto, un seminario pubblico per
approfondire il fenomeno
patologico da diversi punti di
vista, il prossimo 10 maggio,
Sala della Sibilla.
Importante, infine, la presenza del Coordinamento
provinciale di Libera, con una
serie di incontro nelle classi
terze e quarte degli istituti
superiori: quattro incontri,
cui si aggiungono approfondimenti pomeridiani.
Proseguirà, inoltre, il supporto dell’associazione di
auto mutuo aiuto “Amali”
dedicato alla ludopatia, ospi-
tata nei locali del Comune, a
Lavagnola.
«La situazione è molto delicata, perché dobbiamo considerare un duplice aspetto –
il commento di Fabrizio Cupis, Ascom- da una parte è
comprensibile che, specialmente in un momento di crisi
come quello attuale, alcuni
esercizi scelgano di non rinunciare alle entrate provenienti da queste attività. Al
tempo stesso, siamo consapevolidellenumerosepersone e famiglie rovinate dagli
eccessi del gioco d'azzardo.
Speriamo in una ripresa del
commercio, per poter rinunciare a queste “entrate” legate al gioco».
S. C.
cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI