Transcript Poggioreale
36 Napoli Cronaca Mercoledì 9 luglio 2014 Il Mattino L’agguato Crivellato di proiettili sullo scooter Il blitz Operazione «Tarantella» in Spagna Massacrato in via Duomo a 21 anni Narcotraffico Napoli-Colombia scattati trentuno arresti Intervento dell’Antimafia all’alba i clan Aprea e Norelli in affari con il cartello sudamericano Paola Del Vecchio MADRID. «Non so come sientra, per- Lavittima èOresteGiuliani gli hanno sparato alla schiena Avevaprecedentiperdroga secondo quanto è emerso dalle prime informazioni. E gli hanno teso un agguato. Almeno due persone lo hanno seguito e gli hannosparato almenodue colpi alla schiena per poi dileguarsi nei vicoli. L’agguato si inserisce Elena Romanazzi in un più ampio scontro in atto a Si è trattato di un agguato in pie- Forcella. Nellazonasi tornaaspararee na regola. Un regolamento di un conto aperto da diverso tempo. auccidere.Il26giugnoscorsofuOreste Giuliani, classe 1993, è ronoesplosidiversicolpidipistostato crivellato da diversi colpi la sempre nella stessa zona ma d’arma da fuoco nel cuore della contro i falchi della polizia. E a nottetra via Duomo e via Forcel- sparare fu Luigi Giuliano, nipote la.Ilgiovaneavevadeipreceden- diciottenne dell’omonimo boss di Forcella pentito e fratello di ti per droga. Il ragazzo di 21 anni è stato Salvatorecondannatoperl’omicidio di Annalisa Dusoccorso da amici rante. Sullo sfondo reprima che arrivasse sta lo scontro criminale l’ambulanza. Ma la in atto a Forcella tra le corsa contro il temnuove leve della famipo per tentare di salglia Giuliano e i fedelisvargli la vita è stata simi del clan Mazzarelvana. Il giovane, trala che ancora resistono sportatoconunavetnel quartiere. Scontro, tura privata al Loreto inutile dirlo, che punta Mare è giunto cadaal predominio delle vere. piazzedispacciodidroLa dinamica ga. dell’agguatoèincorLaguerrasembraesso di accertamento. sere ripresa. L’omiciIl delitto, poco prima La faida dio di Oreste Giuliani dell’una di notte, Clima conferma le ipotesi che quando le strade una faida è in corsa tra hannoiniziatoaripo- rovente gliemergentiperilconpolarsi dopo la con- in tutta trollo del territorio ed clusionedellasemifi- la zona apre degli scenari innale dei mondiali. I a fine giugno quietanti. killer hanno atteso (Ha collaborato Niche Oreste Giuliani gli spari salisse a bordo del contro i Falchi co Falco) L’esecuzione Nelle immagini il luogo all’incrocio tra via Duomo e via suo scooter. Questo Forcella dove ieri notte c’è stato l’omicidio (NEWFOTOSUD, RENATO ESPOSITO) © RIPRODUZIONE RISERVATA ché no llevoconmigo le chiavi…», in unitagnolostentato,chenondàgiustiziadeitantiannipassatiaMadrid, Ciro Rovaino, ammanettato di prima mattina a casa, ha inutilmente tentato di tenere la polizia alla larga dalla sua pizzeria Bella Napoli. Nel pienocentrocommercialediLaBolsa,nelcomunediMadajahonda,periferianorddellacapitale,lapizzaeil tiramisù,prodottidallacasapermadrilenieturistivalgonobeneiltragittodi16kilometridalcentrocittà.Anchequi,nelquartiereresidenzialedi 70.000 abitanti, cresciuto nell’antica terra di coltivazioni e pastori, la camorrahamessoradiciprofonde.Secondo l’inchiesta portata avanti da due anni dal magistrato Fernando Andreu dell’Audiencia Nacional, con la Procura anticorruzione e in collaborazione con l’Antimafia napoletana, la Bella Napoli era solo una «tapadera» la copertura, parte dellaretediattivitàcommercialieimmobiliaritessutadatreclandellacamorra– gli Aprea e iNorelli – ma anche da un cartello colombiano per «blanquear», ripulire i milioni di euro del narcotraffico di cocaina. Secondo l’inchiesta, tre milioni bastavano a muovere 150 chili di cocaina. Dalla Colombia la droga arrivava a Napoli,passandoperiportispagnoli diAlgesirasediTarragona.Unamacchina ben oleata, dato che parte degliintroitirestavainItaliaepartetornavainSpagna,peresserereinvestitainaltreoperazionioripulitagrazie a una trama di società apparentementelegali.UnaragnateladiimpresechedaMadridsiestendevaaMalaga,edalàaTarragona,percanalizzare in un corso incontaminato di superficie gli introiti al nero del fiume Direzione del carcere di Poggioreale in pole position ora c’è Fullone Pronto a lasciare la guida del penitenziario di Lecce e prendere il posto della Abate Claudia Procentese Il suo nome per Poggioreale era già circolato subito dopo la notizia dell’improvviso trasferimento di Teresa Abate. Non è ancora ufficiale la scelta di Antonio Fullone, attuale direttore del carcere di Lecce, alla guida dell’istituto di pena partenopeo, candidato favorito dal Dap per sostituire, dopo due anni, la Abate. Fino a qualche giorno fa si dava per scontato il nome di Liberato Guerriero, che dirige il carcere di Secondigliano.MassimoriserbodapartediFullonechedalSalentononrilasciadichiarazioni, in attesa dell’assegnazione di quello che dovrebbe essere un incarico provvisorio. Si tratterebbe di una sorta di nomina temporanea per colmare il vuoto lasciato da Teresa Abate (probabilmente destinata al Prap o alla scuola di formazione personale penitenziario di Portici), la cui procedura di mobilità èpartitaall’indomanidell’ispezioneeuroparlamentare che, a fine marzo, tracciò una spietata radiografia delle pessime condizioni carcerarie di Poggioreale.Tecnicamente,perchésifaccial’assegnazione definitiva, l’amministrazione penitenziaria deve indicare i posti disponibili, consentire che chi ha i titoli facciadomandaeallafinedecidere.Tutto questo richiede tempo, e, quindi, intanto viene emanato il provvedimento temporaneoconilqualelastessaamministrazione è libera di scegliere il dirigente a cui affidare ad personam l’incarico, senza particolari procedure. Successivamente la procedura formale e l’assegnazione definitiva possono confermare o no il direttore provvisorio. Per Poggioreale voci ufficiose, finora, indiscrezioni. Nessuno si sbilancia pubblicamente, temendo colpi di scena in un delicato toto-nomine, a parte EugenioSarno,segretario generale della Uilpa Penitenziari, che, già ieri mattina, si è congratulato con Fullone. «Lo conosco personalmente - commenta il sindacalista - e da un lato c’è rammaricochedebbalasciareunistitutodivenuto in due anni una delle strutture più efficienti d’Italia grazie al suo operato. Del resto anche a Verona lo rimpiangono,parliamodiun funzionariotra leeccellenze della dirigenza penitenziaria». Se la decisione finale e attesa da un momento all'altro tocca al Dap, la domanda che circola tra gli addetti del settore La nomina Antonio Fullone in pole position è:perchéildietrofrontsulnomediLiberato Guerriero? Ci sarebbe la volontà di per la direzione del carcere di Poggioreale nonscoprireSecondigliano,contemporaneamente della figura del direttore e (in alto) del comandante della polizia penitenziaria (Gaetano Diglio spostato a Poggioreale e sostituito da Antimo Cicala). Infatti, la scelta del cambio di comandantedi Poggioreale è obbligatadal fatto che l’attuale capo dei «baschi blu», Salvatore D’Avanzo, è vicino alla pensione. Ma viene messa in conto anche lavolontàdiinviareaPoggiorealecome direttore qualcuno che sia estraneo alle dinamiche locali,non radicato nel contesto napoletano. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL Mattino 9 luglio 2014 Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 36 - 09/07/14 ---- Time: 09/07/14 02:15 dicocainainviatodaicartellicolombiani. Trentuno le ordinanze emesse dalgiudiceAndreu,26gliarrestieffettuati fra affiliati ai clan napoletani, ma anche di colombiani e spagnoli, nell’operazione «Tarantella» realizzata all’alba di ieri dagli agenti della polizia nazionale e dell'Unità contro il crimine organizzato (Uco) della guardia civile. Che resta coperta da segretoistruttorio–inclusosulnome degli arrestati - perché promettesviluppi imminenti, proprio a Napoli. Organizzazione criminale finalizzataal traffico didroga, alriciclaggio di capitali, estorsioni,minacce, falso in documentazioneefrodealFisco,ireatidicuisonoimputati.Almenouna quindicinaleperquisizionicompiutenella periferiamadrileña diAlcorcon,VillanuevadelaCanadaeRivas Vaciamadrid.Sequestrate«armi,denaroedroga,grossequantitàdicocaina»,comehaspiegatoilministrodegli interni, Jorge Fernandez Diaz a Milano,amarginedellariunioneinformaledeiministridellaUe.Maancheconticorrentieprodottifinanziariintestatiaprestanome.Uncolpoalle mafie radicate in Spagna, ma con ramificazioniinItaliaeneiPaesiBassi. Secondo Fernandez Diaz, è stata «fondamentale la cooperazione fra investigatori e magistrati italiani e spagnoli», con l’Antimafia di Napoli elaGuardiadiFinanza. «Che c’è, volete qualcosa? Andate via, non è nulla, c’è stato un robo, un furto», ha assicurato la moglie di Ciro Rovaino alle telecamere, per giustificarelospiegamentodicamionette della polizia che assediava la BellaNapoli.Perdecisionedelmagistrato,lapizzeriaresteràaperta,sebbene in amministrazione giudiziaria. Nonostantesfornasse quintalidi calzoni, margherite e parmigiane di melanzane,efossesemprepienacome un uovo, pare che la contabilità continuava ad essere sul rosso fisso per riciclare il denaro sporco e nello stessotempoevadereancheilfisco. © RIPRODUZIONE RISERVATA