Crociere, Costa non si ferma

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savona / provincia
IL SECOLO XIX
DOMENICA
9 NOVEMBRE 2014
17
INAUGURATO IL SECONDO TERMINAL, LA DIADEMA OSPITE D’ONORE. PREVISTI OLTRE UN MILIONE DI PASSEGGERI NEL 2015
NUOVA STAZIONE
NVESTIMENTO
DI NOVE MILIONI
Clima di festa, ieri mattina in
Darsena, per il taglio del nastro
del nuvo terminal crociere che
va ad affiancarsi a quello già
esistente. Un investimento di 9
milioni di euro del gruppo Costa che consolida la sua posizione nello scalo savonese. Per
l’occasione Savona ha avuto
modo di conoscere anche la
nuova ammiraglia della flotta,
la Costa Diadema che è poi
partita in serata.
IL CASO
TOMMASO DOTTA
La più grande nave da
crociera che abbia mai battuto bandiera italiana, la nuova Costa Diadema, è stata ieri l’ospite d’onore all’inaugurazione del secondo terminal del Palacrociere di Savona. Costruito con un investimento di nove
milioni di euro di Costa Crociere,
porteràaunincrementodegliarrivi:
siparladioltreunmilionedipasseggeri che, solo il prossimo anno, sbarcheranno ai piedi della Torretta.
«Chi avrebbe mai pensato, quando abbiamo cominciato, che a Savona avremmo raggiunto questi risultati in meno di vent’anni – ha commentatoiningleseMichaelThamm,
l’ad di Costa Crociere, dopo il taglio
del nastro -. Questo è un grande
giorno, ma bisogna continuare a
guardare avanti». In che direzione?
«Ad
esempio si può
pensare di organizzarsi per gestire il traffico
dei
veicoli
all'esterno della
città e far arrivare i nostri ospiti
in Darsena con
shuttle bus elettronici».
I progettisti
MICHAEL
del secondo terTHAMM
minal, Luigi Vi«Faremo
cini e Andrea
arrivare i Piazza, hanno
nostri ospiti sottolineato cosu shuttle me a Savona, nei
elettrici» giorni di picco,
gravitino intorno al Palacrociere150pullmaneoltremilleautomobili.Unnumerodestinatoacrescere
insiemeaquellodegliscalidellenavi
Costa. Durante l’incontro di ieri si è
prospettata la possibilità di collegare la Darsena e Parco Doria con
shuttle elettrici, sfruttando la linea
ferroviaria esistente, per offrire ai
turisti una grande area di sosta vicina all’uscita dell’autostrada, che
non costringa a gettarsi nell’imbuto
del Quadrilatero ottocentesco.
«È un’idea interessante, soprattutto perché si appoggia su un’infrastruttura già esistente – ha detto
Gianluigi Miazza –. Sono contento
che Costa abbia palesato questo interesse e mi piacerebbe aprire al riguardo un tavolo di lavoro. È per me
oggi una giornata molto emozionante. Sono entrato quando ormai il
progetto era in corsa, ma non posso
che congratularmi con tutti per il risultato».
Il secondo terminal, collegato al
principale con un ponte aereo trasparente, è una struttura di vetro di
17milae500metriquadri(3milainterni, che si sviluppano su tre piani).
Rispetto al suo gemello è meno visibile da chi transita sul lungomare
Matteotti,malelineeestetichesono
simili. La superficie totale del Palacrociere, considerando aree esterne
einterne,èoradi45milae500metri
SAVONA.
La Torretta e il centro storico visti da un ponte della Diadema
Il taglio del nastro affidato al prefetto Gerardina Basilicata
I primi visitatori a bordo del nuovo “gioiello” Costa
Crociere, Costa non si ferma
ora una “navetta” sui binari
Collegamento parco Doria-Darsena. Stop ai pullman
PRESTIGIO
E LAVORO
Oggi a Savona
lavorano stabilmente
duecentoventi
persone nel settore
delle crociere.
Ne siamo orgogliosi
GIANLUIGI MIAZZA
presidente dell’Autorità Portuale
Il nuovo terminal di Costa inaugurato ieri e subito preso d’assalto dai croceristi
GLI AMBIENTALISTI: «ELETTRIFICARE LE BANCHINE PER CONSENTIRE ALLE NAVI DI SPEGNERE I MOTORI»
LA PROTESTA DI ITALIA NOSTRA
CON LE MASCHERINE ANTIGAS
SAVONA. «Costa, sei la benvenuta. Ma spegni i
motori!». È questo lo slogan che ieri campeggiava sui cartelloni appesi sotto la Torretta da
Italia Nostra. L’associazione, che si batte per
tutelare il patrimonio naturale e artistico del
territorio, ieri ha portato avanti una protesta
singolare. In occasione dell'inaugurazione del
nuovo Palacrociere si è riunita nella Vecchia
Darsena di Savona, all’ombra dei ponti dell’enorme Costa Diadema, per chiedere l’elettrificazione delle banchine. Un sistema per alimentare da terra le enormi navi (e i loro impianti di illuminazione e condizionamento),
evitare che tengano i motori accesi durante la
lorosostaescongiurarequindiunapiccolacentrale Tirreno Power accesa ogni giorno in pieno centro cittadino. Gli attivisti, armati di mascherine antigas, hanno raccolto le firme dei
cittadini per consegnarle poi a palazzo Sisto.
«Chiediamo che il Comune di Savona pretenda dall’Autorità portuale la realizzazione
del progetto di elettrificazione delle banchine
di attracco delle navi della Costa Crociere – ha
scritto l’associazione in una lettera rivolta a
Jorg Costantino, assessore comunale all’Ambiente - allo scopo di fornire alle navi tutta
l’elettricità necessaria durante la loro sosta in
La protesta degli ambientalisti
porto. Questi impianti, già realizzati in molti
portieuropei,giàprevistidagliindirizzilegislativi europei e già indicati nei piani di altri terminali crociere italiani (Venezia, Civitavecchia, Bari), sono particolarmente importanti
perilportodiSavonaacausadellacollocazione
degli accosti nel centro della città. La situazione attuale è di grave disagio per vasti quartieri
dellacittàecomporta,oltreauninsopportabile
fastidio, una minaccia per la salute dei cittadini, considerato il forte inquinamento derivante dal combustibile attualmente impiegato».
Da parte sua l’Autorità portuale savonese,
nella persona del suo presidente Gianuigi
Miazza, ha sottolineato la difficoltà di realizzazionediunsimileprogetto.«ASavonaabbiamo
già un sistema di "cold ironing" per l’alimentazione elettrica delle navi: è attivo a Vado Ligure
per i traghetti – spiega Miazza -. È quindi realisticamente possibile portare la stessa tecnologiainDarsena,maledifficoltàdasuperaresono
due e non da poco: la quantità di energia necessaria,decisamentesuperioreaipiccolitraghetti che attraccano a Vado, e come trasportarla in
Darsena.Servirebbeuncavidotto,un’operacostosa. Bisognerà aprire un tavolo di confronto
per parlarne in modo approfondito. Nel frattempo vorrei sottolineare come il Palacrociere
di Savona sia già all’avanguardia per la produzione in loco di quantità di energia attraverso
fonti rinnovabili e per il trattamento dei rifiuti
delle navi: un tema per le quali i dirigenti Costa
ci hanno portato a spasso per l’Europa a osservare i migliori sistemi utilizzati all’estero».
T. D.
quadri. Gli studi professionali che
hanno lavorato alla progettazione
sono tutti liguri: lo Studi Vicini architetti, che già avevano realizzato
la prima sezione, lo Studio tecnico
ing. Montaldo e Canale e Cvd Progetti srl.
All’inaugurazione ha partecipato
il vescovo Lupi, rivolgendo una benedizione all’edificio e a tutti coloro
che lo attraverseranno: sia i turisti
che il numeroso personale che lavora sulle navi. Ma soprattutto ha partecipato l’ospite d’onore: la Diadema, nuova ammiraglia delle crociere Costa, costruita negli stabilimenti Fincantieri di Venezia e destinata
a diventare la “Regina del Mediterraneo”.
Un gigante galleggiante capace di
oscurare con la sua mole l’intera
Darsena.Lunga306metrielarga37,
dispone di 1862 cabine passeggeri e
può ospitare quasi 5 mila croceristi.
Unavistaimpressionantedallungomare Matteotti; ieri ha catturato la
curiositàdituttiipassanti,rischiando peraltro di
causare tamponamenti lungo
la via Aurelia tra
i guidatori più
distratti.Maisavonesi ci faranno presto l’abitudine: da ieri sino a fine 2015 la
Diadema sarà a
Savona tutte le
settimane, per
un totale di 60
scali, offrendo
FEDERICO
crociere di sette
BERRUTI
giorni nel Medi- «Accoglienza:
terraneo occidentale,contap- la città deve
lavorare
pe nei porti di
ancora
Marsiglia, Barcellona, Palma
molto»
di Maiorca, Napoli e La Spezia.
Salgono così a 16 le navi in servizio
della flotta della compagnia Costa:
tutte battono bandiera italiana.
L’azienda,consedeaGenova,faparte del gruppo internazionale Carnival.
Dall’altodeipontidellaCostaDiadema,bisognaammetterlo,l’ingresso della città di Savona, la Torretta,
la Darsena e via Paleocapa in tutta la
sua interezza, sono una vista inedita
ed emozionante. «Sono passati solo
undici anni dall’inaugurazione del
primo terminal del Palacrociere –
ha ricordato Federico Berruti, sindacodiSavona–eppurelarivoluzione che questa realtà ha portato in
città è stata notevole. I numeri degli
arrivi sono un traguardo, ma anche
unostimoloacontinuare,un’opportunità da cogliere. C’è ancora tanto
da lavorare per quanto riguarda il
“software”diaccoglienzadellacittà:
pulizia, offerta culturale e commerciale».«Ungrandeesempiodisinergia – ha fatto eco Monica Giuliano,
neo presidente della Provincia -. La
Provincia, forse, non ci sarà più come prima per collaborare con gli entieleaziende,operlomenosaràsotto un’altra veste. Ma ci saranno i Comuni e, tutti insieme, sono sicura
che sapranno sfruttare le opportunità che questa nuova struttura offre».