E.O James - La Dea Madre Astarte-Anat-Asherah -

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Transcript E.O James - La Dea Madre Astarte-Anat-Asherah -

La Dea Madre
in Asia Occidentale
In Siria e in Palestina il culto della Dea sembra fosse
meno profondamente radicato e meno solidamente
affermato che in Egitto e nelle altre regioni dell'Asia
Occidentale. Statuette femminili, amuleti e
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medaglioni con immagini di Astarte sono state
portate alla luce dallo strato B di Tell Beit Mirsim
(1200-920 a.C) di Schechem e di Megiddo e nei testi
ugaritici vi sono accenni inequivocabili al culto della
Dea e alle nozze sacre come elemento integrante del
mito e del cerimoniale agreste. Così Anat (*), era la
consorte e la sorella di Baal, detta anche "La
Signora della Montagna" e nei testi di Baal-Anat si
narra che dopo aver combattuto vittoriosamente
contro i suoi nemici Baal la invitasse sulla sua
montagna per aiutarlo a costruire un palazzo. (...) Il
nome di Anat è associato alla figura di una vacca
selvatica, simbolo della Dea Madre. (...) Che la
vergine Anat divenisse la moglie di Baal è più che
evidente. Talvolta la loro unione è rappresentata
come quella di un toro e di una vacca, secondo il
simbolismo universalmente riconosciuto della
virilità maschile e della fecondità femminile, sicché
quando si narra che Baal amò una giovenca, questa
non è che la maniera mitologica di esprimere la sua
unione con Anat.
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(*) Nelle fonti babilonesi Lilith è al servizio della
Dea semitica Anath o Anthat (Dea che fu adorata
anche dagli Egizi), Dea assisa in Trono, nell'atto di
reggere nella mano sinistra una lancia e nella
destra una mazza con la lama. Da notare che anche
Ishtar era connessa alla guerra!
Benchè Asherah (volgarmente conosciuta come "la
moglie di Jahvè" ovvero la Dea Madre adorata dagli
ebrei prima che si imponesse il culto del solo Jahvè.
Nota di Lunaria)
fosse originariamente una delle moglie di El, ne era
anche la figlia e divenne la rivale e nemica di Anat.
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Questa però fu solo una fase transitoria, poiché in
seguito la vediamo attivamente impegnata nel
progetto per la costruzione del tempio di Baal come
una dei suoi alleati. Oltre ad essere "La Creatrice
degli Dèi", essa era "La Signora del Mare", come
Afrodite in Grecia e Maria "Stella Maris" nella
tradizione cristiana (Nota di Lunaria: ovviamente è
perchè i cristiani hanno cucito addosso a questa
Maria gli epiteti delle Dee!)
e questi due titoli la pongono nella stessa posizione
di Anat, in quanto ambedue hanno il rango e la
funzione della Grande Dea, perennemente prolifere
senza perdere la loro verginità (nota di Lunaria:
altra cosa che i cristiani hanno scopiazzato...) e
interessate principalmente all'amore, alla fertilità e
alla guerra.
(Nota di Lunaria: perchè qui "verginità" non
significa "passività, obbedienza", peggio che mai in
rapporto a un "dio padre"! La concezione che Maria
Vergine sia passiva è tutta cristiana, perchè le
precedenti Dee Vergini - si veda anche
Artemide/Diana Cacciatrice - non sono affatto docili
e passive!, ma anzi, sono battagliere e predominanti.
"Vergine" stava appunto a significare "Dea che non
si piegava al dominio maschile della penetrazione".
Diana Cacciatrice per esempio era aggressiva
principalmente nei confronti di dei e umani maschi,
così come Anat, che sedeva in trono armata di
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lancia)
Sotto tale aspetto esse divenivano senz'altro al
tempo stesso consorte e figlia o sposa e sorella del
dio supremo, fosse egli El o Aleyan-Baal, poichè
questo è un fenomeno ricorrente nel culto della Dea.
In Canaan si dava particolarmente risalto alle
caratteristiche guerresche ed erotiche di queste due
patrone della vita sessuale (nota di Lunaria: e infatti
le Sacerdotesse di queste Dee ricoprivano un ruolo di
potere, e avevano un atteggiamento disinibito nei
confronti degli uomini, si veda il discorso della
prostituzione sacra, dove le Sacerdotesse
sceglievano gli amanti che avrebbero condiviso con
loro il letto, perchè rappresentavano le Dee in terra
e quindi trasmettevano "l'essenza divina" agli
uomini con i quali si univano) e delle forze di
riproduzione nelle loro varie manifestazioni, che
lottavano tra loro per divenire la consorte del capo
del pantheon e dominare i processi naturali da cui
dipendeva il benessere dell'umanità. Da questa lotta
sembra che nessuna delle due uscisse vittoriosa,
perchè tanto Anat che Asherah rimasero unite nel
possesso comune di una medesima attribuzione
senza mai fondersi completamente in un'unica "Dea
dai molti nomi".
Nella tradizione ebraica sembra che Asherah fosse
identificata con Astarte o Ashtaroth così come in
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Egitto Anat e Astarte vennero fuse in una sola
figura, Antart. Così, nel Vecchio Testamento Asherah
è associata a Baal, benché di solito sia Ashtaroth ad
essere rappresentata come sua compagna.
Non v'è dubbio che quando vennero stilati i racconti
biblici le figure di Asherah e di Ashtaroth fossero già
confuse e che col termine complesso di "Asherah" si
volesse indicare qualunque cosa che fosse in
relazione col culto della Dea, così come tutti gli Dei
agresti e il loro culto venivano indicati col nome di
"Baal".
(Nota di Lunaria: infatti nelle lingue semitiche,
"Baal" è un titolo, e non un nome proprio, e significa
"Signore". è sopravvissuto nel termine "Baalzebub",
"Signore di tutto ciò che vola", poi corrotto in
"Signore delle mosche", quando gli ebrei e poi i
cristiani lo demonizzarono. Baalzebub era un Dio
dei Filistei, e veniva adorato nelle città di Ekron e
Nippur. Era il Dio delle tempeste, del vento, di ciò
che si muove volando. Qualcuno ha però suggerito
che è più probabile che Baal-Zebub, “Signore delle
Mosche” , sia una modificazione ebraica fonetica del
vero nome, che era probabilmente Baal- Zebul –
“Signore dell’Alta Casa”.)
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Confronto con geroglifico egizio che identifica la parola "aria".
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Che Asherah fosse la Dea principale di Tiro è
indicato nel testo ugaritico di Keret, dove si legge
che l'eroe, Keret, si era recato al "tempio di Asherah
di Tiro" e di "Elath (la Dea) di Sidone" e si era votato
a Lei per ottenere la mano della figlia del Re Pabel.
Perciò come sua devota, la moglie tiriana di Ahab,
Jezebel (Nota di Lunaria: è un racconto biblico)
considerava il Monte Carmelo come un punto di
vantaggio nella lotta dei due culti rivali (di Jahvè e
di Baal), ed è possibilissimo che appunto là si sia
svolta la rituale battaglia tra Baal-Asherah e Jahvè.
Se pure in questa occasione lo jahvismo trionfò,
tuttavia esso non segnò affatto la fine del baalismo.
I templi di Asherah e di Jahvè, costruiti fianco a
fianco nel IX secolo sulle mura di Mizpah,
sopravvissero infatti fino a quando la città venne
distrutta, mentre nel V secolo a.C. nella comunità
ebraica di Elefantina in Egitto veniva spesso
venerata la "Regina del cielo" (Nota di Lunaria: che
era già un titolo della Dea Inanna) e a Jahvè
venivano assegnate delle compagne che portavano i
nomi di divinità cananee come Anat-Yahu (o AnatBethel), Asim-Bethel e Haram-Bethel. La pratica
diffusissima della prostituzione maschile e
femminile fa pensare che il sacro connubio fosse uno
degli aspetti più salienti del culto. Sembra anche che
al tempio di Shiloh fossero adibite delle Sacerdotesse
con le quali i figli di Eli avevano rapporti sessuali e
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Amos inveiva contro coloro che profanavano il nome
di Jahvè dandosi convegno con le "zonah" nei
banchetti propiziatori e bevendo "il vino delle
violate". E similmente Geremia rimproverava al
popolo di Gerusalemme di affollarsi nelle case delle
sacre prostitute (zonah) di cui descriveva gli
allettamenti. Come in Babele la Dea invitava il re nel
suo letto, anche queste case erano attrezzate con
"letti d'amore" per le Sacerdotesse e i loro amanti,
che recitavano la parte del Re e della Regina nella
rappresentazione del sacro sposalizio, se, come
sembra probabile, una delle forme del rito era la
prostituzione sacra. è anche probabile. benché
l'episodio sia molto oscuro, che lo stesso profeta
Isaia sia ricorso a una di tali case per unirsi in sacro
connubio con una profetessa di professione per
avere da lei un secondo figlio che doveva avere un
significato simbolico [...] comunque sia, la
prostituzione in ambedue i sessi era difusissima in
Israele, e per quanto tale culto venisse combattuto o
allegorizzato dai profeti, esso continuò tuttavia a
fiorire nella comunità anteriore all'esilio. [...] Nel
secolo successivo la legge deuteronomica si sforzò di
sopprimere gli "Hierodouloi" (ierodule) di ambo i
sessi, ma nonostante le drastiche riforme di Giosia,
che comprendevano la distruzione delle case dei
Sodomiti e delle donne sacre che tessevano tendaggi
per Asherah e praticavano i loro riti nel tempio di
Gerusalemme, il culto continuò a persistere durante
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il periodo dell'esilio.
(Nota di Lunaria: infatti per tutta la Bibbia,
nell'Antico Testamento c'è sempre questo ritornello
di Jahvè, che intima il suo popolo di abbandonare gli
Dei degli altri, se non vuole incorrere nella sua ira di
dio geloso...)
Il simbolismo della fertilità venne comunque
mantenuto e interpretato sotto forma di uno
sposalizio di Jahvè col suo popolo
(Nota di Lunaria: e quindi anche del Cristo, lo
"sposo" e della chiesa terrena, la "sposa", si veda il
discorso del Nuovo Testamento)
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