Maulucci, la città col fiato sospeso APERTI OGGI

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Transcript Maulucci, la città col fiato sospeso APERTI OGGI

-MSGR - 05 LATINA - 43 - 03/01/16-N:
43
Domenica 3 Gennaio 2016
www.ilmessaggero.it
Latina
Maulucci, la città col fiato sospeso
`Il caso nelle mani del risk manager del Goretti: effettuati
Ma la prognosi per l’ex preside rimane riservata dopo
essere stato operato d’urgenza per un’infezione post operatoria i prelievi per verificare la presenza di altri casi di contagio
`
IL CASO
«Condizioni stazionarie e prognosi riservata fino a lunedì. Sta
reagendo, ma ora non ci devono
essere complicanze». E’ quello
che i sanitari del Santa Maria
Goretti hanno detto ai familiari
di Giorgio Maulucci, l’ex preside del Liceo Classico, ricoverato
e operato d’urgenza il 31 dicembre per una infezione post operatoria contratta dopo un primo
intervento chirurgico a cui era
stato sottoposto a inizio dicembre. Tutto era andato bene, poi
dopo Natale la situazione è precipitata tanto da spingere i familiari a chiedere l’intervento del
118 e poi a portare direttamente
il preside al Goretti dove gli esami hanno confermato i sospetti.
La notizia pubblicata ieri mattina sul Messaggero ha fatto il giro della città scatenando un’ondata di commozione e di indignazione per quanto è accaduto. L’infezione che ha colpito
Maulucci è stata causata dal batterio “clostridium difficile” e potrebbe essere stata contratta
proprio in corsia dopo il primo
intervento a cui era stato sottoposto favorita dal contemporaneo uso di antibiotici. Malgrado
CENTINAIA DI MESSAGGI
DI SOLIDARIETA’
I FIGLI: «PAPA’ TIENI DURO
LA TUA FAMIGLIA
E LA COMUNITÀ
HANNO BISOGNO DI TE»
la terapia sia stata subito sospesa è stato necessaria una nuova
operazione d’urgenza, il batterio infatti mangia letteralmente
l’intestino.
«Siamo allibiti - raccontano i
familiari - facciamo fatica a
comprendere come sia potuto
accadere». I congiunti dell’ex
preside per il momento non
hanno preso alcuna iniziativa
ma hanno raccontato che all’epoca del primo intervento la
notizia di quell’infezione circolava per i corridoi del Goretti e
ora sono intenzionati a capire
se vi sia una correlazione con
quanto accaduto al professore.
«Ma ora dobbiamo restare lucidi, pensare a Giorgio. Poi si vedrà».
Una intera città si è stretta al
loro fianco dopo che Sebastian
Maulucci, il figlio di Giorgio, ha
postato sulla sua pagina Facebook la foto del Messaggero con
il commento: «Papà tieni duro.
La tua famiglia e la comunità
hanno bisogno di te». In poche
ore quasi cento commenti e oltre 200 condivisioni. «Non faccio che pensarvi». «Sono con
voi». «Tranquilli, siamo in tanti
a trattenerlo con affetto». «Giorgio sei forte e potrai dire... domani è un altro giorno». «Forza
preside». Decine e decine di ex
alunni e di amici di teatro hanno continuato per tutto il giorno
a postare commenti. «Sta reagendo», confermano dall’ospedale. Ora bisogna solo aspettare. La vicenda viene seguita con
grandissima attenzione da
Azienda sanitaria, Regione e ministero della Sanità. Immediatamente è scattato il protocollo
Cosa fare
Le spore possono
resistere per mesi
L’ospedale Santa Maria Goretti. Sotto Giorgio Maulucci
previsto sotto il controllo della
dottoressa Adriana Ianiri, direttore della Unità operativa complessa «Rischio clinico Azienda
Latina» e tra l’altro referente
della Regione Lazio al Comitato
tecnico delle Regioni per la gestione del rischio clinico. Toccherà a lei valutare cosa sia accaduto e se, come ha ribadito
anche su Fb la figlia di Giogio
Maulucci, il problema sia stato
sottovalutato durante la prima
degenza post operatoria. Al momento sono stati effettuati i prelievi sui pazienti operati, ovvero
quelli a maggior rischio di infezione. Solo all’esito delle analisi
l’Asl capirà se il problema sia
già circoscritto oppure no.
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Clostridium difficile non
causa alcun problema nella
maggior parte delle persone.
Solo quando qualcosa manda in
crisi il normale equilibrio
intestinale, il batterio può
proliferare in modo
incontrollato, rilasciando
tossine che attaccano la mucosa
intestinale e scatenando i
sintomi dell’infezione. Nel
Protocollo redatto dal San
Filippo Neri si legge che «le
forme vegetative di Clostridium
difficile sopravvivono
nell’ambiente per breve tempo
su superfici asciutte (circa 15’)
ma possono rimanere vitali per
alcune ore in presenza di
umidità. Le spore batteriche
sono invece molto resistenti e,
in assenza di adeguato
trattamento, sopravvivono per
tempi anche molto lunghi
(mesi)». Ecco perché l’allerta è
massimo al Goretti. Vanno
quindi disinfettati ambienti e
oggetti in cui si è trovato il
paziente. «La disinfezione con
cloroderivati è la misura da
adottare a completamento della
pulizia ambientale (da farsi
comunque prima, con i
detergenti in uso in reparto)».
Ma in caso di «epidemia» sonjo
previste misure che vanno
dall’utilizzo di materiali
monouso, all’intensificazione
dell’igiene ambientale, fino
all’isolamento.
Vaccini, il piano della Asl per arginare
il ritorno di malattie dimenticate
`Parla Anna Maria
Aversa, responsabile
del servizio
segue dalla prima pagina
Spieghiamo perché è importante la vaccinazione, e quali malattie si stanno riaffacciando.
«Le vaccinazioni - spiega Anna
Maria Aversa - sono tra gli interventi preventivi più efficaci a disposizione della sanità pubblica,
grazie alle quali è possibile prevenire in modo efficace e sicuro
malattie gravi o che possono causare importanti complicanze, sequele invalidanti e morte. Il principio d'azione dei vaccini è rappresentato dalla immunizzazione attiva contro le infezioni, ottenuta mediante l'esposizione a
piccolissime quantità di virus o
batteri, uccisi o attenuati, o più
spesso parti di essi che, mimando l'infezione naturale, senza però provocare malattia, attivano i
meccanismi di difesa da parte del
sistema immunitario del bambino, che sarà pertanto in grado di
riconoscere e combattere l'agente patogeno anche in incontri
successivi. L'attuale abbassamento delle coperture vaccinali
rende sempre più numerosa la
parte di popolazione suscettibile
ad una determinata malattia infettiva. Questo spiega il ritorno di
malattie dimenticate. Ancora siamo lontani dal raggiungimento
degli obiettivi di copertura vaccinale previsti nel 2015 dal Piano
Nazionale di Eliminazione del
Morbillo e della Rosolia congenita. Secondo un recente rapporto
dell'European Centre for Disease
Prevention and Control, tra no-
«PER LA VACCINAZIONE
CONTRO
IL MENINGOCOCCO B
STIAMO
PRESISPONENDO
MISURE AD HOC»
LA VACCINAZIONE Un bimbo viene vaccinato in base ai protocolli
vembre 2012 e ottobre 2013, l’Italia è stato il paese europeo più
colpito dal morbillo, la Polonia
dalla rosolia (e qui si dovrebbe
aprire l'importante capitolo della
sindrome della rosolia congenita). E se per il tetano il rischio è
individuale ed è importante la
vaccinazione per la protezione
del singolo, per la Poliomielite il
rischio può essere facilmente ridefinito ricordando l'emblematico monito dell'Organizzazione
Mondiale della Sanità, “... finché
c'è un singolo bambino che ha la
poliomielite, tutti i bambini del
mondo sono a rischio di polio”.
Ecco perché bisogna continuare
a vaccinare».
Tra le non obbligatorie c’è il
meningococco B, purtroppo si
registrano tempi di attesa, come si spiega questa contraddizione?
«La vaccinazione contro il meningococco B è di recente introduzione nell'offerta vaccinale e
tra gli obiettivi del lavoro alla base del rapporto Istisan 15/12 “Vaccinazione anti-meningococco B:
dati ed evidenze disponibili per
l’introduzione in nuovi nati e
adolescenti”, pubblicato a maggio 2015, è emersa la necessità di
fornire elementi utili ai decisori
per valutare l’opportunità di includere il nuovo vaccino nel calendario vaccinale e definire le
modalità di utilizzo e la popolazione target dell’offerta vaccinale. In attesa del nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale,
la Asl valutato che l'adesione alla
vaccinazione contro il Meningococco B non è uniforme sul territorio, sta predisponendo misure
ad hoc per potenziare i presidi
vaccinali dove la richiesta risulta
essere più rilevante».
Francesca Balestrieri
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