Così recuperiamo uno scheletro

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Transcript Così recuperiamo uno scheletro

Valli Giudicarie e Rendena
l'Adige
domenica 10 gennaio 2016
37
Hockey Fiavé, passione oltre le sconfitte
Il gruppo
di sportivi
gestisce
con successo
anche
la piastra
del ghiaccio
molto
frequentata
alla Pineta
DAONE
FIAVÉ - Il risultato finale, magari, non sarà stato dei più positivi, ma il seguito di spettatori
e la determinazione sono sicuramente un buon punto di partenza. Stiamo parlando dell’Hockey Club Fiavé, associazione nata ufficialmente nel 2015
(anche se il gruppo di appassionati è attivo da lustri in Valle) e che da quest’anno gestisce la piastra del ghiaccio immersa nella Pineta della località giudicariese.
Domenica scorsa i ragazzi in
gialloverde si sono confrontati
con gli Amatori Hockey Trento:
la compagine cittadina - certamente più esperta e preparata
avendo a disposizione il palazzetto per gran parte dell’anno
mentre a Fiavé si pattina solamente nei mesi più freddi - alla
fine si è imposta per 9 reti a 3
nella partita seguita da un folto pubblico assiepato ai bordi
della struttura fiavetana.
Tra un brulé e una cioccolata
Da 100 a 120 ore per realizzare ogni strumento, in legno pregiato
calda, spesso la difficoltà più
grande per gli spettatori era riconoscere gli atleti celati sotto
divise e caschetti protettivi, ma
gli applausi non sono comunque mancati sia per i padroni
di casa, sia per gli ospiti trentini che hanno mostrato qualche
buon numero. Alla fine, per vincitori e vinti, una pizza in compagnia per rinsaldare l’amicizia e darsi appuntamento al
prossimo match, con l’Hockey
Club Fiavé presieduto da Fede-
rico Giordani che rilancia il disco sperando di allargare ulteriormente il proprio gruppo: gli
allenamenti si tengono, ovviamente alla Pineta di Fiavé, tutte le settimane nelle sere di lunedì e mercoledì, mentre continua nelle altre serate (dalle 20
alle 23) e tutti i pomeriggi (dalle 14 alle 17) l’apertura della
piastra del ghiaccio, che sta rimediando un ottimo afflusso
tanto di pattinatori locali, tanto di turisti.
D. R.
OPERA DA 55 MILIONI
Lo scultore cantautore
ora costruisce chitarre
Antonio Giovannini, diventato liutaio a 46 anni
IN BREVE
GIULIANO BELTRAMI
PINZOLO
Al cinema c’è Zalone
Appuntamento al cinema
per ogg: al PalaDolomiti
alle 21,15 c’è la commedia
di Checco Zalone «Quo
Vado?».
Antonio Giovannini, con una delle sue nuove «creature» musicali
gna. Poi, le chitarre. Proprio ora
ha costruito la diciannovesima
creatura. «Ho brevettato un sistema mio di catenatura della
tavola armonica che sta piacendo». La tavola armonica (giusto
per chi non mastica l’argomento) è la parte superiore della
chitarra, e Antonio la realizza
rigorosamente in abete della val
di Fiemme: «Abete maschiato,
molto apprezzato a livello mondiale per la maggiore risonanza».
Per il fondo (la parte inferiore)
e le fasce (la parte che si piega),
dipende dalle esigenze del cliente: «Il legno più pregiato è il palissandro, oppure l’acero, ma si
possono fare anche in mogano
o in ovankol (in Italia chiamato
Noce Daniela), un’essenza della foresta equatoriale». La tastiera e il manico, infine: «La prima generalmente in ebano, oppure in palissandro; il secondo
in mogano».
Le chitarre ci sono, l’abilità nel
costruirle pure. Ora occorre trovare il mercato... «Ho avuto la
fortuna - racconta Antonio - di
collaborare anni fa con un grande chitarrista, Massimo Varini,
VILLA RENDENA
che suona con Biagio Antonacci, ha scritto brani per Nec e ha
suonato con Celentano, la Pausini, Vasco Rossi. Ha provato le
mie prime chitarre. Adesso voglio fargli provare le ultime con
la nuova catenatura, che ha migliorato il suono e la potenza
negli armonici».
Quando parli di chitarra è pacifico che la qualità principale
debba essere il suono, ma anche il design... «Solitamente si
parte da disegni già collaudati.
Da poco - confessa Antonio - sto
sperimentando qualcosa di
mio. L’ultima, per esempio, l’ho chiamata “goccia” e assomiglia, sia pure lontanamente, a
qualche chitarra elettrica». Ma
è acustica, ossia ha la sua brava cassa.
Insomma, vogliamo svelare il
futuro? «Sono dibattuto - risponde Antonio - e non lo nascondo,
perché mi piace insegnare, ma
mi prende molto la costruzione delle chitarre. Se si creasse
il giro potrei fare l’insegnante
part time e concedere il resto
del tempo alle chitarre. Ognuna richiede dalle 100 alle 120
ore. Si vedrà».
TIONE
«Il piccolo principe»
Al cinema teatro di Tione,
alle 17, c’è il film
d’animazione «Il piccolo
principe» di Mark Osborne
e, alle 21, spazio alla
commedia di Checco
Zalone «Quo Vado?».
PINZOLO/CAMPIGLIO
Chiusura mercatini
Si chiude oggi
l’appuntamento con i
mercatini di Natale. A
Madonna di Campiglio in
piazza Sissi, dalle 10.30
alle 19, ci saranno le
tradizionali bancarelle di
artigianato locale e
prodotti della gastronomia
del territorio. Dalle 10 alle
19 botteghe artigiane e
prodotti tipici anche in
piazza e lungo il viale a
Pinzolo.
FAVRIO
Il presepe dei giovani
Fino al 17 gennaio nella
piccola frazione di Favrio
dalle 10 alle 21 sarà
possibile visitare il presepe
a dimensioni naturali
realizzato dal Gruppo
Giovani.
IDRO - Un altro passo è fatto.
Giovedì scadeva il termine
per la presentazione delle offerte per la realizzazione della Vestone-Idro e agli uffici della Provincia di Brescia ne sono pervenute otto.
Nelle prossime settimane la
Commissione preposta aprirà le buste e assegnerà il lavoro: la ditta vincitrice avrà
un anno di tempo per presentare il progetto definitivo, partendo da quello preliminare
messo su carta dai tecnici
lombardi. Così, con la tecnica dell’appalto integrato, si
dovrebbero evitare i ritardi
dovuti a perizie di variante e
simili. Naturalmente, come in
tutti gli appalti pubblici, sono in agguato i ricorsi delle
ditte che hanno perso. Succederà anche stavolta?
Dunque, un ulteriore passo
verso la modernizzazione del
percorso ad ostacoli fra la
Lombardia e il Trentino è fatto. Sul tavolo ci sono 55 milioni, spartiti a metà fra Brescia e Trento, per un tratto di
tre3 chilometri e 300 metri,
con due gallerie (una lunga
poco meno di un chilometro,
l’altra poco più di 300 metri)
e alcuni ponti, per scavalcare il Chiese dalla destra orografica alla sinistra per poi
tornare a destra.
Si respirava aria di soddisfazione, ieri, fra chi si è speso
per l’opera. Giorgio Butterini
(presidente della Comunità
delle Giudicarie) ricorda di
essersi recato più volte a Brescia, quand’era sindaco di
Condino e presidente del Bim,
insieme all’allora sindaco di
Storo Vigilio Giovanelli, per
perorare la causa della variante: «Che ci siano dei ritardi rispetto al protocollo firmato
nel 2008 dai presidenti delle
due Province Dellai e Cavalli
è un dato di fatto, ma è pur
vero - sottolinea Butterini che la crisi finanziaria ci ha
messo del suo. Devo comunque fare un plauso all’assessore trentino Mauro Gilmozzi e all’ex assessora bresciana Maria Teresa Vivaldini per
l’impegno. Tagliare Lavenone significa dare una bella
snellita, e questo è bene per
le nostre imprese. Ora dobbiamo concentrare gli sforzi
per il tratto verso Trento».
Certo, il passo poteva essere
più lungo, ma la crisi era talmente calda che ha fatto evaporare il denaro sufficiente
per il tratto fra Ponte Re e Vestone nord, che sarebbe costato oltre cento milioni. Se
non altro, quando l’opera sarà completata (prevedere ora
i tempi è davvero impossibile), sarà aggirato Lavenone,
uno dei paesi più stretti (forse il più stretto) fra Brescia e
Madonna di Campiglio. G.B.
L’ex sindaco Bernardi: «Sauda ulula alla luna»
«Così recuperiamo uno scheletro»
Emanuele Bernardi
Appalto integrato
Vestone-Idro
le offerte sono otto
VILLA RENDENA - Nuova risposta dell’ex sindaco di Villa Rendena Emanuele Bernardi al secondo intervento sull’Adige dell’ex consigliere Massimo Sauda contrario al finanziamento (517mila
euro) deciso dall’ultimo consiglio comunale per
costruire, al posto dell’ex e fatiscente depuratore provinciale, un nuovo magazzino comunale. «In premessa - dice Bernardi - chiedo che la
questione magazzino comunale non diventi una
querelle infinita. Per nove anni - riafferma poi
l’ex sindaco di Villa Rendena - l’amministrazione comunale ha cercato di ottenere gratuitamente dalla Provincia l’ex depuratore provinciale ormai dismesso e, dal 2008, è stata portata avanti l’idea di farne un magazzino per non
lasciare abbandonato uno scheletro inutilizzato, con la sola funzione, oggi, di essere abitato
dalle talpe. Il progetto definitivo e quello esecutivo sono stati approvati nel 2014. Anche Sauda, allora, era favorevole e già in quel momento si poteva supporre che di fusione con i comuni vicini si sarebbe quanto meno parlato. Sull’utilizzo futuro, la nuova amministrazione di
Porte di Rendena potrà anche pensare ad altro,
ma di certo è che il nuovo Comune, con questa
nuova opera, si troverà un patrimonio comunale aumentato. Avevamo bisogno di un progetto
approvato e cantierabile e questo lo era, senza
bisogno di altre cose da inventare in pochissimi giorni. Non c’erano materialmente i tempi
per aggiornare il progetto, citato da Sauda, della passerella sul Bedù con sottoservizi per allacciare alle fognature quattro edifici».
«Ricordo - conclude Emanuele Bernardi - che
prima è il sindaco, poi sono gli assessori e quindi i consiglieri a rappresentare l’istituzione Comune e tutti coloro che vi appartengono. Per
questo motivo, come sindaco, mi sono sentito
offeso da quanto affermato da Massimo Sauda.
Forse - e qui Bernardi lancia una “frecciatina” al
suo ex consigliere - se riuscirà a fare il sindaco,
si accorgerà che in quindici giorni non si può
fare tutto. Se domani la gente gli darà fiducia,
dirò bravo, altrimenti dirò che il suo è stato solo “un ululare alla luna e ogni tanto gli ululati se
li porta via il vento”».
A. V.
G6010908
DAONE - Per ora è un hobby. Ma
se diventasse una professione?
Antonio Giovannini da Daone,
49 anni compiuti, ci pensa, fa
un sorrisino e ci penserà ancora un po’: dopotutto, moglie e
quattro figli piccoli non consentono di fare salti nel buio. E Antonio è persona responsabile.
A Daone faceva il cantautore,
Antonio. Al tempo autoprodusse alcuni dischi e scrisse dei
musical. Quello che aveva riscosso maggiore successo (diciamo maggiori consensi, ché
la parola successo la lasciamo
ai professionisti) fu «Fuorilegge per la vita». Poi ci fu «Sono
forse io il custode di mio fratello?». Sono passati gli anni, ma i
temi sono di brutale attualità:
inquinamento, pace, difesa della vita (in particolare delle fasce deboli) ed etica sociale. Faceva musica...
Da tre anni fa un’altra cosa: altra creatività. È sempre nel campo musicale, ma ora la declina
con una passione che viene da
lontano: «La mia passione primordiale per la scultura in legno». La combinazione di due
amori «dolci» dà un risultato
strepitoso: Antonio si è messo
a costruire chitarre. «Prima
scolpivo e basta; ora dal legno
faccio uscire il suono». E che
suono, bisogna dirlo!
Autodidatta, ma non per questo meno professionale. «Mi sono formato online. Guarda che
sono tanti i liutai dilettanti in
Italia. Pian pianino, sbagliando
tanto, sono arrivato a costruire chitarre che cominciano a essere gradite».
È partito da Daone e si è stabilito nella «provincia granda», a
pochi chilometri da Cuneo, dove ha messo su famiglia e inse-
FAMIGLIA COOPERATIVA CARISOLO
Società Cooperativa
AVVISO DI CONVOCAZIONE
I Soci della FAMIGLIA COOPERATIVA DI CARISOLO società cooperativa sono
convocati in
ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA
indetta in prima convocazione per il giorno 28 gennaio 2016 c/o la sede di
Piazza 2 Maggio n. 5 alle ore 7.00 e in seconda convocazione per il giorno
mercoledì 17 febbraio 2016 ore 20.30
Palasport Carisolo via Verrdi 22
per deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
• Relazione del consiglio d’amministrazione, presentazione del bilancio al
30.09.2015, deliberazioni relative;
• Discussione in merito ai rapporti con consorzio Sait;
• Varie;
• Elezioni cariche sociali.
Sono in scadenza:
Consiglieri: Ferretti Alessia, Maffei Lorena, Periotto Flavio
Comitato femminile: Beltrami Elda, Lazzaro Katty