Istituto Comprensivo di Villaputzu e San Vito_PTof

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Transcript Istituto Comprensivo di Villaputzu e San Vito_PTof

Istituto Comprensivo di Villaputzu e San Vito
Scuole dell’Infanzia, Scuole Primarie, Scuole Secondarie di 1° grado
Sede Centrale e Uffici Amministrativi - 09040 Villaputzu (CA)
Via Nazionale – Tel.: 070/996102- Fax: 070/997550
E-mail: [email protected][email protected]
Sito web: www.icvillaputzusanvito.it
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Ex art. 1, comma 14 della L. 107/2015
Anni scolastici
2016/17 –2017/18 – 2018/19
Parere favorevole del Collegio dei Docenti nella seduta del 15 gennaio 2016
Approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 18 gennaio 2016
Indice
pagina
PREMESSA
SINTESI DELLE FINALITÀ COMPLESSIVE DELLA LEGGE
PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
1. L’ISTITUTO
COME CONTATTARCI
1.1. PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
1.1.1. Le scuole di Villaputzu
1.1.2. Le scuole di San Vito
1.2. DATI GENERALI DELL’ISTITUTO
1.2.1. Dati Scuole dell’Infanzia
1.2.2. Dati Scuole Primarie
1.2.3. Dati Scuole Secondarie I grado
5
6
6
7
7
8
10
12
13
14
15
2. TERRITORIO E CONTESTO SOCIO-CULTURALE
2.1. IL TERRITORIO
2.2. SITUAZIONE SOCIO-CULTURALE
16
16
17
3. AZIONI DI MIGLIORAMENTO
3.1. PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI CON RIFERIMENTO AL
18
RAV
3.1.1. Priorità, traguardi, obiettivi di processo
3.1.2. Motivazione dei traguardi: scelte conseguenti ai risultati
delle prove INVALSI
3.2. GLI OBIETTIVI DI PROCESSO
3.2.1. Motivazioni degli obiettivi di processo
3.3. PROPOSTE E PARERI PROVENIENTI DAL TERRITORIO E
DALL’UTENZA
3.4.PIANO DI MIGLIORAMENTO
4. ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA SCUOLA:
ASSE DIDATTICO
4.1. PRINCIPI, FINALITÀ E OBIETTIVI DELLA NOSTRA SCUOLA
4.2. CITTADINANZA E COSTITUZIONE
4.3. LA DIDATTICA
4.3.1. La programmazione didattica
18
18
18
20
20
22
22
23
23
24
25
26
2
4.4.
4.5.
4.6.
ULTERIORI OBIETTIVI CHE LA SCUOLA INTENDE PERSEGUIRE
METODI E STRATEGIE OPERATIVE
VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PROCESSO DI
APPRENDIMENTO
4.7. CONTINUITÀ EDUCATIVA
4.8. OBIETTIVI DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
4.9. ORIENTAMENTO
4.10. INDIRIZZO MUSICALE
4.11. ACCOGLIENZA
4.12. DISABILITÀ E SVANTAGGIO
4.12.1. Integrazione degli alunni diversamente abili (D.A.)
4.12.2. Disturbi specifici di apprendimento (D.S.A.)
4.13. PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE (PAI)
4.14. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
4.15. USCITE DIDATTICHE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
4.16. PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
27
28
29
5. RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA
5.1. PATTO EDUCATIVO E DI CORRESPONSABILITÀ
42
42
6. ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA SCUOLA:
SCELTE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI
6.1. STAFF DIRIGENZIALE: LE FUNZIONI DEI COLLABORATORI DEL
DIRIGENTE SCOLASTICO
6.1.1. Coordinatori di plesso. Le funzioni dei docenti coordinatori
di plesso
6.1.2. Coordinatori di classe. Le funzioni dei Docenti coordinatori
di classe
6.2. ORGANI DI STUDIO E DI RICERCA: I DIPARTIMENTI
6.3. ORGANI DELIBERANTI
6.3.1. Criteri di formazione delle classi
6.3.2. Criteri per l’assegnazione dei docenti alle classi
6.3.3. Criteri per l’assegnazione degli Ambiti Disciplinari ai
docenti della Scuola Primaria
6.3.4. Criteri per l’assegnazione dei docenti di sostegno
6.3.5. Criteri per la formulazione dell’orario del personale docente
43
7. DOCUMENTAZIONE DEL PROCESSO DI
AUTOVALUTAZIONE
48
8. AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE
50
30
31
32
33
34
35
37
37
37
38
39
40
44
44
45
45
46
46
46
47
47
47
3
SCUOLA DIGITALE
8.1. INNOVAZIONE TECNOLOGICA E COMUNICAZIONE
51
9. IL PERSONALE DELLA SCUOLA
9.1.1. Piano di Formazione degli Insegnanti
9.1.2. Formazione personale ATA
9.2. FABBISOGNO DEL PERSONALE
9.3. RICHIESTE ORGANICO POTENZIATO
52
52
54
54
58
10. ALLEGATI
60
Allegato A – Piano di Miglioramento (PDM)
4
PREMESSA
- Il presente PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
(PTOF, d’ora in poi Piano) è elaborato ai sensi di quanto previsto
dalla Legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle
disposizioni legislative vigenti”;
- il Piano è stato elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli
indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di
amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di
indirizzo del 9 ottobre 2015.
- il Piano ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei Docenti
nella seduta del 15 gennaio 2016;
- il Piano è stato approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del
18 gennaio 2016;
- il Piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente
per le verifiche di legge ed in particolare per accertarne la
compatibilità con i limiti di organico assegnato;
- il Piano è pubblicato nel Portale unico dei dati della scuola.
Le finalità che hanno ispirato la predisposizione del presente Piano
sono riconducibili a quelle espresse dalla legge 107 del 13 luglio 2015,
legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione che,
nel dare piena attuazione all'autonomia scolastica, chiama le Scuole a:
 garantire la partecipazione agli organi collegiali;
 avere un organizzazione orientata alla flessibilità, efficacia ed
efficienza del servizio scolastico;
 integrazione e migliore utilizzo delle risorse e delle strutture;
 introduzione di tecnologie innovative;
 coordinamento col contesto territoriale.
Si riporta, di seguito, una sintesi delle finalità complessive della legge.
5
SINTESI DELLE FINALITÀ COMPLESSIVE DELLA LEGGE
 Dare piena attuazione all’autonomia.
 Innalzare i livelli di istruzione e le competenze.
 Contrastare le disuguaglianze.
 Prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica
(drop out).
 Realizzare una scuola aperta.
 Garantire il diritto allo studio e pari opportunità di successo
formativo.
-
PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
Costituzione Italiana
Legge n. 107 del 13/7/2015
DPR n. 275/1999
DPR n. 80 del 28/3/2013
Testo Unico delle disposizioni in materia di istruzione D.L.vo
297/1994 per le parti in vigore;
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo
ciclo d’istruzione, 2012
Vigente CCNL Comparto Scuola.
6
1. L’ISTITUTO
L’Istituto Comprensivo di Villaputzu e San Vito
è stato costituito nell’anno scolastico 2012/2013
ai sensi della Legge 97/1994
Delibarazione Regione Autonoma della Sardegna n. 11/2 del 6.3.2012
VILLAPUTZU
SAN VITO
Scuola dell’Infanzia
Via G. Bellini - Tel. 070997281
Scuola dell’Infanzia
Via A. Moro - Tel. 0709927310
Scuola Primaria
Via Nazionale - Tel. 070997081
Scuola Primaria
Via Nazionale - Tel. 0709927050
Scuola Secondaria di 1° Grado
Via Nazionale - Tel. 070996102
Scuola Secondaria di 1° Grado
Via degli Ulivi - Tel. 0709927065
COME CONTATTARCI
Sede Centrale e Uffici Amministrativi 09040 - Villaputzu (CA)
Via Nazionale – Tel.: 070996102 - Fax: 070997550
E-mail: [email protected][email protected]
Sito web: www.icvillaputzusanvito.it
Il Dirigente Scolastico prof.ssa Tiziana Meloni riceve per
appuntamento dal lunedì al venerdì.
L’Ufficio di Segreteria è aperto al pubblico con i seguenti orari:
 mattino: dal lunedì al sabato, dalle ore 10:30 alle ore 12:30;
 pomeriggio: martedì, dalle ore 15:00 alle ore 17:00.

7
1.1.
PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
1.1.1. Le scuole di Villaputzu
Scuola dell’Infanzia
Via G. Bellini - 09040
Villaputzu
Tel. 070/997281
Il tempo scuola
È costituito da 44 ore, compreso il servizio mensa; le attività didattiche si
svolgono dal lunedì al sabato.
Il servizio mensa è fornito dal Comune.
Attività
8:00
9:15
11:30
13:00
13:30
15:30
16:00
Ingresso e accoglienza
Attività ludiche, curricolari, progettuali e di laboratorio
Norme igieniche e pranzo
Gioco libero
Attività manipolative, teatrali, psicomotorie e di laboratorio
Giochi liberi, riordino
Uscita
8
Scuola Primaria
“C. Colombo”
Via Nazionale
09040 Villaputzu
Tel. 070/997081
Il tempo scuola
È pari a 28 ore articolate su 6
giorni.
Il sabato le classi prime e le classi
seconde escono alle 12:30.
Scuola Secondaria di Primo
Grado
“Antonio Lara”
Via Nazionale
09040 Villaputzu
Tel. 070/997081
Il tempo scuola
È costituito da 30 ore,
distribuite su sei giorni.
L’orario, per tutte le classi, è
dalle 8:30 alle 13:30, dal lunedì
al sabato.
9
1.1.2. Le scuole di San Vito
Scuola
dell’Infanzia
Via A. Moro
09040 San Vito
Tel. 070/9927310
Il tempo scuola
È costituito da 40
ore, compreso il
servizio mensa; le
attività didattiche si
svolgono dal lunedì
al venerdì.
Il servizio mensa è
fornito dal Comune.
Attività
8:00
9:20
9:30
11:00
12:15
12:30
13:30
14:00
15:00
16:00
Ingresso e accoglienza
Ingresso e accoglienza per i bambini che arrivano in scuolabus
Conversazione, attività grafico-pittorica, manipolazione,
Suddivisione dei bambini per fasce di età, attività in
intersezione
Attività di routine in bagno in preparazione al pranzo
Pranzo
Gioco libero in salone o in giardino
Attività in sezione
Riordino delle aule
Uscita
È presente un servizio di scuola-bus fornito dai Comuni.
10
Scuola Primaria
“G. Pascoli”
Via Nazionale
09040 San Vito
Tel. 070/9927050
Il tempo scuola
Il monte ore settimanale è pari a
30 ore distribuite su 6 giorni.
- Il Giovedì, la 2a B esce alle
12,30;
- Il Venerdì, la 2a A esce alle
12,30.
Scuola Secondaria di 1° Grado
“Sebastiano Satta”
Via degli Ulivi
09040 San Vito
Tel. 070/9927065
Il tempo scuola
È costituito da 30 ore,
distribuite su sei giorni.
L’orario, per tutte le classi, è
dalle 8:30 alle 13:30, dal lunedì
al sabato.
Indirizzo musicale (sezione A)
L’orario per la sezione A è così articolato:
- dalle 8:30 alle 13:30, dal lunedì al sabato;
- dalle 13:30 alle 17:30, dal lunedì al giovedì;
- dalle 13:30 alle 15:30, il venerdì.
11
1.2. DATI GENERALI DELL’ISTITUTO
Villapuztu
PLESSI
ALUNNI
CLASSI
DOCENTI
CLASSE
DOCENTI
SOSTEGNO
DOCENTI
INGLESE
DOCENTI.
FRANCESE
DOCENTI
RELIGIONE
ALUNNI
RIPETENTI
NO
IRC
ALUNNI
STRANIERI
Infanzia
62
4
8
-
-
-
1
-
4
2
Primaria
138
9
13
2
1
-
1
-
3
4
114
6
14
1
1
1
1
11
2
5
TOTALE
314
19
35
3
2
1
3
11
9
11
PLESSI
ALUNNI
CLASSI
DOCENTI
CLASSE
DOCENTI
SOSTEGNO
DOCENTI
INGLESE
DOCENTI.
FRANCESE
DOCENTI
RELIGIONE
ALUNNI
RIPETENTI
NO
IRC
Infanzia
50
3
6
-
-
-
1
-
1
ALUNNI
STRANIE
RI
1
Primaria
125
7
9
4
1
-
1
-
1
1
Sec. 1° grado
95
6
17
5
1
1
1
4
-
3
TOTALE
270
16
32
9
2
1
3
4
2
5
584
35
67
12
3
2
6
15
11
16
Sec. 1° grado
TOTALE
ISTITUTO
12
1.2.1. Dati Scuole dell’Infanzia
SEZIONI
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
A
7
8
15
STRANIERI
B
6
10
16
C
12
3
15
1
D
8
8
16
1
TOTALE
33
29
62
2
4
SEZIONI
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
STRANIERI
NO I.R.C.
A
9
8
17
B
12
7
19
1
1
C
6
10
16
TOTALE
27
25
52
1
1
TOTALE
INFANZIA
60
54
114
3
5
NO I.R.C.
1
3
2.3.2. Dati Scuole Primarie
CLASSI
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
RIPETENTI
STRANIERI
NO I.R.C.
1A
6
5
11
-
-
-
1B
7
5
12
13
10
23
-
1
-
2A
9
5
14
-
1
2
2B
6
6
12
-
-
-
15
11
26
-
1
2
3A
8
12
20
-
-
-
3B
8
10
18
-
-
-
16
22
38
-
-
-
11
10
21
-
1
-
11
10
21
-
1
-
5A
12
7
19
-
1
-
5B
13
8
21
-
-
1
25
15
40
-
1
1
TOTALE
70
68
138
-
4
3
CLASSI
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
RIPETENTI
STRANIERI
NO I.R.C.
1A
10
12
22
-
-
-
10
12
22
-
-
-
2A
8
10
18
-
-
-
2B
6
10
16
-
-
-
14
20
34
-
-
-
11
9
20
-
-
-
11
9
20
-
-
-
6
10
16
-
1
-
6
10
16
-
1
-
5A
8
5
13
-
-
-
5B
9
6
15
-
-
1
17
11
28
-
-
1
TOTALE
60
65
125
-
1
1
TOTALE
PRIMARIA
130
133
263
-
5
4
4A
3A
4A
1
14
2.3.3. Dati Scuole Secondarie I grado
CLASSI
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
RIPETENTI
NO I.R.C.
1
STRANIER
I
3
1A
10
8
18
1B
12
6
18
-
-
-
22
14
36
1
3
1
1
2A
13
8
21
1
-
-
2B
12
10
22
4
1
1
25
18
43
5
1
1
3A
9
9
18
2
-
-
3B
8
9
17
3
1
-
17
18
35
5
1
-
TOTALE
64
50
114
11
5
2
CLASSI
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
RIPETENTI
NO I.R.C.
1A
8
7
15
-
STRANIER
I
-
1B
5
8
13
-
-
-
-
13
15
28
-
-
-
2A
10
11
21
1
2
-
2B
11
6
17
1
1
-
21
17
38
2
3
-
3A
9
8
17
-
-
-
3B
10
2
12
2
-
-
19
10
29
2
-
-
TOTALE
53
42
95
4
3
-
TOTALE
SECONDARIA
117
92
209
15
8
2
15
2. TERRITORIO E CONTESTO SOCIO-CULTURALE
2.1. IL TERRITORIO
Villaputzu e San Vito, insieme a Muravera, Castiadas, Villasimius e
Burcei, appartengono alla vasta sub-regione della Sardegna sud-orientale
denominata Sarrabus.
Villaputzu, San Vito e Muravera costituiscono l’ambito territoriale della
“Bassa valle del Flumendosa”.
I paesi di Villaputzu e di San Vito sono distanti circa 60 Km da Cagliari.
L’area territoriale che interessa il nostro Istituto presenta caratteristiche
socio-economiche poco omogenee.
In generale i due Comuni sono caratterizzati da una economia agropastorale e turistica.
Villaputzu ha una popolazione di 4831 abitanti
distribuiti tra il centro urbano, il quartiere di S. Maria a
circa due Km dal paese, Porto Tramatzu (località
turistica), le case sparse di Quirra e di altre zone
agricole.
La struttura economica evidenzia caratteristiche simili a
quelle regionali e nazionali: coltivazione di cereali,
ortaggi, vite, olivo, agrumi e frutta; l’allevamento di ovini, caprini, bovini e
suini; equini e avicoli solo come attività secondaria. Il settore secondario è
costituito principalmente da imprese che operano nei comparti: edile,
alimentare, della pesca, della piscicoltura, della fabbricazione di calzature,
di materiale da costruzione, dei laterizi ed elettrico. Il settore terziario è
legato alle attività commerciali, alla presenza della Base Militare di S.
Lorenzo e allo sviluppo turistico della zona costiera.
San Vito con i suoi 3.718 abitanti è il più interno dei
paesi del Sarrabus. Sono frazioni del Comune: San
Priamo e Tuerra.
L’economia locale è prevalentemente legata alle
produzioni tradizionali, in particolare a quelle
dell’agricoltura e della pastorizia. In crescita l’attività
industriale e dell’edilizia, soprattutto quella legata al
settore balneare. Quest’ultima risente, però, delle oscillazioni dovute alla
crisi del turismo e al blocco di iniziative pubbliche.
Negli ultimi anni si assiste alla riduzione e all’invecchiamento della
16
popolazione. Tale fenomeno è determinato in particolare da un tessuto
economico fragile e dalla scarsa attrazione che le attività tradizionali
esercitano sui giovani. L’indice di disoccupazione giovanile è infatti pari al
42% circa.
2.2. SITUAZIONE SOCIO-CULTURALE
L’ambiente socio-culturale da cui i nostri ragazzi provengono è
eterogeneo.
La maggior parte dei genitori ha il titolo di studio di Scuola Secondaria di
Secondo, pochi i laureati.
Le professioni dei genitori sono distribuite nel settore artigianale,
industriale e dei servizi; pochi gli addetti all’agricoltura, un po’ più
numerosi gli allevatori, soprattutto nel settore ovino e caprino; buona la
percentuale di liberi professionisti.
In molti casi entrambi i genitori lavorano, soprattutto nel periodo estivo
con lavori nel settore turistico, e i figli vengono spesso affidati a figure
parentali.
Il forte tasso di disoccupazione ed il lavoro saltuario diffuso in quest’area
della Sardegna particolarmente
depressa limita le opportunità dei
bambini e dei ragazzi che
risentono di un disagio economicosociale che talvolta si rispecchia in
una carente frequenza o in un
mancato obbligo scolastico, oltre
che, in un scarso rendimento.
1. Villaputzu
Le risorse per la Scuola fanno quasi
esclusivamente riferimento a quelle
messe a disposizione da parte delle
Amministrazioni Comunali e delle
Associazioni.
2. San Vito
17
3. AZIONI DI MIGLIORAMENTO
3.1.
PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI CON RIFERIMENTO AL
RAV
Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’Istituto, così
come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato
all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), dove è
reperibile all’indirizzo:
http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/istituti/CAMM83501L/villa
putzu/valutazione/document
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto
in cui opera l’Istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie,
strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli
apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e
didattici messi in atto.
Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la
redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità,
traguardi di lungo periodo, obiettivi di breve periodo.
3.1.1. Priorità, traguardi, obiettivi di processo
Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:
PRIORITÀ
1. Miglioramento
degli esiti in
uscita negli esami
di licenza di
primo grado
TRAGUARDI
OBIETTIVI DI PROCESSO
Aumento
del  Definizione di un curricolo
10% del numero
verticale per tre competenze
degli allievi che
(italiano, matematica,
si
collocano
competenze civiche e
negli esami di
sociali).
Stato di primo  Programmazione equipe
grado
con
docenti prove in ingresso, in
valutazioni
itinere ed in uscita (Primaria
medio-alte.
e secondaria di I° grado).
 Programmazione equipe
docenti per classi parallele e
per dipartimenti disciplinari
(Primaria e secondaria di I°
18
grado).
 Raccordo macroprogettazione collegiale.
 Formazione di classi
modulari nella scuola
primaria e sec. I° di primo
grado in orario
curricolare/extracurricolare.
Attività di
recupero/potenziamento.
2. Riduzione della
variabilità tra classi
Riduzione della
variabilità tra le
classi del 10% in
Italiano e
Matematica
3.1.2. Motivazioni dei traguardi: scelte conseguenti ai risultati delle
prove INVALSI
I traguardi individuati fanno riferimento agli esiti delle prove Invalsi o
dell'Esame di Stato conclusivo per il primo ciclo d’istruzione, dati questi
tenuti in considerazione per individuare gli obiettivi di miglioramento.
Infatti, le maggiori carenze dell'Istituto fanno riferimento alla mancanza di
equità degli esiti tra e dentro le classi – con particolare riferimento alla
scuola primaria – ed alla concentrazione anomala nelle fasce più basse sia
per Matematica/Italiano degli esiti per l'Esame di Stato.
Dalle prove Invalsi somministrate in una delle classi II – primaria – la
prova di Italiano risulta inferiore alla media riportata per la Sardegna di
25pt%. Nel complesso la media per entrambi i plessi è al di sotto di 6,2 pt%.
Si rileva tale discrepanza anche per le classi V con una media leggermente
migliore. I risultati della prova di Italiano nella Scuola Secondaria di I
grado – eccezion fatta per una classe di un plesso – si attestano più o meno
nella media. Per quanto concerne la prova di matematica, dai dati
emergono dei risultati che, in alcune classi, si attestano al di sotto della
media sarda di sette pt % ed in un caso di 11 pt %. Nelle scuole secondarie
emergono criticità in alcune classi nelle quali il divario è di – nel caso
peggiore – di 9 pt %. Situazione che va peggiorando se si dovessero
prendere come riferimento le medie italiane.
19
Eventuali altri traguardi
 L’attivazione del registro elettronico permetterebbe una
collaborazione fattiva scuola-famiglia e migliorare la partecipazione
delle famiglie.
 Equilibrare recupero e potenziamento, anche attraverso laboratori
che prevedano attività di comprensione e/o utilizzo di software specifici,
ha come risultato atteso la riduzione degli insuccessi scolastici e della
dispersione e al contempo la promozione delle eccellenze.
 Migliorare il processo di programmazione e progettazione, il
monitoraggio e la valutazione in verticale e in orizzontale ha come
risultato atteso la creazione di un Curricolo verticale per una Didattica
per competenze, che prevede, nell’ottica di continuità e orientamento:
condivisione di criteri di valutazione, pratica di osservazione, prove
standardizzate nelle classi ponte e in classi parallele; condivisione da
parte dei docenti, oltre che di materiali e strumenti didattici, di prassi
didattiche innovative frutto di corsi di formazione ed esperienze
personali ed individuali.
3.2. GLI OBIETTIVI DI PROCESSO
Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del
raggiungimento dei traguardi sono:







1) Curricolo, progettazione e valutazione
Definizione di un curricolo verticale per tre competenze (Italiano,
Matematica, competenze civiche e sociali).
Programmazione equipe docenti prove in ingresso, in itinere ed in uscita
(Primaria e secondaria di I° grado).
Programmazione equipe docenti per classi parallele e per dipartimenti
disciplinari (Primaria e secondaria di I° grado)
Laboratori per classi aperte nella scuola Primaria/Secondaria di I grado
in orario curricolare/extracurricolare per
recupero/potenziamento/inclusione alunni con BES.
Raccordo macro-progettazione collegiale (Commissione Continuità).
Monitoraggio risultanze esiti nella Scuola Secondaria di II grado.
2) Ambiente di apprendimento
Formazione di classi modulari nella scuola primaria e sec. di primo
grado
in
orario
curricolare/extracurricolare.
Attività
di
20
recupero/potenziamento.
3) Contributo degli obiettivi di processo nel raggiungimento delle
priorità
 Gli obiettivi di processo sono funzionali ad una seria rivisitazione del
curricolo e dell'attività di programmazione che può incidere in modo
significativo sugli esiti degli. Gli obiettivi di processo si sviluppano su 2
filoni principali : "Curricolo e progettazione" e "ambiente di
apprendimento" necessari entrambi per limitare gli elementi di criticità
individuati nel rapporto di autovalutazione nell'area ESITI.
3.2.1. Motivazioni degli obiettivi di processo
 La Progettazione di un curricolo verticale per competenze chiave
(italiano, matematica, cittadinanza e costituzione) può creare le
condizioni per l’innalzamento delle competenze in italiano e matematica
e favorire il miglioramento del comportamento.
 La programmazione in equipe di prove di verifica in ingresso, in itinere
e finali, può contribuire ad eliminare il divario nei risultati tra le classi,
per quanto riguarda la valutazione interna.
 La programmazione per classi parallele, dipartimenti può contribuire
da eliminare il divario tra le classi nei risultati delle prove Invalsi
(omogeneità nelle conoscenze e competenze).
 Il
raccordo
macro-progettazione
collegiale
contribuisce
all’armonizzazione dei percorsi con conseguente eliminazione del
divario tra le classi.
 Monitorare gli esiti anche dopo la conclusione del percorso nella Scuola
dell’obbligo, contribuirà ad orientare meglio le scelte degli studenti con
innalzamento del successo formativo anche a lungo termine.
Eventuali altri obiettivi di processo
4. Formazione docenti anche in rete.
5. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane.
6. Continuità e orientamento.
7. Potenziamento delle discipline linguistiche con particolare
riferimento all’Italiano, nonché alla Lingua Inglese e alle altre lingue
comunitarie; potenziamento delle discipline matematiche logiche e
scientifiche; potenziamento delle discipline sportive e promozione di
uno stile di vita sano.
21
3.3. PROPOSTE E PARERI PROVENIENTI DAL TERRITORIO E
DALL’UTENZA
Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano, sentiti i
rappresentanti del Territorio e dell’utenza, sono state avanzate proposte,
da incorporare nel Piano e nella revisione annuale, per raggiungere i
seguenti obiettivi:











Sviluppo della comunità educante mediante alleanza-sinergia scuolafamiglia-territorio.
Maggiore integrazione con le risorse del territorio.
Promozione del benessere degli alunni
Comunicazione interna/esterna e trasparenza
preparazione generale che possa essere un punto di partenza per la
società del futuro;
dimensione culturale che possa rendere i giovani liberi di pensare e
agire responsabilmente per poter affrontare le sfide di un domani
sempre più complesso;
rivitalizzazione dell’economia del territorio vista come il prodotto del
passato rivissuto nel presente;
valorizzazione dell’artigianato e degli antichi mestieri nell’ottica
dell’introduzione di nuove figure professionali;
valorizzazione del patrimonio paesaggistico con il potenziamento
dell’industria turistica che necessita di adeguate strutture e
infrastrutture;
valorizzazione delle tradizioni popolari, dei siti di valore storico e
archeologico;
conoscenza più approfondita delle lingue straniere, strumento di
comunicazione per l’attivazione di contatti concreti con i turisti e le
ditte estere.
3.4.
PIANO DI MIGLIORAMENTO
Il Piano di Miglioramento, già messo a punto dalla scuola in relazione al RAV, si
allega integralmente al presente PTOF (All. “A”).
22
4. ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA SCUOLA: ASSE DIDATTICO
4.1. PRINCIPI, FINALITÀ E OBIETTIVI DELLA NOSTRA SCUOLA
Nella Scuola di oggi protagonista del processo educativo è la persona.
Il bambino prima, e il ragazzo poi, sono posti al centro della nostra
azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali,
corporei, estetici, etici, spirituali e religiosi.
Le finalità della Nostra Scuola vengono definite tenendo conto della
singolarità e complessità di ciascuno, della sua identità e delle sue
aspirazioni, delle sue capacità e delle sue fragilità, dei suoi punti di forza e
dei suoi punti di debolezza.
Nella società attuale le conoscenze sono in continua evoluzione,
pertanto la Nostra Scuola intende fornire ad ogni studente:
 i supporti adeguati perché possa sviluppare un’identità
consapevole e aperta, capace di affrontare le sfide della vita.
 gli strumenti per apprendere ad apprendere, per destreggiarsi nei
vari contesti nei quali si troverà a vivere e ad operare.
La Nostra Scuola si pone i seguenti obiettivi:
 offrire occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali
di base;
 promuovere l’uso di ogni forma di espressività (verbale, iconica,
musicale e corporea);
 favorire l’acquisizione di strumenti di pensiero per imparare a
selezionare le informazioni;
 promuovere la capacità di orientarsi nelle scelte personali;
 incoraggiare l’autonomia di pensiero.
I bambini e gli adolescenti devono comprendere che tutto ciò che
accade nel mondo influenza la vita di ciascuno e che ognuno, con le
proprie azioni, è responsabile del futuro dell’umanità.
A questo scopo le conoscenze degli studenti non devono essere un
semplice accumulo di tante informazioni nei vari campi, ma devono
offrire loro la capacità di superare la frammentazione delle discipline e di
integrarle in nuovi quadri d’insieme per cogliere gli aspetti essenziali dei
problemi.
23
Alla formazione dei bambini e dei ragazzi, oltre alla scuola, concorrono
anche le famiglie e quanto offre il territorio.
La nostra istituzione scolastica, attraverso varie attività, valorizza le
tradizioni, il patrimonio artistico, culturale e ambientale del territorio e nel
contempo si apre ai bisogni e alle iniziative provenienti dall’esterno.
In armonia con le Indicazioni Nazionali, nel rispetto della libertà di
insegnamento garantita dall’articolo 33 della Costituzione Italiana e
dell’autonomia didattica dei docenti, adotteremo dei criteri di flessibilità
organizzativa.
Il processo di apprendimento e le azioni educative e didattiche saranno
costantemente monitorate al fine di verificare la loro efficacia e incisività
nella crescita dell’alunno.
4.2. CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Il nostro sistema educativo intende formare cittadini in grado di
partecipare consapevolmente alla costruzione della collettività locale,
nazionale, europea e mondiale.
La nostra azione è tesa ad educare e formare efficacemente alla convivenza,
all’interazione positiva con i compagni e con gli adulti, valorizzando
l’unicità, la singolarità e l’identità culturale di ogni studente, aspetti
fondamentali in una società multietnica come quella attuale.
La convivenza civile, la legalità, la consapevolezza dei propri diritti e
doveri, il benessere individuale e sociale, sono diventati urgenze formative
per la crescita e lo sviluppo del cittadino attivo. Il nostro impegno è quello
di unire l’apprendimento della Storia con il contesto giuridico e sociale
rientrante nell’insegnamento Cittadinanza e Costituzione previsto dalla
Legge 169/2008.
Le Scuole dell’Infanzia del nostro Istituto prevedono, all’interno del
curricolo, l’insegnamento delle regole sociali attraverso storie,
drammatizzazioni e canti aventi ad oggetto i diritti dell’infanzia,
rapportati all’età dei bambini, ai loro bisogni quotidiani e al loro vissuto
familiare.
La trasversalità dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione si
ricollega nella Scuola Primaria ai primi rudimenti storici, e i nostri docenti
valuteranno le competenze acquisite nel campo dei diritti e dei doveri
anche nell’ambito del comportamento sociale.
24
Tale insegnamento prosegue ovviamente nella Scuola Secondaria di 1°
Grado, attenta alla crescita e alla maturazione presso i discenti dei concetti
più formali legati alla convivenza civile e alla presa di coscienza dei propri
diritti e doveri.
4.3. LA DIDATTICA
La Scuola è responsabile della qualità delle attività educative e della loro
organizzazione.
Il Collegio dei Docenti, tenendo conto delle specifiche competenze
esistenti al proprio interno, garantisce un’adeguata azione educativa
mediante la costituzione di:
 gruppi di lavoro suddivisi per dipartimenti e aree didattiche;
 gruppi di lavoro con funzioni particolari (continuità educativa,
commissione orario...) e mediante l’individuazione di docenti:




cui affidare specifiche funzioni strumentali;
responsabili di particolari attività (laboratori, biblioteca, ecc.;
con compiti di collaborazione con il Dirigente Scolastico;
con compiti di coordinamento.
Ogni Consiglio di Intersezione/Interclasse/Classe programma le scelte
educative e didattiche fissandone le finalità, gli obiettivi formativi e
didattici, i contenuti, le metodologie, gli interventi specifici di recupero,
consolidamento, potenziamento, gli strumenti, i tempi di attuazione, la
tipologia delle verifiche, i criteri di valutazione (vedi P.O.F. 2015-2016).
Le attività didattiche sono programmate secondo le esigenze dell’utenza
– alunni e genitori – e del territorio, le Nuove Indicazioni per il Curricolo
e le finalità generali dell’istituzione scolastica.
Nel rapporto con gli alunni i docenti s’impegnano a instaurare una
comunicazione educativa fondata sul dialogo e sul rispetto dei bisogni
individuali.
25
4.3.1.
La programmazione didattica
La programmazione didattica è uno strumento flessibile e può essere
rimodulata, sia su iniziativa del singolo docente sia dei vari Consigli, per
essere sempre rispondente ai bisogni e risorse degli alunni e alla loro
dinamica evolutiva.
La programmazione è chiamata a promuovere per tutti gli alunni occasioni
di apprendimento.
Nella Scuola dell'Infanzia l’insegnante, per ogni campo di esperienza,
organizza attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a
questa età va intesa in modo globale e unitario.
Per il Primo Ciclo di istruzione vengono definiti gli obiettivi di
apprendimento per ciascuna disciplina. Essi sono ritenuti strategici al
fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze e
vengono fissati al termine del terzo e quinto anno della Scuola Primaria e
a conclusione della Scuola Secondaria di 1° grado.
Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell'Infanzia e del
Primo Ciclo di Istruzione hanno espresso alcuni principi irrinunciabili ai
quali la nostra scuola si ispira:






La centralità della persona. La scuola ha il compito di creare un
ambiente di apprendimento in cui l’alunno diventi responsabile del
proprio percorso, sia sollecitato a riflettere su quanto impara e su come
impara, acquisendo consapevolezza dei traguardi raggiunti.
L’educazione alla cittadinanza. Non basta convivere, ma è necessario
creare una Comunità. L’educazione alla Cittadinanza è una competenza
trasversale; consiste nella promozione e nella conquista stabile di alcuni
specifici obiettivi formativi, che possono così definirsi:
essere sensibili alle esigenze della vita sociale comunitaria, così come
sancite dalla Costituzione;
acquisire la consapevolezza dell’uguaglianza e della parità dei cittadini;
attuare comportamenti mentali e pratici di autonomia, responsabilità,
decisione e legalità;
acquisire e consolidare atteggiamenti di confronto costruttivo con persone,
popoli, culture;
essere sensibili ai problemi della salute, della prevenzione, dell’igiene
personale, del rispetto dell’ambiente naturale e del corretto atteggiamento
verso gli esseri viventi, della conservazione di strutture e servizi di
pubblica utilità (Educazione alla salute, Educazione ambientale, ecc).
26
 La scuola come comunità. La scuola è ambiente di apprendimento in cui
sono centrali i valori, le relazioni e le scelte che devono favorire lo star
bene con sé stessi e con gli altri. La scuola quindi insegna ad apprendere,
ma anche ad essere.







4.4. ULTERIORI OBIETTIVI CHE LA SCUOLA INTENDE PERSEGUIRE
Finalizzare le scelte educative, curricolari, extracurricolari ed
organizzative al contrasto della dispersione scolastica, al
potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto al successo
formativo di tutti gli alunni; alla cura educativa e didattica speciale
per gli alunni che manifestano difficoltà negli apprendimenti legate a
cause diverse (deficit, disturbi, svantaggi); alla individualizzazione e
alla personalizzazione dei percorsi per il recupero delle difficoltà, per
il potenziamento delle eccellenze e la valorizzazione del merito.
Prevedere un sistema di indicatori di qualità e di standard efficaci
per rendere osservabili e valutabili i processi e le azioni previste nel
Piano Triennale.
Pianificare un curricolo verticale dell'Istituto attraverso l'esercizio
concreto dell'autonomia di ricerca/sperimentazione/sviluppo
nell'ambito delle sezioni/classi parallele e dei dipartimenti
disciplinari.
Attivare percorsi di continuità per assicurare il coordinamento dei
risultati formativi all'interno dei tre ordini di scuola affinché essi
possano rappresentare i prerequisiti d'ingresso negli anni ponte,
dall'infanzia alla primaria, dalla primaria alla secondaria di primo
grado e fino all'ingresso della secondaria di secondo grado.
Favorire, costantemente e anche in modo informale, la qualità della
relazione educativa con gli alunni, la comunicazione con le
famiglie, la collaborazione tra docenti dei consigli di intersezione,
interclasse e classe; favorire all'interno del nostro Istituto la
promozione del benessere e del divenire, l'educazione alla
responsabilità, alla democrazia, al rispetto delle regole, del sé e degli
altri, dell'ambiente e dei luoghi della nostra scuola.
Favorire una comunicazione nella scuola che non sia soltanto di tipo
formale bensì di tipo funzionale, che oltre ad informare sappia
ascoltare, coinvolgere e convogliare le informazioni in tutte le
direzioni e verso i destinatari individuati.
Favorire la condivisione delle buone pratiche tra docenti,
implementando lo scambio e la diffusione di materiali didattici per
favorire la crescita professionale del personale docente.
27
 Privilegiare modalità e criteri di valutazione formativa e orientativa,
come momento di riflessione sul processo di apprendimento
propedeutico alle fasi di valutazione sommativa, in modo da
ricalibrare le scelte didattiche operate in vista di positivi risultati
attesi.
 Privilegiare mediatori aggiuntivi al codice verbale per supportare le
azioni di insegnamento e le attività di apprendimento favorendo
l'utilizzo della LIM, di cui le aule sono dotate.
 Realizzare ambienti di lavoro che coinvolgano direttamente e
attivamente gli alunni, in modo da favorire l'apprendimento
collaborativo, la ricerca, la progettazione e la costruzione della
conoscenza.
4.5.
METODI E STRATEGIE OPERATIVE
La nostra scuola privilegia le metodologie didattiche che valorizzano le
attività e gli apprendimenti centrati sull’esperienza.
 Valorizza le esperienze e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi
nuovi contenuti.
 Attua interventi adeguati ad accogliere le diversità, in modo che
queste non diventino disuguaglianze. La scuola progetta e realizza
percorsi didattici specifici per rispondere ai bisogni educativi degli
allievi.
 Favorisce l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la
passione per la ricerca di nuove conoscenze. Gli alunni individuano
problemi, pongono domande, trovano soluzioni anche originali in
direzione del pensiero divergente e creativo.
 Incoraggia l’apprendimento collaborativo (cooperative learning). La
dimensione comunitaria dell’apprendimento svolge un ruolo
significativo, sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di
gruppi di lavoro con alunni di classi ed età diverse.
 Promuove la consapevolezza del proprio modo di apprendere,
riconoscendo le difficoltà incontrate e prendendo atto degli errori
commessi, così da rendere l’alunno consapevole del proprio stile di
apprendimento e capace di essere autonomo nello studio e nelle scelte.
28
Ricerca individuale
Lavoro di gruppo
punta a sviluppare
capacità di approfondimento
personale.
punta all’acquisizione
delle abilità e dei saperi attraverso
il confronto con gli altri.
Attività in spazi attrezzati
Laboratori a classi aperte
per costruire percorsi interdisciplinari,
valorizzare le risorse, attuare una didattica di
tipo più operativo
e fondare su esperienze concrete l’analisi dei
problemi.
laboratori tematici per classi parallele,
scelti
dagli alunni, in cui lavorare in piccoli gruppi
con alunni provenienti da classi diverse.
Cooperative Learning
Lezioni per piccoli gruppi o per gruppi omogenei da attuarsi in alcuni contesti di
interlocuzione.
Tale metodo si aggiunge alle lezioni frontali e alle relative strategie.
Questo metodo risulta utile, per esempio, nello sviluppo di alcuni argomenti
disciplinari,
come la preparazione e gli eventuali approfondimenti prima e dopo i viaggi
d’istruzione.
4.6.
VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PROCESSO DI
APPRENDIMENTO
Nella Scuola dell’Autonomia la valutazione ha come scopo l’analisi e la
misurazione dei risultati in relazione agli obiettivi proposti e il
miglioramento continuo della qualità del servizio offerto. I Consigli di
interclasse e di classe verificheranno periodicamente il processo educativo
anche in vista dei correttivi e delle integrazioni che si renderà necessario
apportare alla programmazione.
Nell’ottica della continuità dei processi di insegnamento/apprendimento,
la valutazione rappresenta il feed-back delle varie fasi della
programmazione.
29
La valutazione didattica si articola in tre fasi:
Valutazione
diagnostica
Situazione
iniziale della
classe
Prove d’ingresso,
osservazioni
sistematiche,
conoscenza diretta
degli alunni.
Progettazione delle
programmazioni di
classe e
disciplinari.
Valutazione
formativa
Valutazione
in itinere
Da attuarsi per tutto
l’anno scolastico, in
stretto
collegamento,con il
percorso formativo
degli alunni
programmato dal
Consiglio di classe
per programmazioni
di quanto attiene
le conoscenze e le
competenze
disciplinari.
Valutazione
sommativa
Valutazione
finale
Da attuarsi alla fine
dell’a.s. per
misurare il profitto
conclusivo di ciascun
allievo.
Ampliamento
dell’offerta
formativa
Comunicazione
alle famiglie
Rafforzamento e
potenziamento delle
competenze di base
30
4.7. CONTINUITÀ EDUCATIVA
Il tema della continuità è di fondamentale importanza: l’Istituto pone in
atto tutte le strategie pedagogiche e organizzative necessarie a garantire un
percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno
sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il quale, pur nei
cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce così
la sua particolare identità.
Il nostro curricolo educativo, pedagogico e didattico sarà improntato
alla continuità tra i vari ordini di scuola per la creazione della
verticalità.
A tale scopo, all’inizio dell’anno scolastico sono previsti una serie di
incontri formativi e preparatori nei quali i docenti concordano le modalità
di attivazione di percorsi unitari da realizzare negli undici anni di scolarità
durante i quali l’alunno ha la possibilità di costruire la sua identità
socio-culturale attraverso apprendimenti che tengano conto dei suoi stili
cognitivi, potenzialità, punti di forza e di debolezza.
La continuità verticale è garantita da altri incontri intermedi anche
attraverso la costituzione di Dipartimenti per assi culturali che hanno
l’obiettivo di formulare proposte concrete per costruire moduli di
apprendimento attivo che partano dalle competenze acquisite. Il percorso
formativo dell’alunno deve essere considerato, infatti, secondo una logica
di sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già acquisite e che
riconosca la specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascuna
scuola, nella dinamica della diversità dei loro ruoli e delle loro funzioni.
4.8.
OBIETTIVI DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
 Contribuire




in modo consapevole ed efficace alla progressiva
conquista di Identità e Autonomia, rendendo il bambino sempre più
capace di orientarsi, compiere scelte autonome e interagire con gli
altri.
Promuovere lo sviluppo sociale con i compagni e con gli adulti così
da attivare e favorire i processi di apprendimento, nel rispetto del
contesto socio-culturale di appartenenza di ognuno.
Attivare processi di alfabetizzazione culturale partendo dalle
esperienze e dagli interessi del bambino.
Promuovere e potenziare l’acquisizione di tutti i tipi di linguaggio e
un primo livello di padronanza dei concetti, delle abilità e delle
modalità di indagine fondamentali per comprendere la realtà.
Favorire l’iniziativa, l’autodecisione, la responsabilità personale, il
31
pensiero divergente e critico. Maturare le capacità di progettazione e
verifica, esplorazione, riflessione e studio individuale.
 Concorrere a sviluppare le potenzialità creative dell’alunno,
coinvolgendo in modo sinergico le funzioni motorie, cognitive ed
affettive.
4.9. ORIENTAMENTO
L’orientamento è un processo che accompagna la persona nell’arco della
propria esperienza formativa e professionale. È diretto a favorire la
produzione di saperi ed esperienze indispensabili per realizzare in modo
autonomo e consapevole un apprendimento continuo, che tiene conto
delle potenzialità personali e del contesto sociale di ciascuno.
Le attività di orientamento svolgono un ruolo centrale nell’azione
formativa della nostra scuola attraverso interventi di sostegno
(motivazione allo studio, riduzione dell’abbandono scolastico) e la
valorizzazione e la promozione delle attitudini e degli interessi personali.
Per il MIUR l’orientamento è “azione formativa mirante a mettere in grado
i giovani di orientarsi in una realtà complessa e prevenire le dispersione
scolastica”.
Nella scuola l’orientamento formativo significa:
 formare abilità e capacità funzionali al “saper scegliere” nelle
situazioni del quotidiano e in quelle più complesse;
 promuovere capacità di impostazione e di soluzione dei problemi;
 individuare nell’alunno le prime manifestazioni attitudinali e gli
interessi per specifiche esperienze disciplinari;
 riconoscere le competenze di base acquisite e motivare a ulteriori
approfondimenti.
In accordo con il MIUR l’orientamento nella nostra scuola prevede
un’azione di “accompagnamento” dell’alunno che si concretizza nella
proposta di percorsi personalizzati di apprendimento.
Inoltre il nostro Istituto promuove un’azione informativa sulle realtà
scolastiche presenti nel territorio e nella provincia attraverso visite
guidate e incontri con i docenti, gli alunni e i Dirigenti scolastici delle
Scuole Secondarie di Secondo grado.
32
4.10. INDIRIZZO MUSICALE
(Estratto dall’allegato A del D.M. 13/02/1996: Indicazioni generali)
L'insegnamento strumentale costituisce integrazione interdisciplinare ed
arricchimento dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione musicale nel
più ampio quadro delle finalità della scuola media e del progetto
complessivo di formazione della persona.
Esso concorre, pertanto, alla più consapevole appropriazione del
linguaggio musicale, di cui fornisce all'alunno preadolescente una piena
conoscenza, integrando i suoi aspetti tecnico pratici con quelli teorici,
lessicali, storici e culturali che insieme costituiscono la complessiva
valenza dell'educazione musicale; orienta quindi le finalità di
quest'ultima anche in funzione di un più adeguato apporto alle
specifiche finalità dell'insegnamento strumentale stesso.
Sviluppare l'insegnamento musicale significa fornire agli alunni,
destinati a crescere in un mondo fortemente segnato dalla presenza della
musica come veicolo di comunicazione, spesso soltanto subita, una
maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, una ulteriore
possibilità di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed emotiva, di
sé.
Obiettivo del corso triennale, quindi, una volta fornita una completa e
consapevole alfabetizzazione musicale, è porre alcuni traguardi essenziali
che dovranno essere da tutti raggiunti. Il rispetto delle finalità generali di
carattere orientativo della scuola media non esclude la valorizzazione delle
eccellenze.
Adeguata attenzione viene riservata a quegli aspetti del far musica, come
la pratica corale e strumentale di insieme, che pongono il preadolescente in
relazione consapevole e fattiva con altri soggetti.
L'insegnamento strumentale:
 promuove la formazione globale dell'individuo offrendo, attraverso
un'esperienza musicale resa più completa dallo studio dello
Strumento,
occasioni
di maturazione logica, espressiva,
comunicativa;
 integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a
sviluppare, nei processi evolutivi dell'alunno, unitamente alla
dimensione cognitiva, la dimensione pratico-operativa, esteticoemotiva, improvvisativo-compositiva;
 offre all'alunno, attraverso l'acquisizione di capacità specifiche,
ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie
potenzialità, una più avvertita coscienza di sé e del modo di
33
rapportarsi al sociale;
 fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli
alunni in situazione di svantaggio.
In particolare la produzione dell'evento musicale attraverso la pratica
strumentale:
 comporta processi di organizzazione e formalizzazione della
gestualità in rapporto al sistema operativo dello Strumento
concorrendo allo sviluppo delle abilità senso-motorie legate a
schemi temporali precostituiti;
 dà all'alunno la possibilità di accedere direttamente all'universo di
simboli, significati e categorie fondanti
 il linguaggio musicale che i repertori strumentali portano con sé;
 consente di mettere in gioco la soggettività, ponendo le basi per lo
sviluppo di capacità di valutazione critico-estetiche;
 permette l'accesso ad autonome elaborazioni del materiale sonoro
(improvvisazione-composizione),
sviluppando la dimensione
creativa dell'alunno.
L'essenziale aspetto performativo della pratica strumentale porta alla
consapevolezza della dimensione intersoggettiva e pubblica dell'evento
musicale stesso, fornendo un efficace contributo al senso di appartenenza
sociale.
Il corso ad indirizzo musicale è opzionale. La volontà di frequentare il
corso è espressa all’atto dell’iscrizione alla classe prima. Una volta scelto,
lo strumento è materia curricolare, ha la durata di tre anni ed è parte
integrante del piano di studio dello studente e materia degli Esami di
Stato al termine del primo ciclo d’istruzione.
Il corso ad indirizzo musicale è incardinato nella sezione A della Scuola
Secondaria di Primo Grado di San Vito.
La scelta dell’indirizzo musicale avviene all’atto dell’iscrizione alla classe
prima, compilando la sezione apposita nel modulo on line predisposto
dalla scuola.
Il numero di alunni ammessi a frequentare il corso ad indirizzo musicale è
determinato tenuto conto delle indicazioni espresse dall’art. 2 del D.M.
n. 201/1999 e dalla Circolare Ministeriale che ogni anno il Ministero
redige in materia di iscrizioni scolastiche (indicativamente 24, 6 per ogni
strumento).
34
4.11. ACCOGLIENZA
“Essere accogliente” per una scuola vuole dire predisporre ambienti ed
attività capaci di trasformarla non solo in ambiente di apprendimento ma
anche in luogo di vita.
L’accoglienza rappresenta per il nostro Istituto un punto d’incontro
privilegiato tra scuola e famiglia, e fornisce preziose opportunità di
conoscenza e di collaborazione.
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono:
 Favorire la conoscenza e la socializzazione tra alunni, insegnanti e
genitori.
 Favorire l’instaurarsi di relazioni positive, un clima sereno,
collaborativo e basato sulla fiducia e il rispetto reciproco.
 Incentivare modalità relazionali improntate sul rispetto della diversità
e la condivisione.
 Favorire la comunicazione e l’informazione.
Nei primi giorni di scuola, il nostro Istituto, nell’ambito del “Progetto
Accoglienza”, predispone l’ambiente e organizza attività al fine di
accogliere i piccoli che si iscrivono per la prima volta nella scuola
dell’infanzia, i bambini e i ragazzi che già frequentano o che arrivano alla
Scuola Primaria o alla Scuola Secondaria di Primo grado.
4.12. DISABILITÀ E SVANTAGGIO
L’integrazione ha come obiettivo fondamentale lo sviluppo delle
potenzialità di tutti gli alunni, attraverso l’interazione tra i bambini in
difficoltà e i loro coetanei, così da ridurre lo svantaggio.
Le attività di sostegno (art. 7 della Legge 4.8.1977, n. 517) favoriscono la
formazione della personalità degli alunni, facilitano ed ampliano la
conoscenza degli stessi e offrono la possibilità di valutarne il livello di
maturazione; esse, inoltre, tendono a colmare i divari di partenza e a
superare gli scompensi sul piano culturale.
L’integrazione coinvolge nelle diverse attività l’insegnante di sostegno
(risorsa della scuola e non insegnante esclusivo dell’alunno), il Consiglio di
sezione, di interclasse e di classe e tutto l’Istituto.
35
Le modalità operative del sostegno prevedono:
 attività da attuare all’interno della classe, al fine di promuovere
il senso di appartenenza dell’alunno al gruppo, anche nei casi di
disabilità grave;
 attività laboratoriali in piccoli gruppi, per favorire l’integrazione,
lo scambio, la comunicazione;
 interventi individualizzati, in base ai ritmi e agli stili di
apprendimento dei singoli alunni.
In riferimento all’Accordo di programma-quadro del 27.05.2010, il nostro
Istituto predispone i criteri e le indicazioni per programmare e realizzare i
percorsi per l’integrazione; individua, inoltre, le iniziative da attivare
d'intesa con gli Enti Locali e le altre Istituzioni, al fine di garantire
l’accoglienza e l’integrazione degli alunni con disabilità e con bisogni
educativi speciali.
Il Consiglio di classe, in collaborazione con operatori delle ASL o dei
centri accreditati convenzionati, operatori degli Enti Locali, educatori,
famiglia, elabora il PEI (Piano Educativo Individualizzato), strumento
necessario per la progettazione annuale delle attività.
Nel nostro Istituto opera un apposito Gruppo di Lavoro “GLH”
costituito da tutti i docenti di sostegno coinvolti nelle attività di
integrazione.
Il GLH di Istituto è l’organo atto a stilare le linee guida sull’handicap ed
è rappresentato dai genitori, dalla ASL, dall’AIAS, dagli assistenti sociali
e da alcuni rappresentanti della componente docente. A questo gruppo
occorre integrare il GLI, Gruppo di Lavoro per l’inclusione, che si deve
occupare dei Piani didattici personalizzati e di stabilire le linee guida del
PEI e il PDF (Profilo Dinamico Funzionale) dei singoli alunni e ne
verifica l’attuazione e l’efficacia nell’intervento scolastico.
Si svolgeranno quattro incontri annuali, due i tecnici e due con tutte le
componenti, volti alla redazione della modulistica necessaria per
l’individuazione degli alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali).
36
4.12.1. Integrazione degli Alunni diversamente Abili (DA)
La nostra Istituzione Scolastica pone al centro l’alunno, unico e irripetibile, al fine
di valorizzare la sua soggettività intesa come dimensione relazionale, cognitiva,
emotiva e sociale.
Pertanto il bambino diversamente abile entra a pieno titolo nella classe,
nella scuola, nel sociale, affinché possa interagire con i compagni
partecipando attivamente a tutte le attività svolte in ambito scolastico per
trasmettere un messaggio di accettazione dell’altro come persona.
L’alunno DA è riconosciuto come valore aggiunto all’interno della classe,
in quanto fornisce possibilità concrete di sviluppare attivamente sensibilità
civica.
Sulla base di questi principi l’Istituto Comprensivo predispone una
progettualità d’integrazione che mira alla partecipazione di tutti gli
alunni alle attività, nel rispetto delle molteplici diversità in essa presenti.
A tal fine la nostra Scuola promuove una politica integrata di risorse e
di strutture, coinvolgendo i numerosi soggetti sociali presenti nel
territorio (Famiglie - Enti Locali - ASL – Associazioni…), i quali
finalizzano le proprie risorse per il raggiungimento di obiettivi concordati e
comuni.
4.12.2. Disturbi Specifici di Apprendimento (D.S.A.)
Il nostro Istituto recepisce la Legge n. 170/2010 (“Norme in materia di
disturbi specifici di apprendimento scolastico”) e il D.M. del 12/07/2011, n.
5669, contenenti la descrizione delle modalità di accoglienza, delle
procedure di presa in carico, degli strumenti per facilitare il successo
scolastico degli alunni con DSA. Strumento essenziale di progettazione e
monitoraggio degli interventi è il Piano Didattico Personalizzato che è
redatto dal Consiglio di Classe, sulla base delle indicazioni dello specialista
e delle osservazioni della famiglia.
Il documento è inserito nel fascicolo personale dell’alunno.
4.12.3. Piano Annuale per l’Inclusione (PAI)
Il PAI (Piano Annuale per l’Inclusione), si propone di definire pratiche
condivise tra tutto il personale dell’Istituzione scolastica.
L’elaborazione del PAI, già messo a punto dal GLI (Gruppo di lavoro per
l’inclusione).
37
4.13. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Le scelte didattico-educative dei docenti vengono integrate con progetti di
ampliamento, arricchimento e differenziazione dell’offerta formativa al fine
di offrire all’alunno l’opportunità di:
 sviluppare le sue potenzialità cognitive, espressive, comunicative, di
autonomia e creatività;
 interiorizzare valori umani positivi;
 allargare la sfera degli interessi culturali;
 facilitare l’apprendimento;
 integrarsi nella comunità di appartenenza riconoscendone i problemi
e le prospettive di sviluppo;
 assumersi responsabilità morali e sociali.
In questa prospettiva è fondamentale:
 organizzare attività da svolgere in orario curricolare, tenendo conto
degli interessi manifestati dagli alunni e delle risorse professionali
presenti nella scuola;
 realizzare attività aggiuntive gestite dagli stessi docenti anche in
collaborazione con enti ed associazioni;
 dare continuità ai progetti avviati e realizzati negli anni precedenti e
che hanno dato esiti positivi;
 promuovere attività di ricerca sul territorio, visite guidate, viaggi di
istruzione, manifestazioni culturali e ricreative con il coinvolgimento
della comunità.
Il curricolo è dato da:
 Attività e discipline previste dalle indicazioni per il curricolo
 Attività da svolgere in orario curricolare ed extracurricolare:
 Attività motorie e di gioco-sport;
 Attività grafico-pittoriche, costruttive e manipolative;
 Attività di educazione alla salute, ambientale e stradale;
 Recupero, consolidamento e approfondimento delle
competenze;
 Drammatizzazione ed attività espressive;
 Uscite didattiche e visite guidate.
38
4.14. USCITE DIDATTICHE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
Le visite guidate e i viaggi d’istruzione, compresi quelli connessi ad attività
sportive, si configurano come esperienze di accrescimento della personalità.
I viaggi devono essere coerenti e funzionali agli obiettivi cognitivi e didattici
stabiliti dal POF e dalla programmazione dei vari consigli. Considerate le finalità
formative delle visite guidate e dei viaggi di istruzione, i consigli programmeranno
almeno un viaggio di Istruzione nel corso del triennio.
I viaggi di istruzione e, possibilmente, anche le visite guidate devono essere previsti
nell’ambito della programmazione didattica di classe; sono proposti dai Consigli di
Classe, di Interclasse e di Intersezione, unitamente alla programmazione annuale;
devono essere sottoposti all’approvazione del Collegio dei Docenti e alla delibera
del Consiglio d’Istituto.
Ai viaggi di istruzione devono partecipare almeno i 2/3 della classe, salvo motivate
deroghe proposte dai Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione e deliberate dal
Consiglio di Istituto; mentre per le visite guidate dovrà essere assicurata la
partecipazione della totalità o quasi della classe. E’ possibile una deroga fino a due
alunni nel caso in cui abbiano versato la caparra e impossibilitati a partecipare al
viaggio per motivi familiari o di salute.
Saranno valutate attentamente le proposte delle varie agenzie, per evitare
inconvenienti e spiacevoli situazioni durante i viaggi. Per ragioni di sicurezza, ai
sensi delle normative vigenti, le offerte di spesa dovranno prevedere
necessariamente le assicurazioni degli alunni e tutte le misure atte a prevenire
eventuali inconvenienti.
Non sono da comprendere tra le visite guidate le “uscite” didattiche.
Ai viaggi di istruzione e alle visite guidate di un’intera giornata sono destinati
annualmente non più di 6 giorni di lezione.
Periodo. Fatti salvi casi particolari che verranno valutati volta per volta, viaggi e
visite guidate non potranno essere effettuati nel primo e nell’ultimo mese di
lezione (e, comunque, non oltre la metà di maggio), periodo quest’ultimo nel quale
le attività sono tutte indirizzate alle attività didattiche ordinarie in vista della
conclusione dell’anno scolastico.
Docenti accompagnatori. Un docente ogni 15 alunni per viaggi di più classi, due
docenti accompagnatori nel caso di una sola classe. In presenza di alunni
diversamente abili il numero degli accompagnatori viene elevato di una unità. Il
tutto,
salvo
motivate
deroghe
proposte
dai
Consigli
di
Classe/Interclasse/Intersezione e deliberate dal Consiglio di Istituto.
39
4.15. PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
TITOLO PROGETTO
SINTESI
CLASSI
PERIODO
Giornata dell’Albero
Festa degli alberi Tutte le Classi
e Piantumazione di tutti gli
ordini di scuola
21 Novembre
Comunicare non solo
con le parole
Disabilità e
comunicazione
Classi con
alunni BES e/o
DSA
Tutto l’anno
Inserimento ed
integrazione alunni
BES
Inclusione
alunni con
difficoltà
Classi con
alunni BES
Tutto l’anno
Un anno in festa
Programmazione Tutte le sezioni
Infanzia
dell’Infanzia
Tutto l’anno
Riciclando si risparmia
Ed. ambientale
Tutte le sezioni
dell’Infanzia
Tutto l’anno
Paqua con su nenniri
Tradizioni
Tutte le sezioni
dell’Infanzia
Tutto l’anno
W l’Inglese
Lingua Inglese
Tutte le sezioni
dell’Infanzia
Tutto l’anno
Insieme si può fare
Inclusione
Tutte le sezioni
dell’Infanzia
Tutto l’anno
Anch’io sono bravo a
scuola
Inclusione
Tutte le sezioni
dell’Infanzia
Tutto l’anno
Difendiamo la natura
Ed. ambientale
Infanzia
Tutto l’anno
Scacchi
Trasversale
Primaria (classi
terza, quarta e
Tutto l’anno
40
quinta)
Secondaria di
Primo grado
(classi prima,
seconda e terza)
English for you
Lingua Inglese
Infanzia
Tutto l’anno
Oltre le frontiere
Trasversale
Infanzia
Tutto l’anno
Orientiamoci tra scuola
natura e sport
Trasversale (Ed.
Fisica, Arte e
Immagine,
Italiano, Storia e
Geografia
Secondaria di
Primo grado
Tutto l’anno
Sportinsieme
Ed. Fisica
Secondaria di
primo grado
Tutto l’anno
Il Collegio dei Docenti si riserva, attraverso la progettazione annuale, di
rivisitare e rimodulare le proposte per l’ampliamento dell’offerta formativa.
41
5. RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA
Il rapporto tra scuola e famiglia è un aspetto imprescindibile nell’azione educativa
della nostra scuola.
Al fine di costruire un dialogo proficuo con le famiglie e uno scambio costante
di informazioni che possano facilitare un percorso formativo maggiormente
rispondente alla personalità dell’alunno, l’Istituto predispone diverse modalità di
incontro:

Assemblee dei genitori

Colloqui individuali quadrimestrali

Partecipazione
agli
Organi
Collegiali
(Consigli
d’Intersezione/
Interclasse/Classe; Consiglio d’Istituto)

Collaborazioni nell’ambito di particolari iniziative

Comunicazioni individuali, scritte o telefoniche ogniqualvolta si presenti la
necessità.
5.1. PATTO EDUCATIVO E DI CORRESPONSABILITÀ
L’Istituzione scolastica e le famiglie, a supporto della continuità educativa
stipulano un Patto Formativo nella fase d’avvio dell’anno scolastico nel
rispetto dei bisogni specifici di tutti gli alunni.
42
6. ORGANIZZAZIONE DELLA NOSTRA SCUOLA: SCELTE ORGANIZZATIVE E
GESTIONALI
Le scelte di programmazione e organizzazione strategica saranno orientate alla
promozione di azioni efficaci e ineludibili per il miglioramento del tasso di successo
scolastico e per ridurre i fenomeni di drop out e di dispersione latente.
ORGANI
DI PROGETTAZIONE
Collegio dei Docenti
Consigli di Intersezione
Consigli di Interclasse Consigli di
Classe
ORGANISMI DI SUPPORTO
ORGANI DELIBERANTI
Consiglio d’Istituto
Collegio dei Docenti
Staff Amministrativo
Collaboratori Scolastici
ORGANI DI COORDINAMENTO
Funzioni strumentali
Referenti di Plesso
ALLA DIDATTICA
STAFF DIRIGENZIALE
DIRIGENTE SCOLASTICO
ORGANISMO PER LA SICUREZZA
DIRIGENTE SCOLASTICO
(Datore di lavoro)
COLLABORATORI DEL D.S.
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E
AMMINISTRATIVI
ORGANI DI STUDI E RICERCA
Gruppi di lavoro disciplinari
Commissioni
Dipartimenti
per Assi Culturali
Funzioni Strumentali
ORGANO DI CONTRATTAZIONE
DECENTRATA
R.S.U.
43
6.1.















STAFF DIRIGENZIALE: LE FUNZIONI DEI COLLABORATORI DEL
DIRIGENTE SCOLASTICO
6.1.1. Coordinatori di plesso. Le funzioni dei docenti
coordinatori di plesso
Vigilare sullo stato della sicurezza degli ambienti di lavoro del plesso e
segnalare eventuali carenze del plesso.
Collaborare all’aggiornamento del piano di emergenza dell’edificio e
predispone le prove di evacuazione previste nel corso dell’anno
(almeno n. 2).
Controllare il regolare svolgimento delle modalità di ingresso, di uscita
degli alunni e della ricreazione e organizzare l’utilizzo degli spazi
comuni e non.
Controllare l’effettiva vigilanza nelle classi.
Vigilare e contestare le infrazioni per il divieto di fumare ai sensi della
Legge 24/11/1981 n. 689.
Verificare che le circolari emesse e tutte le comunicazioni interne
pervengano e siano pubblicate nel Plesso.
Presidiare il Plesso e ricevere i Docenti e le famiglie.
Esercitare azione di sorveglianza del rispetto dei regolamenti.
Accogliere gli insegnanti di nuova nomina e fornire loro copia dei
Regolamenti della scuola.
Monitorare le presenze dei Docenti attraverso il Registro delle
presenze;
Sovrintendere alla sostituzione dei Docenti assenti e compilare i
relativi fogli di sostituzione; all’inizio dell’anno scolastico predisporre
il piano di smistamento delle classi “scoperte”, da applicare qualora
non sia possibile operare sostituzioni.
In occasione dei Consigli di Interclasse e delle Riunioni dei
Dipartimenti predisporre i registri dei verbali, i fogli-firme e
controllare che i segretari abbiano redatto correttamente il verbale di
loro competenza.
Raccogliere i Piani di lavoro annuali, le relazioni finali comprensive dei
programmi svolti.
Rilevarne i bisogni e provvedere ad essi, nell’ambito delle competenze,
o riferire tempestivamente al Dirigente o ai suoi collaboratori.
Svolgere funzioni di consegnatario dei sussidi dei quali, dopo averne
preso carico, cureranno il corretto utilizzo, la necessaria manutenzione
e l’aggiornamento dell’apposito registro.
44
6.1.2. Coordinatori di classe. Le funzioni dei Docenti
coordinatori di classe
 Coordinare i lavori del Consiglio di classe.
 Presiedere le riunioni del consiglio di classe, quando non è personalmente
presente il Dirigente Scolastico.
 Predisporre i materiali/documentazione da utilizzare o discutere durante gli
incontri per garantire l’ordinato svolgimento delle riunioni e facilitare la
partecipazione di tutte le componenti e assicurare la discussione e la
deliberazione su tutti i punti all’ordine del giorno.
 Assicurare accoglienza, collaborazione e sostegno ai nuovi docenti.
 Coordinare l’attività didattica del consiglio di classe, verificando in itinere e a
fine anno il piano di lavoro comune del consiglio di classe.
 Gestire il rapporto con le famiglie degli studenti, per quanto attiene a
problematiche generali e non specifiche delle singole discipline.
 Verificare periodicamente lo stato di avanzamento del Piano Educativo
Individualizzato (P.E.I.) redatto per gli alunni disabili e del Piano Didattico
Personalizzato (P.D.P.) predisposto per gli studenti con Bisogni Educativi
Speciali (B.E.S.).
 Coordinare lo svolgimento di visite guidate e uscite didattiche, la
partecipazione della classe ad attività integrative ed extracurricolari,
verificandone la rispondenza alla programmazione annuale.
 Verificare la regolarità della frequenza scolastica degli studenti, avendo
costantemente aggiornata la situazione delle assenze degli allievi e
segnalando tempestivamente tutti i casi di frequenza irregolare.
6.2.
ORGANI DI STUDIO E DI RICERCA: I DIPARTIMENTI
Nel corrente anno scolastico, nel mese di settembre 2015, il modello organizzativo
del Collegio dei docenti è stato perfezionato con la costituzione di Dipartimenti
Disciplinari ( D.L. vo n. 297794, Testo Unico, art. 7), con il compito di prendere
decisioni comuni sulla didattica della disciplina o dell'area disciplinare.
Questo modello organizzativo viene considerato più efficace per favorire un
maggior raccordo tra i vari ambiti disciplinari e per realizzare interventi sistematici
in relazione alla didattica per competenze, all'orientamento e alla valutazione degli
apprendimenti in termini conoscenze e competenze/abilità (sapere e saper fare).
In sede dipartimentale i docenti sono chiamati a:
 concordare scelte comuni inerenti la programmazione didatticodisciplinare,
 stabilire gli standard minimi di apprendimento declinati in termini di
45





conoscenze abilità e competenze,
definire i contenuti imprescindibili delle discipline, coerentemente con le
Indicazioni Nazionali,
progettare interventi di recupero,
valutare proposte per l'adozione di libri di testo
valutare e proporre l'acquisto di materiali per la didattica
elaborare un Curricolo Verticale di Istituto.
6.3.
ORGANI DELIBERANTI
6.3.1. Criteri di formazione delle classi
I criteri per la formazione delle classi sono prerogativa del Consiglio d’Istituto,
sentito il parere del Collegio dei Docenti.
In base alle informazioni dei docenti, nel mese di settembre, una Commissione
formata dagli insegnanti delle classi prime procede alla formazione delle classi in
ottemperanza ai seguenti criteri:
 equità in ordine a numero di alunni e sesso;
 ripartizione equilibrata dei bambini e delle bambine all’interno dei gruppi;
 eterogeneità per fasce di livello ;
 eterogeneità relazionale, comportamentale, di competenze e scolarizzazione
delle classi;
 funzionalità ed equilibrio nell’inserimento degli alunni disabili e/o con disturbi
specifici di apprendimento;
 distribuzione equilibrata e funzionale degli alunni di origine straniera;
 relazione dei docenti della sezione cinquenni della Scuola dell’Infanzia ai
docenti che terranno le classi prime della Scuola Primaria (aspetti didattici e
socio-affettivi);
 relazione dei docenti delle classi quinte della Scuola Primaria ai docenti che
terranno le classi prime della Scuola Secondaria di 1° Grado (aspetti didattici e
socio-affettivi);
 lettura analitica delle schede di valutazione finale.
6.3.2.
Criteri per l’assegnazione dei docenti alle classi
Per l’assegnazione dei docenti alle classi si tiene presente:
 la continuità didattica;
 l’anzianità di servizio;
 l’esperienza maturata.
Per le cattedre di lettere e matematica della Sc. Secondaria di I grado, si applica la
continuità dello stesso docente in un corso. Alle nuove classi sono assegnati docenti
46
che non hanno cattedra completa nello stesso istituto.
6.3.3. Criteri per l’assegnazione degli Ambiti Disciplinari ai docenti
della Scuola Primaria
Per l’assegnazione degli ambiti disciplinari ai docenti verrà applicato, per quanto
possibile, il criterio della continuità didattica e dell’esperienza maturata. Nei casi in
cui ciò non fosse possibile il Dirigente valuterà di volta in volta le soluzioni più
idonee.
6.3.4. Criteri per l’assegnazione dei docenti di sostegno
Per l’assegnazione dei docenti di sostegno si terrà conto dei seguenti criteri:
 la continuità didattica;
 l’anzianità di servizio;
 le competenze professionali;
interesse pedagogico/didattico degli studenti
6.3.5. Criteri per la formulazione dell’orario del personale docente
La scansione giornaliera delle materie di insegnamento deve essere
particolarmente calibrata alla naturale progressività dei ritmi di apprendimento e
di sviluppo degli studenti: gli orari settimanali delle lezioni devono conformarsi
rigorosamente a tale criterio.
Nello specifico, per l’elaborazione dell’orario si terrà conto dei seguenti criteri:
 equilibrata distribuzione delle discipline nell’arco della giornata e della
settimana;
 alternanza di materie teoriche e pratiche nel corso della mattinata;
 nella formulazione dell’orario si terrà conto degli insegnanti che lavorano su più
scuole.
47
7. DOCUMENTAZIONE DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
Con la pubblicazione del Rapporto di Valutazione di istituto della nostra Scuola
(RAV, disponibile anche sul sito MIUR “Scuola in Chiaro”), si apre una seconda
fase in cui le Istituzioni Scolastiche sono tenute a pianificare un percorso di
miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità indicate
nel RAV.
Il Dirigente Scolastico, responsabile della gestione del processo di miglioramento,
insieme al “Nucleo di Autovalutazione”, costituito per la fase di autovalutazione e
per la compilazione del RAV, unitamente alla comunità scolastica, sono impegnati
in tale processo.
Compito del Dirigente Scolastico sarà quello di:
- Favorire e sostenere il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica
promuovendo momenti di incontro e di condivisione di obiettivi e modalità
operative;
- Valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le
competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni
previste nel PDM;
- Incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una
progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento
scolastico, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione;
- Promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo
di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale.
Il miglioramento è configurato come un percorso strategico, di problem solving e di
pianificazione, che le scuole mettono in atto sulla base delle priorità e dei traguardi
individuati a seguito del percorso di autovalutazione.
Intendiamo unire la valutazione alla documentazione dei processi attivati, in una
prospettiva di ricerca-azione che possa valorizzare il lavoro altamente qualificato
dei nostri docenti, affinché essi valorizzino a loro volta gli alunni nell’atto
educativo quotidiano.
In questa visione, la documentazione diventerà concretamente uno strumento per
l’analisi qualitativa della scuola, vista come sistema generale finalizzato alla
maturazione dell’identità, alla conquista dell’autonomia, allo sviluppo delle
competenze.
La riflessione sulla documentazione implica necessariamente una valutazione che
coinvolga i docenti in un’attività altamente professionale, poiché permette loro di
48
farsi consapevoli della propria storia personale e di gruppo nel contesto del
lavoro educativo. La documentazione del proprio lavoro diviene così
autovalutazione, cioè una forma di autoanalisi che chiarifica i processi formativi in
atto e che risulta particolarmente utile per tutti gli operatori scolastici.
In quest’ottica la scuola in cui operiamo diventa anche una Comunità di
apprendimento vera e propria, che non può non essere utile per lo stesso
territorio in cui opera, in quanto le sinergie tra scuola e territorio sono ormai
una realtà su cui è necessario confrontarsi.
Documentare per noi equivale quindi a migliorare i processi e gli esiti valutativi,
attraverso una serie di materiali significativi:
 Interviste ad osservatori privilegiati (genitori, alunni, docenti, Consiglio
d’Istituto, etc.);
 Griglie di auto-osservazione del nostro operato quotidiano;
 Questionari somministrati all’utenza, in forma anonima;
 Focus group (gruppo di discussione);
 Dibattiti con lo staff di autovalutazione.
Una volta documentata, la valutazione parte dai dati oggettivi osservati e si
procede alla loro lettura, interpretazione e comparazione per elaborare un Piano di
Miglioramento del quale sono resi edotti tutti gli operatori scolastici, i genitori, il
Consiglio d’Istituto, gli altri stakeholder privilegiati.
Il Piano di Miglioramento, con tutti i dati di criticità e di opportunità, diventa così la
base per una nuova pianificazione strategica, con l’apporto di docenti, DS, DSGA,
operatori scolastici in generale, secondo il Ciclo di Deming: Plan (= pianificazione); Do
(= realizzazione); Check (= verifica dei risultati); Act (= eventuale azione correttiva,
con conseguente riattivazione del “circolo virtuoso”).
49
8. AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE
L’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale
perseguono, in modo sinergico e complementare a tutte le altre azioni promosse
nella didattica quotidiana, gli obiettivi del sistema educativo, ovvero le competenze
degli studenti, i loro apprendimenti, i loro risultati, favorendo l'acquisizione di
competenze chiave per una cittadinanza attiva ed un positivo inserimento nel
mondo del lavoro.
Il nostro Istituto, coerentemente con il “ Piano Nazionale Scuola Digitale”
(PNSD), documento di indirizzo del MIUR per il lancio di una strategia
complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento
del suo sistema educativo nell’era digitale, ha individuato la figura dell''Animatore
Digitale", Locci Simona (Scuola Primaria).
Compito di questa nuova figura di sistema sarà quello di organizzare attività e
laboratori per formare la comunità scolastica sui temi del PNSD, individuare
soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili, lavorare per la diffusione di una
cultura digitale condivisa all'interno della scuola, stimolando la partecipazione e la
creatività degli studenti.
Le azioni che saranno portate avanti riguarderanno le tematiche di cui la realtà
scolastica avrà via via bisogno e saranno esplicitate in modo puntuale nella
progettazione annuale integrativa.
Gli obiettivi perseguiti saranno i seguenti:
 creare ambienti di apprendimento per favorire l'inclusione e l'integrazione
 superare il modello tradizionale di lezione trasmissiva a favore di una
didattica laboratoriale
 migliorare la gestione del gruppo classe
 contribuire alla formazione di una cittadinanza digitale
 prevenire e contrastare il cyberbullismo
I contenuti riguardanti la formazione per lo sviluppo delle competenze sull'utilizzo
dell’ICT del corpo docente saranno integrati ed esplicitati annualmente e
riguarderanno:
 applicazione delle nuove tecnologie alla didattica
 creazione di documenti online
 piattaforme e-learning su cui creare lezioni per gli studenti
 creazione di blog di classe
 didattica inclusiva BES/DSA
 cittadinanza digitale
 cyber-bullismo.
50
Le azioni che si intende promuovere per migliorare le dotazioni hardware della
Scuola saranno rivolte su due fronti:
 adesione a bandi con finanziamenti specifici;richiesta di sovvenzioni da parte
degli Enti Locali
 miglior razionalizzazione e distribuzione delle risorse presenti nella Scuola.
8.1. INNOVAZIONE TECNOLOGICA E COMUNICAZIONE
In riferimento a quanto previsto dalle Linee dell’Atto di Indirizzo del 9 ottobre 2015
e alla Legge n. 107/2015 il nostro Istituto propone per il prossimo triennio un piano
di miglioramento tecnologico che ha come obiettivo la valorizzazione delle
dotazioni tecnologiche esistenti e l’ampliamento delle stesse in relazione alla
didattica e alla gestione generale della Scuola.
L’ampliamento della dotazione tecnologica e dell’offerta di formazione nell’ambito
delle tecnologie digitali, prevede la promozione dell’uso delle tecnologie nella
didattica quotidiana valorizzando le risorse presenti nella scuola (LIM, Aule
informatiche, laboratori ecc.) e valutando l’acquisto differito nel tempo di tutto ciò
che dovesse essere necessario per promuovere una didattica inclusiva e
rispondente ai bisogni della complessa e in continuo divenire della realtà che ogni
alunno vive.
Il piano di sviluppo della dotazione prevede:
-
-
La rilevazione delle risorse digitali presenti nell’Istituto: dotazioni
analogiche e digitali nelle aule – laboratori di Scienze, Tecnologia, Musica,
Informatica; nonché i PC dismessi presenti da recuperare o avviare a
smaltimento.
La realizzazione e il miglioramento dell’infrastruttura di rete.
Il miglioramento della comunicazione interna ed esterna mediante l’uso di
tecnologie digitali: registro elettronico, sito della Scuola, segreteria digitale.
Le attività di formazione ITC per i docenti e il personale ATA (vedi Piano di
aggiornamento).
Il supporto ai genitori per l’utilizzo del registro elettronico della Scuola.
Istituzione della figura dell’animatore digitale.
La situazione attuale delle Aule Multimediali nei vari plessi risulta non rispondente
alle reali necessità didattiche della Scuola.
Risulterà funzionale al fine di un’efficiente e razionale utilizzo e manutenzione dei
supporti digitali l’adozione di un Regolamento di gestione dei laboratori
informatici”.
51
Aderenti alle indicazioni dell’Osservatorio Tecnologico del MIUR e alle necessità e
tendenze del mondo informatico, in relazione all’area didattica, la Scuola si
indirizzerà ad un utilizzo crescente di software e sistemi operativi Open Source.
I vantaggi:
-
Taglio ai costi per l’acquisto di software
Risparmio sull’acquisto di hardware.
DOTAZIONE NECESSARIA
San Vito
1 LIM complete di dotazione
1 PC + stampante
Villaputzu
1 LIM complete di dotazione
1 PC + stampante
San Vito
1 postazione completa
1PC + stampante
Villaputzu
1 PC + stampante
1 PC portatile
San Vito
1 postazione completa
PC + stampante
Coppia di casse per LIM
Villaputzu
1 postazione completa
Scuola
dell’Infanzia
Scuola
Primaria
Scuola
Secondaria di
Primo grado
52
9. IL PERSONALE DELLA SCUOLA
9.1.
PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE
9.1.1.
Piano Formazione Insegnanti
La Legge 107/2015, al comma 124, definisce la formazione in servizio dei docenti di
ruolo "obbligatoria, permanente e strutturale".
Essa, diritto-dovere per tutti i docenti, diventa elemento peculiare e qualificante
dell'insegnamento, ponendosi come dimensione irrinunciabile e parte integrante
della qualità della prestazione lavorativa.
La formazione e l'aggiornamento in servizio contribuiscono a:
 focalizzare la mission e la vision dell'Istituto
 innalzare i livelli degli esiti formativi
 valorizzare la sfera professionale degli operatori della Scuola
In attesa del Piano Nazionale per la Formazione del MIUR, il Piano di Formazione e
Aggiornamento del nostro Istituto è sviluppato, secondo le indicazioni della legge
107/2015, in coerenza con Piano di Miglioramento di cui al DPR 80/2013 e si
sviluppa, principalmente, in seguito alle risultanze del RAV, agli obiettivi
dell'offerta formativa e alle direttive MIUR.
PRIORITÀ
TEMATICHE
DI FORMAZIONE DEI DOCENTI
COMUNI A TUTTI I DOCENTI
 corsi sull'utilizzo delle ICT e sull'utilizzo
 Utilizzo ICT e LIM
delle LIM
 DSA/ALUNNI/BES/INCLUSIO
 formazione sulle competenze
NE
 didattiche/espressivo/artistiche/musicali
 curricolo verticale
 corsi su alunni con DSA/alunni con
 valutazione
Bes/Inclusione
 corso sulla flipped classroom (classe
rovesciata)
 corso sul curricolo verticale
 corso sulla didattica della matematica
nella scuola secondaria
 corso sulla valutazione
 corsi sulla sicurezza e primo soccorso
 corso sulla comunicazione
53
Le iniziative di formazione possono essere realizzate da risorse interne qualificate o
enti esterni riconosciuti dal MIUR, oltre alle Scuole Statali e alle Università che sono
automaticamente soggetti accreditati. La misura minima di formazione annuale, in
attesa delle indicazioni del Piano Nazionale, sarà di 20 ore.
9.1.2.
Formazione Personale ATA
La formazione del personale ATA parte dall'esigenza di:
 adeguare le conoscenze individuali per lo svolgimento delle mansioni legate al
profilo professionale;
 assicurare la partecipazione attiva con particolare riferimento alle innovazioni
delle autonomie scolastiche;
 implementare competenze organizzative e relazionali;
 garantire la formazione sul tema della sicurezza.
OBIETTIVI


AREE DI FORMAZIONE
sviluppare
le
professionali;
competenze

sviluppare le competenze del 
personale ATA in un'ottica di
gestione ottimale delle risorse;


valorizzare
personale

sviluppare le diverse funzioni
professionali
in
termini
di
raggiungimento di risultati attesi.
le
competenze
sicurezza e primo soccorso
accoglienza
assistenza disabili
del
9.2. FABBISOGNO DI PERSONALE
Per quanto riguarda i posti di organico, consultando le proiezioni relative al
numero degli obbligati per i prossimi 3 anni, si ipotizza una sostanziale conferma
del numero attuale di classi e di docenti, in quanto non risulta possibile effettuare
una stima precisa sulla totalità dei posti, non essendo concluse le iscrizioni all’anno
scolastico 2016/2017. I dati sotto riportati si riferiscono all’a. s. 2015/16:
54
SCUOLA INFANZIA
RICHIESTA DOCENTI POSTO
COMUNE
SEZIONI
DOCENTI
POSTI RICHIESTI
SAN VITO
3
6
6
VILLAPUTZU
4
8
8
TOTALE
7
14
14
SCUOLA PRIMARIA
RICHIESTA DOCENTI POSTO COMUNE
20
RICHIESTA DOCENTI SPECIALISTI LINGUA INGLESE
I posti di lingua inglese tengono conto della presenza di docenti
titolari in possesso dei requisiti
1
55
SCUOLA SECONDARIA
SAN VITO
CATTEDRE
VILLAPUTZU
Posti
richiesti S.
Vito
Posti richiesti
Villaputzu
1
CLASSE DI
CONCORSO
A028
SPEZZONI
CATTEDRE
N.1-6 ORE
1
6 ore
1
2
A030
N.1-6 ORE
1
6 ore
1
3
A032
N.1-6 ORE
1
6 ore
1
4
A033
N.1 -6 ORE
1
6 ore
1
5
A043
3
N.1-6 ORE
3
3 catt.+3 ore
6
A059
2
2
3 catt. +6
ore
2
7
A245
1
6 ore
1
8
A345
1
1
1
1
9
AK77
1
1
10
AJ77
1
1
11
AB77
1
1
12
AI77
1
1
N.1- 6 ORE
SPEZZONI
N.13ORE-
2
INFANZIA POSTI DI SOSTEGNO
Alunni
certificati ai
sensi della
L.104/1992
Art. 3 c. 3
Alunni certificati
ai sensi della
L.104/1992
Art. 3 c. 1
SAN VITO
0
0
0
VILLAPUTZU
0
0
0
Posti richiesti
56
PRIMARIA POSTI DI SOSTEGNO
SAN VITO
Alunni
certificati ai
sensi della
L.104/1992
Art. 3 c. 3
2
Alunni certificati
ai sensi della
L.104/1992
Art. 3 c. 1
Posti richiesti
3
4 full time; 1 part
VILLAPUTZU
1
1
1 full time; 1 part
SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO POSTI DI SOSTEGNO
Alunni certificati
ai sensi della
L.104/1992
Art. 3 c. 1
Posti richiesti
SAN VITO
Alunni
certificati ai
sensi della
L.104/1992
Art. 3 c. 3
3
3
4 full time; 1 part
VILLAPUTZU
1
1
1full time; 1 part
Il numero dei posti di sostegno sarà aggiornato in base alle iscrizioni degli alunni
disabili. Non si hanno elementi sufficienti attualmente per ipotizzare posti in
deroga.
PERSONALE ATA
N.POSTI ATTUALI
N. POSTI RICHIESTI
COLLABORATORI COLASTICI
14 full + 1 part
15
ASSISTENTI
AMMINISTRATIVI
3 full + 1 part
4
DSGA
1
1
57
9.3.
RICHIESTE ORGANICO POTENZIATO
(Art. 1 comma 7 legge 107/2015)
Sul budget orario dei posti di potenziamento richiesto, si è fatta una stima del
fabbisogno per supplenze brevi, su serie storica (tre anni); il resto del monte ore si
prevede di impiegarlo in attività di recupero, potenziamento e attività progettuali.
SCUOLA SECONDARIA
N. posti e
classe di
concorso
richiesta
N. 1 posto
A043
Ore da
prestare
a. s.
600
Ore
destinate a
supplenze
brevi
250
Ore destinate ad attività
di recupero/
potenziamento/progetti
350
N. 1 posto
A059
600
250
350
N. 1 posto
A030
600
250
350
Esigenza progettuale
Potenziamento
dell'area linguistica
con particolare
riferimento a: L1storia-geografia;
prevenzione e
contrasto della
dispersione scolastica.
Potenziamento
competenze area
matematico-logicascientifica;
prevenzione e
contrasto della
dispersione scolastica
Potenziamento
discipline motorie e
percorsi formativi
riferiti a stili di vita
sani attraverso
l'alimentazione e lo
sport; prevenzione e
contrasto della
dispersione scolastica
58
SCUOLA PRIMARIA
Posti richiesti
(numero)
Ore da
prestare
a. s.
Ore destinate
a supplenze
brevi
4
2.930
696
Ore destinate ad attività di
recupero/ potenziamento/progetti
2.234
Esigenza progettuale
Potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio di alunni
BES;
 potenziamento delle competenze logico-matematiche, potenziamento delle
competenze linguistiche con particolare riferimento all'italiano;
 prevenzione e contrasto della dispersione scolastica.

59
Allegato A
Piano di Miglioramento
60
Allegato A
Piano di Miglioramento
CAIC83500G VILLAPUTZU
SEZIONE 1 - Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti
e necessari in tre passi
Passo 1 - Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e
priorità/traguardi
Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche (Sez.1-tab.1)
Area di processo
Priorità
Obiettivi di processo
Definizione di un curricolo verticale d’Istituto
Curricolo, progettazione e valutazione
Ambiente di apprendimento
Continuità e orientamento
Orientamento strategico e
organizzazione della scuola
Sviluppo e valorizzazione delle risorse
umane
1
2
Sì
Sì
Programmazione equipe docenti per classi
parallele e per dipartimenti disciplinari per
concordare scelte comuni inerenti la
programmazione didattico disciplinare. Definizione
di sistemi di valutazione condivisi;definizione di
standard minimi di apprendimento declinati in
termini di conoscenze, abilità e competenze.
Formazione di classi aperte nella scuola primaria e
sec. I° di primo grado in orario
curricolare/extracurricolare per attività di
recupero/potenziamento
Raccordo macro-progettazione collegiale
Potenziamento delle discipline linguistiche con
particolare riferimento alla lingua italiana, nonchè
alla lingua inglese e alle altre lingue minoritarie.
Potenziamento delle discipline matematiche
logiche e scientifiche e delle discipline sportive.
Iniziative formative per i docenti anche attraverso
finanziamenti esterni
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Passo 2 - Elaborare una scala di rilevanza degli obiettivi di processo
Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto (Sez.1-tab.2)
Obiettivo di processo
Definizione di un curricolo verticale
d’Istituto
Fattibilità
Impatto
5
Prodotto
3
15
61
Obiettivo di processo
Programmazione equipe docenti per
classi parallele e per dipartimenti
disciplinari per concordare scelte
comuni inerenti la programmazione
didattico disciplinare. Definizione di
sistemi di valutazione
condivisi;definizione di standard
minimi di apprendimento declinati in
termini di conoscenze, abilità e
competenze.
Formazione di classi aperte nella
scuola primaria e sec. I° di primo grado
in orario curricolare/extracurricolare
per attività di recupero/potenziamento
Fattibilit
à
Impatt
o
Prodott
o
5
4
20
4
4
16
Raccordo macro-progettazione
collegiale
4
3
12
Potenziamento delle discipline
linguistiche con particolare
riferimento alla lingua italiana,
nonchè alla lingua
inglese e alle altre lingue minoritarie.
Potenziamento delle discipline
matematiche logiche e scientifiche e
delle
discipline
sportive.
Iniziative
formative
per i docenti anche
4
20
5
4
20
5
attraverso finanziamenti esterni
Passo 3 - Ridefinire l'elenco degli obiettivi di processo e indicare i risultati
attesi, gli indicatori di monitoraggio del processo e le modalità di
misurazione dei risultati
Risultati attesi e monitoraggio (Sez.1-tab.3)
Obiettivo di
processo
Definizione di un
curricolo verticale
d’Istituto
Risultati
attesi
Adozione curricolo
verticale d’Istituto.
Innalzamento
competenze di
base.
Innalzamento
risultati test
Invalsi: 1° anno del
5% - 2°anno del
10% - 3°anno 15%
Riduzione n. alunni
ripetenti.
Miglioramento
delle relazioni
all’interno delle
classi
Indicatori di monitoraggio
Modalità di
rilevazione
Comparazione risultati
questionari socio% Classi coinvolte Prove di
affettivi in ingresso e in
verifica realizzate in equipe per uscita.
classi parallele. Riduzione %
Somministrazione Prove
alunni ripetenti(30% in 3 anni) % di verifica Test INVALSI
Questionari Analisi
Innalzamento Esiti test INVALSI
con ordine progressivo annuale
comparativa esiti in
uscita Primaria,
così ripartito:1°anno del 5%
-2°anno del 10%-3° anno del 15% Secondaria di I grado.
1° anno Secondaria di II
grado.
62
Obiettivo di
processo
Programmazione
equipe docenti per
classi parallele e
per dipartimenti
disciplinari per
concordare scelte
comuni inerenti la
programmazione
didattico
disciplinare.
Definizione di
sistemi di
valutazione
condivisi;definizion
e di standard
minimi di
apprendimento
declinati in termini
di conoscenze,
abilità e
competenze.
Risultati attesi
Indicatori di monitoraggio
Modalità di
rilevazione
Omogeneità di
percorsi e risultati
tra le classi
dell’istituto
N. docenti che hanno elaborato
una programmazione condivisa. N
di programmazioni elaborate
Risultanze verifiche
congiuntamente da docenti di
strutturate. Risultanze
classi parallele.. Omogeneità di INVALSI.
competenze raggiunte tra le classi
(% dicrepanze tra classi)
Formazione di
classi aperte nella
scuola primaria e
sec. I° di primo
grado in orario
curricolare/extracu
rricolare per
attività di
recupero/potenzia
mento
Innalzamento di
competenze al
termine del
percorso.
N. e tipologia interventi. N. alunni
coinvolti. N. classi coinvolte. N.
docenti coinvolti. %Aumento
Risultati test strutturati
motivazione all’apprendimento
Risultanze questionari
%aumento dei livelli di
Griglie
apprendimento rispetto alla
situazione iniziale
Raccordo macroprogettazione
collegiale
Percorso unitario
dall’Infanzia alla
Scuola Secondaria
di I grado.
Innalzamento
competenze di
base
Individuazione nodi
essenziali/raccordi
Rilevazione risultati e
comparazione con a.s.
precedente
Potenziamento
delle discipline
linguistiche con
particolare
riferimento alla
lingua italiana,
nonchè alla lingua
inglese e alle altre
lingue minoritarie.
Potenziamento
delle discipline
matematiche
logiche e
scientifiche e delle
discipline sportive.
Innalzamento delle
competenze.
Aumento della
percentuale di
eccellenze.
N. classi coinvolte in progetti di
rilevazione competenze promosse
da enti esterni ( giochi matematici
Università Bocconi; Kangourou
matematica e lingua ingleseCambridge; competizioni
sportive). Risultanze esiti finale.
Analisi esiti finali. Analisi
risultati prove Invalsi.
Analisi questionari
socio-affettivi. %classi e
n. docenti coinvolti
rilevazione competenze
enti esterni.
63
Obiettivo di
processo
Risultati attesi
Innalzamento
competenze
docenti.
Iniziative formative
Innalzamento
per i docenti anche
qualità
attraverso
insegnamento.
finanziamenti
Ricadute positive
esterni
sul successo
formativo degli
alunni.
Indicatori di monitoraggio
Modalità di
rilevazione
% docenti che utilizzano strategie
innovative. Utilizzo di modalità di
insegnamento non trasmissive.
%alunni coinvolti in attività
innovative/laboratoriali.
N. docenti che utilizzano
strategie didattiche
innovative. Questionario
docenti. Questionario
alunni. Analisi esiti degli
studenti.
OBIETTIVO DI PROCESSO: #15468 Definizione di un
curricolo verticale d’Istituto
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun
obiettivo di processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti
negativi e positivi a medio e a lungo termine
Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)
Azione prevista
Costituzione di un gruppo di lavoro per elaborare un
Curricolo Verticale d'Istituto per competenze chiave.
Effetti positivi all'interno della
scuola a medio termine
Miglioramento delle relazioni tra docenti. Migliore e più
efficiente organizzazione del lavoro.Innalzamento degli esiti
degli alunni.
Effetti negativi all'interno della
scuola a medio termine
Scollamento tra dichiarato e agito
Effetti positivi all'interno della
scuola e lungo termine
Risultati tangibili sia sul piano organizzativo sia negli esiti
Effetti negativi all'interno della
scuola e lungo termine
Difficoltà nell’attuazione del Curricolo verticale
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento
innovativo
Caratteri innovativi (Sez.2-tab.5)
Nessun dato inserito
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di
processo individuato in tre passi
Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali
64
Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)
Figure professionali
Docenti
Incontri di dipartimento per elaborazione del curricolo
verticale.
Numero di ore aggiuntive presunte 0
Tipologia
di
attività
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali
Personale ATA
Tipologia di attività
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali
Altre figure
Tipologia di attività
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e
servizi (Sez.3 - tab. 7)
Impegni finanziari per tipologia di
spesa
Impegno presunto (€)
Fonte finanziaria
Formatori
Consulenti
Attrezzature
Servizi
Altro
Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle
attività
Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)
Attività
Pianificazione delle attività
Set
Elaborazione
curricolo
Ott
Nov
Dic
Feb
M
A
Ge
ar
p
Sì - Sì - Sì Sì - Sì Sì Sì
Sì
n
rGiallo Giallo Giallo Giallo Giallo Nessuno Nessuno
Nessuno
M
G
ag
iu
Sì
Nessuno
-
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le
azioni secondo legenda:
Nessuno: per annullare selezione fatta
Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti
Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa
Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti
65
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento
del raggiungimento dell'obiettivo di processo
Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del
processo
Strumenti di misurazione
11/01/2016
Costituzione dipartimenti Elaborazione curricolo verticale
ambito linguitico e logico matematico
Check list
Criticità rilevate
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di
aggiunstamenti
OBIETTIVO DI PROCESSO: #15470 Programmazione equipe
docenti per classi parallele e per dipartimenti disciplinari
per concordare scelte comuni inerenti la programmazione
didattico disciplinare. Definizione di sistemi di valutazione
condivisi;definizione di standard minimi di apprendimento
declinati in termini di conoscenze, abilità e competenze.
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun
obiettivo di processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti
negativi e positivi a medio e a lungo termine
Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)
Azione prevista
Effetti positivi all'interno della
scuola a medio termine
Costituzione di equipe docenti per classi parallele e per
discipline. Formazione gruppi di lavoro per elaborare la
Programmazione
Maggiore condivisione Più trasparenza nella valutazione.
Condivisione di scelte didattico-educative Miglioramento
delle relazioni tra docenti
Effetti negativi all'interno della
scuola a medio termine
Difficoltà nel trovare punti di condivisione
Effetti positivi all'interno della
scuola e lungo termine
Verifiche più obiettive. Maggior confronto tra docenti.
Consolidare la programmazione condivisa come prassi della
scuola. Ridurre il divario tra le classi
Effetti negativi all'interno della
scuola e lungo termine
Mancato raggiungimento dei risultati attesi
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento
66
innovativo
Caratteri innovativi (Sez.2-tab.5)
Caratteri innovativi dell'obiettivo
1. Trasformare il modello trasmissivo
della scuola
Connessione con il quadro di riferimento di cui in
Appendice A e B
valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e
coinvolgimento degli alunni;
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di
processo individuato in tre passi
Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali
Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)
Figure professionali
Tipologia di attività
Docenti
Programmazione didattico discplinare. Definizione di
sistemi di valutazione condivisi. Definizione di standard
minimi di apprendimento
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali
Tipologia di attività
Personale ATA
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali
Altre figure
Tipologia di attività
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e
servizi (Sez.3 - tab. 7)
Impegni finanziari per tipologia di
spesa
Impegno presunto (€)
Fonte finanziaria
Formatori
Consulenti
Attrezzature
Servizi
Altro
67
Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle
attività
Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)
Attività
Programmazione
attività
Pianificazione delle attività
Set
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Giu
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le
azioni secondo legenda:
Nessuno: per annullare selezione fatta
Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti
Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa
Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento
del raggiungimento dell'obiettivo di processo
Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del
processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
30/11/2015
N. di programmazioni elaborate per classi parallele/
discipline. N. docenti che hanno elaborato una
Programmazione condivisa. N. di programmazioni elaborate
congiuntamente da docenti di classi parallele.
Griglie. Check list
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di
aggiunstamenti
OBIETTIVO DI PROCESSO: #15471 Formazione di classi
aperte nella scuola primaria e sec. I° di primo grado in
orario curricolare/extracurricolare per attività di
recupero/potenziamento
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun
obiettivo di processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti
negativi e positivi a medio e a lungo termine
Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)
68
Effetti positivi all'interno della
scuola a medio termine
Organizzazione di attività per classi aperte per percorsi
personalizzati di recupero o potenziamento in matematica
e italiano; in orario curricolare ed extracurricolare
Apertura della scuola anche in orario pomeridiano. Clima
più disteso
Effetti negativi all'interno della
scuola a medio termine
Maggior attenzione verso alcune discipline a discapito di
altre
Effetti positivi all'interno della
scuola e lungo termine
Migliorare gli esiti in uscita. Favorire l’inclusione di tutti gli
alunni
Effetti negativi all'interno della
scuola e lungo termine
Mancato raggiungimento dei risultati attesi, tendenza a non
voler partecipare ad attività extracurricolare
Azione prevista
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento
innovativo
Caratteri innovativi (Sez.2-tab.5)
Caratteri innovativi dell'obiettivo
1. Trasformare il modello trasmissivo
della scuola Creare nuovi spazi per
l’apprendimento
Connessione con il quadro di riferimento di cui in
Appendice A e B
valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e
coinvolgimento degli alunni; potenziamento delle
metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio.
apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero
di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di
gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo
scolastico o rimodulazione del monte orario;
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di
processo individuato in tre passi
Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali
Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)
Figure professionali
Tipologia di attività
Docenti
Attività di recupero potenziamento utilizzando in parte
docenti dell'organico potenziato e in parte ore
extracurricolari dei docenti
Numero di ore aggiuntive presunte 30
Costo previsto (€)
Fonte
finanziaria
Figure professionali
Tipologia di attività
1500
FIS/Risorse messe a disposizione dall'Ente Comunale
Personale ATA
apertura scuola in orario pomeridiano
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali
Tipologia di attività
Altre figure
Numero di ore aggiuntive presunte
69
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e
servizi (Sez.3 - tab. 7)
Nessun dato inserito
Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle
attività
Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)
Attività
Pianificazione delle attività
Set Ott Nov Dic Gen
Attività di recupero e
potenziamento,
individualizzazione di
percorsi
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Sì Sì Sì Sì Sì Sì Nessuno Nessuno Nessuno Nessuno Nessuno Nessuno
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le
azioni secondo legenda:
Nessuno: per annullare selezione fatta
Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti
Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa
Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento
del raggiungimento dell'obiettivo di processo
Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del
processo
Strumenti
di
misurazione
10/02/2016
Pianificazione delle attività Individuazione risorse
Organizzazione e attuazione delle attività. Valutazione
finale
Check list Tabella di sintesi Osservazione Rubriche
valutative
Criticità rilevate
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di
aggiunstamenti
OBIETTIVO DI PROCESSO: #15474 Raccordo macroprogettazione collegiale
70
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun
obiettivo di processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti
negativi e positivi a medio e a lungo termine
Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)
Effetti positivi all'interno della
scuola a medio termine
Incontri di coordinamento referenti per la continuità con i
docenti delle classi ponte.
Creazione di percorsi condivisi. Condivisione di scelte e
traguardi educativi.
Effetti negativi all'interno della
scuola a medio termine
Eccessivo carico di lavoro. Difficoltà nel realizzare quanto
dichiarato
Effetti positivi all'interno della
scuola e lungo termine
Creare maggiori sinergie tra ordini di scuola; perseguire
obiettivi comuni
Effetti negativi all'interno della
scuola e lungo termine
Mancato raggiungimento dei risultati attesi
Azione prevista
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento
innovativo
Caratteri innovativi (Sez.2-tab.5)
Connessione con il quadro di riferimento di cui in
Appendice A e B
Caratteri innovativi dell'obiettivo
Trasformare il modello trasmissivo
della scuola
Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e
coinvolgimento degli alunni; Potenziamento delle
metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio
Apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero
di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di
gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo
Creare nuovi spazi per l’apprendimento scolastico o rimodulazione del monte orario; Jpotenziamento delle metodologie laboratoriali e delle
attività di laboratorio.
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di
processo individuato in tre passi
Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali
Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)
Figure professionali
Tipologia di attività
Docenti
Incontri figure strumentali per la continuità e
l'orientamento per raccordi tra ordini di scuola macro aeree
del POF
Numero di ore aggiuntive presunte 0
Costo previsto (€)
71
Fonte
finanziaria
Fondi per le figure strumentali al POF
Figure professionali
Tipologia di attività
Personale ATA
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali
Altre figure
Tipologia di attività
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e
servizi (Sez.3 - tab. 7)
Impegni finanziari per tipologia di
spesa
Impegno presunto (€)
Fonte finanziaria
Formatori
Consulenti
Attrezzature
Servizi
Altro
Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle
attività
Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)
Attività
Costituzione
gruppo
di lavoro.
Pianificazione delle
attività per la
continuità e
l'orientamento.
Pianificazione delle attività
Set
Ott
No
v
Dic
Ge
n
Fe
b
Ma
r
Apr
Mag
Giu
Sì Ver
de
Sì Gial
lo
Sì Gial
lo
Sì Gial
lo
Sì Giall
o
Sì Giall
o
Sì Gial
lo
Sì Gial
lo
Sì Giallo
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le
azioni secondo legenda:
Nessuno: per annullare selezione fatta
Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti
Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa
Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento
del raggiungimento dell'obiettivo di processo
72
Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del
processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
10/06/2016
Costituzione gruppo di lavoro. Individuazione nodi
essenziali. Implementazione nella didattica.
Check list di controllo. Questionari
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di
aggiunstamenti
OBIETTIVO DI PROCESSO: #21285 Potenziamento delle
discipline linguistiche con particolare riferimento alla
lingua italiana, nonchè alla lingua inglese e alle altre lingue
minoritarie. Potenziamento delle discipline matematiche
logiche e scientifiche e delle discipline sportive.
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun
obiettivo di processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti
negativi e positivi a medio e a lungo termine
Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)
Effetti positivi all'interno della
scuola a medio termine
Potenziamento delle discipline linguistiche, con particolare
riferimento alla lingua italiana, nonché alla lingua inglese e
alle altre lingue comunitarie, attraverso CLIL e utilizzo di
nuovi ambienti di apprendimento.
maggiore coinvolgimento degli alunni. Migliori risultati negli
apprendimenti.
Effetti negativi all'interno della
scuola a medio termine
Mancato coinvolgimento della totalità del gruppo
insegnante. Aumento del divario tra classi.
Effetti positivi all'interno della
scuola e lungo termine
Innalzamento delle competenze degli alunni. Introduzione
di elementi innovativi nella didattica.
Azione prevista
Effetti negativi all'interno della
scuola e lungo termine
Azione prevista
Sviluppo delle discipline matematiche logiche e scientifiche
Effetti positivi all'interno della
scuola a medio termine
maggiore coinvolgimento degli alunni. Innalzamento delle
competenze.
Effetti negativi all'interno della
scuola a medio termine
Mancato coinvolgimento della totalità degli insegnanti.
Aumento del divario tra classi
Effetti positivi all'interno della
scuola e lungo termine
Innalzamento delle competenze degli alunni.
73
Effetti negativi all'interno della
scuola e lungo termine
Azione prevista
Effetti positivi all'interno della
scuola a medio termine
Attività di orientamento, ambiente, natura, sport. Attività
motorie in collaborazione con associazioni sportive locali e
attraverso coinvolgimento di docenti di varie discipline
Coinvolgimento alunni Prevenire abbandono Imparare
attraverso modalità diverse dalla lezione tradizionale
Aumentare l’attività motoria a scuola con benefici sulla
salute.
Effetti negativi all'interno della
scuola a medio termine
Maggior attenzione verso alcune discipline a discapito di
altre
Effetti positivi all'interno della
scuola e lungo termine
Maggiori sinergie ambiente/scuola/ territorio. Scuola come
comunità educante. Aumentare il livello di benessere psicofisico
Effetti negativi all'interno della
scuola e lungo termine
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento
innovativo
Caratteri innovativi (Sez.2-tab.5)
Caratteri innovativi dell'obiettivo
Trasformare il modello trasmissivo
della scuola. Sfruttare le opportunità
offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali
per supportare nuovi modi di
insegnare, apprendere e valutare
Connessione con il quadro di riferimento di cui in
Appendice A e B
Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e
coinvolgimento degli alunni.Potenziamento delle
metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio.
Sviluppo delle competenze digitali degli studenti.
Individuazione di percorsi funzionali alla premialità e alla
valorizzazione del merito degli alunni Valorizzazione della
scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio.
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di
processo individuato in tre passi
Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali
Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)
Figure professionali
Tipologia di attività
Docenti
Laboratori; lavoro di gruppo; co-operative learning, in
orario curricolare ed extracurricolare col supporto dei
docenti dell'organico potenziato
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali
Tipologia di attività
Erasmus
Personale ATA
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
74
Fonte finanziaria
Figure
professionali
Tipologia di attività
Altre figure
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e
servizi (Sez.3 - tab. 7)
Impegni finanziari per tipologia di
spesa
Impegno presunto (€)
Fonte finanziaria
Formatori
Consulenti
Attrezzature
Servizi
Altro
Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle
attività
Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)
Attività
Attività di
potenziamento lingua
italiana
Attività lingua inglese
Pianificazione delle attività
Set
Ott
Nov
Dic
Sì -
Sì -
Sì -
Sì -
Giallo Giallo Giallo
Sì -
Sì -
Sì -
Giallo
Sì -
in ambiente CLIL
Giallo Giallo Giallo
Giallo
Giochi matematici
Sì Sì Sì Verd Verd Verd
e
e
e
Sì Verde
Attività
sportive
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Sì Sì Sì Sì Sì Sì Nessun Nessun Nessun Nessun Nessun Nessun
o
o
o
o
o
o
Sì Sì Sì Sì Sì Sì Nessun Nessun Nessun Nessun Nessun Nessun
o
o
o
o
o
o
Sì Sì Sì Sì Sì Sì Nessun Nessun Nessun Nessun Nessun Nessun
o
o
o
o
o
o
Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì - Nessun Nessun Nessun Nessun Nessun Nessun Nessun
Giallo Giallo Giallo
o
o
o
o
o
o
o
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le
azioni secondo legenda:
Nessuno: per annullare selezione fatta
Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti
Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa
Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento
del raggiungimento dell'obiettivo di processo
Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)
75
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del
processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
30/06/2016
Partecipazione alle attività. Atteggiamenti/comportamento
Questionari-Griglie di osservazione
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di
aggiunstamenti
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del
processo
Strumenti
di
misurazione
13/06/2016
Partecipazione alle attività. Atteggiamenti/comportamento
Griglie di osservazione
Criticità rilevate
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di
aggiunstamenti
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del
processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
10/06/2016
Aumento livelli di competenza in italiano. Aumento livelli di
competenza lingua inglese. Livello di familiarizzazione con
altre lingue comunitarie
Risultanze scheda di valutazione. Griglie di rilevazione
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di
aggiunstamenti
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del
processo
Strumenti di misurazione
15/12/2015
Risultati nei giochi matematici. Risultati nelle prove
standardizzate
Test
Criticità rilevate
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di
aggiunstamenti
OBIETTIVO DI PROCESSO: #22929 Iniziative formative per i
docenti anche attraverso finanziamenti esterni
SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun
obiettivo di processo in due passi
Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti
negativi e positivi a medio e a lungo termine
76
Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)
Azione prevista
Effetti positivi all'interno della
scuola a medio termine
Formazione dei docenti nell'ambito Erasmus+ per
innalzamento competenze linguistiche in lingua straniera,
scambio d buone pratiche, innalzamento competenze
tecnologiche. Utilizzo competenze tecnologiche per la
didattica
Innalzamento competenze docenti; utilizzo strategie di
insegnamento/apprendimento più rispondenti alle esigenze
degli alunni col supporto delle ICT.
Effetti negativi all'interno della
scuola a medio termine
Divario tra docenti formati e non.
Effetti positivi all'interno della
scuola e lungo termine
Innalzamento della qualità dell'insegnamento. Effetti
positivi sull'intera comunità scolastica.
Effetti negativi all'interno della
scuola e lungo termine
Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento
innovativo
Caratteri innovativi (Sez.2-tab.5)
Caratteri innovativi dell'obiettivo
Trasformare il modello trasmissivo
della scuola. Sfruttare le opportunità
offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali
per supportare nuovi modi di
insegnare, apprendere e valutare.
Connessione con il quadro di riferimento di cui in
Appendice A e B
Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e
coinvolgimento degli alunni. Potenziamento delle
metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio.
Sviluppo delle competenze digitali degli studenti.
SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di
processo individuato in tre passi
Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali
Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)
Figure professionali
Tipologia di attività
Docenti
Formazione all'estero per innalzare le competenze
linguistiche e metodologiche (lingua inglese e francese)
Formazione sugli strumenti multimediali.
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Figure professionali
Tipologia di attività
Erasmus plus
Personale ATA
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
77
Figure professionali
Tipologia di attività
Altre figure
Numero di ore aggiuntive presunte
Costo previsto (€)
Fonte finanziaria
Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e
servizi (Sez.3 - tab. 7)
Nessun dato inserito
Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle
attività
Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)
Attività
Pianificazione delle attività
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Set
Ott
Giu
Progetto di
formazione all'estero
dei docenti Erasmus
plus
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Sì Giallo Giallo
Utilizzo competenze
tecnologiche per la
didattica
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
Sì Giallo
In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le
azioni secondo legenda:
Nessuno: per annullare selezione fatta
Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti
Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa
Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti
Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento
del raggiungimento dell'obiettivo di processo
Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del
processo
Strumenti di misurazione
04/01/2016
% docenti che utilizzano strategie innovative. Utilizzo di
modalità di insegnamento non trasmissive. %alunni
coinvolti in attività innovative/laboratoriali.
N. docenti che utilizzano strategie didattiche innovative.
Questionario docenti. Questionario alunni. Analisi esiti degli
studenti.
Criticità rilevate
Progressi rilevati
Modifiche / necessità di
aggiunstamenti
78
SEZIONE 4 - Valutare, condividere e diffondere i risultati del
piano di miglioramento in quattro passi
Passo 1 - Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai
traguardi del RAV
AUMENTO DEL 15% DEL NUMERO DEGLI ALLIEVI CHE SI
COLLOCANO CON VALUTAZIONI - MEDIO ALTE NEGLI ESAMI
DI LICENZA DI I° GRADO -
Priorità 1
Priorità
2
RIDUZIONE VARIANZA FRA LE CLASSI DEL 10% IN ITALIANO
E MATEMATICA
La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI (Sez.4 - tab. 10)
Esiti degli studenti
Risultati scolastici
AUMENTO DEL 15% DEL NUMERO DEGLI ALLIEVI CHE SI
Traguardo della sezione 5 del RAV COLLOCANO CON VALUTAZIONI - MEDIO ALTE NEGLI ESAMI
DI LICENZA DI I° GRADO
Data
rilevazione
Indicatori
Risultati
scelti
attesi
30/06/2016
Risultanze prove finali esame primo ciclo. Risultanze Prove
Invalsi.
Innalzare il livello di competenze degli alunni
Risultati riscontrati
Differenza
Considerazioni critiche e proposte
di interrogazione e/o modifica
Esiti degli studenti
Risultati nelle prove standardizzate
Traguardo della sezione 5 del RAV Ridurre la variabiltà tra le classi
Data
rilevazione
Indicatori
scelti
Risultati
attesi
30/06/2016
Risultati prove Invalsi. Risultati esami finali primo ciclo
Riduzione della disparità di risultati tra le classi
Risultati riscontrati
Differenza
Considerazioni critiche e proposte
di interrogazione e/o modifica
Passo 2 - Descrivere i processi di condivisione del piano all'interno della
scuola
Condivisione interna dell'andamento del Piano di Miglioramento (Sez.4 - tab. 11)
Momenti di condivisione interna
Persone
coinvolte
Consiglio di Istituto
Rappresentanti dei docenti, dei genitori e del personale
ATA
79
Strumenti
Considerazioni nate dalla
condivisione
Momenti di condivisione interna
Persone
coinvolte
Strumenti
Considerazioni nate dalla
condivisione
Momenti di condivisione interna
Persone
coinvolte
Strumenti
Considerazioni nate dalla
condivisione
Condivisione obiettivi di miglioramento e azioni
Gli obiettivi scelti e le azioni individuate per raggiungerli
sono stati ritenuti idonei.
Collegio Docenti
Tutti i docenti dell'Istituto
Presentazione del RAV e modello Pdm in sede di Collegio da
parte del Dirigente Scolastico.
La scuola sta mettendo in campo azioni ritenute adeguate
al miglioramento degli esiti degli alunni e al
raggiungimento di maggiore omogeneità tra classi.
Incontri nucleo di valutazione
Nucleo di Valutazione
Incontri in presenza;condivisione di materiali via mail.
Individuazione di indicatori di processo per la misurazione
dei risultati attesi in tutti gli ambiti di intervento. All'interno
del corpo docenti, la condivisione delle buone pratiche,
nonchè l'esplicitazione chiara e strutturata dei percorsi.
Passo 3 - Descrivere le modalità di diffusione dei risultati del PdM sia
all'interno sia all'esterno dell'organizzazione scolastica
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all'interno della scuola (Sez.4 - tab. 12)
Metodi / Strumenti
mail; sito web, note informative e
Circolari
Destinatari
Tempi
Tutto il personale della scuola
Azioni di diffusione dei risultati del PdM all'esterno (Sez.4 - tab. 13)
Metodi / Strumenti
sito web della scuola; informative nel
corso degli incontri degli organi
Collegiali; Consultazione dei
rappresentanti del territorio.
Destinatari
Tempi
Famiglie/ territorio/stakeholders
Passo 4 - Descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di
da programmare
valutazione
Composizione del Nucleo di valutazione (Sez.4 - tab. 14)
Nome
Fausto Cherchi
Ruolo
Funzione strumentale per l'Area POF
Carla
Collaboratore del Dirigente Scolastico
Corona
Alessandra
Basso
Prof.ssa Tiziana Meloni
Referente Valutazione INVALSI
Dirigente Scolastico
80
Caratteristiche del percorso svolto (Sez.4 - for. 15)
Sono coinvolti genitori, studenti o
altri membri della comunità
Sì
scolastica, in qualche fase del
Piano di Miglioramento?
Genitori
Se sì chi è stato coinvolto?
Studenti (tutte le classi)
Altri membri della comunità scolastica (rappresentanti del
territorio)
La scuola si è avvalsa di
consulenze esterne?
No
Il Dirigente è stato presente agli
incontri del Nucleo di valutazione Sì
nel percorso di Miglioramento?
Il Dirigente ha monitorato
l'andamento del Piano di
Miglioramento?
Sì
81