Cambio io, cambia il mondo

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Transcript Cambio io, cambia il mondo

TRATTO DAL NUOVO RINASCIMENTO N°516!
06 MARZO 2014
ZADANKAI
Cambio io, cambia il mondo!
di Matteo Pisani
La non dualità di vita e ambiente è un principio fondamentale del Buddismo che rappresenta
una luce di speranza. Nella decisione e nell'impegno di continuare a cambiare noi stessi risiede la
chiave per attingere all'infinito potenziale e far fiorire la terra intorno a noi
«La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e
condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l'umanità... questo è l'argomento della mia storia»
La storia di cui parla Daisaku Ikeda nella prefazione del romanzo La rivoluzione umana potrebbe essere
la storia di ognuno di noi, la storia dei continui sforzi volti a rivoluzionare se stessi in base ai princìpi del
Buddismo di Nichiren Daishonin che affermano la sacralità della vita. Perché è così importante impegnarsi nella nostra personale rivoluzione umana? Secondo il Buddismo ogni aspetto della vita, la natura,
la società, l'universo stesso sono intimamente collegati alla forza vitale degli esseri umani. Come scrive
Nichiren Daishonin: «Dal singolo fattore della mente scaturiscono tutte le varie terre e le condizioni
ambientali» (La dichiarazione unanime dei Budda, WND, 2, 843). Il nostro pianeta è spesso colpito da
disastri naturali e calamità di ogni genere e le condizioni ambientali risultano critiche sotto molti punti
di vista. Il Daishonin descrive i tratti caratteristici dell'Ultimo giorno della Legge come «un tempo in cui
il paese pullula di preti dalle visioni distorte che offendono l'insegnamento buddista corretto, in cui
scoppiano continuamente calamità naturali e disastri come siccità, epidemie, carestie, guerre, e le persone sono tormentate dalle sofferenze» (BS, 158, 44). Se ci guardiamo intorno vediamo che il mondo sta
attraversando tutte queste difficoltà; la popolazione di alcune zone è sottoposta a indicibili sofferenze a
causa di guerre e violenza, o costretta a rialzarsi dopo essere stata colpita da violente calamità naturali.
Anche per i paesi più "fortunati" sembra non essere un buon momento: il perdurare delle difficoltà economiche, la perdita dell'occupazione, gli episodi di intolleranza verso le diversità sono solo alcuni dei
problemi che caratterizzano questo periodo storico.
GRUPPO PROMONTORIO!
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TRATTO DAL NUOVO RINASCIMENTO N°516!
06 MARZO 2014
Proprio oggi alla radio ho ascoltato una notizia relativa all'ultimo sondaggio realizzato dall'Istat. Riguardava il numero dei giovani che, in Italia, sono senza lavoro: 2.250.000. Sono sobbalzato sulla sedia.
Per un istante la sensazione di sfiducia e assenza di speranza che accompagna questo grande numero mi
ha investito. Ma un attimo dopo, grazie all'approfondimento del concetto della "triplice trasformazione
della terra", che descrive uno dei princìpi più profondi del Buddismo, la non dualità della vita e dell'ambiente, il mio cuore si è riempito nuovamente di speranza. La triplice trasformazione della terra è un
principio di cambiamento esposto nel Sutra del Loto, che descrive la purificazione delle terre di tutto
l'universo compiuta dal Budda Shakyamuni. Un'azione che manifesta il
suo desiderio di purificare la terra e
dal quale mi sono sentito, mai come
in questo momento, particolarmente
incoraggiato. Il Buddismo insegna che
non esiste separazione tra la nostra
vita e l'ambiente, e ci aiuta a comprendere quanto sia importante non
perdere di vista il nostro cambiamento. Scrive sensei a tal proposito: «Gli
sforzi incessanti di ognuno di noi per
compiere la propria individuale rivoluzione umana all'interno della società, sono i mezzi attraverso i quali possiamo cambiare il mondo che ci circonda, e rappresentano un'espressione moderna della "triplice trasformazione della terra". E questo perché, in
definitiva, la trasformazione della terra dipende dalle persone che trasformano il proprio cuore e la propria mente» (NR, 422, 3). La trasformazione del nostro cuore e della nostra mente fa parte di quel processo di cambiamento che Josei Toda denominò rivoluzione umana e che
descrive in due parole la chiave rivoluzionaria della visione buddista: cambio io, cambia il mondo. Una
visione straordinaria, che mette nelle nostre mani la possibilità di trasformare qualunque situazione.
Un'opportunità che per essere colta richiede una profonda decisione: rinnovare sempre la nostra determinazione di impegnarci a fare, in ogni momento, la nostra personale rivoluzione umana, per diventare persone che credono e agiscono nel rispetto della natura di Budda, la realtà che sottostà a tutti i
fenomeni. Secondo il Buddismo questa trasformazione basata sulla fede nella Legge mistica può davvero permettere alle nostre terre di fiorire. A volte, nonostante tutti gli sforzi, mi capita di non riuscire a
vedere un cambiamento e in quel momento è più difficile non cedere al sentimento di sfiducia di cui
parlavo prima, soprattutto davanti a notizie a volte così spiacevoli. Prendendo in esame la triplice trasformazione attuata da Shakyamuni, sensei ci spiega che «un grande cambiamento può essere realizzato
solamente attraverso un impegno costante e continuo» sottolineando che «il punto importante sta nel
fatto che Shakyamuni procedette in rapida successione, senza intervalli, nel trasformare prima un gruppo di terre, poi un secondo e poi un terzo» (NR, 422, 7). Ho capito che questo cambiamento non è qualcosa di lontano dalla mia realtà né tantomeno da ricercare come effetto fuori di me, almeno non nell'immediato. Lo spirito della triplice trasformazione della terra ha avuto la forza di cambiare il mio cuore, di creare dentro di me un ritmo diverso, scandito da piccole scelte apparentemente semplici da
compiere in "rapida successione, senza intervalli": decidere, in ogni istante, se credere in questo principio di trasformazione ed essere felice oppure no. Uno stimolo costante a scegliere la fede e compiere
così, in ogni momento, la mia nuova, personale e mai deludente rivoluzione umana. Alla fine di questo
percorso, i 2.250.000 giovani disoccupati si sono trasformati in compagni di viaggio, singoli individui
che come me hanno una grande potenzialità di cambiare anche la situazione più difficile. Il desiderio
che ciascuno di loro abbia la possibilità di intraprendere il proprio cambiamento personale e contribuire alla creazione di una "nuova" società, mi ha lasciato la voglia di continuare a lottare, per cambiare il
mondo... partendo da me.
GRUPPO PROMONTORIO!
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