Il successo del bitcoin allarma governi e Banche centrali

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IL CAFFÈ
9 marzo 2014
tra
virgolette
I soldi
Il denaro digitale
IL BITCOIN
Chi lo ha inventato
Le origini
Satoshi Nakamoto, secondo
alcuni un’identità fittizia creata da
Nick Szabo, ideatore del Bitgold
Formalizzata in un documento del 2008, la moneta elettronica
è “entrata in vigore” l’anno successivo
È la sintesi di due proposte
fatte in precedenza:
I b-money del
programmatore
Wei Dai
Il Bitgold di Nick
Szabo, ex professore
della George
Washington University
Come è fatto
Il Bitcoin è
proposto in
portafogli virtuali
personali, protetti
da un codice
alfanumerico di
circa 33 caratteri
A cosa serve
Comprare beni e servizi
presso gli esercizi che
lo accettano
I negozi che li usano nel mondo
1.208
Nordamerica
1.225
Europa
Vendere o regalare ad
altri che fanno parte
della rete
98
Asia
24
Sudamerica
Africa
CAROLINA CENNI
C’
è chi l’ha definita
una moda passeggera o una
fantasiosa trovata. Alcuni, invece, hanno fiutato l’affare e colto
l’occasione al volo. Altri sono corsi ai ripari cercando di ostacolarne la diffusione. Certo è che il Bitcoin non è passato inosservato.
Soprattutto grazie alla cronaca
degli ultimi gioni, dato che Mt.
Gox, una delle principali piattaforme al mondo per lo scambio
di bitcoin, si è dileguata nel nulla
e con essa il suo fondatore e i 744
mila “pezzi” depositati di moneta
virtuale. Equivalenti a ben 100
milioni di dollari reali. Qualche
giorno dopo ha chiuso pure Flexcoin, altra “banca” specializzata
in bitcoin, sollevando così un’ondata di sfiducia.
Questa moneta elettronica, creata nel 2009 da un hacker anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, una figura in bilico tra il benefattore e il
pirata, è pure “tintinnata” nella
cassa di un negozio di Ginevra: la
crêperie des Pâsquis, grazie all’idea di un intraprendente direttore, ma non senza i mugugni di
qualche politico (vedi a lato). Il
bitcoin può essere utilizzato per
acquistare beni reali, dai software
alle automobili, ma si differenzia
dalla moneta normale per il fatto
che non è emessa da una banca o
da un’autorità centrale. Significa
che chi se ne serve può farlo direttamente, in qualunque Paese
del mondo, senza passare attraverso intermediari. Prima di essere usati i, i bitcoin vanno naturalmente comprati. Basta scaricare l’app gratuita, che permette
di creare un portafoglio virtuale.
Il prezzo d'acquisto varia, dipende dalle oscillazioni della moneta
in rete e i bitcoin si accumulano
in un portafoglio digitale che funziona come un account di un
qualsiasi conto in banca. Ciascun
portafoglio è dotato di codici segreti che renderanno ogni transazione anonima. In parole povere:
nessuno saprà cosa comprate
ma, una volta spesi, i vostri soldi
Cambiare con valuta
reale o tenere come
bene speculativo
136
Oceania
979,50
dollari
È un’autentica moneta
fondata sulla... sfiducia
Il successo del bitcoin allarma governi e Banche centrali
spariranno. Per trasferirli basta
un clic e si possono acquistare
tutti quei beni e quei servizi il cui
prezzo è espresso anche in bitmonete.
LANOVITÀ
In America i bitcoin si usano per
pagare le lezioni di chitarra, il
dentista e gli alberghi, mentre in
Italia otto aziende pioniere accettano qusta valuta elettronica.
Nella Svizzera romanda sarebbero già una dozzina gli esercizi
commerciali che hanno strizzato
l’occhio alla moneta digitale. Il Ticino, per ora, pare rimasto fuori
da questo circuito monetario alternativo.
Ma quanto vale un bitcoin? Domanda da un milione di bit-monete. Seguendo un sistema mate-
Una crêperie ginevrina accetta gli e-soldi, ma il sistema suscita le perplessità di qualche politico
“La nostra clientela è ‘geek’ e ama le nuove tecnologie”
D
a un paio di mesi la Crêperie des Pâsquis
di Ginevra accetta i bitcoin. Non sarebbe
l’unica nella Svizzera romanda, almeno
una dozzina i negozi che utilizzano la discussa
moneta virtuale. Convinti che diventerà il sistema di pagamento del futuro. “Siamo certi che
prima o poi convincerà tutti, anche perché è un
ottimo modo per attirare tutti i ‘geek’, ovvero gli
amanti delle nuove tecnologie - spiega Franck
Chabanol, responsabile della crêperie che ha
avuto l’idea di fare questo salto nella rete -. Per
noi si tratta di un’interessante, e innovativa, forma di marketing”.
Ma come si fa a pagare una crêpe e una cioccolata calda in bitcoin? Facile come bere un bicchier
d’acqua, assicura Chabanol. “Il sistema di server
della cassa dispone di un codice a barre che contiene tutte le informazioni sull’importo da paga-
l’altro “denaro”
133
Valore attuale
re e il destinatario - spiega -. Il cliente deve solo
eseguire la scansione con il proprio smartphone
e convalidare la transazione. Et voilà!”.
Certo, difficile dire quanto costa una crêpe suzette o una cioccolata, dato che il valore dei bitcoin varia di minuto in minuto, ma alla giovane
clientela della crêperie non interessa. Quello è,
per ora, l’unico posto in tutta Ginevra dove la
moneta virtuale diventa finalmente reale, tangibile. Qualcosa che può essere utilizzato realmente per pagare un bene. “L’età media dei nostri clienti è di trentacinque anni - nota Chabanol -. A loro piace fare parte di una comunità che
promuove un sistema rivoluzionario”. Tutti concordi? Non proprio. Ad esempio, per il consigliere nazionale socialista Jean Christophe Schwaab
non sarebbe legale e ha chiesto a Berna di valutarne i rischi.
RIPPLE
LITECOIN
FEATHERCOIN
MINTCHIP
PEERCOIN
Lanciata nel 2012 da
OpenCoin. Si tratta sia di
una valuta
che di un
sistema di
pagamento
accettato.
La componente valutaria
è l’Xrp, che ha un
fondamento matematico.
Progettata per
l’elaborazione di
transazioni
più piccole,
ma in modo
più veloce.
Può essere
comprata e
negoziata usando un
normale computer
desktop.
Nata ad
aprile 2013,
come clone
di Litecoin,
è la più
recente.
Utilizza scrypt come
sistema per scoraggiare
gli abusi di servizio.
Attualmente ha un valore
di 1,03 miliardi di dollari.
Si tratta della creazione
di un istituto governativo,
la Royal
Canadian
Mint. È sostenuta dal
dollaro canadese. È
una smart card che contiene un valore in formato
elettronico.
È la prima
valuta
alternativa
basata
sulla
combinazione di due
differenti protocolli di
sicurezza. Ad ora è la
terza criptovaluta con un
valore di 8,2 miliardi di
dollari.
matico un po’ contorto il valore è
ancorato alla potenza di calcolo
necessaria per processarne le
transazioni. Quando è nato valeva tra 20 e 30 centesimi di dollaro,
attualmente è quotato a 979, 50
dollari! Chi ha scommesso su
queste bit-monete quando gli
estimatori di questo nuovo sistema si potevano ancora contare
sulle dita di sole due mani, oggi
sorride. La crescita esponenziale
del loro valore, li ha resi, infatti,
tutti milionari in tempi rapidissimi e, soprattutto, senza fatica.
Richard Branson, imprenditore
britannico fondatore di Virgin
Group, ci crede al punto che la
sua Virgin Galactic, linea aerea
commerciale nata per i viaggi
nello spazio, ha già accettato i
primi pagamenti. I gemelli Winklevoss, famosi per aver citato in
giudizio Mark Zuckerberg per
140 milioni di dollari per la pater-
Basta scaricar
l’App gratuita, che
permette di creare
un portafoglio tutto
virtuale
nità di Facebook, da tempo puntano su questa novità; difatti con
la loro Winklevoss Capital hanno
iniziato a trattare i bitcoin quando il loro valore non superava i 9
dollari. Ma cosa succederà se i
forzieri di bitcoin verranno presi
d'assalto da aspiranti bit-milionari? La singolare valuta sta infatti allarmando Cia, altri servizi segreti e le banche centrali, come
l’autorità bancaria europea e la
Banca nazionale cinese. Il ministero delle Finanze tedesco condivide questi timori e la Norvegia
ha deciso di non considerarli
come moneta e di tassarli quale
strumento finanziario. Ma il senato Usa ha certificato: i bitcoin
sono una legittima alternativa di
pagamento. Rappresentano una
delle più importanti innovazioni
tecniche ed economiche del [email protected]
stro tempo.
Q@simplypeperosa