Coppa Europa, Pichler seconda e Pirovano ottava in gigante

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Transcript Coppa Europa, Pichler seconda e Pirovano ottava in gigante

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Sport
MARTEDÌ 19 GENNAIO 2016 TRENTINO
53
sci & fondo » I PROTAGONISTI REGIONALI DEL GRANDE WEEKEND
“Sabo”ilcacciatore “Diddi”loscudiero
«KitzeSchladming «Sperosialasvolta
ilbelloarrivaadesso» dellamiastagione»
Gross terzo nello slalom di Wengen: «Sapevo di andare
forte, adesso sul ripido potrò attaccare con serenità»
Nockler sul gradino più alto del podio nella team sprint
con Pellegrino: «Punto alla 50 km di Holmenkollen»
di Luca Franchini
di Marco Marangoni
◗ POZZA DI FASSA
◗ FALZES
Lo aveva annunciato il giorno
dopo aver conquistato un buon
quinto posto ad Adelboden: «A
Wengen voglio salire sul podio».
Stefano Gross se lo sentiva nelle
gambe il podio, sapeva di poterlo mettere nel mirino e, da buon
cacciatore qual è, non ha fallito
l’obiettivo: a Wengen fu secondo nel 2015, domenica scorsa ottimo terzo. Ad Adelboden, il fassano era stato frenato dal bisogno assoluto di tagliare il traguardo e di conquistare quei
punti necessari per confermarsi
nel primo gruppo di slalom,
quasi arrabbiato per non aver
sfruttato al meglio l'occasione.
Una volta tornato nella “top 5”,
e una volta ritrovata la fiducia
smarrita nello sfortunato avvio
di stagione, i presupposti per
tornare tra i grandi dei pali stretti c'erano tutti. In allenamento il
fassano ha sempre ben impressionato: si trattava solo di riportare le sensazioni provate durante la settimana anche in gara.
Detto, fatto. «L’urlo di gioia
dopo aver tagliato il traguardo si
spiega proprio così – racconta
Gross, al settimo podio della carriera in Coppa del Mondo, il primo di questa stagione – Sono finalmente riuscito a dimostrare
che so sciare anche su una pista
che non fa per me. A maggior ragione sono contento e soddisfatto. L’avevo detto dopo Adelboden: in allenamento vado forte
e posso fare molto meglio di
quanto ho fatto vedere in gara.
Per quello non ero contento del
mio quinto posto. Domenica
penso di aver dimostrato, anche
perché solitamente patisco le piste piatte (a Wengen si è gareggiato sulla Silberhorn, decisamente meno ripida della tradizionale Maennlichen-Jungfrau,
ndr) – Ora arriva il ripido, prima
a Kitzbühel e poi a Schladming.
Non vedo l'ora».
Se Federico Pellegrino è la
stella cometa, Dietmar
Nöckler è una stella che brilla nella costellazione dello
sci nordico azzurro ritornato
a vincere in Coppa del mondo. Quella garantita dalla
premiata ditta aostana-altoatesina sotto il marchio di garanzia delle Fiamme Oro sulle nevi slovene di Planica, è
una boccata d’ossigeno per
tutto il movimento che, Pellegrino a parte, sta lentamente
uscendo da alcuni anni di
amarezze.
Dietmar, Diddi per gli amici, 27 anni, originario di Brunico, è uno dei fondisti italiani più pimpanti. Nella bacheca della sua casa di Falzes,
prima dell’oro di domenica
scorsa, c’erano già due bronzi molto importanti. Il primo, quello della prima medaglia vinta in Coppa del mondo il 18 gennaio 2015 nella team sprint di Otepää, il secondo quello del Mondiale di Falun del 22 febbraio dello scorso anno nella stessa specialità. «Sono davvero molto soddisfatto sia a livello personale che si team. Federico ci teneva molto. Voleva vincere
due gare consecutive e posso
dire di averlo aiutato a realizzare questo suo piccolo sogno», dice Dietmar al suo
rientro in Alto Adige. Giovedì
ripartirà alla volta della Repubblica Ceca dove nel fine
settimana a Nove Mesto sono in programma una 15 km
tecnica libera e la staffetta.«La gara individuale per
me non sarà facile mentre
credo potremo fare bella figura in staffetta», dice.
Qual è stato il segreto di
Planica?
«Il ritiro prima del Cermis
(al Tour de Ski, ndr) era finalizzato a questa gara. Questa
Tutta la soddisfazione sul volto di Stefano Gross (Pentaphoto)
Qualcuno l’aveva criticata
per il deludente avvio di stagione.
«Ci può stare – continua
Gross -, ma penso che se si fa
un’analisi approfondita, non
c’era di che essere particolarmente preoccupati, se non per
la mancanza di concretezza. Anzi, io credo di aver fatto un passo avanti quest’anno: a Val d'Isere stavo andando forte, a Campiglio ero terzo dopo la prima
manche. Chi ne capisce di sci e
di slalom sa che uscire e sbagliare fa parte di questo sport e che,
poi, non è facile ritrovare le fiducia. Ci ho messo un po’, ma
nemmeno troppo».
Ora Kitzbuehel e Schladming, in cerca di conferme.
«Io apro il cancelletto sempre
con l’obiettivo di vincere o salire sul podio. Ora potrò andare
all’attacco con serenità, perché
ho sistemato quello che dovevo
sistemare. Ci aspettano due gare stupende: sono pronto».
Razzoli secondo, Gross terzo, Tonetti straordinario nella
prima manche, tradito da un'
inforcata. La squadra è in salute.
«Ho sentito parlare di slalomisti in crisi – conclude il 29enne
finanziere fassano – Accetto le
critiche, ma purché siano costruttive e rispettose. Io so il lavoro che c’è dietro e sono contento che a Wengen siamo saliti
sul podio in due, a dimostrazione che non si poteva parlare di
squadra in crisi. Razzoli stava
andando forte, tradito da un palo a Val d’Isere, ai piedi del podio a Campiglio. Io pure mi sentivo bene: mancava solo il risultato».
Il mirino del cacciatore
“Sabo” Gross è puntato sugli slalom di Kitzbühel e Schladming.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
la granfondo del 20 e 21 febbraio
TraunmeselaValCasies:iscrizioniincrescitaec’èDiCenta
◗ BOLZANO
Tra un mese o poco più la Val
Casies sarà presa d’assalto dai
fondisti. Il 20 e 21 febbraio va
in scena infatti la 33esima edizione della Gran Fondo e anche quest’anno non ci sono
dubbi sull’effettuazione, nonostante in questa stagione in Italia e all’estero le gare di sci siano state bistrattate dal meteo.
In Val Casies non si sprofonda
ovviamente nella neve ma la
vallata, e le webcam lo confermano, è tutta imbiancata con
un bel manto di almeno 15 cm
che ha ulteriormente migliorato la pista della gara, seconda
in Italia per interesse e nume-
ri. In queste belle giornate di
sole sono in molti ad allenarsi
sulla pista di 30 km, quella di
42 sarà ultimata entro una decina di giorni.
È tradizione che la Granfondo Val Casies offra la doppia
opportunità sulle distanze di
30 e 42 km, sabato in tecnica
classica e domenica in tecnica
libera, con la speciale classifica “combinata” per chi affronta entrambe le giornate. La
competizione di domenica,
sul percorso più breve per le
donne e su quello di 42 km per
i maschi, è inserita nel prestigioso circuito Coppa Italia e
così saranno in molti gli atleti
di punta dei gruppi sportivi mi-
litari a misurarsi nella gara,
che propone tante altre opportunità di partecipazione. Sabato l’attenzione si concentra anche sui giovanissimi con la Mini Val Casies e da quest’anno,
ed è già un successo, ci sarà anche una speciale classifica riservata
alla
categoria
“business”, ovvero una graduatoria riservata ai dipendenti e collaboratori di singole
aziende che porteranno in pista squadre di tre fondisti dei
quali verranno sommati i tempi.
Fino a domenica 31 gennaio
la quota di partecipazione è
agevolata, con l’interessante
“combo” delle due giornate a
soli € 79 e cifre ridotte in entrambe le gare, tecnica classica al sabato e skating la domenica.
Dal quartier generale di San
Martino in Casies, dove saranno come tradizione allestiti
partenza e finish delle gare,
fanno sapere che le iscrizioni
procedono con partecipanti
da tutta Europa ma anche da
oltre oceano, e che, rispetto
alo stesso periodo del 2015, le
adesioni sono in aumento addirittura del 33%. Di sicuro ci
sarà la leggenda del fondo italiano Giorgio Di Centa, il carabiniere carnico pronto a fare
un bel bis dopo la vittoria del
2015.
La grinta di Dietmar Nöckler, fondista di Brunico (Pentaphoto)
vittoria spero aiuterà a sbloccarmi. In queste prime uscite sono rimasto un po’ al di
sotto delle mie aspettative.
Non sono mai riuscito a trovare la condizione giusta.
Spero che adesso ci sarà una
svolta alla mia stagione».
Quando avete iniziato a
credere nella vittoria?
«Quando sono riuscito a
dare il cambio tra i primi a
Federico. Lui ha poi vinto in
tranquillità anche perché al
momento sembra non avere
rivali. Quando si corre con
Pellegrino parti con un vantaggio nei confronti della
concorrenza. Tutti cominciano a chiedersi cosa abbia di
diverso. Nel pattinaggio ha
una velocità assolutamente
superiore a tutti, è un piacere
corrergli al fianco anche se ti
mette un po’ di pressione
perché hai paura di sfigura-
re. Personalmente in semifinale avevo fatto un po’ di fatica».
Lei è specialista delle lunghe distanze in classico, cosa si attende da questa stagione che non prevede i
Mondiali?
«L’obiettivo è fare molto
bene nella 50 chilometri
mass start a Holmenkollen
(il tempio dello sci nordico
sopra la città di Oslo, ndr).
Punto ad un piazzamento
nei primi dieci. La gara è lunga e potranno accadere tante
cose – afferma il fondista pusterese, che in Coppa del
mondo vanta come migliori
risultati due sesti posti nella
15 km, entrambi ottenuti a
Lahti – Ovviamente punto a
fare bene nelle altre gare in
alternato, a partire dalla 10
km».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
CoppaEuropa,Pichlerseconda
ePirovanoottavaingigante
◗ GOESTLING-HOCKHAR (AUSTRIA)
Continua il felice momento
delle regionali Karoline Pichler e Laura Pirovano in Coppa Europa, con la sciatrice altoatesina che, dopo il successo centrato nel gigante di Zinal del 5 gennaio scorso, ieri è
salita nuovamente sul podio a
Goestling-Hockhar, in Austria, seconda nella gara tra le
porte larghe vinta dalla padrona di casa Stephanie Brunner. L’austriaca, già al comando a metà gara con 6 centesimi di vantaggio su Karoline Pichler, è riuscita a incrementare il proprio vantaggio nella seconda manche, portandolo a
59 centesimi. La 21enne altoatesina è comunque ottima seconda, seguita in terza piazza
dalla tedesca Lena Duerr (a
0”75), quindi da Hrovat, Massios, Vhlova e Haaser. Ottava
assoluta e seconda delle azzurre è la giovane rendenese Laura Pirovano, costantemente
tra le migliori in Coppa Europa e non a caso seconda nella
classifica generale del circuito
dietro all'austriaca Brunner,
staccata di 68 punti. Più indietro le altre italiane: Cillara
Rossi ha chiuso 18esima, Nicole Agnelli 30esima.
Oggi è previsto uno slalom
speciale, sempre a Goestling-Hockhar.
(l.f.)