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REPUBBLICA DI SAN MARINO
Con il Patrocinio:
Segreteria di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale,
Programmazione Economica, Previdenza e Famiglia
ISS
Istituto per la Sicurezza Sociale
o
Università degli Studi di San Marino
Associazione
Sammarinese
di Reumatologia
OSTEOPOROSI COMPLICATA da FRATTURE VERTEBRALI
INDAGINE RETROSPETTIVA su tutti i pazienti FRATTURATI e sottoposti a VERTEBROPLASTICA
nel biennio 2009-2010 nella Repubblica di San Marino
A cura di:
Dott.ssa M. Loredana Stefanelli, Direttore UOC Medicina Interna e Presidente A.SA.R.;
Dott.ssa Stefania Volpinari, Specialista in Reumatologia e Segretario Generale A.SA.R.;
Dott.ssa Elena Franciosi, borsista A.SA.R.;
Dott. Mauro Sammaritani, Esperto Statistico.
Si ringraziano per la collaborazione:
il Dott. Marino Gatti e la UOC di Radiologia;
il Dott. Michele Sintini;
le Dott.sse Silvia Genghini, Tatiana Mancini, Patrizia Stefanelli, Simonetta Palma
dell’Ambulatorio Osteoporosi Complicate.
INTRODUZIONE - MATERIALI:
Nell’anno 2011-2012 abbiamo condotto una raccolta dati retrospettiva inerente tutti i pazienti
sottoposti a vertebroplastica nel biennio 2009-2010 nella Repubblica di San Marino. Tale procedura
interventistica è stata presa in considerazione per i pazienti con crolli vertebrali “recenti e algici”
secondo le indicazioni poste dai Colleghi Ortopedici/Algologi ed in ultima analisi dal Radiologo
Interventista che in prima persona ha effettuato il trattamento. Tramite l’accesso all’archivio
elettronico della radiologia ospedaliera abbiamo ricavato l’elenco dei pazienti candidati a
vertebroplastica nel biennio suddetto (nel 2009 i pazienti venivano inviati all’Ospedale Infermi di
Rimini mentre dal 2010 la vertebroplastica viene effettuata all’interno del nostro Ospedale).
Inoltre, una serie di dati utili (anagrafici, anamnestici farmacologici e patologici, trattamenti
concomitanti per l’osso, valori di densitometria ossea) sono stati estrapolati dalla cartella
elettronica ISS. Terminata questa prima parte di raccolta dati, previo consenso informato all’utilizzo
dei dati raccolti ed a collaborare al recall telefonico, abbiamo contattato i pazienti trattati con
vertebroplastica sottoponendoli ad un questionario telefonico. Tutto questo, per avere informazioni
“indicative” in merito alla risposta clinica sul sintomo “dolore” ed al rischio di rifrattura a distanza di
alcuni mesi (follow up di 18 mesi).
RISULTATI
PRIMA PARTE:
Sono stati 65 i pazienti sottoposti a
vertebroplastica per crolli vertebrali singoli o
multipli nel biennio 2009-2010. Di questi 55.3
% donne (36 pz) e 44.6 % uomini (29 pz).
L’età media riscontrata al momento della
vertebroplastica è stata di 76.6 aa (range 47 92 aa), nelle donne età media di 78.1aa e nei
maschi età media di 74.7 aa. In 32.3 %
abbiamo riscontrato una frattura singola (21
pz) e in 76.7 % (44 pz) fratture multiple al
basale.
In totale considerando i 65 pazienti sono stati
registrati 184 crolli vertebrali (recenti e
non), la sede del crollo è stata dorsale nel 20
% (13 pz), dorsolombare e lombare nel 40 %
(rispettivamente 26 pz). Dei 65 pazienti il 72.3
% (47 pz) hanno avuto crolli spontanei e i
restanti 18 pz, cioè il 27.6 % fratture post
trauma.
Le vertebroplastiche sono state eseguite su
una singola sede nel 67.7 % (44 pz) ed in sedi
multiple nel 23.1 % (15 pz), non è stato
possibile discriminare questo dato nei restanti
6 pazienti (dati non presenti in cartella
elettronica). Le sedi di vertebroplastica sono
state le seguenti: dorsali in 22 pz (33.8 %),
dorso-lombari in 6 pz (9.2 %), lombari in 31 pz
(47.7 %), n.d. nei 6 predetti (9.2 %).
%
60
Fratture
Donne
40
Fratture
Uomini
20
0
80
Età
media
Donne
78
76
Età
media
Uomini
74
72
80
Crolli
spontanei
60
40
Crolli da
trauma
20
0
Sede precisa dei crolli
18.0
16.0
14.0
12.0
10.0
8.0
6.0
4.0
2.0
0.0
L1 D12
L3
L2
L4 D11 L5
D7 D10 n.d. D8
D9
D6
D5
D4
D3
Principali sedi dei crolli individuati (totali 184 crolli)
Tra i 65 pazienti con crolli vertebrali, le principali comorbidità riscontrate sono state le seguenti:
- Malattie oncologiche concomitanti (12 pz -18.5 % nello specifico: Mieloma in 4 pazienti;
K Prostata in 1 paziente; K Polmone in 5 pazienti; K Colon Retto in 1 paziente; K Vescica in 1 pz).
- Malattie croniche reumatiche e/o polmonari (21 pz - 32.3 %) in terapia steroidea cronica
- Diabete mellito (8 pz - 12.4 %) in terapia con ipoglicemizzanti orali 4 pazienti e con insulina
4 pazienti.
- Distiroidismo (7 pz - 10.8 %) in terapia con tiroxina.
TERAPIA ANTALGICA PRE Vertebroplastica:
Al momento del crollo vertebrale il dolore è stato trattato con comuni antidolorifici quali:
paracetamolo e fans nel 52.3 % (34 pz), con oppioidi minori nel 21.5 % (14 pz) e con oppioidi
maggiori e/o pompa ad infusione morfinica nel 26.1 % (17 pz).
Hanno necessitato di terapia infiltrativa steroidea prima della procedura chirurgica 5 pz (7.7 %).
o
TERAPIA ANTALGICA POST Vertebroplastica:
FOLLOW UP (1 - 6 mesi):
Terapia antalgica nel 55.4 % dei pz (36 pz):
- fans-paracetamolo (16.7 %), oppioidi minori (38.9 %), oppioidi maggiori o pompa morfinica
(44.4%); terapia infiltrativa post vp è stata effettuata in 6 pz (9.2 %).
o
FOLLOW UP (6 - 18 mesi):
Terapia antalgica nel 38.5 % dei pz (25 pz):
- fans-paracetamolo (32.0 %), oppioidi minori (32.0 %), oppioidi maggiori o pompa (36.0 %);
terapia infiltrativa nel 9.2 % (6 pz).
N.B.: Tutti i dati presentati sono stati ricavati dalla cartella elettronica in base alle prescrizioni
Mediche ed al ricettato; il chiaro limite è la natura retrospettiva dell’indagine con l’impossibilità di
verifica sulla reale assunzione di tali farmaci e/o sull’assunzione correlata ad altra patologia
concomitante.
La terapia per l’osteoporosi prima della vertebroplastica era stata consigliata/prescritta nel 20 %
dei casi (13 pz).
Nello specifico: 11 assumevano bifosfonati (84.6 %), 2 ranelato di stronzio (15.4 %). Invece l’80 %
dei casi, ovvero 52 pazienti, non erano in trattamento per l’osso.
Di questi, il 12 % aveva un quadro densitometrico compatibile con osteoporosi, il 12 % compatibile
con osteopenia, il 4 % valori di densità minerale ossea nella norma, mentre il 72 % dei casi non
aveva effettuato un esame densitometrico recente (considerato l’ultimo quinquennio).
Terapia integrativa per l’osso (Calcio e vitamina D) era assunta da 12 pazienti (18.5 %).
Terapia per l’osso dopo la vertebroplastica era stata consigliata a 35 pz (53.8 %).
Nel follow up (18 mesi) si sono verificati nuovi crolli vertebrali in 16 pazienti (24.6 %), in alcuni
anche multipli (totale di crolli nell follow up: 30). Di questi solo 9 pz (56.2 %) erano in trattamento
per osteoporosi con bifosfonati.
Infine, non sono emerse sostanziali differenze nel rischio di rifrattura di vertebre contigue e non
contigue a quella trattata.
SECONDA PARTE:Follow up tramite recall telefonico
E’ stato possibile ricavare dati su 32 pz (contattati telefonicamente e sottoposti ad intervista).
Abbiamo chiesto se ricordavano un BENEFICIO sul DOLORE immediato dopo la procedura e se
questo nel tempo (follow up 18 mesi) era stato mantenuto:
- immediato (dopo circa una settimana) beneficio nel 62.5 % degli intervistati (20 pz);
- beneficio a 6 mesi nel 50.0 % degli intervistati (16 pz);
- beneficio a 12 mesi nel 43.7 % (14 pz);
- beneficio a 18 mesi nel 40.63 % (13 pz).
Il dato di nuova frattura richiesto confermava quello ricavato dal pc.
CONCLUSIONI
Questa indagine è la prima raccolta dati su pazienti fratturati e sottoposti a vertebroplastica nella
Repubbluca di San Marino. Pur con i limiti correlati alla “tipologia retrospettiva dell’indagine”
abbiamo ricavato alcuni dati utili, che ci auguriamo siano di stimolo per intraprendere nuovi e più
ampi studi di tipo prospettico. La nostra indagine ha mostrato in primis una “popolazione fragile
fratturata” relativamente giovane (età media riscontrata di circa 76 aa), una tendenza alla rifrattura
nel follow up piuttosto elevata (24 % a 18 mesi) e una risposta al sintomo dolore discreta ma non
ottimale (terapia antalgica nel post trattamento nel 55 % dei casi a 1 - 6 mesi e nel 38.5 % dei casi a
6 - 18 mesi). Infine, il dato che certamente richiama maggiormente la nostra attenzione è una
scarsa tendenza a trattare farmacologicamente la patologia osteoporotica con farmaci e
supplementi di calcio e vitamina D (terapia consigliata nel 20 % dei casi prima e nel 53 % dei casi
dopo il crollo vertebrale trattato con vertebroplastica). Questi dati non ci sorprendono, confermano
quanto riportato in Letteratura ed in altre indagini/raccolte dati in merito alla scarsa attenzione che
ancora oggi esiste nei confronti di questa patologia. Le fratture osteoporotiche rappresentano uno
dei principali problemi sanitari dei paesi sviluppati e, come per altre malattie croniche, i costi già alti
ad esse correlati sono destinati a crescere con l’ulteriore invecchiamento della popolazione.
Auspichiamo, pertanto, questo primo lavoro possa rappresentare uno spunto di riflessione per tutti
i professionisti che si occupano di osteoporosi e possa essere stimolo per la realizzazione di un
progetto di “Presa in carico e gestione multidisciplinare del paziente con frattura da fragilità”.
Lavoro realizzato grazie al contributo di:
Si rigrazia:
Comitato Esecutivo
dell’Istituto per la Sicurezza Sociale
o
Segreteria di Stato alla Sanità e Sicurezza
Sociale, Programmazione Economica,
Previdenza e Famiglia