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P IA N O IN T E G R A T O
D E L L A P R E V E N Z IO N E V E T E R IN A R IA
D E L L ’A S L D E L L A P R O V IN C IA D I M A N T O V A
A N N O 2014
Rev.
01
Data
28.02.14
Predisposizione
Dipartimento di Prevenzione
Veterinario ASL Mantova
Approvazione
Direzione Strategica Aziendale
(Del. n. 68 del 27.02.2014)
Dipartimento di Prevenzione Veterinario
Via dei Toscani 1 – 46100 Mantova – Edificio 5 – Tel.0376 334286 – Fax 0376 334280 – e-mail [email protected]
_______________________
ASL Mantova - Sede Legale - via dei Toscani, 1 - 46100 Mantova
- Tel. 0376 3341 - www.aslmn.it - CF/PI
01838560207
INDICE
PREMESSA
1. ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIO (DPV) E DEI
DISTRETTI VETERINARI (DVET)
1.1. Funzioni e ruoli del personale del DPV e dei DVET: PIAPV 2012.
pag.
1
pag.
5
pag.
5
1.1.1. Responsabile UO Export Paesi Terzi
pag.
5
1.1.2. Responsabile UO Supervisione impianti USA
pag.
5
1.1.3.Responsabile UO equipe macelli industriali
pag.
5
pag.
7
pag.
7
pag.
9
pag.
9
2. CONTESTO
2.1. Statistica descrittiva dei sistemi veterinario e agroalimentare mantovano.
Aggiornamento 2013
2.2. Strutture produttive
2.2.1. Anagrafi Zootecniche
2.2.1.1. Dati Descrittivi
pag.
9
2.2.1.2. Bovidi
pag.
10
2.2.1.3. Suidi
pag.
11
2.2.1.4. Avicoli
pag.
12
2.2.1.5. Ovi-Caprini
pag.
14
2.2.1.6. Equidi
pag.
15
2.2.1.7.Allevamenti apistici
pag.
15
2.2.1.8. Allevamenti ittici
pag.
15
2.2.1.9. Trend allevamenti e capi
pag.
15
2.2.1.10. Censimenti Fauna selvatica a vita libera
pag.
17
2.2.1.11. Irradiazione di altre specie
pag.
17
2.2.1.12. Anagrafi delle specie da affezione
pag.
18
2.2.1.13. Anagrafi delle strutture e degli operatori della Riproduzione Animale
pag.
19
pag.
19
2.2.2.1. Impianti riconosciuti(prevalenti)
pag.
19
2.2.2.2. Impianti registrati(prevalenti)
pag.
22
2.2.2.3. Laboratori che effettuano analisi per la verifica dell’autocontrollo degli OSA
pag.
22
pag.
23
2.2.3.1. Anagrafe stabilimenti autorizzati al commercio farmaci vet. (farmacie escluse)
pag.
23
2.2.3.2. Anagrafe attività settore alimentazione animale registrate Reg (CE) 183/2005
pag.
23
2.2.3.3. Anagrafe stabilimenti per la produzione di mangimi
pag.
24
2.2.3.4. Anagrafe stabilimenti sottoprodotti O.A.
pag.
24
pag.
25
pag.
26
2.2.2. Anagrafe stabilimenti di alimenti per il consumo umano
2.2.3. Anagrafi attività Area Igiene allevamenti e produzioni zootecniche
2.3. Parametri sanitari dell’Area di Sanità Animale
2.3.1 Categorizzazione del rischio nell’Area di Sanità Animale
2.3.2. Piani di controllo
pag.
26
23.3.2.1. Tubercolosi, brucellosi, leucosi (bovini)
pag.
26
2.3.2.2. Rinotracheite Infettiva dei bovini (IBR)
pag.
28
2.3.2.3. Blue Tongue
pag.
28
2.3.2.4. Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE)
pag.
28
2.3.2.5. Paratubercolosi bovina piano di controllo e certificazione
pag.
30
2.3.2.6. Brucellosi ovi-caprini (DDUO 99/2011) e
pag.
30
2.3.2.7. Sorveglianza sullo spostamento per ragioni di pascolo (DDUO 101/2011)
pag.
30
2.3.2.8. Agalassia Contagiosa degli ovi-caprini
pag.
30
2.3.2.9. TSE Scrapie ovi-caprini
pag.
31
2.3.2.10. Piano Regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie
pag.
31
2.3.2.11. Malattia Vescicolare dei Suini (MVS)
pag.
31
2.3.2.12. Malattia di Aujeszky
pag.
32
2.3.2.13. Peste Suina Classica (PSC)
pag.
34
2.3.2.14. Biosicurezza allevamenti suini
pag.
34
2.3.2.15. Influenza Aviaria (IA)
pag.
34
2.3.2.16. Salmonellosi Avicole
pag.
35
2.3.2.17. Biosicurezza allevamenti avicoli
pag.
36
2.3.2.18. West Nile Disease (WND) (equidi)
pag.
36
2.3.2.19. Anemia infettiva - Arterite Virale degli Equini - Morbo Coitale Maligno (MCM)- Morva
2.3.2.20. Piano regionale di monitoraggio in apicoltura e Piano Nazionale di sorveglianza
malattie e mortalità delle api
2.3.2.21. Sistema di Identificazione e Registrazione di Bovini, ovi-caprini, suini, ed equini in
allevamento e in macello
pag.
37
pag.
37
pag.
38
2.3.2.22. Piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica
pag.
39
2.3.2.23. Rabbia (canidi)
pag.
39
2.3.2.24. Lotta al randagismo
pag.
40
2.3.2.25. Riproduzione Animale
pag.
41
pag.
41
2.3.3. Attuare controlli congiunti con IZSLER nell’Area di Sanità Animale
2.3.4. Vacche a terra e macellazione speciale d’urgenza in allevamento
pag.
42
pag.
44
2.4.1 Categorizzazione del rischio nel Settore della sicurezza alimentare
pag.
44
2.4.2. Controlli veterinari negli impianti di macellazione
pag.
44
2.4.3. Accertamenti di laboratorio
pag.
45
2.4.4. Attività di ispezione e audit
pag.
46
2.4.5. Attività congiunta SIAN – Distretti Veterinari
pag.
47
2.4.6. Valutazione dei risultati dell’attività di controllo ufficiale
pag.
48
2.4.7 Risultati dell’attività 2013 e categorizzazione del rischio
pag.
50
2.4.7.1 Attività di controllo presso impianti abilitati ad esportare verso Paesi Terzi
2.4.7.2 Supervisione periodica in impianti abilitati all’esportazione di carni e prodotti a base di
carne negli U.S.A.
2.4.8. Controlli presso laboratori privati iscritti nel registro regionale di cui alla DGR del 14 luglio
2010 n. 9/266
2.4.9. Controlli ufficiali nel settore della sicurezza alimentare condotti in collaborazione con
IZSLER
pag.
51
pag.
52
pag.
53
pag.
53
2.4. Parametri sanitari del settore Sicurezza Alimentare
2.4.10. Attivazione del sistema di allerta per alimenti di origine animale e mangimi
pag.
53
2.4.11. Controlli per scambi comunitari (UVAC)
pag.
54
2.4.12. Macellazione domiciliare
pag.
54
2.5. Parametri sanitari Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche
pag.
55
2.5.1. Categorizzazione del rischio nell’Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche
pag.
55
2.5.2. Piano nazionale benessere animale
pag.
55
2.5.3. Piano regionale sorveglianza sulla sperimentazione animale
pag.
56
2.5.4. Piano nazionale alimentazione animale (PNAA)
pag.
56
2.5.5. Piano regionale di farmaco sorveglianza
2.5.6. Piano di controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per il trattamento di Sottoprodotti
di origine animale (SOA)
pag.
57
pag.
58
2.5.7. Piano di monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale
2.5.8. Piano di verifica del latte crudo alla stalla e del latte destinato alla produzione di latte
fresco ad alta qualità
pag.
58
pag.
59
2.5.9. Attività di formazione degli operatori coinvolti nella filiera latte
pag.
60
2.5.10. Piano regionale per il controllo delle aflatossine nella filiera lattiero casearia
2.5.11. Piano regionale di verifica della qualità microbiologica del latte e dell’efficacia dei
processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013 – 2015
pag.
60
pag.
60
2.5.12. Piano di sorveglianza batteri contagiosi nel latte alla stalla
pag.
60
2.5.13. Piano per il controllo sulla gestione del materiale specifico a rischio (MSR)
2.5.14. Attuare controlli congiunti con IZSLER nell’Area di Igiene degli Allevamenti e delle
Produzioni Zootecniche
pag.
61
pag.
62
2.6. Monitoraggio residui e contaminanti ambientali in animali e prodotti di
origine animale
pag.
63
2.6.1. Attuazione Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di
origine animale (PNR) ed ExtraPiano
pag.
63
2.6.1.1. Attività di campionamento programmata
pag.
63
2.6.1.2. Attività non programmata
pag.
64
2.6.1.3. Irregolarità per presenza di residui
pag.
64
2.6.1.4. Residui chimici
pag.
67
2.6.1.5. Sospetti istologici
pag.
69
pag.
70
2.6.2. Piano per il campionamento a fini sperimentali dei cortisonici nelle urine dei suini
2.6.1.6 Gestione non conformità e provvedimenti adottati
pag.
70
2.6.3. Altri piani di campionamento
pag.
71
2.6.4. Contaminanti ambientali
2.6.4.1. Piano di controllo per contaminanti ambientali nell’area circostante il sito inquinato
d’interesse nazionale (SIN) “Polo chimico – Laghi di Mantova”
pag.
71
pag.
71
pag.
71
pag.
72
pag.
73
2.8.1. Area Sanità Animale
pag.
73
2.8.2. Preaccettazione campioni eseguiti ai fini PNR, Extra PNR e sospetto
pag.
73
pag.
73
pag.
74
pag.
74
2.11.1. Formazione e aggiornamento del personale
2.11.2. Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di
ricerca
pag.
74
pag.
75
2.12. Utilizzo delle risorse finanziarie per realizzazione obiettivi PIAPV 2014
2.13. Progetto “Promozione della sicurezza delle carni e il controllo dei residui
negli animali a fine carriera”
2.14. Comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholders
2.15. Attivazione di un sistema di audit interno in ottemperanza Reg.(CE)
882/04
2.16. Monitoraggio dei risultati e verifica del raggiungimento degli obiettivi
2.17. Gestione emergenze epidemiche e non epidemiche
2.18. Piano di sostegno alla filiera agroalimentare per l'export verso i paesi
terzi
2.19. Risorse umane
2.20 Stima costi e ricavi attività 2014
pag.
76
pag.
76
pag.
77
2.6.4.2. Piano monitoraggio e controllo sanitario fauna ittica
2.7. Controlli previsti per l'applicazione della condizionalità (Piano sviluppo
rurale 2007 - 2013)
2.8 Implementazione e aggiornamento sistemi informativi
2.9. Collaborazioni con altre istituzioni o autorità di controllo(NAS, Polizia di
Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Università ecc.)
2.10. Integrazione con altri dipartimenti e servizi dell’ASL di Mantova
2.11. Formazione e aggiornamento del personale
3. PIANO INTEGRATO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA – PIAPV 2014
pag.
78
pag.
80
pag.
80
pag.
80
pag.
81
pag.
81
pag.
82
3.1. Categorizzazione del rischio
pag.
92
3.1.1.1. Categorizzazione del rischio nel settore sicurezza alimentare
pag.
92
3.1.2.1. Categorizzazione del rischio in Area Sanità Animale
pag.
92
3.1.3.1. Categorizzazione del rischio in Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche
pag.
92
3.2. Programmazione e attuazione piani e controlli ufficiali settore sanità Animale
pag.
92
3.2.1.1./3.2.2.1/ 3.2.3.1Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini
pag.
92
3.2.4.1. Rinotracheite Infettiva del Bovino (IBR)
pag.
94
3.2.5.1. Blue Tongue
pag.
94
3.2.6.1. Paratubercolosi nei Bovini
pag.
95
3.2.7.1. BSE (Encefalopatia Spongiforme dei bovini) – Bovini deceduti in allevamento
pag.
95
3.2.8.1. Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini
pag.
95
3.2.9.1. Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo
pag.
96
3.2.10.1. Agalassia contagiosa degli ovi-caprini
pag.
97
3.2.11.1. Sorveglianza TSE ovi caprine (Scrapie)
pag.
97
3.2.12.1 Selezione genetica ovini per la resistenza alla Scrapie
pag.
97
3.2.13.1. Malattia vescicolare del suino
pag.
98
3.2.14.1./3.2.15.1./3.2.16.1 Malattia di Aujeszky – Piano locale 2014 –
pag.
99
3.2.17.1. Malattia di Aujeszky (DM 01/04/1997 - DM 30/12/2010)
3.2.18.1./3.2.19.1./3.2.20.1. Piano controllo Malattia di Aujeszky nella specie suina: verifica
corretta attuazione piano vaccinale obbligatorio
pag.
101
pag.
102
3.2.21.1. Peste suina Classica del suino (PSC)
pag.
103
3.2.22.1. Biosicurezza allevamenti suini
pag.
104
3.2.23.1. Influenza aviaria (IA)
3.2.24.1./3.2.25.1./3.2.26.1./ 3.2.27.1. Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus) ovaiole,
broiler e tacchini
3.2.28.1. Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini – Controlli
sistematici
pag.
104
pag.
106
pag.
106
3.2.29.1. Pullurosi - riproduttori
pag.
107
3.2.30.1./3.2.31.1. Biosicurezza allevamenti avicoli
pag.
108
3.2.32.1./3.2.33.1. West Nile Disease (WND)
pag.
108
3.2.34.1. Anemia Infettiva degli Equidi (AIE)
3.2.35.1. Arterite Virale Equina (AVE,) Rinopolmonite, Morbo Coitale Maligno, Metrite Equina
Contagiosa, Morva
3.2.36.1. Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica (DDG 11358
del 5 dicembre 2012)
pag.
109
pag.
109
pag.
110
3.2.37.1. Piano regionale di monitoraggio in apicoltura
pag.
110
3.2.38.1. Piano nazionale di sorveglianza malattie e mortalità delle api
pag.
111
3.2.39.1. Controlli sistema di identificazione e registrazione dei bovini in allevamento
pag.
111
3.2.40.1. Controlli sistema di identificazione e registrazione dei bovini al macello
pag.
112
3.2.41.1./3.2.42.1. Controlli sistema di identificazione e registrazione degli ovi-caprini
pag.
112
3.2.43.1. Controlli sistema di identificazione e registrazione dei suini
pag.
113
3.2.44.1. Controlli sistema di identificazione e registrazione degli equini
pag.
114
3.2.45.1. Condizionalità – attività 2014
pag.
114
3.2.46.1. Riproduzione animale
pag.
115
3.2.47.1. Attuare controlli congiunti con IZSLER nell’Area di Sanità animale
pag.
116
3.3. Piani di controllo sull’anagrafe e sulle strutture di detenzione animali d’affezione
3.3.1.1. Verifica in strutture veterinarie private del rispetto delle procedure di registrazione dei
cani in anagrafe
pag.
116
pag.
116
pag.
117
pag.
118
3.3.2.1. Verifica sulle vaccinazioni antirabbiche
3.3.3.1./3.3.4.1./3.3.5.1. Verifica del rispetto dei requisiti previsti dal Reg. reg. n. 2/2008 nei canili
rifugio, nelle strutture di detenzione di animali d’affezione e nelle strutture commerciali di animali
d’affezione
3.3.6.1. Attuare iniziative rivolte ai Comuni per ridurre il fenomeno della mancata identificazione
dei cani.
pag.
118
3.4. Programmazione e attuazione del controllo ufficiale nel settore Sicurezza Alimentare
pag.
119
3.4.1.1./3.4.1.2./3.4.1.3./3.4.1.4./ Controllo sulle attività di macellazione
pag.
119
3.4.2.1./3.4.2.1./3.4.2.3. Controlli ufficiali in impianti riconosciuti e registrati
pag.
120
1) Controlli ufficiali in impianti riconosciuti
pag.
120
2) Controlli ufficiali in impianti registrati
pag.
124
3.4.3. Eseguire campionamenti nel settore Sicurezza Alimentare
3.4.3.1./3.4.3.2./3.4.3.3. Ricerca inibenti nelle carni di suini macellati in giovane età e di
Salmonella per l’esportazione in USA.
pag.
132
pag.
132
3.4.3.4. Campionamenti in impianti che esportano verso la Federazione Russa/Custom Union
3.4.4.1/3.4.4.2/3.4.4.3/3.4.4.4/3.4.4.5. Verifica mediante campionamento e analisi delle modalità
di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 e succ. mod. presso le industrie alimentari.
3.4.5.1./3.4.6.1./3.4.7.1 Piano di controllo della gestione del materiale a rischio specifico (MSR) nei
macelli
3.4.8.1. Eseguire controlli presso laboratori iscritti al registro regionale (DGR del 14 luglio 2010 n.
9/266)
pag.
133
pag.
134
pag.
135
pag.
136
3.4.9.1. Controlli sulla macellazione a domicilio
pag.
136
3.4.10.1. Attuare controlli congiunti con SIAN nel settore Sicurezza Alimentare
pag.
136
3.4.11.1. Attuare controlli congiunti con IZSLER nel settore sicurezza alimentare
3.4.12.1./3.4.12.2. Assicurare gestione, in pronta reperibilità, dei sistema di allerta per alimenti e
mangimi
pag.
137
pag.
137
pag.
138
pag.
138
3.5.1. Programmazione e attuazione piani dell’Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche
3.5.1.1./3.5.2.1./3.5.3.1./3.5.4.1./3.5.5.1./3.5.6.1.
Piano
Regionale
Benessere Animale in
allevamento (PRBA)
1) Benessere animale in allevamento
pag.
138
2) Benessere animale durante la macellazione
pag.
139
3) Benessere animale durante il trasporto a destino
4) Benessere animale durante il trasporto in itinere - controlli su strada condotti congiuntamente
alle Forze dell’Ordine
pag.
140
pag.
142
3.5.7.1. Piano Regionale sorveglianza sulla sperimentazione animale
pag.
142
3.5.8.1. Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lombardia
pag.
143
3.5.9.1. Piano monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento
3.5.10.1/3.5.10.2. Piano Regionale sorveglianza e vigilanza sanitaria sull’Alimentazione degli
Animali (PRAA)
pag.
143
pag.
144
1) Attività di campionamento
145
2) attività ispettiva
145
3.5.11.1. Piano Regionale di farmacosorveglianza
pag.
146
3.5.12.1. Controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per sottoprodotti (Reg. CE 1069/2009)
pag.
148
3.5.13.1. Piano di monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale
pag.
150
151
3.5.14.1. Piano di verifica requisiti latte destinato alla produzione di latte fresco ad alta qualità
pag.
3.5.15.1. Piano di verifica requisiti latte destinato alla trasformazione
pag.
152
3.5.16.1. Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera lattiero casearia
3.5.17.1. Programma di verifica della qualità microbiologica del latte e dell’efficacia dei processi
di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013-2015
pag.
153
pag.
155
3.5.18.1. Piano di sorveglianza batteri contagiosi nel latte alla stalla
3.5.19.1. Piano di sorveglianza sulla presenza di coli VTEC (verocitotossici) in prodotti a base di
latte: dalla produzione primaria alla trasformazione
3.5.20.1./3.5.21.1./3.5.22.1./3.5.23.1./ Piano di controllo della gestione del materiale a rischio
specifico (MSR ) in allevamenti, depositi e impianti incenerimento
3.5.24.1. Attuare controlli congiunti con IZSLER nell’Area Igiene Allevamenti e Produzioni
Zootecniche
pag.
157
pag.
157
pag.
159
3.6. Monitoraggio residui e contaminanti in animali e prodotti di o.a.
3.6.1.1. Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine
animale (PNR). Campioni per ricerca residui chimici.
3.6.1.2. Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine
animale (PNR). Piano monitoraggio istologico.
3.6.2.1. Attività extra piano Reg. Lombardia per ricerca residui negli animali e alcuni prodotti di
o. a.
3.6.3.1. Piano di monitoraggio radioattività ambientale
3.7. Collaborare con altre istituzioni o autorità di controllo(NAS, Polizia di Stato, Guardia di
Finanza, Corpo Forestale, Università ecc.)
3.7.1.1 Prevedere controlli congiunti o altre forme di collaborazione con NAS, Polizia di Stato,
Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Università ecc.
3.8. Formazione e aggiornamento del personale
3.8.1.1./3.8.2.1/ Predisposizione ed attuazione del piano di formazione aziendale e
partecipazione del personale DPV e DVET a corsi di formazione predisposti dall'U.O. Veterinaria
in collaborazione con Éupolis
3.11.3. Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di
ricerca
3.9.1. Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV)
3.9.1.1. Predisposizione del Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV) secondo
tempi e modi previsti dalle Regole di Sistema 2014
pag.
160
pag.
160
pag.
160
pag.
162
pag.
163
pag.
162
pag.
163
pag.
163
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pag.
163
pag.
164
pag.
164
pag.
164
pag.
165
pag.
165
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165
3.10.1. Utilizzo delle risorse finanziarie per realizzazione obiettivi PIAPV 2014
3.10.1.1 Predisposizione Delibera per impegno finanziario spesa 2014 relativa a finanziamento
attività veterinarie mediante quota parte ricavi D.Lgs 194/08 e quota parte fondo
funzioni non coperte da tariffe predefinite
3.11. Attivare progetti/azioni definiti da U.O. Veterinaria nell'ambito dell'accordo di programma
quadro EXPO 2015
3.11.1.1.Proseguire l’attività prevista dal progetto “Promozione della sicurezza delle carni e il
controllo dei residui negli animali a fine carriera”
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3.12. Comunicazione dei risultati
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3.12.1.1. Programmare e attuare eventi per comunicazione a stakeholders obiettivi e risultati del
piano
3.13. Predisposizione e attuazione di un programma di audit interno in ottemperanza Reg.(CE)
882/04
3.13.1.1./3.13.2.1./3.13.3.1./3.13.4.1./3.13.5.1./3.13.6.1./ Predisposizione programma di audit interni
entro 31.01.14 e sua attuazione entro il 31.12.14
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1) Audit interni di livello dipartimentale
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2) Audit interni di livello distrettuale
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3.13.7.1./3.13.8.1./3.13.9.1. Applicazione altre modalità di monitoraggio e verifica
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3.14. Standardizzazione delle attività di controllo in ambito di prevenzione veterinaria
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3.14.1. Attuazione del controllo ufficiale secondo criteri di appropriatezza e efficacia
3.15. Miglioramento dell’efficienza dell’attività di prevenzione in ambito sicurezza alimentare e
sanità pubblica veterinaria
3.15.1.1. Valutazione delle attività di controllo ufficiale in funzione dei volumi effettivamente
esportati
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3.15.2.1. Collaborazione con tavolo di coordinamento regionale delle Autorità di controllo
3.16. Semplificazione degli adempimenti a carico degli operatori del settore della sicurezza
alimentare
3.16.1.1/3.16.2.1./3.16.3.1./ Semplificazione degli adempimenti dell’applicazione del sistema
HACCP nelle microimprese del settore alimentare
3.17 Semplificazione in tema di certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti
alimentari a base di latte destinati all’export verso i Paesi terzi
3.17.1. Rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di
prodotti a base di latte export paesi terzi.
3.18 Semplificazione in tema di documentazione relativa al trasporto dei bovini
3.18.1. Dematerializzazione degli adempimenti amministrativi per la movimentazione degli
animali della specie bovina: progetto sperimentale
3.19 Implementare e aggiornare sistemi informativi, secondo step pianificati dall’UO Veterinaria
Regionale
3.19.1.1. Preaccettare almeno l’85% dei campioni eseguiti ai fini PNR, Extra PNR e su sospetto
3.19.2.1./37.19.3.1/3.19.4.1./3.19.5.1./3.19.6.1. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi
nell’Area di Sanità Animale
3.19.7.1./3.19.8.1./ 3.19.9.1. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nelle Anagrafi
zootecniche
3.19.10.1./3.19.11.1./3.19.12.1/3.19.13.1./3.19.14.1./ Implementazione dell’uso dei sistemi
informativi nell’Area dell’Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche
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3.20 Valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare
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3.20.1. Valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare
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3.21.1. Gestione emergenze epidemiche e non epidemiche
3.21.1.1. Aggiornamento indicazioni operative collegate con le procedure DPV per gestione
emergenze epidemiche e non
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3.22.1. Piano di sostegno alla filiera agroalimentare per l'export verso i paesi terzi
3.22.1. Attuare azioni per sostenere gli operatori nel rispetto dei requisiti previsti per l'export verso i
paesi terzi
3.23 Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari – UVAC
3.23.1.1. Eseguire i controlli programmati su partite di animali e prodotti di o.a. oggetto di scambi
comunitari
Appendice - Riferimenti normativi – Aggiornamento 2013
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PREMESSA
La programmazione delle attività veterinarie per l’anno 2014 trae origine dalla deliberazione
X/1185 del 20/12/2013 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014”, dal Piano Regionale Triennale della Prevenzione Veterinaria
2012-2014 e dal Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria per il triennio 2012 –
2014 (PIAPV 2012-2014) e dalla DGR 20/12/2013, n. X/1105 “Disposizioni regionali di indirizzo
programmatico in materia di coordinamento, trasparenza e semplificazione dei controlli nel
settore della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria”.
L’U.O. Veterinaria, con i documenti regionali citati, assegna gli obiettivi ai Dipartimenti di
Prevenzione Veterinari e individua attività finalizzate alla valutazione dei sistemi di gestione e
dei processi produttivi attivati dagli operatori del settore alimentare e dei mangimi.
Gli stessi documenti individuano, quali elementi fondamentali per il raggiungimento degli
obiettivi, l’efficacia delle azioni, l’appropriatezza delle prestazioni e la puntuale e corretta
gestione dei report di attività.
Il PIAPV 2014, è il terzo documento annuale di programmazione che individua strategie e
interventi per conseguire gli obiettivi triennali del periodo 2012-2014.
Di seguito, sono riportati i punti, tratti dalla deliberazione n. X/1185 del 20/12/2013, che riguardano i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari.
Il livello programmatorio del sistema sanitario regionale
Il governo della prevenzione veterinaria
La Prevenzione Veterinaria svolge il proprio ruolo istituzionale nei settori della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria a garanzia sia dei cittadini consumatori, sia del
sistema produttivo agroindustriale e zootecnico lombardo. Le strategie operative codificate
con le Regole di Sistema garantiscono la coerenza con le politiche europee, nazionali e regionali.
Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV)
Nel convincimento che per raggiungere obiettivi di ampio respiro siano necessari integrazione e coordinamento tra tutti i soggetti interessati (Istituzioni, Enti pubblici e privati), è stato
disposto che ogni Dipartimento di Prevenzione Veterinaria delle ASL predisponga, secondo
gli orientamenti dettati dal Reg. CE n. 882/2004, il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV). Tale documento deve individuare, in base al livello di rischio, gli
obiettivi strategici aziendali in materia di sanità veterinaria e di sicurezza degli alimenti di
origine animale. Accanto a questi obiettivi di natura sanitaria il Piano deve definire anche
azioni concrete a supporto delle attività economiche del settore e di sviluppo della competitività delle filiere agroalimentari, nonché azioni di semplificazione degli adempimenti amministrativi. All’interno del piano dovrà essere inserito un programma di formazione del personale addetto ai controlli ufficiali.
Per garantire la sicurezza degli alimenti occorre considerare tutti gli aspetti della catena di
produzione alimentare come un unico processo, in quanto ciascun elemento presenta un
potenziale impatto sulla sicurezza alimentare. Il finanziamento delle attività programmate
dal Dipartimento di Prevenzione Veterinaria per l’attuazione del PIAPV deve essere assicurato attraverso il ricorso alle seguenti risorse finanziarie:
a. finanziamento delle funzioni non tariffabili;
b. risorse introitate ai sensi del D.lgs. 194/2008.
Ciascuna ASL elabora il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria entro il
28/02/2014:
− in conformità al documento “Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Locali”;
− in attuazione del Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria (PRPV);
− in conformità alle indicazioni regionali in materia di formazione.
Fondamentali per il perseguimento degli obiettivi saranno anche:
− l’aggiornamento e l’applicazione di standard operativi che rendano uniformi le modalità
di controllo ufficiale, conformandole al principio di trasparenza dell’azione e dei risultati;
− il presidio, 24 ore su 24, del sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi in modo da
poter intervenire tempestivamente per impedire che alimenti e mangimi non sicuri riman-
1
gano sul mercato e possano costituire un rischio per i consumatori (Nota n. 32843 del
7.11.2011).
La verifica del raggiungimento degli obiettivi e l’attuazione del controllo ufficiale in modo
uniforme dovrà essere effettuata anche mediante un piano di audit interno, finalizzato a
verificare - ai sensi del Reg. (CE) 882/04 - l’appropriatezza, l’efficacia e l’efficienza dei controlli ufficiali, gestito direttamente dalle strutture complesse dipartimentali e distrettuali. È richiesta la seguente tempistica:
− predisposizione di un programma di audit interni ai DPV entro il 31/01/2014.
− attuazione entro il 31/12/2014
Piano dei controlli per sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria
Programma regionale dei controlli sulla filiera agroalimentare
Al fine di migliorare gli standard di sicurezza e qualità alimentari a tutela dei consumatori e
supporto alle imprese per migliorarne le competitività anche sui mercati internazionali, dovrà essere attuato il programma regionale dei controlli sulla filiera agroalimentare, con
l’obiettivo di elevare gli standard di sicurezza e qualità alimentari, a tutela dei consumatori
e a supporto alle imprese.
Secondo i criteri stabiliti dal Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV),
i controlli ufficiali ad opera delle autorità competenti dovranno essere eseguiti e rendicontati nel rispetto del piano aziendale e secondo procedure documentate.
Piano di controllo sulle aziende zootecniche
Il Reg. (CE) 73/2009, stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto
nell’ambito della politica agricola comune, introducendo per le aziende agricole l’obbligo
del rispetto della “condizionalità” intesa come l’insieme dei criteri di gestione obbligatori e
delle buone condizioni agronomiche e ambientali.
Si prevede l’attuazione, in coordinamento con l’Organismo Pagatore Regionale, del Piano
di controllo teso alla verifica del rispetto dei criteri stabiliti per l’adesione alle misure previste
dal Programma di Sviluppo Rurale, da parte delle aziende agro-zootecniche. Ciò consentirà
di assegnare in modo coerente le risorse finanziarie comunitarie, secondo criteri stabiliti dagli specifici regolamenti.
Programmazione e attuazione del controllo ufficiale sulla base della categorizzazione
del rischio
Nel rispetto di quanto previsto dal Reg. (CE) n. 882/04, secondo le modalità codificate nel
Piano Regionale di Prevenzione Veterinaria 2012-2014, la pressione dei controlli esercitati
sulle diverse attività deve essere coerente con il rischio relativo riconosciuto alla struttura
stessa alla luce dei dati storici, delle attività condotte e dei prodotti lavorati.
Obiettivo perseguito è assicurare un’efficiente allocazione delle risorse garantendo al contempo il raggiungimento dei risultati previsti in termini di sicurezza e integrità alimentare, attraverso la definizione del livello di rischio relativo di tutte le strutture da sottoporre a controllo.
Interventi per il miglioramento dell’appropriatezza organizzativa
Standardizzazione delle attività di controllo in ambito di prevenzione veterinaria
In ambito di prevenzione veterinaria, per il miglioramento dell’appropriatezza e della qualità, si richiede di uniformare e rendere omogenee le modalità di controllo ufficiale conformandole al principio di trasparenza dell'azione e dei risultati del controllo, secondo procedure e istruzioni codificate nel rispetto di quanto stabilito dal Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali (Standard). La verifica di tale azione verrà effettuata attraverso
l’esito favorevole degli audit effettuati dalla Regione dal Ministero della Salute e da Altre
Autorità di Controllo sui Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria delle ASL.
Miglioramento dell’efficienza dell’attività di prevenzione in ambito sicurezza alimentare
e sanità pubblica veterinaria
La crescente complessità delle diverse attività economiche nel campo della sicurezza alimentare, della tutela degli interessi dei consumatori e della sanità pubblica veterinaria, è
ben presente al legislatore comunitario, che con Regolamento del Parlamento e del Consiglio n. 882/04 ha disposto, da parte dei singoli Stati Membri, la stesura di piani poliennali di
controllo integrato in modo da garantire un approccio coordinato ed efficace nel raggiungimento degli obiettivi del regolamento stesso. Regione Lombardia ha dato corso a tale
2
previsione mediante l’approvazione del Piano Regionale della Prevenzione veterinaria 20122014.
A fianco degli obiettivi di efficacia, non possono peraltro essere dimenticati quelli legati a
una maggiore efficienza nell’esecuzione dei controlli nel rispetto del principio di razionale
uso delle risorse.
Efficacia ed efficienza dei controlli, aspetti, strettamente collegati, richiedono un’attenta
programmazione e pianificazione delle diverse attività, sia a livello centrale, sia delle articolazione territoriali periferiche, nel rispetto dell’organizzazione che ciascun Stato membro si è
dato. A tal fine, Regione Lombardia ha istituito un tavolo di coordinamento delle diverse
Autorità e organismi di controllo titolati a condurre controlli ufficiali in materia di sicurezza
alimentare e sanità pubblica veterinaria al fine di condividere comuni modalità operative e
flussi informativi in materia di controlli ufficiali.
Inoltre, grazie a un ulteriore rinforzo della già stretta collaborazione e del coordinamento in
atto con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (IZSLER), sarà possibile indirizzare i controlli ufficiali verso quei settori o attività per i quali sia
possibile documentare, su basi scientifiche, un maggior profilo di rischio.
Tenuto infine conto dell’importanza crescente dei flussi commerciali e della necessità di rispondere alle richieste dei diversi Paesi terzi, risulta fondamentale ponderare le attività di
controllo ufficiale in funzione dei volumi effettivamente esportati. La creazione di un osservatorio socio-economico con la collaborazione di Éupolis e l’indispensabile coinvolgimento
dei servizi territoriali, risponde all’esigenza di monitorare in modo costante i flussi commerciali
e le correlate attività di controllo e certificazione sanitaria richieste ai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL.
Obiettivo: ottimizzazione delle risorse per i controlli attraverso la razionalizzazione delle modalità operative anche al fine di prevenire la loro duplicazione presso le stesse unità produttive; coordinamento delle diverse Autorità competenti coinvolte, della rete regionale dei
laboratori dell’IZSLER e dell’osservatorio socio-economico al fine di assicurare modalità operative e flussi informativi condivisi nell’ottica di un efficace e appropriato utilizzo delle risorse.
Le ASL dovranno farsi parte attiva al fine di:
applicare i modelli operativi scaturiti e condivisi a livello del tavolo regionale in modo
da prevenire le duplicazioni di attività;
ricevere le comunicazioni inerenti le attività di controllo ufficiale svolte e le eventuali
azioni successive adottate, nel rispetto delle prerogative proprie di ciascuna Autorità;
collaborare, per quanto di competenza, con tutti gli attori del sistema al fine
dell’adozione delle appropriate azioni e per condividere, per quanto di competenza,
gli esiti dei controlli ufficiali svolti, i pertinenti risultati e le azioni adottate
Equità, semplificazione, comunicazione, trasparenza, anticorruzione
Semplificazione degli adempimenti a carico degli operatori del settore veterinario
Si intendono eliminare e/o semplificare gli adempimenti a carico degli operatori del settore
agroalimentare secondo le modalità codificate dal livello regionale in modo da ridurre i costi diretti e indiretti delle aziende aumentandone la competitività. Ciascuna ASL si attiverà al
fine di attuare quanto previsto dalle disposizioni regionali in materia di semplificazione degli
adempimenti in materia di autocontrollo, di documentazione relativa al trasporto dei bovini,
di certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte destinati all’export verso i Paesi terzi in attuazione di quanto previsto dal dispositivo regionale.
Sistema informativo veterinario integrato (SIVI)
Con finalità di semplificazione e sburocratizzazione si richiedono l’assolvimento e la rendicontazione dei debiti informativi necessari per il governo delle attività di competenza della
Sanità Pubblica Veterinaria tramite il Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI).
Il SIVI costituisce un sistema per la gestione dei flussi informativi generati dalle attività di prevenzione veterinaria. I DPV dovranno procedere all’utilizzo dei sistemi informativi disponibili e
dei relativi applicativi attivati dalla UO Veterinaria per permettere la raccolta e la rielaborazione dei dati necessari e sufficienti in maniera automatica, nel rispetto del timing definito
dall’U.O. Veterinaria per la trasmissione. Si potrà così evitare una serie di richieste che determinano esclusivamente appesantimenti burocratici.
Internazionalizzazione, expo e macroregione dinamica
Valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare
3
L’attività progettuale per EXPO 2015 da parte dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria
(DPV) delle ASL dovrà essere attuata nei seguenti ambiti:
- Valorizzazione dei prodotti alimentari italiani di origine animale
La riduzione dei rischi per il consumatore, il miglioramento delle produzioni zootecniche e
degli alimenti, anche al fine di assicurare e mantenere l’apertura dei mercati dei Paesi terzi,
sono possibili solo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera agroalimentare a
fianco delle istituzioni scientifiche e di ricerca.
Secondo le indicazioni regionali i DPV dovranno avviare collaborazioni su specifici progetti
di ricerca in coordinamento con Enti, Associazioni dei produttori e Istituti scientifici.
- Migliorare in modo trasparente l’informazione sui contenuti e le proprietà degli alimenti,
diffondere la conoscenza dei processi di produzione;
- Attuazione degli step previsti dalla UO Veterinaria per la realizzazione del progetto regionale “ARS-Alimentaria”, in collaborazione con il Ministero della Salute e gli Enti di ricerca
regionali;
- Intensificazione e razionalizzazione dell’attività di controllo per la sicurezza alimentare in
vista dell’evento EXPO 2015.
I DPV dovranno garantire secondo quanto codificato da un apposito Piano in coordinamento col Ministero della Salute, l’intensificazione dell’attività di controllo integrata tra le
diverse AC sul settore agroalimentare in vista dell’evento EXPO 2015 che vedrà, in un limitato periodo di tempo, l’afflusso di un consistente numero di consumatori in un’area ristretta.
Infine, punti trasversali che coinvolgono i DPV, sono anche la leva comunicazionale, fattore
prioritario attraverso il quale assicurare ai cittadini piena e corretta conoscenza dei servizi
disponibili e delle attività svolte, e la formazione, uno degli strumenti con cui contribuire allo
sviluppo delle competenze dei professionisti e condividere messaggi strategici organizzativi
e gestionali relativi alle linee di programmazione regionali, annuali e pluriennali.
Struttura del Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV 2014)
Con il PIAPV 2014 sono perseguiti, per un arco temporale annuale, gli obiettivi definiti dal
PIAPV triennale 2012 – 2014 e a tale documento si suggerisce di fare riferimento tutte le volte
che è necessario approfondire informazioni sul contesto, su aspetti organizzativi o sugli obiettivi triennali; il Piano integrato triennale è consultabile all’indirizzo del sito aziendale
http://www.aslmn.it/Docs_File/120307_PIAPV_2012_2014_rev02.pdf
Il PIAPV 2014 è composto dalle seguenti parti:
- aggiornamento 2013 organizzazione del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria;
- contesto anno 2013;
- programmazione attività e piani 2014;
- stima dei costi e dei ricavi attività 2013;
- aggiornamento dei riferimenti normativi.
I dati riportati nel contesto, che riguardano le strutture produttive, i parametri sanitari, i risultati delle attività 2013 e le risorse umane e strumentali, sono aggiornati al 31/12/2013. Tutti i
dati utilizzati sono stati estratti dagli applicativi regionali e aziendali in uso.
Il capitolo dei riferimenti normativi riporta solo le norme emanate nel corso del 2013, ad integrazione di quanto riportato nel PIAPV 2012-2014.
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1. ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIA (DPV) E
DEI DISTRETTI VETERINARI (DVET)
Sono riportati di seguito solo gli aggiornamenti intervenuti nel 2013; per quanto riguarda ogni altro aspetto dell’organizzazione del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria (DPV) e dei
Distretti Veterinari (DVET), si rimanda al documento di programmazione triennale 2012-2014.
1.1.
Funzioni e ruoli del personale del DPV e dei DVET: PIAPV 2013.
Nel corso del 2013, con Del. 380 del 30.12.13, sono state istituite alcune Unità Operative,
mediante conferimento di incarichi di alta specializzazione, riconoscendo, così, ed implementando la strategicità di alcune funzioni aziendali, già in essere in precedenza attraverso
referenze.
1.1.1. Responsabile di Unità Operativa Sicurezza alimentare/Export Paesi Terzi
Obiettivo della struttura è verificare, per conto del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, il
rispetto dei requisiti previsti per gli impianti abilitati all’export verso Paesi terzi e la corretta
applicazione, negli stessi, del controllo ufficiale.
Per questo, egli svolge un’azione di supervisione generale sul tema dell’export verso i Paesi
terzi e Custom Union, approfondendo norme e documenti che trattino dell’argomento, operando secondo gli indirizzi dei Direttori delle Aree dipartimentali AIAOA e AIAPZ e collaborando per la pianificazione dei controlli ufficiali negli impianti, affinché questi siano gestiti
secondo i criteri previsti e i controlli ufficiali siano eseguiti in modo corretto ed efficace.
Allo scopo, in ogni impianto, effettua controlli secondo la programmazione aziendale ed
esegue anche interventi di supervisione, secondo le indicazioni regionali e ministeriali, oltre a
fornire supporto tecnico ai Veterinari Ufficiali; inoltre, propone al Direttore della struttura veterinaria di riferimento interventi e provvedimenti nonché interventi formativi per il personale
ASL, esegue audit interni con la collaborazione del referente aziendale qualità o con gruppi
di audit composti da veterinari dirigenti provenienti da altri Distretti veterinari (audit inter distrettuali) e svolge ogni altra attività necessaria al raggiungimento dell’obiettivo (ad es. sovrintende l’aggiornamento dei dati nel sistema Icarus, monitora gli obiettivi riguardanti il settore export paesi terzi, partecipa agli incontri locali, regionali o extraregionali e ai controlli
effettuati da autorità esterne che riguardano il tema ecc.).
Infine, collabora con la segreteria del DPV per la gestione della documentazione concernente l’iscrizione/rinuncia degli impianti in una o più liste export Paesi Terzi e gestisce le problematiche inerenti la certificazione nel settore export.
1.1.2. Responsabile di Unità Operativa Supervisione impianti USA
Obiettivo della struttura è verificare, per conto del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, il
rispetto dei requisiti previsti per gli impianti abilitati all’export verso gli USA e la corretta applicazione, negli stessi, delle procedure di controllo ufficiale.
In quest’ottica egli svolge un’azione di supervisione generale sul tema complessivo
dell’export verso gli USA, agisce affinché questi impianti siano gestiti secondo i criteri previsti
e i controlli ufficiali siano condotti in modo corretto ed efficace; allo scopo, in ogni impianto, esegue controlli di supervisione periodica, valuta la corretta applicazione di procedure e
istruzioni operative, analizza le cause e individua adeguate soluzioni in caso di non conformità complesse, propone al Direttore AIAOA interventi e provvedimenti e svolge ogni altra
attività necessaria al raggiungimento dell’obiettivo (ad es. partecipa agli incontri locali, regionali o extraregionali che riguardano il tema dell’export verso gli USA e ai controlli effettuati da autorità esterne, come Regione, Ministero, FSIS e altri, negli impianti USA della provincia di Mantova); inoltre, in quest’ambito, addestra sul campo veterinari ufficiali che operano in altri impianti.
1.1.3. Unità Operativa Referente equipe veterinaria macello
Obiettivo della struttura è garantire, attraverso un’azione di coordinamento, il corretto svolgimento dei controlli ufficiali negli impianti industriali di macellazione, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità.
5
Quindi, il referente opera seguendo gli indirizzi del Direttore del Distretto Veterinario, organizzando la presenza dei veterinari ufficiali, ed eventualmente dei lp, secondo principi di efficienza ed economicità e applicando il principio della rotazione interna; partecipa
all’attività di ispezione ante e post mortem, coordina i controlli ufficiali, verifica la corretta
applicazione delle procedure previste per i controlli ufficiali, compresi i campionamenti e la
visita ante e post mortem.
Inoltre coordina la corretta registrazione dei dati di attività, riferisce al Direttore del DVET ed
eventualmente al Responsabile dell’U.O. Distrettuale dell’Area Igiene Alimenti o.a., intrattiene rapporti con l’OSA, gestisce i dati necessari alla determinazione dei contributi da addebitare al titolare dell’impianto e propone al Direttore della struttura veterinaria di riferimento
interventi e provvedimenti.
Sono state così istituite le Unità operative Referenti delle equipe veterinaria che operano
presso gli stabilimenti di macellazione industriale nei DVET di Mantova e Viadana.
6
2. CONTESTO
2.1. Statistica descrittiva del sistema veterinario e agroalimentare mantovano. Aggiornamento 2013
Nelle tabelle sottostanti, sono illustrati i dati aggiornati, confrontati con quelli della Regione
Lombardia e dell’intero Paese, delle principali attività (allevamento, produzione formaggio,
macellazione), per le quali sono previsti controlli veterinari.
Per quanto riguarda ogni altro aspetto della statistica descrittiva del sistema veterinario e
agroalimentare mantovano si rimanda al documento di programmazione triennale 20122014.
Bovini allevati
%
Italia
5.879.974
Lombardia
1.480.815
320.052
Mantova
Suini allevati
%
Avicoli allevati
%
100
8.747362
100
195.400.000
100
25
4.486.625
56
29.262.5715
15
5
1.029.076
12
7.355.385
4
Fonte dati BDN e BDR, agg. 7/2 /14
Confronto dati allevamento bovino
Bovini allevati a
Mantova:
320.052; 18%
Bovini allevati
nelle altre
province
lombarde:
1.480.815; 82%
Confronto dati allevamento suino
Suini allevati a
Mantova:
1.029.076; 19%
Suini allevati
nelle altre
province
lombarde:
4.486.625; 81%
Confronto dati allevamento avicoli
Avicoli allevati
a Mantova:
7.355.385;
20%
Avicoli allevati
nelle altre
province
lombarde:
29.625.715;
80%
7
Grana Padano
Parmigiano Reggiano
Caseifici totali consorzio
114
365
Caseifici Mantova
30
25
3.910.000
3.279.000
914.000
365.000
Forme prodotte dal consorzio
Forme prodotte a Mantova
Export 2013 in tonnellate
85.000
dati ISTAT, Consorzio PR, Consorzio GP e CLAL
% sul prodotto nazionale
Anno 2010 (dati
prodotto
11
Latte per Parmigiano
24
Latte per Grana Padano
24
Burro
30
cosce suine per prosciutti S.
Daniele e parma
Bovini macellati
Percentuale
Suini macellati
Percentuale sul totale
ITALIA
2.739.000
100%
10.424.000
100%
LOMBARDIA
558.500
20% su nazionale
3.968.000
38% su nazionale
MANTOVA
144.000
26% su regionale
2.014.000
51% su regionale
BDR, BDN ISTAT)
Macellazione suini 2013 in Lombardia: 3.968.032 capi
suini macellati a
Mantova
51%, 2.014.154
suini macellati
in altre provincie
lombarde
49%, 1.953.878
Macellazione bovini 2013 in Lombardia: 554.898 capi
bovini
macellati a
Mantova
26%, 144.056
bovini
macellati nelle
altre province
lombarde
74%, 414.442
8
2.2. Strutture produttive
2.2.1. Anagrafi Zootecniche
2.2.1.1. Dati Descrittivi
L’anagrafe zootecnica è parte fondamentale e supporto per ogni considerazione relativa
alla valutazione programmatica delle azioni di prevenzione veterinaria rivolta agli allevamenti zootecnici.
Attraverso l’elaborazione dei dati contenuti nell’anagrafe della Banca Dati Regionale (BDR)
è possibile avere un quadro immediato e puntuale del numero degli allevamenti e della
loro consistenza nonché, attraverso il sistema della georeferenziazione, della loro esatta posizione geografica.
Nella provincia di Mantova vengono allevati circa 320.000 bovini in circa 2.300 allevamenti;
un terzo di questi animali sono rappresentati dalle vacche da latte (114.298 al 01/12/2013).
I capi suini sono oltre un milione in oltre 750 allevamenti; i capi avicoli sono quasi cinque milioni in 501 allevamenti.
Si tratta di una realtà zootecnica paragonabile a pochissimi altri contesti,soprattutto se la si
rapporta alla densità abitativa del territorio; per questa ragione la salute degli animali, nella
nostra provincia, assume notevole valenza sia per le ripercussioni sulla salute umana che per
le ricadute sul tessuto produttivo e socio-economico.
Per esporre schematicamente l’analisi del contesto zootecnico mantovano, vengono riportate di seguito le tabelle relative al patrimonio; le tabelle presentano i dati aggregati per
specie animale, attività zootecnica, tipologia produttiva e per Distretto Veterinario.
I dati sono estratti dal sistema SIVI - Sistema Informativo Veterinario Integrato della Regione
Lombardia.
Contesto Zootecnico della provincia di Mantova (fonte: SIVI - Regione Lombardia – 08/01/2014)
OVI-CAPRINI
338
EQUIDI
1.206
5.110
Totali
Capi
6.378.981
Allev.
1.029.076
496
Capi
755
DVET Viadana
Allev.
SUINI
AVICOLI
DVET OstigliaSuzzara
Capi
320.152
DVET Mantova
Allev.
2.315
595
99.245
644
91.720
245
24.752
210
362.160
239
238.778
73
151.022
165
1.331.808
119
581.539
33
588.184
1.548
87
739
94
644
41
434
1.374
290
821
327
842
164
361
4.261.923
1.347
1.794.773
1.423
913.523
556
764.753
Capi
Capi
BOVINI
DVET AsolaGuidiz
Allev.
Allev.
ASL Mantova
Tipologia
831
104.435
233
277.116
179
3.877.450
3.365
116
3.398
425
7.734.972
1.784
Il dato riportato nella tabella precedente e relativo al numero dei capi, nel caso dei bovini,
è un dato puntuale, in quanto gli animali sono identificati e registrati individualmente; per le
altre specie invece il dato si riferisce alla “consistenza media”, intesa come capi mediamente presenti nell’allevamento durante un ciclo produttivo.
9
2.2.1.2. Bovidi
Bovidi presenti nella provincia di Mantova - fonte: SIVI - Regione Lombardia – 08/01/2014
Capi
Allev.
Capi
Allev.
Capi
Allev.
Capi
62.214
345
54.294
117
19.940
41
2.147
36
1.178
54
1.503
27
502
60.940
412
25.131
251
25.837
164
7.016
82
2.956
90
51.476
21
13.135
18
9.218
50
28.115
1
1.008
11
781
5
714
4
52
2
15
0
0
93
3.028
44
1.401
16
743
16
538
17
346
Riproduzione Latte
Bovini
Riproduzione riproduttori (manze)
158
5.330
Bovini
Produzione carne rossa
909
Bovini
Bovini
Bovini
DV Mantova DV OstigliaSuzzara DV Viadana
264
Bovini
Produzione carne
bianca
Produzione carne svezzamento
Riproduzione linea
vacca - vitello
DV AsolaGuidiz
60.938
Capi
Allev.
Tipologia
Allev.
ASL Mantova
Specie
1.026 197.386 300
Bovini
S. Sosta / altre strutture
21
913
4
677
5
2
11
234
1
0
Bufali
Bufali
7
298
4
292
1
1
2
5
0
0
104.435
595
99.245
644
91.720
245
24.752
Totali 2.315 320.152 831
10
Nell’ambito della programmazione delle attività è necessario far riferimento al numero degli
allevamenti per stimare le risorse necessarie e la ripartizione delle stesse; la tabella successiva mette in evidenza che il dato “grezzo” deve essere riconsiderato al netto degli allevamenti a capi zero (13 %).
BOVIDI - consistenza media anno 2013 (fonte BDR)
Distribuzione Allevamenti e capi per classi di consistenza
capi =0
da 1 a 10
da 11 a 30
31-50
51-100
101- 200
201- 500
5011000
>1000
Capi
0
1.408
3.882
6.280
23.344
59.743
131.036
50.241
43.162
Allevamenti
309
395
193
155
313
407
422
78
24
Nell’ambito delle considerazioni sui dati forniti dall’anagrafe zootecnica, si ritiene non trascurabile la valutazione dell’impegno di risorse commisurata alla complessità dei controlli in
contesti particolari, con strutture obsolete, come spesso si presentano gli allevamenti molto
piccoli e a conduzione amatoriale/famigliare; a questo proposito la precedente tabella
dimostra come circa novecento allevamenti restano nelle fasce di consistenza inferiore ai
30 capi.
2.2.1.3. Suidi
Suidi presenti nella provincia di Mantova (fonte: SIVI - Regione Lombardia – 08/01/2014)
altre
Totali
9
Capi
Suini
Allev.
Suini
Capi
Suini
Allev.
Suini
Capi
Suini
DV Viadana
Allev.
Suini
DV OstigliaSuzz
Capi
Suini
Riproduzione - ciclo a77
perto
Riproduzione - ciclo chiu20
so
Riproduzione - Svezza3
mento
Ingrasso - svezzamento
82
Ingrasso Intermedio Ma17
gronaggio
Ingrasso - finissaggio
327
Ingrasso Familiare (Auto220
consumo)
DV Mantova
Allev.
uini
Tipologia
DV AsolaGuidiz
Capi
Specie
Allev.
ASL Mantova
276.568
24
72.974
23
102.928
16
48.163
14
52.503
37.624
9
18.709
9
13.837
2
5.078
0
0
191
3
191
0
0
0
0
0
0
154.477
24
42.304
30
81.588
22
23.031
6
7.554
65.280
1
0
6
26.436
6
17.815
4
21.029
491.506
73
142.845
97
137.330
123
144.660
34
66.671
101
96
45
43
20
70
31
11
5
3.329
3
48
2
21
0
0
4
3.260
233
277.116
239
238.778
73
151.022
755 1.029.076
210 362.160
11
2.2.1.4. Avicoli
Avicoli presenti nella provincia di Mantova (fonte: SIVI - Regione Lombardia – 08/01/2014)
Capi
Allev.
Capi
Allev.
Capi
Allev.
Capi
DV OstigliaSuzzara DV Viadana
Allev.
DV Mantova
Capi
DV AsolaGuidiz
Tipologia
Allev.
ASL Mantova
Specie
Polli
uova da consumo
53
2.803.137
25
1.711.581
19
851.187
5
64.771
4
175.598
Polli
uova da cova
7
107.861
6
70.284
0
0
1
37.577
0
0
Polli
da carne
97
2.566.089
59
1.572.218
11
357.130
22
310.135
5
326.606
Tacchini
varie
44
632.964
29
392.760
7
112.904
3
49.700
5
77.600
varie
rurali
204
8.528
32
976
103
3.817
57
3.330
12
405
varie
svezzamento
10
16.666
6
9.920
2
340
2
6.406
0
0
varie
varie
81
243.736
22
totali
496 6.378.981 179
119.711
23
6.430
29
109.620
7
7.975
3.877.450
165
1.331.808
119
581.539
33
588.184
12
13
2.2.1.5. Ovi-Caprini
Ovi Caprini presenti nella provincia di Mantova (fonte: SIVI - Regione Lombardia – 08/01/2014)
148
0
0
0
0
1
148
0
0
68
1.591
19
1.050
20
331
21
163
8
47
Capi
1
da carne
Capi
da latte
Ovini
Capi
Ovini
Capi
Allev.
DV Viadana
Capi
DV OstigliaSuzzara
Allev.
DV Mantova
Allev.
Tipologia
DV AsolaGuidiz
Allev.
Specie
Allev.
ASL Mantova
Caprini
da latte
2
342
1
40
0
0
0
0
1
306
Caprini
da carne
254
1.234
94
451
60
383
68
319
32
81
varie
altro
13
46
2
7
7
25
4
14
0
0
Totali
338
3.365
116
1.548
87
739
94
644
41
434
14
2.2.1.6. Equidi
Equidi presenti nella provincia di Mantova (fonte: SIVI - Regione Lombardia – 08/01/2014)
Specie
Tipologia
Allev.
Capi
Allev.
Capi
Allev.
Capi
Allev.
Capi
DV Mantova DV OstigliaSuzzara DV Viadana
Capi
DV AsolaGuidiz
Allev.
ASL Mantova
equini
Allevamenti
1.042
3.121
371
1.317
238
740
291
740
142
324
varie
Allevamenti
152
277
50
57
48
81
34
102
20
37
varie
imp. F.A./s. di sosta
12
0
4
0
4
0
2
0
2
0
Totali
1.206
3.398
425
1.374
290
821
327
842
164
361
I dati relativi ai capi presenti negli allevamenti sono solo indicativi in quanto registrati in BDR
al momento dell’attivazione degli allevamenti e aggiornati in occasione dei successivi eventuali controlli.
2.2.1.7. Allevamenti apistici
La consistenza degli allevamenti apistici nell’ASL di Mantova nel 2013 è rappresentata nella
tabella seguente (dati SIVI); si può notare il leggero, ma progressivo miglioramento della situazione con l’aumento sia di apicoltori che di alveari; va detto che, nel numero di apiari e
alveari denunciati sono compresi anche quelli di n. 9 apicoltori, residenti fuori dalla nostra
provincia.
Anno
Apicoltori Residenti
sul Territorio
Apiari denunciati
Alveari denunciati
2010
148
250
2947
2011
169
234
3212
2012
189
264
3206
2013
213
287
3964
2.2.1.8. Allevamenti ittici
La presenza di allevamenti ittici nel
nostro territorio è estremamente limitata, come si può evincere dalla
tabella seguente.
* 1 uso privato
DVET
Produzione carne
pesca
sportiva
riproduzione
totale
6
0
11
1
0
3 Storionidi
Asola/Guidizz
5
1 trote
1 pesce gatto *
Mantova
0
Ost./Suzz.
2*
pesce gatto
2
2
6
Viadana
2
pesce gatto
0
0
2
9
2
20
totale
9
2.2.1.9. Trend allevamenti e capi
L'andamento del numero degli allevamenti si mantiene sostanzialmente stabile; si rileva una
diminuzione degli allevamenti di bovini e un leggero aumento degli allevamenti di altre
specie, soprattutto di quelle cosiddette "minori", come gli ovi-caprini e gli equidi.
Le diminuzioni del numero degli allevamenti bovini e suini sono in parte dovute al progressivo passaggio a forme di allevamento intensivo con chiusura delle realtà di dimensioni non
più economicamente sostenibili.
15
Allevamenti (dati BDR/SIVI)
2009
2010
2011
2012
2013
Bovini
2.622
2.608
2.472
2.436
2.315
Ovi-caprini
295
304
321
323
338
Suini
785
807
782
773
755
Avicoli
534
557
554
537
496
Equini
993
1.081
1.179
1.186
1.206
Capi (dati BDR/SIVI)
2009
2010
2011
2012
2013
Bovini totale
332.090
326.641
324.628
321.250
320.152
Bovini - vacche latte
109.367
112.478
114.626
114.117
114.298
Ovi-caprini
2.178
2.547
4.042
3.622
3.365
Suini
1.137.497
1.300.356
1.130.186
1.097.494
1.029.076
Avicoli
6.944.976
6.700.465
7.355.385
6.290.087
6.378.981
L’azione di continua
di
“ripulitura”
dell’anagrafe degli
allevamenti zootecnici ha contribuito
alla determinazione
del trend negativo
della loro numerosità; gli interventi di
allineamento
del
database alla realtà
del territorio hanno
influito significativamente sulla diminuzione degli allevamenti registrati .
Nella maggior parte dei casi si è trattato di chiudere posizioni che, ancorché attive in anagrafe, non erano più operative nell’ambito zootecnico; queste considerazioni sono confortate dalla lettura dei dati riguardanti il numero dei capi che in alcuni casi si mantiene sostanzialmente costante o, in altri, presenta un leggero incremento come nel caso del numero delle vacche da latte che negli ultimi 4 anni è salito del 4,5 %.
16
2.2.1.10. Censimenti Fauna selvatica a vita libera
Il territorio della provincia di Mantova, prevalentemente pianeggiante ed intensamente coltivato a colture cerealicole, foraggere e ortofrutticole non costituisce un habitat ideale per i
grandi ungulati selvatici.
La natura delle coltivazioni e l’intensivizzazione delle stesse comporta la presenza principalmente di lagomorfi (lepri), galliformi (fagiani) e roditori (nutrie); le popolazioni delle prime
due specie, a causa della rarefazione degli spazi naturali incolti e dei prelievi a carattere
venatorio, sono costituite, in maggior parte, da soggetti immessi volontariamente, mentre la
nutria deriva da animali importati dal Sud America negli anni fra il 1930 e il 1960 e fuggiti da
allevamenti creati allo scopo di ottenere pellicce.
La lepre (Lepus europaeus) rappresenta il mammifero di maggior consistenza sul territorio
provinciale; le immissioni di lepri sono effettuate principalmente utilizzando soggetti catturati
nelle zone di ripopolamento provinciali, mentre sono state abbandonate da alcuni anni le
pratiche di ripopolamento effettuate con animali provenienti dall’estero.
A fine 2013, primo anno di attuazione del “Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica”, il risultato delle catture ha evidenziato in alcuni territori una sensibile diminuzione del numero di soggetti.
Il fagiano comune (Phasianus colchicus) rappresenta la specie avicola di maggior interesse
venatorio e deriva quasi interamente da soggetti immessi volontariamente sul territorio; la
densità media della popolazione varia da 0,1 a 0,6 coppie per Kmq ed è maggiormente
sviluppata nelle aree golenali.
Annualmente vengono immessi sul territorio, a scopo venatorio, oltre 30.000 soggetti, per la
maggior parte di provenienza nazionale; le immissioni sono legate a comunicazione al Servizio Veterinario e a verifica delle certificazioni di origine, sanità e provenienza.
La nutria (Myocastor coypus) non è una specie animale autoctona, ma deriva da immissioni
fortuite o volontarie di soggetti importati ed allevati a scopo imprenditoriale; l’estesa rete di
corsi d’acqua naturali ed artificiali esistenti sul territorio costituisce un habitat favorevole allo
sviluppo di questa specie che è, inoltre, dotata di una ampia capacità di adattamento alimentare e sfrutta le colture esistenti per riprodursi in notevole quantità.
Non è ben chiaro se questa specie costituisca un rischio sanitario, ma, a causa dei danni
provocati a manufatti irrigui e alle colture adiacenti, è oggetto di un piano provinciale di
contenimento.
Per quanto concerne le altre specie, va rimarcato che la presenza di zone umide e boscose
lungo il corso dei fiumi comporta l’insistenza sul territorio di uccelli acquatici (principalmente
anatidi) sia stanziali che migratori; tale situazione determina un aumento di rischio per la diffusione di influenza aviaria.
Sempre legata alla presenza ed all’estensione delle zone umide e boscose nelle fasce golenali è l’esistenza di una vasta popolazione di corvidi (taccole e gazze) che possono costituire un serbatoio per il virus della Febbre del Nilo Occidentale (WND) e una possibile fonte
di rischio per la diffusione di Trichinella; su tali specie, con la collaborazione del settore Caccia e Pesca della amministrazione provinciale, vengono effettuate catture ed analisi presso
IZSLER al fine di monitorare le citate forme morbose.
2.2.1.11. Irradiazione di altre specie
Dalle provincie limitrofe alla nostra, seguendo le direttrici dei corsi d’acqua o la contiguità di
zone collinari boscose, tendono ad entrare nel nostro territorio alcune specie di ungulati selvatici quali il capriolo (Capreolus capreolus), che scende dall’Appennino emiliano lungo il
corso del Secchia e del Panaro e raggiunge il Po, ed il cinghiale (Sus scrofa), che compare
saltuariamente nelle zone collinari del nord della provincia e si irradia lungo il corso del Mincio; tuttavia la comparsa di queste specie è sporadica e la loro presenza non costituisce
pericoli da punto di vista sanitario.
Diverso è il problema posto dalla volpe (Vulpes vulpes), che trova sul nostro territorio un aerale favorevole; questo carnivoro può costituire un serbatoio per la rabbia silvestre ed un
irraggiamento di soggetti provenienti da altri territori potrebbe costituire un pericolo per la
popolazione canina, in gran parte scoperta nei confronti questa pericolosissima malattia.
17
2.2.1.12. Anagrafi delle specie da affezione
L’anagrafe degli animali d’affezione è un sistema informativo il cui quadro regolamentare si
è completato con la L. R. n. 33/2009 e vede coinvolti i medici veterinari delle ASL, i medici
veterinari liberi professionisti e i comuni; la predisposizione di un unico sistema in capo alla
Regione si è avviata nel 2002 con l’indicazione di utilizzare, quale metodo di identificazione,
il microchip, in sostituzione del
Animali iscritti in anagrafe in provincia di Mantova
tatuaggio.
(31.12.13)
Attualmente, la banca dati
CANI
GATTI
FURETTI
regionale consente di registrare
69.740
550
7
ogni
“evento”
(cambi
di
proprietà, smarrimento, furto, ritrovamento) che riguarda i cani identificati con microchip e
regolarmente iscritti e consente di conoscere, in modo sempre più dettagliato, il fenomeno
dell’abbandono; il sistema permette, anche, di registrare gatti, colonie feline e furetti.
In tabella sono riportati gli animali iscritti in anagrafe, presenti sul territorio mantovano alla
data del 31 dicembre 2013, suddivisi per specie.
Di seguito, è riportata l’attività d’iscrizione in anagrafe canina dal 2007; l’aumento delle
iscrizioni nel 2011è il risultato dell’iniziativa dell’ASL di Mantova “Ottobre 2011: mese del
microchip”.
Attività iscrizione in anagrafe canina
2008
2009
2010
2011
2012
2013
6.026
6.360
5.965
7.545
6.851
6.957
Le colonie feline registrate in ACR comprendono anche singoli soggetti sterilizzati e
considerati come “colonia”; al 31/12/2013, risultano registrate 1.067 colonie feline.
Il canile sanitario è una struttura destinata al ricovero temporaneo di:
a) cani morsicatori, cani vaganti catturati, rinvenuti o consegnati dal rinvenitore direttamente o tramite la forza pubblica;
b) gatti morsicatori, gatti che vivono in libertà e catturati nell’ambito dei piani di sterilizzazione attivati dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario;
c) altri animali rinvenuti senza proprietario, ai fini della profilassi antirabbica e compatibilmente con la recettività e le caratteristiche della struttura.
Il canile rifugio è una struttura destinata al ricovero di:
a) cani e gatti che hanno superato il controllo presso il ricovero sanitario;
b) cani e gatti ceduti definitivamente dal proprietario, affidati dall’autorità giudiziaria o
temporaneamente ospitati su disposizione del sindaco per assenza forzosa del
proprietario o detentore o per l’osservazione volta all’accertamento delle condizioni
fisiche;
c) altri animali, compatibilmente con la recettività e le caratteristiche della struttura.
Nella tabella seguente (dati BDR) sono riportate le strutture per il ricovero degli animali
d’affezione, pubbliche e private, presenti in provincia e registrate in anagrafe alla data del
31 dicembre 2013.
Strutture di ricovero pubbliche e private ASL Mantova
c. sanitario
c. rifugio
struttura zoofila
pensione
struttura.
allevamento
struttura
amatoriale
struttura
commerc.
4
4
0
8
26
3
1
Oggetto dei controlli da parte dell’ASL di Mantova sono anche le strutture veterinarie, in
tabella la situazione attuale; interessanti sono pure i dati relativi alle morsicature/aggressioni
da parte dei cani (vedi tabella seguente, relativa alle osservazioni effettuate su morsicature
riferite ad animali di proprietà accertata).
18
Strutture veterinarie
Tipologia impianto
N. impianti
Morsicature anno 2013
Ambulatorio veterinario
45
Numero
Specie
Clinica o casa di cura veterinaria
7
227
cani
Studio veterinario
5
Studio veterinario associato
5
totale
62
46
gatti
2
altri animali
275
totale
2.2.1.13. Anagrafi delle strutture e degli operatori della Riproduzione Animale
Nell’ambito delle proprie competenze ed al fine di salvaguardare il patrimonio zootecnico
ed accrescerne la produttività, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario opera una attività
di controllo sulla riproduzione animale.
Tale attività, che entra a far parte del Piano Integrato Regionale dei Controlli (PRIC), sulla
base del Decreto D.G. Agricoltura del 14 febbraio 2005, n. 2009, viene svolta congiuntamente dalla Direzione Generale della Sanità e dalla Direzione Generale Agricoltura ed interessa le stazioni di monta naturale equina, le stazioni di inseminazione artificiale, i centri di
raccolta ed i recapiti di materiale seminale, i centri di produzione ed immagazzinaggio del
materiale seminale, i centri di produzione ed i gruppi di raccolta degli embrioni e degli oociti, gli allevamenti suini che praticano la fecondazione suina aziendale.
L’attività di controllo si estende anche agli operatori che praticano la fecondazione artificiale, siano essi operatori pratici (cosiddetti laici) o veterinari, e sulle attività da essi esercitate presso le azienda di allevamento.
La Direzione Generale della Sanità si avvale dell’opera dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari, mentre la Direzione Generale Agricoltura si appoggia alle strutture delle Amministrazioni Provinciali delegate.
In ambito provinciale sono presenti le strutture e le figure professionali riportate nella seguente tabella:
Tipologia attività
Operatori pratici di inseminazione artificiale
Numero
1152
Veterinari esercenti la Inseminazione artificiale
83
Stazioni di monta naturale pubblica
11
Centri di Produzione e Recapiti di materiale seminale
6
Centri di Produzione e Gruppi di Raccolta di Embrioni ed Oociti;
1
Allevamenti suinicoli che praticano inseminazione artificiale in ambito aziendale
60
fonte dati BDR 13 febbraio 2014
2.2.2. Anagrafe stabilimenti di alimenti per il consumo umano
La provincia di Mantova è caratterizzata dalla presenza di numerosi impianti che producono alimenti di origine animale destinati al territorio nazionale, comunitario e a numerosi Paesi Terzi; tutte le aziende sono registrate nel Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI).
Per ciascun insediamento, sono riportati gli impianti produttivi presenti e tra questi è evidenziato l’impianto prevalente, che, solitamente, corrisponde a quello associato al rischio
maggiore e che impegna più risorse per i controlli ufficiali; in SIVI sono inseriti impianti riconosciuti e impianti registrati.
Gli impianti riconosciuti sono gestiti anche da un applicativo del Ministero della Salute, denominato Sintesi; nelle tabelle che seguono, sono riportati gli impianti riconosciuti e registrati
presenti in provincia di Mantova.
2.2.2.1. Impianti riconosciuti (prevalenti)
Tra gli impianti riconosciuti, sono presenti numerosi e importanti macelli, di cui alcuni di rilevanza nazionale.
19
tipologia
A/G MN O/S Via
Tot
Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero
4
5
4
2
15
Sezione 0 - Attività generali - Centro di riconfezionamento
3
4
1
1
9
Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento
1
0
2
10
13
Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello
10
9
6
7
32
Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Laboratorio di sezionamento
3
1
0
0
4
Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Macello
0
0
1
0
1
Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Centro di raccolta
0
1
0
0
1
Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura
4
1
4
3
12
Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione
13
22
27
10
72
Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trattamento termico
1
0
0
0
1
Sezione V - Carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanicamente - Laboratorio di carni macinate
0
1
0
0
1
Sezione V - Carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanicamente - Laboratorio di preparazione carni
0
0
0
1
1
Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione
11
23
11
10
55
Sezione VIII - Prodotti della pesca - Locale di macellazione di prodotti di acquacoltura
1
0
0
0
1
Sezione VIII - Prodotti della pesca - Stabilimento di trasformazione
0
1
0
2
3
Sezione X - Uova e ovoprodotti - Centro di imballaggio uova
0
0
1
0
1
Sezione X - Uova e ovoprodotti - Stabilimento di trasformazione (ovoprodotti)
0
0
0
0
0
Sezione XI - Cosce di rana e lumache - Stabilimento di trasformazione
1
0
0
0
1
Sezione XII - Grassi animali fusi - Stabilimento di trasformazione
0
0
1
2
3
Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione
0
0
2
1
3
Sezione XIV - Gelatine - Centro di raccolta
0
0
1
0
1
52
68
61
49
230
Totale complessivo
HONG KONG *
ARGENTINA *
BRASILE *
PERU' *
MESSICO *
PANAMA *
CILE *
INDONESIA *
VIETNAM *
TURCHIA *
N. impianti
3
5
10 13
3
7
* Paesi le cui liste sono gestite dal Ministero
SINGAPORE *
COREA SUD *
REP. CINESE
GIAPPONE*
FED. RUSSA
CANADA *
Paese
USA *
Inoltre, molti degli impianti riconosciuti esportano i loro prodotti verso Paesi terzi; vi sono Paesi terzi che importano prodotti di origine animale con una generica certificazione veterinaria, mentre altri, tramite accordi bilaterali, chiedono il rispetto di requisiti specifici e l’iscrizione
in apposite liste; nella tabella e nel grafico seguenti è indicato il numero degli impianti (carni
e prodotti a base di carne) iscritti in una o più liste di esportazione.
Solitamente gli impianti esportano in più di un paese; in totale sono 15 gli impianti autorizzati
ad esportare carni o prodotti a base di carne verso uno o più Paesi terzi.
4
14
3
7
4
1
2
2
3
3
1
20
Oltre agli impianti che esportano verso Paesi terzi prodotti a base di carne, ve ne sono altri
che esportano prodotti lattiero caseari; sono interessati impianti che destinano parte dei
loro prodotti alla Federazione Russa (5), al Brasile (5), al Perù (3), all’Argentina (2), a Panama
(2) e al Cile (2).
Gli stabilimenti (sia settore carne che latte) iscritti in una o più liste sono in totale 21, così
suddivisi per tipologia di impianto prevalente:
Tipologia impianto prevalente (dati SIVI)
N. impianti
Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello
5
Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento
4
Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione
5
Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione
5
Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trattamento termico
1
Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione
1
totale
21
Una caratteristica che può influenzare i controlli nei macelli è l’eventuale autorizzazione a
macellare secondo riti religiosi; la situazione mantovana, è riportata nella tabella seguente.
Specie macellata
N. impianti
Bovina
Bovina/ovicaprina
Ovicaprina
Totale
2
5
0
7
Oltre agli impianti autorizzati per applicare i riti religiosi per tutto il tempo dell’anno, ve ne
sono altri che, sulla base di una deroga, macellano con il rito islamico durante la festa del
sacrificio.
21
2.2.2.2. Impianti registrati (prevalenti)
Mentre gli impianti riconosciuti possono commercializzare i loro prodotti oltre che in Italia
anche nei paesi comunitari e nei Paesi terzi, esistono impianti che necessitano solo di una
registrazione e possono destinare i loro prodotti solo al mercato nazionale.
Tipologia impianto (dati SIVI)
N. impianti
Deposito registrato
36
Impianto di macellazione stagionale di suini
5
Lab. prod. e confezionamento miele (arnie > 50 pianura > 35 montagna)
13
Lab. prod. e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna)
19
Lab. prod. e vendita di prodotti a base di latte
5
Lab. prod. e vendita gelati
2
Lab. prod. di prodotti gastronomici/rosticceria
91
Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo
19
Trasporto prodotti deperibili
75
Macelleria e/o polleria
195
Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni
125
Negozio commercializzazione al dettaglio prodotti alimentari vari
46
Superette o supermercato
114
Ipermercato
9
Pescheria
23
Intermediari
4
Vendita di alimenti surgelati
3
Distributore automatico di latte crudo
12
Negozio mobile per vendita ambulante
123
Banco temporaneo per vendita ambulante
14
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
640
Festa popolare, fiera
30
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
74
Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti
87
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
56
Mensa di altre comunità
6
Mensa aziendale
24
Centro cottura/catering > 500 pasti
15
Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti
13
Centro cottura/catering < 500 pasti
22
Bar, tavola fredda
8
Refettorio
70
totale
1978
2.2.2.3. Laboratori che effettuano analisi per la verifica dell’autocontrollo degli OSA
In provincia di Mantova operano dieci laboratori iscritti nell’apposito registro istituito con
DGR n. IX/266 del 14/07/2010 e, che svolgono analisi nell’ambito dei sistemi aziendali di autocontrollo; inoltre, 11 impianti (macelli industriali e altri impianti di trasformazione), sono dotati di laboratorio interno.
Il controllo della loro attività diventa strategico, dal momento che, a queste strutture, è demandata la verifica delle procedure aziendali.
22
2.2.3. Anagrafi attività Area Igiene allevamenti e produzioni zootecniche
2.2.3.1. Anagrafe stabilimenti autorizzati al commercio dei farmaci veterinari (farmacie escluse)
Le strutture d’interesse veterinario autorizzate al commercio di medicinali veterinari possono
essere autorizzate al solo commercio all’ingrosso o anche alla vendita diretta .
Nell’ASL di Mantova, la situazione di tali strutture, riferita al 31 dicembre 2011, è riportata nella seguente tabella.
TIPOLOGIA STRUTTURA
ASL
SOLO INGROSSO
2
ANCHE VENDITA DIRETTA
TOTALE
Asola
Mantova
OstgliaSuzzara
Viadana
1
1
0
0
11
2
8
1
0
13
3
9
1
0
Guidizzolo
(dati DPV Mantova 31.12.11)
2.2.3.2. Anagrafe attività settore alimentazione animale registrate Reg (CE) 183/2005
Nel territorio dell’ASL di Mantova al 31 dicembre 2011 erano presenti 13.024 attività registrate ai sensi del Reg. CE 183/2005 Art. 5, c. 1 e 1.008 imprese registrate ai sensi del Reg. CE
183/2005 Art. 5, c. 2.
Operatori primari registrati ai sensi del Regolamento (CE) 183/2005 art 5,
comma 2 (dati DPV ASL Mantova 31.12.13)
CENSITI
TOTALE
9521
Di cui
Solo produzione prodotti destinabili alimentazione zootecnica
6373
allevatori
5400
Reg. (CE) n. 183/2005 impianti riconosciuti totale 125
Dati SIVI 07/02/14
art. 10, comma 1, lettera
a) e b)
art. 10, comma 1, lettera
a) e b)
art. 10, comma 1, lettera
b)
art. 10, comma 1, lettera
b)
art. 10, comma 1, lettera
b) e c)
art. 10, comma 1, lettera
b) e c)
art. 10, comma 1, lettera
c)
art. 10, comma 1, lettera
c)
commercio
36
commercio senza il possesso fisico
6
produzione
15
commercio
5
produzione e commercio di premiscele e fabbricazione di mangimi
per la vendita
produzione di premiscele e fabbricazione di mangimi per la vendita
2
2
produzione per la vendita
12
produzione per l'autoconsumo aziendale
47
TOTALE
125
23
2.2.3.3. Anagrafe stabilimenti per la produzione di mangimi
Nel territorio dell’ASL di Mantova sono presenti 156 impianti riconosciuti per la produzione, la
distribuzione ed il commercio di mangimi riconosciuti ai sensi del Reg. CE 183/2005.
Tipologia prodotto
Tipologia azienda (dati U.O.Vet.Reg. 31.08.11)
N.
additivi
Commercio
76
additivi e premiscele di additivi
Commercio senza possesso fisico
6
additivi e premiscele di additivi e
mangimi
Fabbricaz. per vendita di mangimi e premiscele, commercio di
additivi e premiscele
1
additivi e premiscele di additivi e
mangimi
Fabbricaz. per la vendita di mangimi, commercio di additivi e
premiscele
1
premiscele di additivi
Fabbricazione per la vendita
5
premiscele di additivi e mangimi
Fabbricazione per la vendita
2
mangimi
Fabbricazione per la vendita
13
mangimi
Fabbricazione per l’autoconsumo aziendale
52
Totale
156
2.2.3.4. Anagrafe stabilimenti sottoprodotti O.A.
Nella tabella che segue (dati U.O. Vet. Reg. 31.12.13) sono riportati gli impianti riconosciuti ai
sensi del Regolamento CE 1069 del 21 ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati non destinati al consumo umano.
Per sottoprodotti di origine animale (SOA), si intendono tutti i materiali di origine animale,
dalle carcasse di animali morti agli alimenti di origine animale, che per vari motivi non sono
destinati al consumo umano; tali materiali, prodotti in notevoli quantità, se non correttamente gestiti, oltre a causare inconvenienti igienico-sanitari e danni all’ambiente, possono
rappresentare un rischio di diffusione di agenti patogeni per l’uomo e per gli animali.
incener.
trasf.
combust.
3
4
biogas
petfood fertiliz.
compost
2
3
9
magazzin.
transito
12
usi in
tecnici
altri
deroga
totale
centri
oleochim (trasp/comm)
racc.
2
7
55
13
In base al livello di rischio i
sottoprodotti sono divisi in
tre categorie di materiale:
la categoria 1, rischio più
elevato (es. animali con
Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili), la categoria 2, rischio intermedio
(animali morti in genere),
mentre la categoria 3
comprende materiali che
avrebbero le caratteristiche di idoneità al consumo umano, ma che sono destinati ad altri impieghi (es. alimenti per animali da compagnia).
Nel 2012 la normativa riguardante i sottoprodotti di origine animale ha subito una variazione
che ha comportato una modifica nelle categorizzazioni delle tipologie di stabilimento e la
situazione attuale è visibile nel grafico.
24
2.3. I parametri sanitari dell’area di Sanità Animale
I nuovi casi di malattie infettive denunciate ufficialmente nel 2013 nel territorio della provincia di Mantova sono stati i seguenti:
• 1 caso di influenza aviaria LPAI;
• 1 caso di Leptospirosi nei suini
• 1 caso di Peste Americana delle api;
• 4 casi di West Nile Disease
La seguente tabella propone l’andamento delle denunce relative al quinquennio 2009 2013.
patologia
specie colpita
focolai
2009
focolai
2010
focolai
2011
focolai
2012
focolai
2013
focolai al
01/01/2014
Tubercolosi
Bovini
0
2
1
0
0
0
Bovini
1
0
0
0
0
1
Suini
3
2
1
0
1
0
Cani
0
0
1
0
0
0
Mal Rosso
Suini
1
0
0
0
0
0
West Nile Disease
Equini
15
0
0
0
4
0
Peste Americana
Api
0
1
1
1
1
0
Influenza aviaria LPAI
Avicoli
0
0
0
5
1
0
Leptospirosi
Dopo alcuni anni di assenza nel 2013 è ricomparsa la West Nile Disease con numerose segnalazioni di positività anche nell’uomo; nel nostro territorio sono stati registrati 4 focolai legati a campionamenti effettuati nei mesi estivi tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
La prima comparsa dell’infezione in ambito veterinario è stata riscontrata presso una scuderia di Revere, dove due cavalli hanno dato esito positivo agli esami di laboratorio; successivamente, un’altra positività, in un cavallo, si è verificata nel territorio del comune di Felonica.
Infine due focolai si sono verificati, per rilevamento dell’agente eziologico, in due catture
entomologiche effettuate nei comuni di San Giovanni Dosso e San Benedetto Po; sono risultate positive ad un primo esame per la ricerca del virus West Nile 4 gazze (Pica pica) catturate dagli operatori del settore Caccia e Pesca della Provincia di Mantova.
Le catture di questi ultimi animali sono avvenute nei territori di Moglia, Serravalle a Po, Roverbella e Sabbioneta; appare quindi evidente, dalla distribuzione geografica dei rilievi positivi, che è stata prevalentemente colpita la parte sud del territorio mantovano, anche se le
positività emerse dai controlli effettuati anche da altre province confinanti (Brescia, Cremona, Verona) depongono per una diffusione sicuramente più estesa.
Il dato più consistente del 2009, inerente i focolai di West Nile Disease, va ridimensionato e
valutato considerando che, nel 2009, diversamente da quanto avviene attualmente, tutte
le positività sierologiche (15) venivano conteggiate come focolaio.
Nel mese di dicembre 2013 si è verificato un focolaio di influenza aviaria LPAI nel comune di
Castiglione delle Stiviere, presso un allevatore dell’ambito rurale che deteneva in totale 39
polli; questa evenienza conferma l’importanza della filiera rurale quale “fulcro epidemiologico” dell’influenza aviaria e la necessità di mantenere elevato il livello di attenzione per
evitare la diffusione dell’infezione verso gli allevamenti intensivi e il passaggio dalla forma
LPAI alla più aggressiva HPAI.
25
Dai dati proposti si può rilevare che permane attivo, dal 2009, il focolaio di Leptospirosi in
bovini da latte, particolarmente importante, visto che l’allevamento coinvolto, sito nel comune di Marmirolo, consta di circa 1.200 capi allevati; le attività finora messe in campo, anche con la collaborazione tecnico-scientifica della locale sezione dell'IZSLER, hanno permesso di controllare la malattia, ma non di chiudere il focolaio.
Nel corso del 2013 è stato monitorato un gruppo (20 capi) di animali sentinella non vaccinati, al fine di dimostrare l’assenza di circolazione dell’agente eziologico; i due campionamenti effettuati sulle sentinelle hanno dato esito negativo.
Nel 2014 si proseguirà con il controllo degli animali sentinella e, nel caso vengano confermati gli esiti favorevoli, verranno esperite le procedure finalizzate alla chiusura del focolaio.
2.3.1 Categorizzazione del rischio nell’Area di Sanità Animale
Le considerazioni relative a questo argomento sono riportate, quando previste, nei paragrafi dei singoli piani di controllo.
2.3.2. Piani di controllo
Le attività programmabili di competenza dell’Area di Sanità Animale fanno riferimento agli
allevamenti e impianti descritti nel capitolo del contesto zootecnico ed alla applicazione di
normative e piani specifici.
Nel dettaglio si possono enumerare:
1. Piani di profilassi ed eradicazione delle malattie infettive dei bovini: tubercolosi, brucellosi, leucosi (DDUO n. 97 del 12701/2011 e s.m.i.);
2. Rinotracheite infettiva dei bovini (DDS n. 5080/2007);
3. Blue Tongue (nota MdS DGSA n. 18/2007);
4. Encefalomielite spongiforme dei bovini (BSE);
5. Paratubercolosi bovina piano di controllo e certificazione (DDS n. 6845 del 18/07/2013);
6. Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini (DDUO n. 99/2011);
7. Sorveglianza sullo spostamento per ragioni di pascolo (DDUO 101/2011);
8. Agalassia contagiosa degli ovi-caprini (DDUO n. 10971/2010);
9. TSE: Scrapie ovi-caprini;
10. Piano di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie (DDUO 6306/2012
11. Malattia vescicolare dei suini (OM 12/04/2008, DDUO n. 5923/2009);
12. Malattia di Aujeszky (DM 30/12/2010 – DDUO 10784/2011);
13. Peste Suina Classica (OM 12/04/2008);
14. Biosicurezza allevamenti suini (DDUO 5923/2009);
15. Influenza aviaria (DDUO 3009/2011);
16. Salmonellosi avicole (nota MdS DGSA 854 del 08/01/2013);
17. Biosicurezza allevamenti avicoli (DDUO 3009/2011);
18. West Nile Disease: OM 04/08/2011 e s.m.i.
19. Anemia Infettiva degli equidi (O.M. 06/08/2010 e nota Regione H1.2012.0031898 del
06/11/2012), Arterite Virale Equina (O.M. 13/01/1994), Morbo Coitale Maligno, Morva;
20. Piano di monitoraggio in apicoltura (DDGS 4120 del 28.04.2009) e Piano Nazionale Sanitario di sorveglianza delle malattie e mortalità delle api (nota Regione H1.2012.0026530 del
13/09/2012 e nota MdS del 30.09.13);
21. Sistema di Identificazione e Registrazione di Bovini, ovi-caprini, suini, ed equini in allevamento (Reg. (CE) 1034/2010, Reg. (CE) 1033/2010, D.Lvo 200 del 26/10/201, DM
29/12/2009 – circolare DGSA.II/14396 del 23/11/2007) e in macello (Reg. (CE) 1082/2003);
22. Piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica (DDGS 11358/2012);
23. Rabbia nei canidi;
24. Lotta al randagismo;
25. Riproduzione Animale.
2.3.2.1. Tubercolosi, brucellosi, leucosi (bovini)
Le tabelle seguenti riportano l’attività effettuata dal servizio veterinario dell’ASL di Mantova
nell’ambito della bonifica degli allevamenti di bovini da riproduzione e latte dalla tubercolosi, brucellosi e leucosi enzootica nel periodo 2009 - 2013.
26
Anno
malattia
Patrimonio
controllabile
allevamenti
Allevamenti
controllati
Patrimonio controllabile capi
Capi controllati
Allevamenti
U.I.
2008
TBC
1.512
678
200.476
86.128
1.512
2009
TBC
1.451
773
201.831
115.703
1.451
2010
TBC
1.362
645
200.927
88.649
1.362
2011
TBC
1.351
720
203.158
108.385
1.350 (*)
2012
TBC
1.309
633
202.555
96.321
1.309
2013
TBC
1.278
663
206.207
102.301
1.278
Anno
malattia
Patrimonio
controllabile
allevamenti
Allevamenti
controllati
Patrimonio controllabile capi
Capi controllati
Allevamenti
U.I.
2008
BR-LEB
1.512
678
200.476
65.904
1.512
2009
BR-LEB
1.451
764
201.831
87.807
1.451
2010
BR-LEB
1.362
642
200.927
68.811
1.362
2011
BR-LEB
1.351
692
203.158
65.804
1.351
2012
BR
1.309
608
203.046
53.485
1.309
2012
LEB
1.309
423
202.555
39.323
1.309
2013
BR-LEB
1.278
348
206.207
31.852
1.278
fonte dati BDR/LISPA
(*) 1 allevamento con qualifica revocata per focolaio Tbc confermato
Nell’ambito del territorio provinciale, nel corso del 2013, l’attività inerente le profilassi negli
allevamenti di bovini, è risultata in linea con quanto programmato e previsto dal DDUO
97/2011e dal DDUO 12274 del 18/12/2012 :
testati 663 allevamenti e 102.301 capi per tubercolosi
testati 348 allevamenti e 31.852 capi per brucellosi e leucosi
testati 1.032 allevamenti con 2.040 tests del latte di massa per brucellosi .
In tal modo tutte le aziende hanno potuto mantenere la qualifica sanitaria di “Allevamento
ufficialmente indenne da tubercolosi, brucellosi e leucosi”; l’acquisizione e il mantenimento
di tale qualifica sono indispensabili per la commercializzazione degli animali e del latte destinato al consumo diretto o alla trasformazione casearia.
Le modalità di controllo messe in campo e i risultati delle stesse hanno inoltre permesso, alla
Regione Lombardia, di ottenere dalla Comunità Europea la qualifica di “territorio
ufficialmente indenne per Tubercolosi, Brucellosi e Leucosi dei bovini” (Decisione
2010/391/UE).
A seguito del DDUO n. 12274 del 18/12/2012, i controlli sierologici per la rilevazione della
Brucellosi e della Leucosi, previsti dal DDUO 96/2011, sono passati dalla frequenza biennale
alla frequenza quadriennale; almeno il 25% degli allevamenti deve essere comunque testato ogni anno.
L’attività di controllo effettuata nel corso dell’anno ha permesso di rilevare alcune positività/dubbi a carico delle aziende riportate nella seguente tabella:
MALATTIA
APERTURA NC
ALLEVAMENTO (*)
DISTRETTO
CHIUSURA NC
BR
22/11/2013
018MNXXX
DVGUI
12/12/2013
BR
25/11/2013
039MNXXX
DVOS
27/12/2013
MOTIVO
Test latte di massa
positivo
Capo bovino positivo
(*) il codice aziendale è stato reso irriconoscibile per motivi di privacy
Nei due casi sopra riportati gli approfondimenti diagnostici hanno permesso di escludere
che le positività riscontrate dal laboratorio fossero effettivamente ascrivibili a infezione da
Brucella.
27
Nel 2013 numerosi sono stati i casi di “rintraccio” di bovini provenienti da allevamenti riconosciuti infetti da tubercolosi bovina, successivamente alle movimentazioni; si tratta perlopiù di
vitelli introdotti da paesi comunitari e l’operatività del Servizio Veterinario ha riguardato un
caso di rintraccio di animali provenienti dalla Germania, 1 caso dall’Inghilterra, 4 casi
dall’Irlanda.
In nessun caso le indagini condotte hanno messo in evidenza positività per tubercolosi.
2.3.2.2. Rinotracheite Infettiva dei bovini (IBR)
Nella tabella successiva si riportano gli ultimi dati disponibili (fonte OEVR) relativi ai controlli
effettuati nell’ambito della sorveglianza della Rinotracheite infettiva dei bovini.
La percentuale di positività è calcolata sul numero complessivo di allevamenti sottoposti a
controllo nell’ambito del piano volontario, della sorveglianza e dei prelievi legati a compravendita.
I positivi sono campioni con esito positivo per ricerca di anticorpi verso la glicoproteina E del
virus; la positività per tale glicoproteina va considerata indice di stato infetto del capo.
2009
Allevamenti Mantova
Allevamenti
Lombardia
Capi Mantova
Capi Lombardia
2010
2011
Contr
Pos gE
%
Contr
Pos
gE
%
Contr
Pos
gE
%
49,89
1.235
528
42,75
1180
524
44,41
1160
594
51,21
2.947
31,37
8.479
2.666
31,44
7569
2569
33,94
6388
2911
38,67
7357
7,43
27634
4268
15,44
16965
3026
17,84
10173
2828
18,55
517287 31222
6,04
365977
29573
8,08
302109 31601
10,46
192499 25613
8,60
Contr
Pos
gE
%
1.325
661
9.395
99081
2012
Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/08/2012
I risultati delle indagini evidenziano per la nostra provincia un livello di siero-prevalenza
superiore alla media regionale e soprattutto un deciso incremento nel corso degli anni; il
fenomeno è verosimilmente dovuto alla permanenza sul territorio di un numero elevato di
allevamenti positivi che determinano il mantenimento della circolazione virale.
In provincia di Mantova il piano di controllo della malattia non ha riscosso molto successo,
fatta eccezione per gli allevamenti con forte vocazione alla commercializzazione di animali
di particolare pregio genetico, presumibilmente a causa degli scarsi vantaggi derivanti dal
possesso delle qualifiche di accreditamento.
Al 31/12/2013 risultano, per la provincia di Mantova, 56 allevamenti con qualifica di
“Aderente Accreditato” (fonte BDR/LISPA); da segnalare che la maggior parte degli
allevamenti qualificati come Aderenti e Accreditati non effettuano la vaccinazione
esponendo le proprie mandrie a un elevato rischio di infezione che, sugli animali sprovvisti di
immunità, potrebbe causare gravi danni .
2.3.2.3. Blue Tongue
L’attività di monitoraggio attraverso il campionamento mensile degli animali sentinella, per il
2013, si è svolto nel periodo da marzo a novembre a seguito delle disposizioni ministeriali e
regionali; nel periodo sono stati controllati 313 capi appartenenti a 52 diversi allevamenti
selezionati in modo rappresentativo dell’intero territorio della provincia.
I campioni totali effettuati in quest’ambito sono stati 3.031 tutti con esito negativo; nel 2013
sono state effettuate 67 catture di insetti tutte risultate negative per la ricerca dei culicoides
responsabili della trasmissione del virus della Blue Tongue
2.3.2.4. Encefalomielite spongiforme dei bovini (BSE)
La tabella successiva riporta i dati relativi ai monitoraggi effettuati in Regione Lombardia nel
periodo 2001 – 2012.
28
Capi sottoposti a controllo, in base alla causa di prelievo, nel periodo 2001 - 2012 - ambito Regione Lombardia (dati OEVRL / IZSLER 31.12.12)
positivi
esaminati
positivi
esaminati
positivi
esaminati
positivi
esaminati
positivi
esaminati
positivi
esaminati
positivi
2012
esaminati
2011
positivi
2010
esaminati
2009
positivi
2008
esaminati
2007
positivi
2006
esaminati
2005
positivi
2004
esaminati
2003
positivi
2002
esaminati
2001
Reg. mac.
115051
13
181077
10
187392
2
184082
1
159924
3
130221
3
144756
0
131138
1
188788
0
188788
0
85037
1
49816
0
Mac. Diff.
8918
4
11929
1
13256
4
12166
0
11658
1
11060
1
7198
0
3469
0
2124
0
2124
0
1097
0
1263
0
Mac. urg.
394
0
291
0
196
0
110
0
89
0
104
0
1314
0
388
0
98
0
98
0
516
0
997
0
Morto in
stalla trasporto
16699
2
17925
0
19364
0
15253
0
14815
0
15749
0
17848
0
20110
0
13500
0
13500
0
13330
0
13114
0
Abbattuto in
azienda
infetta
3690
0
2550
0
1675
0
70
0
488
0
34
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
144.752
19
213.772
11
221.883
6
211.681
1
186.974
4
157.168
4
171.116
0
155.105
1
204.510
0
204.510
0
99.980
1
65.190
0
Causale del
prelievo
totale
29
L’ultima segnalazione di sospetto (non confermato) di BSE dal territorio mantovano risale al
2008; nel corso degli ultimi anni la Commissione Europea ha progressivamente aumentato il
limite di età dei bovini sui quali è necessario effettuare il campionamento di obex; per gli
animali regolarmente macellati nel corso del 2013 sono stati sospesi i campionamenti, mentre, per gli animali morti in allevamento, permane il limite di campionamento a 48 mesi di
età.
2.3.2.5 Paratubercolosi bovina, piano di controllo e certificazione
Negli ultimi anni l’attenzione verso questa malattia è andata aumentando, sia per la sua
diffusione nell’allevamento bovino, ovi-caprino e nei selvatici, sia per il possibile, e non ancora chiarito, ruolo del Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis quale patogeno per
l’uomo.
L’ASL di Mantova ha dato inizio all’attuazione, nel corso del 2013, del Piano Regionale di
Controllo e Certificazione nei confronti della Paratubercolosi Bovina – DDS n. 6845 del
18/07/2013; il piano ha principalmente l’obiettivo di definire i criteri per le certificazioni necessarie al commercio con paesi terzi del latte e dei prodotti derivati, oltre che fornire agli
allevatori strumenti per prevenire e controllare la paratubercolosi.
In prima applicazione sono stati svolti incontri informativi nei confronti degli allevatori di bovini e dei veterinari, in collaborazione con l’Associazione Mantovana Allevatori e con la locale sezione dell’IZS, oltre a dare indicazioni procedurali ai veterinari ufficiali.
Al 31/12/2013, risultano registrati in BDR 201 allevamenti di bovini da latte aderenti al piano e
qualificati al livello PTEX1, che rappresenta il livello di accesso al piano di controllo e anche
quello minimo per la certificazione del latte.
2.3.2.6. Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini (DDUO 99/2011)
Gli allevamenti ovi-caprini in Regione Lombardia sono sottoposti a controllo per la profilassi
della brucellosi nel rispetto del DDUO 99/2011, che prevede esami sierologici sul 50% degli
allevamenti e dei capi, per i greggi stanziali, e sul 100% dei greggi vaganti o che praticano
l’alpeggio.
Per quanto riguarda i caprini stanziali, visto che il contesto del territorio mantovano è caratterizzato, per la maggior parte, da insediamenti di tipo amatoriale che detengono pochissimi capi e che non producono alimenti, nel 2013, il DPV dell’ASL di Mantova ha ottenuto
l’approvazione regionale al proprio progetto di semplificazione dei controlli sierologici.
Durante il 2013 pertanto, fatte salve alcune particolarità, sono stati campionati allevamenti
caprini stanziali con consistenza superiore ai 3 capi; gli allevamenti ovi-caprini con produzione di latte (si tratta di 3 allevamenti) vengono tutti controllati per brucellosi con frequenza
annuale, indipendentemente dalla consistenza.
Complessivamente nel 2013 sono stati testati per brucellosi, con esito negativo, 1.710 capi
ovi-caprini di 123 allevamenti mantovani; tutti gli esami sono risultati negativi.
Tale attività di bonifica sanitaria negli allevamenti ovi-caprini ha permesso, anche per il
2013, di soddisfare i requisiti previsti per il mantenimento della qualifica comunitaria di territorio ufficialmente indenne da brucellosi (B. melitensis) stabilito dalla Decisione n. 391 del 08
luglio 2010 (modifica alla Dec. 2003/467/CE).
2.3.2.7. Sorveglianza sullo spostamento per ragioni di pascolo (DDUO 101/2011)
Nel corso del 2013, oltre ai controlli sui suddetti allevamenti ovi-caprini, sono stati effettuati
310 campioni ematici per il controllo di 5 greggi vaganti di altre province (178BSXXX,
142BSXXX, 033BGXXX, 033BGXXX e 012BGXXX).
2.3.2.8. Agalassia Contagiosa degli ovi-caprini
Coerentemente con quanto disposto nel DDUO 10971/2010, nel corso del 2013 sono stati
effettuati i controlli sierologici per la ricerca della Agalassia Contagiosa negli allevamenti di
caprini qualificati con tipologia “latte”: 031MN0XXX/1 – 017MNXXX/2.
Solo sui 250 sieri dell’allevamento 031MNXXX/1 è stata rilevata una positività, mentre gli animali del 017MNXXX/2 sono risultati tutti negativi.
30
3.3.2.9. TSE Scrapie ovi-caprini
I campionamenti e gli esami di laboratorio per il controllo della Scrapie negli ovi-caprini
vengono effettuati su capi macellati o morti in allevamento di età superiore a 18 mesi; nel
corso del 2013 in provincia di Mantova sono stati campionati, ai fini del controllo della Scrapie, 50 caprini e 4 ovini, regolarmente macellati, completando l’obiettivo disposto dalla
programmazione regionale.
2.3.2.10. Piano Regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie (DDS
n. 6306 del 16/07/2012)
A fronte di 73 allevamenti di ovini registrati e attivi (31/12/2013) in banca dati, solamente 5
hanno consistenza superiore ai 50 capi; nel corso del 2013 è stato attuato il primo step previsto dal piano regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie, così
come definito dal DDS n. 6306 del 16/07/2012.
Complessivamente sono stati testati 5 greggi per totali 14 capi (arieti) che hanno dato il seguente esito: 7 capi ARQ/ARR (classe 2 – suscettibilità scarsa); 6 capi ARQ/ARQ (classe 3 –
suscettibilità elevata); 1 capo esito indefinito.
2.3.2.11. Malattia Vescicolare dei Suini (MVS)
%
Il contesto degli allevamenti di suini rappresenta, per il territorio mantovano, una tra le
componenti fonSieroprevalenza per MVS in Lombardia (1999 - 2012 - Fonte OEVRL/IZSLER)
damentali
del
mondo zootecni7
co e agricolo;
6
nella
provincia,
infatti, vengono
5
allevati oltre 1 mi4
lione
di
capi
3
compresi
oltre
2
50.000 riproduttori.
1
Il controllo della
0
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
MVS ha rappresentato negli ultiP ri produzi one 0,60 1,74 0,09 0,34 0,00 0,00 0,00 2,88 1,25 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
0,58 0,13 0,00 5,23 0,00 0,00 0,00 3,40 0,46 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
P i ngra s s o
mi anni un’attività
0,60
0,34 0,08 0,97 0,00 0,00 0,00 3,14 0,76 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
P
medi
a
tra le più importanti
del
DPV
dell’ASL di Mantova e ha dato buoni risultati, come risulta evidente dai dati rassicuranti dei
monitoraggi effettuati nell’ambito del piano di controllo della malattia.
Nella rappresentazione grafica sono riassunti e visualizzati i risultati e l’andamento del monitoraggio sierologico per MVS effettuato dal 1999 al 2012 in Lombardia, da cui si può evincere come, dopo l’epidemia degli anni 2006-2007, la prevalenza della malattia si è mantenuta
costantemente a zero.
Nel corso del 2013, per quanto attiene alla sorveglianza della Malattia Vescicolare dei suini
in provincia di Mantova, sono stati effettuati 16.371 campioni ematici in 279 allevamenti, in
linea con quanto previsto dai piani di sorveglianza specifici.
I campionamenti hanno riguardato 83 allevamenti da riproduzione a ciclo aperto, 22 allevamenti da riproduzione a ciclo chiuso, 25 allevamenti da ingrasso finissaggio selezionati in
base alle disposizioni del piano e utilizzando la funzione GRAS di BDR/LISPA per la definizione
della graduazione del rischio; sono stati inoltre controllati 149 allevamenti da ingrasso svezzamento e ingrasso intermedio.
In particolare 46 campionamenti (di 22 campioni ematici ciascuno) sono stati effettuati su
richiesta degli allevatori per la certificazione sanitaria necessaria all’esportazione dei prodotti verso l’Australia.
Nel corso dei citati controlli è stata evidenziata una sola positività singola (singleton reactor)
a carico dell’azienda 017MNXXX, non confermata dalle previste indagini di approfondimen-
31
to diagnostico; inoltre dall’indagine effettuata a seguito del riscontro positivo è emerso che
l’allevamento utilizza la modalità del “tutto vuoto – tutto pieno” , che di per sé riduce il rischio generico di propagazione delle infezioni.
I predetti campionamenti, nel rispetto della normativa, sono condizione necessaria al conferimento e al mantenimento delle qualifiche sanitarie di “allevamento suino accreditato
per MVS” alle aziende, qualifiche indispensabili per la commercializzazione degli animali e
dei loro prodotti; tale qualifica viene registrata nell’anagrafe dei suini (Banca Dati Regionale).
2.3.2.12. Malattia di Aujeszky
a) Attività e risultati del piano di controllo
Come si può notare dal grafico, i livelli di sieroprevalenza dell’infezione in Regione Lombardia
sono
Sieroprevalenza per M. di Aujeszky in Lombardia (1997 - agosto 2012 - Fonte OEVRL/IZSLER)
100
80
60
%
inizialmente scesi da
oltre l’80%
del 1997, al
40% circa
del
2004;
successivamente e
fino
al
2007,
gli
stessi si sono mantenuti stabili
per poi risalire nuovamente.
40
20
0
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
P rip. ciclo aperto 73,8 63,6 63,8 57,5 49,6 42,4 38,4 36,7 32,5 35,8 29,1 36,8 44,7 45,0 42,0 38,6
P rip. ciclo chiuso 90,6 84,2 78,9 69,4 59,5 51,1 51,0 42,2 50,5 51,9 46,9 52,5 50,2 43,0 44,3 37,8
P media
83,0 74,3 71,8 63,7 54,7 46,3 43,7 39,0 40,0 41,8 36,5 42,9 46,6 44,4 43,0 38,3
anno
P rip. ciclo aperto
P rip. ciclo chiuso
P media
Nel 2010 si
è assistito ad un lieve ribasso (43,0%) riconfermato nel 2012 (38,3%); questi dati confermano
un’attiva circolazione virale negli allevamenti lombardi ed evidenziano una sieroprevalenza
pressoché stabile nel tempo.
Nel territorio dell’ASL di Mantova, alla data del 31.12.2013, in Banca Dati Regionale, risultano
accreditati indenni per Malattia di Aujeszky 77 allevamenti sui 526 totali (14,6%) dei quali 27
facenti parte della tipologia “riproduzione a ciclo aperto” (35% della tipologia); nel 2012 le
aziende accreditate erano 42 corrispondenti al 6% degli allevamenti di suini.
32
b) Piano nazionale - controlli annuali
Nel corso del 2013 i controlli sierologici (compresi quelli per il mantenimento della qualifica
di allevamento indenne) effettuati sugli allevamenti mantovani vengono sinteticamente
riportati nella seguente tabella (dati OEVR_IZSLER 31/12/2013).
Campionati
Positivi
%P
Negativi
%
N
Riproduzione - ciclo aperto
79
25
0,32
54
0,68
Riproduzione - ciclo chiuso
22
8
0,36
14
0,64
Riproduzione - Svezzamento
4
1
0,25
3
0,75
Ingrasso Intermedio Magronaggio
22
2
0,09
20
0,91
Ingrasso - svezzamento
88
24
0,27
64
0,73
Ingrasso - finissaggio
70
22
0,31
48
0,69
Tot. Assoluto
285
82
0,29
203
0,71
Tot. Riproduzioni
105
34
0,33
71
0,67
Tot. Ingrassi
180
48
0,27
132
0,73
Tot. All mov da vita
193
52
0,27
141
0,73
Tot. All mov da macello
92
30
0,33
62
0,67
Tipologie e totali
c) Verifica attuazione piani vaccinali
Considerato che la presenza della malattia sul territorio può determinare limitazioni alla movimentazione degli animali e dei loro prodotti con conseguenti danni economici, non solo
sui singoli allevamenti, ma sull’intero comparto suinicolo mantovano, si è ritenuto fondamentale, vista l’importanza economica e sociale che riveste il settore, il controllo sulla corretta attuazione dei piani di profilassi immunizzante che gli allevatori devono effettuare (DM
01/04/1997) nei confronti della malattia di Aujeszky.
Regione Lombardia ha quindi ritenuto opportuno stabilire efficaci modalità di verifica della
corretta attuazione del Piano vaccinale nei confronti della malattia di Aujeszky, attraverso il
DDUO 17 novembre 2011 n. 10784 “Piano di controllo della malattia di Aujeszky in Regione
Lombardia: verifica attuazione del piano vaccinale”.
Il decreto citato ha introdotto nuove disposizioni che sono state attuate nel corso del 2012 e
del 2013; nel corso dell’anno di prima applicazione (2012) sono stati controllati sierologicamente 117 allevamenti e sono stati verificati, dal punto di vista documentale, 455 allevamenti.
I risultati dei controlli sierologici 2012 hanno confermato il permanere di un’alta prevalenza
dell’infezione con 42 allevamenti per i quali è stato evidenziato almeno un campione gE
positivo (34%); per 15 allevamenti l’esito è risultato “Stato vaccinale non accettabile” e per
60 “Stato vaccinale accettabile”. Lo stato vaccinale accettabile o non accettabile è determinato dalla numerosità
anno
n. all. campionati % positivi non acc. accett. dei campioni gB positivi in
condizioni di assenza di
2012
75
34
15
60
campioni gE positivi: gB positivi = o > di 5 su 15 deter2013
122
32
4
79
mina lo stato di vaccinazione accettabile. Solo 6 allevamenti hanno riportato non conformità rilevate al controllo
documentale.
33
Nel 2013 122 allevamenti sono stati campionati con il seguente risultato: 39 con almeno un
campione gE positivo (32%); 79 tra i negativi gE con stato vaccinale accettabile (65%) e 4
con stato vaccinale non accettabile (3%); i dati del 2013 depongono per un lieve miglioramento nell’ambito di una generale situazione sanitaria non soddisfacente per quanto riguarda la corretta vaccinazione Aujeszky.
I numerosi controlli documentali (461 totali, di cui 119 nel DVET Asola/Guidizzolo, 132 nel
DVET Mantova, 156 nel DVET Ostiglia/Suzzara, 54 nel DVET Viadana) hanno fatto emergere
una quantità di non conformità limitata (18), non in linea con la condizione sierologica sopra descritta.
2.3.2.13. Peste Suina Classica (PSC)
In ottemperanza alla vigente normativa sono stati effettuati i prelievi per gli esami sierologici
per il controllo della Peste Suina Classica negli allevamenti da riproduzione; sono stati quindi
controllati, nel corso del 2013, con esito negativo, 97 allevamenti (35 DVET Asola/Guidizzolo,
30 DVET Mantova, 17 DVET Ostiglia/Suzzara, 15 DVET Viadana).
2.3.2.14. Biosicurezza allevamenti suini
Nel corso del 2013 i Distretti Veterinari hanno effettuato 330 controlli (105 DVET Asola/Guidizzolo, 94 DVET Mantova, 86 DVET Ostiglia/Suzzara, 45 DVET Viadana), tesi alla verifica del rispetto dei requisiti di biosicurezza negli allevamenti di suini con le modalità previste
dal DDUO 5923/2009.
I requisiti di biosicurezza, per i quali sono state riscontrate più frequentemente criticità, riguardano la gestione degli accessi agli allevamenti, la gestione degli animali morti, i sistemi
di derattizzazione.
2.3.2.15. Influenza Aviaria (IA)
Il controllo delle malattie degli avicoli da allevamento riveste una grande importanza, nel
contesto della realtà zootecnica mantovana, vista la consistenza di oltre 6 milioni di capi
allevati.; in tema di malattie infettive tipiche del pollame allevato è utile ricordare che
l’influenza aviaria, insieme alle salmonellosi tifoidee, è una malattia trasmissibile all’uomo
(zoonosi).
Il monitoraggio di tutte le tipologie di allevamento previste dal piano regionale (DDUO n.
3009/2011) ha permesso, a livello regionale, il rilevamento precoce di eventuali diffusioni del
virus influenzale.
In provincia di Mantova nel corso del 2012 si sono verificati 5 focolai di influenza aviaria LPAI
nei territori dell’alto mantovano e in particolare nei comuni di Castiglione delle Stiviere, Medole e Solferino.
La prima comparsa dell’infezione è stata riscontrata presso lo svezzatore 017MNXXX e, successivamente, il virus è comparso nei 4 allevamenti di tacchini (034MNXXX, 034MNXXX,
034MNXXX e 063MNXXX) che costituiscono l’area omogenea identificata con il codice MN08; gli allevamenti sono stati sottoposti a stamping-out e complessivamente sono stati abbattuti e distrutti 103.105 capi (Kg. 148.863) .
Le indagini epidemiologiche eseguite presso i focolai non hanno potuto determinare con
certezza l’origine dell’infezione ma è evidente che i sistemi di biosicurezza messi in atto dagli
allevatori, pur rispondendo sostanzialmente ai requisiti di legge, non si sono dimostrati sufficienti ad impedire la diffusione del virus influenzale.
Nel corso del 2013 sono stati effettuati tutti i controlli previsti dal sistema di monitoraggio ordinario e straordinario messo in atto a seguito dei numerosi focolai di influenza riscontrati in
Emilia Romagna.
Nel dettaglio sono stati campionati i seguenti allevamenti: 46 allevamenti di tacchini da
carne, 7 allevamenti di galline ovaiole da riproduzione, 63 allevamenti di galline ovaiole
(uova da consumo), 21 allevamenti di polli da carne, 13 allevamenti di anatidi, 14 allevamenti di faraone, 11 allevamenti di selvaggina e ratiti, 10 svezzatori commercianti.
L’intensificazione dei campionamenti a seguito dell’emergenza influenza aviaria in Emilia
Romagna ha messo alla prova l’efficienza operativa dei Distretti Veterinari come è dimo-
34
strato dai numeri relativi ai campioni effettuati: complessivamente si tratta di 26.230 campioni così suddivisi: 15.400 DVET Asola/Guidizzolo, 7.300 DVET Mantova, 2.242 DVET Ostiglia/Suzzara, 1.288 DVET Viadana.
Tutti i controlli effettuati hanno dato esito negativo, fatta eccezione per il caso di un allevamento della filiera rurale, che a fine dicembre è risultato positivo per virus influenza aviaria
tipo A / H5; l’allevamento, sito in Castiglione delle Stiviere, era composto da 39 polli che sono stati abbattuti il 27/12/2013.
2.3.2.16. Salmonellosi Avicole
I piani di controllo, nei confronti delle salmonellosi, rientrano in una strategia comunitaria di
lotta alle zoonosi (Direttiva 2003/99/CE e Regolamento 2160/2003/CE); la loro attuazione,
che prevede, nella filosofia dei recenti Regolamenti comunitari della sicurezza alimentare,
anche un ruolo attivo da parte degli operatori del settore, risulta strategica al fine di ridurre il
rischio di tossinfezioni legate al consumo di carni avicole e uova.
Nel rispetto dei piani nazionali di sorveglianza e controllo delle Salmonelle nei gruppi di galline ovaiole, nei riproduttori, nei tacchini e nei polli da carne, anche nel 2013 in provincia di
Mantova sono stati effettuati i campionamenti ufficiali previsti dai rispettivi piani:
- per le galline ovaiole (Gallus gallus), sono stati controllati 42 allevamenti ;
- per i riproduttori (Gallus gallus), sono stati controllati 6 allevamenti con campionamento su tutti i gruppi;
- per i polli da carne (Gallus gallus), sono stati sottoposti a campionamento ufficiale 9
allevamenti selezionati con le modalità previste dal piano specifico;
- per i tacchini da carne, sono stati sottoposti a campionamento ufficiale 7 allevamenti selezionati con le modalità previste dal piano specifico.
I risultati dei suddetti controlli hanno esitato le positività riportate nella seguente tabella:
Sp salmonella
Cod. az.
Distretto
Specie
TIipol. allev.
001MNXXX
GUI_DVET
Galline ovaiole
Gabbia
Enteriditis
019MNXXX
GUI_DVET
Galline ovaiole
Gabbia
O:1,3,19 (E4)
020MNXXX
VIA_DVET
Galline ovaiole
A terra
Thompson-MontevideoSenftenberg
027MNXXX
OS_DVET
Tacchini
A terra
Newport
036MNXXX
GUI_DVET
Tacchini
A terra
Blockley
053MNXXX
MN_DVET
Galline ovaiole
Gabbia
Breaenderup - Kentucky
053MNXXX
MN_DVET
Galline ovaiole
Gabbia
Isangi
053MNXXX
MN_DVET
Galline ovaiole
Gabbia
Bredeney
053MNXXX
MN_DVET
Galline ovaiole
Gabbia
Cubana
059MNXXX
VIA_DVET
Galline ovaiole
Gabbia
Braenderup
065MNXXX
OS_DVET
Galline ovaiole
A terra
Kentucky
070MNXXX
GUI_DVET
Tacchini
A terra
Haifa
(*) il codice aziendale è stato reso irriconoscibile per motivi di privacy
Nel 2011 erano emerse dodici positività per Salmonelle “minori” e una positività per S. enteritidis, mentre i controlli effettuati nel 2012 hanno fatto emergere un quadro di peggioramento delle condizioni sanitarie con il rilevamento di due positività per S. enteritidis in due allevamenti di ovaiole, una positività per S. thyphimurium in allevamento di galline ovaiole e
tredici positività per salmonelle “minori”.
Nel 2013, come si può evincere dalla tabella sopra riportata, il quadro epidemiologico è
migliorato rispetto al 2012, per quanto riguarda il riscontro di positività per salmonelle rilevanti (una positività per enteritidis in ovaiole), mentre resta invariato il numero di riscontri
nell’ambito delle salmonelle minori (12).
Nel corso del 2013 il Servizio Veterinario dell’ASL di Mantova ha subito un audit dalla FVO
(Food and Veterinary Office) della Commissione Europea teso a verificare l’efficacia del
35
servizio stesso nell’applicazione dei contenuti dei piani nazionali di controllo delle salmonellosi; durante la verifica il gruppo di audit non ha evidenziato alcuna non conformità rispetto
all’operato del Servizio Veterinario.
2.3.2.17. Biosicurezza allevamenti avicoli
I controlli biosicurezza nel 2013 hanno riguardato ben 183 allevamenti intensivi con
l’esecuzione di 283 controlli (140 presso il DVET di Asola/Guidizzolo, 44 presso il DVET di Mantova, 72 presso il DVET di Ostiglia/Suzzara e 27 presso il DVET di Viadana).
L’attività ha permesso di rilevare quindici non conformità nell’ambito delle “norme di conduzione”, sei non conformità nell’ambito dei sistemi di pulizia e disinfezione nonché venti
non conformità nell’ambito dei “requisiti strutturali”.
2.3.2.18. West Nile Disease (WND) (equidi)
Il monitoraggio della West Nile Disease è stato eseguito ai sensi del Provvedimento nazionale del 13 luglio 2012, “Norme sanitarie in materia di encefalomielite equina di tipo West Nile
(West Nile Disease) e attività di sorveglianza sul territorio nazionale”, (G.U. Serie Generale n.
311 del 10 settembre 2012) e aggiornamenti, e ai sensi della nota H1-2013-0023747 2013 della Regione Lombardia, che prevede l’intensificazione della sorveglianza.
La sorveglianza su uccelli stanziali di specie “sinantropiche” ha visto il coinvolgimento del
settore Caccia e Pesca della Provincia di Mantova che ha effettuato le catture e il recapito
degli animali alla locale sezione dell’IZSLER.
La sorveglianza negli equidi è stata effettuata tramite controlli a campione (60 capi /400
km2) su equidi stanziali nell'Area di Esterna alla Area di Circolazione Virale .
È stata effettuata anche la sorveglianza entomologica con lo scopo di identificare il periodo a rischio per la trasmissione vettoriale attraverso la determinazione della composizione
della fauna culicidica, l’individuazione delle specie di zanzare responsabili della trasmissione
del WNV sia nel ciclo enzootico che epizootico della malattia, la valutazione
dell’overwintering.
Durante il 2013 sono stati effettuati 167 controlli su equidi e 60 catture entomologiche; il personale della Provincia ha recapitato 169 soggetti appartenenti ad avifauna sinantropica.
I risultati dei controlli effettuati sul territorio hanno dato i seguenti risultati in ordine cronologico:
in data 27/09/2013 è stata confermata la positività (ELISA per IgM) dal Centro di Referenza nazionale per le malattie esotiche dell'IZS di Teramo in un equino non sindromico
presente a Revere (MN) nell’area di Sorveglianza Esterna; le indagini eseguite a seguito di questa prima positività hanno permesso di individuare un secondo equino confermato positivo allevato nella medesima struttura.
In data 02/10/2013 è stata confermata la positività (ELISA per IgM) dal Centro di Referenza nazionale per le malattie esotiche dell'IZS di Teramo in un equino non sindromico
presente a Felonica (MN) nell’area di Sorveglianza Esterna.
In data 02/10/2013 sono stati inviati al Centro di Referenza nazionale per le malattie
esotiche dell'IZS di Teramo i campioni prelevati da un equino sospetto sindromico presente in un allevamento a Roncoferraro (MN); le analisi di laboratorio hanno dato esito negativo.
In data 29/10/2013 è stata confermata la positività dal Centro di Referenza nazionale
per le malattie esotiche dell'IZS di Teramo, di un gruppo di insetti catturati a San Giovanni del Dosso (MN).
In data 22/11/2013 è stata confermata dallo stesso Centro la positività di un gruppo di
insetti catturati a San Benedetto Po (MN).
Sono risultate positive ad un primo esame per la ricerca del virus West Nile quattro
gazze (Pica pica) catturate dagli operatori del settore Caccia e Pesca della Provincia
di Mantova; le catture di questi ultimi animali sono avvenute nei territori di Moglia, Serravalle a Po, Roverbella e Sabbioneta; si è in attesa della conferma da parte del centro di referenza nazionale di Teramo.
36
Fonte OEVR/IZSLER – WND in Lombardia 2013
2.3.2.19. Anemia infettiva - Arterite Virale degli Equini - Morbo Coitale Maligno (MCM)- Morva
I requisiti sanitari necessari affinché gli stalloni possano essere approvati dalla DG Agricoltura
alla riproduzione, sia naturale, che artificiale, riguardano l’assenza delle seguenti patologie:
Anemia Infettiva Equina, Rinopolmonite, Morbo Coitale Maligno, Metrite Equina Contagiosa, Morva.
Per i controlli Anemia Infettiva in provincia di Mantova nel 2013 sono stati effettuati 276
campioni tutti con esito negativo (fonte OEVR/IZS al 18/11/2013)
2.3.2.20. Piano regionale di monitoraggio in apicoltura e Piano Nazionale di sorveglianza
malattie e mortalità delle api
a) Piano regionale di monitoraggio: nel 2013 gli apiari sottoposti a controllo sono rimasti gli
stessi dei due anni precedenti (uno in pianura, 066MNXXX, e uno in collina, 036MNXXX) e i
controlli effettuati hanno seguito lo stesso schema (il 5° controllo, finalizzato alla verifica del
superamento dell’inverno da parte delle famiglie, si svolgerà nel 2014).
Tenuto presente che le condizioni meteorologiche avverse hanno determinato lo slittamento in avanti della stagione produttiva (e di conseguenza dei controlli), le condizioni sanitarie
dell’apiario di collina si presentavano buone nella prima visita: famiglie forti, con covata
abbondante e continua e assenza di sintomatologia da virosi e da varroa, mentre alla seconda visita in stagione produttiva due famiglie si presentavano estinte, pur senza sintomi di
varroa o di altre malattie batteriche o virali.
Le famiglie, pur con covata abbondante, erano progressivamente meno popolose, ma
comunque in buone condizioni fino all’invernamento, con ancora qualche telaino di covata ancora presente ad ottobre; il trattamento contro la varroa applicato è stato il blocco di
covata a fine luglio in associazione con l’acido ossalico gocciolato ai primi di agosto.
Nell’apiario di pianura le famiglie si sono rivelate molto meno forti rispetto a quello di collina
già a inizio stagione e si sono progressivamente indebolite nel corso dei mesi successivi fino
all’estinzione di cinque famiglie (due di queste a causa della regina fucaiola) prima
dell’invernamento e uno stato di estrema debolezza delle altre (in presenza di sintomi clinici
37
di varroasi: varroe su api adulte, api deformi ecc.), tale da far ipotizzare da parte loro un
non superamento dell’invernamento; in quest’apiario il trattamento anti varroa utilizzato è
stato solo quello con acido ossalico gocciolato a fine luglio.
Al di fuori della rete di monitoraggio si è avuta una notifica di peste americana.
b) Piano Nazionale di sorveglianza malattie e mortalità delle api
Il Ministero ha deciso di continuare il piano per gli anni 2013-2014; quindi, si sono svolte le
due visite previste in prima applicazione (in marzo, dopo il periodo invernale, e in luglio, durante il periodo produttivo) e, infine, è stata eseguita in ottobre (prima dell’invernamento) la
prima visita del secondo ciclo sempre presso l’apiario 016MNXXX.
Gli esiti dei campioni sistematici, svolti nella prima visita del 2012 e pervenuti nel 2013, erano
completamente negativi per il virus dell’ala deforme (DWV) e positivi per varroa in cinque
campioni su otto (nonostante l’assenza di sintomatologia clinica).
I campioni eseguiti in ottobre 2013 hanno dato esito negativo per il virus della paralisi acuta
(ABPV) e, invece, hanno rivelato la presenza, in due campioni, di quello della paralisi cronica (CBPV) e di varroa in tre famiglie su 8 (con percentuale elevata, 1,16%, nella famiglia n.
3, che è risultata anche positiva al virus CBPV e DWV e si presentava clinicamente debole).
Le prossime due visite previste per la prosecuzione del piano si svolgeranno nel 2014, la prima dopo il periodo invernale e la seconda durante la stagione attiva.
2.3.2.21. Sistema di Identificazione e Registrazione di Bovini, ovi-caprini, suini, ed equini in
allevamento e in macello
Nel corso del 2013 sono stati effettuati i controlli programmati per la verifica in allevamento
della corretta identificazione e registrazione degli animali; molti di questi sono stati effettuati
nell’ambito dei controlli di condizionalità; si tratta di controlli che il Servizio Veterinario
dell’ASL ha svolto, nei termini previsti dal DDUO (Direzione Organismo Pagatore Regionale)
n. 139 del 14/01/2013, sugli ambiti di competenza (anagrafi zootecniche, farmaco e benessere) e finalizzati alla verifica del rispetto dei Criteri Obbligatori di Gestione (CGO) per quelle
aziende che hanno richiesto i premi previsti nell’ambito della Politica Agricola Comune
(PAC). I risultati sono sintetizzati nella tabella seguente.
Allevamenti
Programmati
Controllati
di cui in condizionalità
nc
Bovidi
74
110
59
53
Suidi
10
13
4
0
Ovi-caprini
10
15
4
3
Equidi
61
61
0
1
155
199
67
43
Totale
La maggior parte delle NC sono state rilevate durante i controlli di condizionalità che, rispetto ai controlli ordinari di verifica dell’identificazione e registrazione, sono stati effettuati con
diverso sistema: per i controlli di condizionalità sono stati impiegati gruppi di ispezione (una
coppia di veterinari ufficiali) di altro Distretto rispetto a quello di appartenenza dell’azienda
sottoposta alle verifiche.
Oltre a ciò, l’identità delle aziende da verificare è stata comunicata agli ispettori solo 24 ore
prima del controllo e nessun preavviso è stato dato agli allevatori; è necessario anche chiarire che la maggior parte delle non conformità rilevate nell’ambito dei controlli sulla corretta
gestione del sistema di identificazione e registrazione è stata riscontrata per mancato rispetto dei tempi di comunicazione delle movimentazioni e dei decessi degli animali all’ente delegato all’aggiornamento delle anagrafi.
Alcune NC più gravi hanno comportato l’abbattimento e distruzione di quattro capi bovini
non identificabili e l’irrogazione di sanzioni per un importo complessivo di € 4.600.
38
2.3.2.22. Piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica (DDGS 1358/2012)
Il 2013 è stato l’anno di prima applicazione del piano di monitoraggio e controllo sanitario
della fauna selvatica (DDGS n. 11358/2012) e sono state messe in atto tutte le disposizioni
contenute:
08/02/2013 – incontro di coordinamento degli enti interessati all’attuazione del piano:
ASL, IZSLER, Settore caccia e pesca della Provincia;
20/02/2013 – nomina del dr. Alberto Prestini, quale referente ASL di Mantova per il piano;
20/02/2013 – realizzazione di un opuscolo informativo;
22/02/2013 – incontro formativo presso la Provincia di Mantova, Settore caccia e pesca, durante il quale i veterinari ufficiali di ASL e IZSLER sono intervenuti illustrando il
piano alle figure coinvolte nella realizzazione dello stesso: responsabili del Settore
Caccia e Pesca della Provincia, Guardie Venatorie in servizio, Corpo Forestale dello
Stato, Presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia, Associazioni degli Agricoltori e Associazioni Venatorie che agiscono sul territorio mantovano;
12/04/2013 – evento formativo presso ATC 1 a Magnacavallo;
19/04/2013 – evento formativo presso ATC 2 a Suzzara;
23/04/2013 – evento formativo presso ATC 3 a Viadana;
26/04/2013 – evento formativo presso ATC 4 a Marcaria;
09/05/2013 – evento formativo presso ATC 5 a Castiglione delle Stiviere;
06/06/2013 – evento formativo presso ATC 6 a Mantova;
I campionamenti sono stati effettuati nelle quantità e modalità previste dal piano come di
seguito sintetizzati in tabella:
n. campioni
ricerca
Positivi (*)
Avifauna sinantropica
169
Influenza
0
Avifauna sinantropica
169
WND - agente
4
Avifauna sinantropica
169
WND - Anticorpi
27
Lepri (carcasse)
31
Coccidiosi
5
Lepri (campionamentio ematici)
114
EHBS
82
Lepri (campionamentio ematici)
114
Tularemia
0
Lepri (feci)
11
Coccidiosi
7
Lepri (visceri)
6
Cisticercosi
5
Volpe
70
Rabbia
0
(*) dati non ancora completi al momento della redazione del presente documento
2.3.2.23. Rabbia (canidi)
I risultati dei controlli effettuati dall’ISZLER di Mantova su carcasse di mammiferi carnivori rinvenuti morti o di volpi abbattute sono riportati nella tabella seguente; i campioni esaminati
per rabbia nel 2013, suddivisi per specie, hanno dato, tutti, esito negativo (Banca Dati IZSLER).
Specie
Rinvenuto morto
Abbattuto
Non specificato
TOTALE
cane
0
0
2
2
gatto
0
0
2
2
volpe
2
34
34
70
2
34
38
74
TOTALE
39
3.3.2.24. Lotta al randagismo
La situazione del randagismo nell’ASL di Mantova è visibile nelle tabelle seguenti, dove è
riportato il numero di cani ospitati nei canili sanitari e nei rifugi alla data del 31 dicembre
2013 e il numero di cani accalappiati, affidati e restituiti al proprietario dal 2008 al 2013 (dati
BDR Anagrafe Canina 31/12/2013).
ANNO
cani accalappiati (n.)
cani restituiti (n.)
CANILE SANITARIO
CANILE RIFUGIO
13
535
cani affidati (n.)
Per il 2013 erano previste molte iniziative rivolte alla pre2008
741
253
285
venzione del randagismo, tra
2009
814
283
464
cui l’aumento dell’attività di
sterilizzazione
da
parte
2010
839
356
392
dell’ASL, anche in collabora2011
722
330
379
zione con Veterinari liberi
2012
798
402
322
professionisti, secondo i pro2013
975
550
316
getti finanziati dalla Regione
totale
4.889
1.954
2.158
(vedi tabella sotto).
È stata svolta, poi, la verifica dei requisiti previsti dal Reg. n. 2/2008 nei canili rifugio, mediante l’esecuzione di audit interni da parte di un gruppo dipartimentale, composto da veterinari appartenenti ai vari distretti; il gruppo di audit ha effetAnimali sterilizzati anno 2013
tuato sopralluoghi presso quattro canili rifugi e tre strutture di detenzione/ricovero per piccoli animali, verificando
Tipologia
Numero
anche la corretta compilazione della specifica check-list
gatte femmine
1.685
da parte dei veterinari del distretto competente.
gatti maschi
724
Per quanto riguarda il controllo della rabbia silvestre, è
stata fatta la verifica della corretta registrazione in ACR
cani femmine
218
delle vaccinazioni antirabbiche effettuate dai Veterinari
cani maschi
209
liberi professionisti, mediante il controllo documentale sui
totale
2.836
passaporti rilasciati (vedi tabella seguente).
Nel grafico sotto si evidenzia il trend in costante aumento dei cani accalappiati, a cui, però,
Controllo vaccinaz. antirabb. passaporti
fa da contraltare quello dei soggetti restituiti;
n. controlli
n. controlli
va evidenziato che, nel 2013, la percentuale
DISTRETTI VET
previsti
effettuati
dei restituiti, rispetto agli accalappiati, è pari al
56,4% rispetto al 2012, quando era 50,4%.
DVET Asola/Guidizzolo
10
10
Purtroppo l’adozione evidenza una leggera
DVET Mantova
10
10
flessione.
DVET Ostiglia/Suzzara
10
10
DVET Viadana
10
38
40
68
Totale
40
trend cani accalappiati, restituiti e affidati (n.) 2007-2013
1.200
cani
accalappiati
1.000
cani restituiti
n. cani
800
cani affidati
600
400
200
0
2007
1
2008
2
2009
3
2010
4
2011
5
2012
6
2013
7
anni
2.3.2.25. Riproduzione Animale
Nel corso del 2013, in collaborazione con funzionari del Settore Agricoltura della Provincia di
Mantova, sono stati condotti i seguenti controlli, nel corso dei quali non sono emerse non
conformità; il trend del settore vede una graduale diminuzione delle strutture cui corrisponTipologia attività (fonte dati BDR 13 febbraio 2014 e sito regionale Dir. Gen. Salute)
n. control.
Operatori pratici inseminazione artif. e aziende in cui si pratica l’inseminazione artif.
41
Veterinari esercenti l’inseminazione artificiale
11
Stazioni di monta naturale
10
Centri di Produzione e Recapiti di materiale seminale
5
Centri di raccolta e magazzinaggio di materiale seminale
1
Centri di Produzione e Gruppi di Raccolta di Embrioni ed Oociti;
1
Allevamenti suinicoli che praticano inseminazione artificiale in ambito aziendale;
29
de, di converso, un aumento degli operatori d’inseminazione artificiale (soprattutto operatori pratici); l’attività di controllo, pertanto, si concentra su questi ultimi e sugli allevamenti
(soprattutto bovini e suini) in cui viene espletata la pratica della inseminazione artificiale.
2.3.3. Attuare controlli congiunti con IZSLER nell’Area di Sanità Animale
Durante il 2013 si è reso necessario modificare quanto programmato relativamente ai controlli congiunti in tema di salmonellosi negli allevamenti di galline ovaiole; vista la determinazione del criterio di scelta sulla base del rilievo di pregresse positività per Salmonelle rilevanti,
si è ritenuto non più appropriato il controllo previsto nel territorio del DVET di Asola/Guidizzolo, a seguito della recente chiusura degli allevamenti 070MNXXX e 018MN,XXX i
soli, nella tipologia galline ovaiole, ad aver ottenuto in passato tali positività.
Valutato nuovamente il contesto epidemiologico del territorio, è stata modificata la programmazione dei due controlli congiunti sulla prevenzione delle salmonellosi, facendoli confluire entrambi sul DVET di Mantova.
41
Tenendo conto della variazione sul programma di cui sopra, i controlli congiunti con IZSLER
sono stati svolti nei seguenti ambiti: due controlli nell’ambito dei piani salmonellosi presso
due aziende di Roverbella, due controlli nell’ambito del piano Aujeszky in un allevamento di
suini di Castiglione d/S e in un altro di Pegognaga.
È, inoltre, proseguita la collaborazione con l’IZSLER nel difficile compito di gestione del focolaio di leptospirosi nell’allevamento di bovini di Marmirolo sede di focolaio dal 2009.
2.3.4. Vacche a terra e macellazione speciale d’urgenza in allevamento (MSU)
La macellazione speciale d’urgenza in allevamento (MSU) è ritenuto il sistema più adatto
per evitare sofferenze agli animali non deambulanti o affetti da patologie che non sono
compatibili con il trasporto.
Il problema riguarda tutti gli animali allevati, ma interessa prevalentemente le bovine a fine
carriera e per tale motivo si parla spesso di vacche a terra; l’argomento è trattato dai Reg.
(CE) 1/2005 e 1099/2009 e indicazioni operative sono state fornite dall’U.O. Veterinaria Regionale con il DDGS n. 7983 del 18/09/2012.
L’ASL di MN, nel 2013, recependo la Deliberazione Regionale n. IX/4738 del 23.01.2013, ha
approvato la proposta del DPV, attivando (nell’ambito delle iniziative regionali per EXPO
2015) il progetto ”Promozione della sicurezza delle carni e controllo negli animali a fine carriera” il cui obiettivo è l’incentivazione della MSU in allevamento.
Per rafforzare le azioni specifiche previste dal progetto, è stata creata e sviluppata anche
una funzione informatica, presente in Internet e accessibile a tutti i veterinari, che operano
nei macelli per consentire la registrazione dei capi non
Capi macellati in allevaAnno
mento (MSU)
deambulanti o accompagnati da allegato I o morti durante il trasporto.
2009
135
Scopo di questa iniziativa è censire gli allevamenti di
2010
253
provenienza, i trasportatori e i veterinari liberi professioni2011
855
sti che più frequentemente, rispettivamente, trasportano
2012
1.424
e rilasciano tale tipo di certificazione.
Nel 2013 nei tre macelli industriali bovini presenti sul terri2013
1942
torio sono stati inseriti i dati di 388 animali; queste informazioni risultano importanti perché, oltre a far conoscere meglio la situazione generale,
possono fornire elementi di valutazione rilevanti per la determinazione del livello di rischio
degli allevamenti nel campo del benessere animale.
Il DPV, inoltre, tra le varie iniziative avviate già da alcuni anni, ha organizzato, in occasione
della
tradizionale
Fiera Millenaria di
Gonzaga un convegno
specifico,
contribuendo
ad
ottenere importanti
e favorevoli risultati,
grazie alla positiva
risposta degli allevatori, delle loro associazioni, dei trasportatori e all’impegno
dei veterinari dirigenti dei Distretti
Veterinari che svolgono la loro attività
negli allevamenti.
La tabella e il grafico, riportati di seguito, evidenziano il trend dell’attività di controllo effettuata dai Distretti Veterinari sugli animali macellati in allevamento; nel 2013 vi è stato un ulteriore aumento dei capi (più di 500) macellati con MSU, rispetto al 2012.
42
Le carcasse, gli organi e il sangue degli animali, dopo essere stati sottoposti a visita ante
mortem e a macellazione in allevamento, sono avviati verso impianti riconosciuti per essere
sottoposti a visita sanitaria post mortem e alle successive lavorazioni; solitamente, gli animali
sono eviscerati in macello.
Oltre alla normale visita post mortem, tutti gli animali macellati con MSU in allevamento sono sottoposti ad accertamenti di laboratorio per ricerche di tipo microbiologico e chimico,
al fine di escludere la presenza di patogeni o residui di farmaci nelle carni e negli organi.
Nella tabella sottostante sono riportati i dati e i provvedimenti sanitari riguardanti i controlli
effettuati nei macelli della provincia di Mantova su carcasse e organi di capi macellati con
MSU; la differenza esistente fra il numero dei capi macellati in allevamento e il numero delle
carcasse conferite a macelli mantovani evidenzia che molti allevatori, per le MSU, fanno
riferimento a macelli che operano fuori provincia.
n. capi
MSU
n. test
BSE
931
478
Test microbiologico
n. aniEsiti
mali
sfav.
testati
931
51
Ric. sostanze inibenti
n. aniEsiti
mali
sfav.
testati
931
1
n. carcasse
distrutte
69
La distruzione delle carcasse è dovuta principalmente ad alterazioni organolettiche delle
carni, esame batteriologico del muscolo sfavorevole, ittero, infiltrazioni siero emorragiche
delle carni e altre.
43
2.4. I parametri sanitari del settore Sicurezza Alimentare
2.4.1. Categorizzazione del rischio nel Settore della sicurezza alimentare
Le considerazioni relative all’argomento sono riportate nel paragrafo 2.4.6 Risultati
dell’attività 2013 e categorizzazione del rischio, pag. 50.
2.4.2. Controlli veterinari negli impianti di macellazione
Gli accertamenti veterinari svolti nei macelli hanno lo scopo di evidenziare situazioni che
possono rendere le carni inidonee al consumo umano (patologie, contaminazioni microbiche e chimiche, patologie trasmissibili agli animali e all’uomo); nei macelli, è rivolta attenzione particolare alla tutela del benessere degli animali durante il trasporto o la sosta nelle
stalle degli impianti di macellazione e durante le operazioni di stordimento.
I dati dell’attività 2013 sono riportati nelle tabelle seguenti.
Controlli svolti negli impianti di macellazione (Fonte dati: " Fattoria", estraz. 28.01.2014)
Specie e categoria Asola/Guidizzolo Mantova
Bovini adulti
Ostiglia/Suzzara Viadana
Totale
19.377
16.338
88.853
1.053
125.621
Vitelli
174
144
22.526
127
22.971
Solipedi/equidi
240
5
10
83
338
3.075
598.129
26.211
271
-
183
78
532
Ratiti
-
157
-
-
157
Polli
3.129
-
9.055
-
12.184
Tacchini
6
-
-
-
6
Faraone
869
-
1.920
-
2.789
Anatre
537
-
-
-
537
Oche
9
-
-
-
9
139
-
64
-
203
Suini
Ovicaprini
Conigli
1.724.354 2.351.769
La visita sanitaria dei capi introdotti in un impianto di macellazione può esitare in un giudizio
pienamente favorevole con destinazione al libero consumo delle carni o in provvedimenti
di sequestro; nelle tabelle seguenti sono riportati i risultati dei controlli eseguiti nel 2013 presso gli impianti della provincia di Mantova.
Capi/carcasse esclusi dalla catena alimentare nei macelli bovini - anno 2013
Bovini
vacche
manze
vitelloni
tori
vitelli
totale
Esclusione dalla macellazione
130
3
7
0
16
156
Sequestro totale carcassa
428
16
41
1
13
499
Totale esclusi da catena alimentare
558
19
48
1
29
655
Capi/carcasse esclusi dalla catena alimentare nei macelli suini - anno 2013
Suini
suini grassi
scrofe
757
1
33
3
794
Sequestro totale carcassa
1.417
5
29
16
1.467
Totale esclusi dalla catena alimentare
2.174
6
62
19
2.261
Esclusione dalla macellazione
magroni lattonzoli
totale
44
Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati delle principali patologie riscontrate nella specie
suina e bovina (non sono considerate le numerose patologie che, pur essendo diagnosticate, non rientrano nel campo della sicurezza alimentare e delle zoonosi).
Patologie riscontrate nei macelli bovini dell'ASL di Mantova anno 2013
Bovini
Cisticercosi
Idatidosi
Micosi
TBC- no risanamento
Sarcospodiosi
n. casi
2
559
10
3
7
Patologie riscontrate nei macelli suini - anno 2013
Suini
Leptospirosi
Mal Rossino
n. casi
4.081
490
Nel corso del 2013, nell’ambito dei progetti innovativi finanziati con una quota del Fondo
Funzioni e in collaborazione con IZSLER, è proseguito il progetto “Miglioramento efficacia
controlli veterinari nei macelli”.
2.4.3. Accertamenti di laboratorio
Il campionamento è una delle metodiche del controllo ufficiale e interviene in varie fasi del
processo produttivo: di norma, è una forma di verifica dei sistemi aziendali di autocontrollo.
Nel corso dell’anno vengono prelevati campioni anche per fini specifici (esportazione USA e
Russia).
Nel 2013, relativamente al piano, a valenza biennale, di sorveglianza di Salmonella in preparazioni di carni (salamella, pesto ecc.) e in prodotti a base di carne (salame, pancetta
ecc.), si è completata l’attività di campionamento programmata; nelle tabelle seguenti è
illustrata l’attività di campionamento svolta, in quest’ambito, nel 2013.
Asola/Guidizzolo
ANNO 2013
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
totale
program
eseg.
program
eseg.
program
eseg.
program
eseg.
program
eseg.
Piano sorv. Salmonelle preparaz. carni
3
3
3
15
2
2
3
3
11
23
Piano sorv. Salmonelle prod. a base carni
22
22
43
31
12
12
27
27
104
92
Inibenti carni suine
-
-
-
-
2
2
12
12
14
14
Export USA
-
-
-
-
-
-
110
110
110
110
-
6
-
11
-
-
-
-
-
17
-
4
-
8
-
9
-
11
-
32
25
35
46
65
16
25
152
163
239
288
Export Federazione
russa latte
Export Federazione
russa carni
Totale
campioni inibenti
Le irregolarità per presenza di Salmonella sono state otto (tre campioni positivi in prima istanza non
sono stati confermati in seconda), di cui sette in
2010
6
2
33
prodotti a base di carne (salame); nel 2012 furono
2011
14
1
7
riscontrate sei positività su 118 campioni eseguiti (n.
2012
14
1
7
115 programmati).
14
1
7
2013
Relativamente al campionamento ufficiale, chimico e microbiologico, per export in Federazione russa, eseguito su carne, prodotti a base di
carne, latte e prodotti a base di latte, sono stai eseguiti 49 campioni (per ognuno dei quali
sono previste più ricerche), di cui due hanno dato esito microbiologico sfavorevole.
ANNO
eseguiti
positivi
%
45
La ricerca di sostanze inibenti è proseguita nel 2013: è stata riscontrata una positività su
quattordici campioni effettuati.
Tutta l’attività di campionamento inerente il Piano Nazionale Residui, compresa la preaccettazione dei campioni, è riportata nel capitolo specifico.
2.4.4. Attività di ispezione e audit
Di seguito, sono riportati i dati dei controlli ufficiali svolti nel corso del 2013 nel settore della
sicurezza alimentare; è compresa anche l’attività svolta nell’area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche negli impianti di trasformazione del latte.
Tutta l’attività di controllo ufficiale è inserita nel sistema informativo veterinario (SIV) che è il
principale riferimento per la valutazione e l’elaborazione dei dati; la registrazione in SIV richiede l’inserimento di una o più motivazioni dell’attività svolta.
Per la valutazione dei risultati dei controlli eseguiti è fondamentale distinguere l’attività programmata dai controlli routinari e quotidiani eseguiti nei macelli industriali (o intervento per
seduta di macellazione); per analogia, all’attività programmata propriamente detta, sono
associate anche le motivazioni “attivazione di allerta alimentare”, “verifiche della gestione
di NC precedentemente riscontrate” o altre motivazioni simili.
Le elaborazioni che seguono sono basate su modalità diverse di estrazione dei dati:
• tutti i controlli eseguiti;
• controlli effettuati per “attuazione programma”;
• controlli eseguiti a seguito di intervento per seduta di macellazione;
• “altro”: controlli effettuati con altre motivazioni (allerta, tossinfezione, verifica prescrizioni, verifica requisiti export Paesi Terzi, requisiti Custom Union, supervisioni, segnalazione da altri enti).
Risultati riguardanti tutti i controlli ufficiali eseguiti nel 2013
(dati estratti il16.01.2014, fonte SIVI, report "Esporta controlli", motivi del controllo "tutti")
DVET
Audit
Ispez.
tot.
controlli
Procedure
controllate
Procedure
conformi
Procedure NC
% NC
Asola/Guidizzolo
117
645
762
1.247
1.093
154
12,35%
Mantova
156
1.095
1.251
4.097
3.925
157
3,83%
Ostiglia/Suzzara
123
657
780
1.810
1.644
151
8,34%
Viadana
117
1.001
1.118
5.241
5.013
222
4,23%
ASL
513
3.398
3.911
12.395
11.675
684
5,52%
Risultati riguardanti i controlli ufficiali eseguiti nel 2013 con motivazione “Attuazione programma”
(fonte SIVI, report "Esporta controlli", motivazione "Attuazione programma", estrazione dati 16.01.2014)
DVET
Audit
progr.
Audit
eff.
Ispez.
progr.
Ispez.
eff.
Tot. contr.
progr.
Tot.
contr.
eff.
% effettuaz. audit
% effettuaz. Ispez.
% tot
Asola/Guidizzolo
103
110
347
394
450
504
106,80%
113,54%
112,00%
Mantova
142
142
349
419
491
561
100,00%
120,06%
114,26%
Ostiglia/Suzzara
112
117
270
337
382
454
104,46%
124,81%
118,85%
Viadana
89
90
200
237
289
327
101,12%
118,50%
113,15%
ASL
446
459
1.166
1.387
1.612
1.846
102,91%
118,95%
114,52%
46
Risultati riguardanti i controlli ufficiali eseguiti nel 2013 con motivazione “altro”
(fonte SIVI, report "Esporta controlli", estrazione dati 16.01.2014)
Audit effettuati
Ispezioni effuate
Totale controlli
effettuati
Asola/Guidizzolo
7
14
21
Mantova
14
153
167
Ostiglia/Suzzara
6
23
29
Viadana
27
55
82
54
245
299
DVET
Totale
Negli impianti di macellazione, oltre agli audit e alle ispezioni programmate, nei giorni di
macellazione, è richiesta la verifica di requisiti che sono strettamente collegati all’attività di
macellazione; la tabella seguente riporta i dati dell’attività 2013.
Risultati dei controlli ufficiali specifici svolti nei macelli
(dati estratti il 16.01.2014, fonte SIVI, report "Esporta controlli", motivazione "interventi per seduta di macellazione")
/DV
n. procedure
controllate
n. risultati conformi
n. risultati nc
% nc/n. proc.
controllate
Totale controlli
effettuati
240
230
10
4,17%
237
1.702
1.686
16
0,94%
523
646
612
34
5,26%
297
Asola/Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
Totale
3.567
3.521
46
1,29%
709
6.155
6.049
106
1,72%
1.766
Nella tabella seguente sono riportati i risultati dei controlli effettuati nel 2013, differenziati per
impianti riconosciuti e registrati.
Risultati dei controlli ufficiali 2013 differenziati per impianti riconosciuti e registrati
(dati estratti il16.01.2014, fonte SIVI, report "Esporta controlli", motivi del controllo "tutti")
Tipologia impianti
Audit Ispez.
Totale
controlli
Procedure
controllate
Procedure
conformi
Procedure
NC
% NC
Imp. registrati
206
931
1.137
2.528
2.248
280
11,08%
Imp. riconosciuti
307
2.467
2.774
9.867
9.427
404
4,09%
513
3.398
3.911
12.395
11.675
684
5,52%
Totale
2.4.5. Attività congiunta SIAN - Distretti Veterinari
Come programmato, è stata svolta la prevista attività di controllo ufficiale congiuntamente
con il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN); erano programmati n. 110 controlli e ne
sono stati eseguiti complessivamente 120.
L’attività è stata svolta prevalentemente dai tdp.
Anno
2013
Asola/Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
totale
progr.
eseg.
progr.
eseg.
progr.
eseg.
prog.
eseg.
progr.
eseg.
34
40
26
27
25
25
25
28
110
120
47
2.4.6. Valutazione dei risultati dell’attività di controllo ufficiale
La valutazione dell’attività di controllo ufficiale può avvenire attraverso parametri quantitativi e qualitativi; mentre è relativamente facile individuare i parametri quantitativi, è più difficile definire quelli qualitativi, per i quali è utile analizzare i risultati (non conformità rilevate), i
provvedimenti adottati e la corretta applicazione delle procedure.
La valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dell’attività svolta, della quale non sempre è
possibile individuare e, soprattutto, misurare parametri idonei, riveste un ruolo di fondamentale importanza; nella situazione attuale è da considerare positiva la capacità di intercettare le NC e un aumento di questo dato, rapportato al numero di controlli effettuati, è da
giudicare con favore.
È, infatti, da alcuni anni, in corso un processo di qualificazione e di standardizzazione dei
controlli per migliorare la capacità del personale di rilevare le NC; a questo proposito, nel
2013, era prevista, in forma sperimentale, una riduzione del numero dei controlli in quanto,
nell’ambito di una politica aziendale tesa al miglioramento continuo, si è ipotizzato che la
preoccupazione del personale di garantire l’esecuzione di un numero elevato di controlli
potesse ridurre l’efficacia dei controlli stessi.
Dall’analisi dei risultati dell’attività 2013, si evidenzia che, pur con la diminuzione di 552 controlli è stata rilevata la stessa quantità di NC; nella tabella seguente sono riportate le NC rilevate durante i controlli per “intervento per seduta di macellazione” e per “attuazione programma” (associata anche ad altre motivazioni), confrontando i dati 2013 con quelli del
2012.
La riduzione del numero di controlli riguarda la motivazione “attuazione programma”.
Quadro complessivo e risultato dei controlli ufficiali 2013 (fonte SIVI, report Esporta controlli, motivo del controllo
"intervento per seduta di macellazione" e "Attuazione programma", estrazione dati 16.01.2014)
Intervento per seduta macellazione
Anno
Attuazione programma
n. controlli
n. NC
% NC
n. controlli
n. NC
% NC
2012
1.661
130
7,83%
2.464
504
20,45%
2013
1.766
106
6,00%
1.846
497
26,92%
Nelle tabelle sotto riportate sono evidenziate le NC (suddivise anche per DVET e per tipo di
controllo) riscontrate durante l’attività con motivazione “Altro”; i dati 2013 sono confrontati
con quelli del 2012.
Attività svolta (fonte SIVI, report "Esporta controlli" motivazione "Altro")
Anno
2012
2013
N. controlli effettuati
338
299
Audit effettuati
Ispezioni effettuate
n. NC
41
54
297
245
51
81
Sono state considerate anche le NC per tipologia di impianti: i dati dei rilievi 2013 sono riportati nella tabella seguente e sono confrontati con quelli del 2011 e del 2012; sono considerate le tipologie di impianti che più frequentemente sono interessate da NC.
48
Tipologia di impianto
Impianto di macellazione di ungulati domestici
NC 2011
119
NC 2012
NC 2013
168
120
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
33
49
98
Impianto di produzione di prodotti a base di latte non industriale
88
102
93
Macelleria e/o polleria
31
45
54
Impianto di macellazione di ungulati domestici abilitato U.S.A.
76
51
48
Superette o supermercato
46
26
35
Impianto di macellazione di ungulati domestici inferiore a 1000 UGB
24
29
32
Impianto di produzione di prodotti a base di carne non industriale
18
39
27
Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria
37
7
27
Impianto di sezionamento di carni industriale
12
26
18
Impianto di produzione di prodotti a base di latte industriale
7
9
15
28
15
12
Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti
5
4
9
Impianto di produzione di prodotti a base di carne abilitato U.S.A.
7
9
7
Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte
1
0
7
Mensa aziendale
2
7
6
Deposito riconosciuto
6
6
6
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
3
4
6
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
0
9
5
Impianto di stagionatura di prodotti a base di latte
2
7
5
Impianto di produzione di prodotti a base di carne industriale (medio piccolo)
5
5
5
Ipermercato
6
4
5
Impianto di trasformazione stomaci, intestini, vesciche
2
9
4
Centro cottura/catering > 500 pasti
1
3
4
Deposito registrato
5
8
3
Impianto di produzione di prodotti a base di carne industriale
49
Nella tabella successiva sono riportate le NC riscontrate rispetto alle procedure esaminate.
Procedure
Manutenzione impianti/attrezzature
Procedure sanificazione non SSOP
SSOP operative
SSOP preoperative
Controllo animali indesiderati
Potabilità acqua
Igiene del personale
Sistema di tracciabilità
Analisi dei pericoli (HA)
Igiene alimenti/stato conservazione
Verifica autorizzazioni, requisiti strutturali dei locali e delle attrezzature
Marchiatura / etichettatura prodotti
Controllo temperature
Gestione sottoprodotti di O. A.
Gestione CCP
Benessere animale
Gestione accessi visitatori
Campionamento alimenti e bevande compresi materiali a contatto
Formazione personale
Gestione aflatossine
Percorsi prodotti e personale interno
Modalità di campionamento e prelievo
Controllo MSR
Selezione e verifica dei fornitori
Procedura gestione N.C.
Individuazione punti critici di controllo (CCP)
Campionamento acque destinate al consumo umano
Sistema ritiro prodotti dal mercato
Gestione prodotti rilavorati (reworked)
Gestione rifiuti e acque reflue
Taratura strumenti di misurazione
Bollatura sanitaria
Totali
NC 2011
124
83
72
41
21
20
12
11
18
32
NC 2012 NC 2013
155
207
90
71
71
52
61
48
36
35
26
30
23
29
27
26
16
26
28
24
29
27
22
5
27
18
4
15
2
14
20
18
10
14
0
19
15
15
14
10
7
0
0
6
7
0
8
0
4
4
6
5
4
10
6
1
7
3
0
5
3
4
0
3
589
5
4
2
21
0
0
1
1
2
0
0
685
3
3
3
2
2
1
1
1
0
0
0
684
2.4.7. Risultati dell’attività 2013 e categorizzazione del rischio
Da anni, la programmazione dell’attività tiene conto della categorizzazione del rischio; solitamente, relativamente agli impianti riconosciuti, è assegnato un livello di rischio a ciascun
impianto (prevalente), mentre per gli impianti registrati il livello di rischio è assegnato alla
tipologia di impianto (in casi particolari, si assegna un livello di rischio singolo anche per gli
impianti o esercizi registrati).
Il livello di rischio dei singoli impianti riconosciuti è stato assegnato con la programmazione
2012, secondo i criteri suggeriti dall’U.O. Veterinaria Regionale con il Piano Triennale della
Prevenzione Veterinaria e, prima della programmazione 2013, sono state apportate modifiche al livello di rischio di alcuni impianti.
La categorizzazione del rischio per gli impianti registrati, invece, si è basata sulle NC riscontrate; nella tabella seguente sono riportati, limitatamente alle tipologie di impianti nelle quali
sono stati eseguiti, nel 2013, almeno venti controlli, i dati delle NC riscontrate.
Tali osservazioni saranno considerate nel capitolo dedicato alla programmazione
dell’attività 2014.
50
Controlli
effettuati
N. procedure controllate
N procedure conformi
N. procedure non
conformi
NC/controlli
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
134
288
190
98
0,73
Mensa scolastica (con preparazione) < 100
pasti
22
68
59
9
0,41
Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria
90
187
166
21
0,23
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
22
57
52
5
0,23
Macelleria e/o polleria
243
610
557
53
0,22
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
26
48
43
5
0,19
Ipermercato
34
89
84
5
0,15
Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni
28
55
51
4
0,14
Superette o supermercato
253
555
520
35
0,14
Distributore automatico di latte crudo
21
32
30
2
0,10
Pescheria
26
52
50
2
0,08
Deposito registrato
41
86
83
3
0,07
Negozio mobile per vendita ambulante
32
65
63
2
0,06
Tipologie impianto
2.4.7.1 Attività di controllo presso impianti abilitati ad esportare verso Paesi Terzi
Un interesse particolare rivestono, nell’attività complessiva del settore veterinario dell’ASL di
Mantova, gli impianti che esportano prodotti verso Paesi Terzi, perché il sistema si regge sul
presupposto che i servizi veterinari locali verifichino il rispetto dei requisiti richiesti dai Paesi
con i quali le imprese intrattengono rapporti commerciali.
Per questo motivo, nella tabella sottostante, sono indicati separatamente i risultati dei controlli per attuazione programma (associata anche ad altre motivazioni) effettuati, nel 2013,
negli impianti che esportano verso Paesi Terzi, con le relative NC riscontrate.
Nell’elaborazione non vengono considerati i controlli effettuati nei tre impianti autorizzati ad
esportare negli USA nell’ambito dell’attività di supervisione, eseguiti secondo criteri riportati
in regolamenti specifici degli Stati Uniti d’America e trattati nel paragrafo successivo.
NC rilevate in impianti che esportano in Paesi Terzi
(fonte SIV report "Esporta controlli" motivo controllo "Attuazione programma" - estrazione del 16.01.2014)
Tipologia di impianto
n. controlli
n. NC
Impianto di macellazione di ungulati domestici di cui n.02 abilitati anche USA
31
18
Impianto sezionamento carni industriale
14
4
Impianto di produzione di prodotti a base di carne non industriale
8
6
Impianto di produzione di prodotti a base di carne industriale (di cui n.01 anche USA)
21
4
Impianto di produzione di prodotti a base di latte non industriale
9
2
Impianto di produzione di prodotti a base di latte industriale
13
4
Centro trattamento termico del latte
3
0
Impianto di trasformazione stomaci, intestini, vesciche
4
1
103
39
Totale
51
Nella tabella seguente sono riportate le NC rilevate rispetto alle procedure verificate (riferite
sempre alla motivazione “Attuazione Programma” associata anche ad altre motivazioni:
NC rilevate in impianti che esportano in Paesi terzi - anno 2013
Procedure
NC 2013
Manutenzione impianti/attrezzature
13
SSOP operative
8
Controllo animali indesiderati
4
SSOP preoperative
2
Verifica autorizzazioni, requisiti strutturali dei locali e delle attrezzature
2
Gestione CCP
2
Formazione personale
1
Procedure sanificazione non SSOP
1
Igiene del personale
1
Sistema di tracciabilità
1
Gestione sottoprodotti di O. A.
1
Benessere animale
1
Percorsi prodotti e personale interno
1
Campionamento acque destinate al consumo umano
1
Totale
39
A partire da maggio 2013, sono stati effettuati anche i controlli per la ricertificazione degli
impianti registrati sul sito Rosselkhoznador ed abilitati ad esportare i propri prodotti in Federazione russa/C.U.; erano interessati n. 15 impianti (n. 10 settore carne e n. 05 settore latte)
dei 19 iscritti, in quanto n. 04 (n. 03 settore carne e n. 01 settore latte) hanno rinunciato a
rimanere inseriti nella lista export.
Sono stati eseguiti in totale n. 24 controlli per verificare il grado di rispondenza ai requisiti
contenuti nelle check list ministeriali; nove stabilimenti (sei settore carne e tre settore latte),
per il riscontro di NC al primo controllo (n. 40 totali), sono stati sottoposti ad un’ulteriore verifica.
Le valutazioni finali sono state documentate redigendo e trasmettendo al Ministero della
Salute le check list su cui è stato espresso il giudizio definitivo: favorevole per 14 stabilimenti,
mentre per un impianto è stata richiesta un’ulteriore attività di verifica da parte della Task
force ministeriale.
2.4.7.2 Supervisione periodica in impianti abilitati all’esportazione di carni e prodotti a base
di carne negli U.S.A.
Come previsto dagli accordi con le autorità americane, sono state eseguite supervisioni nei
due macelli e nello stabilimento abilitato all’esportazione di prodotti a base di carne cotti,
con la finalità di verificare il mantenimento dei requisiti da parte degli impianti e l’efficacia
dell’attività di controllo ufficiale giornaliero.
I tre impianti sono stati confermati nella Lista USA, con l’inserimento della relazione annuale
nel Sistema Informativo “SINVSA” del Ministero della Salute.
In base alla Circolare del MdS DGSAN n. 33977-P del 05/08/2013, nel corso del 2013, sono
state effettuate le seguenti supervisioni:
- n. 10 in ognuno dei due macelli abilitati USA;
- n. 06 nel salumificio abilitato USA.
Le supervisioni sono state programmate tenendo conto delle maggiori criticità rilevate nel
corso dell'anno precedente ed in base a quelle emerse nell'anno in corso; l'attività di controllo ufficiale è stata verificata con riferimento agli specifici elementi inseriti nell'apposita
sezione della scheda di supervisione periodica.
Tutti gli elementi sono stati presi in considerazione, anche più volte nel corso dell'anno; è stato sempre verificato il rispetto della presenza obbligatoria del controllo ufficiale con riferi-
52
mento alle produzioni USA, questo anche negli impianti di macellazione, nel caso di giornate di lavorazione in assenza di macellazione.
2.4.8. Controlli presso laboratori privati iscritti nel registro regionale di cui alla DGR del 14
luglio 2010 n. 9/266
Nel 2013 sono continuati i controlli iniziati dal 2011; complessivamente, ne sono stati eseguiti
n. 3 (uno presso il Distretto Veterinario di Ostiglia/Suzzara, uno presso il Distretto Veterinario di
Mantova e uno presso il Distretto Veterinario di Asola/Guidizzolo).
Sono state verificate procedure di rintracciabilità dei campioni, smaltimento rifiuti,
formazione personale e modalità di emissione dei rapporti di prova.
2.4.9. Controlli ufficiali nel settore della sicurezza alimentare condotti in collaborazione con
IZSLER
Anche per il 2013 è continuata la collaborazione con il personale dell’IZSLER nell’ambito di
controlli ufficiali per gestire, prioritariamente, criticità di carattere igienico-sanitario negli impianti o per verificare le modalità di campionamento attuate dagli OSA nell’ambito del loro
sistema di autocontrollo; sono stati eseguiti otto controlli in collaborazione con IZSLER sugli
otto previsti.
2.4.10. Attivazione del sistema di allerta per alimenti di origine animale e mangimi
Nel 2013, le aziende d’interesse veterinario che operano in provincia di Mantova, sono state
coinvolte in 112 sistemi di allerta; controlli ufficiali, non programmati, sono stati eseguiti per
verificare il ritiro dei prodotti da parte degli operatori e per trasmettere la lista di distribuzione
alle autorità competenti interessate, quando il prodotto risultava ulteriormente commercializzato.
Uno degli obiettivi 2013 era quello di definire procedure per la gestione, in pronta reperibilità, dei sistema di allerta per alimenti e mangimi; in quest’ottica, la procedura aziendale esistente (PQA.DPV.DVET.02.PQA.DPM.SIA.11) è stata aggiornata in data 15.03.13.
Nessun sistema d’allerta, nel 2013, ha interessato gli orari in cui era attivo il servizio di pronta
reperibilità; tuttavia il DPV ha eseguito, in data 03.08.13, una simulazione per testare il funzionamento del sistema e l’esito è stato favorevole.
Di seguito, sono riportati i risultati di alcune elaborazioni che evidenziano i principali pericoli
responsabili dei sistemi di allerta e le tipologie di prodotti coinvolte.
Tipologia del pericolo
n.
Microrganismi patogeni
36
Adulterazione/frodi
33
Micotossine
Tipologia di prodotto
N.
Carne e PBC (escluso il pollame)
59
10
Pesce e prodotti derivati
22
Metalli pesanti
7
15
Residui farmaci veterinari
7
Mangimi (materie prime per mangimi/pet
food)
Allergeni
4
Molluschi bivalvi e prodotti derivati
7
Biotossine (altro)
4
Latte e prodotti a base di latte
3
Infestazione parassitaria
4
ALTRO (farmaci, materiale)
2
Altro
3
Contaminazione chimica (altro)
2
Cefalopodi e prodotti derivati
2
Contaminazione processo industriale
1
Miele e pappa reale
1
Radiazioni
1
Uova e prodotti a base di uova
1
Totale
112
Totale
112
53
2.4.11. Controlli per scambi comunitari (UVAC)
Il contesto riguardante il settore della sicurezza alimentare è completato dai dati riguardanti
gli scambi intracomunitari di alimenti di origine animale, che rientrano fra i controlli programmati da UVAC.
Prodotti
N. partite
Peso (T)
Carni e Pbc
2.565
6.159,01
Latte e Pbl
5.018
103.408,36
Pesce e Pbp
7.076
1.697,69
119
1.421,93
Budelli
2.4.12. Macellazione domiciliare
Con la DDGS n. 9405/2012 Indicazioni regionali in materia di macellazione a domicilio sono
cambiate le prassi operative in quest’ambito, per cui, coloro che intendono macellare presso il proprio domicilio un suino, possono decidere di far condurre l’ispezione post mortem ad
una persona formata, cioè che ha seguito un apposito corso organizzato dal DPV e ne ha
superato, con esito positivo, l’esame; a questo scopo è stata aggiornata l’istruzione operativa aziendale I.O.DPV.DVET. 07 Attività di ispezione sulla macellazione a domicilio e,
nell’ottobre 2013, si è svolto lo specifico corso, attraverso cui sono state preparate n. 70 persone formate.
54
2.5. I parametri sanitari dell’area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche
2.5.1. Categorizzazione del rischio nell’Area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni
Zootecniche
Nel corso del 2013 è proseguito il programma triennale 2012-2014 tendente a stabilire una
categorizzazione ed una valutazione del rischio che interessi gli allevamenti; il piano è stato
condotto nei quattro distretti, con cadenze diversificate sulla base delle esigenze e delle
risorse degli stessi.
In particolare, mentre il DVET di Viadana, che effettua un numero di controlli commisurato
alla numerosità campionaria dei propri allevamenti, ha suddiviso i controlli da eseguire su
tutte le macroaree individuate su base triennale, ripartendoli uniformemente nei tre anni,
altri distretti hanno preferito suddividere i controlli per piani di intervento, accentrandoli su
singole macrocategorie ed accorpandoli a controlli individuati da altri piani.
Il livello di raggiungimento è, per tutti i distretti, sufficiente a garantire il raggiungimento
dell’obbiettivo triennale nei tempi previsti; nel corso del 2013 il DPV ha messo a disposizione
dei Distretti veterinari un applicativo in Excel per la raccolta e la valutazione complessiva
dei dati rilevati durante i controlli effettuati.
In mancanza di un livello di rischio definitivo, per ogni singolo piano sono riportati i criteri
prioritari per la selezione degli allevamenti o degli impianti da sottoporre a controllo.
2.5.2. Piano nazionale benessere animale
Il piano nazionale benessere animale comprende l’insieme dei controlli per la verifica del
rispetto delle misure di protezione degli animali in allevamento, durante il trasporto ed alla
macellazione.
Al termine del 2010 e nel corso del 2011 sono stati emanati i nuovi Piani Nazionali e Regionali
per il Benessere Animale
Piano benessere animale 2013 – controlli in allevamento
e sono state modificate
Specie allevata
Allevamenti controllati
Allevamenti NC
le modalità di controllo
durante il trasporto, ansuini
117
17
che mediante la stipula
avicoli
49
5
di una apposita convenzione tra Ministero
Bovini e bufalini
134
4
della Salute e Ministero
Ovini e caprini
3
1
degli Interni.
Oltre all’attività proEquini da carne
1
0
grammata, a fine 2013
conigli
2
0
sono stati condotti su
Animali da pelliccia
1
0
altri
40
allevamenti
nell’ambito
dei
controlli
Altre specie
9
0
per la Condizionalità;
Totale
316
6
tali controlli hanno interessato, per la maggior
parte, anche allevamenti che, per la loro tipologia e consistenza, non rientravano fra quelli
presi in considerazione dal piano dei controlli programmati.
Dall’insieme dei controlli effettuati in allevamento sono emerse non conformità rilevate a
carico di vitelli allevati presso aziende produttrici di latte, in cui alcuni capi risultavano ancora legati singolarmente, anziché essere allevati in box collettivi, e in allevamenti suini da riproduzione in cui le condizioni di allevamento dei riproduttori non erano quelle previste dalla normativa.
In particolare non era rispettata la condizione di allevamento in gruppo delle scrofe gestanti; tali riscontri hanno portato all’irrogazione di quattro sanzioni amministrative; altre non conformità minori sono state gestite attraverso raccomandazioni.
Nel corso del 2013, presso i macelli dell’ASL, sono stati condotti 43 controlli sulle strutture di
macellazione e 54 sulle modalità stordimento e di macellazione senza riscontrare non con-
55
formità; sempre presso i macelli sono stati condotti 315 controlli all’arrivo con il riscontro di
una sola non conformità sanzionata.
Tale risultato, con molta probabilità, è il risultato dell’intensa campagna di promozione
condotta dall’ASL di Mantova per l’esecuzione delle Macellazioni Speciali d’Urgenza presso
gli allevamenti bovini.
Determinante è stata l’attività di controllo condotta congiuntamente con le forze
dell’ordine (principalmente con la Polizia Stradale, ma anche con Carabinieri e Polizia Locale), che si è sostanziata in 28 giornate di attività, condotte in punti di snodo del sistema
viario provinciale (caselli autostradali, ex strada statale Padana Inferiore, Statale del Brennero), portando al riscontro di 9 non conformità sanzionate ai sensi del D.lgs. 151/2007.
2.5.3. Piano regionale sorveglianza sulla sperimentazione animale
Presso l’ASL di Mantova è presente una sola struttura che, in modo non continuativo, utilizza
animali a fini sperimentali; si tratta della locale sezione dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia Romagna, che detiene animali delle specie Mus musculus (topo domestico), utilizzati per la diagnosi di alcune malattie degli animali.
Sulla struttura è stato condotto un controllo che ha evidenziato la sostanziale conformità
alla normativa in tema di rispetto del benessere degli animali allevati a fini sperimentali; il
controllo, sulla base del piano regionale, continuerà nel 2014.
2.5.4 Piano nazionale alimentazione animale (PNAA)
Il controllo sugli alimenti destinati ad animali produttori di alimenti per l’uomo avviene
attraverso campionamenti presso allevamenti, produttori, distributori e trasportatori e
mediante audit presso i diversi impianti di produzione operanti nel nostro territorio.
L’attività di campionamento del PNAA per la Regione Lombardia si svolge nell’ambito dei
seguenti piani:
1. BSE
2. principi attivi e additivi
3. sostanze indesiderabili e contaminanti (diossine, pcb diossine simili, pcb non diossina
simili, micotossine, metalli pesanti e contaminanti)
4. Salmonelle
5. organismi geneticamente modificati.
Nelle tabelle seguenti è possibile vedere i campioni eseguiti nell’ambito di questi piani nel
corso del 2013 (dati rendicontazione PNAA ASL di Mantova); le non conformità sono state
riscontrate nel piano salmonelle, nel piano contaminanti (mercurio), nel piano additivi
(mancata corrispondenza fra contenuto di microelementi dichiarato e contenuto riscontrato) e nel piano OGM (mais OGM non dichiarato in etichetta).
56
CAMPIONI PNAA 2013 ASL MANTOVA
PIANI DI CONTROLLO
PIANO BSE
PIANO PRINCIPI ATTIVI E ADDITIVI
DIOSSINE, PCB DL
e PCB NON DL
PIANO SOSTANZE
INDESIDERABILI E
CONTAMINANTI
MICOTOSSINE
METALLI PESANTI E
CONTAMINANTI
PIANO SALMONELLE
PIANO ORGANISMI GENETICAMENTE MODI-FICATI
ESEGUITI
POSITIVITA'
Monitoraggio
24
0
Sorveglianza
49
0
Monitoraggio
26
0
Sorveglianza
78
2
Monitoraggio
5
0
Sorveglianza
8
0
Extrapiano
12
0
Monitoraggio
9
0
Sorveglianza
3
0
Monitoraggio
16
1
Monitoraggio
6
0
Sorveglianza
17
1
Petfood
2
0
Monitoraggio
1
1
Sorveglianza
3
0
Totale
259
5
Nel 2013, nell’ambito dell’attività di vigilanza, è stato ispezionato il 15% degli stabilimenti
registrati, diversi dalla produzione primaria; tra di essi, un essiccatoio e una macinatura
hanno manifestato non conformità relative all’autocontrollo che hanno richiesto
prescrizioni.
L’attività condotta negli stabilimenti riconosciuti ha comportato l’ispezione del 44% di tali
impianti, in assenza di non conformità accertate; riguardo ai mangimi medicati, risultano
pervenute n. 15.495 prescrizioni veterinarie e n. 3.411 sono le prescrizioni cosiddette “in
deroga”.
Il ridotto numero di riscontri di non conformità, lungi dall’essere un risultato lusinghiero, pone
il problema di verificare i flussi informativi tra DVET e DPV e di valutare, qualora questi siano
corretti, l’efficacia degli interventi condotti.
2.5.5. Piano regionale di farmaco sorveglianza
Il Piano regionale di farmacosorveglianza è volto alla verifica della corretta gestione del
farmaco veterinario, a partire dalla sua produzione fino alla somministrazione e si integra
con il Piano Nazionale Residui (PNR), con il Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA)
e con il Piano Regionale Alimentazione Animale (PRAA).
Nel corso del 2013 il numero di controlli di routine è stato ridotto ma, in considerazione
dell’elevato numero di controlli effettuati in concomitanza con l’esecuzione del PNR e del
PNAA e della condizionalità, il numero complessivo di controlli non è dissimile dal numero di
controlli effettuati negli anni precedenti.
I controlli effettuati nell’ambito della farmacosorveglianza hanno evidenziato tre non conformità, due in allevamenti di bovine da latte e una in allevamento di suini da riproduzione;
tutte e tre le sanzioni sono state irrogate per violazione dell’articolo 79, comma 1 del D.lgs.
193/2006 e si riferiscono alla mancata o non corretta registrazione dei trattamenti farmacologici condotti sugli animali allevati.
In un caso è stato richiesto l’intervento del NAS al fine di approfondire le indagini in relazione
alla presenza in allevamento di farmaci non scortati da prescrizione medico veterinaria.
57
Farmacosorveglianza 2013 ASL Mantova
N° di ispezioni
Violazioni amm.ve
Denunce AG
Allevamenti zootecnici
399
3
0
Produzione e commercio medicinali veterinari
33
0
0
Strutture animali d’affezione
4
0
0
Strutture veterinarie
18
0
0
454
3
0
Totale
2.5.6. Piano di controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per il trattamento di
Sottoprodotti di origine animale (SOA)
Il controllo ufficiale condotto sugli impianti SOA, nel corso del 2013, si è sostanziato in 109
controlli suddivisi in ispezioni ed audit e in 17 campionamenti ufficiali; i controlli hanno evidenziato sette non conformità, mentre dai campionamenti sono emerse due positività per
salmonella in un impianto di biogas e in un impianto di trattamento.
Sono state impartite prescrizioni per un secondo trattamento del materiale contaminato e
per la verifica delle procedure di trasformazione/trattamento e d’immagazzinamento dei
prodotti .
L’applicazione del Reg. CE 1069/2009 e del Reg. CE 142/2011 e il nuovo interesse per
l’utilizzo di SOA negli impianti di biogas e la variazione delle tipologie d’impianti riconosciuti,
hanno fatto sì che, per il terzo anno consecutivo si sia assistito ad un aumento degli impianti
riconosciuti (soprattutto biogas e combustione di grassi) e di quelli registrati (trasporti e rivendite registrate di fertilizzanti derivati da SOA).
2.5.7. Piano di monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale
Il Piano Regionale di Prevenzione Veterinaria del 2013 ha sostituito il DGR n. 514 del 25.01.11
ed ha introdotto nuove istruzioni per la gestione dei controlli tesi a garantire la conformità
alla normativa comunitaria nell’ambito della produzione e conferimento di latte crudo per il
consumo umano.
Tali linee guida si applicano a tutte le aziende registrate per la produzione di latte crudo
destinato alla commercializzazione per il trattamento termico/trasformazione, alla
trasformazione per la vendita diretta in azienda, alla vendita diretta al consumatore finale e
alla vendita per l’alimentazione umana in ogni forma.
Al primo gennaio 2013, sul territorio dell’Asl risultavano attive 19 aziende produttrici di latte
crudo destinato al consumo
Tipologia (fonte dati SIVI 31 gennaio 2013) n. impianti n. controlli
umano diretto e 21 distributori
automatici di latte crudo (due dei
Aziende prod. latte crudo cons. umano
19
11
quali collegati ad allevamenti
distributori automatici
21
23
posti fuori provincia); nel corso del
periodo febbraio – ottobre 2013
sono stati eseguiti 33 campioni ufficiali per l’effettuazione di analisi; i prelievi hanno
riguardato il latte crudo nei tank aziendali (11 analisi) e nei distributori collocati sul territorio
della ASL (22 analisi).
Il numero di analisi condotte è inferiore a quelle programmate, ma è conforme alla
situazione esistente presso l’ASL di Mantova, perché in corso d’anno alcuni allevamenti
hanno modificato tipologia produttiva (passando da latte crudo a latte per la
trasformazione) e alcuni distributori sono stati chiusi.
Le analisi hanno riguardato la ricerca di Listeria monocytogenes, Salmonella spp.,
Campylobacter termo tolleranti, E. coli VTEC, Staphilococcus C+, Streptococcus
agalactiae, Aflatossina M1 e sostanze inibenti; i risultati analitici hanno rilevato due positività
per L. monocytogenes, due positività per E. coli in un periodo precedente alla nuova
interpretazione degli esiti, fornita dall’Istituto Superiore di Sanità nel settembre 2013, e una
segnalazione per aflatossina M1 superiore ai livelli di attenzione per la tipologia latte crudo
destinato al consumatore finale ( 0,030 µg/kg).
58
2.5.8. Piano di verifica del latte crudo alla stalla e del latte destinato alla produzione di latte
fresco ad alta qualità
Il controllo del latte crudo alla stalla per la verifica della conformità alla normativa
comunitaria viene eseguito in Lombardia utilizzando i campionamenti effettuati in
autocontrollo nell’ambito del sistema di pagamento del latte in base alla qualità; buona
parte dei controlli analitici vengono condotti da IZSLER, presso la sezione di Mantova e di
Brescia.
Presso l’ASL di Mantova risultano censiti, al 31/12/2013, 1.065 allevamenti da latte, suddivisi
secondo la seguente tabella (dati SIVI al 30 dicembre 2013).
Territorio
Latte per trasformazione
Latte crudo
Latte alta qualità
1.065
12
22
Distretto Asola/Guidizzolo
313
6
3
Distretto Mantova
276
3
1
Distretto Ostiglia/Suzzara
374
3
1
Distretto Viadana
102
0
17
ASL MANTOVA
Gli esami sul latte vengono condotti con frequenza quindicinale in autocontrollo; le non
conformità, concernenti il superamento delle medie geometriche relative ai parametri cellule somatiche (CS), carica batterica totale (CBT) e riscontro di sostanze inibenti o aflatossine, sono comunicate, dai primi acquirenti, ai singoli operatori e al DPV di Mantova.
Nel corso del 2013 sono state segnalate, in autocontrollo, non conformità per superamento
del limite di CS a carico di nove aziende, per superamento dei limiti per CBT a carico di sei
aziende, per presenza di aflatossine al di sopra dei limiti di legge a carico di 41 aziende e
per presenza di sostanze inibenti a carico di un’azienda.
Presso gli allevamenti bovini destinati alla produzione di latte, nel 2013, sono stati condotti
116 sopralluoghi per verificare la persistenza dei requisiti per la produzione di latte destinato
all’alimentazione umana e 122 controlli per il piano regionale aflatossine.
Dai controlli condotti sono emerse non conformità in 55 aziende (41 per superamento dei
limiti di aflatossina, dei quali sette confermati, una per presenza di sostanze inibenti, confermata, e otto per carenze igieniche giudicate risolvibili con raccomandazioni).
Sempre nel 2013 sono stati adottati, dai Distretti Veterinari, 21 provvedimenti di limitazione
dell’utilizzo del latte crudo per superamento delle medie geometriche per CS e CBT, sette
provvedimenti di divieto di utilizzo di latte, relativi alla presenza di aflatossina e due provvedimenti di divieto di utilizzo di latte crudo attraverso distributori, per superamento dei limiti
relativi ai parametri di sicurezza alimentare; tale dato si mostra in linea con i dati regionali
presenti nel quadro di contesto regionale della Sanità Pubblica Veterinaria 2012.
Rispetto all’anno 2010 il numero complessivo delle aziende da latte è diminuito di circa il 6%,
confermando il trend regionale di diminuzione (dal 1997 ad oggi 50% di allevamenti in meno), mentre in leggero aumento è il numero di capi allevati, a dimostrazione di una intensificazione in atto anche in questo settore.
Tale fenomeno sembra interessare, oggi, anche l’Oltre Po mantovano, che, posto in zona di
produzione tipica del Formaggio Parmigiano Reggiano, ha storicamente mostrato la presenza di allevamenti di bovine da latte in numero più elevato, rispetto alle altre zone della
provincia, ma con una consistenza di allevamento generalmente più bassa.
In tale contesto geografico, la zona Sinistra Secchia si conferma come quella con la più alta densità di allevamenti bovini da latte di tutta la provincia; il venire meno della possibilità
di conferire il latte non conforme per CS e CBT per la produzione di formaggi con oltre 60
giorni di stagionatura ha stimolato il miglioramento della qualità delle produzioni, come richiesto dai Regolamenti Europei.
59
2.5.9. Attività di formazione degli operatori coinvolti nella filiera latte
Il piano prevedeva che fossero condotti incontri, sia a livello dipartimentale che distrettuale,
per rendere note agli operatori della filiera latte, le problematiche connesse con il venir
meno delle deroghe per Carica Batterica Totale (CBT) e Cellule Somatiche (CS) nel latte
destinato al consumo umano e per illustrare le iniziative poste in atto da Regione Lombardia
per risolvere questa importante problematica.
In totale sono stati condotti sette incontri di cui uno a livello dipartimentale con i rappresentanti delle organizzazioni di categoria, dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di
Mantova e i rappresentanti delle cooperative di trasformazione di secondo livello; gli altri sei
sono stati condotti nei Distretti con gli operatori del settore di trasformazione (cooperative di
primo livello) e con i produttori primari.
2.5.10. Piano regionale per il controllo delle aflatossine nella filiera lattiero casearia
Nel corso del 2013 sono stati condotti campionamenti conoscitivi, sulla base del piano specifico, in 122 allevamenti, riscontrando non conformità in sette casi; 77 campioni sono stati
condotti a seguito di riscontro di superamento dei limiti nell’ambito del PNR, ottenendo tre
non conformità confermate.
Il latte, nei casi in cui è stata confermata la presenza di aflatossine a livelli superiori al limite
di legge con campione ufficiale, è stato sequestrato e distrutto.
2.5.11. Piano regionale di verifica della qualità microbiologica del latte e dell’efficacia dei
processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013 – 2015.
Il piano ha preso le mosse nel corso del 2013, individuando gli stabilimenti che producono
formaggi partendo da latte pastorizzato.
Nella realtà mantovana, la maggior parte del latte è destinato alla trasformazione in Grana
Padano o Parmigiano Reggiano, che vengono prodotti partendo da latte non pastorizzato;
quindi, per questo piano sono stati individuati alcuni stabilimenti che utilizzano, per le produzioni, latte pastorizzato.
Di questi, solo alcuni sono riconosciuti ai sensi del reg. CE 853/04, mentre altri sono registrati e
producono formaggi posti in vendita solamente nel proprio spaccio alimentare e soltanto
uno di essi riveste carattere industriale; oltre a questi sono stati valutati, effettuando dei
campionamenti, anche due impianti, a carattere industriale, che producono latte alimentare.
Dopo la selezione effettuata, sono state condotte sei visite ispettive per la valutazione delle
metodologie di pastorizzazione per la verifica del processo, prima e dopo la pastorizzazione,
mediante campioni effettuati sullo stesso prodotto; i risultati indicano una sostanziale aderenza del latte utilizzato ai parametri previsti dalla normativa e una corretta applicazione
dei processi di pastorizzazione.
In quattro dei sei stabilimenti visitati, sono state condotte anche attività di audit congiunto
con personale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.
2.5.12. Piano di sorveglianza batteri contagiosi nel latte alla stalla
Il piano ha una valenza pluriennale e prevede vari step; il primo, condotto nel 2012 e continuato nel 2013, si è concretizzato, anche con l’aiuto dell’Associazione Provinciale degli Allevatori, nel campionamento del latte presso la quasi totalità degli allevamenti presenti sul
territorio, al fine di valutare la prevalenza di Streptococcus agalactiae nelle nostre mandrie;
quest’attività ha permesso di rilevare un livello di prevalenza inferiore al limite massimo individuato dalla Regione (circa 7,7% rispetto al limite dell’ 8% individuato dalla Regione).
Il secondo step prevedeva incontri, condotti sia livello dipartimentale che distrettuale, con
le Associazioni di categoria e con i produttori al fine di divulgare le finalità del piano e di
raccogliere adesioni, poiché il piano è su base volontaria; sono stati condotti sei incontri,
ma, ad oggi, non sono giunte richieste di adesione al piano.
60
PIANI MASTITI - ANNO 2013/2013 - Fonte dati DARWin
PROVINCIA
BG
BS
CO
CR
LC
LO
MB
MIi
MN
PV
SO
VA
ASL
Bergamo
Brescia
Vallecamonica
Sebino
Como
Cremona
Lecco
Lodi
Monza Brianza
Milano
Milano 1
Milano 2
Mantova
Pavia
Sondrio
Varese
TOTALE
ALL. PRESENTI
788
1376
ALL. CONTROLLATI
844
1181
N° INGRESSI
1516
1329
ALL. NEGATIVI
715
1102
ALL. POSITIVI
129
79
%
15.28
6.69
552
132
179
99
33
25
209
836
105
319
35
2
152
142
1035
109
853
99
6612
100
806
41
308
36
1
154
140
1296
103
710
48
5900
118
1421
48
527
68
1
287
261
1717
170
1013
79
8734
86
752
36
288
34
1
140
130
1173
94
547
48
5245
14
54
3
20
2
0
14
10
100
9
157
0
624
14
6.7
7.32
6.49
5.56
0
9.09
7.14
7.72
8.74
22.11
0
10.58
2.5.13. Piano per il controllo sulla gestione del materiale specifico a rischio (MSR)
Il Materiale Specifico a Rischio (MSR), come definito dal Reg. CE 999/2001, è costituito da
alcune parti del sistema scheletrico, del sistema nervoso e dell’apparato digerente e
linfatico degli animali della specie bovina, ovina e caprina di determinate categorie di età.
L’eliminazione
del
Materiale Specifico a
Rischio dalla catena
alimentare umana ed
animale
costituisce
l’attività
preventiva
fondamentale per la
profilassi
delle
TSE
nell’ambito
della
sicurezza alimentare.
Sulla base della nota
regionale,
prot.
n.
20559 del 08/06/2010, la
U.O.
Veterinaria
Regionale
ha
predisposto
l’attuazione del piano di controllo sulla gestione del MSR da parte dei Servizi Veterinari delle
ASL, finalizzato alla verifica della corretta gestione dell’eliminazione del MSR nei luoghi di
produzione, rimozione, stoccaggio e distruzione.
Luoghi sottoposti a controllo
Impianti presenti
Controlli
Irregolarità
effettuati
riscontrate
Allevamenti bovini
1801
110
0
Allevamenti ovi-caprini
311
14
0
Allevamenti misti
15
2
0
Impianti di trasformazione di categoria 1
1
6
0
Depositi temporanei di materiali di categoria 1
1
6
0
Macelli
18
22
1
Laboratori di sezionamento
18
22
0
Spacci autorizzati rimozione colonna vertebrale
1
1
0
253
65
2
Spacci non autorizzati rimozione colonna vertebrale
Il piano si svolge nei luoghi in cui i MSR si producono (allevamenti bovini, ovini, caprini e misti
e macelli bovini, ovini, caprini e misti), nei luoghi in cui i MSR vengono separati dalle parti
edibili delle carni ovine, bovine e caprine (sezionamenti e macellerie autorizzate alla rimo-
61
zione della colonna vertebrale dalle mezzene bovine e nei luoghi dove si vendono carni
delle specie bovina, ovina e caprina già private dei MSR).
La tabella qui sopra illustra sinteticamente i risultati del piano 2013 nell’ASL di Mantova (dati
SIVI, 31.12.2013).
Nel corso del 2013 sono state riscontrate una non conformità in macello bovino e due in
spacci non autorizzati alla rimozione della colonna vertebrale; tutte e tre le non conformità
riscontrate sono state risolte con prescrizioni, senza irrogazione di sanzioni.
Il trend regionale, evidenziato nel grafico a fianco (fonte quadro regionale di contesto
2012) indica una progressiva diminuzione, in termini sia assoluti, che percentuali, delle
strutture che presentano irregolarità; si mantiene prossima allo zero la percentuale di
allevamenti non conformi, mentre si sono evidenziati sporadici casi di non conformità presso
impianti di transito e di trasformazione di cat. 1.
2.5.14. Attuare controlli congiunti con IZSLER nell’Area di Igiene degli Allevamenti e delle
Produzioni Zootecniche
Nel corso del 2013 sono stati condotti quattro controlli congiunti con IZSLER nell’area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche; i controlli si sono concentrati sugli stabilimenti di produzione di prodotti a base di latte che sottopongono il latte a trattamento
termico prima della trasformazione.
Dai controlli effettuati sono state ricavate indicazioni per la revisione del piano di autocontrollo in due dei quattro stabilimenti interessati.
62
2.6. Monitoraggio residui e contaminanti ambientali in animali e prodotti di
origine animale.
2.6.1. Attuazione Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di
origine animale (PNR) ed ExtraPiano
Ricerche sostanze cat. A effettuate
in fine settimana 2010-2013
Per le generalità relative al PNR si rimanda al don° camp
n° giornate
% camp
cumento di programmazione triennale 2012-2014.
2.6.1.1. Attività di campionamento programmata
2010
43
17
10,5
Negli ultimi anni il numero dei prelievi assegnati
2011
55
22
17,4
all’ASL di Mantova nell’ambito del Piano
2012
71
18
24,7
Nazionale Residui è passato da 1.671 campioni
2013
33
9
11,7
nel 2010 a 1.581 nel 2013 (compresi Extrapiano e
test istologico); nelle tabelle e nei grafici che seguono sono riportati i dati relativi
all’andamento dell’attività negli anni 2010-2013.
Nel PNR 2013 risultano eseguiti due campioni in più, rispetto alla programmazione: uno per
una svista e uno rifatto, causa l’annullamento per vizi di forma; un terzo è stato rifatto, perché perso dall’IZS del Mezzogiorno. Sul totale della programmazione, ciò rappresenta, comunque, una percentuale assolutamente accettabile (0,18%).
2010
progr. eseg
2011
%
progr. eseg
2012
%
progr. eseg
2013
%
progr. eseg
%
piano
1.601
extrapiano
49
52
106,1
80
80
100,0
87
87
100,0
90
90
100,00
test istolog
21
21
100,0
16
16
100,0
16
16
100,0
7
7
100,00
TOTALE
1.671
1.637 102,2
1.710 102,3
1.551
1.647
1.553 100,1
1.649 100,1
1.534
1.637
1.538 100,2
1.641 100,2
1.484
1.581
1.487 100,20
1.584 100,18
Come per lo scorso anno, l’assegnazione dei campioni, per quanto riguarda i macelli, è avvenuta, direttamente da parte del DPV, in base alla significatività delle imprese (senza dimenticare, però, una piccola quota di campioni a carico di stabilimenti di piccola entità).
Per quanto riguarda gli allevamenti, la distribuzione ai distretti è avvenuta in base alla localizzazione delle aziende zootecniche per tipologia produttiva, partendo dai dati di BDR; i
distretti hanno, poi, programmato l’esecuzione dei campioni, sulla base di criteri di significatività e di livello rischio degli allevamenti presenti sul loro territorio, cioè presenza di positività
pregresse, esiti di interventi di farmacosorveglianza, dimensioni dell’allevamento, movimentazione di animali (criteri formalizzati nelle procedura aziendale relativa al PNR).
Anche nel 2013 è proseguita la collaborazione tra distretti diversi per l’esecuzione del Piano
in allevamento; queste forme di collaborazione sono fortemente auspicate, perché consentono di utilizzare in modo più efficace le risorse disponibili, favorendo, inoltre, la diffusione di
procedure di lavoro più uniformi.
Nei macelli vengono applicati i criteri di campionamento riferibili a: fornitori che conferiscono per la prima volta (prima fornitura), fornitori che conferiscono abitualmente (precedenza
in base al numero di capi conferiti nell’anno precedente), ma non ancora campionati
nell’anno in corso e così via (anche questi criteri sono formalizzati nelle procedura aziendale
relativa al PNR).
È stata, quindi, effettuata una distribuzione mensile dei campioni in allevamento e in macello il più omogenea possibile; a dicembre sono state date indicazioni per permettere l’inizio
dell’attività già a gennaio, anche in assenza della programmazione ufficiale.
Relativamente al rispetto della programmazione mensile ed alla conseguente omogeneità
di distribuzione dei campioni, mediamente il livello di rispetto è più che accettabile in
entrambi i settori (macello e allevamento), con un evidente trend di miglioramento iniziato
nel 2012 e proseguito nel 2013.
63
In allevamento la cosa risulta comunque più problematica, perché, nel campionamento di
aziende con livello di rischio più elevato, diventa strategico procedere alla ricerca di
numerose e diverse molecole.
Nella tabella a lato sono rappresentate le ricerche delle sostanze appartenenti alla cat. A
(beta agonisti, estrogeni, testosterone ecc., compresi i cortisonici, pur se in cat. B), una parte delle quali, in ragione della loro pericolosità per la salute umana, deve essere svolta anche nei fine settimana o nei giorni festivi, per assicurare l’imprevedibilità del campionamento e per aumentare l’efficacia dell’azione (i trattamenti a scopo anabolizzante vengono
spesso eseguiti proprio nei weekend); anche questa attività, che richiede maggior disponibilità di risorse rispetto ai campionamenti routinari, è in calo.
2.6.1.2. Attività non programmata
Per quanto riguarda l’attività non programmata, nel 2013 si è manifestato un calo dei
campioni,
legato,
n° camp
motivazione
manifestamente, ad una
2010
2011
2012
2013
riduzione delle ricerche di
sosp.
clinico
anamnestico
2
60
96
77
tipo
“sospetto
3
170
216
59
istoanatomopatologico”, in sosp. isto anat. patologic.
seguito
alla
ridotta sosp. a seguito di positività
0
23
4
1
programmazione nazionale mirato a seg. positività
0
0
0
9
di campioni istologici di
non rispetto program.
40
2
0
1
quest’anno
(come
si
0
0
1
1
evidenzia nella tabelle di annullamento campione
perdita
IZS
0
0
0
1
questa pagina).
Dei 76 campioni eseguiti a
totale
45
255
317
149
seguito di sospetto clinicoanamnestico, cioè su capi che presentano sintomi e/o notizie che possono ricondurre ad
un’ipotesi di trattamento, 31 sono stati eseguiti in macello (30 presso un unico stabilimento),
mentre i rimanenti 45 sono stati eseguiti in allevamento.
Continua la diminuzione
campioni su sospetto 2013
di questa tipologia di
campionamento
che,
30 bovini
31 macello
invece, manifesta una
1 suino
notevole
importanza
sospetto clinico
77
nella rilevazione di casi
anamnestico
46 allevamento
32 aflatossine
di trattamento (8,3% di
(latte a seguito autotutti i casi di positività) e,
controllo positivo)
14 inibenti
quindi, dovrà essere oggetto, nel 2014, di un
32 vitelloni
sospetto isto anat.
59
sospetto cortisonici
intervento specifico teso
patologico
27 vitelli
alla sua implementazione in tutti i macelli,
sospetto a seguito
1
latte
aflatossine
compresi quelli suini (in
di positività
particolare quelli di picmirato a seg. posicola entità, dove ven9
vitelloni
cortisonici
tività
gono macellati suini
totale
146
magroni o scrofe o comunque soggetti fuori dal normale target del suino grasso induIrregolarità chimiche 2013
striale).
ASL Mantova
16
2.6.1.3. Irregolarità per presenza di residui
Altre ASL
8
Nel 2013, tra quelle derivanti da propri campionamenti e quelle
totale
24
riscontrate da altre ASL a carico di allevamenti dei nostri territori,
sono state gestite un totale di 28 irregolarità, tra presenza di residui chimici (24, compresi i casi di livelli inferiori a LMR) e sospetti istologici (4), nel corso di
campionamenti mirati o a seguito di sospetto, in PNR o extra piano.
64
Le tabelle successive evidenziano
Campioni inferiori a LMR divisi per categoria
l’andamento, in termini assoluti e
2010-2013 (campioni ASL Mantova e altre)
percentuali, delle irregolarità rigruppo
2010
2011
2012
2013
scontrate dal 2010 al 2013 nei
campionamenti eseguiti nell’ASL
sulfamidici
3
6
4
3
di Mantova e/o in altre ASL e la
antibiotici
0
0
2
1
loro incidenza sugli allevamenti
mantovani.
cortisonici
1
2
0
0
Nel novero delle irregolarità ventetracicline
0
0
0
1
gono considerati anche gli esiti
con residui inferiori agli LMR; la
aflatossine
0
0
0
2
normativa comunitaria prevede
coccidiostatici
0
0
0
1
che, per alcune sostanze, il cui
totale
4
8
6
8
uso è autorizzato negli allevamenti, in alcune specie o categorie
animali e secondo determinati modi d’uso (es. antibiotici, sulfamidici ecc.), siano fissati dei
limiti negli alimenti (considerati sicuri per l’alimentazione umana) sotto i quali, quindi, non è
prevista l’adozione di provvedimenti (qualora l’utilizzo in allevamento sia avvenuto in modo
corretto). Vanno però tenuti in considerazione, perché potrebbero essere la spia di utilizzi
non corretti del farmaco. I tre sulfamidici sono stati rilevati in suini (di cui uno era un lattone),
le aflatossine erano presenti nel latte, mentre tetracicline e antibiotici sono stati rilevati, rispettivamente, su muscolo di vitello e vacca e i coccidiostatici su uova.
Campioni esaminati ed irregolari ASL Mantova Piano 2010-2013 (campioni ASL Mantova)
2010
2012
2011
2013
Tipologia
camp.
esam.
irreg.
%
esam.
irreg.
%
esam.
irreg.
%
esam.
irreg.
%
camp. mirati
(piano, extra)
1.689
5
0,2
1.633
17
1,04
1.625
8
0,49
1.484
14
0,94
test istologico
21
7
33,3
16
10
62,5
16
6
37,5
7
1
14,28
mirato a seg.
positività
0
0
0
0
0
0
0
0
0
9
0
0
a seguito sosp.
ist. anat patol.
3
0
0
170
2
1,17
216
0
0
59
0
0
su sosp clin.
anamn.
2
0
0
60
2
3,33
96
4
4,1
77
2
2,63
sosp. a seguito
positività
0
0
0
23
1
4,34
4
0
0
2
0
0
1.715
12
0,7
1.902
32
1,68
1.957
18
0,91
1.638
17
1,03
totale
Tra gli esiti irregolari, si nota una ripresa del numero di campioni irregolari sul totale, nel 2013
rispetto all’anno precedente, pur essendovi un significativo decremento del numero dei
campioni esaminati.
La tipologia che vede un raddoppio degli
campioni irregolari 2013 (campioni ASL Mantova)
esiti non conformi, rispetto al 2012, è quella
delle ricerche mirate; se scomponiamo
tipologia
programmati
irregolari
%
questo dato, possiamo vedere, però, che in
7 macello
percentuale al numero dei campioni esaPNR
1.484
8
0,53
1 uova
minati, l’extra PNR, risulta essere di gran
3 macello
lunga più efficace, rispetto al PNR, cosa,
extra PNR
90
6
6,66
3 latte
peraltro comprensibile, data la natura locisterna
cale e mirata di questo tipo di piano.
sosp. clin. anamn.
totale
_______
1.574
1
1 macello
1
1 latte
allev.
2,6 *
* sugli eseguiti
16
65
Irregolarità chimiche suddivise per categoria di sostanze rilevate
2009-2013 (campioni ASL Mantova)
Molecole ricercate (gruppi)
2010
2011
2012
2013
cortisonici
1
6
2
2
farmaci (antib., sulfam., coccid.)
4
12
6
6
contaminanti
0
4
4
8
5
22
12
16
totale
Va anche evidenziato, come
tutta l’attività di campionamento legata al test istologico
(compresi i campioni eseguiti
a seguito di sospetto) non
abbia portato ad alcuna rilevazione di non conformità; è
opportuno che, a livello nazionale e regionale, si valuti
quale possa essere la motiva-
zione di tale inefficacia.
Rimane, come detto prima, molto significativo il campionamento su sospetto clinico anamnestico, che continua a dimostrarsi lo strumento più efficace per l’individuazione di trattamenti non corretti sugli animali.
Campioni irregolari (residui chimici) per tipologia 2010-2013
(campioni ASL Mantova)
20
15
10
2013
2012
5
2011
0
programmati
(piano, extra)
2010
a seguito sosp.
clin. anamn.
a seguito
positività
66
2.6.1.4. Residui chimici
Nelle tabelle e nei grafici seguenti è possibile vedere la distribuzione
delle
irregolarità
chimiche nelle diverse specie/categorie animali, il loro
trend nelle specie principali e
per le molecole più significative,
e i provvedimenti presi.
In generale si vede una leggera
tendenza alla riduzione dei farmaci, mentre c’è un aumento
significativo dei contaminanti
(dovuto soprattutto alle aflatossine nel latte) e un leggero aumento
dei
cortisonici;
quest’ultimi, in tre casi su quattro, risultano utilizzati come antiinfiammatori in animali con
problematiche (vacche a fine
carriera) e non a scopo anabolizzante.
Da notare anche che, nel suino,
i sulfamidici tornano ai livelli del
2011.
Distribuzione residui chimici per specie/categoria animale
campioni) 2010-2013 (campioni ASL Mantova e altre)
sostanze
specie/categ.
2010
2011
2012
2013
vacca
1
2
1
3
cortisonici
sulfamidici
aflatossine
(n.
vitello
0
2
0
0
vitellone
1¹
3
1
1
suino
3
7
3
vacca
0
1
2
5
1
vitellone
0
1
0
0
vitello
1
0
1
0
mangime
0
0
1
0
latte
0
2
1
6
vacca
2²
1
1
2
suino
1²
1
0
0
vitello
0
2¹
0
1
vitellone
1¹
1²
0
0
latte
0
0
2
0
coccidiostatici
ovaiole
0
1³
0
1
suino
1
1
2
3
zeranolo
vacca
0
1
0
1
vitellone
0
1
0
0
vitellone
0
1
0
0
11
28
15
24
antibiotici
PCB dl *
totale
¹ non negativo, molecola non identificata
² multi residuo (antibiotici e sulfamidici)
³ considerato accettabile (vedi DIR CE 2009/8)
⁴ origine micotossina
5 di cui 1lattone e 1 scrofa
* inferiore livello d'azione superiore livello di attenzione
residui chimici: trend 2009-2013
cortisonici
16
n. campioni irregolari
14
farmaci (antib.,
sulfam.,
coccid.)
12
10
8
contaminanti
6
4
2
0
2010
2011
2012
2013
anni
67
2013
sulfamidici: trend per specie/categoria
2012
2011
v itello
2010
v itellone
v acca
suino
0
1
2
3
4
5
6
7
8
n. campioni irregolari
2013
antibiotici: trend per specie/categoria
2012
2011
2010
latte
v itellone
v itello
suino
v acca
0
0,5
1
1,5
2
2,5
n. campioni irregolari
cortisonici: trend per specie/categoria
2013
2012
2011
suino
2010
v itellone
v itello
v acca
0
1
2
3
4
5
6
7
8
n. campioni irregolari
68
2.6.1.5. Sospetti istologici
Nelle tabelle e nei grafici seguenti è possibile vedere l’andamento dei casi sospetti al test
istologico; è evidente il progressivo calo dei casi sospetti, anche in proporzione al calo dei
campioni esaminati (dal 62,5% del 2011 al 14,28 del 2013), in particolar modo degli steroidi
sessuali.
A seguito di tali sospetti sono stati, quindi, eseguiti, in allevamento, n. 59 campioni della tipologia “a seguito di sospetto istoanatomopatologico”; l’attività è in diminuzione rispetto al
biennio precedente a seguito della sensibile riduzione dei campioni programmati
nell’ambito del piano istologico.
Come per gli anni precedenti, a questi campioni non è conseguito alcun esito chimico positivo e ciò, nonostante
Campioni sospetti al test istologico 2009-2013
sia stata seguita una
(campioni ASL Mantova)
strategia
di intervento
30%
mirata, sfruttando tutti i
31%
30
possibili strumenti a di62%
sposizione (attesa pri25
31%
ma del campionamento, scelta di partite e20
quivalenti, scelta dei
sospetto istologico
15
giorni più idonei, inter14%
vento contemporaneo
esaminati
%
10
con più squadre in allevamenti dello stesso
5
circuito); va rimarcata
0
nuovamente,
in
2009
2010
2011
2012
2013
quest’ambito, la collaborazione tra distretti.
Campioni irregolari test istologico suddivisi per categoria di molecole 2010 - 2013 (campioni ASL Mantova)
gruppo
steroidi sessuali
gravità
2010
2011
2012
2013
esiti sospetti
3
3
1
1
2
5
2
0
2
2
3*
3
0
0
0
1
7
10
6
5
partita sospetta
esiti sospetti
cortisonici
* sospetta per cortisonici e steroidi sessuali
partita sospetta
totale
69
2.6.1.6 Gestione non conformità e provvedimenti adottati
La gestione delle non conformità, in controtendenza con l’applicazione del piano e il rispetto della programmaProvvedimenti presi a seguito di campioni irregolari
(campioni ASL Mantova e altre)
zione, purtroppo, non
ha visto sostanziali miCausa provvedimento
2010 2011 2012 2013
glioramenti, nonostante l’applicativo regiotrattamento illecito con sostanze ad azione anaboliz0
3
0
1
zante (art. 3 Dlvo 158/06)
nale dedicato, introdotto nel 2013, favorimancata registrazione (art. 15, c. 2 Dlvo 158/06)
3
3
4
2
sca una miglior archimancata registrazione (art. 15, c. 1 Dlvo 158/06, vet LP)
0
0
1
0
viazione dei casi; si è
mancata registrazione (art. 79 Dlvo 193/06)
0
2
0
2
evidenziato, quindi, un
rallentamento del flusmancanza dich. mod 4 (art. 15, c. 6 Dlvo 158/06)
0
4
3
5
so della documentazione prevista (rapporti mancato rispetto tempi sospensione o residui trat2
2
1
1
tam.illecito(art. 14, c.3 Dlvo 158/06)
di farmacosorveglianza, sanzioni, notizie di
identificazione animali non corretta (art. 79 Dlvo 193/06)
0
0
1
0
reato ecc.) tra distretti
omessa custodia farmaci (art. 81/193, vet LP)
0
2
0
0
e DPV, quando, vicemancanza procedure gestione mangimi (All I, parte A
versa, è richiesta
0
0
1
0
Reg. 183/05)
un’applicazione il più
Nc procedura identificaz. anim. trattati (art. 6, c. 4 Dlvo
0
0
1
1
aderente possibile alla
193/07 (violaz. All. I reg. 852/04)
normativa ed alle proNotizia A.G.(reati penali: falsa dich., art. 5/283, art. 483
2
2
1
6
cedure, oltre che un
ecc.)
notevole rispetto dei
totale
7
18
13
18
tempi, in quanto ogni
informazione deve essere registrata ed inserita in allegato nell’applicativo.
Inoltre, la documentazione prodotta dovrebbe essere visionata e verificata insieme al direttore di Area e alla referente PNR dipartimentale, proprio per evitare sviste ed errori, cosa
che può avvenire solamente se i tempi di stesura sono sufficientemente celeri da permettere un margine di verifica; è, questa, una problematica su cui dovranno senz’altro appuntarsi
gli sforzi di miglioramento nel 2014.
Per quanto riguarda i provvedimenti adottati, nel 2013, rispetto agli anni precedenti, va
sottolineato che con l’emanazione delle Linee guida ministeriali sull’applicazione del D.lgs.
158/06, nel mese di marzo, si è dovuta dare un’interpretazione diversa di alcune fattispecie
riscontrate; permangono, legate anche alla problematica sulla gestione delle non
conformità ed alla complessità della materia, ancora dubbi e difformità interpretative, che
si spera di ridurre con il corso di formazione previsto per il secondo semestre 2014.
2.6.2. Piano per il campionamento a fini sperimentali dei cortisonici nelle urine dei suini
Su richiesta di Regione Lombardia, nel corso del 2013 si è data attuazione ad un piano di
campionamento, in allevamento ed in macello, per la valutazione della presenza di
cortisonici di origine naturale nella specie suina e per la verifica di eventuali aumenti di
livello dei cortisonici naturali a seguito di stress immediatamente precedente la
macellazione.
Il piano prevedeva la selezione di dieci allevamenti che conferissero i loro animali a macelli
dell’ASL, la selezione e l’individuazione singola, per ogni allevamento, di cinque suini
destinati alla macellazione fra i 30 e i 40 giorni dopo la selezione nonché il contestuale
prelievo di urina da utilizzare per la valutazione dei livelli di sostanze ad azione cortisonica.
Una volta che i suini fossero stati inviati al macello, si doveva procedere al loro
riconoscimento ed al prelievo, in fase di macellazione, delle ghiandole surrenali e di
campioni di urina.
Il piano, già ad un primo esame, presentava delle evidenti criticità (alcune delle quali
governabili ed altre assolutamente ingestibili) che potevano renderne difficoltosa, se non
impossibile, la realizzazione; si è provveduto a risolvere le criticità governabili, aumentando il
numero di suini campionati ed identificati in ogni allevamento e seguendo attivamente gli
70
allevatori nelle loro attività di invio degli animali ai macelli, tuttavia, per motivi legati
principalmente alla fisiologia della specie suina, non è stato possibile effettuare tutti i
campioni previsti.
La percentuale dei campioni raccolti si è attestata sul 50% di quelli previsti (25/50); da
notare che, presso i macelli dell’ASL di Mantova, si è proceduto ad effettuare
campionamenti relativi a due allevamenti compresi nel piano relativo alla ASL di Cremona,
in quanto i suini selezionati, sono stati poi inviati a macelli diversi da quelli inizialmente previsti
dalla ASL di Cremona.
Anche in questi suini la percentuale di prelievi che è stata portata a termine è molto bassa.
2.6.3. Altri piani di campionamento
Oltre al PNR ed Extra PNR, nel 2013, sono stati svolti i seguenti piani di campionamento:
Piano di monitoraggio per la ricerca di fenilbutazone in carni equine: a seguito
dell’emergenza carni equine non dichiarate in prodotti alimentari, il Ministero della
Salute ha disposto campioni per la ricerca di un farmaco antiinfiammatorio presso i
macelli di equini; i due campioni da noi eseguiti hanno dato entrambi esito negativo.
Programma di controllo residui antiparassitari in prodotti di o.a.: il piano è stato
comunicato dal Ministero della salute e dalla U.O. Regionale dopo che era stata
completata la programmazione 2013 e si è sovrapposto ad altri piani; la sua
esecuzione ha comportato, in ottemperanza al Reg. CE 778/2012, il prelievo di due
campioni di carne suina, uno dei quali condotto su carni del circuito biologico; dei
due campioni, condotti in fase di macellazione, uno solo è stato, ad oggi, analizzato,
senza riscontrare residui significativi.
Piano di sorveglianza radioattività ambientale: durante il 2013, dopo la fase di
programmazione, è stato comunicato un ulteriore piano di monitoraggio della
radioattività ambientale, formulato da ARPA Lombardia sulla base del D.lgs. 230/95,
che prevedeva l’effettuazione di dodici campioni mensili di latte UHT, quattro
campioni trimestrali di carne bovina e quattro campioni trimestrali di carne suina; i
campionamenti sono stati effettuati in fase produttiva (stabilimenti di trattamento
termico per il latte e macelli per le carni).
I risultati, fino ad ora pervenuti, riguardanti il primo trimestre, sono conformi alla
normativa e non rivelano problematiche legate a contaminazione da parte di
radionuclidi.
2.6.4. Contaminanti ambientali
2.6.4.1. Piano di controllo per contaminanti ambientali nell’area circostante il sito inquinato
d’interesse nazionale (SIN) “Polo chimico – Laghi di Mantova”
I dati relativi ai controlli analitici condotti nel corso del 2012, sono stati resi noti solamente a
fine 2013; su un totale di 30 campionamenti condotti presso allevamenti rurali, sono state
riscontrate 7 non conformità legate alla presenza di policlorobifenili e 2 legate a presenza di
diossine.
Il Dipartimento Veterinario ed il Distretto Veterinario competente sono intervenuti nella
gestione di queste situazioni, vietando il consumo di uova e pollame derivanti dagli
allevamenti contaminati e consigliando comportamenti corretti nella gestione degli
allevamenti famigliari di galline ovaiole polli da carne.
Nel corso del 2014 saranno condotti nuovi controlli per la verifica del rispetto delle prescrizioni impartite e saranno condotte indagini epidemiologiche negli allevamenti che, pur non
avendo presentato non conformità, presentano livelli di PCB considerati “di attenzione” in
base alla normativa comunitaria.
2.6.4.2. Piano monitoraggio e controllo sanitario fauna ittica
Il Piano di monitoraggio della fauna ittica della Regione Lombardia inizialmente doveva
coinvolgere le ASL e l’IZSLER con la collaborazione degli Assessorati provinciali competenti
per il settore caccia e pesca; l’attività assegnata consisteva in una serie di campioni da eseguire nelle diverse stagioni, prelevando esemplari di tinca ed anguilla nei fiumi Mincio e
Po.
71
Successivamente, però, l’attività di campionamento è stata affidata dalla Regione ad una
società specializzata.
2.7. Controlli previsti per l'applicazione della condizionalità (Piano sviluppo
rurale 2007 - 2013)
Ai sensi del Reg. CE 73/2009, sono definiti nell’ambito dei campi di condizionalità di sanità
pubblica, salute degli animali e delle piante, gli atti A6, A7 e A8 inerenti il sistema di Identificazione e registrazione (I&R) rispettivamente dei suini, dei bovini e degli ovi-caprini, gli atti
B10, B11, B12, B13, B14, B15 inerenti le sostanze ormonali, la sicurezza alimentare, la profilassi
BSE, la notifica delle malattie e gli atti C16, C17 e C18 nell’ambito del benessere animale
rispettivamente dei vitelli, dei suini e degli animali allevati.
Nel corso del 2013 la U.O. Veterinaria regionale, con nota H1.2013.0011745 del 17/04/2013,
in osservanza dei criteri dettati dalle norme in materia di condizionalità (Reg. CE 1122/2009)
e sulla base della popolazione comunicata dall’OPRL, ha attribuito all’ASL di Mantova
l’attuazione dei seguenti controlli:
selezione / atto
A6
A7
A8
B11
C16
C17
C18
a rischio
3
46
3
22
10
3
18
casuale
1
13
1
8
3
1
5
TOTALE
4
59
4
30
13
4
23
I controlli hanno riguardato complessivamente 137 allevamenti e sono stati attuati impiegando gruppi d’ispezione (una coppia di veterinari ufficiali) di altro Distretto rispetto a quello
di appartenenza dell’azienda sottoposta alle verifiche; inoltre, l’identità delle aziende da
verificare è stata comunicata agli ispettori solo 24 ore prima del controllo e nessun preavviso è stato dato agli allevatori.
I risultati di detti controlli sono sintetizzati nella tabella seguente.
Atto
A7
59
Atto
A8
4
Atto
B11
30
Atto
C16
15
Atto
C17
4
Atto
C18
23
atti nc
40
3
4
4
1
1
sanzioni
3
4
3
1
atti
Atto
A6
4
TOTALI
139
53
11
% nc atti
0%
68%
75%
13%
27%
25%
4%
38%
% sanzioni
0%
5%
0%
13%
20%
25%
0%
8%
importo sanzioni €
€0
4.600
€0
29.902
15.502
3.005
€0
53.009
72
È necessario chiarire che la maggior parte delle non conformità rilevate nell’ambito dei
controlli Atto A 7, è stata riscontrata per marcato rispetto dei tempi di comunicazione delle
movimentazioni e dei decessi degli animali all’ente delegato per l’aggiornamento delle
anagrafi; alcune NC più gravi hanno comportato l’abbattimento e distruzione di 4 capi bovini non identificabili oltre alle sanzioni sopra riportate.
2.8. Implementazione e aggiornamento dei sistemi informativi
2.8.1. Area Sanità Animale
Nell’Area di Sanità Animale, nel corso del 2013, sono state utilizzate al 100% le
preaccettazioni di tutti i campioni eseguiti ai fini dei seguenti piani: bonifica sanitaria
bovina, malattia vescicolare, peste suina, malattia di Aujeszky (piano nazionale e piano
regionale), piani Salmonella ed influenza aviare, fatta eccezione per alcuni rari casi di
malfunzionamento dei sistemi per i quali è stato necessario accompagnare i campioni
tramite documentazione cartacea.
Oltre a ciò, sono state aggiornate in BDR le qualifiche sanitarie per: BRC, TBC, LEB, MVS,
Aujeszky, Paratubercolosi, Trichinella, Salmonella; registrati in BDR tutti i controlli effettuati per
brucellosi bovina, brucellosi ovi-caprina, leucosi, tubercolosi, IBR, Blue Tongue,
genotipizzazione; registrati in BDR tutti i verbali di prelievo per test BSE dei capi morti in
allevamento; registrati in BDR i controlli I&R bovini in allevamento e al macello, ovicaprini,
suini e equidi.
2.8.2. Preaccettazione campioni eseguiti ai fini PNR, Extra PNR e sospetto
Tra le azioni previste dall’obiettivo d’implementazione e aggiornamento dei sistemi informativi, secondo step pianificati dall’U.O. Veterinaria Regionale, c'è la preaccettazione in SIVI di
almeno l’80% dei campioni eseguiti ai fini PNR, Extra PNR e sospetto.
Il dato relativo al numero di ricerche preaccettate per le attività programmate è pari circa
al 97%, quindi ampiamente sopra il target, mentre la percentuale relativa alle attività a seguito di sospetto, in particolare in allevamento, è intorno al 50% (sono stati esclusi dal computo i campioni a seguito di sospetto istoanatomopatologico, che non è stato possibile
preaccettare per problemi di applicativo per buona parte dell’anno).
Ciò comporta che il totale di preaccettazione si attesta circa sul 95%; le problematiche
riguardano soprattutto il campionamento di latte a seguito di positività in autocontrollo
(sospetto clinico anamnestico), che, per limitare i problemi conseguenti al sequestro del
latte campionato, richiede tempi rapidissimi di consegna al laboratorio.
2.9. Collaborazioni con altre istituzioni o autorità di controllo(NAS, Polizia di
Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Università ecc.)
L’Asl di Mantova, nell’ambito dei controlli ufficiali, privilegia l’integrazione fra i propri Dipartimenti e fra questi e altri Enti ed Organizzazioni esterne, per valorizzare e dare maggior spessore ed incisività alla propria opera di controllo.
Al di fuori dell’ASL, nel corso del 2013, numerose sono state le collaborazioni con altre istituzioni, prima fra tutte l’istituto Zooprofilattico Sperimentale per la Lombardia e l’Emilia Romagna (IZSLER).
IZSLER, a livello regionale, garantisce supporto tecnico-scientifico per la gestione dei rischi in
materia di sanità animale e sicurezza alimentare; a livello locale, la sezione diagnostica di
Mantova, attraverso il proprio personale, è stata coinvolta, nel corso del 2013 in 12 audit
condotti presso aziende di trasformazione di prodotti di o. a. o presso allevamenti con
l’obiettivo di verificare in campo le attività di autocontrollo aziendale e fornire eventuale
supporto alle aziende per il mantenimento dei requisiti comunitari o per verificare situazioni
legate al controllo di malattie infettive.
Sempre nel corso del 2013 si è mantenuta la già solida collaborazione con il Comando NAS
di Cremona, che è intervenuto, su richiesta dell’ASL, sia per la verifica di situazioni aziendali
legate al riscontro di positività nell’ambito del PNR, sia per condurre indagini nel campo
dell’alimentazione animale e del benessere animale in allevamento.
73
È proseguita e si è intensificata la collaborazione con la Polizia Stradale durante i controlli
congiunti per la verifica del benessere animale durante i trasporti.
Quest’ultima attività, che si svolge sulle vie di circolazione, ha interessato il personale della
Polizia Stradale e il personale dell’Asl per complessive 27 giornate di controllo, portando
all’irrogazione di 7 sanzioni specifiche (violazione del Reg. CE 1/2005).
La Polizia Stradale si è avvalsa dell’opera di Veterinari ASL anche per la valutazione di alcune situazioni rilevate nel corso della propria autonoma attività di prevenzione sulle strade e
per la conduzione di un corso di formazione sul benessere animale, a cui hanno partecipato anche Carabinieri e Polizia Locale.
Un altro incontro di formazione è stato organizzato per fornire informazioni circa il trasporto
refrigerato degli alimenti al personale di Polstrada e NAS; le relazioni sono state tenute da
personale dei DVET, del SIAN, della motorizzazione civile e di un esperto in ATP.
L’Amministrazione Provinciale di Mantova ha collaborato con ASL in numerosi campi, primo
fra tutti quello dei controlli congiunti nel campo della riproduzione animale (110 controlli); la
collaborazione è poi proseguita ed è stata rilevante nella cattura e consegna all’IZSLER di
carcasse di volatili abbattuti o rinvenuti morti e per la consegna di volpi abbattute o rinvenute morte al fine di monitorare la presenza di virus della West Nile Disease, della rabbia e
per il monitoraggio della trichinellosi.
2.10. Integrazione con altri dipartimenti e servizi dell’ASL di Mantova
Nell’anno 2013 continuano a permanere e a svilupparsi i rapporti d’integrazione tra DPV e
Distretti Veterinari e altri servizi ASL già illustrati nel documento di programmazione 2012 e
2013.
2.11. Formazione
2.11.1. Formazione e aggiornamento del personale
L’attività di formazione svoltasi nell’anno 2013 presso l’ASL di Mantova, relativamente alle
tematiche veterinarie, è descritta a pag. 8 e 9 del Piano di formazione aziendale 2013 e si è
svolta secondo la programmazione prevista, salvo il corso residenziale Sottoprodotti di o.a.:
Regolamento (CE) n 1069/09 e Regolamento (CE)n. 142/2011, che è stato rimandato al 2014
(nella cui programmazione si ritrova).
Il DPV dell’ASL di Mantova ha, inoltre, assicurato la partecipazione del personale proprio e
dei DVET ai corsi di formazione predisposti dall'U.O. Veterinaria in collaborazione con Éupolis.
Nel piano di formazione 2013 è stata data priorità a due corsi residenziali, mirati
all’ottenimento, nello svolgimento degli audit, della massima efficacia degli interventi e
dell’uniformità nella valutazione dei requisiti e nell’adozione di eventuali provvedimenti, esigenza emersa fortemente dagli esiti degli audit interni condotti nel 2012 sulle tre aree; entrambi i corsi, destinati uno all’area della sicurezza alimentare e l’altro alle aree di Sanità
Animale e di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, sono stati realizzati
utilizzando metodi didattici interattivi, quali role playing, esercitazioni pratiche, lavoro in piccolo gruppo, analisi di casi ecc., al fine di indurre i partecipanti a calarsi nelle situazioni quotidiane dell’attività di controllo ufficiale e portarli, quindi, ad affrontare direttamente le proprie problematiche, confrontandosi con il gruppo.
Nello specifico, i corsi svolti sono stati:
1) L’applicazione delle metodologie di audit nei controlli ufficiali del settore Sicurezza Alimentare (destinato a Veterinari Dirigenti e Tecnici della Prevenzione operanti nell’area della
sicurezza alimentare, in totale 50 operatori);
2) L’applicazione delle metodologie di audit nei controlli ufficiali nelle aree di Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche (destinato a Veterinari Dirigenti
e Tecnici della Prevenzione operanti nelle aree di Sanità Animale e di Igiene degli Allevamenti e delle produzioni Zootecniche, in totale 38 operatori).
La formazione 2013 è completata da iniziative di formazione in campo, sia dipartimentali
che distrettuali, declinate secondo le esigenze e specificità delle strutture:
74
1) Discussione di casi-studio riscontrati al macello in corso di visita ante e post mortem
(aspetti anatomo patologici e ispettivi); l’iniziativa dipartimentale proseguiva l’attività
iniziata negli scorsi anni con il progetto di rilevazione e registrazione delle patologie al
macello e approfondimenti diagnostici in collaborazione con IZS e OEVR, al fine di
migliorare l’uniformità di valutazione delle lesioni riscontrate e dei provvedimenti adottati
in situazioni analoghe in diverse strutture.
2) Applicazione pratica delle procedure di controllo negli impianti registrati; l’iniziativa,
destinata ai 15 tecnici della prevenzione di DPV e DVET, ha avuto come obiettivo
l’approfondimento delle conoscenze circa il controllo ufficiale negli stabilimenti
riconosciuti, attività particolarmente complessa e recante problematiche di tipo pratico
e legale, su cui normative e linee guida lasciano comunque dubbi interpretativi e
applicativi; il gruppo ha affrontato la tematica in oggetto, discutendo tali dubbi, allo
scopo di aumentare le competenze tecnico-professionali ed uniformare gli aspetti
comportamentali e organizzativi, per pervenire a linee di comportamento comuni.
3) Distretto di Asola/Guidizzolo: Miglioramento della qualità e omogeinizzazione delle
prestazioni veterinarie nel distretto veterinario di Guidizzolo-Asola; l’iniziativa, destinata ai
Veterinari ufficiali delle aree A e C ed ai tecnici della prevenzione del distretto, ha avuto
come obiettivo di approfondire le conoscenze circa le tematiche che maggiormente
hanno sollevato dubbi e incertezze, quali benessere animale, randagismo e tutela degli
animali d’affezione, PNR e PNAA, aumentando le competenze tecnico-professionali ed
uniformando gli aspetti comportamentali e organizzativi in merito.
4) Distretto di Mantova: Standardizzazione dei metodi di controllo ufficiale; questa iniziativa
di formazione in campo, destinata ai Veterinari ufficiali delle aree A e C, ha avuto lo
scopo, attraverso l’individuazione degli eventi di controllo in un periodo di tempo definito
(“Campagna”) nell’ambito di aree d’intervento (Biosicurezza, Farmacosorveglianza,
Benessere e Alimentazione) e fissando dei punti critici da controllare con modalità
condivisa, di giungere alla definizione dei relativi standard di accettabilità e azioni
correttive comuni.
5) Distretto di Ostiglia/Suzzara: Il controllo a livello di Distretto veterinario: dal Piano Integrato
Aziendale della Prevenzione Veterinaria alla realizzazione in campo; la formazione è
destinata a tutto il personale del DVET (Veterinari di area A/B/C, Veterinari convenzionati,
Tecnici della Prevenzione, Operatori tecnici e Amministrativi, divisi in due edizioni) e si è
prefissa, attraverso la lettura collettiva del documento PIAPV, l’individuazione delle
procedure attuative e l’analisi critica di casi, di giungere all’acquisizione delle
competenze tecnico professionali, comportamentali ed organizzative necessarie
all’applicazione in campo del Piano.
6) Distretto di Viadana: Miglioramento delle prestazioni ispettive nei sopralluoghi congiunti e
nelle prestazioni veterinarie nel distretto di Viadana; l’iniziativa è stata organizzata
congiuntamente con il SIAN di Viadana e destinata a Veterinari di Area B e a Tecnici
della Prevenzione veterinari e SIAN, oltre che a personale amministrativo. Obiettivo è
stato approfondire le conoscenze in merito a registrazione e riconoscimento degli
stabilimenti nell’ambito d’applicazione dei Reg. 852 e 853 e decreto 5593 del 27.10.10
Regione Lombardia, in merito alle quali, nel corso dell’attività svolta nel 2012, si sono
evidenziate esigenze di approfondimento e al fine di concordare in modo univoco la
gestione delle N.C. e uniformare la metodologia ispettiva nelle strutture soggette a
vigilanza.
Oltre a questo, parte del personale di DPV e DVET, ha frequentato corsi trasversali, come
quello sulla comunicazione (Primo contatto, il fattore comunicazione) o quello sulla gestione
del sito web (Conoscere Web2.0: strumenti per la realizzazione di servizi innovativi) e i corsi
sulla sicurezza sul lavoro in applicazione al D.lgs. 81/2008.
2.11.2. Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di ricerca
Per l'anno 2013 si sono mantenute in atto le convenzioni, già presenti negli anni precedenti,
con l'Università degli Studi di Parma e di Milano ed è stata attivata quella con l’Università di
Camerino.
75
2.12. Utilizzo delle risorse finanziarie per la realizzazione degli obiettivi
Gli obietti 2013 prevedevano:
- la predisposizione e realizzazione di progetti finanziati da quota parte dei ricavi del D.lgs.
194/08; con questi fondi sono stati finanziati gli incarichi a veterinari liberi professionisti per
operare nei macelli (costo totale stimato di 438.980, 26 €) ed è stata finanziata anche l'attività svolta fuori orario da veterinari ufficiali che operano in macelli industriali; l'importo per tale
intervento è stimabile in circa 145.000 €. (Delibera n. 314 del 20.11.2013);
- la predisposizione e realizzazione di progetti finanziati con importi riscossi attraverso le sanzioni correlate al controllo ufficiale, Reg. (CE) 882/04 e 854/04; in questo senso, è stata adottata una delibera (314 del 20.11.2013) con cui è previsto l'acquisto di dispositivi utili per la
realizzazione dei controlli benessere polli da carne;
- la predisposizione di progetti d’interesse locale, finanziati da quota parte del fondo funzioni non coperte da tariffe predefinite; con la delibera n. 314 del 20.11.2013, sono stati finanziati progetti per la dotazione di hardware e software alle strutture veterinarie e per la fornitura di dispositivi per la timbratura elettronica dei veterinari che operano nei macelli.
2.13. Progetto “Promozione della sicurezza delle carni e il controllo dei residui negli animali a fine carriera”
Il 23/01/2013, la Giunta Regionale ha deliberato (con atto n. IX/4738) il “Finanziamento di
progetti concernenti l’attuazione delle azioni programmate dalla Regione in vista della manifestazione Expo 2015”.
All’ASL di Mantova è stato riconosciuto un finanziamento di 108.000,00 € per il progetto
“Promozione della sicurezza delle carni e il controllo dei residui negli animali a fine carriera”,
che è integralmente riportato nella delibera citata; l’ASL di Mantova ha approvato la delibera n. 75 dell'11.03.2013 con la quale, nel corso del 2013, il progetto è stato realizzato e l'attività è stata svolta con raggiungimento di tutti i seguenti obiettivi:
- incentivazione del numero di MSU in allevamento: questa è stata l’attività principale del
progetto; i Distretti e il Dipartimento hanno impegnato notevoli risorse per indirizzare gli allevatori verso la macellazione speciale d’urgenza in allevamento, quando ricorrevano le
condizioni di divieto al trasporto degli animali. I risultati sono espressi dall’indicatore 1.942 (n.
capi bovini sottoposti in allevamento a MSU o abbattimento per motivi di benessere)/
55.798 (n. bovini femmine età > 48 mesi) x 100 = 3,48 (risultato atteso > 0,7); il denominatore
tiene conto del recente aggiornamento pubblicato in SIVI (n. capi bovini sottoposti in allevamento a MSU o abbattimento per motivi di benessere / n. bovini femmine età > 48 mesi);
si veda anche capitolo 2.3 Parametri dell’Area di Sanità animale, paragrafo 2.3.4. Vacche
a terra e macellazione speciale d’urgenza in allevamento (MSU) pag. 42).
- corretta registrazione in BDR dei capi MSU da parte degli allevatori o dagli enti delegati;
l’indicatore è 1.942 (n. capi bovini sottoposti in allevamento a MSU o abbattimento per motivi di benessere e registrati in BDR)/ 1.942 (n. capi bovini sottoposti in allevamento a MSU o
abbattimento per motivi di benessere) x 100 = 100 (risultato atteso 100).
- sensibilizzazione di allevatori, trasportatori e macellatori: in occasione della presentazione
del PIAPV 2013 alle associazioni e organizzazioni di categoria è stato illustrato il progetto riguardante l’incentivazione della MSU in allevamento; sono stati, inoltre, tenuti numerosi contatti con il Presidente dell’Ordine dei Veterinari e in occasione della tradizionale Fiera Millenaria di Gonzaga (04.09.2013) è stato organizzato un convegno specifico sulla MSU con la
partecipazione di allevatori, macellatori e trasportatori.
- aspetti organizzativi dell’attività di controllo della MSU: gli interventi per MSU sono stati garantiti in ogni occasione, compresi i giorni festivi, prefestivi e le ore notturne; i veterinari ufficiali hanno ricevuto indicazione di dare priorità a tale attività e di svolgere, se necessario, le
altre attività programmabili o procrastinabili fuori orario.
- registrazione in macello dei dati dei capi non deambulanti in modo autonomo: per rafforzare le azioni specifiche previste dal progetto, è stata sviluppata una funzione informatica
(accessibile da Internet a tutti i veterinari che operano nei macelli bovini di Mantova) che
76
consente ai veterinari ispettori in macello di registrare i dati dei bovini giunti morti o che presentano difficoltà a scendere autonomamente dal mezzo di trasporto o che sono accompagnati da allegato I, così da censire gli allevamenti di provenienza e i veterinari liberi professionisti che più frequentemente rilasciano tale tipo di certificazione; tali informazioni permettono di conoscere meglio la situazione generale, ma forniscono importanti elementi di
valutazione per determinare il livello di rischio degli allevamenti nel campo del benessere
animale; nel 2013, nei tre macelli industriali presenti nel territorio, sono stati inseriti i dati di
388 animali.
- Attività di campionamento per MSU: presso i macelli che operano in provincia di Mantova,
sono state conferite complessivamente 931 carcasse provenienti da MSU, effettuate prevalentemente in allevamenti mantovani; per tutte, sono stati eseguiti i test microbiologici e
chimici. N. 69 carcasse sono state destinate alla distruzione per motivi diversi.
- Destinazione del finanziamento: il finanziamento regionale di 108.000,00 € è stato destinato
a coprire i costi per gli incarichi assegnati a veterinari liberi professionisti (per un importo pari
a € 58.399,99) e per lo sviluppo della funzione informatica per la registrazione dei dati dei
capi non deambulanti (€ 4.000,00); i restanti € 44.000,00 sono stati impegnati per finanziare
attività svolte fuori orario dal personale che ha garantito i controlli previsti dal progetto; al
momento, tuttavia, tale importo non è stato ancora corrisposto in attesa di decisioni da parte della Direzione Strategica.
2.14. Comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholders
L’attività d’informazione e/o educazione sanitaria svolta nell’anno 2013; come da programmazione, sono stati realizzati gli incontri con le assemblee distrettuali dei Sindaci dei
vari ambiti territoriali, con la Conferenza dei Sindaci, con i Sindacati e con gli operatori che
trattano alimenti di origine animale (macelli, salumifici, caseifici, ecc.) per la presentazione
del documento di programmazione.
I piani di area A e C sono stati presentati ai rappresentanti di Regione Lombardia, Camera
Commercio, OEVR, IZS Mantova, Associazione Allevatori, Coltivatori diretti, CIA, Confagricoltura, Ordine Veterinari, Distretti Veterinari, Direttore Generale, Direttore Sanitario, Direttore
Amministrativo.
Il piano latte e i piani collegati sono stati Illustrati ai portatori d'interesse quali Associazione
Mantovana Allevatori, Confagricoltura, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Coopagri, Consorzio Latterie Virgilio, Consorzio Tutela Grana Padano, Consorzio Parmigiano
Reggiano Mantova, Ordine dei Medici Veterinari, IZS di Mantova; inoltre attività di formazione degli operatori della filiera latte è stata svolta nei confronti dei caseifici del territorio del
Distretto Veterinario di Viadana.
Nel corso del 2013, nei mesi di aprile e maggio, è stata effettuata attività di aggiornamento
sulla normativa che ha interessato l’effettivo della Polizia Stradale della Provincia di Mantova e alcuni rappresentanti di altri corpi delle Forze dell’Ordine (Carabinieri e Polizia Locale di
Mantova) circa il benessere durante il trasporto degli animali.
Attività di aggiornamento sul trasporto refrigerato di alimenti è stata svolta verso le Forze
dell'Ordine (Carabinieri di Mantova, Polizia di stato di Mantova, NAS di Cremona, Guardia di
Finanza di Mantova, Polizia Municipale del Comune di Mantova), mentre sulla condizionalità l'informazione si è rivolta al personale di Provincia di Mantova, Associazione Mantovana
Allevatori, Assosuini, CIA, Confagricoltura, Federazione Italiana Coltivatori Diretti, CAA COOPAGRI.
Presso la Fiera Millenaria di Gonzaga, nel mese di settembre, si è tenuto il convegno aperto
al pubblico "La macellazione d'urgenza: risultati e prospettive" in collaborazione con
CO.MA.L. (Cooperativa Mantovana Allevatori - più di 1.000 soci).
Sempre nel 2013 è continuata la collaborazione per la prevenzione del randagismo tra ASL
e Associazioni Animaliste: Amico Cane, ANPANA, Associazione Cinofila Mantovana, Associazione Gatto Randagio, LAV, ENPA, Associazione Rifugio Cane Abbandonato, Associazione Rapid dogs rescue; in quest'ottica, operatori del DPV hanno partecipato al Convegno
sugli animali d'affezione organizzato dall'Associazione Amico Cane, con la collaborazione
77
del Comune di San Giorgio di Mantova, con l'obiettivo di spiegare compiti e ruoli degli organi addetti al controllo.
Infine, è stato diffuso, attraverso la pubblicazione sul sito internet aziendale, il depliant regionale "Consigli per i pollai, buona gestione dell'allevamento avicolo rurale".
2.15. Attività di auditing interno in ottemperanza Reg. (CE) 882/04
Gli obiettivi 2013 consistevano nella definizione, approvazione e adozione di procedure di
auditing interno; dal 31.05.13 è operativa la procedura aziendale PQA.DPV.DVET.10
Monitoraggio, verifiche e rendicontazione che comprende la definizione del sistema di
auditing interno e altre modalità di monitoraggio e verifica delle attività veterinarie.
L’attività è stata programmata nel PIAPV 2013 e si è svolta nel secondo semestre dell’anno,
presso i distretti; la relazione dell'attività svolta è stata predisposta ed inviata entro il
31.01.2013, assieme alla programmazione dell'attività.
Gli esiti dell’auditing sono riassunti di seguito:
- Area Sanità animale
Dei sei audit programmati per il 2013 per la verifica della corretta attuazione dei piani di sanità animale nei Distretti, due sono stati attribuiti al Distretto di Mantova e altrettanti a quello
di Asola-Guidizzolo, territori in cui la concentrazione di allevamenti e, soprattutto, di animali
è maggiore; completano il programma un audit ciascuno negli altri due distretti, OstigliaSuzzara e Viadana.
In ogni distretto è stato eseguito un audit di verifica dell'attuazione dei piani salmonellosi avicole, mentre, presso i DVET di Asola/Guidizzolo e di Mantova, è stato effettuato un audit
di verifica dei piani di controllo della Malattia di Aujeszky.
A livello generale, le risultanze di questi audit hanno permesso di rilevare, in tutti i casi, la carenza, da parte dei DVET, di sistemi di verifica della qualità dell’operato dei veterinari ufficiali; questa mancanza fa sì che il monitoraggio, da parte del distretto, avvenga prevalentemente sul livello quantitativo.
In qualche caso (es. DVET Mantova) sono stati effettuati tentativi di affiancamento, durante
i controlli specifici, da parte di veterinari esperti nei confronti dei veterinari competenti per
territorio; queste metodiche, anche se possono portare ad un miglioramento dell'efficacia
dei controlli, tuttavia, non permettono di far emergere i problemi di approccio al controllo
ufficiale dei singoli operatori.
In tutti i DVET è stato possibile verificare che, molte volte, i controlli risultano carenti di
quell’approfondimento professionale che darebbe maggior peso e valore all’attività, in
quanto il veterinario ufficiale, spesso, si limita alla compilazione di check-list, senza ulteriori
indagini né ricerca delle cause che hanno generato situazioni anomale o non conformità.
Entrando nello specifico dei piani verificati, in estrema sintesi, si sono rilevate:
- una carenza diffusa relativa ai controlli documentali in allevamento e alle validazioni degli
autocontrolli, per quanto riguarda il controllo effettuato sulla conduzione dei piani salmonellosi;
- un difetto di efficacia, dimostrato dalla permanenza sul territorio di un'alta prevalenza di
allevamenti sieropositivi per quanto riguarda il controllo effettuato sulla conduzione dei piani Aujeszky; va aggiunto che, spesso, lo stato di sieropositività rilevato in allevamento non
corrisponde all’andamento dei controlli documentali, che risultano quasi tutti favorevoli.
- Sicurezza alimentare e Paesi Terzi
Nel 2013 sono stati eseguiti, in ottemperanza al Reg. CE 882/04 ed in conformità alle procedure di sistema recepite a livello aziendale, audit interni che hanno interessato i Direttori dei
quattro Distretti Veterinari, al fine di verificare le attività di organizzazione, di programmazione, di monitoraggio e di verifica attuate da ciascun DDVET.
A tal proposito è stato condotto sia un controllo diretto, rivolto a verificare gli interventi del
Direttore stesso, sia indiretto, indirizzato a valutare le attività svolte dal personale (veterinari,
tecnici, amministrativi) che collabora con il DDVET.
In generale, in tutti i Distretti, la programmazione territoriale e i piani di lavoro, sono risultati
conformi a quanto stabilito dai documenti regionali e aziendali e adeguati al raggiungi-
78
mento degli obiettivi; margini di miglioramento, sono stati evidenziati soprattutto relativamente al monitoraggio e alla verifica delle attività, che sempre più devono diventare responsabilità del Direttore del Distretto e dei suoi collaboratori.
Riguardo l’export nei Paesi Terzi, nel 2013, nell’ambito degli audit interni sopradescritti, due
sono stati gli aspetti considerati:
- la modulistica utilizzata nella redazione dei vari certificati da parte dei veterinari ufficiali,
che in generale è risultata corretta in tutti i DVET; infatti, vengono usati i modelli di certificazione previsti dal ministero e, qualora venga richiesta dal paese importatore, la certificazione di ulteriori particolari requisiti, ne viene valutata la fattibilità e la rispondenza ai criteri di
legge ed eventualmente vengono attestati attraverso documenti integrativi, ma senza la
modifica del modulo originale. Per le esportazioni di carne e PBC suina verso quei paesi per i
quali non esiste un certificato concordato, viene utilizzato il modello ministeriale; le copie
dei certificati emessi vengono conservati o presso il Distretto o dal veterinario Ufficiale competente.
- l'inserimento dei certificati/attestazioni di export e pre export nell’applicativo informatico di
Èupolis: tale procedura non è risultata conforme, infatti tali documenti, specie in tre DVET,
dove sono ubicati i grandi impianti di macellazione industriale, non risultavano inseriti nel
sistema informatico.
- Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche
Per il 2013 sono stati programmati quattro audit, uno per ciascun Distretto, per la verifica
della corretta attuazione, da parte dei DDVET, dei piani di quest'area, individuando un'attività diversa per ogni audit, e in particolare: farmacosorveglianza per Mantova, sottoprodotti
di origine animale per Asola/Guidizzolo, benessere animale durante il trasporto (punto di
controllo di Moglia) per Ostiglia/Suzzara, benessere animale in allevamento (con particolare
riferimento al controllo degli allevamenti suini da riproduzione) a Viadana.
In linea generale, le risultanze di questi audit hanno permesso di rilevare che la programmazione effettuata dal DPV viene correttamente trasferita agli operatori dei DDVET, che
l’assegnazione delle responsabilità del controllo ufficiale agli operatori è correttamente effettuata e che lo svolgimento delle attività viene condotta secondo programmazione, anche perché i DDVET hanno, nel tempo, istituito meccanismi interni di monitoraggio delle attività.
Tale monitoraggio, tuttavia, non sempre si estende alla qualità dei controlli effettuati e non
porta sempre ad intercettare le problematiche connesse con la conduzione dei controlli
ufficiali; in particolare, si sono evidenziate non conformità relative alla corrispondenza tra la
documentazione cartacea e la registrazione informatica, nonché alla mancata risoluzione
delle non conformità in SIV, oltre ad altre, sempre relative alla documentazione.
In diversi casi le attività di audit hanno permesso di rilevare anche alcune carenze dei sistemi informatici, quali SIVI (gestione di più risoluzioni di non conformità nella stessa struttura) e
TRACES (segnalazioni di invio di partite di animali in ritardo, es. presso il Punto di Controllo di
Moglia) segnalate agli amministratori dei sistemi e all’Ufficio UVAC di Milano.
- Settore randagismo
Nel 2013, nell’ambito dell’attività di controllo da parte del gruppo interdistrettuale sono state verificate sette strutture, tra rifugi, allevamenti e pensioni; nel corso di questi controlli è
stata anche verificata la modalità di compilazione delle specifiche check list da parte del
veterinario ufficiale competente per territorio.
In generale non si sono evidenziate discrepanze
con quanto riscontrato dalla verifica del gruppo
interdistrettuale, tranne in un caso (struttura di
allevamento), dove sono state riscontrate varie
difformità tra quanto riportato nella check list da
parte dei veterinari ufficiali, rispetto a quanto
riscontrato dalla verifica, in particolare riguardo i
requisiti strutturali e le modalità di gestione.
79
2.16. Monitoraggio dei risultati e verifica del raggiungimento degli obiettivi
Il DPV dell’ASL di Mantova, nel corso del 2013, con l’approvazione, nell’ambito del sistema
di qualità aziendale, della procedura PQA.DPV.DVET.10 Monitoraggio, verifiche e rendicontazione, si è dotato di uno strumento finalizzato a definire criteri e modalità operative con
cui DPV e DVET svolgono monitoraggio, verifica e rendicontazione dell’attività svolta, al fine
di raggiungere gli obiettivi assegnati dalla Regione e/o definiti a livello aziendale (con particolare riguardo ai LEA) e di rispondere a criteri di efficacia, appropriatezza ed omogeneità
delle prestazioni, di conformità alla normativa e di razionale utilizzo delle risorse disponibili.
L’applicazione di tale procedura è già avvenuta, in parte, nel corso del 2013, con lo svolgimento di un programma di audit interno da parte delle Aree dipartimentali sui distretti e
l’effettuazione di alcune delle attività di monitoraggio e verifica ivi descritte da parte dei
distretti e verificate nel corso degli audit interni succitati.
Gli strumenti previsti per sottoporre a monitoraggio e verifica le attività veterinarie sono:
•
Audit interni
•
Verifica dell’attività in outsourcing
•
Sistema informatico di monitoraggio degli indicatori
•
Controlli documentali
•
Validazione report da applicativi informatici aziendali e non
In particolare, il Sistema informatico di monitoraggio degli indicatori, già attivato nel 2012 ed
entrato pienamente a regime nel 2013, consente il monitoraggio trimestrale relativo al raggiungimento degli obiettivi (di norma entro i primi 20 giorni del mese successivo a quello di
valutazione per la rendicontazione ed entro i 15 giorni successivi per la verifica), mediante
l’applicativo “Obiettivi - Monitoraggio attività veterinarie”, nella rete intranet aziendale
(MAIA), in cui sono inseriti tutti gli indicatori delle attività veterinarie e permettendo, così, di
tenere sotto controllo tutti i numerosi obiettivi legati alle diverse attività; i dati che costituiscono la base del sistema sono quelli che provengono, per quelle attività che vi sono rendicontate, da SIV o, in caso contrario, da altri applicativi informatici regionali o aziendali.
2.17. Gestione emergenze epidemiche e non epidemiche
Obiettivo 2013 era l’aggiornamento delle Linee guida dipartimentali per la gestione delle
emergenze; attraverso la collaborazione di personale dei DVET e del DPV, il Piano delle emergenze veterinarie dell'ASL di Mantova è stato aggiornato ed è stato approvato dal Direttore Sanitario in data 18.12.13.
Va comunque evidenziato che, nel 2013, non si sono verificate emergenze epidemiche e
non epidemiche nel territorio dell’ASL di Mantova.
2.18. Piano di sostegno alla filiera agroalimentare per l'export verso i paesi
terzi
Nel 2013 in applicazione della DGR X/352 del 04.07.2013, per garantire il raggiungimento
degli obiettivi del progetto (che terminerà il 30.06.2014), sono state svolte le azioni di seguito
elencate:
− Incontri di formazione rivolti agli operatori del settore alimentare per promuovere,
non solo la collaborazione tra i diversi attori della filiera agroalimentare, ma soprattutto per aumentare la consapevolezza degli operatori in tema di requisiti previsti
per l’export; su richiesta di alcuni OSA sono stati effettuati anche sopralluoghi in
campo per valutare alcune specifiche problematiche legate, ad es., all’inserimento
di alcuni impianti nella black list da parte delle autorità giapponesi; per questi ultimi
interventi è stata preziosa e indispensabile la collaborazione dei colleghi esperti
dell’IZSLER;
− corsi di formazione (iniziative promosse dall’U.O. Regionale, corsi aziendali anche sul
campo), indirizzati agli operatori del controllo ufficiale, affinché conoscessero in mo-
80
−
−
−
−
do approfondito i requisiti specifici dei diversi Paesi terzi, arrivando a controllarne in
modo sempre più efficace la relativa applicazione;
controlli aggiuntivi per la ricertificazione degli impianti abilitati ad esportare verso
Paesi terzi (Federazione russa/C.U.) anche attraverso il Sistema Icarus;
audit interni, uno per Distretto Veterinario, in cui sono stati valutati alcuni aspetti specifici relativi all’export: l’uso della modulistica per la certificazione e le procedure inerenti l’inserimento dei certificati ed attestazioni export e pre export nell’applicativo
informatico di Éupolis;
registrazione di tutti i controlli ufficiali (comprese le supervisioni) nel sistema informatico SIVI;
conferimento di incarichi libero professionali a due veterinari che svolgono attività
ispettiva in un impianto di macellazione industriale inserito in liste export Paesi Terzi.
2.19. Risorse umane
La stima delle risorse umane, per il 2014, considera l'effettiva presenza di veterinari dirigenti
al netto di assegnazioni ad altri centri di responsabilità e tiene conto della previsione di
un'assunzione che dovrebbe avvenire nell’area di Igiene degli Alimenti di O.A. nei primi mesi
dell’anno.
Permane e si è aggravata la criticità legata allo squilibrato rapporto esistente nei numerosi
macelli industriali della provincia fra veterinari liberi professionisti e veterinari dirigenti; di
seguito, una stima delle risorse disponibili per l’anno 2014.
Tipologia personale
Veterinari dirigenti
Tecnici della Prevenzione
Assistenti e operatori
tecnici
Liberi professionisti area
B
Liberi professionisti area
B (progetto Paesi terzi)
N.
ore stimate
Ore macro
Ore disponibili
Area A
Area B
Area C
74,5
128.788
46.635
82.153
22.122
34.931
25.099
14,5
21.720
12724,2333
8.996
2813
2.963
2813
4
3.840
1920
1.920
1200
480
240
15
14.820
0
14.820
14820
2
988
0
988
988
2.20. Stima costi e ricavi attività 2014
Si confermano le previsioni riportate nel documento di programmazione 2013.
81
3. Piano Integrato Aziendale Prevenzione Veterinaria (PIAPV 2014)
Il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria per l’anno 2014, comprende gli
obiettivi specifici, le indicazioni operative per raggiungerli e una serie d’indicatori.
Gli obiettivi derivano dalle regole di sistema 2014 (deliberazione n. IX/1185 del 20/12/2013
“Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio
2014” e Circolare H1.2014.0002441 del 22.01.2014 “Prime precisazioni in merito all’attuazione
della DGR n. 1185 del 20 dicembre Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio
sanitario per l’esercizio 2014”) e dal PIAPV 2012-2014, al quale si rimanda per eventuali
approfondimenti.
Gli argomenti sono esposti secondo uno schema che prevede la descrizione sintetica
dell’obiettivo, delle azioni e degli indicatori.
Tale impostazione costituisce la base per monitorare gli obiettivi nel corso dell’anno
mediante l’applicativo “Monitoraggio attività veterinarie”, reperibile nell’intranet aziendale
MAIA.
Id
Obiettivo
Ob
1 Categorizzazione del
rischio
2
Programmazione e
attuazione dei piani e
dei controlli ufficiali nel
settore Sanità Animale
Id
Indicatore
Ind
Id Az Azione
1
Categorizzazione del rischio nel
settore sicurezza alimentare
1
Applicazione
di
criteri
di
categorizzazione del rischio nella
programmazione dei controlli
2
Categorizzazione del rischio in
Area Sanità Animale
1
Relazione
sullo
stato
di
avanzamento del piano (salvo
diverse indicazioni regionali)
3
Categorizzazione del rischio in
Area
Igiene
Allevamenti
e
Produzioni Zootecniche
1
Relazione
sullo
stato
di
avanzamento del piano (salvo
diverse indicazioni regionali)
1
Bonifica
sanitaria
bovini Tbc
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
2
Bonifica
sanitaria
allevamenti
bovini Br -Leb (camp. ematici)
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
3
Bonifica
sanitaria
allevamenti
bovini Br (latte di massa)
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
4
Rinotracheite Infettiva del Bovino
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
5
Blue Tongue
1
n. campionamenti effettuati / n.
campionamenti programmati
6
Paratubercolosi nei Bovini
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
7
BSE
Bovini
allevamento
1
Corretta esecuzione, registrazione
e gestione anomalie in BDR
8
Bonifica
sanitaria
allevamenti ovi-caprini
1
n. campionamenti effettuati / n.
campionamenti programmati
9
Sorveglianza spostamento animali
per ragioni di pascolo
1
Redazione
dei
Mod.
7
informatizzati (BDR) / Registrazione
in SIVI dei percorsi dei greggi
vaganti entro il 20 marzo
10
Agalassia contagiosa degli ovicaprini
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
11
Sorveglianza TSE ovi-caprine
1
n. campionamenti effettuati / n.
campionamenti programmati
12
Selezione Genetica ovini per la
resistenza alla Scrapie
1
n. allevamenti aderenti al piano
controllati
/
n.
allevamenti
aderenti al piano
13
Malattia vescicolare del suino
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
allevamenti
deceduti
in
degli
/
/
/
n.
n.
n.
82
14
Malattia di Aujeszky – Piano locale
2014 – Accreditamento allev.
riproduzione
1
n. allevamenti accreditatii / n.
allevamenti programmati
15
Malattia di Aujeszky – Piano locale
2014 – Accreditamento allev.
ingrasso
1
n. allevamenti s.s. conosciuto/ n.
allevamenti programmati
16
Malattia di Aujeszky – Piano locale
2014
–
Monitoraggio
allev.
Ingrasso
1
n. allevamenti accreditatii / n.
allevamenti programmati
17
Malattia
di
Aujeszky
(DM
01/04/1997 - DM 30/12/2010)
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
18
Malattia di Aujeszky - DDUO
10784/2011
controllo
vaccinazione (sierologico)
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
19
Malattia di Aujeszky - DDUO
10784/2011
controllo
vaccinazione (documentale)
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
20
Malattia di Aujeszky - DDUO
10784/2011
controllo
vaccinazione (controlli “ad hoc”)
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
21
Peste Suina Classica
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
22
Biosicurezza allevamenti suini
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
23
Influenza aviaria
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
24
Salmonellosi avicoli: riproduttori
(Gallus gallus) camp. ufficiale
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
25
Salmonellosi
avicoli:
camp. ufficiale
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
26
Salmonellosi avicoli: broiler camp.
ufficiale
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
27
Salmonellosi
avicoli:
camp. ufficiale
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
28
Salmonellosi avicoli: riproduttori
(Gallus gallus), ovaiole, broiler e
tacchini– Controlli sistematici
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
29
Pullurosi - riproduttori
1
n. allevamenti controllati
allevamenti programmati
/
n.
30
Biosicurezza allevamenti avicoli
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
31
Biosicurezza allevamenti avicoli –
allevamenti in deroga distanza
minima
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
32
West Nile Disease (monitoraggio
entomologico)
1
n. campionamenti effettuati / n.
campionamenti programmati
33
West Nile Disease (monitoraggio
avifauna sinantropica)
1
n. campionamenti effettuati / n.
campionamenti programmati
34
Anemia Infettiva degli Equidi
1
Attuazione dei controlli richiesti
dagli utenti
35
Arterite Virale Equina
1
Attuazione dei controlli richiesti
dagli utenti
ovaiole
tacchini
83
3
Piani di controllo
sull'Anagrafe e sulle
strutture di detenzione
degli animali
d’affezione
36
Monitoraggio e controllo sanitario
della fauna selvatica
1
Attuazione del piano per quanto
di competenza
37
Piano regionale di monitoraggio in
apicoltura
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
38
Piano Nazionale di sorveglianza
malattie e mortalità delle api
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
39
Controlli sistema di identificazione
e registrazione dei bovini in
allevamento (3,5% allevamenti)
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
40
Controlli sistema di identificazione
e registrazione dei bovini al
macello (10% macelli)
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
41
Controlli sistema di identificazione
e registrazione degli ovi-caprini
(3% allevamenti)
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
42
Controlli sistema di identificazione
e registrazione degli ovi-caprini
(5% animali)
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
43
Controlli sistema di identificazione
e registrazione dei suini (1%
allevamenti)
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
44
Controlli sistema di identificazione
e registrazione degli equini (5%
allevamenti)
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
45
Condizionalità – attività 2014
1
n. controlli effettuati / n. controlli
programmati
46
Riproduzione animale
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
47
Attuare controlli congiunti con
IZSLER nell’Area di Sanità Animale
1
n.
controlli
congiunti
IZSLER
eseguiti / n. controlli congiunti
IZSLER programmati
1
Verificare in strutture veterinarie
private il rispetto delle procedure
di registrazione dei cani in
anagrafe
1
n. strutture veterinarie controllate /
n. strutture veterinarie private
presenti
2
Verificare la corretta registrazione
in
ACR
delle
vaccinazioni
antirabbiche effettuate dai llpp
(controllo
documentale
su
passaporti rilasciati)
1
n. controlli effettuati / n. passaporti
rilasciati (previsione 20)
3
Verificare requisiti Reg. n. 2/2008
nei canili rifugio
1
n. controlli eseguiti in canili rifugio/
n. canili rifugi presenti
4
Verificare requisiti Reg. n. 2/2008
nelle strutture di detenzione di
animali d'affezione
1
n. strutture detenzione controllate
/ n. strutture detenzione presenti
5
Verificare requisiti Reg. n. 2/2008
nelle strutture commerciali di
animali d'affezione
1
n.
strutture
commerciali
controllate/
n.
strutture
commerciali presenti
6
Offrire ad alcuni Comuni un
pacchetto di controlli per ridurre il
fenomeno
della
mancata
identificazione dei cani
1
Attività svolta
Comuni
in
almeno
tre
84
4
Programmazione e
attuazione del
controllo ufficiale nel
settore Sicurezza
alimentare ed export
Paesi Terzi
Controllo sulle attività di
macellazione
2
3
4
Eseguire
controlli
ufficiali
in
impianti riconosciuti e registrati
Eseguire
campionamenti
settore sicurezza alimentare
nel
Verifica mediante
campionamento ed analisi delle
modalità di applicazione del
Reg. CE 2073/05 e S.M. e I. presso
le industrie alimentari
1
n. controlli ispettivi (impianti >
50.000 suini/anno) registrati in
Check up / n. controlli ispettivi
(impianti > 50.000 suini/anno) svolti
(= > 60% delle partite)
2
n.
capi
accompagnati
da
allegato
o
giudicati
non
trasportabili o morti durante il
trasporto registrati in Checkup
(impianti che macellano più di
1.000
bovini/anno) /n.
capi
accompagnati da allegato o
giudicati non trasportabili o morti
durante il trasporto (impianti che
macellano
più
di
1.000
bovini/anno) pervenuti al macello
3
relazione verifica ICA semestrale
(entro 31.07.14)
4
verifica ICA in relazione annuale
impianto
1
n. audit eseguiti
programmati
2
n. ispezioni eseguite / n. ispezioni
programmate
3
n.
impianti
riconosciuti
che
esportano verso Paesi Terzi/ n.
relazioni annuali presentate (entro
15.01.15)
1
n. campioni eseguiti per ricerca
inibenti / n. campioni previsti per
ricerca inibenti
2
n. campioni eseguiti in macelli USA
per ricerca di Salmonella su
carcassa
/
n.
campioni
programmati in macelli USA per
ricerca di Salmonella su carcassa
3
n. campioni eseguiti in salumificio
USA per ricerca di Salmonella e
Listeria su prodotti RTE/ n.
campioni in salumificio USA per
ricerca di Salmonella e Listeria su
prodotti RTE programmati (in
attesa di indicazioni regionali)
4
n. set campioni eseguiti per
esportazione verso la Federazione
Russa-C. U./ n. set campioni per
esportazione verso la Federazione
Russa-C. U. programmati
5
n.
capi
MSU
sottoposti
a
campionamento
chimico
e
microbiologico/ n. capi MSU giunti
al macello
1
n. campioni eseguiti in macelli
avicoli
per
ricerca
di
S.
typhimurium e S. Enteritidis
su
carne fresca / n. campioni
programmati in macelli avicoli
per ricerca di S. typhimurium e S.
Enteritidis su carne fresca
/
n.
audit
85
2
n.
campioni
eseguiti
in
sezionamenti avicoli per ricerca di
S. typhimurium e S. Enteritidis su
carne fresca / n. campioni
programmati
in sezionamenti
avicoli
per
ricerca
di
S.
typhimurium e S. Enteritidis
su
carne fresca
3
n. campioni eseguiti in impianti di
produzione
(riconosciuti
e
registrati)
per
ricerca di
Salmonella
spp su carne
macinata e preparazioni carne /
n. campioni programmati in in
impianti
di
produzione
(riconosciuti e registrati)
per
ricerca di Salmonella
spp su
carne macinata e preparazioni
carne
4
n. campioni eseguiti per ricerca
di
Salmonella
spp o L.
Monocytogenes
su prodotti a
base di carne, uova e prodotti
della pesca pronti al consumo / n.
campioni programmati
per
ricerca di Salmonella spp o L.
Monocytogenes
su prodotti a
base di carne, uova e prodotti
della pesca pronti al consumo
5
n.
controlli
procedura
“Applicazione reg. (CE) 2073/05”
eseguiti e registrati in SIVI / n.
controlli procedura “Applicazione
reg. (CE) 2073/05” programmati
5
Piano di controllo della gestione
del materiale a rischio specifico:
macelli
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
6
Piano di controllo della gestione
del materiale a rischio specifico:
lab. sez. con rimozione colonna
vertebrale
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
7
Piano di controllo della gestione
del materiale a rischio specifico:
spacci con rimozione colonna
vertebrale
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
8
Eseguire controlli presso laboratori
iscritti al registro regionale (DGR
del 14 luglio 2010 n. 9/266)
1
n.
controlli
eseguiti
presso
laboratori iscritti registro regionale
/ n. controlli programmati presso
laboratori iscritti registro regionale
9
Controlli sulla macellazione a
domicilio svolta da persona
formata
1
almeno
tre
verifiche
macellazioni domiciliari svolte
persona formata o il controllo
100% di tali macellazioni
inferiori a tre)
10
Attuare controlli congiunti con
SIAN
nel
settore
sicurezza
alimentare
1
n. controlli congiunti SIAN eseguiti/
n.
controlli
congiunti
SIAN
programmati
11
Attuare controlli congiunti con
IZSLER
nel
settore
sicurezza
alimentare
1
n.
controlli
congiunti
IZSLER
eseguiti/
n. controlli congiunti
IZSLER programmati
su
da
del
(se
86
12
5
Programmazione e
attuazione piani
dell’area Igiene
Allevamenti e
Produzioni
Zootecniche
1
n.
interventi
adeguati
per
attivazione sistema allerta in
pronta reperibilità / n. sistemi
allerta attivati in periodo di pronta
reperibilità
2
n. attivazione simulazione sistema
di allerta in reperibilità effettuata
/n. attivazione simulazione sistema
di
allerta
in
reperibilità
programmata
Assicurare gestione, in pronta
reperibilità, dei sistema di allerta
per alimenti e mangimi
1
Piano
regionale
benessere
animale in allevamento
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
2
Piano
regionale
benessere
animale durante la macellazione
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
3
Piano
regionale
benessere
animale durante il trasporto a
destino in macello
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
4
Piano regionale benessere
animale durante il trasporto a
destino al punto di controllo
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
5
Piano regionale benessere
animale durante il trasporto a
destino - Controllo sugli scambi
comunitari di animali
6
Piano regionale benessere
animale durante il trasporto in
itinere - Controlli su strada
condotti congiuntamente alle
Forze dell’Ordine
1
n. giornate effettuate /n. giornate
previste
7
Piano regionale sorveglianza sulla
sperimentazione animale
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
8
Piano di verifica del benessere
negli allevamenti di suini della
Regione Lombardia
1
n. controlli condotti e inseriti
nell’applicativo (che dovrà essere
messo
a
disposizione
da
CReNBA)/numero
controlli
programmati
9
Piano
monitoraggio
MSU
abbattimento in allevamento
10
Piano regionale di sorveglianza e
di
vigilanza
sanitaria
sull’alimentazione degli animali
(PRAA)
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
n. capi bovini sottoposti a MSU +
n° capi abbattuti per motivi di
benessere/ n. bovine bovine età >
48 mesi
e
regionale
1
n. campioni effettuati
campioni previsti
/
n.
2
n. ispezioni eseguite / n. ispezioni
programmate
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
11
Piano
farmacosorveglianza
12
Controllo
ufficiale
impianti
riconosciuti/registrati
per
sottoprodotti
(Reg.
CE
n.1069/2009)
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
13
Piano monitoraggio latte crudo
destinato al consumatore finale.
1
n. campioni effettuati
campioni previsti
14
Piano
verifica
requisiti
latte
destinato alla produzione di latte
fresco ad alta qualità
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
15
Piano
verifica
requisiti
latte
destinato alla trasformazione
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
/
n.
87
6
Monitoraggio residui e
contaminanti
ambientali in animali e
prodotti di origine
animale.
16
Prevenzione e gestione del rischio
aflatossina nella filiera lattiero
casearia.
1
n. campioni effettuati
campioni previsti
17
Programma di verifica della
qualità microbiologica del latte e
dell’efficacia dei processi di
trattamento termico del latte
destinato alla caseificazione 20132015
1
Relazione sull'implementazione del
piano (salvo diverse indicazioni
regionali)
18
Piano di sorveglianza batteri
contagiosi nel latte alla stalla
1
Relazione sugli incontri con i
produttori
(salvo
diverse
indicazioni regionali)
19
Piano
di
sorveglianza
sulla
presenza
di
coli
VTEC
(verocitotossici) in prodotti a base
di latte: dalla produzione primaria
alla trasformazione
1
n. campioni effettuati
campioni previsti
20
Piano di controllo della gestione
del materiale a rischio specifico:
deposito cat. 1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
21
Piano di controllo della gestione
del materiale a rischio specifico:
Incener. bassa capacità cat 1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
22
Piano di controllo della gestione
del materiale a rischio specifico:
allevamenti bovini (5%)
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
23
Piano di controllo della gestione
del materiale a rischio specifico:
allevamenti ovi-caprini (10%)
1
n. controlli eseguiti/ n. controlli
programmati
24
Attuare controlli congiunti con
IZSLER nell’Area di Igiene degli
allevamenti e delle Produzioni
Zootecniche
1
n.
controlli
congiunti
IZSLER
eseguiti / n. controlli congiunti
IZSLER programmati
1
2
Attuazione Piano Nazionale per la
Ricerca dei residui negli animali e
alcuni prodotti di origine animale
Attività Extra piano Regione
Lombardia per ricerca residui
negli animali e alcuni prodotti di
origine animale
1
2
1
1
3
Piano di sorveglianza radioattività
ambientale
2
7
Collaborare con altre
istituzioni o autorità di
controllo (NAS, Polizia
di Stato, Guardia di
Finanza, Corpo
Forestale dello Stato,
Università ecc.)
1
Prevedere controlli congiunti o
altre forme di collaborazione con
NAS, Polizia di Stato, Guardia di
Finanza, Corpo Forestale dello
Stato, Università ecc.
1
/
/
n.
n.
n. campioni per ricerca residui
chimici effettuati / n. campioni per
ricerca residui chimici previsti
n. campioni piano istologico
effettuati / n. campioni piano
istologico previsti
n. campioni effettuati
campioni previsti
/
n.
n. campioni eseguiti per ricerca
di Cesio su latte vaccino intero a
lunga
conservazione
/
n.
campioni programmati
per
ricerca di Cesio su latte vaccino
intero a lunga conservazione
n. campioni eseguiti per ricerca
di Cesio su carne suina presso
impianti di macellazione / n.
campioni programmati
per
ricerca di Cesio su carne suina
presso impianti di macellazione
Disponibilità ad eseguire controlli
congiunti
(o
altre
azioni
congiunte) con NAS, Polizia di
Stato, GF, CFS, ARPA, Università
ecc.
88
8
9
Formazione e
aggiornamento del
personale
Piano Integrato
Aziendale di
Prevenzione
Veterinaria (PIAPV)
1
Predisposizione del piano di
formazione
aziendale
(corsi
DPV/DVET)
1
2
Partecipazione del personale DPV
e DVET a corsi di formazione
predisposti dall'U.O. Veterinaria in
collaborazione con Eupolis
1
3
Attivazione accordi bilaterali con
le Università per percorsi di
specializzazione e attività di
ricerca.
1
Convenzioni con Università
1
Predisposizione
entro il 28.02.14
1
approvazione Delibera
1
Attuazione dell'attività prevista dal
progetto
e
raggiungimento
obiettivi previsti dal piano
1
Attuazione
interventi
comunicazione a stakeholders
1
predisposizione programma entro
31.01.14
1
n. audit interni eseguiti / n. audit
interni programmati
1
n. audit interni eseguiti / n. audit
interni programmati
1
10 Utilizzazione risorse
finanziarie per
realizzazione obiettivi
PIAPV 2014
1
Predisposizione
del
Piano
Integrato
Aziendale
di
Prevenzione Veterinaria (PIAPV)
secondo tempi e modi previsti
dalle Regole di Sistema 2014
Predisposizione
Delibera
per
impegno finanziario spesa 2014
relativa a finanziamento attività
veterinarie mediante quota parte
ricavi D.Lgs 194/08 e quota parte
fondo funzioni non coperte da
tariffe predefinite
n. corsi DPV/DVET effettuati / n.
corsi DPV/DVET previsti da Piano
aziendale formazione
n. persone che hanno frequentato
corsi
predisposti
da
U.O.
Veterinaria/ n. posti disponibili per
ASL MN a corsi predisposti da UO
Veterinaria
del PIAPV 2014
11 Attivare
progetti/azioni definiti
da U.O. Veterinaria
nell'ambito
dell'accordo di
programma quadro
EXPO 2015
12 Comunicazione dei
risultati
13 Predisposizione e
attuazione di un
programma di audit
interno in
ottemperanza
Reg.(CE) 882/04
1
1
1
2
3
Proseguire l'attività prevista dal
progetto
“Promozione
della
sicurezza delle carni e il controllo
dei residui negli animali a fine
carriera”
Programmare e attuare eventi per
comunicare agli stakeholders
obiettivi e risultati del piano
Predisposizione di un programma
di audit interno
Eseguire
audit
interni
dipartimentali sui DVET per il
settore sicurezza alimentare
Eseguire
audit
interni
dipartimentali sui DVET per l'area
Sanità animale
di
4
Eseguire
audit
interni
dipartimentali sui DVET per l'area
Igiene Allevamenti e Produzioni
Zootecniche
1
n. audit interni eseguiti / n. audit
interni programmati
5
Eseguire
audit
dipartimentali sui DVET
settore randagismo
1
n. audit interni eseguiti / n. audit
interni programmati
6
Eseguire audit interni distrettuali
1
n. audit interni eseguiti / n. audit
interni programmati
7
Applicare sistema di monitoraggio
trimestrale
dell'andamento
e
raggiungimento degli obiettivi
attraverso
l'applicativo
informatico
“Obiettivi
Monitoraggio attività veterinarie”
1
Applicazione trimestrale sistema
secondo tempistiche previste
1
n. verifiche documentali (1/anno)
veterinari, tdp o equipe veterinarie
assegnati a DVET/ n. veterinari,
tdp o equipe veterinarie assegnati
a DVET
8
Controlli documentali
interni
per il
89
1
n. llpp assegnati a DPV/DVET
incaricati
di
operare
negli
allevamenti e nei macelli valutati /
n. llpp assegnati a DPV/DVET e
incaricati
di
operare
negli
allevamenti e nei macelli
1
Attuazione del controllo ufficiale
secondo criteri di appropriatezza
e efficacia
1
n. esiti positivi reports audit
autorità
esterne
(Regione,
Ministero, FVO, ecc)/ n. audit
autorità
esterne
(Regione,
Ministero, FVO, ecc) subiti
1
Valutazione delle attività di
controllo ufficiale in funzione dei
volumi effettivamente esportati
1
n. certificati export Paesi Terzi
inseriti in applicativo Éupolis/ n.
certificati export Paesi Terzi emessi
2
Collaborazione con tavolo di
coordinamento regionale delle
Autorità di controllo
1
relazione su collaborazione con
tavolo coordinamento
1
pubblicazione sul sito aziendale
delle Linee d’indirizzo per la
semplificazione HACCP
1
pubblicazione su sito web
2
Incontro formativo con veterinari
ufficiali
e
tecnici
della
prevenzione per illustrare le linee
d’indirizzo per la semplificazione
1
svolgimento incontro
entro 31.03.14
3
Incontri informativi con OSA per
presentazione linee guida per la
semplificazione
del
sistema
HACCP alle piccole imprese
1
n. incontri effettuati/n. incontri
programmati (entro 30.06.14)
1
Rilascio della certificazione per le
aziende produzione latte destinato
alla produzione di prodotti a base
di latte export paesi terzi
1
Relazione
1
Dematerializzazione – Abolizione
passaporto bovino
1
Relazione
1
Preaccettare almeno il 85% dei
campioni eseguiti ai fini PNR, Extra
PNR e su sospetto
1
n. campioni preaccettati / n.
campioni effettuati
2
Preaccettazione di tutti i campioni
eseguiti ai fini dei seguenti piani:
bonifica sanitaria bovina, malattia
vescicolare, peste suina, malattia
di Aujeszky (piano nazionale e
piano regionale), piani Salmonella
ed influenza aviare
1
campioni preaccettati/ campioni
effettuati > 0,95
3
Aggiornamento in BDR delle
qualifiche sanitarie per: BRC, TBC,
LEB,
MVS,
Aujeszky,
Paratubercolosi,
Trichinella,
Salmonella, ittici
1
qualifiche
effettuati =1
4
Registrazione in BDR di tutti i
controlli effettuati per: brucellosi
bovina, brucellosi ovi-caprina,
leucosi, tubercolosi, Ibr, Blue
Tongue, genotipizzazione
1
controlli
registrati/controlli
effettuati > 0,95
9
Verifica attività veterinari
assegnati e DPV/DVET
lp
14 Standardizzazione
delle attività di
controllo in ambito di
prevenzione
veterinaria
15 Miglioramento
dell’efficienza
dell’attività di
prevenzione in ambito
sicurezza alimentare e
sanità pubblica
veterinaria
16 Semplificazione degli
adempimenti
dell’applicazione del
sistema HACCP nelle
microimprese del
settore alimentare
formativo
17 Semplificazione in
tema di certificazione
delle materie prime
impiegate per i
prodotti alimentari a
base di latte destinati
all’export verso i Paesi
terzi
18 Semplificazione in
tema di
documentazione
relativa al trasporto
dei bovini
19 Implementare e
aggiornare sistemi
informativi, secondo
step pianificati
dall’U.O. Veterinaria
Regionale.
aggiornate/controlli
90
5
Registrazione in BDR di tutti i
verbali di prelievo per test BSE dei
capi morti in allevamento (> 48
mesi di età)
1
verbali di prelievo registrati/bovini
deceduti (> 48 mesi) > 90
6
Registrazione in BDR di tutti i
verbali di prelievo per test Scrapie
dei capi morti in allevamento (>
18 mesi di età)
1
verbali di prelievo registrati/bovini
deceduti (> 18 mesi) > 70
7
Registrazione dei controlli I&R
bovini in allevamento e al
macello, ai sensi del Reg.
1082/2003 e Reg.1034/2010 che
stabilisce
modalità
di
applicazione del Reg CE 1760/00
1
controlli
registrati/
effettuati= 1
controlli
8
Registrazione di tutti i controlli I&R
ovicaprini in allevamento, ai sensi
del Reg. CE 1505/2006 recante
modalità di applicazione del
Regolamento CE 21/2004
1
controlli
registrati/
effettuati= 1
controlli
9
Registrazione di tutti i controlli I&R
suini in allevamento, ai sensi del
dlgs n. 200 del 26/10/2010
1
controlli
effettuati=1
10
Sottoprodotti di o.a.Registrazione
in SIV di tutti i controlli effettuati
1
controlli
registrati/
effettuati ≥ 0,95
11
Registrazione in SIV dei controlli
effettuati in farmacosorveglianza
1
12
Registrazione in SIV dei controlli
effettuati
per
benessere
in
allevamento
1
controlli
registrati/controlli
programmati ≥ 0,95
13
Registrazione in SIV dei controlli
effettuati
per
benessere
in
allevamento
(ai
fini
di
"Condizionalità")
1
controlli
registrati/controlli
programmati= 1
14
Preaccettazione dei campioni
effettuati nel Piano monitoraggio
latte crudo
1
campioni preaccettati/campioni
programmati ≥ 0,6
1
Avviare collaborazioni su specifici
progetti di ricerca con Enti,
Associazioni dei produttori e Istituti
scientifici (in attesa indicazioni
regionali)
1
relazione
2
Intensificazione
dell’attività
di
controllo integrata tra le diverse
Autorità
secondo
quanto
codificato da un apposito Piano in
coordinamento col Ministero della
Salute (in attesa indicazioni)
1
relazione
1
Aggiornamento
indicazioni
operative
collegate
con
le
procedure DPV per gestione
emergenze epidemiche e non
1
aggiornamento indicazioni
1
Attuare azioni per sostenere gli
operatori nel rispetto dei requisiti
previsti per l'export verso i paesi
terzi
1
comprese negli obiettivi di attività
del settore Sicurezza alimentare
ed export Paesi Terzi.
21 Gestione emergenze
epidemiche e non
epidemiche
22 Piano di sostegno alla
filiera agroalimentare
per l'esport verso i
paesi terzi
controlli
controlli
registrati/
controlli
programmati ≥ 0,95; per impianti
di vendita all'ingrosso e/o diretta
farmaco
veterinario:
controlli
eseguiti/ditte presenti = 1
20 Valorizzazione dei
prodotti italiani in
tema di sicurezza
alimentare
registrati/controlli
91
23 Controlli programmati
su partite oggetto di
scambi comunitari –
UVAC
1
Eseguire i controlli programmati su
partite di animali e prodotti di o.a.
oggetto di scambi comunitari
1
n.controlli eseguiti/
programmati
n.
controlli
Di seguito saranno trattati singolarmente tutti i punti schematizzati nella tabella precedente.
3.1. Categorizzazione del rischio
3.1.1.1. Categorizzazione del rischio nel settore sicurezza alimentare
I criteri su cui si basa la categorizzazione del rischio in questo settore sono illustrati negli
specifici capitoli ad esso dedicati (paragrafo 3.4 Programmazione e attuazione del
controllo ufficiale nel settore Sicurezza alimentare ed export Paesi Terzi, pag. 119).
3.1.2.1. Categorizzazione del rischio in Area Sanità Animale
Il rischio d’introduzione di malattie infettive negli allevamenti zootecnici è definito attraverso
la valutazione di più fattori: il contesto zootecnico e epidemiologico del territorio, il livello di
biosicurezza offerto dalle strutture dell’allevamento e dalla capacità gestionale dei fattori di
difesa, dalla sensibilità della specie allevata e dall’andamento epidemiologico della
malattia.
L’attività di controllo ufficiale in SA si basa su piani specifici dettati da norme comunitarie,
nazionali o regionali; detti piani, nella maggior parte dei casi, contengono già istruzioni
operative molto dettagliate che definiscono modalità, frequenze, numerosità campionarie,
specie e tipologie di allevamento da sottoporre a controllo: in pochi casi è possibile attuare
una programmazione basata sulla graduazione del rischio.
Per alcune selezioni di allevamenti di suini da sottoporre a campionamento (es. 24 ingrassi
suini scelti per i controlli MVS) è stata utilizzata la funzione G.R.A.S. di BDR/LISPA, che,
utilizzando i dati presenti nell’anagrafe zootecnica, elabora una graduatoria degli
allevamenti di suini basata sul loro livello di rischio.
Per la graduazione del rischio negli allevamenti di tacchini e di broiler al fine di selezionare
gli allevamenti da sottoporre a campionamento ufficiale è stato approntato un sistema
locale di valutazione di determinati requisiti: pregresse positività per S. rilevanti e minori, nc
relative ai requisiti di biosicurezza, consistenza animali allevati, deroghe per i livelli di densità
animale per i broiler, stato sanitario sconosciuto per campionamenti ufficiali.
3.1.3.1. Categorizzazione del rischio in Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche
La programmare dei controlli ufficiali nell’Area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni
Zootecniche (IAPZ) nel 2014 si avvarrà della valutazione del rischio già utilizzata negli anni
precedenti, per quanto riguarda i controlli da condurre negli impianti riconosciuti di prodotti
a base di latte e negli stabilimenti che trattano sottoprodotti di origine animale (SOA).
Continuerà e giungerà a termine nel 2014 la procedura di stesura di un sistema di
valutazione del rischio negli allevamenti e, pertanto, i controlli che coinvolgono l’area del
farmaco, dell’alimentazione animale, del benessere in allevamento e i piani di controllo
sulla produzione di latte a scopo alimentare si baseranno su una valutazione di rischio che
utilizzerà i criteri previsti dalla U.O. Veterinaria regionale nei propri documenti di
programmazione.
3.2. Programmazione e attuazione dei piani e dei controlli ufficiali nel settore
Sanità Animale
3.2.1.1./ 3.2.2.1. /3.2.3.1. Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini
Alla semplificazione introdotta dal DDUO n. 97/2011 in tema di bonifica sanitaria degli
allevamenti bovini, ha fatto seguito il DDUO n. 12274 del 18/12/2012 “Controlli Ufficiali nei
confronti della Brucellosi e Leucosi - Modifica dell’allegato 1 punto 1.C.1.1 del DDUO
97/2011”, che sostanzialmente dispone la riduzione della frequenza dei controlli sierologici
da biennale a quadriennale.
L’elenco degli allevamenti programmati per il 2014, disponibile nella cartella “Bacheca
Veterinaria” della rete aziendale, comprende gli allevamenti selezionati dai DVET per
l’attività 2014.
92
Tra gli allevamenti nei quali andrà attuato il piano “completo”, sono ricompresi gli
allevamenti produttori di latte crudo destinato al consumo diretto.
Essendo gli elenchi degli allevamenti controllabili, soggetti a continua variazione, gli stessi
verranno aggiornati dai Distretti Veterinari di competenza con cadenza trimestrale e, in ogni
caso, sono da considerarsi secondari alla consultazione diretta della BDR.
Negli allevamenti di bovini da latte che coesistono con allevamenti di caprini, dovrà essere
eseguito un controllo per la tubercolosi sulle capre in concomitanza con il controllo
effettuato sui bovini.
Piano
Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini
Dettagli dell'attività:
DDUO n. 97/2011 e DDUO n. 12274/2012
L’attività comprende i controlli IDT, i campionamenti ematici, i
campionamenti latte di massa (semestrale) e i controlli delle
movimentazioni per la conferma delle qualifiche sanitarie.
L’elenco degli allevamenti programmati è disponibile nella
cartella “Bacheca Veterinaria”.
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
Registrazione controlli solo in modalità “completa” e qualifica
sanitaria in BDR/LISPA.
Registrazione in BDR/LISPA dei controlli in compra-vendita
modalità di verifica
Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale
3.2.1.1 - Tbc
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
N. allevamenti programmati
Tbc
DVET Asola/Guidizzolo
194
DVET Mantova
155
DVET Ostiglia/Suzzara
203
DVET Viadana
76
Totale
628
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
3.2.2.1. sierologia Br - Leb
N. allevamenti programmati
Brucellosi - Leucosi
DVET Asola/Guidizzolo
97
DVET Mantova
72
DVET Ostiglia/Suzzara
100
DVET Viadana
38
Totale
307
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
3.2.3.1. Br Latte di massa
N. allevamenti programmati
Latte massa (1+1 camp semestrali)
DVET Asola/Guidizzolo
300
DVET Mantova
264
DVET Ostiglia/Suzzara
347
DVET Viadana
116
Totale
1.027
93
3.2.4.1. Rinotracheite Infettiva del Bovino (IBR)
Per il 2014, il controllo degli allevamenti “Aderenti Accreditati” dovrà essere effettuato con
le modalità previste dal DDS 5080/2007, così come aggiornato dalla nota della U.O.
Veterinaria Regionale H1.2013.0001511 del 14/01/2013:
Rinotracheite Infettiva del Bovino (contr. sierologico)
Piano
Dettagli dell'attività
DDS 5080/2007 e smi
H1.2013.0001511 del 14/01/2013
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
Registrazione controlli in BDR/LISPA
Registrazione aderenti e qualifica sanitaria in BDR/LISPA.
modalità di verifica
Report trimestrale dalla funzione di BDR/LISPA
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
indicatori
N. allevamenti programmati
DVET Asola/Guidizzolo
11
DVET Mantova
11
DVET Ostiglia/Suzzara
6
DVET Viadana
6
Totale
34
- controllo sul latte di massa (ove possibile) con frequenza semestrale, contestuale a quello
per Brucellosi;
- controllo sierologico biennale, contestuale a quello effettuato per la Tbc.
Negli allevamenti bovini da riproduzione e da latte, non aderenti al Piano, l’attività di
sorveglianza si attua mediante il controllo semestrale sul latte di massa, contestuale a quello
per Brucellosi; gli allevamenti aderenti al piano vengono registrati in BDR/LISPA con le
qualifiche sanitarie aggiornate.
Si ricorda che, a norma del citato DDS 5080/2007, sono gratuiti per l’allevatore, solamente i
campionamenti ematici e gli esami sierologici di laboratorio, effettuati dal personale
veterinario ASL, nell’ambito delle prove di conferma di una qualifica di allevamento
indenne già acquisita; le altre indagini per acquisizione, riacquisizione o semplice
monitoraggio conoscitivo restano a carico dell’allevatore.
3.2.5.1 Blue Tongue
Piano
Blue Tongue
Nota Ministero della Salute DGSA n.18 del 28 febbraio 2007 e smi; nota
Regione Lombardia H1.2011.24829 del 12/08/2011.
Vengono effettuati i controlli sierologici su 6 capi sentinella per ogni
allevamento selezionato con cadenza mensile con esclusione del periodo
stagionalmente libero da vettori (marzo – dicembre).
Il dettaglio allevamenti programmati è disponibile nella cartella “Bacheca
Veterinaria” e costantemente aggiornato a cura del DPV; le eventuali
sostituzioni di capi e/o allevamenti devono essere comunicate al DPV a
cura dei Distretti Veterinari.
Applicativo Informatico Regionale BDR/LISPA
Tutti i campionamenti devono essere pre-registrati in BDR.
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione
modalità di verifica
Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale
n. allevamenti controllati/n. allevamenti programmati ≥ 1
indicatori
N. allevamenti programmati
(ogni allevamento x 10 mesi; da marzo a dicembre)
DVET Asola/Guidizzolo
15
DVET Mantova
15
DVET Ostiglia/Suzzara
14
DVET Viadana
8
Totale
52
94
La registrazione in BDR dei campionamenti sentinelle Blue Tongue dovrà essere effettuata al
100% anche per il 2014 per il raggiungimento dell’obiettivo regionale “Sistema Informativo
Veterinario 2014”.
3.2.6.1 Paratubercolosi nei bovini
Piano
Paratubercolosi nei Bovini
Dettagli dell'attività
D.D.G.S. 18 luglio 2013 - n. 6845 “Piano regionale di controllo e
certificazione nei confronti della paratubercolosi bovina
Attività legate agli accreditamenti e al mantenimento delle qualifiche.
La segnalazione di casi clinici fa decadere ogni qualifica per
l’allevamento per almeno 12 mesi.
PTEX1: per l’accreditamento e per il mantenimento è necessario effettuare
una visita clinica (annuale per il mantenimento);
PT1 – PT5: per l’accreditamento e per il mantenimento è necessario
effettuare una visita clinica e un campionamento con le modalità previste
nel piano regionale
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale BDR/LISPA
Registrazione e aggiornamento delle adesioni e delle qualifiche in BDR.
modalità di verifica
Indicatore PTEX1
Indicatore PT1 – PT5
Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale
n. allevamenti controllati con visita/n. allevamenti aderenti = 1
n. allevamenti controllati con visita e campionamento sierologico/n.
allevamenti aderenti = 1
3.2.7.1. BSE (Encefalopatia Spongiforme dei Bovini) - Bovini deceduti in allevamento
Piano
BSE - Bovini deceduti in allevamento
Dettagli dell'attività
D.M. 07 gennaio 2000 e s.m.i.
Campionamento obex su animali deceduti in allevamento di età superiore
ai 48 mesi.
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale BDR/LISPA
Tutti i campionamenti devono essere pre-registrati in BDR.
modalità di verifica
indicatori
Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale
n. campioni obex/n. bovini deceduti in allevamento > 48 mesi
3.2.8.1. Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini
Ritenendo non appropriata la quantità di controlli previsti dal Decreto 99/2011 applicato al
contesto epidemiologico mantovano, il DPV di Mantova ha proposto alla UO Veterinaria
Regionale un progetto di razionalizzazione di questi controlli che è stato approvato con
nota Regionale protocollo H1.2013.0001488 del 14/01/2013.
La finalità del progetto è quella di apportare maggiore efficienza nei controlli per la
prevenzione della brucellosi negli ovi-caprini, senza diminuire il livello di sicurezza sanitaria e
senza compromettere lo status di territorio ufficialmente indenne.
Ciò che si vuole ottenere è un livello ottimale di controlli, che garantiscano gli obiettivi
primari sopra espressi, unitamente ad una diminuzione della loro eccessiva frammentazione;
la consistenza del singolo allevamento potrà essere ritenuta un criterio di graduazione del
rischio, come anche l'entità della movimentazione di animali, peraltro, molto spesso
correlata alle dimensioni dell’allevamento.
Per quanto sopra sinteticamente esposto, tenendo presente l'obiettivo, si escludono dal
controllo tutti gli allevamenti stanziali da carne e da lana con consistenza uguale o inferiore
a 3 capi ovi-caprini; il 50% dei restanti allevamenti verrà testato annualmente in modo tale
da controllare ogni allevamento (> 3 animali) almeno una volta ogni biennio.
Rientrano nel controllo le seguenti tipologie:
- greggi vaganti (100% annuale);
- allevamenti stanziali da latte (100% annuale);
- allevamenti stanziali da carne con capi > 3 (50% annuale);
- allevamenti stanziali da carne con capi = o < 3 controllo occasionale (una tantum) :
95
- in occasione dell’apertura di un nuovo allevamento;
- in occasione di eventuali movimentazioni;
- coesistenza con allevamenti di bovini da riproduzione;
- coesistenza ad altri allevamenti ovi-caprini con oltre 3 capi.
Più allevamenti di ovi-caprini coesistenti nella stessa unità epidemiologica (stessa azienda –
stesso codice aziendale) dovranno essere campionati contemporaneamente per il
controllo brucellosi.
Nella programmazione dei controlli propedeutici alla monticazione, devono essere tenuti in
debito conto, anche quelli da effettuare su greggi vaganti provenienti da altre province,
che, storicamente, pascolano in primavera nel territorio mantovano.
Piano
Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini
DDUO n.99/2011 e nota UO Veterinaria Regione Lombardia H1.2013.0001488 del
14/01/2013.
L’attività comprende i controlli sierologici e documentali per la conferma delle
qualifiche sanitarie.
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione
modalità di verifica
Applicativo Informatico Regionale
Registrazione in modalità “completa” di tutti i controlli e di tutte le qualifiche
sanitarie aggiornate in BDR/LISPA
Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
indicatori
N. allevamenti programmati
Stanziali latte
Stanziali carne
DVET Asola/Guidizzolo
1
22
6
DVET Mantova
0
21
5 (EXTRA ASL)
DVET Ostiglia/Suzzara
1
22
2
DVET Viadana
1
10
0
3
75
13
Totale
Vaganti
Negli allevamenti di caprini che coesistono con allevamenti di bovini da latte, dovrà essere
eseguito un controllo per la tubercolosi in concomitanza all’analogo controllo che viene
effettuato sui bovini.
3.2.9.1. Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo
Piano
Dettagli dell'attività
Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo
DDUO n.101/2011
MOD. 7: redatto secondo la funzione specifica in BDR/LISPA
PASCOLO VAGANTE: verifica e inserimento in BDR entro il 20 marzo dei comuni
interessati dai percorsi dei greggi;
OVICAPRINI: si rimanda al capitolo “Bonifica sanitaria degli allevamenti ovicaprini”; vaccinazione Carbonchio e Agalassia
BOVINI: Controllo Brucellosi e Leucosi solo nel rispetto della frequenza
quadriennale; Vaccinazione IBR salvo casi previsti dal DDUO 101/2011;
vaccinazione Carbonchio
EQUIDI: regolarmente identificati e AIE negativi;
CANI: i cani a seguito dei greggi vaganti devono essere vaccinati contro la
rabbia; il controllo di tale requisito viene effettuato dal veterinario dirigente che
firma il Mod. 7 (monticazione)
Il Mod. 7, certificazione veterinaria che accompagna la movimentazione degli animali,
deve contenere tutti i capi identificati che sono spostati, e non solo quelli testati, e deve
essere redatto attraverso i sistemi informatizzati regionali (BDR/LISPA).
Risulta, quindi, evidente e necessario effettuare, prima dei campionamenti ematici, una
verifica di allineamento con l’anagrafe regionale di tutti i capi identificati destinati
all’alpeggio; è necessario, inoltre, raccogliere e registrare in SIV, entro il 20/03/2014, il
programma dei comuni interessati dal passaggio di detti greggi vaganti.
96
Prima della discesa dai pascoli estivi (demonticazione), è necessario ripetere gli esami per
brucellosi solo nei seguenti casi:
- allevamenti stanziali che sono venuti a contatto con greggi vaganti in alpeggio;
- su disposizione regionale;
- quando il Direttore del Distretto Veterinario lo reputa opportuno.
3.2.10.1. Agalassia contagiosa degli ovi-caprini
Agalassia contagiosa degli ovi-caprini
Piano
Dettagli dell'attività
DDUO n. 10971/2010
Controllo sierologico sugli allevamenti ovi-caprini da latte,
contestuale al controllo Brucellosi.
Eventuale gestione delle positività, sospetti e focolai.
Vaccinazioni per gli alpeggi ove prevista
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
modalità di verifica
Report trimestrale – rapporti di prova
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
indicatori
N. allevamenti programmati
DVET Asola/Guidizzolo
1
DVET Mantova
0
DVET Ostiglia/Suzzara
1
DVET Viadana
1
Totale
3
3.2.11.1. Sorveglianza TSE ovi-caprine (Scrapie)
Piano
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione
modalità di verifica (indicatori)
Sorveglianza TSE ovi-caprine- Campioni obex
Nota H1.2014.0006998 del 18/02/2014.
Campionamento di tutti gli ovi-caprini rinvenuti morti in allevamento di
età superiore a 18 mesi (oppure con più di 2 incisivi permanenti già
spuntati) e presenti sul territorio nazionale da almeno 12 mesi.
Nessun campionamento negli ovini regolarmente
Applicativo Informatico Regionale
Registrazione in BDR/LISPA dei campionamenti effettuati su animali morti
in allevamento di età superiore ai 18 mesi
Ovi-caprini > 18 mesi deceduti campionati/ Ovi-caprini > 18 mesi
deceduti = 1
3.2.12.1. Selezione Genetica ovini per la resistenza alla Scrapie
Nel 2013 i DVET hanno applicato la prima fase prevista dal DDUO 6306 del 16/07/2012
“Piano Regionale per la selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie”:
monitoraggio su tutti gli allevamenti ovini con consistenza superiore a 100 capi; dal 2014 le
attività saranno dirette solo verso gli allevamenti che aderiscono spontaneamente al piano.
97
Piano Regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla
Scrapie
Piano
Dettagli dell'attività
DDUO n. 6306 del 16/07/2012
Applicazione dei controlli previsti dal piano per gli allevamenti aderenti e
controllo del rispetto dei requisiti
modalità di verifica
Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale
n. allevamenti controllati/n. allevamenti programmati ≥ 1
indicatori
N. allevamenti programmati (elenco non esaustivo)
DVET Asola/Guidizzolo
0
DVET Mantova
0
DVET Ostiglia/Suzzara
1
DVET Viadana
0
Totale
1
3.2.13.1. Malattia vescicolare del suino (MVS)
Malattia vescicolare del suino
Piano
DDUO n. 5923/2009
Il piano prevede accertamenti sierologi su tutti gli allevamenti da
riproduzione e svezzamento nonché su un campione di 24 allevamenti da
ingrasso. Le riproduzioni a ciclo aperto e gli svezzamenti verranno
campionati ogni semestre.
La selezione dei 24 allevamenti Ingrasso-Finissaggio da sottoporre a
campionamento è stata effettuata attraverso la graduazione del rischio
utilizzando la funzione GRAS di BDR/LISPA .
Dettagli dell'attività
Applicativo Informatico Regionale SIV.
Tutti i campioni devono essere preaccettati in SIV.
Registrazione qualifica sanitaria in BDR, aggiornando la posizione con
l’ultima data di controllo. Aggiornamento qualifiche degli allevamenti da
ingrasso non controllati al 01/01/2014 per induzione.
Verifica trimestrale attraverso i report di SIV.
modalità rendicontazione
modalità di verifica
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
indicatori
N. allevamenti programmati
Riproduzioni C.A. e
Svezzamenti
(controllo semestrale)
Riproduzioni C.C.
(controllo annuale)
Ingrasso Finissaggio
(controllo semestrale)
DVET Asola/Guidizzolo
53
9
7
DVET Mantova
57
9
7
DVET Ostiglia/Suzzara
45
2
6
DVET Viadana
23
2
4
178
22
24
Totale
Come disposto dall’U.O. Veterinaria regionale, gli allevamenti registrati in BDR con
categoria “ingrasso intermedio magronaggio”, nel caso introducano i suini con provenienza
da un numero di riproduzioni inferiore a cinque, verranno campionati con la stessa
frequenza semestrale degli svezzamenti. La numerosità degli allevamenti da cui si
approvvigiona una azienda di tale tipologia deve essere valutata nell’arco temporale di un
anno dall’ultima introduzione.
Per la selezione dei 24 allevamenti di suini categoria “ingrasso finissaggio”, da testare
sierologicamente nel corso del 2014, è stata utilizzata la funzione GRAS dell’applicativo
BDR/LISPA, come indicato dalla U.O. Veterinaria regionale, con le opportune correzioni al
fine di non ripetere i controlli del 2013 che hanno avuto esito negativo; tutti gli elenchi degli
allevamenti di suini a cui si fa riferimento nel presente capitolo sono disponibili nella cartella
di rete aziendale “Bacheca Veterinaria”.
La preaccettazione in SIV dei campioni ufficiali dovrà essere effettuata al 100%, rientrando
quest’adempimento tra gli obiettivi aziendali di interesse regionale.
98
3.2.14.1./3.2.15.1./3.2.16.1. Malattia di Aujeszky (MDA) – Piano locale 2014
Con l’obiettivo principale di raggiungere l’accreditamento nei confronti della malattia di
Aujeszky, entro il 31/12/2015, di tutti gli allevamenti intensivi di suini della provincia di
Mantova e sulla base della normativa di riferimento (Decisione 2008/185/CE, D.M. 1° aprile
1997, DM 30 dicembre 2010, DDGS n. 10784 del 17/11/2011, Nota UO Veterinaria Regione
Lombardia H1.2014.0003896 del 30/01/2014), il DPV dell’ASL di Mantova ha predisposto uno
specifico piano locale di cui vengono sintetizzati gli aspetti attuativi più importanti:
Formazione / informazione
I veterinari ufficiali verranno edotti sugli aspetti peculiari del piano attraverso un incontro ad
hoc da effettuare, al più presto, successivamente alla approvazione e adozione del PIAPV
2014.
È previsto un incontro informativo per chiarire tutti gli aspetti del piano con i veterinari liberi
professionisti che si occupano di suini in collaborazione con l’Ordine dei Veterinari di
Mantova; contemporaneamente verranno effettuati incontri con le associazioni di
categoria e con gli allevatori per diffondere le informazioni necessarie ad una corretta
comprensione degli obiettivi del piano e soprattutto dei vantaggi derivanti dal rapido
adeguamento alla condizione di indennità per affrontare preparati le sfide imposte dai
territori con condizioni sanitarie attualmente più elevate.
Gli incontri con gli allevatori avverranno con l’apporto professionale del personale
veterinario dell’IZSLER sez. di Mantova.
Controlli ufficiali
I controlli ufficiali saranno effettuati attraverso ispezioni e campionamenti rispondenti ai
requisiti contenuti nel “Manuale operativo del controllo ufficiale” di Regione Lombardia.
Tutti gli allevamenti campionati nell’ambito del piano di controllo della Malattia Vescicolare
(MVS) verranno testati, almeno una volta nel corso dell’anno (Piano Ministeriale DM
01/04/1997 e succ. mod.), anche per la ricerca di anticorpi verso la glicoproteina E (gE).
In quest’ambito verranno controllati tutti gli allevamenti della tipologia Riproduzione , tutti gli
allevamenti delle tipologie Ingrasso Svezzamento e Ingrasso Intermedio Magronaggio; gli
allevamenti della categoria Ingrasso finissaggio con consistenza superiore a 20 capi
(riferimento al censimento al 31/03/2014) verranno testati al 50% (125 allevamenti – vedi di
seguito il programma specifico).
Controlli documentali per verifica della corretta vaccinazione Aujeszky, verranno effettuati
in tutti gli allevamenti intensivi (Riproduzioni con consistenza > 2 riproduttori e Ingrassi > 20
capi) con le modalità previste dal DDUO 10784/2011.
Al fine di ridurre il numero degli allevamenti da riproduzione sieropositivi (n. 35 – dato di
riferimento) gli stessi saranno oggetto di controlli “rafforzati”; per ognuno di questi
allevamenti, inoltre, i DVET competenti per territorio organizzeranno un incontro
“personalizzato” con il titolare dell’allevamento (proprietario degli animali) accompagnato
dal veterinario aziendale responsabile dell’applicazione del piano di controllo.
Nell’occasione verranno verificate le possibili modalità per arrivare, entro l’anno 2014, alla
sieronegatività per Aujeszky attraverso la condivisione di proposte dell’allevatore e del
veterinario aziendale e attraverso eventuali disposizioni del Distretto Veterinario; per ognuno
di questi incontri verrà redatto apposito verbale riportante l’analisi della situazione dal punto
di vista epidemiologico, l’identificazione delle cause della circolazione del virus Aujeszky, le
soluzioni proposte dall’allevatore e le disposizioni del Distretto Veterinario.
Visto l’elevato livello di rischio che rivestono gli allevamenti da riproduzione sieropositivi, in
tali occasioni, soprattutto per allevamenti ad elevata consistenza, potrà essere indicato
l’intervento tecnico di un veterinario dell’IZSLER.
Obiettivi al 31/12/2014
1) Accreditamento degli allevamenti registrati in BDR con tipologia Riproduzione Ciclo
Aperto, Riproduzione Ciclo Chiuso e Riproduzione Svezzamento nella misura di almeno il
90% di quelli sieronegativi in base ai controlli effettuati ai sensi del piano nazionale e di
cui sia confermata nell’anno in corso la negatività; l’elenco di riferimento viene
pubblicato
in
“Bacheca
Veterinaria”
(\BACHECA
VETERINARIA\AREA_SANITA_ANIMALE\2014\PROGRAMMAZIONE_2014\AUJESZKY_piano
99
_locale_2014) e verrà aggiornato con cadenza trimestrale indicando l’esito dei controlli
sierologici e lo stato di accreditamento;
Malattia di Aujeszky – Piano locale 2014
accreditamento allev. Riproduzione
Piano locale per il territorio della provincia di Mantova come disposto nella
Nota UO Veterinaria Regione Lombardia H1.2014.0003896 del 30/01/2014.
Piano 3.2.14.1
Qualificare come “allevamento Indenne da Malattia di Aujeszky” il maggior
numero di allevamenti da riproduzione. L’obiettivo numerico per il 2014
viene fissato al 90% dei sieronegativi ai controlli annuali 2013.
Il denominatore dell’indicatore di riferimento è costituito dall’elenco delle
riproduzioni sieronegative (attualmente n. 35) che viene pubblicato in
“Bacheca Veterinaria” e che sarà aggiornato trimestralmente dai DVET con
l’indicazione degli allevamenti rivelatisi sieropositivi nel corso del 2014.
Per gli allevamenti accreditati indenni, registrazione qualifica sanitaria in
BDR, aggiornando la posizione con l’ultima data di controllo.
Dettagli dell'attività
Modalità di rendicontazione
Modalità di verifica
Trimestrale tramite applicativo locale in MAIA
n. allevamenti accreditati/n. allevamenti sieronegativi ≥ 0,9
indicatori
N. minimo allevamenti tip. Riproduzione sieronegativi da accreditare
DVET Asola/Guidizzolo
12
DVET Mantova
12
DVET Ostiglia/Suzzara
4
DVET Viadana
4
Totale
2)
32
Accreditamento di almeno il 90% degli allevamenti registrati in BDR con tipologia
Ingrasso Svezzamento, Ingrasso Magronaggio Intermedio e Ingrasso Finissaggio,
sieronegativi in base ai controlli effettuati ai sensi del piano nazionale 2013 e di cui sia
confermata nell’anno 2014 la negatività. Inoltre la numerosità di tali allevamenti sarà
determinata sulla base della verifica del mantenimento di consolidati flussi commerciali
in entrata da allevamenti (siti 1-2) accreditati indenni; tale condizione è essenziale per il
conseguimento e il mantenimento della qualifica di allevamento indenne da malattia
di Aujeszky;
Malattia di Aujeszky – Piano locale 2014
accreditamento allev. Ingrasso
Piano 3.2.15.1
Piano locale per il territorio della provincia di Mantova come disposto nella
Nota UO Veterinaria Regione Lombardia H1.2014.0003896 del 30/01/2014.
Qualificare come “allevamento Indenne da Malattia di Aujeszky” il maggior
numero di allevamenti da ingrasso. L’obiettivo numerico per il 2014 viene
fissato al 90% dei sieronegativi ai controlli annuali 2013.
Il denominatore dell’indicatore di riferimento è costituito dall’elenco degli
ingrassi sieronegativi (attualmente n. 61), che viene pubblicato in “Bacheca
Veterinaria” e che sarà aggiornato trimestralmente dai DVET con
l’indicazione degli allevamenti rivelatisi sieropositivi nel corso del 2014. Gli
allevamenti presenti in tale elenco dovranno essere confermati, oltre che
per la sieronegatività, anche per il mantenimento di flussi di animali in
entrata esclusivamente da allevamenti accreditati indenni
Per gli allevamenti accreditati indenni, registrazione qualifica sanitaria in
BDR, aggiornando la posizione con l’ultima data di controllo.
Dettagli dell'attività
Modalità di rendicontazione
Modalità di verifica
Trimestrale tramite applicativo locale in MAIA
n. allevamenti accreditati/n. allevamenti sieronegativi ≥ 0,9
Indicatori
N. minimo allevamenti Ingrasso sieronegativi da accreditare
DVET Asola/Guidizzolo
12
DVET Mantova
18
DVET Ostiglia/Suzzara
19
DVET Viadana
7
Totale
56
100
3)
Monitoraggio sullo stato sanitario di almeno il 50% degli allevamenti da ingrasso
finissaggio con consistenza registrata in BDR al 31/12/2013 superiore ai 20 capi; i
campionamenti potranno essere effettuati in macello o presso gli allevamenti in
funzione di una successiva valutazione delle risorse disponibili e della loro allocazione;
Malattia di Aujeszky – Piano locale 2014
Monitoraggio allev. Ingrasso
Piano locale per il territorio della provincia di Mantova come disposto nella
Nota UO Veterinaria Regione Lombardia H1.2014.0003896 del 30/01/2014.
Piano 3.2.16.1
Monitorare dal punto di vista sierologico, per M. di Aujeszky, il maggior
numero di allevamenti della tipologia Ingrasso Finissaggio. L’obiettivo per il
2014 è di conoscere lo stato sanitario di almeno il 50% degli allevamenti con
consistenza superiore ai 20 capi.
Il denominatore dell’indicatore di riferimento è costituito dall’elenco degli
ingrassi finissaggio con consistenza > di 20 capi riportati in Banca Dati
Regionale al 31/12/2013.
Tutti i campionamenti dovranno essere preaccettati in SIV. Rendicontazione
in SIV.
Dettagli dell'attività
Modalità di rendicontazione
Modalità di verifica
Trimestrale tramite applicativo locale in MAIA
n. allevamenti testati/n. allevamenti ingrasso finissaggio > 20 capi ≥ 0,5
indicatori
N. allevamenti tip. Ingrasso da testare
DVET Asola/Guidizzolo
23
DVET Mantova
27
DVET Ostiglia/Suzzara
40
DVET Viadana
13
Totale
103
3.2.17.1. Malattia di Aujeszky (MDA)
Il Piano Ministeriale di controllo della Malattia di Aujeszky nella specie suina (DM 01/04/1997
– DM 30/12/2010) prevede un controllo annuale su tutti i campioni esaminati per il piano di
controllo della Malattia Vescicolare.
Malattia di Aujeszky (DM 01/04/1997 e succ. mod.)
Piano
DM 01/04/1997 - DM 30/12/2010: esame per Aujeszky annuale sui campioni
ematici prelevati per i controlli MVS e controllo quadrimestrale sugli
allevamenti da riproduzione e da ingrasso accreditati indenni.
Applicativo Informatico Regionale SIV.
Tutti i campioni devono essere pre-accettati in SIV.
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione
modalità di verifica
Per gli allevamenti accreditati indenni, registrazione qualifica sanitaria in
BDR, aggiornando la posizione con l’ultima data di controllo.
Verifica trimestrale tramite applicativo locale in MAIA
indicatori
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
N. allevamenti programmati
Allevamenti programmati per il
controllo Aujeszky (compresi gli
allevamenti indenni riportati a fianco)
Allevamenti Indenni
(controllo quadrimestrale)
DVET Asola/Guidizzolo
69
28
DVET Mantova
73
19
DVET Ostiglia/Suzzara
53
22
DVET Viadana
29
11
224
80
Totale
L’elenco degli allevamenti di suini, a cui si fa riferimento nel presente capitolo, estratto dalla
banca dati regionale, è disponibile nella cartella di rete aziendale “Bacheca Veterinaria”.
101
Si ritiene utile specificare che, nella fase di primo accreditamento, i controlli documentali e
sierologici dovranno essere eseguiti da veterinari ufficiali o accreditati che utilizzeranno
sempre la pre-accettazione dei campioni ematici.
Nella fase di mantenimento della qualifica, i controlli sierologici potranno essere effettuati
anche dal veterinario libero professionista responsabile del piano vaccinale; per
quest’ultima modalità, nelle more di specifiche determinazioni regionali, sarà necessario
che i rapporti di prova dei campionamenti di cui trattasi, pervengano ai Distretti di
competenza in tempo utile per le eventuali conferme di indennità da Aujeszky e attraverso i
canali informatici regionali SIV - BDR.
La pre-accettazione in SIV dei campioni ufficiali dovrà essere effettuata al 100%, rientrando
quest’adempimento tra gli obiettivi aziendali di interesse regionale.
3.2.18.1./3.2.19.1./3.2.20.1 Piano controllo malattia di Aujeszky nella specie suina: verifica
corretta attuazione piano vaccinale obbligatorio
L'obiettivo consta nel verificare la corretta attuazione del piano vaccinale obbligatorio nei
confronti della malattia di Aujeszky negli allevamenti suini.
Piano Regionale di controllo malattia di Aujeszky – DDUO 10784/2011
Piano
Descrizione
La non corretta attuazione della profilassi immunizzante obbligatoria nei confronti della
malattia di Aujeszky è fra le cause dell’elevata prevalenza di allevamenti positivi nella
specie suina: il piano, mediante controllo sierologico e documentale degli allevamenti
suini, è finalizzato a garantire il rispetto della vaccinazione obbligatoria.
Gli allevamenti di suini, categoria “Ingrasso familiare (autoconsumo)”, sono esclusi dal
presente piano di controllo
categorizzazione degli
eventuali rischi e
modalità di applicazione
delle categorie di rischio
Avendo come obiettivo finale l’eradicazione della MDA si ritiene basilare iniziare dagli
allevamenti da riproduzione individuando il primo target nella riduzione della
sieroprevalenza riscontrata nel 2103.
1)
2)
3)
metodi e tecniche
Controlli sierologici n. 15 per allevamento nelle tre tipologie di animali (50 - 110 150 Kg) e documentali;
Controlli documentali utilizzando la check list DDUO 10784/2011;
Controlli rafforzati e revisione del piano di controllo aziendale tramite incontri “ad
hoc” presso i DVET con la proprietà degli animali e il veterinario aziendale. Elenco
allevamenti da controllare con questa modalità registrato in Bacheca Veterinaria
1) un controllo documentale annuale su tutti gli allevamenti suini da riproduzione
con almeno 2 riproduttori e da ingrasso con almeno 20 capi;
2) un controllo sierologico su tutti gli allevamenti d riproduzione risultati positivi nel
2013 e sugli allevamenti (anche da ingrasso) non conformi ai controlli
documentali 2014.
3) Almeno un incontro “ad hoc” per la revisione del piano di controllo aziendale
delle riproduzioni sieropositive
L’attività di controllo, relativi esiti ed eventuali provvedimenti, deve essere registrata
negli applicativi informatici regionali (SIV/BDR) e rendicontata in MAIA “Monitoraggio
attività veterinarie”:
- tutti i controlli documentali devono essere registrati in SIV attraverso l’apposita
funzione;
- tutti i campionamenti sierologici devono essere pre-accettati in SIV attraverso
l’apposita funzione;
- tutti gli incontri distrettuali “ad hoc” devono essere verbalizzati e copia del verbale
contente le prescrizioni deve essere rilasciato al veterinario aziendale e alla
proprietà degli animali
frequenza controlli
modalità
rendicontazione e
feedback
Indicatori
n. allevamenti controllati/n. allev. programmati =1
N. allev. programmati per
controlli documentali
DDUO 10784/2011
N. allev. programmati per
controlli sierologici DDUO
10784/2011
N. allev. programmati per
controlli e incontri ad hoc
DVET Asola/Guidizzolo
95
24
11
DVET Mantova
114
34
12
DVET Ostiglia/Suzzara
118
15
6
DVET Viadana
47
9
5
347
82
34
Totale
102
Visti i risultati dei controlli sierologici del 2013, che testimoniano, per il territorio mantovano,
una prevalenza dell’infezione, calcolata sugli allevamenti da riproduzione, che supera di
qualche punto il 30%, si ritiene indispensabile rafforzare i controlli soprattutto di tipo
documentale.
I controlli documentali per la verifica della corretta vaccinazione Aujeszky verranno
effettuati in tutti gli allevamenti intensivi (Riproduzioni con consistenza > 2 riproduttori e
Ingrassi > 20 capi) con le modalità previste dal DDUO 10784/2011.
Al fine di ridurre il numero degli allevamenti da riproduzione sieropositivi (n. 34 – dato di
riferimento), gli stessi saranno oggetto di controlli “rafforzati”; per ognuno di questi
allevamenti, i DVET competenti per territorio organizzeranno un incontro “personalizzato”
con il titolare dell’allevamento (proprietario degli animali) e con il veterinario aziendale
responsabile dell’applicazione del piano di controllo.
Nell’occasione verranno verificate le possibili modalità per arrivare, entro l’anno 2014, alla
sieronegatività per Aujeszky attraverso la condivisione di proposte dell’allevatore e del
veterinario aziendale e attraverso eventuali disposizioni del Distretto Veterinario; per ognuno
di questi incontri verrà redatto apposito verbale riportante l’analisi della situazione dal punto
di vista epidemiologico, l’identificazione delle cause della circolazione del virus Aujeszky, le
soluzioni proposte dall’allevatore e le disposizioni del Distretto Veterinario.
Visto l’elevato livello di rischio che rivestono gli allevamenti da riproduzione sieropositivi, in
tali occasioni, soprattutto per allevamenti ad elevata consistenza, potrà essere indicato
l’intervento tecnico di un veterinario dell’IZSLER; l’elenco degli allevamenti di cui trattasi è
disponibile in “Bacheca Veterinaria”.
Per il piano regionale di controllo della corretta vaccinazione (DDUO 10784/2011), i
campionamenti sierologici (15 campioni) saranno effettuati negli allevamenti dove sono
stati dimostrati problemi relativi alla vaccinazione attraverso controlli documentali; oltre a
questi, il controllo sierologico di verifica della vaccinazione sarà applicato negli allevamenti
da riproduzione sieropositivi ai controlli 2013 (34) e in quelli che, risultati negativi nel 2013
oppure accreditati indenni, durante l’anno in corso si positivizzeranno (nuovi positivi gE).
I controlli sierologici di cui trattasi dovranno ovviamente comprendere animali sui quali dalla
documentazione risulti effettuata in allevamento la vaccinazione da un periodo di almeno
20-30 giorni; non vanno campionati animali che non risultano ancora vaccinati o vaccinati
da meno di 21 giorni.
Le modalità e frequenze sono dettate dal DDUO 10784/2011 e dalla recente nota della U.O.
Veterinaria Regionale n. H1.2013.0001509 del 14/01/2013.
3.2.21.1. Peste suina Classica (PSC)
Piano di sorveglianza e controllo della Peste Suina Classica
Piano
Dettagli dell'attività
OM 12 aprile 2008 art. 17.
Nell'ambito dei controlli relativi al piano MVS viene eseguito il programma
di sorveglianza per la PSC; l'IZSLER sottopone dodici campioni a prova
sierologica per la ricerca di anticorpi nei confronti della peste suina
classica.
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
Tutti i campioni devono essere pre-accettati in SIV.
modalità di verifica
Verifica trimestrale attraverso i report di SIV
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
indicatori
N. allevamenti programmati (campionati per MVS)
DVET Asola/Guidizzolo
69
DVET Mantova
73
DVET Ostiglia/Suzzara
53
DVET Viadana
29
Totale
204
103
3.2.22.1. Biosicurezza allevamenti suini
La selezione degli allevamenti tipologia ingrasso finissaggio da controllare nell’ambito del
presente programma, è stata effettuata con l’utilizzo del sistema GRAS, disponibile
nell’applicativo BDR/LISPA; l’elenco di questi ultimi è disponibile nella cartella di rete ASL
“Bacheca Veterinaria”.
L’algoritmo utilizzato dal programma tiene conto di pregresse non conformità in materia di
biosicurezza, pertanto, gli allevamenti che hanno presentato criticità sono ricompresi nella
selezione; gli allevamenti da “ingrasso familiare” (autoconsumo) sono esclusi da questi
controlli, a meno di casi particolari che ogni Distretto Veterinario potrà inserire nel
programma.
Piano
Biosicurezza allevamenti suini
Dettagli dell'attività
DDUO n. 5923/2009.
Almeno un controllo annuale in tutti gli allevamenti da
riproduzione e negli allevamenti da ingrasso ritenuti
più a rischio.
La selezione degli allevamenti Ingrasso finissaggio è
stata effettuata con la funzione GRAS di BDR/LISPA
Tutti (100%) i controlli dovranno essere registrati tramite
l’apposita funzione in SIV.
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale SIV
modalità di verifica
Trimestrale tramite report SIV
indicatori
n. controlli effettuati/n. controlli programmati ≥ 1
N. Riproduzioni +
Svezzamenti
N. Ingrasso Finissaggio
DVET Asola/Guidizzolo
62
14
DVET Mantova
66
16
DVET Ostiglia/Suzzara
46
13
DVET Viadana
25
8
199
51
Totale
Il numero complessivo degli allevamenti da controllare deriva dalla somma di tutte (199) le
riproduzioni e svezzamenti (questi ultimi assimilati come livello di rischio alle riproduzioni, per
la forte movimentazione di animali da vita) con 51 ingrassi, selezionati tramite il sistema
GRAS; il limite di 51 allevamenti da controllare è determinato dalla quantità di risorse
disponibili.
Per dare maggiore efficienza ai controlli di biosicurezza di cui trattasi si da indicazione che
gli stessi siano svolti possibilmente in concomitanza con altri controlli negli allevamenti di suini
(es. controlli Aujeszky).
3.2.23.1. Influenza aviaria (IA)
Tutti gli allevamenti avicoli registrati in BDR/BDN (ad eccezione dei broiler, delle quaglie da
carne e, di norma, di quelli a carattere rurale) devono essere sottoposti al piano di
monitoraggio di seguito programmato; le frequenze di campionamento sono quelle
disposte dal DDUO 3009/2011.
In alcuni casi lo stesso decreto prevede la possibilità che i campionamenti ematici di
animali destinati alla macellazione, vengano effettuati presso l’impianto di macellazione.
L’elenco degli allevamenti avicoli inseriti in programmazione è disponibile nella cartella di
rete aziendale “Bacheca Veterinaria”; i Distretti Veterinari dovranno effettuare apposite
verifiche anagrafiche ed aggiornare, oltre agli elenchi della programmazione, anche la
Banca Dati Regionale.
La frequenza dei controlli, determinata dal DDUO 3009/2011, risulta molto articolata e
complessa; pertanto di seguito viene riportata una tabella che sintetizza le frequenze in
base alla specie, tipologia e zona di allevamento (fonte U.O. Veterinaria Regione
Lombardia 2013).
104
La pre-accettazione in SIV dei campioni ufficiali dovrà essere effettuata al 100%, rientrando
quest’adempimento tra gli obiettivi aziendali di interesse regionale.
Influenza Aviaria
Tipologia di allevamento
Galline ovaiole e Riproduttori
(Gallus gallus)
Galline ovaiole e Riproduttori
(Gallus gallus)
Fase pollastra
Sessi
separati
Tacchini da
carne
% allevamenti
controllati
Ex zve
100%
Monitoraggio intensivo
100%
Resto territorio
100%
Ex zve
100%
Monitoraggio intensivo
100%
Resto territorio
100%
Ex zve
100% (ogni ciclo)
Monitoraggio intensivo
100% (ogni ciclo)
Resto territorio
Ex zve
100%(2 cicli)
Monitoraggio intensivo
100% (ogni ciclo)
Resto territorio
100% (ogni ciclo)
Sessi misti
frequenza
Trimestrale e nei 10 gg
precedenti il primo carico
Trimestrale e nei 10 gg
precedenti il primo carico
quadrimestrale
Metà ciclo e nei 10 gg
precedenti il carico
Metà ciclo e nei 10 gg
precedenti il carico
Metà ciclo e nei 10 gg
precedenti il carico
Metà ciclo e nei 10 gg
precedenti carico
Metà ciclo e nei 10 gg
precedenti carico
semestrale
Nei 10gg precedenti ogni
carico (maschi e femmine)
e 10 gg dopo fine carico
femmine
Nei 10gg precedenti ogni
carico (maschi e femmine)
e 10 gg dopo fine carico
femmine
Ex zve
Polli da carne
Monitoraggio intensivo
Resto territorio
Anatre/oche da carne
Altri volatili da carne
Selvaggina
Quaglie riproduttori
Struzzi
Svezzatori
Ex zve
100%
trimestrale
Monitoraggio intensivo
100%
trimestrale e
Resto territorio
100%
semestrale
Ex zve
100% (ogni ciclo)
annuale
Monitoraggio intensivo
100% (ogni ciclo)
annuale
Resto territorio
100%(2 cicli)
annuale
Ex zve
100%
trimestrale
Monitoraggio intensivo
100%
trimestrale
Resto territorio
100%
trimestrale
Ex zve
100%
trimestrale
Monitoraggio intensivo
100%
trimestrale
Resto territorio
100%
semestrale
Ex zve
100%
semestrale
Monitoraggio intensivo
100%
semestrale
Resto territorio
100%
semestrale
Ex zve
100%
trimestrale
Monitoraggio intensivo
100%
trimestrale
Resto territorio
100%
trimestrale
Allevamenti rurali a rischio in base al DDUO 3009/2011
100%
bimestrale
Commercio extra regionale
100
mensile
Fiere/mostre/mercati
100
settimanale
105
3.2.24.1./3.2.25.1./3.2.26.1./3.3.27.1. Salmonellosi avicole: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole,
broiler e tacchini
I piani nazionali di controllo prevedono campionamenti ufficiali in tutti gli allevamenti di
riproduttori (Gallus gallus), negli allevamenti di galline ovaiole con capacità uguale o
superiore a 1.000 capi, nel 10% degli allevamenti di polli da carne (Gallus gallus) con
capacità (registrata in BDN) superiore a 5.000 capi e nel 10% degli allevamenti di tacchini
da carne con capacità (registrata in BDN) superiore a 500 capi.
Gli allevamenti di polli e tacchini da carne da sottoporre a campionamento ufficiale nel
2014 sono stati selezionati sulla base di una graduazione del rischio fondata sulla valutazione
dei seguenti requisiti:
- periodo di tempo dall’ultimo campionamento ufficiale (ovvero allevamento sconosciuto
come campionamento ufficiale),
- positività a Salmonelle rilevanti 2013,
- positività a Salmonelle rilevanti 2012,
- positività a Salmonelle ambientali 2013,
- positività a Salmonelle ambientali 2012,
- NC Biosicurezza 2012-2013,
- NC Benessere 2012-2013,
- Deroga Dlg.181/2010
- consistenza capi allevati.
Gli allevamenti avicoli inseriti in programmazione sono quelli estratti dall’applicativo
informatico regionale BDR/SIV e l’elenco degli stessi è disponibile nella cartella di rete
aziendale “Bacheca Veterinaria”; i Distretti dovranno effettuare apposite verifiche
anagrafiche ed aggiornare, oltre agli elenchi della programmazione, la Banca Dati
Regionale.
Salmonellosi avicole: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini
Piano
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione
modalità di verifica
Piani nazionali del Ministero della Salute trasmessi con nota DGSA 1552-P27/01/2014.
I piani prevedono il campionamento ufficiale in tutti gli allevamenti di
riproduttori (Gallus gallus), in tutti gli allevamenti di galline ovaiole con
capacità = o > a 1.000 capi, nel 10% degli allevamenti con capacità
superiore a 5.000 capi di polli da carne e nel 10% degli allevamenti con
capacità superiore a 500 capi di tacchini da carne.
Applicativo Informatico Regionale
Tutti i campioni devono essere pre-accettati in SIV.
Verifica trimestrale attraverso i report di SIV
N. allevamenti controllati / N. allevamenti programmati ≥ 1
indicatori
N. allevamenti programmati
Riproduttori
Ovaiole
Broiler
Tacchini
DVET Asola/Guidizzolo (28)
5
18
3
2
DVET Mantova (17)
0
14
2
1
DVET Ostiglia/Suzzara (6)
1
3
1
1
DVET Viadana (6)
0
4
1
1
6
39
7
5
Totale (57)
La preaccettazione in SIV dei campioni ufficiali dovrà essere effettuata al 100%, rientrando
quest’adempimento tra gli obiettivi aziendali di interesse regionale.
3.2.28.1. Salmonellosi avicole: controlli sistematici negli allevamenti di riproduttori (Gallus
gallus), ovaiole, broiler e tacchini
I piani nazionali di controllo delle salmonellosi avicole riportano tra i controlli ufficiali da
effettuare negli allevamenti il “controllo sistematico”, inteso come ispezione e visita in tutti gli
allevamenti di avicoli sottoposti al piano stesso.
106
Le ispezioni e le visite sono finalizzate ad accertarne l’applicazione corretta, in particolare
prevedono il controllo del rispetto delle norme di biosicurezza e delle misure igieniche, dei
campionamenti in autocontrollo, incluso il rispetto delle frequenze, dei metodi e dei rapporti
di prova dei laboratori, nonché dei tempi intercorsi tra prelievo, inizio analisi e
comunicazione dell’esito; inoltre è verificata la corretta detenzione dei documenti; la
frequenza, almeno annuale delle ispezioni e visite, è modulata caso per caso, secondo la
valutazione del rischio.
Poiché non sono disponibili risorse sufficienti per l’applicazione, per tutti gli allevamenti
rientranti nei piani (allevamenti con capacità da 250 capi in poi), di controlli approfonditi e
dettagliati (come previsti dal piano salmonellosi), questi devono essere effettuati, per il 2014,
almeno nei seguenti casi:
- in tutti gli allevamenti sottoposti a campionamento ufficiale per salmonellosi,
- in tutti gli allevamenti fase pollastra (Gallus gallus),
- in tutti gli allevamenti di tacchini da ingrasso
- nel 50% degli allevamenti di polli da carne con capacità registrata uguale o superiore a
250 capi, privilegiando gli allevamenti i cui campionamenti in autocontrollo hanno
rilevato positività per Salmonella; si sottolinea che il punto di demarcazione non è la
consistenza dell’allevamento ma la capacità; sono esclusi dal controllo sistematico gli
allevamenti della categoria “rurale” e gli “svezzamenti”.
Salmonellosi avicole: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini –
Controlli sistematici
Piano
Dettagli dell'attività
Piani nazionali trasmessi dal Ministero della Salute con nota DGSA 1552-P27/01/2014.
I piani prevedono il “controllo sistematico” inteso come ispezioni e visite in tutti gli
allevamenti di avicoli sottoposti al piano stesso.
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
indicatori
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
N. allevamenti programmati
Riproduttori
Ovaiole
Pollastre
Broiler
Tacchini
DVET Asola/Guidizzolo (62)
5
18
8
17
14
DVET Mantova (28)
0
14
5
5
4
DVET Ostiglia/Suzzara (16)
1
3
1
9
2
DVET Viadana (9)
0
4
0
3
2
6
39
14
34
22
Totale (115)
3.2.29.1. Pullorosi – Avicoli riproduttori
Pullorosi – Allevamenti avicoli da riproduzione che commercializzano materiale da
riproduzione
Piano
Dettagli dell'attività
DPR 320/1954 art. 151 – nota MdS n. 20837 del 31/10/2013 ripresa dalla nota
regionale H1.2014.0005177 del 06/02/2014
modalità rendicontazione
Registrazione qualifiche distrettuale
indicatori
n. allevamenti accreditati indenni / n. allevamenti da riproduzione = 1
N. allevamenti da riproduzione
Riproduttori
DVET Asola/Guidizzolo
6
DVET Mantova
0
DVET Ostiglia/Suzzara
1
DVET Viadana
0
Totale
7
Il piano di controllo della pullorosi previsto dal D.P.R. 320/54 ed è obbligatorio per gli
allevatori che commercializzano materiale avicolo da riproduzione; le recenti disposizioni
107
del Ministero della Salute, come da nota n. 20837 del 31/10/2013, ripresa dalla nota
regionale H1.2014.0005177 del 06/02/2014, individuano nuove modalità di campionamento
ufficiale per il controllo dei riproduttori e tra le procedure individuate, quella che prevede il
campionamento a livello di incubatoio, laddove possibile, è da preferire rispetto alle altre.
3.2.30.1./3.3.31.1. Biosicurezza allevamenti avicoli
Gli allevamenti rurali sono esclusi dalla presente programmazione dei controlli, lasciando ad
ogni Distretto Veterinario la possibilità di inserire, eventualmente, realtà a rischio; l’elenco
degli allevamenti a carattere intensivo selezionati per i controlli biosicurezza dai DVET è
disponibile nella cartella di rete ASL “Bacheca Veterinaria” e, su tale elenco, dovranno
essere effettuati aggiornamenti, vista la dinamicità con cui gli allevamenti avicoli cambiano
la proprietà degli animali con il sistema dei contratti di soccida.
Nel 2014 inoltre dovranno essere controllati i 17 allevamenti (12 nel DVET di Asola/Guidizzolo
e 5 nel DVET di Mantova) che negli ultimi cinque anni hanno ottenuto deroghe ai requisiti di
distanza minima previsti dal DDUO 3009/2011; il controllo dovrà essere effettuato sulla
corrispondenza di quanto approvato dalla regione in fase progettuale rispetto a quanto
realmente messo in atto dall’allevatore.
Piano
Biosicurezza allevamenti avicoli
Dettagli dell'attività
D.D.U.O 3009/2011- almeno un controllo annuale:
•
tutti gli svezzatori e commercianti avicoli
•
nella ex area di vaccinazione e monitoraggio intensivo: tutti gli
allevamenti avicoli intensivi,
•
nel restante territorio tutti gli allevamenti avicoli intensivi di tacchini e
lunga vita (riproduttori ed ovaiole).
Gli svezzatori/commercianti accreditati al commercio extraregionale o
autorizzati a partecipare a fiere/mostre/mercati devono essere sottoposti a
verifica almeno due volte all’anno.
Inoltre:
negli allevamenti avicoli di nuova costituzione/ampliamenti produttivi,
autorizzati in deroga rispetto alle distanze minime previste dal DDUO 3009/2011
verifica conformità al progetto autorizzato
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale SIV
modalità di verifica
Trimestrale tramite report SIV
n. allevamenti controllati / n.
allevamenti programmati ≥ 1
N. Controlli Biosicurezza (esclusi aut.
deroga)
n. allevamenti controllati / n.
allevamenti programmati ≥ 1
N. Controlli all. in deroga distanza
minima
DVET Asola/Guidizzolo (135)
123
12
DVET Mantova (46)
41
5
DVET Ostiglia/Suzzara (30)
30
0
DVET Viadana (21)
21
0
Totale (232)
316
17
indicatori
3.2.32.1./3.2.33.1. West Nile Disease (WND)
A seguito delle numerose positività riscontrate nei controlli 2013 e nelle more di una nuova
riallocazione dei territori con dimostrata circolazione virale da parte del Ministero della
Salute si ritiene appropriato continuare i campionamenti già disposti con nota della U.O.
Veterinaria Regionale n. H1.2013.0023747 del 14/08/2013.
Continua, quindi, la sorveglianza sindromica sugli equidi, la sorveglianza entomologica e la
sorveglianza sugli uccelli stanziali di specie sinantropiche, attraverso i piani di cattura e/o
depopolamento, attuati dal personale del settore Agricoltura della Provincia di Mantova.
Visto il riscontro, nel corso del 2013, di circolazione del virus in tutto il territorio mantovano e
nei territori delle province confinanti, ritenendo che la maggior parte degli equidi sia già
immunizzata, fino a nuova disposizione delle superiori autorità di controllo, sono sospesi i
campionamenti sierologici su equidi sentinella.
108
West Nile Disease
Piano
Dettagli dell'attività
- sorveglianza su uccelli stanziali di specie "sinantropiche": gli animali sono
catturati dal personale del settore Agricoltura della Provincia di Mantova e
analizzati dal laboratorio dell’IZS per ricerca del virus WND;
- sorveglianza entomologica con catture mensili per tutto l’anno attraverso 7
trappole già dislocate sul territorio;
- sorveglianza sulle forme sindromiche
modalità rendicontazione
Rendicontazione trimestrale tramite database locale
modalità di verifica
Report trimestrale – Rapporti di Prova
n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 1
Indicatori
Catture entomologiche – n. trappole
Catture sinantropici
DVET Asola/Guidizzolo
2
-
DVET Mantova
2
-
DVET Ostiglia/Suzzara
2
-
DVET Viadana
1
-
7
150 (Provincia/IZS)
Totale
3.2.34.1. Anemia Infettiva degli Equidi (AIE)
La nota dell’U.O. Veterinaria Regionale n. H1.2012.0031898 del 06/11/2012, che riprende la
nota MdS 2012/8 del 29/10/2012, dispone che vengano effettuati i controlli sierologici
previsti dalla OM 06/08/2010 (la cui validità è cessata), solo per gli equidi che vengono
movimentati per la partecipazione a manifestazioni ippico sportive.
L'esito dei controlli deve essere riportato sul documento d’identificazione, a cura del
Distretto Veterinario territorialmente competente, entro dieci giorni dall'arrivo del rapporto di
prova IZSLER.
Piano
Anemia Infettiva degli Equidi
Dettagli dell'attività
Nota Regione Lombardia H1.2012.31898 del 6 novembre 2012 - O.M. 6
agosto 2010 che riprende la nota MdS 2012/8 del 29/10/2012: dispone che
vengano effettuati i controlli sierologici previsti dalla OM 06/08/2010 (la cui
validità è cessata), solo per gli equidi che vengono movimentati per la
partecipazione a manifestazioni ippico sportive
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
modalità di verifica
Report trimestrale – Rapporti di Prova
Indicatore
n. controlli effettuati / n. controlli richiesti = 1
3.2.35.1. Arterite Virale Equina (AVE), Rinopolmonite, Morbo Coitale Maligno, Metrite Equina
Contagiosa, Morva
Secondo l’O.M. 13 gennaio 1994 e succ. mod., i requisiti sanitari necessari affinché gli stalloni
possano essere approvati dalla DG Agricoltura alla riproduzione, sia naturale, che artificiale,
riguardano l’assenza delle seguenti patologie: Anemia Infettiva Equina, Rinopolmonite,
Morbo Coitale Maligno, Metrite Equina Contagiosa, Morva.
Nel corso del 2014 verranno effettuati, dai Distretti Veterinari, tutti i controlli richiesti; nella
seguente tabella vengono schematizzate le frequenze dei controlli per le malattie infettive
degli equini (fonte UO Veterinaria Regione Lombardia).
109
Anemia Infettiva
Arterite/CEM/MCM/Morva
tipologia equidi
% allevamenti controllati
frequenza
% allevamenti
controllati
frequenza
Da produzione
-----
-----
-----
-----
Manifestazioni equestri
100%
biennale
-----
-----
stalloni
100%
annuale
100%
annuale
Indicatore
n. controlli effettuati / n. controlli richiesti = 1
3.2.36.1. Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica (DDG
11358 del 5 dicembre 2012)
Secondo la DDG 11358 del 5 dicembre 2012, gli animali selvatici possono rappresentare i
serbatoi, i vettori o semplicemente gli ospiti occasionali non solo di agenti eziologici
responsabili di patologie di comune riscontro nella fauna selvatica, ma anche di patologie
emergenti, talora anche a carattere zoonosico; quindi, la fauna selvatica rappresenta un
valido ed efficace bioindicatore ambientale e sanitario.
Eventuali patologie della fauna selvatica possono determinare rilevanti implicazioni
sanitarie, ecologiche ed economiche, non solo nella gestione e conservazione delle specie
selvatiche, ma anche nei confronti della sanità animale e della salute pubblica.
Piano
Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica
Dettagli dell'attività
Nel corso del 2014 proseguirà l’attività che comprenderà i seguenti punti:
- incontro con le rappresentanze locali degli enti e associazioni che hanno
contribuito all’attuazione del piano: Provincia, ATC, IZSLER, ecc per informare
sull’esito dell’attività 2013;
- campionamenti ematici sulle lepri di cattura (120 su 6 ATC);
- cattura da parte del personale del settore caccia e Pesca della Provincia di
50 volatili delle specie previste: Cornacchia Grigia (Corvus corone cornix),
Gazza (Pica pica), Tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto).
categorizzazione degli
eventuali rischi e modalità di
applicazione delle categorie
di rischio
Costituire mappe di rischio per singole patologie a carattere epidemico,
zoonosico e/o emergente, al fine di pianificare a livello regionale un’adeguata
attività di controllo.
metodi e tecniche
Controlli anatomo-patologici, sierologici e virologici (Laboratorio di riferimento
IZSLER).
Rendicontazione
Rapporto sull’attività redatto dal referente del piano
Indicatore
Attività svolta / Attività programmata
3.2.37.1. Piano regionale di monitoraggio in apicoltura
In assenza di nuove e diverse indicazioni, il piano di monitoraggio viene programmato
anche per l’anno 2014, in base a quanto previsto nel 2009 con DDGS n. 4120, allo scopo di
monitorare ed approfondire le cause della diminuzione del numero delle api.
Il piano prevede controlli sovrapponibili a quelli del 2013 (il 5° controllo, finalizzato alla
verifica del superamento dell’inverno da parte delle
famiglie, si svolgerà nel 2015) su due apiari, di cui uno
(036MNXXX, Monzambano, zona collinare, sottoposto a
controllo lo scorso anno e l’altro, comunque in zona di
pianura, verrà sostituito da quest’anno.
I controlli sono svolti dal tecnico apistico designato dalle
associazioni e, quando possibile, dal referente
provinciale per il Piano insieme, eventualmente, al
veterinario referente distrettuale per l'apicoltura.
110
Piano
Piano regionale monitoraggio
Descrizione
Esecuzione controlli sanitari in apiari della rete regionale
monitoraggio da parte del tecnico associazione apistica
con referente apicoltura DPV.
Dettagli dell'attività
DDGS 4120 del 28.04.2009
modalità rendicontazione
Inserimento esiti controlli in applicativo informatico della
Regione (SIV) nella sezione Report/ piani Sanità
Animale/Rete Monitoraggio Apicoltura.
modalità verifica
Verifica presenza dati in SIV/Rete Monitoraggio Apicoltura
indicatori
Attività effettuata/Attività programmata ≥ 1
frequenza controlli
1°) ripresa dell’inverno; 2°) nel periodo produttivo; 3°) dopo
la rimozione dei melari, 4°) prima dell’invernamento; 5°)
controllo (febbraio 2015, verifica del superamento
dell’inverno da parte delle famiglie)
Apiario da sostituire in pianura
luogo del controllo
Apiario 066MNXXX (Monzambano)
3.2.38.1. Piano Nazionale di sorveglianza malattie e mortalità delle api
Il piano prosegue le attività iniziate nel 2012 (nota MdS n. 18689 30/09/2013) presso lo stesso
apiario controllato lo scorso anno; la prima visita del piano 2013-2014 si è svolta in ottobre
2013.
Quindi, nel 2014, presso l’apiario 016MNXXX, sito nel DVET di Mantova, verranno eseguite,
dalla referente del piano, le prossime due visite, previste: la prima, dopo il periodo invernale
e la seconda, durante la stagione attiva.
Piano
Piano Sanitario nazionale sorveglianza malattie e
mortalità delle api
Descrizione
Esecuzione controlli sanitari in apiario designato da
parte del referente apicoltura DPV.
Dettagli dell'attività
nota Min. Sal. n.16233 del 06/09/2012; nota
Regionale n.H1.2012.0026530 del 13/09/2012
modalità rendicontazione
con apposita scheda inviata a IZS BS e UO Regionale
modalità verifica
invio schede visita a IZS BS e UO regionale
indicatori
Attività effettuata/Attività programmata ≥ 1
frequenza controlli
1°) ripresa dell’inverno; 2°) durante la stagione attiva.
luogo del controllo
Apiario 016MNXXX (Castellucchio, Mantova)
UO
3.2.39.1. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei bovini in allevamento
Sulla base del significativo aumento delle NC rilevate nel corso dei controlli del 2014,
prevalentemente nell’ambito della “condizionalità” (Atto A7), e nel rispetto della nota del
Ministero della Salute 0021492-P-01/12/2010, si ritiene appropriato un aumento del numero
dei controlli minimi passando dal 3% al 3,5 % degli allevamenti bovini.
La selezione degli allevamenti viene effettuata sulla base della graduazione del rischio
facendo riferimento ai criteri riportati nel Regolamento 1082/2003/CE; l’elenco degli
111
allevamenti selezionati viene trasmesso ai DVET e memorizzato nella cartella Bacheca
Veterinaria; la quota prevista per i controlli Atto A7 Condizionalità fa parte delle numerosità
sotto riportate in tabella.
Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei bovini in
allevamento
Piano
Dettagli dell'attività
Reg.(CE) 1034/2010 del 15.11.2010, circolare MdS DGSA 21492 del
01.12.2010 (almeno 3% aziende; lo stesso motivo di selezione delle
aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore
all’85% del totale dei motivi di selezione).
Aumento al 3,5% per incremento sensibile delle NC nei controlli
2013.
Nota MdS DGSA 17009 del 29/09/2011 - Nuove check-list.
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
modalità di verifica
Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1
Criteri selezione allevamenti controllati < 0,85 del totale controlli
indicatori
N. allevamenti programmati
DVET Asola/Guidizzolo
29
DVET Mantova
21
DVET Ostiglia/Suzzara
23
DVET Viadana
9
Totale
82
3.2.40.1. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei bovini al macello
Controlli del sistema d’identificazione e
registrazione bovini al macello
Piano
Dettagli dell'attività
Reg.(CE) 1082/2003 del 26.06.2003, Nota MdS n.
31659 del 18.10.2004
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
modalità di verifica
Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA
n. Impianti controllati /n. Impianti programmati ≥ 1
indicatori
N. Impianti programmati
DVET Asola/Guidizzolo
1
DVET Mantova
1
DVET Ostiglia/Suzzara
1
DVET Viadana
1
Totale
4
3.2.41.1./3.2.42.1. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione degli ovi-caprini
Per raggiungere il doppio obiettivo del 3% degli allevamenti e del 5% degli animali, si da
indicazione di privilegiare, nella scelta dei soggetti a controllo, gli allevamenti con almeno
20 capi detenuti oppure di aumentare il numero di allevamenti fino a soddisfare anche il
parametro “percentuale di capi controllati”.
112
Piano
Controlli del sistema d’identificazione e registrazione ovi-caprini
Dettagli dell'attività
Reg.(CE) 1505/2006; circolare MdS DGSA del 01/12/2010 (almeno il 3% delle aziende
e almeno il 5% dei capi; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a
controllo non deve essere superiore all’85%, riferito al numero dei capi, del totale dei
motivi di selezione);
Aumento al 3,5% per incremento sensibile delle NC nei controlli 2013.
Nota MdS DGSA 17009 del 29/09/2011 - Nuove check-list
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
modalità di verifica
Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati = 1
Criteri selezione allevamenti controllati < 0,85 del totale controlli
n. animali controllati / n. animali programmati =1
indicatori
N. Allevamenti Programmati
N. Animali Programmati
DVET Asola/Guidizzolo
4
78
DVET Mantova
3
37
DVET Ostiglia/Suzzara
3
32
DVET Viadana
Totale
2
22
12
169
3.2.43.1. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei suini
Piano
Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei suini
Dettagli dell'attività
Dir. 2008/71 del 15/07/20008; d.lgs. 26/10/2010 (almeno l’1 %
delle aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da
sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del
totale dei motivi di selezione).
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
modalità di verifica
Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA
indicatori
n. allevamenti controllati/n. allevamenti programmati ≥ 1.
Criteri selezione allevamenti controllati < 0,85 del totale
controlli.
N. allevamenti Programmati
DET Asola/Guidizzolo
3
DVET Mantova
3
DVET Ostiglia/Suzzara
2
DVET Viadana
1
Totale
9
113
3.2.44.1. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione degli equini
Piano
Controlli del sistema d’identificazione e registrazione degli equini
Dettagli dell'attività
D.M. 29/12/2009, Art. 14; circolare DGSA.II/14396 del 23/11/2007
(almeno il 5 % delle aziende; lo stesso motivo di selezione delle
aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore
all’85% del totale dei motivi di selezione)
Visto l’assenza di NC rilevata nei controlli degli anni scorsi e per
incrementare l’appropriatezza dei controlli il denominatore base
del calcolo è stato determinato escludendo gli allevamenti che al
31/12/2013 risultano avere consistenza registrata in BDR < di 2 capi
(449 allevamenti)
modalità rendicontazione
Applicativo Informatico Regionale
modalità di verifica
Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA
indicatori
n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati≥ 1.
Criteri selezione allevamenti controllati < 0,85 del totale controlli.
N. allevamenti Programmati
DVET Asola/Guidizzolo
7
DVET Mantova
6
DVET Ostiglia/Suzzara
6
DVET Viadana
4
Totale
23
3.2.45.1. Condizionalità – attività 2014
L’obiettivo è l’attuazione del protocollo d’intesa con OPR Lombardia al fine di gestire gli
adempimenti di competenza in materia di "condizionalità", come previsto dalla vigente
politica agricola dell'UE (PAC).
Al momento della redazione del presente documento non è pervenuta dalla Regione la
determinazione delle numerosità degli atti da controllare sul territorio dell’ASL; tuttavia, gli
atti programmati per il 2014 saranno verificati presso le aziende agricole già individuate
attraverso il metodo della graduazione del rischio, per i controlli relativi al sistema di
identificazione e registrazione nelle specie bovina, suini, ovina e caprina.
114
Piano
Condizionalità – Attività 2014
Descrizione
Controlli sulle aziende zootecniche aderenti al regime di pagamento unico, ai
sensi del Reg. (CE) 73/2009, alle misure previste dal programma di sviluppo rurale
di cui al Reg. (CE) 1698/2005 e ai programmi di cui al Reg. (CE) 1234/2007.
La numerosità dei controlli da effettuare verrà definita dalla UO Veterinaria
Regionale
Le attività andranno a completare quanto già programmato nel presente
documento nei campi dei controlli dei sistemi di identificazione e registrazione,
corretta gestione del farmaco e benessere
categorizzazione degli
eventuali rischi e modalità di
applicazione delle categorie
di rischio
Il campione di condizionalità fornito dalla U.O. Veterinaria con apposita nota
comprende:
Campione casuale individuato dalla UO Veterinaria
Campione a rischio selezionato da ciascuna Asl nel rispetto delle quote assegnate
dalla UO Veterinaria per il raggiungimento delle proprie percentuali di controllo
della condizionalità e in base a criteri di rischio definiti dalle norme di settore di
sanità pubblica veterinaria
frequenza
(o criteri per stabilire
frequenza)
luogo e momento del
controllo
Aziende zootecniche beneficiarie di aiuti comunitari, facenti parte del campione
di condizionalità
metodi e tecniche
SIV Documenti regionali – condizionalità 2014
L’attività di controllo per la condizionalità rientra nell’attività programmata dei
DPV: effettuazione del 100% dei controlli entro 31 dicembre 2014
modalità rendicontazione e
feedback
•
•
•
registrazione negli applicativi informatici
relazione inerente i risultati della supervisione e l’attività formativa interna
Trasmissione con cadenza trimestrale della documentazione relativa ai
controlli con esito di non conformità
modalità verifica
Attività delle ASL oggetto di verifica da parte della UO veterinaria (controlli di
1° livello):
•
Attività di supervisione
•
Attività effettuata/Attività programmata
Attività della UO veterinaria oggetto di verifica da parte di OPRL (controlli di
2° livello):
•
Definizione e trasmissione del campione di condizionalità
•
Controllo documentale a campione
indicatori
n. Atti controllati / n. Atti programmati => 1
3.2.46.1. Riproduzione animale
L’attività di controllo sulla riproduzione animale fa parte del Piano Integrato Regionale dei
Controlli (PRIC), sulla base del Decreto D.G. Agricoltura del 14 febbraio 2005, n. 2009, e
viene svolta congiuntamente dalla Direzione Generale della Sanità e dalla Direzione
Generale Agricoltura, attraverso i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari e le strutture delle
Amministrazioni Provinciali delegate.
Interessa le stazioni di monta naturale equina, le stazioni d’inseminazione artificiale, i centri
di raccolta ed i recapiti di materiale seminale, i centri di produzione ed immagazzinaggio
del materiale seminale, i centri di produzione ed i gruppi di raccolta degli embrioni e degli
oociti, gli allevamenti suini che praticano la fecondazione suina aziendale, gli operatori che
praticano la fecondazione artificiale (pratici o veterinari) e le attività da essi esercitate
presso gli allevamenti.
Piano
Riproduzione animale
Dettagli dell'attività
Decreto DG Sanità n.446/2009
modalità rendicontazione
su apposito modulo regionale con i dati della DGA della Provincia
modalità di verifica (indicatori)
Attività effettuata/Attività programmata
Stima attività
100 interventi suddivisi fra i vari distretti (in base ai dati che
perverranno dall’Amministrazione Provinciale di Mantova)
Nel corso del 2014 saranno condotti i controlli, in via di concertazione con il Settore
Agricoltura dell’Amministrazione Provinciale di Mantova, e s’ipotizza che la loro entità sia
sovrapponibile a quella effettuata nel corso del 2013.
115
La suddivisione dei controlli sarà effettuata non appena giungerà dal Settore Agricoltura il
calendario definitivo; nel frattempo sarà cura del DPV comunicare allo stesso i dati di
propria competenza ed effettuare una accurata revisione delle attività, soprattutto nel
campo della Fecondazione artificiale suina in azienda, anche alla luce delle profonde
variazioni che hanno interessato, negli ultimi anni, gli allevamenti suini da riproduzione.
La maggior parte dei controlli si svolgerà nella seconda metà dell’anno.
3.2.47.1. Attuare controlli congiunti con IZSLER nell’Area di Sanità Animale
Nel corso del 2014, al fine di migliorare l’efficacia e l’appropriatezza del controllo ufficiale,
verranno attuati controlli congiunti con il personale dell’IZSLER, nell’ambito del piano locale
di controllo della malattia di Aujeszky nei suini; nel dettaglio i controlli congiunti programmati
nella quantità di uno per ogni Distretto Veterinario, dovranno preferibilmente essere diretti
verso l’obiettivo della riduzione degli allevamenti da riproduzione sieropositivi.
Continuerà inoltre la collaborazione per la gestione del focolaio di leptospirosi in bovini da
latte (033MNXXX).
Controllo ufficiale Area di Sanità Animale
attività congiunta con IZSLER 2014
Piano
modalità di verifica
trimestrale
N. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1
Indicatori
N. controlli programmati
distretti
Ispezioni/audit
DVET
Asola/Guidizzolo
1
DVET Mantova
2*
DVET
Ostiglia/Suzzara
1
DVET Viadana
1
Totale
5*
* compresa gestione focolaio di leptospirosi in bovini da latte
3.3. Piani di controllo sull'Anagrafe e sulle strutture di detenzione degli
animali d’affezione
3.3.1.1. Verifica in strutture veterinarie private del rispetto
delle procedure di registrazione dei cani in anagrafe
Per il 2014, è prevista l’effettuazione di controlli
documentali a campione presso gli ambulatori dei
Veterinari Liberi Professionisti accreditati, per verificare il
rispetto di quanto previsto dal DDUO n. 15742 del
29/12/2008, relativamente alla registrazione dei seguenti
eventi:
− cambio di proprietà e/o detenzione;
− cambio di residenza proprietario/detentore;
− smarrimento/furto o decesso;
− numero di forzature effettuate e relativa
documentazione agli atti.
La categorizzazione del rischio per indirizzare i controlli, si
baserà sul numero di forzature effettuate.
116
Piano
Verifica del rispetto delle procedure di registrazione dei cani in ACR
Attività
Effettuare controlli documentali presso gli ambulatori dei Veterinari
Liberi Professionisti accreditati ACR, per verificare il rispetto di quanto
previsto dal DDUO n. 15742 del 29/12/2008.
La categorizzazione del rischio per indirizzare i controlli, si baserà sul
numero di forzature effettuate da parte delle strutture veterinarie
private.
modalità rendicontazione
Tabella specificatamente predisposta
modalità di verifica
Trimestrale
n. strutture vet private controllate / n. strutture vet private
accreditate ACR ≥ 0,50
Indicatori
Programmazione controlli su ambulatori accreditati ACR
Strutture vet. accreditate ACR
n. controlli minimi previsti
DV Asola/Guidizzolo
17
9
DV Mantova
21
11
DV Quistello
14
7
DV Viadana
5
3
57
30
Totale
3.3.2.1. Verifica sulle vaccinazioni antirabbiche
Piano
Dettagli dell'attività
modalità rendicontazione
modalità di verifica (indicatori)
Verifica sulle vaccinazioni antirabbiche
DDUO n. 13996/ 2009; DDUO 1874/2010; Circolare
Regione Lombardia n.8 del 09/03/2010
Verranno condotte verifiche della corretta
registrazione
in
ACR
delle
vaccinazioni
antirabbiche effettuate dai veterinari LLPP su cani
e gatti (questi ultimi solo se identificati e registrati
in ACR) all’atto del rilascio del passaporto per
l’espatrio.
Per quanto riguarda gli obblighi relativi alla
vaccinazione antirabbica dei cani a seguito dei
greggi vaganti vedere paragrafo 3.2.9.1.
Sorveglianza sullo spostamento degli animali per
ragioni di pascolo
Applicativo Informatico Regionale (stampa da
ACR)
Attività effettuata/Attività programmata ≥ 1
Controlli programmati
20/DVET (o 100%, se n. passaporti rilasciati < a 20)
La dimostrazione dell’attività di controllo
eseguita sull’avvenuta registrazione in ACR
della vaccinazione da parte dei veterinari
LLPP avviene mediante stampa da ACR della
pagina relativa.
117
3.3.3.1./3.3.4.1./3.3.5.1. Verifica del rispetto dei requisiti previsti dal Reg. reg. n. 2/2008 nei
canili rifugio, nelle strutture di detenzione di animali d'affezione e nelle strutture commerciali
di animali d'affezione
Sono previsti controlli da eseguire mediante l’apposita check list regionale, secondo la
tabella seguente.
Piano
Verifica del rispetto dei requisiti previsti dal Reg. reg. n. 2/2008
modalità
rendicontazione
modalità di
verifica
Tabella specificatamente predisposta
Trimestrale
Indicatori
N. controlli eseguiti / n. controlli programmati = 1
C. rifugio
Strutture di detenzione
Str. commerciali
n.
amat.
tot.
strutt.
tot.
contr.
n.
tot contr.
n.
tot. contr.
n. allev.
n. in
derog
DVET
Asola/Guidizzolo
1
2
2
0
0
4
3
0
0
DVET Mantova
2
4
14
1
1
16
7
1
1
DVET
Ostiglia/Suzzara
1
2
8
0
0
8
4
0
0
DVET Viadana
0
0
2
0
2
4
2
0
0
4
8
26
1
3
32
16
1
1
Totale
In particolare, vanno svolti:
• due controlli annuali nei canili rifugio: uno da parte del Distretto competente ed uno da
parte del gruppo interdistrettuale, nel corso del quale verrà anche svolta, una verifica
della modalità di compilazione delle specifiche check list da parte del veterinario
ufficiale competente per territorio;
• un controllo annuale nelle strutture commerciali;
• almeno nel 50% della totalità delle strutture zoofile, pensioni, allevamenti, strutture
amatoriali;
• intensificazione dei controlli sulla struttura autorizzata in deroga.
Particolare attenzione dovrà essere posta riguardo alla verifica della corrispondenza tra i
soggetti presenti presso le strutture ed i soggetti registrati in ACR in capo alle stesse.
3.3.6.1. Attuare iniziative rivolte ai Comuni per ridurre il fenomeno della mancata
identificazione dei cani.
Piano
Attività 1
Attività 2
modalità
rendicontazione
modalità di verifica
Indicatore attività 1
Indicatore attività 2
Attuare iniziative rivolte ai Comuni per ridurre il
fenomeno della mancata identificazione dei cani
Contattare i Comuni del territorio di competenza,
secondo indicazioni dipartimentali, per sensibilizzarli ad
interventi di comunicazione rivolti alla cittadinanza e
finalizzati ad incrementare il numero dei cani
correttamente identificati
Programmare e operare controlli congiunti con la
Polizia Locale di almeno tre Comuni del DVET
Relazione sull’attività svolta
Trimestrale
n. Comuni contatti, secondo indicazioni Dipartimentali
/ n. Comuni presenti nel DVET ≥ 0,90
N Comuni del DVET coinvolti nei controlli della corretta
identificazione dei cani ≥ 3
L’attuazione del progetto prevede due ambiti di attività:
118
-
il primo riguarda i contatti che i Distretti Veterinari dovranno garantire verso le
amministrazioni comunali per sensibilizzarle ad attuare interventi di comunicazione alla
cittadinanza finalizzati ad incrementare il numero dei cani correttamente identificati e
a mettere in campo eventuali controlli in piazze, pubbliche vie, abitazioni, aziende
agricole o altri luoghi ritenuti utili al raggiungimento dell’obiettivo; i DVET oltre a
promuovere incontri con le pubbliche amministrazioni dovranno, con la
collaborazione dell’U.O. dipartimentale “Randagismo e Igiene Urbana” predisporre
materiale (manifesti, depliants o pieghevoli) da proporre ai Sindaci o ai responsabili
tecnici dei comuni, per la successiva distribuzione alla popolazione;
- con il secondo ambito di attività viene riproposta la positiva esperienza che i DVET e
alcuni comuni hanno condotto nel 2013, programmando e operando controlli
congiunti sulla corretta identificazione dei cani; per il 2014, ogni DVET dovrà svolgere
tale attività con almeno tre comuni del territorio di competenza, non coinvolti
nell’attività 2013; i controlli riguarderanno la verifica della corretta identificazione dei
cani presenti presso gli allevamenti rurali, oltre che presso giardini e zone urbane ed,
eventualmente, in presenza degli agenti della Polizia Locale, anche presso le
abitazioni private; gli animali saranno esaminati con l’apposito lettore per verificare la
presenza del microchip o controllati visivamente per verificare il tatuaggio e tali
identificativi dovranno corrispondere a quanto registrato in ACR; nel caso in cui i cani
non siano regolarmente identificati e/o registrati in Anagrafe, si procederà con le
sanzioni previste dalla normativa.
3.4. Programmazione e attuazione del controllo ufficiale nel settore Sicurezza
alimentare ed export Paesi Terzi
Nel 2013, è stata attuata, in forma sperimentale, una riduzione del numero dei controlli
(sempre e comunque collegata al livello di rischio), motivata dall’idea che l’esecuzione di
un numero troppo elevato di interventi potesse ridurre l’efficacia degli stessi.
Dall’analisi dei risultati riguardanti l’attività svolta, è emerso che, a fronte di una sensibile
diminuzione dei controlli rispetto al 2012 (- 552), il numero totale delle NC riscontrate è
rimasto pressoché invariato rispetto al 2012.
Sulla base del positivo risultato conseguito e tenuto conto di problemi legati alla disponibilità
di risorse umane e all’esigenza di applicare procedure che offrano maggiori garanzie di
efficacia, per il 2014, sarà operata un’ulteriore riduzione, con la convinzione che una
maggiore disponibilità di tempo per singolo intervento possa contribuire a migliorarne
l’appropriatezza; la nuova impostazione dovrebbe anche aumentare la possibilità da parte
dei Direttori di Distretto Veterinario di programmare controlli da effettuarsi in coppia.
Tutti i controlli dovranno essere eseguiti in conformità alle procedure aziendali e agli
standard regionali e dovranno essere registrati in SIVI nei modi e nei tempi previsti.
Particolare cura dovrà essere posta alla registrazione della “motivazione” del controllo; la
motivazione per le attività programmate dovrà essere “attuazione programma”, ma in caso
d’interventi per verificare la risoluzione di non conformità, o per altro, potranno essere
associate alla motivazione principale altre motivazioni.
In base a quanto previsto dal Reg(CE) 882/04, gli interventi che si renderanno necessari, al
di fuori dell’attività programmata, per verificare la risoluzione di gravi non conformità,
dovranno essere posti a carico dell’OSA secondo le tariffe in vigore.
3.4.1.1./3.4.1.2./3.4.1.3./3.4.1.4./ Controllo sulle attività di macellazione
La maggior parte delle risorse umane che operano nell’area di Igiene degli Alimenti di
Origine Animale sono dedicate al controllo della macellazione: per il 2014, è previsto che,
per l’esecuzione della visita ispettiva degli animali macellati, i veterinari dirigenti e i veterinari
liberi professionisti incaricati dedichino complessivamente circa 42.400 ore.
Per il 2014, i controlli ispettivi svolti negli impianti che macellano più di 50.000 suini l’anno
dovranno essere registrati, in una percentuale pari almeno al 60% delle partite,
nell’applicativo “Checkup”; continua, inoltre, il progetto che prevede approfondimenti
diagnostici tramite il ricorso ad accertamenti di laboratorio presso l’Istituto Zooprofilattico
della Lombardia e dell’Emilia.
119
In tema di benessere animale, negli impianti che macellano più di 1.000 bovini/anno,
dovranno essere registrati nell’apposita sezione di “Checkup” i dati dei capi che giungono
al macello accompagnati da allegato I o che all’arrivo sono giudicati non trasportabili o
che sono morti durante il trasporto; negli impianti che ricevono animali macellati d’urgenza
in allevamento, dovranno essere garantiti tutti i controlli obbligatori (accertamenti analitici
di tipo microbiologico e chimico) previsti per questi casi (vedi paragrafo 3.4.3. Eseguire
campionamenti nel settore sicurezza alimentare, pag. 132).
Per l’anno 2014, in tutti i macelli, dovrà essere posta particolare attenzione alle informazioni
sulla catena alimentare che devono accompagnare gli animali, in relazione agli obblighi
che il legislatore pone in carico al macellatore e all’allevatore; i risultati dei primi sei mesi di
attività dovranno essere relazionati al DPV entro il 31 luglio 2014 e l’attività complessiva
dovrà essere rendicontata con la relazione annuale d’impianto o separatamente.
3.4.2.1./3.4.2.1./3.4.2.3. Controlli ufficiali in impianti riconosciuti e registrati
1) Controlli ufficiali in impianti riconosciuti
I controlli ufficiali da effettuare negli impianti riconosciuti sono programmati secondo i criteri
riportati nella tabella sottostante; gli stessi criteri sono stati inseriti nel programma SIV per
gestire adeguatamente nel corso dell’anno tutta l’attività e garantire il monitoraggio del
livello di raggiungimento degli obiettivi.
I principi generali della programmazione e della categorizzazione del rischio sono stati
descritti nel PIAPV 2012 – 2014, al quale si rimanda per eventuali approfondimenti; la
definizione dei criteri da applicare nel 2014 tiene conto delle modifiche apportate
all’applicativo SIV che, oltre a garantire l’allineamento con l’applicativo ministeriale
“Sintesi”, ha permesso di associare ai singoli impianti “attributi” che risultano determinanti
per la programmazione delle attività; alle unità operative con impianti riconosciuti è stato
assegnato uno dei seguenti attributi: Industriale, Industriale Paesi Terzi, Industriale Usa, Non
industriale, Non industriale Paesi Terzi.
I criteri di programmazione sono stati definiti considerando il livello di rischio e l’attributo; per
chiarezza, va evidenziato che, inseguito alla riduzione di controlli programmati sopra
illustrata, tra impianti diversi per livello di rischio, attributo e tipologia, la differenza nel
numero di controlli programmati si riduce sensibilmente.
Le criticità operative, sorte a seguito dell’aggiornamento dell’applicativo SIV, inoltre, hanno
impedito di intervenire in tempo utile sui livelli di rischio già assegnati; è, tuttavia, intenzione
del DPV procedere, entro il 2014, e comunque prima della programmazione 2015, alla loro
revisione.
Programmazione controlli ufficiali (audit e ispezioni)
in impianti riconosciuti
Piano
modalità rendicontazione
SIV
modalità di verifica
Trimestrale tramite report SIV
Indicatori
n. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 0,95
Audit programmati
Ispezioni programmate
DVET Asola/Guidizzolo
46
35
81
DVET Mantova
71
47
118
DVET Ostiglia/Suzzara
64
16
80
DVET Viadana
65
30
95
246
128
374
Totale
Nella tabella che segue
al settore degli impianti
iscritti
in
liste
di
e USA, sono considerati
supervisione
e/o
di
Totale
sono riportati i criteri applicati
riconosciuti; Per gli impianti
esportazione verso Paesi terzi
anche
gli
interventi
di
verifica requisiti.
120
Criteri programmazione impianti riconosciuti
Sez.
Sez.
Sez.
Sez.
Sez.
Sez.
Sez.
LR2
LR3
LR4
Tipologia Impianto Prevalente
Attributo
Aud
Isp
Aud
Isp
0 - Attività generali - Deposito frigorifero
0 - Attività generali - Deposito frigorifero
0 - Attività generali - Centro di riconfez.
0 - Attività generali - Centro di riconfez.
I - Carni di ungulati domestici - Lab. di sez.
I - Carni di ungulati domestici - Lab. di sez.
I - Carni di ungulati domestici - Lab. di sez.
Ind
Non ind
Ind
Non ind
Ind
Ind Export PT
Non ind
Non Ind
Export PT
Ind
Ind Export PT
Ind USA
Non ind
Ind
Ind Export PT
Non ind
Non Ind
Export PT
Ind
Non ind
1
1
1
1
2
3
1
3
2
3
2
3
3
3
1
1
1
1
1
2
1
2
1
2
1
3
3
2
1
1
1
1
1
2
1
1
0
1
0
2
2
1
1
0
1
0
1
2
1
0
1
0
1
1
1
0
2
3
2
2
2
1
2
0
2
3
9
1
2
3
1
5
5
5
3
3
3
3
1
2
8
1
1
2
1
5
5
5
2
3
3
2
1
2
8
1
1
2
1
3
3
3
1
2
2
1
1
2
8
1
1
2
1
1
1
1
0
1
1
0
2
3
2
2
2
1
2
0
2
1
5
3
1
1
5
2
1
1
3
1
1
1
1
0
Ind
1
3
1
2
1
1
1
0
Non ind
Ind
Non ind
Ind
Ind Export PT
Non ind
Non Ind
Export PT
Ind
Ind Export PT
Non ind
Non Ind
Export PT
1
1
1
2
3
1
2
3
2
3
3
3
1
1
1
1
2
1
1
2
1
3
3
2
1
1
1
1
2
1
0
1
0
2
2
1
0
1
0
1
2
1
1
0
1
1
1
0
2
3
2
2
2
1
2
0
2
3
1
3
3
3
1
2
1
3
3
2
1
2
1
2
2
1
1
2
1
1
1
0
2
3
2
2
2
1
2
0
Ind
2
3
1
3
1
2
1
1
Non ind
1
3
1
2
1
1
1
0
Ind
2
3
1
3
1
2
1
1
Non ind
1
3
1
2
1
1
1
0
Ind
2
3
1
3
1
2
1
1
Ind Export PT
Ind USA
Non ind
Non Ind
Export PT
3
7
1
3
5
3
2
6
1
3
5
2
2
6
1
2
3
1
2
6
1
1
1
0
2
3
2
2
2
1
2
0
Ind
2
5
1
5
1
3
1
1
Non ind
1
3
1
2
1
1
1
0
Ind
Ind Export PT
Non ind
Non Ind
Export PT
Ind
Non ind
Ind
2
3
1
3
3
3
1
2
1
3
3
2
1
2
1
2
2
1
1
2
1
1
1
0
2
3
2
2
2
1
2
0
1
1
2
3
2
3
1
1
1
2
1
3
1
1
1
1
0
2
1
0
1
0
1
1
Sez. I - Carni di ungulati domestici - Lab. di sez.
Sez.
Sez.
Sez.
Sez.
Sez.
Sez.
Sez.
LR1
I - Carni di ungulati domestici - Macello
I - Carni di ungulati domestici - Macello
I - Carni di ungulati domestici - Macello
I - Carni di ungulati domestici - Macello
II - Carni di pollame e di lagomorfi - Lab. di sez.
II - Carni di pollame e di lagomorfi - Lab. di sez.
II - Carni di pollame e di lagomorfi - Lab. di sez.
Sez. II - Carni di pollame e di lagomorfi - Lab. di sez.
Sez. II - Carni di pollame e di lagomorfi - Macello
Sez. II - Carni di pollame e di lagomorfi - Macello
Sez. IX – Latte/prod. a base di latte - Centro
raccolta
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Centro di raccolta
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di stagionatura
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di stagionatura
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di trasformaz.
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di trasformaz.
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di trasformaz.
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di trasformaz.
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab tratt termico
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab tratt termico
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab tratt termico
Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab tratt termico
Sez. V - Carni macinate, preparaz. carni e carni
separate meccanicamente - Lab. di carni macinate
Sez. V - Carni macinate, preparaz. carni e carni
separate meccanicamente - Lab. di carni macinate
Sez. V - Carni macinate, preparaz. carni e carni
separate meccanicamente - Lab. di preparaz. carni
Sez. V - Carni macinate, preparaz. di carni e carni
separate meccanicamente - Lab. di preparaz. carni
Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz.
Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz.
Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz.
Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz.
Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz.
Sez. VIII - Prodotti della pesca - Locale di
macellazione di prodotti di acquacoltura
Sez. VIII - Prodotti della pesca - Locale di
macellazione di prodotti di acquacoltura
Sez. VIII - Prodotti della pesca - Stab trasformaz.
Sez. VIII - Prodotti della pesca - Stab trasformaz.
Sez. VIII - Prodotti della pesca - Stab trasformaz.
Sez. VIII - Prodotti della pesca - Stab trasformaz.
Sez. X - Uova e ovoprodotti - Centro imball uova
Sez. X - Uova e ovoprodotti - Centro di imball uova
Sez. X - Uova e ovoprodotti - Stab di trasformaz.
Aud Isp Aud
Isp
121
Sez. X - Uova e ovoprodotti - Stab di trasformaz.
Sez. XI - Cosce di rana e lumache - Stab trasformaz.
Sez. XII - Grassi animali fusi - Stab di trasformaz.
Sez. XII - Grassi animali fusi - Stab di trasformaz.
Sez. XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stab
di trasformaz.
Non ind
Non ind
Ind
Non ind
1
1
2
1
3
3
3
3
1
1
1
1
2
2
3
2
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
0
0
1
0
Ind
2
3
1
3
1
2
1
1
Sez. XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stab
di trasformaz.
Ind Export
P.Terzi
3
3
2
3
2
2
2
1
Sez. XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stab
di trasformaz.
Non ind
1
3
1
2
1
1
1
0
Sez. XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stab
di trasformaz.
Non
Ind/Export PT
2
3
2
2
2
1
2
0
Sez. XIV - Gelatine - Centro di raccolta
Non ind
1
2
1
1
1
0
0
1
Nella tabella seguente è riportata la previsione complessiva dei controlli, per tipologia,
attributo e livello di rischio; non figurano i controlli specifici svolti in occasione delle sedute di
macellazione che dipendono dall’attività degli impianti.
Il criterio, comunque, prevede che sia effettuato un controllo per ciascuna giornata di
macellazione; si stima che tale attività comporti, nel 2014, un numero indicativo di circa
1.700 interventi; come principio generale, viene stabilito che negli impianti di macellazione, i
controlli, che solitamente si susseguono in tempi diversi nel corso della giornata, siano
registrati in SIVI come unico controllo.
Asola/Guidizzolo
Tipologia Impianto prevalente
Ostiglia/Suzzara
Viadana
Totale
LR
Aud
Isp
%
Imp
Aud
Isp
Imp
Aud
Isp
Imp
Aud
Isp
Imp
Aud
Isp
Imp
Aud
Isp
Ind
2
1
5
100
0
0
0
1
1
5
0
0
0
0
0
0
1
1
5
Ind
3
1
3
100
1
1
3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
3
Ind
4
1
1
100
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
Ind Export PT
3
2
3
100
0
0
0
1
2
3
1
2
3
1
2
3
3
6
9
Ind USA
3
8
3
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
16
6
2
16
6
Non ind
2
1
2
100
0
0
0
0
0
0
1
1
2
0
0
0
1
1
2
Non ind
3
1
1
100
0
0
0
2
2
2
0
0
0
1
1
1
3
3
3
Non ind
4
1
0
100
8
8
0
5
5
0
4
4
0
3
3
0
20
20
0
Non ind
4
1
0
100
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
0
Non ind
4
1
0
100
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Laboratorio di sezionamento
Non ind
2
1
2
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
2
1
1
2
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Laboratorio di sezionamento
Non ind
3
1
1
100
0
0
0
0
0
0
1
1
1
4
4
4
5
5
5
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Laboratorio di sezionamento
Non ind
4
1
0
100
1
1
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
2
2
0
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Laboratorio di sezionamento
Non
Ind./Export PT
3
2
1
100
0
0
0
0
0
0
1
2
1
3
6
3
4
8
4
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Laboratorio di sezionamento
Non
Ind./Export PT
4
2
0
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
2
0
1
2
0
Non ind
3
1
1
100
2
2
2
1
1
1
0
0
0
0
0
0
3
3
3
Non ind
4
1
0
100
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
Ind
3
1
2
100
0
0
0
1
1
2
0
0
0
0
0
0
1
1
2
Non ind
4
1
0
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
1
1
0
Non ind
3
1
1
100
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
Non ind
4
1
0
100
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
0
Non ind
4
0
1
100
0
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
1
Ind
3
1
1
100
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Macello
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Macello
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Macello
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Macello
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Macello
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Macello
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Macello
Sez I - Carni di ungulati domestici
- Macello
Sez II - Carni di pollame e di
lagomorfi - Macello
Sez VIII - Prodotti della pesca Locale di macellazione di
prodotti di acquacoltura
Sez II - Carni di pollame e di
lagomorfi - Laboratorio di
sezionamento
Sez II - Carni di pollame e di
lagomorfi - Laboratorio di
sezionamento
Sez V - Carni macinate,
preparaz di carni e carni
separate meccanicamente Laboratorio di carni macinate
Sez V - Carni macinate,
preparazioni di carni e carni
separate meccanicamente Laboratorio di preparazione
carni
Sez XI - Cosce di rana e
lumache - Stabilimento di
trasformazione
Sez XII - Grassi animali fusi Stabilimento di trasformazione
Sez XIV - Gelatine - Centro di
raccolta
Sez 0 - Attività generali Deposito frigorifero
Attributo
Mantova
122
Sez 0 - Attività generali Deposito frigorifero
Sez 0 - Attività generali Deposito frigorifero
Sez 0 - Attività generali Deposito frigorifero
Sez 0 - Attività generali - Centro
di riconfez
Ind
4
1
0
100
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
Non ind
3
1
0
100
0
0
0
4
4
0
4
4
0
1
1
0
9
9
0
Non ind
4
0
1
100
2
0
2
1
0
1
0
0
0
1
0
1
4
0
4
Non ind
3
1
0
100
0
0
0
1
1
0
1
1
0
0
0
0
2
2
0
Sez 0 - Attività generali - Centro
di riconfezionamento
Non ind
4
0
1
100
3
0
3
3
0
3
0
0
0
1
0
1
7
0
7
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Centro di raccolta
Non ind
4
0
1
100
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
1
Non ind
3
1
0
100
0
0
0
0
0
0
4
4
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1
1
0
5
5
0
Non ind
4
0
1
100
4
0
4
1
0
1
0
0
0
2
0
2
7
0
7
Non ind
4
0
1
100
0
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
1
Ind
3
1
2
100
1
1
2
2
2
4
0
0
0
0
0
0
3
3
6
Ind
4
1
1
100
3
3
3
1
1
1
0
0
0
0
0
0
4
4
4
Ind Export PT
3
2
2
100
1
2
2
3
6
6
0
0
0
0
0
0
4
8
8
Non ind
3
1
1
100
3
3
3
0
0
0
1
1
1
1
1
1
5
5
5
Non ind
4
1
0
100
5
5
0
16
16
0
26
26
0
8
8
0
55
55
0
Non
Ind./Export PT
4
2
0
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
2
0
1
2
0
Ind Export PT
3
2
2
100
1
2
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
2
2
Sez VI - Prodotti a base di carne
- Stabilimento di trasformazione
Ind
4
1
1
100
1
1
1
3
3
3
0
0
0
0
0
0
4
4
4
Sez VI - Prodotti a base di carne
- Stabilimento di trasformazione
Ind Export PT
2
2
3
100
1
2
3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
2
3
Sez VI - Prodotti a base di carne
- Stabilimento di trasformazione
Ind Export PT
3
2
2
100
0
0
0
0
0
0
1
2
2
0
0
0
1
2
2
Sez VI - Prodotti a base di carne
- Stabilimento di trasformazione
Ind USA
3
6
3
100
0
0
0
1
6
3
0
0
0
0
0
0
1
6
3
Sez VI - Prodotti a base di carne
- Stabilimento di trasformazione
Non ind
2
1
2
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
2
1
1
2
Sez VI - Prodotti a base di carne
- Stabilimento di trasformazione
Non ind
3
1
1
100
2
2
2
10
10
10
1
1
1
1
1
1
14
14
14
Sez VI - Prodotti a base di carne
- Stabilimento di trasformazione
Non ind
4
1
0
100
7
7
0
9
9
0
8
8
0
8
8
0
32
32
0
Sez VI - Prodotti a base di carne
- Stabilimento di trasformazione
Non
Ind./Export PT
3
2
1
100
0
0
0
0
0
0
1
2
1
0
0
0
1
2
1
Sez VIII - Prodotti della pesca Stabilimento di trasformazione
Ind
4
1
1
100
0
0
0
1
1
1
0
0
0
0
0
0
1
1
1
Sez VIII - Prodotti della pesca Stabilimento di trasformazione
Non ind
4
1
0
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
2
0
2
2
0
Sez XII - Grassi animali fusi Stabilimento di trasformazione
Ind
3
1
2
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
2
1
1
2
Sez XII - Grassi animali fusi Stabilimento di trasformazione
Non ind
4
1
0
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
1
1
0
Ind Export PT
3
2
2
100
0
0
0
0
0
0
1
2
2
0
0
0
1
2
2
Non ind
3
1
1
100
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
Non ind
4
1
0
100
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
0
Totale
52
46
35
68
71
47
61
64
16
49
65
30
230
246
128
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Stabilimento di
stagionatura
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Stabilimento di
stagionatura
Sez X - Uova e ovoprodotti Centro di imballaggio uova
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Stabilimento di
trasformazione
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Stabilimento di
trasformazione
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Stabilimento di
trasformazione
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Stabilimento di
trasformazione
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Stabilimento di
trasformazione
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Stabilimento di
trasformazione
Sez IX - Latte e prodotti a base di
latte - Stabilimento di
trattamento termico
Sez XIII - Stomaci, vesciche e
intestini trattati - Stabilimento di
trasformazione
Sez XIII - Stomaci, vesciche e
intestini trattati - Stabilimento di
trasformazione
Sez XIII - Stomaci, vesciche e
intestini trattati - Stabilimento di
trasformazione
Per completare la strategia di controllo, è richiesta, almeno per gli impianti riconosciuti che
esportano verso paesi terzi, una relazione annuale che descriva le condizioni strutturali e
gestionali e analizzi i risultati dei controlli ufficiali svolti nel corso dell’anno; particolare
attenzione dovrà essere posta alla valutazione dell’attività di monitoraggio sviluppata dalla
ditta.
Tale relazione dovrà avere almeno frequenza annuale e dovrà essere predisposta e inviata
al Dipartimento di Prevenzione dai Direttori dei Distretti Veterinari entro il 15.01.2015; le
informazioni riportate nella relazione dovranno costituire il riferimento per determinare e
programmare le procedure della ditta da sottoporre a controllo nell’anno successivo.
Entro il 31 marzo 2014, dovranno essere completate e inviate al DPV eventuali relazioni
riguardanti l’attività 2013 e non ancora predisposte.
123
2) Controlli ufficiali in impianti registrati
Per la programmazione delle attività da svolgere nel 2014 negli impianti registrati, sono stati
valutati i risultati dei controlli 2013 (riportati nella tabella inserita nel contesto e riguardante la
valutazione delle NC riscontrate), che evidenziano un aumento dei rilievi non conformi,
soprattutto nei ristoranti e nei laboratori di produzione di prodotti gastronomici/rosticcerie.
Per queste tipologie di esercizi, tenuto conto delle risorse disponibili e della collaborazione
offerta dal Dipartimento di Prevenzione Medico – Servizio Igiene degli alimenti e della
Nutrizione, è stato previsto un aumento della percentuale di esercizi da sottoporre a
controllo (tipologia “ristoranti”) e una modalità di intervento con almeno due operatori
(tipologia “laboratori di produzione di prodotti gastronomici/rosticcerie”).
Programmazione controlli ufficiali (audit e ispezioni)
in impianti registrati
Piano
modalità rendicontazione
SIV
modalità di verifica
Trimestrale tramite report SIV
Indicatori
n. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 0,95
Audit programmati
Ispezioni programmate
Totale
DVET Asola/Guidizzolo
17
283
300
DVET Mantova
11
263
274
DVET Ostiglia/Suzzara
10
218
228
DVET Viadana
Totale
7
131
138
45
895
940
124
I criteri applicati alla programmazione dei controlli ufficiali da eseguire negli impianti o
esercizi registrati sono riportati nella tabella sottostante.
Tipologia impianto
Criteri
Audit
Criteri
Ispezione
L.R.
%
Deposito registrato
3
100%
1
Impianto di macellazione stagionale di suini
4
100%
1
Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie > 50
pianura > 35 montagna)
3
50%
1
Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte
4
100%
1
Laboratorio di produzione e vendita di gelati
4
100%
1
Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria
3
100%
1
Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50
pianura < 35 montagna)
3
25%
1
Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo
4
100%
1
Trasporto prodotti deperibili
3
20%
1
Macelleria e/o polleria
3
100%
1
Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni
3
20%
1
Superette o supermercato
2
100%
2
Superette o supermercato
3
100%
1
Ipermercato
1
100%
3
Pescheria
3
100%
1
Vendita di alimenti surgelati
4
100%
1
Distributore automatico di latte crudo
2
100%
1
Negozio mobile per vendita ambulante
3
20%
1
Banco temporaneo per vendita ambulante
3
20%
1
Ristorante, trattoria, pizzeria ecc.
3
20%
1
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
3
20%
1
Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti
3
20%
1
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
3
25%
Mensa di altre comunità
3
20%
Mensa aziendale
3
20%
Centro cottura/catering > 500 pasti
3
100%
1
Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti
3
100%
1
Centro cottura/catering < 500 pasti
3
20%
Ispezioni
aggiuntive
etnici
1
1
1
1
1
1
Per la necessità di allocare le risorse in altri settori (impianti di macellazione e impianti
riconosciuti in genere) e per concretizzare una programmazione che privilegi l’efficacia
degli interventi in settori maggiormente impegnativi (per l’ASL tale situazione si verifica
soprattutto negli impianti riconosciuti), per il 2014, è stato deciso di ridurre le risorse
complessive dedicate al settore dei registrati, pur aumentando l’attenzione verso la
ristorazione pubblica e le gastronomie.
Alcuni impianti e esercizi registrati sono stati associati all’attributo “etnico”, che comporta
un aumento della pressione ispettiva, come evidenziato nella precedente tabella.
Poiché, per alcune tipologie di impianti o esercizi registrati è previsto il controllo solo di una
parte delle unità presenti, per consentire il controllo informatico completo degli impianti o
esercizi da controllare, è stato deciso di differenziare, in SIVI, la collocazione delle unità
operative: il livello di rischio 3 è assegnato agli impianti da controllare, individuati dal
Distretto Veterinario sulla base di una valutazione del rischio operata nell’ambito della
125
tipologia e a seguito della valutazione dei controlli precedenti, mentre il livello 4 è riservato
agli impianti da non controllare in modo programmato nel corso dell’anno.
Di seguito, sono riportate le tabelle utilizzate per determinare il numero degli impianti da
controllare.
Impianti
totali 2014
% imp da
controllare
n impianti da
controllare
2014 (LR 3)
Laboratorio di produzione e confezionamento
miele (arnie > 50 pianura > 35 montagna)
3
50,00%
2
Laboratorio di produzione e vendita miele
(hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna)
4
25,00%
1
Negozio mobile per vendita ambulante
27
20,00%
6
Banco temporaneo per vendita ambulante
3
20,00%
1
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
252
20,00%
51
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
20
20,00%
4
Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti
11
20,00%
3
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
14
25,00%
4
Mensa di altre comunità
2
20,00%
1
Mensa aziendale
4
20,00%
1
Centro cottura/catering < 500 pasti
12
20,00%
3
Trasporto prodotti deperibili
16
20,00%
4
Negozio commercializzazione al dettaglio
alimenti e carni
26
20,00%
6
Impianti
totali 2014
% imp da
controllare
n impianti
da
controllare
2014 (LR 3)
Laboratorio di produzione e confezionamento
miele (arnie > 50 pianura > 35 montagna)
6
50,00%
3
Laboratorio di produzione e vendita miele
(hobbistica - arnie < 50 pianura < 35
montagna)
3
25,00%
1
Negozio mobile per vendita ambulante
51
20,00%
11
Banco temporaneo per vendita ambulante
2
20,00%
1
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
180
20,00%
36
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
11
20,00%
3
Mensa scolastica (con preparazione) < 100
pasti
42
20,00%
9
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
13
25,00%
4
Mensa di altre comunità
2
20,00%
1
Mensa aziendale
10
20,00%
2
Centro cottura/catering < 500 pasti
4
20,00%
1
Trasporto prodotti deperibili
23
20,00%
5
Negozio commercializzazione al dettaglio
alimenti e carni
51
20,00%
11
DVET Asola/Guidizzolo
DVET Mantova
126
Impianti
totali 2014
% imp da
controllare
n impianti
da
controllare
2014 (LR 3)
Laboratorio di produzione e confezionamento
miele (arnie > 50 pianura > 35 montagna)
2
50,00%
1
Laboratorio di produzione e vendita miele
(hobbistica - arnie < 50 pianura < 35
montagna)
9
25,00%
3
Negozio mobile per vendita ambulante
38
20,00%
8
Banco temporaneo per vendita ambulante
1
20,00%
1
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
118
20,00%
24
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
33
20,00%
7
Mensa scolastica (con preparazione) < 100
pasti
16
20,00%
4
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
15
25,00%
4
Mensa di altre comunità
1
20,00%
1
Mensa aziendale
7
20,00%
2
Centro cottura/catering < 500 pasti
6
20,00%
2
Trasporto prodotti deperibili
8
20,00%
2
Negozio commercializzazione al dettaglio
alimenti e carni
30
20,00%
6
DVET Viadana
Impianti
totali 2014
% imp da
controllare
n impianti
da
controllare
2014 (LR 3)
Laboratorio di produzione e confezionamento
miele (arnie > 50 pianura > 35 montagna)
2
50,00%
1
Laboratorio di produzione e vendita miele
(hobbistica - arnie < 50 pianura < 35
montagna)
4
25,00%
1
Negozio mobile per vendita ambulante
7
20,00%
2
Banco temporaneo per vendita ambulante
9
20,00%
2
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
91
20,00%
19
Azienda agrituristica con somministrazione
pasti
9
20,00%
2
Mensa scolastica (con preparazione) < 100
pasti
18
20,00%
4
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
14
25,00%
4
Mensa di altre comunità
1
20,00%
1
Mensa aziendale
3
20,00%
1
Centro cottura/catering < 500 pasti
0
20,00%
0
Trasporto prodotti deperibili
28
20,00%
6
Negozio commercializzazione al dettaglio
alimenti e carni
18
20,00%
4
DVET Ostiglia/Suzzara
Nelle tabelle seguenti è riportata la previsione complessiva dei controlli previsti negli impianti
registrati della provincia di Mantova e dei singoli Distretti Veterinari.
127
ASL Mantova
Audit
L.R.
Tipologia di impianto
Ispezioni
aggiuntive etnici
Ispezioni
Totale
Imp. da
N.
Imp. da
N.
Imp. da
N.
N.
N.
controllare contr controllare contr. controllare contr. audit ispez.
Deposito registrato
3
0
0
36
36
0
0
0
36
Impianto di macellazione stagionale di suini
4
0
0
5
5
0
0
0
5
Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie >
50 pianura > 35 montagna)
3
0
0
7
7
0
0
0
7
Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte
4
0
0
5
5
0
0
0
5
Laboratorio di produzione e vendita di gelati
4
0
0
2
2
0
0
0
2
Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria
3
0
0
92
92
38
38
0
130
Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie
< 50 pianura < 35 montagna)
3
0
0
6
6
0
0
0
6
Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo
4
0
0
19
19
0
0
0
19
Trasporto prodotti deperibili
3
0
0
19
19
0
0
0
19
Macelleria e/o polleria
3
0
0
194
194
22
22
0
216
Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni
3
0
0
24
24
0
0
0
24
Superette o supermercato
2
0
0
6
12
0
0
0
12
Superette o supermercato
3
0
0
109
109
0
0
0
109
Ipermercato
1
0
0
9
27
0
0
0
27
Pescheria
3
0
0
23
23
0
0
0
23
Vendita di alimenti surgelati
4
0
0
1
1
0
0
0
1
Distributore automatico di latte crudo
2
0
0
12
12
0
0
0
12
Negozio mobile per vendita ambulante
3
0
0
32
32
0
0
0
32
Banco temporaneo per vendita ambulante
3
0
0
5
5
0
0
0
5
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
3
0
0
135
135
0
0
0
135
Festa popolare, fiera
3
0
0
11
11
0
0
0
11
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
3
0
0
21
21
0
0
0
21
Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti
3
0
0
22
22
0
0
0
22
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
3
16
16
0
0
0
0
16
0
Mensa di altre comunità
3
0
0
4
4
0
0
0
4
Mensa aziendale
3
0
0
6
6
0
0
0
6
Centro cottura/catering > 500 pasti
3
15
15
0
0
0
0
15
0
Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti
3
14
14
0
0
0
0
14
0
Centro cottura/catering < 500 pasti
3
0
0
6
6
0
0
0
6
45
45
811
835
60
60
45
895
Totale
128
DVET Asola/Guidizzolo
Tipologia di impianto
L.
R.
Audit
Ispezioni
aggiuntive etnici
Ispezioni
Imp. da
N.
Imp. da
N.
Imp. da
N.
controllare contr controllare contr controllare contr
Totale
N.
audit
N.
ispez
Deposito registrato
3
0
0
10
10
0
0
0
10
Impianto di macellazione stagionale di suini
4
0
0
3
3
0
0
0
3
3
0
0
2
2
0
0
0
2
4
0
0
3
3
0
0
0
3
4
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
35
35
12
12
0
47
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo
4
0
0
9
9
0
0
0
9
Trasporto prodotti deperibili
3
0
0
4
4
0
0
0
4
Macelleria e/o polleria
3
0
0
60
60
11
11
0
71
Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni
3
0
0
6
6
0
0
0
6
Superette o supermercato
2
0
0
2
4
0
0
0
4
Superette o supermercato
3
0
0
30
30
0
0
0
30
Ipermercato
1
0
0
0
0
0
0
0
0
Pescheria
3
0
0
5
5
0
0
0
5
Vendita di alimenti surgelati
4
0
0
1
1
0
0
0
1
Distributore automatico di latte crudo
2
0
0
5
5
0
0
0
5
Negozio mobile per vendita ambulante
3
0
0
6
6
0
0
0
6
Banco temporaneo per vendita ambulante
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
3
0
0
51
51
0
0
0
51
Festa popolare, fiera
3
0
0
11
11
0
0
0
11
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
3
0
0
5
5
0
0
0
5
Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti
3
0
0
3
3
0
0
0
3
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
3
4
4
0
0
0
0
4
0
Mensa di altre comunità
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Mensa aziendale
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Centro cottura/catering > 500 pasti
3
6
6
0
0
0
0
6
0
Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti
3
7
7
0
0
0
0
7
0
Centro cottura/catering < 500 pasti
3
0
0
3
3
0
0
0
3
Totale
17
17
258
260
23
23
17
283
Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie
> 50 pianura > 35 montagna)
Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di
latte
Laboratorio di produzione e vendita di gelati
Laboratorio di produzione di prodotti
gastronomici/rosticceria
Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica arnie < 50 pianura < 35 montagna)
129
DVET Mantova
Audit
L.R.
Tipologia di impianto
Imp. da
controllare
Ispezioni
N.
Imp. da
N.
contr controllare contr
Ispezioni
aggiuntive etnici
Imp. da
N.
controlla
contr
re
Totale
N.
audit
N.
ispez
Deposito registrato
3
0
0
8
8
0
0
0
8
Impianto di macellazione stagionale di suini
4
0
0
1
1
0
0
0
1
3
0
0
3
3
0
0
0
3
4
0
0
1
1
0
0
0
1
4
0
0
1
1
0
0
0
1
3
0
0
22
22
15
15
0
37
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo
4
0
0
4
4
0
0
0
4
Trasporto prodotti deperibili
3
0
0
5
5
0
0
0
5
Macelleria e/o polleria
3
0
0
55
55
3
3
0
58
Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni
3
0
0
9
9
0
0
0
9
Superette o supermercato
2
0
0
3
6
0
0
0
6
Superette o supermercato
3
0
0
32
32
0
0
0
32
Ipermercato
1
0
0
6
18
0
0
0
18
Pescheria
3
0
0
10
10
0
0
0
10
Vendita di alimenti surgelati
4
0
0
0
0
0
0
0
0
Distributore automatico di latte crudo
2
0
0
3
3
0
0
0
3
Negozio mobile per vendita ambulante
3
0
0
11
11
0
0
0
11
Banco temporaneo per vendita ambulante
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
3
0
0
38
38
0
0
0
38
Festa popolare, fiera
3
0
0
0
0
0
0
0
0
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
3
0
0
3
3
0
0
0
3
Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti
3
0
0
9
9
0
0
0
9
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
3
4
4
0
0
0
0
4
0
Mensa di altre comunità
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Mensa aziendale
3
0
0
2
2
0
0
0
2
Centro cottura/catering > 500 pasti
3
3
3
0
0
0
0
3
0
Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti
3
4
4
0
0
0
0
4
0
Centro cottura/catering < 500 pasti
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Totale
11
11
230
245
18
18
11
263
Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie >
50 pianura > 35 montagna)
Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di
latte
Laboratorio di produzione e vendita di gelati
Laboratorio di produzione di prodotti
gastronomici/rosticceria
Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie
< 50 pianura < 35 montagna)
130
DVET Ostiglia/Suzzara
Tipologia di impianto
L.
R.
Audit
Ispezioni
aggiuntive etnici
Ispezioni
Imp. da
controllare
N.
contr
Imp. da
N.
Imp. da
controllare contr controllare
Totale
N.
contr
N.
audit
N.
ispez.
Deposito registrato
3
0
0
3
3
0
0
0
3
Impianto di macellazione stagionale di suini
4
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
1
1
0
0
0
1
4
0
0
0
0
0
0
0
0
4
0
0
1
1
0
0
0
1
3
0
0
21
21
6
6
0
27
3
0
0
3
3
0
0
0
3
Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo
4
0
0
2
2
0
0
0
2
Trasporto prodotti deperibili
3
0
0
3
3
0
0
0
3
Macelleria e/o polleria
3
0
0
54
54
7
7
0
61
Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni
3
0
0
7
7
0
0
0
7
Superette o supermercato
2
0
0
0
0
0
0
0
0
Superette o supermercato
3
0
0
35
35
0
0
0
35
Ipermercato
1
0
0
1
3
0
0
0
3
Pescheria
3
0
0
6
6
0
0
0
6
Vendita di alimenti surgelati
4
0
0
0
0
0
0
0
0
Distributore automatico di latte crudo
2
0
0
4
4
0
0
0
4
Negozio mobile per vendita ambulante
3
0
0
13
13
0
0
0
13
Banco temporaneo per vendita ambulante
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
3
0
0
26
26
0
0
0
26
Festa popolare, fiera
3
0
0
0
0
0
0
0
0
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
3
0
0
11
11
0
0
0
11
Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti
3
0
0
6
6
0
0
0
6
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
3
4
4
0
0
0
0
4
0
Mensa di altre comunità
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Mensa aziendale
3
0
0
2
2
0
0
0
2
Centro cottura/catering > 500 pasti
3
6
6
0
0
0
0
6
0
Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti
3
0
0
0
0
0
0
0
0
Centro cottura/catering < 500 pasti
3
0
0
2
2
0
0
0
2
10
10
203
205
13
13
10
218
Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie >
50 pianura > 35 montagna)
Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di
latte
Laboratorio di produzione e vendita di gelati
Laboratorio di produzione di prodotti
gastronomici/rosticceria
Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie
< 50 pianura < 35 montagna)
Totale
131
DVET Viadana
Tipologia di impianto
Audit
L.R.
Ispezioni aggiuntive
etnici
Ispezioni
Imp. da
N.
controllare contr
Totale
Imp. da
controllare
N.
cont
r
Imp. da
controllare
N.
contr
N.
audit
N.
ispez.
Deposito registrato
3
0
0
15
15
0
0
0
15
Impianto di macellazione stagionale di suini
4
0
0
1
1
0
0
0
1
3
0
0
1
1
0
0
0
1
4
0
0
1
1
0
0
0
1
4
0
0
0
0
0
0
0
0
3
0
0
14
14
5
5
0
19
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo
4
0
0
4
4
0
0
0
4
Trasporto prodotti deperibili
3
0
0
7
7
0
0
0
7
Macelleria e/o polleria
3
0
0
25
25
1
1
0
26
Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni
3
0
0
2
2
0
0
0
2
Superette o supermercato
2
0
0
1
2
0
0
0
2
Superette o supermercato
3
0
0
12
12
0
0
0
12
Ipermercato
1
0
0
2
6
0
0
0
6
Pescheria
3
0
0
2
2
0
0
0
2
Vendita di alimenti surgelati
4
0
0
0
0
0
0
0
0
Distributore automatico di latte crudo
2
0
0
0
0
0
0
0
0
Negozio mobile per vendita ambulante
3
0
0
2
2
0
0
0
2
Banco temporaneo per vendita ambulante
3
0
0
2
2
0
0
0
2
Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.)
3
0
0
20
20
0
0
0
20
Festa popolare, fiera
3
0
0
0
0
0
0
0
0
Azienda agrituristica con somministrazione pasti
3
0
0
2
2
0
0
0
2
Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti
3
0
0
4
4
0
0
0
4
Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo
3
4
4
0
0
0
0
4
0
Mensa di altre comunità
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Mensa aziendale
3
0
0
1
1
0
0
0
1
Centro cottura/catering > 500 pasti
3
0
0
0
0
0
0
0
0
Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti
3
3
3
0
0
0
0
3
0
Centro cottura/catering < 500 pasti
3
0
0
0
0
0
0
0
0
Totale
7
7
120
125
6
6
7
131
Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie >
50 pianura > 35 montagna)
Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di
latte
Laboratorio di produzione e vendita di gelati
Laboratorio di produzione di prodotti
gastronomici/rosticceria
Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie
< 50 pianura < 35 montagna)
3.4.3. Eseguire campionamenti nel settore sicurezza alimentare
3.4.3.1./3.4.3.2./3.4.3.3. Ricerca inibenti nelle carni di suini macellati in giovane età e di
Salmonella per l’esportazione in USA.
Vi sono campionamenti programmati e campionamenti che possono essere effettuati per
integrare evidenze raccolte in corso di ispezioni o audit; per il 2014 sono confermati i
campionamenti già effettuati negli anni precedenti per ricerca di inibenti nelle carni di suini
macellati in giovane età (cosiddette porchette) e i campionamenti previsti per gli impianti
USA.
Come per gli anni precedenti, per quanto riguarda la ricerca di Salmonella per
l’esportazione in USA, nei due macelli abilitati, deve essere prelevata una serie di 55
campioni per ricerca di Salmonella su carcassa, secondo i modi e i criteri stabiliti dal
Regolamento USA 9CFR310.25; i prelievi devono essere eseguiti durante sedute consecutive
di macellazione, su tre aree predefinite della superficie di una carcassa individuata con
132
criteri di casualità; il limite di accettabilità è di 6 positivi; in caso di superamento del limite
devono essere presi adeguati provvedimenti e la serie deve essere ripetuta.
Nel salumificio abilitato all’export USA, invece, si eseguono campioni per la ricerca
contemporanea di Salmonella e Listeria in prodotti a base di carne RTE (ready to eat) non
stabili; l’attività trova riferimento nel regolamento statunitense (9CFR430) e nel "Piano di
sorveglianza ufficiale per L. monocytogenes e Salmonella spp.", dedicato specificamente
agli stabilimenti che esportano negli USA (si è in attesa di nuove indicazioni regionali in
merito).
Il numero dei campioni da prelevare varia in ragione delle procedure aziendali scelte per
prevenire la contaminazione dei prodotti da Listeria; nel salumificio sono eseguiti anche test
di specie e test di stabilità su prodotti finiti.
3.4.3.4. Campionamenti in impianti che esportano verso la Federazione Russa/Custom Union
Per gli impianti che esportano carne, prodotti a base di carne, latte e prodotti a base di
latte verso la Federazione Russa/Custom Union, è programmata un’attività di
campionamento ufficiale (chimico e microbiologico); il n° di prelievi (assegnati all’ASL di
Mantova dalla Regione Lombardia con nota prot. H1.2013.0015735 del 27.05.2013) è rimasto
invariato e prevede n. 23 set di analisi che sono distribuiti tenendo conto della necessità di:
- ripartire le ricerche dei singoli set di campioni in modo equo fra i vari stabilimenti;
- variare gli elementi (chimici e microbiologici) da analizzare per singolo impianto per
evitare la ricerca delle stesse sostanze.
Controllo ufficiale nel settore Sicurezza alimentare
attività di campionamento
Piano
modalità
rendicontazione
relazione
modalità di verifica
Trimestrale
Indicatore
Ricerca inibenti
Ricerca Salmonella su
carcassa in macelli
USA
Salmonella e Listeria in
prodotti a base di
carne RTE in impianti
USA
test di specie su
prodotti finiti, in
impianto USA
test di stabilità su
prodotti finiti, in
impianto USA
Asola
Mantova
Guidizzolo
Ostiglia
Suzzara
Viadana
N. camp. prel. /n.
camp. previsti: ≥ 1
0
0
2
12
N. camp. prel. /n.
camp. previsti: ≥ 1
0
0
0
110
Non presente
Attività non programmabile
Non presente
Attività non programmabile
Non presente
Attività non programmabile
n. set campioni eseguiti
per esportazione verso
Campionamenti in
la Fed. Russa - C. U./ n.
impianti che esportano
set
campioni
per
verso la Federazione
esportazione verso la
Russa/C.U.
Fed. Russa - C. U.
programmati
Esame batteriologico e
Non presente
ricerca inibenti al
macello
n. ricerche effettuate /
Esame batteriologico e n. capi MSU pervenuti
ricerca inibenti per
(*) = 1
MSU macello
(*)Sono esclusi i capi distrutti per
Distribuzione in base a programmazione
dipartimentale
Secondo necessità
Attività non programmabile
qualsiasi motivo
Nella tabella sovrastante sono indicate le attività programmate e sono fornite indicazioni
circa i criteri da applicare per settori particolari; non sono oggetto di programmazione
133
l’esame batteriologico e la ricerca di sostanze inibenti, eseguiti per integrare i risultati delle
visite ante e post mortem di animali normalmente macellati.
Le stesse ricerche, invece, sono obbligatorie su carcasse e organi conferiti ad un macello e
provenienti da animali sottoposti a MSU in allevamento (DDG n. 7983 del 18/09/2012).
3.4.4.1/3.4.4.2/3.4.4.3/3.4.4.4/3.4.4.5. Verifica mediante campionamento e analisi delle
modalità di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 e succ. mod. presso le industrie alimentari.
Il piano completo è pubblicato in SIV, alla sezione “Documenti regionali”, e ad esso si dovrà
fare riferimento per l’esecuzione dell’attività; il piano persegue l’obiettivo generale di
valutare la corretta applicazione del Reg. (CE) 2073/2005 da parte delle imprese alimentari
e ai DPV è chiesto di intervenire attraverso due modalità:
- audit/ispezioni, finalizzati a verificare le attività condotte dagli OSA per garantire il
rispetto dei principi e dei requisiti previsti dal Reg. 2073; i dati riguardanti le evidenze,
le risultanze, le conclusioni ed eventuali conseguenze dovranno essere registrati in
SIVI, associandoli alla procedura “Applicazione regolamento (CE) 2073/05”; il
numero dei controlli è riportato nella tabella sottostante;
- attività di prelievo e analisi dei campioni, secondo le indicazioni riportate nel piano,
rispettando la distribuzione schematizzata di seguito; è indispensabile che i campioni
siano verbalizzati con la motivazione “Verifica Reg (CE) 2073”).
Alla base del piano sta la considerazione che il campionamento sia una delle metodiche
del controllo ufficiale per verificare i sistemi aziendali di autocontrollo; l’attività prevista dal
piano riguarda:
- carni fresche avicole prelevate presso macelli e impianti di sezionamento per ricerca
di Salmonella Tiphymurium e S. Enteritidis; sono esclusi gli impianti annessi ad un
macello che seziona esclusivamente le carni di animali macellati presso lo stesso
stabilimento;
- carne macinata e preparazioni a base di carne prelevate presso gli impianti di
produzione, riconosciuti e registrati, per ricerca di Salmonella spp.; sono esclusi gli
insaccati freschi;
- prodotti a base di carne, uova, e prodotti della pesca pronti al consumo per ricerca
di Salmonella spp. o Listeria monocytogenes; sono compresi i prodotti di
gastronomia, mentre sono esclusi gli insaccati e salumi. Si specifica che quando il
Reg. (CE) 2073, ai punti 1.8 e 1.15 dell’allegato I, fa riferimento ad alimenti crudi,
intende prodotti pronti al consumo da non destinare a successiva cottura.
Le norme per il campionamento e per la preparazione dei campioni da analizzare, la
frequenza di campionamento, le modalità di prelievo e le azioni successive al riscontro di
non conformità, devono rispettare le procedure riportate nel piano specifico (SIVI Documenti – Documenti Regionali – Programmazione - Obiettivi Regionali di Nuova
formulazione anno 2014).
Si puntualizza che, fermo restando il numero di prelievi assegnati dalla Regione all’ASL di
Mantova, in caso di mancato riscontro della matrice indicata nella Tabella 1 del piano, è
possibile (come da nota regionale del 10.02.2014):
- eseguire il prelievo presso un impianto registrato al posto di uno riconosciuto;
- eseguire un maggior numero di campioni presso gli stabilimenti di maggior
dimensioni;
- prelevare una matrice diversa tra quelle indicate dal piano, nel rispetto delle
indicazioni fornite dal piano stesso.
Relativamente ai prodotti a base di carne, non sono da prelevare gli insaccati freschi o a
breve stagionatura, già oggetto di piano
specifico negli anni passati.
L’attività prevista dal piano è sintetizzata
nella tabella sottostante; per i controlli
tramite audit o ispezione, pur in
mancanza di obiettivi operativi regionali,
si ritiene opportuno fornire indicazioni
numeriche
per
uniformare
i
comportamenti sui diversi territori.
134
Verifica mediante campionamento e analisi delle modalità di applicazione
del Reg. 2073/05 CEE presso le industrie alimentari
Piano
Verificare in corso di audit/ispezione le attività condotte dagli OSA per garantire il rispetto dei
principi e dei requisiti previsti dal Reg 2073
Attività 1
Modalità di
rendicontazione
Frequenza
rendicontazione
SIVI
Trimestrale
n. controlli procedura “Applicazione reg. (CE) 2073/05” eseguiti e registrati in SIVI /
n. controlli procedura “Applicazione reg. (CE) 2073/05” programmati = ≥ 1
Indicatori
DVET
Asola/Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
ASL
36
47
42
34
159
Controlli programmati
Verifica mediante campionamento delle modalità di applicazione del Reg. 2073/05 CEE
presso le industrie alimentari
Attività 2
Modalità di
rendicontazione
SIVI (rapporti di prova)
Frequenza
rendicontazione
Trimestrale
Indicatori
n. campioni eseguiti / n. campioni programmati ≥ 1
Carne fresca in
macello avicolo
Carne fresca in
sez. avicolo
Carne macinata in
impianto di
produzione
Ricon.
Registr.
Preparaz. carne
in impianto di
Prodotti a base di
produzione
carne, uova e
(esclusi insaccati
prodotti pesca
freschi)
pronti al consumo
Ricon. Registr.
DVET Asola/Guidizzolo
0
7
2
2
7
2
1
DVET Mantova
0
3
6
2
13
2
5
DVET Ostiglia/Suzzara
8
0
2
2
7
2
1
DVET Viadana
0
0
4
2
7
2
3
8
10
14
8
34
8
10
Totale
3.4.5.1./3.4.6.1./3.4.7.1 Piano di controllo della gestione del materiale a rischio specifico
(MSR) nei macelli
Piano gestione Materiale Specifico
a Rischio in macello
Piano
modalità rendicontazione/reporting
SIVI
modalità di verifica
Contenute nel piano
n. controlli effettuati /n. controlli
programmati ≥ 1
indicatori
Impianti macellaz.
Impianti di sez.
Macellerie
autoriz. rimoz.
Distretti
n
da
controll.
n.
da
controll.
n.
da
controll.
DVET Asola/Guidizzolo
6
6
4
4
1
1
DVET Mantova
6
6
6
6
0
0
DVET Ostiglia/Suzzara
3
3
2
2
0
0
DVET Viadana
4
4
4
4
0
0
19
19
16
16
1
1
Totale
Nella tabella soprastante è sintetizzata l’attività programmata per l’Area di Igiene degli
Alimenti di Origine Animale.
135
Il piano è pubblicato in SIVI, alla sezione “Documenti regionali”, e ad esso si dovrà fare
riferimento per l’esecuzione dell’attività; i controlli dovranno rispettare almeno i seguenti
criteri:
- n. 1 controllo nel 100% dei macelli dove si effettua la macellazione di bovini e ovicaprini;
- n. 1 controllo nel 100% dei laboratori di sezionamento dove si effettua rimozione di MSR;
- n. 1 controllo nel 100% degli spacci di macelleria autorizzati alla rimozione della
colonna vertebrale.
I controlli dovranno essere registrati in SIVI selezionando tra le procedure la voce “Controllo
MSR”; l’argomento è trattato anche al capitolo 3.5. Programmazione e attuazione piani
dell’area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche, paragrafo 3.5.18.1. e seg. Piano di
controllo della gestione del materiale a rischio specifico (MSR) in allevamento.
3.4.8.1. Eseguire controlli presso laboratori iscritti al registro regionale (DGR del 14 luglio 2010
n. 9/266)
I controlli effettuati nel 2013 hanno confermato la necessità di monitorare la situazione dei
laboratori privati che svolgono analisi per i sistemi aziendali di autocontrollo e per tale
ragione è confermata, per il 2014, l’attività già prevista per il 2013.
Controllo ufficiale nel settore Sicurezza alimentare
controlli presso laboratori privati
Piano
modalità
rendicontazione
Relazione
modalità di verifica
trimestrale
n. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1
Indicatori
n. controlli programmati
Ispezioni/audit
DVET Asola/Guidizzolo
1
DVET Mantova
1
DVET Ostiglia/Suzzara
1
Totale
3
È auspicabile che i controlli siano svolti con la sinergia di personale proveniente da Distretti
Veterinari diversi; in casi particolari potrà essere richiesta la collaborazione del NAS o del
gruppo che effettua i controlli dei laboratori per conto dell’U.O. Veterinaria.
3.4.9.1. Controlli sulla macellazione a domicilio
La DDGS n. 9405/2012 Indicazioni regionali in materia di macellazione a domicilio prevede,
al fine di verificare il rispetto delle condizioni previste dalle norme vigenti nelle fasi di
macellazione e di successiva lavorazione delle carni, che venga inserita nel documento di
programmazione annuale la previsione di un certo numero di controlli a campione sulle
macellazioni avvenute presso il domicilio del privato condotte da persona formata.
Per l’anno 2014 sono previste, da parte dei DVET, almeno tre verifiche su macellazioni
domiciliari svolte da persona formata o il controllo del 100% di tali macellazioni, qualora esse
siano inferiori a tre.
3.4.10.1. Attuare controlli congiunti con SIAN nel settore sicurezza alimentare
Nel settore della sicurezza alimentare sono previsti, per il 2014, n. 120 controlli congiunti; dal
punto di vista operativo, valgono le stesse indicazioni fornite con il PIAPV 2013.
Considerati i risultati dei controlli 2013 e le indicazioni pervenute da Regione Lombardia in
vista di EXPO 2015, i controlli dovranno essere orientati soprattutto alla ristorazione pubblica
e ai laboratori di gastronomia; di seguito, è riportata la distribuzione distrettuale dell’attività.
136
Controllo ufficiale nel settore Sicurezza alimentare
controlli congiunti SIAN/DVET
Piano
modalità rendicontazione
SIV
Frequenza
trimestrale
Indicatori
. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1
N. controlli programmati
DVET Asola/Guidizzolo
36
DVET Mantova
30
DVET Ostiglia/Suzzara
26
DVET Viadana
28
Totale
120
3.4.11.1. Attuare controlli congiunti con IZSLER nel settore sicurezza alimentare
Gli indirizzi regionali e la positiva esperienza maturata già a partire dal 2011, fanno ritenere
indispensabile il supporto dell’IZSLER anche per il 2014; con il personale dell’Istituto, infatti,
sono previsti controlli ufficiali per gestire prioritariamente criticità di carattere igienicosanitario negli impianti o per verificare le modalità di campionamento attuate dagli OSA
nell’ambito del loro sistema di autocontrollo.
Controllo ufficiale settore Sicurezza alimentare
attività congiunta con IZSLER 2013
Piano
modalità
rendicontazione
modalità di verifica
SIV
trimestrale
N. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1
Indicatori
N. controlli programmati
distretti
Ispezioni/audit
DVET Asola/Guidizzolo
2
DVET Mantova
2
DVET Ostiglia/Suzzara
2
DVET Viadana
2
Totale
8
3.4.12.1./3.4.12.2. Assicurare gestione, in pronta reperibilità, dei sistema di allerta per
alimenti e mangimi
Nelle Regole di Sistema 2014, viene definito come fondamentale per il perseguimento degli
obiettivi, anche il presidio, 24 ore su 24, del sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi
in modo da poter intervenire tempestivamente per impedire che questi, se non sicuri,
rimangano sul mercato e possano costituire un rischio per i consumatori.
Oltre a tenere monitorata l’applicazione di procedure corrette nel corso di attivazioni
spontanee del sistema in reperibilità, per testarne la funzionalità, in assenza di attivazioni
reali, nel 2014, verrà, comunque, svolta una simulazione di sistema di allerta in reperibilità,
così come già avvenuto lo scorso anno.
137
3.5. Programmazione e attuazione piani dell’area Igiene Allevamenti e
Produzioni Zootecniche
3.5.1.1./3.5.2.1./3.5.3.1./3.5.4.1./3.5.5.1./3.5.6.1 Piano Regionale Benessere Animale (PRBA)
Piano
Piano Regionale Benessere Animale
Dettagli dell'attività:
Controlli sul benessere animale in allevamento, e durante i
trasporti, all’arrivo e in itinere, e durante la macellazione
modalità rendicontazione/reporting
Inserimento dei controlli in SIVI
Piano regionale benessere animale in allevamento n.
controlli eseguiti/n. controlli programmati≥1
Piano regionale benessere animale durante la
macellazione n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥
0,98
Piano regionale benessere animale durante il trasporto a
destino in macello n. controlli eseguiti/n. controlli
programmati ≥ 0,98
Piano regionale benessere animale durante il trasporto a
destino al punto di controllo n. controlli eseguiti/n. controlli
programmati ≥ 0,98
modalità di verifica (indicatori)
Piano regionale benessere animale durante il trasporto a
destino - Controllo sugli scambi comunitari di animali n.
controlli eseguiti/n. controlli programmati = 1
Piano regionale benessere animale durante il trasporto in
itinere - Controlli su strada condotti congiuntamente alle
Forze dell’Ordine n. giornate effettuate /n. giornate previste
≥ 0,98
Il Piano Regionale per il Benessere Animale si articola in diversi ambiti specifici d’intervento:
1) Benessere animale in allevamento: indicatore n. controlli eseguiti/n. controlli
programmati ≥ 1; Il numero di controlli non subisce grandi variazioni rispetto al 2013 ed è
riassunto nella successiva tabella.
Piano benessere
animale in
allevamento
2014
VCB
DVET
Asola/Guidizzolo
1
35
12
DVET Mantova
1
35
DVET
Ostiglia/Suzzara
2
DVET Viadana
totali
4
suini
ovaiol
>40 o
polli
e > 350
>6
carne
capi
scrofe
cavall
i prod struzzi> tacchin conigli
carne
10
i > 250
> 250
> 10
capi
capi
capi
capi
animali
da
pellicci
a
bovini
> 50
capi
caprini
> 50
capi
30
35
1
1
2
4
9
7
35
1
1
2
2
37
2
10
35
2
1
90
13
2
5
20
1
1
1
1
44
120
25
52
125
3
3
7
8
1
1
Totale
121
94
1
1
349
Sulla base delle indicazioni relative al livello di rischio fornite dalla U. O. Veterinaria
regionale, gli allevamenti da selezionare per i controlli saranno individuati prioritariamente
fra:
allevamenti con non conformità aperte (elenco presente in bacheca cartella
benessere);
per galline ovaiole, gabbie modificate e sistemi alternativi, privilegiare allevamenti non
controllati nel 2013, allevamenti ristrutturati e allevamenti che eseguono la muta;
per allevamenti suini, 2/3 dei controlli in allevamenti da ingrasso, valutando
pavimentazioni e disponibilità di acqua; i rimanenti negli allevamenti da riproduzione
per verificare il mantenimento del group housing;
138
per polli da carne, privilegiare chi ha richiesto deroghe per la densità di allevamento.
Negli allevamenti di bovine da latte bisogna ricordare che, se sono presenti più di 6 vitelli, è
necessario compilare anche la check list benessere vitelli.
Per il controllo da effettuare presso l’allevamento di animali da pelliccia è necessario
utilizzare, oltre alla normale check list, anche, per quanto compatibile, la check list prevista
per i controlli nei macelli sulle modalità di macellazione e sulle strutture, poiché anche gli
allevamenti di animali da pelliccia rientrano fra le strutture sottoposte a controllo ai sensi del
Reg. Ce 1099/09.
È in fase di definizione un piano di controllo sul benessere dei suini allevati in Regione
Lombardia, con il preciso intento di verificare, attraverso l’osservazione degli animali, se e
quanto il rispetto pedissequo delle misure previste dalla normativa (larghezza, travetti,
larghezza fessure ecc.) influisca sul reale benessere degli animali (vedi paragrafo 3.6.8.1.
Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lombardia, pag.
143); i sopralluoghi effettuati nell’ambito di questo piano sono comunque compresi nel
numero di quelli programmati nel piano benessere animale in allevamento.
L’intenzione è di effettuare una verifica “animal based” per fornire dati al Ministero e
produrre un eventuale dossier da inviare ad EFSA per una diversa interpretazione della
normativa; per Mantova saranno selezionati 25 allevamenti che rientreranno fra quelli
controllati per il benessere animale in allevamento.
Va ricordato che i controlli che saranno condotti sugli allevamenti selezionati nell’ambito
dei controlli sulla condizionalità rientreranno nel computo totale dei controlli effettuati.
Benessere animale durante la macellazione: controlli sulle modalità e le strutture di
macellazione, indicatore: n. controlli eseguiti/n. controlli programmati = ≥ 0.98.
L’applicazione del Reg. 1099/2009 ha modificato, in parte le modalità di controllo; Regione
Lombardia ha proposto una check list, valida per tutte le strutture di macellazione in cui
sono riportati sia i controlli sulle modalità che quelli sulle strutture, pertanto si ritiene di ridurre
a uno all’anno il numero dei controlli negli stabilimenti sotto 1000 UGB e a due all’anno quelli
negli stabilimenti industriali.
I controlli saranno formalizzati con la check list compilata manualmente e registrati in SIVI
con le modalità sotto riportate; la check list è molto articolata e deve essere utilizzata per
valutare la situazione esistente al fine di poter rispondere ad eventuali richieste di FVO, la cui
visita è prevista a marzo 2014.
Va ricordato che, nelle strutture al di sotto delle 1.000 UGB, non è necessaria la presenza del
responsabile della tutela del benessere animale.
L’attività di controllo dovrà essere registrata in SIVI secondo le consuete modalità con
l’avvertenza di specificare, come di seguito schematizzato, la procedura controllata, il
requisito disatteso e i provvedimenti adottati:
1. selezionare l’impianto di macellazione sottoposto a controllo;
2. selezionare Controlli;
3. selezionare Nuovo Audit oppure Nuova Ispezione in funzione della tipologia di
controllo eseguito;
4. selezionare Aggiungi Evidenza;
5. selezionare in procedura controllata, la voce Benessere animale;
6. Descrivere in testo evidenza il riferimento della check list utilizzata (data e
numero).
7. Se viene rilavata una non conformità, va specificato, in requisito disatteso, la non
conformità riscontrata specificando per esteso la tipologia del requisito disatteso:
a. “procedure operative di macellazione: ……………..”
b. “gestione delle varie fasi della macellazione:……………………”
c. “formazione del personale:………………………………………”
d. “struttura e attrezzatura degli impianti di macellazione………………….”
e. “dispositivi di immobilizzazione e stordimento:……………………………….”
f. “programmazione e gestione delle attività di manutenzione dei
dispositivi di immobilizzazione e stordimento:……………………………….”;
8. Individuare i tempi entro cui rimuovere la non conformità riscontrata;
2)
139
9. In caso di riscontro di non conformità specificare sempre in provvedimenti il
provvedimento adottato.
3) Benessere animale durante il trasporto a destino:
all’arrivo in macello, indicatore n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥ 0.98;
al punto di controllo, indicatore n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥ 0,98;
controllo sugli scambi comunitari di animali, indicatore n. controlli eseguiti/n. controlli
programmati ≥ 1.
Benessere animale durante il trasporto - controlli a destino anno 2014
2014
tipo di trasporto
superiori alle 8 ore (lunghi
viaggi)
inferiori alle 8 ore (brevi
viaggi)
% minima controlli presso:
sede del controllo
indicazione ministeriale
macello
10% dei mezzi in arrivo
posto di controllo
5% delle partite di
animali in arrivo
macello
2% dei mezzi in arrivo
In considerazione del fatto che non si sono modificate significativamente, nel corso del
2013, le modalità di fornitura degli animali ai macelli e nemmeno le entità delle
macellazioni, tenuto conto della valutazione del rischio, basata sul numero di mezzi in arrivo,
l’entità delle macellazioni, la provenienza dei capi macellati ed il numero di trasportatori
coinvolti in ogni macello, già effettuata in precedenza, si conferma il numero di controlli
previsti nel 2013, con la sola eccezione di un macello industriale di suini a Viadana, che ha
visto aumentare, nello scorso anno, il numero di arrivi da paesi comunitari.
In tale struttura, qualora perdurassero gli arrivi da altri Paesi della Comunità Europea, si
chiede di controllare, nell’ambito dei controlli totali, dieci trasporti animali della tipologia dei
lunghi viaggi nell’ambito del numero totale di controlli previsti.
140
DVET
Comune
Tipo
giornate macellazione
n° minimo controlli all'arrivo previsti
AG
Ceresara
macello avicolo inf 150000 capi
50
1/anno
AG
Monzambano
macello ungulati sopra 1000 UGB
50
1/mese
AG
Acquanegra sul Chiese
macello ungulati sotto 1000 UGB
20
1/anno
AG
Casaloldo
macello ungulati sotto 1000 UGB
20
1/anno
AG
Casalromano
macello ungulati sotto 1000 UGB
20
1/anno
AG
Castel Goffredo
macello ungulati sotto 1000 UGB
30
1/anno
AG
Castiglione delle Stiviere
macello ungulati sotto 1000 UGB
40
4 anno
AG
Castiglione delle Stiviere
macello ungulati sotto 1000 UGB
40
3 anno
AG
Cavriana
macello ungulati sotto 1000 UGB
50
3 anno
AG
Gazoldo degli Ippoliti
macello ungulati sotto 1000 UGB
70
2 anno
AG
Goito
macello ungulati sotto 1000 UGB
40
2 anno
AG
Goito
macello stagionale suini
20
1/anno
AG
Castel Goffredo
macello stagionale suini
20
1/anno
AG
Redondesco
macello stagionale suini
20
1/anno
MN
Bagnolo San Vito
macello ungulati sopra 1000 UGB
250
3 mese
MN
Bagnolo San Vito
macello ungulati sopra 1000 UGB
30
2/anno
MN
Virgilio
macello ungulati sopra 1000 UGB
60
28 anno
MN
Borgoforte
macello ungulati sotto 1000 UGB
40
1/anno
MN
Curtatone
macello ungulati sotto 1000 UGB
60
2/anno
MN
Porto Mantovano
macello ungulati sotto 1000 UGB
50
3/anno
MN
Rodigo
macello ungulati sotto 1000 UGB
70
4/anno
MN
Roncoferraro
macello ungulati sotto 1000 UGB
30
2 /nno
MN
Roverbella
macello ungulati sotto 1000 UGB
60
2/anno
MN
Castel d'Ario
macello stagionale suini
20
1/anno
O/S
Quistello
macello avicolo inf 150000 capi
50
2/anno
O/S
Felonica
macello ungulati sopra 1000 UGB
30
1/anno
O/S
Felonica
macello ungulati sopra 1000 UGB
60
6 anno
O/S
San Giovanni del Dosso
macello ungulati sopra 1000 UGB
50
1/mese
O/S
Pegognaga
macello ungulati sopra 1000 UGB
200
4/mese: almeno 10/anno su lunghi viaggi
O/S
Villa Poma
macello ungulati sotto 1000 UGB
60
2/anno
O/S
Quistello
macello ungulati sotto 1000 UGB
30
2/anno
O/S
Serravalle a Po
macello ungulati sotto 1000 UGB
50
2/anno
O/S
Sustinente
macello ungulati sotto 1000 UGB
30
1/anno
O/S
Suzzara
macello ungulati sotto 1000 UGB
5
1/anno
VIA
Viadana
macello ungulati sopra 1000 UGB
200
4/mese 10/anno su lunghi viaggi
VIA
Marcaria
macello abilitato USA
250
4 mese
VIA
Dosolo
macello abilitato USA
250
4 /mese
VIA
Bozzolo
macello ungulati sotto 1000 UGB
50
3/anno
VIA
Dosolo
macello ungulati sotto 1000 UGB
35
1/anno
VIA
Gazzuolo
macello ungulati sotto 1000 UGB
8
1/anno
VIA
Marcaria
macello ungulati sotto 1000 UGB
60
4/anno
VIA
Sabbioneta
macello stagionale suini
20
1/anno
O/S
Moglia
Punto di controllo
150 arrivi
10/anno
141
I controlli effettuati in questo ambito andranno inseriti in SIVI, citando data e numero della
check list e mettendo il suffisso T dopo il numero del verbale (esempio BOS1/2013/001T); in
questo modo sarà possibile estrarli senza dover chiedere altre rendicontazioni.
Per i controlli al Punto di Controllo di Moglia tale possibilità ancora non esiste (è stato
segnalato il problema ma non c’è ancora una soluzione), per cui il DVET di Ostiglia/Suzzara
dovrà inviare al DPV copia delle check list stilate nei dieci controlli che verranno condotti.
Relativamente ai controlli sugli scambi comunitari di animali, il piano, condotto in
collaborazione con l’Ufficio Veterinario per gli Adempimenti CE di Milano (UVAC), prevede,
per Mantova, il controllo di quattro partite, tre di bovini di provenienza francese e una di
suini di provenienza olandese; la distribuzione dei controlli non può essere condotta su base
distrettuale perché è dipendente da scelte fatte da UVAC.
Con successiva comunicazione, la U.O. Veterinaria regionale preciserà le modalità di
selezione e rendicontazione dell’attività.
4) Benessere animale durante il trasporto in itinere - controlli su strada condotti
congiuntamente alle Forze dell’Ordine: indicatore n. giornate effettuate /n. giornate
previste ≥ 0,98.
Pur tenendo conto di alcune difficoltà operative connesse con la gestione congiunta del
piano di controllo su strada, viene confermato il numero di controlli già previsti per il 2013; a
motivo dell’oggettiva difficoltà della programmazione e conduzione dei controlli presso
strutture come trasportatori e allevamenti, si confermano i punti critici già individuati in
precedenza, situati sulle principali linee di comunicazione; in bacheca verrà inserito l’elenco
con l’indicazione precisa di questi punti.
Benessere animale durante il trasporto - controlli congiunti con le Forze dell’Ordine
presso i punti critici anno 2014
Distretto
Asola/Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
totale
n. interventi
7
7
7
4
25
Qualora non risultasse possibile concordare un piano di intervento congiunto o se il numero
di controlli concordabili congiuntamente non corrispondesse al numero di controlli
assegnati, le attività rimanenti saranno condotte dal solo personale della ASL all’ingresso
delle strutture di macellazione, stabilendo, in collaborazione coi i colleghi operanti presso il
macello, le modalità esecutive.
La rendicontazione dei controlli così condotti sarà effettuata nell’applicativo aziendale
“Bacheca”, dove è stato inserito il nuovo modello di rendicontazione steso ai sensi della
decisione comunitaria n. 188/2013.
Al fine di migliorare l’applicazione del Regolamento CE 1/2005, i Distretti dovranno curare
particolarmente la formazione dei veterinari ufficiali e dei Tecnici della Prevenzione
impegnati nei controlli, in riferimento ai temi seguenti:
- giornale di viaggio (verifica della conformità, modalità di raccolta, ecc.);
- applicazione delle sanzioni previste dal DLgs. 25 luglio 2007, n. 151 - Disposizioni
sanzionatorie per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1/2005 sulla
protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate;
- idoneità degli animali al trasporto.
Tutte le sanzioni irrogate nell’ambito del benessere animale, sia durante il trasporto, che
all’arrivo o in allevamento, devono essere trasmesse al Dipartimento di Prevenzione, per il
successivo invio in regione ai fini della condizionalità e utilizzate per l’aggiornamento
dell’anagrafica delle sanzioni a carico di singoli trasportatori o conducenti.
3.5.7.1. Piano regionale sorveglianza sulla sperimentazione animale
Tale piano, che nel 2013 era un piano di nuova introduzione e veniva gestito in maniera
autonoma, nel 2014 è stato inserito nel Piano regionale per il Benessere animale; esso
prevede la verifica del rispetto dei requisiti, previsti dal DLgs. 116/1992 e dalla
raccomandazione 2007/526/CE, relativa alle linee guida per la sistemazione e la tutela degli
142
animali impiegati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici; la Regione Lombardia lo ha
impostato, in attesa della predisposizione di un piano nazionale.
Tale piano interessa marginalmente la realtà dell’ASL di Mantova, in quanto è presente
solamente un piccolo stabulario, che ospita roditori, presso la locale sezione dell’Istituto
Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia e Romagna; su tale struttura sarà condotto, da
parte di ispettori dipartimentali, un controllo, sotto forma di audit il cui esito sarà inserito in
SIVI.
Piano regionale sorveglianza sulla sperimentazione animale
categorie
frequenze minime
dei controlli
n. impianti attivi
A
Stabilimenti di
allevamento
annuale
0
B
Stabilimenti fornitori
annuale
0
C
Stabilimenti di
allevamento/fornitori
annuale
0
D
Stabilimenti
utilizzatori
annuale
1
E
Stabilimenti
utilizzatori di cani,
gatti e/o primati non
umani
semestrale
0
n. controlli
programmati
1
3.5.8.1. Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lombardia
(piano di nuova formulazione)
Il piano si propone una verifica delle condizioni di benessere “animal based” nell’ambito
dell’allevamento suino in Lombardia per tentare di fornire elementi oggettivi utili a superare
l’attuale fase di valutazione delle situazioni di benessere basata sui soli parametri strutturali
degli allevamenti.
L’esecuzione del piano, che s’inserisce nel piano del controllo del benessere animale in
allevamento, prevede la formazione di 5 dirigenti veterinari (già realizzata ad inizio di
febbraio) presso il Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA);
successivamente verranno individuati 25 allevamenti da sottoporre a verifica oggettivata,
mediante l’utilizzo di una check list specificamente studiata da CReNBA.
Alle verifiche prenderanno parte, oltre ai veterinari formati, anche veterinari del CReNBA e
della sezione locale di IZSLER; i dati raccolti saranno inseriti in SIVI, nell’ambito dei piani di
controllo del benessere animale in allevamento, e, successivamente, saranno elaborati da
CReNBA per definire strategie di intervento e per ispirare eventuali modifiche legislative o
particolari interpretazioni di alcuni aspetti normativi la cui applicazione letterale appare, allo
stato attuale, molto problematica.
L’esecuzione del piano avrà luogo, salvo diverse indicazioni, entro il primo semestre del
2014; i sopralluoghi effettuati nell’ambito di questo piano sono comunque compresi nel
numero di quelli programmati nel piano benessere animale in allevamento.
3.5.9.1. Piano monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento
Continua anche nel 2014, nell’ambito del quadro generale della salvaguardia del
benessere animale, il piano di monitoraggio della macellazione speciale d’urgenza in
allevamento, rivolta a quegli animali che presentano lesioni e/o patologie tali da renderli
non idonei al trasporto; Il progetto ha anche lo scopo di garantire la corretta registrazione in
Banca Dati Regionale delle macellazioni speciali d’urgenza.
Per la valutazione dell’indicatore riportato nella tabella seguente si deve fare riferimento ai
dati estratti dalla BDR/BDN.
143
Piano
Monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento
Dettagli attività
Riferimento piano specifico
Modalità di rendicontazione
Contenute nel piano
Indicatori
n. capi sottoposti a MSU + n. capi abbattuti per motivi di benessere/
n. bovine età > 48 mesi: ≥ 0,8%
3.5.10.1/3.5.10.2. Piano Regionale di sorveglianza e vigilanza sanitaria sull’Alimentazione
degli Animali (PRAA)
Piano
Piano Regionale di sorveglianza e vigilanza sanitaria
sull’Alimentazione degli Animali (PRAA)
Dettagli dell'attività
Riferimento piano specifico (attività ispettiva)
modalità
rendicontazione/reporting
Contenute nel piano
modalità di verifica)
Contenute nel piano
n. campioni effettuati/ n. campioni programmati ≥ 1
indicatori
Campioni effettuati nel primo semestre ≥ 40% del totale
n. Ispezioni effettuate/n. ispezioni programmate ≥ 0,98
Frequenza controlli previsti nel
corso del 2012
Tipologia struttura
stabilimenti di cui all’articolo 10, comma 1, lettera a), b), c) del
Regolamento (CE) n. 183/2005
impianti di produzione di mangimi medicati e prodotti intermedi
1 ispezione l’anno
aziende zootecniche che producono mangimi medicati per
autoconsumo
imprese di produzione di cui all’articolo 5, comma 2, del
Regolamento (CE) 183/2005
laboratori di analisi per autocontrollo aziendale o autorizzati
all’esecuzione di analisi per conto terzi;
stabilimenti di produzione di alimenti per animali da compagnia
impianti di distribuzione di mangimi medicati e prodotti intermedi
1 ispezione ogni due anni
imprese di commercializzazione e distribuzione di cui all’articolo
5, comma 2, del Regolamento (CE) 183/2005
5 % degli allevamenti bovini non per autoconsumo
1 ispezione all’anno
10% degli allevamenti ovicaprini sottoposti a profilassi di stato
Il piano prevede sia un’attività di campionamento, svolta secondo i dettami del Piano
Nazionale Alimenti Animali (PNAA) e dell’extrapiano regionale, sia un’attività ispettiva,
condotta presso le strutture operanti in base al Reg. CE 183/2005 e al D.lgs. 90/93
sull’impiego dei mangimi medicati; prevede, inoltre, un monitoraggio delle prescrizioni di
mangimi medicati, mirato alla valutazione dell’utilizzo in deroga delle premiscele medicate.
La rendicontazione delle attività viene effettuata mediante le tabelle “ispezioni” e
“Prescrizioni” presenti nell’applicativo aziendale “Bacheca”.Nell’ambito del piano, per il
2014, ricade anche la vigilanza sulla gestione degli MSR in allevamento; questo tipo di
attività dovrà essere rendicontato nell’applicativo regionale BDR per singolo allevamento
controllato, utilizzando la specifica schermata sotto riportata.
144
1) Attività di campionamento: i campionamenti effettuati in fase di monitoraggio devono
essere condotti in allevamenti selezionati con metodo assolutamente randomizzato,
utilizzando l’apposita tabella presente nella cartella Bacheca Veterinaria; i campionamenti
svolti in fase di sorveglianza, invece, devono essere condotti tenendo conto delle
indicazioni fornite dal piano regionale e delle precedenti non conformità PNAA e PNR,
riportate nella succitata cartella.
I campionamenti extrapiano, per sole aflatossine, dovranno essere condotti per il 50% su
mais o mangimi contenenti mais, prodotti nel 2013, e per il 50% nel periodo tra ottobre e
dicembre 2014, avendo cura di coinvolgere anche gli essiccatoi e campionando mais o
prodotti mangimistici derivati da mais prodotto durante la campagna 2014.
La programmazione distrettuale dovrà assicurare l’esecuzione di almeno il 40% dei
campioni totali entro il 1° semestre 2014.
Piano sorveglianza e vigilanza sanitaria sull’alimentazione
animale - attività di campionamento anno 2014
Asola/
Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana
Guidizzolo
DVET
Monitoraggio
22
22
24
11
Sorveglianza
54
50
47
24
Extrapiano
aflatossine
2
3
4
3
78
75
75
38
totale
2) attività ispettiva: non essendo intervenute
modifiche, per quanto riguarda le modalità di
controllo ufficiale, presso gli impianti interessati
dalla normativa sui mangimi, l’attività ispettiva non
subirà rilevanti variazioni rispetto al 2013 ed è quella
riportata nella tabella sottostante.
145
Piano regionale sorveglianza e vigilanza sanitaria alimentazione animale (PRAA)
attività ispettiva anno 2014
tipologia
attività ispettiva
operatori primari registrati
ispezioni
Asola/ Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
produttori primari
70
25
15
15
15
allevatori
60
15
20
15
10
stoccaggio prodotti primari
4
1
1
1
1
134
41
36
31
26
ispezioni
Asola/ Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
6
0
1
2
3
2
1
0
1
0
produzione additivi diversi da all.
IV capo 1
1
0
1
0
0
produzione mangimi per il
commercio
13
3
7
2
1
essiccatoi c. t.
15
3
4
4
4
trasportatori c. t.
4
1
1
1
1
produzione mangimi per
autoconsumo registrati diversi
allegato IV punto 3
40
10
10
10
10
commercio mangimi registrati
20
6
6
4
4
Totale
ditte registrate ai sensi Reg.
183/2005 art 5 comma 2
fornitura sottoprodotti 852/2004 e
1069/2009
produzione pet-food
mulini macinature
5
2
1
1
1
106
26
31
25
24
ispezioni
Asola/ Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
produzione per la vendita di
mangimi composti
16
5
6
2
3
mangimifici aziendali riconosciuti
46
10
12
18
6
commercializzazione additivi
9
3
2
2
2
Totale
ditte riconosciute ai sensi Reg.
183/2005
commercio senza possesso fisico
2
0
1
1
0
73
18
21
23
11
ispezioni
Asola/ Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
produzione a scopo di vendita
4
1
1
1
1
produzione per autoconsumo
8
2
2
2
2
Totale
mangimi medicati
distributori art 13 comma 8
6
2
3
1
0
Totale
18
5
6
4
3
Totale generale
331
90
94
83
64
Particolare enfasi, nel corso del 2014, si dovrà dare ai controlli presso gli stabilimenti che
utilizzano grassi animali o vegetali nelle proprie produzioni ai fini dell’applicazione del Reg.
UE 225/2012 e dovrà essere condotta una nuova valutazione del rischio dei mangimifici
industriali.
3.5.11.1. Piano Regionale di farmacosorveglianza
Poiché non sono variate le normative ed è in fase di attuazione la categorizzazione del
rischio negli allevamenti, l’attività di farmacosorveglianza da attuarsi nel corso del 2014 non
subirà sostanziali variazioni rispetto al 2013.
146
I grossisti di farmaci veterinari presenti nell’ASL di Mantova saranno tutti controllati, almeno
una volta secondo la seguente programmazione.
Piano
Piano regionale farmacosorveglianza
Dettagli dell'attività
Riferimento piano specifico
modalità rendicontazione/reporting
SIV
modalità di verifica
Contenute nel piano
n. controlli effettuati / n. controlli previsti ≥1
indicatori
Piano farmacosorveglianza - Controllo grossisti
Tipologia
struttura
Asola/Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
totale
Solo
ingrosso
1
1
0
0
2
anche
vendita
2
7
2
0
11
3
8
2
0
13
totale
Le rimanenti strutture interessate dall’attività di farmacosorveglianza saranno controllate,
secondo la programmazione indicata nella tabella seguente, che tiene conto di una
valutazione del rischio effettuata nel 2011 e rivista nel 2012, e andrà ad interessare, oltre agli
allevamenti in cui sono state riscontrate precedenti non conformità (riportate
nell’applicativo aziendale “Bacheca”, nel file “non conformità aperte in area C” e nel file
NC PNR e PNAA), allevamenti produttori di latte crudo, allevamenti di bovine da latte che
detengono scorte di farmaci, allevamenti di bovini da carne, suini ed avicoli che
detengono scorte di farmaci; la programmazione terrà conto anche della disponibilità di
risorse.
Nella stesura del programma si tiene conto che un elevato numero di allevamenti viene
annualmente controllato al di fuori della programmazione di farmacosorveglianza per
l’esecuzione dei controlli previsti da PNR, PNAA, piano latte e categorizzazione del rischio in
area A/C.
Tutte le attività di controllo condotte saranno inserite in SIV e la rendicontazione avverrà
attraverso lo stesso applicativo informatico; si ricorda che, affinché le attività siano
rendicontate dall’applicativo, in fase di inserimento in SIV, andrà spuntata la voce
“Attuazione Programma”.
Si richiama l’attenzione dei Distretti sull’importanza di condurre un’accurata revisione ed
una accorta gestione delle anagrafi in genere e di quelle
zootecniche in particolare.
147
Piano regionale farmacosorveglianza - controlli 2014
N. controlli
programmati
Asola/
Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
grossisti di medicinali
veterinari art 66, DLgs
193/2006)
2
1
1
0
0
grossisti autorizzati alla
vendita diretta di
medicinali (art 70, DLgs
193/2006)
11
2
7
2
0
ambulatori / cliniche
33
8
12
8
5
medici veterinari
autorizzati a detenere
scorte
4
1
1
1
1
allevamenti bovini
100
27
27
27
19
allevamenti suini
150
45
45
40
20
allevamenti ittici
2
2
0
0
0
allevamenti avicoli
80
25
24
20
11
allevamenti cunicoli
1
0
0
1
0
allevamenti ovi-caprini
4
1
1
1
1
ippodromi, maneggi,
scuderie
2
0
1
0
1
canili / gattili/ pensioni
4 canili rifugio
e 4 canili
sanitari
2
4
2
0
apiari
2
1
1
0
0
altre specie animali
0
0
0
0
0
farmacie
6
0
0
6
0
parafarmacie
2
1
1
0
0
Tipologia
totale
407
3.5.12.1. Controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per sottoprodotti di origine animale
(Reg. CE 1069/2009)
Gli stabilimenti che trattano sottoprodotti di origine animale vengono sottoposti a controllo
sulla base di una valutazione del rischio impostata nel corso del 2012 e aggiornata
utilizzando la scheda di valutazione proposta dalla U. O. Veterinaria Regionale.
Piano
Controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per
sottoprodotti di origine animale (Reg. CE 1069/2009)
Dettagli dell'attività
Riferimento piano specifico
modalità rendicontazione/reporting
Contenute nelle linee guida
modalità di verifica
Contenute nel piano
indicatori
n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 0,98
148
Controllo ufficiale impianti riconosciuti per SOA anno 2014
Approval number
Comune
Sezione
Cat
LR
ispezioni
audit
ABP1015UFERT2
Canneto
sull'Oglio
XII
2
4
4
1
ABP105PETPR3
Castiglione
delle Stiviere
VIII
3
1
4
1
ABP1125STORP3-ABP1125STORP3
Quistello
I-II
3
3
1
2015
Bagnolo San
Vito
III
1
4
1
2015
Viadana
I-III
3
2
4
1
ABP2021STORP3
Goito
I
3
4
1
2015
ABP2068BIOGP2
Pegognaga
VI
2
3
1
2015
ABP2126BIOGP2-ABP2126BIOGP3
Viadana
VI
3
4
1
1
ABP2132BIOGP2
Viadana
VI
2
4
1
2015
ABP2146PROCP3
Quistello
IV
3
3
2
1
Poggio Rusco
XII
3
sosp
1
Viadana
I-IX
3
4
1
2015
Volta
Mantovana
VI
2
4
1
1
ABP1145INCP
ABP132COLL3-ABP132COMBTB
ABP2338UFERT3
ABP2425WHBF3-ABP2425STORP3
ABP2456BIOGP2
ABP2524BHHP3
ABP2548OCOMBTB3
ABP258PETPP3-ABP258PETPR3
ABP2774BIOGP2
ABP2812BIOGP2
Bozzolo
XIII
3
4
1
1
Bagnolo San
Vito
III
3
3
1
1
Ostiglia
VIII
3
2
4
1
Bagnolo San
Vito
VI
2
4
1
1
Viadana
VI
2
2
1
1
Pegognaga
III
3
3
2
2015
ABP2942BIOGP2
Rodigo
VI
2
3
1
1
ABP3089PETPP3
Redondesco
VIII
3
2
4
1
Pieve di Coriano
I
1
2
4
2015
ABP2898OCOMBTB
ABP3109STORP3 - ABP 3109STORP1
ABP318STORP1-ABP318STORP2
ABP319STORP 1 2 3 ABP319COLL1
ABP36PROCP3
ABP455PROCP2-ABP455STORP2ABP455UFERT2-ABP455BIOGP2
Rodigo
I
2
3
4
1
Castellucchio
I
1-23
2
12
1
Viadana
IV
3
2
12
1
Rodigo
I
2
3
12
2015
Commessaggio
I-IX
3
2
12
1
ABP859UFUR3
Borgoforte
X
3
4
3
1
ABP930COLL3
Castel Goffredo
I
3
2
4
1
102
19
ABP6COLL3-ABP6COLC3
TOTALI
Campionamenti annuali di verifica
1 per ricerca E. Coli 5 u. c. da 25 g
1 per ricerca salmonelle 5 u. c. da 25 g
Al termine produzione o durante immagazzinamento
1 per ricerca salmonelle 5 u. c da 25 g
1 per ricerca enterobatteriacee 5 u. c. da 25 g
1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g
1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g
1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g
1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g
1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g
1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g
1 campione per ricerca C. perfringens 1 u. c. da 5 g
1 campione per ricerca salmonelle 5 u.c. da 25 g
1 per ricerca E. Coli 5 u. c. da 25 g
1 per ricerca salmonelle 5 u. c. da 25 g
solo se rirenderà attività
1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g
1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g
Al termine produzione o durante immagazzinamento
1 per ricerca salmonelle 5 u.c da 25 g e 1 per ricerca
enterobatteriacee 5 u.c. da 25 g
1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g
1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g
1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g
1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g
1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g
1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g
Al termine produzione o durante immagazzinamento
1 per ricerca salmonelle 5 u.c da 25 g e 1 per ricerca
enterobatteriacee 5 u.c. da 25 g
Sul digestato
1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g
1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25
Sul trasformato
1 campione per ricerca C. Perfringens
1 u.c. 5 g
Note: 2015 significa che l’audit, previsto su base biennale, sarà effettuato nel corso del prossimo anno.
I controlli sono effettuati utilizzando apposita check-list e sono programmati sulla base delle
linee guida regionali; la loro frequenza è riportata nella tabella soprastante; su alcuni
impianti saranno condotti campioni annuali per la verifica delle modalità di trasformazione
e per verificare che i prodotti non siano contaminati dopo trasformazione.
I controlli condotti presso gli stabilimenti SOA saranno inseriti nell’applicativo SIVI e da tale
applicativo sarà estratta la rendicontazione; in fase d’inserimento in SIV, andrà spuntata la
voce “Attuazione Programma”.
Oltre agli impianti riconosciuti, sono presenti sul territorio tredici trasportatori, due
commercianti di fertilizzanti organici e cinque impianti tecnici registrati; il 50%, sulla base
della programmazione distrettuale biennale, sarà sottoposto ad ispezione.
149
Nel corso del 2014 dovrà essere rivalutato il livello di rischio degli stabilimenti riconosciuti.
Distretto
Asola/Guidizzolo
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
Trasporto
4
3
2
4
Rivenditori fertilizzanti organici
1
0
0
1
Impianti tecnici/pennellifici
0
0
0
5
3.5.13.1. Piano monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale.
Piano
categorizzazione
degli eventuali rischi
frequenza
(o criteri per stabilire
frequenza)
luogo e momento del
controllo
metodi e tecniche
modalità
rendicontazione e
feedback
modalità verifica
indicatori
Piano di monitoraggio del latte crudo destinato al consumatore finale.
Il superamento dei parametri d’igiene del processo e di sicurezza alimentare può
comportare rischi sanitari a carico dei consumatori; esiste un’unica categoria di rischio.
I campionamenti ufficiali per la verifica dell’autocontrollo aziendale devono essere
effettuati nell’arco dell’anno, secondo una cadenza trimestrale, e devono coinvolgere
sia il tank in allevamento che gli erogatori.
Primo e terzo trimestre: campioni tank aziendali.
Secondo e quarto trimestre: campioni erogatori.
Nel corso dell’anno saranno distribuiti i sopralluoghi.
Allevamenti registrati ed erogatori di latte crudo.
Verifica dell’autocontrollo aziendale, mediante campionamenti ufficiali e sopralluoghi
annuali presso gli allevamenti e gli erogatori
I controlli effettuati sono inseriti nell’applicativo regionale SIV; l’eventuale riscontro di non
conformità comporta l’adozione di una serie di provvedimenti legati alla natura della non
conformità riscontrata.
Sarà esplicitata quando sarà chiarito da parte della U. O. Veterinaria la nuova modalità
di rendicontazione
n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 0,95
Il piano interessa le seguenti strutture:
- 9 produttori;
- 13 distributori.
Su ogni produttore è previsto un controllo presso l’azienda con la verifica della persistenza
dei requisiti strutturali e funzionali e con il prelievo di un campione di latte per la valutazione
dei parametri d’igiene di processo, previsti nella tabella 1, e di sicurezza alimentare,
compresi nella tabella 2, cui si aggiungerà la valutazione di grasso, proteine e lattosio.
150
Presso ogni distributore è previsto un controllo annuale con valutazione della persistenza dei
requisiti strutturali, igienico sanitari, funzionali (applicazione dell’autocontrollo ed esito degli
esami condotti in autocontrollo sul latte, presenza delle informazioni relative alle indicazioni
di uso) e della temperatura di conservazione del latte, mediante confronto fra la
temperatura rilevata e quella mostrata sul display.
Nel corso dei controlli saranno effettuati due campionamenti di latte per la valutazione dei
parametri previsti alle precedenti tabelle 1 e 2, con esclusione di cellule somatiche e
aflatossine; sia presso i distributori che presso le aziende dovranno essere prelevati, ad ogni
campionamento, 3 flaconi di latte (1 con conservante), utilizzando gli appositi verbali di
campionamento.
I controlli condotti sugli erogatori e sui tank aziendali dovranno essere inseriti in SIVI, così
come i sopralluoghi effettuati.
3.5.14.1. Piano di verifica requisiti latte destinato alla produzione di latte fresco ad alta
qualità
Piano
categorizzazione degli
eventuali rischi
frequenza
Piano di monitoraggio del latte fresco ad alta qualità
La mancata rispondenza ai criteri di qualità del latte comporta un rischio di natura
commerciale e non sanitaria, esiste un’unica categoria di rischio.
Controllo annuale su tutti gli impianti registrati
luogo e momento del
controllo
Allevamenti registrati per la produzione di latte A.Q
metodi e tecniche
Controllo documentale
modalità rendicontazione e
feedback
Stesura del verbale di sopralluogo previsto dal piano latte 2013
modalità verifica
Inserimento in SIVI dei controlli eseguiti
indicatori
n. controlli effettuati /n. controlli programmati ≥ 0,95
Sono interessati 22 allevamenti, nei quali verrà effettuato un
sopralluogo annuale, utilizzando il verbale di sopralluogo in
aziende di produzione latte crudo previsto dalle linee guida
regionali presenti in SIVI, per la valutazione della persistenza
dei requisiti strutturali e funzionali, ricordando che i
parametri che l’OSA deve rispettare e che vanno verificati,
sono riassunti nella tabella seguente.
151
di Per quanto riguarda il controllo sul contenuto di acido lattico, la prova è richiesta
solamente se il latte è effettivamente destinato alla produzione di latte fresco pastorizzato
ad alta qualità, mentre il controllo per la ricerca di sostanze inibenti, per la quale non è
prevista una frequenza minima, dovrà essere condotto contemporaneamente al controllo
del tenore di germi (due volte al mese).
Non sono previsti, nell’ambito di quest’attività, campionamenti ufficiali, se non in caso di
segnalazione di non conformità per inibenti o, eventualmente, se l’allevamento è
interessato dal piano di campionamento, più oltre riportato, per prevenzione e gestione del
rischio aflatossina in allevamento.
3.5.15.1. Piano verifica requisiti latte destinato alla trasformazione
Piano
categorizzazione degli
eventuali rischi
frequenza
(o criteri per stabilire
frequenza)
Piano verifica del latte destinato alla trasformazione
Il superamento dei parametri di igiene del processo e di sicurezza alimentare può
comportare rischi a carattere sanitario a carico dei consumatori; la categorizzazione
del rischio deve tenere conto dell’utilizzo del prodotto (destinato quasi interamente alla
produzione di formaggi a lunga stagionatura) e delle non conformità pregresse.
Per la categorizzazione del rischio si terrà conto di quest’ultimo fattore e ci si
concentrerà maggiormente l’attività sugli allevamenti con ripetute non conformità
pregresse per residui di farmaci, per presenza di aflatossine e per ripetuti sforamenti dei
parametri previsti dal Reg. 853/2004.
Sulla base di quanto esposto, si effettuerà un controllo su tutti gli allevamenti con non
conformità pregresse e su una percentuale dei rimanenti allevamenti fino a giungere
ad un 15 – 20% di allevamenti controllati. Nella valutazione della percentuale si terrà
conto che sono già previsti controlli nelle stalle che producono per l’alta qualità e per il
latte crudo al consumatore finale, nonché per la prevenzione e gestione del rischio
aflatossine.
luogo e momento del
controllo
Allevamenti che producono latte per la trasformazione, selezionati.
metodi e tecniche
Controllo visivo e documentale
modalità
rendicontazione e
feedback
modalità verifica e
indicatori
Inserimento dei controlli effettuati in SIVI in apposito applicativo (non ancora
predisposto); in alternativa si rendiconterà con apposita tabella predisposta in Bacheca
Monitoraggio dell’applicativo o della tabella predisposta
n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 0,95
L’attività interessa 1.065 allevamenti; le aziende produttrici di latte destinato al consumo
umano dopo trasformazione, eseguono, nell’ambito del piano qualità, controlli quindicinali,
che sono utilizzati anche per l’attività di autocontrollo.
152
Il titolare dell’allevamento o il primo acquirente, se da lui delegato, è tenuto a comunicare
il superamento dei limiti della media geometrica sia per la Carica Batterica (CBT) che per le
cellule somatiche (CS); la stessa figura è tenuta a segnalare puntualmente e
tempestivamente le non conformità relative alla presenza di sostanze inibenti o aflatossina
nel latte.
Numero di
Il piano di controllo che ASL di Mantova
Distretto
sopralluoghi in
metterà in atto prevede un numero
allevamenti da latte
minimo di controlli in azienda, finalizzati
20
alla verifica della persistenza dei requisiti Asola/Guidizzolo
autorizzativi e alla verifica della presenza e Mantova
17
conformità degli esami condotti in
23
autocontrollo; il numero minimo previsto è Ostiglia/Suzzara
riportato nella tabella a fianco.
Viadana
10
La
priorità,
nella
selezione
degli
allevamenti da sottoporre a controllo, è
Totale
70
rivolta a quegli allevamenti che hanno
manifestato non conformità per CBT e CS nel corso del 2013, agli allevamenti che hanno
manifestato positività per inibenti nel corso del 2013 e quegli allevamenti che hanno
Sforamento
Sforamento
richiesto
certificazioni
di
DISTRETTO
CODICE
continuativo per CS continuativo per CBT
garanzie
aggiuntive
per
A/G
032MNxxx
x
l’esportazione di prodotti a base
di latte derivanti dalle proprie
MN
021MNxxx
x
produzioni:
il
numero
dei
A/G
070MNxxx
x
controlli
programmati
è
A/G
018MNxxx/2
x
presentato nella tabella qui a
sinistra.
VIA
031MNxxx
x
In questi allevamenti verrà
VIA
050MNxxx
x
condotto un sopralluogo per
verificare la persistenza dei
VIA
061MNxxx
x
requisiti di legge, utilizzando il
O/S
047MNxxx
x
verbale previsto dalle linee
A/G
018MNxxx
x
x
guida regionali e sarà condotta
un’attività di formazione tesa
O/S
055MNxxx
x
all’analisi delle cause delle
A/G
018MNxxx
x
eventuali
non
conformità
MN
015MNxxx
x
riscontrate
ed
alla
loro
risoluzione
da
parte
degli
OSA
A/G
070MNxxx
x
interessati; il numero di controlli
A/G
026MNxxx
x
minimi
sarà
integrato
dai
controlli che si renderanno necessari durante l’anno per le verifiche legate alle non
conformità rilevate durante l’esecuzione del PNR e, soprattutto, per le non conformità
segnalate in autocontrollo.
3.5.16.1. Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera lattiero casearia
Il grafico sottostante, tratto dal sito dell’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, illustra la
situazione dei controlli per la ricerca di aflatossina M1 nel
latte, riferita agli ultimi cinque mesi del 2012 e ai primi
due del 2013; l’andamento climatico del 2013 sembra
essere stato meno favorevole allo sviluppo dei miceti
coinvolti nella produzione di aflatossine, tuttavia viene
mantenuta la sorveglianza al fine di evitare il ripetersi di
situazioni di pericolo.
153
Sulla base delle prime indicazioni fornite informalmente dall’U.O. Veterinaria, saranno
condotti, presso gli allevamenti produttori di latte della ASL di Mantova, campioni in numero
statisticamente significativo; il campionamento dovrà interessare 129 allevamenti e priorità
sarà data a quelli che hanno presentato positività nel corso del 2013 (l’elenco è stato
comunicato ai DVET e sarà pubblicato in Bacheca) e, sulla base di indicazioni fornite dalla
U.O. Veterinaria Regionale, si potrà concludere entro dicembre 2014; per quanto possibile, il
prelievo sarà condotto, in concomitanza con quelli eseguiti per la profilassi di stato di
Brucellosi e Leucosi (Ring Test), suddividendo, dapprima su base mensile e poi su base
distrettuale, il numero di campioni da effettuare.
Per questa ricerca, andrà prelevato un campione a parte, in aliquota unica, senza vincolo
del prodotto, accompagnato da un verbale specifico, su cui andrà riportata la motivazione
“Piano di sorveglianza aflatossine 2014”; in considerazione delle modalità di effettuazione
dei Ring Test, per il mese di gennaio non sono previsti campioni.
Mese
Febbraio Marzo
Distretto
A/G
3
MN
3
O/S
3
VIA
2
Aprile
4
4
4
2
Maggio
4
4
4
2
Giugno
4
4
4
2
Luglio
3
3
3
2
Agosto
2
2
2
2
settembreottobre
2
2
2
2
3
3
4
3
novembredicembre
4
4
4
2
3
3
3
2
3
3
3
2
154
Piano
Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera
lattiero casearia.
OBIETTIVO
Verificare nel corso del 2014 la presenza dell’aflatossina
M1 nel latte di massa prodotto dalle aziende lombarde
Descrizione
Sorveglianza delle procedure adottate, sia nel campo
della produzione primaria, che nel campo della
trasformazione
per
tenere
sotto
controllo
la
contaminazione da aflatossina
DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ
categorizzazione degli eventuali rischi e
modalità di applicazione delle
categorie di rischio
Presenza della contaminazione al di sopra dei limiti
indicati dalla normativa
frequenza (o criteri per stabilire
frequenza)
Il piano prevede, per Mantova, l’esecuzione di 129
campioni in singola aliquota presso allevamenti
produttori di latte, adottando, come criterio di rischio
prevalente, le positività pregresse per aflatossina M1 nel
latte.
luogo e momento del controllo
aziende di produzione
Individuazione degli allevamenti coinvolti
Divulgazione degli obiettivi e delle modalità operative
del piano di verifica presso gli OSA interessati
metodi e tecniche
Definizione delle modalità e delle frequenze di
esecuzione delle verifiche, anche in raccordo con il
laboratorio dell’IZSLER territorialmente competente
Raccolta e analisi dei dati
modalità rendicontazione e feedback
modalità verifica
Adozione delle eventuali azioni conseguenti
Pianificazione dell’attività secondo il cronoprogramma
stabilito nel piano e rilevamento dei dati nell’applicativo
regionale SIVI
n. campioni effettuati/ n. campioni programmati ≥ 0,95
3.5.17.1. Programma di verifica della qualità microbiologica del latte e dell’efficacia dei
processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013-2015
Questo piano, istituito nel 2013, si pone l’obiettivo di valutare la qualità del latte destinato
alla trasformazione (con o senza trattamento termico) negli stabilimenti, dopo la raccolta
ed immediatamente prima della trasformazione o del trattamento; il piano viene definito e
condotto in collaborazione con dirigenti della sezione di Mantova dell’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale per la Lombardia e l’Emilia Romagna (IZSLER).
155
Piano
Obiettivo
Programma di verifica della qualità microbiologica del latte e dell’efficacia dei
processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013-2015
verificare il rispetto dei requisiti in materia di qualità del latte destinato alla
trasformazione e l’efficacia dei processi termici di risanamento applicati al latte crudo
destinato alla caseificazione.
Sorveglianza sull’attività di autocontrollo condotta dagli stabilimenti del settore lattiero
caseario riconosciuti al fine di verificare:
Descrizione attività
· il rispetto dei parametri igienico sanitari sul latte in ingresso, con particolare attenzione
agli aspetti microbiologici;
· l’efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione.
DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ
categorizzazione
degli
eventuali
rischi
e
modalità di applicazione
delle categorie di rischio
I pericoli di cui s’intende verificare la gestione da parte degli OSA, sono quelli relativi
alla presenza sia di flora patogena sia di flora saprofita alterante, nel latte in ingresso
negli stabilimenti e in quello impiegato nella produzione di prodotti a base di latte
dopo trattamento termico.
frequenza (o criteri per
stabilire frequenza)
Le modalità di verifica dei due aspetti oggetto di studio, come pure le frequenze con
le quali tali modalità verranno applicate, saranno specificate nell’ambito del piano
messo a punto da ciascun Servizio, in ragione del contesto territoriale
luogo e momento del
controllo
Le verifiche saranno condotte in fase operativa, al momento del ricevimento latte o in
corrispondenza del processo di trattamento termico, come pure a valle di tali fasi, o
mediante analisi dei documenti e/o delle registrazioni prodotte dall’OSA.
Individuazione degli stabilimenti coinvolti
metodi e tecniche
Divulgazione degli obiettivi e delle modalità operative del piano di verifica presso gli
OSA interessati
Definizione delle modalità e delle frequenze di esecuzione delle verifiche, anche in
raccordo con il laboratorio dell’IZSLER territorialmente competente
Raccolta e analisi dei dati
Adozione delle eventuali azioni conseguenti
Prima fase: verifica delle modalità di accertamento delle caratteristiche del latte in
ingresso in autocontrollo: raccolta dei dati, presenza di una procedura, sua attuazione,
adozione di azioni in caso di riscontro di scostamenti rispetto ai criteri definiti. Analisi dati
Seconda fase: definizione e attuazione di un piano di campionamento stratificato in
funzione della provenienza del latte (nazionale/estero), delle modalità di raccolta
modalità rendicontazione (diretta/spot) e del trattamento subito (crudo/trattato), al fine di verificare il rispetto dei
e feedback
criteri stabiliti dalla legge alimentare. Analisi dati
Terza fase: verifica delle modalità di trattamento adottate dallo stabilimento, anche in
ragione delle caratteristiche del latte in ingresso: raccolta dei dati inerenti i parametri di
processo adottati, i risultati delle verifiche analitiche condotte in ambito di
autocontrollo con particolare riferimento alla verifica e alla documentazione delle
riduzioni decimali assicurate in relazione alla carica microbica iniziale
Quarta fase: definizione e attuazione di un piano di campionamento e analisi,
finalizzato alla verifica dell’efficacia del processo di trattamento termico.
modalità verifica
Tutti gli stabilimenti riconosciuti presenti a livello del territorio di competenza verificati
nel periodo di vigenza del piano
Il piano si sviluppa su base triennale e prevede varie attività, non necessariamente
temporalmente susseguenti; nel corso del 2013 sono stati individuati gli stabilimenti da
sottoporre a controllo e, in collaborazione con dirigenti della locale sezione IZSLER, sono stati
valutati i capitoli relativi ai processi di trattamento termico presenti nei piani di autocontrollo
di sei stabilimenti.
Nel corso del 2014 si approfondiranno le verifiche estendendole a stabilimenti di minor
portata produttiva e ampliando il ventaglio dei controlli analitici in alcuni stabilimenti già
sottoposti a controllo nel 2013.
156
3.5.18.1. Piano di sorveglianza batteri contagiosi nel latte alla stalla.
Piano
Piano di sorveglianza batteri contagiosi nel latte alla stalla
Descrizione
Il test di screening condotto nel corso del 2012, ha permesso di
stimare la prevalenza di infezioni da S. agalactiae al di sotto del 5%
nel territorio mantovano.
Nel 2013, sulla base dei dati raccolti sono state contattate le
associazioni di categoria e i responsabili degli stabilimenti di
trasformazione per sensibilizzarli verso il problema e per esporre le
prospettive e i vantaggi di una eventuale adesione al piano
categorizzazione degli eventuali rischi e
modalità di applicazione delle categorie di
rischio
Essendo un piano ad adesione volontaria, non esistono categorie
di rischio.
frequenza
(o criteri per stabilire frequenza)
luogo e momento del controllo
metodi e tecniche
Ogni sei mesi il latte di massa delle aziende viene campionato
nell’ambito piano di controllo brucellosi; in quell’occasione, nelle
aziende aderenti, oltre al campione destinato al piano sanità
animale, dovrà essere previsto un ulteriore campione destinato alla
ricerca di S. agalactiae. Le eventuali positività saranno messe in
relazione con il tenore in cellule somatiche rilevato nell’ambito dei
controlli di cui all’Allegato III, sezione IX, capitolo I, capo III del reg.
(CE) n. 853/04 e la valutazione dei dati raccolti determinerà la
programmazione d’interventi mirati alla situazione rilevata. Grazie
ad un accordo raggiunto con la locale Associazione Allevatori, i
campionamenti sugli allevamenti associati sono condotti durante
le normali attività di controllo funzionale effettuate dai controllori
dell’Associazione.
Allevamenti registrati per la produzione di latte alimentare che
aderiscono al piano
Iniziative di incontro con associazioni di categoria (entro giugno
2014) e con i responsabili degli stabilimenti di trasformazione.
Campionamento eseguito in unica aliquota sul latte di massa di
tutti gli allevamenti, con particolare riguardo per gli allevamenti
aderenti.
Analisi condotte con metodiche accreditate
modalità rendicontazione e feedback
Registrazione nel Sistema Informativo Veterinario
modalità verifica
Relazioni sugli incontri svolti, registrazione delle adesioni
indicatori
Presenza della relazione
Continua, nel 2014, l’attuazione del piano; dopo aver effettuato, nel 2012 e nel 2013,
controlli di screening, dall’analisi dei quali è stato possibile stimare una prevalenza inferiore
all’ 8%, l’Area IAPZ procederà, effettuando del primo semestre 2014, un incontro con le
associazioni di categoria a livello provinciale, mentre i DVET contatteranno i titolari degli
stabilimenti di trasformazione (in considerazione della particolare situazione produttiva del
territorio).
Durante tali incontri verrà illustrato ancora una volta il piano, si forniranno i dati di massima
relativi alla prevalenza della mastite streptococcica negli allevamenti mantovani e si
proporrà l’adesione volontaria, illustrando vantaggi e prospettive di tale adesione.
Nel corso dell’anno, sempre con la collaborazione dell’Associazione Mantovana Allevatori,
continuerà, comunque, un’azione di monitoraggio su circa il 70% degli allevamenti presenti
sul territorio mentre gli altri saranno controllati all’atto del campionamento Ring Test per
brucellosi.
3.5.19.1. Piano di sorveglianza sulla presenza di coli VTEC (verocitotossici) in prodotti a base
di latte: dalla produzione primaria alla trasformazione (piano di nuova formulazione).
Si tratta di un piano di nuova formulazione che mira a stimare la prevalenza di E. coli
verocitotossici nel latte e nei prodotti a base di latte ottenuti da latte crudo, a valutare la
possibile correlazione fra presenza di enterobatteriacee e coli VTEC e a fornire una chiave
di lettura dei rapporti analitici; attualmente viene considerato presuntivo di presenza di coli
157
VTEC, qualunque riscontro di DNA relativo ai geni citotossici o al gene di adesività, anche in
assenza di isolamento colturale del germe.
PIANO
Sorveglianza presenza di coli VTEC (verocitotossici) in prodotti a
base di latte
DESCRIZIONE
Valutare l’impiego di criteri microbiologici utili a stimare la
probabilità di contaminazione dei prodotti a base di latte
crudo da parte di batteri enterici patogeni (VTEC) e il
conseguente rischio per il consumatore.
DETTAGLI DELL’ATTIVITA’
Categorizzazione degli eventuali rischi e
modalità di applicazione delle categorie
di rischio
Frequenza
Luogo e momento del
controllo
Metodi e tecniche
Modalità di rendicontazione e feedback
Indicatore
Le metodiche di analisi permettono di rilevare negli alimenti di
origine animale la presenza di vari geni riferibili alle
verocitotossine e altri con altre azioni che possono
rappresentare un potenziale pericolo per la sicurezza
alimentare. Il risk manager deve essere in grado, in base alle
informazioni raccolte, di adottare provvedimenti appropriati,
soprattutto sui prodotti ready to eat
I campionamenti devono essere effettuati nell’anno 2014
Stabilimenti individuati sulla base delle tipologie produttive e
sulla base della realtà territoriale
Il piano prevede il prelievo di campioni di formaggio ottenuti
dalla lavorazione di latte crudo prima dell’immissione in
caldaia; in particolare il piano prevede la creazione di
sottocategorie di formaggio così rappresentate:
• formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 giorni:
50%
• formaggi a latte crudo con stagionatura tra 60 e 90 giorni:
30%
• formaggi a latte crudo con stagionatura oltre 90 giorni: 10%
Il numero di campioni necessari su base Regionale è pari a 457
di cui:
• 228 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura
inferiore a 60 giorni
• 137 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura tra
60 e 90 giorni
• 92 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura oltre
90 giorni.
Il DPV individuerà gli stabilimenti di produzione coinvolti, i DVET
effettueranno sopralluoghi presso gli stabilimenti per gli
accertamenti descritti in collaborazione con IZS e
provvederanno all’esecuzione dei campioni previsti, alla
raccolta processi e trasferimento dei dati a IZSLER.
L’attività di controllo condotta dai singoli DVET, i relativi esiti e
gli eventuali provvedimenti al rilievo di nc saranno disponibili
nel Sistema Informativo Veterinario al fine di potere disporre di
dati aggregati a livello territoriale e regionale. Oltre a quanto
previsto nel punto precedente i dati saranno pubblicati in arsalimentaria.
n. campioni effettuati/n. campioni programmati
LABORATORIO
IZSLER
• IZSLER: sopralluoghi congiunti presso gli stabilimenti,
esecuzione analisi microbiologiche e molecolari, analisi ed
elaborazione dei dati, pubblicazione dei dati in Arsalimentaria, elaborazione analisi del rischio.
• OEVR: elaborazione statistica dei dati registrati in SIVI.
• Università degli Studi di Milano: elaborazione analisi del rischio
La suddivisione regionale dei campioni, in base alla tabella allegata al piano, prevede, per
Mantova, l’esecuzione di 22 campioni, 15 su formaggi a latte crudo a lunga stagionatura
(Grana Padano e Parmigiano Reggiano), 5 su formaggi a latte crudo a breve stagionatura
e 2 su formaggi a latte crudo a stagionatura intermedia.
158
La suddivisione distrettuale dei campioni sarà
effettuata non appena chiarito se esistono
stabilimenti che producano le ultime due tipologie di
formaggi; in caso di assenza, è stata concordata con
U.O. Veterinaria Regionale, la modifica del piano di
campionamento.
I campioni saranno condotti sulle cagliate all’atto
dell’uscita dal siero; la suddivisione distrettuale e i
documenti accompagnatori saranno inseriti in
Bacheca entro il mese di febbraio 2014.
3.5.20.1./3.5.21.1./3.5.22.1./3.5.23.1./ Piano di controllo della gestione del materiale a rischio
specifico (MSR) in allevamenti, depositi e impianti incenerimento
L’eliminazione del materiale specifico a rischio (MSR) dalla catena alimentare umana ed
animale costituisce un’attività preventiva fondamentale per la profilassi delle TSE e per la
sicurezza alimentare; il controllo su tale attività interessa tutte e tre le aree del DPV
(allevamenti e impianti che macellano bovini e ovi-caprini, stabilimenti di sezionamento
delle carni provenienti da tali macelli, spacci di macelleria che possono, o meno, essere
autorizzati alla rimozione degli MSR, depositi temporanei dei materiali specifici a rischio e gli
stabilimenti di trasformazione).
Per il 2014, non è a tutt’oggi ancora stato formalizzato un piano regionale di controllo del
materiale a rischio specifico in allevamento, ma data l’importanza della materia, è da
ritenersi che venga confermato quanto programmato per l’anno scorso.
Piano
Piano di controllo della gestione del materiale a rischio specifico
in allevamento
modalità rendicontazione/reporting
SIVI e Maia
modalità di verifica
Contenute nel piano
indicatori
n. controlli effettuati /n. controlli programmati = 1
tipologia struttura
Deposito cat 1
Incener. bassa
capac. cat 1
Allev. bovini¹
Allev. ovicaprini ²
n. strutture
1
1
1740 ¹
78 ²
n. controlli programmati
3
1
85
8
¹ escluso autoconsumo
² è il numero degli allevamenti programmati per essere sottoposti a risanamento
I sopralluoghi di verifica nei luoghi di rimozione MSR devono rispettare almeno la seguente
frequenza:
almeno tre sopralluoghi di verifica in tutti i depositi temporanei autorizzati allo
stoccaggio dei MSR;
almeno un sopralluogo presso l’impianto di incenerimento a bassa capacità (destinato
alle spoglie di animali da compagnia); in Sivi gli impianti che gestiscono MSR sono
identificati con un attributo specifico.
L’attività di controllo da parte dei veterinari ufficiali dovrà essere registrata in SIVI,
selezionando tra le procedure la voce “Controllo MSR”; i controlli effettuati saranno riportati
in Maia (nella rete aziendale) da parte dei DVET e saranno rendicontati alla U. O.
Veterinaria in SIVI da parte del DPV, con le cadenze previste per legge.
159
3.5.24.1. Attuare controlli congiunti con IZSLER nell’Area di Igiene degli allevamenti e delle
Produzioni Zootecniche
Continuerà, nel corso del 2014, l’attività congiunta con IZSLER nel campo d’intervento
dell’area IAPZ; gli interventi programmati, in numero di quattro, interesseranno alcuni
stabilimenti
di
Controllo ufficiale Area di Igiene degli Allevamenti
trasformazione
del
Piano
e delle Produzioni Zootecniche
attività congiunta con IZSLER 2013
latte, stabilendo, come
priorità, di verificare
modalità rendicontazione
SIV
quelli che effettuano un
trattamento
termico
modalità di verifica
trimestrale
del latte prima o
N. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1
Indicatori
durante
la
trasformazione.
N. controlli programmati
distretti
Ispezioni/audit
DVET Asola/Guidizzolo
1
DVET Mantova
1
DVET Ostiglia/Suzzara
1
DVET Viadana
1
Totale
4
3.6. Monitoraggio residui e contaminanti ambientali in animali e prodotti di
origine animale.
3.6.1.1. Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine
animale (PNR). Campioni per ricerca residui chimici.
Per l’anno 2014 la programmazione regionale ha assegnato all’ASL di Mantova, in netta
diminuzione rispetto all’anno precedente (1.574), n. 1.226 ricerche chimiche, la cui
distribuzione per distretto, tra allevamento e macello è illustrata nella tabella seguente.
Piano
PNR
Campioni per ricerca residui chimici
modalità rendicontazione
Invio verbali prelievo a referente DPV
modalità di verifica
Trimestrale in Monitoraggio attività veterinarie
Indicatori
n. campioni eseguiti / n. campioni
programmati = 1< 1,02
Programmazione macello
Asola/Guid
Mant
Ost/Suzz
Viad
totale
78
164*
311*
263
816*
Programmazione allevamento
Asola/Guid
Mant
Ost/Suzz
Viad
totale
143
90
123**
19
375
totale
1.191*
* non compresi n. 36 campioni su scrofe (vedere paragrafo macello)
** compreso 1 campione in centro imballaggio uova
160
1) Allevamento
1. Criteri di distribuzione dipartimentale: come per gli anni precedenti, è stata
considerata l'incidenza delle attività rilevate in BDR.
2. Criteri di distribuzione distrettuale:
precedenti positività in allevamento o in macello negli anni precedenti;
non conformità a seguito di audit di farmacosorveglianza;
dimensioni allevamento e entità delle movimentazioni di animali.
In ogni distretto l'assegnazione dei campioni negli allevamenti del proprio territorio, da
parte del Direttore del DVET, deve rispondere ai criteri suddetti; il rispetto di questi criteri
deve essere esplicitato, definendo l'elenco degli allevamenti con livello di rischio più
elevato da sottoporre a campionamento; tale elenco deve essere condiviso con gli
operatori.
La distribuzione deve coprire il più possibile tutti i giorni lavorativi della settimana e una
quota del 10% sul numero di campioni della categoria A (sostanze ad uso anabolizzante
o vietate, compresi i cortisonici) deve essere svolta nei fine settimana o festivi.
2)Macello
La programmazione per il macello, nel 2014, comprende anche campioni su lattonzoli e
scrofe, categoria inserite per la prima volta, per quanto riguarda la nostra ASL; si tratta,
però, di tipologie di suini scarsamente macellati presso i nostri impianti (circa 500 capi totali
nel 2013) e la cui macellazione è assolutamente non programmabile né prevedibile; è
quindi molto improbabile riuscire ad effettuare la totalità di questi campionamenti.
Quindi, dopo l’accordo con l’UO Regionale di rivedere lo stato di avanzamento al termine
di aprile 2014 per, eventualmente, modificare la programmazione, è stato inizialmente
attribuito un numero più basso di campioni di scrofe (13) ai distretti che ne hanno macellate
lo scorso anno; l’esecuzione di questi campioni, per i motivi suddetti, è slegata dalla
programmazione mensile e da uno specifico stabilimento.
Qualora venisse modificata la programmazione da parte dell’UO Veterinaria regionale, i
campioni non eseguibili su scrofa verranno sostituiti da campioni su suini grassi.
I campioni su lattonzoli (che, come categoria, possono però arrivare fino ai magroncelli),
essendo in numero limitato (4) sono stati tutti assegnati, anch’essi senza programmazione
mensile e senza specifico stabilimento.
Quindi il totale di campioni in macello ora risulta n. 815, a cui però mancano n. 36 campioni
su scrofe, per un totale iniziale di n. 851.
1) Criteri di distribuzione dipartimentale: l'assegnazione viene fatta dal DPV per singolo
stabilimento di macellazione; ciò consente una maggior precisione ed efficacia,
evitando la dispersione di campioni in attività minori, senza appropriata valutazione del
rischio; per assegnare la quota di campioni è stata considerata l'entità delle
macellazioni (BDR) dei quattro principali macelli suini e dei tre principali macelli bovini;
una quota di campioni è stata, invece, assegnata agli stabilimenti più piccoli,
valutando, oltre all'entità di macellazione, anche la macellazione di capi con problemi,
di categorie diverse (es. magroni, scrofe ecc.) o in provenienza da commercianti, stalle
sosta ecc.. e quelli che non sono stati interessati negli anni precedenti. La
programmazione verrà rivista nel corso dell’anno, sia per la verifica dei campioni su
scrofa che per esaminare l’andamento della macellazione e procedere ad
un'eventuale redistribuzione dei campioni.
2) Criteri di distribuzione nel singolo stabilimento di macellazione: la scelta della partita da
campionare dovrà rispettare, nell'ambito di una generale distribuzione casuale sulla
base di quanto indicato nel Piano per i campionamenti mirati, i seguenti criteri:
precedenti positività;
prima fornitura o allevamenti comunque mai campionati;
entità del conferimento, per fornitori abituali;
informazioni della catena alimentare;
esecuzione di un campione random ogni quadrimestre.
Tutte le tabelle relative alla programmazione ed alla rendicontazione di PNR, paino
istologico ed Extra PNR, con i documenti di supporto e le eventuali indicazioni operative
necessarie ed i successivi aggiornamenti datati, sono pubblicate, per ogni distretto, nella
cartella Bacheca nella rete intranet aziendale.
161
Nella programmazione regionale di quest’anno è, inoltre, presente anche un
campionamento di uova presso un centro d’imballaggio, sede di attività che non era mai
stata presa in considerazione in questa ASL prima.
3.6.1.2. Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine
animale (PNR). Piano monitoraggio istologico.
Scopo del piano è evidenziare alterazioni anatomopatologiche e istologiche in organi
bersaglio di bovini regolarmente macellati riconducibili all’impiego illecito di promotori della
crescita.
Per l’anno 2014 la programmazione regionale ha assegnato all’ASL di Mantova n. 7 test
istologici che vengono attribuiti a priori agli stabilimenti di macellazione da parte dell’UO
Veterinaria regionale.
Piano
PNR
Piano monitoraggio istologico
modalità
rendicontazione
Invio verbali prelievo a referente DPV
modalità di verifica
Trimestrale in Monitoraggio attività
veterinarie
Indicatori
n. campioni eseguiti / n. campioni
programmati = 1
Programmazione macello
Asola/Guid
Ost/Suzz
totale
3
4
7
3.6.2.1. Attività extra piano Regione Lombardia per ricerca residui negli animali e alcuni
prodotti di origine animale
La programmazione extrapiano 2014 è ancora in fase di bozza; quindi la suddivisione
evidenziata nella tabella successiva è da considerarsi ancora provvisoria e verrà
confermata con specifica comunicazione dalla Referente PNR dipartimentale.
Salvo ulteriori aggiornamenti che la regione potrà apportare successivamente, n. 81
campioni suddivisi tra ricerca cortisonici e antibiotici e sulfamidici su vacche a fine carriera
in macello, beta agonisti e cortisonici su vitelloni in allevamento, aflatossina M1 su latte di
cisterna e campioni su miele in favo (fitofarmaci e antimicrobici).
Piano
Extra PNR
modalità
rendicontazione
Invio verbali prelievo a referente DPV
modalità di
verifica
Trimestrale in Monitoraggio attività veterinarie
Indicatori
n. campioni eseguiti / n. campioni programmati = 1
Programmazione
Asola/Guid
Mantova
Ostiglia/Suzzara
Viadana
totale
34
19
22
6
81
3.6.3.1. Piano di Monitoraggio radioattività ambientale
Continua il piano di monitoraggio della radioattività ambientale, iniziato nel 2013, formulato
da ARPA Lombardia sulla base del D.lgs. 230/95, per la ricerca di Cesio nelle matrici
alimentari; il piano prevede l’effettuazione di dodici campioni a cadenza mensile di latte
vaccino intero a lunga conservazione UHT (DVET Asola/Guidizzolo) e quattro campioni,
162
ognuno con frequenza trimestrale, di carne suina (uno DVET Mantova e tre DVET Viadana); i
campionamenti vanno effettuati in fase produttiva (stabilimenti di trattamento termico per il
latte e impianti di macellazione che trattano quantitativi importanti di carne a livello
nazionale).
Piano
Piano monitoraggio radioattività ambientale
Dettagli attività
Riferimento piano specifico Arpa Lombardia
modalità rendicontazione/reporting
Contenute nel piano
indicatori
n. controlli effettuati /n. controlli programmati ≥ 1
Distretto
Matrice
N. campioni
Frequenza
campionamento
DVET Asola/Guidizzolo
latte UHT
12
mensile
DVET Viadana
3
Carne suina
DVET Mantova
trimestrale
1
3.7. Collaborare con altre istituzioni o autorità di controllo (NAS, Polizia di
Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Università ecc.)
Per quanto concerne la collaborazione con Enti e Organizzazioni esterne, continuerà con la
Polizia Stradale la collaborazione per l’esecuzione di controlli congiunti sugli automezzi che
trasportano animali, mentre il Comando Carabinieri per la Tutela della salute e, più
specificamente, i nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dell’Arma dei Carabinieri, saranno
coinvolti in azioni a tutela del benessere animale e in indagini concernenti l’utilizzo
fraudolento o illegale di farmaci e sostanze ad effetto anabolizzante in allevamento.
Nel corso del 2014 continuerà anche la consolidata collaborazione con l’amministrazione
Provinciale di Mantova per l’esecuzione dei controlli sulla riproduzione animale (PRIC).
Inoltre, l’Amministrazione Provinciale, attraverso il proprio settore Caccia e Pesca,
collaborerà con ASL per l’esecuzione di parte del piano di sorveglianza per la West Nile
Disease (cattura corvidi), per la valutazione della prevalenza di Trichinella ssp. negli animali
selvatici e per la sorveglianza della rabbia silvestre nelle volpi abbattute.
Oltre a ciò, Il DPV di Mantova intende mantenere ed incrementare, nel corso del 2104, le
collaborazioni con gli altri dipartimenti aziendali già attivate negli anni precedenti, fra le
quali, la collaborazione con il Servizio Farmaceutico per l’effettuazione di controlli congiunti
presso farmacie e parafarmacie che vendono prodotti veterinari.
3.8. Formazione e aggiornamento del personale
3.8.1.1./3.8.2.1/ Predisposizione ed attuazione del piano di formazione aziendale e
partecipazione del personale DPV e DVET a corsi di formazione predisposti dall'U.O.
Veterinaria in collaborazione con Éupolis
Le iniziative di DPV e Distretti sono elencate nel Piano di Formazione Aziendale (PFA),
emanato con Delibera n. 34 del 12.02.14; le esigenze formative che stanno alla base della
programmazione sono di seguito descritte, in rapporto ad ogni specifico progetto.
Piano Nazionale Residui: le azioni conseguenti al rilievo di campioni non conformi: la
gestione dei campioni non conformi ha rivelato ancora punti di debolezza, nella
correttezza e tempistica dei flussi informativi tra DPV e DVET e nella valutazione delle
cause e delle azioni conseguenti; di qui, la necessità di approfondire con docenti
esterni, questi aspetti.
Audit e requisiti nel settore della sicurezza alimentare: continua, in base agli esiti della
formazione precedente e degli audit interni, l’attività di formazione iniziata nel 2011,
per applicare ed uniformare le modalità del controllo ufficiale (che è lo strumento per
raggiungere i principali obiettivi assegnati al DPV), condotto secondo i dettami del
regolamento CE 882/2004; quest’anno lo scopo è quello di facilitare l'individuazione
163
dei requisiti e dei loro riferimenti durante i controlli svolti nel settore della sicurezza
alimentare.
Indicazioni per la corretta applicazione della normativa sui sottoprodotti di origine
animale (SOA): la normativa ha subito una notevole modifica nel corso del 2011,
mutando radicalmente l’approccio alla problematica e aprendo nuovi spazi
d’intervento agli operatori commerciali; è risultato, perciò, indispensabile aggiornare
le conoscenze del personale del servizio Veterinario in tale area di competenza,
soprattutto nel campo della produzione di biogas.
Le responsabilità amministrativa e penale del pubblico ufficiale e dell’ufficiale di
polizia giudiziaria: la materia, particolarmente complessa, riconduce a possibili
conseguenze penali e civili in caso di ricorsi e contestazioni, oltre ad avere
conseguenze sulla condizionalità e, quindi, sui premi erogati dall'UE alle aziende
agricole. Inoltre, le norme specifiche, come spesso accade, sono fonte di
interpretazioni ed applicazioni diverse che mettono in grave difficoltà anche
l'operatore più diligente; si è evidenziata, pertanto, la necessità di discutere ed
approfondire tali aspetti almeno con un magistrato.
Criteri per la conduzione dei controlli condizionalità 2014: la condizionalità contiene le
regole e i criteri obbligatori per ottenere l’erogazione dei premi comunitari richiesti
dalle aziende agro zootecniche. La verifica del rispetto, da parte di quest’ultime, di
detti requisiti normativi è attribuita ai servizi veterinari per le materie di competenza
come la gestione del sistema anagrafico, il benessere animale, l’uso del farmaco, il
controllo delle malattie infettive, ecc.; l’importanza e la complessità di queste materie
richiedono di pervenire ad un’uniformità delle modalità del controllo ufficiale. Scopo
del corso è, quindi, fornire conoscenze sulla metodologia da applicare nell’ambito
dei controlli di condizionalità.
FSC - Incontri di aggiornamento per il personale amministrativo e tecnico del DPV e
dei DVET: lo scopo è, attraverso un intervento di formazione in campo, aggiornare e
uniformare le procedure per la gestione della posta elettronica, della PEC, per la
vidimazione dei registri e per la gestione del magazzino, favorendo il confronto fra il
personale amministrativo e tecnico che opera presso i DVET e il DPV.
FSC - Dalle regole di sistema 2014 all’uniformità di comportamento: la formazione sul
campo presso i DVET viene utilizzata per approfondire argomenti scelti con il metodo
del caso-studio, con l'obiettivo di migliorare l'appropriatezza delle attività svolte; ogni
Distretto trova spunti interessanti in attività già svolte e che hanno evidenziato criticità,
la cui discussione viene arricchita dalla valutazione delle procedure speciali attinenti.
Infine, è prevista la partecipazione del personale DPV e DVET ai corsi di formazione che
verranno predisposti dall'U.O. Veterinaria in collaborazione con Éupolis.
3.8.3.1. Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e
attività di ricerca
Per l'anno 2014 permangono in atto le convenzioni, già descritte nel contesto 2013, con
l'Università degli Studi di Parma, di Milano e con quella con di Camerino.
3.9.1. Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV)
3.9.1.1. Predisposizione del Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV)
secondo tempi e modi previsti dalle Regole di Sistema 2014
Le Regole di sistema 2014 dispongono che ogni Dipartimento di Prevenzione Veterinaria
delle ASL elabori, secondo gli orientamenti dettati dal Reg. CE n. 882/2004, il Piano Integrato
Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV) entro il 28/02/2014; tale documento deve
individuare, in base al livello di rischio, gli obiettivi strategici aziendali in materia di sanità
veterinaria e di sicurezza degli alimenti di origine animale e deve essere predisposto in base
alle indicazioni contenute nella deliberazione X/1185 del 20/12/2013 “Determinazioni in
ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014”, nel Piano
Regionale Triennale della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 e dal Piano Integrato Aziendale
della Prevenzione Veterinaria per il triennio 2012 – 2014 (PIAPV 2012-2014) e nella DGR
20/12/2013, n. X/1105 “Disposizioni regionali di indirizzo programmatico in materia di
164
coordinamento, trasparenza e semplificazione dei controlli nel settore della sicurezza
alimentare e della sanità pubblica veterinaria”.
3.10. Utilizzazione risorse finanziarie per realizzazione obiettivi PIAPV 2014
3.10.1.1 Predisposizione Delibera per impegno finanziario spesa 2014 relativa a
finanziamento attività veterinarie mediante quota parte ricavi D.Lgs 194/08 e quota parte
fondo funzioni non coperte da tariffe predefinite
Le Regole di sistema 2014 stabiliscono che il finanziamento delle attività programmate dal
Dipartimento di Prevenzione Veterinaria per l’attuazione del PIAPV deve essere assicurato
attraverso il ricorso alle risorse finanziarie provenienti dalle funzioni non tariffabili e dalle
risorse introitate ai sensi del D.lgs. 194/2008.
È, quindi, prevista la predisposizione di una delibera per l’impegno finanziario della spesa
2014, relativa al finanziamento delle attività veterinarie mediante quota parte dei ricavi
D.lgs. 194/08 e quota parte del fondo funzioni non coperte da tariffe predefinite.
3.11. Attivare progetti/azioni definiti da U.O.
dell'accordo di programma quadro EXPO 2015
Veterinaria
nell'ambito
3.11.1. Proseguire l’attività prevista dal progetto “Promozione della sicurezza delle carni e il
controllo dei residui negli animali a fine carriera”
L’obiettivo è proseguire l’attività prevista dal progetto ed iniziata nel 2013 (vedi capitolo 2.
Contesto, paragrafo 2.3.4. Vacche a terra e macellazione speciale d’urgenza in
allevamento (MSU), pag. 41e 2.13. Progetto “Promozione della sicurezza delle carni e il
controllo dei residui negli animali a fine carriera”, pag. 75) al fine di raggiungere il nuovo
risultato descritto dall’indicatore:
n. capi bovini sottoposti in allevamento a MSU o abbattimento per motivi di benessere/ n.
bovini femmine età > 48 mesi x 100
il cui risultato atteso passa da > 0,7 nel 2013 a > 0,8 nel 2014.
3.12. Comunicazione dei risultati
3.12.1.1. Programmare e attuare eventi per comunicare agli stakeholders obiettivi e risultati
del piano
Anche per il 2014, la comunicazione delle tematiche inerenti il PIAPV, inizia già in fase di
predisposizione del documento; infatti, la direzione strategica aziendale, i Direttori dei
Dipartimenti e dei Distretti Socio Sanitari e Veterinari hanno presentato, nei mesi di gennaio
e febbraio, i criteri di programmazione e gli obiettivi generali e specifici dell’attività alle
assemblee distrettuali dei sindaci dei vari ambiti territoriali, alla Conferenza dei Sindaci e al
consiglio di rappresentanza dei sindaci; la presentazione è proseguita con le sigle sindacali
e l’URP aziendale.
Successivamente, dopo l’approvazione del documento, è previsto che il PIAPV 2012 sia
presentato alle associazioni di categoria dei produttori, dei consumatori e alle associazioni
animaliste, oltre, ad essere è pubblicato sul sito internet dell’ASL; incontri specifici verranno
organizzati per la presentazione del Piano al personale dei distretti veterinari.
Ricordiamo che, come negli anni precedenti, l’ASL di Mantova, nel proprio piano di
comunicazione, riserva al DPV una o più trasmissioni nelle reti televisive locali; inoltre, la
stampa e i media locali offrono spesso opportunità di comunicazione dei risultati dei
controlli eseguiti; infatti, nel corso dell’anno, per presentare i risultati d’interventi specifici,
comunicare iniziative o fornire indicazioni su particolari temi, sono convocate più
conferenze stampa e vengono pubblicate news sul sito internet aziendale.
Oltre a ciò, il DPV, attraverso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, intrattiene rapporti con i
cittadini che richiedono informazioni sulle attività di competenza, fornendo risposte ed
informazioni a quesiti specifici.
165
3.13. Predisposizione e attuazione di un programma di audit interno in
ottemperanza Reg.(CE) 882/04
Le Regole di sistema 2014 prevedono che la verifica del raggiungimento degli obiettivi e
dell’attuazione del controllo ufficiale in modo uniforme venga effettuata anche mediante
un piano di audit interno, finalizzato a verificare, ai sensi del Reg. (CE) 882/04,
l’appropriatezza, l’efficacia e l’efficienza dei controlli ufficiali; questo programma deve
essere gestito direttamente dalle strutture complesse dipartimentali e distrettuali.
Quindi, obiettivi sono la predisposizione di un programma di audit interno entro il 31.01.14 e
la sua attuazione entro il 31.12.14.
3.13.1.1./3.13.2.1./3.13.3.1./3.13.4.1./3.13.5.1./3.13.6.1./ Predisposizione programma di audit
interni entro 31.01.14 e sua attuazione entro il 31.12.14
Il piano, sotto illustrato, prevede oltre allo strumento degli audit interni, anche altre modalità
di verifica, quali il sistema informatico di monitoraggio delle attività veterinarie, la verifica
dell’attività in outsourcing, i controlli documentali e la validazione report da applicativi
informatici aziendali e non; proprio per la gestione delle attività di monitoraggio e verifica,
nel 2013, è stata definita la procedura PQA.DPV.DVET.10 Monitoraggio, verifiche e
rendicontazione.
Il piano di audit interni è già stato elaborato ed inviato ai DVET il 29.01.14.
Programma monitoraggio, verifica e audit interno 2014
1) Audit interni di livello dipartimentale:
Piano
Programma di audit interni dipartimentali anno 2014 ASL di Mantova
modalità rendicontazione
Relazione
modalità di verifica
Audit interno
Indicatori
n. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1
Audit interni
sicurezza alim.
(pbc e pbl)*
Audit interni
area A
Audit interni
area C
Audit interni
randagismo
supervisioni USA
DVET Asola/Guidizzolo
1
2
2
2
0
DVET Mantova
1
2
2
3
4
DVET Ostiglia-Suzzara
1
2
2
2
0
DVET Viadana
1
2
2
0
12
8
7
16
•
Totale
4
8
escluse verifiche stabilimenti Russia/CU e altre liste export
Programma di audit interni
Federazione Russa/CU e altre
liste export anno 2014 ASL di
Mantova
Piano
modalità rendicontazione
Relazione
modalità di verifica
Audit interno
Indicatori
n. controlli eseguiti / n.
controlli programmati ≥ 1
Feder
Russa/CU
altre liste
export
carne e pbc
10
5
latte e pbl
5
1
15
6
Totale
166
Sanità animale
In considerazione dell’elevata incidenza di NC rilevate nel corso del 2013 in occasione dei
controlli sui sistemi d’identificazione e registrazione degli animali e ritenendo necessario
monitorare l’appropriatezza dei controlli per l’ambito dei piani di sanità animale, per il 2014
vengono programmati:
- 4 audit (1 per ogni DVET) per la valutazione della corretta pianificazione, attuazione,
registrazione, rendicontazione e verifica dei controlli ufficiali sui sistemi di identificazione e
registrazione degli allevamenti e degli animali (anagrafi zootecniche) in collaborazione con
la UO Anagrafi Zootecniche del DPV;
- 4 audit (1 per ogni DVET) per la valutazione della corretta pianificazione, attuazione,
registrazione, rendicontazione e verifica dei controlli ufficiali previsti dai piani di controllo
delle malattie infettive degli animali da reddito; i piani specifici, che costituiranno il piano di
audit, verranno stabiliti in ordine alle priorità emergenti dagli obiettivi strategici regionali o
aziendali.
Settore randagismo
Visti i risultati dell’attività 2013, si è ritenuto, per il 2014, di definire una programmazione
analoga, evidenziabile in tabella.
Sicurezza alimentare e Paesi Terzi
Per il 2014 è programmato per ogni DVET un audit al fine di valutare l’organizzazione
dell’attività di controllo ufficiale, il sistema delle attività di verifica interna, le procedure di
monitoraggio e verifica degli obiettivi programmati con particolare attenzione alla
valutazione delle NC rilevate e la gestione delle stesse.
Per quanto riguarda i Paesi Terzi, nel 2014, al fine di verificare il soddisfacimento ed il rispetto
dei requisiti stabiliti dalla normativa russa e richiesti dall’autorità della C.U., verranno
considerati tutti gli impianti registrati sul sito del Rosselkhoznadzor; l’obiettivo sarà rivolto a
valutare anche l’attività di controllo del veterinario ufficiale competente e l’impianto, oltre
ad essere oggetto del controllo, verrà considerato lo strumento per stimare
l’efficacia/efficienza del lavoro svolto dal veterinario.
Relativamente agli altri Paesi Terzi (esclusi gli impianti inseriti nella lista export Usa), nel 2014,
verranno valutati anche gli stabilimenti (n. 06 totali, di cui n. 05 settore carne e n. 01 settore
latte) non registrati sul sito Rosselkhoznadzor, ma iscritti in almeno una lista export, i controlli
verranno condotti con gli stessi criteri con cui vengono eseguite le verifiche per Federazione
Russa/C.U.
Supervisioni in impianti USA
Per il 2014 sono previste sei supervisioni/anno (superiore alla nuova frequenza minima
trimestrale) nei due impianti di macellazione e quattro supervisioni/anno (superiore alla
nuova frequenza minima semestrale) nel salumificio; durante le supervisioni saranno
effettuate verifiche anche sull'attività di controllo ufficiale.
Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche
Nel corso del 2014, in considerazione, sia dei risultati dell’attività 2013 sia delle
problematiche emerse durante i controlli di condizionalità e durante l’applicazione del PNR,
è programmato, per ciascun DVET, un audit sull’attività di farmacosorveglianza e gestione
non conformità PNR e un audit sulla corretta gestione delle non conformità rilevate durante
l’attività di controllo ufficiale sul benessere animale durante i trasporti.
Il piano di audit nell’area dell’igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche potrà,
però, essere modificato, in ordine alle priorità emergenti dagli obiettivi strategici regionali o
aziendali.
2) Audit interni di livello distrettuale
Sicurezza alimentare e Paesi Terzi
Il piano di audit 2014 predisposto dai Distretti dovrà riguardare almeno il 30% dei veterinari
ufficiali operanti nell’area, valutati in base alle indicazioni date nel paragrafo sul campo
dell’audit; per quanto riguarda le equipe operanti nei macelli industriali, ne andranno
verificate almeno il 30% per DVET o, in caso di presenza di un unico stabilimento sul territorio,
almeno 1; dovrà essere data priorità a quelle equipe che, nel corso dell’anno precedente,
non sono state interessate da audit esterni.
167
In particolare, negli impianti di macellazione industriale, verrà anche verificato che la
programmazione dei controlli, rispetto alla relazione periodica 2013, comprenda, nel
tempo, tutte le procedure rilevanti per i diversi impianti.
Sanità animale e Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche
Il piano di audit 2014 predisposto dai Distretti dovrà riguardare almeno il 30% dei veterinari
ufficiali operanti nell’area, valutati in base alle indicazioni date nel paragrafo sul campo
dell’audit; in particolare, il Direttore del DVET darà priorità ai seguenti processi:
Farmacosorveglianza;
benessere suini e bovini in allevamento;
biosicurezza allevamenti suini e avicoli;
strutture di detenzione di animali d’affezione (canili, pensioni, allevamenti ecc.).
Per l’anno 2014, non viene prevista la valutazione di personale amministrativo
Dovrà essere valutato almeno un tecnico della prevenzione per DVET.
La modalità operativa dovrà essere quella di affiancare l’operatore oggetto di audit nel
corso di un controllo routinario.
3.13.7.1./3.13.8.1./3.13.9.1. Applicazione altre modalità di monitoraggio e verifica
Come detto in precedenza, sono previsti anche altri strumenti di monitoraggio e verifica del
raggiungimento degli obiettivi:
sistema informatico di monitoraggio degli indicatori: continua, nel 2014, il monitoraggio
trimestrale dell'andamento e raggiungimento degli obiettivi attraverso l'applicativo
informatico “Obiettivi - Monitoraggio attività veterinarie”, nella rete intranet aziendale
(MAIA), in cui sono inseriti tutti gli indicatori delle attività veterinarie;
controlli documentali: ogni DDVET dovrà svolgere almeno una verifica
documentale/anno per ogni veterinario, tdp o equipe veterinaria assegnati al proprio
DVET, cercando di variare la tipologia del documento controllato (verbali di audit o
ispezione, certificazioni, check list ecc.):
verifica dell’attività in outsourcing: verifica dell’attività dei veterinari LP da parte dei
DDVET e/o del DDPV, secondo le modalità indicate nella procedura PQA.DPV.DVET.10
Monitoraggio, verifiche e rendicontazione e già utilizzate nel 2013.
3.14. Standardizzazione delle attività di controllo in ambito di prevenzione
veterinaria
3.14.1. Attuazione del controllo ufficiale secondo criteri di appropriatezza e efficacia
Il miglioramento dell’appropriatezza e della qualità, si basa sull’uniformità e omogeneità
delle modalità di controllo ufficiale che si devono basare su procedure e istruzioni
codificate nel rispetto di quanto stabilito dal Manuale Operativo Standard delle Autorità
Competenti Locali, che sono state adottate negli anni 2012-2013.
La verifica di tale azione avverrà attraverso l’esito favorevole degli audit effettuati dalla
Regione, dal Ministero della Salute e da altre Autorità di Controllo sui Dipartimenti di
Prevenzione Veterinaria delle ASL.
3.15. Miglioramento dell’efficienza dell’attività di prevenzione in ambito
sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria
3.15.1.1. Valutazione delle attività di controllo ufficiale in funzione dei volumi effettivamente
esportati
Tenuto conto dell’importanza crescente dei flussi commerciali e della necessità di
rispondere alle richieste dei diversi Paesi terzi, risulta fondamentale ponderare le attività di
controllo ufficiale in funzione dei volumi effettivamente esportati; a questo scopo è richiesta
ai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL la collaborazione alla creazione di un
osservatorio socio-economico per monitorare in modo costante i flussi commerciali e le
correlate attività di controllo e certificazione sanitaria richieste, mediante l’inserimento
nell’applicativo dedicato, gestito da Éupolis, delle certificazioni export e preporti emesse
per l’esportazione in Paesi Terzi di prodotti alimentari.
168
3.15.2.1. Collaborazione con tavolo di coordinamento regionale delle Autorità di controllo
Efficacia ed efficienza dei controlli, aspetti, strettamente collegati, richiedono un’attenta
programmazione e pianificazione delle diverse attività, sia a livello centrale, sia delle
articolazione territoriali periferiche; a tal fine, Regione Lombardia ha istituito un tavolo di
coordinamento delle diverse Autorità e organismi di controllo in materia di sicurezza
alimentare e sanità pubblica veterinaria, con l’obiettivo di condividere comuni modalità
operative e flussi informativi in materia di controlli ufficiali, ottimizzare le risorse, prevenire la
loro duplicazione.
Le ASL devono farsi parte attiva al fine di:
applicare i modelli operativi scaturiti e condivisi a livello del tavolo regionale;
ricevere le comunicazioni inerenti le attività di controllo ufficiale di altre Autorità e le
eventuali azioni successive adottate;
collaborare con tutti gli attori del sistema, al fine di adottare azioni appropriate,
condividere gli esiti dei controlli ufficiali svolti, i risultati e le azioni adottate.
Si resta comunque in attesa di ricevere indicazioni operative specifiche dall’UO Veterinaria
Regionale circa le azioni da attuare per il raggiungimento di questo obiettivo.
3.16. Semplificazione degli adempimenti a carico degli operatori del settore
della sicurezza alimentare
3.16.1.1/3.16.2.1./3.16.3.1./ Semplificazione degli adempimenti dell’applicazione del sistema
HACCP nelle microimprese del settore alimentare
Le azioni previste per il raggiungimento di questo obiettivo sono le seguenti:
pubblicazione sul sito web aziendale delle Linee d’indirizzo per la semplificazione
dell’applicazione del sistema HACCP nelle microimprese del settore alimentare;
incontro formativo/informativo con veterinari ufficiali e tecnici della prevenzione per
illustrare le linee suddette (entro 31.03.14);
incontro/i informativo/i con le organizzazioni di categoria e i consulenti aziendali sui
sistemi di autocontrollo per dare informazioni sulle linee (entro 30.06.14).
3.17 Semplificazione in tema di certificazione delle materie prime impiegate
per i prodotti alimentari a base di latte destinati all’export verso i Paesi terzi
3.17.1. Rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione
di prodotti a base di latte export paesi terzi.
Per la certificazione dei prodotti a base di latte destinati all’export vengono richieste
attestazioni relative agli allevamenti e allo stato sanitario degli animali e tali informazioni non
sono disponibili direttamente nello stabilimento di trasformazione; con note prot. 2914-p del
11/06/2010 e 4706-p del 28/10/2010, il Ministero della Salute ha fornito indicazioni e un
modello per certificare i requisiti della materia prima latte da destinare alla successiva
trasformazione in prodotti a base di latte destinati all’Export.
Il documento, che ha una validità di sei mesi, si compone di diversi capitoli relativi a
garanzie su malattie infettive contemplate dal regolamento di polizia veterinaria, al divieto
di utilizzo di proteine animali trasformate nell’alimentazione animale, allo stato di salute
generale degli animali, al rispetto dei parametri igienico sanitari previsti dal Reg. 853/04,
all'assenza di residui di sostanze farmacologiche, al mancato utilizzo di ormoni, stimolatori
della crescita.
169
PIANO
Rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di
prodotti a base di latte export paesi terzi
Dettagli dell’attività
Categorizzazione degli
eventuali rischi e
modalità di
applicazione delle
categorie di rischio
Frequenza (o criteri per
stabilire la frequenza)
Metodi e tecniche
Modalità di
rendicontazione e
feedback
indicatore
rispetto delle garanzie sanitarie richieste dai paesi terzi sulla produzione del latte alla
stalla
Rispetto alle richieste effettuate dalle aziende di produzione latte
• l'azienda di produzione latte deve presentare al DVET competente territorialmente
una richiesta di registrazione nell'elenco delle aziende produzione latte da destinare
alla produzione di prodotti a base di latte destinati all'export.
• A tale dichiarazione deve essere allegata una autodichiarazione del rispetto dei
requisiti previsti per l’export
• Al ricevimento della domanda il DVET provvede a registrare il dato nel sistema
informativo
• La verifica delle autodichiarazioni prodotte potrà essere effettuata sia tramite i dati
disponibili nei sistemi informativi che con specifici piani di controllo in azienda. Questi
piani potranno, a giudizio dei Dipartimenti competenti, essere fatti su tutte le aziende o
su un campione considerato rappresentativo secondo il principio dell'analisi del rischio.
Nel “piano di controllo "aziende export" dovrà essere rappresentato l'arco temporale di
supervisione in modo da garantire che tutte, nello stesso, vengano visitate.
• La richiesta di registrazione e il successivo inserimento nella lista sostituiscono il
certificato, i primi acquirenti dovranno solo richiedere se i loro fornitori sono inseriti
nell’elenco. Una volta l’anno, in occasione del rinnovo dei contratti, su richiesta, i DVET
forniranno gli elenchi ai primi acquirenti, tali elenchi costituiranno per il latte la
validazione dei requisiti richiesti per il rilascio del successivo certificato dei prodotti a
base di latte.
• le aziende riscontrate carenti di uno o più requisiti dovranno essere escluse dal
circuito export con un documento formale da notificare sia all'azienda che al primo
acquirente sino alla risoluzione delle problematiche evidenziate
• La procedura riguarderà esclusivamente il latte di produzione lombarda, pertanto il
modello Ministeriale andrà richiesto in caso di latte acquistato da altre regioni, come
pure rilasciato per l’invio in altre regioni
• L'inserimento delle aziende nella lista cosiddetta per l'export non avrà scadenze
temporali se non in esito a specifica richiesta e/o verifica dell'assenza dei requisiti in
esito ai controlli effettuati.
Attraverso i sistemi informativi veterinari
Presenza relazione
La DGR n. X/1185 del 20 dicembre 2013 si propone di semplificare gli adempimenti
amministrativi legati alla certificazione aggiuntiva richiesta per il latte utilizzato per la
produzione di latticini destinati all’esportazione verso Paesi Terzi.
Attualmente, viene rilasciata ai richiedenti una certificazione estemporanea, della validità
di sei mesi, che attesta, ai paesi extra comunitari che acquistano i nostri prodotti lattiero
caseari, il possesso dei requisiti richiesti; tale certificato deve essere esibito presso lo
stabilimento di trasformazione per permettere al veterinario ufficiale competente di
attestare situazioni delle quali non è sempre a conoscenza diretta.
Il progetto si propone di istituire una banca dati informatizzata dove siano inseriti, per ogni
singola azienda, i dati sanitari e gestionali richiesti e dalla quale il veterinario competente
sullo stabilimento di trasformazione possa attingere ai dati necessari per l’emissione di
certificati di esportazione verso Pesi Terzi.
Il programma si svolgerà per step successivi, il primo dei quali è costituito dalla
implementazione della Banca Dati Regionale delle aziende produttrici di latte destinabile a
produzione di latte e latticini esportabili in Paesi Terzi; tale step spetta alla Regione.
Nella ASL di Mantova sono presenti attualmente circa 500 allevamenti che hanno richiesto
le certificazioni aggiuntive per export verso Paesi Terzi; nelle more dell’implementazione del
sistema informatico, sarà predisposto un piano pluriennale di verifica, a campione, della
persistenza dei requisiti in capo agli allevamenti richiedenti.
170
Tale piano sarà elaborato entro giugno 2014 e, successivamente, sarà comunicato ai
Distretti Veterinari.
3.18 Semplificazione in tema di documentazione relativa al trasporto dei
bovini
3.18.1. Dematerializzazione degli adempimenti amministrativi per la movimentazione degli
animali della specie bovina: progetto sperimentale
Obiettivo dell’attività è dematerializzare gli adempimenti amministrativi per la
movimentazione dei capi bovini.
Piano
Dematerializzazione degli adempimenti amministrativi per la movimentazione
degli animali della specie bovina: progetto sperimentale
Descrizione
Il progetto sperimentale definisce le modalità operative per l’utilizzo della
dichiarazione di provenienza e destinazione (Mod. IV) informatizzata e la
conseguente abolizione del passaporto bovino, comunque garantendo la
tracciabilità degli animali lungo l’intera filiera.
Popolazione interessata
Il progetto si applica, in via sperimentale, ai soli capi nati in regione Lombardia o
introdotti da vita da Paesi Terzi, che sono movimentati sul territorio regionale.
Tuttavia, previ accordi bilaterali, può essere esteso anche alle movimentazioni con
le altre regioni italiane. Sono escluse dal progetto le movimentazioni verso Paesi
Comunitari e/o Paesi Terzi.
Sono principalmente coinvolti gli allevatori attualmente accreditati e abilitati
all’utilizzo della Banca dati Regionale per le registrazioni anagrafiche
Adesione
L’adesione da parte degli allevatori alle modalità sperimentali è su base
volontaria
metodi e tecniche
attività formativa destinata ad allevatori accreditati e ad allevatori abilitati in
merito all’utilizzo degli strumenti informatici dedicati, agli enti delegati e attività
divulgativa finalizzata all’abilitazione di nuovi utenti
modalità rendicontazione e
feedback
Relazione sull’attività formativa
Utilizzo del modello IV elaborato direttamente in BDR da parte degli allevatori
modalità verifica
Attività di formazione rivolta agli operatori del settore
Incremento degli allevatori abilitati che utilizzano il modello IV elaborato
direttamente in BDR, in assenza di passaporto
Indicatore
Report del referente UO Anagrafi Zootecniche sull’attività svolta e sul grado di
raggiungimento degli obiettivi
3.19. Implementare e aggiornare sistemi informativi, secondo step pianificati
dall’U.O. Veterinaria Regionale
3.19.1.1. Preaccettare almeno l’85% dei campioni eseguiti ai fini PNR, Extra PNR e su sospetto
È ulteriormente implementata, rispetto al 2013 (80%) l’attività di preaccettazione dei verbali
conferiti all’IZS; i dati 2013 ci dicono che, comunque, il livello è già stato ampiamente
raggiunto e superato.
Si confermano, peraltro, le difficoltà tecniche, legate al campionamento su sospetto, che,
pur in diminuzione, resta una variabile non prevedibile né programmabile e, in allevamento,
specialmente sul latte, presenta problematiche di preaccettazione dovute alla necessità di
conferimento immediato.
3.19.2.1./37.19.3.1/3.19.4.1./3.19.5.1./3.19.6.1.
Implementazione
dell’uso
dei
sistemi
informativi nell’Area di Sanità Animale
Sono confermati ed implementati gli obiettivi di informatizzazione di controlli,
campionamenti e aggiornamento qualifiche relativi ai piani di Sanità animale.
3.19.7.1./3.19.8.1./ 3.19.9.1. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nelle Anagrafi
zootecniche
171
Questi obiettivi prevedono la registrazione nel sistema informativo dei controlli I&R bovini in
allevamento e al macello, di tutti i controlli I&R ovicaprini in allevamento e di tutti i controlli
I&R suini in allevamento.
3.19.10.1./3.19.11.1./3.19.12.1/3.19.13.1./3.19.14.1./ Implementazione dell’uso dei sistemi
informativi nell’Area dell’Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche
In quest’area gli obiettivi di informatizzazione riguardano la Registrazione in SIV di tutti i
controlli effettuati nel settore sottoprodotti di o.a., farmacosorveglianza, benessere in
allevamento (normali e ai fini di "Condizionalità") e la preaccettazione dei campioni
effettuati nell’ambito del Piano monitoraggio latte crudo.
3.20 Valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare
3.20.1. Valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare
La valorizzazione dei prodotti alimentari italiani di origine animale s’inserisce nell’attività
progettuale per EXPO 2015 e mira alla riduzione dei rischi per il consumatore e al
miglioramento delle produzioni zootecniche e degli alimenti, anche al fine di assicurare e
mantenere l’apertura dei mercati dei Paesi terzi.
Questi obiettivi sono possibili solo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera
agroalimentare a fianco delle istituzioni scientifiche e di ricerca; il DPV dovrà avviare
collaborazioni su specifici progetti di ricerca in coordinamento con Enti, Associazioni dei
produttori e Istituti scientifici, secondo le indicazioni regionali e, in particolare per quanto
riguarda progetto regionale “ARS-Alimentaria”, in collaborazione con il Ministero della
Salute e gli Enti di ricerca regionali.
Inoltre il DPV dovrà garantire, secondo quanto codificato da un apposito Piano in
coordinamento col Ministero della Salute, l’intensificazione dell’attività di controllo integrata
tra le diverse Autorità preposte in vista dell’evento EXPO 2015.
3.21 Gestione emergenze epidemiche e non epidemiche
3.21.1.1 Aggiornamento indicazioni operative collegate con le procedure DPV per gestione
emergenze epidemiche e non
Dopo l’aggiornamento delle procedure, avvenuto nel 2013, nel 2014 saranno verificate e
aggiornate le indicazioni operative collegate con il piano.
3.22 Piano di sostegno alla filiera agroalimentare per l'esport verso i paesi
terzi
3.22.1. Attuare azioni per sostenere gli operatori nel rispetto dei requisiti previsti per l'export
verso i paesi terzi
Le azioni relative a questo obiettivo sono già comprese negli obiettivi di attività del settore
Sicurezza alimentare ed export Paesi Terzi.
3.23 Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari – UVAC
3.23.1.1. Eseguire i controlli programmati su partite di animali e prodotti di o.a. oggetto di
scambi comunitari
Per l'anno 2014, come disposto dalla U.O. Veterinaria con nota H1.2014.0004687 del
03/02/2014, sono stati programmati da UVAC controlli su partite di animali vivi e di prodotti
di origine animale oggetto di scambi in entrata verso il territorio mantovano.
Il numero di controlli, macrovoce, provenienza e, ove previsto, ricerca analitica, sono stati
definiti nell'applicativo SINTESIS da parte dell'ufficio UVAC; per il 2014 l’eventuale controllo
per il benessere animale sulle partite di animali vivi è stato specificato nel campo note della
tabella di programmazione.
Sarà competenza del DPV/DVET selezionare la specifica partita e l'operatore da sottoporre
a controllo sulla base delle notifiche delle partite in ingresso disponibili nell'applicativo di cui
172
sopra; i campioni dovranno essere sottoposti a tutte le ricerche indicate da UVAC, eccezion
fatta per le partite di ittici, ove andrà scelta la ricerca analitica pertinente.
Ove fossero richiesti esami sia microbiologici sia chimici andranno prelevati campioni distinti;
i controlli effettuati dovranno essere registrati nell'applicativo e l'attività dovrà essere portata
a termine entro il 31/12/2014.
La programmazione dei controlli 2014 sarà inviata ai DVET a cura del DPV.
Piano
Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari UVAC
Dettagli dell'attività:
Il numero di controlli, macrovoce, provenienza e, ove previsto,
ricerca analitica, sono stati definiti nell'applicativo SINTESIS da
parte dell'ufficio UVAC. Per il 2014 l’eventuale controllo per il
benessere animale sulle partite di animali vivi è stato specificato
nel campo note della tabella di programmazione .
Sarà competenza del DPV/DVET selezionare la specifica partita
e l'operatore da sottoporre a controllo sulla base delle notifiche
delle partite in ingresso disponibili nell'applicativo di cui sopra. I
campioni dovranno essere sottoposti a tutte le ricerche indicate
da UVAC; andrà scelta la ricerca analitica pertinente. Ove
fossero richiesti esami sia microbiologici sia chimici andranno
prelevati campioni distinti.
modalità rendicontazione
I controlli effettuati dovranno essere registrati nell'applicativo
SINTESIS
modalità di verifica
Indicatore
Trimestrale tramite report dall’applicativo SINTESIS
n. partite controllate / n. partite programmate
Programma UVAC 2014
173
Appendice: riferimenti normativi – aggiornamento 2013
Sono qui elencati solo i principali aggiornamenti alla normativa europea, nazionale e regionale emessi nell’anno 2013; la
restante
parte
degli
atti
normativi
sono
reperibili
nell’Archivio
Legislazione
Veterinaria,
all’indirizzo
http://www.aslmn.it/t_vet_cercaleggi.asp?IDLivello1=3&IDLivello2=34&IDLivello3=101 del sito aziendale del’ASL di Mantova.
Data
Titolo
01/01/13
Dichiarazione aggiuntiva per l'esportazione di conserve di carne, salami ed altri prodotti a base di carne
pronti per il consumo dall'Unione Europea verso la Federazione Russa
Prime indicazioni per l'applicazione del Reg. CE 1099 del 24 settembre 2009, relativo alla protezione degli
animali durante l'abbattimento
Regolamento di esecuzione (UE) N. 139/2013 della Commissione del 7 gennaio 2013 che stabilisce le
condizioni di polizia sanitaria per le importazioni nell’Unione di determinati volatili e le relative condizioni
di quarantena
07/01/13
07/01/13
08/01/13
Nota Ministeriale DGSAF 0000254-P-08/01/2013 - Programmi nazionali di controllo delle salmonellosi nelle
ovaiole, riproduttori e polli da carne Gallus gallus e nei tacchini da riproduzione e da ingrasso - anno
2013
16/01/13
Testo consolidato 02.02.2014 Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio del
23 febbraio 2005, concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e
mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio
16/01/13
Regolamento (UE) N. 51/2013 della Commissione del 16 gennaio 2013 che modifica il regolamento (CE)
n. 152/2009 del Consiglio per quanto riguarda i metodi d’analisi per la determinazione dei costituenti di
origine animale nell’ambito del controllo ufficiale degli alimenti per animali
16/01/13
Regolamento (UE) N. 68/2013 della Commissione del 16 gennaio 2013 concernente il catalogo delle
materie prime per mangimi
18/01/13
Riepilogo delle disposizioni comunitarie pubblicate nel 2012 e riguardanti gli additivi alimentari autorizzati
negli alimenti di origine vegetale e animale
18/01/13
Decreto 18 gennaio 2013 Istituzione di nuovi Centri di referenza nazionale nel settore veterinario
23/01/13
Stabilimenti abilitati ad esportare prodotti di origine animale verso i Paesi della Custom Union Conferma del possesso dei requisiti
23/01/13
Check list per l'ispezione di stabilimenti per l'abilitazione verso la Custom Union ed attività di verifica della
Task Force Export Russia
24/01/13
Accordo 24 gennaio 2013 . Accordo, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera c) , del decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, le province,
i comuni e le comunità montane in materia di identificazione e registrazione degli animali da affezione.
24/01/13
Certificazione supplementare al certificato veterinario per l'esportazione di conserve di carne, salami e
altri prodotti a base di carne pronti per il consumo dall'Unione Europea verso la Federazione Russa (RUCO4)
24/01/13
Esportazione di prodotti della pesca dall'Italia verso la Repubblica Popolare di Cina
25/01/13
Decreto 25 gennaio 2013 Proroga della sospensione cautelativa dell'autorizzazione all'impiego di
sementi trattate con prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive clothianidin, thiamethoxam,
imidacloprid e fipronil, di cui al decreto 25 giugno 2012
04/02/13
Decreto 4 febbraio 2013, n. 23 Regolamento relativo all'aggiornamento del decreto del Ministro della
sanità 21 marzo 1973, recante: "Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire
in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d'uso personale.
04/02/13
DECRETO 4 febbraio 2013. Condizioni e modalità di abbattimento di cui al Piano nazionale di controllo
di Salmonella Enteritidis, Typhimurium, Hadar, Virchow e Infantis nei riproduttori della specie Gallus gallus,
in attuazione dell’articolo 2 della legge 2 giugno 1988, n. 218.
04/02/13
Decreto 4 febbraio 2013. Disposizioni attuative in materia di protezione di polli allevati per la produzione
di carne, ai sensi degli articoli 3, 4, 6 e 8 del decreto legislativo 27 settembre 2010, n. 181.
04/02/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 4 febbraio 2013 recante modifica della decisione
2009/719/CE che autorizza determinati Stati membri a rivedere il proprio programma annuale di
controllo della BSE
04/02/13
Regolamento (UE) N. 101/2013 della Commissione del 4 febbraio 2013 relativo all’impiego di acido
lattico per ridurre la contaminazione microbiologica superficiale delle carcasse di bovini
05/02/13
Regolamento (UE) N. 107/2013 della Commissione del 5 febbraio 2013 che modifica l’allegato I della
direttiva 2002/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di
melamina nei prodotti alimentari in conserva per animali da compagnia
07/02/13
Direttiva 2013/2/UE della Commissione del 7 febbraio 2013 recante modifica dell’allegato I della
direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio
07/02/13
Accordo 7 febbraio 2013 Accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,
tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante: «Linee
guida per il funzionamento ed il miglioramento dell'attività di controllo ufficiale da parte del Ministero
della salute, delle Regioni e Province autonome e delle AASSLL in materia di sicurezza degli alimenti e
sanità pubblica veterinaria»
12/02/13
Regolamento (UE) N. 122/2013 della Commissione del 12 febbraio 2013 che modifica il regolamento
(CE) n. 1950/2006 che istituisce, conformemente alla direttiva 2001/82/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio recante un codice comunitario relativo ai prodotti medicinali per uso veterinario, un elenco di
sostanze essenziali per il trattamento degli equidi
12/02/13
Regolamento (CE) N. 152/2009 della Commissione del 27 gennaio 2009 che fissa i metodi di
campionamento e d'analisi per i controlli ufficiali degli alimenti per gli animali
14/02/13
Ordinanza 14 febbraio 2013 Proroga dell'ordinanza 19 luglio 2012 recante: "Misure per l'identificazione e
la registrazione della popolazione canina"
16/02/13
19/02/13
Regolamento (CE) N. 1950/2006 della Commissione del 13 dicembre 2006 che definisce,
conformemente alla direttiva 2001/82/CE del Parlamento europeo e del Consiglio recante un codice
comunitario relativo ai medicinali veterinari, un elenco di sostanze essenziali per il trattamento degli
equidi e di sostanze recanti un maggior beneficio clinico
Raccomandazione della Commissione del 19 febbraio 2013 relativa a un piano coordinato di controllo
volto a stabilire la prevalenza di pratiche fraudolente nella commercializzazione di determinati prodotti
alimentari
21/02/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 21 febbraio 2013 che modifica la decisione 2007/777/CE
per quanto concerne l’inserimento del Brasile nell’elenco di paesi terzi e parti di paesi terzi dai quali sono
autorizzate le importazioni nell’Unione di prodotti a base di carne essiccati (biltong/jerky) e pastorizzati
21/02/13
Regolamento (CE) N. 798/2008 della Commissione dell’8 agosto 2008 che istituisce un elenco di paesi
terzi, loro territori, zone o compartimenti da cui sono consentiti le importazioni e il transito nella Comunità
di pollame e prodotti a base di pollame e che definisce le condizioni di certificazione veterinaria
22/02/13
Esportazione di prodotti a base di carne verso la Corea del Sud (Certificazione annuale 2013)
22/02/13
Decreto 22 febbraio 2013, n. 56 Regolamento recante disposizioni sul funzionamento e l'organizzazione
dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle
malattie della povertà (INMP).
01/03/13
FVO - Relazione finale di audit effettuati in Italia dal 03 al 11 Settembre 2012 al fine di valutare il sistema
di controllo che regolano la produzione di carni separate meccanicamente
01/03/13
FVO - valutazione del piano d'azione presentato dalle autorità competenti d'Italia il 20 febbraio in
risposta alla relazione rif. DG (SANCO) / 2012-6359-MR di un audit effettuato dal 3-11 settembre 2012 al
fine di valutare il sistema di controllo esistente in materia di produzione di carni separate
meccanicamente
01/03/13
Ordinanza 1° marzo 2013. Ordinanza contingibile e urgente in materia di identificazione sanitaria degli
equidi
04/03/13
Linee guida applicative del Decreto Legislativo del 16 marzo 2006, n. 158 per l’armonizzazione dei
controlli ufficiali volti alla ricerca di residui di sostanze chimiche potenzialmente pericolose durante il
processo di allevamento e di prima trasformazione dei prodotti di origine animale, ai sensi del decreto
legislativo 16 marzo 2006, n.158 e successive modifiche
05/03/13
07/03/13
14/03/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 191/2013 della Commissione del 5 marzo 2013 che modifica i
regolamenti (CE) n. 798/2008, (CE) n. 119/2009, (UE) n. 206/2010 e la decisione 2000/572/CE per quanto
riguarda l’attestato di benessere animale nei modelli di certificati veterinari
Regolamento di esecuzione(UE) N. 196/2013 della Commissione del 7 marzo 2013 che modifica
l’allegato II del regolamento (UE) n. 206/2010 per quanto riguarda l’inserimento del Giappone
nell’elenco dei paesi terzi o regioni di paesi terzi dai quali sono autorizzate le importazioni nell’Unione
europea di determinate carni fresche
Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità,
trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
14/03/13
Regolamento (UE) N. 294/2013 della Commissione del 14 marzo 2013 che modifica e rettifica il
regolamento (UE) n. 142/2011 recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1069/2009
del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine
animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e della direttiva 97/78/CE del Consiglio
per quanto riguarda taluni campioni e articoli non sottoposti a controlli veterinari alla frontiera
19/03/13
Decreto 19 marzo 2013 Istituzione del Centro di referenza nazionale per l'igiene urbana veterinaria e le
emergenze non epidemiche, presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise
20/03/13
Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del D.M. 7
febbraio 2012, n. 25
21/03/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 270/2013 della Commissione del 21 marzo 2013 che modifica
l’allegato I del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n.
882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle
importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale
22/03/13
Report FVO mangimi 2006-2011
23/03/13
Rettifica della direttiva 92/65/CEE del Consiglio, del 13 luglio 1992, che stabilisce norme sanitarie per gli
scambi e le importazioni nella Comunità di animali, sperma, ovuli e embrioni non soggetti, per quanto
riguarda le condizioni di polizia sanitaria, alle normative comunitarie specifiche di cui all’allegato A,
sezione I, della direttiva 90/425/CEE
27/03/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 300/2013 della Commissione del 27 marzo 2013 che modifica il
regolamento (UE) n. 605/2010 che stabilisce le condizioni sanitarie e di polizia sanitaria e la certificazione
veterinaria per l’introduzione nell’Unione europea di latte crudo e prodotti a base di latte destinati al
consumo umano
01/04/13
Regolamento (UE) N. 142/2011 della Commissione del 25 febbraio 2011 recante disposizioni di
applicazione del regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme
sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo
umano, e della direttiva 97/78/CE del Consiglio per quanto riguarda taluni campioni e articoli non
sottoposti a controlli veterinari alla frontiera- consolidato al 14/12/2012
10/04/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 10 aprile 2013 che modifica l’allegato II della decisione
93/52/CEE riconoscendo come ufficialmente indenni da brucellosi (B. melitensis) alcune regioni della
Spagna e modifica gli allegati II e III della decisione 2003/467/CE riconoscendo come ufficialmente
indenni da brucellosi alcune regioni della Spagna e come ufficialmente indenni da leucosi bovina
enzootica alcune regioni dell’Italia e della Polonia
16/04/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 342/2013 della Commissione del 16 aprile 2013 che modifica il
regolamento (CE) n. 589/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del
Consiglio per quanto riguarda le norme di commercializzazione applicabili alle uova
16/04/13
DPR 16 aprile 2013, n. 62 Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a
norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165.
18/04/13
Decisione della Commissione del 18 aprile 2013 relativa alle relazioni annuali sulle ispezioni non
discriminatorie effettuate a norma del regolamento (CE) n. 1/2005 del Consiglio sulla protezione degli
animali durante il trasporto e le operazioni correlate, che modifica le direttive 64/432/CEE e 93/119/CE e
il regolamento (CE) n. 1255/97
18/04/13
Aggiornamento dei certificati ufficiali di pre-esportazione per la UE destinati all'esportazione verso la
Federazione Russa
22/04/13
Esportazione di prodotti a base di carne suina verso la Corea del Sud - revisione delle condizioni sanitarie
previste per l'importazione di prodotti a base di carni suini: approvazione del nuovo modulo del
certificato sanitario e sua entrata in vigore
24/04/13
Utilizzo del nuovo certificato per l’esportazione di carni e preparazioni a base di carni crude ottenuta da
bovini dalla UE verso l'Unione Doganale
29/04/13
Determinazione dei periodi a rischio e delle aree interessate dal divieto di movimentazione degli alveari
per l'anno 2013, ai sensi dell'art.8 del decreto 10/09/99 n.356 "Regolamento recante misure per la lotta
obbligatoria contro il colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora) nel territorio della repubblica"
30/04/13
Approvazione del documento "Istruzioni operative per il congelamento e/o scongelamento dei prodotti
di origine animale
30/04/13
Esportazione di prodotti a base di carne suina verso la Corea del Sud - Revisione del certificato
veterinario
30/04/13
Decisione della Commissione del 30 marzo 2004 che deroga alle decisioni 2003/803/CE e 2004/203/CE
con riguardo al formato dei certificati sanitari e dei passaporti per i movimenti a carattere non
commerciale di cani, gatti e furetti e modifica alla decisione 2004/203/CE
06/05/13
Regolamento (UE) N. 415/2013 della Commissione del 6 maggio 2013 che stabilisce le responsabilità e i
compiti supplementari dei laboratori di riferimento dell’UE per la rabbia, la tubercolosi bovina e la salute
delle api, modifica il regolamento (CE) n. 737/2008 e abroga il regolamento (UE) n. 87/2011
14/05/13
16/05/13
Piano di campionamento da parte del controllo ufficiale in stabilimenti abilitati all'esportazione verso la
Federazione Russa e la Custom Union
Regolamento (UE) N. 432/2012 della Commissione del 16 maggio 2012 relativo alla compilazione di un
elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, diverse da quelle facenti riferimento
alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini
16/05/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 458/2013 della Commissione del 16 maggio 2013 che rettifica il
regolamento (CE) n. 589/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del
Consiglio per quanto riguarda le norme di commercializzazione applicabili alle uova
16/05/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 467/2013 della Commissione del 16 maggio 2013 che modifica il
regolamento (CE) n. 206/2009 della Commissione relativo all’introduzione nella Comunità di scorte
personali di prodotti di origine animale in merito alle informazioni da riportare sui manifesti destinati ai
viaggiatori e al pubblico in generale
17/05/13
Profilassi del carbonchio ematico - vaccinazione obbligatoria degli animali ricettivi in alcuni comuni
della provincia di Brescia
20/05/13
Aggiornamento della lista dei laboratori privati che eseguono analisi su alimenti e materiali destinati a
venire a contatto con gli alimenti destinati all'esportazione verso il Giappone
23/05/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 23 maggio 2013 che modifica la decisione 2009/821/CE
per quanto riguarda l’elenco dei posti d’ispezione frontalieri e delle unità veterinarie del sistema TRACES
24/05/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 485/2013 della Commissione del 24 maggio 2013 che modifica il
regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 per quanto riguarda le condizioni di approvazione delle
sostanze attive clothianidin, tiametoxam e imidacloprid, e che vieta l’uso e la vendita di sementi
conciate con prodotti fitosanitari contenenti tali sostanze attive
27/05/13
Piano Di campionamento da parte del controllo ufficiale in stabilimenti abilitati all’esportazione verso la
Federazione russa e la Custom Union (CU).
29/05/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 495/2013 della Commissione del 29 maggio 2013 che modifica il
regolamento di esecuzione (UE) n. 996/2012 che impone condizioni speciali per l’importazione di
alimenti e mangimi originari del Giappone o da esso provenienti, a seguito dell’incidente alla centrale
nucleare di Fukushima
07/06/13
Ordinanza 7 giugno 2013 Proroga dell'ordinanza del 17 maggio 2011 e successive modificazioni,
recante: «Misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille
contaminate provenienti dal lago di Garda.»
07/06/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 7 giugno 2013 che modifica la decisione 2008/855/CE
per quanto riguarda le misure di protezione contro la peste suina classica in Ungheria
11/06/13
11/06/13
Regolamento (UE) N. 536/2013 della Commissione dell'11 giugno 2013 che modifica il regolamento (UE)
n. 432/2012 relativo alla compilazione di un elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti
alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla
salute dei bambini
Comunicato Manuali di corretta prassi operativa elaborati ai sensi del regolamento (CE) n. 852 del 29
aprile 2004
12/06/13
Direttiva 2013/31/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 giugno 2013 che modifica la
direttiva 92/65/CEE del Consiglio per quanto riguarda le norme sanitarie che disciplinano gli scambi e le
importazioni nell’Unione di cani, gatti e furetti
12/06/13
Regolamento (UE) N. 576/2013 del parlamento Europeo e del Consiglio del 12 giugno 2013 sui movimenti
a carattere non commerciale di animali da compagnia e che abroga il regolamento (CE) n. 998/2003
12/06/13
Regolamento (UE) N. 609/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 giugno 2013 relativo agli
alimenti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia, agli alimenti a fini medici speciali e ai
sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso e che abroga la direttiva
92/52/CEE del Consiglio, le direttive 96/8/CE, 1999/21/CE, 2006/125/CE e 2006/141/CE della
Commissione, la direttiva 2009/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e i regolamenti (CE) n.
41/2009 e (CE) n. 953/2009 della Commissione
14/06/13
Rettifica del regolamento (UE) n. 1130/2011 della Commissione, dell’11 novembre 2011, che modifica
l’allegato III del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo agli
additivi alimentari istituendo un elenco dell’Unione degli additivi alimentari autorizzati negli additivi
alimentari, negli enzimi alimentari, negli aromi alimentari e nei nutrienti
14/06/13
OGGETTO: Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare riferimento
alla Chikungunya, Dengue e West Nile Disease - 2013
17/06/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 578/2013 della Commissione del 17 giugno 2013 che sospende
l’introduzione nell’Unione di esemplari di talune specie di flora e fauna selvatiche
25/06/13
26/06/13
26/06/13
28/06/13
28/06/13
Decreto 25 giugno 2013 Proroga della sospensione cautelativa dell'autorizzazione all'impiego di sementi
trattate con prodotti fitosanitari, contenenti la sostanza attiva fipronil. (13A06049) (GU Serie Generale
n.164 del 15-7-2013)
Regolamento di esecuzione (UE) N. 618/2013 della Commissione del 26 giugno 2013 che modifica
l’allegato I del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n.
882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle
importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale
Riconoscimento ai sensi del Reg (CE) 1069/99 per l'attività di recupero, stoccaggio e
commercializzazioni di pelli ottenute da animali morti (integrazione alla nota DIGISAL n. 16865 del 26
aprile 2013)
Regolamento (UE) N. 630/2013 della Commissione del 28 giugno 2013 che modifica gli allegati del
regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni per la
prevenzione, il controllo e l’eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili
Regolamento di esecuzione (UE) N. 577/2013 della Commissione del 28 giugno 2013 relativo ai modelli
dei documenti di identificazione per i movimenti a carattere non commerciale di cani, gatti e furetti,
alla definizione di elenchi di territori e paesi terzi, e ai requisiti relativi al formato, all'aspetto e alle lingue
delle dichiarazioni attestanti il rispetto di determinate condizioni di cui al regolamento (UE) n. 576/2013
del Parlamento europeo e del Consiglio
30/06/13
Protezione degli animali durante il trasporto -Relazione annuale sui controlli effettuati in ITALIA - ANNO
2012 (Art. 27 del Regolamento (CE) n. 1/2005 )
01/07/13
Testo consolidato 01.07.13 Regolamento (CE) N. 999/2001 Del Parlamento Europeo E Del Consiglio del
22 maggio 2001 recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune
encefalopatie spongiformi trasmissibili
01/07/13
Testo consolidato 01.07.13 Regolamento (Ce) N. 882/2004 Del Parlamento Europeo e Del Consiglio del
29 aprile 2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di
mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali
01/07/13
Testo consolidato 01.07.13 Regolamento (Ce) N. 2073/2005 della Commissione del 15 novembre 2005 sui
criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari
03/07/13
Testo consolidato 03.07.13 Regolamento (Ue) N. 37/2010 Della Commissione del 22 dicembre 2009
concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti
massimi di residui negli alimenti di origine animale
11/07/13
Riconoscimento della rete di sorveglianza regionale della radioattività ambientale, di cui all'art.104 del
D.lgs. 17/03/1995 n.230, per la configurazione dell'anno 2013
12/07/13
Indicazioni operative riguardanti l'applicazione della OM 17 febbraio 1995 recante norme per la
profilassi della varroasi
17/07/13
Decreto 17 luglio 2013 Informazioni obbligatorie a tutela del consumatore di pesce e cefalopodi freschi
e di prodotti di acqua dolce, in attuazione dell'articolo 8, comma 4, del decreto-legge 13 settembre
2012 n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189.
18/07/13
D.d.g. 18 luglio 2013 - n. 6845 Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della
paratubercolosi bovina
19/07/13
Regolamento (UE) N. 691/2013della Commissione del 19 luglio 2013 che modifica il regolamento (CE) n.
152/2009 per quanto riguarda i metodi di campionamento e di analisi
19/07/13
Esportazione di alcuni prodotti a base di carne verso Singapore - revisione procedure di autorizzazione
per gli stabilimenti interessati
22/07/13
Regolamento di esecuzione(UE) N. 702/2013 della Commissione del 22 luglio 2013 recante disposizioni
transitorie per l’applicazione del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio
per quanto riguarda l’accreditamento dei laboratori ufficiali che effettuano controlli ufficiali per
individuare la presenza di Trichinella e recante modifica del regolamento (CE) n. 1162/2009 della
Commissione
25/07/13
Regolamento (UE) N. 717/2013 della Commissione del 25 luglio 2013 recante modifica del regolamento
(UE) n. 142/2011 per quanto riguarda le voci sul benessere degli animali in determinati modelli di
certificati sanitari
25/07/13
Decreto 25 luglio 2013 Modalità applicative ai fini della definizione dell'attestazione di origine dei
prodotti della pesca, ai sensi dell'art. 59, commi 14 e seguenti del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, recante «Misure urgenti per la crescita
del Paese».
26/07/13
D.d.s. 26 luglio 2013 - n. 7112 Bonifica sanitaria: controlli ufficiali in occasione della movimentazioni di
animali della specie bovina - Modifica dell’allegato 1 punto 1-D.1 del d.d.u.o. 97/2011
29/07/13
31/07/13
31/07/13
01/08/13
05/08/13
05/08/13
05/08/13
Regolamento(UE) N. 750/2013 della Commissione del 29 luglio 2013 che modifica il regolamento (CE) n.
338/97 del Consiglio relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il
controllo del loro commercio
Decisione di esecuzione del 31 luglio 2013 che modifica l’allegato II della decisione 93/195/CEE per
quanto riguarda il modello di certificato sanitario per la reintroduzione nell’Unione europea di cavalli
registrati per corse, competizioni e manifestazioni culturali dopo esportazione temporanea per un
periodo inferiore a 30 giorni
Decisione di esecuzione della Commissione del 31 luglio 2013 che modifica l’allegato III della direttiva
2002/99/CE del Consiglio che stabilisce norme di polizia sanitaria per la produzione, la trasformazione, la
distribuzione e l’introduzione di prodotti di origine animale destinati al consumo umano per quanto
riguarda l’aggiunta di un trattamento delle carni atto ad eliminare qualsiasi rischio specifico per la
salute degli animali
Guida all’attuazione di alcune disposizioni del regolamento (CE) n. 853/2004 in materia d’igiene degli
alimenti d’origine animale
Procedura iscrizione e ampliamento della lista di prodotti autorizzati ad essere esportati verso gli Stati
uniti d'America
Autocontrollo aziendale e controllo ufficiale presso gli stabilimenti iscritti nella lista degli impianti italiani
autorizzati all'esportazione di prodotti a base di carne in USA e Piano di sorveglianza per la
determinazione di L. monocytogenes e Salmonella spp nei prodotti a base di carne suina destinati
all'export negli gli USA
Decisione di esecuzione della Commissione del 5 agosto 2013 relativa a misure dirette a impedire
l’introduzione nell’Unione del virus della peste suina africana da taluni paesi terzi o dalle parti del
territorio dei paesi terzi in cui la presenza di tale malattia è confermata e che abroga la decisione
2011/78/UE
06/08/13
Legge 6 agosto 2013, n. 96 Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione
di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2013
06/08/13
Ordinanza 6 agosto 2013 Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità
pubblica dall'aggressione dei cani
06/08/13
Ordinanza 6 agosto 2013 Proroga ordinanza 4 agosto 2011, recante «Norme sanitarie in materia di
encefalomielite equina di tipo West Nile (West Nile Disease) e attività di sorveglianza sul territorio
nazionale». (13A07330) (GU n.210 del 7-9-2013)
07/08/13
Nuovi certificati per e di carni suine e prodotti a base di carne suina verso gli Stati Uniti d'America
08/08/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 768/2013 della Commissione dell'8 agosto 2013 che modifica il
regolamento (CE) n. 917/2004 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 797/2004 del
Consiglio relativo alle azioni dirette a migliorare le condizioni della produzione e della
commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura
09/08/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 9 agosto 2013 che modifica la decisione 2007/453/CE
per quanto concerne la qualifica sanitaria con riguardo alla BSE di Costa Rica, Israele, Italia, Giappone,
Paesi bassi, Slovenia e Stati Uniti
09/08/13
Legge 9 agosto 2013, n. 98 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013,
n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia
19/08/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 19 agosto 2013 riguardante alcune misure di protezione
contro l'influenza aviaria ad alta patogenicità appartenente al sottotipo H7N7 in Italia
21/08/13
Influenza aviaria: Dispositivo dirigenziale recante ulteriori misure di controllo ed eradicazione per
contenere l'eventuale diffusione del virus dell'influenza aviaria
21/08/13
Regolamento delegato (UE) N. 1155/2013 della Commissione del 21 agosto 2013 che modifica il
regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla fornitura di
informazioni sugli alimenti ai consumatori per quanto riguarda le informazioni sull’assenza di glutine o
sulla sua presenza in misura ridotta negli alimenti
22/08/13
Influenza aviaria: Dispositivo dirigenziale recante ulteriori misure di controllo ed eradicazione per
contenere l'eventuale diffusione del virus dell'influenza aviaria. Misure integrative al Dispositivo
dirigenziale prot. n. 16208P del 21/08/2013
26/08/13
Nuovi limiti delle yessotossine nei molluschi bivalvi vivi
27/08/13
28/08/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 27 agosto 2013 riguardante alcune misure di protezione
contro l’influenza aviaria ad alta patogenicità appartenente al sottotipo H7N7 in Italia, compresa
l’istituzione di ulteriori zone soggette a restrizioni, e che abroga la decisione di esecuzione 2013/439/UE
Decisione di esecuzione della Commissione del 28 agosto 2013 relativa al progetto di decreto dell’Italia
recante modalità di indicazione dell’origine del latte a lunga conservazione, del latte UHT, del latte
pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura
29/08/13
Influenza aviaria: Dispositivo dirigenziale recante ulteriori misure di controllo ed eradicazione per
contenere l'eventuale diffusione del virus dell'influenza aviaria, inclusa l'istituzione di una ulteriore zona di
restrizione e l'abrogazione del Dispositivo dirigenziale prot. n. DGSAF 16208 del 21/08/2013
29/08/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 29 agosto 2013 che modifica l'allegato E della direttiva
91/68/CEE del Consiglio per quanto riguarda i modelli di certificati sanitari per gli scambi di ovini e
caprini all'interno dell'Unione e le prescrizioni sanitarie relative alla scrapie
30/08/13
Divieto di esportazione di prodotti avicoli dall'Italia verso Hong Kong
03/09/13
Regolamento(UE) N. 851/2013 della Commissione del 3 settembre 2013 che autorizza alcune indicazioni
sulla salute fornite sui prodotti alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di
malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini, e che modifica il regolamento (UE) n. 432/2012
04/09/13
Ordinanza 4 settembre 2013 Proroga e modifica dell'ordinanza 21 luglio 2011, recante "Ordinanza
contingibile ed urgente che sostituisce l'ordinanza ministeriale 21 luglio 2009 concernente la disciplina di
manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli
impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati"
04/09/13
Ordinanza 4 settembre 2013 Misure straordinarie di supporto per l'estinzione dei focolai di influenza
aviaria nella regione Emilia Romagna
04/09/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 854/2013 della Commissione del 4 settembre 2013 che modifica
l'allegato I del regolamento (UE) n. 206/2010 per quanto riguarda le condizioni di polizia sanitaria relative
alla scrapie nel modello di certificato veterinario per le importazioni nell'Unione di ovini e caprini
destinati all'allevamento e alla produzione
06/09/13
Chiarimenti nota ministeriale DGSAF prot. 11885 del 12/06/2013 - sospensione test BSE per i bovini della
categoria regolarmente macellati
06/09/13
Testo consolidato 06.09.13 Regolamento (CE) N. 853/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29
aprile 2004 che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale
11/09/13
Decisione di esecuzione della Commissione dell'11 settembre 2013 che modifica la decisione di
esecuzione 2013/443/UE riguardante alcune misure di protezione contro l’influenza aviaria ad alta
patogenicità appartenente al sottotipo H7N7 in Italia
18/09/13
Testo consolidato 25.09.13 Regolamento (UE) N. 231/2012 della Commissione del 9 marzo 2012 che
stabilisce le specifiche degli additivi alimentari elencati negli allegati II e III del regolamento (CE) n.
1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio
20/09/13
USA - APHIS, registri di lavorazioni di prodotti di carni suine stagionate
20/09/13
Decreto 20 settembre 2013, n. 134 Regolamento recante aggiornamento del decreto del Ministro della
sanità 21 marzo 1973, recante: «Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili destinati a venire a
contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d'uso personale», limitatamente a bottiglie e
vaschette in polietilentereftalato riciclato. (13G00178)
20/09/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 20 settembre 2013 che modifica le decisioni 2010/470/UE
e 2010/472/UE per quanto riguarda le prescrizioni di polizia sanitaria relative alla scrapie per gli scambi e
le importazioni nell’Unione di sperma, ovuli ed embrioni di animali delle specie ovina e caprina
23/09/13
Regolamento (CE) 1099/2009 del Consiglio relativo alla protezione degli animali durante l'abbattimento.
Macellazione rituale di ovini durante la festa del sacrificio
24/09/13
TSE - Regolamento 630/2013/CE del 28/06/2013 che modifica gli allegati del reg. 999/2013/CE
25/09/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 925/2013 della Commissione del 25 settembre 2013 che modifica
l’allegato I del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n.
882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle
importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale
25/09/13
Testo consolidato 25.09.13 Regolamento (UE) N. 206/2010 della Commissione del 12 marzo 2010 che
istituisce elenchi di paesi terzi, territori o loro parti autorizzati a introdurre nell'Unione europea determinati
animali e carni fresche e che definisce le condizioni di certificazione veterinaria
30/09/13
Esportazione verso gli USA di carni suine e prodotti a base di carne a breve stagionatura - chiarimenti
applicativi note DGSAN n.33976 e 33977 del 05/08/2013
01/10/13
02/10/13
17/10/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 1030/2013 della Commissione del 24 ottobre 2013 che modifica il
regolamento (CE) n. 889/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del
Consiglio relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, per quanto
riguarda la produzione biologica, l’etichettatura e i controlli
Piano nazionale per la ricerca di residui negli animali ed in alcuni prodotti di origine animale: relazione
dell'attività svolta nel 2012 in regione Lombardia
Accordo 17 ottobre 2013 Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di
Bolzano sulle Linee guida per l'adozione dei piani di controllo e certificazione nei confronti della
paratubercolosi bovina
21/10/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 21 ottobre 2013 che stabilisce l’elenco dei territori e dei
paesi terzi da cui sono autorizzate le importazioni di cani, gatti e furetti e i modelli di certificati sanitari
per tali importazioni
21/10/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 21 ottobre 2013 che modifica l’allegato E, parte 1, della
direttiva 92/65/CEE del Consiglio relativamente al modello di certificato sanitario per animali provenienti
da aziende
23/10/13
Regolamento (UE) N. 1019/2013 della Commissione del 23 ottobre 2013 che modifica l’allegato I del
regolamento (CE) n. 2073/2005 relativo all’istamina nei prodotti della pesca
23/10/13
Regolamento (UE) N. 1018/2013 della Commissione del 23 ottobre 2013 che modifica il regolamento (UE)
n. 432/2012, relativo alla compilazione di un elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti
alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla
salute dei bambini
23/10/13
Regolamento (UE) N. 1017/2013 della Commissione del 23 ottobre 2013 relativo al rifiuto
dell’autorizzazione di alcune indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari, diverse da quelle
riguardanti la riduzione del rischio di malattia nonché lo sviluppo e la salute dei bambini
25/10/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 1044/2013 della Commissione del 25 ottobre 2013 che modifica
l’allegato IV del regolamento (UE) n. 206/2010 per quanto riguarda il modello di certificato veterinario
per le partite di api regine e bombi regine
28/10/13
Decreto 28 ottobre 2013 Indennità di abbattimento degli animali della specie bovina, bufalina, ovina e
caprina per l'anno 2013
30/10/13
Regolamento (UE) N. 1067/2013 della Commissione del 30 ottobre 2013 che modifica il regolamento
(CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i tenori massimi per i contaminanti diossine, PCB diossina-simili e
PCB non diossina-simili nel fegato degli animali terrestre
31/10/13
Febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) – Modifica dispositivo dirigenziale prot. n. 19053 del 4 ottobre
2013.
31/10/13
Nota Ministeriale DGSAF 0020837-P-31/10/2013 - Accertamenti per Salmonella pullorum - modalità di
campionamento
Decreto legislativo 6 novembre 2013, n. 131. Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di
cui al Regolamento (CE) n. 1099/2009 relativo alle cautele da adottare durante la macellazione o
l’abbattimento degli animali
06/11/13
11/11/13
Decreto 11 novembre 2013, n. 140 Regolamento recante aggiornamento al decreto del Ministro della
sanità 21 marzo 1973 recante: "Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili destinati a venire a
contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d'uso personale" limitatamente agli acciai inossidabili
11/11/13
Approvazione del documento "linee guida sui criteri per la predisposizione dei piani di autocontrollo per
l'identificazione e la gestione dei pericoli negli stabilimenti che trattano alimenti di origine animale, di cui
al regolamento (ce) n. 853/2004”
12/11/13
13/11/13
15/11/13
Decisione della Commissione del 12 novembre 2013 relativa al monitoraggio e alle relazioni riguardanti
la resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali
Ministero della Salute Decreto 13 novembre 2013 Modalità operative di funzionamento dell’anagrafe
informatizzata delle aziende avicole, in attuazione dell’articolo 4, del decreto legislativo 25 gennaio
2010, n. 9.
Rettifica del regolamento di esecuzione (UE) n. 854/2013 della Commissione, del 4 settembre 2013, che
modifica l’allegato I del regolamento (UE) n. 206/2010 per quanto riguarda le condizioni di polizia
sanitaria relative alla scrapie nel modello di certificato veterinario per le importazioni nell’Unione di ovini
e caprini destinati all’allevamento e alla produzione
19/11/13
Rettifica del regolamento (UE) n. 10/2011 della Commissione, del 14 gennaio 2011, riguardante i
materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari
20/11/13
Rettifica del regolamento (UE) n. 630/2013 della Commissione, del 28 giugno 2013, che modifica gli
allegati del regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni
per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili
23/11/13
Rapporto sui controlli ufficiali nel settore dell’alimentazione animale eseguiti nell’anno 2012
26/11/13
Piano Nazionale residui - relazione finale anno 2012
29/11/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 29 novembre 2013 recante approvazione dei
programmi annuali e pluriennali di eradicazione, lotta e sorveglianza di talune malattie animali e zoonosi
presentati dagli Stati membri per il 2014 e gli anni successivi, nonché del contributo finanziario
dell’Unione a detti programmi
02/12/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 1235/2013 della Commissione del 2 dicembre 2013 che modifica, in
relazione alla sostanza diclazuril, l’allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 concernente le sostanze
farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli
alimenti di origine animale
03/12/13
Oggetto: Febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) – Modifica dispositivo dirigenziale prot. n. 19053 del
4 ottobre 2013 e s.m. e i..
03/12/13
Indicazioni operative per il controllo della peste europea
03/12/13
Raccomandazione della Commissione del 3 dicembre 2013 sulla riduzione della presenza di diossine,
furani e PCB nei mangimi e negli alimenti
06/12/13
Regolamento (UE) N. 1275/2013 della Commissione del 6 dicembre 2013 che modifica l’allegato I della
direttiva 2002/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di
arsenico, cadmio, piombo, nitriti, essenza volatile di senape e impurità botaniche nocive
06/12/13
Regolamento (UE) N. 1274/2013 della Commissione del 6 dicembre 2013 che modifica e rettifica gli
allegati II e III del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio e l’allegato del
regolamento (UE) n. 231/2012 della Commissione per quanto riguarda alcuni additivi alimentari
10/12/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 1321/2013 della Commissione del 10 dicembre 2013 che istituisce un
elenco dell’Unione di prodotti primari aromatizzanti di affumicatura autorizzati all’utilizzo come tali nei o
sui prodotti alimentari e/o per la produzione di aromatizzanti di affumicatura derivati
11/12/13
Ordinanza 11 dicembre 2013 Proroga e modifica dell'ordinanza 26 agosto 2005, e successive
modificazioni, concernente «Misure di polizia veterinaria in materia di malattie infettive e diffusive dei
volatili da cortile»
13/12/13
Regolamento di esecuzione (UE) N. 1337/2013 della Commissione del 13 dicembre 2013 che fissa le
modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio per
quanto riguarda l’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche,
refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili
13/12/13
Decisione di esecuzione del 13 dicembre 2013 recante misure di protezione contro la peste suina
classica in taluni Stati membri
16/12/13
Regolamento (UE) N. 1317/2013 della Commissione del 16 dicembre 2013 che modifica gli allegati II, III e
V del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli
massimi di residui di 2,4-D, beflubutamid, ciclanilide, diniconazolo, florasulam, milbemectin, metolachlor
e S-metolachlor in o su determinati prodotti
16/12/13
Decreto 16 dicembre 2013 Sostituzione del decreto 4 dicembre 2012, contenente l'elenco delle aziende
zootecniche o gli impianti di allevamento autorizzate ad acquistare prodotti intermedi, per esclusivo
consumo aziendale. (14A00084) (GU n.9 del 13-1-2014)
16/12/13
17/12/13
17/12/13
18/12/13
Nota esplicativa concernente l’applicazione del Regolamento UE n.225/2012 di modifica dell’allegato II
del Regolamento CE n.183/2005 per il riconoscimento di stabilimenti che immettono sul mercato, a
scopo mangimistico, derivati degli oli vegetali e grassi miscelati e relativo a specifici requisiti per la
produzione, lo stoccaggio, il trasporto e i tests obbligatori per le diossine di oli, grassi e derivati “
Decisione di esecuzione della Commissione del 17 dicembre 2013 che istituisce l’Agenzia esecutiva per i
consumatori, la salute e la sicurezza alimentare, e che abroga la decisione 2004/858/CE
Regolamento di esecuzione (UE) N. 1355/2013 della Commissione del 17 dicembre 2013 che modifica
l’allegato I del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n.
882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle
importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale
Decisione di esecuzione della Commissione del 18 dicembre 2013 che modifica i modelli di certificati
sanitari I, II e III relativi agli scambi all’interno dell’Unione di ovini e caprini da macello, da ingrasso, da
riproduzione e d’allevamento figuranti nell’allegato E della direttiva 91/68/CEE del Consiglio
20/12/13
D.g.r. 20 dicembre 2013 - n. X/1105 Disposizioni regionali di indirizzo programmatico in materia di
coordinamento, trasparenza e semplificazione dei controlli nel settore della sicurezza alimentare e della
sanità pubblica veterinaria
20/12/13
Decisione di esecuzione della Commissione del 20 dicembre 2013 recante rettifica dell’allegato II della
decisione di esecuzione 2012/707/UE che stabilisce un modello comune per la trasmissione delle
informazioni ai sensi della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla protezione
degli animali utilizzati a fini scientifici
24/12/13
Legge regionale 24 dicembre 2013 - n. 22 Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo
unico delle leggi regionali in materia di sanità)
02/02/14
Testo consolidato 02.02.2014 Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio del
23 febbraio 2005, concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e
mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio