Onde gravitazionali

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La teoria degli scienziati sostiene che queste trasportino informazioni sui fenomeni
che diedero origine al Big Bang, da cui nacque l'universo.
Oggi la loro esistenza è stata confermata: è una delle più grandi scoperte
scientifiche del nostro tempo.
Onde gravitazionali, parla
Stephen Hawking
è un nuovo modo di guardare l'universo
Il celebre fisico britannico commenta la scoperta epocale. "Oltre a provare la
teoria della relatività generale, possiamo aspettarci di vedere i buchi neri nel
corso della storia del cosmo"
LONDRA - La rilevazione delle onde gravitazionali, ultima predizione delle
teorie di Albert Einstein che rimaneva da provare, apre le porte a "un nuovo modo
di guardare l'universo".
A dirlo, in un'intervista alla Bbc, è il fisico Stephen Hawking, 74 anni, esperto
nel campo dei buchi neri.
"La capacità di rilevarle ha il potenziale di rivoluzionare l'astronomia", ha
aggiunto, spiegando che i segnali rilevati costituiscono anche "la prima prova di un
sistema binario di buchi neri e la prima osservazione di fusione di buchi neri".
"Oltre a provare la teoria della relatività generale, possiamo aspettarci di vedere i
buchi neri nel corso della storia dell'universo.
Potremmo addirittura vedere le vestigia dell'universo primordiale,
durante il Big Bang" grazie alle onde gravitazionali, ha sottolineato il fisico.
La ricercatrice dell'università di Glasgow Sheila Rowan, che ha partecipato al
progetto Ligo che ha rilevato le onde, ha descritto il lavoro fatto come un
"viaggio affascinante".