2 200 mila euro di “buco” Piscina nella bufera: la

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Saluzzo
giovedì 23 gennaio 2014
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Piscina nella bufera:la gestione nel mirino
Dopo la lettera degli istruttori ed un licenziamento visita ispettiva della Finanza
SALUZZO – Non c’è
pace per la piscina di
Saluzzo. A meno di 7 anni
di distanza dalla vicenda che aveva portato all’estromissione forzata
della Gestel di Guido
Gabotto, tornano ad addensarsi fitte nubi sugli
impianti di corso Aldo
Moro. Tra tensioni interne, liti ed esposti alla
Guardia di Finanza, il
pentolone si scoperchia
lo scorso dicembre dopo
una lettera protocollata
in Comune e firmata da
16 istruttori.
Il documento denuncia in 5 punti tutte le magagne rimaste sotto traccia in questi anni, dai
problemi inerenti alla ri-
Il responsabile della piscina Garnerone con l’istruttrice Patrizia Pellissone e la segretaria Antonella Raspo,
licenziata l’11 gennaio scorso
duzione dell’utenza,
passando per la scarsa
manutenzione e ai ritardi nei pagamenti. Una
CRONISTORIA
Gestione travagliata
Le grane sull’impianto saluzzese partono ancora
prima della sua costruzione. Siamo nei primi anni
‘80 e la cronaca nera del periodo riporta la vicenda
giudiziaria dei proprietari del terreno su cui sorgerà
l’impianto che si oppongono all’esproprio. Un’ascia
viene lanciata contro i Carabinieri durante l’occupazione d’urgenza disposta dal Comune. Risultato 3
arresti e lavori bloccati per qualche tempo dopo il
successivo ricorso al Tar e la seguente sospensiva.
La piscina viene inaugurata a metà degli anni ’80.
La gestione Guido Cuteri va avanti fino al 1997 con
l’ingresso di Guido Gabotto. Cuteri segna gli anni
migliori per la vasche di via Aldo Moro: viene organizzato il trofeo Lavazza con i migliori nuotatori del
momento e anche una celebrità come Aleksandr
Popov viene ad allenarsi a Saluzzo. Le spese e gli
alti costi di gestione sono però motivo di polemiche.
La prima gestione Gabotto va in crisi nel 1999 (il
buco da ripianare è di 126 milioni delle vecchie lire)
per poi continuare sotto il nome di Gestel.
Nell’estate 2007 il gestore decide la chiusura, anticipando l’esito dei controlli Asl sull’acqua. Inizia un
braccio di ferro con il Comune, che porterà al taglio
dei lucchetti il 12 settembre dello stesso anno.
A dicembre la decisione di affidare l’impianto alla
Saluzzo Sub.
situazione potenzialmente esplosiva, che
arriva come un fulmine a
ciel sereno in via Palazzo di Città, dove fino a
quel momento non era
mai stata messa in discussione la fiducia alla
gestione targata Francesco Garnerone.
Ad aggravare ulteriormente la situazione,
l’11 gennaio arriva la
notizia del licenziamento di Antonella Raspo
dalla segreteria. Dopo 6
anni di lavoro ininterrotto alle dipendenze della
piscina, la dirigenza le
preferisce la collega Giulia Ferrerro, assunta part
time per darle una mano.
Ma non è finita qui:
vengono allontanate
dalla vasca anche
Sophie Pigaglio e Chiara Depace (figlia della
Raspo), in servizio con
un contratto di collaborazione sportiva che non
viene più rinnovato. Da
qualche mese invece,
Francesca Montù, figlia
del direttore del servizio
igiene Asl, può contare
su un contratto trasformato da semplice collaborazione sportiva a
rapporto subordinato
part time.
Come se non bastasse si allungano una serie di ombre contabili
sulla gestione della Saluzzo Sub, dopo la visita
ispettiva della Guardia
di Finanza di venerdì 17
gennaio. Sotto la lente
degli accertamenti sarebbero finiti anche i fondi raccolti con la manifestazione “Swimming for
love” di dicembre, il cui
ricavato (1.350 euro) è
stato destinato all’ospedale di Sololo.
E il Comune proprietario dell’impianto, che
fa? Poco più di un anno
fa, aveva appaltato la
gestione alla Saluzzo
sub, chiudendo un occhio sul debito di
244.936 euro per bollette di riscaldamento ed
energia.
Difenderà la Saluzzo
Sub, che nel 2007 aveva
preso in carico la gestione in un momento molto
delicato? Oppure opterà per rescindere il contratto e affidare l’impianto ad una nuova associazione sportiva che po-
SALUZZO – È tra i leader della piscina di Saluzzo. 46 anni, carattere da
vendere, è con Massimo
Monte punto di riferimento per appassionati ed
esperti nuotatori. Patrizia
Pellissone conosce metro per metro la piscina di
Saluzzo: è lei che ha creato e fatto crescere i gruppi di nuoto sincronizzato
e pallanuoto, oltre ad aver
ideato il centro estivo per
ragazzi, che in soli 3 anni
ha triplicato le iscrizioni.
La sua esperienza saluzzese risale alla gestione
Garnerone respinge le accuse
SALUZZO - «Sono
sereno e penso che la
gestione della Saluzzo
Sub andrà ancora avanti
per molto tempo: chi ci
vuole male non riuscirà a
mandarci via». Francesco Garnerone, seduto
nel suo ufficio della sede
di corso Aldo Moro ribatte
punto su punto alle accuse mosse alla sua gestione. «Nella lettera degli
istruttori al Comune – spiega – sono state dette un
sacco di cose false. Il documento è frutto di chi sta
combattendo una battaglia personale che mi ha
ferito profondamente. Mai
mi sarei aspettato una
cosa del genere».
Leggendo il documento emerge un’immagine sconfortante della
piscina. Questa fotografia corrisponde al vero?
«Assolutamente no –
replica prontamente -; infatti non è mai arrivata la
benché minima lamentela da parte degli utenti. È
semplicemente assurdo.
In questi anni non è mai
esistito un problema di
Calderoni: «Piano di rientro in tre anni»
di Finanza di venerdì 17
non ritiene che il Comune sia responsabile
perlomeno di “mancata vigilanza” nei confronti del gestore?
«Dal momento in cui
sono state segnalate le
presunte irregolarità è
stata avviata una istruttoria specifica per verificare la situazione. Il Comune ha effettuato fino
ad oggi la vigilanza prevista dal contratto di servizio; ha privilegiato, tra
l’altro, gli aspetti di qualità del servizio all’utenza.
Le verifiche periodiche
eseguite dall’Asl sulla pulizia e qualità dell’acqua
hanno sempre avuto esito positivo, e non sono
mai pervenute segnalazioni di criticità o disservizi da parte degli utenti,
fatta salva una recente
segnalazione di temperatura dell’acqua e dell’ambiente insufficienti,
derivanti da un problema
temporaneo sull’impianto termico. Fino a data recente non sono emersi
motivi di preoccupazio-
«Abbiamo segnalato la malagestione dell’impianto»
Mai ricevuto lamentele
200 mila euro di “buco”
«In base ai calcoli effettuati, si ipotizza il rientro nell’arco di un triennio. Gli accordi erano che,
in concomitanza con le
minori spese per energia, o per maggiori entrate a qualsiasi titolo (per
esempio nel caso di positivo andamento della
stagione estiva), sarebbe aumentato l’importo
delle rate per l’estinzione del debito pregresso.
Il piano di rientro è tecnicamente collegato con i
lavori per il risparmio
energetico. Il rientro è
stato richiesto ben prima
di cominciare i lavori ed
era indispensabile per
evitare procedure di esecuzione forzata. Le nuove opere andranno in
buona parte a vantaggio
del Comune, a cui oggi
competono i costi di riscaldamento della struttura, e solo per la parte
relativa al risparmio di
energia elettrica saranno a vantaggio del gestore».
Alla luce della visita
ispettiva della Guardia
UNA LETTERA DEGLI ISTRUTTORI ACCENDE LA MICCIA
«Sugli incassi di “Swimming for love” solo illazioni»
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SALUZZO – 244.936
euro è la somma che nel
dicembre 2012 la Saluzzo Sub doveva al Comune di Saluzzo. Una somma accumulata negli anni
per le bollette di riscaldamento ed energia che in
base alla convenzione il
Comune anticipa e il gestore è tenuto a rimborsare.
Il debito non impedì al
Comune di affidare nuovamente la gestione della piscina alla stessa associazione. Questo nonostante l’art 17 del regolamento per la gestione degli impianti sportivi
citi espressamente il decadimento dall’autorizzazione di concessione
a causa del mancato pagamento delle tariffe stabilite. Il Comune si limitò,
il 21 dicembre 2012, a
ricordare ai debitori insolventi la cifra in ballo,
chiedendo loro di rientrare.
«Alla gara partecipò
solo l’associazione Saluzzo Sub. Prima dell’affidamento è stato concordato un piano di rientro
del debito, che l’associazione sta in effetti osservando» spiega Mauro
Calderoni, assessore con
delega allo sport, pur non
precisando quale somma è stata finora restituita.
In quanti anni é previsto il rientro totale del
debito?
trebbe riunire tecnici ed
istruttori della piscina?
Per capire se il ribaltone ai vertici della piscina andrà in porto bisognerà attendere l’esito
delle indagini.
Nel caso dovessero
essere riscontrate le irregolarità amministrative ventilate in questi
giorni, il Comune è pronto a “scaricare” l’attuale
gestione e ad affidarsi
al nuovo che avanza pur
di non dover chiudere
l’impianto di corso Aldo
Moro. Le elezioni si avvicinano e un’eventuale chiusura sarebbe un
colpo troppo duro da digerire per la maggioranza.
ne in merito alla regolarità della gestione, per cui
non sono stati fatti approfondimenti particolari».
Viste le ombre sulla
gestione, il Comune sta
valutando di rescindere
il contratto con la Saluzzo sub e con quali conseguenze per il funzionamento dell’impianto?
«Le “ombre” e le
chiacchiere non sono
sufficienti per giustificare
la rescissione del contratto, che è un atto di
natura civilistica che richiede, per stare in piedi,
presupposti determinati e fatti accertati. Sappiamo che sono in corso anche indagini da
parte della Guardia di
Finanza. Se dovessero
emergere fatti idonei a
fondare la risoluzione
o la rescissione del contratto, si provvederà in
tal senso, così come si
provvederà alla denuncia alla Procura qualora si profilassero estremi di reato. Nel frattempo, è d’obbligo un sollecito alla prudenza:
non è corretto trarre
conclusioni sommarie,
che danneggiano l’immagine di persone ed
organizzazioni e potrebbero avere profili
diffamatori, senza avere le prove di ciò che si
afferma».
servizi a cura di
fabrizio scarpi
e silvia campanella
pulizia o un controllo che
abbia ravvisato un valore
dell’acqua fuori posto.
Monitoriamo tutto in tempo reale con centraline
collegate ad un pc e i valori sono chiari e trasparenti».
Ben diversa sembrerebbe invece la situazione dei conti, con un debito nei confronti del Comune di circa 244 mila
euro. A cosa è dovuto?
«Sono i mancati rimborsi al Comune sulle bollette del riscaldamento.
Non è un segreto che
impianti di questo tipo non
navighino nell’oro. Le
spese prima dei lavori di
manutenzione effettuati
negli ultimi mesi erano
particolarmente onerose.
Da ora in poi, con il nuovo
cappotto termico e l’allacciamento Sedamyl i conti
saranno più leggeri. Per
quanto riguarda il pregresso stiamo estinguendo il debito per cui è stata
concordata una rateizzazione».
Gli ingressi in piscina
hanno subito una flessione in questi mesi?
«Solo alcuni settori
sono stato colpiti. Uno su
tutti il fitness, mentre il
nuoto libero e gli abbonamenti sono in ripresa.
Negli ultimi giorni abbiamo registrato un piccolo
boom che ci dà speranze
anche per il futuro».
Come spiega i tre li-
cenziamenti di questi ultimi giorni?
«Parlerei di un solo licenziamento, quello della segreteria: una scelta
dolorosa dovuto ad una
riduzione del personale
per il contenimento dei
costi. Per gli altri due casi
non si può parlare di licenziamento, ma di fine
del contratto di collaborazione sportiva, per mancanza dei requisiti necessari. La riduzione della
segreteria è legata ai recenti lavori di ammodernamento del sistema di
accesso agli impianti, attrezzato con badge».
«Contestualmente –
spiega lo stesso Garnerone, che ora é anche
capo vasca – è stato approvato un nuovo regolamento che disciplina in
maniera più puntuale le
attività e i diritti doveri degli istruttori».
Venerdì 17 a sorpresa
la piscina ha ricevuto la
visita della Guardia di Finanza. «Una normale visita ispettiva – conferma
Garnerone – non ci sono
ombre e anche sulle insinuazioni sulla questione
degli incassi di “Swimming for Love” destinati
all’ospedale di Sololo,
siamo assolutamente
tranquilli. Per quella manifestazione ho dato moltissimo sul piano personale e smentisco qualsiasi illazione».
Gabotto (per 2 anni), per
poi proseguire negli ultimi 6 anni con la Saluzzo
Sub. «I primi anni con loro
sono stati perfetti – spiega – successivamente
qualcosa si è incrinato e
la situazione, tra gente che
ha lasciato e dissapori, è
precipitata fino a questo
punto». Tanto che una
sera di dicembre tutto lo
staff degli istruttori si dà
appuntamento al pub la
Drancia per chiedere
suggerimenti ed aiuto per
poter cambiare la situazione. Ne scaturisce una
lettera protocollata in Comune il 12 del mese. «Alla
riunione erano presenti
tutti i firmatari – precisa la
Pellissone – cioè ben 16
istruttori. La nostra intenzione era di segnalare
una mala gestione degli
impianti sotto molteplici
aspetti. Abbiamo chiesto
al Comune, padrone di
casa, di aiutarci a cambiare la situazione di negligenza che abbiamo riscontrato in questi anni».
«Alla convocazione dei
vertici Saluzzo Sub in
Comune – prosegue – è
seguita una riunione indetta dagli stessi in piscina, alla presenza degli
istruttori assunti con regolare contratto di lavoro subordinato (Monte, Pellis-
sone e Montù n.d.r.), in cui
i toni si sono alzati e sono
volate parole grosse».
Dopo la consueta pausa
natalizia la piscina riapre
il 7 gennaio. «Con un clima difficile e teso, reso
ancora più pesante da un
regolamento interno pieno di obblighi e divieti assoluti, consegnato a mano
ad alcuni istruttori ed assistenti il pomeriggio del
giorno stesso».
Secondo lei la piscina
di Saluzzo potrà superare questo difficile momento e ritrovare il vigore dei
primi anni della gestione
Saluzzo Sub?
«Sicuramente sì. L’impianto sta girando ad un
terzo delle sue reali possibilità, per il clima pesante e privo di comunicazione, lontano da qualsiasi
spirito sportivo. Serve una
svolta per ridare ai saluzzesi la piscina che meritano. Con l’aiuto di utenti,
Comune, istruttori e ragazzi la piscina potrà tornare a sorridere grazie
alla voglia di vivere lo sport
in maniera sana e divertente».