LIBRETTO INFORMAZIONI ASS-IND

Download Report

Transcript LIBRETTO INFORMAZIONI ASS-IND

Allegato ai MODULI 10/11/12/13 – modelli assimilati-industriali
LIBRETTO INFORMAZIONI
per l’autorizzazione e l’allacciamento alla pubblica fognatura
predisposto da ACEGAS-APS Spa area territoriale di Piove di Sacco
1 – RIFERIMENTI NORMATIVI
Le istruzioni riportate nel presente opuscolo riguardano gli scarichi di acque reflue assimilate alle
domestiche e industriali, nella pubblica fognatura acque nere.
N.B.: sono considerate acque reflue domestiche anche le acque di scarico prodotte da capannoni industriali
con scarichi solo dai bagni (non devono essere prodotti in nessun modo scarichi dall’attività, neanche
lavaggio mani e strumenti).
•
Acque reflue assimilate alle domestiche: in base alla normativa vigente e all’art. 34 P.T.A./2009
quelle prodotte:
a) da imprese dedite alla coltivazione di un fondo o alla silvicoltura;
b) da imprese dedite all’allevamento di bestiame …….;
c) provenienti dalle attività di cui alle lettere a) e b) che esercitano anche attività di trasformazione e
valorizzazione delle produzione agricola ……;
d) da impianti di acquacoltura e di piscicoltura …….;
e) aventi caratteristiche equivalenti a quelle domestiche e indicate dalla normativa regionale.
f) Attività commerciali diverse dalle domestiche delle quali si riporta un elenco esemplificativo e non
esaustivo, ovvero si demanda al P.T.A./2009 art. 34 (parrucchieri, barbieri, scuola per acconciatori,
estetiste, panificatori, rosticcerie, gastronomie, pasticcerie, pizzerie per asporto, gelaterie artigianali,
lavanderie e stirerie (solo utenze residenziali o con lavatrici ad acqua con capacità complessiva massima di
carico pari a 20Kg), ecc.)
g) Ristoranti e attività alberghiere che abbiano una potenzialità inferiore a 50 A.E.
In riferimento al punto e) il P.T.A./2009 all’art. 34 lettera e.3 fissa in una tabella i valori limite che gli
scarichi di attività devono rispettare per essere considerati assimilabili ai domestici.
•
Acque reflue industriali: in base alla normativa vigente e all’art. 74 comma 1 lett. “h” D.Lgs.
152/2006 (“qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od installazioni in cui si svolgono attività
commerciali o di produzioni di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche
di dilavamento”).
Ammissibilità in fognatura: previa autorizzazione allo scarico (su preventiva domanda compilando gli
appositi stampati) rilasciata da AcegasAps.
Per insediamenti industriali, l’Ente gestore (AcegasAps) può non accettare scarichi di acque reflue anche in
base a considerazioni sulle capacità depurative dei propri impianti.
Forme di controllo: Il D.Lgs. 152/06 e il PRRA/89 stabiliscono che l’ente gestore del servizio ha la “facoltà”,
durante l’esecuzione dei lavori ed a lavori eseguiti, di effettuare controlli circa la corrispondenza tra gli
elaborati grafici consegnati all’inizio lavori e le opere eseguite: in caso di difformità può ordinare
l’adeguamento. L’art. 129 prevede che l’Ente gestore (AcegasAps) effettui un controllo analitico degli
scarichi sul territorio nel punto assunto per la misurazione.
Tariffe: Dalla data di fine lavori indicata nel MODULO 9 – modello 2 si applicano le tariffe relative a
fognatura e depurazione.
2 – PROCEDURA RILASCIO AUTORIZZAZIONE E ALLACCIO:
I punti che verranno ora descritti riportano la procedura da seguire per richiedere l’autorizzazione allo scarico
e successivamente eseguire l’allaccio di edifici commerciali e industriali alla pubblica fognatura acque nere.
2.1 – SCARICHI ASSIMILABILI AI DOMESTICI








Compilazione della domanda in ogni singola parte usando il MODULO 10 – modello assimilati
Allegare all’interno planimetria degli scarichi dell’edificio timbrata e firmata da tecnico abilitato,
estratto di mappa, di Prg, e eventuali precedenti autorizzazioni.
Presentazione della documentazione sopra descritta ad AcegasAps area territoriale di Piove di
Sacco per rilascio autorizzazione da integrare al permesso di costruire o DIA in comune, oppure
allo Sportello unico per l’edilizia presso il comune.
Rilascio autorizzazione allo scarico, da rispettare in fase di esecuzione dei lavori
Eventuale richiesta ad AcegasAps per la realizzazione di nuovo baffo di allacciamento qualora
sprovvisto
Conclusi i lavori di allaccio, presentazione ad AcegasAps area territoriale di Piove di Sacco o allo
sportello unico per l’edilizia del comune, del MODULO 9 – modello 2 di fine lavori.
Sopralluogo da parte di tecnici dell’AcegasAps per la verifica della rete interna.
Rilascio dell’attivazione allo scarico da allegare alla richiesta di agibilità, che consentirà la messa
in funzione dello scarico.
2.2 – SCARICHI INDUSTRIALI









Compilazione della domanda in ogni singola parte usando il MODULO 11 – modello industriali
Allegare all’interno planimetria degli scarichi dell’edificio timbrata e firmata da tecnico abilitato,
estratto di mappa, di Prg, e eventuali precedenti autorizzazioni, relazione tecnica e schede
tecniche depuratore qualora installato.
Presentazione della documentazione sopra descritta ad AcegasAps area territoriale di Piove di
Sacco per rilascio autorizzazione da integrare al permesso di costruire o DIA in comune, oppure
allo Sportello unico per l’edilizia presso il comune.
Rilascio autorizzazione allo scarico, da rispettare in fase di esecuzione dei lavori
Eventuale richiesta ad AcegasAps per la realizzazione di nuovo baffo di allacciamento qualora
sprovvisto
Controllo AcegasAps mediante effettuazione di analisi allo scarico nel punto assunto per la
misurazione, (gli scarichi in oggetto devono rispettare i limiti fissati dall’all. 5 del D.Lg. 152/06, per
attività da insediare l’analisi sarà effettuata dopo l’attivazione) Solitamente il rispetto dei limiti
viene garantito mediante l’installazione di impianto di depurazione privato di 2° categoria. Qualora i l
proprietario dello scarico intenda avvalersi della concessione di deroga ai limiti dello scarico,
evitando di installare impianto di depurazione, dovrà farne espressa richiesta ad Apga Srl.
Conclusi i lavori di allaccio, presentazione ad AcegasAps area territoriale di Piove di Sacco o allo
sportello unico per l’edilizia del comune, del MODULO 9 – modello 2 di fine lavori nonché del
Certificato di Regolare esecuzione (a firma del D.L.) dell’impianto di depurazione se realizzato.
Sopralluogo obbligatorio da parte di tecnici dell’AcegasAps
Rilascio dell’attivazione allo scarico da allegare alla richiesta di agibilità, che consentirà la messa
in funzione dello scarico.
3 – VALIDITA’ AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO
Ai sensi del l’art. 144 comma 8 del D.Lgs. 152/06 l’autorizzazione è valida per quattro anni dal momento
del rilascio e un anno prima della scadenza va richiesto il rinnovo (mediante la compilazione dell’apposita
modulistica). Se la domanda di rinnovo è stata tempestivamente presentata lo scarico può essere
provvisoriamente mantenuto in funzione nel rispetto delle prescrizioni contenute nella precedente
autorizzazione, fino all’adozione del nuovo provvedimento, se si lascia scadere l’autorizzazione, dovrà
essere richiesta una nuova autorizzazione allo scarico.
4 – SCARICHI IN DEROGA
Ci possono essere scarichi di acque reflue industriali per cui risulta oltremodo onerosa e di difficile
esecuzione l’installazione di un impianto di depurazione: in tali casi è possibile valutare con AcegasAps la
possibilità di uno scarico in deroga ai valori limite regolamentari previsti dal D.Lgs. 152/2006 all’allegato 5
parte III, tabelle 3 e 3/a , ad esclusione delle sostanze come definite nella tabella 5.
Tali concessioni di deroga saranno valutate di volta in volta dal gestore compatibilmente con le capacità
depurative dei propri impianti e con quanto consentito dal D.Lgs. 152/06.
5 – IMPIANTI DI DEPURAZIONE PRIVATI
Il progettista dovrà presentare in allegato alla richiesta di autorizzazione le schede tecniche del
depuratore indicando le garanzie di depurazione previste.
Per quanto riguarda la realizzazione di tale impianto/manufatto, ne dovrà essere richiesta espressa
autorizzazione al comune (DIA) che curerà l’aspetto edilizio.
Alla presentazione della comunicazione di fine lavori, dovrà essere allegato a firma del D.L., il
certificato di Regolare Esecuzione relativo all’impianto, secondo quanto previsto dalla L.R. n. 33 del
16-04-1985, capo VI art. 49
6 – ACQUE DI DILAVAMENTO E PRIMA PIOGGIA :
Sono considerate aree esterne adibite ad attività produttive tutte le aree scoperte ove vi sia la
presenza di depositi di rifiuti, materie prime, prodotti, non protetti dall’azione degli agenti atmosferici
oppure in cui avvengano lavorazioni con una qualche sistematicità, a causa dei quali vi sia il rischio
significativo di dilavamento di sostanze indesiderate;
Le acque di dilavamento sono considerate acque reflue industriali e, dunque, sono soggette al
rilascio dell’autorizzazione allo scarico ed al rispetto dei limiti di emissione.
Ai fini del calcolo dei volumi da prettrattare, ovvero da avviare a depurazione, si individuano quali
acque di prima pioggia le acque che dilavano le superfici nei primi quindici minuti di precipitazione,
che comunque producano una lama d’acqua convenzionale pari ad almeno 5 mm uniformemente
distribuiti sull’intera superficie drenante afferente alla sezione di chiusura del bacino idrografico
elementare interessato. Ai fini del calcolo delle portate si dovranno assumere quali coefficienti di
afflusso convenzionali il valore 1 per le superfici impermeabili, ed il valore 0.3 per le superfici
permeabili, escludendo dal computo le superfici coltivate. Si considerano eventi di pioggia separati
quelli fra i quali intercorre un intervallo temporale di almeno 48 ore.
E’ vietata la realizzazione di nuove superfici scoperte di estensione superiore a 1000 mq che siano
totalmente impermeabili.
7 – OBBLIGHI E DIVIETI:
Nelle canalizzazioni delle acque nere non devono essere convogliate le “acque bianche” e
cioè le acque di pioggia (o di falda idrica sotterranea). Le acque piovane, a seconda dei casi,
potranno essere disperse nel terreno, o convogliate (con condotte diverse e separate dalle nere) in
un fosso o, se presente, nei centri cittadini, in una condotta pubblica di acque bianche. Le acque di
condensa di condizionatori, ecc. vanno convogliate nelle acque bianche.
Nella fognatura pubblica è vietata l’immissione di sostanze che per qualità e quantità possono
configurarsi come rifiuti solidi, sostanze infiammabili e/o esplosive, sostanze radioattive, sostanze
che sviluppino gas e/o vapori tossici o che possano danneggiare le condotte e gli impianti.
Se per l’allacciamento degli scarichi di un edificio alla pubblica fognatura si rendesse necessario
passare attraverso terreni di altri privati, ciò potrà avvenire solo previo consenso degli interessati.
Tale consenso potrà essere espresso con la firma della planimetria della rete fognaria da parte dei
privati che permettono il passaggio. In caso di accordo (sempre sottoscritto) è anche possibile la
riunione degli scarichi tra confinanti al fine di convogliare i reflui in un unico punto comune.
La rete fognaria privata può essere posta, in casi particolari (es. edifici dei centri storici senza
giardino) parzialmente su suolo pubblico: ciò può avvenire solo previa autorizzazione da parte
del Comune d’appartenenza.
8 – MODALITA’ COSTRUTTIVE:
Le colonne di scarico, cui sono allacciate solo e soltanto le cucine, lavelli delle attività e lavatrici,
dovranno essere obbligatoriamente servite da bacini condensagrassi.
La rete privata dovrà essere dotata, nel tratto terminale prima di confluire nel pozzetto di
allacciamento, di un pozzetto con sifone idraulico (da posizionarsi in suolo privato)
Per apparecchi di scarico o locali dotati di scarichi a pavimento posti al di sotto del piano stradale, dovranno
essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici e le precauzioni necessarie per evitare rigurgiti o inconvenienti
causati dalla pressione nella fognatura (può essere utilizzato per es. il pozzetto con valvola antiriflusso
come da particolari dello schema tipo).
In particolare quando le acque di scarico degli apparecchi o locali non possono defluire per caduta naturale
esse devono essere sollevate alla fognatura stradale mediante pompe la cui condotta di mandata non deve
avere un diametro inferiore ai 100 mm e deve essere dotata di valvola di non ritorno in modo da prevenire
rigurgiti all’interno (vedi particolari dello schema tipo).
La manutenzione, la pulizia ed eventuali riparazioni delle opere di allacciamento realizzate dai privati sono a
carico degli stessi, che risultano pertanto responsabili del regolare funzionamento di tali opere e di ogni
danno a terzi o ad altre infrastrutture pubbliche derivante da carente manutenzione e pulizia o da mancata
riparazione.
Area Territoriale di Piove di Sacco, via J. F. Kennedy civ. 2, 35028 Piove di Sacco (PD)
Responsabile Ing. Anna Garbin - Tecnici di riferimento Geom. Nicola Renati e Geom. Giada Rossi - Tel. 049/97.19.966 – 971 Fax 049/97.19.913
Orari e giorni di apertura dello sportello al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 10.00 – martedì dalle 14.00 alle 15.30