«Il mio punto di partenza»

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Transcript «Il mio punto di partenza»

Valli Giudicarie e Rendena
36 martedì 17 giugno 2014
PIEVE DI BONO
Giovedì sera a Verona
l'Adige
«Avanti e ’ndre» al Teatro Romano
PIEVE DI BONO - Verrebbe da dire che
una ne fanno e cento le pensano gli
«Avanti e ‘ndre», la coppia di sbarazzini della Pieve di Bono formata da
Oscar Baldracchi di Prezzo e Dario Festi (nella foto) da Por.
Ora ecco l’ultima. Giovedì sera, a partire dalle 21,30, nel Teatro romano di
Verona, parteciperanno allo spettacolo teatrale intitolato «Felici e cantanti», imperniato sulle fiabe più conosciute della nostra infanzia. E gli
«Avanti e ‘ndre» saranno sul palco (insieme a personaggi famosi della mu-
sica leggera italiana) nelle vesti dei
topolini di Cenerentola.
«A dire la verità - raccontano i due ragazzi - siamo stati coinvolti da Gaetano Cappa, che ci ha conosciuti ed
apprezzati a X Factor e ci ha detto:
Mi piacerebbe che partecipaste al
musical che ho scritto e dirigo io. Che
ne dite?». Figuriamoci! E voi che avete detto? «Abbiamo accettato subito».
Tanto più che l’invito arrivava da quel
Gaetano Cappa che ha collaborato
con gli «Avanti e ‘ndre» nella scrittu-
ra di «Senza mappa», il primo singolo gettato nella mischia dai due ragazzi della valle del Chiese alcuni mesi fa.
Stavolta, però, niente braghe alla zuava e zoccoli montanari come nelle
lunghe serate di «Xtrafactor». Immaginiamo (ma immaginiamo solo, perché Dario e Oscar hanno messo in galera le indiscrezioni e hanno buttato
via la chiave) che non ci sarà nemmeno troppo spazio per l’improvvisazione. Il teatro è teatro, e ci sarà un
copione da seguire.
«Possiamo solo dire che siamo contenti di partecipare a questo musical», precisano Dario e Oscar, i quali
ormai contano su un nucleo di fans
che li seguono e li adorano. Tant’è
che giovedì partirà un pullman carico di tifosi per andare a vedere lo
spettacolo. «Ci sono ancora alcuni
posti liberi», avverte il gruppo. «Partenza alle 17 da Pieve di Bono e ritorno a notte inoltrata». Se qualcuno fosse interessato può chiamare direttamente Dario (340 9639477) o Oscar
(327 0063920).
G. B.
«Il mio punto di partenza»
IN BREVE
STORO
Toponomastica ok
La Provincia ha approvato
la deliberazione del
Consiglio comunale di
Storo riguardante la
toponomastica locale dello
scorso gennaio
concernente le
denominazioni «Piazza
Lucillo Grassi (pittore
1895- 1971)» e «Parco
Avis (Associazione Volontari
Italiani del Sangue)».
Daniele Armani di Pieve di Bono
Sabato sarà ordinato sacerdote
GIULIANO BELTRAMI
PIEVE DI BONO - Sabato 21 giugno non sarà celebrato dalla comunità di Pieve di Bono semplicemente come il solstizio
d’estate, ma come il traguardo
raggiunto da un suo figlio.
Infatti a Trento, alle 14,30, sarà
ordinato sacerdote Daniele Armani, di Agrone, insieme all’altro giudicariese Lorenzo Iori.
Fino a qualche decennio fa l’avvenimento sarebbe stato importante sì, ma non avrebbe assunto l’etichetta di fatto straordinario come oggi. Molte comunità trentine avevano ragazzi
che decidevano di vestire l’abito talare. Il percorso era uguale per tutti: venivano mandati
in seminario da piccoli e poi, se
fossero state rose, sarebbero
fiorite. E molte fiorivano. Così
ogni paese, anche il più piccolo, aveva il proprio parroco,
mentre i più grossi potevano
contare pure sul cappellano.
Oggi è diverso: tanto per fare
un esempio, nel Chiese (quattordici comuni ed una ventina
di centri abitati di una certa consistenza) ci sono quattro parroci. Nel decanato di Condino
tre, tanto che sono state costituite le Unità pastorali per tenere assieme più ex parrocchie.
Ecco perché, con un simile panorama, diventa straordinario
che un ragazzo decida di indossare i panni del pastore.
Ha l’aria mite Daniele Armani,
che fra le sue passioni ha la musica. Suona il pianoforte e l’organo, e si può dire che sia figlio
d’arte: il papà Cornelio è direttore del Coro Azzurro, uno dei
fiori all’occhiello di Pieve di Bono. Sacerdote a 31 anni, perché
la vocazione è arrivata tardino.
Per carità, non è mai troppo tardi! «Il mio percorso - racconta è cominciato a 17 anni, quando
frequentavo l’Istituto agrario di
San Michele». Agricoltura e dintorni, amore per animali e ambiente sono una virtù di famiglia: il papà ed il fratello gestiscono la troticoltura che sta al
confine fra Pieve di Bono e Lardaro. E probabilmente il destino avrebbe tenuto qui anche
Daniele, se non fosse interve-
nuta la chiamata dall’alto. Dopo San Michele il ragazzo si
iscrisse ad agraria, all’università di Padova, ma non arrivò alla laurea. «Non ho interrotto per
entrare in seminario: non era
ancora il tempo», sorride Daniele, «ma perché ho fatto un tirocinio con il Parco Adamello
Brenta, che successivamente
mi avrebbe assunto con contratti a termine. Contemporaneamente lavoravo anche nell’azienda di famiglia, per cui non
potevo più continuare a studiare».
Fino al settembre del 2008. A 25
anni la decisione: lasciare la
strada vecchia per imboccarne
una nuova. Teologia e filosofia
in seminario. Il 24 novembre
scorso fu nominato diacono, e
sabato prossimo avverrà (con
tutta la solennità del caso) l’ordinazione sacerdotale. Intanto
da ieri Daniele e Lorenzo sono
nel ritiro delle Grazie di Arco
per prepararsi nel silenzio all’evento.
Poi? A don Daniele piacerebbe
andare in missione o rimanere
fra le pecorelle di casa? «Come
PONTE ARCHE
Comano Junior
Oggi alle ore 14.30,
nell’ambito delle proposte
Comano Junior: Avventure
da leggere viene proposta
l’escursione al Chiostro
francescano di Campo
Lomaso. Prenotazione
obbligatoria presso APT.
Daniele Armani, 31
anni, sarà ordinato
sacerdote sabato
prossimo assieme ad un
altro giudicariese,
Lorenzo Iori. Il futuro
don Daniele dopo
l’Istituto Agrario è
entrato in seminario a
25 anni
(foto Gianni Zotta/ Vita
Trentina)
sacerdoti diocesani siamo incardinati in Trentino», risponde, «dunque restiamo qui. Poi,
se il Vescovo lo chiede e se siamo disponibili, c’è la possibilità di partire, ma sicuramente
non adesso. Immagino che per
qualche anno sarò assegnato
ad una parrocchia nel ruolo di
cappellano».
Insomma, la strada è imboccata. «Effettivamente - precisa Daniele - non parlerei di un traguardo raggiunto, ma di un punto di partenza».
Comano Terme | Il voto dei cittadini dopo una lunga riunione con amministratori e tecnici
Cares dice no all’antenna Wind
DENISE ROCCA
COMANO TERME – Cares ha
detto no: la richiesta della
compagnia telefonica Wind
di installare una nuova
antenna per la
radiotrasmissione nei pressi
del cimitero verrà rifiutata
dal comune di Comano
Terme che, come aveva
promesso, ha lasciato
l’ultima parola ai cittadini
del centro abitato più
direttamente interessato. Il
problema è tutt’altro che
risolto, ora entra in campo
l’opzione privata: il potere
decisionale dei comuni in
questo campo è nei fatti
molto limitato, poiché per
legge le antenne che
lanciano il segnale della
telefonia mobile sono
considerate infrastrutture
primarie – al pari delle
strade, per esempio - quindi
un comune non può di fatto
rifiutare una concessione. La
soluzione alternativa, che in
parecchi casi si è già
verificata davanti ad un
diniego a considerare la
proposta avanzata dalle
amministrazioni, è la
soluzione dei privati. Cioè le
compagnie telefoniche
hanno proposto a singoli
cittadini, magari a coloro
che posseggono un terreno
adatto ma non risiedono in
loco, di fornire lo spazio in
cambio di un affitto annuo, e
la cosa pare funzionare
molto bene. «Problema
purtroppo solo spostato - ha
commentato a margine il
sindaco Livio Caldera – ma
non si speri di averlo risolto.
La Wind ha già un piano B,
meno efficace in termini di
potenza del segnale e
servizio magari, ma che
comunque soddisferebbe le
esigenze di copertura che
sono obbligati per legge e
per mercato a soddisfare». Il
piano B riguarda Ponte
Arche dove, tra la sorpresa
dei presenti, si è scoperto
ieri che un’antenna c’è già:
dal 2005 per essere precisi, e
sta proprio in mezzo al
paese, sul tetto di un edificio
privato. La speranza dei
cittadini di Cares, che in
grande maggioranza hanno
votato contro la
concessione alla Wind del
terreno pubblico per
installare l’antenna, è che
nessun privato del paese
conceda il proprio spazio, e
in quel caso comunque la
questione diventerebbe di
valle perché la copertura del
territorio è una priorità per
le compagnie telefoniche
che si recherebbero
presumibilmente altrove
nelle Esteriori. La
convinzione
dell’amministrazione, sulla
base dell’inevitabilità che
almeno un privato decida di
cedere il proprio spazio in
cambio di un compenso, è
piuttosto che una gestione
pubblica avrebbe permesso
di controllare meglio e
limitare le possibilità di
espansione future. Su questa
base, quando già nel 2002 la
Wind aveva avanzato
richiesta, l’amministrazione
aveva proposto delle
alternative, in primis un
rilievo verso l’abitato di
Campo Lomaso nei pressi
del quale nel frattempo è
sorto il nuovo Centro
Sportivo Le Rotte, ma tutte
sono state rifiutate dalla
compagnia. Si è poi arrivati
a qualche mese fa, quando
ancora la richiesta è stata
avanzata, e l’epilogo di ieri
è, c’è da scommettersi, è
solo un’altra tappa della
vicenda.
La compagnia
telefonica
potrebbe
chiedere ora
a un privato
di installarne
su suolo privato
SPIAZZO
Apre la piscina
Riapre oggi la piscina
comunale di Spiazzo,
chiusa lo scorso 8 giugno
per lavori di manutenzione.
L’impianto sarà aperto tutti
i giorni, fino al 9 settembre
con orario continuato dal
lunedì al venerdì dalle 10
alle 21, il sabato dalle 10
alle 19 e la domenica dalle
15 alle 19.
PINZOLO
Coro Presanella
Si terrà giovedì sera, dalle
ore 21:15, sul palcoscenico
del PalaDolomiti il concerto
del Coro di Montagna
Presanella. Ingresso
gratuito.
STORO
Tirocinio in biblioteca
Il Comune di Storo aderirà
al progetto di tirocinio
formativo estivo proposto
dall’Istituto di Istruzione
«Lorenzo Guetti» che
prevede la presenza in
biblioteca comunale a
Storo di una studentessa
per sei settimane a partire
da ieri per un numero di
25 ore settimanali.
Montagne | Katzenberger: «è sempre più importante». Premiati il garnì Lago Nembia e l’Hotel Holiday
Qualità Parco, il valore ambientale «premia»
MONTAGNE – Non è lontano il
momento in cui l’attenzione
all’ambiente sarà uno dei primi
elementi decisionali del turista nella
scelta di una struttura ricettiva: a
sostenerlo sono le aziende certificate
«Qualità Parco» che si sono riunite in
assemblea annuale nella Casa natura
Villa Santi, a Montagne (struttura del
Parco naturale Adamello Brenta), nei
giorni scorsi.
«Da parte del cliente – ha affermato il
presidente Marco Katzenberger - il
valore ambientale non è fondamentale,
ma è sempre più importante. E
possiamo affermare che sempre di più
a parità di prezzo e di servizi il cliente
sceglie una struttura che cura
l’ambiente». Sono 44 le aziende che
godono del marchio «Qualità Parco» e
per lo più appartengono al settore
ricettivo. La filosofia la spiega il
presidente Katzenberger: «I vantaggi
di un marchio ambientale non possono
essere quantificati economicamente
ma, senza dubbio, la cultura del
risparmio di risorse e l’applicazione
religiosa dei dettami della sostenibilità
pagano in termini di redditività».
Gli obiettivi futuri dell’associazione
vanno nella direzione del lavoro in
rete: anzitutto si tratta di arrivare al
riconoscimento del marchio «Qualità
Parco» come marchio provinciale,
accorpando sotto la stessa realtà le
aziende certificate anche dagli altri
parchi trentini che si stanno
muovendo nella stessa direzione.
L’altro passo per il futuro riguarda la
Carta europea del turismo sostenibile
(Cets), certificazione ideata dalla
Europarc Federation per ora ad
appannaggio solo di aree protette. Il
Parco Naturale Adamello Brenta l’ha
ottenuta nel 2006, confermata nel
2012, e mira a certificare tutta la filiera
turistica partendo dalle 39 aziende nel
territorio del Parco che hanno
ricevuto il marchio Qualità Parco. I
vantaggi prospettati: l’accesso a fonti
di finanziamento e ad opportunità di
formazione mirate, la possibilità di
godere di studi di mercato specifici dal
benchmarking all’analisi dei flussi
turistici, delle tendenze di mercato e
della soddisfazione del cliente. In
chiusura, le premiazioni. È andato in
Giudicarie, al Garnì Lago Nembia di
San Lorenzo in Banale, gestito dalla
famiglia Bozzini, il premio
«Comunicazione e partecipazione
attiva» per l’attenzione alla
trasmissione anche ai clienti delle
regole di salvaguardia ambientale e
della promozione del territorio.
Mentre il premio «Tecnologia e
salvaguardia ambientale» è stato
assegnato all’Hotel Holiday di
Monclassico gestito da Alessandra
Bottea per gli ingenti investimenti nel
campo del risparmio energetico e delle
risorse naturali.
D. R.