Fastweb, roadmap accelerata - Corriere delle comunicazioni

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DELLE
www.corrierecomunicazioni.it
n°8. 12 maggio 2014
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FibertoItaly
7
IL
FOCUS
► Il piano ultra broadband procede: già 80mila clienti tra residenziali e micro-business
e 700 aziende. Il direttore Technology Mario Mella: «Valuteremo le mosse future quando
arriverà il G-Fast. La fibra nelle case? Dipenderà dallo sviluppo del mercato»
Fastweb, roadmap accelerata
«Siamo in anticipo sul previsto,
con i lavori di copertura, e abbiamo
già 80mila utenti e 700 aziende abbonate all’ultra broadband».
Mario Mella, direttore Technology, è soddisfatto. Le incognite
sulla possibilità di usare il vectoring
e sui futuri sviluppi dell’offerta non
lo turbano. Il piano banda ultra larga
procede e fa parte di una strategia
più ampia, basata su un assunto: che
le esigenze degli utenti, residenziali
e business, evolveranno di pari passo con la crescita della nuova rete.
È guardando a questo orizzonte che
l’operatore ha appena avviato la costruzione di due datacenter (a Roma
e Milano) per potenziare l’offerta
di servizi cloud e Ict. Il momento è
propizio per questa mossa, secondo
Fastweb, perché la nuova rete d’accesso favorisce la fruizione di servizi internet che richiedono molta
banda sia in download sia in upload.
Come procedono i lavori di
copertura? Il 2014 dovrebbe essere l’anno finale per il vostro
piano fibra fino agli armadi.
Vanno molto bene. Tanto che abbiamo già coperto 2 milioni di famiglie, sui 3,5 milioni previsti (che
si aggiungono a 2 milioni di precedente copertura fibra ottica nelle
case). Quindi 4 milioni di famiglie
e imprese, in tutto, sono già coperte
dalla nostra ultra broadband.
Mancano 1,5 milioni da cablare,
di cui il grosso lo faremo entro fine
anno. Alcune zone particolari, dove
pesano vincoli urbanistici, saranno
completate nel 2015. Il piano complessivo prevede 13mila e 500 cabinet e ne abbiamo installati 9mila, in
un anno. Stiamo andando più veloci
del previsto. Con questa tecnologia
ci abbiamo messo un terzo del tempo per coprire lo stesso numero di
persone raggiunte dalla nostra rete
mario mella
direttore Technoloy
di Fastweb
giungere?
Sono prestazioni molto elevate.
La velocità più comune è 85 Mb.
Alcuni arrivano oltre i 90. Nessuno
va sotto i 40 Mb. Ottima anche la
velocità di upload: tra i 30 e i 35 Mb
in media.
Quali servizi vengono favoriti
da queste nuove velocità?
Stiamo vedendo che i clienti utilizzano tutta la banda ultra larga che
hanno. Le applicazioni sono sempre le stesse dell’Adsl, ma l’ultra
broadband permette di usare tanti
dispositivi in parallelo e con performance maggiori. I consumatori
fanno tanto streaming video, giochi
online. Le aziende fanno soprattutto
trasferimenti di file pesanti in invio
e ricezione, cloud computing e video
conferenze in alta definizione. Forniamo anche noi servizi cloud a PA e
aziende, per i quali stiamo costruendo due nuovi datacenter a Milano e
Roma, investendo 25 milioni di euro.
storica con fibra ottica nelle case.
Questa è la copertura, ma
quanti sono i clienti effettivi?
Abbiamo già 80mila clienti tra
residenziali e micro business e 700
aziende, tra piccole, medie e grandi.
E che velocità riescono a rag-
Ci aspettiamo che il nuovo
regolamento scavi uniformi
le politiche comunali
Il piano complessivo prevede
13.500 cabinet e ne sono stati
installati già 9mila in un anno
Adsl e di rete mobile abbiamo nelle città di
potenziale copertura.
Ma userete vostri cabinet o quelli
Telecom Italia?
L’implementazione delle regole stabilite
da Agcom per garantire l’accesso ai cabinet dell’operatore incumbent sarà molto
rilevante per lo sviluppo dei nostri piani.
E quali regole vorreste?
Vorremmo venisse resa esecutiva, in
tempi rapidi, una decisione già presa da
Agcom: che i cabinet di Telecom vanno
aperti agli investimenti degli operatori.
Cioè che sia loro permesso mettere i propri apparati Dslam all’altezza del cabinet.
“Apertura” sia dei cabinet già esistenti che
di quelli che verranno posati. Questo garantisce uno sviluppo di una concorrenza
sana, senza colli di bottiglia e strozzature, a
vantaggio dei clienti. Oltre che una grande
efficienza, evitando duplicazioni e disagi ai
cittadini per scavi stradali inutili, a vantaggio di un minor impatto ambientale.
C’è il rischio quindi, secondo voi,
che il principio stabilito da Agcom
resti solo teorico?
No, ma il fattore tempo è fondamentale
per consentire per agli operatori di investire. Dopo di che, le regole non escludono
ragionamenti industriali che guardino ad
obiettivi di coinvestimento tra i diversi
operatori. Senza regole però rischiamo
chiusure al mercato e vincoli allo sviluppo.
Perché non vi basta la rete di TI in
Vula, come in altri Paesi dove c’è solo
un operatore con fibra negli armadi?
Vodafone ha scelto di essere una “scale data company”: un’azienda che offre
il migliore servizio di connettività fissa
e mobile. Per quella fissa, abbiamo bisogno di una nostra rete, che ci permetta di
differenziarci e di avere il pieno controllo
sul servizio. È lo stesso principio per cui
l’Adsl in unbundling è migliore di quella
Per lo sviluppo di una
competizione sana
siano disponibili
vecchi e nuovi armadi
Sono datacenter Tier IV, il più alto
livello di certificazione.
A quali future evoluzioni pensate?
A parte il vectoring, che è certo
un’opzione, è interessante lo standard G-Fast, a cui le nostre reti sono
in bitstream.
E con il fiber to the home resterete solo a Milano?
Il nostro piano prevede Milano, che copriremo all’80% entro il 2016. Ci appoggeremo a Metroweb, che metterà la fibra
spenta e noi l’intelligenza di rete.
Lo fate già adesso, su rete Metroweb.
Il piano futuro sarà l’estensione di quel
modello, che sta funzionando bene. Solo
che ora copriamo oltre il 25% di Milano.
Significa quindi che triplicheremo questa
copertura.
Cosa si può chiedere al Governo
per favorire lo sviluppo della rete in
banda ultra larga?
Francesco Caio ha fatto un’analisi lucida nel proprio rapporto. Alla luce dei piani
commerciali degli operatori, sappiamo che
il 30% di utenti sarà coperto da più di una
rete. Il 20% avrà solo quella di Telecom
Italia. Il 50% non avrà alcuna rete a banda
ultra larga. Allora quello che il Governo
dovrebbe fare è favorire un progetto di una
rete unica, per diffondere la banda ultra larga.
già predisposte. È la promessa di arrivare fino a 400 Mb.
Sì, ma questa velocità è raggiungibile solo su un doppino
più corto rispetto a quello delle reti in fibra fino all’armadio.
Porterete la fibra ancora più
vicina al cliente, fino al palazzo?
Siamo già molto soddisfatti di
come funziona la nostra rete. Valuteremo le mosse future quando sarà
disponibile il G-Fast. Estendere la
fibra è un’opzione da considerare a
tempo debito. Comunque potremo
usare il G-Fast anche sull’attuale
rete con fibra fino agli armadi (ma
a velocità inferiori dei 400 Mb di
punta, ndr).
A proposito del vectoring:
questa tecnologia diventerà
necessaria per mantenere le
attuali prestazioni - oltre i 40
Mb - non appena aumenterà
l’adozione da parte dei clienti.
È una delle opzioni per fare l’ultra broadband. Ma se ci saranno
così tanti utenti attivi, gli operatori
dovranno valutare se non conviene
loro, piuttosto, estendere la fibra fino
al cliente finale. Tutto dipenderà dal
mercato.
Come vi state regolando pecontenere i costi di posa?
Utilizziamo molto il memorandum d’intesa siglato con Telecom,
per coordinare gli scavi nelle zone
che entrambi intendiamo coprire.
Ricorriamo inoltre a reti esistenti se
disponibili. In alcune aree ne creiamo nuove.
Con minitrincee?
Sì, dove possibile. Ci aspettiamo
che il nuovo regolamento scavi in
arrivo renda uniformi le politiche
dei Comuni e riduca le tempistiche
per i permessi.
A.L.
Per potenziare la copertura, il Governo però già ha un piano nazionale a banda ultra larga, con bandi di
gara.
Non credo che con i bandi raggiungeremo gli ambiziosi obiettivi dell’Agenda
digitale in termini di copertura ultra broadband. Le loro caratteristiche fanno sì che
solo un operatore dotato di infrastruttura
in quell’area possa fare un piano economicamente sostenibile, dopo aver vinto
il bando. Con i bandi possiamo insomma
migliorare solo un poco la copertura, e solo
nelle cosiddette aree bianche. La differenza
la farebbe quanto detto prima: una rete unica. Che però al momento non è una cosa in
discussione. A.L.
Fattore tempo
fondamentale
se si vogliono spingere
le nuove reti