Il fango scioglie il dolore Luppolo, antitumore naturale 18˚

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vivere meglio
Affettuose come un cucciolo di cane, agili come un gatto, intelligenti come
una scimmia, curiose come un furetto. Le suricate conquistano il cuore
(e le case degli italiani). Ma non dimentichiamo che questi parenti delle
manguste amano gli orizzonti infiniti del deserto del Kalahari dove danno
la caccia a scorpioni e vipere cornute: meglio lasciarle lì. Francesco Petretti
ricerche Trovare nel cibo i principi attivi per prevenire i tumori in modo valido e naturale: è questa la nuova sfida dell’Associazione per la ricerca sul cancro
(airc.it). Questi super-nutrienti sono stati identificati negli alimenti più diversi:
per esempio, Adriana Albini, direttrice del Dipartimento di Ricerca e Statistica dell’Irccs Oncologico di Reggio Emilia, ha scoperto nel luppolo della birra
un flavonoide, lo xantumolo, con ottime capacità antitumorali. «È simile al resveratrolo del vino ed è antinfiammatorio, antiossidante, ma soprattutto in grado
di ridurre l’angiogenesi, ovvero la crescita di nuovi vasi associata allo sviluppo
delle neoplasie» spiega Albini. «Purtroppo è impossibile ottenere questi effetti bevendo birra: vogliamo perciò mettere a punto molecole di sintesi simili allo xantumolo, più attive e facili da assorbire. Assieme all’Università di Pisa
abbiamo già depositato il brevetto: entro un anno dovremmo poter produrre i
primi derivati da sperimentare anche sull’uomo». L’obiettivo è “costruire” integratori in cui combinare i nutrienti
efficaci a livello di prevenzione: non
più solo vitamine e minerali, ma soprattutto flavonoidi, curcumina,
estratti di tè verde. «Molto promettenti sono anche i derivati dell’acido oleanico della buccia d’arancia,
che agiscono sulle cellule staminali
dei tumori e le rendono più sensibili alle terapie». Proprio questi agrumi sono protagonisti, il 25 gennaio,
della giornata Airc: in duemila piazze si potrà dare un contributo alla
ricerca acquistando 2,5 kg di arance
rosse di Sicilia.
Elena Meli
116
il posto dell’Italia
nella classifica che
sintetizza il livello
di stima di un Paese
per i suoi insegnanti.
La ricerca, svolta
dalla fondazione
britannica Varkey
Gems, ha coinvolto
21 nazioni. Il Paese
in cui i prof sono
più apprezzati è la
Cina, dove la qualità
dell’insegnamento
(secondo gli indici
internazionali Pisa)
è anche fra le più
alte, nonostante
i bassi stipendi (la
metà di quelli Usa).
Quest’anno la Varkey
Gems premierà il
miglior docente
del mondo con un
milione di dollari.
Per saperne di più:
varkeygemsfoundation.
org.
A.M.D’A.
Il fango scioglie il dolore
effetti collaterali Un ciclo di fanghi termali, un paio di volte all’anno, potrebbe rivelarsi un
toccasana per i quasi due milioni di italiani, in
prevalenza donne, che soffrono di fibromialgia.
Lo suggerisce uno studio che ha coinvolto quattro cattedre di Reumatologia: Cagliari, Napoli,
Siena e Padova, con le rispettive stazioni termali di riferimento. Dall’indagine, cofinanziata della
Fondazione per la ricerca scientifica termale (fondazioneforst.it), è emerso che i fanghi non solo danno sollievo, ma riducono anche il ricorso ai farmaci. Le cause della fibromialgia non sono ancora del
tutto chiare e, spesso, chi ne soffre passa da una terapia all’altra nel tentativo di sottrarsi alle tensioni
muscolo-scheletriche tipiche della malattia. «Le
più comuni strategie di cura tendono ad attenuare
il dolore» spiega Marco Vitale, coordinatore scientifico Forst. «Si passa dalla somministrazione di
antinfiammatori non steroidei, analgesici, antidepressivi, agli interventi psicologici, ai programmi
di esercizio fisico». Purtroppo nessuno di questi
approcci fa miracoli, ma l’unione può fare la forza. Da qui l’idea di valutare, in aggiunta, l’efficacia
dei fanghi termali. Ebbene, i dati raccolti mostrano che due settimane di applicazioni sono ben tollerate e garantiscono risultati che perdurano per
parecchi mesi, con la possibilità di dare anche un
taglio ai farmaci sintomatici. Antonella Sparvoli
io donna – 18 gennaio 2014
Corbis (1) - Getty Images (1)
Luppolo, antitumore naturale
18˚
Bambini, tutti al (vostro) museo
iniziative under 10 Vent’anni di battaglie, fra giunte comunali che cambiavano e interlocutori che sparivano. Poi, finalmente, obiettivo raggiunto: il 23
gennaio, alla Rotonda della Besana di Milano, apre Muba, il Museo dei Bambini. «Sarà un centro permanente, con un progetto forte. Ogni anno avremo
tre grandi mostre» dice la presidente, Elena Dondina. «Nei 1.200 mq a disposizione ci saranno spazi per le esposizioni, i laboratori, un bookshop e “Re
Mida”, il centro per il riuso creativo dei materiali di scarto industriali.
Inoltre, aprirà una caffetteria per le famiglie, organizzeremo campus, feste,
eventi collegati alla città. Sarà una specie di Palazzo Reale, destinato però
ai più piccoli. Un servizio offerto a tutti i milanesi, in collaborazione con il
Comune». Dalle prime idee, nate nel 1995 con il Comitato organizzativo per
il Muba, di tempo ne è passato, e anche il riferimento culturale è cambiato:
«A quell’epoca il nostro obiettivo era realizzare un Children’s Museum come
quelli americani: il modello era hands on, vale a dire un luogo dove toccare, sporcarsi le mani, imparare
giocando» continua Dondina. «Poi
sono nati i musei europei, meno
“basici”, con spazi maggiori per la
riflessione e l’arte rispetto a quelli dedicati alla manualità. Al Muba
andiamo in questa direzione, con
una nostra identità ormai consolidata». Il museo si inaugura con la
mostra Scatole, intese come volume
e spazi geometrici, ma anche come
oggetti e giochi da costruire insieme nei laboratori. Cristina Lacava
23%
Chiarezza sul 5 per mille
gli italiani che hanno
società Una tirata d’orecchie alla classe politica: suoinstallato un sistema
na così la Relazione sulla gestione del 5 per mille, pubbliantivirus sul pc,
cata dalla Corte dei Conti. Al centro delle critiche c’è
contro il 46% della
la mancata stabilizzazione di questo meccanismo di
media europea. E non “democrazia fiscale” grazie al quale, dal 2006 a oggi, 17
basta. Il 77% apre
milioni di italiani hanno devoluto una parte dell’Iri messaggi di mittenti
pef a favore di una buona causa, dalla ricerca scientiignoti e solo il 28%
fica al volontariato, alle attività sociali dei comuni. In
cambia ogni anno la
mancanza di una legge specifica, sottolineano i giudipassword. I dati sono
ci contabili, l’applicazione del 5 per mille naviga a vidella Commissione
sta in un quadro confuso, con otto amministrazioni
sicurezza
coinvolte e inevitabili inefficienze. Serve una razioinformatica.
M.F. nalizzazione che faccia chiarezza anche sui beneficiari, quasi 30 mila sigle: la Relazione chiede che gli enti
vengano selezionati con maggiore rigore, in elenchi
stabili, per evitare la dispersione delle risorse. Ma
gennaio: in questi
c’è di più: la Corte invita a eliminare il tetto massigiorni si può visitare
mo al 5 per mille (per il 2014 fissato in 400 milioni di
la neonata Casa delle
euro) che ha causato una forbice sempre più ampia tra
donne di Milano,
la volontà dei contribuenti e i fondi davvero utilizzati
in via Marsala 8.
(dal 2009 al 2011 sono rimasti nelle casse dello Stato
Una realtà, aperta
circa 198 milioni di euro). «E questa è una lampante
a donne singole
violazione del principio per cui è nato il 5 per mille: o
e ad associazioni,
i cittadini sono liberi di devolvere una percentuale
in cui mettere in
delle tasse, o non lo sono. Bisogna smettere di tradicomune esperienze
re la loro fiducia» dice l’economista Stefano Zamagni
e bisogni. Per info:
che, tre anni fa, aveva trasmesso in Parlamento una
ufficiostampa@casa
proposta di revisione dell’istituto. Benedetta Verrini
delledonne.it.
18 e 19
io donna – 18 gennaio 2014
Parola di esperto
di Caterina Calabrese
Tecnologo alimentare
Giorgio Calabrese
Docente di Dietetica e nutrizione umana
in cerca della
linea perduta
Anche l’inizio del 2014 è accompagnato da
qualche chilo di troppo, regalo delle feste.Vorrei
rientrare al più presto nei miei panni. Consigli?
Chiara S., Livorno
quest’anno il problema dei due-tre chili
in più post festivi, causa crisi, è forse meno
sentito del solito. Ugualmente rimangono validi i
suggerimenti per recuperare la linea perduta, con
gradualità e senza privazioni estreme. Per attivare
il metabolismo e bruciare di più, l’ideale è abituarsi
a fare piccoli pasti, circa sei al giorno. Per digerire
i cibi, l’organismo spende circa il dieci per cento
delle calorie giornaliere, un dispendio che aumenta
se i pasti sono frazionati. Affiancare l’attività fisica
a una dieta ipocalorica è sempre una buona scelta:
a parità di peso, consuma di più chi ha più muscoli
che tessuto adiposo. Ecco allora come ottimizzare i
ritmi metabolici e allontanare gli attacchi di fame.
1) Bere molto, circa due litri di acqua al giorno;
2) A tavola variare le scelte;
3) Fare sempre una sana e gradevole prima colazione
(frutta, latte, yogurt, o prodotti da forno, o pane con
crema di nocciola). Ed evitare di saltare i pasti;
4) Consumare almeno due porzioni di frutta e due di
verdura ogni giorno;
5) I cereali (pane, pasta, riso, prodotti da forno, etc.)
devono essere essere presenti nella dieta quotidiana,
anche se in minore quantità rispetto alla norma;
6) Mangiare pesce tre volte alla settimana;
7) Ricordarsi che i legumi forniscono proteine di
buona qualità e fibre;
8) Limitare i grassi, soprattutto di origine animale, e
privilegiare l’olio extravergine di oliva;
9) Non eccedere nell’uso di sale;
10) Non abusare di dolci e bevande caloriche.
parliamo di food sul
b l o g . i o d o n n a . i t/
giorgio-cal abrese
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