Notiziario settimanale n. 569 del 15/01/2016

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Notiziario settimanale n. 569 del 15/01/2016

"Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri"

don Lorenzo Milani, " L'obbedienza non è più una virtù "

16/01/2016: Giornata mondiale delle migrazioni

Le bombe russe e occidentali in Siria non hanno effetti strategici. Men che meno contro l'Is Nei territori siriani le milizie del ‘califfo’ non sembrano in seria difficolta`. I bombardamenti russi e occidentali non producono effetti strategici. Intanto, fra tutte le fazioni in lotta si scambiano merci e prigionieri. E Israele sta a guardare.

«L’ORGANIZZAZIONE DELLO STATO ISLAMICO qui rimane. E si espande».

Lo slogan appare sui muri bassi, scalfiti da proiettili sparati chissa` quando. A Raqqa, come a Mosul in Iraq, quella scritta in vernice nera racconta una verita` che a Mosca, Washington e Parigi sembrano ignorare. Dopo gli attacchi di Parigi, gli improvvisi e intensi raid aerei francesi e russi su Raqqa – la cosiddetta capitale dell’Is in Siria – sono stati uno spot pubblicitario trasmesso dal presidente Franc¸ois Hollande e dal suo omologo russo Vladimir Putin a uso e consumo delle opinioni pubbliche interne e straniere. Hanno compiuto danni materiali e hanno ucciso un numero imprecisato di persone tra civili e jihadisti. Ma non hanno cambiato molto sul terreno. Perche´ l’Is rimane a Raqqa. E a Raqqa, come altrove, continua a prosperare.

Dopo quattordici mesi di bombardamenti della coalizione guidata dagli Stati Uniti e un mese e mezzo di sporadici attacchi aerei di Mosca, la crescita dell’Is in Siria e` stata fermata solo in un caso eclatante, mentre in altri teatri l’organizzazione jihadista e` potuta avanzare. A danno, in primis, delle fazioni di insorti nazionalisti. Questi si trovano a fronteggiare sia i jihadisti sia l’asse russo-iraniano.

Ben altro ci vuole per sconfiggere militarmente lo Stato Islamico. E anche se il lavoro sporco sul terreno venisse affidato in maniera coordinata e continuativa alle milizie curde – siano esse siriane o irachene – queste potrebbero operare, come gia` avviene, solo nei territori a maggioranza curda...

Lorenzo Trombetta Fonte: limesonline.it: Leggi tutto l’articolo: http://www.limesonline.com/cartaceo/raqqa-lo-stato islamico-e-le-matriosche-siriane?prv=true&refresh_ce

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Editoriale

Acqua di Colonia (Enio Minervini)

Questa è stata una pubblicità di successo, realizzata dai più efficaci esperti della comunicazione pubblicitaria. Una provocazione efficace e funzionale alle vendita che ad un certo punto è stata rimossa avendo già ottenuto il suo risultato, anche grazie alle polemiche conseguenti alla provocazione stessa.

Evidenza

Inviare soldati alla diga di Mosul: dieci semplici ragioni per impedire una criminale follia (Centro di ricerca per la pace e i diritti umani)

La decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul è una criminale follia.

Occorre persuadere il governo a revocarla immediatamente.

Approfondimenti

Ambiente ed energia Madre Acqua (Maria G. Di Rienzo)

Benerexa Marquez è un'Anziana del popolo Arhuaco (Sierra Nevada di Santa Marta, Colombia). E' nota e stimata per il suo lavoro con le donne Arhuaco, un attivismo “spirituale” che ha lo scopo di ricollegarle alla Terra affinché agiscano in armonia con essa e per essa lottino. In special modo, Benerexa è preoccupata per l'acqua: “Abbiamo dimenticato come avere relazioni di reciprocità con la Terra. I nostri fiumi sono in pericolo. Il nostro governo ha venduto i nostri fiumi alla Coca Cola. Abbiamo bisogno di sapienza indigena tradizionale per difendere le nostre acque e i nostri territori.” (fonte: LunaNuvola's Blog - il blog di Maria G. Di Rienzo)

Nonviolenza Bene il bando per i Corpi Civili di Pace, ma per la difesa civile c’è ancora molto da lavorare (Tavolo Interventi Civili di Pace)

Finalmente parte in Italia – nell’ambito del Servizio Civile Nazionale – la sperimentazione dei Corpi Civili di Pace (CCP). Un passo importante che pone le basi per la realizzazione di più ampia e strutturata “difesa civile, non armata e nonviolenta” in situazioni di conflitto e di emergenze ambientali.

(fonte: Azione Nonviolenta, rivista del Movimento Nonviolento)

Politica e democrazia Stefano Rodotà: una falsa democrazia anticipa il nuovo regime (Andrea Fabozzi, Stefano Rodotà)

«Il premier Renzi governa come se ci fossero già l’Italicum e la nuova Costituzione. Il presidente Mattarella non distoglierà lo sguardo da questa situazione. Il bipolarismo crolla ma non c’entra il populismo. I partiti non sanno più leggere la società» «Il populismo è una spiegazione troppo semplice. I partiti tradizionali non riescono più da tempo a leggere la società. Non è populismo, è crisi della rappresentanza». (fonte: Coordinamento per la Democrazia Costituzionale - segnalato da: Mauro Conti)

Recensioni

Libri Tessitrici di pace (ComboniFem Redazione Newsletter Suore Comboniane)

Tutte le persone travolte dalla violenza dei conflitti vivono lacerate. Tessere pace significa anzitutto promuovere passi lenti di incontro, che creano fiducia e liberano dalle tossine della vendetta.

3 Politica Locale Profeti delle acque apuane (Massimo Michelucci)

Tal Talete di Mileto, un paesino dell’Anatolia (i Romani la chiamarono poi Asia Minore e oggi fa parte della Turchia) che si affaccia sul Mediterraneo davanti alla mitica Grecia, riteneva che l’acqua fosse il principio di tutte le cose. Per quanto ho studiato posso dire che sulla asserzione, in quel paesino ed in altri della stessa zona, si sviluppò una questione infinita tra veri e propri tifosi, tipo quella che attanaglia nella nostra epoca i pro e i contro la Juventus.

Terrorismi e fondamentalismi Strage francesista di 393 algerini (Enrico Peyretti)

Una strage dimenticata: la Parigi degli jihadisti e quella di Papon che nel 1961 faceva massacrare gli arabi.

So benissimo che non serve cercare la colpa della colpa, fino a Caino.

Ma ancor meno serve non dico la pietà, sempre sacrosanta, ma il manovrare l'esecrazione unica sull'ultima strage, come nata da purissima infernale malvagità senza nesso storico con nulla.

Enrico Peyretti. Leggi tutto il documento: http://www.aadp.it/dmdocuments/doc2173.jpg

Violenza I corpi su cui si uniscono le civiltà: non su colonia, ma sul nostro passato (Loredana Lipperini)

Da un post su quelli che sono ormai a tutti gli effetti “i fatti di Colonia” chi legge si aspetta due cose. Solo due, probabilmente, e questo è già un sintomo che inquieta. Ovvero. La condanna senza se e senza ma di quello che è avvenuto, in nome del femminismo (quello stesso femminismo sbeffeggiato quando prende la voce per denunciare quanto avviene, con cadenza quasi quotidiana, dalle nostre parti).

(fonte: Lipperatura - segnalato da: Marina Amadei)

Notizie dal mondo

Arabia Saudita Lo scontro tra Arabia Saudita e Iran non è tra sciiti e sunniti (Nicola Pedde)

La decapitazione del chierico sciita saudita Nimr al-Nimr non ha nulla a che vedere con l'insostenibile accusa di sedizione e terrorismo per cui è stato giustiziato. Lo sheik del governatorato del Qatif è stato ucciso con il deliberato proposito di sabotare il processo di distensione della comunità internazionale con l'Iran, ed impedire quindi a Tehran di emergere nel sempre più caotico quadro politico mediorientale.

(fonte: Huffington post)

Europa Se i campioni della solidarietà rinunciano a Schengen (Khalid Chaouki )

Dopo il filo spinato di Orban, la gendarmerie a Ventimiglia, i controlli rafforzati lungo il confine austriaco, arriva il blocco della libera circolazione lungo il Ponte di Oresund. Otto chilometri di strada sospesa tra Copenhagen e Malmoe,

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una delle città più multietniche della Svezia. Un ponte simbolo di unione tra Paesi fratelli, Danimarca e Svezia, che hanno deciso di sfidare la separazione dettata dal mar Baltico grazie ad un ingente finanziamento europeo pari a 4 miliardi di euro. (fonte: Huffington post)

Palestina e Israele Si dimette il relatore Onu per i diritti umani in Palestina: Israele non gli ha permesso di entrare (Adista)

Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani in Palestina, Makarim Wibisono, si è dimesso il 4 gennaio scorso. Purtroppo, ha spiegato, «i miei sforzi per contribuire a migliorare la vita delle vittime palestinesi delle violazioni sotto l’occupazione israeliana sono stati frustrati in ogni fase». Il diplomatico ha affermato di aver accettato il mandato con la garanzia che Israele gli avrebbe permesso di accedere ai Territori occupati ma, fa sapere, le ripetute richieste di ingresso non hanno avuto esito positivo: «Non avendo ricevuto nessuna risposta da Israele alla mia ultima richiesta, nel mese di ottobre, è con profondo rammarico che riscontro come le premesse su cui ho basato il mandato non siano state soddisfatte». Il Relatore Speciale ha espresso poi profonda preoccupazione per la mancanza di tutela delle vittime palestinesi soggette a continue violazioni dei diritti umani e violazioni del diritto umanitario internazionale. Le sue dimissioni saranno effettive dal 31 marzo.

(fonte: Adista)