Morandi indagato per furto e truffa

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L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 11 MARZO 2014
Provincia
Nel registro degli indagati
dallo scorso 26 luglio
Benvenuto Morandi è stato sospeso dalla banca
il 1° luglio scorso. Il 26 luglio, dopo la prima
denuncia, la Procura aveva aperto a suo carico un
fascicolo per appropriazione indebita aggravata.
[email protected]
www.ecodibergamo.it/cronaca/section/
Svolta nell’inchiesta
su Morandi
L’accusa adesso
è di furto e truffa
Il caso Morandi
Le 13 denunce dei risparmiatori
Tredici in totale, un presunto “buco” da 30
milioni di euro. Il sospetto di rendicontazioni
false fornite dall’ex direttore di banca: 57
posizioni di clienti al vaglio
La denuncia dell’
Gianfranco Gamba
Oltre dieci milioni di euro dirottati
dai suoi conti correnti.
Parte di questi soldi sono finiti
nella casse di Mountain Security
Srl e Sviluppo turisti Lizzola (Stl)
Per i soldi sottratti dai conti di Gianfranco Gamba
e le presunte rendicontazioni false fornite ai clienti
Sul tavolo dei pm le perizie contabili e calligrafiche
nelle casse di Mountain Security
e, in parte minore, di Stl, per
foraggiare le attività delle società. Molto di più di quanto Gamba
pensasse, stando alla sua denuncia. E gli altri soldi? Sotto la lente
degli inquirenti sono finite anche spese di natura diversa (anche personali) dell’ex primo cittadino, quali un concerto tenuto
da Davide Van de Sfroos, la ristrutturazione di due chalet, la
realizzazione della tomba di suo
padre, il dono di un portone della chiesa di Fiumenero, la frazione di Valbondione dove abita.
VITTORIO ATTANÀ
Svolta nell’inchiesta che vede
indagato l’ex direttore della filiale Private della Intesa Sanpaolo
di Fiorano (ed ex sindaco di Valbondione) Benvenuto Morandi.
Concluse le consulenze contabili (sui movimenti di denaro sospetti) e calligrafiche (sulle presunte firme false riguardanti le
contabili bancarie), i pm Maria
Cristina Rota e Carmen Santoro
hanno riqualificato l’ipotesi di
reato a carico dell’ex bancario e
primo cittadino: da appropriazione indebita (aggravata dalla
sua posizione di direttore di
banca) a contestazioni più pesanti, quali il furto e la truffa.
L’inchiesta Morandi ruota
tutta attorno a un presunto «buco» da trenta milioni di euro che
l’ex direttore di banca si sarebbe
lasciato alle spalle. Il furto è contestato in particolare per i soldi
(pare oltre 10 milioni di euro)
che sarebbero stati distratti dai
conti dell’imprenditore Gianfranco Gamba, di Gazzaniga, e da
quelli dei suoi familiari, in particolare la moglie Mariuccia Pezzoli e la figlia, Simona Gamba.
Quanto alla truffa, è contestata
in relazione alle presunte rendicontazioni false che Morandi
avrebbe propinato a una serie di
suoi clienti, ai quali avrebbe fatto credere di avere somme non
corrispondenti ai reali depositi.
Una sorta di sospetta contabilità
parallela, che è venuta a galla
dopo lo scoppio del caso, la scorsa estate: diversi clienti hanno
denunciato Morandi allegando
resoconti scritti a mano da lui su
foglietti di carta o prodotti su
fogli di calcolo Excell con il logo
della banca, ma in realtà ben
lungi – secondo le accuse – dal
costituire documenti ufficiali
dell’istituto di credito.
L’accusa di furto
È sul caso Gamba che carabinieri, procura e consulenti si sono
concentrati in maniera particolare. L’imprenditore, cliente di
Morandi, aveva accettato di divenire proprietario della Mountain Security Srl la società privata che detiene il pacchetto di
maggioranza della Sviluppo turistico Lizzola, Spa, partecipata
Commissionata
a un esperto di Banca
d’Italia per verificare
la regolarità delle
procedure bancarie
Contabile
Per ricostruire i movimenti di denaro dai conti
degli investitori
Calligrafica
Per stabilire l’autenticità
o meno delle firme dei clienti
sulle contabili bancarie
La denuncia della banca
Fiorano al Serio
Bancaria
Morandi licenziato: “irregolarità ascrivibili
all’operato del nostro ex dipendente”
Sospetti sulle spese personali
Verifiche su soldi spesi per la ristrutturazione
di due chalet, la tomba del padre, un concerto
di Davide Van de Sfroos
Informatica
Per analizzare il contenuto
dei computer di Benvenuto
Morandi
Le indagini: quattro
perizie
Le accuse
L’ipotesi della truffa
Svolta nell’inchiesta Morandi
Ricalibrata la
contestazione iniziale
di appropriazione
indebita
Sentite decine di
persone, l’inchiesta
sembra essere
in dirittura d’arrivo
del Comune di Valbondione che
gestisce gli impianti sciistici in
alta valle. Ha parlato agli inquirenti di aver acconsentito a investire 300 mila euro, per poi cedere le quote a una fedelissima di
Morandi, Sabrina Semperboni
(poi nominata assessore al Bilancio). Quando ha scoperto un
bonifico non autorizzato – è la
sua versione – di 400 mila euro
dai suoi conti, ha voluto vederci
chiaro, scoprendo i presunti ammanchi e facendo scoppiare il
caso Morandi. Più di dieci milioni mancherebbero dai suoi conti, da quello della figlia e della
moglie. Non più appropriazione
indebita, dunque, bensì furto,
stando alle valutazioni dei pm
che coordinano l’inchiesta. Secondo gli inquirenti, una buona
fetta di quei soldi sarebbe finita
a insaputa di Gamba (come è
stato precisato persino in una
conferenza stampa in procura)
Per quanto riguarda i clienti
«minori», in genere risparmiatori della media valle, lamentano ammanchi nell’ordine delle
centinaia di migliaia di euro. Ma
si tratta di soldi spariti, oppure
della differenza fra quanto i risparmiatori credevano di avere
(stando alle rendicontazioni
fornite loro da Morandi) e quanto invece avevano realmente? E
proprio le rendicontazioni sono
alla base della seconda nuova
contestazione a carico di Morandi: la truffa. Sono in tutto
tredici le denunce a carico dell’ex direttore della filiale Private
(compresa quella di Gamba e
quella della sua stessa banca, che
lo ha licenziato).
Le consulenze
Per vederci chiaro la procura ha
commissionato ben quattro
consulenze a una serie di esperti. Tre quelle già pronte sul tavolo dei pm: quella contabile, quella calligrafica e quella dell’esperto di Banca d’Italia. In dirittura
d’arrivo anche la perizia informatica sui computer dell’ex sindaco.
Anche le testimonianze sono
state acquisite. I carabinieri e i
magistrati hanno sentito decine
di persone «informate sui fatti».
L’unico che non è stato interrogato, per il momento, è proprio
lui: Benvenuto Morandi. Che finora non ha fornito la sua versione dei fatti nel merito di
quanto gli viene contestato. Ma
l’impressione è che l’indagine
stia accelerando il passo e possa
a breve arrivare a una conclusione. 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Impianti chiusi, un rebus
Infrasettimanale o per sempre?
VALBONDIONE
La versione ufficiale:
«Sino al termine della stagione invernale la stazione sciistica sarà
aperta regolarmente soltanto nei
weekend». La versione ufficiosa:
non è detto che a Lizzola si tornerà
a sciare.
La versione ufficiale è di domenica pomeriggio e fa discutere non
poco, sui social network, chi si tiene stretto uno stagionale. Prima
la sforbiciata alle aperture della
pista Due Baite il sabato sera, ora
la chiusura nei giorni feriali: gli
sciatori si sono scatenati. C’è però
chi ha avuto notizie diverse, indicazioni che non danno nulla per
scontato.
I dipendenti di Sviluppo turistico Lizzola, la società degli impianti sull’orlo del crac, da ieri sono in ferie forzate e i sei lavoratori
stagionali ai quali era appena stato
rinnovato il contratto per un altro
mese, proprio ieri sarebbero stati
licenziati. Le piste non si battono,
le seggiovie sono ferme, i tre rifugi
in quota sono chiusi: tutto fermo.
Fino a sabato? Forse: «Giovedì ci
diranno se sabato si riapre o meno» spiega Gianluigi Piffari, caposervizio della stazione. Prevalesse
la seconda scelta, il fine settimana
appena archiviato – baciato da un
sole potente, con tanta neve e un
bel viavai sulle piste – sarebbe l’ultimo della stagione 2013-2014.
Certo la situazione è delicatissima.Propriooggiscadeiltermine
indicato nella lettera di messa in
mora che Repower ha inviato alla
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L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 11 MARZO 2014
Dibattito infuocato sul web
«E chi ha pagato lo stagionale?»
l caso Lizzola infiamma anche i social network. Lo stato d’animo che prevale tra
i lettori della pagina Facebook «Rifugio Campel Lizzola» è di delusione. «Ci saranno persone che saliranno domattina – si legge in un commento arrivato domenica dopo
l’annuncio dello stop – questo
I
vuol dire non essere corretti
nei riguardi di chi ha dato fiducia a Lizzola». «I primi a risentirne – aggiunge un altro lettore – siete tutti voi che lavorate
grazie alla stagione sciistica».
E c’è chi manifesta tutto il suo
disappunto per aver pagato lo
stagionale e non poterne usufruire come vorrebbe: «Ho lo
stagionale e nel fine settimana
lavoro...». «Se io mi prendo una
settimana di vacanza – scrive
un altro – non posso sciare 7
giorni ma solo 2?». «E quando
arrivano le scolaresche? Le
mandano a casa?» è la domanda di un altro. «I nostri amministratori – è una delle risposte
del Rifiugio Campel, che ha
evidenziato di aver saputo la
notizia solo alle 17,30 di domenica – ci hanno messo molto
del loro e questi sono i risultati.
Poi ovviamente qualcuno sarà
pronto a dire che non è così e
che hanno avuto a cuore il problema di Lizzola... ma se così
fosse stato non saremmo arrivati a questi punti».
L’intervista
pone il Comune di Valbondione».
STEFANO ZONCA
Il giallo dei box di Lizzola
9 preliminari d’acquisto restituiti al Comune
di Valbondione con i nominativi di acquirenti
che non ne sapevano nulla: indagati ex
assessore al Bilancio, Sabrina Semperboni,
ed ex capogruppo di maggioranza, Claudio Conti
Il progetto della centrale a biomasse
Le imprese lamentano di non essere state
pagate. La banca blocca il leasing
Quali sono gli altri?
avvocato
«A Lizzola serve
un piano sensato
con o senza Stl»
I conti in rosso di Stl
Difficoltà a sostenere i costi, impianti
di sci aperti solo nei fine settimana
Il fronte
amministrativo
a società sta prendendo decisioni reali,
a prescindere dal fatto che possa arrestarsi ora la stagione. Si lavorerà sulla prossima
stagione: ciò che conta è individuare un piano sensato, con o
senza Stl».
In poche parole l’avvocato Stefano Zonca condensa mesi di voci,
quelle rimbalzate di bocca in bocca da Lizzola, Valbondione. I vertici di Stl, la società degli impianti
finita nell’occhio del ciclone con
il caso Morandi, da tempo non
rilasciano dichiarazioni o non rispondono alle domande. Risponde, invece, il legale con studio
associato a Bergamo, l’avvocato
incaricato dal Comune di Valbondione per studiare i conti della Spa di cui l’ente è socio al 41%.
Il commissario prefettizio Patrizia Savarese che regge il Comune
dopo le dimissioni di Benvenuto
Morandi (rassegnate il 4 dicembre) lo ha nominato lunedì 3
marzo allo scopo di ottenere
«una o più soluzioni per garantire la miglior tutela dei creditori
e del capitale investito».
Si passeggia in zona Campel
«È un tema aperto, ma ora come
ora non vedo operatori economici particolarmente interessati alla biomassa».
«Bisognerà capire se ogni giorno
di apertura degli impianti produce danno o meno: si prenderanno
decisioni. Questo è soltanto un
passaggio per poi decidere se
chiudere del tutto oppure tenere
sempre aperto, anche in settimana».
«L
Avvocato Zonca, c’è lei dietro la decisione di chiudere gli impianti durante la settimana? Una manovra per
evitare altri debiti?
fine di febbraio a Stl «e finora non
abbiamo più avuto contatti con il
cliente» fanno sapere dalla società
che produce e vende energia elettrica e gas naturale. E che non vanta «soltanto» un credito da 30 mila
euro di fatture elettriche non pagate (quelle da novembre a febbraio), ma «risultano insolute anche un paio di bollette del gas,
quelle relative a novembre e dicembre, più una fattura dei servizi
di connessione» aggiungono da
Repower.
Cosa succederà ora? Non essendo pervenuta alcuna proposta
per un piano di rientro, probabilmente a breve verrà staccata la
corrente, magari non subito agli
impianti, ma partendo dagli uffici.
Che intanto perdono la giovane
Giulia Piffari, responsabile
E qui si parla di centrale a biomasse,
rimasta ferma a fondamenta e pilastri.
Torniamo a questa chiusura infrasettimanale. Sicuri che sabato si riapre?
La messa in mora di Mountain security
Il Comune pretende 136 mila euro per i box
di Lizzola
«Il Comune ha tre interessi evidenti per cui sono stato chiamato: anzitutto in Stl ha una partecipazione da gestire e tutelare; dovendo per definizione tutelare il
territorio, ha interesse a che gli
impianti restino aperti; infine,
anche al Comune si prospettava
un vantaggio dalla vendita del
teleriscaldamento».
S’è parlato di cooperative e public
company per il dopo Stl.
«Cessare l’attività di Stl? Non mi
sembra di particolare rilevanza,
non cambia molto. Ciò su cui occorre applicarsi è studiare un
modello compatibile con l’economia di un paese come questo perchè ripeto: dai numeri, dagli incassi non pare ci sia un flusso
turistico importante. Ma mi lasci
dire un’altra cosa».
Prego.
Il legale nominato dal
Comune: ciò che
emerge è una scarsità
di ricavi rilevante
«Bisognerà capire se
avrebbe comunque
perso senza Morandi
e senza Gamba»
società non è nulla di particolare:
solo una scarsità di ricavi rilevantissima. Pochi ricavi da attività
specifica: non si riscontra un
flusso di denaro confrontabile
con quello delle altre località sciistiche».
Quanto tempo si dà per trovare una
soluzione?
Un termine di paragone?
«Agisco per conto del socio di
minoranza. Ciò che salta all’occhio da un esame dei conto della
«Quattro, cinque, anche sei volte
di meno rispetto a stazioni sciistiche dello stesso calibro».
marketing di Stl. Presenza fissa in
biglietteria, era lei a spiegare ai
clienti variazioni d’orario e rispondere al telefono alle domande sul futuro della società. Rispondere ma non chiamare: pare infatti che risultino insolute anche le
bollette telefoniche.
Non si fosse licenziata e non
fosse nel frattempo stata decisa la
chiusura infrasettimanale della
stazione, sarebbe stata Giulia ad
accogliere, alla biglietteria di partenza della seggiovia, i 70 ragazzi
di Voghera e Milano giunti a Lizzola con i loro insegnanti per la
settimana sulla neve. Ma appena
messo piede all’albergo Gioàn, domenica pomeriggio, la notizia del
cambio di programma, quasi una
beffa per la comitiva. «Sono stato
avvisato via email alle 17,23 – spie-
ga Valerio Montemezzani, responsabile di “Scuola in montagna” che organizza le settimane
biancheperlescolaresche–,senza
ulteriori spiegazioni».
Da ieri e fino a sabato si parte
quindi alle 8 in punto, destinazione Spiazzi di Gromo: è qui che le
due scuole sono state dirottate,
non senza costi aggiuntivi a carico
di «Scuola in montagna» per il trasporto – quasi un’ora di pullman
– e il pranzo. Con loro, anche i maestri della Scuola sci Lizzola che
agli Spiazzi hanno reindirizzato
pure le altre lezioni, «anche quelle
del weekend – spiega il maestro
Marcello Semperboni –. Perchè
qui sono proprio in pochi a credere che si riaprirà. Proprio ora , con
questo sole e questa neve». 1
M. Tode.
«Pochi giorni e non tanto per ragionare sulle settimane, sui giorni forse che rimangono per chiudere questa stagione. Qui occorre
lavorare sull’anno prossimo, individuare un piano sensato, un
percorso, dimensioni, modalità,
anche soggetti che permettano di
mantenere un minimo di attività,
che è uno degli obiettivi che si
«Non punterei sul legame tra le
vicende di stampo penalistico di
Morandi e le vicende economiche di Stl. Bisognerà capire se
questa società avrebbe comunque perso se non ci fosse stato nè
Morandi né Gamba. La sensazione è che, anche senza un benefattore volente o nolente, qui sia
mancata l’inventiva».
Rimane ottimista?
«Certo, ma ci vorrà uno sforzo di
tutti quanti: scuola sci, rifugisti,
albergatori. In due parole: fare
sistema, una cosa da imparare
per forza». 1
Marta Todeschini
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