Coop, ricorso al Consiglio di Stato

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Valli Giudicarie ❖ Val Rendena
MARTEDÌ 19 GENNAIO 2016 TRENTINO
di Stefano marini
◗ STORO
Le dichiarazioni rilasciate al nostro giornale dal consigliere provinciale Filippo Degasperi del
M5S in merito alla gran quantità
di rifiuti da lavorazione della barite e di sostanze come tallio,
piombo e arsenico in una vasta
zona del Comune di Storo, a
due passi dal fiume Chiese e
dall'abitato di Darzo, fanno riferimento ad una serie di lettere
del Servizio Bacini Montani della Provincia e a rilievi effettuati
dall’Agenzia provinciale protezione ambiente (Appa), documenti che abbiamo potuto visionare e che permettono di
spiegare almeno in parte la storia recente dell'area. Una situazione che era nota alla Provincia fin dalla seconda parte degli
anni 2000.
Dalle carte emerge come già
nel 2007 il Dipartimento Risorse
forestali e montane avesse istituito un «gruppo misto al fine di
predisporre un progetto finalizzato al recupero idraulico e ambientale di una vasta (oltre 5 ettari) area privata situata lungo
la sponda idrografica destra del
fiume Chiese a monte dell'abitato di Darzo nel Comune di Storo». Nel 2011 il Servizio Bacini
montani, in accordo col Servizio Conservazione della natura
e Valorizzazione ambientale
aveva quindi avviato la progettazione di un intervento dell'area
sia per motivi idraulici («laminazione piene del Chiese») che di
natura ambientale («recupero
aree in fase di degrado») e valutato di espropriare la zona, di
proprietà della Società Mineraria Baritina. A quel punto il progetto aveva però subito un arresto. Scrive infatti il dirigente dei
Area inquinata a Darzo
la Provincia sapeva tutto
Situazione nota già dal 2007, ma rimozione rifiuti e bonifica non sono mai partite
Per i Bacini montani sono rifiuti da smaltire, per la Mineraria scarti di lavorazione
Il fumo provocato dall’incendio di un mezzo alla Mineraria Baritina
Bacini Montani Roberto Coali:
«È emerso che l'area è interessata da processi di deposizione di
materiale di scarto su un orizzonte temporale estremamente
prolungato, nonché da materiale genericamente classificabile
come rifiuti in quanto in stato di
abbandono quali fusti, manufatti in calcestruzzo, laterizi, pneumatici, non sempre riferibili direttamente all'attività produttiva, sparsi in maniera disorganica».
Questo stato di cose impediva di poter procedere immediatamente all'esproprio della zona e quindi «al fine di acquisire
le aree scevre da eventuali problemi di natura ambientale» Coali suggeriva alla Mineraria Baritina di rimuovere a spese proprie i «rifiuti individuabili in superficie», mentre in una seconda fase la Provincia si sarebbe
occupata di effettuare rilievi sul
terreno. Così fu e si arrivò a stabilire un valore di esproprio dei
terreni per un corrispettivo di
70 mila euro, cifra che però non
teneva conto «di possibili costi
dovuti alla eventuale bonifica
delle aree causata da materiali
di rifiuto della attività estrattiva».
L'8 aprile 2012 del problema
veniva investito il sindaco di
Storo, cui veniva chiesto di contattare la società in questione
per «chiarire come intenda gestire i rifiuti presenti in tale
area», ma da li in poi le cose
sembravano arenarsi. La ragione di questo stop la spiega Lorenzo Malpaga del Servizio Bacini montani: «C'è una differenza
di valutazioni fra noi e la società
proprietà dell'area in merito a
come gestire il materiale ivi presente. Noi lo riteniamo rifiuto,
la società Mineraria Baritina lo
considera invece scarto di lavorazione. Nel momento in cui la
Provincia dovesse acquisire
l'area dovrebbe poi gestire ciò
che si trova lì a sue spese, e questo costo sommato all'esproprio non è ritenuto sostenibile.
Potremmo valutare lo smaltimento solo a patto che l'area ci
venisse ceduta a titolo gratuito».
il caso
In fiamme ruspa
della Baritina
STORO. Oltre alla questione delle 30
mila tonnellate di scarti della
lavorazione della barite sepolti nei
pressi lo stabilimento della Società
Mineraria Baritina di Darzo lo
stabilimento è passato ieri agli
onori delle cronache per un altro
fatto: l’incendio di un mezzo per la
movimentazione della terra che ha
richiesto l'intervento dei vigili del
fuoco per essere spento. L'incidente
è avvenuto verso le 15.30 circa
quando dai locali dell'impresa si è
levato uno sbuffo grigiastro seguito
dall'acre puzzo della gomma
bruciata. Questo ha insospettito i
proprietari del vicino distributore
Esso che non trovando nessuno nei
pressi hanno subito chiamato i
soccorsi, giunti di lì a poco
sottoforma dei mezzi dei volontari
dei vigili del fuoco locali che hanno
individuato il problema in una
ruspa col motore in fiamme e hanno
subito domato l'incendio senza che
desse luogo ad altri problemi. (s.m.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
tione
La Bocciofila Giudicariese
torna a scaldare i campi
◗ TIONE
Negli ultimi giorni del 2015, la
Bocciofila Giudicariese, nella
sede interna al bocciodromo di
Sesena, ha tenuto l’assemblea
ordinaria con il rinnovo delle
cariche sociali. L’assemblea è
stata anche l’occasione per stilare il programma dell’attività
2016, che è iniziata concretamente il 3 febbraio, festa della
Befana, con una gara riservata
alle sole signore. Compongono
il nuovo direttivo, Severino Pontirolli in qualità di presidente,
Antonella Valentini, quale vice-
presidente, Danilo Valentini come direttore tecnico, Giancarlo
Ballardini nelle vesti di segretario, e i consiglieri: Gianna Caola, Francesco Parolari e Serafino Filosi. Pietro Perottino, già
presidente del sodalizio per un
lungo periodo, e attualmente
presidente del Comitato provinciale di Trento, è stato insignito
della carica di presidente onorario. Nel corso del 2015, presso il
bocciodromo coperto di Sesena, si sono disputate ben 20 gare riservate ai soci. Anche per il
2016, l’attività si preannuncia
intensa. Partita ieri, fino a giove-
dì è in programma la gara a coppie sorteggiate, sponsorizzata
dalla Pizzeria Pellegrini.
L’Asd Bocciofila Giudicariese, è una delle società sportive
più datate del centro tionese.
Conta la bellezza di 43 anni di
vita. È nata nell’aprile del 1972,
quando un gruppo di appassionati la costituì nelle vicinanze
del bar Cacciatore dove erano
disponibili due campi scoperti.
Dieci anni dopo trovò collocazione nel nuovo impianto comunale del Centro sportivo di
Sesena. Guidata fino al 2006 da
Pietro Perottino, e negli anni
Carlo Basani, presidente uscente
Dopo il consueto periodo di fibrillazione e di “lancio” di candidature, finalmente giunge il
momento della nomina del
nuovo consiglio di amministrazione delle Terme di Comano.
Infatti la seduta dell'assemblea
termale, composta dai sindaci
o loro rappresentanti delle Giudicarie Esteriori, è convocata
dal presidente Alberto Iori per
domani alle 18.30 al Grand Hotel Terme di Comano. All'ordine del giorno appunto la nomina del nuovo cda delle Terme di
Comano per il prossimo quin-
pinzolo
Coop, ricorso
al Consiglio di Stato
■■ Ricorso in appello dell’ex
presidente della famiglia
cooperativa Pinzolo Ornello
Binelli contro la sentenza del
Tar che gli aveva dato torto
sul commissariamento,
disposto dalla Provincia,
della stessa Famiglia.
Commissariamento che sta
comunque per concludersi,
visto che a metà febbraio è
già stata fissata l’assemblea
per la nomina del nuovo cda.
La giunta provinciale
mercoledì scorso ha
deliberato di resistere al
ricorso: a decidere sarà
dunque prossimamente il
Consiglio di Stato.
ponte arche
Spettacolo ispirato
a Giorgio Perlasca
■■ Stamane alle 10.30 al
teatro Don Bosco, per le
classi di seconda e terza
media, va in scena a cura del
Teatro Laboratorio Fondazione Giorgio Perlasca
lo spettacolo “Il magnifico
impostore”, con Alessandra
Domeneghini, regia Sergio
Mascherpa, scene di
Giacomo Andrico, immagini
video Roberto Capo, disegno
luci Elena Guitti A Budapest
Perlasca salvò 5.218 ebrei
ungheresi portando avanti il
programma di protezione
avviato dalla Spagna. «Che
cosa avrebbe fatto lei all mio
poto?»: è questa domanda
che Giorgio Perlasca rivolge
al suo interlocutore a
scatenare molte altre
domande. Sarei capace di
attivare tutte le mie facoltà
per oppormi ai fatti orribili
cui sto assistendo? Metterei a
rischio la mia vita per salvare
persone sconosciute? Saprei
attingere a quella parte di me
che cerca di combattere
l'ingiustizia?
Parte un corso
di balli di gruppo
I componenti della formazione agonistica della Bocciofila Giudicariese
successivi da Severino Pontirolli, la Società è cresciuta, partecipando a competizioni regionali
e nazionali, come i Campionati
italiani e la Coppa Italia. Oggi
può contare su una base societaria di quasi 200 iscritti praticanti. Dispone di una squadra
agonistica che partecipa al campionato di prima categoria provinciale. Il bocciodromo è aperto il martedì e il giovedì sera dalle 19.30, il sabato e la domenica
tutto il pomeriggio. Il bar è aperto tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 15.
(f.s.)
Assemblea convocata alle 18.30 al Grand Hotel: solo 2 o 4 membri, svincolati dalla politica locale
quennio.
Come noto, i mesi scorsi è
stato approvata una modifica
dello statuto delle Terme di Comano-lascito Mattei, che incide non poco sui futuri assetti
termali: infatti, il nuovo cda
non sarà più a cinque (prima
era a sette) rappresentanti di
ciascun Comune delle Esteriori, ma sarà a 2 o 4 membri, in
modo da svincolare tale organismo dalla politica locale. Accanto al cda sarà nominato anche il
direttore, un “tecnico”, che può
essere anche tra i membri del
cda: questo dipenderà dalla
scelta dei Comuni.L’altra modi-
in breve
campo lomaso
Terme di Comano, domani si elegge il cda
◗ COMANOTERME
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fica sostanziale, di ordine sociale, riguarda la beneficenza, elemento su cui nel passato erano
sorte parecchie polemiche e divisioni. Si taglia la testa al toro,
chiarendo che la beneficenza
sarà attuata solo in caso di utili,
cosa che da parecchi anni non è
più possibile fare per i bilanci.
Ma torniamo alla nomina del
nuovo cda, su cui l'opinione
pubblica è in forte attesa, data
la rilevanza delle Terme e delle
proposte inerenti le varie opere
previste nei prossimi anni. Assodata per ora, unica cosa certa, la non ricandidatura del presidente uscente, Carlo Basani,
che era succeduto negli ultimi
anni alla dimissionaria per divergenze di fondo sulla gestione, presidente Nadia Serafini.
Come si può notare, una storia
travagliata negli ultimi anni,
che si spera possa ora avere una
conclusione felice, almeno condivisa. Per i nomi in lizza, l'assemblea delle Terme è chiamata a decidere su una “rosa” di alcuni nomi. Queste le uniche anticipazioni ufficiali. Solo per via
ufficiosa è possibile saperne di
più.
Nella “rosa” compaiono infatti Roberto Filippi, attuale direttore della Cassa Rurale Don
■■ Nel capoluogo lomasino
il Gruppo Ballo organizza un
corso di balli di gruppo
(Roma Bangkok, El perdon, El
mismo sol, Bachata, Salsa
merengue, Twist, Cha cha
cha, Zumba, il Ballo russo e
tanti altri). L'inizio del corso è
previsto venerdì 5 febbraio
alle 20,30 presso la palestra
comunale di Campo Lomaso.
Per informazioni è
disponibile il maestro Fabio
allo 0465.299163 e la
responsabile organizzativa
Flora al 333.4325977. (r.r.)
Lorenzo Guetti di Quadra-Fiavé-Lomaso, e Beniamino Bugoloni, ex sindaco di Fiavé per due
legislature nonché vice-sindaco di una consiliatura degli anni Duemila. Tutto dipende dalla portata nel tempo del nuovo
cda, se solo preparatorio o con
assetto definitivo. Aldilà dei nomi, l'attenzione è concentrata
sul futuro termale, in quanto
proprio dal cda dovrà emergere
quella figura di amministratore
delegato che la modifica statutaria pone come perno essenziale per le Terme del futuro. È
lapidario il sindaco del più grosso comune, Comano Terme, Fabio Zambotti: «Il nuovo cda deve preparare il terreno per l’amministratore delegato: è ora di
uscire dalla preistoria termale
per entrare nell'efficienza di
una realtà economica e sociale
solida».
(g.ri.)