Transcript Lezione 6
PISCINE La Piscina (Atto di Intesa Stato-Regioni) • Un complesso attrezzato per la balneazione che comporti la presenza – di uno o più bacini artificiali utilizzati per attività • • • • ricreative formative sportive terapeutiche – esercitate nell’acqua contenuta nei bacini stessi Tipologie di Piscine • Destinazione – Destinate ad utenza pubblica • Piscine pubbliche • Piscine ad uso collettivo • Impianti finalizzati al gioco acquatico – Piscine condominiali – Piscine ad usi speciali • all’interno di strutture di cura, riabilitazione, termali • Caratteristiche strutturali – – – – Scoperte Coperte Miste Convertibili • Utilizzazione – Nuotatori e addestramento al nuoto – Tuffi ed attività subacquee – Ricreative – Per bambini • profondità 60 cm – – – – Polifunzionali Ricreative attrezzate Per usi riabilitativi Per usi curativi e termali Piscine: caratteristiche generali (1) • Area di insediamento – soleggiata, protetta da venti dominanti, lontana da inquinamento atmosferico, idrico e del suolo e da sorgenti di rumori molesti • Approvvigionamento idrico – per l’approvvigionamento delle vasche e per gli usi sanitari • deve essere assicurato da un acquedotto pubblico o comunque da fonti rispondenti a criteri di potabilità, esclusa la temperatura – fabbisogno idrico giornaliero • 70 litri/die per ciascun frequentatore (considerando il numero massimo di frequentatori) Piscine: caratteristiche generali (2) • Allontanamento e smaltimento acque di rifiuto – da realizzarsi in conformità delle vigenti norme sulla tutela dell’inquinamento • Ampiezza dell’area totale di insediamento – per piscine scoperte, miste o convertibili • è raccomandabile non sia inferiore a 8 volte la superficie complessiva delle vasche • Collegamenti – servizi di trasporto, accessibilità del bacino di utenza • Emergenze – deve essere garantita accessibilità ai mezzi di servizio e soccorso Organizzazione funzionale • • • • • Sezione attività natatorie e di balneazione Sezione servizi di supporto Sezione impianti tecnici Sezione pubblico Sezione impianti ausiliari Organizzazione funzionale • Sezione attività natatorie e di balneazione – Vasche propriamente dette • dimensione rapportata al numero di frequentatori – vasche per bambini: max=superficie in mq/1.5 – Spazi perimetrali intorno alle vasche – Spazi direttamente connessi allo svolgimento delle attività natatorie – Spazi destinati allo svolgimento della ginnastica prenatatoria La zona di balneazione (1) • Rappresenta l’elemento fondamentale del complesso natatorio (vasca ed impianto idraulico) e, oltre a rispondere a requisiti igienici e di sicurezza, deve prevedere: – specchio d’acqua minimo di 2,50 m²/pers. e volume d’acqua 3 m³/pers. – uso di materiali compatti ed impermeabili per il fondo e le pareti della vasca per impedire infiltrazioni inquinanti – rivestimento delle pareti perpendicolari e del fondo con materiali antisdrucciolevoli di tinta chiara La zona di balneazione (2) • Le pareti delle testate devono essere profonde almeno cm 80 e di superficie liscia per consentire una virata regolare al nuotatore • la banchina che circonda la vasca deve essere in superficie antisdrucciolevole e larga almeno m 1,50 • Fanno parte della zona di balneazione “i parchi sosta” intorno alla vasca per favorire il riposo e l’elioterapia, “il solarium” calcolato in superficie almeno doppia rispetto allo specchio d’acqua, “i servizi igienici” e un locale attrezzato a “sala medica” per soccorsi d’urgenza e per la rianimazione degli accidentati Zona riservata ai tuffi • Requisiti: – Trampolini e piattaforme rivestiti di stuoie – Piattaforme di lancio (5 e 10 m) rigide, lunghe almeno 5 m, larghe almeno 2 m e recintate su 3 lati – Scaletta d’accesso inclinata con ripiano d’interruzione in corrispondenza della piattaforma da 5 m – Profondità minime zone di lancio: 3,50 m per trampolini, 5 m per piattaforme – Larghezza fosse sottostanti: 7 m per trampolini, m 8 per piattaforme – Lunghezza: almeno 18 m sotto la piattaforma Organizzazione funzionale • Sezione servizi di supporto (1) – Reception – Deposito abiti • collettivo, individuale – Spogliatoi • percorso piedi calzati, percorso piedi nudi – Servizi igienici • valutazione in funziona al numero max di frequentatori dell’impianto – 1 doccia ogni 30 mq di vasche servite (ma almeno 2 docce per M e 2 docce per F) – Primo soccorso Elemento igienico fondamentale • Nella realizzazione di un impianto si deve tener presente la netta separazione tra: – Zona di pre-balneazione • Detta “zona dei piedi sporchi”, deve essere separata dalla zona di balneazione per evitare la “contaminazione” dell’acqua da parte dei frequentatori – Zona di balneazione • Detta “zona dei piedi puliti”, prevede un percorso obbligato che “costringe” i frequentatori ad effettuare operazioni di pulizia personale prima del bagno in vasca La zona di pre-balneazione (1) • La zona di pre-balneazione comprende: – Gli spogliatoi • Devono essere igienicamente idonei e sufficienti per “accogliere” in modo adeguato il notevole numero di frequentatori. • Per sopperire alla necessità di un elevato numero di cabine si può ricorrere al sistema dello “spogliatoio a rotazione”, – secondo il quale gli indumenti vengono inseriti in un sacco numerato affidato ad un guardaroba vigilato, consentendo così l’utilizzo dello spogliatoio al successivo frequentatore La zona di pre-balneazione (2) – I servizi igienici • Vanno previsti in almeno due batterie separate e devono essere proporzionali alla capienza calcolata dello stabilimento. • E’ opportuna la disponibilità di fontanelle a getto parabolico con acqua potabile – e la previsione, nella zona di passaggio tra una zona e l’altra, di un “filtro di pulizia” • costituito da un canale lavapiedi disposto attorno alla vasca o limitato da un settore di transito obbligato sormontato da un getto-doccia a funzionamento continuo Organizzazione funzionale • Sezione servizi di supporto (2) – Locali deposito – Ufficio amministrativo Organizzazione funzionale • Sezione impianti tecnici – – – – – Impianti di produzione acqua calda Impianti di condizionamento Impianti elettrici Impianti antiincendio Impianti di trattamento e depurazione delle acque in vasca – Impianti per la circolazione dell’acqua nelle vasche • tempi di ricircolo (da 6 ore per nuoto a 2 ore in vasche per bambini) – Strumentazioni e presidi utilizzati per la pulizia e disinfezione Impianto idraulico (requisiti) • L’impianto idraulico deve comprendere: – sistema di circolazione per il ricambio dell’acqua – impianto di pre-filtrazione, flocculazione e filtrazione – trattamento di disinfezione • L’acqua in entrata (dolce o marina) deve: – possedere un indice batterico nei limiti igienicamente accettabili e essere scevra da sostanze tossiche, irritanti o inquinanti – pervenire in quantità tale da poter assicurare almeno 3 ricambi giornalieri e ritornare nella vasca dopo un passaggio attraverso pre-filtri di depurazione 1 Skimmer: Sono necessari per la pulizia del pelo acqua. 2 Prese di fondo: Sono degli scarichi con griglia che servono allo svuotamento e al riciclo dell'acqua. 3 4 5 6 7 Presa aspirafango: È la presa tubo della scopa aspirafango o del pulitore automatico ad aspirazione. 8 Quadro elettrico: Contiene i teleruttori delle pompe e il timer per l'avvio automatico dell'impianto. 9 Manometro: Misura la pressione nel filtro, indicando quando è il momento di effettuare il controlavaggio. Pozzetto per il ripristino automatico del livello piscina. Faro subacqueo 12V Bocchette di immissione: Servono ad immettere l'acqua filtrata. Lambitore per pastiglie di cloro: Consente un più semplice dosaggio del cloro. 10 Filtro a sabbia quarzifera: La sabbia attraversata dall'acqua, trattiene le sue impurità. 11 Valvola selettrice: Permette il lavaggio della sabbia, lo svuotamento della vasca e altre utili funzioni. 12 Elettropompa destinata alla filtrazione. 13 Prefiltro: Le pompe per piscina sono dotate di un piccolo filtro a protezione delle loro parti interne. 14 Elettropompa utilizzata per il funzionamento del pulitore automatico. 15 16 17 18 Scambiatore termico: Riscalda l'acqua; va collegato ad una fonte di calore (caldaia o pompa di calore). Valvola di by pass per la regolazione del flusso nel lambitore. Bordo piscina: È un ciglio di travertino o finta pietra che serve a delimitare il perimetro della vasca. Marciapiede perimetrale piscina. Classificazione delle acque utilizzate • Acqua di approvvigionamento – è quella utilizzata per l’alimentazione delle vasche (riempimento o reintegro) e quella destinata agli usi igienico-sanitari • requisiti: potabilità (salvo temperatura) • Acqua di immissione in vasca – è quella costituita sia dall’acqua di ricircolo che da quella di reintegro opportunamente trattate per assicurare i necessari requisiti • requisiti: vedi tabelle • Acqua contenuta in vasca – è quella presente nel bacino natatorio e pertanto a diretto contatto con i bagnanti • requisiti: vedi tabelle RISCHI PER LA SALUTE IN PISCINA Rischi per la salute in piscina Danni alla salute Cause e/o fattori predisponenti Annegamento Nuotatori sotto l’effetto di bevande alcoliche, scarsa abilità nel nuoto, assenza di sorveglianti, inadeguata progettazione della piscina o scarsa manutenzione Traumi Impatto contro superfici dure (fondo della piscina, acquascivoli, superfici calpestabili scivolose), frammenti di vetro o metallo, scontri tra nuotatori Alterazione dell’omeostasi fisiologica Esposizione eccessiva al calore ed ai raggi del sole (piscine esterne), esposizione eccessiva al calore (o al freddo) in vasche per idromassaggio o piscine termali naturali Infezioni Ingestione, inalazione o contatto con batteri, virus, funghi e/o protozoi patogeni presenti nell’acqua o in prossimità delle vasche Avvelenamenti ed intossicazioni Contatto, inalazione o ingestione di acqua contaminata da residui chimici, ingestione di tossine (alghe), inalazione di sostanze chimiche volatili Rischi fisici • • • • Annegamento e semi-annegamento Traumi maggiori Inciampamento, scivolamento e caduta Folgorazione Annegamento e semi-annegamento • Annegamento – ingresso di acqua nei polmoni che provoca asfissia acuta • Semi-annegamento – stessa dinamica ma esito non fatale. La prolungata mancanza di ossigeno a livello cerebrale determina una sofferenza delle cellule nervose responsabile di deficit neurologici a lungo termine – Fattori favorenti l’annegamento • • • • • • • • • Caduta inaspettata in acqua Facile accesso alla piscina in assenza di sorveglianza o recenti di protezione Incapacità di nuotare Consumo di alcool Giochi pericolosi Nuoto in acque di profondità superiori rispetto alle proprie abilità Nuoto ed immersioni in apnea Eccessiva potenza delle bocchette di aspirazione e drenaggio Temperature dell’acqua troppo basse o troppo alte Annegamento e semi-annegamento • Prevenzione – Progettazione-manutenzione • • • • Recinti di isolamento Progettazione adeguata delle bocchette di aspirazione Griglie sulle bocchette per evitare l’intrappolamento dei capelli Mantenimento del grado di trasparenza dell’acqua attraverso metodi di filtrazione e disinfezione • Mantenimento della temperatura dell’acqua al di sotto dei 40°C – Educazione-formazione • • • • • I rischi associati al consumo di alcool L’importanza di una corretta alimentazione La sorveglianza dei bambini da parte degli adulti Il miglioramento delle capacità natatorie individuali Il miglioramento delle conoscenze di primo e pronto soccorso (Basic Life Support, BLS) fra gli addetti alla sorveglianza Traumi maggiori • Lesioni del midollo spinale – Conseguenze possono essere la quadriplegia (paralisi dei quattro arti) o la paraplegia (paralisi arti inferiori) • Lesioni della scatola cranica – Conseguenze possono essere patologie neurologiche • Traumi da inciampamento, scivolamento e caduta – Possono riguardare braccia, mani, gambe e piedi Traumi maggiori • Fattori favorenti – Immersioni e tuffi in acque poco profonde – Piscine superaffollate – Accessori sommersi (scalette) – Scarsa trasparenza dell’acqua – Piani calpestabili scivolosi – Vetro e rifiuti intorno alla piscina – Salvagenti e tavole galleggianti lasciati a bordo vasca Traumi maggiori • Prevenzione – Sorveglianza da parte del personale – Conoscenza da parte del personale delle norme di primo soccorso – Scelta adeguata del materiale per le superfici calpestabili – Accurata pulizia delle superfici calpestabili – Utilizzo di materiali alternativi al vetro per le bibite – Limitazione del numero di utenti presenti – Educazione degli utenti a tenere comportamenti corretti Folgorazioni • Gli impianti elettrici installati all’interno ed intorno alle vasche possono determinare shock elettrici – Tra le cause principali di folgorazione sono gli impianti luminosi sommersi difettosi, impianti di condizionamento, contatori, prese di corrente televisori, frigoriferi, asciugacapelli, … • Il passaggio della corrente elettrica all’interno del corpo può determinare blocco della funzione muscolare e danni ad organi vitali – Arresto della funzione respiratoria, perdita di coscienza, fibrillazione ventricolare, morte Folgorazioni • Prevenzione – Segnaletica – Certificazione della progettazione, esecuzione e manutenzione dell’impianto elettrico – Educazione utenti e personale di sorveglianza – Pronto soccorso Rischi chimici • I composti chimici che si possono trovare nelle acque di piscina possono essere già presenti nelle acque di approvvigionamento, essere aggiunte deliberatamente, o essere rilasciate dagli utenti • I meccanismi principali di esposizione a sostanze chimiche presenti nelle piscine sono – Ingestione diretta dell’acqua – Inalazione di composti volatili o sotto forma di aerosol – Contatto e assorbimento attraverso cute e mucose Acqua delle vasche Dall’acqua di immissione: Sottoprodotti della disinfezione (DBPs dalla rete) residui dei trattamenti quali disinfettanti, alghicidi, correttori di pH... Sostanze chimiche nell’acqua della vasca Dai bagnanti: urina, sudore, sporcizia, cosmetici... Trattamenti di disinfezione Sottoprodotti della disinfezione (DBPs): cloroammine, clorofenoli, trialometani, acidi aloacetici, ... Esposizione a sostanze chimiche • Ingestione diretta dell’acqua (max 100 ml) • Inalazione di composti volatili o nebulizzati come aerosol soprattutto in piscine coperte (ventilazione polmonare: 6 - 7.5 l/min circa per un adulto a riposo e 25 - 36 l/min sotto sforzo) • Contatto con cute e mucose ed assorbimento attraverso la pelle (sostanze con possibile azione irritativa diretta; sostanze in grado di superare la barriera cutanea ed essere assorbite dall’organismo) Trattamenti delle acque di piscina • Lo scopo fondamentale del trattamento delle acque è di eliminare i microrganismi patogeni ed i contaminanti idrici che possano essere nocivi o indesiderati – Ricircolo – Filtrazione – Disinfezione – Reintegro e rinnovo Ricircolo • L’acqua delle vasche deve continuamente passare dalle vasche alla centrale di disinfezione e poi di nuovo alle vasche – la velocità e frequenza con la quale la massa d’acqua deve passare totalmente nella centrale di disinfezione dipende dal tipo e dal numero di bagnanti • Bambini -> maggiore eliminazione di escreti e secreti -> necessità di riciclo più frequente – in condizioni normali, 4 cicli / 24 ore = 1 ciclo in 6 ore – particolarmente importante è la rimozione del velo d’acqua superficiale • “sfioro”, che elimina le impurità galleggianti Sistema a skimmer Sistema a sfioro Filtrazione • E’ un sistema di depurazione ottenuto con metodi meccanici – l’acqua viene fatta passare attraverso materiali di diversa natura e granulometria • che trattengono il particolato e ne impediscono il ritorno in vasca – L’efficienza di trattenimento dei filtri è potenziata da sistemi chimici di flocculazione • sostanze chimiche consentite dalla legge, capaci di coagulare inglobando il particolato in corpi di maggiori dimensioni – più facilmente trattenuti dal sistema filtrante Filtrazione • Tipi di filtri – Lenti • più strati di sabbia silicea e di ghiaia a granuli di diverso diametro – l’acqua passa attraverso il filtro lentamente, per gravità – Rapidi • materiali granulosi di diversa natura (sabbia silicea, ghiaia, diatomee) – l’acqua passa attraverso il filtro velocemente, sotto pressione » maggiore flusso di acqua ma minore efficacia » ma in piscina sono necessari Filtrazione lenta La disinfezione delle acque • Obiettivo primario – Inattivazione di microrganismi patogeni di ogni tipo • Obiettivo secondario – Mantenere la qualità microbiologica dell’acqua, attraverso la presenza di un residuo di disinfettante come protezione nel caso di nuove contaminazioni • La disinfezione delle acque avviene principalmente mediante – ossidazione o rottura della parete cellulare con conseguente disintegrazione della cellula – diffusione nella cellula e interferenza con l’attività cellulare Caratteristiche dei disinfettanti • I sistemi di disinfezione possono essere classificati in: • sistemi chimici (disinfettanti propriamente detti): – – – – cloro e derivati (cloro gas, clorammine, ipoclorito) biossido di cloro ozono acido peracetico • sistemi fisici: – radiazioni UV – filtrazione su membrana Caratteristiche dei disinfettanti • La scelta del prodotto da utilizzare dipende da – qualità dell’acqua da trattare – tempo di contatto – efficacia del disinfettante – formazione di sottoprodotti – capacità di fornire un residuo persistente e facilmente misurabile Disinfettanti per le acque di piscina • Cloro – cloro liquido – ipoclorito di sodio e di calcio – cloroisocianurati • Ozono (utilizzato in combinazione con il cloro) Cloro e clorazione • E’ il sistema più utilizzato per la disinfezione delle acque. • Agisce tramite la formazione in acqua di acido ipocloroso (HClO) che corrisponde al Cloro attivo libero ed è il vero agente disinfettante Cl2 + H2O ↔ HCl + HClO • Il Cloro attivo libero ossida le sostanze organiche ma anche composti inorganici contenenti ferro, ammoniaca, manganese, producendo i sottoprodotti della disinfezione, noti come Disinfection By-Products (DBPs) Cloro • Gas giallo-verde, irritante, utilizzato come gas (Cl2) o soluzione acquosa di ipoclorito di sodio (NaClO) • Solubile in acqua, la forma in cui si trova dipende dal pH dell’ambiente, in quanto esistono gli equilibri: Cl2 + H2O HClO + H+ + ClHClO H+ + ClO- HClO = forte ossidante • Ha ottime capacità battericide anche a dosaggi non elevati • L’efficienza di disinfezione è fortemente dipendente dal pH (se > 8 c’e’ prevalenza di ClO-) Clorazione • Il cloro va aggiunto con meccanismi a funzionamento automatico, in quantità tale da soddisfare la cloro-richiesta ed un clororesiduo ottimale di mg 0,5/l comunque mai al di sotto di mg 0,2/l. – Tali dosi sono ritenute sufficienti per distruggere microrganismi patogeni senza provocare fastidiose irritazioni congiuntivali. • Il tasso di cloro residuo deve essere controllato dai gestori delle piscine almeno 2 volte al giorno Clorammine • Facendo reagire il cloro (ipoclorito) con composti contenenti ammoniaca, si generano tre differenti specie di clorammine: NH3 + HClO H2O + NH2Cl (monoclorammina) NH2Cl + HClO H2O + NHCl2 (diclorammina) NHCl2 + HClO H2O + NCl (triclorammina) • In un range di pH compreso tra 7 e 8 (tipico della maggioranza delle acque), la monoclorammina è la specie predominante • Hanno azione battericida inferiore rispetto al cloro ma più persistente • L’uso della clorammina limita fortemente la formazione di THM Cloro e clorazione • In presenza di ammoniaca e di sostanze organiche il cloro dà origine a DBPs quali cloroammine e clorofenoli, responsabili dei cattivi odori e dei fenomeni irritativi di cute e mucose • Questi cloroderivati costituiscono il Cloro attivo combinato Cloro attivo libero + Cloro attivo combinato = Cloro attivo totale Cloroammine nell’acqua e nell’aria • Problemi di irritazione per contatto con le mucose congiuntivale e faringea • Sintomi respiratori acuti (vie aeree superiori) • Problemi di asma nei nuotatori • Insorgenza di asma in soggetti professionalmente esposti Cloro e clorazione • In presenza di carica microbica elevata, alto carico inquinante, ammoniaca e per ridurre l’eccesso di Cloro attivo combinato, si può utilizzare una clorazione-d’urto al break-point • Si aggiunge una opportuna dose di cloro direttamente in vasca ed in un’unica soluzione (tecnicamente si attua una superclorazione) • Ad un certo valore di cloro aggiunto (break-point), la formazione di cloroammine raggiungerà un valore massimo, seguito poi dalla loro totale scomparsa • Il cloro aggiunto oltre questo valore sarà tutto Cloro attivo libero, con buon potere disinfettante Clorazione al break-point Cloro totale Break point Cloroammine Cloro attivo libero Clororichiesta • La quantità minima di cloro da aggiungere all’acqua per ossidare la sostanza organica presente • Differenza tra il cloro impiegato per legare le impurità presenti nell’acqua e la parte di cloro residuo Clorazione marginale, superclorazione e clorazione al break-point Clorazione al break-point Cloro e clorazione • I trattamenti di clorazione a valori elevati (al break-point) portano alla formazione di alcuni composti indesiderati tra i Disinfection ByProducts (DBPs), in particolare i Trialometani – – – – Cloroformio Bromoformio Dibromoclorometano Diclorobromometano • Cloroformio e diclorobromometano sono classificate come sostanze possibili cancerogene per l’uomo (2B per la IARC) Trialometani • I Trialometani si trovano nell’acqua e nell’aria ambientale delle piscine e si possono dosare nel sangue e nell’aria alveolare di nuotatori, ma anche di frequentatori di piscine coperte • I nuotatori, agonisti e amatoriali, sono particolarmente esposti ai Trialometani in quanto possono introdurli per via orale, inalatoria ed anche transcutanea (23% del totale si ammette venga assunto per questa via rispetto all’1% con l’acqua potabile) • Nei nuotatori i Trialometani risultano dosabili nell’aria alveolare fino a circa 10 ore dal termine dell’esposizione Effetti sulla salute dei trialometani • Effetti acuti – irritazione di cute e mucose e sintomi alle vie aeree superiori • Effetti cronici – Alterazioni della funzione respiratoria – Legati a sostanze cancerogene – Effetti sulla gravidanza Trialometani (THM) A THM = A - C - H A Cl2 + NOM Cl2 + Br- + NOM Composti organici alogenati: Cloroformio Bromodiclorometano Clorodibromometano Bromoformio Cloroformio Bromodiclorometano Clorodibromometano Bromoformio Cl2+NOM Cl2+Br-+NOM Acido cloroacetico Acido dicloroacetico Acido tricloroacetico Dicloroacetonitrile Bromocloroacetonitrile Dibromoacetonitrile Tricloroacetonitrile Alochetoni Idrato di cloralio Cloruro di cianogeno Cloropicrina MX Ozono (O3) • Gas incolore, è un fortissimo ossidante, esplicando così ottime capacità virucide e battericide • Viene generato da scariche elettriche in aria o in ossigeno e immediatamente miscelato all’acqua da trattare • Usato nella disinfezione primaria o in accoppiamento con altri disinfettanti (per garantire la presenza di residuo in rete) • Presenta alti costi di investimento ma i costi di esercizio sono bassi • Determina formazione di bromati • Assenza di residuo attivo Raggi UV • La disinfezione con raggi UV è un processo di natura fotochimica che ha come bersaglio le molecole di DNA e RNA • Ha soddisfacenti proprietà battericide e virucide • Lascia inalterata la composizione chimica dell’acqua • Non produce sostanze potenzialmente pericolose • Ha costi di installazione, gestione e manutenzione relativamente ridotti • Non causa problemi di corrosione • Assenza di residuo attivo • Efficienza di disinfezione non direttamente misurabile Efficacia dei disinfettanti Efficacia contro ++++ Cisti di protozoi + Persistenza del residuo nel sistema di distribuzione buona +++ ++ ++ buona ++ + buona Ozono ++++ +++ +++ nulla UV +++ ++ nulla Cloro e ipoclorito Biossido di cloro Clorammine Batteri Virus ++++ Sottoprodotti della disinfezione By-products generati dall’ozono ALDEIDI Formaldeide Acetaldeide Benzaldeide ecc. SOTTOPRODOTTI BROMINATI Bromato Bromoformio Acidi acetici brominati By-products generati dal biossido di cloro Clorito Clorato DBPs simili a quelli dell’ozonizzazione By-products generati dalle clorammine DBPs simili a quelli della clorazione ma con livelli minori di THM Formazione by-products nelle acque disinfettate Cl2, NaClO ClO2 O3 Trialometani (THM) +++ - - Alorganici (TOX) +++ + - Clorofenoli +++ - - Sostanze mutagene +++ + + Cancerogenicità di alcuni by-products della disinfezione By-products della disinfezione Cancerogenicità Cloroformio Fegato e rene Diclorobromometano Fegato, rene e colon Dibromoclorometano Bromoformio Fegato Colon Acido dicloroacetico Fegato Acido tricloroacetico Fegato Cloralio Bromato MXFonte AWWA, 1999 Fegato Rene Fegato e tiroide Prevenzione del rischio chimico • Acqua – diluizione delle sostanze indesiderate potenziando il reintegro quotidiano di acqua fresca che assicuri un ricambio di almeno il 5% – efficace sistema di filtrazione, unito ad interventi di educazione dei nuotatori al rispetto delle norme di igiene personale • Aria – l’Accordo tra il Ministero della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano prevede un ricambio di aria esterna di almeno 20 m3/h per metro quadrato di vasca e un ricambio non inferiore a 4 volumi/h nelle zone destinate ai frequentatori (spogliatoi, servizi igienici, pronto soccorso) Acque di piscina: requisiti PARAMETRO ACQUA DI IMMISSIONE ACQUA DI VASCA Acque di piscina: requisiti PARAMETRO ACQUA DI IMMISSIONE ACQUA DI VASCA I microrganismi nelle piscine • Nelle piscine, nonostante la bassa concentrazione di nutrienti e le condizioni avverse, alcuni microrganismi possono adattarsi, sopravvivere e moltiplicarsi • Fattori che favoriscono la presenza di microrganismi – – – – – Cattiva manutenzione Trattamenti di disinfezione insufficienti Temperatura dell’acqua Secrezioni nasali, orofaringee Materiali grassi prrovenienti dalla pelle dei bagnanti • Fattori che sfavoriscono la presenza di microrganismi – Disinfezione – Sfioro perimetrale – Filtrazione Il ruolo dei bagnanti • I bagnanti rappresentano la principale fonte di deterioramento della qualità dell’acqua • Nell’acqua della piscina possono trovarsi in abbondanza germi patogeni dei più svariati tipi eliminati dai frequentatori attraverso cute, secrezioni naso-faringee, orifizi anali, uretrali e vaginali • Sulla pelle prevalgono – – – – – – – Gram-positivi Cocchi aerobi non patogeni Staphylococcus aureus (narici) Corinebatteri Gram-negativi Miceti Enterobatteri Contaminazione microbica Rischi biologici • Tra le forme infettive tipiche legate alla balneazione in piscina si possono ricordare: – affezioni oftalmiche e otorinolaringologiche: 50% – affezioni gastrointestinali: 20% – affezioni dermatologiche (soprattutto micosi estremità inferiori): 30% • Ma non deve essere sottovalutata la possibilità di trasmissione di: – enterobatteri e di virus, ad esempio quelli dell’epatite A Micosi cutanee • Definizione: – Affezioni molto frequenti tra i nuotatori, non gravi, ma tenaci e fastidiose. • EZIOLOGIA: – Miceti: lieviti (Candida); muffe (Tricophyton, Epidermophyton, Malassezia) • SERBATOIO: – Questi miceti vivono sulla cute dell’uomo, soprattutto nelle grandi pieghe cutanee, negli spazi interdigitali e e peri- o subungueali • TRASMISSIONE: – Contatto diretto con malati o veicoli (cellule desquamate, peli contaminati, indumenti, ecc.) Micosi cutanee • PROFILASSI: – AMBIENTE: disinfezione e riduzione percorsi a piedi nudi – OSPITE: evitare macerazione della cute • DIFFUSIONE – Ubiquitaria: l’aumento sensibile di micosi cutanee in tutto il mondo sembra almeno in parte collegato con la frequentazione, in continuo aumento, di palestre e soprattutto piscine. I miceti si possono ritrovare a bordo vasca, nelle docce e gabinetti, sugli accappatoi, sulle sedie a sdraio bagnate. Alcune micosi • Piede di atleta – Causato da Epidermophyton – E’ la più frequente malattie da funghi tra i frequentatori di impianti sportivi e piscine – La forma clinica più frequente ha localizzazione interdigitale, ai piedi – Prima manifestazione: • minutissima desquamazione nello spazio interdigitale, alla commissura – nessun disturbo rilevante -> lesione trascurata • ma in seguito a macerazione: edema, arrossamento, ulcere – abbondante sudorazione con cattivo odore – Molto contagiosa: basta un caso di piede d’atleta per esporre a rischio tutti i frequentatori Altre patologie infettive da piscina • Verruche – HPV - Human Papilloma Virus tipi 1 e 4 • verruche plantari e piane – può verificarsi autocontaminazione • in seguito a grattamento – possono comparire anche sulle mucose • condilomi piani – talvolta scompaiono da sole • Il sistema immunitario determina un vero e proprio rigetto • Congiuntiviti – da cloro – batterica o virale (Adenovirus, in particolare) Altre patologie infettive da piscina • Otiti esterne e medie – molto frequenti nei nuotatori • agevolate da ristagno dell’acqua nel condotto uditivo esterno – Staphylococcus, Proteus, Pseudomonas – In casi particolarmente gravi l’otite media può portare a perforazione del timpano – Pseudomonas colonizza spesso le aree con flussi vorticosi • tubazioni e rubinetterie con importanti depositi calcarei – acque “dure” • filtri Ossiuri • Malattia da vermi – Enterobius vermicularis • lungo pochi millimetri, arricciato, di colore bianco – In certe regioni calde e temperate le percentuali di infestazione nei bambini raggiungono l’80% • la piscina è ambiente favorevole alla propagazione – L’infezione avviene per via orale, tramite ingestione di uova sessuate del verme • nell’intestino le uova danno vita alle larve, che maturano sessualmente e si coniugano – le femmine fecondate, durante la notte, si portano all’orifizio anale e depositano le uova nelle pliche anali e del perineo » prurito! Misura del rischio biologico • La concentrazione dei microrganismi patogeni in acqua è spesso talmente bassa da rendere impossibile la loro determinazione, sebbene sufficiente a trasmettere le malattie • La misura diretta è in pratica impossibile – Elevatissimo numero di specie patogene – Complicate e costose procedure per l’individuazione di ogni singola specie • Si ricorre ad una misura indiretta – Uso di microrganismi indicatori Batteri coliformi • Gli indicatori più utilizzati sono i batteri coliformi – Si trovano in gran numero – Sono facili da rilevare – Sono in grado di sopravvivere più a lungo della maggior parte dei patogeni conosciuti • I coliformi fecali appartengono alla famiglia dei coliformi totali ed indicano una contaminazione di origine fecale – Escherichia coli Streptococchi fecali • Sono caratteristici dell’apparato digerente di tutti gli animali a sangue caldo, mentre i coliformi totali sono caratteristici solo dell’uomo • Rapporto coliformi totali/streptococchi fecali – Se <=1 contaminazione di origine animale – Se >=4 contaminazione di origine umana Acque di piscina: requisiti PARAMETRO ACQUA DI IMMISSIONE ACQUA DI VASCA Criteri di balneabilità della acque