atto d` indirizzo - ITSE Rino Molari

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Transcript atto d` indirizzo - ITSE Rino Molari

ISTITUTO TECNICO per il SETTORE ECONOMICO
“RINO MOLARI”
Via Felice Orsini, 19 – 47822 Santarcangelo di Romagna (RN)
Tel. 0541-624658/625051 - Fax 0541-621623 - E-mail:[email protected]
Prot 4950/2.2.1
Santarcangelo 25 novembre 2015
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTO il comma n.14 dell’art. 1 della Legge 13 luglio 2015, n.107 recante: la “Riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”
che attribuisce al dirigente scolastico potere di indirizzo al Collegio dei docenti per le attività della
scuola;
VISTO l’art.25 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 recante “Norme generali
sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” che attribuisce al
dirigente scolastico, quale garante del successo formativo degli alunni, autonomi poteri di direzione,
di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane, per assicurare la qualità dei processi
formativi, per l’esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e
innovazione metodologica e didattica e per l’attuazione del diritto all’apprendimento da parte degli
alunni;
TENUTO CONTO delle indicazioni presenti nelle linee guida Istituti tecnici del DPR 15 marzo
2010 che evidenziano la necessità di sviluppare il pensiero critico, le competenze per “imparare ad
imparare”, l’apertura al mondo del lavoro, le metodologie dell’apprendimento attivo e il
coinvolgimento e la motivazione all’apprendimento degli studenti ( nota 1);
TENUTO CONTO delle esigenze e della programmazione delle iniziative educative e culturali
storicamente proposte dagli Enti Locali, dalle Associazioni, dalle cooperative e dai Servizio sociosanitari del territorio;
TENUTO CONTO della validità dell’impianto dell’offerta formativa degli ultimi anni che viene
riconfermata e la condivisione delle finalità educative ivi espresse da parte della comunità
scolastica;
TENUTO CONTO delle proposte e delle iniziative promosse annualmente dalle diverse realtà
istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio;
TENUTO CONTO delle sollecitazioni e delle proposte formulate dalle famiglie e dagli utenti sia in
occasione degli incontri informali e formali (ricevimenti scuola famiglia, riunioni organi
collegiali …), sia attraverso l’ esito dell’indagine promossa dalla scuola sulla qualità percepita
svolta nel 2014;
TENUTO CONTO della storia dell’Istituto caratterizzata dall’accoglienza, dal buon grado di
inclusione, e dalla qualità degli esiti lavorativi ed universitari degli studenti diplomati;
TENUTO CONTO degli esiti dell’autovalutazione di Istituto e, nello specifico, delle criticità
indicate nel Rapporto di Auto Valutazione (RAV) - relativamente alla riduzione dell’abbandono
scolastico, con particolare riferimento alla riduzione della quota di studenti che lasciano il biennio-
e delle piste di miglioramento individuate (istituzione della figura del tutor junior e senior che
seguono lo studente in fase di accoglienza e per l’intero corso scolastico, innovazione delle
modalità di orientamento , incremento dell’ innovazione delle pratiche didattiche innovative, con
particolare riferimento alle pratiche laboratoriali e didattica 2.0 in quanto ambienti di
apprendimento significativi e motivanti) che saranno sviluppate nel Piano di Miglioramento parte
integrante del Piano Triennale dell’Offerta Formativa;
VISTE le proposte dei dipartimenti disciplinari; potenziamento della lingua italiana, della lingua
inglese e dell’alfabetizzazione per gli studenti stranieri, la modifica di alcune modalità di
espletamento dell’alternanza scuola lavoro , valorizzazione delle eccellenze, variazioni di carattere
organizzativo (orario, modalità di studio ecc)
CONSIDERATE le iniziative promosse negli anni per l’innovazione metodologico - didattica e per
il miglioramento della qualità dei processi di insegnamento e di apprendimento ;
AL FINE di offrire suggerimenti e mediare modelli e garantire l’esercizio dell’autonomia didattica
del Collegio dei docenti e la libertà di insegnamento dei singoli docenti, intesa anche come libertà
di ricerca e innovazione metodologica e didattica e di contribuire alla piena realizzazione di diritti
costituzionalmente riconosciuti (libertà di insegnamento, diritto allo studio-successo formativo);
dirama il seguente atto di indirizzo al Collegio dei docenti orientativo della pianificazione
dell’Offerta Formativa Triennale e dei processi educativi e didattici
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ELEMENTI ORGANIZZATIVI STRATEGICI
DIPARTIMENTI : prevedere almeno tre incontri annuali visto che il dipartimento realizza
la dimensione collegiale e trasversale del processo di insegnamento apprendimento (nota 2)
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO; dotarsi di un comitato tecnico scientifico (CTS)
composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca
scientifica e tecnologica (nota 3)
UFFICIO E ASSISTENTI TECNICI- Per soddisfare le esigenze di manutenzione e
adeguamento continuo delle risorse tecniche necessarie all’attività didattica e al
funzionamento generale dell’istituto, è utile che l’ufficio tecnico sviluppi una progettazione
che parta dalla rilevazione delle necessità evidenziate dai responsabili dei dipartimenti e dei
laboratori e dall’individuazione di categorie di beni o di servizi da approvvigionare;
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria da mettere in atto; predisposizione dei
materiali necessari all’utilizzo, da parte dei docenti e degli studenti, dei laboratori di
chimica, biologia e fisica.
GRUPPO COMUNICAZIONE CON L’ESTERNO; composto da docenti, genitori e
studenti, progetta e gestisce la visibilità esterna dei percorsi e dei progetti realizzati
dall’Istituto, propone e segue la raccolta fondi per supportare il rinnovamento delle
attrezzature e dei materiali didattici dell’Istituto;
GRUPPO ORIENTAMENTO; progetta e gestisce percorsi e azioni con la scuola secondaria
di primo grado
accompagna gli studenti fin dal loro ingresso nella scuola e lungo l’intero percorso di studi,
motivandoli costantemente;
vengono privilegiate le dimensioni formativa e operativa piuttosto che quella informativa
IL GRUPPO DI COORDINAMENTO DIRIGENTE- DOCENTI - STUDENTI
attiva le competenze di cittadinanza e di legalità e rende protagonisti gli studenti sia dal
punto di vista progettuale che organizzativo , dando loro fiducia e responsabilità per
-organizzare l’orientamento in entrata e in uscita
- scegliere ed organizzazione eventi culturali e di attualità
- avviare la peer education
- per definire un’identità forte d’istituto a cui riferirsi e di cui essere orgogliosi

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Il GRUPPO TUTOR
Un gruppo di docenti disponibile ad offrire un supporto personale,
incontra
settimanalmente, oppure ogni 15 giorni, lo studente a lui affidato per valutare il percorso
scolastico alla luce del patto di collaborazione sottoscritto (patto formativo) e per
concordare eventuali interventi didattici di recupero o altro che possa servire di supporto. Si
istituisce anche il gruppo TUTOR junior all’interno dell’educazione peer to peer.
L’ANIMATORE DIGITALE
Cura la diffusione e l’ utilizzo della DIDATTICA digitale, è un docente capace di
comunicare e relazionarsi con colleghi e ambiente, capace di "incidere", attento e
consapevole delle problematiche dell'adozione di tecnologie e pratiche digitali nella
didattica e nelle attività laboratoriali.
ORARIO E ORGANIZZAZIONE DIDATTICA
 Avvalersi della quota di autonomia del 20% dei curricoli, sia per potenziare gli insegnamenti
obbligatori per tutti gli studenti , con particolare riferimento alle attività di laboratorio, sia
per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal
piano dell’offerta formativa;
 STUDIARE NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI: alcuni esempi di seguito
settimana corta
'Compattazione del calendario scolastico' vedi INDIRE
Nuovi approcci didattici esempio “classe capovolta” vedi INDIRE
Didattica classe 2.0
Adozione di libri digitali
 AGGIORNAMENTO
Prevedere e definire un piano di aggiornamento metodologico- didattico per il personale docente
nei settori linguistico (L. inglese) , scuola digitale e social , intercultura e per l’insegnamento
dell’italiano come L.2; corsi di formazione interni ed esterni per implementare
SIMULAIMPRESA.
La programmazione di tali corsi sarà annuale.

CONTRASTO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA, DI OGNI FORMA DI
DISCRIMINAZIONE, AL POTENZIAMENTO DELL’INCLUSIONE SCOLASTICA E
DEL DIRITTO AL SUCCESSO FORMATIVO DI TUTTI GLI ALUNNI
Al fine di orientare costantemente gli studenti e per realizzare una scuola aperta alla realtà, alla vita
e con una forte identità ( nota 4), diventano centrali le attività di alternanza scuola , la progettazione
soprattutto interdisciplinare e le esperienze culturali trasversali alle discipline .
Il C.d.C cura i percorsi individuali attraverso l’orientamento continuo ,
adegua l’insegnamento e la valutazione in presenza di situazioni di bisogno educativo speciale
rilevate (disabilità, disturbi di apprendimento, gravi difficoltà);
indirizza ai tutor senior e junior che verranno individuati i ragazzi che presentano difficoltà,
demotivazione, crisi ;
attua, nella persona del coordinatore, una efficace e puntuale comunicazione scuola- famiglia con il
supporto del Dirigente e dei tutor;
individua i ragazzi per cui è necessario attuare tempestivamente corsi di recupero delle difficoltà, o
attività di potenziamento e valorizzazione;
predispone l’adesione ai momenti comuni e ad almeno un progetto (interdisciplinare) sulle
tematiche della legalità /cittadinanza/interculturalità/ambiente;
organizza per le classi prime la “settimana dell’accoglienza” con particolare attenzione al metodo di
studio;
alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori
per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, attraverso progetti anche in rete.
 INNOVAZIONE DELLE PRATICHE DI CLASSE
Gestione della classe
Centralita’ delle didattica per competenze e loro valutazione
La normativa relativa all’obbligo di istruzione elenca otto competenze chiave di cittadinanza e quattro assi
culturali a cui fare riferimento nell’impostare l’attività formativa
Le competenze vengono descritte come la “comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o
personale descritte in termine di responsabilità e autonomia”; esse debbono essere collegate alle risorse
interne (conoscenze, abilità, altre qualità personali) che ne sono a fondamento.
Di conseguenza, anche la loro valutazione implica, secondo un’efficace formula, “accertare non ciò che lo
studente sa, ma ciò che sa fare consapevolmente con ciò che sa”.
Nella gestione della classe privilegiare modelli didattici e di apprendimento che coinvolgano
direttamente e attivamente gli studenti (nota 5)
 COMPORTAMENTO
Di fronte ad atteggiamenti inadeguati e di disturbo, oltre al codice disciplinare, alle regole stabilite
nel regolamento e il richiamo al Patto formativo, è necessario attivare collegialmente nel C.d.C.
una riflessione educativa comune sulle modalità di gestione delle relazioni di classe; non sempre il
ricorso all’autorità sortisce gli effetti sperati che, al contrario, molto spesso, si ottengono
concordando linee educative, regole di comportamento e modalità organizzative della classe
unitarie e applicate sistematicamente con coerenza e costanza.
Educazione, correttezza, rispetto, sono trasmessi quotidianamente attraverso il nostro
comportamento (docenti, personale ATA, collaboratori scolastici) ; che gli adulti siano i primi
testimoni dei valori fondanti della nostra comunità
 COORDINAMENTO PROGETTUALITA’
Il coordinamento del POF è responsabilità del Dirigente in intesa e tramite raccordo con i referenti
(docenti, studenti), le F.S. , i coordinatori di classe e le Commissioni.
Dirigente Scolastica
Maria Rosa Pasini
Note; dalle linee guida Istituti tecnici del DPR 15 marzo 2010
nota 1 “..è necessario sviluppare, attraverso il contributo dell’istruzione secondaria, il pensiero
critico, le competenze per “imparare ad imparare” e le metodologie dell’apprendimento attivo,
aperto al rapporto con il mondo del lavoro..” …”.. anche ai fini di favorire il rientro nei processi
dell’istruzione di giovani e adulti che ne sono stati precocemente espulsi o non ne hanno affatto
fruito. Questo impegno richiede che tutti gli istituti di istruzione secondaria superiore e, in
particolare, gli istituti dell’ordine tecnico e professionale, progettino e realizzino programmi di
studio con modalità di frequenza più flessibili e idonee a riconoscere anche i saperi e le
competenze comunque già acquisiti dagli studenti”…”… è molto importante che i docenti scelgano
metodologie didattiche coerenti con l’impostazione culturale dell’istruzione tecnica che siano
capaci di realizzare il coinvolgimento e la motivazione all’apprendimento degli studenti. Sono
necessari, quindi, l’utilizzo di metodi induttivi, di metodologie partecipative, una intensa e diffusa
didattica di laboratorio, da estendere anche alle discipline dell’area di istruzione generale con
l’utilizzo, in particolare, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, di attività
progettuali e di alternanza scuola-lavoro per sviluppare il rapporto col territorio e le sue risorse
formative in ambito aziendale e sociale.”
Nota 2 “.. l’importanza della dimensione collegiale e co-operativa valorizza la dimensione
collegiale e co-operativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di
insegnamento/apprendimento, realizzare interventi sistematici in relazione alla didattica per
competenze, all’orientamento e alla valutazione degli apprendimenti. Essi possono costituire un
efficace modello organizzativo per favorire un maggior raccordo tra i vari ambiti disciplinari: in
particolare, nel primo biennio, i dipartimenti possono svolgere una funzione strategica per il
consolidamento, con il concorso di tutte le discipline, delle competenze di base per la lingua
italiana, la lingua straniera e la matematica, per il raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi
culturali previsti dall’obbligo di istruzione e tra l’area di istruzione generale e le aree di indirizzo.
Nota 3 “Il CTS costituisce un elemento che può favorire l’innovazione dell’organizzazione degli
istituti tecnici; è un organismo con funzioni consultive e propositive per l’organizzazione delle aree
di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità; è lo strumento per consolidare i
rapporti della scuola con il mondo del lavoro e delle professioni e sviluppare alleanze formative
con il mondo produttivo.”
Nota 4 “ Considerare gli istituti tecnici come “scuole dell’innovazione” significa intendere questi
istituti come un laboratorio di costruzione del futuro, capaci di trasmettere ai giovani la curiosità,
il fascino dell’immaginazione e il gusto della ricerca, del costruire insieme dei prodotti, di
proiettare nel futuro il proprio impegno professionale per una piena realizzazione sul piano
culturale, umano e sociale. In un mondo sempre più complesso e in continua trasformazione,
l’immaginazione è il valore aggiunto per quanti vogliono creare qualcosa di nuovo, di proprio, di
distintivo; qualcosa che dia significato alla propria storia, alle proprie scelte, ad un progetto di
una società più giusta e solidale”.
Nota 5 ; linee guida Istituti tecnici del DPR 15 marzo 2010 “..la pedagogia del progetto è una
pratica educativa che coinvolge gli studenti nel lavorare intorno a un compito condiviso che abbia
una sua rilevanza, non solo all’interno dell’attività scolastica, bensì anche fuori di essa Lavorare
per progetti induce la conoscenza di una metodologia di lavoro di grande rilievo sul piano
dell’agire, la sensibilità verso di essa e lacapacità di utilizzarla in vari contesti. Il progetto, infatti,
è un fattore di motivazione, in quanto ciò che viene imparato in questo contesto prende
immediatamente, agli occhi degli studenti, la figura di strumenti per comprendere la realtà e agire
su di essa. Per questa ragione, la pedagogia del progetto è utile all’acquisizione di competenze
complesse, perché dà agli allievi l’abitudine di vedere i procedimenti appresi a scuola come
strumenti per raggiungere degli scopi che possono percepire e che stanno loro a cuore, anche nella
vita extra scolastica”
“insegnare per sviluppare competenze: a. una competenza sia generale, sia di studio, sia di lavoro
si sviluppa in un contesto nel quale lo studente è coinvolto, personalmente o collettivamente,
nell’affrontare situazioni, nel portare a termine compiti, nel realizzare prodotti, nel risolvere
problemi, che implicano l’attivazione e il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere
o sa collaborare con gli altri. Un ambiente di lavoro nel quale si realizzano individualmente o
collettivamente prodotti che richiedono un utilizzo intelligente di quanto studiato o sollecitano un
suo approfondimento è la chiave di volta metodologica”
Il presente atto di indirizzo è illustrato al Collegio dei docenti di novembre. Copia dello stesso è consegnata ai docenti, ai dipartimenti, ai
coordinatori dei consigli di classe impegnati nella contestualizzazione del POFT.